Astroemagazine
                                                                                                     the first italian astronomical e-zine
                                                                                      Settembre 2000                                                       n° 9


                                                                                        Ac qua su Ma r te
                                                                                        Appunti di
                                                                                        OTTIC A
                                                                                        AS T R O NO M IC A
Astroemagazine n° 9 – Settembre 2000 Sul web: http://astroemagazine.a strofili.org




                                                                                                          La collimazione
                                                                                          RADIOASTRONOMIA
                                                                                          Antenne verso il

                                                                                                          dei Newtoniani
                                                                                          cielo

                                                                                        La Supernova 2000cr
                                                                                                in NGC 5395
                                                                                                                                  BIOASTRONOMIA
                                                                                     immagine di copertina




                                                                                                                                  La comparsa della vita
                                                                                                                                  sulla Terra
                                                                                                                                     m
                                                                                                             http://astroemagazine.astrofili.org
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                                                              Astroemagazine
Astroemagazine n° 9

In copertina:
L’oggetto Messier 16, più
comunemente chiamato M16                                      the first italian astronomical e-zine
in una spettacolare immagine                                             n° 9 – Settembre 2000
ripresa dall’Hubble Space
Telescope (Fonte HST).

Direttore responsabile:
          responsabile:
Mirko Sotgiu
                                      miniatura

Coordinatore Generale:
                                                      EDITORIALE
Ippolito Forni
                                                      Cari lettori, bentornati sulle pagine di Astroemagazine.
Direttore tecnico e WebMaster:                        Che nella comunità astrofila vi fossero molti elementi validi lo sapevamo, ma
Trisciani Damiano
                                                      non osavamo certo sperare che in così tanti decidessero di entrare a far
Grafica PDF e Webmaster:                              parte della redazione di Astroemag con tanto entusiasmo.
Salvatore Pluchino                                    Ma è anche grazie a voi lettori se Astroemagazine continua a viaggiare a
                                                      pieno ritmo, grazie all'incoraggiamento portato dai commenti sui
Promoters:                                            newsgroup, dal numero di visite segnate dal counter e soprattutto, dal tam
Salvatore Pluchino, Marco Galluccio
                                                      tam telematico che ci sta facendo conoscere alla sempre più numerosa
Curatore News:                                        comunità di internet.
Luca Zanchetta
                                                      Piacevoli sorprese vi aspettano su questo numero. Oltre ai numerosi articoli
Redazione:                                            di astronomia teorica si sono aggiunte alcune sezioni tecniche, che
Damiano Trisciani, Ippolito Forni, Salvatore
                                                      renderanno felici gli osservatori della notte. E' anche presente una CCD
Pluchino, Fabio De Sicot, Piter Cardone, Luca
Zanchetta, Gabriele Profita, Tony Scarmato,           Gallery, nella quale potrete partecipare anche voi con le vostre immagini ed
Paola Cannata, Marco Galluccio, Saverio               infine l'almanacco del mese, di sicuro interesse anche per l'astrofilo alle
Cammarata, Luca Izzo, Mauro Facchini, Andrea          prime armi.
Tasselli, Riccardo Renzi, Mirko Sotgiu,
Federica Pirovano, Roberto Benfatti, Antonio
                                                      Cosa state aspettando, dunque?
Catapano, Raffaello Lena.

Hanno collaborato a questo numero:                    Cieli sereni
Luca Izzo, Luca Zanchetta, Mirko Sotgiu,
Marco Migliardi, Alessandro Dimai, Raffaello
Lena, Fabio De Sicot, Salvatore Pluchino,                                                                       La redazione
Antonio Catapano, Paola Cannata, Tony
Scarmato,      Marco      Galluccio, Saverio
Cammarata, Riccardo Renzi, Andrea Tasselli,
Piter Cardone, Gabriele Profita.

Su Internet:
http://astroemagazine.astrofili.org
E-Mail: damy2000@libero.it

Grafica e impaginazione:
Salvatore Pluchino
E-Mail: pluchino@tiscalinet.it




Tutto il materiale pubblicato su questo numero può
essere riprodotto solo dietro autorizzazione
formale rilasciata dall’autore dell’articolo, e con
citazione obbligatoria della fonte.



                                                            Astroemagazine
Sommario
Almanacco                            Ph emu 97               29
I Pianeti di Settembre          4
                                     Seconda Parte
                                     di Salvatore Pluchino

                                     Sorella Luna             36
                                     di Antonio Catapano
                                                                      La collimazione dei
Asteroidi di L.Izzo              8   Astrofili                   38   T E L E SC OP I N E W T ONIA NI
Deep-Sky di S.Cammarata          9   Campo Osservativo del            di Andrea Tasselli                51
Le variabili del mese di L.Izzo 13
                                     GIGA a Capracotta
                                     di Paola Cannata                 Bioastronomia
Oggetto del Mese               14
E S O 1 8 4 G8 2                     Astrofisica
di Luca Zanchetta

Sito del Mese                  17
il
di Luca Zanchetta
                                                                      La comparsa della vita
                                     GETTI STELLARI                   sulla Terra
Osservazioni                   20
                                     di Tony Scarmato        39
I DOMI LU NARI                                                        di Piter Cardone                  63
di R.Lena e P.Salimbeni              Recensione Software
                                     Recensione                  44   Radioastronomia
Notiziario                     22 Cartes Du Ciel
                                     di Marco Galluccio

                                     Astro-Chat
                                     Astro-                      45
                                     di Saverio Cammarata

La sn 2000cr                         Tecnica
in N GC 5 3 9 5                                                       A N TE N N E P U N TA TE
di Marco Migliardi                                                    VERSO I L C I EL O III Part e
e Alessandro Dimai                                                    di Salvatore Pluchino             67
News                            24                                    CCD Gallery                       70
Sistema Solare                                                        di S.Pluchino e M.Facchini

                                                                      Image Processing
                                                                      L’elaborazione delle
                                                                      immagini al computer
                                     Appunti di                       di Gabriele Profita  74
                                     O tti ca Astr o n o mi ca        Recensione Libri                  75
                                                             48
Acqua su Marte                 26
                                     di Riccardo Renzi                Foto del Mese
                                                                      di Mirko Sotgiu
                                                                                                        76
di Fabio De Sicot
I l cielo d i
4


     L’ALMANACCO                                                                             Set t emb r e
               DI         ASTROEMAGAZINE                                                     a cura della REDAZIONE


                                                                                        C
    Settembre       data   A.R.    Decl.       D.T.    D.A.    Magn. Elong.    F.I.
                                                                                                ari lettori da questo numero di
                                                                                                Settembre di Astroemagazine iniziano
                           h m      °      '   U.A.      "               °
                                                                                                una serie di nuove rubriche mensili. Tra
                                                                                        i nuovi appuntamenti c’e’ quello del-
    Mercurio         2     11 24   +5 04       1,363    4,9     -0,7   10 E    0,951
                                                                                        l’Almanacco di Astroemagazine che con le
                     7     11 55    +1 12      1,339    5,0     -0,5   14 E    0,916
                                                                                        sue pagine si impegnerà a tenervi informati
                     12    12 24    -2 34      1,304    5,1     -0,2   17 E    0,879
                                                                                        sugli eventi astronomici del mese in corso.
                     17    12 51    -6 08      1,258    5,3     -0,1   20 E    0,838
                                                                                        Troverete interessanti notizie sui pianeti
                     22    13 17    -9 29      1,204    5,5      0,0   22 E    0,794    visibili e sugli oggetti deep-sky osservabili
                     28    13 41   -12 31      1,141    5,9      0,1   24 E    0,742    nelle costellazioni che varcano il cielo in
                                                                                        questo periodo. Inoltre una sezione
    Venere                                                                              interamente dedicata alle “variabili” darà
                     1     12 05   +0 35       1,547   10,8     -3,3   22 E    0,92     modo anche agli astrofili variabilisti di
                     7     12 32   -2 30       1,521   11,1     -3,3   24 E    0,914    pianificare le loro osservazioni. Non ci resta
                     17    13 17   -7 35       1,474   11,4     -3,3   26 E    0,895    che augurarvi di poter utilizzare al meglio le
                     27    14 02   -12 24      1,423   11,8     -3,4   29 E    0,874    informazioni che tale rubrica conterrà a
                                                                                        partire da questo numero. Cieli sereni a tutti
                                                                                        voi.
    Marte
                                                                                                                          La redazione.
                     1      9 30   +15 57      2,567    3,6     2,0    19 W    0,990
                     7      9 45   +14 45      2,550    3,7     2,0    21 W    0,984
                     17    10 10   +12 37      2,517    3,7     2,0    24 W    0,984
                     27    10 34   +10 21      2,477    3,8     2,0    28 W    0,980


    Giove
                     1     4 33    +21 03      4,928   39,9     37,3    -2,0   89 W
                     7     4 35    +21 07      4,837   40,7     38,0    -2,0   94 W
                     17    4 38    +21 11      4,687   42,0     39,2    -2,1   103 W    Effemeridi dei pianeti per il
                     27            +21 12      4,542   43,4     40,5    -2,1   113 W
                           4 39
                                                                                        mese di Settembre
                                                                                        Dalla tabella qui a sinistra è possibile
    Saturno                                                                             avere le effemeridi dei pianeti per tutto il
                     1      3 56   +18 11      8,940   18,6     17,0   +0,3    98 W     mese di Settembre.
                     7      3 57   +18 12      8,842   18,8     17,2   +0,3    104 W    Nella prima colonna dei dati troviamo il
                     17     3 57   +18 10      8,686   19,2     17,5   +0,2    113 W    giorno di riferimento per il mese in corso,
                     27     3 56   +18 06      8,540   19,5     17,8   +0,2    123 W
                                                                                        seguono l’ascensione retta (A.R.), la
                                                                                        declinazione (D), la distanza dalla Terra
                                                                                        (D.T.), il diametro apparente (D.A.)
    Urano                                                                               rispettivamente con i valori equatoriali
                     1     21 22   -16 07 19,001        3,6     6,0    159 E            (eq.) e polari (pol.), la mag-nitudine
                     7     21 22   -16 11 19,043        3,6     6,0    153 E            (Magn.), l’elongazione (Elong.) e la
                     17    21 20   -16 17 19,136        3,6     6,1    143 E            frazione illuminata (F.I.).
                     27    21 19   -16 21 19,252        3,6     6,1    133 E


    Nettuno
                                                                                        N.B.: i tempi indicati sono in T.U.
                     1     20 26   -18 59 29,276        2,5     7,7    145 E            (Tempo Universale),per ottenere il tempo
                     7     20 25   -19 01 29,339        2,5     7,7    140 E            locale bisogna aggiungere 1 ora quando
                     17    20 25   -19 04 29,461        2,5     7,7    130 E            vige l'ora solare,2 ore quando vige l'ora
                     27    20 24   -19 05 29,602        2,5     7,7    120 E            legale.Le effemeridi di posizione dei
                                                                                        pianeti si riferiscono a 0h T.U.;per le
                                                                                        congiunzioni planetarie si dà anche
    Plutone                                                                             l'elongazione dal Sole: se è piccola,il
                     1     16 40   -11 16 30,258        0,1     13,7   91 E             fenomeno è inosservabile. Si ringrazia la
                     7     16 40   -11 19 30,299        0,1     13,7   86 E             sezione pianeti di Astrofili.org per la
                     17    16 41   -11 24 30,303        0,1     13,7   76 E             cortese collaborazione e la disponibilità
                                                                                        dei dati sui pianeti pubblicati su queste
                     27    16 41   -11 30 30,306        0,1     13,7   57 E
                                                                                        pagine.


                                                              Astroemagazine
I due pianeti giganti, come li può osservare chi ha il coraggio di

Eventi di Settembre
                                                                         affrontare una levataccia, con un telescopio da 10-15cm, in
                                                                         condizioni di seeing mediocre.

                            giorno per giorno
Data Ora(UT) Evento
02       04:30     Giove in quadratura
02       09:00     Plutone in quadratura
04       01:55     Venere in congiunzione con Eta Vir (22' S)
05       01:00     Urano in congiunzione con Iota Cap (40' N)
05       12:09     Plutone in congiunzione con la Luna (7° 24' N)
06       05:00     Mercurio in congiunzione con Beta Vir (2' N)
07       18:00     Giove in congiunzione con Alfa Tau (4° 37' N)
08       08:50     Venere in congiunzione con Gamma Vir (1° 56' S)
09       22:31     Nettuno in congiunzione con la Luna (1° 10' N)
11       01:25     Urano in congiunzione con la Luna (1° 25' N)          Saturno in una immagine in tricromia ripresa poco tempo prima
                                                                         di chiudere il numero (dunque “fresca di chip!!”) da RICCARDO
12       08:00     Mercurio al nodo discendente dell'orbita
                                                                         RENZI. L’immagine nonostante le poco favorevoli condizioni di
12       19:00     Saturno stazionario in ascensione retta               seeing al momento dell’integrazione, riesce in pieno a
                                                                         valorizzare l’aspetto tipico di Saturno in questo periodo. Infatti
15       00:00     Venere in congiunzione con Theta Vir (1° 08' S)       gli anelli hanno una inclinazione molto elevata rispetto al
                                                                         nostro piano di osservazione, tanto da rendere osservabili più
16       07:00     Marte in congiunzione con Alfa Leo (48' N)            facilmente le varie divisioni degli stessi.
18       19:00     Venere in congiunzione con Alfa Vir (2° 41' N)
19       01:22     Saturno in congiunzione con la Luna (1° 47' N)
19       19:05     Giove in congiunzione con la Luna (2° 29' N)
22       16:00     Mercurio all'afelio
23       15:00     Mercurio in congiunzione con alfa Vir (39' N)
25       16:42     Marte in congiunzione con la Luna (2° 21' S)
26       11:00     Marte in congiunzione con Rho Leo (1° 10' N)
28       10:00     Venere al nodo discendente dell'orbita
29       12:51     Mercurio in congiunzione con la Luna (7° 39' S)
29       13:00     Giove stazionario in ascensione retta
                                                                         Giove in tricromia in una immagine anch’essa recentissima
30       00:08     Venere in congiunzione con la Luna (5° 16' S)
                                                                         Stesso strumento della foto precedente. Foto RICCARDO RENZI.




Ecco come si mostra il cielo ad Ovest alle 19
(TMEC+1h), ora del tramonto, nel giorno15 Settembre
per le latitudini centrali italiane. Bassi sull’orizzonte
appaiono Venere e Mercurio nella costellazione della
Vergine rispettivamente a 11° e 7° sull’orizzonte

                                                              Astroemagazine
6




         In alto: Il cielo di metà Settembre così come si mostra ad un
         osservatore del centro Italia che guarda ad Est nella mezzanotte
         del 15. Sono da poco sorti i due pianeti giganti del sistema
         solare: Giove e Saturno rispettivamente a 12° e 17° sull’orizzonte
         est. Giove a metà mese, di magnitudine –2,1 , sorge pochi minuti
         prima delle 23 (ora locale) finendo per transitare per il
         meridiano intorno alle 6 della mattina seguente; Saturno sorge
         invece intorno alle 22.20 ora locale transitando per le 5.30 del
         mattino seguente. Ha una magnitudine di +0,2 che manterrà
         costante per tutta la seconda parte del mese. Entrambi i pianeti si
         trovano nella costellazione del Toro e giorno 15 hanno una
         distanza reciproca di circa 10°.




         A sinistra: Un grafico che mostra le posizioni delle lune
         galileiane di Giove. Lungo l’asse verticale iniziando dall’alto
         ogni tacca corrisponde ad un giorno del mese di Settembre.
         Nel grafico, Giove è sempre compreso tra le due linee parallele
         azzurre, mentre le quattro curve di colore diverso rappresentano
         la posizione dei quattro satelliti giorno dopo giorno.
         In rosso è indicato il satellite IO, in verde EUROPA, in blu
         GANIMEDE ed in viola CALLISTO.
         Sono tutte posizioni riferite alla mezzanotte (TMEC) in ora
         Solare, quindi bisogna tener presente che con l’ora legale in uso
         bisogna aggiungere un’ora al TMEC del grafico. In pratica, è
         come se le posizioni graficate siano state riferite alle ore 01.00
         AM locale.


    Astroemagazine
7




La cartina raffigura l’aspetto del cielo alla mezzanotte (ora locale ottenuta aggiungendo 2 ore al tempo universale) del 15
Settembre per un osservatore posto alle latitudini medie italiane. Lungo la circonferenza ai bordi sono segnati i valori
dell’azimut: troverete il NORD corrispondente a 0° posto a destra della cartina, il SUD corrispondente a 180° a sinistra, l’EST
a 270° in basso e l’OVEST a 90° in alto. Lo ZENIT corrisponde al centro della cartina. Sono state raffigurate stelle fino ad una
magnitudine 4-4.5.



                 AVVISO AI LETTORI DI Astroemagazine
L’ ASTROPOSTA DI ASTROEMAGAZINE
Dal prossimo numero di AstroE-magazine, Riccardo Renzi e Andrea Tasselli rispondono ai vostri quesiti astronomici
in una nuova rubrica: l’ Astroposta dei lettori.

Scriveteci all'indirizzo di posta elettronica: astroposta@astrofili.org !!!
                                                                                       Riccardo Renzi e Andrea Tasselli

                                                     Astroemagazine
ASTEROIDI del cielo di SETTEMBRE
8

    Gli
                                     Data                        AR             declinazione        r       delta   mag Elong
                                     22 Kalliope
    a cura di Luca Izzo              28   Ago   2000   0:30:16   22h53m11.40s   -29   47'   51.7"   2.878   1.912   10.6   159.0
    l.izzo@libero.it                  1   Set   2000   0:30:16   22h49m40.34s   -30   06'   20.8"   2.874   1.913   10.7   158.1
                                      5   Set   2000   0:30:16   22h46m07.59s   -30   21'   26.2"   2.870   1.918   10.7   156.3
                                     10   Set   2000   0:30:16   22h41m45.51s   -30   35'   08.6"   2.864   1.930   10.7   153.2
                                     15   Set   2000   0:30:16   22h37m34.75s   -30   42'   51.1"   2.859   1.948   10.8   149.4
                                     20   Set   2000   0:30:16   22h33m42.19s   -30   44'   27.7"   2.854   1.971   10.9   145.2


    N       el mese di Settembre
            sono 6 gli asteroidi
            che giungono all'op-
    posizione superando la 11°
                                     25
                                     30
                                      5
                                          Set
                                          Set
                                          Ott
                                                2000
                                                2000
                                                2000
                                                       0:30:16
                                                       0:30:16
                                                       0:30:16
                                                                 22h30m14.00s
                                                                 22h27m15.67s
                                                                 22h24m51.49s
                                                                                -30
                                                                                -30
                                                                                -30
                                                                                      40'
                                                                                      29'
                                                                                      13'
                                                                                            02.2"
                                                                                            46.1"
                                                                                            59.7"
                                                                                                    2.849
                                                                                                    2.844
                                                                                                    2.839
                                                                                                            2.001
                                                                                                            2.035
                                                                                                            2.074
                                                                                                                    10.9
                                                                                                                    11.0
                                                                                                                    11.1
                                                                                                                           140.8
                                                                                                                           136.2
                                                                                                                           131.6

    magnitudine e due di questi,     27 Euterpe
    27 Euterpe e 21 Lutetia,         28   Ago   2000   0:30:16   22h56m28.46s   -09   23'   38.0"   2.438   1.432   10.0   172.8
    raggiungono rispettivamente       1   Set   2000   0:30:16   22h52m43.90s   -09   48'   28.6"   2.430   1.422    9.9   176.9
    la 9.9 e la 9.5. Per di più 22    5   Set   2000   0:30:16   22h48m54.39s   -10   13'   08.8"   2.423   1.416    9.9   176.1
    Kalliope è molto vicino a 471    10   Set   2000   0:30:16   22h44m07.81s   -10   42'   57.7"   2.414   1.415   10.0   170.5
                                     15   Set   2000   0:30:16   22h39m30.10s   -11   10'   46.5"   2.405   1.420   10.2   164.5
    Papagena e insieme si            20   Set   2000   0:30:16   22h35m09.86s   -11   35'   47.1"   2.395   1.432   10.3   158.6
    dirigono verso Sud-Ovest;        25   Set   2000   0:30:16   22h31m15.05s   -11   57'   19.5"   2.386   1.450   10.4   152.7
    inoltre nei pressi di questi     30   Set   2000   0:30:16   22h27m52.89s   -12   14'   51.1"   2.376   1.473   10.5   146.9
    due corpi oltre ad esserci        5   Ott   2000   0:30:16   22h25m09.21s   -12   27'   59.6"   2.367   1.502   10.6   141.3
    Fomalhaut, la stella alfa del
    Pesce Australe troviamo un       41 Daphne
    asteroide Near-Earth cros-       28   Ago   2000   0:30:16   00h43m40.29s   +03   43'   42.4"   3.185   2.316   12.2   143.5
    sing, 4486 Mythra, di cui         1   Set   2000   0:30:16   00h41m42.24s   +03   15'   10.9"   3.194   2.292   12.1   148.0
                                      5   Set   2000   0:30:16   00h39m28.60s   +02   44'   47.3"   3.202   2.273   12.0   152.6
    sono richieste osservazioni      10   Set   2000   0:30:16   00h36m22.46s   +02   04'   35.9"   3.211   2.254   12.0   158.4
    poichè si conosce la sua         15   Set   2000   0:30:16   00h32m58.96s   +01   22'   33.4"   3.221   2.242   11.9   164.2
    orbita con una accuratezza       20   Set   2000   0:30:16   00h29m22.66s   +00   39'   21.7"   3.231   2.237   11.7   170.1
    non elevata.                     25   Set   2000   0:30:16   00h25m38.57s   -00   04'   13.9"   3.240   2.239   11.6   175.5
    A proposito di Near-Earth, la    30   Set   2000   0:30:16   00h21m52.29s   -00   47'   24.8"   3.249   2.250   11.6   176.2
    NEAT/MSSS survey ha               5   Ott   2000   0:30:16   00h18m09.66s   -01   29'   21.2"   3.259   2.267   11.8   170.9
    scoperto un asteroide, 2000
                                     4486 Mithra
    QW7, che nei primi giorni di
                                     28   Ago   2000   0:30:16   22h47m08.03s   -32   46'   06.5"   1.147   0.148   12.8   156.5
    settembre passerà a soli 0.032    1   Set   2000   0:30:16   22h41m19.81s   -28   40'   55.6"   1.188   0.189   13.3   159.6
    UA dalla Terra, circa 12 volte    5   Set   2000   0:30:16   22h37m53.71s   -25   54'   46.0"   1.229   0.232   13.7   160.4
    la    distanza     Terra-Luna.   10   Set   2000   0:30:16   22h35m27.19s   -23   26'   40.9"   1.280   0.288   14.3   159.2
    Questo asteroide intor-no ai     15   Set   2000   0:30:16   22h34m20.33s   -21   36'   08.2"   1.331   0.347   14.8   156.6
    primi giorni di settembre        20   Set   2000   0:30:16   22h34m11.05s   -20   07'   38.8"   1.382   0.409   15.3   153.4
    raggiungerà la mag. 12.7 ma      25   Set   2000   0:30:16   22h34m48.46s   -18   52'   53.0"   1.433   0.474   15.8   149.7
    subito calerà di luminosità .    30   Set   2000   0:30:16   22h36m07.08s   -17   46'   56.9"   1.483   0.543   16.2   145.9
                                      5   Ott   2000   0:30:16   22h38m02.86s   -16   46'   51.9"   1.532   0.614   16.6   142.1
    Sono richieste osservazioni di
    questo asteroide, poichè esso    471 Papagena
    fa parte della categoria degli   28   Ago   2000   0:30:16   22h52m11.20s   -32   25'   29.4"   2.490   1.531   10.1   156.5
    Amor, una classe dei Near-        1   Set   2000   0:30:16   22h48m45.25s   -32   52'   54.1"   2.482   1.529   10.1   155.3
    Earth.                            5   Set   2000   0:30:16   22h45m15.95s   -33   15'   53.4"   2.473   1.530   10.1   153.4
                                     10   Set   2000   0:30:16   22h40m57.34s   -33   37'   50.3"   2.462   1.537   10.1   150.2
                                     15   Set   2000   0:30:16   22h36m50.88s   -33   51'   50.0"   2.452   1.549   10.2   146.5
                                     20   Set   2000   0:30:16   22h33m05.26s   -33   57'   42.6"   2.441   1.567   10.2   142.5
                                     25   Set   2000   0:30:16   22h29m48.29s   -33   55'   32.0"   2.431   1.589   10.3   138.2
                                     30   Set   2000   0:30:16   22h27m06.87s   -33   45'   33.9"   2.421   1.616   10.4   133.9
                                      5   Ott   2000   0:30:16   22h25m06.29s   -33   28'   16.5"   2.411   1.647   10.4   129.5

                                     55 Pandora
                                     28   Ago   2000   0:30:16   23h34m22.68s   -08   42'   41.9"   2.410   1.425   11.0   163.4
                                      1   Set   2000   0:30:16   23h31m07.78s   -08   52'   25.4"   2.407   1.411   10.9   167.8
                                      5   Set   2000   0:30:16   23h27m40.59s   -09   02'   06.2"   2.404   1.402   10.8   171.9
                                     10   Set   2000   0:30:16   23h23m10.92s   -09   13'   31.8"   2.401   1.396   10.7   175.2
                                     15   Set   2000   0:30:16   23h18m37.59s   -09   23'   31.0"   2.397   1.397   10.7   172.7
                                     20   Set   2000   0:30:16   23h14m09.38s   -09   31'   24.0"   2.394   1.404   10.9   167.6
                                     25   Set   2000   0:30:16   23h09m55.00s   -09   36'   36.5"   2.391   1.417   11.0   162.1
                                     30   Set   2000   0:30:16   23h06m02.90s   -09   38'   39.1"   2.388   1.436   11.1   156.4
                                      5   Ott   2000   0:30:16   23h02m40.50s   -09   37'   09.7"   2.385   1.462   11.2   150.9

                                     88 Thisbe
                                     28   Ago   2000   0:30:16   00h19m01.53s   +10   58'   28.4"   2.412   1.512   10.6   145.4
                                      1   Set   2000   0:30:16   00h16m46.96s   +10   54'   17.9"   2.417   1.492   10.6   149.6
                                      5   Set   2000   0:30:16   00h14m12.96s   +10   46'   48.4"   2.422   1.476   10.5   153.9
                                     10   Set   2000   0:30:16   00h10m37.83s   +10   32'   59.5"   2.428   1.460   10.4   159.2
                                     15   Set   2000   0:30:16   00h06m43.90s   +10   14'   37.5"   2.434   1.451   10.3   164.2
                                     20   Set   2000   0:30:16   00h02m38.65s   +09   52'   16.4"   2.441   1.448   10.2   168.7
                                     25   Set   2000   0:30:16   23h58m30.17s   +09   26'   39.4"   2.447   1.451   10.1   171.1
                                     30   Set   2000   0:30:16   23h54m27.19s   +08   58'   40.0"   2.454   1.461   10.2   170.0
                                      5   Ott   2000   0:30:16   23h50m38.33s   +08   29'   20.4"   2.460   1.478   10.3   166.1
9 9

O gget t i D eep- S ky
NEL CIELO DI SETTEMBRE

I
    l cielo di fine estate che ci mostrano
    le notti di Settembre, porta con se
    molti oggetti “deep-sky” che hanno
da sempre affascinato astronomi, astrofili
o semplici curiosi del cielo grazie alla
loro notevole spettacolarità . Alcuni infatti
nelle notti con un buon seeing sono ben
visibili anche ad occhio nudo, altri sono
tra gli oggetti più “fotografati” dagli
astrofotografi di tutto il mondo proprio
grazie alla loro bellezza.
In queste pagine, oltre che a trovare una
tabella riassuntiva dei dati per
individuare ed osservare questi splendidi
oggetti,       troverete alcune notizie
interessanti che corredano una loro
galleria di foto.




                                                M34 è un ammasso aperto non troppo esteso che può essere osservato in
                                                un telescopio amatoriale con buoni risultati. Comunque anche
                                                l'osservazione effettuata con un buon binocolo non è deludente.


          Catalogo                    Nome                    Cost.             A.R.             Dec.             Mag.
             M34                                             Perseo           2h38m           +42°34'            5.05
             M52                                           Cassiopea         23h22m           +61°19'            7.03
            M103                                           Cassiopea          1h30m           +60°27'            7.04
             M31            Galassia di Andromeda          Andromeda           0h40m            +41°0'            3.08
              M2                                           Acquario          21h31m             -1°3'            6.03
             M45                      Pleiadi                  Toro            3h41m           +23°58'            1.06
              M1            Nebulosa del Granchio              Toro            5h31m           +21°59'            8.04
             M27              Nebulosa Manubrio               Volpe           19h57m            -22°35'           7.06
             M57                Nebulosa Anello                Lira           18h52m           +32°58'            9.03
             M29                                             Cigno           20h22m           +38°22'            7.01
             M39                                             Cigno           21h30m            48°13'            5.02
         NGC7000            Nebulosa Nord America             Cigno           20h58m           +44°20'            6.00
             M13                                             Ercole          16h40m           +36°33'            5.07
             M92                                             Ercole          17h16m           +43°12'            6.01

       La tabella riporta l’elenco degli oggetti visibili nelle notti di settembre. Insieme al numero di Catalogo, vi sono
       altri dati utili come il nome “comune” dell’oggetto, o la costellazione di appartenenza. Infine non mancano le
       coordinate equatoriali (Ascensione Retta e Declinazione) e la magnitudine visuale dell’oggetto.




                                                        Astroemagazine
10
                                                                                                                        10




     M52 è un ammasso aperto poco esteso che può già             M103 è un altro ammasso aperto che per via delle sue
     essere scorto in un binocolo ma conviene osservare          dimensioni dovrebbe essere osservato con un
     con un telescopio anche se amatoriale.                      telescopio di almeno 10 cm di diametro.




     La galassia di Andromeda è la galassia più facilmente       M2 è un bel ammasso globulare che può essere
     visibile in cielo vista la sua luminosità. Si trova a 2.2   osservato molto facilmente anche con un binocolo.
     milioni da noi e già nelle foto a lunga posa con un
     obbiettivo da 70-80mm si mostra in tutta la sua
     bellezza.

                                                                                  L'ammasso aperto delle pleiadi è
                                                                                  uno dei più famosi sia per la sua
                                                                                  luminosità sia per le sue
                                                                                  caratteristiche peculiari. Esso
                                                                                  infatti già ad occhio nudo si
                                                                                  mostra in un gruppo di 6/7
                                                                                  stelline blu. Con un binocolo è
                                                                                  già possibile intravedere la nube
                                                                                  blu che circonda queste stelle
                                                                                  molto giovani.
11
                                                                                                                  11




                                                         M27 La nebulosa manubrio è una delle nebulose
                                                         planetarie più facilmente individuabili nel cielo. Per
                                                         scorgerla è già sufficiente un buon binocolo ma per
                                                         vedere qualche particolare bisogna attrezzarsi di un
                                                         telescopio con un diametro di 9/10cm.




M1 La nebulosa del granchio è una delle più famose
e facilmente individuabili resti di supernova, non ché
uno dei più "nuovi" essendo scoppiata nel 1054.




                                                         M29 (in alto) ed M39 (in basso) sono due ammassi
                                                         aperti già visibili in un binocolo che non hanno
                                                         bisogno di alcuna nota particolare.




M57 La nebulosa ad anello è una delle più famose
nebulose planetarie di tutto il cielo ma essendo di
nona magnitudine è difficilmente individuabile da un
osservatore poco esperto.
12                                                                                                              12




 NGC7000       La nebulosa Nord America è una
 nebulosa diffusa che prende il suo nome dalla sua
 particolare forma. Comunque anche se è di sesta
 magnitudine non è facile scorgerla essendo molto
 estesa. I migliori strumenti per osservarla sono i
 binocoli anche se rende meglio in riprese fotografiche
 con pose abbastanza lunghe.




                                                            M92 è un ammasso globulare che anche se meno
                                                            famoso di M13 merita ugualmente un'occhiata anche
                                                            se con un semplice binocolo.




 M13 è uno degli ammassi globulari più famosi del
 cielo non ché uno dei più luminosi. Si scorge già ad
 occhio nudo ma è solo con un binocolo che si
 comincia ad appezzare. Con un telescopio amatoriale
 è già possibile separare qualche stella dell'ammasso.




                                                    Astroemagazine
13

 VARIABILI                                                              a cura di Luca Izzo         l.izzo@libero.it

Nella costellazione del Perseo vi è una stella che varia                Ecco una lista di variabili ad eclisse da osservare.
periodicamente la propria luminosità: tale stella è Algol, la           Le date indicano i minimi osservabili, in assenza di Luna o in modo
Beta del Perseo ed è una variabile ad eclisse.                          tale che la Luna non disturbi molto l'osservazione.
Cosa è una variabile ad eclisse?
E' una stella doppia stretta, la cui variabilità dipende                  Stella       Min     Ora TU      dd      mm          yy
essenzialmenteda un effetto geometrico di mutua occultazione.             Beta Lyr   54,28     23        28       8       2000
Non è una variabile fisica, dunque.                                                    0,43    21        23       9       2000
La variazione luminosa avviene in queste stelle per il fatto che                     33,51     19        6       10       2000
il loro piano orbitale contiene la visuale, o è molto prossimo ad
                                                                          Beta Per   11,76     3         10       9       2000
essa. Ne consegue che ad ogni semirivoluzione una delle due
stelle passa, in tutto o in parte, davanti all'altra e la occulta, di     (Algol)    49,60     20        15       9       2000
modo che la luce, che prima proveniva da entrambe le stelle,                         43,14     1         3       10       2000
ora proviene da una sola di esse, quella che sta di fronte                           32,06     22        5       10       2000
all'altra rispetto a noi, o tutt'al più dalla stella occultante e da                 20,98     19        8       10       2000
parte di quella occultata.                                                TW Dra     14,19     2         3       9        2000
Quando avviene l'occultazione, il flusso luminoso proveniente                        36,06     21        5       9        2000
dalla stella binaria, che però all'occhio e anche al telescopio                      25,42     22        19      9        2000
appare singola, diminuisce e la curva di luce presenta un                            14,79     23        3       10       2000
minimo, tanto più profondo quanto più è brillante è la stella
                                                                                     36,66     18        6       10       2000
occultata rispetto a quella che le sta passando davanti. A
seconda delle circostanze delle circostanze dell'occultazione             U Cep        0,41    0         30      8        2000
(chiamata impropriamente eclisse) si hanno 3 diversi tipi di                         40,50     23        3       9        2000
variabile ad eclisse:                                                                20,84     22        23      9        2000
1) le variabili tipo Algol (EA)                                                        0,93    22        28      9        2000
2) le variabili tipo Beta Lyrae (EB)                                                 41,02     21        3       10       2000
3)le variabili tipo W UMa (EW)                                                       21,10     21        8       10       2000
Descriveremo in un altra occasione le caratteristiche di tali             RZ Cas     15,82     21        1       9        2000
classi, adesso parliamo del loro studio, fotometrico (della curva                    41,68     20        7       9        2000
di luce) e spettroscopico (del loro spettro).
                                                                                     33,38     19        19      9        2000
Analizzando questi dati si può risalire alla massa e ai raggi di
queste stelle.                                                                       59,23     18        25      9        2000
Il tempo di rivoluzione è uguale al periodo che si deduce dalla                      40,40     23        26      9        2000
curva di luce, e la misura relativa dei raggi delle due stelle si                    25,08     18        1       10       2000
può ricavare dalla durata delle eclissi. Inoltre, dalladalla                         50,94     17        7       10       2000
diversa profondità dei minimi di luce si può risalire alla                           32,11     22        8       10       2000
temperatura delle singole componenti del sistema.                         RS CVn      42,31    22        2       9        2000
La velocità con cui ogni stella percorre la sua orbita e le                          26,55     22        26      9        2000
dimensioni di questa si possono poi ottenere dalla misura                            35,40     17        1       10       2000
dell'effetto Doppler nello spettro. Con questi dati si può infine
                                                                          U Crb        3,66    20        3       9        2000
ricavare la massa del sistema, applicando la terza legge di
Keplero : questa legge dice che, nel caso di due corpi in orbita          U Oph      51,15     19        31      8        2000
l'uno attorno all'altro, il periodo di rivoluzione è determinato          WW Cyg     17,55     20        6       9        2000
dalle dimensioni dell'orbita e dalla somma delle loro masse.                         10,35     19        16      9        2000
Sappiamo così che Algol è composto da due stelle separate                              3,15    18        26      9        2000
l'una dall'altra da una distanza di poco superiore alla somma                        40,75     1         30      9        2000
dei loro raggi : un sole azzurro ad altissima temperatura                            33,56     0         10      10       2000
superficiale che gira a soli 10 milioni di km da un sole giallo-
rossastro, molto meno brillante ma alquanto brillante e freddo,
di raggio 3.5 volte quello del Sole.




     L’illustrazione mostra alcune confi-
     gurazioni di occultazioni che avvengono in
     un sistema binario.
     La nana gialla orbitando attorno ad una
     gigante rossa determina prospetticamente
     per noi osservatori della Terra una
     variazione di luminosità che può essere
     osservata e misurata con opportuni
     metodi.


                                                               Astroemagazine
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OGGETTO DEL MESE
ESO 184-G82
          G R B E D IP E R N O V A E A D U E P A S S I D A C A S A !
                                     a cura di Luca Zanchetta          z.luca81@libero.it




Fig.1 Foto HST Immagine in alta risoluzione ripresa il 12 giugno dallo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) del telescopio
spaziale Hubble; evidente l'altissima definizione ottenuta, specie nei riquadri contenenti i dettagli.
CARATTERISTICHE FISICHE:                                              POSIZIONE:
Tipologia oggetto : galassia a spirale barrata                        Costellazione : Telescopio
Catalogazione : ESO 184-G82; EOP 184-82                               Coordinate equatoriali :
Dimensioni angolari: 0,7' x 0,5'                                      RA = 19h 35m 03.2s
Distanza : 125 milioni di anni luce                                   Dec= -52° 50' 46"
Redshift (velocità di recessione equivalente) : 2528 Km/s (elioc.)    Caratteristiche di osservabilità : non visibile dalle nostre latitudini




  L’ellisse bianca mostra la posizione geocentrica della piccola galassia ESO 184-G82. Le dimensioni non sono in scala.

                                                             Astroemagazine
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  ESO 184-G82
  DETTAGLIO INTERESSANTE:
  Tipologia oggetto: gamma ray burst; supernova Ic
  Catalogazione: GRB 980425; SN 1998bw
  Emissioni elettromagnetiche: radio, ottica, gamma
  Coordinate equatoriali sorgente radio: RA= 19h 35m 03.31s ; Dec= -52° 50' 44.70"
  Coordinate equatoriali sorgente ottica: RA= 19h 35m 03.31s ; Dec= -52° 50' 46.10"
  Coordinate equatoriali sorgente gamma: RA= 19h 34m 54s ; Dec: -52° 49' 09"
  Magnitudine visuale max apparente: 13.5
  Magnitudine assoluta (per costante di Hubble=100): -18.5
  Note speciali: primo GRB a poter essere studiato ed osservato in dettaglio




  Le due coppie di immagini mostrano la galassia ESO 184-G82 prima e durante l'esplosione di GRB 980425/SN 1998bw.


DESCRIZIONE                                                             ugualmente non trascurabile), tanto da indurre la maggioranza
All'inizio del cretaceo, quando sulla terra erano ancora i dinosauri    della comunità scientifica internazionale ad accettare per vera
a dominare il pianeta ed i progenitori della specie umana avevano       l'ipotesi, già da tempo avanzata, di una stretta correlazione tra le
le sembianze di roditori, una delle galassie che si affacciano sul      esplosioni di stelle supermassicce ed i gamma burst. A suggerire
nostro "cortile di casa" cosmico, ESO 184-G82, fu teatro di             questa conclusione, inoltre, contribuì il rapporto fra le luminosità
un'esplosione tra le più violente che si manifestino nell'intero        intrinseche rilevate per le due osservazioni. Se è vero, infatti, che
universo. 125 milioni di anni più tardi e più precisamente il 25        SN 1998 bw era una stella dotata di una massa pari a ben 40
aprile 1998, dopo un viaggio di ben 38Mpc (Megaparsec), un              volte quella del nostro Sole, rendendo il suo finale, spettacolare
fiotto di radiazioni elettromagnetiche emesse in quei remoti istanti,   collasso più propriamente un'esplosione di ipernova (supernova
investirono la terra, per concludere il loro glorioso viaggio,          Ic), è anche vero che le caratteristiche di GRB 980425 apparvero
catturate dai sensori CCD di bordo dell'osservatorio orbitale per le    subito peculiari; data la ridotta distanza (appena 125 milioni di
radiazioni ad alta energia Beppo-Sax.                                   anni luce) ci si sarebbe infatti aspettati una luminosità da 1000 ad
Ciò che vide il satellite in quegli istanti, fu il lampo gamma (in      1000000 di volte maggiore di quella osservata, compatibilmente
inglese Gamma Ray Burst, GRB) oggi catalogato come GRB                  con l'intensità energetica media di un GRB. Ai due eventi
980425. Per quanto esotici ed ancora in parte misteriosi, eventi di     apparivano quindi attribuibili emissioni energetiche analoghe, o
questo tipo sono relativamente comuni nel cosmo, tanto che nel          comunque comparabili.
corso di 33 anni di studi in materia, ben 3000 sono state le            Le fasi finali attraversate dalla stella al momento del collasso non
osservazioni condotte su GRB.                                           sono ancora state delineate con esattezza, ma recentemente un
Ciò che rese questo fenomeno un evento speciale, furono le              nuovo elemento si è aggiunto al bagaglio di conoscenze acquisite
osservazioni condotte in seguito.                                       in merito: la precisa identificazione della regione in cui il terribile
Nella medesima porzione di cielo infatti, appena poche ore più          scoppio ebbe luogo. Si tratta di una zona ad elevato tasso di
tardi, anche gli osservatori astronomici al suolo notarono un           formazione stellare, posta su uno dei bracci della galassia; qui,
fenomeno piuttosto insolito. Agli occhi di T. J. Galama, P. M.          una nube di idrogeno avvolge alcune stelle giganti rosse, ed in
Vreeswijk, E. Pian, F. Frontera, V. Doublier e J.-F. Gonzalez, al       essa trova posto anche una compatta sorgente di radiazioni, con
lavoro presso l'osservatorio ESO NTT, si rese visibile una              ogni probabilità il residuo dell'astro esploso.
supernova di 16ma magnitudine, dotata di elevatissima luminosità        Frutto di queste ulteriori scoperte sono state, il 12 giugno scorso,
intrinseca: SN 1998bw.                                                  le riprese ad altissima risoluzione di ESO 184-G82, ultimo
La possibilità che effettivamente vi fosse un legame fisico tra i due   episodio di questa lunga storia; ottenute con lo Space Telescope
eventi registrati, apparve subito molto elevata (ad una casuale         Imaging Spectrograph (STIS) del telescopio spaziale NASA/ESA
vicinanza prospettica fu in seguito attribuita una probabilità pari a   Hubble, queste immagini sono le prime a consentire un così
una parte su 10000, valore decisamente molto basso, anche se            elevato dettaglio per lo studio di fenomeni GRB, solitamente

                                                              Astroemagazine
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collocabili a distanze cosmologiche, e quindi fuori portata anche     http://astro.caltech.edu/~jsb/iauc.html
per i maggiori telescopi al mondo. Considerazioni più generali,      ESA Hubble Information Centre:
basate sulla bassa luminosità intrinseca (per quei fenomeni) di      http://hubble.esa.int/hubble/news/index.cfm?oid=21205
GRB 980425, inducono a ritenere di aver addirittura scoperto una     Johns Hopkins University/Cristina Oliveira personal web page:
nuova classe di lampi gamma, che seppur inosservabili a causa        http://www.pha.jhu.edu/~oliveira/GRB-SN.html
della loro scrasa potenza, potrebbero manifestarsi                   ESO Homepage in Santiago/Olivier R. Hainaut personal web page:
frequentemente in ogni angolo del cosmo.                             http://sc6.sc.eso.org/~ohainaut/SN/
Il team di ricercatori europei che hanno condotto queste ricerche,   Anglo-Australian         Observatory        (AAO)      Science:
è composto da Stephen Holland (Danish Centre for Astrophysics),      http://www.aao.gov.au/local/www/sne/98bw/environment.html
Jens Hjorth e Johan Fynbo (Università di Copenhagen), Bjarne
Thomsen (Università di Aarhus), Michael Andersen (Università di      Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove vive e
Oulu), Gunnlaugur Björnsson (Università d'Islanda), Andreas          studia. Da anni si interessa di fisica ed astronomia, con
Jaunsen (Università di Oslo), Priya Natarajan (Università di         particolare attenzione verso le dinamiche del collasso
Cambridge & Yale) e Nial Tanvir (Università di Hertfordshire).       stellare; partecipa all'attività
                                                                     dell'A.A.T. (Associazione Astrofili
                                                                     Trevigiani), ed è contattabile al
BIBLIOGRAFIA                                                         seguente indirizzo internet:
Circolari IAU #6903 e #6899:                                         z.luca81@libero.it



  AVVISO AI LETTORI


  Serate in
                               Chat                                  su #astronomia

  Ecco le date dei primi tre appuntamenti di queste interessanti serate tra
  astrofili:

  6 Settembre                    Il sole

  13 Settembre                   Le eclissi solari

  20 Settembre                   Gli spettri delle stelle


  Vi ricordo che il calendario potrebbe essere modificato nel tempo per questo vi ricordo di visitare in
  maniera periodica il sito http://astrofili.org/~chat/ invece per avere informazioni più precise sulle
  serate mandate una mail direttamente a Cammarata Saverio all'indirizzo saverio@astrofili.org .
                                                                                        Saverio Cammarata



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                                                                                                     SITO DEL MESE

                                                  a cura di Luca Zanchetta         z.luca81@libero.it



STUDENTS FOR THE EXPLORATION AND DEVELOPMENT OF SPACE
 Il sito che questo mese vi proponiamo, si presenta davvero            Ad attirare l'attenzione prima di ogni altro oggetto, è una
 denso di contenuti. Armatevi dunque di carta e penna (o               casella a scorrimento, all'interno della quale sono presenti
 anche solo limitatevi ad impugnare un mouse ed inserire il            una serie di nominativi, corrispondenti alle sezioni di SEDS
 collegamento fra i preferiti); in esso potreste trovare molto         sparse per il globo. Muovendosi poi con il mouse ed
 più di quanto cerchiate!!!                                            esplorando rapidamente il menù principale, appare subito
 "SEDS, Students for the Exploration and Development of                evidente la mole di informazioni proposte: la struttura
 Space", questo il suo nome, è un'interessantissima iniziativa         ipertestuale è organizzata per settori, dei quali il più ricco,
 relativa alla divulgazione scientifica, gestita e creata da un        "Astronomy", contenente ben 13 sottounità ciascuna
 gruppo di studenti statunitensi e sorta nel 1980 con il               concepita per essere una pagina web sostanzialmente
 patrocinio di MIT ed Università di Princeton. L'associazione          autonoma.
 è costituita da un insieme di pagine presenti in istituti di tutto
 il mondo, organizzate secondo una struttura gerarchica cui fa
 capo www.seds.org, sito gestito ed ospitato dall'Università                                                        ASTRONOMY
                                                                                                                    ASTRONOMY
 dell'Arizona.                                                                                                      Tra queste, dedi-
 Andiamo ad esplorarne i contenuti.                                                                                 cate ad esempio al-
                                                                                                                    la fisica dei pia-
                                                                                                                    neti, ad oggetti
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 Avuto accesso all'home page, il primo impatto può non essere                                                       biologia       ecc...,
 entusiasmante, a causa di una struttura grafica essenziale,                                                        alcune     spiccano
 scarna, fin troppo povera per le potenzialità del sito.                                                            per essere parti-
                                                                                                                    colarmente ricche
                                                                                                                    e complete; "Nine
                                                                                                                    Planets Solar Sy-
                                                                                                                    stem Tour", per
                                                                                                                    iniziare, cui si può
                                                                         Fig.2 La locandina del SEDS                accedere con un
                                                                                                                    "click" alla prima
                                                                                                                    voce del menù,
                                                                       espone un ricco insieme di dati, riguardanti non solo la fisica
                                                                       dei pianeti, come suggerisce il titolo, ma del nostro sistema
                                                                       solare in genere (satelliti, pianetini, comete...), per giungere
                                                                       sino al mezzo interplanetario, allo spazio esterno (fascia di
                                                                       Kuiper, nube di Oort), addirittura ad altri sistemi planetari. In
                                                                       sostanza un vero e proprio tour, per l'appunto, attraverso le
                                                                       conoscenze scientifiche, storiche e mitologiche relative agli
                                                                       oggetti astronomici a noi più prossimi. La pagina, gestita da
                                                                       Bill Arnett, è anche dotata di "mirror sites", siti alternativi,
                                                                       tramite i quali è possibile accedere a copie della medesima
                                                                       produzione, dislocate in zone del pianeta lontanissime le une
                                                                       dalle altre; un elenco di tali URL è disponibile in appendice
                                                                       al sito, assieme a molte altre utilità.
                                                                       Ben tre sono inoltre i database di oggetti celesti inseriti
                                                                       nell'home page: Ngc 2000 Browser, Messier Deep-Sky
                                                                       Catalog e The Web Nebulae. La prima di queste tre sezioni si
                                                                       occupa di fornire al navigante un completo atlante
                                                                       astronomico interattivo, relativo agli oggetti del profondo
                                                                       cielo presenti nel catalogo di Messier (M), di Dreyer (NGC) e
                                                                       nei suoi supplementi "Index Catalogue" (IC ed IC II).
                                                                       Inserendo semplicemente il codice di catalogazione
                                                                       dell'oggetto desiderato, è possibile ottenere una sintetica
                                                                       tabella che descrive i caratteri fondamentali dell'oggetto ed
                                                                       un collegamento ipertestuale ad un sito presso cui è
                                                                       disponibile l'immagine relativa, tratta dalla "Digitalized Sky
                                                                       Survey" (DSS). Da non trascurare, infine, la breve sezione
                                                                       tematica degli onnipresenti links, contente riferimenti ad
                                                                       alcune tra le migliori produzioni analoghe realizzate nella
Fig.1 La schermata principale del sito SEDS.org. Evidente la           grande rete.
vastità del suo menù.

                                                               Astroemagazine
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            Fig.3 Un esempio delle pagine prodotta da "Nine Planets Solar System Tour"; in questo caso il soggetto è Giove.

Da segnalare è anche la pagina dedicata al celeberrimo                 i dati fisici e geocentrici salienti, le principali strutturazioni
catalogo Messier, contente affascinanti fotografie e                   morfologiche ed una sintetica descrizione degli oggetti
descrizioni dei 110 oggetti, nonché una breve storia della loro        presentati. Scorrendo la pagina, appaiono infine delle
catalogazione. Splendida l'immagine di apertura, la quale, pur         miniature, inserite in vece delle rispettive gigantografie per
priva di utilità pratica, raccoglie in un unico "poster" tutto il      non appesantire il collegamento; cliccando in corrispondenza
catalogo, con un immenso valore estetico; di essa una                  di ciascuna di esse, è infatti possibile ottenere le immagini
versione più ampia è disponibile cliccando sul rispettivo              complete, che pur raggiungendo dimensioni medie non
collegamento presente in "Other Options"; una vera chicca!             eccessivamente consistenti, si rivelano di assoluto splendore.
Chiude la serie dedicata al profondo cielo "The Web                    Ancora una volta il tocco estetico di Bill Arnett.
Nebulae". Sotto questa dicitura si cela la catalogazione               Particolarmente affascinante anche il settore relativo
digitale delle più famose, interessanti e spettacolari                 all'esobiologia, contenente un'efficace descrizione di storia,
formazioni celesti nebulari, eseguita con attenzione speciale          metodo e stato attuale del celeberrimo progetto SETI, pur se
alla raccolta fotografica e CCD; in apertura, si possono notare        presenti anche solo come link. Un'utilità, questa, comunque




Fig.4 Alcune immagini di M16 tratte da differenti unità di SEDS.org.


                                                           Astroemagazine
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di riferimento per i non                                                                                     Se in questa marea di
addetti ai lavori, data la                                                                                   informazioni        non
semplicità delle trattazioni                                                                                 sapete     più     come
e la completezza della                                                                                       orientarvi, non c'è che
panoramica gettata sulle                                                                                     da inserire la parola
principali fonti informative                                                                                 chiave nella relativa
in materia. Molto interes-                                                                                   casella      a    fondo
santi e sicuramente da                                                                                       pagina; il motore di
citare anche le sezioni                                                                                      ricerca esplorerà per
dedicate all'impatto della                                                                                   voi.
cometa Shoemaker-Levy 9                                                                                      Per maggiori infor-
su Giove, la finestra                                                                                        mazioni sul progetto,
sullo Hubble Space                                                                                           sono dispo-nibili nel
Telescope, l'impressionante                                                                                  sito        tutti      i
pagina dei links "Hot Topics",                                                                               collegamenti relativi a
suddivisa per categorie e per                                                                                fianco     del    menù
singoli argomenti.                                                                                           principale.
                                                                                                             Agli      autori      di
SPACE                                                                                                        www.seds.org vanno i
                                                                                                             ringraziamenti della
Pur più ristretta della                                                                                      redazione.
precedente area tematica
quanto ad estensione (fatto
palesemente riscontrabile
anche solo osservando il
menù), la sezione dedicata
all'esplorazione spaziale ed
all'astronautica si rivela densa
di argomenti, a cominciare da "Space Images Archive".
In questo settore sono ancora una volta le immagini a farla da       BIBLIOGRAFIA WEB
padrone, in una raccolta accuratamente organizzata e                 SEDS home page: http://www.seds.org
classificata, i cui argomenti spaziano dalle immagini del Sole       More about SEDS: http://www.seds.org/seds
alla cosiddetta "Space Art", dalle navicelle spaziali ai             What is SEDS?: http://www.seds.org/seds/aboutseds.html
"Supercomputer"; è anche attivo un servizio di ricerca per           SEDS FTP site: ftp://ftp.seds.org/
parole chiave, davvero utile per districarsi.                        National SEDS newsgroup: news:///bit.listserv.seds-l
Continuando il nostro percorso, possiamo poi imbatterci nella        Local UA SEDS newsgroup:
pagina di Jeffrey A. Blanchard intitolata "Space Research and        news://news.arizona.edu/uofa.group.seds
Tecnology Transfer", ampia ed articolata, dedicata alla              Space Images Archive: http://www.seds.org/images/
presentazione (rivolta tendenzialmente al grande pubblico)           Space Technology Transfer:
delle ricadute civili conseguenti ai programmi spaziali.             http://www.seds.org/technology/
Strutturate in maniera reciprocamente opposta, sono da               Mars Exploration Page:
ricordare anche le pagine dedicate rispettivamente alla Luna e       http://www.seds.org/~spider/mars/mars.html
a Marte: la prima contiene brevi paragrafi in grado di               Lunar Resources: http://www.seds.org/~rme/lunar.html
riassumere, con trattazioni a volte non elementari, buona            Shuttle     Schedule:    http://www.seds.org/~spider/shuttle/
parte degli aspetti inerenti la sua esplorazione, le risorse         shusche.html
ottenibili ed i possibili impieghi del nostro satellite naturale a   Nine Planets Solar System Tour:
fini scientifici. Per contro, "Mars Exploration Page" contiene       http://www.seds.org/nineplanets/nineplanets/nineplanets.html
una quantità vastissima di links, il cui scopo è consentire          Messier Deep-Sky Catalog: http://www.seds.org/messier/
l'approfondimento delle singole tematiche.                           Best of the Space Telescope: http://www.seds.org/hst/
Interessante infine anche la pagina "Shuttle Schedule", nella        The Web Nebulae: http://www.seds.org/billa/twn/
quale vengono esposti i piani di lancio delle missioni Shuttle       NGC 2000 Browser:
non ancora effettuate, da qui al 2001.                               http://www.seds.org/~spider/ngc/ngc.html
                                                                     SETI: The Search for Extra-Terrestrial Intelligence:
INOLTRE...                                                           http://www.seds.org/~rme/seti.html
                                                                     Comet SL9 Archive: http://www.seds.org/sl9/sl9.html
Le risorse del sito non si esauriscono tuttavia qui; SEDS            Hot Topics: http://www.seds.org/galaxy/hottopics.html
possiede infatti, oltre a ben due newsgroup, anche un sito           Ascending Node Newsletter: http://www.seds.org/node/
FTP ed un interessantissima rubrica, "Ascending Node",               Astronomy                                          Software:
presso cui vengono pubblicate notizie aggiornate di scienza e        http://www.seds.org/billa/astrosoftware.html
tecnologia. E' possibile anche sottoscrivere la mailing list         Orbiting Astronomical Telescopes:
relativa, semplicemente inviando un messaggio contenente             http://www.seds.org/~spider/oaos/oaos.html
come corpo "subscribe anode" al seguente indirizzo internet:         The World's Largest Telescopes:
Majordomo@seds.org. Periodicamente verrà inviata anche la            http://www.seds.org/billa/bigeyes.html
versione e-mail delle news presentate nel web.
Concludiamo il nostro itinerario con le utilità di "Resource         Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove vive e studia. Da
Guides", delle quali mi limito a consigliare "Astronomy              anni si interessa di fisica ed astronomia, con particolare
Software", “Orbiting Astronomical Telescopes” e "The                 attenzione verso le dinamiche del collasso stellare; partecipa
World's Largest Telescopes", ricche di curiosità ed elementi         all'attività dell' A.A.T. (Associazione Astrofili Trevigiani), ed è
utili.                                                               contattabile al seguente indirizzo internet: z.luca81@libero.it

                                                            Astroemagazine
20
     OSSERVAZIONI
     Osservare I domi lunari                                                              possono essere spiegati come
                                                                                          rigonfiamenti del suolo, causati
                                                                                          dall'intrusione a bassa profondità del

         IL DOMO DI                                                                       magma che non è riuscito ad effluire
                                                                                          in superficie.
                                                                                          Le caratteristiche geologiche dei
                                                                                          domi e le tecniche di osservazione

             KEPLER                                                                       sono state esposte in alcuni nostri
                                                                                          lavori recenti, che sono riportati in
                                                                                          bibliografia.
                                                                                          Ricordiamo che l' osservazione dei
         di Raffaello Lena        gibbidomine@libero.it                                   domi necessita di luce radente; in
              e Piergiovanni Salimbeni           Thedreamland@libero.it                   tale condizione sarà visibile la loro
                                                                                          ombra curvilinea.
                                                                    Kepler è un interessante cratere di impatto visibile al

     C
             omincia da questo numero della rivista una rubrica
             dedicata ai domi lunari, principale campo di studio decimo giorno di lunazione. Appena a nord-ovest di
             del nostro gruppo il Geologic Lunar Researches Kepler è facilmente osservabile un domo di 14 km.
     group, che vi invitiamo a visitare alla pagina web             Esso è localizzato ad una longitudine di 39.04 ° W e ad
                                                                    una latitudine di 8.04° N.
           http://digilander.iol.it/gibbidomine                     Se le condizioni di illuminazione sono favorevoli è
                                                                    possibile osservare una depressione centrale sulla
     Siamo convinti che numerosi astrofili potranno trovare sommità. Segnalazioni di questo tipo sono giunte da chi
     elementi utili per l'approfondimento di queste strutture scrive e da una immagine registrata da Badalotti (vedi fig
     lunari ed apprendere una metodologia di indagine che il 1,2,3).
     GLR ha sviluppato nel corso della collaborazione con Segnalazioni analoghe sono giunte dall'ALPO. Per
     l'ALPO.                                                        esempio, Craig MacDougal in una sua nota sul domo
     L'aver scelto questo mezzo di comunicazione On Line ha                                                riporta (april, 6,
     il preciso significato di rivolgersi, in maniera capillare, a                                         giugno, 1990 5.16
     futuri ( e speriamo convinti) astrofili che intendono                                                 UT) testualmente :
     avvalersi di un programmo osservativo specifico.                                                      the depression is
     In questa nota, pertanto, intendiamo fornire una guida                                                more of a small flat
     sistematica all'osservazione di un domo, in modo da                                                   spot.
     agevolare il lettore ad individuare la struttura e studiare le                                        Questo dettaglio è
     sue caratteristiche fisiche, sia con metodi visuali che                                               ben visibile dall'im-
     CCD. Saremo lieti di ricevere le vostre osservazioni che                                              magine processata
     saranno inserite e commentate nei prossimi numeri di                                                  (Fig 3,4).
     astroemagazine e , in caso di particolare interesse,                                                   Recentemente sono
     utilizzate anche nei nostri reports.                                                                  apparse su alcune
     Ricordiamo che i domi lunari si presentano come                                                       riviste delle note
     bassorilievi cupoliformi e, quindi, differenti dagli ordinari                                         riguardanti un parti-
     rilievi collinari, la cui forma è generalmente più                                                    colare rilievo com-
     irregolare. I domi lunari vengono in genere associati a         Fig. 4 Immagine in negativo del       plesso localizzato a
     piccoli vulcani a scudo e, a volte, è osservabile la            –la Fig. 3                            nord-est di Kepler,
     presenza di un craterino sommitale. In alcuni casi, i domi                                            cioè a longitudine di




      Fig.1 Piergiovanni Salimbeni -30 novembre 1998 alle 19.20 UT SCT 200 mm f/10 at 400 x seeing II Antoniadi;
      Fig.2 Raffaello Lena- 26 aprile 1999 alle 21 UT. SCT 250 mm f/10 at 278x seeing II Antoniadi april 26 1999 (21 UT)
      Fig.3 Francesco Badalotti elaborazione del domo di kepler ripresa con SCT 250 mm f/10
                                                        Astroemagazine
21




 Fig 5 Francesco Badalotti- 14 agosto 1997 alle 23,10
 UT- SCT 250 mm f/10 e videocamera videosys.

38.16°W e latitudine di 9.15° N.
Essa è una struttura particolarmente appariscente come
evidenziabile da alcuni frames di Badalotti (Fig. 5).
Evidenti alcune differenze di albedo. Questo rilievo non è
un domo perchè, grazie ad una serie di osservazioni
condotte dal GLR group:
1) In luce radentissima compare un'ombra a punta molto
estesa, tipica cioè di un apparato collinare più alto (fig 6)
avente quindi una pendenza piu' pronunciata;
2)Esso è ovale con un rapporto
assemaggiore/asseminore> 2.
Precisiamo, infatti, che l'ALPO non considera un domo
una struttura il cui rapporto tra gli assi è >2 e la pendenza
media (slope), ricavabile dall'estensione delle ombre, sia      Fig. 6 Piergiovanni Salimbeni - 15 febbraio 2000 alle
maggiore di 5°.                                                 20.30 UT (SCT 200 mm f/10 a 200x seeing II
Tale rilievo è un punto alto, probabilmente parte del           Antoniadi
bordo di un cratere ricoperto dalla lave, così come il
Mons Piton è il punto alto di uno degli anelli interni del      Raffaello Lena , insieme a Piergiovanni Salimbeni, ha
bacino Imbrium.                                                 fondato il Geological Lunar Researches Group un gruppo di
L'apparenza non è pronunciata anche a causa della               studio lunare che si avvale della partecipazione di astrofili
probabile copertura dovuta alle ejecta originate                italiani ed esteri.
dall'impatto che portò alla formazione di Kepler.               Il campo di azione del GLR group è lo studio dei domi
                                                                lunari, caratteristiche geologiche e interpretazioni di
Bibliografia                                                    presunte anomalie (TLP).
                                                                Ha pubblicato articoli per
                                                                Coelum, Nuovo Orione,
- I domi lunari, Nuovo Orione,Numero 093 di FEB 2000-           Astronomia UAI e, recentemente,
Pagine040-043                                                    collabora con l'ALPO con la
- I misteriosi rilievi di Tolomeo, Nuovo Orione, Numero          quale ha in corso di pubblicazio-
097 di GIU 2000- Pagine 054-057                                  ne una serie di articoli.
- Disegnare il paesaggio Lunare, Nuovo Orione , Numero          Chiunque può partecipare alle
089 di OTT 99 - Pagine 052-057                                  attività GLR.
-Reports sul GLR group
http://digilander.iol.it/gibbidomine                            Email gibbidomine@libero.it
                                                                sito web GLR http://digilander.iol.it/gibbidomine




                                                     Astroemagazine
22
     NOTIZIARIO
      La Supernova 2000cr
        in NGC 5395                                                         di Marco Migliardi
                                                                               e Alessandro Dimai



     L
           ’andava ripetendo da mesi, anche in      ci siamo detti alle 22,30, appena iniziato     immagini di confronto non erano il
           quelle lunghe settimane di maggio        a fotografare le prime galassie e aver         massimo; solo la nostra foto del 3 giugno
           piene di pioggia e di nuvole, durante    constatato che il seeing era ottimo. Ma in     ci confortava perché non vi scorgevamo
      le quali l’osservazione del cielo era         realtà non abbiamo neppure dovuto              nessun oggetto puntiforme. Stacchiamo
      diventato un pallido ricordo. Ormai gli       aspettare troppo. Una ventina di               allora il collegamento con il Col Drusciè
      credevano in pochi, ma lui, Alessandro        immagini ed era già il turno delle             e cominciamo la ricerca su Internet.
      (Dimai, n.d.r.) rimaneva sicuro di sé:        bellissime        galassie       interagenti   Dapprima, come d’abitudine, cerchiamo
      “Prima di luglio ne scopriamo un’altra,       ngc5394/5395. Erano 22 notti che non le        un po’ di immagini nel mega archivio
      vedrete”. Il nostro tesoriere, nonché         controllavamo e il nostro programma            astronomico di astrofili.org, ma neanche
      anima dell’Associazione astronomica           osservativo ce le metteva oramai in cima       il Palomar ci dà immagini convincenti e
      Cortina, ha molte virtù, ma una prevale       alla lista: in fin dei conti ce l’eravamo      allora continuiamo la ricerca finché non
      su tutte: è un uomo di parola. E ci piace     detto altre volte che in quelle galassie era   arriviamo nel sito di un’Università
      pensare che l’abbia appositamente fissato     facile veder scoppiare una supernova e         coreana dove troviamo una magnifica
      lui quell’appuntamento del 25 giugno con      quindi      la     nostra    survey      era   immagine a tutto schermo di ngc5395
      la supernova 2000cr che, scoppiata 150        particolarmente frequente e attenta.           (vedi Fig.1 in basso) e i nostri cuori si
      milioni di anni prima, è giunta a             Come abbiamo visto apparire le due             aprono: nessun oggetto puntiforme e
      mostrarsi per la prima volta agli occhi un    galassie sul monitor del PC c’è stato          stellare è presente in quella zona HII.
      po’ assonnati del buon Dimai e del            subito un sussulto perché il Vickers non       Partono allora i messaggi al CBAT per la
      sottoscritto. I quali, dopo mesi, stavano     ce lo mostrava quel puntino di sedicesima      segnalazione, all’ISN-Alert per sol-
      facendo insieme le loro osservazioni da       magnitudine un po’ più a nord del nucleo.      lecitare indagini spettrografiche, agli
      casa, approfittando delle famiglie in         L’ancora presunta supernova si trovava         amici per chiedere conferme. E poi, che
      vacanza. “Stanotte facciamo tutto un tiro”    però in una zona HII piuttosto densa e le      fare? Bisogna solo aspettare, ma non è




     Fig.1 L’immagine disponibile presso il sito internet dell’Osservatorio del Col Drusciè. Nei due riquadri la galassia ospite è
     mostrata prima e dopo dell’ esplosione della SN 2000cr.


                                                               Astroemagazine
23

neanche l’una e l’emozione non ci            Filippenko A. Coil e D. Leonard,            sorbimento centrata a 487 nm dovuta al
farebbe certo più dormire. E allora tanto    dell’Università della California a ferro ionizzato (FeII), con due distinti
vale continuare le nostre osservazioni e     Berkeley, non indica delle chiare righe in  minimi a 480 e 493 nm.
cercare, nel nostro piccolo, di imitare      emissione dell’Hα, ma delle righe in        Lo spettro è stato quindi interpretato di
Puckett che un paio di mesi fa riuscì a      assorbimento a 637 nm, caratteristiche      tipo Ic nei primissimi istanti seguenti
scoprire due supernovae nella                                                                           all’esplosione, simile a
stessa notte; l’alba però arriva                                                                        quello della SN1987M in
troppo presto e ci impedisce                                                                            NGC2715.        La      pro-
di emulare il bravo Tim.                                                                                genitrice della SN2000cr
Controlliamo la posta prima                                                                             era quindi un astro
di andare a letto e troviamo                                                                            massiccio che ha perso, a
già dei messaggi incorag-                                                                               causa dell’intenso vento
gianti, soprattutto uno di                                                                              stellare o per la presenza
Bishop che, non sapendo che                                                                             di una compagna vicina,
l’avevamo già fatto, ci                                                                                 gli strati esterni di
consigliava caldamente di                                                                               idrogeno ed elio.
inviare la segnalazione al                                                                              La scoperta di una super-
CBAT. Poi tre ore di sonno e                                                                            nova come la SN2000cr,
ancora un controllo alla                                                                                nelle primissime fasi del
posta. Tre messaggi: Dan                                                                                fenomeno esplosivo, pare
Green, Hitoshi Yamaoka e                                                                                sia di importanza rile-
Weidong Li del LOSS. Apro                                                                               vante per lo studio della
subito quest’ultima mail e le                                                                           dinamica della forma-
prime parole fanno partire                                                                              zione stellare nelle galas-
immediatamente un urlo                                                                                  sie interagenti. In questi
liberatorio: “Here is a report                                                                          oggetti, infatti, sembra
of the confirmation of the SN                                                                           che la formazione di
in NGC 5395.” aggiungendo                                                                               stelle giovani di grande
che, nella loro ultima                                                                                  massa      sia     stimolata
osservazione del 21 giugno,       Fig.2 Un’altra bella immagine di NGC 5395, la galassia ospite         dall’intera-zione mareale
l’astro non era presente. La      della sn2000cr                                                        delle due galassie; si
supernova era quindi stata                   dell’Hα ad una velocità di espansione di                   formano       cioè     delle
colta negli attimi immediatamente            9.000 km/sec. Sono poi presenti delle       regioni in cui migliaia di nuove giganti
seguenti all’esplosione; la sua immagine,    ampie righe in assorbimento ad una          azzurre evolvono rapidamente allo stato
di diciassettesima magnitudine, aumentò      lunghezza d’onda di 613 nm, imputabili      di     supernovae,      innescando      un
nei giorni seguenti di circa una             al Silicio ionizzato (SiII) ad una velocita meccanismo a catena di formazione di
grandezza. Una prima analisi spettrale la    d’espansione di 11.000 km/s. Infine è       nuove stelle dalla compressione del gas
classificò di tipo II, ma un secondo         stata registrata una ampia zona d’as-       interstellare.
spettro eseguito da T. Chornock, A.


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 q    Competenza astronomica e/o scientifica generale

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       NEWS

     le     News                                                            31/08/2000 La sonda Near cambia orbita
                                                                            La sonda della Nasa: NEAR Shoemaker, ha terminato, lo scorso
                                                                            fine settimana, le manovre che la hanno posta in un'orbita alta
                                                                            attorno all'asteroide Eros. Due minuti di spinta dei razzi e la

     di Astrofili.org                                                       sonda Sabato 26 Agosto ha modificato la propria orbita che
                                                                            varia ora dai 50 ai 100 chilometri attorno all'asteroide. Un'altra
                                                                            manovra che si avrà il 5 Settembre porterà la piccola sonda in
     a cura di Luca Zanchetta                                               un'orbita circolare a 100 chilometri di altezza ...
                                                                            http://www.geocities.com/gaantares/astronomy_news/30082000
     02/09/2000 Ancora sulle nane brune...                                  a.htm     by Bollettino Antares
     Un gruppo di ricercatori, utilizzando l'Hubble Space Telescope,
     ha scoperto come le nane brune non tendano a formare sistemi
                                                                            31/08/2000 Galassie antichissime
     multipli. Questo censimento sembra indicare che la nascita di
                                                                            La notizia è relativa all'osservazione di un alto numero di
     stelle e pianeti avviene lungo percorsi evolutivi differenti, e che
                                                                            galassie con red-shift cosmologico tra 5 e 6, quindi antichissime
     le nane brune non costituiscono una quota significativa della          (per confronto, l'età dei quasar più lontani ha z tra 4 e 5, è
     materia oscura che secondo alcune teorie popolerebbe il cosmo.         stimata intorno ai 12 miliardi di anni), in riprese deep field
     http://oposite.stsci.edu/pubinfo/PR/2000/29/pr.html
                                                                            addirittura in numero paragonabile a quelle a red shift bassi, cioè
     by AstroeMagazine
                                                                            galassie di formazione molto più recente. Ciò significa che le
                                                                            galassie hanno cominciato a formarsi in epoche molto più
     02/09/2000 Rottami orbitali                                            remote di quanto si era fino a oggi pensato. Nel prosieguo
     Il satellite SPADUS, lanciato dalla NASA nel 1999 e destinato
                                                                            dell'articolo, infatti, si ipotizza la possibilità di osservare con
     alla raccolta di polveri provenienti dallo spazio, è stato investito
                                                                            strumenti ancora più profondi, galassie con z > 10, cioè
     da una nube di materiale generata dall'esplosione di vettore           praticamente vicinissime all'epoca del Big Bang.
     cinese Lunga Marcia avvenuta all'inizio di quest'anno. Nel suo         http://www.iau.org/ga24press/pr000816_3.html
     anno e mezzo di attività, SPADUS ha registrato ben 195 impatti         by AstroeMagazine
     con detriti orbitanti, la maggior parte dei quali prodotti
     dall'uomo, ma questa è la prima volta che i ricercatori riescono a
                                                                            31/08/2000 Un ammasso appena nato...
     collegare      direttamente    i    due     eventi.    http://www-     Un gruppo di astronomi ha identificato quello che è attualmente
     news.uchicago.edu/releases/00/000823.long-march-4.shtml                ritenuto il più giovane ammasso stellare massiccio dell'intera
     by AstroeMagazine
                                                                            galassia. Al suo interno contiene un centinaio di stelle del tipo
                                                                            spettrale O, dotate di età stimata in meno di un milione di anni.
     02/09/2000 Piccolo ma...                                               http://www.colorado.edu/NewsServices/NewsReleases/2000/757
     Utilizzando l'osservatorio orbitale ASCA (Advanced Satellite           .html      by AstroeMagazine
     for Cosmology and Astrophysics), un gruppo di ricercatori ha
     localizzato nel cuore della galassia NGC 4395, un buco nero di
                                                                            30/08/2000 Una pulsar... peculiare
     dimensioni piuttosto ridotte, ma in grado di produrre la               Le teorie sull'evoluzione e la nascita delle pulsar, residui di
     medesima emissione di materia e radiazioni X dei suoi                  stelle massicce dotati di un intenso campo magnetico e di
     compagni maggiori. La sua massa è stimata solo (...) fra le
                                                                            un'elevata velocità di rotazione, potrebbero dover essere riviste,
     10.000 e le 100.000 volte quella solare.
                                                                            dopo che un team di astronomi è riuscito ad identificarne una
     http://universe.gsfc.nasa.gov/press/cw00_19.html                       formatasi soli 700 anni fa. Oltre alla recente genesi, l'astro
     by AstroeMagazine                                                      sembra essere dotato di peculiari caratteristiche, che lo
                                                                            porrebbero in contrasto con i modelli attualmente accettati dalla
     01/09/2000 Nane brune                                                  comunità scientifica.
     Servendosi delle grandi capacità dell'Hubble Space Telescope,          ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-98.htm
     alcuni astronomi sono riusciti ad identificare ben 50 nuove nane       by AstroeMagazine
     brune proprio nel cuore della Nebulosa di Orione. La regione
     indagata è quella del Trapezio, posta a 1500 anni luce dalla
                                                                            30/08/2000 Acqua interstellare
     Terra    e     sede     di   un'intensa    formazione    stellare.     Il satellite SWAS (Submillimeter Wave Astronomy Satellite)
     http://oposite.stsci.edu/pubinfo/PR/2000/19/pr-photos.html             deputato all'osservazione del cosmo nelle lunghezze d'onda
     by AstroeMagazine
                                                                            submillimetriche, ha permesso agli scienziati di ottenere una
                                                                            mappatura della distribuzione degli elementi chimici nelle nubi
     01/09/2000 Super radiotelescopio quasi operativo                       interstellari. In particolare oggetto di studio è stata l'insolita
     Il più grande radiotelescopio orientabile al mondo, è quasi            distribuzione dell'acqua, presente in quantità 10000 volte
     pronto per iniziare a produrre dati scientifici utili. Lo strumento,
                                                                            superiori nelle nubi di gas ad elevate temperature che nelle
     costato alla National Science Foundation (NSF) 75 milioni di
                                                                            regioni a soli pochi gradi sopra lo zero assoluto.
     dollari, sorge a Green Bank, in West Virginia, ed è alto ben 150       ftp://ftp.hq.nasa.gov/pub/pao/pressrel/2000/00-126.txt
     metri. La sua grande precisione di puntamento (un secondo              by AstroeMagazine
     d'arco) lo rende uno strumento ideale per l'osservazione
     astronomica in senso stretto; non verrà quindi coinvolto nel
                                                                            30/08/2000 Offerta dell'ultim'ora per la Iridium
     progetto SETI.       http://www.nrao.edu/ by AstroeMagazine            La Iridium LLC, che dopo aver dichiarato bancarotta si appresta
                                                                            a distruggere in atmosfera la sua costellazione di 88 satelliti per
     31/08/2000 Un oceano su Europa?                                        telecomunicazioni (del valore di 5 miliardi di dollari), ha
     Studiano i dati registrati dalla sonda Galileo durante l'ultimo
                                                                            recentemente ricevuto dalla CMC International un'offerta di 30
     flyby di Europa,è nata l'opinione tra i ricercatori che nel            milioni di dollari per l'acquisizione di satelliti e strutture. Non è
     sottosuolo del satellite di Giove, potrebbe esserci, al di sotto       ancora chiaro se l'offerta verrà presa in considerazione, dato che
     della crosta ghiacciata, un oceano liquido.                            i preparativi per la deorbitazione sono oramai conclusi.
     http://www.geocities.com/gaantares/astronomy_news/31082000
                                                                            http://www.msnbc.com/news/451205.asp by AstroeMagazine
     a.htm       by Bollettino Antares
                                                                Astroemagazine
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29/08/2000 IAU e inquinamento luminoso                                progettazione attende ora solo l'arrivo dei compratori.
L'inquinamento luminoso sta causando non pochi problemi agli          http://www.boeing.com/news/releases/2000/news_release_0008
astronomi, professionisti e dilettanti, di tutto il mondo. Alla       23h.html     by AstroeMagazine
recente riunione dell'Assemblea Generale IAU (International
Astronomical Union), svoltasi a Manchester, nel Regno Unito, è        24/08/2000 I monti di Titano
stata posta in evidenza la gravità del problema, che oltre a          Un gruppo di astronomi dell'Università dell'Arizona, servendosi
rendere sempre più ardua l'osservazione del cielo notturno,           dell'Hubble Space Telescope, ha identificato una struttura
costituisce un immenso spreco di denaro e di risorse.                 superficiale su Titano, luna di Saturno, che potrebbe ricondurre
http://www.iau.org/ga24press/pr000816_5.html                          all'esistenza di formazioni montuose. L'oggetto osservato appare
by astroemagazine                                                     sulle immagini come un punto luminoso e sarebbe composto
                                                                      interamente di ghiaccio, prodotto dalle intense piogge di metano
29/08/2000 Affidabilità record                                        che si manifestano su questo astro.
Il motore di bordo della sonda NASA Deep Space 1, ha                  http://www.iau.org/ga24press/pr000816_2.html
recentemente conquistato il primato di propulsore con la              by astroemagazine
maggior quantità di tempo operativo nella storia
dell'astronautica. Il principio su cui si basa, totalmente diverso    24/08/2000 Qualche speranza per i barioni!
da quello dei tradizionali razzi a combustibile, sfrutta le           C'è più di un modo per sfuggire all'attrazione gravitazionale di
proprietà dei gas ionizzati e la loro capacità di interagire con i    un buco nero: recenti modelli fanno ipotizzare che parte della
campi elettromagnetici. Per quanto la pressione esercitata dal        materia in caduta verso questi astri collassati, riesca a sottrarsi
flusso di materia espulso sia minuscola, i suoi effetti a lungo       dal campo generato, tornando nello spazio aperto sotto forma di
termine sono stupefacenti, tanto che il rendimento finale del         supersonici venti particellari.
propulsore è stimato circa 10 volte maggiore dei reattori             ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-90.htm
tradizionali.                                                         by AstroeMagazine
http://www.jpl.nasa.gov/releases/2000/ds1enginerace.html
by AstroeMagazine                                                     23/08/2000 Cambiamenti di rotta
                                                                      Il progetto MUSES-C, sorto dalla comune volontà di ISAS
29/08/2000 Antennae                                                   (Institute of Space and Astronautical Sciences, l'ente spaziale
L'osservatorio orbitale per i raggi X Chandra è stato                 giapponese) e NASA circa la costruzione di una sonda in grado
recentemente impiegato nell'osservazione di due piccole galassie      di raccogliere e riportare sulla terra campioni prelevati da un
in fase di collisione nella costellazione del Corvo, denominate       asteroide, subirà dei ritardi. Il rover è infatti attualmente in fase
Antennae. Il loro scontro, anche se dovrebbe più propriamente         di riprogettazione, e le due agenzie spaziali hanno già
essere definito una compenetrazione, ha generato delle                annunciato di aver cambiato obiettivo e data del lancio.
gigantesche bolle di gas ampie 5000 anni luce; la loro origine        http://www.jpl.nasa.gov/releases/2000/museschange.html
sarebbe da ricondurre alla fisiologica iperproduzione di stelle       by AstroeMagazine
massicce, che dopo la loro esplosione come supernovae,
generano un'unica immensa bolla nella quale confluiscono tutti i      22/08/2000 Uno sguardo al nostro futuro
residui del collasso.                                                 Operando con il radiotelescopio di Jodrell Bank dell'Università
http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_081600.ht          di Manchester, un team di ricercatori è riuscito ad osservare il
ml     by AstroeMagazine                                              flusso di gas espulso dalla superficie di una stella lontana circa
                                                                      1000 anni luce. Lo studio riveste particolare interesse in quanto
25/08/2000 Debby                                                      la sequenza di immagini ottenute mostra quale potrebbe essere il
L'agenzia spaziale americana (NASA) sta attualmente tenendo           comportamento del nostro Sole tra circa un miliardo di anni.
sotto stretta sorveglianza il ciclone Debby, che imperversa nella     http://www.iau.org/ga24press/pr000815_1.html
zona orientale degli Stati Uniti. Data la sua tendenza a muoversi     by AstroeMagazine
verso il sud della Florida, i tecnici di Cape Canaveral stanno
affrettando i preparativi per il lancio dello Space Shuttle
Atlantis, la cui missione, che dovrebbe iniziare l'otto settembre,    19/08/2000 Europa: un pianeta a zolle
rischierebbe di subire dei notevoli ritardi. http://www-              Studiando la struttura del satellite mediceo Europa, i planetologi
pao.ksc.nasa.gov/kscpao/status/stsstat/current.htm                    sono giunti alla conclusione che alcune delle strutture osservate
by AstroeMagazine                                                     siano effettivamente faglie prodotte dall'attività tettonica. I
                                                                      processi che hanno originato queste formazioni geologiche, sono
25/08/2000 Lutto nel mondo dell'astronautica                          molto simili a quelli che producono attività sismica sul nostro
Il dott. Robert Gilruth, uno dei pionieri dell'era spaziale, è        pianeta. L'unica differenza qualitativa è data dalla composizione
venuto a mancare lo scorso 17 agosto, all'età di 86 anni, in una      chimico-fisica dei materiali coinvolti: per Europa si tratta,
casa di cura presso Charlottesville, nello stato della Virginia.      infatti, di immensi iceberg.
Negli anni '50 diresse il team che progettò la capsula Mercury,       http://www.jhuapl.edu/public/pr/000810.htm
con la quale fu inviato in orbita il prima astonauta statunitense.    by AstroeMagazine
Nella sua lunga carriera fu a capo di ben 25 missioni con
astronauti a bordo; fu anche il direttore del Manned Spaceflight
Center, a Houston, oggi meglio noto come Johnson Space                19/08/2000 SSRMS pronto al decollo!
Center.       http://www.jsc.nasa.gov/pao/media/rel/2000/H00-         E' stata completata la costruzione di SSRMS (Space Station
127.html     by AstroeMagazine                                        Remote Manipulator System), il braccio robotico di 17 metri che
                                                                      verrà installato sulla International Space Station (ISS).
25/08/2000 Il battesimo di Delta 3                                    Progettato e costruito interamente in Canada, questo
Il nuovo razzo vettore statunitense denominato Delta 3, è             importantissimo strumento aiuterà nell'assemblaggio dei vari
finalmente riuscito, dopo due lanci fallimentari, a svolgere          moduli a partire dall'Aprile del 2001, quando la missione Shuttle
correttamente la sua missione portando in orbita un carico di...      STS-100 provvederà alla sua installazione.
nulla! Il volo si è infatti svolto al solo scopo di testarne          http://spaceflight.nasa.gov/station/assembly/elements/mss/index.
l'affidabilità; la Boeing, che ha provveduto alla sua costruzione e   html by AstroeMagazine
                                                          Astroemagazine
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  Acqua su MARTE:
                                                                                               siamo        abituati   a     masticarne
                                                                                               continuamente... Il passaggio era quindi
                                                                                               obbligato...




            notizia ufficiale!
                                                                                               Ecco la notizia : la NASA sarebbe
                                                                                               intervenuta tramite una conferenza il
                                                                                               giorno 22/06, alla vigilia dell'uscita
                                                                                               ufficiale della notizia sul sito di
                                                                                               "Science" , tramite una anteprima
                                                                                               dell'articolo in versione pdf.
            di Fabio De Sicot              jolek@astrofili.org
Increduli fino all'ultimo minuto e carichi     composizione di questi residui, che, a          M GS
di gioia alla fine della conferenza stampa     detta di Space.com, potevano essere
trasmessa dal canale NASA (trasmesso in        "anidride carbonica mista a polvere".           Mars Global Surveyor:
real player via rete), abbiamo finalmente
realizzato che la notizia, seppur non
                                               In effetti l'acqua allo stato liquido
                                               risultava comunque l'ipotesi meno               le caratteristiche della
ufficiale, era davvero reale! Acqua su
marte ! Certamente, come si era pensato,
                                               probabile, poiché ad una pressione di 7
                                               millibar, caratteristica tipica di Marte,
                                                                                               sonda
di acqua allo stato liquido neanche            l'acqua non poteva esistere...a meno di
l'ombra, ma nuove ed evidenti prove a          modificare alcune basilari conoscenze           Prima di analizzare però cosa si è detto e
testimoniare la presenza,in un passato         sulle quali ci eravamo basati fino ad ora...    cosa si è scritto, andiamo ad analizzare le
molto più "presente" di quanto si                                                              caratteristiche di una delle sonde più
credesse, di acqua "liquida" che scorreva      Tuttavia, nonostante lo scetticismo fosse       prolifiche che abbia mai analizzato il
in superficie.                                 non solo plausibile, ma anche l'ipotesi più     pianeta rosso. La missione del Mars
                                               probabile (si pensava "ecco, la NASA ha         Global Surveyor (MGS) è stata
                                                                                               realizzata, all'interno della nuova
Le anticipazioni da                            isogno di nuovi fondi e diffonde una
                                               notizia non ufficiale che faccia parlare di     filosofia NASA del "Faster , Cheaper and
                                                                                               Better" per fare una mappatura completa
                                               sè...") ci confortava il fatto che la notizia
                                               sarebbe dovuta uscire, con le spiegazioni       della superficie marziana. Gli obbiettivi
                                               più rigorose, sul giornale americano            scientici, quindi sono, senza ombra di
                                               "Science" [ http://www.sciencemag.com/          dubbio, quelli di avere delle immagini ad
                                               ], che in quanto a rigore scientifico ne        una maggiore risoluzione, di studiane la
Il giorno 21 / 06 / 2000 inizia la frenetica                                                   topografia, di analizzare i "campi
rincorsa di notizie. Dal sito Space.com [      aveva da vendere.
                                                                                                           gravitazionali" che avvolgono
http://www.space.com/ ], sito che mai, in                                                                  il pianeta rosso, di analizzare il
passato, si è distinto per sicura                                                                          ruolo che poteva avere l'aqua
affidabilità , spunta una notizia che ha                                                                   sia sulla sua superficie che
dell'incredibile.                                                                                          nell'atmosfera, il clima, la
Secondo alcuni ricercatori NASA, tra cui,                                                                  composizione, e l'evoluzione
in testa Ed Weiler, NASA associate                                                                         del      campo         magnetico
administrator for space science, si                                                                        marziano. Dopo l'iniziale
affermava il ritrovamento di acqua "allo                                                                   orbita ellittica e le varie
stato liquido" dall'analisi di alcune foto                                                                 manovre di aerobraking, la
scattate dal Mars Global Surveyor (MGS)                                                                    sonda è stata posizionata in
tramite la sua Mars Orbiter Camera                                                                         un'orbita press'a poco polare.
(MOC) .                                                                                                    Lanciata      nel     1997,    le
La notizia, come ovvio, ha iniziato a fare                                                                 operazioni di mappatura del
il giro del mondo, venendo linkata, per                                                                    pianeta sono state iniziate nel
primo, dal sito della CNN, dove, il                                                                        gennaio 1998.
sottoscritto, ha avuto modo di leggerla                                                                    Gli elementi caratteristici della
per la prima volta.                                                                                        sonda sono:
I dubbi però iniziavano ad affiorare.
Ricordammo subito come, quelle stesse                                                                      • Mars Orbital Camera (MOC)
immagini (che potete vedere raffigurate                                                                    La "Mars Orbital Camera" è
nell'immagine qui riportata a destra)                                                                      atta a acquisire immagini ad
fossero state analizzate ed interpretate nel                                                               alta risoluzione con una
1998 come una zona di origine vulcanica                                                                    precisione di 1 metro.E' stata
con dei residui lavici I residui di acqua      Le notizie a questo punto si rincorrevano       realizzata, inoltre, per acquisire immagini
liquida vengono annunciati e ripresi dalle     a catena....e la cosa che si rimproverava       a bassa risoluzione di tutto il pianeta in
maggiori testate giornalistiche e dai mass     di più all'agenzia spaziale americana era       modo da sualizzare, in lunghi lassi
media di tutto il mondo creando così           di non essere intervenuta tramite un suo        temporali, i cambiamenti atmosferici e di
curiosità ed interesse per questi              bollettino ufficiale e di aver dato adito a     superficie di tutto il pianeta.
argomenti "spaziali". Il secondo giorno        speculazioni di ogni genere. Ricordiamo
abbiamo la prima rettifica : la zona non       infatti, per coloro che non ne fossero al       • Thermal Emission Spectrometer (TES)
sarebbe quella della famosa "Valles            corrente, che la NASA diffonde                  Questo strumento è un interferometro
marineris" bensì quella del "Noachis           settimanalmente un suo bollettino               "Michelson" realizzato per misurare lo
Terra". Cominciavano poi a farsi avanti        ufficiale con le maggiori scoperte              spettro infrarosso in emissione. Queste
nuove      ipotesi    improbabili      sulla   realizzate...e di scoperte straordinarie        informazioni possono essere usate per

                                                          Astroemagazine
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                                                                                             interessanti zone da analizzare."

                                                                                             Non siamo tutti impazziti : qua si parla
                                                                                             chiaramente di uno spostamento
                                                                                             temporale ai giorni d'oggi! Insomma...se
                                                                                             l'acqua c'è (e su questo mai nessuno al
                                                                                             jpl ne dubita) potrebbe essere presente
                                                                                             anche oggi... E se c'è acqua...il passaggio
                                                                                             obbligato è la presenza di vita. Beh, non
                                                                                             c'è che dire...la sorpresa è stata davvero
                                                                                             grossa.

                                                                                             Qando però si parla di "vita" non si
                                                                                             intende un omino grigio, con gli occhi a
                                                                                             mandorla, che pilota un UFO e che ha
                                                                                             costruito le "piramidi marziane" e "la
                                                                                             faccia di marte", bensì di organismi,
                                                                                             mono o pluricellulari, che potrebbero
fig.2 Il Mars Global Surveyor
                                                                                             avere le condizioni, almeno base, per
studiare la composizione delle rocce, del      di giornalisti ed al mondo intero, cosa si    sopravvivere.
suolo, del ghiaccio, delle nubi e delle        era trovato e cosa invece era frutto di
polveri presenti in in atmosfera.              panzane giornalistiche...                     Un bel passaggio comunque, non c'è che
                                                                                             dire... Come dice Jim Garvin, : "Questa
• Mars Orbital Laser Altimeter (MOLA)          Da subito si è capito che Space.com           ultima scoperta realizzata dal Mars
Questo strumento, molto caratteristico,        aveva anche questa volta messo in giro        Global Surveyor è una vera svolta che
misura il lasso di tempo passato da una        un "bluff"...ma nonostante ciò le notizie     pone la storia dell'acqua marziana
sua emissione di un raggio laser sulla         comunicate da Weiler cominciavano ad          repentinamente nel presente"
superficie marziana fino al suo ritorno.       essere interessanti.
Facile capire il suo scopo : creare una                                                      Ora,      dopo    questa    straordinaria
mappa topografica di marte dove siano                                                        conferenza, aspettavamo tutti l'anteprima
raffigurate con precisione ogni fessura ed     "Per due decadi gli scienziati hanno          dell'articolo sul sito di "Science", in
ogni montagna presente al suolo.               discusso quando l'acqua liquida fosse         modo da poterne capirne di più ed avere
                                               potuta esistere sulla superficie di Marte.    maggiori informazioni a riguardo.
• Radio Science Investigations (RS)            Con le scoperte fatte in questi giorni noi
Le misure dello spostamento doppler dei        non possiamo esprimerci in maniera            Ed ancora una volta le nostre speranze,
segnali radio di ritorno da terra, aiutano a   sicura riguardo ai tempi. Il dibattito si è   confortate però stavolta da fonti
determinare con precisione i cambiamenti       spostato sul presente di Marte. La            autorevoli, non sono state deluse.
dell'orbita dell'MGS. Questo, pertanto,        presenza dell'acqua allo stato liquido su
permette di avere delle precise                marte ha profonde implicazioni non
indicazioni della "morfologia" del campo       soltanto nel passato, ma addirittura anche
gravitazionale marziano.                       oggi. Se la vita si è davvero sviluppata
                                               qui, ed è sopravvissuta fino ad oggi,
• Magnetic Fields Investigation                queste forme del suolo potrebbero essere
 (MAG/ER)
Questo magnetometro è usato in ogni
circostanza, per determinare se marte ha
un campo magnetico, e determinarne le
linee se esso esiste. Importante strumento
che ci potrà dare indicazioni precise per
le manovre di "arerobraking" marziano.

• Mars Relay
Il "Mars Relay experiment"consiste in
un'antenna che permette la trasmissione a
terra dei segnali ricevuti dalla MOC.


La conferenza
stampa
"We've not found...not found...not
found....but....we've found very intriguing
possible evidence for water fluiding on
mars..."
Inizia così, s cherzandoci su, la
conferenza del "sancta santorum" della
NASA,capeggiato da Ed. Weiler e
schierato per spiegare, ad una folta platea

                                                          Astroemagazine
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L'articolo di Science                            "abitabilità" della nostra terra. L'acqua
                                                 iniziava a dare un aspetto familiare a
                                                                                                   [...] Malgrado la possibilità che un fluido
                                                                                                   sconosciuto sia il responsabile di queste
La prima parte dell'articolo di Malin si         quella terra cosi arida.                          gole sia remota, questi particolari sono
snocciola sulla storia delle missioni            Si vedevano delle increspature di tutti i         dei grossi indizi a favore di un'azione
NASA e sulle conclusioni a cui gli               tipi : allungate, allargate ed accorciate ;       prodotta dall'acqua."
scienziati erano arrivati fino ad ora.           dominavano i grandi canali con ai lati            "Il volume dell'acqua implicato nella
Nonostante le osservazioni, nelle prime          delle diramazioni (i canali secondari) ;          formazione di questi canali è sconosciuto.
missioni marziane, escludessero tout cort,       all'interno dei canali vi era l'assenza quasi     Tuttavia delle analisi approssimative
o almeno tendessero a rendere remota la          totale di grossi residui ; grossi depositi di     suggeriscono che la formazione di ogni
possibilità che l'acqua scorresse su Marte,      residui terrosi sembravano essere presenti        "apron" ha interessato qualche migliaia di
altri dati, rilevati dalle foto scattate dalle   all'inizio ed alla fine dei canali.               metri cubi di acqua [...] La posizione
varie sonde che si sono alternate sul suo        Tutti questi segni, per chi ha occhio             degli "apron" implica che l'infiltrazione
cielo, portavano a credere ad una storia         lungo (e la NASA ha abbastanza                    graduale di acqua sulla superficie ed la
ben più complessa che portava la                 esperienza per non poterlo notare) non            relativa evaporazione mentre emerge
formazione dei "canyon" marziani. Infatti        potevano che essere simboli di "qualcosa          possa essere impedita, forse, da una
questi sembravano assomigliare molto a           di liquido" e, a veder bene abbastanza            barriera di ghiaccio che si va ad
quelli presenti su Terra dove si erano           impetuoso, visto le profonde increspature         accumulare col tempo [...] l'evidenza
avuti effetti di erosione idrica.                presenti, che scorreva un tempo su Marte.         suggerisce che questo processo, creatore
La svolta però si ebbe quando venne              E non era di certo "Coca cola" :-)                delle increspature analizzate, potrebbe
messa in orbita la MGS con la sua                Un forte numero inoltre era di andatura           essersi attuato in un relativo presente e
camera MOC, che aveva una risoluzione            "totalmente" discontinua, e la sua                non si esclude la possibilità che esso si
ben più alta delle altre che si erano, fino      morfologia seguiva quasi completamente            "contemporaneo".... "
ad ora, alternate : 20m/pixel. E i risultati     le variazioni e le ondulazioni del terreno.       Beh..allora possiamo proprio dirlo : su
infatti non tardarono a farsi vedere. Nel        Inoltre sembravano essere presenti delle          marte di acqua ce n'è (o ce ne era in un
gennaio 2000 ben 150 immagini                    "aperture a V" (a forma di "delta"...tanto        passato non troppo remoto) ed in
analizzate furono interpretate come              per intenderci) "stranamente" presenti            abbondanza...
effetto di erosione idrica e la "Valles          alla fine dei canali in zone dove parevano        Speriamo ora che nessun nuovo
Marineris" venne considerata, più o meno         esserci depositi sedimentari.                     comunicato stampa ci tolga quest'ultima
da tutti, una delle più forti prove della        Ma il pezzo forte dell'articolo sta alla          soddisfazione     donataci     dall'agenzia
passata (ma non si sapeva quanto...)             fine...e intendiamo lasciare spazio solo ed       spaziale americana :-)
presenza di acqua fluida.                        unicamente a quello...che è sicuramente
Tre erano le prove fondamentali per una
considerazione di questo genere:
                                                 più esplicito di qualsiasi nostra
                                                 spiegazione.                                      Conclusioni
-la morfologia intera di marte                   "L'assenza di crateri suggerisce che              Ancora        siamo      al     principio
-i canali principali, ed i secondari che si      queste strutture (i canali) siano                 dell'esplorazione di marte e, nonostante
diramavano a "raggiera"                          geologicamente giovani. Nessun esempio            varie sonde e macchinari abbiano sostato
-i depositi sedimentari                          di strutture vecchie, degradate o zone di         sul suo terreno e viaggiato attorno alla
Si cominciò anche a delineare, dopo aver         trasudamento superficiale è stato rilevato        sua orbita, non sappiamo molto sulle
raccolto i dati sufficienti, una cosìdetta       [...] Le forme del suolo sembrano                 origini e sul passato del pianeta rosso.
"mappatura completa" della superficie            assomigliare ai "burroni" terrestri [...]         L'uomo, nel suo viaggiare, ha sempre
marziana, che non aveva, in realtà, nulla        altri attributi di queste increspature            voluto esplorare mondi sconosciuti, ed
da invidiare, se vista nel passato, alla         suggeriscono una chiara erosione idrica           ora, in un'epoca di esplorazioni spaziali,
                                                                                                   Marte è l'oggetto designato.

                                                                                                   A quando lo sbarco dell'uomo sul pianeta
                                                                                                   rosso?
                                                                                                   Pare presto … più presto di quanto si
                                                                                                   creda ... Noi staremo qui ad aspettare ...

                                                                                                   Cieli sereni



                                                                                                 De Sicot Fabio e' nato a Bologna nel 1978.
                                                                                                 Studente di astronomia a Bologna, coltiva la
                                                                                                 passione per le scienze astronomiche dalla
                                                                                                 tenera eta' di 6 anni col suo binocolo 10x50.
                                                                                                 Membro del GAPers (San Giovanni in
                                                                                                 Persiceto, BO), e' fondatore, insieme a Mirko
                                                                                                 Sotgiu, del portale
                                                                                                  "Astrofili.org" e
                                                                                                 della rivista on-line
                                                                                                 "AstroeMagazine".
                                                                                                 I suoi interessi svariano
                                                                                                  dall'astrofisica alla
                                                                                                  radioastronomia.




                                                              Astroemagazine
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PHEMU 97
  Rar e c o r eo g r af ie in c ielo
  L’osservazione dei Fenomeni Mutui Galileiani e la Campagna
  Phemu ’97 all’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli (RG)
                                         di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it
                                                                Seconda Parte



N
        ella scorsa puntata abbiamo visto          usato è più efficiente e questo per ottenere      sull'orizzonte, vicinanza da Giove, satelliti
        cos’è un PHEMU analizzandone le            una buona dinamica del segnale                    coinvolti, ecc.) e quindi diventa di
        caratteristiche più peculiari e            aumentando il rapporto segnale-rumore;            fondamentale importanza conoscere già a
comprendendo i meccanismi che ogni sei             inoltre bisogna sceglierla in funzione del        priori per quanto sia possibile le
anni li generano. In questa ultima e seconda       maggior interesse che si può trarre dalle         caratteristiche fon-damentali del fenomeno
puntata vedremo le attrezzature usate nel          informazioni ottenute, e questo è un fattore      di cui si andrà ad osservare ai fini di evitare
nostro osservatorio ed alcune tecniche di          dipendente        non      soltanto       dalla   inutili e spiacevoli sorprese. Per le nostre
riduzione dei dati. I risultati “finali” dedotti   strumentazione        ma      bensì       dalle   osservazioni abbiamo utilizzato in genere un
dai nostri dati non sono ancora disponibili in     caratteristiche proprie del phemu che si          filtro V (Wratten 58), e solo in alcuni casi un
quanto lo studio di questi è ancora in corso.      vuole osservare, da eventuali disturbi esterni    filtro R (Wratten 25).
D’altronde ancora ad oggi non sono stati           all'evento come ad esempio la vicinanza del       Il filtro V da noi usato, presenta un picco di
resi disponibili i risultati conclusivi della      satellite al limbo del disco gioviano, o          trasmissione del 53% a 530 nm,
campagna Phemu97 dal BDL di Parigi                 un'altezza piuttosto esigua di Giove sull'oriz-   avvicinandosi di molto al valore di picco del
proprio a causa della complessità delle            zonte       (e    conseguente       estinzione    chip CCD che presenta una efficienza
operazioni di riduzione da effettuare. Nel         atmosferica) o ancora un in-quinamento dei        quantica dichiarata dal produttore del 60%
caso del BDL, i loro ricercatori devono            dati da parte della luce crepuscolare.            ad una ë di 550 nm. Adottando questa con-
lavorare su tutti i dati che sono stati inviati    Dunque ogni singolo phemu, presenta delle         figurazione, abbiamo scelto la lunghezza
dagli osservatori di tutto il mondo.               caratteristiche che lo rendono unico              d'onda dove il nostro rivelatore presenta la
Quest’ultima parte vuole essere un                 (variazione di flusso luminoso, altezza           maggior Q.E. , osservando oltretutto il
resoconto dei metodi di osservazione e di
registrazione dei fenomeni discutendo le
varie problematiche che ci si sono pre-
sentate nello studio di questi affascinanti
fenomeni.
L'a t t re z z a t ura
L'attrezzatura da noi utilizzata per
l'osservazione degli eventi è composta da un
telescopio newton da 254 mm di diametro
utilizzato alla focale primaria di 1140 mm,
dunque aperto a f/4.5, su cui è montata una
camera CCD della Starlight Xpress, la SXR
monocromatica con cam-pionamento doppio
correlato a 12 bit. Ovviamente ci siamo
serviti di un PC in grado di gestire le
procedure di tracking ed imaging.
Una delle questioni legate all'os-servazione
e quindi alla registrazione dell'evento, è la
banda spettrale in cui questa deve essere
fatta. Infatti la scelta di tale banda deve
dipendere da alcuni fattori: per primo
bisogna scegliere la lunghezza d'onda
tenendo conto di quella in cui il rivelatore                                      Fig.1 Curve di trasmissione dei filtri

                                                              Astroemagazine
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                                                                                            molto veloci, richiedono una certa frequenza
                                                                                            temporale di campionamento            ottenuta
                                                                                            registrando tanti più frames possibili nel
                                                                                            tempo.
                                                                                            L'esperienza ci ha mostrato come un tempo
                                                                                            di integrazione compreso tra i 0.1 e i 0.5
                                                                                            secondi sia il miglior compromesso tra
                                                                                            rapidità e qualità di segnale.
                                                                                            Come dicevo prima, la frequenza di
                                                                                            campionamento temporale dipende dal
                                                                                            tempo di integrazione ma non soltanto da
                                                                                            questo, infatti dopo aver eseguito
                                                                                            l'integrazione è necessario il tempo per il
                                                                                            download del frame ed ancora quello per il
                                                                                            salvataggio dei dati sul PC. Tutto ciò può
                                                                                            occupare il nostro calcolatore per qualche
                                                                                            secondo, caratterizzando in maniera sostan-
                                                                                            ziale la frequenza temporale di
                                                                                            campionamento. Inoltre c'è d'aggiungere
                                                                                            che gran parte dei software di gestione delle
                                                                                            camere CCD in commercio oggi, non
               Fig.2 Legge sulla variazione del flusso elettromagnetico
                                                                                            includono routine di autosalvataggio dei
                       in funzione del quadrato della distanza
                                                                                            frames o ancora meglio di altre per
                                                                                            importanti funzioni come il finestraggio del
phemu secondo gli standard fotometrici V.        frequenze).
                                                                                            chip.
Per quanto riguarda la registrazione Tutto ciò non è altro che l'applicazione di un
                                                                                            Parliamo un attimo del finestraggio del chip:
                                                                                                                                      chip
dell'evento, questa se eseguita, come nel filtro passa-basso "hardware". Le inevitabili
                                                                                            prima accennavo al tempo che il PC impiega
nostro caso, con una camera CCD deve variazioni residue ancora presenti dovute
                                                                                            a scaricare un'immagine CCD, e ciò è dovuto
essere fatta tenendo presenti alcune alla disomogeneità della risposta quantica
                                                                                            essenzialmente ai tempi di comunicazione
principali regole.                               della matrice CCD sono state eliminate
                                                                                            tra computer e controller della camera, infatti
La velocità di acquisizione è fondamentale tramite la sottrazione di dark-frame.
                                                                                            la lettura e la conversione analogico-digitale
soprattutto per i phemu "veloci", ma tra i Anche il tempo di integrazione è
                                                                                            del      frame          avviene     pressoché
principali difetti delle camere CCD vi è oltre fondamentale poiché da questo dipende
                                                                                            istantaneamente. Dunque il problema sta nel
che la piccola taglia anche la loro lentezza oltre che la dinamica del segnale, anche la
                                                                                            ridurre in qualche modo la quantità di dati da
nello scaricare un frame. Nonostante ciò, frequenza di campionamento dei singoli
                                                                                            far scaricare al PC dal controller. Questo è
questi problemi sono messi in secondo piano frames. Facendo diverse prove sul campo,
                                                                                            fattibile scegliendo la zona del chip CCD che
di fronte agli innumerevoli vantaggi di un ho notato che tale tempo non deve essere
                                                                                            verrà utilizzata per la ripresa dell'evento e
rivelatore CCD che andremo a vedere. Uno di troppo corto (anche se così potremmo
                                                                                            scartandone la restante parte. In realtà è
questi, a mio avviso fondamentale per chi fa pensare di incrementare la frequenza di
                                                                                            come se avvenisse una lettura parziale
fotometria, è di poter includere nello stesso campionamento) perché è necessario avere
                                                                                            dell'informazione che è presente sulla
frame l'oggetto da studiare ed un oggetto di un sufficiente rapporto segnale-rumore, né
                                                                                            matrice del CCD. Abbiamo utilizzato per le
riferimento come ad esempio un altro troppo lungo poiché alcuni eventi, essendo
                                                                                            riprese una camera CCD della Starlight
satellite o anche il fondo cielo da sottrarre
comunque successivamente ai nostri dati.
Inoltre secondo la "Inverse-Square Law of
Propagation" (Legge sulla variazione del
flusso elettro-magnetico in funzione del
quadrato della distanza) si ha che
sfocando l'immagine dei satelliti sparpa-
gliandone il segnale su un area maggiore
del piano focale (e quindi su più pixel del
chip) abbiamo in primo luogo diminuito il
flusso luminoso ricevuto per ogni pixel e
nello stesso tempo abbiamo mediato su
più di questi il valore finale riducendo il
rumore complessivo di ordini quadratici. In
realtà facendo così abbiamo campionato
un segnale che non varia tanto nel tempo
tra un pixel e i suoi diretti adiacenti (e
quindi alle alte frequenze), ma che varia      Fig. 3 La tecnica del “finestraggio del chip”. In blu l’area utilizzata per ottenere
se riferito ad un numero maggiore di pixels    dell’immagine, il resto viene ignorato con conseguente risparmio di tempo durante il
adiacenti del chip (e cioè alle basse          trasferimento dell’immagine sul computer.
                                                        Astroemagazine
31

Xpress, una SXR monocromatica, il cui              la configurazione ottimale da utilizzare in        La re gi s t ra z i one de l l 'e ve nt o
software di gestione, senz'altro eccellente        relazione al tipo di dati da ottenere.
                                                                                                      Ma andiamo a vedere come si svolge una
per fare "imaging convenzionale", non è
                                                                                                      sessione d'osservazione di un phemu al
risultato adatto ai nostri scopi perché            E' importante per ogni frame registrare
                                                                                                      nostro osservatorio.
mancante di routine di finestraggio del chip.      l'istante temporale di integrazione. Questa
                                                                                                      Una delle prime cose da fare dopo aver
Grazie all'importatore italiano della mia          procedura viene eseguita automaticamente
                                                                                                      montato il filtro da usare ed eventuali
camera nonché mio amico Dr.G.Sala, che mi          dal nostro software che scrive l'istante di
                                                                                                      diaframmi è la messa a fuoco eseguita su
ha cortesemente fornito le note del                tempo nei primi 10 bytes di ogni light-frame.
                                                                                                      oggetti di tipo stellare. Per fare ciò, utilizzo
produttore per la gestione della camera e          Ovviamente il nostro tempo deve essere
                                                                                                      un programma creato proprio per questa
alcuni codici sorgenti sviluppati in Power         sincronizzato con una scala temporale
                                                                                                      fase importante, che mi mostra in tempo
Basic per il controllo di questa, siamo riusciti   assoluta, per fare ciò mi servo di un ottimo
                                                                                                      reale il profilo luminoso simmetrico di tipo "a
a creare un software ad OK che ci permette         programma shareware: Timeset v7.21 della
                                                                                                      campana gaussiana" di una stella inquadrata
di eseguire automaticamente le operazioni a        Life Sciences Software          (su Internet
                                                                                                      nel campo del CCD. Ritoccando pian piano la
noi necessarie come l'integrazione, il             all'indirizzo       http://www.rightime.com),
                                                                                                      messa a fuoco, cerco di ottenere la
download ,il timing e il salvataggio               richiede ovviamente l'uso di un modem e
                                                                                                      distribuzione a campana più stretta
automatico dei frames avendo avuto cura di         gira sotto Dos (non ha limitazioni anche se
                                                                                                      possibile. Questa procedura verrà ripetuta
eseguire precedentemente l'adeguato                utilizzato come una Dos Application da
                                                                                                      qualche tempo prima dell'inizio della
finestraggio richiesto ed un'eventuale pre-        Win95). Con questo programma posso
                                                                                                      registrazione del phemu magari non appena
elaborazione. Facendo così siamo riusciti a        sincronizzare l'orologio del mio PC con il
                                                                                                      Giove ed i satelliti sono visibili.
ridurre notevolmente i tempi morti                 TMEC con una precisione di gran lunga
                                                                                                      Stavolta verrà aggiustata la messa a fuoco
incrementando il rapporto di acquisizione          superiore a quella utilizzata per i nostri
                                                                                                      sul satellite in funzione del grado di
frames/secondo. C'è da dire comunque che il        scopi.
                                                                                                      dispersione che dovrà avere sui pixels della
vero collo di bottiglia nel sistema PC-
Controller CCD è la comunicazione che
avviene via porta parallela. Purtroppo i limiti
di velocità imposti dall'hardware di questa
porta penalizzano non poco il tempo
complessivo di imaging. La cosa migliore
sarebbe senza dubbio accedere al controller
direttamente da un bus dati dedicato
(progetto a cui sto lavorando da un po' di
tempo).
Attualmente, utilizzando un tempo di
integrazione di 0.2 secondi, e finestrando il
chip a 128 X 64 pixels, riusciamo ad avere
una frequenza di campionamento di circa un
frame al secondo mediamente soddisfacente
per i fenomeni finora registrati.                   Fig. 3 Schermata del programma Timeset utilizzato dall'autore
Riguardo al campionamento, volevo
spendere due parole, infatti il convertitore                                                          matrice CCD.
analogico-digitale della mia camera lavora
campionando a 4096 livelli, ovvero a 12 bit.
Il PC per leggere i 12 bit d'informazione,
                                                   U    n problema che tocca spesso coloro i
                                                        quali si dedicano all'astronomia digitale,
                                                   è lo spazio per il salvataggio dei dati. Infatti
                                                                                                      Un fattore molto importante, raccomandato
                                                                                                      sempre da J.Arlot sulle circolari phemu del
                                                                                                      Bureau, è di iniziare a registrare l'evento con
esegue la lettura consecutiva di 3 nybbles da      durante una notte di imaging CCD, sappiamo         un certo anticipo per prevenire un suo
4 bit ciascuno dalla consolle della camera. Ci     benissimo quanta memoria abbiamo bisogno           eventuale inizio inaspettato (capita spesso
siamo accorti che in termini di velocità è         sul nostro PC per salvare i nostri lavori ... e    che le previsioni si discostino dalla realtà
risultato più utile far leggere al PC solamente    gli Hard-Disk si fanno sempre più stretti! Nel     anche di qualche minuto), e terminare alcuni
i due nybbles di dati più significativi            caso della registrazione di un phemu, non è        minuti dopo sempre per lo stesso motivo.
tralasciando i 4 bit d'informazione meno           raro che si registrino anche qualche migliaio      Riguardo l'acquisizione dei dati, è di
importanti. Facendo così abbiamo ottenuto          di frames, e pensate quanta memoria                fondamentale importanza riprendere un
un campionamento a 256 livelli (8 bit) per         occorrerebbe se dovessimo salvarli                 oggetto di riferimento nello stesso campo
ogni singolo pixel che non ci sembra               interamente. Ad esempio, un frame della SXR        inquadrato per prevenire eventuali
penalizzare più di tanto poiché, come              occupa circa 290 Kilobyte di memoria, e            fluttuazioni durante l'osservazione dovute a
vedremo la misura del flusso avviene pesata        memorizzarne già 2000 occuperebbe già più          velature temporanee del cielo, turbolenza
sui pixel stessi che danno l'informazione.         di mezzo Gigabyte di memoria. Ecco che             eccessiva ma incostante, ecc. come è anche
Come ovviamente si può notare tale                 ancora una volta ci viene in aiuto la tecnica      importante registrare il fondo cielo nei
soluzione deve essere vagliata attentamente        del finestraggio, infatti leggendo solamente       dintorni dei satelliti coinvolti. Per fortuna,
perché la perdita di 4 bit può essere              la parte utile del chip, oltre a velocizzare il    l'utilizzo di un CCD ci permette di effettuare
significativa specialmente per quegli eventi       ciclo delle integrazioni, alla fine potrò          queste operazioni di taratura dopo aver
che richiedono una buona dinamica dei livelli      occupare al massimo alcune decine di Mb            registrato l'evento. A questo punto non ci
di campionamento. Sta quindi all'operatore         per ogni fenomeno osservato.                       resta che iniziare la registrazione confidando
effettuare le prove necessarie per scegliere

                                                              Astroemagazine
32
           =============================================================================

                                               PHEMU97 Circular Number 3
                                                    (July 8 , 1997)

                                               =========================

           Summary:

           1)   Report on the observations made
           2)   Technical PHEMU97 notes
           3)   Meeting of interest for Galilean satellites observers
           4)   Next events

                                               =========================


           1) Report on the observations made
           ----------------------------------

           The following table gathers the observations made during the last weeks
           (the last column shows if the lightcurve is available and reduced):


           event     date    hour maxi site    instrument observer receptor lightcurve
           =============================================================================
           2O1     28-03-97 13:00:06 PALOMAR (USA) ?       Nicholson ?
           2O1     11-04-97 15:45:00 IRTF (hawai) ?        Goguen     ?
           2O1     11-04-97 15:45:00 SIDNEY (Aust) ?       White      ?
           2O1     18-04-97 20:04:48 IRTF (Hawai) ?        Goguen     ?
           4O2     24-04-97 03:56:50 OHP (France) T80      WT       THX7863       yes
           4O2     24-04-97 03:56:50 SARAGOSSA      T15    Navarro   SX Xpress     yes
           4O2     24-04-97 03:56:50 MADRID          ?     Castano   visual        yes
           4O2     24-04-97 03:56:50 IOC (Munchen) ?       Beisker    ?
           4O2     24-04-97 03:56:50 BORDEAUX       T62    Lecampion TH7863
           4O3     25-04-97 03:16:41 CATANIA        T90    Blanco   photometer
           4O2     25-04-97 03:16:41 OHP (France) T80      WT      THX7863        yes
           2O1     29-04-97 11:31:16 PALOMAR        T508   Goguen   Spectrocam10
           3O2     01-05-97 09:58:52 TOPEKA         L18    Hart      ?
           2O4     02-05-97 21:23:25 VAINU obs.     T102   Vasundhara   CCD
           2E1     02-05-97 22:39:31 VAINU obs.     T102   Vasundhara   CCD
           2O1     10-05-97 02:53:46 SARAGOSSE      T15    Navarro SX Xpress       yes
           4O3     12-05-97 02:38:41 BOSKOOP        T30    Bulder   MRXII(CCD)
           2O3     13-05-97 02:24:31 CATANIA        T90    Blanco   photometer
           2O3     13-05-97 02:24:31 NEWTON obs. T25       Pluchino CCD Xpress
           3O1     15-05-97 21:01:10 VAINU obs.     T235   Vasundhara   CCD
           3O4     21-05-97 08:45:29 TOPEKA         L18    Hart      ?
            ?      21-05-97      ?     ASHEVILLE     ?     Collins    ?
           1E2     29-05-97 01:10:52      ?         T40    Foglia photometre lp21
           1E2     29-05-97 01:10:52 BOSKOOP        T30    Bulder   MRXII(CCD)
           3O1     15-05-97 21:01:10 VAINU obs.     T235   Vasundhara   CCD
           3O4     21-05-97 08:45:29 TOPEKA         L18    Hart      ?
            ?      21-05-97      ?     ASHEVILLE     ?     Collins    ?
           1E2     29-05-97 01:10:52      ?         T40    Foglia photometre lp21
           1E2     29-05-97 01:10:52 BOSKOOP        T30    Bulder   MRXII(CCD)
           3O2     29-05-97 23:08:02 VAINU obs.     T235   Vasundhara   CCD
           3O1     30-05-97 03:06:20 MEUDON         T100   WT-JEA   CCD MXRII
           3O1     30-05-97 03:06:20 TURIN           ?     Tanga    CCD
           3O1     30-05-97 03:06:20 PARIS          L38    JB-DP   photometre FS   yes
           3O1     30-05-97 03:06:20 BORDEAUX       T62    Lecampion TH7863
           2O3     30-05-97 03:06:20 NEWTON obs. T25       Pluchino CCD Xpress
           2O3     31-05-97 00:31:16 NEWTON obs. T25       Pluchino CCD Xpress
           2E1     31-05-97 07:34:01 TOPEKA         L18    Hart      ?
           3O1     31-05-97 00:31:16 STUTTGART      T30    Czeh       ?
           3O2     06-06-97 02:19:51 PIC du MIDI T105      Colas    THX7863


  Fig.4 La parte iniziale della Circolare N°3 divulgata dal Bureau Des Longitudes di Parigi. Con queste circolari ogni osservatore
  poteva conoscere se lo stesso evento era stato osservato e come era stato registrato da un altro collega. In rosso le righe delle
  osservazioni di tre phemu registrati dall’OAIN a Maggio del 1997 con un CCD SX Press ed un riflettore da 25 cm.
  (Fonte: BDL, Parigi)


in     buone    e    costanti  condizioni    Ri duz i one e d otti m i z z a z i one      affascinanti. Per prima cosa bisogna
meteorologiche. Dopo la fine teorica                                                      "processare"     ogni     singolo     frame,
dell'evento, attenderemo ancora alcune       de i da ti                                   sottraendolo dal dark per eliminare eventuali
decine di minuti prima di finire con la      La fase di riduzione ed ottimizzazione dei   disomogeneità del chip, dal frame d'offset
registrazione.                               dati è senza dubbio una delle più            per la corrente di buio e normalizzandolo
                                                       Astroemagazine
33

con un eventuale flat-field. A questo punto      osservato. Per evitare che il valore più o       dall'analisi tutti i pixel entro un certo
inizia l'analisi vera e propria del frame che    meno alto del fondo cielo o di una stellina      intervallo di luminosità. Una volta ottenute le
consiste nel calcolo del baricentro              nel campo possa disturbare i calcoli proprio     coordinate, vado a leggere il valore medio
fotometrico di questo che coincide (entro        in questa fase così delicata, introduco un       del flusso luminoso all'interno di un cerchio
errori piccolissimi ) con quello del satellite   valore minimo di soglia tale da tagliare fuori   centrato sul baricentro ed avente alcuni
                                                                                                   pixels di raggio e lo sottraggo dal segnale di
                                                                                                   fondo cielo calcolato all'interno di una
                                                                                                   corona circolare, esterna e concentrica al
                                                                                                   cerchio, avente larghezza di alcuni pixels.
                                                                                                   Ovviamente i raggi del cerchio e della
                                                                                                   corona vanno decisi di volta in volta
                                                                                                   adattandoli al grado di sfocatura effettuata
                                                                                                   durante l'osservazione. Posso anche
                                                                                                   decidere di leggere il fondo cielo anche in
                                                                                                   una corona circolare (sempre concentrica)
                                                                                                   molto più esterna al satellite per evidenziare
                                                                                                   come varia il f.c. spostandosi radialmente
                                                                                                   dall'oggetto.
                                                                                                   Tutti questi dati vengono man mano
                                                                                                   automaticamente scritti in un file di report
                                                                                                   creato dal software dove vengono annotati i
                                                                                                   tempi, il flusso dell'oggetto, il fondo cielo,
                                                                                                   ecc. per ogni singolo frame, fino a creare un
                                                                                                   vero e proprio tabulato di dati gestibile
                                                                                                   tramite qualunque foglio elettronico o
                                                                                                   programma di plottagggio o analisi di dati
                                                                                                   sperimentali. Io personalmente ho da
                                                                                                   sempre utilizzato per questo scopo il
                                                                                                   software Data Plot v.1.2 sviluppato dalla
                                                                                                   USAE Waterways Experiment Stations e
                                                                                                   prelevabile da Internet con molta facilità
                                                                                                   presso i numerosi server FTP, inoltre si può
                                                                                                   utilizzare il classico ma potente MatLab con
                                                                                                   tutti gli strumenti che con il suo buon nome
                                                                                                   vanta di avere. Il Data Plot oltre che avere
                                                                                                   delle normali ed immediate funzioni di
                                                                                                   plottaggio, ne ha altre molto interessanti
                                                                                                   per la manipolazione dei dati, come la
                                                                                                   possibilità di applicare filtri, effettuare
                                                                                                   fittaggi, ecc.
                                                                                                   Guardando i report finali delle varie
                                                                                                   campagne phemu che si sono svolte fino ad
                                                                                                   oggi, mi sono accorto come anche
                                                                                                   l'ottimizzazione dei dati ha subito un
                                                                                                   notevole sviluppo negli ultimi anni grazie
                                                                                                   soprattutto all'aumento delle potenzialità
                                                                                                   offerte dai computers.
                                                                                                   Per l'ottimizzazione dei dati raccolti ho
                                                                                                   utilizzato una soluzione di recente sviluppo
                                                                                                   che a mio avviso rappresenta una
                                                                                                   validissima alternativa nell'elaborazione dei
                                                                                                   dati. Sto parlando delle Reti Neurali,
                                                                                                   strutture matematiche molto potenti che
                                                                                                   vengono "allenate" sui dati ai fini di
                                                                                                   restituirci una interpolazione di questi priva
                                                                                                   di rumore e molto fedele ai modelli teorici
                                                                                                   dei fenomeni studiati. Ho avuto modo di
                                                                                                   provare sui nostri dati diversi tipi di
                                                                                                   strutture basate su reti neurali, mi sono
                                                                                                   rivolto per fare ciò a persone specializzate
  Fig. 5 3O1P - 31/05/97 (a) Dati grezzi, (b) 1 ciclo Reti neurali, (c) 10 cicli Reti              nell'elaborazione dei dati sia all'interno
  neurali ( Copyright OAIN 1997-2000)                                                              della mia università ottenendo tra l'altro

                                                            Astroemagazine
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 validissimi risultati, sia al Dott. Gaspani
 dell'Osservatorio di Brera (Mi) autore di
 diversi software per la risoluzione di questo
 tipo di problemi. Sono arrivato a questa
 soluzione dopo aver provato, con
 innumerevoli tentativi, ad eseguire
 l'interpolazione dei punti con fittaggi di vario
 grado, polinomiali, ecc, applicando filtri
 passa basso per la riduzione del rumore e
 altro ancora. Ma senza mai ricavare ciò che
 volevo: ovvero rispettare le asimmetrie della
 curva-luce dell'evento, perché sono proprio
 queste che ci permettono di studiare i
 mutevoli fenomeni geologici sulla superficie
 di alcuni satelliti. Soltanto nelle ultime
 campagne phemu si è capito questo fattore
 importante, infatti fino ad allora, la curva
 teorica calcolata per un phemu, veniva
 "adagiata" sopra i dati osservativi di questo
 "soffocando" il più delle volte tutte le
                                                    Fig.7 Sempre il Phemu 3O1T della figura precedente ma stavolta si mostra
 particolari caratteristiche che l'evento aveva.    normalizzato rispetto all’inquinamento del fondo cielo a causa dell’alba imminente.
 Ecco il motivo per cui fino a circa 13 anni fa     Adesso può più agevolmente riconoscersi la “tipica” forma a campana rovesciata di un
 non si era mai tentata una mappatura               phemu che appunto indica la variazione della luminosità dei satelliti coinvolti. In
 sebbene incerta della superficie di alcuni         questo caso il phemu è una occultazione, ovvero per noi osservatori sulla Terra i due
 satelliti interessati da fenomeni geologici        satelliti dapprima sempre più vicini finiscono poi per coincidere prospetticamente in
 mutevoli nel tempo.                                un'unica macchia luminosa per poi allontanarsi nuovamente ripristinando le condizioni
                                                    fotometriche precedenti. Il trend dei dati grezzi è mostrato in blu, mentre due tipi di

 N     ella figura 5 qui a sinistra è mostrato un   fittaggio dei dati vengono visualizzati: in rosso è tracciato il risultato di una
                                                    elaborazione tramite reti neurali facendo uso del programma AVALON del Dr.Gaspani
       tipo di ottimizzazione che ci ha dato
                                                    dell’Osservatorio di Brera(MI); invece in verde è tracciato il risultato dell’applicazione
 ottimi risultati. La figura a rappresenta il       di un filtro passa-basso per sopprimere le alte frequenze che determinano l’elevato
 fiume di dati grezzi così come viene fuori dal     rumore tra i punti. Da notare come l’elaborazione tramite reti neurali si sia mostrata
 software per la riduzione dei frames. Già da       più fedele nel conservare le caratteristiche peculiari di un phemu non nascondendo
 questa immagine è chiaramente visibile la          eventuali “asimmetrie” che possono esservi tra il ramo in entrata e quello in uscita.
 curva tipica di un phemu. Nella seconda            Mentre il filtro passa-basso ha semplicemente fatto emergere molto grossolanamente la
 immagine (la b ) viene graficato un primo          forma a campana tipica di un phemu. (Copyright OAIN 1997-2000).
 tentativo di interpolazione tramite un
 filtraggio operato con il software Avalon v6.0
                                                                                                 del Dr.Gaspani che implementa una rete
                                                                                                 neurale sui 982 target a noi disponibili per
                                                                                                 questo evento. In questa fase è molto visibile
                                                                                                 la diminuzione del rumore di fondo anche se
                                                                                                 il risultato sembra ancora essere affetto da
                                                                                                 piccole fluttuazioni dovute all'inevitabile
                                                                                                 influenza dei target rumorosi presenti nella
                                                                                                 nostra popolazione. Infine il terzo ed ultimo
                                                                                                 grafico ci mostra il risultato finale dopo
                                                                                                 l'implementazione di 10 cicli effettuati
                                                                                                 sempre con lo stesso modello di rete
                                                                                                 neurale, ma fornendo di volta in volta i dati
                                                                                                 in uscita dal ciclo precedente come entrate
                                                                                                 per quello successivo. Qui il rumore è
                                                                                                 praticamente scomparso. In realtà un
                                                                                                 risultato simile è più semplicemente
                                                                                                 ottenibile tramite l'applicazione di un filtro
                                                                                                 passa-basso, ma ho visto come l'utilizzo di
                                                                                                 tale metodo riesce purtroppo a nascondere
                                                                                                 deboli ma interessanti dettagli presenti sulla
                                                                                                 curva. Già adesso, ottenuta la curva del
                                                                                                 phemu in studio, possiamo andare ad
Fig. 6 Il Phemu 3O1T del 30 Maggio 1997 osservato e registrato dall’OAIN,                        estrarre delle informazioni immediate, come
mostra con evidenza un aumento del fondocielo dovuto essenzialmente alla luce                    ad esempio la durata complessiva del
dell’alba che stava preparandosi. (Copyright OAIN 1997-2000)
                                                                                                 fenomeno, il suo istante di minimo, la
                                                            Astroemagazine
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variazione di magnitudine registrata e per        volta ottenuta la curva dei dati fotometrici in     Dr. Gaspani dell’Osservatorio di Brera (MI)
ultimo (ma non meno importante) il fattore        funzione del tempo, bisognava cercare di            che con i suoi fantastici software (come
O-C. Il fattore O-C (che sta per                  sottrarre quello che la luce crepuscolare           l’AVALON) mi ha permesso di ottenere dei
Osservazione-Calcolo) ci indica di quanto si      aveva aggiunto. A tale scopo ho eseguito            risultati eccezionali sui miei dati. Grazie
siano differite le previsioni ottenute con le     una decimazione della popolazione dei miei          anche a Paolo Pognant del Grange
teorie in nostro possesso dall'osservazione       dati in luogo dove era avvenuto                     Observatory per i preziosi consigli sul timing
del fenomeno. Questo è uno dei fattori senza      temporalmente il phemu. Quindi adesso               tramite TimeSet che ci ha permesso di
dubbio più importanti dal punto di vista di       disponevo solamente della curva di                  sincronizzare i nostri orologi di sistema con
un'analisi astrometrica dell'evento. A volte il   luminosità del fondo cielo prima e dopo il          grande precisione. Un ringraziamento
fattore O-C può anche valere alcuni minuti, e     fenomeno. Tutto ciò bastava per calcolare           doveroso va ad una figura insostituibile in
l'errore cresce tanto quanto l'evento ha          tramite un fittaggio di 3° ordine di questi         questa campagna, parlo di Jean-Eudes Arlot
particolari caratteristiche come nel caso di      dati la funzione che mi descrivesse                 coordinatore infaticabile per la sua sollecita
eclissi o occultazioni radenti, o in generale     l'aumento della luce crepuscolare. Fatto ciò        disponibilità alle richieste di consigli a lui
dove viene più difficile essere accurati nelle    mi è bastato sottrarre da tutti i dati registrati   pervenute; ma anche al coordinatore na-
previsioni.                                       quelli soltanto relativi alla funzione              zionale Paolo Tanga per la sua importante
                                                  crepuscolare trovata ottenendo il mio phemu         presenza come astronomo divulgatore e per
                                                  adesso normalizzato. Ovviamente la                  aver fatto capire l’importanza dello studio
I l P h e m u d e l 3 0 M a ggi o 1997            profondità della curva non è molto elevata          dei phemu alla comunità astrofila italiana.
3O1T, cosa sarà mai questa sigla? Forse un        anche per via di una velatura presente per          Chiunque volesse ulteriormente approfondire
codice? E' semplicemente l'abbreviazione          tutto il tempo del phemu e che ha di molto          l’argomento può trovare tutte le informazioni
del phemu che abbiamo osservato la mattina        soppresso la dinamica.                              sul sito del Bureau des Longitudes
del 30 Maggio 1998. Infatti proprio quel          In previsione del difficile evento che ci           all’indirizzo:
giorno sì è verificato un fenomeno mutuo          apprestavamo a registrare abbiamo fatto             http://www.bdl.fr/phemu97_eng.html
dove il satellite 3 (Ganimede) Occultava 1        bene ad utilizzare per lo scopo un filtro R
(Io) Totalmente. Secondo le previsioni del        Wratten 25 che ci ha permesso di limitare in        B IB LIO G R A F IA
Bureau l'evento doveva iniziare alle ore          un certo qualmodo la turbolenza e di                Technical Note n°1
03.01.20 U.T. , dunque alle 05.01 ora legale      avvantaggiarci poiché Io che era il satellite       Presentation of the event - J.E.Arlot
Italiana. Non dormimmo per niente,                occultato ha una ottima risposta nel rosso.
preparammo tutto il necessario già dalle          Questo phemu a mio avviso non può                   Technical Note n°3
prime ore della sera, facendo tutte le prove      comunque essere utilizzato per stime                The photometric observation of the
necessarie con le nostre strumentazioni.          fotometriche ma soltanto per la                     events
Iniziammo come da manuale con qualche             determinazione degli elementi temporali             J.E.Arlot, J.Lecacheux
decina di minuti di anticipo, ma purtroppo le     fondamentali della curva come istante di
condizioni meteorologiche non erano delle         inizio, minimo e fine.                              Technical Note n°5
                                                                                                      L’observation des phemomenes mutuels
migliori. Infatti già dalla sera una brutta                                                           avec un recepteur CCD - F. Colas
perturbazione lasciava fare cattivi presagi sul   Conc lusioni
nostro lavoro. Via via durante la notte ci fu                                                         Mutual events of the Galileian satellites:
                                                  L’elaborazione dei dati ed il cercare di trarre
comunque una buona schiarita lasciandoci il                                                           The Phemu97 campaign
                                                  alcune informazioni interessanti che avete
cielo quasi pulito solo poco prima dell'inizio                                                        Peniscola Workshop, 1996, Spain
                                                  visto nelle figure sopra è la parte più delicata
del phemu. Eravamo soddisfatti, alla fine
                                                  e difficile di tutta l’intera campagna
avevamo potuto registrarlo, ma ... ci                                                                 Predictions of the mutual events of the
                                                  osservativi. Come scrivevo più in alto, i           Galilean satellites of Jupiter occurring in
accorgemmo che oltre a quella velatura,
                                                  risultato finali delle nostre osservazioni non      1997 – Astronomy and Astrophysics
c'era una luce crepuscolare sempre più in
                                                  sono ancora pronti ad aspettano di essere           10.2.1997
aumento, infatti soltanto un quarto d'ora
                                                  ulteriormente analizzati e confrontati non
dopo il disturbo luminoso era quasi
                                                  altri dati che abbiamo avuto la fortuna di          Occultations of Io in 1997-1998
insopportabile. Come si vedrà dal diagramma                                                           Icarus 125,465
                                                  ricevere ed avere quindi a nostra
temporale, il crepuscolo in continuo aumento
                                                  disposizione.
aveva dato alla nostra curva dati una forma
                                                  Un mio caloroso grazie va a tutti coloro che
particolare. Infatti nonostante il disturbo
                                                  mi hanno aiutato attivamente alla
apportato dall'alba si riusciva a capire
                                                  partecipazione di questa campagna
chiaramente nel flusso dei dati quale parte
                                                  osservativi.      Tengo       a      ringraziare      Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg) nel
fosse stata influenzata dal phemu. Per                                                                  1973 e studia Fisica all’Università di
                                                  particolarmente il Dr. Carlo Blanco dell’Os-
fortuna il rapporto segnale/rumore si                                                                   Catania.
                                                  servatorio Astronomico di Catania che si è
mantenne entro discreti limiti permettendomi                                                            E’ proprietàrio dell’OAIN (Osservatorio
                                                  sempre dimostrato con noi disponibilissimo a
in un secondo momento di lavorare anche                                                                 Astronomico I.Newton) di Scicli (RG) dove
                                                  parlare e a darci dei preziosi consigli su
sopra a questo phemu.                                                                                   si occupa principalmente di CCD e di
                                                  come operare opportunamente. Grazie                   Radioastronomia. E’ uno dei redattori
                                                  anche all’Ing. Paolo Arena del dipartimento           nonché     il   WebMaster      PDF       di
3 O 1 T - O t t imiz z a z io n e d e i d a t i   Elettrico Elettronico e Sistemistico per la           Astroemagazine.
Le procedure iniziali di riduzione ed             preziosa collaborazione prestatami per                E-Mail: pluchino@tiscalinet.it
ottimizzazione dei dati furono pressoché          l’ottimizzazione dei dati con sistemi di Neural
identiche che per un phemu "normale". Una         Network ed anche all’immancabile aiuto del
                                                               Astroemagazine
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     SISTEMA SOLARE
             SOLARE
     Sorella Luna
     di Antonio Catapano tonyctp@libero.it

     Parliamo un po' della Luna, ultimamente
                                                     Si è potuto anche studiare la struttura
     tornata alla ribalta per le celebrazioni dei
                                                     interna del sottosuolo tramite dei
     trent'anni della missione Apollo 11, ma la
                                                     sismografi piazzati dagli astronauti, che
     conosciamo veramente? Eppure fa parte
                                                     grazie a delle piccole esplosioni controllate
     della nostra grande famiglia che è il
                                                     hanno potuto misurare il propagarsi delle
     sistema solare, e potremo anche
                                                     onde sismiche all'interno delle strutture del
     considerarla "sorella" della nostra bella
                                                     globo lunare.
     Terra....
     La Luna , si sa', è l'oggetto celeste più
                                                     Tutte queste informazioni ci dicono che:
     vicino a noi nell'universo, mediamente a
     soli 384.000 km! Praticamente dietro            La composizione chimica delle rocce
     l'angolo dal punto di vista Astronomico,        lunari è molto simile a quella della crosta e
     quindi può dare grandi soddisfazioni a chi      mantello terrestri ma in proporzioni
     come noi la osserva con strumenti               diverse, quelle lunari sono più ricche di
     amatoriali, ma si avverte anche il bisogno      elementi refrattari (calcio, titanio..), quindi
     di avere alcune nozioni per ricevere            con un punto di fusione più elevato.
     dall'osservazione una certa soddisfazione
     che non sia solamente estetica.                 Possiamo dividere le rocce in tre tipi:
     Conoscere le caratteristiche morfologiche,      i Basalti: rocce di pietra lavica, di cui sono
     l'origine e i moti non farà altro che           composti i Mari ;
     stimolare la nostra voglia di osservarla e di   le Kreep: acronimo di "K" potassio, REE
     conoscerla meglio, e questo è l'intento di      "Rare Earth Element" e "P" fosforo ;
     questa serie di articoli sull'argomento         le Anortositi :sono rocce chiare a bassa
     Luna.                                           densità ricche di calcio tipiche degli
                                                     Altipiani e della crosta.
     Struttura superficiale e                        Il globo lunare è composto per i primi 60
     composizione della Luna                         km da Anortosite, poi dal mantello
                                                     composto da rocce un po' più dense, al di
     La superficie lunare è composta per i 2/3       sotto dei 200 km non si hanno dati certi,
     dagli altipiani , per 1/3 dai mari e da         ma probabilmente non vi è un nucleo di
     strutture minori come i raggi dei crateri,      ferro liquido, come per la Terra, i cui
     questa nomenclatura e' stata adottata per la    effetti sono misurabili come campo
     prima volta dal grande Galileo Galilei.         magnetico, infatti per effetto della
                                                     rotazione, il ferro allo stato fluido, per le
     Le missioni della NASA ci hanno regalato        temperature innescate dal materiale
     382 kg di rocce , sembrerebbero tante , ma      radioattivo, induce delle correnti elettriche
     immaginate un geologo che dovesse               che a loro volta generano un campo
     studiare la composizione di tutta la Terra      magnetico.
     avendo solo questo come materiale di            Questa considerazione scaturisce dal fatto
     studio…..                                       che la Luna non possiede un campo
                                                     magnetico, pur tuttaviale rocce presentano
     Fortunatamente ci sono anche dati               un magnetismo fossile, segno che un
     osservativi effettuati con i vari telescopi     tempo ci doveva essere stato un campo
     terrestri, per esempio col rifrattore di        magnetico che le ha polarizzate
     "Lowell" da 61 cm in Arizona possiamo           magneticamente.
     scorgere dettagli nell'ordine dei 350 metri,
     mentre col riflettore Hale di monte             Immagine a destra: Mosaico lunare di 5 frames
     Palomar da 5 metri, apprezziamo dettagli        Sono stati ripresi in data 1 Maggio 1998 in un
     dell'ordine dei 200 metri .                     orario compreso tra le 22.30 e le 23.00 presso
                                                     l’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli
     Senza contare le svariate sonde che hanno       (OAIN). La luna si trovava a circa 23° sull'orizzonte.
     "mappato" la superficie lunare con              Dati F: 2280mm @f/9 CCD Camera SXR Upgraded
     risoluzioni migliori dei 100 metri e in         Riprese, compositazione ed elaborazioni di Salvatore
     alcuni casi anche nell'ordine di alcuni         Pluchino pluchino@tiscalinet.it
     metri.



                                                                 Astroemagazine
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Stadi di formazione della
Luna
La Luna nel corso della lunga vita di circa
5 Miliardi di anni ha avuto vari stadi di
evoluzione che si possono riassumere
brevemente in 4 fasi:
1).Progressivo      raffreddamento     della
superficie e formazione della crosta
2).Bombardamento da parte dei grandi
meteoriti e formazione dei grandi crateri
3).Epoca di intensa attività vulcanica e
formazione dei mari
4).Fine dell'attività vulcanica ed epoca
attuale

Età e formazione delle strutture
geologiche
- I Mari , sono le formazioni più giovani,
con un' età minore di 4 Miliardi di anni,           Fig.1 Struttura interna della Luna
esse si trovano ad un livello più basso
rispetto all livello medio del suolo.             superiore ai 4 Miliardi di anni, ed è la zona    un continuo rimescolamento del terreno
Queste strutture si sono formate nel              più alta rispetto al livello medio del suolo e   dovuto ai micro bombardamenti avvenuti
periodo di intensa attività vulcanica             dove sono situati i più imponenti crateri        anche in epoca piuttosto recente.
quando le lave, molto più fluide di quelle        formatisi durante il periodo dei grandi e
terrestri, hanno inondato facilmente i            frequenti impatti meteorici.                       Catapano Antonio nato a Castel-
territori più bassi cancellando tutti i crateri   La sovrapposizione dei vari strati craterici       lammare di Stabia nel 1965, perito
e i piccoli rilievi di quelle zone.               ci dà una precisa cronologia della                 elettronico, tecnico programmatore di
- Grazie alle rocce portate a Terra ed alla       formazione di una certa regione.                   Pc , da sempre lettore di libri e di riviste
tecnica di misurazione del decadimento            Il grosso dei bombardamenti è avvenuto             di astronomia. La passione latente
radioattivo dell' isotopo del Carbonio 14,        nei primi 600 Milioni di anni dopo la              esplode nel 1997 conoscendo lo
conosciamo per certo l'età del Mare               formazione del globo lunare, quindi circa          splendido gruppo dell' U.A.N. Possiede
Tranquillitatis che è di 3,8 Miliardi di          4,2 miliardi di anni fa.                           un 8" 2080B della Meade, svariate
anni, del Mare Foecunditatis 3,4 Miliardi e       -I Crateri più recenti sono : Copernico 1          macchine fotografiche e un CCD MX5-
dell' Oceanus Procellarum 3,2 Miliardi di         Miliardo di anni e Thyco meno di un                12 . Ama fare le trasferte in montagna
anni.                                             Miliardo di anni, la loro "giovane" età si         alla ricerca di cieli
                                                  evidenzia sia con i chiari segni degli ejecta      bui, si occupa di
Osservando dal telescopio il Mare                 evidentissimi nelle fasi di luna prossime          astrofotografia e
Imbrium è molto suggestivo vedere il              alla piena, sia dalle pareti ancora ben            studia la Luna.
sorgere del sole sulle lievi ondulazioni del      intatte e meno corrose rispetto a crateri più
suo fondo dove possiamo apprezzare i vari         anziani.
livelli di ondate laviche alte dai 10 ai 65
metri.                                            - Il terreno superficiale ha invece un' età        Il suo sito web è:
                                                  variabile dai 20 ai 60 Milioni di anni, e           http//:digilander.iol.it/izar/
- Gli Altipiani      invece hanno un' età         questo è un segno evidente che c'è ancora




                           Astroemagazine
                          la prima e-zine astronomica italiana

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                            http://astroemagazine.astrofili.org

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38

       ASTROFILI
       IL CAMPO                                                                               dire di essere tornato a casa sapendo
                                                                                              qualcosa di più, con ricordi che

           OSSERVATIVO DEL                                                                    difficilmente svaniranno e con
                                                                                              la voglia di partecipare ad altri campi



                           G IG A
                                                                                              osservativi.
                                                                                              Vorrei ringraziare gli amici Paolo e
                                                                                              Daniele,      per    aver     organizzato
                                                                                              egregiamente questa settimana, per la
                                                                                              loro simpatia, per la pazienza, per le
                                                                                              spiegazioni e per altri cento motivi
       A CAPRACOTTA                                di Paola Cannata     buza@iol.it           almeno! Un saluto e un ricordo a tutti i
                                                                                              partecipanti, sperando di rincontrarci
     " E quindi uscimmo a riveder le stelle.."      variabili e pianeti. Paolo
     Permettetemi di rubare questa frase al         ha      portato    il    suo
     caro     Dante     perchè      si   addice     telescopio da 25 cm. e vi
     perfettamente al bellissimo Campo              assicuro che osservare
     Osservativo organizzato dal GIGA a             attraverso             quello
     Capracotta (IS) dal 24/07 al 30/07/00. E'      strumento lascia davvero
     stata davvero un'uscita dall'Inferno di        senza fiato! Accanto a
     Milano per ammirare un cielo                   Paolo non poteva mancare
     incredibilmente pieno di stelle, dove la       Daniele Crudeli, che ha
     magnitudine è stata stimata intorno a          ripreso per tutta la
     6,5/7. La località scelta per questo           settimana       la    cometa
     Campo è stata Capracotta in provincia di       LinearS4 con camera
     Isernia, un bel paese a 1400 mt. Il Campo      CCD e probabilmente è
     Osservativo era a 1600 mt. di fianco ad        riuscito a catturarne la
     un graziosissimo albergo che, per l'intera     frammentazione.
     settimana, ha spento tutte le luci             Il fine settimana, grazie                 Img. 3 : Panorama dal Campo di Capracotta
     regalandoci un cielo nero, senza il            sempre a Daniele e Paolo
                                                                                                presto e sotto cieli bui come quelli di
     famigerato inquinamento luminoso.              abbiamo fatto una gita fuori porta,
                                                                                                Capracotta!
     Cortesia degli albergatori, ottimi prezzi e    spingendoci fino ai Laboratori Nazionali
                                                                                                Paola
     menù tipici hanno reso la permanenza           del Gran Sasso dove, accompagnati da un
     davvero piacevole.                             fisico, abbiamo fatto una sorta di tour
     Per tutta la settimana le osservazioni si      scientifico tra gli esperimenti che si      Paola Cannata ha 28 anni, è
     sono svolte sotto la guida di Paolo            svolgono all'interno dei Laboratori (       fisioterapista; è responsabile della
     Colona (al Campo soprannominato                GNO,       CRESST,        THE   MACRO       sezione Luna del G.A.B. Le piacciono
     LX200 e chi lo conosce sa perchè!!)            EXPERIMENT...). Per completare la           molto gli Star Party, osserva il nostro
     sempre pronto a spiegare e ad illustrare le    giornata, siamo andati a visitare           satellite naturale con un piccolo
     meraviglie che quel cielo ci ha regalato.      l'Osservatorio di Campo Imperatore,         rifrattore di 60 mm dalla terrazza di
     Elencare tutto quello che è stato              all'interno del quale un Astronomo russo    casa, quando può visto che le ore del
     osservato sarebbe impossibile, si è passati    simpaticissimo ci ha mostrato il loro       giorno non gli bastano mai... :-)
     dal cielo profondo a stelle doppie,            lavoro (ricerca di SN nell'IR). Chiunque
                                                      abbia partecipato a questo Campo, potrà




     Img.1 Osservatorio di Campo Imperatore                                               Img. 2 Laboratori Nazionali del Gran Sasso
                                                            Astroemagazine
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ASTROFISICA
FLUSSI FREDDI,
               VENTI ENERGETICI E
    JETS                                          II Parte                         Il modello è riferito ad una stella di
                                                                                   30 Mo, con R=7 Ro (raggio solare) e
               in oggetti stellari giovani                                         una luminosità        di 10^5 Lo
                                                                                   (luminosità solare). La forza di
         di Tony Scarmato toniscarmato@interfree.it                                LORENTZ che dipende dalla
                                                                                   velocità delle particelle e dal campo
Vento stellare idroma-                    Secondo FRIEND e MacGREGOR               magnetico, intrappola le particelle
                                          per una stella giovane, che ruota,       cariche facendole ruotare attorno alle
gnetico e formazione dei
                                          avvolta in un campo magnetico come       linee del campo, accelerandole, con
getti stellari.                           quello della figura precedente, il       moto elicoidale. La conseguenza di
Cercheremo ora di capire quali sono i     vento stellare che è soggetto alla       ciò è che il flusso di vento è
meccanismi fisici che possono             forza di LORENTZ, aumenta la sua         maggiore ai poli. In base a queste
giustificare due grossi problemi:         velocità andando dall’equatore ai poli   considerazioni,      PUDRITZ         e
1. Qual è il meccanismo che               della stella.                            NORMAN hanno prodotto il loro
     produce la struttura bipolare?
2. Che cosa produce la collima-
     zione dei getti molecolari?                                                         A sinistra: profilo radiale e
La presenza di un campo magnetico                                                        azimutale della velocità del
attorno ad una stella richiede una                                                       campo magnetico per il vento
analisi formalmente complicata per                                                       stellare di una stella calda
comprendere la struttura geometrica                                                      ruotante e con campo
e l’evoluzione del vento stellare.                                                       magnetico B.
Vedremo, quindi, cosa succede
attorno ad una stella quando il vento
è soggetto al campo magnetico. Nel
modello proposto da UCCIDA e
LOW viene suggerito che quando
una nube magnetizzata si contrae per                                                     Sotto a destra: la figura
originare una stella, il campo                                                           mostra le due componenti Vφ
magnetico, che avvolge il disco di                                                       azimutale e Vr radiale in
accrescimento oltre alla stella,                                                         funzione       della    distanza
assume la geometria della figura                                                         radiale, e il confronto tra Vφ e
                                                                                         la distribuzione di velocità
seguente:
                                                                                         azimutale        ΩR^2/r      che
                                                                                         corrisponde                  alla
                                                                                         conservazione del momento
                                                                                         angolare in assenza di campo
                                                                                         magnetico.




 Fig.1 Rappresentazione schematica della struttura del campo magnetico attorno
 ad una nuova stella. (UCCIDA e LOW 1981).



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modello di vento idromagnetico              ai lobi di CO osservabili dalla          stellare, diventando così oggetti HH
attorno a stelle giovani. Il sistema        emissione infrarossa proveniente         (Herbig-Haro).
stella-disco-campo        magnetico,        dalla parte finale dei getti.            Questo modello che è il più completo
assume la geometria della figura che        Questi lobi tramite interazione con le   tra quelli proposti, non riesce però a
segue.                                      molecole di H2, provocano la             spiegare fenomeni tipo quelli che
                                                                                     accadono nella nube di ORIONE,
                                                                                     cioè gli oggetti FU Orionis.
                                                                                     Questi oggetti mostrano perdite di
                                                                                     massa con caratteristiche eruttive e
                                                                                     hanno improvvisi brillamenti (flare)
                                                                                     cioè aumenti di luminosità che si
                                                                                     ripetono nel tempo.

                                                                                     Oggetti associati con i getti
                                                                                     stellari
                                                                                      Dopo aver analizzato i generale i jets
                                                                                     stellari, ci occupiamo, ora, degli
                                                                                     oggetti in relazione con questo
                                                                                     fenomeno, che sono stati osservati e
                                                                                     associati con i flussi molecolari. Essi
                                                                                     sono molto peculiari e appartengono
                                                                                     tutti alla fase iniziale della
                                                                                     formazione stellare pre-sequenza
                                                                                     principale.
                                                                                     La loro peculiarità è dovuta al fatto
 Modello per spiegare i getti stellari basato sulla presenza di un campo magnetico   che una analisi dettagliata ha
 che produce un vento idromagnetico.                                                 mostrato caratteristiche diverse per
                                                                                     ognuno di essi.
 L’interazione tra il vento e la nube       emissione dell’idrogeno molecolare       Le stelle T Tauri, per esempio,
molecolare che avvolge il sistema,          osservabile anch’essa nell’infrarosso.   mostrano una perdita di massa
produce alcuni fenomeni come quelli         Entro una distanza di 10^15 cm ha        stazionaria, mentre gli oggetti tipo
osservati attorno alle stelle giovani.      origine un flusso di gas ionizzato con   FU Orionis rivelano una perdita di
Nel     modello      completo,      una     M~10^-6 Mo/anno che si propaga ad        massa con caratteristiche esplosive.
protostella massiccia (~ 30 Mo) ha          alta velocità (~ 200 Km/sec).            Gli altri oggetti sono gli Herbig-Haro
origine in una nube molecolare              Questo flusso rimane ionizzato ed è,     (HH), che sono stati localizzati in
gigante (~ 10^2 Mo), con un disco di        secondo gli autori, quello che si        una zona dove il gas molecolare si
accrescimento ruotante alla velocità        osserva nell’ottico e nel radio          propaga ad alta velocità ; gli H2O
(uniforme) di 4 Km/sec.                     (osservazioni VLA – Very Large           masers associati con i venti stellari di
Nel disco si formano particelle             Array).                                  stelle massicce e infine gli oggetti
cariche tramite interazione tra il          Altri due fenomeni che possono           stellari giovani associati con flussi
disco molecolare e il flusso di             essere spiegati con questo modello       circumstellari ionizzati, sono altre
radiazione      proveniente        dalla    sono la formazione di OH Masers e        manifestazioni di un fenomeno molto
protostella.                                H2O Masers.                              complesso dal punto di vista fisico.
Il disco che avvolge la protostella si      Gli oggetti che emettono questa
estende per ~ 10^13 cm. Il campo            radiazione si trovano addensati          Le stelle T Tauri        sono oggetti
magnetico intrappola le particelle che      vicino alla stella e viaggiano ad una    variabili di massa simile a quella del
danno origine così ad un vento              velocità di ~ 150 Km/sec in direzione    Sole che sembrano essere in
idromagnetico.                              perpendicolare      al     disco    di   contrazione evolvendosi verso la
Questa perdita di massa dissipa parte       accrescimento.        Questi oggetti     sequenza principale.
del momento angolare del disco in           durante il loro spostamento nel          Lo spettro ottico mostra linee di
rotazione.                                  mezzo interstellare si vanno via via     emissione H e il profilo spettrale
All’interno di un inviluppo neutro ha       raffreddando e nello stesso tempo        rivela un doppio picco asimmetrico.
origine un flusso di gas molecolare         accrescendo, emettendo radiazione        In circa il 60% di tutte le stelle T
che si propaga con velocità                 termica.                                 TAURI conosciute, è presente la
supersonica ~ 50 Km/sec ed è                Quando si trovano lontano dalla          struttura a doppio picco che è dovuta
accelerato entro 0.3 pc (parsec) dalla      stella sono abbastanza freddi e          ad un assorbimento nel blu.
stella.                                     condensati e sono illuminati dalla       La presenza di questo assorbimento
Il vento trasporta una energia che          luce stellare.                           nelle T TAURI, è stato interpretato
corrisponde ad una perdita di massa         Essi appaiono quindi come oggetti        come evidenza di una perdita di
pari a 10^-4 Mo/anno. Esso collide          stellari perché riflettono la luce       massa stazionaria e, quindi, come
con la nube ambientale dando origine                                                 presenza di vento stellare.

                                                      Astroemagazine
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Circa il 5% di questi oggetti esibisce        espulsioni che cadute di massa intorno       Questa legge sulla densità è quella
uno spettro tipo P CIGNI (con                 all’oggetto centrale.                       che ci si aspetta da un vento
doppio picco) come si può vedere              Questi dati ottici rivelano, dunque, una    ionizzato uniforme.        Poiché la
nella figura che segue.                       fase di vento stellare per molte stelle T   luminosità ultravioletta delle stelle T
                                                                                          TAURI non è sufficiente a produrre
                                                                                          una regione compatta di HII, la
                                                                                          presenza di gas ionizzato attorno a
                                                                                          tali oggetti può essere interpretato
                                                                                          come il risultato di una ionizzazione
                                                                                          per collisione, dovuta al vento
                                                                                          stellare.
                                                                                          Dai dati osservativi nelle radio
                                                                                          frequenze si è potuto ricavare il
                                                                                          valore della perdita di massa che è
                                                                                          all’incirca 10^-7 Mo/anno, il che
                                                                                          suggerisce l’ipotesi della presenza di
                                                                                          un potente vento stellare che può
                                                                                          produrre importanti conseguenze per
                                                                                          le nubi molecolari che avvolgono le
                                                                                          stelle T TAURI.
                                                                                          D’altra parte, le osservazioni radio
                                                                                          del gas ionizzato attorno alle stelle T
                                                                                          TAURI non è in accordo con il
                                                                                          prototipo di questa classe di stelle,
  Spettro λ=10830 å e λ=5876 å della sorgente Lk Hα 101 dove sono ben visibili            poiché non suggerisce l’ipotesi della
  i picchi tipici di una variabile P CIGNI.                                               presenza di un vento stellare normale
                                                                                          (10^43 erg).
Tale caratteristica viene interpretata        TAURI, ma gli effetti, complessivi, di      Si può quindi concludere che i dati
come evidente ma non chiara perdita           questa fase sull’ evoluzione della stella   delle osservazioni ottiche e radio non
di massa sotto forma di jets.                 e del mezzo interstellare, non può          producono informazioni univoche
Perciò è molto difficile capire               essere chiarita solo con questi dati.       per quanto concerne i parametri fisici
l’importanza di questi dati per               Un’ ulteriore evidenza di venti stellari    e astrofisici, più importanti, delle
l’evoluzione dei venti stellari, poiché è     dalle T TAURI è venuta dalle                stelle T TAURI.
difficile fare una stima accurata della       osservazioni delle onde radio di
velocità, della massa e della energetica      oggetti selezionati.
del materiale espulso dalle T TAURI.                                                      GLI OGGETTI FU ORIONIS sono
Ciò è dovuto anche al fatto che non è                                                     molto peculiari perché hanno
chiaro come sono originate, sulla                                                         improvvisi aumenti di luminosità .
fotosfera della stella, le larghe righe di                                                Infatti, nel periodo tra il 1936 e 1937
emissione e assorbimento nel blu. In                                                      la stella FU Orionis ha avuto un flare
molte stelle la metà dell’ampiezza del                                                    aumentando di oltre 5 magnitudini la
profilo H e il valore dello spostamento                                                   sua brillantezza rimanendo così
delle righe di assorbimento nel blu                                                       brillante per oltre 50 anni.
danno un valore per la velocità dei jets                                                  Altri oggetti in cui sono stati
che è minore della velocità di fuga per                                                   osservati degli outbursts (aumento
le stelle T TAURI.                                                                        improvviso di luminosità dovuto
In più, usando la luminosità delle linee                                                  probabilmente ad un fenomeno di
di emissione per stimare la massa di                                                      espulsione       di    massa      molto
tali venti viene fuori che vi è una                                                       energetico), sono V 1057 CIGNI e V
discordanza di circa tre ordini di             Radio Mappa della sorgente Lk Hα           1515 CIGNI.
grandezza, con la perdita di massa             101. Notare la forma allungata e la
                                                                                          Lo spettro di V 1057 prima
                                               regione emittente (piccola), in alto a
trovata per una tipica stella T TAURI.         destra, somigliante ad un getto.           dell’outburst, indica che si tratta di
Un fatto che complica ancora di più la                                                    una stella T TAURI.
situazione è che circa il 5% degli            Lo spettro radio è consistente, in certi    L’osservazione di 5 outbursts in 50
oggetti T TAURI (chiamati stelle YY           casi, con la diminuzione della densità      anni, suggerisce che il fenomeno tipo
Orionis) mostrano un profilo spettrale        degli elettroni, quando ci si allontana     FU Orionis si può ripetere nelle stelle
che è inverso di quello P GIGNI che           dalla stella, che segue la legge            T TAURI durante la loro prima
suggerisce l’ipotesi che vi sia una           dell’inverso del quadrato                   evoluzione.
caduta di massa verso l’oggetto                                                           Il meccanismo responsabile, di tale
centrale. Infatti, in alcune stelle è stato                                               fenomeno        è     sconosciuto     e
osservato, in tempi diversi, sia                                                          l’energetica dei jets non è stata
                                                                                          ancora determinata.
                                                        Astroemagazine
42

Conseguentemente, l’importanza di
un tale fenomeno per l’evoluzione
delle nubi e degli oggetti stellari e la
relazione tra esso e il fenomeno dei
venti degli oggetti T TAURI non
sono per ora chiare.                                                                            Sotto: In questa immagine sempre
CON        LA     NASCITA          della                                                        dell’HST si possono notare i
spettroscopia infrarossa ad alta                                                                dettagli di HH47.
risoluzione, con l’HST, con il VLT e
l’ottica adattiva, il progresso
tecnologico ha consentito di ottenere
immagini ad alta risoluzione delle
regioni circumstellari di oggetti                 Sopra:   Ancora    una    spettacolare
                                                  immagine dell’HST che mostra l’oggetto
stellari giovani e molto luminosi
                                                  HH1 e HH2. La protostella al centro è
(L~10^3-10^5 Lo) e oscurate da nubi               nascosta da una densa nube scura di
di gas molecolare.                                polvere.
 Queste spettacolari foto dell’HST
mettono in evidenza molti particolari e
sicuramente       forniscono        dati
significativi da confrontare con i
modelli proposti per spiegare i getti
stellari.

                                                                                               Oltre alle osservazioni dell’Hubble
                                                                                              Space Telescope, di recente (vedi
                                                                                              Astronomia n° 206 Febbraio 2000),
                                                                                              con la camera SCHMIDT 60/90 cm
                                                                                              del       Beijing       Astronomical
                                                                                              Observatory (BAO) è stata condotta
                                                                                              una ricerca a grande campo di oggetti
                                                                                              HH. Questa survey ha rilevato una
                                                                                              nuova famiglia di oggetti HH con
                                                                                              una morfologia molto variegata.

                                                                                              I problemi sollevati da queste
                                                                                              osservazioni sono legati al fatto che
                                                                                              le regioni compatte di H, con
                                                                                              emissione dovuta a processi di
                                                                                              ricombinazione, mostrano un flusso,
                                                                                              misurato       dalle      righe       di
                                                                                              ricombinazione          nell’infrarosso,
                                                                                              molto più grande di quello che ci si
                                                                                              aspetta da una regione di HII attorno
                                                                                              ad una stella ZAMS (Zero Age Main
                                                                                              Sequenze). Inoltre, le relazioni tra le
In alto a sinistra: l’oggetto protostellare chiamato HH30 rivela un disco di polvere che      righe di emissione, per molte
accerchia una nuova stella in formazione. La luce di quest’ultima illumina la superficie      sorgenti, possono essere messe in
in alto e in basso del disco. La stella è nascosta dalla parte più densa del disco di         crisi da una semplice teoria di
accrescimento. Sono anche visibili i jets uscenti dalla stella al centro. La protostella si
                                                                                              ricombinazione ed estinzione (vedi
trova a 450 anni luce nella costellazione TAURUS.
                                                                                              WYN & WILLIAMS 1984 –
In alto a destra: Il getto visibile nell’oggetto HH34 mostra una notevole struttura a         Galactic & Extragalactic Infrared
perline. Questo suggerisce che la stella sta attraversando un episodio di espulsione di       Spettroscopi).
materiale che cade sulla stella dal disco di accrescimento. La protostella di trova a 1500    Ancora,     la    velocità     calcolata
anni luce nella nebulosa di ORIONE.                                                           attraverso lo spettro risulta maggiore
                                                                                              (~100 Km/sec) di quella che ci si
In basso: immagine di HH47mostra la forma dei getti espulsi in direzione opposta. I           aspettava da moti termici (~30
dettagli sono notevoli ed in particolare mostrano che i getti sono stati chiusi in una        Km/sec).
cavità ed in seguito espulsi a grande velocità nello spazio interstellare. Si possono
                                                                                              Di conseguenza sono stati proposti
notare anche le onde d’urto che hanno origine quando i getti collidono con il gas
interstellare. HH47 si trova a 1500 anni luce nella GUM NEBULA che molto                      modelli alternativi. L’alta velocità
probabilmente è il resto di una supernova visibile dall’emisfero sud.                         calcolata dalle righe di emissione
                                                                                              suggerisce     che    le     linee    di

                                                            Astroemagazine
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ricombinazione sono prodotte nei        opaco per fotoni del continuo di         continuo per molti oggetti. Come per
venti circumstellari. Perciò, sono      BALMER, con il risultato che una         gli oggetti H2O masers, le
stati costruiti modelli di vento che    significativa           ionizzazione     osservazioni delle righe infrarosse e
possono spiegare queste osservazioni    dell’idrogeno può essere presente al     nel continuo del radio, di inviluppi
e che suggeriscono che il flusso        livello n=2, producendo nei flussi un    circumstellari ionizzati attorno a
circumstellare abbia le seguenti        eccesso di ionizzazione e di linee di    stelle giovani luminose, suggeriscono
proprietà :                             ricombinazione comparabili con           che       questo              fenomeno,
 ALTA DENSITA’ ELETTRONICA (10^8-10^11 per cm cubo);                             interpretato come perdita di massa
                                                                                 energetica, sia un fenomeno diffuso e
 LINEE DI RICOMBINAZIONE PRODOTTE DA UNO STRATO DI                               non ristretto solo alle stelle di piccola
 MATERIA OTTICAMENTE SPESSO, ED EMISSIONE NEL CONTINUO                           massa di pre main-sequence.
 DEL RADIO;
                                                                                   Toni Scarmato, docente di matematica e
 PERDITA DI MASSA IN UN INTERVALLO TRA 10^-6-10^-7 Mo/anno;                        fisica scuola superiore, laureato in
                                                                                   astrofisica a Bologna nel 1988,
 FLUSSI IONIZZATI CON VELOCITA’ DI ~100 Km/sec.                                    presidente Associazione Astronomica
                                        quelle che ci si aspetta dalle regioni     S.Costantino di Briatico(VV), telescopio
In un vento cosi otticamente spesso i   HII.                                       a disposizione
processi     di   collisone   e    di   Tali modelli sono anche consistenti         Meade 203 SC.
                                                                                   Attualmente impe-
ionizzazione sono molto importanti.     con le migliori misure ad alta
                                                                                   gnato nella ricerca
Inoltre, il flusso di gas può essere    risoluzione ottenute nel radio              di nuove comete ed
                                                                                    asteroidi, e nello
                                                                                   studio della formazione stellare


                   AVVISO AI LETTORI


Serate in
              Chat                                 su #astronomia

SAVERIO CAMMARATA cerca collaboratori …
… che facciano i relatori durante le varie serate in chat.
Se siete interessati mandate una mail all'indirizzo saverio@astrofili.org con le
seguenti informazioni:
            1. Nome e Cognome
            2. E-Mail
            3. Nick-Name su IRC
            4. Gli argomenti che volete relazionare

IMPORTANTE!!!
Se non siete mai stati su IRC ma la proposta vi piace mandatemi una mail con Nome ,
Cognome, E-mail ed argomenti che volete trattare ed io vi darò tutte le info per
collegarvi.




                                                 Astroemagazine
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     RECENSIONE SOFTWARE
     CARTES DU CIEL
      a cura di Marco Galluccio               marcogalluccio@libero.it



 Cartes du Ciel è sicuramente uno dei migliori planetari presenti      Si possono cambiare i colori della legenda, cambiare il file
 attualmente, e presenta la non indifferente caratteristica del        grafico dell'orizzonte terrestre; si tratta di tutto un insieme di
 supporto in lingua italiana. Anche quindi per i "non addetti ai       fattori che permette di personalizzare a piacimento quello che
 lavori", si tratta di un semplice e chiaro programma.                 potrebbe diventare il più importante planetario del vostro PC.
 L'aspetto grafico fa già ben sperare, grazie ai diversi pulsanti      E' anche possibile, qualunque sia l'arco di cielo visualizzato,
 disposti sui bordi della schermata, i quali posso essere disposti a   trovare immediatamente un oggetto, dal nome o dalle
 piacimento. Innanzitutto CDC permette di integrare le risorse         coordinate. Come altri programmi permette anche di animare il
 del computer locale con quelle presenti sulla grande rete, e ciò      movimento del cielo con diversi "step" a scelta. Ultima, ma
 permette dunque di gestire numerosi database celesti.                 importantissima informazione: il programma è freeware!
 Il software dispone anche della utile funzione VISIONE
 NOTTURNA, grazie alla quale l'astrofilo può affaticare meno           Marco Galluccio è nato a Catania nel 1982. Ha concluso
 gli occhi e mantenere ancora l'abitudine al cielo notturno. Alla      l'ultimo anno di liceo scientifico e si prepara a frequentare
 sezione CONFIGURAZIONE è possibile gestire la maggior                 l'università. E' astrofilo dall'età di 10 anni e possiede due
 parte delle caratteristiche del planetario come ora, data, luogo di   telescopi, di cui il più utilizzato è un
 osservazione, per poi passare anche alla visualizzazione degli        riflettore 114/900. I suoi principali
 oculari                         in                      dotazione.    interessi sono: Sole, Luna, pianeti e
 E' anche possibile inserire un'im-magine di sfondo, intermittente     Iridium Flares.
 o meno, per cercare di variare atmosfera tra una stella e l'altra.




 Una schermata del programma Cartes Du Ciel mostra le tante funzioni intuitive che questo programma ha già disponibili sulle
 toolbox.

                                                           Astroemagazine
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                                                                                                       ASTRO-CHAT
                                                                                                       ASTRO-
D isc u ssio n i in
                                                                                              terminali e che presto potrebbe scoppiare




               CHAT
                                                                                              come supernova (spero molto presto).
                                                                                              Dopo questa parentesi storica si è detto che
                                                                                              ci sono due tipi di esplosioni di supernova:
                                                                                              quelli che avvengono in un sistema binario
                                                                                              e quelle che avvengono con una singola
                                                                                              stella.
                                                                                              Per prima cosa si è parlato di una stella che

                 tra astrofili                                                                si trova in un sistema binario in cui una
                                                                                              delle due componenti è una nana bianca.
                                                                                              In questi casi quando la materia della stella
                  di Saverio Cammarata su IRC: Iss                                            compagna cade sulla nana bianca non
                                                                                              avviene nulla di catastrofico fino a quando
                                                                                              la nana bianca non raggiunge 1,4 masse
                                                                                              solari, questa è una massa critica oltre la
                                                                                              quale avvengono reazioni che portano alla
                                                                                              neutralizzazione del nucleo, i nuclei
Serata del 19 Giugno 2000                                              atomici si scompattano e si distruggono per l'eccessiva densità la
                                                                       fase di equilibrio ricercata porta alla formazione di un mare di
Argomento trattato: Le supernovae                                      neutroni, il nucleo non può più essere compresso e si crea una
La serata ha preso il via con pochi minuti di ritardo visto che già onda d'urto che si propaga verso l'esterno e spazza via
alle ore 22.03 il canale era già pieno, infatti per tutta la serata vi l'inviluppo, l'alimentazione dell'onda viene fornita da uno strato
è stata una media di 12 - 14 partecipanti.                             di neutrini degeneri, rimane solo una stella di neutroni e se
La discussione ha avuto inizio dicendo innanzi tutto che cosa          questa supera la massa critica di 1,4 masse solari un buco nero.
sono le supernovae e cioè che sono delle gigantesche esplosioni        Questo porta alla distruzione della stella e del sistema binario.
che avvengono quando una stella di grande massa finisce i suoi         Per quanto riguarda le supernovae che scoppiano da singole
cicli di fusione e non più combustibile nucleare.                      stelle il meccanismo più o meno è lo stesso solo che la materia
Dopo queste esplosioni nella zona in cui avvengono resta una           anziché cadere da un'altra stella cade dagli strati più esterni della
nube di gas, formata dagli strati più esterni della stella, mentre il  stella verso il nucleo.
nucleo si trasforma o in una nana bianca, in una stella di             Detto questo visto che si era arrivati alle ore 23.25 si è deciso di
neutroni o in un buco nero a seconda della massa iniziale della        chiudere la serata.
stella.
Di supernovae ne esistono 2 tipi di: le supernovae di tipo I e II;
quelle di tipo I sono stelle di massa di 5-8 masse stellari e          Serata del 26 Giugno 2000
scoppiano dopo aver sviluppato un nucleo di carbonio, quelle di
tipo II si sviluppano fino all'ultimo stadio del ferro56.
                                                                       Argomento trattato:
                                                                                   trattato:
Detto questo la discussione si è spostata verso la storia              La materia oscura (parte 3ª)
riguardante le supernovae. Si è detto che questi bellissimi            La serata è iniziata con oltre 25 minuti di ritardo visto che la
oggetti sono stati osservati fin dall'antichità con molto interesse maggior parte dei partecipanti è cominciata ad arrivare alle ore
anche se venivano male interpretati, infatti, come si intuisce dal     22,20.
nome, che è di origine latina, con supernovae non si indicava un       Per iniziare la serata e ricollegarla alle altre fatte in precedenza
qualcosa che moriva ma che nasceva (novae=nuovo), questi               si è ripetuto che la materia oscura è quella parte della materia
eventi infatti venivano associati alla nascita di una nuova stella     che costituisce l'universo e non emette nessun tipo di radiazione,
anziché alla sua morte.                                                quindi, è molto difficile rivelarla.
La prima supernova ad essere stata registrata è scoppiata nel 189      Detto questo si è parlato di quali sono le prove più importanti
dopo cristo, ma quella che per la prima volta fu registrata con        che ci portano a ritenere che la materia oscura esista veramente.
criteri di tipo scientifico fu quella del 1054 registrata da alcuni    La prova che è stata citata è quella secondo la quale come fanno
Arabi.                                                                 i pianeti del nostro sistema solare, cioè, i pianeti più interni
La supernova che scoppiò nel 1054 fu quella che ora chiamiamo          girano più velocemente di quelli esterni, anche nelle galassie
nebulosa del Granchio, nel catalogo di Messier "M1", nella             dovrebbe accadere la stessa cosa, cioè, le stelle più vicine al
costellazione del Toro.                                                nucleo dovrebbero girare più velocemente di quelle più esterne,
Per finire la parte storica si è parlato della prima supernova         cosa che in realtà non avviene perchè le stelle più lontane dal
extra-galatica osservata. Questa supernova è scoppiata nel 1885        nucleo hanno una velocità superiore a quella delle stelle più
nella galassia di Andromeda (M31) distante dalla terra 2,2             interne il che fa ritenere che all'interno delle galassie ci sia più
milioni di anni luce e fu così luminosa da poter es sere visibile      materia del dovuto che porta quest'ultime a comportarsi come
anche dalla terra con strumenti relativamente poco evoluti.            dei dischi rigidi anziché come un sistema che segue le leggi di
Dopo aver parlato di questi avvenimenti storici abbiamo parlato        Keplero.
di una supernova scoppiata recentemente, precisamente nel              Dopo questa affermazione ci sono state un pò di domande per
marzo del 1987, nella Grande nube di Magellano, una delle              chiarire meglio la questione, comunque alla fine tutti i
nostre galassie satellite e di cui abbiamo splendide immagini          partecipanti avevano capito la situazione.
grazie all'HST che, anche se ancora astigmatico, ci ha aiutato a       Verso la metà della serata poi si è entrati nel vivo della
vederla.                                                               discussione e si è iniziato a parlare di una particella candidata ad
Avendo finito con le supernovae storiche si è iniziato a parlare       essere un importante costituente della materia oscura: il
di quelle che possono scoppiare nei prossimi anni; come                neutrino.
esempio di ciò si è citata la stella ETA Carinae che è stata           Di queste sfuggenti particelle si è detto che hanno la capacità di
fotografata molte volte dall'Hubble e che mostra una nube di gas       attraversare la materia con la stessa facilità con cui noi
di forma molto particolare che avvolge la stella il che fa ritenere    attraversiamo l'aria senza interagire con essa; queste particelle si
agli astronomi che questa stella possa trovarsi nelle sue fasi         producono all'interno delle stelle durante le loro reazioni

                                                           Astroemagazine
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nucleari o nell'alta atmosfera a causa dello scontro dei raggi          Questa tecnica è più consigliata per la fotografia planetaria visto
cosmici con le particelle dell'atmosfera stessa.                        che viene inserito un altro apparato ottico, l'oculare, tra il
Detto questo si è iniziato a parlare dell'esperimento che               telescopio e la reflex che rende l'immagine più scura.
recentemente li ha rilevati dandoci un'ulteriore prova del fatto        Questo tipo di fotografia si fa inserendo un adattatore al posto
che siano dotati di massa a riposo.                                     dell'oculare nel telescopio, dentro l'adattatore si inserisce
L'esperimento in questione è il Giapponese Super-Kamiokande.            l'oculare e dall'altra parte si avvita la reflex ad una distanza
Di questo progetto si è detto che tecnicamente era composto da          dall'oculare che può essere stabilita, entro certi limiti, da chi
una vasca, posta sotto una miniera abbandonata di zinco, da 50          esegue la foto. Così facendo si fa aumentare virtualmente la
000 tonnellate piena di acqua purissima il cui interno era              lunghezza focale e il rapporto focale del telescopio; per aiutarvi
ricoperta di fotomoltiplicatori.                                        a capire questo eccovi qua un esempio pratico: supponiamo di
Questo rivelatore era capace di rivelare i neutrini elettronici e       usare un telescopio con una lunghezza focale di 2000mm con un
quelli muonici ma non riusciva a "vedere" quelli tauonici.              rapporto focale di f/10 con un oculare di 25mm che si trova ad
Il fatto che i ricercatori hanno pensato che il neutrino avesse una     una distanza di 152mm dalla pellicola, per sapere qual è la
massa è venuto proprio dal fatto che alcuni neutrini mancavano          lunghezza focale ed il rapporto focale del telescopio così
all'appello, cioè, il Super-K doveva rivelare 2 neutrini muonici        configurato bisogna usare la formula che segue che ci permette
ogni neutrino elettronico cioè vi doveva essere un rapporto di 2        di ottenere un numero a-dimensionato che moltiplicato per la
a 1, invece il rapporto era di 1,3 a 1 cioè si perdevano 0,7            focale del telescopio e al suo rapporto focale originari ci danno
neutrini muonici.                                                       quelli della nuova configurazione:
La spiegazione che i ricercatori hanno dato a questa mancata
presenza è stata che il neutrino abbia la capacità di cambiare la                       N = ( d – f.ocul.) / (f.ocul.)
sua forma passando da muonico a tauonico, che non poteva
essere rivelato.                                                        N = numero adimensionato
Il fatto che un qualcosa muti la sua forma è un grande indizio          d = distanza tra la pellicola e l’oculare in mm
che la sua massa a riposo non sia nulla.
Giunti qui visto che si era iniziato anche in ritardo si è deciso di
                                                                        f.ocul. = focale dell’oculare in mm
smettere visto anche l'ora tarda, infatti erano le 23,40.
                                                                        che nel nostro caso è:
Serata del 3 Luglio 2000
Argomento trattato: Astrofotografia (parte 2ª)                                  N = (152 mm - 25 mm) / 25 mm = 5.1
La serata è iniziata con pochissimi minuti di ritardo e fin
                                                                        come potete vedere un telescopio con focale di 200mm e
dall'inizio della serata il numero dei partecipanti era abbastanza
                                                                        rapporto focale di f/10 si è trasformato in un telescopio con la
elevato.
                                                                        focale di 10200mm e rapporto focale di F/51 avendo questi dati
Dopo aver detto molto in generale di ciò che si è detto la scorsa
                                                                        poi vale la formula della tecnica a fuoco diretto da usare con i
volta si è iniziato a parlare della fotografia a fuoco diretto che si
                                                                        nuovi dati.
ottiene montando la macchina fotografica, senza obbiettivo,
                                                                        I maggiori problemi nell'utilizzo di questa tecnica sono la messa
direttamente al posto dell'oculare nel telescopio senza altri
                                                                        a fuoco, infatti si deve stare attenti a scegliere una reflex con un
componenti ottici tra il telescopio e il corpo macchina, l'unica
                                                                        mirino abbastanza luminoso altrimenti mettere a fuoco sarà
cosa di cui si ha bisogno è una serie di adattatori meccanici che
                                                                        molto complesso, inoltre bisogna stare attenti a fare un buon
sono: un adattatore che si monta nel porta oculari del telescopio,
                                                                        stazionamento perchè, visto che si lavora ad alti ingrandimenti,
l'adattatore da un lato ha lo stesso diametro di un oculare (di
                                                                        anche una piccola deriva in declinazione ha effetti spaventosi,
solito 31,8mm) dall'altro lato ah filettatura universale, per unire
                                                                        infatti, se fa foto viene mossa tutti i dettagli dei pianeti verranno
poi questo con la fotocamera si usa un anello T2 che,
                                                                        impastati tra di loro rendendoli indistinguibili.
praticamente, è un anello con doppia filettatura: da un lato è
                                                                        La serata si è chiusa ufficialmente alle ore 23.45 ben oltre
universale è serve per avvitarlo nell'adattatore del telescopio,
                                                                        l'orario stabilito anche se alcuni sono rimasti a parlare tra di loro
dall'altro lato ha una filettatura specifica che varia da macchina a
                                                                        di consigli pratici sull'astrofotografia.
macchina.
Con questo sistema si ottiene un apparato ottico che ha come
lunghezza focale e rapporto focale gli stessi del telescopio che si     Serata del 10 Luglio 2000
sta usando; in pratica è come avere un grande teleobiettivo
montato sulla nostra fotocamera.                                        Argomento trattato:
Questa tecnica viene usata particolarmente per fotografare
oggetti del deep sky visto che in questo modo il sistema ottico
                                                                        Evoluzione stellare (parte 2ª)
                                                                        La serata è iniziata in perfetto orario con soli 1 o 2 minuti di
risulta abbastanza luminoso.
                                                                        ritardo.
Per sapere in anticipo di che dimensioni sarà l'oggetto
                                                                        All'inizio la discussione si è spostata su un grado di difficoltà
fotografato con questa tecnica sulla pellicola basta usare la
                                                                        abbastanza elevato a causa della presenza di due partecipanti
seguente formula:
                                                                        che, essendo molto preparati sull'argomento, si sono lasciati
                                                                        trasportare cominciando a fare una discussione a due che solo 2
                D = (F x dim.ogg) / 206265                              o 3 partecipanti potevano capire infatti il moderatore della serata
                                                                        dopo poco tempo ha chiesto di abbassare il grado di difficoltà
D = dimensioni in mm                                                    della serata e subito dopo la discussione è diventata accessibile
F = Focale in mm                                                        per tutti; comunque di questa prima parte della serata ho deciso
Dim.ogg = dimensioni oggetto in secondi d’arco                          di non riportare niente per evitare di confondere le idee a
                                                                        qualcuno poco esperto che potrebbe leggere l'articolo.
Detto questo si è iniziato a parlare della fotografia per               Comunque dopo questa prima parte la serata ha continuato come
proiezione da oculare.                                                  da programma e si è iniziato a parlare della morte delle stelle di
                                                                        grande massa ed ecco qual il riassunto:

                                                           Astroemagazine
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dopo la sequenze principale le stelle di grande massa passano             Le comete sono corpi del sistema solare che descrivono orbite
attraverso varie fasi di fusione sviluppando nuclei via via più           molto allungate (ellittiche) intorno al Sole
pesanti fino al Fe56. Per l'esattezza tutti i passaggi sono:              in un intervallo di tempo chiamato periodo altre comete, invece,
1) H in He temperatura >10 milioni di gradi                               descrivono un orbita abbastanza aperta (iperbolica) che dopo un
2) He in C temperatura circa 100 milioni di gradi                         apparizione nei dintorni della terra la porta a perdersi nello
3) C in O temperatura circa 800 milioni di gradi                          spazio interstellare per sempre. La maggior parte delle comete
4) O in Si temperatura circa 2 miliardi di gradi                          però ha comunque un periodo cosi lungo che è impossibile
5) Si in Fe temperatura circa 3 miliardi di gradi                         prevederne la data del ritorno con esattezza ma il lato più brutto
arrivati al Fe56 gli elettroni del nucleo sono in stato degenere il       di questo è che un uomo non la potrà mai vedere una seconda
che significa che non sono ulteriormente comprimibili quindi              volta. In prossimità del perielio le comete sviluppano un o
quando la combustione termina il nucleo per mantenersi in                 nucleo molto luminoso circondato da una nube di materia molto
l'equilibrio al calare della temperatura deve comprimersi,                diffusa detta chioma cui molto spesso è unita a una lunga coda,
comprimendosi "schiaccia" gli elettroni non comprimibili. Ecco            la cui lunghezza dipende dalla dimensione del nucleo e dalla sua
un esempio pratico per aiutarvi a capire: comprimete una palla            distanza dal sole. Le comete non sono corpi celesti di grandi
ad un certo punto non ci riuscirete più                                   dimensioni infatti in una cometa di buone dimensioni il nucleo
e sentirete che l'aria compressa al suo interno preme verso               ha un diametro nell'ordine di "appena" un centinaio di km.
'esterno                                                                  Il nucleo della cometa è formato da un ammasso di ghiaccio
così succede anche per gli elettroni che detto in manier a molto          misto a polveri che qualcuno ha anche definito "una palla di
semplificata spingono verso l'esterno dando vita ad un onda               neve sporca"; invece la chioma può che è formata dai gas e dalle
d'urto che si propaga al di fuori del nucleo al contempo                  polveri, che si staccano da essa quando il ghiaccio comincia a
all'interno del nucleo in questa situazione ci sono altre reazioni:       sublimare, può avere una lunghezza superiore ai 300 milioni di
i nuclei sono così vicini che si sfaldano cioè si rompono e               km.
liberano un amare di neutroni anch'essi diventano degeneri                Le comete hanno origine in una zona sferica detta nube di Oort
quindi alle pressioni reagiscono come gli elettroni alimentando           che circonda tutto il sistema solare a una distanza che qualcuno
l'onda d'urto è questa che spazza via l'involucro esterno                 ritiene possa arrivare fino ad un anno luce dal sistema solare e,
lasciando solo la stella di neutroni le stelle con massa maggiore         secondo alcune stime, contiene fino a 100 miliardi di corpi
di 40 MS sviluppano nuclei di neutroni maggiori di una certa              cometari. Questa nube probabilmente si è formata con tutti i
massa limite che è detta massa di Chandrasekar questi non                 resti della formazione del sistema solare che hanno trovato un
arrestano la compressione perché i neutroni non degenerano a tal          posto tranquillo per "vivere", infatti, se nessuno le disturbasse
punto e possono dar luogo a buchi neri.                                   nessuna di esse lascerebbe la nube per venire a regalarci quello
Dopo aver finito con la spiegazione dell'argomento della serata           spettacolo che sono le comete. La causa più frequente che porta
si è lascito spazio alle domande ma visto che non ce ne sono              un corpo della nube di Oort ad allontanarsi dal suo luogo di
state abbiamo chiuso la discussione alle ore 23.20.                       origine e venire fino in prossimità del sole è la perturbazione
                                                                          gravitazionale causata dal passaggio in quelle zone di una stella.
Serata del 17 Luglio 2000                                                 Dopo aver parlato di questo i partecipanti alla serata hanno
                                                                          spostato la discussione verso la teoria che le comete abbiano
Argomento trattato: Il sistema solare                                     potuto portare la vita sulla terra, ma visto che era poco attinente
La serata è iniziata alle ore 22 e 18 con il solito ritardo e fin         con il tema della serata ho deciso di non riportare niente di
dall'inizio i partecipanti erano molto interessati all'argomento.         questa parte della discussione.
La discussione è stata di carattere generale infatti abbiamo solo         Questa sulle comete è stata l'ultima serata di Luglio e dell'intera
parlato delle principali caratteristiche delle varie componenti del       estate, infatti, per tutto Agosto le serate a tema sono state
sistema solare che posso riassumere con la seguente griglia:              sospese ma ritorneranno a partire da Settembre con nuovi ed

                DIST. MIN. E                    VELOCITA'      PER. DI ROT.          PERIODO DI
                 MAX. DAL           DIAM.       ORBITALE       ATTORNO LA           RIVOLUZIONE          MASSA           SATELLITI
     Dati          SOLE                          MEDIA
                                    (KM)                         PROPRIO            ATTORNO AL         (TERRA =1)          NOTI
                (MIL. DI KM)                    (KM/SEC)           ASSE                 SOLE
  Mercurio          46-69.8          4878          47.87           58.65 g               87.97g            0.055              0
    Venere        107.4-109         12 103         35.03          243.01g               224.70g             0.82              0
     Terra         147-152          12 756         29.79         23h 56min              365.26g               1               1
    Marte        206.7-249.1         6794          24.13         24h 37min              686.98g             0.11              2
    Giove        740.9-815.7       142 984         13.06          9h 55min               11.86a            317.90            17
   Saturno        1347-1507        120 536          9.64         10h 40min               29.42a            95.19             18
    Urano         2735-3004         51 118          6.81         17h 18min               83.75a            14.54             21
   Nettuno        4456-4537         49 528          5.43         16h 17min              163.72a            17.15              8
   Plutone        4425-7375          2300           4.74               6g 9h               248a           0.0025          1

Serata del 24 Luglio 2000                                                 interessanti discussioni e spero che il numero di partecipanti
                                                                          continui a salire.
Argomento trattato: Le comete
La serata è iniziata in perfetto orario alle 22.05 e già dall'inizio
della discussione vi erano 10 partecipanti che sono passati a 13-
14 durante la serata.

                                                           Astroemagazine
48
     48
       TECNICA
       Appunti di
       OTTICA ASTRONOMICA
                di Riccardo Renzi           rikimag@tin.it


     Cenni storici                              coscienza, da non molti secoli a
                                                questa parte, del posto che
     Non e' cosa da poco, affrontare un occupiamo nell'universo. Quindi il
     simile argomento e per di più con un 114, o il C8,oppure il rifrattore che
     titolo impegnativo come questo....         usiamo abitualmente per "guardare le
     Rimando tutti allora a leggere il libro stelle", hanno un significato che va
     che ci ha dato lo spunto, ovvero ben aldilà del puro svago,e meritano
     proprio      "Appunti      di     ottica a nostro parere un poco di studio e
     astronomica",dove il prof. Luigi riflessione.                                         Fig. 2 Telescopi d'altri tempi.
     Ferioli spiega, con una semplicità La storia delle lenti e' ben più antica            ciale tra i Duchi Sforza di Milano,e
     propria dei più preparati, il di quanto comunemente si creda:                         artigiani fiorentini (perché pare che a
     funzionamento del cannocchiale e, esistono antiche testimonianze scrit-               Firenze, queste "lenti per giovani"
     più in generale, di tutti gli strumenti te, che ci narrano di "pietre levigate e      fossero costruite meglio che a
     astronomici.                               trasparentissime" che sarebbero state      Milano).
     Se qualcuno invece avrà fiducia in usate per accendere il fuoco.                      Chissà come sarebbe oggi il mondo,
     noi, e vorrà seguirci in questo Di esse c'e' traccia perfino nella                    se casualmente Lippershey non
     tentativo, forse un po' incosciente,di tradizione greca antica: per esempio           avesse posto una lente convergente
     sviscerare temi poco conosciuti e nella commedia "Le ombre" di                        davanti ad una di quelle "lenti per
     soprattutto quasi mai affrontati sulle Aristofane, risalente addirittura al           giovani"che gli garantivano il pane
     riviste di settore, potremo alla fine 423 a.c.!                                       quotidiano, inventando così il
     dirci soddisfatti di aver intrapreso C'e' da chiedersi quindi come mai ci             cannocchiale nella sua forma più
     questa avventura.                          siano voluti quasi venti secoli per        semplice!
     Quello che ci proponiamo e' di arrivare                 alla     costruzione    del   Galileo,      venuto       a     sapere
     spiegare come funzionano gli cannocchiale "galileiano", che in                        dell'esistenza del cannocchiale, e
     strumenti ottici di nostro interesse, i realtà fu costruito da un occhialaio          entrato in possesso degli schemi per
     telescopi.                                 olandese, il Lippershey.                   costruirlo, si mise egli stesso a
     Non e' un discorso banale: tramite gli I grandi filosofi dell'antichità ', non        produrne, e ne fece molti esemplari,
     strumenti astronomici abbiamo preso avendo capito nulla del fun-                      sempre più perfezionati.
                                                                 zionamento delle lenti    Oggi questo semplice strumento
                                                                 convergenti, per gius-    porta il suo nome non perché egli ne
                                                                 tificare il loro fal-     sia stato l'inventore, ma perché fu il
                                                                 limento,     pronuncia-   primo a comprenderne l'enorme
                                                                 rono la condanna:         potenziale scientifico,e nonostante
                                                                 "non si deve guardare     sappiamo tutti cosa Galileo dovette
                                                                 attraverso di esse        passare tra chiesa e scienza ufficiale,
                                                                 perché ingannano", e      la stalla dell'oscurantismo era stata
                                                                 tale sentenza dominò      aperta e i buoi erano finalmente
                                                                 nel campo scientifico     scappati.
                                                                 fino al XVII secolo.      I "buoi" erano in questo caso una
                                                                 Tuttavia, da qualche      schiera          di         ex-astrologi
                                                                 secolo prima, intorno     (attenzione:anche Galilei lo era :
                                                                 al 1200-1300, pare        bisogna pur vivere in qualche
                                                                 che       fossero    in   modo..), neo-nati astrofili,scienziati
                                                                 circolazione      delle   di varia natura e umanità che si
                                                                 "lenti per giovani",      affacciavano col nuovo strumento
                                                                 ovvero lenti divergenti   allo studio del cielo.
                                                                 per curare la miopia      Costoro si accorsero ben presto che i
                                                                 giovanile: significati-   piccoli strumenti di Galilei erano
                                                                 vo e' il fatto che la     appena sufficienti alla bisogna, e
                                                                 fonte di tale notizia     incominciarono a desiderare diametri
                                                                 non sia un trattato       maggiori ( vi ricorda nulla? Succede
                                                                 scientifico, ma un        anche a noialtri..),ma ben presto ci si
     Fig.1 Una antica lente convergente. Incompresa per          carteggio      commer-
     duemila anni.
                                                          Astroemagazine
49

                                                                                             l'invenzione      del       cannocchiale
                                                                                             acromatico (Dollond) ed           il suo
                                                                                             definitivo             perfezionamento
                                                                                             (Fraunhofer).
                                                                                             Tuttavia,ben presto ci si accorse
                                                                                             sperimentalmente di un fenomeno
                                                                                             chiamato "diffrazione",che sembrava
                                                                                             contraddire questa teoria.Se la luce
                                                                                             fosse composta da raggi rettilinei,
                                                                                             dirigendo una sorgente luminosa su
                                                                                             uno schermo opaco, con un buco
                                                                                             minuscolo al centro,e posto al di la'
                                                                                             di esso un foglio di carta, dovremmo
                                                                                             vedere su quest'ultimo un punto
                                                                                             luminoso.
                                                                                             In effetti cio' che si osserva e' un
                                                                                             punto di luce,ma circondato da
                                                                                             luminosi anelli concentrici.
                                                                                             Ancora: ponendo un dischetto
Fig. 3 Antichi venditori di occhiali.Stampa risalente al 16° secolo.                         circolare opaco di fronte ad una
                                                                                             sorgente luminosa puntiforme, si
trovò di fronte ad un problema                 interpretava la luce come composta            verifica che al di la' di esso, e sul suo
all'apparenza insormontabile.                  di "raggi luminosi", propagantesi in          asse, si forma un massimo di luce: la'
Infatti , ci si accorse che,aumentando         linea retta.                                  dove la luce, se fosse composta di
il diametro dell'obbiettivo, le                Su questa interpretazione, e per oltre        raggi rettilinei, non dovrebbe
immagini risultavano frangiate da un           due secoli, i matematici costruirono          assolutamente arrivare.
alone di colori fastidiosi: e' il              un'ottica geometrica di grande mole,          Questi fenomeni, ed altri come
fenomeno noto come "aberrazione                ottenendo molti successi quali                l'interferenza, misero in crisi la teoria
cromatica", che fu attenuato in parte
allungando          paurosamente      la
lunghezza focale dei telescopi .
 E' l'epoca preistorica ( e ,a suo
modo ,eroica ) dei telescopi aerei, nei
quali l'obbiettivo veniva posto in
cima ad un palo, ed il povero
astronomo andava a cercarsi il fuoco
con l'oculare collegato all'obbiettivo
tramite una lunghissima fune.
Sembra incredibile, ma fu grazie a
questo tipo di telescopi che Cassini
scoprì la divisione che porta il suo
nome, e che il Campani riuscì ad
individuare leggere increspature nel
manto nuvoloso di Venere, oltre ad
innumerevoli altre scoperte.
Cominciavano anche a comparire i
primi telescopi a riflessione: il
celebre Isaac Newton, tra una mela e
l'altra, trovò anche il tempo di
inventare lo strumento che porta il
suo nome...
A livello accademico cominciò a
svilupparsi un certo interesse per una
branca      scientifica     fino  allora
negletta:e questo         indubbiamente
anche per le ricadute economico-
militari che i nuovi strumenti
garantivano!
Le lenti iniziarono ad essere
studiate,e       si     affermò     una
interpretazione       geometrica     che        Fig. 4 Probabilmente il primo telescopio dotato di una montatura "all'altezza".

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geometrica dell'ottica.                       policromatica.                                 un'onda l'attraversa,la zona dell'onda
Oggi sappiamo che la luce non e'              La "luce",come comunemente la                  stessa incidente in prossimita'
composta da raggi rettilinei, ma e'           intendiamo,        e'    policromatica;        dell'asse,o del centro della lente,
una radiazione elettromagnetica a             composta cioe' da piu' frequenze,o             viene ritardata di piu' di quella vicina
carattere      ondulatorio:e    questo        lunghezze d'onda,che vanno dal rosso           al bordo, e cosi' ,se l'onda incidente
approccio allo studio dell'ottica,            al violetto.                                   era     piana     ,l'onda     emergente
come vedremo ,e' di grande utilita'           Per comodita', consideriamo per il             dall'obbiettivo diventa sferica, e
per comprendere il funzionamento              momento             la        radiazione       converge sul fuoco strumentale.
degli strumenti ottici.                       elettromagnetica proveniente dagli             La luce pero', come abbiamo visto,
Ogni corpo, comunque eccitato, e'             astri come monocromatica ; quando              non        e'      una        radiazione
capace di emettere radiazioni a               essa incide sulle lenti del nostro             monocromatica...
carattere ondulatorio: cause di               rifrattore, la sua lunghezza d'onda y          Da cio' discende che ogni frequenza
eccitazione possono essere campi              si contrae fino a y/n, essendo n               che la compone, verra' ritardata, al
elettrici, magnetici, o radiazioni di         l'indice di rifrazione del vetro .             passaggio nel vetro ottico, in maniera
vari tipi.                                    Troppo complicato? Affrontiamo il              differenziata ,e,ad esempio, le
Se l'emissione del corpo emittente e'         discorso da un altro punto di vista:           frequenze rosse verranno ritardate
limitata ad una sola frequenza, o             quando la luce penetra in una materia          meno di quelle violette:da qui la
lunghezza d'onda che dir si voglia,           trasparente,      la    sua     velocita'      dispersione dei vari colori .
allora si dice che siamo in presenza          diminuisce, in modo piu' o meno                E'     la     causa     dell'aberrazione
di      radiazione      monocromatica;        accentuato a seconda dell'indice di            cromatica, di cui parlavamo in
viceversa, se tale emissione e'               rifrazione del vetro.Ora ,siccome una          precedenza...e di cui parleremo in
costituita     da    piu'    frequenze        lente convergente e' piu' sottile al           dettaglio nella prossima puntata.
sovrapposte, si dice che l'emissione e'       bordo che non al centro, quando




Fig. 5 Il primo disegno ,di cui siamo a conoscenza, riferentesi ad un cannocchiale.

  BIBLIOGRAFIA                                   Riccardo Renzi nasce a Firenze, il 19 ottobre 1966,portando in famiglia tanta
  Appunti di ottica astronomica                  felicita' e una bella alluvione;cresciuto tra minerali e fossili, piccolo chimico e
  Luigi Ferioli                                  meccano, ha scoperto nell'Astronomia la passione della vita. Quando non
                                                 armeggia tra telescopi, ccd e computer, probabilmente lavora (dirige una ditta
  L'astronomo dilettante                         produttrice di metalli preziosi) o si sbatte per l'associazione, di cui e' orgoglioso
                                                 fondatore: il "Gruppo astrofili M13". ....O gioca con sua figlia, la stella piu'
  Paolo Andrenelli
                                                 luminosa di tutte. E-Mail rikimag@tin.it



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  Ancora il sito non e' completamente finito, ma qualcosa e' disponibile gia' da ora.
  Fateci sapere cosa ve ne pare J

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                                                                                                             colpisco lo specchio primario e vengono riflessi
  Collimazione dei                                                                                           verso il secondario (specchio ellittico piano con
                                                                                                             asse maggiore inclinato di 45° rispetto all'asse



  TELESCOPI
                                                                                                             ottico del primario) il quale li devia di 90° verso
                                                                                                             l'oculare. I raggi luminosi che arrivano
                                                                                                             dall'infinito ad una certa distanza dall'asse ottico
                                                                                                             del telescopio si intersecano in un punto detto
                                                                                                             fuoco (in questo caso, dello specchio primario)il




   NEWTONIANI
                                                                                                             quale giace su una superficie curva dove tutti i
                                                                                                             raggi vanno a convergere e che viene chiamato
                                                                                                             piano focale (anche se è a rigore una sezione
                                                                                                             circolare di una superficie sferica) . Da notare
                                                                                                             che l'inserzione della diagonale a 45° (opera
                                                                                                             questa di Sir Isaac Newton) non rappresenti
              di Andrea Tasselli                   atasselli@hotmail.com                                     alcuna modifica alle proprietà ottiche del sistema
                                                                                                             in quanto un elemento piano riflettivo (inclinato
                                                                                                             di qualsiasi angolo rispetto alla luce incidente)
                                                       essere utilizzata per produrre dei risultati
1. Introduzione                                        soddisfacenti lasciando solo il minimo di
                                                                                                            non contribuisce in alcun modo al potere ottico
                                                                                                            del sistema complessivo (si dice cioè che
                                                       incertezza su cosa fare e come farlo. O almeno
La collimazione delle ottiche dei telescopi è una                                                           l'elemento è neutro otticamente).
                                                       così spero.
delle operazioni al contempo più necessarie e più                                                           Nella Figura 1 oltre allo specchio primario e
neglette o temute che l'astrofilo medio (e                                                                  secondario sono presenti gli altri componenti del
ovviamente ancor di più il principiante) si trova a    2. Cos'è la Collimazione                             sistema ottico:
dover considerare. Questo in ragione di una, a         La collimazione di un'ottica (composta da diversi
volte irragionevole, paura di combinare guai           elementi ottici, come lenti, specchi, diagonali e    1) Il tubo ottico il quale sostiene tutto l'insieme
peggiori di quanti se ne vogliano risolvere            oculari) consiste nel far sì che gli assi di         delle ottiche, dei supporti di queste e il
tentando la collimazione del telescopio. Questo è      simmetria, che sono anche gli assi ottici di         focheggiatore. Il tubo ottico viene a sua volta
tanto più vero per i sistemi ottici basati sullo       ognuna delle componenti, coincidano tra loro (a      montato sul sistema di puntamento ed
schema di Newton in quanto questa operazione è         rigore ciò non è necessariamente vero, ma per la     inseguimento degli astri, la montatura.
a volte laboriosa e di incerto successo senza una      stragrande maggioranza delle ottiche in uso in
guida adeguata. Questo stato delle cose è              campo amatoriale lo è). A seconda del tipo di        2) Il focheggiatore, il quale consente di regolare
ulteriormente aggravato da due fatti oggettivi, il     ottica l'operazione può variare nelle sue modalità   la posizione degli oculari rispetto al piano focale
primo essendo la scarsa seppur esistente               ma il suo significato "geometrico" non cambia: gli   del telescopio in modo da mettere a fuoco
documentazione        sulla      collimazione    che   assi ottici dei componenti devo essere coincidenti   l'immagine
accompagna i telescopi newtoniani comunemente          per essere collimati.
disponibili sul mercato italiano ed il secondo è che                                                        3) Il supporto del secondario e le sue razze, che
in quasi nessun caso vengono forniti gli strumenti                                                          consentono di regolare sia la posizione che
per effettuare tale operazione. Questo nonostante      3. Perchè è necessario                               l'inclinazione di quest'ultimo e naturalmente di
                                                                                                            vincolarlo al tubo ottico
la collimazione delle ottiche sia, in pratica,
l'unica operazione che consenta all'astrofilo una      collimare i telescopi
ottimizzazione delle prestazioni della propria                                                              4) La cella di supporto del primario, con analoghe
ottica.
                                                       Newtoniani                                           funzione di quelle viste sopra per il secondarioIn
Quella che segue vuole essere una guida alla           Lo schema tipico della configurazione ottica di      caso di perfetta collimazione un raggio ideale che
soluzione dei problemi della collimazione delle        telescopio newtoniano e la sua nomenclatura          partisse inizialmente collimato con l'asse ottico
ottiche di un telescopio newtoniano che, sebbene       sono mostrate in Figura 1. I raggi luminosi          dell'oculare verrebbe riflesso a 90° dalla
non esaurisca totalmente l'argomento, possa            provenienti da sinistra (con sorgente molto          diagonale per raggiungere il centro del primario,
                                                       lontana o come si suole dire, "all'infinito")




  Fig 1 – Schema strutturale di un newton.

                                                                   Astroemagazine
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essere riflesso da questo su se stesso e ritornare   assumerà sul piano focale (il luogo geometrico               strumento, l'astigmatismo cresce propor-
esattamente da dove è partito. Lo schema             dove tutti i raggi luminosi vengono concentrati              zionalmente al quadrato del campo sotteso e
geometrico di base è raffigurato in Figura 2.        dallo specchio primario) sarà definito dalle leggi           proporzionalmente all'inverso del quadrato del
                                                                               dell'ottica diffrattiva (altri-    rapporto focale e alla lunghezza focale dello
                                                                               menti detta ondulatoria).          strumento. Esprimendo il tutto in formule:
                                                                               Questo naturalmente solo
                                                                               in teoria in quanto in               S.II = 1/32 * ((1/R.F.)^3 ) * F) * alfa
                                                                               pratica non esiste un cosa
                                                                               come un'ottica perfetta. E         S.III = 3/16 * ((1/R.F.)^2 ) * F) * alfa^2
                                                                               in pratica il difetto che si
                                                                               riscontra più sovente negli        Essendo S.II l'aberrazione legata al coma e S.III
                                                                               specchi (come nelle altre          quella legata all'astigmatismo. Nelle espressioni
                                                                               ottiche) è il fenomeno             di cui sopra alfa è il semiangolo del campo reale
                                                                               dell'aberrazione        sferica    inquadrato espresso in radianti, F la lunghezza
                                                                               ossia      la       deviazione     focale espressa nell'unità di lunghezza e R.F. il
                                                                               complessiva         che       la   rapporto focale del telescopio. Uguagliando le
                                                                               geometria reale dello              espressioni precedenti per il coma e
                                                                               specchio impone ai raggi           l'astigmatismo si trova facilmente qual è l'angolo
                                                                               luminosi (la cui totalità          per cui il secondo diventa più grande del primo.
                                                                               forma quello che si chiama         Questo angolo è in genere, per le ottiche
                                                                               fronte d'onda) dalla forma         newtoniane in uso in campo amatoriale,
                                                                               puramente              sferica.    sufficientemente grande da poter ignorare
                                                                               L'aberrazione           sferica    l'astigmatismo rispetto al coma per tutti i casi
   Fig. 2 – Schema ottico geometrico di un newton                              (piccola o grande che essa         reali. Oltre a alle tre aberrazioni descritte sopra,
                                                                               sia) è una proprietà della         dette aberrazioni di Seidel del terzo ordine
In Figura 1 l'ottica è mostrata perfettamente        particolare realizzazione di ogni ottica, caso per           (comatica e astigmatica) ne esistono altre due,
collimata mentre una configurazione geometrica       caso, e non può essere modificata dall'astrofilo.            dette del primo ordine o gaussiane, che sono lo
di un'ottica completamente scollimata può avere      Essa si presenta come un accrescimento                       sfuocamento (defocus) e rotazione (tilt). In
l'asse ottico dell'oculare con un inclinazione       dell'intensità luminosa degli anelli di diffrazione a        pratica esse consistono nello spostamento della
diversa dai 90° rispetto all'asse ottico del         spese della luminosità del punto centrale (disco             posizione dell'immagine (traslazionale e
primario e il secondario un inclinazione diversa     d'Airy). Questo difetto rende diminuisce la                  rotazionale) rispetto al fuoco ideale. Entrambe
dai 45° rispetto sia all'asse ottico del primario    percezione del contrasto nei dettagli (tipicamente           sono correggibili nel senso che basta
che dell'oculare. Inoltre il centro del secondario   planetari) a media ed alta risoluzione, diminuisce           riposizionare i vari elementi ottici per eliminarle.
potrebbe essere spostato rispetto al centro          la percezione dei dettagli fini ed infine (se molto          Usando il focheggiatore infatti si corregge la
dell'oculare. In generale, quindi, nel caso di       accentuata)       rende        qualsiasi       immagine      posizione longitudinale (defocus) mentre con la
scollimazione di un newtoniano un raggio             completamente sfuocata. Altri difetti dovuti alla            collimazione si corregge il secondo (tilt).
tracciato inizialmente collimato con l'asse ottico   lavorazione dello specchio e presenti sull'asse              Vediamo adesso gli effetti della scollimazione
dell'oculare non tornerà mai da dove è partito.      ottico (ovvero invarianti rispetto all'angolo di             delle ottiche newtoniane alla luce di quanto detto
Se quelle descritte sopra sono le condizioni         campo reale sotteso) sono gli errori zonali                  sopra per le aberrazione tipiche dei newtoniani.
(generalizzate)      di    un'ottica    newtoniana   (variazione locale di curvatura dovuta ad                    Per rendere le cose più semplici sarà opportuno
completamente scollimata, quali sono le              avvallamenti o depressioni nella superficie dello            suddividerne gli effetti a seconda della tipologia.
conseguenze dal punti di vista delle prestazioni     specchio), la rugosità superficiale e i bordi piegati
del sistema? Per avere questa risposta bisogna       (all'indietro od in avanti). Sebbene questi errori           3.1 Tipo 1a
fare una piccola disgressione nella teoria           esistano sono in genere meno gravi ai fini della             L'asse ottico dell'oculare è centrato
dell'ottica geometrica. Per far questo si considera  resa       finale    dell'immagine         di     quello     rispetto al secondario ma non rispetto al
una sufficientemente buona approssimazione la        dell'aberrazione sferica.                                    primario.
teoria delle aberrazioni ottiche sviluppate nella    Fuori dall'asse ottico del primario però le cose
seconda metà dell'Ottocento da vari ottici e         vanno diversamente e anche in caso di un'ottica              In Figura 2.a viene mostrata una tipica
maggiormente da Seidel. Si intendono                 perfetta si riscontrano due aberrazioni di                   configurazione con questa modalità di
"aberrazioni"       tutte     quelle     distorsioni importanza fondamentale: Il coma e                           scollimazione. Da notare che, per costruzione, il
dell'immagine che si possono avere quando i          l'astigmatismo.          Entrambe             degradano      sistema       è      perfettamente         centrato
raggi luminosi che la compongono (o più              significativamente la qualità dell'immagine ed               geometricamente rispetto al focheggiatore
esattamente le onde elettromagnetiche) attraversi    entrambe sono inevitabili a meno di usare ulteriori          cosicché tale configurazione potrebbe passare
un sistema ottico. Nella trattazione che segue si    elementi correttivi (tipicamente lenti).                     per perfettamente collimata. In realtà la posizione
farà uso della convenzione di considerare i raggi    L'aberrazione extrassiale di gran lunga più                  del secondario, per essere corretta otticamente,
luminosi che compongono un'immagine non come         importante (nel senso che è quella più                       NON deve essere centrata né rispetto al centro
un pacchetto d'onde elettromagnetico ma come         appariscente) nei telescopi newtoniani è quella              del focheggiatore né rispetto al centro del
delle particelle che viaggino in linea retta da un   comatica, la quale si rivela attraverso immagini             primario, come si evince dalla costruzione di
punto all'altro dello spazio e che possano essere    stellari con apparenza cometaria, ovvero con un              Figura 1. Questo perché il bordo più lontano dal
deviate quando incontrano ostacoli solidi.           piccola "coda" che si proietta verso il bordo                piano focale del secondario (che è ellittico)
Tralasciando i pur necessari (per una trattazione    dell'oculare. L'astigmatismo si manifesta invece             intercetta i raggi provenienti dal primario ben
rigorosa) passaggi matematici si può dire che        come una ovalizzazione dell'immagine stellare                prima del bordo più vicino. Questo stato di
un'ottica newtoniana (composta cioè da un            fino a raggiungere, nei casi più estremi, l'aspetto          scollimazione conduce ad un decadimento delle
singolo elemento riflettivo con potere ottico non    di un segmento di retta.                                     prestazioni complessive del sistema più o meno
nullo) "perfetta" soffre di zero aberrazioni sul     Mentre il coma cresce al crescere dell'angolo                accentuato per le seguenti ragioni: gli oculari
suo asse ottico. La qualità dell'immagine è quindi   sotteso in maniera lineare e in maniera                      sono progettati per dare il massimo delle proprie
limitata solo dalla diffrazione della luce e il      direttamente proporzionale al cubo dell'inverso              prestazioni sul loro asse ottico e al di fuori
diametro minimo che un punto luminoso                del rapporto focale e alla lunghezza focale dello            presentano un più o meno marcato decadimento
                                                                       Astroemagazine
53

                                                                                                            centrato e parallelo con il loro asse ottico.
                                                                                                            La conseguenza maggiore di questo tipo di
                                                                                                            scollimazione è fondamentalmente quella di poter
                                                                                                            falsare la procedura generale di collimazione e
                                                                                                            indurre un errore di collimazione del Tipo 2 (vedi
                                                                                                            nel seguito). Questo ovviamente se non se ne è
                                                                                                            avvertiti.

                                                                                                            3.2 Tipo 1b
                                                                                                            L'asse ottico dell'oculare è centrato
                                                                                                            rispetto al secondario ed il secondario è
                                                                                                            centrato rispetto al primario.

                                                                                                             Questo tipo di configurazione geometrica a
                                                                                                             rigore non è considerabile scollimata, in quanto,
                                                                                                             come si vede dalla Figura 2b, l'asse ottico del
                                                                                                             primario viene riflesso in maniera da essere
                                                                                                             coincidente con l'asse ottico dell'oculare. Pur
                                                                                                             tuttavia essa porta, rispetto alla configurazione di
                                                                                                             "reale" collimazione descritta in Figura 1 alla
                                                                                                             conseguenza di vignettare il campo di piena
                                                                                                             illuminazione con una conseguente perdita di
                                                                                                             frazioni di magnitudine resa all'oculare. Questo
  Fig 2 a - TIPO 1 a L'asse ottico dell'oculare è centrato rispetto al secondario ma                         effetto è, in prima approssimazione, indipendente
  non rispetto al primario.                                                                                  dal rapporto di ostruzione del secondario ma
                                                                                                             solo dal rapporto focale del telescopio. Per avere
legato in genere all'aumento dell'astigmatismo e      Naturalmente questo in parte dipenderà dalla          un'idea dei numeri in gioco si tenga presente che
della distorsione di campo. Come si è visto           bontà degli oculari a disposizione. Si tenga          con un telescopio a f/5 così collimato, con il 35%
precedentemente un'ottica newtoniana soffre di        presente però che ad alti ingrandimenti la pupilla    di ostruzione si ha una perdita di luminosità pari a
coma (e astigmatismo in seconda misura) al            di ingresso dell'oculare (la parte dell'oculare che   circa 0.17 magnitudini, con lo stesso ostruito al
crescere del campo dell'immagine mentre               "guarda" l'immagine fornita dal telescopio sul        20% una di 0.16 magnitudini. Trascurando questi
produce immagini "perfette" ovvero limitate solo      piano focale) è molto piccola e potrebbe capitare     effetti si può dire che una tale collimazione, se
dalla diffrazione o dall'eventuale residuo di         che l'asse ottico del primario capiti addirittura     presente, è in genere accettabile ma difficile da
aberrazione sferica sull'asse. Ma siccome i due       completamente fuori dall'oculare. La centratura       ottenere partendo da uno stato di scollimazione
assi sono disallineati il massimo delle prestazioni   tra asse del focheggiatore (ovvero, in ultima         più generale. La procedura generalizzata
dell'ottica principale andrà a cadere in un punto     analisi, l'asse dell'oculare o di qualsiasi gruppo    descritta nei paragrafi seguenti porterà ad una
dove l'oculare incomincerà a fornire immagini         ottico inseritovi) e asse ottico del telescopio       collimazione più efficiente di quella ottenibile
men che perfette ed al centro dell'oculare dove le    (leggi asse del primario riflesso) è infine quasi     centrando i componenti come descritto qui.
sue prestazioni sono al massimo l'ottica primaria     vitale per le prestazioni delle barlow, le quali
incomincia a soffrire sia di coma (maggiormente)      possono produrre evidente cromatismo e coma           3.3 Tipo 1c
che di astigmatismo.                                  se l'asse ottico primario non è perfettamente         Il secondario è centrato rispetto al
                                                                                                             primario ma non rispetto all'oculare.

                                                                                                            In genere con questo tipo di scollimazione si
                                                                                                            hanno tutti i "difetti" del Tipo 1a e del Tipo 1b,
                                                                                                            con eventuale peggioramento delle perdite di
                                                                                                            illuminazione a seconda della posizione del
                                                                                                            secondario lungo l'asse ottico del primario. E'
                                                                                                            quindi quella da evitare in maniera assoluta (ma
                                                                                                            è abbastanza facile farlo).

                                                                                                            3.4 Tipo 2
                                                                                                            Gli assi ottici dell'oculare e del
                                                                                                            telescopio sono né coincidenti né
                                                                                                            paralleli (ma si incontrano in un punto).


                                                                                                            In Figura 3 viene mostrata questa particolare
                                                                                                            configurazione geometrica. Non solo il centro
                                                                                                            ottico del secondario non è allineato con gli assi
                                                                                                            ottici ma l'asse ottico del secondario è ruotato
                                                                                                            rispetto all'asse del focheggiatore e l'asse ottico
                                                                                                            del primario è ruotato rispetto all'asse ottico
                                                                                                            ideale del secondario. Questa è la configurazione
                                                                                                            tipica di un'ottica scollimata. Oltre agli eventuali
                                                                                                            effetti già descritti al punto 1 se ne aggiungono
Fig. 2.b TIPO 1b L'asse ottico dell'oculare è centrato rispetto al secondario ed il                         quelli dovuti al fatto che i raggi luminosi
secondario è centrato rispetto al primario.                                                                 provenienti dal primario (e riflessi verso l'oculare

                                                                  Astroemagazine
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Fig. 2.c TIPO 1C                                                                  Fig 3 TIPO 2
dal secondario) presentano un fronte d'onda              cielo profondo. Oltre i 12' il livello di contrasto    seeing che possono rendere estremamente
inclinato rispetto all'asse dell'oculare. In questo      trasmesso dall'immagine è così degenere (senza         difficile il riconoscimento dei difetti dell'immagine.
caso l'aberrazione che si presenterà è                   considerare le altre aberrazioni che si vanno a        Infine la serie 6.x di immagini sono state calcolate
indipendente dal campo inquadrato e sarà                 sommare) da rendere l'immagine resa dallo              nelle stesse condizioni delle precedenti ma con
composta da una somma di aberrazione comatica            strumento sostanzialmente compromessa ed               uno sfuocamento di 1 mm, per rendere ben
e astigmatica. Queste si sommeranno a tutte le           utilizzabile solo ai minimi ingrandimenti e per        visibile gli effetti di progressivo "schiacciamento"
altre già presenti. Questo aberrazione è talmente        larghi campi. La resa dell'immagine non sarà           dell'immagine di diffrazione su un lato e il
tipica da essere chiaramente individuabile anche         superiore a quella ottenibile da un binocolo di        corrispettivo allungamento dall'altro.
a non altissimi ingrandimenti (in funzione               qualità medio-bassa.                                   L'effetto finale di progressive crescite dell'angolo
ovviamente degli angoli di scollimazione                 Notare bene che le immagini dalla 4.f alla 4.g non     di inclinazione dell'asse ottico si può tradurre in
presenti).                                               sono alla stessa scala delle precedenti, questo        perdita della capacità di trasmettere informazioni
Per dare un'idea di come si presenti questa              per rendere i dettagli più evidenti.                   sotto forma di perdita di contrasto. Questo
aberrazione, nelle Figure dalla 4.a alla 4.g             Mentre le immagini precedenti (le 4.x) sono state      effetto, in un certo qual modo paragonabile ad
vengono riportati le figure di diffrazione ottenute      calcolate con messa a fuoco dell'immagine le           una riduzione del diametro effettivo dell'ottica, si
(calcolate) per angoli di inclinazione tra gli assi      seguenti (dalla 5.a alla 5.f), che presentano gli      evidenzia meglio attraverso quello che gli ottici
ottici del primario e dell'oculare pari a 0 (quindi      stessi angoli di inclinazione (tilt), sono state       chiamano MTF, acronimo per "Modulation
date da un'ottica perfettamente collimata), 1'           realizzate con uno sfuocamento pari a 0.2 mm           Transfer Function" ovvero Funzione di
(d'arco), 3', 6', 9', 12' e 30' rispettivamente, così    (ovvero l'immagine viene mostrata come si forma        Trasferimento della Modulazione. Questa funzione
come rese da un newtoniano di 150 mm                     0.2 mm fuori dal fuoco). Questo per rendere più        (la MTF) descrive la capacità di un sistema di
d'apertura a f/5 con un'ostruzione del 34%. Lo           facile l'identificazione delle aberrazioni presenti    trasmettere il contrasto di un immagine in
specchio primario è stato simulato come avente           dato che l'immagine resa all'oculare è molto più       funzione delle sue capacità ottiche. In pratica la
un aberrazione sferica resi-dua di 1/8 lambda            grande e meno affetta dalle condizioni locali di       MTF è descritta come una funzione avente
(lunghezza d'onda della
luce incidente), ovvero in
termini meno tecnici è
limitato soltanto dalla
diffrazione (secondo Rey-
leigh). Normalmente una
inclinazione da 1' a 3'
viene considerata ac-              Fig. 4.a           Fig. 4.b            Fig. 4.c           Fig. 4.d         Fig. 4.e              Fig. 4.f          Fig. 4.g
cettabile per l'alta riso-
luzione con CCD e per
l'osservazione        visuale
planetaria ad alti ing-
randimenti mentre una
inferiore a 6' ma superiore
a 3' accettabile per delle
riprese foto-grafiche e per
un'osser-vazione          dei      Fig. 5.a           Fig. 5.b            Fig. 5.c            Fig. 5.d        Fig. 5.e             Fig. 5.f           Fig. 5.g
dettagli      planetari     a
ingrandimenti non troppo
spinti. Con un distorsione
del       fronte      d'onda
equivalente a quella
generata da inclinazioni
tra 6' e 9' dell'asse ottico
potrebbe essere
accettabile solo per
osservazioni visuali a medi        Fig. 6.a           Fig. 6.b            Fig. 6.c         Fig. 6.d          Fig. 6.e             Fig. 6.f          Fig.6.g
e bassi ingrandimenti del

                                                                      Astroemagazine
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                                                                                                                                                               55




Fig. 7.a                                   Fig. 7.b                                 Fig. 7.c                                 Fig. 7.d




                                                                                                                             Diagrammi ottenuti per i casi
                                                                                                                             descritti e corrispondenti alle
                                                                                                                             figure 4.a-4.g
Fig. 7.e                                   Fig. 7.f                                 Fig. 7.g


   sull'asse delle ascisse il valore della risoluzione    l'esempio nei diagrammi della serie 7.x in alto        normale alla superficie del tubo ottico e quindi
   (in termini percentuale rispetto al valore massimo     ottenuti per i casi descritti sopra e corrispondenti   produrre uno stato di scollimazione del Tipo 3.
   teorico di un'ottica o a quel valore espresso in       alle figure 4.a-4.g.                                   Piccole variazioni rispetto alla ortogonalità sono
   coppie di linee/mm) e in ordinate il valore            Per dare infine un'idea di quale effetto possa         accettabili in quanto verranno compensate nella
   percentuale del contrasto trasmesso dall'ottica in     evere la scollimazione delle ottiche, nella fig.7.1    collimazione.
   rapporto al valore originale dello stesso.             sono mostrati accanto un'immagine di Giove
   Semplificando un po', un'ottica "perfetta" e senza     "perfetta" e in basso una con una scollimazione
   ostruzioni (un rifrattore ideale) ha una MTF           pari a 0.25 lambda circa pari cioè ad una              4. Come collimare un'ottica
   descritta da una retta che incontra l'asse delle       scollimazione di 6-9 arcominuti:
   ascisse al 100% del contrasto trasmesso (e per                                                                newtoniana.
   risoluzione nulla) e l'asse delle ordinate al valore
   massimo della risoluzione (quello che sia) ma ad       3.5 Tipo 3
                                                                                                                 Istruzioni per l'uso
   un valore contrasto percentuale trasmesso nullo.       Il focheggiatore è inclinato rispetto alla
   In altre parole l'MTF di un'ottica reale misura        normale alla superficie del tubo ottico.               4.1 Verificare l'ortogonalità del
   l'efficienza di tale sistema nel trasmettere le        Questo tipo di scollimazione, se accentuata, è         focheggiatore rispetto al tubo.
   informazioni contenute nell'immagine.                  particolarmente insidiosa in quanto può portare a      Sebbene in genere i telescopi commerciali sia
   Ritornando ora all'effetto che l'angolo di             falsare le procedure di collimazione nell'erronea      sostanzialmente a posto da questo punto di vista
   inclinazione ha su tale funzione se ne può vedere      supposizione che l'asse ottico dell'oculare sia        un rapido controllo non guasta ed è molto




     Immagine di Giove con una col-
     limazione perfetta delle ottiche.
                                                                                                            In alto a sinistra Fig. 8. “… ruotare prima il
                                                                                                            tubo rispetto all'asse di A.R. in modo che tale
                                                                                                            asse risulti livellato …”


                                                                                                            In alto a destra Fig. 9. “…poi ruotare il tubo
                                                                                                            rispetto all'asse di Dec. in modo che il tubo
                                                                                                            ottico risulti livellato …”


                                                                                                            Qui a sinistra Fig. 10. “…ed infine
                                                                                                            controllare che il piano superiore di appoggio
     Immagine di Giove con una scol-                                                                        del focheggiatore (dove vanno a battuta gli
     limazione pari a 0.25 lambda                                                                           oculari) sia anch'esso livellato appoggiando
     circa pari cioè ad una scol-                                                                           la livella su tale piano e effettuando la misura
     limazione di 6-9 arcominuti.                                                                           due volte, la seconda con la livella a 90°
     Fig. 7-1                                                                                               rispetto alla prima … “




                                                                          Astroemagazine
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semplice, necessitando soltanto di una buona             "parallela" al focheggiatore (vedi Figura 11.b) si   4.3 Offset dello specchio
livella. Come mostrato in Figura 8, 9 e 10, avendo       dovrà convivere con una leggera (o anche             secondario
montato il tubo sulla montatura (equatoriale alla        pesante, a seconda dei casi) vignettatura del
tedesca) si operi come segue: ruotare prima il           campo di illuminazione del piano focale. Altre
                                                                                                              Come già detto nel paragrafo 3.1 la corretta
tubo rispetto all'asse di A.R. in modo che tale          conseguenze non ve ne sono. Se invece è
                                                                                                              posizione del secondario risulta essere
asse risulti livellato (Fig.8), poi ruotare il tubo      normale al piano dell'oculare (vedi Figura 11.c),
                                                                                                              decentrata sia rispetto all'asse di simmetria del
rispetto all'asse di Dec. in modo che il tubo ottico     bisognerà incrementare/diminuire di eguale
                                                                                                              primario sia all'asse del focheggiatore. In questo
risulti livellato (Fig.9) ed infine controllare che il   quantità l'offset del secondario. Il campo di
                                                                                                              caso si parla di "offset" o decentramento del
piano superiore di appoggio del focheggiatore            illuminazione del piano focale, come per il caso
                                                                                                              secondario. Esso consiste di un eguale
(dove vanno a battuta gli oculari) sia anch'esso         precedente, potrà risultare in varia misura
                                                                                                              spostamento del centro del secondario sia
livellato appoggiando la livella su tale piano e         vignettato.
effettuando la misura due volte, la seconda con la
livella a 90° rispetto alla prima, come mostrato in
Figura 10, in modo che la livella risulti una volta
parallelo all'asse di A.R. e una volta a quello di
Dec. Se risulta una pendenza significativa
(diciamo significativamente
maggiore di 10' si potrà procedere ad
aggiungere degli spessorini ricavati da fogli di
nylon a forma di rondella sotto la battuta della
base del focheggiatore in corrispondenza delle
viti dal lato opposto a quello dove si è visto lo
spostamento della bolla. Per misurare lo
scostamento dalla normalità si possono mettere
degli spessori misurati sotto un lato della base di
appoggio sul focheggiatore (vedi Figura 10).
Conoscendo il diametro esterno della base
d'appoggio sul focheggiatore l'angolo di
scostamento (in gradi) dalla normale è pari a:
                                                                      Fig. 8.a
       57.3 * Spessore/Diam.Base

4.2 Verificare il centramento
della cella del primario rispetto
al tubo ottico.
Questo passo è importante ai fini della
regolazione della posizione del secondario di cui
al passo 3. Se per qualche ragione ciò non fosse
necessario, si salti direttamente al passo 4.3.
Scopo di questo passo è determinare se:
1) Il primario è centrato nella sua cella e
2) Se la cella del primario è centrata nel tubo
ottico
In genere questo passaggio non è necessario in
quanto, nella esperienza di chi scrive, questo
centraggio è quasi sempre verificato nelle ottiche
commerciali. Se però avete delle ragioni di                           Fig. 8.b
poterne dubitare converrà, uno volta estratta la
cella di supporto del primario dal tubo verificare
che il primario sia centrato rispetto alla sua cella.
Si dovrà anche verificare che i fori delle viti "pull"
(quelle che si avvitano sul supporto della cella del
primario sul tubo ottico) siano alla stessa
distanza rispetto al supporto medesimo. Se le
distanze che misurate sono piccole (minori di 0.5
mm) e se la vostra ottica è veloce (bassi rapporti
focali) potrete trascurare queste deviazioni dalla
concentricità senza patemi d'animo. Gli effetti
saranno minimizzati in corso di collimazione o di
start test.Se le deviazioni dalla concentricità sono
dell'ordine dell'offset da dare al secondario o
maggiori e la cella è regolabile a sufficienza (in
genere si agisce sui supporti dello specchio
primario svitandoli e spostando leggermente lo
specchio in maniera da regolare la distanza, vedi                     Fig. 8.c
Figura 11.a) allora si può procedere alla sua
regolazione. Se la scentratura del primario è

                                                                     Astroemagazine
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                                                                          Il secondario in questo      focheggiatore), vedi Figura 12.c. Una molla (non
                                                                          modello (vedi Fig.12.b)      abbastanza lunga, in questo caso) è montata
                                                                          è costituito da un           sulla vite allo scopo di fornire una spinta tale da
                                                                          supporto        cilindrico   mantenere il collegamento rigido con qualsiasi
                                                                          tenuto collegato da tre      inclinazione (vedi sempre Figura 12.c). Tre viti di
                                                                          "razze" fissate sul tubo     regolazione (vedi Fig.12.b) sono montate a 120°
                                                                          ottico. Il secondario è      per regolare l'inclinazione dello specchio
                                                                          montato su un altro          secondario. Questo sistema di regolazione della
                                                                          supporto a forma di          posizione è, in assoluto, quello più diffuso ma non
                                                                          tronco          cilindrico   certo il migliore che si possa pensare. Una
                                                                          diagonale       ed       è   migliore configurazione potrebbe essere quella
                                                                          collegato al supporto        con quattro razze, cosa che rende il
                                                                          principale da una vite       posizionamento del secondario decisamente più
                                                                          che serve per regolare       facile. Da notare che questo passaggio andrà
                                                                          la      distanza       del   fatto una sola volta e tutte le successive tarature
                                                                          secondario             dal   si faranno solo sulle viti di regolazione.
                                                                          supporto al tubo ottico      Il primo passo sarà quello di regolare la distanza
                                                                          (e quindi posizionare lo     del centro geometrico del secondario rispetto
  Fig 12.a                                                                stesso rispetto al           all'asse ottico del primario in maniera che sia
lontano (verso il lato opposto) dal focheggiatore
che verso il primario, come illustrato nella Figura
12.a in alto.
Quanto decentramento serve per un corretto
posizionamento? La formula esatta per calcolare
il decentramento è la seguente:

 Offset = (T + (n*L/2))/(1 - n^2) - T

dove:

T = la distanza dal piano focale all'asse del
primario (oppure dal centro del tubo ottico)
L = il diametro del campo pienamente illuminato
richiesto al piano focale

          n = (D - L)/(2*(F - S))

con D diametro del primario, F lunghezza focale
del telescopio e S la sagitta dello specchio
primario. Quest'ultima può essere calcolata con la
seguente espressione approssimata:

            S = (D^2)/(16 * F)                          Fig. 12.b

Alcune delle quantità richieste per     calcolare il
valore del decentramento del             secondario
potrebbero essere di non facile o       non esatta
determinazione. In tal caso si può      utilizzare la
seguente formula approssimata:

         Offset = D.sec/(4*F.R.)

dove D.sec è il diametro (o asse minore) del
secondario.
Dalle espressioni riportate sopra è facile vedere
che per ottiche aperte a f/8 (o valori maggiori)
aventi valori di ostruzione ragionevoli (20-25%) il
decentramento richiesto è uguale od inferiore ad
1 millimetro e che quindi l'errore che si
commetterà nell'ignorare una delle due
componenti (si veda la discussione seguente) è
trascurabile.
La prima parte di questa fase di procedura di
collimazione consiste nell'aggiustare l'offset ai
valori richiesti dalla particolare configurazione del
telescopio. In questo caso d'esempio si userà un
f/5 F750, che è poi una focale abbastanza diffusa       Fig. 12.c
nei newtoniani economici.

                                                                    Astroemagazine
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                                                                                                                        gamma = acos(e/(2* R))

                                                                                                                    R.2 = sqrt{[e - (R + Offset) *
                                                                                                                         *cos(gamma)]^2 +
                                                                                                                  +[(R + Offset) * sen(gamma)]^2}

                                                                                                                      f = 2 * R * sen(60° + alfa/2)

                                                                                                                          delta = acos(f/(2* R)))

                                                                                                                     R.3 = sqrt{[f - (R + Offset) *
                                                                                                                    cos(delta)]^2 + [(R + Offset) *
                                                                                                                            sen(delta)]^2}

                                                                                                                R.1 = R.1 - R.supp
                                                                                                                R.2 = R.2 - R.supp
                                                                                                                R.3 = R.3 - R.supp
  Fig 12.d                                                                                                      Nelle equazioni precedenti R è il raggio del tubo
correttamente distanziato rispetto al centro del        focheggiatore e la sua base non sono simmetrici         ottico, Offset è l'offset da dare e alfa è l'angolo di
tubo. In dipendenza dalla posizione delle razze         determinare l'asse mediano del focheggiatore e          scarto misurato tra la più vicina delle razze alla
rispetto alla mediana del focheggiatore la cosa         prolungarlo fino a raggiungere l'estremità aperta       linea mediana del focheggiatore e la linea
può essere più o meno facile. Se una delle razze        del tubo, come è mostrato in Figura 12.e. Il            mediana stessa e R.supp è il raggio del supporto
fosse posizionata in modo da essere centrata            rapporto tra la lunghezza così misurata e il            del secondario (la parte sulla quale sono
rispetto alla linea media del focheggiatore             semidiametro del tubo moltiplicato poi per 180 (o       collegate le razze).
basterebbe posizionare il supporto x millimetri più     per 1 radianti) dà il valore dell'angolo di scarto
in basso (rispetto al centro geometrico del tubo,       alfa che servirà successivamente. Per avere una         R.1, R.2 e R.3 sono i valori che si sarebbero
vedi Figura 12.d in alto), con x la quantità di         buona misurazione conviene ripetere l'operazione        dovuti ottenere dalle misurazioni al punto b). La
offset richiesta.                                       3 o 4 volte e mediare il risultato.                     numerazione è, come si vede dalla Figura 12.f,
Infatti la razza è diretta come il raggio del cerchio   b. Determinare la distanza tra la battuta della         sequenziale crescente in senso orario con R.1
del tubo e quindi passerà sicuramente per il            razza sul lato interno del tubo ottico e la battuta     quella più vicina alla linea mediana del
centro. Prolungando la razza oltre il centro di x       della medesima sul supporto                             focheggiatore partendo da sinistra e avendo
                                                                                  del
                                                                             secondario.
                                                                                  Per
                                                                               misurare
                                                                                queste
                                                                             distanze si
                                                                               possono
                                                                             usare una
                                                                             varietà di
                                                                             metodi ma
                                                                               sarebbe
                                                                                  più
                                                                              convenient
                                                                             e usare un
                                                                             righello di
                                                                              lunghezza
                                                                              opportuna
Fig 12.e                                                                     con scala
millimetri ci si posizionerà pertanto in maniera                                avente        Fig. 12.f
corretta. Se invece, come in questo caso, le razze      passo di almeno mezzo
sono posizionate in maniera arbitraria rispetto al      millimetro oppure quei righelli                         l'apertura del tubo di fronte. Se sono
focheggiatore, dare il corretto scostamento             in nastro di acciaio (anch'essi con scale aventi        sostanzialmente coincidenti con i valori calcolati
richiede una procedura più complessa, che viene         passi di almeno mezzo millimetro). Ripetere             allora il centro del focheggiatore è già posizionato
descritta qui di seguito.                               l'operazione un minimo di 3 volte e mediare il          in maniera corretta, altrimenti bisognerà
Facendo riferimento alla Figura 12.e, si procederà      risultato. L'operazione va ovviamente ripetuta per      procedere a cambiare la lunghezza delle varie
come segue:                                             tutte e tre le razze. Aggiungere ai valori trovati il   razze (se ciò è fattibile) sottraendo o sommando
                                                        valore del raggio del supporto del secondario.          la differenza (allungando o accorciando le razze
a. Si misuri la distanza minima che separa sulla                                                                nella misura della) tra quanto calcolato e quanto
superficie del tubo il centro della vite di fermo       c. Calcolare poi le seguenti grandezze:                 misurato.
della razza (o quello che nel caso tenga la razza                                                               Le equazioni sono valide se le razze sono
fissata al tubo) più vicina ad esso in senso orario     R.1 = sqrt[(R * sen(alfa))^2 + (R *                     equispaziate. Se la differenza è piccola (minore
e la linea mediana della base del focheggiatore                cos(alfa) + Offset)^2]                           del 5%) possono ancora essere usate altrimenti
(avendo avuto cura di determinarla prima). Se il

                                                                     Astroemagazine
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si devono sostituire le seguenti equazioni per e      dimensioni in gioco (da pochi millimetri di              rimuovere la cella (da sotto) insieme al primario.
ed f:                                                 diametro per una macchiolina sul centro ai circa         Quando si rimuove la cella del primario si presti
    e = 2 * R * sen[(beta - alfa)/2]                  13-15 del cerchietto salvafori) queste marcature         cura onde evitare di toccare con le mani la
                                                      cadranno entro l'ombra proiettata dal secondario         superficie dello specchio ma se questo
     f = 2 * R * sen[(eta + alfa)/2]                  sul primario (si rammenti che noi osserviamo             succedesse non se ne faccia un dramma!
                                                      oggetti posti "all'infinito", quindi con raggi che       Resistete alla tentazione di "dare una pulitina" allo
con beta e eta gli angoli misurati (alla stessa       provengono da essi paralleli tra loro), quindi           specchio che quasi invariabilmente sarà cosparso
maniera dell'angolo alfa) tra la prima e la           questo "pericolo" non esiste.                            di polvere. Se proprio dovete fare qualche pulizia
seconda razza e tra la terza e la prima. Se invece    Per fare questo bisogna ovviamente smontare il           usate un asciugacapelli alla minima temperatura
di tre razze ve ne sono quattro la procedura va       primario dal tubo ottico, cosa questa abbastanza         possibile per soffiare via la polvere. Questo per
modificata per quanto riguarda il calcolo delle       semplice. In genere, nei telescopi commerciali           evitare di fare più danni di quanti se ne vogliano
variabili nelle equazioni di cui sopra, oltre,        amatoriali di livello medio e di aperture non            risolvere. Spesso infatti gli specchi non sono
ovviamente, all'aggiunta di due altre variabili ed    troppo grandi il primario è montato su una               protetti da uno strato superficiale di protezione e
un'altra equazione per tener conto della razza        basetta di alluminio (o altro materiale) che svolge      lo spessore del deposito riflettente è
"extra". Le modalità operative però non               sia la funzione di supporto del primario che da          submicronico. Un qualsiasi graffio (anche con un
cambieranno, come si evince dalla figura              cella di regolazione dell'inclinazione dello stesso.     pennello di peli di cammello, di quelli che si usano
seguente:                                             Per far questo la cella si aggancia in genere su un      per pulire le lenti degli oculari, si può graffiare lo
                                                      supporto sul fondo del tubo ottico per mezzo di          specchio rimuovendo la polvere se questa è
                                                                                  una serie di tre coppie      particolarmente aderente) rimarrebbe impresso
                                                                                  di viti (vedi Figura         indelebilmente e per farlo sparire bisognerà
                                                                                  13.a). Di ogni coppia,       rialluminare tutto lo specchio.
                                                                                  una delle viti si avvita     Per procedere alla marcatura del primario la cosa
                                                                                  sul supporto del tubo        più importante da fare è quella di ritagliare da un
                                                                                  (vite "pull") mentre         foglio di carta abbastanza spesso (80-100
                                                                                  l'altra va a battuta sullo   gm/m^2)
                                                                                  stesso (vite "push").        un disco avente diametro pari a quello del vostro
                                                                                  Questo schema è noto         primario, come mostrato in Figura 13.c.
                                                                                  con il nome di "push-        Se deciderete che mai vi servirà un collimatore al
                                                                                  pull". La regolazione        laser potete marcare il centro sul dischetto di
                                                                                  dell'inclinazione avviene    carta ritagliando un foro di 4/5 mm di diametro
                                                                                  indifferentemente agen-      dopo averlo ripiegato in quattro (la cosa non
                                                                                  do sulla vite "push" o       deve essere necessariamente precisa al
                                                                                  sulla vite "pull". Per       millesimo!). Se invece optate per il cerchietto
                                                                                  regolare agendo sulla        salvafori, il foro che dovete ritagliare deve essere
                                                                                  vite "push" si dovrà         leggermente maggiore in diametro della
                                                                                  avvitare la medesima e       dimensione del cerchietto, in modo da poterlo
                                                                                  svitare a sufficienza la     posizionare con precisione ma senza che si
                                                                                  vite "pull" corrispon-       appiccichi al foglio. Fate diverse prove a vuoto su
                                                                                  dente (in questo modo        una qualsiasi superficie in modo da andare sul
                                                                                  si allontana lo specchio     sicuro quando si tratterà di passare alla fase
Fig 12.g
                                                                                  dal supporto sul tubo)       realizzativa!
                                                                                  mentre avvitando la vite     Appoggiate il disco di carta sul primario facendo
                                                      "pull" previo svitamento della vite "push" si            attenzione a non strisciarlo sopra. Se necessario
Da notare che la procedura descritta qui sopra si     avvicina lo specchio al supporto sul tubo. Le viti       allentate i supporti del primario in maniera da
basa sul presupposto che il primario e tubo ottico    "pull" tubo sono anche quelle da svitare per
siano concentrici tra di loro. Un'ultima nota
sulle equazioni di cui sopra: esse sono
approssimate e per piccoli valori dell'offset del
secondario rispetto al diametro di quest'ultimo
danno un errore rispetto al valore reale
inferiore a frazioni di percentuale del valore
reale. L'utilizzo delle equazioni esatte è molto
più complicato e le differenze non giustificano
la complicazione maggiore.

4.4 Marcatura del centro del
primario                                                                                                       Fig 13.c

Questo passaggio è particolarmente temuto
dagli astrofili alle prime armi (e non solo!) ma è
invece assolutamente essenziale per ottenere
una collimazione impeccabile. Esso consiste
semplicemente nel marcare il centro
geometrico dello specchio primario con un
pennarello o, nella versione più sofisticata, con
un anello salvafori nero (o dipinto tale).
Non si deve aver paura che questo possa
disturbare la resa del primario perché per le        Fig. 13.a


                                                                                                               Fig. 13.d

                                                                   Astroemagazine
60

poter far scorrere il disco sotto di essi e centrate
il bordo del disco rispetto al bordo del primario.
Tenendo fermo il disco di carta marcate il
primario o con un pennarello nero a punta grande
attraverso il piccolo foro praticato al centro o
incollando il cerchietto salvafori. Per quest'ultima
operazione può essere utile marcare il centro del
foro con un piccolo punto o trattino fatto con un
pennarello a punta sottile. Il risultato finale è
mostrato in Figura 13.d.
4.5 Inclinazione dello specchio
secondario
Mentre al passo precedente ci si era occupati di
un aspetto, importante sì, ma non fondamentale,
in questo paragrafo ci si occuperà della
correzione della sorgente maggiore di distorsioni
dell'immagine, ovvero dell'inclinazione da dare
alla diagonale. In questo stesso passaggio si
regolerà anche la seconda componente
dell'offset, quello verso il primario.La prima cosa
da fare è dotarsi di uno strumento tanto                 Fig 14.c
                                                        tappino di materiale non trasparente).                 l'immagine del focheggiatore e al suo interno il
                                                        Naturalmente se ne possono sempre fare due,            tappino del collimatore. Per vederlo meglio potete
                                                        uno in materiale trasparente e l'altro no.             passare a quello trasparente, che trasmetterà la
                                                        Si passi quindi alla parte pratica. In questo          luce e rende la sua riflessione sul secondario
                                                        passaggio è importante ricordare le seguenti due       molto più apparente. Per collimare il secondario
                                                        cose:                                                  però sarà meglio usare quello non trasparente
                                                        1) Guardando attraverso il collimatore la              per evitare riflessioni indesiderate.
                                                        diagonale risulterà collimata se sembrerà
                                                        perfettamente centrata nel tubo del                    Agendo sulla vite centrale (o su l'analogo sistema
                                                        focheggiatore. Per via della prospettiva la            del vostro telescopio) si sposti il secondario in
                                                        diagonale sembrerà anche circolare anziché             maniera che la sua immagine, come vista
                                                        ellittica.                                             attraverso il collimatore, appaia centrata dentro il
                                                        2) Ignorare assolutamente le riflessioni del           bordo interno del tubo del focheggiatore. Per
                                                        primario mentre si controlla e aggiusta la             controllare la concentricità converrà estrarre il
                                                        centratura del secondario. A questo proposito          focheggiatore alla sua massima distanza e poi
                                                        sarà meglio considerare il secondario come             reinserirlo a quella minima per verificare in tutte
                                                        dipinto di bianco, così da ignorarne ogni              le condizioni di prospettiva la centratura. Durante
                                                        riflessione.                                           questa parte viene ad essere molto conveniente
                                                        Per aumentare il contrasto tra le varie parti          avere il secondario "caricato" dalla molla. Questo
                                                        all'interno del tubo (che dovrebbero essere tutte      vi eviterà di dover agire sia sulla vite centrale che
Fig 14.a                                                obbligatoriamente dipinte di vernice nera              sulle tre viti di collimazione per la centratura. Se,
                                                        antiriflettente, tranne ovviamente gli specchi) sarà   come in questo specifico caso, la molla è troppo
indispensabile quanto facile da costruire: un           opportuno inserire un foglio di carta bianca sul       corta per esercitare una pressione sufficiente a
contenitore di pellicole vuoto con il fondo tagliato    lato interno del tubo opposto al focheggiatore e       sostenere il secondario sarà utile aggiungere
via e con un foro di circa 2 mm di diametro             fissarlo al bordo con una striscia di nastro           delle rondelle
praticato nel centro del tappo (si veda la Figura       adesivo.Dopo aver effettuato questa operazione         (possibilmente nere) tra la battuta della molla sul
14.a).                                                  si guardi attraverso il foro del collimatore           supporto del secondario e la molla stessa.
Praticamente qualsiasi contenitore può andar            autocostruito. Si dovrebbero vedere i seguenti         Centrate adesso la riflessione del primario nel
bene ma chi scrive ritiene che i migliori per           componenti:                                            secondario in maniera che appaia centrata nello
questo scopo siano quelli della Kodak (barilotto        l'interno (nero) del focheggiatore, il supporto del    stesso, senza ovviamente cambiare la centratura
nero con tappino grigio). Infatti in questi il centro   secondario che si staglia sullo sfondo bianco del      raggiunta al passo precedente. Per centrare la
del tappo è ben individuato e la plastica si presta     foglio e lo specchio secondario (vedi Figura           riflessione orientatevi con i supporti del primario
meglio alla foratura. Dopo aver fatto le operazioni     14.b). Riflesso nel secondario dovrebbe                che sporgono sulla superficie dello specchio (vedi
di taglio del fondo e di foratura del tappo si provi    comparire il primario (in tutto od in parte),          anche in Figura 14.c). Quando vedrete che tutti e
il "collimatore" così costruito sul focheggiatore. Se                                                           tre sporgono in egual misura sullo specchio
è lasco si può aggiungere uno o più giri di nastro                                                              secondario, allora avrete raggiunto la corretta
adesivo per garantire una precisione maggiore                                                                   inclinazione del secondario. Per fare questo agite
nella centratura. La ragione della necessità di                                                                 sulle tre viti di regolazione, ricordandosi che
questo strumento (o di più sofisticati, come un                                                                 nella maggioranza dei modelli disponibili sul
oculare tipo Cheshire) è nel fatto che questo                                                                   mercato per cambiare l'inclinazione bisogna
passo di collimazione richiede di avere l'occhio il                                                             allentare una vite e svitare le altre due della
più perfettamente centrato rispetto al centro del                                                               stessa misura, a meno di non avere un certo
focheggiatore. Come ulteriore passo si consiglia                                                                precarico della molla (se questa esiste). In
di trovare un tappino di quelli trasparenti e                                                                   alcune configurazioni può essere conveniente
bucarlo al centro con lo stesso diametro di foro.                                                               svitare tutte le viti quanto basta a regolare con la
Questo sarà utile per collimare lo specchio                                                                     mano (che risulta molto più facile e naturale
primario (sostituendolo al                               Fig 14.b
                                                                                                                rispetto ad agire su ogni vite separatamente)

                                                                  Astroemagazine
61

l'inclinazione ed effettuare la regolazione fine         svitamento o avvitamento dipenderà da quanto             solo ottenere eseguendo le correzioni descritte al
(frazioni di giro della vite) agendo sulle viti.         vicino (o lontano) sono i due centri. Tanto più          punto 4 eseguendo quello che è comunemente
Nell'eseguire queste correzioni ignorate ogni            lontano saranno tanto più grande può essere lo           noto agli astrofili come "star test".Sebbene qui
tentazione di centrare la riflessione del fondo del      svitamento (o avvitamento) necessario. Si sviti la       non si voglia trattare in maniera diffusa e
focheggiatore rispetto al secondario, cosa che vi        prima delle viti (svitare la "push" e avvitare la        particolareggiata di questo test se ne vedrà
porterebbero ad ottenere un'inclinazione errata          "pull") e verificare che la distanza tra i due centri    comunque l'impiego ai fini della collimazione delle
della diagonale (questa è la ragione di base             sia diminuita. Se non lo è (ed è aumentata) si           ottiche.
nell'usare il tappino non trasparente per il             riavviti e si operi in senso inverso (questo             Normalmente le ottiche newtoniane commerciali
collimatore in questa fase).                             stabilisce il senso dell'avvitamento/svitamento). Si     sono disponibili in Italia sono comprese entro una
                                                         prosegua quindi di vite in vite ripetendo queste         variazione del rapporto focale tra f/4.5 e f/6.
4.6 Collimazione tra secondario                          operazioni fino a quanto necessario per portare i        Fanno eccezione i classici 114 da 900 e 1000
                                                         due centri a coincidere.L'aspetto finale delle           mm di lunghezza focale (quindi con rapporti focali
e primario
                                                         ottiche quando collimate si può descrivere come          maggiori di f/8) per i quali la collimazione è un
Per eseguire quest'ultimo passaggio conviene
                                                         segue:                                                   aspetto meno critico (o meno difficile da
sostituire il tappino non trasparente con quello
                                                         Il secondario appare centrato rispetto al bordo          raggiungere) nelle prestazioni complessive. Si
trasparente (oppure cambiare collimatore qualora
                                                         interno del tubo del focheggiatore.                      tenga pertanto presente che i discorsi avente una
ne aveste fatti due) per ottenere una conveniente
                                                         L'immagine riflessa del primario appare centrata         valenza generale nel seguito saranno riferiti alle
illuminazione "da dietro". Coloro che usano un
                                                         nel secondario.                                          ottiche "veloci" piuttosto che a quelle "lente".
oculare Cheshire, se la luce ambientale non è
                                                         Il centro del primario appare centrato sul centro
sufficiente, possono illuminare il primario
                                                         del focheggiatore sul secondario                         5.1 Scelta della Stella per lo
ponendo una torcia elettrica di quelle a bassa
                                                         L'immagine sul secondario del fondo del
intensità vicino al piano inclinato del Cheshire.                                                                 Star Test
                                                         collimatore NON appare centrata né rispetto al
Scopo di questo (ultimo) passo nella collimazione                                                                 Per le ottiche con apertura tra i 100 mm e i 150
                                                         bordo del tubo del focheggiatore né rispetto al
è quello di centrare il marcatore nel centro del                                                                  mm si consiglia di utilizzare per lo Star Test di
                                                         secondario.
primario con la riflessione del centro del                                                                        una stella abbastanza alta sull'orizzonte (più alta
                                                         Questo effetto sarà tanto più evidente quanto più
collimatore sul secondario. La configurazione tipo                                                                è meglio è) di magnitudine intorno alla 2a. Per
                                                         è basso il rapporto focale e grande il diametro del
di partenza è descritta in Figura 14.d (a sinistra)                                                               coloro che non dispongono di motori per
                                                         primario.
mentre quella finale da raggiungere è descritta a                                                                 l'inseguimento siderale la scelta più consigliata,
                                                         Se alla fine delle operazioni di collimazione vi
destra di questa, sempre in Figura 14.d.Per fare                                                                  se non addirittura obbligata è la Polare, con
                                                         sembri che durante gli aggiustamenti ci sia stato
questo si dovrà agire sulle viti "push-pull"                                                                      alcune precauzioni che verranno descritte in
                                                         uno spostamento dei componenti o le immagini
svitando/avvitando la vite "pull" e viceversa per la                                                              seguito. Per ottiche di diametro maggiore, da 200
                                                         riflesse non coincidono con quanto descritto ai
vie "push". I migliori risultati si ottengono                                                                     mm in su, si scelgano stelle di magnitudine
                                                         paragrafi precedenti potrete ripetere l'operazione
operando in maniera sequenziale e scegliendo e                                                                    maggiore (dalla 3a in su).
                                                         per raggiungere un grado di collimazione più
mantenendo sempre lo stesso verso (orario od
                                                         preciso. Non conviene però, nella maggioranza
antiorario) di percorrenza nella sequenza.                                                                        5.2 Esecuzione dello Star Test
                                                         dei casi, spingersi a livelli di "fanatismo" nel grado
                                                                                                                  Ci si doti di tutta la serie di oculari che si dispone
                                                                                                                  e dell'eventuale barlow, se la si usa. Si incominci
                                                                                                                  col centrare la stella scelta con l'oculare di più
                                                                                                                  lunga focale che si dispone (il che tipicamente
                                                                                                                  vuol dire un oculare da 25 mm). Scopo ultimo
                                                                                                                  della collimazione con lo Star Test è quello di
                                                                                                                  ottenere delle figure di diffrazione (ovvero il disco
                                                                                                                  di Airy e gli anelli concentrici ad esso, come
                                                                                                                  mostrati nelle figure 4a-4g e seguenti) simmetrici
                                                                                                                  rispetto        all'asse      ottico      dell'oculare.
                                                                                                                  L'ingrandimento minimo per riuscire a vedere, se
                                                                                                                  le condizioni locali lo consentono, la figura di
                                                                                                                  diffrazione è dato dalla seguente formula
                                                                                                                  (approssimata con sufficiente accuratezza per i
                                                                                                                  presenti scopi):

                                                                                                                                    I = 0.41 * D

                                                                                                                  con D diametro dell'obiettivo espresso in
                                                                                                                  millimetri. Ad es. un obiettivo da 150 mm
                                                                                                                  richiederà un ingrandimento minimo pari a:
  Fig 14.d                                                                                                                        0.41 * 150 = 61.5.
                                                                                                                  Con una focale di 750 mm (f/5) è richiesto quindi
                                                                                                                  un oculare da 12 mm.
In pratica si operi in questa maniera:                   di collimazione da raggiungere nel procedimenti
1) Si decida (arbitrariamente) un verso di               sopra descritti. Il livello finale, quello "vero", di
                                                                                                                  Sfuocate la stella fino ad ottenere immagini in cui
percorrenza nella sequenza di aggiustamento              collimazione "perfetta" può essere raggiunto solo
                                                                                                                  si veda chiaramente l'ombra del secondario al
delle viti, per esempio il senso orario.2) Si            attraverso lo "Star Test", come descritto nel
                                                                                                                  centro dell'immagine. Controllate che l'ombra del
controlli, guardando attraverso il collimatore, in       paragrafo seguente.
                                                                                                                  secondario sia ben centrata rispetto agli anelli
che posizione si trovi il centro del primario
                                                                                                                  esterni. Se avete eseguito correttamente le
rispetto al foro nel collimatore. Si scelga di partire
dalla vite opposta alla direzione della retta che
                                                         5. Star Test                                             operazioni di collimazione descritte nei paragrafi
                                                         Anche avendo eseguite tutte le procedure                 precedenti non dovreste vedere scentrature con
unisce i due. Nel dubbio scegliere quella con
                                                         descritte nei paragrafi precedenti il livello ultimo,    gli ingrandimenti forniti da un 25 mm. Se invece
angolo orario più piccolo. La quantità di
                                                         di massima precisione, della collimazione si può         ciò fosse, procedete alla collimazione agendo

                                                                      Astroemagazine
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sulle viti di regolazione del SOLO primario. La          cercando di raddoppiare gli ingrandimenti usati in     Le operazioni di descritte sopra dovrebbero
procedura generale non è diversa da quella               precedenza. Si ricordi che in ogni passaggio le        diventare, per un possessore di uno strumento
descritta nel paragrafo 4.6 con le seguenti              correzioni da fare sulle viti si più che dimezzano.    come il telescopio, specialmente se newtoniano,
accortezze:                                              Sfuocata la stella di almeno la metà di quanto         una seconda natura e venir effettuate (se
1) Operate piccoli aggiustamenti alla volta              fatto precedentemente o anche meno, in quanto          necessario) prima di ogni seduta osservativa.
agendo su una vite "push" soltanto, tipicamente          gli errori di collimazione saranno di volta in volta   Solo in questo modo potrete ottenere tutte le
un decimo di giro. Se vedete che l'operazione            più piccoli e verrebbero cancellati da un eccessivo    prestazioni in termini di qualità d'immagine per
sortisce effetto opposto a quello desiderato             sfuocamento. Regolatevi su questo fatto: ogni          cui il vostro strumento è stato progettato
riportate la vite al suo stato originario e agite        volta che passate ad un ingrandimento                  (sperabilmente!).
sulla successiva. Se l'operazione invece migliora il     successivo dopo una precedente collimazione
centramento chiudete il gioco serrando la vite           siete praticamente certi di dover fare un qualche      Bibliografia:
"pull".                                                  aggiustamento. Sfuocate l'immagine quel tanto          "Star Testing Astronomical Telescopes" di Harold
                                                         che serve per evidenziare questo disallineamento.      Richard Suiter, Willmann-Bell Inc.
2) Dopo ogni operazione ricentrate la stella             Se non riuscite ad evidenziarlo passate                "Reflecting Telescope Optics - Vol.I" di Raymond
nell'oculare. Questo può risultare difficile se siete    all'ingrandimento successivo, sfuocando almeno         H. Wilson, Springer Verlag
allineati sulla Polare ed il tubo è parallelo all'asse   la metà della volta precedente. Questo processo
polare (A.R.) perché la Polare potrebbe spostarsi        termina quando avete raggiunto il massimo              I calcoli delle figure di diffrazione sono stati
sul meridiano. In questo caso conviene inclinare         ingrandimento utilizzato sullo strumento.              ottenuti con il programma "Star Tester" di David
l'asse di Dec. di 90° in modo da poter inseguire         Un'ulteriore passo per raggiungere una maggiore        Lewis
anche lungo il meridiano (agendo sul movimento           precisione, necessario e fondamentale per              Le immagini di Giove sono state ottenute grazie al
in Dec.). Se avete una montatura altazimutale            ottener un'alta risoluzione sui pianeti è operare le   programma "Aberrator 2" di C. Berrevoets
ovviamente questo problema non si pone.                  procedure descritte sopra partendo da un oculare
                                                         ad ingrandimenti elevati (tra i 150 e i 200)
3) La vite su cui iniziare ad agire è quella opposta     visualizzando però l'immagine di diffrazione e non        Andrea Tasselli è nato a Roma nel
alla direzione in cui si vede che l'ombra del            sfuocando la stella. Come si può intuire, in questo       1962 e si è laureato in Ingegneria
secondario è spostata rispetto al centro. Se siete       ultimo passaggio il livello di aggiustamento di una       Nucleare all'Università di Roma "La
incerti su quale vite agire mettete una mano             vite è molto piccolo e quindi particolare cura va         Sapienza". Si dedica principalmente
davanti all'apertura per evidenziare da che lato è       messa in questo ultimo passo. Molto spesso le             all'osservazione visuale degli oggetti
spostato il secondario. Vedrete infatti l'ombra          condizioni locali di turbolenza atmosferica               del profondo cielo. Si occupa di ottica
della mano sovrapporsi all'immagine sfuocata             (seeing) non consentono di effettuare questo              astronomica e di autocostruzione da
della stella e capirete così in che posizione si         passaggio. In tal caso è ovviamente opportuno             diversi anni.
trova la vite su cui agire.                              rinviare a tempi (e seeing) migliori. In ogni caso
Quando raggiungete uno stato di soddisfacente di         non potreste ottenere dal vostro telescopio
collimazione passate all'oculare successivo              prestazioni maggiori.



                                                                         la nuova rubrica di

  CCD                                                                       Astroemagazine
                                                                             la prima e-zine astronomica italiana

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  INVITO AI LETTORI DI ASTROEMAGAZINE
  INVIATE LE VOSTRE IMMAGINI o scrivete le vostre esperienze fatte sul campo
  con camere CCD.
  Saranno pubblicate su questa rubrica e su di esse potremo parlare, ecc.
  Sarete voi a partecipare direttamente alla rubrica scrivendo all’indirizzo
  e-mail: ccdgallery@astrofili.org o mandando sempre a questo indirizzo le
  vostre immagini (mi raccomando di “buone dimensioni” ma compresse
  quanto basta per non intasare la mailbox! J ).
  Dunque fatevi avanti fin da ora per il numero di Ottobre!

                                                                                                           Salvatore Pluchino e Mauro Facchini




                                                                      Astroemagazine
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                                                                                                      BIOASTRONOMIA
LA COMPARSA Prima Parte
    DELLA VITA
SULLA TERRA
                     di Piter Cardone           picard.treuno@tiscalinet.it



INTRODUZIONE
Come i nostri più attenti lettori avranno avuto modo di notare, è
questo un momento, nella storia dell'esplorazione degli altri
corpi del Sistema Solare, di transizione tra la fase delle ipotesi e
quella delle conferme per quanto concerne la presenza di
qualche forma di vita su di essi. Le immagini delle sonde
spaziali Galileo e Mars Global Surveyor rispondono a diversi
interrogativi, aprendone di volta in volta di nuovi (come
richiede, del resto, l'evolversi della scienza e della conoscenza):
le immagini di Marte e dei satelliti di Giove, infatti, non fanno
altro che dare nuova linfa alle teorie sull'origine della vita: basti
pensare agli oceani di Europa e Callisto o all'acqua presente, in
un lontano passato, sul pianeta rosso. Sono in corso di
                                                                           stessa, è solo un termine astratto. Siccome stiamo invadendo il
progettazione o già in viaggio, inoltre, sonde che hanno il
                                                                           campo della filosofia, ci aiuteremo con l'Enciclopedia Treccani.
preciso scopo di indagare la chimica prebiotica di corpi del
                                                                           Un vivente, per essere definito tale, deve presentare almeno 5
Sistema Solare, come la ben nota Cassini per quanto riguarda
                                                                           caratteristiche:
Titano, satellite di Saturno.
Con una serie di articoli, a cominciare dal presente, si cercherà
                                                                           1) originarsi da un altro vivente;
di approfondire, inizialmente limitandosi al nostro e ai pianeti
                                                                           2) avere una determinata forma;
interni (escluso Mercurio), le condizioni necessarie e sufficienti
                                                                           3) accrescersi e costruirsi da sé tutto quello che gli serve,
per l'"innescarsi" dei processi fondamentali che dalla non-vita,
                                                                           sottraendolo dall'ambiente circostante;
secondo le teorie correnti, hanno portato alla vita (non si tratterà,
                                                                           4) scambiare materia ed energia con l'ambiente ed essere in
quindi, dell'origine della vita, ma di quei processi che hanno
                                                                           grado di reagire agli stimoli;
portato allo stato prebiotico che aveva in sé la potenzialità di
                                                                           5) nascere, crescere, riprodursi e poi morire.
generarla); ci spingeremo, poi, ad analizzare le variabili che
potrebbero condizionare la vita in altri luoghi del Sistema Solare
                                                                           Ciò è importante poiché molti, calcando un po' la mano,
ed in altri sistemi stellari sparsi nella nostra e nelle altre galassie.
                                                                           considerano "viventi" anche complessi aggregati molecolari, a
Per molte delle ipotesi analizzate saranno riportati, come logico,
                                                                           patto che siano in grado di soddisfare queste condizioni.
prove a favore e prove contrarie.
                                                                           In genere, un buon discorso comincia sempre dall'inizio. Perché,
Quello dell'origine della vita è un argomento piuttosto difficile
                                                                           quindi, nel nostro Sistema Solare, la vita come la conosciamo
da trattare, poiché si basa per la maggior parte su speculazioni
                                                                           (per quel poco che se ne sa, infatti, ci potrebbe essere un tipo
teoriche, e solo su poche e frammentarie prove sperimentali.
                                                                           uguale o differente di vita biologica su Marte o, perché no, su
Purtroppo, infatti, la vitalità geologica e climatica del nostro
                                                                           Urano) si è sviluppata solo sul pianeta Terra?
pianeta (eruzioni vulcaniche, tettonica, piogge di meteoriti e
                                                                           Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare diversi
nuclei cometari, ecc.) e, soprattutto, l'evoluzione tumultuosa e
                                                                           fattori indispensabili, almeno 4 dei quali devono presentarsi
continua del "fenomeno vita", hanno cancellato tutte le tracce
                                                                           contemporaneamente: la giusta temperatura, le giuste
che avrebbero potuto "raccontare" il salto dalla non-vita alla
                                                                           dimensioni, la presenza di acqua liquida (almeno in certe fasi
vita: si potranno trovare i fossili di viventi antichissimi, ma mai
                                                                           della vita del pianeta) e quella di un satellite che ne stabilizzi
quello del non-vivente nell'atto di cominciare a vivere.
                                                                           l'obliquità.
Oggi, però, biologia molecolare e genetica, oltre a chimica e
chimica-fisica, sono le potentissime armi che i ricercatori
possono sfruttare per cercare di scostare il velo che ci separa            LA TEMPERATURA
dalla soluzione dell'enigma: con questi strumenti è possibile,             In primo luogo, per la temperatura. Questo parametro dipende
infatti, restringere sempre più il campo delle ipotesi fino ad             sia dall'irraggiamento solare che dal calore interno (pressione
arrivare ad una ricostruzione verosimile di come sono                      del mantello sul nucleo e decadimento dei radionuclidi) di un
effettivamente andate le cose (solo verosimile poiché, per                 dato pianeta. Per quanto concerne il primo, essere troppo vicini
quanto concerne eventi tanto lontani nel tempo, la realtà è                o troppo lontani dalla stella madre è, ovviamente, un handicap
raggiungibile solo con una macchina del tempo).                            notevole per lo sviluppo della vita; a prezzo di notevoli sacrifici,
                                                                           siamo in grado di sopportare temperature dell'ordine dei -40°C
Prima di cominciare, comunque, bisogna cercare di definire, a              ad un estremo e dei +50°C all'altro (sulla Terra, però, esistono
grandi linee, il "fenomeno vita", in quanto la parola vita, in sé          batteri in grado di vivere tra i ghiacci antartici e batteri in grado
                                                                           di sopportare anche temperature superiori ai 110°C). Per questi

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motivi, un pianeta che "desideri" ospitare la vita deve                   su questi pianeti. Per quanto concerne Marte, il discorso è un po'
necessariamente "scegliere" di formarsi ad una distanza                   diverso, in quanto sul pianeta rosso l'acqua liquida, in passato,
ragionevole da una stella, in quella che potrebbe chiamarsi               esisteva eccome (grazie, Mars Global Surveyor!); le condizioni
"fascia della vita": per il Sistema Solare, questa distanza               per il perdurare di quello stato sono però mutate col tempo e
corrisponde, con buona approssimazione, alla zona compresa tra            hanno portato alla sua perdita in superficie, anche se è probabile
Venere e Marte (e la Terra, guarda un po', si trova proprio nel           la presenza di acqua allo stato solido in uno strato (permafrost)
mezzo).Il calore interno, invece, è importante soprattutto perché         ad una profondità ignota (da pochi metri a centinaia di metri) al
"sostiene" le condizioni ideali al perdurare del "fenomeno vita",         di sotto della crosta.
contribuendo a mantenere geologicamente vivo il pianeta ed a              UN SATELLITE RELATIVAMENTE
fornire notevoli quantità di energia utilizzabile dai
microorganismi alla base di complessi ecosistemi. Inoltre, un             GRANDE
pianeta che mantenga liquido il suo interno, grazie all'elevata           Un ultimo aspetto, che ad un esame superficiale potrebbe
temperatura del nucleo, sarà sicuramente dotato di un campo               sembrare trascurabile, è la presenza di un satellite di massa tale
magnetico, fattore importante per la protezione delle forme di            da essere in grado di stabilizzare l'angolo formato
vita dalle radiazioni solari e dai raggi cosmici, altamente               dall'inclinazione dell'asse di rotazione del pianeta rispetto alla
ionizzanti e quindi "ostili" alla vita. Vedremo meglio in seguito         perpendicolare al piano orbitale (tale angolo è detto
quanto il fattore temperatura si sia rivelato decisivo per lo             obliquità).Una drastica variazione di obliquità della Terra
sviluppo della vita.                                                      (angolo compreso tra 22.1° e 24.5°, attualmente di circa 23.5°)
                                                                          produrrebbe, infatti, sconvolgimenti climatici che esiterebbero
                                                                          nell'estinzione di numerose specie viventi (o di quasi tutte, a
LE DIMENSIONI                                                             seconda dell'entità della variazione). Una forte instabilità
In secondo luogo, per le dimensioni del nostro pianeta. Infatti, se       dell'obliquità planetaria avrebbe potuto impedire, quindi, lo
la Terra fosse stata, ad esempio, delle dimensioni di Mercurio, la        sviluppo della vita sulla Terra. La Luna, invece, contribuisce a
debole attrazione gravitazionale avrebbe impedito al pianeta di           rendere il moto di precessione elevato quanto basta da impedire
tenersi un qualunque tipo di atmosfera. All'altro estremo, se la          le risonanze spin-orbita, che sarebbero le responsabili delle
Terra fosse stata delle dimensioni di Giove e con un'atmosfera            grandi oscillazioni di obliquità. E gli altri pianeti del sistema
densa ed estesa come quella del pianeta gigante, la grande                solare? Manteniamoci nel "vicinato" (Mercurio e i pianeti
pressione e la temperatura al di sotto della cappa atmosferica            esterni alla fascia degli asteroidi sono esclusi dal mancato
non avrebbero permesso, con ogni probabilità, lo sviluppo di              verificarsi delle altre condizioni, ma non ne sono esclusi, come
alcun tipo di vita biologica al suolo.                                    vedremo, i grandi satelliti dei pianeti giganti); Venere,
                                                                          trovandosi più vicino al Sole, ha avuto l'obliquità stabilizzata
LA PRESENZA DI ACQUA LIQUIDA                                              dalla forza mareale solare, mentre Marte è un buon esempio di
                                                                          pianeta potenzialmente adatto alla vita, ma senza un satellite di
La vita, inoltre, necessita di una grande quantità d'acqua per
                                                                          grandi dimensioni. Phobos e Deimos, quasi certamente solo
potersi sostenere (la disidratazione spinta porta alla morte) e,
                                                                          asteroidi catturati, non hanno la massa per sperare di stabilizzare
fortunatamente, sulla Terra questa è presente in abbondanza. Ma
                                                                          l'obliquità: la precessione di Marte è tale che esso subisce
perché non c'è acqua liquida su Marte o su Venere? A questo
                                                                          perturbazioni gravitazionali da parte degli altri pianeti in
punto è la termodinamica, in modo particolare lo studio delle
                                                                          risonanza con la sua rotazione, e ciò provoca elevate variazioni
transizioni di fase (per intenderci, i passaggi tra i vari stati in cui
                                                                          dell'obliquità. Simulazioni al computer hanno mostrato che in
è possibile ritrovare una molecola, cioè solido, liquido o
                                                                          pochi milioni di anni, per l'obliquità di Marte le variazioni
vapore), a venirci in aiuto. Una molecola come l'acqua è
                                                                          sarebbero di ± 15°, mentre per la Terra, senza la Luna, di ± 10°
caratterizzata da un ben noto diagramma di stato , cioè da un
                                                                          (secondo altri studi, con una velocità di rotazione circa una volta
grafico cartesiano basato sull'analisi del comportamento della
                                                                          e mezza superiore all'attuale, quella stimata per la Terra 4,5
molecola in questione al variare della pressione e della
                                                                          miliardi di anni fa, l'obliquità sarebbe stata, senza la Luna e su
temperatura. Da tale grafico, è possibile evincere che l'acqua
                                                                          tempi-scala dell'ordine dei 10 milioni di anni, caratterizzata da
liquida si ritrova solo a ben determinate condizioni di
                                                                          variazioni rapide e caotiche di anche 60°-80° d'ampiezza!). Il
temperatura e pressione. Confrontando questi parametri con
                                                                          pianeta rosso, come già detto, è stato ricchissimo, in passato,
quelli presenti, ad esempio, su Venere (temperatura al suolo
                                                                          d'acqua liquida, mentre oggi si può vedere a cosa ha portato un
intorno ai 490°C e pressione intorno alle 90 atm) o su Marte
                                                                          clima così instabile (insieme, però, ad altri fattori); per contro,
(temperatura media di circa -60°C e pressione intorno ai 6
                                                                          da quando il sistema Terra-Luna (viste le strette relazioni, si può
millesimi di atmosfera), si spiega la mancanza di acqua liquida
                                                                          a ragione parlare di "pianeta doppio") si è formato, l'obliquità
                                                                          terrestre ha conosciuto oscillazioni di soli ± 2°, e questa minima
                                                                          variazione è bastata, con tutta probabilità, a dar vita a situazioni
                                                                          tutt'altro che prive di conseguenze (basti pensare all'influenza
                                                                          che si ritiene abbiano avuto sull'evoluzione del genere umano)
                                                                          conosciute come ere glaciali!

                                                                          UN PO' DI BIOCHIMICA
                                                                          Prima di continuare a discutere sull'origine della vita è
                                                                          necessario che il lettore (non me ne voglia) si rassegni ad una
                                                                          veloce infarinatura di biochimica, pena il non capirci niente. Un
                                                                          concetto è fondamentale: la vita biologica è basata sulla chimica
                                                                          del carbonio. Un esempio di ciò viene dalle quattro classi di
                                                                          molecole fondamentali per lo sviluppo della vita sulla Terra:
                                                                          carboidrati, lipidi, amminoacidi ed acidi nucleici.
                                                                          Le molecole che delimitano l'ambiente cellulare sono costituite
  Fig.1 Il diagramma di stato dell’acqua                                  da lipidi, che presentano un'estremità in grado di interagire con
                                                                          soluzioni acquose (idrofila), formata da un residuo di un alcole a
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tre atomi di carbonio (il glicerolo), seguita da una "coda" che
invece odia l'acqua con tutte le sue forze (idrofoba), costituita
anch'essa da uno scheletro di atomi di carbonio, spesso molto
lungo (in genere intorno ai 20 atomi di carbonio, ma ce ne
sono anche di più lunghi). La loro disposizione caratteristica
nelle membrane cellulari è un doppio strato con all'esterno le
teste idrofile (in rosso) ed all'interno le code idrofobe, come
riportato nella figura 4 (l'unità di misura equivale a 1
milionesimo di millimetro;
Gli amminoacidi, oltre che fungere, se isolati, da precursori
per la biosintesi di un gran numero di molecole, originano,
legati gli uni agli altri, un'infinità di proteine essenziali alla
vita (gli enzimi, ad esempio, senza dei quali anche la più
semplice creatura vivente non sarebbe concepibile, sono
costituiti da enormi molecole proteiche a base di carbonio,
idrogeno, ossigeno, azoto e altri elementi in quantità minori).
Gli acidi nucleici, che formano sia il codice genetico (DNA e,
in alcuni virus, RNA) che le molecole atte a convertire il
codice stesso in proteine (le tre famiglie di RNA), sono
formati da lunghe catene di unità ripetitive, i nucleotidi (v.
figura - Nuc-Nuc.gif -), costituiti da due tipi di carboidrati
formati da uno scheletro di 5 atomi di carbonio (il
deossiribosio per il DNA ed il ribosio per l'RNA), da un
derivato fosforico e da una qualsiasi di cinque basi azotate
(molecole eterocicliche derivate da una purina o da una
pirimidina v. figura nuclacid.gif -), che
distinguono un nucleotide da un altro (adenina, guanina,             Fig.3 I carboidrati sono molecole formate da uno scheletro di
citosina e timina per il DNA; le stesse, ma con l'uracile invece     atomi di carbonio portanti gruppi aldeidici o chetonici insieme
della                                                                ad un numero variabile di gruppi -OH. Sulla Terra, fungono
timina nell'RNA).                                                    da nutrienti, da depositari di energia ed hanno un ruolo
Come si può osservare da ciò che è appena stato esposto, la          cardine nel metabolismo. Formano lo scheletro degli acidi
vita senza il carbonio è come la pasta al sugo senza... la pasta     nucleici, si trovano legati alle proteine ed ai lipidi e fanno
(tanto per cambiare, la pasta è costituita quasi interamente da      parte della parete esterna di molti batteri e dello scheletro
amido, un polimero del glucosio, zucchero a sei atomi di             esterno di invertebrati quali Insetti e Crostacei.
carbonio).




  Fig.2 La struttura di una membrana cellulare

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 Fig.4 La disposizione caratteristica dei lipidi nelle membrane cellulari è un doppio strato con all'esterno le teste idrofile (in
 rosso) ed all'interno le code idrofobe, come riportato nella figura successiva (l'unità di misura equivale a 1 milionesimo di
 millimetro



 Le molecole otticamente attive
 In chimica organica si caratterizza una molecola mediante una formula strutturale, come NH3 (ammoniaca) o C4H10 (butano, un idrocarburo).
 Questo metodo non è sempre corretto, poiché C4H10 è anche la struttura di un altro idrocarburo, l'isobutano (con diverse proprietà
 chimiche, fisiche, ecc., rispetto al butano): in questo caso si dice che butano ed isobutano sono isomeri strutturali, cioè composti chimici con
                                                                                                           strutturali
 lo stesso numero e tipo di atomi ma che si differenziano perché questi ultimi sono legati tra loro in modo diverso.
 Esiste un'altra categoria di isomeri, gli stereoisomeri (enantiomeri o diastereoisomeri), che differiscono dagli strutturali per il fatto che gli
 atomi, legati tra loro nello stesso modo, sono invece disposti nello spazio diversamente. Tra questi, gli enantiomeri sono molecole che sono
 uguali in tutto (struttura, proprietà fisiche e chimiche, ecc.), ma mostrano le loro differenze o nell'interazione con altri enantiomeri, o se
 attraversati da luce polarizzata.
 Questa è una radiazione elettromagnetica nella quale le vibrazioni dei treni di onde, invece di avvenire in tutti i piani perpendicolari alla
 direzione di propagazione, come avviene per la luce, avvengono in un solo piano per l'azione di un campo elettrico. In quest'ultimo caso, i
 due enantiomeri differiscono tra loro per il fatto di far ruotare il piano della luce polarizzata uno di un certo angolo in senso orario
 (enantiomero destrogiro, D), l'altro dello stesso angolo ma in senso antiorario (levogiro, L).
 Questa parentesi si rende necessaria perché, tra le molecole biologiche vitali presenti sulla Terra (con pochissime eccezioni), tutti gli
 amminoacidi sono levogiri e tutti gli zuccheri sono destrogiri!




 A sinistra: Luce normale: le vibrazioni dei treni di onde avvengono in tutti i piani perpendicolari alla direzione di propagazione.
 A destra: Luce polarizzata: Le vibrazioni dei treni di onde avvengono in un solo piano per l'azione di un campo elettrico.

                                                                       Piter Cardone e' nato a Pompei (NA) il 21 marzo del 1972;
                                                                       laureando in Scienze Biologiche, possiede un newton 76/700 ed un
                                                                       binocolo 10x50, oltre ad una fedele reflex meccanica. Si interessa
                                                                       principalmente di bioastronomia, planetologia e sciami meteorici.
                                                                       E' socio del GAB (Gruppo Astrofili Brugheresi).

                                                              Astroemagazine
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                                                                                     RADIOASTRONOMIA
         I RADIOTELESCOPI:
                  A N TEN N E VERSO I L CI EL O                                                      III Puntata
         di Salvatore Pluchino         pluchino@tiscalinet.it




N        elle
         abbiamo
                  precedenti
                         fatto
         panoramica degli aspetti
                                 puntate


fondamentali della radioastronomia,
                                    una
                                           lo spettro delle frequenze ricevute
                                           dall’antenna ed il variare di questo in
                                           funzione del tempo. Potrebbe servire
                                           anche di restringere la banda delle
                                                                                      invece compito del ricevitore definire
                                                                                      quali frequenze ricevere ed il tipo di
                                                                                      misurazioni relative o assolute che si
                                                                                      vogliono eseguire sull’oggetto.
iniziando dai cenni storici più            frequenze ricevute, o di avere la          Erroneamente siamo tentati a
rilevanti di questa affascinante           necessità di registrare un segnale con     considerare antenna e ricevitore
branca per poi passare ai limiti           una variabilità molto alta, quindi         come due entità separate e distinte,
osservativi di un radiotelescopio          servendosi di registratori che             ma      soprattutto    nei     telescopi
dovuti essenzialmente (ma non solo)        campionino le frequenze ricevute           dell’ultima generazione, l’antenna, il
alle “finestre” che la nostra atmosfera    parecchie volte al secondo; come           ricevitore ed i sistemi di elaborazione
ci apre verso il cosmo. Abbiamo            potrebbe capitare di dover osservare       sono considerati come un’unica cosa.
anche parlato di un aspetto molto          delle sorgenti che mutano molto
importante: la relazione tra la            lentamente nel tempo consentendoci         Analizziamo man mano le parti
temperatura di un oggetto celeste e il     di aumentare l’accuratezza delle           fondamentali di un radiotelescopio.
tipo di radiazione elettromagnetica        nostre misure effettuando la media         Prima di tutto serve un’antenna.
che può essere emanata da questo.          dei segnali ricevuti. Infine, lavorando    L’energia delle radioonde passando
Ricordiamo l’esempio di Giove, il          come in fotometria ottica, vi è la         attraverso l’antenna è convertita in
pianeta gigante per eccellenza del         possibilità di misurare il valore          segnali elettrici. Questi altro non
nostro Sistema Solare, che ci si           effettivo della radiazione ricevuta        sono che fluttuazioni di potenziale
mostrava con forme molto differenti        oppure di ottenere la differenza tra il    estremamente debole e quindi
in relazione alla lunghezza d’onda in      flusso di radiazione proveniente dalla     devono venire amplificate da un
cui era stato ripreso.                     sorgente e quello della radiazione         particolare componente che è detto
In questa puntata parleremo di alcuni      estesa del fondo cielo che entro certi     amplificatore. In realtà non si ha mai
aspetti tecnici che ci faranno meglio      limiti viene supposto costante.            un solo amplificatore in un
comprendere come deve essere un            Ovviamente le possibilità osservative      radiotelescopio, ma si tratta di una
radiotelescopio in relazione al tipo di    che offre un radiotelescopio sono          serie di amplificatori che aumentano
osservazione che si vuole eseguire.        innumerevoli; quelle che ho sopra          di migliaia di milioni di volte la
Iniziamo        dicendo      che     un    citato vogliono essere solo una            potenza del segnale in arrivo.
radiotelescopio non è molto diverso        piccola parte di ciò che si può fare.      L’antenna è sicuramente di tipo
da un altro apparato radioricevente,       Nonostante a volte le tecniche             direttivo; tutte le antenne sono
solo che data la diversità dei fini da     osservative differiscano per molti         direttive anche se alcune lo sono
raggiungere, a volte le tecniche           aspetti, esiste un denominatore            meno di altre. In generale,
utilizzate     si    sono     sviluppate   comune tra tutte: il radiotelescopio       un’antenna grande in confronto alla
parallelamente a quelle degli apparati     (non pensate soltanto all’antenna!).       lunghezza d’onda avrà la “speciale
radioriceventi che utilizziamo per         In ogni caso il radiotelescopio è          caratteristica” di captare il segnale
molti altri scopi, creando negli ultimi    formato da due parti fondamentali          soltanto da una certa direzione.
decenni una vera e propria branca di       che sono l’antenna e il ricevitore. A      Anche in questi casi non potremo
studio      che     è     appunto     la   corredo di queste esistono delle           facilmente ottenere delle direttività
radioastronomia.                           apparecchiature       ausiliarie    che    da “record” sul campo perché il
Quello che un radiotelescopio deve         appunto “aiutano” il radiotelescopio       cosiddetto lobo di radiazione di
essenzialmente fare è di misurare il       nel     difficile    compito;      sono    un’antenna non è affatto simile (in
flusso di radiazione proveniente da        alimentatori di corrente, sistemi di       quanto a funzionamento) ad un
un punto (o meglio dire una zona)          registrazione ed elaborazione del          diaframma posto lungo il cammino
dello spazio. Sarà il tipo di lavoro da    segnale, computer utilizzati per molte     ottico di uno strumento che riesce a
fare che ne determinerà               le   funzioni delicate di controllo e           schermare notevolmente la luce
caratteristiche peculiari, come la         regolazione del sistema, ecc.              proveniente dai bordi del campo.
possibilità di delimitare la zona di       In linea di massima, è l’antenna che       Di certo, un’antenna con una buona
cielo da osservare. E’ quello che in       determina la capacità di separare due      direttività riuscirà a carpire segnali
gergo viene chiamato “potere               sorgenti molto vicine tra loro, infatti    meglio in una direzione prestabilita,
separatore”. In altri tipi di studio       è l’antenna che determina il potere        mentre in altri punti sarà quasi
potrebbe essere necessario analizzare      separatore che si può ottenere. E’         “cieca”. Per ottenere una forte

                                                   Astroemagazine
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direttività , bisogna utilizzare delle     Le cose cambiano notevolmente se              voluto sondare lo stato del mezzo
grandi antenne in relazione alla           consideriamo di voler calcolare i             interstellare, la dinamica e la
lunghezza d’onda da ricevere.              parametri per una antenna che voglia          distribuzione del gas, ma anche la
In generale, una regola molto              ricevere sui 1420 Mhz. Questa, come           rotazione della nostra galassia o di
approssimata ma pur sempre valida          credo molti di voi sapranno, è una            altre galassie.
dice che la direttività di una antenna     frequenza         molto        speciale,      La riga dei 21 cm (è questa la
è di 60° divisi per la sua grandezza       corrisponde alla frequenza della riga         lunghezza d’onda dei 1420 Mhz) è
misurata in lunghezza d’onda.              di emissione dell’idrogeno atomico            relativamente forte e con le
Facciamo un esempio pratico:               neutro. Fin dalla sua scoperta                apparecchiature       dei     moderni
supponiamo di voler costruire un           avvenuta nel 1951, le osservazioni su         radiotelescopi è possibile oramai
dipolo        (dunque        un’antenna    questa linea sono state usate per             riceverla da tutte le direzioni della
elementare) che ricevendo onde ad          studiare la struttura della nostra e di       nostra Galassia e da una grande
una frequenza di 50 Mhz mi possa           altre galassie. Ovviamente a causa            percentuale di altre galassie. E’ una
dare certa una direttività .               dell’effetto doppler (di questo               banda di frequenze protetta da
Calcoliamo la lunghezza d’onda per         argomento parleremo meglio in                 interferenze “dirette” ed è (cosa
questa frequenza particolare:              seguito), il suo range di frequenza           molto interessante) la frequenza usata
                                           per le osservazioni di questa                 da Arecibo nella ricerca per il
     λ (metri) = 300 / 50 Mhz              emissione deve essere compreso tra            progetto SETI.
                                           1330 Mhz e 1430 Mhz circa.                    Ritornando alle considerazioni in
La lunghezza d’onda per questa             Numerosi studi dettagliati sulla              linea teorica, un dipolo costruito ad
frequenza è di 6 metri, dunque             distribuzione dell’idrogeno neutro            onda intera (ovvero lungo una
tenendo    conto     della     formula     sono stati fatti nella nostra Galassia e      lunghezza d’onda) per tale frequenza,
approssimata per la direttività si ha:     in altre sono tuttora in corso. Alcuni        misurerebbe soltanto 21 cm che sono
                                           studi in queste frequenze hanno               ben diversi dai 600 cm richiesti da un
           D° =      60°_
                  (LD / λ)

Dove D° è la direttività dell’antenna
misurata in gradi, LD è la lunghezza
del dipolo in metri e λ è la lunghezza
d’onda dei 50 Mhz.
Supponiamo di volere dalla nostra
antenna una direttività non proprio
bassa, allora considerando di
costruire il dipolo a “onda intera”,
ovvero lungo quanto la lunghezza
d’onda dei 50 Mhz (6 metri),
eseguendo il calcolo, la direttività
vale 60°. Riuscendo a raddoppiare le
dimensioni del dipolo portandole a
12 m, avremo costruito un dipolo a
2λ, che di riflesso avrà una direttività
di circa 30° (teorici! e se l’antenna è
fatta “molto” bene!).
Come è ovvio da questi semplici
calcoli, non è cosa facile costruire
una struttura lunga 12 m e che possa
essere puntata dovunque nel cielo.
Uno dei problemi più grossi che la
radioastronomia pone è appunto la
dimensione dell’antenna e le strutture
che devono sorreggerla e puntarla.
Per fortuna, le frequenze usate nella
radioastronomia sono quasi sempre
più alte (eccetto per alcuni studi
sull’emissione di Giove compiuti
sulle    onde      decametriche,      in
particolare dai 40 Mhz in su per
evitare         forti        limitazioni    Fig.1 Il radiotelescopio di Arecibo, il più grande riflettore radioastronomico
dall’atmosfera, ecc.                        esistente al mondo. Il riflettore con un diametro di circa 300 metri è collocato dentro
                                            un cratere di un vulcano spento. Data la mole imponente, la struttura è fissa
                                            consentendo soltanto un relativo basculaggio solo al riflettore secondario.
                                                     Astroemagazine
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dipolo ad onda intera per i
50 Mhz. Ovviamente non
sono          queste         le
considerazioni che devono
indurre i radioastronomi ad
osservare il cielo con una
frequenza piuttosto che con
un’altra. In realtà , ogni
banda       contiene      delle
informazioni        che      la
caratterizzano e quindi la
scelta di quella giusta deve
essere fatta in relazione al
tipo di studio da condurre.
Fin qui ci siamo limitati a
fare delle considerazioni
parlando di dipoli; in effetti
in radioastronomia è molto
raro trovare un semplice
dipolo usato come unica
antenna.     Una      semplice
considerazione può farci
capire il perché: supponiamo
per i nostri calcoli che il         Fig. 2 Il telescopio di Cambridge costruito da migliaia di semplici antenne sorrette da aste di
                                    legno. Il radiotelescopio fu ampliato dopo tempo raddoppiandone l’area a 4 ettari. Le pulsar
potere separatore dell’occhio
                                    furono scoperte quanto la superficie era ancora di due ettari.
umano sia di un primo circa
(1/60 di grado), un’antenna direttiva da migliaia di semplici fili (dipoli) un’antenna dipolare opportunamente
che abbia un potere separatore pari a posti uno accanto all’altro in modo costruita e tarata per la frequenza
quello dell’occhio umano dovrà da estendere la superficie di raccolta osservativa o un secondo specchio
essere grande circa 3000 lunghezze delle                 onde       elettromagnetiche (schema Cassegrain) che rimanda la
d’onda. La cosa è praticamente                rendendo più potente il segnale così radiazione riflessa verso il basso
infattibile per le ovvie difficoltà di combinato. Ricordiamo a proposito rendendo disponibile un altro punto
tipo meccanico. Anche volendo di                     uno      schema        simile     il per poter prelevare il segnale. Ma
utilizzare un paraboloide di 100m di radiotelescopio                di       Cambridge questo aspetto potremo approfondirlo
diametro,     per     raggiungere      la costruito dall’inglese Tony Hewish. meglio in una futura puntata.
risoluzione     dell’occhio      umano Esso era formato da ben 2.048 dipoli
dovremmo ricevere delle onde con disseminati su di un’area di due ettari BIBLIOGRAFIA
lunghezza d’onda di circa 3 cm, ma di terreno. Grazie a questo telescopio Corso di Radioastronomia
tale frequenza è poco usata per la studentessa Jocelyn Bell scoprì Ed. Hoepli - A.Abrami
compiere studi radioastronomici i delle particolari fluttuazioni che
quali in gran parte sono fatti tra i 3 erano modulate molto regolarmente Challenger for the Radio Astronomy
metri e i 6 centimetri di lunghezza ad intervalli di circa un secondo. Service
d’onda. Dunque non si può pensare Dopo alcune settimane giunsero a ESF – Committee on
ad un'unica antenna singola che concludere che questo tipo di segnali Radio Astronomy Frequencies
riesca a raggiungere elevati poteri era originato da un oggetto che venne
separatori. Una valida alternativa che chiamato “pulsar” e di cui oggi se ne Elementi di tecnica
tutt’oggi è largamente usata è la conoscono diversi. Ovviamente uno radioastronomica.
“combinazione di più antenne” le dei limiti principali di un telescopio Ed. Radioelettroniche - G.Sinigallia
quali anche poste a lunghe distanze come quello di Hewish era quello di
riescono     ad     ottenere    risultati essere fisso e di poter osservare La nuova astronomia
stupefacenti superando di gran lunga soltanto una piccola fetta di cielo per Ed.Riuniti - N. Henbest, M.Marten
le risoluzioni dei maggiori telescopi volta.
ottici. Ma questo argomento verrà Un radiotelescopio con un’antenna
trattato in maniera più approfondita parabolica funziona in maniera per
in una delle prossime puntate.                certi versi analoga, ma vediamone le Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg)
Parlavo prima di dipoli e poco dopo differenze                 sostanziali.      Intanto nel 1973 e studia Fisica all’Università
di paraboloidi; la gente generalmente chiamare “antenna” il parabolide è di Catania. E’ proprietàrio dell’OAIN
immagina i radiotelescopi come improprio in quanto la superficie (Osservatorio Astronomico I.Newton) di
strutture a forma di piatto gigante, parabolica è un semplice specchio Scicli (RG) dove si occupa prin-
ma in realtà i telescopi possono avere per le radioonde e non costituisce cipalmente di CCD e di Radio-
le forme più varie. Alcuni l’antenna vera e propria. Al fuoco astronomia. E’ uno dei redattori nonché
                                                                                           il WebMaster PDF di Astroemagazine.
radiotelescopi possono essere formati della parabola può trovare posto o
                                                        Astroemagazine
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                                                                                      Cari lettori da questo mese su
                                                                                      Astroemagazine arriva una
                                                                                      nuova rubrica, CCD Gallery.
                                                                                      Sarà un nuovo spazio dedicato a
                                                                                      tutti    coloro     che    stanno
a cura di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it                                   praticando la fotografia astro-
     e di Mauro Facchini m.facchini@iol.it                                            nomica digitale. In queste
                                                                                      pagine oltre a pubblicare i
                                                                                      vostri lavori (ma anche i nostri
                                                                                      ogni tanto!), cercheremo di
                                                                                      instaurare un dialogo con il
                                                                                      lettore discutendo sulle tecniche
                                                                                      usate per ottenere le immagini
                                                                                      e, anche a costo di fare annoiare
                                                                                      qualcuno, tratteremo concetti
                                                                                      basilari che molti ignorano.
                                                                                      Essi, senza ombra di dubbio,
                                                                                      rappresentano quei piccoli
                                                                                      segreti che fanno “bella” ma
                                                                                      anche       interessante un’im-
                                                                                      magine.
                                                                                      Passeremo in rassegna i vari
                                                                                      metodi di ripresa e di
                                                                                      normalizzazione ma anche
                                                                                      quelli rivolti più all’aspetto
                                                                                      “estetico” dell’immagine.
                                                                                      Astrofili.org,      il     portale
                                                                                      astronomico di questa rivista,
                                                                                      ha promosso già da tempo degli
     M13                                                                              spazi dedicati all’astronomia
     Immagine di M13 ripresa con la tecnica della quadricromia utilizzando una        digitale tra cui ricordiamo il
     camera CCD Hx-516 della Starlight Xpress montata su un Celestron CG-11.          nuovo AFA (Amateur FITS
     RICCARDO RENZI (FI )                                                             Archive). Sicuramente sarà
                                                                                      anche grazie a questi che
                                                                                      nasceranno spunti di discus-
                                                                                      sione che riguarderanno diversi
                                                                                      argomenti importanti.
                                                                                      Non mi resta che augurarvi una
                                                                                      buona lettura ma nello stesso
                                                                                      tempo di spronarvi a col-
                                                                                      laborare attivamente con la
                                                                                      nostra rubrica scrivendoci e
                                                                                      inviandoci materiale su cui
                                                                                      discutere.
                                                                                      Inviateci le vostre immagini
                                                                                      CCD via Internet all’indirizzo
                                                                                      ccdgallery@astrofili.org



                                                                             M57
                                                                             Una ripresa della nebulosa planetaria M57
                                                                             effettuata in quadricromia. La camera CCD
                                                                             utilizzata è una Hx-516 su un telescopio
                                                                             Celestron CG-11. RICCARDO RENZI (FI )


                                                    Astroemagazine
71




                                                     CCD
                                                             Gallery
                                                     INVITO AI LETTORI DI ASTROEMAGAZINE
                                                     Inviate le vostre immagini o scrivete le vostre esperienze fatte sul
                                                     campo con camere CCD.
                                                     Saranno pubblicate su questa rubrica e su di esse potremo parlare,
                                                     ecc. Sarete voi a partecipare direttamente alla rubrica scrivendo
                                                     all’indirizzo e-mail: ccdgallery@astrofili.org o mandando sempre
                                                     a questo indirizzo le vostre immagini (mi raccomando di “buone
                                                     dimensioni” ma compresse quanto basta per non intasare la
SATURNO                                              mailbox! J ).
Bella immagine di Saturno ripresa in Quadricromia.   Dunque fatevi avanti fin da ora per il numero di Ottobre!
Camera CCD Hx-516, Telescopio Celestron
C8 Great Polaris. RICCARDO RENZI (FI ).


                                                                                                    M13
                                                                                                    Un’altra splendida
                                                                                                    immagine dell’am-
                                                                                                    masso       globulare
                                                                                                    Messier13 che ci
                                                                                                    regala     RICCARDO
                                                                                                    RENZI. L’immagine è
                                                                                                    ben       equilibrata,
                                                                                                    l’autore è riuscito a
                                                                                                    contenere      l’inevi-
                                                                                                    tabile    saturazione
                                                                                                    soltanto in una pic-
                                                                                                    cola zona centrale
                                                                                                    dell’ammasso       sal-
                                                                                                    vaguardando le zone
                                                                                                    limitrofe che mos-
                                                                                                    trano una incredibile
                                                                                                    ricchezza di stelle.
                                                                                                    L’oggetto, come è
                                                                                                    immaginabile         da
                                                                                                    queste pagine della
                                                                                                    CCD Gallery, è uno
                                                                                                    dei preferiti dal-
                                                                                                    l’autore.




                             Astroemagazine
         la prima e-magazine astronomica italiana

                         http://astroemagazine.astrofili.org
                                            h

                                               Astroemagazine
72

                      Un esempio di
                      come l’image
                      processing
                      riesca a fare
                      “miracoli” ci
                      viene dato da
                      questa serie di
                      tre immagini
                      elaborate da
                      MAURO
                      FACCHINI. La
                      schermata è
                      stata realizzata
                      partendo da
                      una immagine
                      della LINEAR
                      fatta
                      dall'osservatori
                      o di
                      Remanzacco.
                      L'originale era
                      pieno di
                      disturbi ma
                      dopo i due
                      passaggi
                      mostrati nella
                      schermata,
                      questi sono
                      letteralmente
                      “svaniti”.



                      Un’altra
                      splendida
                      cometa,
                      l’Harrington-
                      Abell in una
                      ripresa del
                      febbraio ’99.

                      Foto: MAURO
                      FACCHINI.
                      OSSERVATORIO
                      ASTRONOMICO
                      G.MONTANARI.




     Astroemagazine
73

                 La cometa Linear
                 C/1998U5 in una
                 interessante
                 immagine che
                 mostra nel
                 dettaglio la coda
                 e l’anticoda che
                 appaiono
                 orientarsi verso
                 due direzioni
                 opposte.
                 Ripresa presso
                 l’Osservatorio
                 G.Montanari da
                 MAURO FACCHINI.




                 Un’ immagine
                 particolare della
                 “cara vecchia”
                 Hale-Bopp che ci
                 mostra il moto
                 della cometa in un
                 intervallo
                 temporale di tre
                 soli giorni. Le
                 riprese risalgono
                 rispettivamente ai
                 giorni 9, 10, 11
                 Febbraio 1997 e
                 sono state ottenute
                 con una camera
                 CCD Starlight
                 Xpress SXR e un
                 obiettivo
                 fotografico da
                 200mm @f/4.
                 Riprese ed
                 elaborazioni di
                 SALVATORE
                 PLUCHINO OAIN




Astroemagazine
74

     IMAGE PROCESSING
                                                                            luminosità,che quindi va diminuita.


 L’elaborazione                                                             Nel caso l’immagine sia sfuocata o apparentemente priva di dettagli,
                                                                            si procederà con l’uso della maschera di contrasto, selezionando dal
                                                                            menu,Filtro=>Contrasta=>Maschera di contrasto (l’equivalente


 delle immagini al
                                                                            della maschera sfuocata in Astroart ); questo filtro consente di “tirare
                                                                            fuori” molti dettagli dall’immagine.Nel caso non fosse sufficiente,
                                                                            provate ad eseguirla più volte variando i settaggi, e stando attenti a
                                                                            non esagerare, per non alterare troppo l’immagine.


 computer
 Spesso capita di aver fatto moltissima fatica ed aver sprecato ore per
 ottenere delle foto che alla fine non sono poi un granché, per fortuna
 ci viene incontro l’elaborazione elettronica che ci aiuta a trasformare
 quel tempo che ormai credevamo sprecato in tempo speso bene.
 Photoshop, in questo caso la versione 5.0, è uno dei software più utili
 sotto questo aspetto: infatti possiede un gran numero di filtri e di
 parametri completamente configurabili.
 Partiamo da un’immagine di Saturno, che non è venuta molto male,
 ma che crediamo sia ulteriormente migliorabile:




                                                                            Questo il risultato dopo aver regolato luminosità/contrasto,
                                                                            mentre si sta applicando la maschera di contrasto )
                                                                            Molto probabilmente dopo l’applicazione della maschera di contrasto
                                                                            vi ritroverete con un’immagine leggermente disturbata e con troppi
                                                                            pixel fuori posto, che contribuiscono a renderla troppo “pixellosa”,
                                                                            per questo se necessario dovremo usare il filtro smacchia.Per farlo
                                                                            seguite le istruzioni dell’immagine.




 Nel caso l’immagine sia abbastanza grande,la possiamo rimpicciolire
 leggermente per aumentarne la risoluzione,
 per fare questo selezioniamo dal menu, immagine=> dimensione
 immagine, e scaliamola di qualche centinaio di pixel.
 A questo punto comincia l’elaborazione vera e propria:
 iniziamo col regolare la luminosità ed il contrasto, dal menu principale
 selezioniamo quindi immagine => regola => Luminosità/contrasto,
 facendo attenzione che aumentando il contrasto aumenta anche la




                                                                Astroemagazine
75

Qui potete vedere il risultato finale, con la divisione di Cassini                      Nel caso vogliate dare un tocco di colore all’immagine, create
nettamente più visibile rispetto alla foto originale:                       un nuovo livello di regolazione, cliccando sulla freccia che si trova nella
                                                                            parte alta destra della finestra dei livelli,selezionate Tonalità/saturazione
                                                                            e impostate i valori che vedete qui sotto per ottenere la stessa
                                                                            colorazione.
                                                                            Questa tecnica naturalmente è valida anche per le fotografie di oggetti
                                                                            Deepsky, che dovrebbe risultare più facile, infatti solitamente è
                                                                            sufficiente regolare la luminosità ed il contrasto per aver già migliorato
                                                                            notevolmente la fotografia.




Gabriele Profita è nato a Roma nel 1983 e si prepara a
frequentare il 5° Liceo Scientifico, è appassionato di
astronomia sin da piccolo anche se solo da qualche anno ha
potuto mettere a frutto la sua passione acquistando un
riflettore Vixen R-150S (D:150 f/5). Partecipa al programma
U.A.I sulla topografia della Luna, ed è socio del Gruppo
astrofili romani. Il suo sito è http://www.astronomy.3000.it




                                                                                                   RECENSIONE LIBRI
Fotografia Astronomica                                                                                                        di Mirko Sotgiu
Autore Walter Ferreri                                                       CCD Astronomy
Ed. Il Castello - 1994 4° Edizione - 42.000 Lire                            Autore Christian Buil
                                                                            Ed. Willmann Bell Inc. 1991
Unico libro completo sulla fotografia astronomica in
lingua italiana, rimane utile sia per chi fotografa gli astri               In Inglese, questo libro raccoglie le basi per
da molto tempo sia da chi inizia per la prima volta ad                      l'autocotruzione e l'utilizzo delle camere CCD.
avvicinarsi a questa materia.                                               Si parte da un introduzione di elettronica, la struttura
Il volume tratta in maniera chiara i consigli su quale                      dell'elemento fotosensibile,
macchina fotografica acquistare, quali pellicole a seconda                  gli schemi, i sistemi di
dei soggetti utilizzare nelle                                                raffreddamento ad aria e
esposizioni. Per i più esperti                                               liquido, all'Image Processing,
esiste    un      capitolo    sul                                            correzioni e misure foto-
trattamento delle pellicole,                                                 metriche,      con      piccoli
ipersesibilizzazione, e altri                                                programmi.
metodi di stampa e sviluppo                                                  Alla fine del manuale vi sono
speciali.                                                                    esempi pratici sul CCD
Molto utili sono le tabelle e le                                             TH7801.
formule in fondo al volume                                                   Il    manuale      è     molto
con i tempi di esposizione,                                                  interessante anche se si
diaframmi, esempi di cartine di                                              consiglia ad un lettore con
ritrovamento, etc…                                                           buone basi di elettronica.

                                                                     Astroemagazine
76

     FOTO DEL MESE
                                                                                     a cura di Mirko Sotgiu mirko@gsi.it




                                                                In Alto: Macchia solare Autore MARCO DONATI, macchie solari con
                                                                prisma di Herschell e Apo Zen 15cm f6,5, tp2415, posa 1/1000 sec.

                                                                       In Basso: Venere Foto eseguita da LORENZO COMOLLI. 1 sec., 400
                                                                       ASA, proiezione da oculare 7,5mm da telescopio S-C 8” (f/10).
                                                                       Data: 7/4/96. (foto al centro) 2 sec., 100 ASA, proiezione da
                                                                       oculare 7,5mm da telescopio S-C 8” (f/10). Data: 16/5/96. (foto
                                                                       a destra) 2 sec., 100 ASA, proiezione da oculare 7,5mm pio S-C
                                                                       8” . ggetto: Venere in tre momenti diversi: si nota che
                                                                       all’avvicinarsi alla congiunzione, la falce si assottiglia e
                                                                       contemporaneamente aumenta il diametro angolare.


 In Alto: M8 Laguna Autore: ALBERTO TONELLI Luglio'99
 dal Parco del Pollino a 1200m. Strumento:Visac 1280mm.
 f6,4,posa 45',Kodak E200,guida con GA4 su 80/910 Vixen.




                                                              A Sinistra: Luna al primo quarto Autore SILVIO ROMANO mgsilvio@tin.it
                                                              Foto eseguita nel Gennaio 2000 a Padova su pellicola Fuji Superia 200
                                                              ISO, telescopio Newton Celestron C-150HD, Barlow 2x.

                                                              Mirko Sotgiu nato a Genova il 14 Settembre del '77. Astrofilo da 13 anni, è
                                                              membro del Gruppo Astrofili Genovesi (gag.astrofili.org) del
                                                              Coordinamento CieloBuio, si occupa principalmente di fotografia
                                                              astronomica su pellicola a largo campo e di strumentazione.


                                                           Astroemagazine

Astroemagazine 9

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    Astroemagazine the first italian astronomical e-zine Settembre 2000 n° 9 Ac qua su Ma r te Appunti di OTTIC A AS T R O NO M IC A Astroemagazine n° 9 – Settembre 2000 Sul web: http://astroemagazine.a strofili.org La collimazione RADIOASTRONOMIA Antenne verso il dei Newtoniani cielo La Supernova 2000cr in NGC 5395 BIOASTRONOMIA immagine di copertina La comparsa della vita sulla Terra m http://astroemagazine.astrofili.org
  • 2.
    2 Astroemagazine Astroemagazine n° 9 In copertina: L’oggetto Messier 16, più comunemente chiamato M16 the first italian astronomical e-zine in una spettacolare immagine n° 9 – Settembre 2000 ripresa dall’Hubble Space Telescope (Fonte HST). Direttore responsabile: responsabile: Mirko Sotgiu miniatura Coordinatore Generale: EDITORIALE Ippolito Forni Cari lettori, bentornati sulle pagine di Astroemagazine. Direttore tecnico e WebMaster: Che nella comunità astrofila vi fossero molti elementi validi lo sapevamo, ma Trisciani Damiano non osavamo certo sperare che in così tanti decidessero di entrare a far Grafica PDF e Webmaster: parte della redazione di Astroemag con tanto entusiasmo. Salvatore Pluchino Ma è anche grazie a voi lettori se Astroemagazine continua a viaggiare a pieno ritmo, grazie all'incoraggiamento portato dai commenti sui Promoters: newsgroup, dal numero di visite segnate dal counter e soprattutto, dal tam Salvatore Pluchino, Marco Galluccio tam telematico che ci sta facendo conoscere alla sempre più numerosa Curatore News: comunità di internet. Luca Zanchetta Piacevoli sorprese vi aspettano su questo numero. Oltre ai numerosi articoli Redazione: di astronomia teorica si sono aggiunte alcune sezioni tecniche, che Damiano Trisciani, Ippolito Forni, Salvatore renderanno felici gli osservatori della notte. E' anche presente una CCD Pluchino, Fabio De Sicot, Piter Cardone, Luca Zanchetta, Gabriele Profita, Tony Scarmato, Gallery, nella quale potrete partecipare anche voi con le vostre immagini ed Paola Cannata, Marco Galluccio, Saverio infine l'almanacco del mese, di sicuro interesse anche per l'astrofilo alle Cammarata, Luca Izzo, Mauro Facchini, Andrea prime armi. Tasselli, Riccardo Renzi, Mirko Sotgiu, Federica Pirovano, Roberto Benfatti, Antonio Cosa state aspettando, dunque? Catapano, Raffaello Lena. Hanno collaborato a questo numero: Cieli sereni Luca Izzo, Luca Zanchetta, Mirko Sotgiu, Marco Migliardi, Alessandro Dimai, Raffaello Lena, Fabio De Sicot, Salvatore Pluchino, La redazione Antonio Catapano, Paola Cannata, Tony Scarmato, Marco Galluccio, Saverio Cammarata, Riccardo Renzi, Andrea Tasselli, Piter Cardone, Gabriele Profita. Su Internet: http://astroemagazine.astrofili.org E-Mail: damy2000@libero.it Grafica e impaginazione: Salvatore Pluchino E-Mail: pluchino@tiscalinet.it Tutto il materiale pubblicato su questo numero può essere riprodotto solo dietro autorizzazione formale rilasciata dall’autore dell’articolo, e con citazione obbligatoria della fonte. Astroemagazine
  • 3.
    Sommario Almanacco Ph emu 97 29 I Pianeti di Settembre 4 Seconda Parte di Salvatore Pluchino Sorella Luna 36 di Antonio Catapano La collimazione dei Asteroidi di L.Izzo 8 Astrofili 38 T E L E SC OP I N E W T ONIA NI Deep-Sky di S.Cammarata 9 Campo Osservativo del di Andrea Tasselli 51 Le variabili del mese di L.Izzo 13 GIGA a Capracotta di Paola Cannata Bioastronomia Oggetto del Mese 14 E S O 1 8 4 G8 2 Astrofisica di Luca Zanchetta Sito del Mese 17 il di Luca Zanchetta La comparsa della vita GETTI STELLARI sulla Terra Osservazioni 20 di Tony Scarmato 39 I DOMI LU NARI di Piter Cardone 63 di R.Lena e P.Salimbeni Recensione Software Recensione 44 Radioastronomia Notiziario 22 Cartes Du Ciel di Marco Galluccio Astro-Chat Astro- 45 di Saverio Cammarata La sn 2000cr Tecnica in N GC 5 3 9 5 A N TE N N E P U N TA TE di Marco Migliardi VERSO I L C I EL O III Part e e Alessandro Dimai di Salvatore Pluchino 67 News 24 CCD Gallery 70 Sistema Solare di S.Pluchino e M.Facchini Image Processing L’elaborazione delle immagini al computer Appunti di di Gabriele Profita 74 O tti ca Astr o n o mi ca Recensione Libri 75 48 Acqua su Marte 26 di Riccardo Renzi Foto del Mese di Mirko Sotgiu 76 di Fabio De Sicot
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    I l cielod i 4 L’ALMANACCO Set t emb r e DI ASTROEMAGAZINE a cura della REDAZIONE C Settembre data A.R. Decl. D.T. D.A. Magn. Elong. F.I. ari lettori da questo numero di Settembre di Astroemagazine iniziano h m ° ' U.A. " ° una serie di nuove rubriche mensili. Tra i nuovi appuntamenti c’e’ quello del- Mercurio 2 11 24 +5 04 1,363 4,9 -0,7 10 E 0,951 l’Almanacco di Astroemagazine che con le 7 11 55 +1 12 1,339 5,0 -0,5 14 E 0,916 sue pagine si impegnerà a tenervi informati 12 12 24 -2 34 1,304 5,1 -0,2 17 E 0,879 sugli eventi astronomici del mese in corso. 17 12 51 -6 08 1,258 5,3 -0,1 20 E 0,838 Troverete interessanti notizie sui pianeti 22 13 17 -9 29 1,204 5,5 0,0 22 E 0,794 visibili e sugli oggetti deep-sky osservabili 28 13 41 -12 31 1,141 5,9 0,1 24 E 0,742 nelle costellazioni che varcano il cielo in questo periodo. Inoltre una sezione Venere interamente dedicata alle “variabili” darà 1 12 05 +0 35 1,547 10,8 -3,3 22 E 0,92 modo anche agli astrofili variabilisti di 7 12 32 -2 30 1,521 11,1 -3,3 24 E 0,914 pianificare le loro osservazioni. Non ci resta 17 13 17 -7 35 1,474 11,4 -3,3 26 E 0,895 che augurarvi di poter utilizzare al meglio le 27 14 02 -12 24 1,423 11,8 -3,4 29 E 0,874 informazioni che tale rubrica conterrà a partire da questo numero. Cieli sereni a tutti voi. Marte La redazione. 1 9 30 +15 57 2,567 3,6 2,0 19 W 0,990 7 9 45 +14 45 2,550 3,7 2,0 21 W 0,984 17 10 10 +12 37 2,517 3,7 2,0 24 W 0,984 27 10 34 +10 21 2,477 3,8 2,0 28 W 0,980 Giove 1 4 33 +21 03 4,928 39,9 37,3 -2,0 89 W 7 4 35 +21 07 4,837 40,7 38,0 -2,0 94 W 17 4 38 +21 11 4,687 42,0 39,2 -2,1 103 W Effemeridi dei pianeti per il 27 +21 12 4,542 43,4 40,5 -2,1 113 W 4 39 mese di Settembre Dalla tabella qui a sinistra è possibile Saturno avere le effemeridi dei pianeti per tutto il 1 3 56 +18 11 8,940 18,6 17,0 +0,3 98 W mese di Settembre. 7 3 57 +18 12 8,842 18,8 17,2 +0,3 104 W Nella prima colonna dei dati troviamo il 17 3 57 +18 10 8,686 19,2 17,5 +0,2 113 W giorno di riferimento per il mese in corso, 27 3 56 +18 06 8,540 19,5 17,8 +0,2 123 W seguono l’ascensione retta (A.R.), la declinazione (D), la distanza dalla Terra (D.T.), il diametro apparente (D.A.) Urano rispettivamente con i valori equatoriali 1 21 22 -16 07 19,001 3,6 6,0 159 E (eq.) e polari (pol.), la mag-nitudine 7 21 22 -16 11 19,043 3,6 6,0 153 E (Magn.), l’elongazione (Elong.) e la 17 21 20 -16 17 19,136 3,6 6,1 143 E frazione illuminata (F.I.). 27 21 19 -16 21 19,252 3,6 6,1 133 E Nettuno N.B.: i tempi indicati sono in T.U. 1 20 26 -18 59 29,276 2,5 7,7 145 E (Tempo Universale),per ottenere il tempo 7 20 25 -19 01 29,339 2,5 7,7 140 E locale bisogna aggiungere 1 ora quando 17 20 25 -19 04 29,461 2,5 7,7 130 E vige l'ora solare,2 ore quando vige l'ora 27 20 24 -19 05 29,602 2,5 7,7 120 E legale.Le effemeridi di posizione dei pianeti si riferiscono a 0h T.U.;per le congiunzioni planetarie si dà anche Plutone l'elongazione dal Sole: se è piccola,il 1 16 40 -11 16 30,258 0,1 13,7 91 E fenomeno è inosservabile. Si ringrazia la 7 16 40 -11 19 30,299 0,1 13,7 86 E sezione pianeti di Astrofili.org per la 17 16 41 -11 24 30,303 0,1 13,7 76 E cortese collaborazione e la disponibilità dei dati sui pianeti pubblicati su queste 27 16 41 -11 30 30,306 0,1 13,7 57 E pagine. Astroemagazine
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    I due pianetigiganti, come li può osservare chi ha il coraggio di Eventi di Settembre affrontare una levataccia, con un telescopio da 10-15cm, in condizioni di seeing mediocre. giorno per giorno Data Ora(UT) Evento 02 04:30 Giove in quadratura 02 09:00 Plutone in quadratura 04 01:55 Venere in congiunzione con Eta Vir (22' S) 05 01:00 Urano in congiunzione con Iota Cap (40' N) 05 12:09 Plutone in congiunzione con la Luna (7° 24' N) 06 05:00 Mercurio in congiunzione con Beta Vir (2' N) 07 18:00 Giove in congiunzione con Alfa Tau (4° 37' N) 08 08:50 Venere in congiunzione con Gamma Vir (1° 56' S) 09 22:31 Nettuno in congiunzione con la Luna (1° 10' N) 11 01:25 Urano in congiunzione con la Luna (1° 25' N) Saturno in una immagine in tricromia ripresa poco tempo prima di chiudere il numero (dunque “fresca di chip!!”) da RICCARDO 12 08:00 Mercurio al nodo discendente dell'orbita RENZI. L’immagine nonostante le poco favorevoli condizioni di 12 19:00 Saturno stazionario in ascensione retta seeing al momento dell’integrazione, riesce in pieno a valorizzare l’aspetto tipico di Saturno in questo periodo. Infatti 15 00:00 Venere in congiunzione con Theta Vir (1° 08' S) gli anelli hanno una inclinazione molto elevata rispetto al nostro piano di osservazione, tanto da rendere osservabili più 16 07:00 Marte in congiunzione con Alfa Leo (48' N) facilmente le varie divisioni degli stessi. 18 19:00 Venere in congiunzione con Alfa Vir (2° 41' N) 19 01:22 Saturno in congiunzione con la Luna (1° 47' N) 19 19:05 Giove in congiunzione con la Luna (2° 29' N) 22 16:00 Mercurio all'afelio 23 15:00 Mercurio in congiunzione con alfa Vir (39' N) 25 16:42 Marte in congiunzione con la Luna (2° 21' S) 26 11:00 Marte in congiunzione con Rho Leo (1° 10' N) 28 10:00 Venere al nodo discendente dell'orbita 29 12:51 Mercurio in congiunzione con la Luna (7° 39' S) 29 13:00 Giove stazionario in ascensione retta Giove in tricromia in una immagine anch’essa recentissima 30 00:08 Venere in congiunzione con la Luna (5° 16' S) Stesso strumento della foto precedente. Foto RICCARDO RENZI. Ecco come si mostra il cielo ad Ovest alle 19 (TMEC+1h), ora del tramonto, nel giorno15 Settembre per le latitudini centrali italiane. Bassi sull’orizzonte appaiono Venere e Mercurio nella costellazione della Vergine rispettivamente a 11° e 7° sull’orizzonte Astroemagazine
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    6 In alto: Il cielo di metà Settembre così come si mostra ad un osservatore del centro Italia che guarda ad Est nella mezzanotte del 15. Sono da poco sorti i due pianeti giganti del sistema solare: Giove e Saturno rispettivamente a 12° e 17° sull’orizzonte est. Giove a metà mese, di magnitudine –2,1 , sorge pochi minuti prima delle 23 (ora locale) finendo per transitare per il meridiano intorno alle 6 della mattina seguente; Saturno sorge invece intorno alle 22.20 ora locale transitando per le 5.30 del mattino seguente. Ha una magnitudine di +0,2 che manterrà costante per tutta la seconda parte del mese. Entrambi i pianeti si trovano nella costellazione del Toro e giorno 15 hanno una distanza reciproca di circa 10°. A sinistra: Un grafico che mostra le posizioni delle lune galileiane di Giove. Lungo l’asse verticale iniziando dall’alto ogni tacca corrisponde ad un giorno del mese di Settembre. Nel grafico, Giove è sempre compreso tra le due linee parallele azzurre, mentre le quattro curve di colore diverso rappresentano la posizione dei quattro satelliti giorno dopo giorno. In rosso è indicato il satellite IO, in verde EUROPA, in blu GANIMEDE ed in viola CALLISTO. Sono tutte posizioni riferite alla mezzanotte (TMEC) in ora Solare, quindi bisogna tener presente che con l’ora legale in uso bisogna aggiungere un’ora al TMEC del grafico. In pratica, è come se le posizioni graficate siano state riferite alle ore 01.00 AM locale. Astroemagazine
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    7 La cartina raffigural’aspetto del cielo alla mezzanotte (ora locale ottenuta aggiungendo 2 ore al tempo universale) del 15 Settembre per un osservatore posto alle latitudini medie italiane. Lungo la circonferenza ai bordi sono segnati i valori dell’azimut: troverete il NORD corrispondente a 0° posto a destra della cartina, il SUD corrispondente a 180° a sinistra, l’EST a 270° in basso e l’OVEST a 90° in alto. Lo ZENIT corrisponde al centro della cartina. Sono state raffigurate stelle fino ad una magnitudine 4-4.5. AVVISO AI LETTORI DI Astroemagazine L’ ASTROPOSTA DI ASTROEMAGAZINE Dal prossimo numero di AstroE-magazine, Riccardo Renzi e Andrea Tasselli rispondono ai vostri quesiti astronomici in una nuova rubrica: l’ Astroposta dei lettori. Scriveteci all'indirizzo di posta elettronica: astroposta@astrofili.org !!! Riccardo Renzi e Andrea Tasselli Astroemagazine
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    ASTEROIDI del cielodi SETTEMBRE 8 Gli Data AR declinazione r delta mag Elong 22 Kalliope a cura di Luca Izzo 28 Ago 2000 0:30:16 22h53m11.40s -29 47' 51.7" 2.878 1.912 10.6 159.0 l.izzo@libero.it 1 Set 2000 0:30:16 22h49m40.34s -30 06' 20.8" 2.874 1.913 10.7 158.1 5 Set 2000 0:30:16 22h46m07.59s -30 21' 26.2" 2.870 1.918 10.7 156.3 10 Set 2000 0:30:16 22h41m45.51s -30 35' 08.6" 2.864 1.930 10.7 153.2 15 Set 2000 0:30:16 22h37m34.75s -30 42' 51.1" 2.859 1.948 10.8 149.4 20 Set 2000 0:30:16 22h33m42.19s -30 44' 27.7" 2.854 1.971 10.9 145.2 N el mese di Settembre sono 6 gli asteroidi che giungono all'op- posizione superando la 11° 25 30 5 Set Set Ott 2000 2000 2000 0:30:16 0:30:16 0:30:16 22h30m14.00s 22h27m15.67s 22h24m51.49s -30 -30 -30 40' 29' 13' 02.2" 46.1" 59.7" 2.849 2.844 2.839 2.001 2.035 2.074 10.9 11.0 11.1 140.8 136.2 131.6 magnitudine e due di questi, 27 Euterpe 27 Euterpe e 21 Lutetia, 28 Ago 2000 0:30:16 22h56m28.46s -09 23' 38.0" 2.438 1.432 10.0 172.8 raggiungono rispettivamente 1 Set 2000 0:30:16 22h52m43.90s -09 48' 28.6" 2.430 1.422 9.9 176.9 la 9.9 e la 9.5. Per di più 22 5 Set 2000 0:30:16 22h48m54.39s -10 13' 08.8" 2.423 1.416 9.9 176.1 Kalliope è molto vicino a 471 10 Set 2000 0:30:16 22h44m07.81s -10 42' 57.7" 2.414 1.415 10.0 170.5 15 Set 2000 0:30:16 22h39m30.10s -11 10' 46.5" 2.405 1.420 10.2 164.5 Papagena e insieme si 20 Set 2000 0:30:16 22h35m09.86s -11 35' 47.1" 2.395 1.432 10.3 158.6 dirigono verso Sud-Ovest; 25 Set 2000 0:30:16 22h31m15.05s -11 57' 19.5" 2.386 1.450 10.4 152.7 inoltre nei pressi di questi 30 Set 2000 0:30:16 22h27m52.89s -12 14' 51.1" 2.376 1.473 10.5 146.9 due corpi oltre ad esserci 5 Ott 2000 0:30:16 22h25m09.21s -12 27' 59.6" 2.367 1.502 10.6 141.3 Fomalhaut, la stella alfa del Pesce Australe troviamo un 41 Daphne asteroide Near-Earth cros- 28 Ago 2000 0:30:16 00h43m40.29s +03 43' 42.4" 3.185 2.316 12.2 143.5 sing, 4486 Mythra, di cui 1 Set 2000 0:30:16 00h41m42.24s +03 15' 10.9" 3.194 2.292 12.1 148.0 5 Set 2000 0:30:16 00h39m28.60s +02 44' 47.3" 3.202 2.273 12.0 152.6 sono richieste osservazioni 10 Set 2000 0:30:16 00h36m22.46s +02 04' 35.9" 3.211 2.254 12.0 158.4 poichè si conosce la sua 15 Set 2000 0:30:16 00h32m58.96s +01 22' 33.4" 3.221 2.242 11.9 164.2 orbita con una accuratezza 20 Set 2000 0:30:16 00h29m22.66s +00 39' 21.7" 3.231 2.237 11.7 170.1 non elevata. 25 Set 2000 0:30:16 00h25m38.57s -00 04' 13.9" 3.240 2.239 11.6 175.5 A proposito di Near-Earth, la 30 Set 2000 0:30:16 00h21m52.29s -00 47' 24.8" 3.249 2.250 11.6 176.2 NEAT/MSSS survey ha 5 Ott 2000 0:30:16 00h18m09.66s -01 29' 21.2" 3.259 2.267 11.8 170.9 scoperto un asteroide, 2000 4486 Mithra QW7, che nei primi giorni di 28 Ago 2000 0:30:16 22h47m08.03s -32 46' 06.5" 1.147 0.148 12.8 156.5 settembre passerà a soli 0.032 1 Set 2000 0:30:16 22h41m19.81s -28 40' 55.6" 1.188 0.189 13.3 159.6 UA dalla Terra, circa 12 volte 5 Set 2000 0:30:16 22h37m53.71s -25 54' 46.0" 1.229 0.232 13.7 160.4 la distanza Terra-Luna. 10 Set 2000 0:30:16 22h35m27.19s -23 26' 40.9" 1.280 0.288 14.3 159.2 Questo asteroide intor-no ai 15 Set 2000 0:30:16 22h34m20.33s -21 36' 08.2" 1.331 0.347 14.8 156.6 primi giorni di settembre 20 Set 2000 0:30:16 22h34m11.05s -20 07' 38.8" 1.382 0.409 15.3 153.4 raggiungerà la mag. 12.7 ma 25 Set 2000 0:30:16 22h34m48.46s -18 52' 53.0" 1.433 0.474 15.8 149.7 subito calerà di luminosità . 30 Set 2000 0:30:16 22h36m07.08s -17 46' 56.9" 1.483 0.543 16.2 145.9 5 Ott 2000 0:30:16 22h38m02.86s -16 46' 51.9" 1.532 0.614 16.6 142.1 Sono richieste osservazioni di questo asteroide, poichè esso 471 Papagena fa parte della categoria degli 28 Ago 2000 0:30:16 22h52m11.20s -32 25' 29.4" 2.490 1.531 10.1 156.5 Amor, una classe dei Near- 1 Set 2000 0:30:16 22h48m45.25s -32 52' 54.1" 2.482 1.529 10.1 155.3 Earth. 5 Set 2000 0:30:16 22h45m15.95s -33 15' 53.4" 2.473 1.530 10.1 153.4 10 Set 2000 0:30:16 22h40m57.34s -33 37' 50.3" 2.462 1.537 10.1 150.2 15 Set 2000 0:30:16 22h36m50.88s -33 51' 50.0" 2.452 1.549 10.2 146.5 20 Set 2000 0:30:16 22h33m05.26s -33 57' 42.6" 2.441 1.567 10.2 142.5 25 Set 2000 0:30:16 22h29m48.29s -33 55' 32.0" 2.431 1.589 10.3 138.2 30 Set 2000 0:30:16 22h27m06.87s -33 45' 33.9" 2.421 1.616 10.4 133.9 5 Ott 2000 0:30:16 22h25m06.29s -33 28' 16.5" 2.411 1.647 10.4 129.5 55 Pandora 28 Ago 2000 0:30:16 23h34m22.68s -08 42' 41.9" 2.410 1.425 11.0 163.4 1 Set 2000 0:30:16 23h31m07.78s -08 52' 25.4" 2.407 1.411 10.9 167.8 5 Set 2000 0:30:16 23h27m40.59s -09 02' 06.2" 2.404 1.402 10.8 171.9 10 Set 2000 0:30:16 23h23m10.92s -09 13' 31.8" 2.401 1.396 10.7 175.2 15 Set 2000 0:30:16 23h18m37.59s -09 23' 31.0" 2.397 1.397 10.7 172.7 20 Set 2000 0:30:16 23h14m09.38s -09 31' 24.0" 2.394 1.404 10.9 167.6 25 Set 2000 0:30:16 23h09m55.00s -09 36' 36.5" 2.391 1.417 11.0 162.1 30 Set 2000 0:30:16 23h06m02.90s -09 38' 39.1" 2.388 1.436 11.1 156.4 5 Ott 2000 0:30:16 23h02m40.50s -09 37' 09.7" 2.385 1.462 11.2 150.9 88 Thisbe 28 Ago 2000 0:30:16 00h19m01.53s +10 58' 28.4" 2.412 1.512 10.6 145.4 1 Set 2000 0:30:16 00h16m46.96s +10 54' 17.9" 2.417 1.492 10.6 149.6 5 Set 2000 0:30:16 00h14m12.96s +10 46' 48.4" 2.422 1.476 10.5 153.9 10 Set 2000 0:30:16 00h10m37.83s +10 32' 59.5" 2.428 1.460 10.4 159.2 15 Set 2000 0:30:16 00h06m43.90s +10 14' 37.5" 2.434 1.451 10.3 164.2 20 Set 2000 0:30:16 00h02m38.65s +09 52' 16.4" 2.441 1.448 10.2 168.7 25 Set 2000 0:30:16 23h58m30.17s +09 26' 39.4" 2.447 1.451 10.1 171.1 30 Set 2000 0:30:16 23h54m27.19s +08 58' 40.0" 2.454 1.461 10.2 170.0 5 Ott 2000 0:30:16 23h50m38.33s +08 29' 20.4" 2.460 1.478 10.3 166.1
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    9 9 O ggett i D eep- S ky NEL CIELO DI SETTEMBRE I l cielo di fine estate che ci mostrano le notti di Settembre, porta con se molti oggetti “deep-sky” che hanno da sempre affascinato astronomi, astrofili o semplici curiosi del cielo grazie alla loro notevole spettacolarità . Alcuni infatti nelle notti con un buon seeing sono ben visibili anche ad occhio nudo, altri sono tra gli oggetti più “fotografati” dagli astrofotografi di tutto il mondo proprio grazie alla loro bellezza. In queste pagine, oltre che a trovare una tabella riassuntiva dei dati per individuare ed osservare questi splendidi oggetti, troverete alcune notizie interessanti che corredano una loro galleria di foto. M34 è un ammasso aperto non troppo esteso che può essere osservato in un telescopio amatoriale con buoni risultati. Comunque anche l'osservazione effettuata con un buon binocolo non è deludente. Catalogo Nome Cost. A.R. Dec. Mag. M34 Perseo 2h38m +42°34' 5.05 M52 Cassiopea 23h22m +61°19' 7.03 M103 Cassiopea 1h30m +60°27' 7.04 M31 Galassia di Andromeda Andromeda 0h40m +41°0' 3.08 M2 Acquario 21h31m -1°3' 6.03 M45 Pleiadi Toro 3h41m +23°58' 1.06 M1 Nebulosa del Granchio Toro 5h31m +21°59' 8.04 M27 Nebulosa Manubrio Volpe 19h57m -22°35' 7.06 M57 Nebulosa Anello Lira 18h52m +32°58' 9.03 M29 Cigno 20h22m +38°22' 7.01 M39 Cigno 21h30m 48°13' 5.02 NGC7000 Nebulosa Nord America Cigno 20h58m +44°20' 6.00 M13 Ercole 16h40m +36°33' 5.07 M92 Ercole 17h16m +43°12' 6.01 La tabella riporta l’elenco degli oggetti visibili nelle notti di settembre. Insieme al numero di Catalogo, vi sono altri dati utili come il nome “comune” dell’oggetto, o la costellazione di appartenenza. Infine non mancano le coordinate equatoriali (Ascensione Retta e Declinazione) e la magnitudine visuale dell’oggetto. Astroemagazine
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    10 10 M52 è un ammasso aperto poco esteso che può già M103 è un altro ammasso aperto che per via delle sue essere scorto in un binocolo ma conviene osservare dimensioni dovrebbe essere osservato con un con un telescopio anche se amatoriale. telescopio di almeno 10 cm di diametro. La galassia di Andromeda è la galassia più facilmente M2 è un bel ammasso globulare che può essere visibile in cielo vista la sua luminosità. Si trova a 2.2 osservato molto facilmente anche con un binocolo. milioni da noi e già nelle foto a lunga posa con un obbiettivo da 70-80mm si mostra in tutta la sua bellezza. L'ammasso aperto delle pleiadi è uno dei più famosi sia per la sua luminosità sia per le sue caratteristiche peculiari. Esso infatti già ad occhio nudo si mostra in un gruppo di 6/7 stelline blu. Con un binocolo è già possibile intravedere la nube blu che circonda queste stelle molto giovani.
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    11 11 M27 La nebulosa manubrio è una delle nebulose planetarie più facilmente individuabili nel cielo. Per scorgerla è già sufficiente un buon binocolo ma per vedere qualche particolare bisogna attrezzarsi di un telescopio con un diametro di 9/10cm. M1 La nebulosa del granchio è una delle più famose e facilmente individuabili resti di supernova, non ché uno dei più "nuovi" essendo scoppiata nel 1054. M29 (in alto) ed M39 (in basso) sono due ammassi aperti già visibili in un binocolo che non hanno bisogno di alcuna nota particolare. M57 La nebulosa ad anello è una delle più famose nebulose planetarie di tutto il cielo ma essendo di nona magnitudine è difficilmente individuabile da un osservatore poco esperto.
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    12 12 NGC7000 La nebulosa Nord America è una nebulosa diffusa che prende il suo nome dalla sua particolare forma. Comunque anche se è di sesta magnitudine non è facile scorgerla essendo molto estesa. I migliori strumenti per osservarla sono i binocoli anche se rende meglio in riprese fotografiche con pose abbastanza lunghe. M92 è un ammasso globulare che anche se meno famoso di M13 merita ugualmente un'occhiata anche se con un semplice binocolo. M13 è uno degli ammassi globulari più famosi del cielo non ché uno dei più luminosi. Si scorge già ad occhio nudo ma è solo con un binocolo che si comincia ad appezzare. Con un telescopio amatoriale è già possibile separare qualche stella dell'ammasso. Astroemagazine
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    13 VARIABILI a cura di Luca Izzo l.izzo@libero.it Nella costellazione del Perseo vi è una stella che varia Ecco una lista di variabili ad eclisse da osservare. periodicamente la propria luminosità: tale stella è Algol, la Le date indicano i minimi osservabili, in assenza di Luna o in modo Beta del Perseo ed è una variabile ad eclisse. tale che la Luna non disturbi molto l'osservazione. Cosa è una variabile ad eclisse? E' una stella doppia stretta, la cui variabilità dipende Stella Min Ora TU dd mm yy essenzialmenteda un effetto geometrico di mutua occultazione. Beta Lyr 54,28 23 28 8 2000 Non è una variabile fisica, dunque. 0,43 21 23 9 2000 La variazione luminosa avviene in queste stelle per il fatto che 33,51 19 6 10 2000 il loro piano orbitale contiene la visuale, o è molto prossimo ad Beta Per 11,76 3 10 9 2000 essa. Ne consegue che ad ogni semirivoluzione una delle due stelle passa, in tutto o in parte, davanti all'altra e la occulta, di (Algol) 49,60 20 15 9 2000 modo che la luce, che prima proveniva da entrambe le stelle, 43,14 1 3 10 2000 ora proviene da una sola di esse, quella che sta di fronte 32,06 22 5 10 2000 all'altra rispetto a noi, o tutt'al più dalla stella occultante e da 20,98 19 8 10 2000 parte di quella occultata. TW Dra 14,19 2 3 9 2000 Quando avviene l'occultazione, il flusso luminoso proveniente 36,06 21 5 9 2000 dalla stella binaria, che però all'occhio e anche al telescopio 25,42 22 19 9 2000 appare singola, diminuisce e la curva di luce presenta un 14,79 23 3 10 2000 minimo, tanto più profondo quanto più è brillante è la stella 36,66 18 6 10 2000 occultata rispetto a quella che le sta passando davanti. A seconda delle circostanze delle circostanze dell'occultazione U Cep 0,41 0 30 8 2000 (chiamata impropriamente eclisse) si hanno 3 diversi tipi di 40,50 23 3 9 2000 variabile ad eclisse: 20,84 22 23 9 2000 1) le variabili tipo Algol (EA) 0,93 22 28 9 2000 2) le variabili tipo Beta Lyrae (EB) 41,02 21 3 10 2000 3)le variabili tipo W UMa (EW) 21,10 21 8 10 2000 Descriveremo in un altra occasione le caratteristiche di tali RZ Cas 15,82 21 1 9 2000 classi, adesso parliamo del loro studio, fotometrico (della curva 41,68 20 7 9 2000 di luce) e spettroscopico (del loro spettro). 33,38 19 19 9 2000 Analizzando questi dati si può risalire alla massa e ai raggi di queste stelle. 59,23 18 25 9 2000 Il tempo di rivoluzione è uguale al periodo che si deduce dalla 40,40 23 26 9 2000 curva di luce, e la misura relativa dei raggi delle due stelle si 25,08 18 1 10 2000 può ricavare dalla durata delle eclissi. Inoltre, dalladalla 50,94 17 7 10 2000 diversa profondità dei minimi di luce si può risalire alla 32,11 22 8 10 2000 temperatura delle singole componenti del sistema. RS CVn 42,31 22 2 9 2000 La velocità con cui ogni stella percorre la sua orbita e le 26,55 22 26 9 2000 dimensioni di questa si possono poi ottenere dalla misura 35,40 17 1 10 2000 dell'effetto Doppler nello spettro. Con questi dati si può infine U Crb 3,66 20 3 9 2000 ricavare la massa del sistema, applicando la terza legge di Keplero : questa legge dice che, nel caso di due corpi in orbita U Oph 51,15 19 31 8 2000 l'uno attorno all'altro, il periodo di rivoluzione è determinato WW Cyg 17,55 20 6 9 2000 dalle dimensioni dell'orbita e dalla somma delle loro masse. 10,35 19 16 9 2000 Sappiamo così che Algol è composto da due stelle separate 3,15 18 26 9 2000 l'una dall'altra da una distanza di poco superiore alla somma 40,75 1 30 9 2000 dei loro raggi : un sole azzurro ad altissima temperatura 33,56 0 10 10 2000 superficiale che gira a soli 10 milioni di km da un sole giallo- rossastro, molto meno brillante ma alquanto brillante e freddo, di raggio 3.5 volte quello del Sole. L’illustrazione mostra alcune confi- gurazioni di occultazioni che avvengono in un sistema binario. La nana gialla orbitando attorno ad una gigante rossa determina prospetticamente per noi osservatori della Terra una variazione di luminosità che può essere osservata e misurata con opportuni metodi. Astroemagazine 13
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    14 1 OGGETTO DEL MESE ESO 184-G82 G R B E D IP E R N O V A E A D U E P A S S I D A C A S A ! a cura di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it Fig.1 Foto HST Immagine in alta risoluzione ripresa il 12 giugno dallo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) del telescopio spaziale Hubble; evidente l'altissima definizione ottenuta, specie nei riquadri contenenti i dettagli. CARATTERISTICHE FISICHE: POSIZIONE: Tipologia oggetto : galassia a spirale barrata Costellazione : Telescopio Catalogazione : ESO 184-G82; EOP 184-82 Coordinate equatoriali : Dimensioni angolari: 0,7' x 0,5' RA = 19h 35m 03.2s Distanza : 125 milioni di anni luce Dec= -52° 50' 46" Redshift (velocità di recessione equivalente) : 2528 Km/s (elioc.) Caratteristiche di osservabilità : non visibile dalle nostre latitudini L’ellisse bianca mostra la posizione geocentrica della piccola galassia ESO 184-G82. Le dimensioni non sono in scala. Astroemagazine
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    15 ESO184-G82 DETTAGLIO INTERESSANTE: Tipologia oggetto: gamma ray burst; supernova Ic Catalogazione: GRB 980425; SN 1998bw Emissioni elettromagnetiche: radio, ottica, gamma Coordinate equatoriali sorgente radio: RA= 19h 35m 03.31s ; Dec= -52° 50' 44.70" Coordinate equatoriali sorgente ottica: RA= 19h 35m 03.31s ; Dec= -52° 50' 46.10" Coordinate equatoriali sorgente gamma: RA= 19h 34m 54s ; Dec: -52° 49' 09" Magnitudine visuale max apparente: 13.5 Magnitudine assoluta (per costante di Hubble=100): -18.5 Note speciali: primo GRB a poter essere studiato ed osservato in dettaglio Le due coppie di immagini mostrano la galassia ESO 184-G82 prima e durante l'esplosione di GRB 980425/SN 1998bw. DESCRIZIONE ugualmente non trascurabile), tanto da indurre la maggioranza All'inizio del cretaceo, quando sulla terra erano ancora i dinosauri della comunità scientifica internazionale ad accettare per vera a dominare il pianeta ed i progenitori della specie umana avevano l'ipotesi, già da tempo avanzata, di una stretta correlazione tra le le sembianze di roditori, una delle galassie che si affacciano sul esplosioni di stelle supermassicce ed i gamma burst. A suggerire nostro "cortile di casa" cosmico, ESO 184-G82, fu teatro di questa conclusione, inoltre, contribuì il rapporto fra le luminosità un'esplosione tra le più violente che si manifestino nell'intero intrinseche rilevate per le due osservazioni. Se è vero, infatti, che universo. 125 milioni di anni più tardi e più precisamente il 25 SN 1998 bw era una stella dotata di una massa pari a ben 40 aprile 1998, dopo un viaggio di ben 38Mpc (Megaparsec), un volte quella del nostro Sole, rendendo il suo finale, spettacolare fiotto di radiazioni elettromagnetiche emesse in quei remoti istanti, collasso più propriamente un'esplosione di ipernova (supernova investirono la terra, per concludere il loro glorioso viaggio, Ic), è anche vero che le caratteristiche di GRB 980425 apparvero catturate dai sensori CCD di bordo dell'osservatorio orbitale per le subito peculiari; data la ridotta distanza (appena 125 milioni di radiazioni ad alta energia Beppo-Sax. anni luce) ci si sarebbe infatti aspettati una luminosità da 1000 ad Ciò che vide il satellite in quegli istanti, fu il lampo gamma (in 1000000 di volte maggiore di quella osservata, compatibilmente inglese Gamma Ray Burst, GRB) oggi catalogato come GRB con l'intensità energetica media di un GRB. Ai due eventi 980425. Per quanto esotici ed ancora in parte misteriosi, eventi di apparivano quindi attribuibili emissioni energetiche analoghe, o questo tipo sono relativamente comuni nel cosmo, tanto che nel comunque comparabili. corso di 33 anni di studi in materia, ben 3000 sono state le Le fasi finali attraversate dalla stella al momento del collasso non osservazioni condotte su GRB. sono ancora state delineate con esattezza, ma recentemente un Ciò che rese questo fenomeno un evento speciale, furono le nuovo elemento si è aggiunto al bagaglio di conoscenze acquisite osservazioni condotte in seguito. in merito: la precisa identificazione della regione in cui il terribile Nella medesima porzione di cielo infatti, appena poche ore più scoppio ebbe luogo. Si tratta di una zona ad elevato tasso di tardi, anche gli osservatori astronomici al suolo notarono un formazione stellare, posta su uno dei bracci della galassia; qui, fenomeno piuttosto insolito. Agli occhi di T. J. Galama, P. M. una nube di idrogeno avvolge alcune stelle giganti rosse, ed in Vreeswijk, E. Pian, F. Frontera, V. Doublier e J.-F. Gonzalez, al essa trova posto anche una compatta sorgente di radiazioni, con lavoro presso l'osservatorio ESO NTT, si rese visibile una ogni probabilità il residuo dell'astro esploso. supernova di 16ma magnitudine, dotata di elevatissima luminosità Frutto di queste ulteriori scoperte sono state, il 12 giugno scorso, intrinseca: SN 1998bw. le riprese ad altissima risoluzione di ESO 184-G82, ultimo La possibilità che effettivamente vi fosse un legame fisico tra i due episodio di questa lunga storia; ottenute con lo Space Telescope eventi registrati, apparve subito molto elevata (ad una casuale Imaging Spectrograph (STIS) del telescopio spaziale NASA/ESA vicinanza prospettica fu in seguito attribuita una probabilità pari a Hubble, queste immagini sono le prime a consentire un così una parte su 10000, valore decisamente molto basso, anche se elevato dettaglio per lo studio di fenomeni GRB, solitamente Astroemagazine
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    16 collocabili a distanzecosmologiche, e quindi fuori portata anche http://astro.caltech.edu/~jsb/iauc.html per i maggiori telescopi al mondo. Considerazioni più generali, ESA Hubble Information Centre: basate sulla bassa luminosità intrinseca (per quei fenomeni) di http://hubble.esa.int/hubble/news/index.cfm?oid=21205 GRB 980425, inducono a ritenere di aver addirittura scoperto una Johns Hopkins University/Cristina Oliveira personal web page: nuova classe di lampi gamma, che seppur inosservabili a causa http://www.pha.jhu.edu/~oliveira/GRB-SN.html della loro scrasa potenza, potrebbero manifestarsi ESO Homepage in Santiago/Olivier R. Hainaut personal web page: frequentemente in ogni angolo del cosmo. http://sc6.sc.eso.org/~ohainaut/SN/ Il team di ricercatori europei che hanno condotto queste ricerche, Anglo-Australian Observatory (AAO) Science: è composto da Stephen Holland (Danish Centre for Astrophysics), http://www.aao.gov.au/local/www/sne/98bw/environment.html Jens Hjorth e Johan Fynbo (Università di Copenhagen), Bjarne Thomsen (Università di Aarhus), Michael Andersen (Università di Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove vive e Oulu), Gunnlaugur Björnsson (Università d'Islanda), Andreas studia. Da anni si interessa di fisica ed astronomia, con Jaunsen (Università di Oslo), Priya Natarajan (Università di particolare attenzione verso le dinamiche del collasso Cambridge & Yale) e Nial Tanvir (Università di Hertfordshire). stellare; partecipa all'attività dell'A.A.T. (Associazione Astrofili Trevigiani), ed è contattabile al BIBLIOGRAFIA seguente indirizzo internet: Circolari IAU #6903 e #6899: z.luca81@libero.it AVVISO AI LETTORI Serate in Chat su #astronomia Ecco le date dei primi tre appuntamenti di queste interessanti serate tra astrofili: 6 Settembre Il sole 13 Settembre Le eclissi solari 20 Settembre Gli spettri delle stelle Vi ricordo che il calendario potrebbe essere modificato nel tempo per questo vi ricordo di visitare in maniera periodica il sito http://astrofili.org/~chat/ invece per avere informazioni più precise sulle serate mandate una mail direttamente a Cammarata Saverio all'indirizzo saverio@astrofili.org . Saverio Cammarata Astroemagazine
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    17 SITO DEL MESE a cura di Luca Zanchetta z.luca81@libero.it STUDENTS FOR THE EXPLORATION AND DEVELOPMENT OF SPACE Il sito che questo mese vi proponiamo, si presenta davvero Ad attirare l'attenzione prima di ogni altro oggetto, è una denso di contenuti. Armatevi dunque di carta e penna (o casella a scorrimento, all'interno della quale sono presenti anche solo limitatevi ad impugnare un mouse ed inserire il una serie di nominativi, corrispondenti alle sezioni di SEDS collegamento fra i preferiti); in esso potreste trovare molto sparse per il globo. Muovendosi poi con il mouse ed più di quanto cerchiate!!! esplorando rapidamente il menù principale, appare subito "SEDS, Students for the Exploration and Development of evidente la mole di informazioni proposte: la struttura Space", questo il suo nome, è un'interessantissima iniziativa ipertestuale è organizzata per settori, dei quali il più ricco, relativa alla divulgazione scientifica, gestita e creata da un "Astronomy", contenente ben 13 sottounità ciascuna gruppo di studenti statunitensi e sorta nel 1980 con il concepita per essere una pagina web sostanzialmente patrocinio di MIT ed Università di Princeton. L'associazione autonoma. è costituita da un insieme di pagine presenti in istituti di tutto il mondo, organizzate secondo una struttura gerarchica cui fa capo www.seds.org, sito gestito ed ospitato dall'Università ASTRONOMY ASTRONOMY dell'Arizona. Tra queste, dedi- Andiamo ad esplorarne i contenuti. cate ad esempio al- la fisica dei pia- neti, ad oggetti LA HOME PAGE deep-sky, all'eso- Avuto accesso all'home page, il primo impatto può non essere biologia ecc..., entusiasmante, a causa di una struttura grafica essenziale, alcune spiccano scarna, fin troppo povera per le potenzialità del sito. per essere parti- colarmente ricche e complete; "Nine Planets Solar Sy- stem Tour", per iniziare, cui si può Fig.2 La locandina del SEDS accedere con un "click" alla prima voce del menù, espone un ricco insieme di dati, riguardanti non solo la fisica dei pianeti, come suggerisce il titolo, ma del nostro sistema solare in genere (satelliti, pianetini, comete...), per giungere sino al mezzo interplanetario, allo spazio esterno (fascia di Kuiper, nube di Oort), addirittura ad altri sistemi planetari. In sostanza un vero e proprio tour, per l'appunto, attraverso le conoscenze scientifiche, storiche e mitologiche relative agli oggetti astronomici a noi più prossimi. La pagina, gestita da Bill Arnett, è anche dotata di "mirror sites", siti alternativi, tramite i quali è possibile accedere a copie della medesima produzione, dislocate in zone del pianeta lontanissime le une dalle altre; un elenco di tali URL è disponibile in appendice al sito, assieme a molte altre utilità. Ben tre sono inoltre i database di oggetti celesti inseriti nell'home page: Ngc 2000 Browser, Messier Deep-Sky Catalog e The Web Nebulae. La prima di queste tre sezioni si occupa di fornire al navigante un completo atlante astronomico interattivo, relativo agli oggetti del profondo cielo presenti nel catalogo di Messier (M), di Dreyer (NGC) e nei suoi supplementi "Index Catalogue" (IC ed IC II). Inserendo semplicemente il codice di catalogazione dell'oggetto desiderato, è possibile ottenere una sintetica tabella che descrive i caratteri fondamentali dell'oggetto ed un collegamento ipertestuale ad un sito presso cui è disponibile l'immagine relativa, tratta dalla "Digitalized Sky Survey" (DSS). Da non trascurare, infine, la breve sezione tematica degli onnipresenti links, contente riferimenti ad alcune tra le migliori produzioni analoghe realizzate nella Fig.1 La schermata principale del sito SEDS.org. Evidente la grande rete. vastità del suo menù. Astroemagazine
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    18 Fig.3 Un esempio delle pagine prodotta da "Nine Planets Solar System Tour"; in questo caso il soggetto è Giove. Da segnalare è anche la pagina dedicata al celeberrimo i dati fisici e geocentrici salienti, le principali strutturazioni catalogo Messier, contente affascinanti fotografie e morfologiche ed una sintetica descrizione degli oggetti descrizioni dei 110 oggetti, nonché una breve storia della loro presentati. Scorrendo la pagina, appaiono infine delle catalogazione. Splendida l'immagine di apertura, la quale, pur miniature, inserite in vece delle rispettive gigantografie per priva di utilità pratica, raccoglie in un unico "poster" tutto il non appesantire il collegamento; cliccando in corrispondenza catalogo, con un immenso valore estetico; di essa una di ciascuna di esse, è infatti possibile ottenere le immagini versione più ampia è disponibile cliccando sul rispettivo complete, che pur raggiungendo dimensioni medie non collegamento presente in "Other Options"; una vera chicca! eccessivamente consistenti, si rivelano di assoluto splendore. Chiude la serie dedicata al profondo cielo "The Web Ancora una volta il tocco estetico di Bill Arnett. Nebulae". Sotto questa dicitura si cela la catalogazione Particolarmente affascinante anche il settore relativo digitale delle più famose, interessanti e spettacolari all'esobiologia, contenente un'efficace descrizione di storia, formazioni celesti nebulari, eseguita con attenzione speciale metodo e stato attuale del celeberrimo progetto SETI, pur se alla raccolta fotografica e CCD; in apertura, si possono notare presenti anche solo come link. Un'utilità, questa, comunque Fig.4 Alcune immagini di M16 tratte da differenti unità di SEDS.org. Astroemagazine
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    19 di riferimento peri non Se in questa marea di addetti ai lavori, data la informazioni non semplicità delle trattazioni sapete più come e la completezza della orientarvi, non c'è che panoramica gettata sulle da inserire la parola principali fonti informative chiave nella relativa in materia. Molto interes- casella a fondo santi e sicuramente da pagina; il motore di citare anche le sezioni ricerca esplorerà per dedicate all'impatto della voi. cometa Shoemaker-Levy 9 Per maggiori infor- su Giove, la finestra mazioni sul progetto, sullo Hubble Space sono dispo-nibili nel Telescope, l'impressionante sito tutti i pagina dei links "Hot Topics", collegamenti relativi a suddivisa per categorie e per fianco del menù singoli argomenti. principale. Agli autori di SPACE www.seds.org vanno i ringraziamenti della Pur più ristretta della redazione. precedente area tematica quanto ad estensione (fatto palesemente riscontrabile anche solo osservando il menù), la sezione dedicata all'esplorazione spaziale ed all'astronautica si rivela densa di argomenti, a cominciare da "Space Images Archive". In questo settore sono ancora una volta le immagini a farla da BIBLIOGRAFIA WEB padrone, in una raccolta accuratamente organizzata e SEDS home page: http://www.seds.org classificata, i cui argomenti spaziano dalle immagini del Sole More about SEDS: http://www.seds.org/seds alla cosiddetta "Space Art", dalle navicelle spaziali ai What is SEDS?: http://www.seds.org/seds/aboutseds.html "Supercomputer"; è anche attivo un servizio di ricerca per SEDS FTP site: ftp://ftp.seds.org/ parole chiave, davvero utile per districarsi. National SEDS newsgroup: news:///bit.listserv.seds-l Continuando il nostro percorso, possiamo poi imbatterci nella Local UA SEDS newsgroup: pagina di Jeffrey A. Blanchard intitolata "Space Research and news://news.arizona.edu/uofa.group.seds Tecnology Transfer", ampia ed articolata, dedicata alla Space Images Archive: http://www.seds.org/images/ presentazione (rivolta tendenzialmente al grande pubblico) Space Technology Transfer: delle ricadute civili conseguenti ai programmi spaziali. http://www.seds.org/technology/ Strutturate in maniera reciprocamente opposta, sono da Mars Exploration Page: ricordare anche le pagine dedicate rispettivamente alla Luna e http://www.seds.org/~spider/mars/mars.html a Marte: la prima contiene brevi paragrafi in grado di Lunar Resources: http://www.seds.org/~rme/lunar.html riassumere, con trattazioni a volte non elementari, buona Shuttle Schedule: http://www.seds.org/~spider/shuttle/ parte degli aspetti inerenti la sua esplorazione, le risorse shusche.html ottenibili ed i possibili impieghi del nostro satellite naturale a Nine Planets Solar System Tour: fini scientifici. Per contro, "Mars Exploration Page" contiene http://www.seds.org/nineplanets/nineplanets/nineplanets.html una quantità vastissima di links, il cui scopo è consentire Messier Deep-Sky Catalog: http://www.seds.org/messier/ l'approfondimento delle singole tematiche. Best of the Space Telescope: http://www.seds.org/hst/ Interessante infine anche la pagina "Shuttle Schedule", nella The Web Nebulae: http://www.seds.org/billa/twn/ quale vengono esposti i piani di lancio delle missioni Shuttle NGC 2000 Browser: non ancora effettuate, da qui al 2001. http://www.seds.org/~spider/ngc/ngc.html SETI: The Search for Extra-Terrestrial Intelligence: INOLTRE... http://www.seds.org/~rme/seti.html Comet SL9 Archive: http://www.seds.org/sl9/sl9.html Le risorse del sito non si esauriscono tuttavia qui; SEDS Hot Topics: http://www.seds.org/galaxy/hottopics.html possiede infatti, oltre a ben due newsgroup, anche un sito Ascending Node Newsletter: http://www.seds.org/node/ FTP ed un interessantissima rubrica, "Ascending Node", Astronomy Software: presso cui vengono pubblicate notizie aggiornate di scienza e http://www.seds.org/billa/astrosoftware.html tecnologia. E' possibile anche sottoscrivere la mailing list Orbiting Astronomical Telescopes: relativa, semplicemente inviando un messaggio contenente http://www.seds.org/~spider/oaos/oaos.html come corpo "subscribe anode" al seguente indirizzo internet: The World's Largest Telescopes: Majordomo@seds.org. Periodicamente verrà inviata anche la http://www.seds.org/billa/bigeyes.html versione e-mail delle news presentate nel web. Concludiamo il nostro itinerario con le utilità di "Resource Luca Zanchetta è nato nel 1981 a Treviso, dove vive e studia. Da Guides", delle quali mi limito a consigliare "Astronomy anni si interessa di fisica ed astronomia, con particolare Software", “Orbiting Astronomical Telescopes” e "The attenzione verso le dinamiche del collasso stellare; partecipa World's Largest Telescopes", ricche di curiosità ed elementi all'attività dell' A.A.T. (Associazione Astrofili Trevigiani), ed è utili. contattabile al seguente indirizzo internet: z.luca81@libero.it Astroemagazine
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    20 OSSERVAZIONI Osservare I domi lunari possono essere spiegati come rigonfiamenti del suolo, causati dall'intrusione a bassa profondità del IL DOMO DI magma che non è riuscito ad effluire in superficie. Le caratteristiche geologiche dei domi e le tecniche di osservazione KEPLER sono state esposte in alcuni nostri lavori recenti, che sono riportati in bibliografia. Ricordiamo che l' osservazione dei di Raffaello Lena gibbidomine@libero.it domi necessita di luce radente; in e Piergiovanni Salimbeni Thedreamland@libero.it tale condizione sarà visibile la loro ombra curvilinea. Kepler è un interessante cratere di impatto visibile al C omincia da questo numero della rivista una rubrica dedicata ai domi lunari, principale campo di studio decimo giorno di lunazione. Appena a nord-ovest di del nostro gruppo il Geologic Lunar Researches Kepler è facilmente osservabile un domo di 14 km. group, che vi invitiamo a visitare alla pagina web Esso è localizzato ad una longitudine di 39.04 ° W e ad una latitudine di 8.04° N. http://digilander.iol.it/gibbidomine Se le condizioni di illuminazione sono favorevoli è possibile osservare una depressione centrale sulla Siamo convinti che numerosi astrofili potranno trovare sommità. Segnalazioni di questo tipo sono giunte da chi elementi utili per l'approfondimento di queste strutture scrive e da una immagine registrata da Badalotti (vedi fig lunari ed apprendere una metodologia di indagine che il 1,2,3). GLR ha sviluppato nel corso della collaborazione con Segnalazioni analoghe sono giunte dall'ALPO. Per l'ALPO. esempio, Craig MacDougal in una sua nota sul domo L'aver scelto questo mezzo di comunicazione On Line ha riporta (april, 6, il preciso significato di rivolgersi, in maniera capillare, a giugno, 1990 5.16 futuri ( e speriamo convinti) astrofili che intendono UT) testualmente : avvalersi di un programmo osservativo specifico. the depression is In questa nota, pertanto, intendiamo fornire una guida more of a small flat sistematica all'osservazione di un domo, in modo da spot. agevolare il lettore ad individuare la struttura e studiare le Questo dettaglio è sue caratteristiche fisiche, sia con metodi visuali che ben visibile dall'im- CCD. Saremo lieti di ricevere le vostre osservazioni che magine processata saranno inserite e commentate nei prossimi numeri di (Fig 3,4). astroemagazine e , in caso di particolare interesse, Recentemente sono utilizzate anche nei nostri reports. apparse su alcune Ricordiamo che i domi lunari si presentano come riviste delle note bassorilievi cupoliformi e, quindi, differenti dagli ordinari riguardanti un parti- rilievi collinari, la cui forma è generalmente più colare rilievo com- irregolare. I domi lunari vengono in genere associati a Fig. 4 Immagine in negativo del plesso localizzato a piccoli vulcani a scudo e, a volte, è osservabile la –la Fig. 3 nord-est di Kepler, presenza di un craterino sommitale. In alcuni casi, i domi cioè a longitudine di Fig.1 Piergiovanni Salimbeni -30 novembre 1998 alle 19.20 UT SCT 200 mm f/10 at 400 x seeing II Antoniadi; Fig.2 Raffaello Lena- 26 aprile 1999 alle 21 UT. SCT 250 mm f/10 at 278x seeing II Antoniadi april 26 1999 (21 UT) Fig.3 Francesco Badalotti elaborazione del domo di kepler ripresa con SCT 250 mm f/10 Astroemagazine
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    21 Fig 5Francesco Badalotti- 14 agosto 1997 alle 23,10 UT- SCT 250 mm f/10 e videocamera videosys. 38.16°W e latitudine di 9.15° N. Essa è una struttura particolarmente appariscente come evidenziabile da alcuni frames di Badalotti (Fig. 5). Evidenti alcune differenze di albedo. Questo rilievo non è un domo perchè, grazie ad una serie di osservazioni condotte dal GLR group: 1) In luce radentissima compare un'ombra a punta molto estesa, tipica cioè di un apparato collinare più alto (fig 6) avente quindi una pendenza piu' pronunciata; 2)Esso è ovale con un rapporto assemaggiore/asseminore> 2. Precisiamo, infatti, che l'ALPO non considera un domo una struttura il cui rapporto tra gli assi è >2 e la pendenza media (slope), ricavabile dall'estensione delle ombre, sia Fig. 6 Piergiovanni Salimbeni - 15 febbraio 2000 alle maggiore di 5°. 20.30 UT (SCT 200 mm f/10 a 200x seeing II Tale rilievo è un punto alto, probabilmente parte del Antoniadi bordo di un cratere ricoperto dalla lave, così come il Mons Piton è il punto alto di uno degli anelli interni del Raffaello Lena , insieme a Piergiovanni Salimbeni, ha bacino Imbrium. fondato il Geological Lunar Researches Group un gruppo di L'apparenza non è pronunciata anche a causa della studio lunare che si avvale della partecipazione di astrofili probabile copertura dovuta alle ejecta originate italiani ed esteri. dall'impatto che portò alla formazione di Kepler. Il campo di azione del GLR group è lo studio dei domi lunari, caratteristiche geologiche e interpretazioni di Bibliografia presunte anomalie (TLP). Ha pubblicato articoli per Coelum, Nuovo Orione, - I domi lunari, Nuovo Orione,Numero 093 di FEB 2000- Astronomia UAI e, recentemente, Pagine040-043 collabora con l'ALPO con la - I misteriosi rilievi di Tolomeo, Nuovo Orione, Numero quale ha in corso di pubblicazio- 097 di GIU 2000- Pagine 054-057 ne una serie di articoli. - Disegnare il paesaggio Lunare, Nuovo Orione , Numero Chiunque può partecipare alle 089 di OTT 99 - Pagine 052-057 attività GLR. -Reports sul GLR group http://digilander.iol.it/gibbidomine Email gibbidomine@libero.it sito web GLR http://digilander.iol.it/gibbidomine Astroemagazine
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    22 NOTIZIARIO La Supernova 2000cr in NGC 5395 di Marco Migliardi e Alessandro Dimai L ’andava ripetendo da mesi, anche in ci siamo detti alle 22,30, appena iniziato immagini di confronto non erano il quelle lunghe settimane di maggio a fotografare le prime galassie e aver massimo; solo la nostra foto del 3 giugno piene di pioggia e di nuvole, durante constatato che il seeing era ottimo. Ma in ci confortava perché non vi scorgevamo le quali l’osservazione del cielo era realtà non abbiamo neppure dovuto nessun oggetto puntiforme. Stacchiamo diventato un pallido ricordo. Ormai gli aspettare troppo. Una ventina di allora il collegamento con il Col Drusciè credevano in pochi, ma lui, Alessandro immagini ed era già il turno delle e cominciamo la ricerca su Internet. (Dimai, n.d.r.) rimaneva sicuro di sé: bellissime galassie interagenti Dapprima, come d’abitudine, cerchiamo “Prima di luglio ne scopriamo un’altra, ngc5394/5395. Erano 22 notti che non le un po’ di immagini nel mega archivio vedrete”. Il nostro tesoriere, nonché controllavamo e il nostro programma astronomico di astrofili.org, ma neanche anima dell’Associazione astronomica osservativo ce le metteva oramai in cima il Palomar ci dà immagini convincenti e Cortina, ha molte virtù, ma una prevale alla lista: in fin dei conti ce l’eravamo allora continuiamo la ricerca finché non su tutte: è un uomo di parola. E ci piace detto altre volte che in quelle galassie era arriviamo nel sito di un’Università pensare che l’abbia appositamente fissato facile veder scoppiare una supernova e coreana dove troviamo una magnifica lui quell’appuntamento del 25 giugno con quindi la nostra survey era immagine a tutto schermo di ngc5395 la supernova 2000cr che, scoppiata 150 particolarmente frequente e attenta. (vedi Fig.1 in basso) e i nostri cuori si milioni di anni prima, è giunta a Come abbiamo visto apparire le due aprono: nessun oggetto puntiforme e mostrarsi per la prima volta agli occhi un galassie sul monitor del PC c’è stato stellare è presente in quella zona HII. po’ assonnati del buon Dimai e del subito un sussulto perché il Vickers non Partono allora i messaggi al CBAT per la sottoscritto. I quali, dopo mesi, stavano ce lo mostrava quel puntino di sedicesima segnalazione, all’ISN-Alert per sol- facendo insieme le loro osservazioni da magnitudine un po’ più a nord del nucleo. lecitare indagini spettrografiche, agli casa, approfittando delle famiglie in L’ancora presunta supernova si trovava amici per chiedere conferme. E poi, che vacanza. “Stanotte facciamo tutto un tiro” però in una zona HII piuttosto densa e le fare? Bisogna solo aspettare, ma non è Fig.1 L’immagine disponibile presso il sito internet dell’Osservatorio del Col Drusciè. Nei due riquadri la galassia ospite è mostrata prima e dopo dell’ esplosione della SN 2000cr. Astroemagazine
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    23 neanche l’una el’emozione non ci Filippenko A. Coil e D. Leonard, sorbimento centrata a 487 nm dovuta al farebbe certo più dormire. E allora tanto dell’Università della California a ferro ionizzato (FeII), con due distinti vale continuare le nostre osservazioni e Berkeley, non indica delle chiare righe in minimi a 480 e 493 nm. cercare, nel nostro piccolo, di imitare emissione dell’Hα, ma delle righe in Lo spettro è stato quindi interpretato di Puckett che un paio di mesi fa riuscì a assorbimento a 637 nm, caratteristiche tipo Ic nei primissimi istanti seguenti scoprire due supernovae nella all’esplosione, simile a stessa notte; l’alba però arriva quello della SN1987M in troppo presto e ci impedisce NGC2715. La pro- di emulare il bravo Tim. genitrice della SN2000cr Controlliamo la posta prima era quindi un astro di andare a letto e troviamo massiccio che ha perso, a già dei messaggi incorag- causa dell’intenso vento gianti, soprattutto uno di stellare o per la presenza Bishop che, non sapendo che di una compagna vicina, l’avevamo già fatto, ci gli strati esterni di consigliava caldamente di idrogeno ed elio. inviare la segnalazione al La scoperta di una super- CBAT. Poi tre ore di sonno e nova come la SN2000cr, ancora un controllo alla nelle primissime fasi del posta. Tre messaggi: Dan fenomeno esplosivo, pare Green, Hitoshi Yamaoka e sia di importanza rile- Weidong Li del LOSS. Apro vante per lo studio della subito quest’ultima mail e le dinamica della forma- prime parole fanno partire zione stellare nelle galas- immediatamente un urlo sie interagenti. In questi liberatorio: “Here is a report oggetti, infatti, sembra of the confirmation of the SN che la formazione di in NGC 5395.” aggiungendo stelle giovani di grande che, nella loro ultima massa sia stimolata osservazione del 21 giugno, Fig.2 Un’altra bella immagine di NGC 5395, la galassia ospite dall’intera-zione mareale l’astro non era presente. La della sn2000cr delle due galassie; si supernova era quindi stata dell’Hα ad una velocità di espansione di formano cioè delle colta negli attimi immediatamente 9.000 km/sec. Sono poi presenti delle regioni in cui migliaia di nuove giganti seguenti all’esplosione; la sua immagine, ampie righe in assorbimento ad una azzurre evolvono rapidamente allo stato di diciassettesima magnitudine, aumentò lunghezza d’onda di 613 nm, imputabili di supernovae, innescando un nei giorni seguenti di circa una al Silicio ionizzato (SiII) ad una velocita meccanismo a catena di formazione di grandezza. Una prima analisi spettrale la d’espansione di 11.000 km/s. Infine è nuove stelle dalla compressione del gas classificò di tipo II, ma un secondo stata registrata una ampia zona d’as- interstellare. spettro eseguito da T. Chornock, A. Per collaborare con ... Astroemagazine la prima e-zine astronomica italiana Cosa serve per entrare nella redazione di Astroemagazine? q Competenza astronomica e/o scientifica generale q Passione per l'astronomia q Tanta voglia :-) q La Consapevolezza che questa scelta ti cambierà la vita :-() Quali sono le condizioni? Scrivere uno o più articoli ogni 1-2 mesi, oppure se possiedi particolari doti grafiche o di impaginazione HTML puoi dare una mano alla realizzazione tecnica del sito. Come posso partecipare? Rivolgersi al Direttore Tecnico Damiano Trisciani scrivendo all’indirizzo damiano@astrofili.org Se non vuoi prenderti l'impegno di unirti al gruppo in modo continuo, puoi partecipare ugualmente inviandoci il tuo articolo collegandoti sul web alla pagina http://www.astrofili.org/astroemag/collaborare.htm. Astroemagazine
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    24 NEWS le News 31/08/2000 La sonda Near cambia orbita La sonda della Nasa: NEAR Shoemaker, ha terminato, lo scorso fine settimana, le manovre che la hanno posta in un'orbita alta attorno all'asteroide Eros. Due minuti di spinta dei razzi e la di Astrofili.org sonda Sabato 26 Agosto ha modificato la propria orbita che varia ora dai 50 ai 100 chilometri attorno all'asteroide. Un'altra manovra che si avrà il 5 Settembre porterà la piccola sonda in a cura di Luca Zanchetta un'orbita circolare a 100 chilometri di altezza ... http://www.geocities.com/gaantares/astronomy_news/30082000 02/09/2000 Ancora sulle nane brune... a.htm by Bollettino Antares Un gruppo di ricercatori, utilizzando l'Hubble Space Telescope, ha scoperto come le nane brune non tendano a formare sistemi 31/08/2000 Galassie antichissime multipli. Questo censimento sembra indicare che la nascita di La notizia è relativa all'osservazione di un alto numero di stelle e pianeti avviene lungo percorsi evolutivi differenti, e che galassie con red-shift cosmologico tra 5 e 6, quindi antichissime le nane brune non costituiscono una quota significativa della (per confronto, l'età dei quasar più lontani ha z tra 4 e 5, è materia oscura che secondo alcune teorie popolerebbe il cosmo. stimata intorno ai 12 miliardi di anni), in riprese deep field http://oposite.stsci.edu/pubinfo/PR/2000/29/pr.html addirittura in numero paragonabile a quelle a red shift bassi, cioè by AstroeMagazine galassie di formazione molto più recente. Ciò significa che le galassie hanno cominciato a formarsi in epoche molto più 02/09/2000 Rottami orbitali remote di quanto si era fino a oggi pensato. Nel prosieguo Il satellite SPADUS, lanciato dalla NASA nel 1999 e destinato dell'articolo, infatti, si ipotizza la possibilità di osservare con alla raccolta di polveri provenienti dallo spazio, è stato investito strumenti ancora più profondi, galassie con z > 10, cioè da una nube di materiale generata dall'esplosione di vettore praticamente vicinissime all'epoca del Big Bang. cinese Lunga Marcia avvenuta all'inizio di quest'anno. Nel suo http://www.iau.org/ga24press/pr000816_3.html anno e mezzo di attività, SPADUS ha registrato ben 195 impatti by AstroeMagazine con detriti orbitanti, la maggior parte dei quali prodotti dall'uomo, ma questa è la prima volta che i ricercatori riescono a 31/08/2000 Un ammasso appena nato... collegare direttamente i due eventi. http://www- Un gruppo di astronomi ha identificato quello che è attualmente news.uchicago.edu/releases/00/000823.long-march-4.shtml ritenuto il più giovane ammasso stellare massiccio dell'intera by AstroeMagazine galassia. Al suo interno contiene un centinaio di stelle del tipo spettrale O, dotate di età stimata in meno di un milione di anni. 02/09/2000 Piccolo ma... http://www.colorado.edu/NewsServices/NewsReleases/2000/757 Utilizzando l'osservatorio orbitale ASCA (Advanced Satellite .html by AstroeMagazine for Cosmology and Astrophysics), un gruppo di ricercatori ha localizzato nel cuore della galassia NGC 4395, un buco nero di 30/08/2000 Una pulsar... peculiare dimensioni piuttosto ridotte, ma in grado di produrre la Le teorie sull'evoluzione e la nascita delle pulsar, residui di medesima emissione di materia e radiazioni X dei suoi stelle massicce dotati di un intenso campo magnetico e di compagni maggiori. La sua massa è stimata solo (...) fra le un'elevata velocità di rotazione, potrebbero dover essere riviste, 10.000 e le 100.000 volte quella solare. dopo che un team di astronomi è riuscito ad identificarne una http://universe.gsfc.nasa.gov/press/cw00_19.html formatasi soli 700 anni fa. Oltre alla recente genesi, l'astro by AstroeMagazine sembra essere dotato di peculiari caratteristiche, che lo porrebbero in contrasto con i modelli attualmente accettati dalla 01/09/2000 Nane brune comunità scientifica. Servendosi delle grandi capacità dell'Hubble Space Telescope, ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-98.htm alcuni astronomi sono riusciti ad identificare ben 50 nuove nane by AstroeMagazine brune proprio nel cuore della Nebulosa di Orione. La regione indagata è quella del Trapezio, posta a 1500 anni luce dalla 30/08/2000 Acqua interstellare Terra e sede di un'intensa formazione stellare. Il satellite SWAS (Submillimeter Wave Astronomy Satellite) http://oposite.stsci.edu/pubinfo/PR/2000/19/pr-photos.html deputato all'osservazione del cosmo nelle lunghezze d'onda by AstroeMagazine submillimetriche, ha permesso agli scienziati di ottenere una mappatura della distribuzione degli elementi chimici nelle nubi 01/09/2000 Super radiotelescopio quasi operativo interstellari. In particolare oggetto di studio è stata l'insolita Il più grande radiotelescopio orientabile al mondo, è quasi distribuzione dell'acqua, presente in quantità 10000 volte pronto per iniziare a produrre dati scientifici utili. Lo strumento, superiori nelle nubi di gas ad elevate temperature che nelle costato alla National Science Foundation (NSF) 75 milioni di regioni a soli pochi gradi sopra lo zero assoluto. dollari, sorge a Green Bank, in West Virginia, ed è alto ben 150 ftp://ftp.hq.nasa.gov/pub/pao/pressrel/2000/00-126.txt metri. La sua grande precisione di puntamento (un secondo by AstroeMagazine d'arco) lo rende uno strumento ideale per l'osservazione astronomica in senso stretto; non verrà quindi coinvolto nel 30/08/2000 Offerta dell'ultim'ora per la Iridium progetto SETI. http://www.nrao.edu/ by AstroeMagazine La Iridium LLC, che dopo aver dichiarato bancarotta si appresta a distruggere in atmosfera la sua costellazione di 88 satelliti per 31/08/2000 Un oceano su Europa? telecomunicazioni (del valore di 5 miliardi di dollari), ha Studiano i dati registrati dalla sonda Galileo durante l'ultimo recentemente ricevuto dalla CMC International un'offerta di 30 flyby di Europa,è nata l'opinione tra i ricercatori che nel milioni di dollari per l'acquisizione di satelliti e strutture. Non è sottosuolo del satellite di Giove, potrebbe esserci, al di sotto ancora chiaro se l'offerta verrà presa in considerazione, dato che della crosta ghiacciata, un oceano liquido. i preparativi per la deorbitazione sono oramai conclusi. http://www.geocities.com/gaantares/astronomy_news/31082000 http://www.msnbc.com/news/451205.asp by AstroeMagazine a.htm by Bollettino Antares Astroemagazine
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    25 29/08/2000 IAU einquinamento luminoso progettazione attende ora solo l'arrivo dei compratori. L'inquinamento luminoso sta causando non pochi problemi agli http://www.boeing.com/news/releases/2000/news_release_0008 astronomi, professionisti e dilettanti, di tutto il mondo. Alla 23h.html by AstroeMagazine recente riunione dell'Assemblea Generale IAU (International Astronomical Union), svoltasi a Manchester, nel Regno Unito, è 24/08/2000 I monti di Titano stata posta in evidenza la gravità del problema, che oltre a Un gruppo di astronomi dell'Università dell'Arizona, servendosi rendere sempre più ardua l'osservazione del cielo notturno, dell'Hubble Space Telescope, ha identificato una struttura costituisce un immenso spreco di denaro e di risorse. superficiale su Titano, luna di Saturno, che potrebbe ricondurre http://www.iau.org/ga24press/pr000816_5.html all'esistenza di formazioni montuose. L'oggetto osservato appare by astroemagazine sulle immagini come un punto luminoso e sarebbe composto interamente di ghiaccio, prodotto dalle intense piogge di metano 29/08/2000 Affidabilità record che si manifestano su questo astro. Il motore di bordo della sonda NASA Deep Space 1, ha http://www.iau.org/ga24press/pr000816_2.html recentemente conquistato il primato di propulsore con la by astroemagazine maggior quantità di tempo operativo nella storia dell'astronautica. Il principio su cui si basa, totalmente diverso 24/08/2000 Qualche speranza per i barioni! da quello dei tradizionali razzi a combustibile, sfrutta le C'è più di un modo per sfuggire all'attrazione gravitazionale di proprietà dei gas ionizzati e la loro capacità di interagire con i un buco nero: recenti modelli fanno ipotizzare che parte della campi elettromagnetici. Per quanto la pressione esercitata dal materia in caduta verso questi astri collassati, riesca a sottrarsi flusso di materia espulso sia minuscola, i suoi effetti a lungo dal campo generato, tornando nello spazio aperto sotto forma di termine sono stupefacenti, tanto che il rendimento finale del supersonici venti particellari. propulsore è stimato circa 10 volte maggiore dei reattori ftp://pao.gsfc.nasa.gov/pub/PAO/Releases/2000/00-90.htm tradizionali. by AstroeMagazine http://www.jpl.nasa.gov/releases/2000/ds1enginerace.html by AstroeMagazine 23/08/2000 Cambiamenti di rotta Il progetto MUSES-C, sorto dalla comune volontà di ISAS 29/08/2000 Antennae (Institute of Space and Astronautical Sciences, l'ente spaziale L'osservatorio orbitale per i raggi X Chandra è stato giapponese) e NASA circa la costruzione di una sonda in grado recentemente impiegato nell'osservazione di due piccole galassie di raccogliere e riportare sulla terra campioni prelevati da un in fase di collisione nella costellazione del Corvo, denominate asteroide, subirà dei ritardi. Il rover è infatti attualmente in fase Antennae. Il loro scontro, anche se dovrebbe più propriamente di riprogettazione, e le due agenzie spaziali hanno già essere definito una compenetrazione, ha generato delle annunciato di aver cambiato obiettivo e data del lancio. gigantesche bolle di gas ampie 5000 anni luce; la loro origine http://www.jpl.nasa.gov/releases/2000/museschange.html sarebbe da ricondurre alla fisiologica iperproduzione di stelle by AstroeMagazine massicce, che dopo la loro esplosione come supernovae, generano un'unica immensa bolla nella quale confluiscono tutti i 22/08/2000 Uno sguardo al nostro futuro residui del collasso. Operando con il radiotelescopio di Jodrell Bank dell'Università http://chandra.harvard.edu/press/00_releases/press_081600.ht di Manchester, un team di ricercatori è riuscito ad osservare il ml by AstroeMagazine flusso di gas espulso dalla superficie di una stella lontana circa 1000 anni luce. Lo studio riveste particolare interesse in quanto 25/08/2000 Debby la sequenza di immagini ottenute mostra quale potrebbe essere il L'agenzia spaziale americana (NASA) sta attualmente tenendo comportamento del nostro Sole tra circa un miliardo di anni. sotto stretta sorveglianza il ciclone Debby, che imperversa nella http://www.iau.org/ga24press/pr000815_1.html zona orientale degli Stati Uniti. Data la sua tendenza a muoversi by AstroeMagazine verso il sud della Florida, i tecnici di Cape Canaveral stanno affrettando i preparativi per il lancio dello Space Shuttle Atlantis, la cui missione, che dovrebbe iniziare l'otto settembre, 19/08/2000 Europa: un pianeta a zolle rischierebbe di subire dei notevoli ritardi. http://www- Studiando la struttura del satellite mediceo Europa, i planetologi pao.ksc.nasa.gov/kscpao/status/stsstat/current.htm sono giunti alla conclusione che alcune delle strutture osservate by AstroeMagazine siano effettivamente faglie prodotte dall'attività tettonica. I processi che hanno originato queste formazioni geologiche, sono 25/08/2000 Lutto nel mondo dell'astronautica molto simili a quelli che producono attività sismica sul nostro Il dott. Robert Gilruth, uno dei pionieri dell'era spaziale, è pianeta. L'unica differenza qualitativa è data dalla composizione venuto a mancare lo scorso 17 agosto, all'età di 86 anni, in una chimico-fisica dei materiali coinvolti: per Europa si tratta, casa di cura presso Charlottesville, nello stato della Virginia. infatti, di immensi iceberg. Negli anni '50 diresse il team che progettò la capsula Mercury, http://www.jhuapl.edu/public/pr/000810.htm con la quale fu inviato in orbita il prima astonauta statunitense. by AstroeMagazine Nella sua lunga carriera fu a capo di ben 25 missioni con astronauti a bordo; fu anche il direttore del Manned Spaceflight Center, a Houston, oggi meglio noto come Johnson Space 19/08/2000 SSRMS pronto al decollo! Center. http://www.jsc.nasa.gov/pao/media/rel/2000/H00- E' stata completata la costruzione di SSRMS (Space Station 127.html by AstroeMagazine Remote Manipulator System), il braccio robotico di 17 metri che verrà installato sulla International Space Station (ISS). 25/08/2000 Il battesimo di Delta 3 Progettato e costruito interamente in Canada, questo Il nuovo razzo vettore statunitense denominato Delta 3, è importantissimo strumento aiuterà nell'assemblaggio dei vari finalmente riuscito, dopo due lanci fallimentari, a svolgere moduli a partire dall'Aprile del 2001, quando la missione Shuttle correttamente la sua missione portando in orbita un carico di... STS-100 provvederà alla sua installazione. nulla! Il volo si è infatti svolto al solo scopo di testarne http://spaceflight.nasa.gov/station/assembly/elements/mss/index. l'affidabilità; la Boeing, che ha provveduto alla sua costruzione e html by AstroeMagazine Astroemagazine
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    26 Acquasu MARTE: siamo abituati a masticarne continuamente... Il passaggio era quindi obbligato... notizia ufficiale! Ecco la notizia : la NASA sarebbe intervenuta tramite una conferenza il giorno 22/06, alla vigilia dell'uscita ufficiale della notizia sul sito di "Science" , tramite una anteprima dell'articolo in versione pdf. di Fabio De Sicot jolek@astrofili.org Increduli fino all'ultimo minuto e carichi composizione di questi residui, che, a M GS di gioia alla fine della conferenza stampa detta di Space.com, potevano essere trasmessa dal canale NASA (trasmesso in "anidride carbonica mista a polvere". Mars Global Surveyor: real player via rete), abbiamo finalmente realizzato che la notizia, seppur non In effetti l'acqua allo stato liquido risultava comunque l'ipotesi meno le caratteristiche della ufficiale, era davvero reale! Acqua su marte ! Certamente, come si era pensato, probabile, poiché ad una pressione di 7 millibar, caratteristica tipica di Marte, sonda di acqua allo stato liquido neanche l'acqua non poteva esistere...a meno di l'ombra, ma nuove ed evidenti prove a modificare alcune basilari conoscenze Prima di analizzare però cosa si è detto e testimoniare la presenza,in un passato sulle quali ci eravamo basati fino ad ora... cosa si è scritto, andiamo ad analizzare le molto più "presente" di quanto si caratteristiche di una delle sonde più credesse, di acqua "liquida" che scorreva Tuttavia, nonostante lo scetticismo fosse prolifiche che abbia mai analizzato il in superficie. non solo plausibile, ma anche l'ipotesi più pianeta rosso. La missione del Mars probabile (si pensava "ecco, la NASA ha Global Surveyor (MGS) è stata realizzata, all'interno della nuova Le anticipazioni da isogno di nuovi fondi e diffonde una notizia non ufficiale che faccia parlare di filosofia NASA del "Faster , Cheaper and Better" per fare una mappatura completa sè...") ci confortava il fatto che la notizia sarebbe dovuta uscire, con le spiegazioni della superficie marziana. Gli obbiettivi più rigorose, sul giornale americano scientici, quindi sono, senza ombra di "Science" [ http://www.sciencemag.com/ dubbio, quelli di avere delle immagini ad ], che in quanto a rigore scientifico ne una maggiore risoluzione, di studiane la Il giorno 21 / 06 / 2000 inizia la frenetica topografia, di analizzare i "campi rincorsa di notizie. Dal sito Space.com [ aveva da vendere. gravitazionali" che avvolgono http://www.space.com/ ], sito che mai, in il pianeta rosso, di analizzare il passato, si è distinto per sicura ruolo che poteva avere l'aqua affidabilità , spunta una notizia che ha sia sulla sua superficie che dell'incredibile. nell'atmosfera, il clima, la Secondo alcuni ricercatori NASA, tra cui, composizione, e l'evoluzione in testa Ed Weiler, NASA associate del campo magnetico administrator for space science, si marziano. Dopo l'iniziale affermava il ritrovamento di acqua "allo orbita ellittica e le varie stato liquido" dall'analisi di alcune foto manovre di aerobraking, la scattate dal Mars Global Surveyor (MGS) sonda è stata posizionata in tramite la sua Mars Orbiter Camera un'orbita press'a poco polare. (MOC) . Lanciata nel 1997, le La notizia, come ovvio, ha iniziato a fare operazioni di mappatura del il giro del mondo, venendo linkata, per pianeta sono state iniziate nel primo, dal sito della CNN, dove, il gennaio 1998. sottoscritto, ha avuto modo di leggerla Gli elementi caratteristici della per la prima volta. sonda sono: I dubbi però iniziavano ad affiorare. Ricordammo subito come, quelle stesse • Mars Orbital Camera (MOC) immagini (che potete vedere raffigurate La "Mars Orbital Camera" è nell'immagine qui riportata a destra) atta a acquisire immagini ad fossero state analizzate ed interpretate nel alta risoluzione con una 1998 come una zona di origine vulcanica precisione di 1 metro.E' stata con dei residui lavici I residui di acqua Le notizie a questo punto si rincorrevano realizzata, inoltre, per acquisire immagini liquida vengono annunciati e ripresi dalle a catena....e la cosa che si rimproverava a bassa risoluzione di tutto il pianeta in maggiori testate giornalistiche e dai mass di più all'agenzia spaziale americana era modo da sualizzare, in lunghi lassi media di tutto il mondo creando così di non essere intervenuta tramite un suo temporali, i cambiamenti atmosferici e di curiosità ed interesse per questi bollettino ufficiale e di aver dato adito a superficie di tutto il pianeta. argomenti "spaziali". Il secondo giorno speculazioni di ogni genere. Ricordiamo abbiamo la prima rettifica : la zona non infatti, per coloro che non ne fossero al • Thermal Emission Spectrometer (TES) sarebbe quella della famosa "Valles corrente, che la NASA diffonde Questo strumento è un interferometro marineris" bensì quella del "Noachis settimanalmente un suo bollettino "Michelson" realizzato per misurare lo Terra". Cominciavano poi a farsi avanti ufficiale con le maggiori scoperte spettro infrarosso in emissione. Queste nuove ipotesi improbabili sulla realizzate...e di scoperte straordinarie informazioni possono essere usate per Astroemagazine
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    27 interessanti zone da analizzare." Non siamo tutti impazziti : qua si parla chiaramente di uno spostamento temporale ai giorni d'oggi! Insomma...se l'acqua c'è (e su questo mai nessuno al jpl ne dubita) potrebbe essere presente anche oggi... E se c'è acqua...il passaggio obbligato è la presenza di vita. Beh, non c'è che dire...la sorpresa è stata davvero grossa. Qando però si parla di "vita" non si intende un omino grigio, con gli occhi a mandorla, che pilota un UFO e che ha costruito le "piramidi marziane" e "la faccia di marte", bensì di organismi, mono o pluricellulari, che potrebbero fig.2 Il Mars Global Surveyor avere le condizioni, almeno base, per studiare la composizione delle rocce, del di giornalisti ed al mondo intero, cosa si sopravvivere. suolo, del ghiaccio, delle nubi e delle era trovato e cosa invece era frutto di polveri presenti in in atmosfera. panzane giornalistiche... Un bel passaggio comunque, non c'è che dire... Come dice Jim Garvin, : "Questa • Mars Orbital Laser Altimeter (MOLA) Da subito si è capito che Space.com ultima scoperta realizzata dal Mars Questo strumento, molto caratteristico, aveva anche questa volta messo in giro Global Surveyor è una vera svolta che misura il lasso di tempo passato da una un "bluff"...ma nonostante ciò le notizie pone la storia dell'acqua marziana sua emissione di un raggio laser sulla comunicate da Weiler cominciavano ad repentinamente nel presente" superficie marziana fino al suo ritorno. essere interessanti. Facile capire il suo scopo : creare una Ora, dopo questa straordinaria mappa topografica di marte dove siano conferenza, aspettavamo tutti l'anteprima raffigurate con precisione ogni fessura ed "Per due decadi gli scienziati hanno dell'articolo sul sito di "Science", in ogni montagna presente al suolo. discusso quando l'acqua liquida fosse modo da poterne capirne di più ed avere potuta esistere sulla superficie di Marte. maggiori informazioni a riguardo. • Radio Science Investigations (RS) Con le scoperte fatte in questi giorni noi Le misure dello spostamento doppler dei non possiamo esprimerci in maniera Ed ancora una volta le nostre speranze, segnali radio di ritorno da terra, aiutano a sicura riguardo ai tempi. Il dibattito si è confortate però stavolta da fonti determinare con precisione i cambiamenti spostato sul presente di Marte. La autorevoli, non sono state deluse. dell'orbita dell'MGS. Questo, pertanto, presenza dell'acqua allo stato liquido su permette di avere delle precise marte ha profonde implicazioni non indicazioni della "morfologia" del campo soltanto nel passato, ma addirittura anche gravitazionale marziano. oggi. Se la vita si è davvero sviluppata qui, ed è sopravvissuta fino ad oggi, • Magnetic Fields Investigation queste forme del suolo potrebbero essere (MAG/ER) Questo magnetometro è usato in ogni circostanza, per determinare se marte ha un campo magnetico, e determinarne le linee se esso esiste. Importante strumento che ci potrà dare indicazioni precise per le manovre di "arerobraking" marziano. • Mars Relay Il "Mars Relay experiment"consiste in un'antenna che permette la trasmissione a terra dei segnali ricevuti dalla MOC. La conferenza stampa "We've not found...not found...not found....but....we've found very intriguing possible evidence for water fluiding on mars..." Inizia così, s cherzandoci su, la conferenza del "sancta santorum" della NASA,capeggiato da Ed. Weiler e schierato per spiegare, ad una folta platea Astroemagazine
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    28 L'articolo di Science "abitabilità" della nostra terra. L'acqua iniziava a dare un aspetto familiare a [...] Malgrado la possibilità che un fluido sconosciuto sia il responsabile di queste La prima parte dell'articolo di Malin si quella terra cosi arida. gole sia remota, questi particolari sono snocciola sulla storia delle missioni Si vedevano delle increspature di tutti i dei grossi indizi a favore di un'azione NASA e sulle conclusioni a cui gli tipi : allungate, allargate ed accorciate ; prodotta dall'acqua." scienziati erano arrivati fino ad ora. dominavano i grandi canali con ai lati "Il volume dell'acqua implicato nella Nonostante le osservazioni, nelle prime delle diramazioni (i canali secondari) ; formazione di questi canali è sconosciuto. missioni marziane, escludessero tout cort, all'interno dei canali vi era l'assenza quasi Tuttavia delle analisi approssimative o almeno tendessero a rendere remota la totale di grossi residui ; grossi depositi di suggeriscono che la formazione di ogni possibilità che l'acqua scorresse su Marte, residui terrosi sembravano essere presenti "apron" ha interessato qualche migliaia di altri dati, rilevati dalle foto scattate dalle all'inizio ed alla fine dei canali. metri cubi di acqua [...] La posizione varie sonde che si sono alternate sul suo Tutti questi segni, per chi ha occhio degli "apron" implica che l'infiltrazione cielo, portavano a credere ad una storia lungo (e la NASA ha abbastanza graduale di acqua sulla superficie ed la ben più complessa che portava la esperienza per non poterlo notare) non relativa evaporazione mentre emerge formazione dei "canyon" marziani. Infatti potevano che essere simboli di "qualcosa possa essere impedita, forse, da una questi sembravano assomigliare molto a di liquido" e, a veder bene abbastanza barriera di ghiaccio che si va ad quelli presenti su Terra dove si erano impetuoso, visto le profonde increspature accumulare col tempo [...] l'evidenza avuti effetti di erosione idrica. presenti, che scorreva un tempo su Marte. suggerisce che questo processo, creatore La svolta però si ebbe quando venne E non era di certo "Coca cola" :-) delle increspature analizzate, potrebbe messa in orbita la MGS con la sua Un forte numero inoltre era di andatura essersi attuato in un relativo presente e camera MOC, che aveva una risoluzione "totalmente" discontinua, e la sua non si esclude la possibilità che esso si ben più alta delle altre che si erano, fino morfologia seguiva quasi completamente "contemporaneo".... " ad ora, alternate : 20m/pixel. E i risultati le variazioni e le ondulazioni del terreno. Beh..allora possiamo proprio dirlo : su infatti non tardarono a farsi vedere. Nel Inoltre sembravano essere presenti delle marte di acqua ce n'è (o ce ne era in un gennaio 2000 ben 150 immagini "aperture a V" (a forma di "delta"...tanto passato non troppo remoto) ed in analizzate furono interpretate come per intenderci) "stranamente" presenti abbondanza... effetto di erosione idrica e la "Valles alla fine dei canali in zone dove parevano Speriamo ora che nessun nuovo Marineris" venne considerata, più o meno esserci depositi sedimentari. comunicato stampa ci tolga quest'ultima da tutti, una delle più forti prove della Ma il pezzo forte dell'articolo sta alla soddisfazione donataci dall'agenzia passata (ma non si sapeva quanto...) fine...e intendiamo lasciare spazio solo ed spaziale americana :-) presenza di acqua fluida. unicamente a quello...che è sicuramente Tre erano le prove fondamentali per una considerazione di questo genere: più esplicito di qualsiasi nostra spiegazione. Conclusioni -la morfologia intera di marte "L'assenza di crateri suggerisce che Ancora siamo al principio -i canali principali, ed i secondari che si queste strutture (i canali) siano dell'esplorazione di marte e, nonostante diramavano a "raggiera" geologicamente giovani. Nessun esempio varie sonde e macchinari abbiano sostato -i depositi sedimentari di strutture vecchie, degradate o zone di sul suo terreno e viaggiato attorno alla Si cominciò anche a delineare, dopo aver trasudamento superficiale è stato rilevato sua orbita, non sappiamo molto sulle raccolto i dati sufficienti, una cosìdetta [...] Le forme del suolo sembrano origini e sul passato del pianeta rosso. "mappatura completa" della superficie assomigliare ai "burroni" terrestri [...] L'uomo, nel suo viaggiare, ha sempre marziana, che non aveva, in realtà, nulla altri attributi di queste increspature voluto esplorare mondi sconosciuti, ed da invidiare, se vista nel passato, alla suggeriscono una chiara erosione idrica ora, in un'epoca di esplorazioni spaziali, Marte è l'oggetto designato. A quando lo sbarco dell'uomo sul pianeta rosso? Pare presto … più presto di quanto si creda ... Noi staremo qui ad aspettare ... Cieli sereni De Sicot Fabio e' nato a Bologna nel 1978. Studente di astronomia a Bologna, coltiva la passione per le scienze astronomiche dalla tenera eta' di 6 anni col suo binocolo 10x50. Membro del GAPers (San Giovanni in Persiceto, BO), e' fondatore, insieme a Mirko Sotgiu, del portale "Astrofili.org" e della rivista on-line "AstroeMagazine". I suoi interessi svariano dall'astrofisica alla radioastronomia. Astroemagazine
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    29 SISTEMA SOLARE PHEMU 97 Rar e c o r eo g r af ie in c ielo L’osservazione dei Fenomeni Mutui Galileiani e la Campagna Phemu ’97 all’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli (RG) di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it Seconda Parte N ella scorsa puntata abbiamo visto usato è più efficiente e questo per ottenere sull'orizzonte, vicinanza da Giove, satelliti cos’è un PHEMU analizzandone le una buona dinamica del segnale coinvolti, ecc.) e quindi diventa di caratteristiche più peculiari e aumentando il rapporto segnale-rumore; fondamentale importanza conoscere già a comprendendo i meccanismi che ogni sei inoltre bisogna sceglierla in funzione del priori per quanto sia possibile le anni li generano. In questa ultima e seconda maggior interesse che si può trarre dalle caratteristiche fon-damentali del fenomeno puntata vedremo le attrezzature usate nel informazioni ottenute, e questo è un fattore di cui si andrà ad osservare ai fini di evitare nostro osservatorio ed alcune tecniche di dipendente non soltanto dalla inutili e spiacevoli sorprese. Per le nostre riduzione dei dati. I risultati “finali” dedotti strumentazione ma bensì dalle osservazioni abbiamo utilizzato in genere un dai nostri dati non sono ancora disponibili in caratteristiche proprie del phemu che si filtro V (Wratten 58), e solo in alcuni casi un quanto lo studio di questi è ancora in corso. vuole osservare, da eventuali disturbi esterni filtro R (Wratten 25). D’altronde ancora ad oggi non sono stati all'evento come ad esempio la vicinanza del Il filtro V da noi usato, presenta un picco di resi disponibili i risultati conclusivi della satellite al limbo del disco gioviano, o trasmissione del 53% a 530 nm, campagna Phemu97 dal BDL di Parigi un'altezza piuttosto esigua di Giove sull'oriz- avvicinandosi di molto al valore di picco del proprio a causa della complessità delle zonte (e conseguente estinzione chip CCD che presenta una efficienza operazioni di riduzione da effettuare. Nel atmosferica) o ancora un in-quinamento dei quantica dichiarata dal produttore del 60% caso del BDL, i loro ricercatori devono dati da parte della luce crepuscolare. ad una ë di 550 nm. Adottando questa con- lavorare su tutti i dati che sono stati inviati Dunque ogni singolo phemu, presenta delle figurazione, abbiamo scelto la lunghezza dagli osservatori di tutto il mondo. caratteristiche che lo rendono unico d'onda dove il nostro rivelatore presenta la Quest’ultima parte vuole essere un (variazione di flusso luminoso, altezza maggior Q.E. , osservando oltretutto il resoconto dei metodi di osservazione e di registrazione dei fenomeni discutendo le varie problematiche che ci si sono pre- sentate nello studio di questi affascinanti fenomeni. L'a t t re z z a t ura L'attrezzatura da noi utilizzata per l'osservazione degli eventi è composta da un telescopio newton da 254 mm di diametro utilizzato alla focale primaria di 1140 mm, dunque aperto a f/4.5, su cui è montata una camera CCD della Starlight Xpress, la SXR monocromatica con cam-pionamento doppio correlato a 12 bit. Ovviamente ci siamo serviti di un PC in grado di gestire le procedure di tracking ed imaging. Una delle questioni legate all'os-servazione e quindi alla registrazione dell'evento, è la banda spettrale in cui questa deve essere fatta. Infatti la scelta di tale banda deve dipendere da alcuni fattori: per primo bisogna scegliere la lunghezza d'onda tenendo conto di quella in cui il rivelatore Fig.1 Curve di trasmissione dei filtri Astroemagazine
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    30 molto veloci, richiedono una certa frequenza temporale di campionamento ottenuta registrando tanti più frames possibili nel tempo. L'esperienza ci ha mostrato come un tempo di integrazione compreso tra i 0.1 e i 0.5 secondi sia il miglior compromesso tra rapidità e qualità di segnale. Come dicevo prima, la frequenza di campionamento temporale dipende dal tempo di integrazione ma non soltanto da questo, infatti dopo aver eseguito l'integrazione è necessario il tempo per il download del frame ed ancora quello per il salvataggio dei dati sul PC. Tutto ciò può occupare il nostro calcolatore per qualche secondo, caratterizzando in maniera sostan- ziale la frequenza temporale di campionamento. Inoltre c'è d'aggiungere che gran parte dei software di gestione delle camere CCD in commercio oggi, non Fig.2 Legge sulla variazione del flusso elettromagnetico includono routine di autosalvataggio dei in funzione del quadrato della distanza frames o ancora meglio di altre per importanti funzioni come il finestraggio del phemu secondo gli standard fotometrici V. frequenze). chip. Per quanto riguarda la registrazione Tutto ciò non è altro che l'applicazione di un Parliamo un attimo del finestraggio del chip: chip dell'evento, questa se eseguita, come nel filtro passa-basso "hardware". Le inevitabili prima accennavo al tempo che il PC impiega nostro caso, con una camera CCD deve variazioni residue ancora presenti dovute a scaricare un'immagine CCD, e ciò è dovuto essere fatta tenendo presenti alcune alla disomogeneità della risposta quantica essenzialmente ai tempi di comunicazione principali regole. della matrice CCD sono state eliminate tra computer e controller della camera, infatti La velocità di acquisizione è fondamentale tramite la sottrazione di dark-frame. la lettura e la conversione analogico-digitale soprattutto per i phemu "veloci", ma tra i Anche il tempo di integrazione è del frame avviene pressoché principali difetti delle camere CCD vi è oltre fondamentale poiché da questo dipende istantaneamente. Dunque il problema sta nel che la piccola taglia anche la loro lentezza oltre che la dinamica del segnale, anche la ridurre in qualche modo la quantità di dati da nello scaricare un frame. Nonostante ciò, frequenza di campionamento dei singoli far scaricare al PC dal controller. Questo è questi problemi sono messi in secondo piano frames. Facendo diverse prove sul campo, fattibile scegliendo la zona del chip CCD che di fronte agli innumerevoli vantaggi di un ho notato che tale tempo non deve essere verrà utilizzata per la ripresa dell'evento e rivelatore CCD che andremo a vedere. Uno di troppo corto (anche se così potremmo scartandone la restante parte. In realtà è questi, a mio avviso fondamentale per chi fa pensare di incrementare la frequenza di come se avvenisse una lettura parziale fotometria, è di poter includere nello stesso campionamento) perché è necessario avere dell'informazione che è presente sulla frame l'oggetto da studiare ed un oggetto di un sufficiente rapporto segnale-rumore, né matrice del CCD. Abbiamo utilizzato per le riferimento come ad esempio un altro troppo lungo poiché alcuni eventi, essendo riprese una camera CCD della Starlight satellite o anche il fondo cielo da sottrarre comunque successivamente ai nostri dati. Inoltre secondo la "Inverse-Square Law of Propagation" (Legge sulla variazione del flusso elettro-magnetico in funzione del quadrato della distanza) si ha che sfocando l'immagine dei satelliti sparpa- gliandone il segnale su un area maggiore del piano focale (e quindi su più pixel del chip) abbiamo in primo luogo diminuito il flusso luminoso ricevuto per ogni pixel e nello stesso tempo abbiamo mediato su più di questi il valore finale riducendo il rumore complessivo di ordini quadratici. In realtà facendo così abbiamo campionato un segnale che non varia tanto nel tempo tra un pixel e i suoi diretti adiacenti (e quindi alle alte frequenze), ma che varia Fig. 3 La tecnica del “finestraggio del chip”. In blu l’area utilizzata per ottenere se riferito ad un numero maggiore di pixels dell’immagine, il resto viene ignorato con conseguente risparmio di tempo durante il adiacenti del chip (e cioè alle basse trasferimento dell’immagine sul computer. Astroemagazine
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    31 Xpress, una SXRmonocromatica, il cui la configurazione ottimale da utilizzare in La re gi s t ra z i one de l l 'e ve nt o software di gestione, senz'altro eccellente relazione al tipo di dati da ottenere. Ma andiamo a vedere come si svolge una per fare "imaging convenzionale", non è sessione d'osservazione di un phemu al risultato adatto ai nostri scopi perché E' importante per ogni frame registrare nostro osservatorio. mancante di routine di finestraggio del chip. l'istante temporale di integrazione. Questa Una delle prime cose da fare dopo aver Grazie all'importatore italiano della mia procedura viene eseguita automaticamente montato il filtro da usare ed eventuali camera nonché mio amico Dr.G.Sala, che mi dal nostro software che scrive l'istante di diaframmi è la messa a fuoco eseguita su ha cortesemente fornito le note del tempo nei primi 10 bytes di ogni light-frame. oggetti di tipo stellare. Per fare ciò, utilizzo produttore per la gestione della camera e Ovviamente il nostro tempo deve essere un programma creato proprio per questa alcuni codici sorgenti sviluppati in Power sincronizzato con una scala temporale fase importante, che mi mostra in tempo Basic per il controllo di questa, siamo riusciti assoluta, per fare ciò mi servo di un ottimo reale il profilo luminoso simmetrico di tipo "a a creare un software ad OK che ci permette programma shareware: Timeset v7.21 della campana gaussiana" di una stella inquadrata di eseguire automaticamente le operazioni a Life Sciences Software (su Internet nel campo del CCD. Ritoccando pian piano la noi necessarie come l'integrazione, il all'indirizzo http://www.rightime.com), messa a fuoco, cerco di ottenere la download ,il timing e il salvataggio richiede ovviamente l'uso di un modem e distribuzione a campana più stretta automatico dei frames avendo avuto cura di gira sotto Dos (non ha limitazioni anche se possibile. Questa procedura verrà ripetuta eseguire precedentemente l'adeguato utilizzato come una Dos Application da qualche tempo prima dell'inizio della finestraggio richiesto ed un'eventuale pre- Win95). Con questo programma posso registrazione del phemu magari non appena elaborazione. Facendo così siamo riusciti a sincronizzare l'orologio del mio PC con il Giove ed i satelliti sono visibili. ridurre notevolmente i tempi morti TMEC con una precisione di gran lunga Stavolta verrà aggiustata la messa a fuoco incrementando il rapporto di acquisizione superiore a quella utilizzata per i nostri sul satellite in funzione del grado di frames/secondo. C'è da dire comunque che il scopi. dispersione che dovrà avere sui pixels della vero collo di bottiglia nel sistema PC- Controller CCD è la comunicazione che avviene via porta parallela. Purtroppo i limiti di velocità imposti dall'hardware di questa porta penalizzano non poco il tempo complessivo di imaging. La cosa migliore sarebbe senza dubbio accedere al controller direttamente da un bus dati dedicato (progetto a cui sto lavorando da un po' di tempo). Attualmente, utilizzando un tempo di integrazione di 0.2 secondi, e finestrando il chip a 128 X 64 pixels, riusciamo ad avere una frequenza di campionamento di circa un frame al secondo mediamente soddisfacente per i fenomeni finora registrati. Fig. 3 Schermata del programma Timeset utilizzato dall'autore Riguardo al campionamento, volevo spendere due parole, infatti il convertitore matrice CCD. analogico-digitale della mia camera lavora campionando a 4096 livelli, ovvero a 12 bit. Il PC per leggere i 12 bit d'informazione, U n problema che tocca spesso coloro i quali si dedicano all'astronomia digitale, è lo spazio per il salvataggio dei dati. Infatti Un fattore molto importante, raccomandato sempre da J.Arlot sulle circolari phemu del Bureau, è di iniziare a registrare l'evento con esegue la lettura consecutiva di 3 nybbles da durante una notte di imaging CCD, sappiamo un certo anticipo per prevenire un suo 4 bit ciascuno dalla consolle della camera. Ci benissimo quanta memoria abbiamo bisogno eventuale inizio inaspettato (capita spesso siamo accorti che in termini di velocità è sul nostro PC per salvare i nostri lavori ... e che le previsioni si discostino dalla realtà risultato più utile far leggere al PC solamente gli Hard-Disk si fanno sempre più stretti! Nel anche di qualche minuto), e terminare alcuni i due nybbles di dati più significativi caso della registrazione di un phemu, non è minuti dopo sempre per lo stesso motivo. tralasciando i 4 bit d'informazione meno raro che si registrino anche qualche migliaio Riguardo l'acquisizione dei dati, è di importanti. Facendo così abbiamo ottenuto di frames, e pensate quanta memoria fondamentale importanza riprendere un un campionamento a 256 livelli (8 bit) per occorrerebbe se dovessimo salvarli oggetto di riferimento nello stesso campo ogni singolo pixel che non ci sembra interamente. Ad esempio, un frame della SXR inquadrato per prevenire eventuali penalizzare più di tanto poiché, come occupa circa 290 Kilobyte di memoria, e fluttuazioni durante l'osservazione dovute a vedremo la misura del flusso avviene pesata memorizzarne già 2000 occuperebbe già più velature temporanee del cielo, turbolenza sui pixel stessi che danno l'informazione. di mezzo Gigabyte di memoria. Ecco che eccessiva ma incostante, ecc. come è anche Come ovviamente si può notare tale ancora una volta ci viene in aiuto la tecnica importante registrare il fondo cielo nei soluzione deve essere vagliata attentamente del finestraggio, infatti leggendo solamente dintorni dei satelliti coinvolti. Per fortuna, perché la perdita di 4 bit può essere la parte utile del chip, oltre a velocizzare il l'utilizzo di un CCD ci permette di effettuare significativa specialmente per quegli eventi ciclo delle integrazioni, alla fine potrò queste operazioni di taratura dopo aver che richiedono una buona dinamica dei livelli occupare al massimo alcune decine di Mb registrato l'evento. A questo punto non ci di campionamento. Sta quindi all'operatore per ogni fenomeno osservato. resta che iniziare la registrazione confidando effettuare le prove necessarie per scegliere Astroemagazine
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    32 ============================================================================= PHEMU97 Circular Number 3 (July 8 , 1997) ========================= Summary: 1) Report on the observations made 2) Technical PHEMU97 notes 3) Meeting of interest for Galilean satellites observers 4) Next events ========================= 1) Report on the observations made ---------------------------------- The following table gathers the observations made during the last weeks (the last column shows if the lightcurve is available and reduced): event date hour maxi site instrument observer receptor lightcurve ============================================================================= 2O1 28-03-97 13:00:06 PALOMAR (USA) ? Nicholson ? 2O1 11-04-97 15:45:00 IRTF (hawai) ? Goguen ? 2O1 11-04-97 15:45:00 SIDNEY (Aust) ? White ? 2O1 18-04-97 20:04:48 IRTF (Hawai) ? Goguen ? 4O2 24-04-97 03:56:50 OHP (France) T80 WT THX7863 yes 4O2 24-04-97 03:56:50 SARAGOSSA T15 Navarro SX Xpress yes 4O2 24-04-97 03:56:50 MADRID ? Castano visual yes 4O2 24-04-97 03:56:50 IOC (Munchen) ? Beisker ? 4O2 24-04-97 03:56:50 BORDEAUX T62 Lecampion TH7863 4O3 25-04-97 03:16:41 CATANIA T90 Blanco photometer 4O2 25-04-97 03:16:41 OHP (France) T80 WT THX7863 yes 2O1 29-04-97 11:31:16 PALOMAR T508 Goguen Spectrocam10 3O2 01-05-97 09:58:52 TOPEKA L18 Hart ? 2O4 02-05-97 21:23:25 VAINU obs. T102 Vasundhara CCD 2E1 02-05-97 22:39:31 VAINU obs. T102 Vasundhara CCD 2O1 10-05-97 02:53:46 SARAGOSSE T15 Navarro SX Xpress yes 4O3 12-05-97 02:38:41 BOSKOOP T30 Bulder MRXII(CCD) 2O3 13-05-97 02:24:31 CATANIA T90 Blanco photometer 2O3 13-05-97 02:24:31 NEWTON obs. T25 Pluchino CCD Xpress 3O1 15-05-97 21:01:10 VAINU obs. T235 Vasundhara CCD 3O4 21-05-97 08:45:29 TOPEKA L18 Hart ? ? 21-05-97 ? ASHEVILLE ? Collins ? 1E2 29-05-97 01:10:52 ? T40 Foglia photometre lp21 1E2 29-05-97 01:10:52 BOSKOOP T30 Bulder MRXII(CCD) 3O1 15-05-97 21:01:10 VAINU obs. T235 Vasundhara CCD 3O4 21-05-97 08:45:29 TOPEKA L18 Hart ? ? 21-05-97 ? ASHEVILLE ? Collins ? 1E2 29-05-97 01:10:52 ? T40 Foglia photometre lp21 1E2 29-05-97 01:10:52 BOSKOOP T30 Bulder MRXII(CCD) 3O2 29-05-97 23:08:02 VAINU obs. T235 Vasundhara CCD 3O1 30-05-97 03:06:20 MEUDON T100 WT-JEA CCD MXRII 3O1 30-05-97 03:06:20 TURIN ? Tanga CCD 3O1 30-05-97 03:06:20 PARIS L38 JB-DP photometre FS yes 3O1 30-05-97 03:06:20 BORDEAUX T62 Lecampion TH7863 2O3 30-05-97 03:06:20 NEWTON obs. T25 Pluchino CCD Xpress 2O3 31-05-97 00:31:16 NEWTON obs. T25 Pluchino CCD Xpress 2E1 31-05-97 07:34:01 TOPEKA L18 Hart ? 3O1 31-05-97 00:31:16 STUTTGART T30 Czeh ? 3O2 06-06-97 02:19:51 PIC du MIDI T105 Colas THX7863 Fig.4 La parte iniziale della Circolare N°3 divulgata dal Bureau Des Longitudes di Parigi. Con queste circolari ogni osservatore poteva conoscere se lo stesso evento era stato osservato e come era stato registrato da un altro collega. In rosso le righe delle osservazioni di tre phemu registrati dall’OAIN a Maggio del 1997 con un CCD SX Press ed un riflettore da 25 cm. (Fonte: BDL, Parigi) in buone e costanti condizioni Ri duz i one e d otti m i z z a z i one affascinanti. Per prima cosa bisogna meteorologiche. Dopo la fine teorica "processare" ogni singolo frame, dell'evento, attenderemo ancora alcune de i da ti sottraendolo dal dark per eliminare eventuali decine di minuti prima di finire con la La fase di riduzione ed ottimizzazione dei disomogeneità del chip, dal frame d'offset registrazione. dati è senza dubbio una delle più per la corrente di buio e normalizzandolo Astroemagazine
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    33 con un eventualeflat-field. A questo punto osservato. Per evitare che il valore più o dall'analisi tutti i pixel entro un certo inizia l'analisi vera e propria del frame che meno alto del fondo cielo o di una stellina intervallo di luminosità. Una volta ottenute le consiste nel calcolo del baricentro nel campo possa disturbare i calcoli proprio coordinate, vado a leggere il valore medio fotometrico di questo che coincide (entro in questa fase così delicata, introduco un del flusso luminoso all'interno di un cerchio errori piccolissimi ) con quello del satellite valore minimo di soglia tale da tagliare fuori centrato sul baricentro ed avente alcuni pixels di raggio e lo sottraggo dal segnale di fondo cielo calcolato all'interno di una corona circolare, esterna e concentrica al cerchio, avente larghezza di alcuni pixels. Ovviamente i raggi del cerchio e della corona vanno decisi di volta in volta adattandoli al grado di sfocatura effettuata durante l'osservazione. Posso anche decidere di leggere il fondo cielo anche in una corona circolare (sempre concentrica) molto più esterna al satellite per evidenziare come varia il f.c. spostandosi radialmente dall'oggetto. Tutti questi dati vengono man mano automaticamente scritti in un file di report creato dal software dove vengono annotati i tempi, il flusso dell'oggetto, il fondo cielo, ecc. per ogni singolo frame, fino a creare un vero e proprio tabulato di dati gestibile tramite qualunque foglio elettronico o programma di plottagggio o analisi di dati sperimentali. Io personalmente ho da sempre utilizzato per questo scopo il software Data Plot v.1.2 sviluppato dalla USAE Waterways Experiment Stations e prelevabile da Internet con molta facilità presso i numerosi server FTP, inoltre si può utilizzare il classico ma potente MatLab con tutti gli strumenti che con il suo buon nome vanta di avere. Il Data Plot oltre che avere delle normali ed immediate funzioni di plottaggio, ne ha altre molto interessanti per la manipolazione dei dati, come la possibilità di applicare filtri, effettuare fittaggi, ecc. Guardando i report finali delle varie campagne phemu che si sono svolte fino ad oggi, mi sono accorto come anche l'ottimizzazione dei dati ha subito un notevole sviluppo negli ultimi anni grazie soprattutto all'aumento delle potenzialità offerte dai computers. Per l'ottimizzazione dei dati raccolti ho utilizzato una soluzione di recente sviluppo che a mio avviso rappresenta una validissima alternativa nell'elaborazione dei dati. Sto parlando delle Reti Neurali, strutture matematiche molto potenti che vengono "allenate" sui dati ai fini di restituirci una interpolazione di questi priva di rumore e molto fedele ai modelli teorici dei fenomeni studiati. Ho avuto modo di provare sui nostri dati diversi tipi di strutture basate su reti neurali, mi sono rivolto per fare ciò a persone specializzate Fig. 5 3O1P - 31/05/97 (a) Dati grezzi, (b) 1 ciclo Reti neurali, (c) 10 cicli Reti nell'elaborazione dei dati sia all'interno neurali ( Copyright OAIN 1997-2000) della mia università ottenendo tra l'altro Astroemagazine
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    34 validissimi risultati,sia al Dott. Gaspani dell'Osservatorio di Brera (Mi) autore di diversi software per la risoluzione di questo tipo di problemi. Sono arrivato a questa soluzione dopo aver provato, con innumerevoli tentativi, ad eseguire l'interpolazione dei punti con fittaggi di vario grado, polinomiali, ecc, applicando filtri passa basso per la riduzione del rumore e altro ancora. Ma senza mai ricavare ciò che volevo: ovvero rispettare le asimmetrie della curva-luce dell'evento, perché sono proprio queste che ci permettono di studiare i mutevoli fenomeni geologici sulla superficie di alcuni satelliti. Soltanto nelle ultime campagne phemu si è capito questo fattore importante, infatti fino ad allora, la curva teorica calcolata per un phemu, veniva "adagiata" sopra i dati osservativi di questo "soffocando" il più delle volte tutte le Fig.7 Sempre il Phemu 3O1T della figura precedente ma stavolta si mostra particolari caratteristiche che l'evento aveva. normalizzato rispetto all’inquinamento del fondo cielo a causa dell’alba imminente. Ecco il motivo per cui fino a circa 13 anni fa Adesso può più agevolmente riconoscersi la “tipica” forma a campana rovesciata di un non si era mai tentata una mappatura phemu che appunto indica la variazione della luminosità dei satelliti coinvolti. In sebbene incerta della superficie di alcuni questo caso il phemu è una occultazione, ovvero per noi osservatori sulla Terra i due satelliti interessati da fenomeni geologici satelliti dapprima sempre più vicini finiscono poi per coincidere prospetticamente in mutevoli nel tempo. un'unica macchia luminosa per poi allontanarsi nuovamente ripristinando le condizioni fotometriche precedenti. Il trend dei dati grezzi è mostrato in blu, mentre due tipi di N ella figura 5 qui a sinistra è mostrato un fittaggio dei dati vengono visualizzati: in rosso è tracciato il risultato di una elaborazione tramite reti neurali facendo uso del programma AVALON del Dr.Gaspani tipo di ottimizzazione che ci ha dato dell’Osservatorio di Brera(MI); invece in verde è tracciato il risultato dell’applicazione ottimi risultati. La figura a rappresenta il di un filtro passa-basso per sopprimere le alte frequenze che determinano l’elevato fiume di dati grezzi così come viene fuori dal rumore tra i punti. Da notare come l’elaborazione tramite reti neurali si sia mostrata software per la riduzione dei frames. Già da più fedele nel conservare le caratteristiche peculiari di un phemu non nascondendo questa immagine è chiaramente visibile la eventuali “asimmetrie” che possono esservi tra il ramo in entrata e quello in uscita. curva tipica di un phemu. Nella seconda Mentre il filtro passa-basso ha semplicemente fatto emergere molto grossolanamente la immagine (la b ) viene graficato un primo forma a campana tipica di un phemu. (Copyright OAIN 1997-2000). tentativo di interpolazione tramite un filtraggio operato con il software Avalon v6.0 del Dr.Gaspani che implementa una rete neurale sui 982 target a noi disponibili per questo evento. In questa fase è molto visibile la diminuzione del rumore di fondo anche se il risultato sembra ancora essere affetto da piccole fluttuazioni dovute all'inevitabile influenza dei target rumorosi presenti nella nostra popolazione. Infine il terzo ed ultimo grafico ci mostra il risultato finale dopo l'implementazione di 10 cicli effettuati sempre con lo stesso modello di rete neurale, ma fornendo di volta in volta i dati in uscita dal ciclo precedente come entrate per quello successivo. Qui il rumore è praticamente scomparso. In realtà un risultato simile è più semplicemente ottenibile tramite l'applicazione di un filtro passa-basso, ma ho visto come l'utilizzo di tale metodo riesce purtroppo a nascondere deboli ma interessanti dettagli presenti sulla curva. Già adesso, ottenuta la curva del phemu in studio, possiamo andare ad Fig. 6 Il Phemu 3O1T del 30 Maggio 1997 osservato e registrato dall’OAIN, estrarre delle informazioni immediate, come mostra con evidenza un aumento del fondocielo dovuto essenzialmente alla luce ad esempio la durata complessiva del dell’alba che stava preparandosi. (Copyright OAIN 1997-2000) fenomeno, il suo istante di minimo, la Astroemagazine
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    35 variazione di magnitudineregistrata e per volta ottenuta la curva dei dati fotometrici in Dr. Gaspani dell’Osservatorio di Brera (MI) ultimo (ma non meno importante) il fattore funzione del tempo, bisognava cercare di che con i suoi fantastici software (come O-C. Il fattore O-C (che sta per sottrarre quello che la luce crepuscolare l’AVALON) mi ha permesso di ottenere dei Osservazione-Calcolo) ci indica di quanto si aveva aggiunto. A tale scopo ho eseguito risultati eccezionali sui miei dati. Grazie siano differite le previsioni ottenute con le una decimazione della popolazione dei miei anche a Paolo Pognant del Grange teorie in nostro possesso dall'osservazione dati in luogo dove era avvenuto Observatory per i preziosi consigli sul timing del fenomeno. Questo è uno dei fattori senza temporalmente il phemu. Quindi adesso tramite TimeSet che ci ha permesso di dubbio più importanti dal punto di vista di disponevo solamente della curva di sincronizzare i nostri orologi di sistema con un'analisi astrometrica dell'evento. A volte il luminosità del fondo cielo prima e dopo il grande precisione. Un ringraziamento fattore O-C può anche valere alcuni minuti, e fenomeno. Tutto ciò bastava per calcolare doveroso va ad una figura insostituibile in l'errore cresce tanto quanto l'evento ha tramite un fittaggio di 3° ordine di questi questa campagna, parlo di Jean-Eudes Arlot particolari caratteristiche come nel caso di dati la funzione che mi descrivesse coordinatore infaticabile per la sua sollecita eclissi o occultazioni radenti, o in generale l'aumento della luce crepuscolare. Fatto ciò disponibilità alle richieste di consigli a lui dove viene più difficile essere accurati nelle mi è bastato sottrarre da tutti i dati registrati pervenute; ma anche al coordinatore na- previsioni. quelli soltanto relativi alla funzione zionale Paolo Tanga per la sua importante crepuscolare trovata ottenendo il mio phemu presenza come astronomo divulgatore e per adesso normalizzato. Ovviamente la aver fatto capire l’importanza dello studio I l P h e m u d e l 3 0 M a ggi o 1997 profondità della curva non è molto elevata dei phemu alla comunità astrofila italiana. 3O1T, cosa sarà mai questa sigla? Forse un anche per via di una velatura presente per Chiunque volesse ulteriormente approfondire codice? E' semplicemente l'abbreviazione tutto il tempo del phemu e che ha di molto l’argomento può trovare tutte le informazioni del phemu che abbiamo osservato la mattina soppresso la dinamica. sul sito del Bureau des Longitudes del 30 Maggio 1998. Infatti proprio quel In previsione del difficile evento che ci all’indirizzo: giorno sì è verificato un fenomeno mutuo apprestavamo a registrare abbiamo fatto http://www.bdl.fr/phemu97_eng.html dove il satellite 3 (Ganimede) Occultava 1 bene ad utilizzare per lo scopo un filtro R (Io) Totalmente. Secondo le previsioni del Wratten 25 che ci ha permesso di limitare in B IB LIO G R A F IA Bureau l'evento doveva iniziare alle ore un certo qualmodo la turbolenza e di Technical Note n°1 03.01.20 U.T. , dunque alle 05.01 ora legale avvantaggiarci poiché Io che era il satellite Presentation of the event - J.E.Arlot Italiana. Non dormimmo per niente, occultato ha una ottima risposta nel rosso. preparammo tutto il necessario già dalle Questo phemu a mio avviso non può Technical Note n°3 prime ore della sera, facendo tutte le prove comunque essere utilizzato per stime The photometric observation of the necessarie con le nostre strumentazioni. fotometriche ma soltanto per la events Iniziammo come da manuale con qualche determinazione degli elementi temporali J.E.Arlot, J.Lecacheux decina di minuti di anticipo, ma purtroppo le fondamentali della curva come istante di condizioni meteorologiche non erano delle inizio, minimo e fine. Technical Note n°5 L’observation des phemomenes mutuels migliori. Infatti già dalla sera una brutta avec un recepteur CCD - F. Colas perturbazione lasciava fare cattivi presagi sul Conc lusioni nostro lavoro. Via via durante la notte ci fu Mutual events of the Galileian satellites: L’elaborazione dei dati ed il cercare di trarre comunque una buona schiarita lasciandoci il The Phemu97 campaign alcune informazioni interessanti che avete cielo quasi pulito solo poco prima dell'inizio Peniscola Workshop, 1996, Spain visto nelle figure sopra è la parte più delicata del phemu. Eravamo soddisfatti, alla fine e difficile di tutta l’intera campagna avevamo potuto registrarlo, ma ... ci Predictions of the mutual events of the osservativi. Come scrivevo più in alto, i Galilean satellites of Jupiter occurring in accorgemmo che oltre a quella velatura, risultato finali delle nostre osservazioni non 1997 – Astronomy and Astrophysics c'era una luce crepuscolare sempre più in sono ancora pronti ad aspettano di essere 10.2.1997 aumento, infatti soltanto un quarto d'ora ulteriormente analizzati e confrontati non dopo il disturbo luminoso era quasi altri dati che abbiamo avuto la fortuna di Occultations of Io in 1997-1998 insopportabile. Come si vedrà dal diagramma Icarus 125,465 ricevere ed avere quindi a nostra temporale, il crepuscolo in continuo aumento disposizione. aveva dato alla nostra curva dati una forma Un mio caloroso grazie va a tutti coloro che particolare. Infatti nonostante il disturbo mi hanno aiutato attivamente alla apportato dall'alba si riusciva a capire partecipazione di questa campagna chiaramente nel flusso dei dati quale parte osservativi. Tengo a ringraziare Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg) nel fosse stata influenzata dal phemu. Per 1973 e studia Fisica all’Università di particolarmente il Dr. Carlo Blanco dell’Os- fortuna il rapporto segnale/rumore si Catania. servatorio Astronomico di Catania che si è mantenne entro discreti limiti permettendomi E’ proprietàrio dell’OAIN (Osservatorio sempre dimostrato con noi disponibilissimo a in un secondo momento di lavorare anche Astronomico I.Newton) di Scicli (RG) dove parlare e a darci dei preziosi consigli su sopra a questo phemu. si occupa principalmente di CCD e di come operare opportunamente. Grazie Radioastronomia. E’ uno dei redattori anche all’Ing. Paolo Arena del dipartimento nonché il WebMaster PDF di 3 O 1 T - O t t imiz z a z io n e d e i d a t i Elettrico Elettronico e Sistemistico per la Astroemagazine. Le procedure iniziali di riduzione ed preziosa collaborazione prestatami per E-Mail: pluchino@tiscalinet.it ottimizzazione dei dati furono pressoché l’ottimizzazione dei dati con sistemi di Neural identiche che per un phemu "normale". Una Network ed anche all’immancabile aiuto del Astroemagazine
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    36 SISTEMA SOLARE SOLARE Sorella Luna di Antonio Catapano tonyctp@libero.it Parliamo un po' della Luna, ultimamente Si è potuto anche studiare la struttura tornata alla ribalta per le celebrazioni dei interna del sottosuolo tramite dei trent'anni della missione Apollo 11, ma la sismografi piazzati dagli astronauti, che conosciamo veramente? Eppure fa parte grazie a delle piccole esplosioni controllate della nostra grande famiglia che è il hanno potuto misurare il propagarsi delle sistema solare, e potremo anche onde sismiche all'interno delle strutture del considerarla "sorella" della nostra bella globo lunare. Terra.... La Luna , si sa', è l'oggetto celeste più Tutte queste informazioni ci dicono che: vicino a noi nell'universo, mediamente a soli 384.000 km! Praticamente dietro La composizione chimica delle rocce l'angolo dal punto di vista Astronomico, lunari è molto simile a quella della crosta e quindi può dare grandi soddisfazioni a chi mantello terrestri ma in proporzioni come noi la osserva con strumenti diverse, quelle lunari sono più ricche di amatoriali, ma si avverte anche il bisogno elementi refrattari (calcio, titanio..), quindi di avere alcune nozioni per ricevere con un punto di fusione più elevato. dall'osservazione una certa soddisfazione che non sia solamente estetica. Possiamo dividere le rocce in tre tipi: Conoscere le caratteristiche morfologiche, i Basalti: rocce di pietra lavica, di cui sono l'origine e i moti non farà altro che composti i Mari ; stimolare la nostra voglia di osservarla e di le Kreep: acronimo di "K" potassio, REE conoscerla meglio, e questo è l'intento di "Rare Earth Element" e "P" fosforo ; questa serie di articoli sull'argomento le Anortositi :sono rocce chiare a bassa Luna. densità ricche di calcio tipiche degli Altipiani e della crosta. Struttura superficiale e Il globo lunare è composto per i primi 60 composizione della Luna km da Anortosite, poi dal mantello composto da rocce un po' più dense, al di La superficie lunare è composta per i 2/3 sotto dei 200 km non si hanno dati certi, dagli altipiani , per 1/3 dai mari e da ma probabilmente non vi è un nucleo di strutture minori come i raggi dei crateri, ferro liquido, come per la Terra, i cui questa nomenclatura e' stata adottata per la effetti sono misurabili come campo prima volta dal grande Galileo Galilei. magnetico, infatti per effetto della rotazione, il ferro allo stato fluido, per le Le missioni della NASA ci hanno regalato temperature innescate dal materiale 382 kg di rocce , sembrerebbero tante , ma radioattivo, induce delle correnti elettriche immaginate un geologo che dovesse che a loro volta generano un campo studiare la composizione di tutta la Terra magnetico. avendo solo questo come materiale di Questa considerazione scaturisce dal fatto studio….. che la Luna non possiede un campo magnetico, pur tuttaviale rocce presentano Fortunatamente ci sono anche dati un magnetismo fossile, segno che un osservativi effettuati con i vari telescopi tempo ci doveva essere stato un campo terrestri, per esempio col rifrattore di magnetico che le ha polarizzate "Lowell" da 61 cm in Arizona possiamo magneticamente. scorgere dettagli nell'ordine dei 350 metri, mentre col riflettore Hale di monte Immagine a destra: Mosaico lunare di 5 frames Palomar da 5 metri, apprezziamo dettagli Sono stati ripresi in data 1 Maggio 1998 in un dell'ordine dei 200 metri . orario compreso tra le 22.30 e le 23.00 presso l’Osservatorio Astronomico I.Newton di Scicli Senza contare le svariate sonde che hanno (OAIN). La luna si trovava a circa 23° sull'orizzonte. "mappato" la superficie lunare con Dati F: 2280mm @f/9 CCD Camera SXR Upgraded risoluzioni migliori dei 100 metri e in Riprese, compositazione ed elaborazioni di Salvatore alcuni casi anche nell'ordine di alcuni Pluchino pluchino@tiscalinet.it metri. Astroemagazine
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    37 Stadi di formazionedella Luna La Luna nel corso della lunga vita di circa 5 Miliardi di anni ha avuto vari stadi di evoluzione che si possono riassumere brevemente in 4 fasi: 1).Progressivo raffreddamento della superficie e formazione della crosta 2).Bombardamento da parte dei grandi meteoriti e formazione dei grandi crateri 3).Epoca di intensa attività vulcanica e formazione dei mari 4).Fine dell'attività vulcanica ed epoca attuale Età e formazione delle strutture geologiche - I Mari , sono le formazioni più giovani, con un' età minore di 4 Miliardi di anni, Fig.1 Struttura interna della Luna esse si trovano ad un livello più basso rispetto all livello medio del suolo. superiore ai 4 Miliardi di anni, ed è la zona un continuo rimescolamento del terreno Queste strutture si sono formate nel più alta rispetto al livello medio del suolo e dovuto ai micro bombardamenti avvenuti periodo di intensa attività vulcanica dove sono situati i più imponenti crateri anche in epoca piuttosto recente. quando le lave, molto più fluide di quelle formatisi durante il periodo dei grandi e terrestri, hanno inondato facilmente i frequenti impatti meteorici. Catapano Antonio nato a Castel- territori più bassi cancellando tutti i crateri La sovrapposizione dei vari strati craterici lammare di Stabia nel 1965, perito e i piccoli rilievi di quelle zone. ci dà una precisa cronologia della elettronico, tecnico programmatore di - Grazie alle rocce portate a Terra ed alla formazione di una certa regione. Pc , da sempre lettore di libri e di riviste tecnica di misurazione del decadimento Il grosso dei bombardamenti è avvenuto di astronomia. La passione latente radioattivo dell' isotopo del Carbonio 14, nei primi 600 Milioni di anni dopo la esplode nel 1997 conoscendo lo conosciamo per certo l'età del Mare formazione del globo lunare, quindi circa splendido gruppo dell' U.A.N. Possiede Tranquillitatis che è di 3,8 Miliardi di 4,2 miliardi di anni fa. un 8" 2080B della Meade, svariate anni, del Mare Foecunditatis 3,4 Miliardi e -I Crateri più recenti sono : Copernico 1 macchine fotografiche e un CCD MX5- dell' Oceanus Procellarum 3,2 Miliardi di Miliardo di anni e Thyco meno di un 12 . Ama fare le trasferte in montagna anni. Miliardo di anni, la loro "giovane" età si alla ricerca di cieli evidenzia sia con i chiari segni degli ejecta bui, si occupa di Osservando dal telescopio il Mare evidentissimi nelle fasi di luna prossime astrofotografia e Imbrium è molto suggestivo vedere il alla piena, sia dalle pareti ancora ben studia la Luna. sorgere del sole sulle lievi ondulazioni del intatte e meno corrose rispetto a crateri più suo fondo dove possiamo apprezzare i vari anziani. livelli di ondate laviche alte dai 10 ai 65 metri. - Il terreno superficiale ha invece un' età Il suo sito web è: variabile dai 20 ai 60 Milioni di anni, e http//:digilander.iol.it/izar/ - Gli Altipiani invece hanno un' età questo è un segno evidente che c'è ancora Astroemagazine la prima e-zine astronomica italiana la trovi su Internet all’indirizzo http://astroemagazine.astrofili.org Astroemagazine
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    38 ASTROFILI IL CAMPO dire di essere tornato a casa sapendo qualcosa di più, con ricordi che OSSERVATIVO DEL difficilmente svaniranno e con la voglia di partecipare ad altri campi G IG A osservativi. Vorrei ringraziare gli amici Paolo e Daniele, per aver organizzato egregiamente questa settimana, per la loro simpatia, per la pazienza, per le spiegazioni e per altri cento motivi A CAPRACOTTA di Paola Cannata buza@iol.it almeno! Un saluto e un ricordo a tutti i partecipanti, sperando di rincontrarci " E quindi uscimmo a riveder le stelle.." variabili e pianeti. Paolo Permettetemi di rubare questa frase al ha portato il suo caro Dante perchè si addice telescopio da 25 cm. e vi perfettamente al bellissimo Campo assicuro che osservare Osservativo organizzato dal GIGA a attraverso quello Capracotta (IS) dal 24/07 al 30/07/00. E' strumento lascia davvero stata davvero un'uscita dall'Inferno di senza fiato! Accanto a Milano per ammirare un cielo Paolo non poteva mancare incredibilmente pieno di stelle, dove la Daniele Crudeli, che ha magnitudine è stata stimata intorno a ripreso per tutta la 6,5/7. La località scelta per questo settimana la cometa Campo è stata Capracotta in provincia di LinearS4 con camera Isernia, un bel paese a 1400 mt. Il Campo CCD e probabilmente è Osservativo era a 1600 mt. di fianco ad riuscito a catturarne la un graziosissimo albergo che, per l'intera frammentazione. settimana, ha spento tutte le luci Il fine settimana, grazie Img. 3 : Panorama dal Campo di Capracotta regalandoci un cielo nero, senza il sempre a Daniele e Paolo presto e sotto cieli bui come quelli di famigerato inquinamento luminoso. abbiamo fatto una gita fuori porta, Capracotta! Cortesia degli albergatori, ottimi prezzi e spingendoci fino ai Laboratori Nazionali Paola menù tipici hanno reso la permanenza del Gran Sasso dove, accompagnati da un davvero piacevole. fisico, abbiamo fatto una sorta di tour Per tutta la settimana le osservazioni si scientifico tra gli esperimenti che si Paola Cannata ha 28 anni, è sono svolte sotto la guida di Paolo svolgono all'interno dei Laboratori ( fisioterapista; è responsabile della Colona (al Campo soprannominato GNO, CRESST, THE MACRO sezione Luna del G.A.B. Le piacciono LX200 e chi lo conosce sa perchè!!) EXPERIMENT...). Per completare la molto gli Star Party, osserva il nostro sempre pronto a spiegare e ad illustrare le giornata, siamo andati a visitare satellite naturale con un piccolo meraviglie che quel cielo ci ha regalato. l'Osservatorio di Campo Imperatore, rifrattore di 60 mm dalla terrazza di Elencare tutto quello che è stato all'interno del quale un Astronomo russo casa, quando può visto che le ore del osservato sarebbe impossibile, si è passati simpaticissimo ci ha mostrato il loro giorno non gli bastano mai... :-) dal cielo profondo a stelle doppie, lavoro (ricerca di SN nell'IR). Chiunque abbia partecipato a questo Campo, potrà Img.1 Osservatorio di Campo Imperatore Img. 2 Laboratori Nazionali del Gran Sasso Astroemagazine
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    39 ASTROFISICA FLUSSI FREDDI, VENTI ENERGETICI E JETS II Parte Il modello è riferito ad una stella di 30 Mo, con R=7 Ro (raggio solare) e in oggetti stellari giovani una luminosità di 10^5 Lo (luminosità solare). La forza di di Tony Scarmato toniscarmato@interfree.it LORENTZ che dipende dalla velocità delle particelle e dal campo Vento stellare idroma- Secondo FRIEND e MacGREGOR magnetico, intrappola le particelle per una stella giovane, che ruota, cariche facendole ruotare attorno alle gnetico e formazione dei avvolta in un campo magnetico come linee del campo, accelerandole, con getti stellari. quello della figura precedente, il moto elicoidale. La conseguenza di Cercheremo ora di capire quali sono i vento stellare che è soggetto alla ciò è che il flusso di vento è meccanismi fisici che possono forza di LORENTZ, aumenta la sua maggiore ai poli. In base a queste giustificare due grossi problemi: velocità andando dall’equatore ai poli considerazioni, PUDRITZ e 1. Qual è il meccanismo che della stella. NORMAN hanno prodotto il loro produce la struttura bipolare? 2. Che cosa produce la collima- zione dei getti molecolari? A sinistra: profilo radiale e La presenza di un campo magnetico azimutale della velocità del attorno ad una stella richiede una campo magnetico per il vento analisi formalmente complicata per stellare di una stella calda comprendere la struttura geometrica ruotante e con campo e l’evoluzione del vento stellare. magnetico B. Vedremo, quindi, cosa succede attorno ad una stella quando il vento è soggetto al campo magnetico. Nel modello proposto da UCCIDA e LOW viene suggerito che quando una nube magnetizzata si contrae per Sotto a destra: la figura originare una stella, il campo mostra le due componenti Vφ magnetico, che avvolge il disco di azimutale e Vr radiale in accrescimento oltre alla stella, funzione della distanza assume la geometria della figura radiale, e il confronto tra Vφ e la distribuzione di velocità seguente: azimutale ΩR^2/r che corrisponde alla conservazione del momento angolare in assenza di campo magnetico. Fig.1 Rappresentazione schematica della struttura del campo magnetico attorno ad una nuova stella. (UCCIDA e LOW 1981). Astroemagazine
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    40 modello di ventoidromagnetico ai lobi di CO osservabili dalla stellare, diventando così oggetti HH attorno a stelle giovani. Il sistema emissione infrarossa proveniente (Herbig-Haro). stella-disco-campo magnetico, dalla parte finale dei getti. Questo modello che è il più completo assume la geometria della figura che Questi lobi tramite interazione con le tra quelli proposti, non riesce però a segue. molecole di H2, provocano la spiegare fenomeni tipo quelli che accadono nella nube di ORIONE, cioè gli oggetti FU Orionis. Questi oggetti mostrano perdite di massa con caratteristiche eruttive e hanno improvvisi brillamenti (flare) cioè aumenti di luminosità che si ripetono nel tempo. Oggetti associati con i getti stellari Dopo aver analizzato i generale i jets stellari, ci occupiamo, ora, degli oggetti in relazione con questo fenomeno, che sono stati osservati e associati con i flussi molecolari. Essi sono molto peculiari e appartengono tutti alla fase iniziale della formazione stellare pre-sequenza principale. La loro peculiarità è dovuta al fatto Modello per spiegare i getti stellari basato sulla presenza di un campo magnetico che una analisi dettagliata ha che produce un vento idromagnetico. mostrato caratteristiche diverse per ognuno di essi. L’interazione tra il vento e la nube emissione dell’idrogeno molecolare Le stelle T Tauri, per esempio, molecolare che avvolge il sistema, osservabile anch’essa nell’infrarosso. mostrano una perdita di massa produce alcuni fenomeni come quelli Entro una distanza di 10^15 cm ha stazionaria, mentre gli oggetti tipo osservati attorno alle stelle giovani. origine un flusso di gas ionizzato con FU Orionis rivelano una perdita di Nel modello completo, una M~10^-6 Mo/anno che si propaga ad massa con caratteristiche esplosive. protostella massiccia (~ 30 Mo) ha alta velocità (~ 200 Km/sec). Gli altri oggetti sono gli Herbig-Haro origine in una nube molecolare Questo flusso rimane ionizzato ed è, (HH), che sono stati localizzati in gigante (~ 10^2 Mo), con un disco di secondo gli autori, quello che si una zona dove il gas molecolare si accrescimento ruotante alla velocità osserva nell’ottico e nel radio propaga ad alta velocità ; gli H2O (uniforme) di 4 Km/sec. (osservazioni VLA – Very Large masers associati con i venti stellari di Nel disco si formano particelle Array). stelle massicce e infine gli oggetti cariche tramite interazione tra il Altri due fenomeni che possono stellari giovani associati con flussi disco molecolare e il flusso di essere spiegati con questo modello circumstellari ionizzati, sono altre radiazione proveniente dalla sono la formazione di OH Masers e manifestazioni di un fenomeno molto protostella. H2O Masers. complesso dal punto di vista fisico. Il disco che avvolge la protostella si Gli oggetti che emettono questa estende per ~ 10^13 cm. Il campo radiazione si trovano addensati Le stelle T Tauri sono oggetti magnetico intrappola le particelle che vicino alla stella e viaggiano ad una variabili di massa simile a quella del danno origine così ad un vento velocità di ~ 150 Km/sec in direzione Sole che sembrano essere in idromagnetico. perpendicolare al disco di contrazione evolvendosi verso la Questa perdita di massa dissipa parte accrescimento. Questi oggetti sequenza principale. del momento angolare del disco in durante il loro spostamento nel Lo spettro ottico mostra linee di rotazione. mezzo interstellare si vanno via via emissione H e il profilo spettrale All’interno di un inviluppo neutro ha raffreddando e nello stesso tempo rivela un doppio picco asimmetrico. origine un flusso di gas molecolare accrescendo, emettendo radiazione In circa il 60% di tutte le stelle T che si propaga con velocità termica. TAURI conosciute, è presente la supersonica ~ 50 Km/sec ed è Quando si trovano lontano dalla struttura a doppio picco che è dovuta accelerato entro 0.3 pc (parsec) dalla stella sono abbastanza freddi e ad un assorbimento nel blu. stella. condensati e sono illuminati dalla La presenza di questo assorbimento Il vento trasporta una energia che luce stellare. nelle T TAURI, è stato interpretato corrisponde ad una perdita di massa Essi appaiono quindi come oggetti come evidenza di una perdita di pari a 10^-4 Mo/anno. Esso collide stellari perché riflettono la luce massa stazionaria e, quindi, come con la nube ambientale dando origine presenza di vento stellare. Astroemagazine
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    41 Circa il 5%di questi oggetti esibisce espulsioni che cadute di massa intorno Questa legge sulla densità è quella uno spettro tipo P CIGNI (con all’oggetto centrale. che ci si aspetta da un vento doppio picco) come si può vedere Questi dati ottici rivelano, dunque, una ionizzato uniforme. Poiché la nella figura che segue. fase di vento stellare per molte stelle T luminosità ultravioletta delle stelle T TAURI non è sufficiente a produrre una regione compatta di HII, la presenza di gas ionizzato attorno a tali oggetti può essere interpretato come il risultato di una ionizzazione per collisione, dovuta al vento stellare. Dai dati osservativi nelle radio frequenze si è potuto ricavare il valore della perdita di massa che è all’incirca 10^-7 Mo/anno, il che suggerisce l’ipotesi della presenza di un potente vento stellare che può produrre importanti conseguenze per le nubi molecolari che avvolgono le stelle T TAURI. D’altra parte, le osservazioni radio del gas ionizzato attorno alle stelle T TAURI non è in accordo con il prototipo di questa classe di stelle, Spettro λ=10830 å e λ=5876 å della sorgente Lk Hα 101 dove sono ben visibili poiché non suggerisce l’ipotesi della i picchi tipici di una variabile P CIGNI. presenza di un vento stellare normale (10^43 erg). Tale caratteristica viene interpretata TAURI, ma gli effetti, complessivi, di Si può quindi concludere che i dati come evidente ma non chiara perdita questa fase sull’ evoluzione della stella delle osservazioni ottiche e radio non di massa sotto forma di jets. e del mezzo interstellare, non può producono informazioni univoche Perciò è molto difficile capire essere chiarita solo con questi dati. per quanto concerne i parametri fisici l’importanza di questi dati per Un’ ulteriore evidenza di venti stellari e astrofisici, più importanti, delle l’evoluzione dei venti stellari, poiché è dalle T TAURI è venuta dalle stelle T TAURI. difficile fare una stima accurata della osservazioni delle onde radio di velocità, della massa e della energetica oggetti selezionati. del materiale espulso dalle T TAURI. GLI OGGETTI FU ORIONIS sono Ciò è dovuto anche al fatto che non è molto peculiari perché hanno chiaro come sono originate, sulla improvvisi aumenti di luminosità . fotosfera della stella, le larghe righe di Infatti, nel periodo tra il 1936 e 1937 emissione e assorbimento nel blu. In la stella FU Orionis ha avuto un flare molte stelle la metà dell’ampiezza del aumentando di oltre 5 magnitudini la profilo H e il valore dello spostamento sua brillantezza rimanendo così delle righe di assorbimento nel blu brillante per oltre 50 anni. danno un valore per la velocità dei jets Altri oggetti in cui sono stati che è minore della velocità di fuga per osservati degli outbursts (aumento le stelle T TAURI. improvviso di luminosità dovuto In più, usando la luminosità delle linee probabilmente ad un fenomeno di di emissione per stimare la massa di espulsione di massa molto tali venti viene fuori che vi è una energetico), sono V 1057 CIGNI e V discordanza di circa tre ordini di Radio Mappa della sorgente Lk Hα 1515 CIGNI. grandezza, con la perdita di massa 101. Notare la forma allungata e la Lo spettro di V 1057 prima regione emittente (piccola), in alto a trovata per una tipica stella T TAURI. destra, somigliante ad un getto. dell’outburst, indica che si tratta di Un fatto che complica ancora di più la una stella T TAURI. situazione è che circa il 5% degli Lo spettro radio è consistente, in certi L’osservazione di 5 outbursts in 50 oggetti T TAURI (chiamati stelle YY casi, con la diminuzione della densità anni, suggerisce che il fenomeno tipo Orionis) mostrano un profilo spettrale degli elettroni, quando ci si allontana FU Orionis si può ripetere nelle stelle che è inverso di quello P GIGNI che dalla stella, che segue la legge T TAURI durante la loro prima suggerisce l’ipotesi che vi sia una dell’inverso del quadrato evoluzione. caduta di massa verso l’oggetto Il meccanismo responsabile, di tale centrale. Infatti, in alcune stelle è stato fenomeno è sconosciuto e osservato, in tempi diversi, sia l’energetica dei jets non è stata ancora determinata. Astroemagazine
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    42 Conseguentemente, l’importanza di untale fenomeno per l’evoluzione delle nubi e degli oggetti stellari e la relazione tra esso e il fenomeno dei venti degli oggetti T TAURI non sono per ora chiare. Sotto: In questa immagine sempre CON LA NASCITA della dell’HST si possono notare i spettroscopia infrarossa ad alta dettagli di HH47. risoluzione, con l’HST, con il VLT e l’ottica adattiva, il progresso tecnologico ha consentito di ottenere immagini ad alta risoluzione delle regioni circumstellari di oggetti Sopra: Ancora una spettacolare immagine dell’HST che mostra l’oggetto stellari giovani e molto luminosi HH1 e HH2. La protostella al centro è (L~10^3-10^5 Lo) e oscurate da nubi nascosta da una densa nube scura di di gas molecolare. polvere. Queste spettacolari foto dell’HST mettono in evidenza molti particolari e sicuramente forniscono dati significativi da confrontare con i modelli proposti per spiegare i getti stellari. Oltre alle osservazioni dell’Hubble Space Telescope, di recente (vedi Astronomia n° 206 Febbraio 2000), con la camera SCHMIDT 60/90 cm del Beijing Astronomical Observatory (BAO) è stata condotta una ricerca a grande campo di oggetti HH. Questa survey ha rilevato una nuova famiglia di oggetti HH con una morfologia molto variegata. I problemi sollevati da queste osservazioni sono legati al fatto che le regioni compatte di H, con emissione dovuta a processi di ricombinazione, mostrano un flusso, misurato dalle righe di ricombinazione nell’infrarosso, molto più grande di quello che ci si aspetta da una regione di HII attorno ad una stella ZAMS (Zero Age Main Sequenze). Inoltre, le relazioni tra le In alto a sinistra: l’oggetto protostellare chiamato HH30 rivela un disco di polvere che righe di emissione, per molte accerchia una nuova stella in formazione. La luce di quest’ultima illumina la superficie sorgenti, possono essere messe in in alto e in basso del disco. La stella è nascosta dalla parte più densa del disco di crisi da una semplice teoria di accrescimento. Sono anche visibili i jets uscenti dalla stella al centro. La protostella si ricombinazione ed estinzione (vedi trova a 450 anni luce nella costellazione TAURUS. WYN & WILLIAMS 1984 – In alto a destra: Il getto visibile nell’oggetto HH34 mostra una notevole struttura a Galactic & Extragalactic Infrared perline. Questo suggerisce che la stella sta attraversando un episodio di espulsione di Spettroscopi). materiale che cade sulla stella dal disco di accrescimento. La protostella di trova a 1500 Ancora, la velocità calcolata anni luce nella nebulosa di ORIONE. attraverso lo spettro risulta maggiore (~100 Km/sec) di quella che ci si In basso: immagine di HH47mostra la forma dei getti espulsi in direzione opposta. I aspettava da moti termici (~30 dettagli sono notevoli ed in particolare mostrano che i getti sono stati chiusi in una Km/sec). cavità ed in seguito espulsi a grande velocità nello spazio interstellare. Si possono Di conseguenza sono stati proposti notare anche le onde d’urto che hanno origine quando i getti collidono con il gas interstellare. HH47 si trova a 1500 anni luce nella GUM NEBULA che molto modelli alternativi. L’alta velocità probabilmente è il resto di una supernova visibile dall’emisfero sud. calcolata dalle righe di emissione suggerisce che le linee di Astroemagazine
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    43 ricombinazione sono prodottenei opaco per fotoni del continuo di continuo per molti oggetti. Come per venti circumstellari. Perciò, sono BALMER, con il risultato che una gli oggetti H2O masers, le stati costruiti modelli di vento che significativa ionizzazione osservazioni delle righe infrarosse e possono spiegare queste osservazioni dell’idrogeno può essere presente al nel continuo del radio, di inviluppi e che suggeriscono che il flusso livello n=2, producendo nei flussi un circumstellari ionizzati attorno a circumstellare abbia le seguenti eccesso di ionizzazione e di linee di stelle giovani luminose, suggeriscono proprietà : ricombinazione comparabili con che questo fenomeno, ALTA DENSITA’ ELETTRONICA (10^8-10^11 per cm cubo); interpretato come perdita di massa energetica, sia un fenomeno diffuso e LINEE DI RICOMBINAZIONE PRODOTTE DA UNO STRATO DI non ristretto solo alle stelle di piccola MATERIA OTTICAMENTE SPESSO, ED EMISSIONE NEL CONTINUO massa di pre main-sequence. DEL RADIO; Toni Scarmato, docente di matematica e PERDITA DI MASSA IN UN INTERVALLO TRA 10^-6-10^-7 Mo/anno; fisica scuola superiore, laureato in astrofisica a Bologna nel 1988, FLUSSI IONIZZATI CON VELOCITA’ DI ~100 Km/sec. presidente Associazione Astronomica quelle che ci si aspetta dalle regioni S.Costantino di Briatico(VV), telescopio In un vento cosi otticamente spesso i HII. a disposizione processi di collisone e di Tali modelli sono anche consistenti Meade 203 SC. Attualmente impe- ionizzazione sono molto importanti. con le migliori misure ad alta gnato nella ricerca Inoltre, il flusso di gas può essere risoluzione ottenute nel radio di nuove comete ed asteroidi, e nello studio della formazione stellare AVVISO AI LETTORI Serate in Chat su #astronomia SAVERIO CAMMARATA cerca collaboratori … … che facciano i relatori durante le varie serate in chat. Se siete interessati mandate una mail all'indirizzo saverio@astrofili.org con le seguenti informazioni: 1. Nome e Cognome 2. E-Mail 3. Nick-Name su IRC 4. Gli argomenti che volete relazionare IMPORTANTE!!! Se non siete mai stati su IRC ma la proposta vi piace mandatemi una mail con Nome , Cognome, E-mail ed argomenti che volete trattare ed io vi darò tutte le info per collegarvi. Astroemagazine
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    44 RECENSIONE SOFTWARE CARTES DU CIEL a cura di Marco Galluccio marcogalluccio@libero.it Cartes du Ciel è sicuramente uno dei migliori planetari presenti Si possono cambiare i colori della legenda, cambiare il file attualmente, e presenta la non indifferente caratteristica del grafico dell'orizzonte terrestre; si tratta di tutto un insieme di supporto in lingua italiana. Anche quindi per i "non addetti ai fattori che permette di personalizzare a piacimento quello che lavori", si tratta di un semplice e chiaro programma. potrebbe diventare il più importante planetario del vostro PC. L'aspetto grafico fa già ben sperare, grazie ai diversi pulsanti E' anche possibile, qualunque sia l'arco di cielo visualizzato, disposti sui bordi della schermata, i quali posso essere disposti a trovare immediatamente un oggetto, dal nome o dalle piacimento. Innanzitutto CDC permette di integrare le risorse coordinate. Come altri programmi permette anche di animare il del computer locale con quelle presenti sulla grande rete, e ciò movimento del cielo con diversi "step" a scelta. Ultima, ma permette dunque di gestire numerosi database celesti. importantissima informazione: il programma è freeware! Il software dispone anche della utile funzione VISIONE NOTTURNA, grazie alla quale l'astrofilo può affaticare meno Marco Galluccio è nato a Catania nel 1982. Ha concluso gli occhi e mantenere ancora l'abitudine al cielo notturno. Alla l'ultimo anno di liceo scientifico e si prepara a frequentare sezione CONFIGURAZIONE è possibile gestire la maggior l'università. E' astrofilo dall'età di 10 anni e possiede due parte delle caratteristiche del planetario come ora, data, luogo di telescopi, di cui il più utilizzato è un osservazione, per poi passare anche alla visualizzazione degli riflettore 114/900. I suoi principali oculari in dotazione. interessi sono: Sole, Luna, pianeti e E' anche possibile inserire un'im-magine di sfondo, intermittente Iridium Flares. o meno, per cercare di variare atmosfera tra una stella e l'altra. Una schermata del programma Cartes Du Ciel mostra le tante funzioni intuitive che questo programma ha già disponibili sulle toolbox. Astroemagazine
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    45 ASTRO-CHAT ASTRO- D isc u ssio n i in terminali e che presto potrebbe scoppiare CHAT come supernova (spero molto presto). Dopo questa parentesi storica si è detto che ci sono due tipi di esplosioni di supernova: quelli che avvengono in un sistema binario e quelle che avvengono con una singola stella. Per prima cosa si è parlato di una stella che tra astrofili si trova in un sistema binario in cui una delle due componenti è una nana bianca. In questi casi quando la materia della stella di Saverio Cammarata su IRC: Iss compagna cade sulla nana bianca non avviene nulla di catastrofico fino a quando la nana bianca non raggiunge 1,4 masse solari, questa è una massa critica oltre la quale avvengono reazioni che portano alla neutralizzazione del nucleo, i nuclei Serata del 19 Giugno 2000 atomici si scompattano e si distruggono per l'eccessiva densità la fase di equilibrio ricercata porta alla formazione di un mare di Argomento trattato: Le supernovae neutroni, il nucleo non può più essere compresso e si crea una La serata ha preso il via con pochi minuti di ritardo visto che già onda d'urto che si propaga verso l'esterno e spazza via alle ore 22.03 il canale era già pieno, infatti per tutta la serata vi l'inviluppo, l'alimentazione dell'onda viene fornita da uno strato è stata una media di 12 - 14 partecipanti. di neutrini degeneri, rimane solo una stella di neutroni e se La discussione ha avuto inizio dicendo innanzi tutto che cosa questa supera la massa critica di 1,4 masse solari un buco nero. sono le supernovae e cioè che sono delle gigantesche esplosioni Questo porta alla distruzione della stella e del sistema binario. che avvengono quando una stella di grande massa finisce i suoi Per quanto riguarda le supernovae che scoppiano da singole cicli di fusione e non più combustibile nucleare. stelle il meccanismo più o meno è lo stesso solo che la materia Dopo queste esplosioni nella zona in cui avvengono resta una anziché cadere da un'altra stella cade dagli strati più esterni della nube di gas, formata dagli strati più esterni della stella, mentre il stella verso il nucleo. nucleo si trasforma o in una nana bianca, in una stella di Detto questo visto che si era arrivati alle ore 23.25 si è deciso di neutroni o in un buco nero a seconda della massa iniziale della chiudere la serata. stella. Di supernovae ne esistono 2 tipi di: le supernovae di tipo I e II; quelle di tipo I sono stelle di massa di 5-8 masse stellari e Serata del 26 Giugno 2000 scoppiano dopo aver sviluppato un nucleo di carbonio, quelle di tipo II si sviluppano fino all'ultimo stadio del ferro56. Argomento trattato: trattato: Detto questo la discussione si è spostata verso la storia La materia oscura (parte 3ª) riguardante le supernovae. Si è detto che questi bellissimi La serata è iniziata con oltre 25 minuti di ritardo visto che la oggetti sono stati osservati fin dall'antichità con molto interesse maggior parte dei partecipanti è cominciata ad arrivare alle ore anche se venivano male interpretati, infatti, come si intuisce dal 22,20. nome, che è di origine latina, con supernovae non si indicava un Per iniziare la serata e ricollegarla alle altre fatte in precedenza qualcosa che moriva ma che nasceva (novae=nuovo), questi si è ripetuto che la materia oscura è quella parte della materia eventi infatti venivano associati alla nascita di una nuova stella che costituisce l'universo e non emette nessun tipo di radiazione, anziché alla sua morte. quindi, è molto difficile rivelarla. La prima supernova ad essere stata registrata è scoppiata nel 189 Detto questo si è parlato di quali sono le prove più importanti dopo cristo, ma quella che per la prima volta fu registrata con che ci portano a ritenere che la materia oscura esista veramente. criteri di tipo scientifico fu quella del 1054 registrata da alcuni La prova che è stata citata è quella secondo la quale come fanno Arabi. i pianeti del nostro sistema solare, cioè, i pianeti più interni La supernova che scoppiò nel 1054 fu quella che ora chiamiamo girano più velocemente di quelli esterni, anche nelle galassie nebulosa del Granchio, nel catalogo di Messier "M1", nella dovrebbe accadere la stessa cosa, cioè, le stelle più vicine al costellazione del Toro. nucleo dovrebbero girare più velocemente di quelle più esterne, Per finire la parte storica si è parlato della prima supernova cosa che in realtà non avviene perchè le stelle più lontane dal extra-galatica osservata. Questa supernova è scoppiata nel 1885 nucleo hanno una velocità superiore a quella delle stelle più nella galassia di Andromeda (M31) distante dalla terra 2,2 interne il che fa ritenere che all'interno delle galassie ci sia più milioni di anni luce e fu così luminosa da poter es sere visibile materia del dovuto che porta quest'ultime a comportarsi come anche dalla terra con strumenti relativamente poco evoluti. dei dischi rigidi anziché come un sistema che segue le leggi di Dopo aver parlato di questi avvenimenti storici abbiamo parlato Keplero. di una supernova scoppiata recentemente, precisamente nel Dopo questa affermazione ci sono state un pò di domande per marzo del 1987, nella Grande nube di Magellano, una delle chiarire meglio la questione, comunque alla fine tutti i nostre galassie satellite e di cui abbiamo splendide immagini partecipanti avevano capito la situazione. grazie all'HST che, anche se ancora astigmatico, ci ha aiutato a Verso la metà della serata poi si è entrati nel vivo della vederla. discussione e si è iniziato a parlare di una particella candidata ad Avendo finito con le supernovae storiche si è iniziato a parlare essere un importante costituente della materia oscura: il di quelle che possono scoppiare nei prossimi anni; come neutrino. esempio di ciò si è citata la stella ETA Carinae che è stata Di queste sfuggenti particelle si è detto che hanno la capacità di fotografata molte volte dall'Hubble e che mostra una nube di gas attraversare la materia con la stessa facilità con cui noi di forma molto particolare che avvolge la stella il che fa ritenere attraversiamo l'aria senza interagire con essa; queste particelle si agli astronomi che questa stella possa trovarsi nelle sue fasi producono all'interno delle stelle durante le loro reazioni Astroemagazine
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    46 nucleari o nell'altaatmosfera a causa dello scontro dei raggi Questa tecnica è più consigliata per la fotografia planetaria visto cosmici con le particelle dell'atmosfera stessa. che viene inserito un altro apparato ottico, l'oculare, tra il Detto questo si è iniziato a parlare dell'esperimento che telescopio e la reflex che rende l'immagine più scura. recentemente li ha rilevati dandoci un'ulteriore prova del fatto Questo tipo di fotografia si fa inserendo un adattatore al posto che siano dotati di massa a riposo. dell'oculare nel telescopio, dentro l'adattatore si inserisce L'esperimento in questione è il Giapponese Super-Kamiokande. l'oculare e dall'altra parte si avvita la reflex ad una distanza Di questo progetto si è detto che tecnicamente era composto da dall'oculare che può essere stabilita, entro certi limiti, da chi una vasca, posta sotto una miniera abbandonata di zinco, da 50 esegue la foto. Così facendo si fa aumentare virtualmente la 000 tonnellate piena di acqua purissima il cui interno era lunghezza focale e il rapporto focale del telescopio; per aiutarvi ricoperta di fotomoltiplicatori. a capire questo eccovi qua un esempio pratico: supponiamo di Questo rivelatore era capace di rivelare i neutrini elettronici e usare un telescopio con una lunghezza focale di 2000mm con un quelli muonici ma non riusciva a "vedere" quelli tauonici. rapporto focale di f/10 con un oculare di 25mm che si trova ad Il fatto che i ricercatori hanno pensato che il neutrino avesse una una distanza di 152mm dalla pellicola, per sapere qual è la massa è venuto proprio dal fatto che alcuni neutrini mancavano lunghezza focale ed il rapporto focale del telescopio così all'appello, cioè, il Super-K doveva rivelare 2 neutrini muonici configurato bisogna usare la formula che segue che ci permette ogni neutrino elettronico cioè vi doveva essere un rapporto di 2 di ottenere un numero a-dimensionato che moltiplicato per la a 1, invece il rapporto era di 1,3 a 1 cioè si perdevano 0,7 focale del telescopio e al suo rapporto focale originari ci danno neutrini muonici. quelli della nuova configurazione: La spiegazione che i ricercatori hanno dato a questa mancata presenza è stata che il neutrino abbia la capacità di cambiare la N = ( d – f.ocul.) / (f.ocul.) sua forma passando da muonico a tauonico, che non poteva essere rivelato. N = numero adimensionato Il fatto che un qualcosa muti la sua forma è un grande indizio d = distanza tra la pellicola e l’oculare in mm che la sua massa a riposo non sia nulla. Giunti qui visto che si era iniziato anche in ritardo si è deciso di f.ocul. = focale dell’oculare in mm smettere visto anche l'ora tarda, infatti erano le 23,40. che nel nostro caso è: Serata del 3 Luglio 2000 Argomento trattato: Astrofotografia (parte 2ª) N = (152 mm - 25 mm) / 25 mm = 5.1 La serata è iniziata con pochissimi minuti di ritardo e fin come potete vedere un telescopio con focale di 200mm e dall'inizio della serata il numero dei partecipanti era abbastanza rapporto focale di f/10 si è trasformato in un telescopio con la elevato. focale di 10200mm e rapporto focale di F/51 avendo questi dati Dopo aver detto molto in generale di ciò che si è detto la scorsa poi vale la formula della tecnica a fuoco diretto da usare con i volta si è iniziato a parlare della fotografia a fuoco diretto che si nuovi dati. ottiene montando la macchina fotografica, senza obbiettivo, I maggiori problemi nell'utilizzo di questa tecnica sono la messa direttamente al posto dell'oculare nel telescopio senza altri a fuoco, infatti si deve stare attenti a scegliere una reflex con un componenti ottici tra il telescopio e il corpo macchina, l'unica mirino abbastanza luminoso altrimenti mettere a fuoco sarà cosa di cui si ha bisogno è una serie di adattatori meccanici che molto complesso, inoltre bisogna stare attenti a fare un buon sono: un adattatore che si monta nel porta oculari del telescopio, stazionamento perchè, visto che si lavora ad alti ingrandimenti, l'adattatore da un lato ha lo stesso diametro di un oculare (di anche una piccola deriva in declinazione ha effetti spaventosi, solito 31,8mm) dall'altro lato ah filettatura universale, per unire infatti, se fa foto viene mossa tutti i dettagli dei pianeti verranno poi questo con la fotocamera si usa un anello T2 che, impastati tra di loro rendendoli indistinguibili. praticamente, è un anello con doppia filettatura: da un lato è La serata si è chiusa ufficialmente alle ore 23.45 ben oltre universale è serve per avvitarlo nell'adattatore del telescopio, l'orario stabilito anche se alcuni sono rimasti a parlare tra di loro dall'altro lato ha una filettatura specifica che varia da macchina a di consigli pratici sull'astrofotografia. macchina. Con questo sistema si ottiene un apparato ottico che ha come lunghezza focale e rapporto focale gli stessi del telescopio che si Serata del 10 Luglio 2000 sta usando; in pratica è come avere un grande teleobiettivo montato sulla nostra fotocamera. Argomento trattato: Questa tecnica viene usata particolarmente per fotografare oggetti del deep sky visto che in questo modo il sistema ottico Evoluzione stellare (parte 2ª) La serata è iniziata in perfetto orario con soli 1 o 2 minuti di risulta abbastanza luminoso. ritardo. Per sapere in anticipo di che dimensioni sarà l'oggetto All'inizio la discussione si è spostata su un grado di difficoltà fotografato con questa tecnica sulla pellicola basta usare la abbastanza elevato a causa della presenza di due partecipanti seguente formula: che, essendo molto preparati sull'argomento, si sono lasciati trasportare cominciando a fare una discussione a due che solo 2 D = (F x dim.ogg) / 206265 o 3 partecipanti potevano capire infatti il moderatore della serata dopo poco tempo ha chiesto di abbassare il grado di difficoltà D = dimensioni in mm della serata e subito dopo la discussione è diventata accessibile F = Focale in mm per tutti; comunque di questa prima parte della serata ho deciso Dim.ogg = dimensioni oggetto in secondi d’arco di non riportare niente per evitare di confondere le idee a qualcuno poco esperto che potrebbe leggere l'articolo. Detto questo si è iniziato a parlare della fotografia per Comunque dopo questa prima parte la serata ha continuato come proiezione da oculare. da programma e si è iniziato a parlare della morte delle stelle di grande massa ed ecco qual il riassunto: Astroemagazine
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    47 dopo la sequenzeprincipale le stelle di grande massa passano Le comete sono corpi del sistema solare che descrivono orbite attraverso varie fasi di fusione sviluppando nuclei via via più molto allungate (ellittiche) intorno al Sole pesanti fino al Fe56. Per l'esattezza tutti i passaggi sono: in un intervallo di tempo chiamato periodo altre comete, invece, 1) H in He temperatura >10 milioni di gradi descrivono un orbita abbastanza aperta (iperbolica) che dopo un 2) He in C temperatura circa 100 milioni di gradi apparizione nei dintorni della terra la porta a perdersi nello 3) C in O temperatura circa 800 milioni di gradi spazio interstellare per sempre. La maggior parte delle comete 4) O in Si temperatura circa 2 miliardi di gradi però ha comunque un periodo cosi lungo che è impossibile 5) Si in Fe temperatura circa 3 miliardi di gradi prevederne la data del ritorno con esattezza ma il lato più brutto arrivati al Fe56 gli elettroni del nucleo sono in stato degenere il di questo è che un uomo non la potrà mai vedere una seconda che significa che non sono ulteriormente comprimibili quindi volta. In prossimità del perielio le comete sviluppano un o quando la combustione termina il nucleo per mantenersi in nucleo molto luminoso circondato da una nube di materia molto l'equilibrio al calare della temperatura deve comprimersi, diffusa detta chioma cui molto spesso è unita a una lunga coda, comprimendosi "schiaccia" gli elettroni non comprimibili. Ecco la cui lunghezza dipende dalla dimensione del nucleo e dalla sua un esempio pratico per aiutarvi a capire: comprimete una palla distanza dal sole. Le comete non sono corpi celesti di grandi ad un certo punto non ci riuscirete più dimensioni infatti in una cometa di buone dimensioni il nucleo e sentirete che l'aria compressa al suo interno preme verso ha un diametro nell'ordine di "appena" un centinaio di km. 'esterno Il nucleo della cometa è formato da un ammasso di ghiaccio così succede anche per gli elettroni che detto in manier a molto misto a polveri che qualcuno ha anche definito "una palla di semplificata spingono verso l'esterno dando vita ad un onda neve sporca"; invece la chioma può che è formata dai gas e dalle d'urto che si propaga al di fuori del nucleo al contempo polveri, che si staccano da essa quando il ghiaccio comincia a all'interno del nucleo in questa situazione ci sono altre reazioni: sublimare, può avere una lunghezza superiore ai 300 milioni di i nuclei sono così vicini che si sfaldano cioè si rompono e km. liberano un amare di neutroni anch'essi diventano degeneri Le comete hanno origine in una zona sferica detta nube di Oort quindi alle pressioni reagiscono come gli elettroni alimentando che circonda tutto il sistema solare a una distanza che qualcuno l'onda d'urto è questa che spazza via l'involucro esterno ritiene possa arrivare fino ad un anno luce dal sistema solare e, lasciando solo la stella di neutroni le stelle con massa maggiore secondo alcune stime, contiene fino a 100 miliardi di corpi di 40 MS sviluppano nuclei di neutroni maggiori di una certa cometari. Questa nube probabilmente si è formata con tutti i massa limite che è detta massa di Chandrasekar questi non resti della formazione del sistema solare che hanno trovato un arrestano la compressione perché i neutroni non degenerano a tal posto tranquillo per "vivere", infatti, se nessuno le disturbasse punto e possono dar luogo a buchi neri. nessuna di esse lascerebbe la nube per venire a regalarci quello Dopo aver finito con la spiegazione dell'argomento della serata spettacolo che sono le comete. La causa più frequente che porta si è lascito spazio alle domande ma visto che non ce ne sono un corpo della nube di Oort ad allontanarsi dal suo luogo di state abbiamo chiuso la discussione alle ore 23.20. origine e venire fino in prossimità del sole è la perturbazione gravitazionale causata dal passaggio in quelle zone di una stella. Serata del 17 Luglio 2000 Dopo aver parlato di questo i partecipanti alla serata hanno spostato la discussione verso la teoria che le comete abbiano Argomento trattato: Il sistema solare potuto portare la vita sulla terra, ma visto che era poco attinente La serata è iniziata alle ore 22 e 18 con il solito ritardo e fin con il tema della serata ho deciso di non riportare niente di dall'inizio i partecipanti erano molto interessati all'argomento. questa parte della discussione. La discussione è stata di carattere generale infatti abbiamo solo Questa sulle comete è stata l'ultima serata di Luglio e dell'intera parlato delle principali caratteristiche delle varie componenti del estate, infatti, per tutto Agosto le serate a tema sono state sistema solare che posso riassumere con la seguente griglia: sospese ma ritorneranno a partire da Settembre con nuovi ed DIST. MIN. E VELOCITA' PER. DI ROT. PERIODO DI MAX. DAL DIAM. ORBITALE ATTORNO LA RIVOLUZIONE MASSA SATELLITI Dati SOLE MEDIA (KM) PROPRIO ATTORNO AL (TERRA =1) NOTI (MIL. DI KM) (KM/SEC) ASSE SOLE Mercurio 46-69.8 4878 47.87 58.65 g 87.97g 0.055 0 Venere 107.4-109 12 103 35.03 243.01g 224.70g 0.82 0 Terra 147-152 12 756 29.79 23h 56min 365.26g 1 1 Marte 206.7-249.1 6794 24.13 24h 37min 686.98g 0.11 2 Giove 740.9-815.7 142 984 13.06 9h 55min 11.86a 317.90 17 Saturno 1347-1507 120 536 9.64 10h 40min 29.42a 95.19 18 Urano 2735-3004 51 118 6.81 17h 18min 83.75a 14.54 21 Nettuno 4456-4537 49 528 5.43 16h 17min 163.72a 17.15 8 Plutone 4425-7375 2300 4.74 6g 9h 248a 0.0025 1 Serata del 24 Luglio 2000 interessanti discussioni e spero che il numero di partecipanti continui a salire. Argomento trattato: Le comete La serata è iniziata in perfetto orario alle 22.05 e già dall'inizio della discussione vi erano 10 partecipanti che sono passati a 13- 14 durante la serata. Astroemagazine
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    48 48 TECNICA Appunti di OTTICA ASTRONOMICA di Riccardo Renzi rikimag@tin.it Cenni storici coscienza, da non molti secoli a questa parte, del posto che Non e' cosa da poco, affrontare un occupiamo nell'universo. Quindi il simile argomento e per di più con un 114, o il C8,oppure il rifrattore che titolo impegnativo come questo.... usiamo abitualmente per "guardare le Rimando tutti allora a leggere il libro stelle", hanno un significato che va che ci ha dato lo spunto, ovvero ben aldilà del puro svago,e meritano proprio "Appunti di ottica a nostro parere un poco di studio e astronomica",dove il prof. Luigi riflessione. Fig. 2 Telescopi d'altri tempi. Ferioli spiega, con una semplicità La storia delle lenti e' ben più antica ciale tra i Duchi Sforza di Milano,e propria dei più preparati, il di quanto comunemente si creda: artigiani fiorentini (perché pare che a funzionamento del cannocchiale e, esistono antiche testimonianze scrit- Firenze, queste "lenti per giovani" più in generale, di tutti gli strumenti te, che ci narrano di "pietre levigate e fossero costruite meglio che a astronomici. trasparentissime" che sarebbero state Milano). Se qualcuno invece avrà fiducia in usate per accendere il fuoco. Chissà come sarebbe oggi il mondo, noi, e vorrà seguirci in questo Di esse c'e' traccia perfino nella se casualmente Lippershey non tentativo, forse un po' incosciente,di tradizione greca antica: per esempio avesse posto una lente convergente sviscerare temi poco conosciuti e nella commedia "Le ombre" di davanti ad una di quelle "lenti per soprattutto quasi mai affrontati sulle Aristofane, risalente addirittura al giovani"che gli garantivano il pane riviste di settore, potremo alla fine 423 a.c.! quotidiano, inventando così il dirci soddisfatti di aver intrapreso C'e' da chiedersi quindi come mai ci cannocchiale nella sua forma più questa avventura. siano voluti quasi venti secoli per semplice! Quello che ci proponiamo e' di arrivare alla costruzione del Galileo, venuto a sapere spiegare come funzionano gli cannocchiale "galileiano", che in dell'esistenza del cannocchiale, e strumenti ottici di nostro interesse, i realtà fu costruito da un occhialaio entrato in possesso degli schemi per telescopi. olandese, il Lippershey. costruirlo, si mise egli stesso a Non e' un discorso banale: tramite gli I grandi filosofi dell'antichità ', non produrne, e ne fece molti esemplari, strumenti astronomici abbiamo preso avendo capito nulla del fun- sempre più perfezionati. zionamento delle lenti Oggi questo semplice strumento convergenti, per gius- porta il suo nome non perché egli ne tificare il loro fal- sia stato l'inventore, ma perché fu il limento, pronuncia- primo a comprenderne l'enorme rono la condanna: potenziale scientifico,e nonostante "non si deve guardare sappiamo tutti cosa Galileo dovette attraverso di esse passare tra chiesa e scienza ufficiale, perché ingannano", e la stalla dell'oscurantismo era stata tale sentenza dominò aperta e i buoi erano finalmente nel campo scientifico scappati. fino al XVII secolo. I "buoi" erano in questo caso una Tuttavia, da qualche schiera di ex-astrologi secolo prima, intorno (attenzione:anche Galilei lo era : al 1200-1300, pare bisogna pur vivere in qualche che fossero in modo..), neo-nati astrofili,scienziati circolazione delle di varia natura e umanità che si "lenti per giovani", affacciavano col nuovo strumento ovvero lenti divergenti allo studio del cielo. per curare la miopia Costoro si accorsero ben presto che i giovanile: significati- piccoli strumenti di Galilei erano vo e' il fatto che la appena sufficienti alla bisogna, e fonte di tale notizia incominciarono a desiderare diametri non sia un trattato maggiori ( vi ricorda nulla? Succede scientifico, ma un anche a noialtri..),ma ben presto ci si Fig.1 Una antica lente convergente. Incompresa per carteggio commer- duemila anni. Astroemagazine
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    49 l'invenzione del cannocchiale acromatico (Dollond) ed il suo definitivo perfezionamento (Fraunhofer). Tuttavia,ben presto ci si accorse sperimentalmente di un fenomeno chiamato "diffrazione",che sembrava contraddire questa teoria.Se la luce fosse composta da raggi rettilinei, dirigendo una sorgente luminosa su uno schermo opaco, con un buco minuscolo al centro,e posto al di la' di esso un foglio di carta, dovremmo vedere su quest'ultimo un punto luminoso. In effetti cio' che si osserva e' un punto di luce,ma circondato da luminosi anelli concentrici. Ancora: ponendo un dischetto Fig. 3 Antichi venditori di occhiali.Stampa risalente al 16° secolo. circolare opaco di fronte ad una sorgente luminosa puntiforme, si trovò di fronte ad un problema interpretava la luce come composta verifica che al di la' di esso, e sul suo all'apparenza insormontabile. di "raggi luminosi", propagantesi in asse, si forma un massimo di luce: la' Infatti , ci si accorse che,aumentando linea retta. dove la luce, se fosse composta di il diametro dell'obbiettivo, le Su questa interpretazione, e per oltre raggi rettilinei, non dovrebbe immagini risultavano frangiate da un due secoli, i matematici costruirono assolutamente arrivare. alone di colori fastidiosi: e' il un'ottica geometrica di grande mole, Questi fenomeni, ed altri come fenomeno noto come "aberrazione ottenendo molti successi quali l'interferenza, misero in crisi la teoria cromatica", che fu attenuato in parte allungando paurosamente la lunghezza focale dei telescopi . E' l'epoca preistorica ( e ,a suo modo ,eroica ) dei telescopi aerei, nei quali l'obbiettivo veniva posto in cima ad un palo, ed il povero astronomo andava a cercarsi il fuoco con l'oculare collegato all'obbiettivo tramite una lunghissima fune. Sembra incredibile, ma fu grazie a questo tipo di telescopi che Cassini scoprì la divisione che porta il suo nome, e che il Campani riuscì ad individuare leggere increspature nel manto nuvoloso di Venere, oltre ad innumerevoli altre scoperte. Cominciavano anche a comparire i primi telescopi a riflessione: il celebre Isaac Newton, tra una mela e l'altra, trovò anche il tempo di inventare lo strumento che porta il suo nome... A livello accademico cominciò a svilupparsi un certo interesse per una branca scientifica fino allora negletta:e questo indubbiamente anche per le ricadute economico- militari che i nuovi strumenti garantivano! Le lenti iniziarono ad essere studiate,e si affermò una interpretazione geometrica che Fig. 4 Probabilmente il primo telescopio dotato di una montatura "all'altezza". Astroemagazine
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    50 geometrica dell'ottica. policromatica. un'onda l'attraversa,la zona dell'onda Oggi sappiamo che la luce non e' La "luce",come comunemente la stessa incidente in prossimita' composta da raggi rettilinei, ma e' intendiamo, e' policromatica; dell'asse,o del centro della lente, una radiazione elettromagnetica a composta cioe' da piu' frequenze,o viene ritardata di piu' di quella vicina carattere ondulatorio:e questo lunghezze d'onda,che vanno dal rosso al bordo, e cosi' ,se l'onda incidente approccio allo studio dell'ottica, al violetto. era piana ,l'onda emergente come vedremo ,e' di grande utilita' Per comodita', consideriamo per il dall'obbiettivo diventa sferica, e per comprendere il funzionamento momento la radiazione converge sul fuoco strumentale. degli strumenti ottici. elettromagnetica proveniente dagli La luce pero', come abbiamo visto, Ogni corpo, comunque eccitato, e' astri come monocromatica ; quando non e' una radiazione capace di emettere radiazioni a essa incide sulle lenti del nostro monocromatica... carattere ondulatorio: cause di rifrattore, la sua lunghezza d'onda y Da cio' discende che ogni frequenza eccitazione possono essere campi si contrae fino a y/n, essendo n che la compone, verra' ritardata, al elettrici, magnetici, o radiazioni di l'indice di rifrazione del vetro . passaggio nel vetro ottico, in maniera vari tipi. Troppo complicato? Affrontiamo il differenziata ,e,ad esempio, le Se l'emissione del corpo emittente e' discorso da un altro punto di vista: frequenze rosse verranno ritardate limitata ad una sola frequenza, o quando la luce penetra in una materia meno di quelle violette:da qui la lunghezza d'onda che dir si voglia, trasparente, la sua velocita' dispersione dei vari colori . allora si dice che siamo in presenza diminuisce, in modo piu' o meno E' la causa dell'aberrazione di radiazione monocromatica; accentuato a seconda dell'indice di cromatica, di cui parlavamo in viceversa, se tale emissione e' rifrazione del vetro.Ora ,siccome una precedenza...e di cui parleremo in costituita da piu' frequenze lente convergente e' piu' sottile al dettaglio nella prossima puntata. sovrapposte, si dice che l'emissione e' bordo che non al centro, quando Fig. 5 Il primo disegno ,di cui siamo a conoscenza, riferentesi ad un cannocchiale. BIBLIOGRAFIA Riccardo Renzi nasce a Firenze, il 19 ottobre 1966,portando in famiglia tanta Appunti di ottica astronomica felicita' e una bella alluvione;cresciuto tra minerali e fossili, piccolo chimico e Luigi Ferioli meccano, ha scoperto nell'Astronomia la passione della vita. Quando non armeggia tra telescopi, ccd e computer, probabilmente lavora (dirige una ditta L'astronomo dilettante produttrice di metalli preziosi) o si sbatte per l'associazione, di cui e' orgoglioso fondatore: il "Gruppo astrofili M13". ....O gioca con sua figlia, la stella piu' Paolo Andrenelli luminosa di tutte. E-Mail rikimag@tin.it AVVISO AI LETTORI DI Astroemagazine astrofili.org WAP Cercando di tenerci al passo coi tempi, da qualche tempo la redazione di astrofili.org sta sviluppando una versione ridotta del proprio sito accessibile dai cellulari nella nuova tecnologia WAP. Ancora il sito non e' completamente finito, ma qualcosa e' disponibile gia' da ora. Fateci sapere cosa ve ne pare J http://wap.astrofili.org http://www.wap.com/cgi-bin/yospace.cgi?http://wap.astrofili.org http://www.wap.com/cgi- by Astrofili.org Astroemagazine
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    51 TECNICA colpisco lo specchio primario e vengono riflessi Collimazione dei verso il secondario (specchio ellittico piano con asse maggiore inclinato di 45° rispetto all'asse TELESCOPI ottico del primario) il quale li devia di 90° verso l'oculare. I raggi luminosi che arrivano dall'infinito ad una certa distanza dall'asse ottico del telescopio si intersecano in un punto detto fuoco (in questo caso, dello specchio primario)il NEWTONIANI quale giace su una superficie curva dove tutti i raggi vanno a convergere e che viene chiamato piano focale (anche se è a rigore una sezione circolare di una superficie sferica) . Da notare che l'inserzione della diagonale a 45° (opera questa di Sir Isaac Newton) non rappresenti di Andrea Tasselli atasselli@hotmail.com alcuna modifica alle proprietà ottiche del sistema in quanto un elemento piano riflettivo (inclinato di qualsiasi angolo rispetto alla luce incidente) essere utilizzata per produrre dei risultati 1. Introduzione soddisfacenti lasciando solo il minimo di non contribuisce in alcun modo al potere ottico del sistema complessivo (si dice cioè che incertezza su cosa fare e come farlo. O almeno La collimazione delle ottiche dei telescopi è una l'elemento è neutro otticamente). così spero. delle operazioni al contempo più necessarie e più Nella Figura 1 oltre allo specchio primario e neglette o temute che l'astrofilo medio (e secondario sono presenti gli altri componenti del ovviamente ancor di più il principiante) si trova a 2. Cos'è la Collimazione sistema ottico: dover considerare. Questo in ragione di una, a La collimazione di un'ottica (composta da diversi volte irragionevole, paura di combinare guai elementi ottici, come lenti, specchi, diagonali e 1) Il tubo ottico il quale sostiene tutto l'insieme peggiori di quanti se ne vogliano risolvere oculari) consiste nel far sì che gli assi di delle ottiche, dei supporti di queste e il tentando la collimazione del telescopio. Questo è simmetria, che sono anche gli assi ottici di focheggiatore. Il tubo ottico viene a sua volta tanto più vero per i sistemi ottici basati sullo ognuna delle componenti, coincidano tra loro (a montato sul sistema di puntamento ed schema di Newton in quanto questa operazione è rigore ciò non è necessariamente vero, ma per la inseguimento degli astri, la montatura. a volte laboriosa e di incerto successo senza una stragrande maggioranza delle ottiche in uso in guida adeguata. Questo stato delle cose è campo amatoriale lo è). A seconda del tipo di 2) Il focheggiatore, il quale consente di regolare ulteriormente aggravato da due fatti oggettivi, il ottica l'operazione può variare nelle sue modalità la posizione degli oculari rispetto al piano focale primo essendo la scarsa seppur esistente ma il suo significato "geometrico" non cambia: gli del telescopio in modo da mettere a fuoco documentazione sulla collimazione che assi ottici dei componenti devo essere coincidenti l'immagine accompagna i telescopi newtoniani comunemente per essere collimati. disponibili sul mercato italiano ed il secondo è che 3) Il supporto del secondario e le sue razze, che in quasi nessun caso vengono forniti gli strumenti consentono di regolare sia la posizione che per effettuare tale operazione. Questo nonostante 3. Perchè è necessario l'inclinazione di quest'ultimo e naturalmente di vincolarlo al tubo ottico la collimazione delle ottiche sia, in pratica, l'unica operazione che consenta all'astrofilo una collimare i telescopi ottimizzazione delle prestazioni della propria 4) La cella di supporto del primario, con analoghe ottica. Newtoniani funzione di quelle viste sopra per il secondarioIn Quella che segue vuole essere una guida alla Lo schema tipico della configurazione ottica di caso di perfetta collimazione un raggio ideale che soluzione dei problemi della collimazione delle telescopio newtoniano e la sua nomenclatura partisse inizialmente collimato con l'asse ottico ottiche di un telescopio newtoniano che, sebbene sono mostrate in Figura 1. I raggi luminosi dell'oculare verrebbe riflesso a 90° dalla non esaurisca totalmente l'argomento, possa provenienti da sinistra (con sorgente molto diagonale per raggiungere il centro del primario, lontana o come si suole dire, "all'infinito") Fig 1 – Schema strutturale di un newton. Astroemagazine
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    52 essere riflesso daquesto su se stesso e ritornare assumerà sul piano focale (il luogo geometrico strumento, l'astigmatismo cresce propor- esattamente da dove è partito. Lo schema dove tutti i raggi luminosi vengono concentrati zionalmente al quadrato del campo sotteso e geometrico di base è raffigurato in Figura 2. dallo specchio primario) sarà definito dalle leggi proporzionalmente all'inverso del quadrato del dell'ottica diffrattiva (altri- rapporto focale e alla lunghezza focale dello menti detta ondulatoria). strumento. Esprimendo il tutto in formule: Questo naturalmente solo in teoria in quanto in S.II = 1/32 * ((1/R.F.)^3 ) * F) * alfa pratica non esiste un cosa come un'ottica perfetta. E S.III = 3/16 * ((1/R.F.)^2 ) * F) * alfa^2 in pratica il difetto che si riscontra più sovente negli Essendo S.II l'aberrazione legata al coma e S.III specchi (come nelle altre quella legata all'astigmatismo. Nelle espressioni ottiche) è il fenomeno di cui sopra alfa è il semiangolo del campo reale dell'aberrazione sferica inquadrato espresso in radianti, F la lunghezza ossia la deviazione focale espressa nell'unità di lunghezza e R.F. il complessiva che la rapporto focale del telescopio. Uguagliando le geometria reale dello espressioni precedenti per il coma e specchio impone ai raggi l'astigmatismo si trova facilmente qual è l'angolo luminosi (la cui totalità per cui il secondo diventa più grande del primo. forma quello che si chiama Questo angolo è in genere, per le ottiche fronte d'onda) dalla forma newtoniane in uso in campo amatoriale, puramente sferica. sufficientemente grande da poter ignorare L'aberrazione sferica l'astigmatismo rispetto al coma per tutti i casi Fig. 2 – Schema ottico geometrico di un newton (piccola o grande che essa reali. Oltre a alle tre aberrazioni descritte sopra, sia) è una proprietà della dette aberrazioni di Seidel del terzo ordine In Figura 1 l'ottica è mostrata perfettamente particolare realizzazione di ogni ottica, caso per (comatica e astigmatica) ne esistono altre due, collimata mentre una configurazione geometrica caso, e non può essere modificata dall'astrofilo. dette del primo ordine o gaussiane, che sono lo di un'ottica completamente scollimata può avere Essa si presenta come un accrescimento sfuocamento (defocus) e rotazione (tilt). In l'asse ottico dell'oculare con un inclinazione dell'intensità luminosa degli anelli di diffrazione a pratica esse consistono nello spostamento della diversa dai 90° rispetto all'asse ottico del spese della luminosità del punto centrale (disco posizione dell'immagine (traslazionale e primario e il secondario un inclinazione diversa d'Airy). Questo difetto rende diminuisce la rotazionale) rispetto al fuoco ideale. Entrambe dai 45° rispetto sia all'asse ottico del primario percezione del contrasto nei dettagli (tipicamente sono correggibili nel senso che basta che dell'oculare. Inoltre il centro del secondario planetari) a media ed alta risoluzione, diminuisce riposizionare i vari elementi ottici per eliminarle. potrebbe essere spostato rispetto al centro la percezione dei dettagli fini ed infine (se molto Usando il focheggiatore infatti si corregge la dell'oculare. In generale, quindi, nel caso di accentuata) rende qualsiasi immagine posizione longitudinale (defocus) mentre con la scollimazione di un newtoniano un raggio completamente sfuocata. Altri difetti dovuti alla collimazione si corregge il secondo (tilt). tracciato inizialmente collimato con l'asse ottico lavorazione dello specchio e presenti sull'asse Vediamo adesso gli effetti della scollimazione dell'oculare non tornerà mai da dove è partito. ottico (ovvero invarianti rispetto all'angolo di delle ottiche newtoniane alla luce di quanto detto Se quelle descritte sopra sono le condizioni campo reale sotteso) sono gli errori zonali sopra per le aberrazione tipiche dei newtoniani. (generalizzate) di un'ottica newtoniana (variazione locale di curvatura dovuta ad Per rendere le cose più semplici sarà opportuno completamente scollimata, quali sono le avvallamenti o depressioni nella superficie dello suddividerne gli effetti a seconda della tipologia. conseguenze dal punti di vista delle prestazioni specchio), la rugosità superficiale e i bordi piegati del sistema? Per avere questa risposta bisogna (all'indietro od in avanti). Sebbene questi errori 3.1 Tipo 1a fare una piccola disgressione nella teoria esistano sono in genere meno gravi ai fini della L'asse ottico dell'oculare è centrato dell'ottica geometrica. Per far questo si considera resa finale dell'immagine di quello rispetto al secondario ma non rispetto al una sufficientemente buona approssimazione la dell'aberrazione sferica. primario. teoria delle aberrazioni ottiche sviluppate nella Fuori dall'asse ottico del primario però le cose seconda metà dell'Ottocento da vari ottici e vanno diversamente e anche in caso di un'ottica In Figura 2.a viene mostrata una tipica maggiormente da Seidel. Si intendono perfetta si riscontrano due aberrazioni di configurazione con questa modalità di "aberrazioni" tutte quelle distorsioni importanza fondamentale: Il coma e scollimazione. Da notare che, per costruzione, il dell'immagine che si possono avere quando i l'astigmatismo. Entrambe degradano sistema è perfettamente centrato raggi luminosi che la compongono (o più significativamente la qualità dell'immagine ed geometricamente rispetto al focheggiatore esattamente le onde elettromagnetiche) attraversi entrambe sono inevitabili a meno di usare ulteriori cosicché tale configurazione potrebbe passare un sistema ottico. Nella trattazione che segue si elementi correttivi (tipicamente lenti). per perfettamente collimata. In realtà la posizione farà uso della convenzione di considerare i raggi L'aberrazione extrassiale di gran lunga più del secondario, per essere corretta otticamente, luminosi che compongono un'immagine non come importante (nel senso che è quella più NON deve essere centrata né rispetto al centro un pacchetto d'onde elettromagnetico ma come appariscente) nei telescopi newtoniani è quella del focheggiatore né rispetto al centro del delle particelle che viaggino in linea retta da un comatica, la quale si rivela attraverso immagini primario, come si evince dalla costruzione di punto all'altro dello spazio e che possano essere stellari con apparenza cometaria, ovvero con un Figura 1. Questo perché il bordo più lontano dal deviate quando incontrano ostacoli solidi. piccola "coda" che si proietta verso il bordo piano focale del secondario (che è ellittico) Tralasciando i pur necessari (per una trattazione dell'oculare. L'astigmatismo si manifesta invece intercetta i raggi provenienti dal primario ben rigorosa) passaggi matematici si può dire che come una ovalizzazione dell'immagine stellare prima del bordo più vicino. Questo stato di un'ottica newtoniana (composta cioè da un fino a raggiungere, nei casi più estremi, l'aspetto scollimazione conduce ad un decadimento delle singolo elemento riflettivo con potere ottico non di un segmento di retta. prestazioni complessive del sistema più o meno nullo) "perfetta" soffre di zero aberrazioni sul Mentre il coma cresce al crescere dell'angolo accentuato per le seguenti ragioni: gli oculari suo asse ottico. La qualità dell'immagine è quindi sotteso in maniera lineare e in maniera sono progettati per dare il massimo delle proprie limitata solo dalla diffrazione della luce e il direttamente proporzionale al cubo dell'inverso prestazioni sul loro asse ottico e al di fuori diametro minimo che un punto luminoso del rapporto focale e alla lunghezza focale dello presentano un più o meno marcato decadimento Astroemagazine
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    53 centrato e parallelo con il loro asse ottico. La conseguenza maggiore di questo tipo di scollimazione è fondamentalmente quella di poter falsare la procedura generale di collimazione e indurre un errore di collimazione del Tipo 2 (vedi nel seguito). Questo ovviamente se non se ne è avvertiti. 3.2 Tipo 1b L'asse ottico dell'oculare è centrato rispetto al secondario ed il secondario è centrato rispetto al primario. Questo tipo di configurazione geometrica a rigore non è considerabile scollimata, in quanto, come si vede dalla Figura 2b, l'asse ottico del primario viene riflesso in maniera da essere coincidente con l'asse ottico dell'oculare. Pur tuttavia essa porta, rispetto alla configurazione di "reale" collimazione descritta in Figura 1 alla conseguenza di vignettare il campo di piena illuminazione con una conseguente perdita di frazioni di magnitudine resa all'oculare. Questo Fig 2 a - TIPO 1 a L'asse ottico dell'oculare è centrato rispetto al secondario ma effetto è, in prima approssimazione, indipendente non rispetto al primario. dal rapporto di ostruzione del secondario ma solo dal rapporto focale del telescopio. Per avere legato in genere all'aumento dell'astigmatismo e Naturalmente questo in parte dipenderà dalla un'idea dei numeri in gioco si tenga presente che della distorsione di campo. Come si è visto bontà degli oculari a disposizione. Si tenga con un telescopio a f/5 così collimato, con il 35% precedentemente un'ottica newtoniana soffre di presente però che ad alti ingrandimenti la pupilla di ostruzione si ha una perdita di luminosità pari a coma (e astigmatismo in seconda misura) al di ingresso dell'oculare (la parte dell'oculare che circa 0.17 magnitudini, con lo stesso ostruito al crescere del campo dell'immagine mentre "guarda" l'immagine fornita dal telescopio sul 20% una di 0.16 magnitudini. Trascurando questi produce immagini "perfette" ovvero limitate solo piano focale) è molto piccola e potrebbe capitare effetti si può dire che una tale collimazione, se dalla diffrazione o dall'eventuale residuo di che l'asse ottico del primario capiti addirittura presente, è in genere accettabile ma difficile da aberrazione sferica sull'asse. Ma siccome i due completamente fuori dall'oculare. La centratura ottenere partendo da uno stato di scollimazione assi sono disallineati il massimo delle prestazioni tra asse del focheggiatore (ovvero, in ultima più generale. La procedura generalizzata dell'ottica principale andrà a cadere in un punto analisi, l'asse dell'oculare o di qualsiasi gruppo descritta nei paragrafi seguenti porterà ad una dove l'oculare incomincerà a fornire immagini ottico inseritovi) e asse ottico del telescopio collimazione più efficiente di quella ottenibile men che perfette ed al centro dell'oculare dove le (leggi asse del primario riflesso) è infine quasi centrando i componenti come descritto qui. sue prestazioni sono al massimo l'ottica primaria vitale per le prestazioni delle barlow, le quali incomincia a soffrire sia di coma (maggiormente) possono produrre evidente cromatismo e coma 3.3 Tipo 1c che di astigmatismo. se l'asse ottico primario non è perfettamente Il secondario è centrato rispetto al primario ma non rispetto all'oculare. In genere con questo tipo di scollimazione si hanno tutti i "difetti" del Tipo 1a e del Tipo 1b, con eventuale peggioramento delle perdite di illuminazione a seconda della posizione del secondario lungo l'asse ottico del primario. E' quindi quella da evitare in maniera assoluta (ma è abbastanza facile farlo). 3.4 Tipo 2 Gli assi ottici dell'oculare e del telescopio sono né coincidenti né paralleli (ma si incontrano in un punto). In Figura 3 viene mostrata questa particolare configurazione geometrica. Non solo il centro ottico del secondario non è allineato con gli assi ottici ma l'asse ottico del secondario è ruotato rispetto all'asse del focheggiatore e l'asse ottico del primario è ruotato rispetto all'asse ottico ideale del secondario. Questa è la configurazione tipica di un'ottica scollimata. Oltre agli eventuali effetti già descritti al punto 1 se ne aggiungono Fig. 2.b TIPO 1b L'asse ottico dell'oculare è centrato rispetto al secondario ed il quelli dovuti al fatto che i raggi luminosi secondario è centrato rispetto al primario. provenienti dal primario (e riflessi verso l'oculare Astroemagazine
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    54 Fig. 2.c TIPO1C Fig 3 TIPO 2 dal secondario) presentano un fronte d'onda cielo profondo. Oltre i 12' il livello di contrasto seeing che possono rendere estremamente inclinato rispetto all'asse dell'oculare. In questo trasmesso dall'immagine è così degenere (senza difficile il riconoscimento dei difetti dell'immagine. caso l'aberrazione che si presenterà è considerare le altre aberrazioni che si vanno a Infine la serie 6.x di immagini sono state calcolate indipendente dal campo inquadrato e sarà sommare) da rendere l'immagine resa dallo nelle stesse condizioni delle precedenti ma con composta da una somma di aberrazione comatica strumento sostanzialmente compromessa ed uno sfuocamento di 1 mm, per rendere ben e astigmatica. Queste si sommeranno a tutte le utilizzabile solo ai minimi ingrandimenti e per visibile gli effetti di progressivo "schiacciamento" altre già presenti. Questo aberrazione è talmente larghi campi. La resa dell'immagine non sarà dell'immagine di diffrazione su un lato e il tipica da essere chiaramente individuabile anche superiore a quella ottenibile da un binocolo di corrispettivo allungamento dall'altro. a non altissimi ingrandimenti (in funzione qualità medio-bassa. L'effetto finale di progressive crescite dell'angolo ovviamente degli angoli di scollimazione Notare bene che le immagini dalla 4.f alla 4.g non di inclinazione dell'asse ottico si può tradurre in presenti). sono alla stessa scala delle precedenti, questo perdita della capacità di trasmettere informazioni Per dare un'idea di come si presenti questa per rendere i dettagli più evidenti. sotto forma di perdita di contrasto. Questo aberrazione, nelle Figure dalla 4.a alla 4.g Mentre le immagini precedenti (le 4.x) sono state effetto, in un certo qual modo paragonabile ad vengono riportati le figure di diffrazione ottenute calcolate con messa a fuoco dell'immagine le una riduzione del diametro effettivo dell'ottica, si (calcolate) per angoli di inclinazione tra gli assi seguenti (dalla 5.a alla 5.f), che presentano gli evidenzia meglio attraverso quello che gli ottici ottici del primario e dell'oculare pari a 0 (quindi stessi angoli di inclinazione (tilt), sono state chiamano MTF, acronimo per "Modulation date da un'ottica perfettamente collimata), 1' realizzate con uno sfuocamento pari a 0.2 mm Transfer Function" ovvero Funzione di (d'arco), 3', 6', 9', 12' e 30' rispettivamente, così (ovvero l'immagine viene mostrata come si forma Trasferimento della Modulazione. Questa funzione come rese da un newtoniano di 150 mm 0.2 mm fuori dal fuoco). Questo per rendere più (la MTF) descrive la capacità di un sistema di d'apertura a f/5 con un'ostruzione del 34%. Lo facile l'identificazione delle aberrazioni presenti trasmettere il contrasto di un immagine in specchio primario è stato simulato come avente dato che l'immagine resa all'oculare è molto più funzione delle sue capacità ottiche. In pratica la un aberrazione sferica resi-dua di 1/8 lambda grande e meno affetta dalle condizioni locali di MTF è descritta come una funzione avente (lunghezza d'onda della luce incidente), ovvero in termini meno tecnici è limitato soltanto dalla diffrazione (secondo Rey- leigh). Normalmente una inclinazione da 1' a 3' viene considerata ac- Fig. 4.a Fig. 4.b Fig. 4.c Fig. 4.d Fig. 4.e Fig. 4.f Fig. 4.g cettabile per l'alta riso- luzione con CCD e per l'osservazione visuale planetaria ad alti ing- randimenti mentre una inferiore a 6' ma superiore a 3' accettabile per delle riprese foto-grafiche e per un'osser-vazione dei Fig. 5.a Fig. 5.b Fig. 5.c Fig. 5.d Fig. 5.e Fig. 5.f Fig. 5.g dettagli planetari a ingrandimenti non troppo spinti. Con un distorsione del fronte d'onda equivalente a quella generata da inclinazioni tra 6' e 9' dell'asse ottico potrebbe essere accettabile solo per osservazioni visuali a medi Fig. 6.a Fig. 6.b Fig. 6.c Fig. 6.d Fig. 6.e Fig. 6.f Fig.6.g e bassi ingrandimenti del Astroemagazine
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    55 55 Fig. 7.a Fig. 7.b Fig. 7.c Fig. 7.d Diagrammi ottenuti per i casi descritti e corrispondenti alle figure 4.a-4.g Fig. 7.e Fig. 7.f Fig. 7.g sull'asse delle ascisse il valore della risoluzione l'esempio nei diagrammi della serie 7.x in alto normale alla superficie del tubo ottico e quindi (in termini percentuale rispetto al valore massimo ottenuti per i casi descritti sopra e corrispondenti produrre uno stato di scollimazione del Tipo 3. teorico di un'ottica o a quel valore espresso in alle figure 4.a-4.g. Piccole variazioni rispetto alla ortogonalità sono coppie di linee/mm) e in ordinate il valore Per dare infine un'idea di quale effetto possa accettabili in quanto verranno compensate nella percentuale del contrasto trasmesso dall'ottica in evere la scollimazione delle ottiche, nella fig.7.1 collimazione. rapporto al valore originale dello stesso. sono mostrati accanto un'immagine di Giove Semplificando un po', un'ottica "perfetta" e senza "perfetta" e in basso una con una scollimazione ostruzioni (un rifrattore ideale) ha una MTF pari a 0.25 lambda circa pari cioè ad una 4. Come collimare un'ottica descritta da una retta che incontra l'asse delle scollimazione di 6-9 arcominuti: ascisse al 100% del contrasto trasmesso (e per newtoniana. risoluzione nulla) e l'asse delle ordinate al valore massimo della risoluzione (quello che sia) ma ad 3.5 Tipo 3 Istruzioni per l'uso un valore contrasto percentuale trasmesso nullo. Il focheggiatore è inclinato rispetto alla In altre parole l'MTF di un'ottica reale misura normale alla superficie del tubo ottico. 4.1 Verificare l'ortogonalità del l'efficienza di tale sistema nel trasmettere le Questo tipo di scollimazione, se accentuata, è focheggiatore rispetto al tubo. informazioni contenute nell'immagine. particolarmente insidiosa in quanto può portare a Sebbene in genere i telescopi commerciali sia Ritornando ora all'effetto che l'angolo di falsare le procedure di collimazione nell'erronea sostanzialmente a posto da questo punto di vista inclinazione ha su tale funzione se ne può vedere supposizione che l'asse ottico dell'oculare sia un rapido controllo non guasta ed è molto Immagine di Giove con una col- limazione perfetta delle ottiche. In alto a sinistra Fig. 8. “… ruotare prima il tubo rispetto all'asse di A.R. in modo che tale asse risulti livellato …” In alto a destra Fig. 9. “…poi ruotare il tubo rispetto all'asse di Dec. in modo che il tubo ottico risulti livellato …” Qui a sinistra Fig. 10. “…ed infine controllare che il piano superiore di appoggio Immagine di Giove con una scol- del focheggiatore (dove vanno a battuta gli limazione pari a 0.25 lambda oculari) sia anch'esso livellato appoggiando circa pari cioè ad una scol- la livella su tale piano e effettuando la misura limazione di 6-9 arcominuti. due volte, la seconda con la livella a 90° Fig. 7-1 rispetto alla prima … “ Astroemagazine
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    56 semplice, necessitando soltantodi una buona "parallela" al focheggiatore (vedi Figura 11.b) si 4.3 Offset dello specchio livella. Come mostrato in Figura 8, 9 e 10, avendo dovrà convivere con una leggera (o anche secondario montato il tubo sulla montatura (equatoriale alla pesante, a seconda dei casi) vignettatura del tedesca) si operi come segue: ruotare prima il campo di illuminazione del piano focale. Altre Come già detto nel paragrafo 3.1 la corretta tubo rispetto all'asse di A.R. in modo che tale conseguenze non ve ne sono. Se invece è posizione del secondario risulta essere asse risulti livellato (Fig.8), poi ruotare il tubo normale al piano dell'oculare (vedi Figura 11.c), decentrata sia rispetto all'asse di simmetria del rispetto all'asse di Dec. in modo che il tubo ottico bisognerà incrementare/diminuire di eguale primario sia all'asse del focheggiatore. In questo risulti livellato (Fig.9) ed infine controllare che il quantità l'offset del secondario. Il campo di caso si parla di "offset" o decentramento del piano superiore di appoggio del focheggiatore illuminazione del piano focale, come per il caso secondario. Esso consiste di un eguale (dove vanno a battuta gli oculari) sia anch'esso precedente, potrà risultare in varia misura spostamento del centro del secondario sia livellato appoggiando la livella su tale piano e vignettato. effettuando la misura due volte, la seconda con la livella a 90° rispetto alla prima, come mostrato in Figura 10, in modo che la livella risulti una volta parallelo all'asse di A.R. e una volta a quello di Dec. Se risulta una pendenza significativa (diciamo significativamente maggiore di 10' si potrà procedere ad aggiungere degli spessorini ricavati da fogli di nylon a forma di rondella sotto la battuta della base del focheggiatore in corrispondenza delle viti dal lato opposto a quello dove si è visto lo spostamento della bolla. Per misurare lo scostamento dalla normalità si possono mettere degli spessori misurati sotto un lato della base di appoggio sul focheggiatore (vedi Figura 10). Conoscendo il diametro esterno della base d'appoggio sul focheggiatore l'angolo di scostamento (in gradi) dalla normale è pari a: Fig. 8.a 57.3 * Spessore/Diam.Base 4.2 Verificare il centramento della cella del primario rispetto al tubo ottico. Questo passo è importante ai fini della regolazione della posizione del secondario di cui al passo 3. Se per qualche ragione ciò non fosse necessario, si salti direttamente al passo 4.3. Scopo di questo passo è determinare se: 1) Il primario è centrato nella sua cella e 2) Se la cella del primario è centrata nel tubo ottico In genere questo passaggio non è necessario in quanto, nella esperienza di chi scrive, questo centraggio è quasi sempre verificato nelle ottiche commerciali. Se però avete delle ragioni di Fig. 8.b poterne dubitare converrà, uno volta estratta la cella di supporto del primario dal tubo verificare che il primario sia centrato rispetto alla sua cella. Si dovrà anche verificare che i fori delle viti "pull" (quelle che si avvitano sul supporto della cella del primario sul tubo ottico) siano alla stessa distanza rispetto al supporto medesimo. Se le distanze che misurate sono piccole (minori di 0.5 mm) e se la vostra ottica è veloce (bassi rapporti focali) potrete trascurare queste deviazioni dalla concentricità senza patemi d'animo. Gli effetti saranno minimizzati in corso di collimazione o di start test.Se le deviazioni dalla concentricità sono dell'ordine dell'offset da dare al secondario o maggiori e la cella è regolabile a sufficienza (in genere si agisce sui supporti dello specchio primario svitandoli e spostando leggermente lo specchio in maniera da regolare la distanza, vedi Fig. 8.c Figura 11.a) allora si può procedere alla sua regolazione. Se la scentratura del primario è Astroemagazine
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    57 Il secondario in questo focheggiatore), vedi Figura 12.c. Una molla (non modello (vedi Fig.12.b) abbastanza lunga, in questo caso) è montata è costituito da un sulla vite allo scopo di fornire una spinta tale da supporto cilindrico mantenere il collegamento rigido con qualsiasi tenuto collegato da tre inclinazione (vedi sempre Figura 12.c). Tre viti di "razze" fissate sul tubo regolazione (vedi Fig.12.b) sono montate a 120° ottico. Il secondario è per regolare l'inclinazione dello specchio montato su un altro secondario. Questo sistema di regolazione della supporto a forma di posizione è, in assoluto, quello più diffuso ma non tronco cilindrico certo il migliore che si possa pensare. Una diagonale ed è migliore configurazione potrebbe essere quella collegato al supporto con quattro razze, cosa che rende il principale da una vite posizionamento del secondario decisamente più che serve per regolare facile. Da notare che questo passaggio andrà la distanza del fatto una sola volta e tutte le successive tarature secondario dal si faranno solo sulle viti di regolazione. supporto al tubo ottico Il primo passo sarà quello di regolare la distanza (e quindi posizionare lo del centro geometrico del secondario rispetto Fig 12.a stesso rispetto al all'asse ottico del primario in maniera che sia lontano (verso il lato opposto) dal focheggiatore che verso il primario, come illustrato nella Figura 12.a in alto. Quanto decentramento serve per un corretto posizionamento? La formula esatta per calcolare il decentramento è la seguente: Offset = (T + (n*L/2))/(1 - n^2) - T dove: T = la distanza dal piano focale all'asse del primario (oppure dal centro del tubo ottico) L = il diametro del campo pienamente illuminato richiesto al piano focale n = (D - L)/(2*(F - S)) con D diametro del primario, F lunghezza focale del telescopio e S la sagitta dello specchio primario. Quest'ultima può essere calcolata con la seguente espressione approssimata: S = (D^2)/(16 * F) Fig. 12.b Alcune delle quantità richieste per calcolare il valore del decentramento del secondario potrebbero essere di non facile o non esatta determinazione. In tal caso si può utilizzare la seguente formula approssimata: Offset = D.sec/(4*F.R.) dove D.sec è il diametro (o asse minore) del secondario. Dalle espressioni riportate sopra è facile vedere che per ottiche aperte a f/8 (o valori maggiori) aventi valori di ostruzione ragionevoli (20-25%) il decentramento richiesto è uguale od inferiore ad 1 millimetro e che quindi l'errore che si commetterà nell'ignorare una delle due componenti (si veda la discussione seguente) è trascurabile. La prima parte di questa fase di procedura di collimazione consiste nell'aggiustare l'offset ai valori richiesti dalla particolare configurazione del telescopio. In questo caso d'esempio si userà un f/5 F750, che è poi una focale abbastanza diffusa Fig. 12.c nei newtoniani economici. Astroemagazine
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    58 e = 2 * R * sen(60° - alfa/2) gamma = acos(e/(2* R)) R.2 = sqrt{[e - (R + Offset) * *cos(gamma)]^2 + +[(R + Offset) * sen(gamma)]^2} f = 2 * R * sen(60° + alfa/2) delta = acos(f/(2* R))) R.3 = sqrt{[f - (R + Offset) * cos(delta)]^2 + [(R + Offset) * sen(delta)]^2} R.1 = R.1 - R.supp R.2 = R.2 - R.supp R.3 = R.3 - R.supp Fig 12.d Nelle equazioni precedenti R è il raggio del tubo correttamente distanziato rispetto al centro del focheggiatore e la sua base non sono simmetrici ottico, Offset è l'offset da dare e alfa è l'angolo di tubo. In dipendenza dalla posizione delle razze determinare l'asse mediano del focheggiatore e scarto misurato tra la più vicina delle razze alla rispetto alla mediana del focheggiatore la cosa prolungarlo fino a raggiungere l'estremità aperta linea mediana del focheggiatore e la linea può essere più o meno facile. Se una delle razze del tubo, come è mostrato in Figura 12.e. Il mediana stessa e R.supp è il raggio del supporto fosse posizionata in modo da essere centrata rapporto tra la lunghezza così misurata e il del secondario (la parte sulla quale sono rispetto alla linea media del focheggiatore semidiametro del tubo moltiplicato poi per 180 (o collegate le razze). basterebbe posizionare il supporto x millimetri più per 1 radianti) dà il valore dell'angolo di scarto in basso (rispetto al centro geometrico del tubo, alfa che servirà successivamente. Per avere una R.1, R.2 e R.3 sono i valori che si sarebbero vedi Figura 12.d in alto), con x la quantità di buona misurazione conviene ripetere l'operazione dovuti ottenere dalle misurazioni al punto b). La offset richiesta. 3 o 4 volte e mediare il risultato. numerazione è, come si vede dalla Figura 12.f, Infatti la razza è diretta come il raggio del cerchio b. Determinare la distanza tra la battuta della sequenziale crescente in senso orario con R.1 del tubo e quindi passerà sicuramente per il razza sul lato interno del tubo ottico e la battuta quella più vicina alla linea mediana del centro. Prolungando la razza oltre il centro di x della medesima sul supporto focheggiatore partendo da sinistra e avendo del secondario. Per misurare queste distanze si possono usare una varietà di metodi ma sarebbe più convenient e usare un righello di lunghezza opportuna Fig 12.e con scala millimetri ci si posizionerà pertanto in maniera avente Fig. 12.f corretta. Se invece, come in questo caso, le razze passo di almeno mezzo sono posizionate in maniera arbitraria rispetto al millimetro oppure quei righelli l'apertura del tubo di fronte. Se sono focheggiatore, dare il corretto scostamento in nastro di acciaio (anch'essi con scale aventi sostanzialmente coincidenti con i valori calcolati richiede una procedura più complessa, che viene passi di almeno mezzo millimetro). Ripetere allora il centro del focheggiatore è già posizionato descritta qui di seguito. l'operazione un minimo di 3 volte e mediare il in maniera corretta, altrimenti bisognerà Facendo riferimento alla Figura 12.e, si procederà risultato. L'operazione va ovviamente ripetuta per procedere a cambiare la lunghezza delle varie come segue: tutte e tre le razze. Aggiungere ai valori trovati il razze (se ciò è fattibile) sottraendo o sommando valore del raggio del supporto del secondario. la differenza (allungando o accorciando le razze a. Si misuri la distanza minima che separa sulla nella misura della) tra quanto calcolato e quanto superficie del tubo il centro della vite di fermo c. Calcolare poi le seguenti grandezze: misurato. della razza (o quello che nel caso tenga la razza Le equazioni sono valide se le razze sono fissata al tubo) più vicina ad esso in senso orario R.1 = sqrt[(R * sen(alfa))^2 + (R * equispaziate. Se la differenza è piccola (minore e la linea mediana della base del focheggiatore cos(alfa) + Offset)^2] del 5%) possono ancora essere usate altrimenti (avendo avuto cura di determinarla prima). Se il Astroemagazine
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    59 si devono sostituirele seguenti equazioni per e dimensioni in gioco (da pochi millimetri di rimuovere la cella (da sotto) insieme al primario. ed f: diametro per una macchiolina sul centro ai circa Quando si rimuove la cella del primario si presti e = 2 * R * sen[(beta - alfa)/2] 13-15 del cerchietto salvafori) queste marcature cura onde evitare di toccare con le mani la cadranno entro l'ombra proiettata dal secondario superficie dello specchio ma se questo f = 2 * R * sen[(eta + alfa)/2] sul primario (si rammenti che noi osserviamo succedesse non se ne faccia un dramma! oggetti posti "all'infinito", quindi con raggi che Resistete alla tentazione di "dare una pulitina" allo con beta e eta gli angoli misurati (alla stessa provengono da essi paralleli tra loro), quindi specchio che quasi invariabilmente sarà cosparso maniera dell'angolo alfa) tra la prima e la questo "pericolo" non esiste. di polvere. Se proprio dovete fare qualche pulizia seconda razza e tra la terza e la prima. Se invece Per fare questo bisogna ovviamente smontare il usate un asciugacapelli alla minima temperatura di tre razze ve ne sono quattro la procedura va primario dal tubo ottico, cosa questa abbastanza possibile per soffiare via la polvere. Questo per modificata per quanto riguarda il calcolo delle semplice. In genere, nei telescopi commerciali evitare di fare più danni di quanti se ne vogliano variabili nelle equazioni di cui sopra, oltre, amatoriali di livello medio e di aperture non risolvere. Spesso infatti gli specchi non sono ovviamente, all'aggiunta di due altre variabili ed troppo grandi il primario è montato su una protetti da uno strato superficiale di protezione e un'altra equazione per tener conto della razza basetta di alluminio (o altro materiale) che svolge lo spessore del deposito riflettente è "extra". Le modalità operative però non sia la funzione di supporto del primario che da submicronico. Un qualsiasi graffio (anche con un cambieranno, come si evince dalla figura cella di regolazione dell'inclinazione dello stesso. pennello di peli di cammello, di quelli che si usano seguente: Per far questo la cella si aggancia in genere su un per pulire le lenti degli oculari, si può graffiare lo supporto sul fondo del tubo ottico per mezzo di specchio rimuovendo la polvere se questa è una serie di tre coppie particolarmente aderente) rimarrebbe impresso di viti (vedi Figura indelebilmente e per farlo sparire bisognerà 13.a). Di ogni coppia, rialluminare tutto lo specchio. una delle viti si avvita Per procedere alla marcatura del primario la cosa sul supporto del tubo più importante da fare è quella di ritagliare da un (vite "pull") mentre foglio di carta abbastanza spesso (80-100 l'altra va a battuta sullo gm/m^2) stesso (vite "push"). un disco avente diametro pari a quello del vostro Questo schema è noto primario, come mostrato in Figura 13.c. con il nome di "push- Se deciderete che mai vi servirà un collimatore al pull". La regolazione laser potete marcare il centro sul dischetto di dell'inclinazione avviene carta ritagliando un foro di 4/5 mm di diametro indifferentemente agen- dopo averlo ripiegato in quattro (la cosa non do sulla vite "push" o deve essere necessariamente precisa al sulla vite "pull". Per millesimo!). Se invece optate per il cerchietto regolare agendo sulla salvafori, il foro che dovete ritagliare deve essere vite "push" si dovrà leggermente maggiore in diametro della avvitare la medesima e dimensione del cerchietto, in modo da poterlo svitare a sufficienza la posizionare con precisione ma senza che si vite "pull" corrispon- appiccichi al foglio. Fate diverse prove a vuoto su dente (in questo modo una qualsiasi superficie in modo da andare sul si allontana lo specchio sicuro quando si tratterà di passare alla fase Fig 12.g dal supporto sul tubo) realizzativa! mentre avvitando la vite Appoggiate il disco di carta sul primario facendo "pull" previo svitamento della vite "push" si attenzione a non strisciarlo sopra. Se necessario Da notare che la procedura descritta qui sopra si avvicina lo specchio al supporto sul tubo. Le viti allentate i supporti del primario in maniera da basa sul presupposto che il primario e tubo ottico "pull" tubo sono anche quelle da svitare per siano concentrici tra di loro. Un'ultima nota sulle equazioni di cui sopra: esse sono approssimate e per piccoli valori dell'offset del secondario rispetto al diametro di quest'ultimo danno un errore rispetto al valore reale inferiore a frazioni di percentuale del valore reale. L'utilizzo delle equazioni esatte è molto più complicato e le differenze non giustificano la complicazione maggiore. 4.4 Marcatura del centro del primario Fig 13.c Questo passaggio è particolarmente temuto dagli astrofili alle prime armi (e non solo!) ma è invece assolutamente essenziale per ottenere una collimazione impeccabile. Esso consiste semplicemente nel marcare il centro geometrico dello specchio primario con un pennarello o, nella versione più sofisticata, con un anello salvafori nero (o dipinto tale). Non si deve aver paura che questo possa disturbare la resa del primario perché per le Fig. 13.a Fig. 13.d Astroemagazine
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    60 poter far scorrereil disco sotto di essi e centrate il bordo del disco rispetto al bordo del primario. Tenendo fermo il disco di carta marcate il primario o con un pennarello nero a punta grande attraverso il piccolo foro praticato al centro o incollando il cerchietto salvafori. Per quest'ultima operazione può essere utile marcare il centro del foro con un piccolo punto o trattino fatto con un pennarello a punta sottile. Il risultato finale è mostrato in Figura 13.d. 4.5 Inclinazione dello specchio secondario Mentre al passo precedente ci si era occupati di un aspetto, importante sì, ma non fondamentale, in questo paragrafo ci si occuperà della correzione della sorgente maggiore di distorsioni dell'immagine, ovvero dell'inclinazione da dare alla diagonale. In questo stesso passaggio si regolerà anche la seconda componente dell'offset, quello verso il primario.La prima cosa da fare è dotarsi di uno strumento tanto Fig 14.c tappino di materiale non trasparente). l'immagine del focheggiatore e al suo interno il Naturalmente se ne possono sempre fare due, tappino del collimatore. Per vederlo meglio potete uno in materiale trasparente e l'altro no. passare a quello trasparente, che trasmetterà la Si passi quindi alla parte pratica. In questo luce e rende la sua riflessione sul secondario passaggio è importante ricordare le seguenti due molto più apparente. Per collimare il secondario cose: però sarà meglio usare quello non trasparente 1) Guardando attraverso il collimatore la per evitare riflessioni indesiderate. diagonale risulterà collimata se sembrerà perfettamente centrata nel tubo del Agendo sulla vite centrale (o su l'analogo sistema focheggiatore. Per via della prospettiva la del vostro telescopio) si sposti il secondario in diagonale sembrerà anche circolare anziché maniera che la sua immagine, come vista ellittica. attraverso il collimatore, appaia centrata dentro il 2) Ignorare assolutamente le riflessioni del bordo interno del tubo del focheggiatore. Per primario mentre si controlla e aggiusta la controllare la concentricità converrà estrarre il centratura del secondario. A questo proposito focheggiatore alla sua massima distanza e poi sarà meglio considerare il secondario come reinserirlo a quella minima per verificare in tutte dipinto di bianco, così da ignorarne ogni le condizioni di prospettiva la centratura. Durante riflessione. questa parte viene ad essere molto conveniente Per aumentare il contrasto tra le varie parti avere il secondario "caricato" dalla molla. Questo all'interno del tubo (che dovrebbero essere tutte vi eviterà di dover agire sia sulla vite centrale che Fig 14.a obbligatoriamente dipinte di vernice nera sulle tre viti di collimazione per la centratura. Se, antiriflettente, tranne ovviamente gli specchi) sarà come in questo specifico caso, la molla è troppo indispensabile quanto facile da costruire: un opportuno inserire un foglio di carta bianca sul corta per esercitare una pressione sufficiente a contenitore di pellicole vuoto con il fondo tagliato lato interno del tubo opposto al focheggiatore e sostenere il secondario sarà utile aggiungere via e con un foro di circa 2 mm di diametro fissarlo al bordo con una striscia di nastro delle rondelle praticato nel centro del tappo (si veda la Figura adesivo.Dopo aver effettuato questa operazione (possibilmente nere) tra la battuta della molla sul 14.a). si guardi attraverso il foro del collimatore supporto del secondario e la molla stessa. Praticamente qualsiasi contenitore può andar autocostruito. Si dovrebbero vedere i seguenti Centrate adesso la riflessione del primario nel bene ma chi scrive ritiene che i migliori per componenti: secondario in maniera che appaia centrata nello questo scopo siano quelli della Kodak (barilotto l'interno (nero) del focheggiatore, il supporto del stesso, senza ovviamente cambiare la centratura nero con tappino grigio). Infatti in questi il centro secondario che si staglia sullo sfondo bianco del raggiunta al passo precedente. Per centrare la del tappo è ben individuato e la plastica si presta foglio e lo specchio secondario (vedi Figura riflessione orientatevi con i supporti del primario meglio alla foratura. Dopo aver fatto le operazioni 14.b). Riflesso nel secondario dovrebbe che sporgono sulla superficie dello specchio (vedi di taglio del fondo e di foratura del tappo si provi comparire il primario (in tutto od in parte), anche in Figura 14.c). Quando vedrete che tutti e il "collimatore" così costruito sul focheggiatore. Se tre sporgono in egual misura sullo specchio è lasco si può aggiungere uno o più giri di nastro secondario, allora avrete raggiunto la corretta adesivo per garantire una precisione maggiore inclinazione del secondario. Per fare questo agite nella centratura. La ragione della necessità di sulle tre viti di regolazione, ricordandosi che questo strumento (o di più sofisticati, come un nella maggioranza dei modelli disponibili sul oculare tipo Cheshire) è nel fatto che questo mercato per cambiare l'inclinazione bisogna passo di collimazione richiede di avere l'occhio il allentare una vite e svitare le altre due della più perfettamente centrato rispetto al centro del stessa misura, a meno di non avere un certo focheggiatore. Come ulteriore passo si consiglia precarico della molla (se questa esiste). In di trovare un tappino di quelli trasparenti e alcune configurazioni può essere conveniente bucarlo al centro con lo stesso diametro di foro. svitare tutte le viti quanto basta a regolare con la Questo sarà utile per collimare lo specchio mano (che risulta molto più facile e naturale primario (sostituendolo al Fig 14.b rispetto ad agire su ogni vite separatamente) Astroemagazine
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    61 l'inclinazione ed effettuarela regolazione fine svitamento o avvitamento dipenderà da quanto solo ottenere eseguendo le correzioni descritte al (frazioni di giro della vite) agendo sulle viti. vicino (o lontano) sono i due centri. Tanto più punto 4 eseguendo quello che è comunemente Nell'eseguire queste correzioni ignorate ogni lontano saranno tanto più grande può essere lo noto agli astrofili come "star test".Sebbene qui tentazione di centrare la riflessione del fondo del svitamento (o avvitamento) necessario. Si sviti la non si voglia trattare in maniera diffusa e focheggiatore rispetto al secondario, cosa che vi prima delle viti (svitare la "push" e avvitare la particolareggiata di questo test se ne vedrà porterebbero ad ottenere un'inclinazione errata "pull") e verificare che la distanza tra i due centri comunque l'impiego ai fini della collimazione delle della diagonale (questa è la ragione di base sia diminuita. Se non lo è (ed è aumentata) si ottiche. nell'usare il tappino non trasparente per il riavviti e si operi in senso inverso (questo Normalmente le ottiche newtoniane commerciali collimatore in questa fase). stabilisce il senso dell'avvitamento/svitamento). Si sono disponibili in Italia sono comprese entro una prosegua quindi di vite in vite ripetendo queste variazione del rapporto focale tra f/4.5 e f/6. 4.6 Collimazione tra secondario operazioni fino a quanto necessario per portare i Fanno eccezione i classici 114 da 900 e 1000 due centri a coincidere.L'aspetto finale delle mm di lunghezza focale (quindi con rapporti focali e primario ottiche quando collimate si può descrivere come maggiori di f/8) per i quali la collimazione è un Per eseguire quest'ultimo passaggio conviene segue: aspetto meno critico (o meno difficile da sostituire il tappino non trasparente con quello Il secondario appare centrato rispetto al bordo raggiungere) nelle prestazioni complessive. Si trasparente (oppure cambiare collimatore qualora interno del tubo del focheggiatore. tenga pertanto presente che i discorsi avente una ne aveste fatti due) per ottenere una conveniente L'immagine riflessa del primario appare centrata valenza generale nel seguito saranno riferiti alle illuminazione "da dietro". Coloro che usano un nel secondario. ottiche "veloci" piuttosto che a quelle "lente". oculare Cheshire, se la luce ambientale non è Il centro del primario appare centrato sul centro sufficiente, possono illuminare il primario del focheggiatore sul secondario 5.1 Scelta della Stella per lo ponendo una torcia elettrica di quelle a bassa L'immagine sul secondario del fondo del intensità vicino al piano inclinato del Cheshire. Star Test collimatore NON appare centrata né rispetto al Scopo di questo (ultimo) passo nella collimazione Per le ottiche con apertura tra i 100 mm e i 150 bordo del tubo del focheggiatore né rispetto al è quello di centrare il marcatore nel centro del mm si consiglia di utilizzare per lo Star Test di secondario. primario con la riflessione del centro del una stella abbastanza alta sull'orizzonte (più alta Questo effetto sarà tanto più evidente quanto più collimatore sul secondario. La configurazione tipo è meglio è) di magnitudine intorno alla 2a. Per è basso il rapporto focale e grande il diametro del di partenza è descritta in Figura 14.d (a sinistra) coloro che non dispongono di motori per primario. mentre quella finale da raggiungere è descritta a l'inseguimento siderale la scelta più consigliata, Se alla fine delle operazioni di collimazione vi destra di questa, sempre in Figura 14.d.Per fare se non addirittura obbligata è la Polare, con sembri che durante gli aggiustamenti ci sia stato questo si dovrà agire sulle viti "push-pull" alcune precauzioni che verranno descritte in uno spostamento dei componenti o le immagini svitando/avvitando la vite "pull" e viceversa per la seguito. Per ottiche di diametro maggiore, da 200 riflesse non coincidono con quanto descritto ai vie "push". I migliori risultati si ottengono mm in su, si scelgano stelle di magnitudine paragrafi precedenti potrete ripetere l'operazione operando in maniera sequenziale e scegliendo e maggiore (dalla 3a in su). per raggiungere un grado di collimazione più mantenendo sempre lo stesso verso (orario od preciso. Non conviene però, nella maggioranza antiorario) di percorrenza nella sequenza. 5.2 Esecuzione dello Star Test dei casi, spingersi a livelli di "fanatismo" nel grado Ci si doti di tutta la serie di oculari che si dispone e dell'eventuale barlow, se la si usa. Si incominci col centrare la stella scelta con l'oculare di più lunga focale che si dispone (il che tipicamente vuol dire un oculare da 25 mm). Scopo ultimo della collimazione con lo Star Test è quello di ottenere delle figure di diffrazione (ovvero il disco di Airy e gli anelli concentrici ad esso, come mostrati nelle figure 4a-4g e seguenti) simmetrici rispetto all'asse ottico dell'oculare. L'ingrandimento minimo per riuscire a vedere, se le condizioni locali lo consentono, la figura di diffrazione è dato dalla seguente formula (approssimata con sufficiente accuratezza per i presenti scopi): I = 0.41 * D con D diametro dell'obiettivo espresso in millimetri. Ad es. un obiettivo da 150 mm richiederà un ingrandimento minimo pari a: Fig 14.d 0.41 * 150 = 61.5. Con una focale di 750 mm (f/5) è richiesto quindi un oculare da 12 mm. In pratica si operi in questa maniera: di collimazione da raggiungere nel procedimenti 1) Si decida (arbitrariamente) un verso di sopra descritti. Il livello finale, quello "vero", di Sfuocate la stella fino ad ottenere immagini in cui percorrenza nella sequenza di aggiustamento collimazione "perfetta" può essere raggiunto solo si veda chiaramente l'ombra del secondario al delle viti, per esempio il senso orario.2) Si attraverso lo "Star Test", come descritto nel centro dell'immagine. Controllate che l'ombra del controlli, guardando attraverso il collimatore, in paragrafo seguente. secondario sia ben centrata rispetto agli anelli che posizione si trovi il centro del primario esterni. Se avete eseguito correttamente le rispetto al foro nel collimatore. Si scelga di partire dalla vite opposta alla direzione della retta che 5. Star Test operazioni di collimazione descritte nei paragrafi Anche avendo eseguite tutte le procedure precedenti non dovreste vedere scentrature con unisce i due. Nel dubbio scegliere quella con descritte nei paragrafi precedenti il livello ultimo, gli ingrandimenti forniti da un 25 mm. Se invece angolo orario più piccolo. La quantità di di massima precisione, della collimazione si può ciò fosse, procedete alla collimazione agendo Astroemagazine
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    62 sulle viti diregolazione del SOLO primario. La cercando di raddoppiare gli ingrandimenti usati in Le operazioni di descritte sopra dovrebbero procedura generale non è diversa da quella precedenza. Si ricordi che in ogni passaggio le diventare, per un possessore di uno strumento descritta nel paragrafo 4.6 con le seguenti correzioni da fare sulle viti si più che dimezzano. come il telescopio, specialmente se newtoniano, accortezze: Sfuocata la stella di almeno la metà di quanto una seconda natura e venir effettuate (se 1) Operate piccoli aggiustamenti alla volta fatto precedentemente o anche meno, in quanto necessario) prima di ogni seduta osservativa. agendo su una vite "push" soltanto, tipicamente gli errori di collimazione saranno di volta in volta Solo in questo modo potrete ottenere tutte le un decimo di giro. Se vedete che l'operazione più piccoli e verrebbero cancellati da un eccessivo prestazioni in termini di qualità d'immagine per sortisce effetto opposto a quello desiderato sfuocamento. Regolatevi su questo fatto: ogni cui il vostro strumento è stato progettato riportate la vite al suo stato originario e agite volta che passate ad un ingrandimento (sperabilmente!). sulla successiva. Se l'operazione invece migliora il successivo dopo una precedente collimazione centramento chiudete il gioco serrando la vite siete praticamente certi di dover fare un qualche Bibliografia: "pull". aggiustamento. Sfuocate l'immagine quel tanto "Star Testing Astronomical Telescopes" di Harold che serve per evidenziare questo disallineamento. Richard Suiter, Willmann-Bell Inc. 2) Dopo ogni operazione ricentrate la stella Se non riuscite ad evidenziarlo passate "Reflecting Telescope Optics - Vol.I" di Raymond nell'oculare. Questo può risultare difficile se siete all'ingrandimento successivo, sfuocando almeno H. Wilson, Springer Verlag allineati sulla Polare ed il tubo è parallelo all'asse la metà della volta precedente. Questo processo polare (A.R.) perché la Polare potrebbe spostarsi termina quando avete raggiunto il massimo I calcoli delle figure di diffrazione sono stati sul meridiano. In questo caso conviene inclinare ingrandimento utilizzato sullo strumento. ottenuti con il programma "Star Tester" di David l'asse di Dec. di 90° in modo da poter inseguire Un'ulteriore passo per raggiungere una maggiore Lewis anche lungo il meridiano (agendo sul movimento precisione, necessario e fondamentale per Le immagini di Giove sono state ottenute grazie al in Dec.). Se avete una montatura altazimutale ottener un'alta risoluzione sui pianeti è operare le programma "Aberrator 2" di C. Berrevoets ovviamente questo problema non si pone. procedure descritte sopra partendo da un oculare ad ingrandimenti elevati (tra i 150 e i 200) 3) La vite su cui iniziare ad agire è quella opposta visualizzando però l'immagine di diffrazione e non Andrea Tasselli è nato a Roma nel alla direzione in cui si vede che l'ombra del sfuocando la stella. Come si può intuire, in questo 1962 e si è laureato in Ingegneria secondario è spostata rispetto al centro. Se siete ultimo passaggio il livello di aggiustamento di una Nucleare all'Università di Roma "La incerti su quale vite agire mettete una mano vite è molto piccolo e quindi particolare cura va Sapienza". Si dedica principalmente davanti all'apertura per evidenziare da che lato è messa in questo ultimo passo. Molto spesso le all'osservazione visuale degli oggetti spostato il secondario. Vedrete infatti l'ombra condizioni locali di turbolenza atmosferica del profondo cielo. Si occupa di ottica della mano sovrapporsi all'immagine sfuocata (seeing) non consentono di effettuare questo astronomica e di autocostruzione da della stella e capirete così in che posizione si passaggio. In tal caso è ovviamente opportuno diversi anni. trova la vite su cui agire. rinviare a tempi (e seeing) migliori. In ogni caso Quando raggiungete uno stato di soddisfacente di non potreste ottenere dal vostro telescopio collimazione passate all'oculare successivo prestazioni maggiori. la nuova rubrica di CCD Astroemagazine la prima e-zine astronomica italiana Gallery INVITO AI LETTORI DI ASTROEMAGAZINE INVIATE LE VOSTRE IMMAGINI o scrivete le vostre esperienze fatte sul campo con camere CCD. Saranno pubblicate su questa rubrica e su di esse potremo parlare, ecc. Sarete voi a partecipare direttamente alla rubrica scrivendo all’indirizzo e-mail: ccdgallery@astrofili.org o mandando sempre a questo indirizzo le vostre immagini (mi raccomando di “buone dimensioni” ma compresse quanto basta per non intasare la mailbox! J ). Dunque fatevi avanti fin da ora per il numero di Ottobre! Salvatore Pluchino e Mauro Facchini Astroemagazine
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    63 BIOASTRONOMIA LA COMPARSA Prima Parte DELLA VITA SULLA TERRA di Piter Cardone picard.treuno@tiscalinet.it INTRODUZIONE Come i nostri più attenti lettori avranno avuto modo di notare, è questo un momento, nella storia dell'esplorazione degli altri corpi del Sistema Solare, di transizione tra la fase delle ipotesi e quella delle conferme per quanto concerne la presenza di qualche forma di vita su di essi. Le immagini delle sonde spaziali Galileo e Mars Global Surveyor rispondono a diversi interrogativi, aprendone di volta in volta di nuovi (come richiede, del resto, l'evolversi della scienza e della conoscenza): le immagini di Marte e dei satelliti di Giove, infatti, non fanno altro che dare nuova linfa alle teorie sull'origine della vita: basti pensare agli oceani di Europa e Callisto o all'acqua presente, in un lontano passato, sul pianeta rosso. Sono in corso di stessa, è solo un termine astratto. Siccome stiamo invadendo il progettazione o già in viaggio, inoltre, sonde che hanno il campo della filosofia, ci aiuteremo con l'Enciclopedia Treccani. preciso scopo di indagare la chimica prebiotica di corpi del Un vivente, per essere definito tale, deve presentare almeno 5 Sistema Solare, come la ben nota Cassini per quanto riguarda caratteristiche: Titano, satellite di Saturno. Con una serie di articoli, a cominciare dal presente, si cercherà 1) originarsi da un altro vivente; di approfondire, inizialmente limitandosi al nostro e ai pianeti 2) avere una determinata forma; interni (escluso Mercurio), le condizioni necessarie e sufficienti 3) accrescersi e costruirsi da sé tutto quello che gli serve, per l'"innescarsi" dei processi fondamentali che dalla non-vita, sottraendolo dall'ambiente circostante; secondo le teorie correnti, hanno portato alla vita (non si tratterà, 4) scambiare materia ed energia con l'ambiente ed essere in quindi, dell'origine della vita, ma di quei processi che hanno grado di reagire agli stimoli; portato allo stato prebiotico che aveva in sé la potenzialità di 5) nascere, crescere, riprodursi e poi morire. generarla); ci spingeremo, poi, ad analizzare le variabili che potrebbero condizionare la vita in altri luoghi del Sistema Solare Ciò è importante poiché molti, calcando un po' la mano, ed in altri sistemi stellari sparsi nella nostra e nelle altre galassie. considerano "viventi" anche complessi aggregati molecolari, a Per molte delle ipotesi analizzate saranno riportati, come logico, patto che siano in grado di soddisfare queste condizioni. prove a favore e prove contrarie. In genere, un buon discorso comincia sempre dall'inizio. Perché, Quello dell'origine della vita è un argomento piuttosto difficile quindi, nel nostro Sistema Solare, la vita come la conosciamo da trattare, poiché si basa per la maggior parte su speculazioni (per quel poco che se ne sa, infatti, ci potrebbe essere un tipo teoriche, e solo su poche e frammentarie prove sperimentali. uguale o differente di vita biologica su Marte o, perché no, su Purtroppo, infatti, la vitalità geologica e climatica del nostro Urano) si è sviluppata solo sul pianeta Terra? pianeta (eruzioni vulcaniche, tettonica, piogge di meteoriti e Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare diversi nuclei cometari, ecc.) e, soprattutto, l'evoluzione tumultuosa e fattori indispensabili, almeno 4 dei quali devono presentarsi continua del "fenomeno vita", hanno cancellato tutte le tracce contemporaneamente: la giusta temperatura, le giuste che avrebbero potuto "raccontare" il salto dalla non-vita alla dimensioni, la presenza di acqua liquida (almeno in certe fasi vita: si potranno trovare i fossili di viventi antichissimi, ma mai della vita del pianeta) e quella di un satellite che ne stabilizzi quello del non-vivente nell'atto di cominciare a vivere. l'obliquità. Oggi, però, biologia molecolare e genetica, oltre a chimica e chimica-fisica, sono le potentissime armi che i ricercatori possono sfruttare per cercare di scostare il velo che ci separa LA TEMPERATURA dalla soluzione dell'enigma: con questi strumenti è possibile, In primo luogo, per la temperatura. Questo parametro dipende infatti, restringere sempre più il campo delle ipotesi fino ad sia dall'irraggiamento solare che dal calore interno (pressione arrivare ad una ricostruzione verosimile di come sono del mantello sul nucleo e decadimento dei radionuclidi) di un effettivamente andate le cose (solo verosimile poiché, per dato pianeta. Per quanto concerne il primo, essere troppo vicini quanto concerne eventi tanto lontani nel tempo, la realtà è o troppo lontani dalla stella madre è, ovviamente, un handicap raggiungibile solo con una macchina del tempo). notevole per lo sviluppo della vita; a prezzo di notevoli sacrifici, siamo in grado di sopportare temperature dell'ordine dei -40°C Prima di cominciare, comunque, bisogna cercare di definire, a ad un estremo e dei +50°C all'altro (sulla Terra, però, esistono grandi linee, il "fenomeno vita", in quanto la parola vita, in sé batteri in grado di vivere tra i ghiacci antartici e batteri in grado di sopportare anche temperature superiori ai 110°C). Per questi Astroemagazine
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    64 motivi, un pianetache "desideri" ospitare la vita deve su questi pianeti. Per quanto concerne Marte, il discorso è un po' necessariamente "scegliere" di formarsi ad una distanza diverso, in quanto sul pianeta rosso l'acqua liquida, in passato, ragionevole da una stella, in quella che potrebbe chiamarsi esisteva eccome (grazie, Mars Global Surveyor!); le condizioni "fascia della vita": per il Sistema Solare, questa distanza per il perdurare di quello stato sono però mutate col tempo e corrisponde, con buona approssimazione, alla zona compresa tra hanno portato alla sua perdita in superficie, anche se è probabile Venere e Marte (e la Terra, guarda un po', si trova proprio nel la presenza di acqua allo stato solido in uno strato (permafrost) mezzo).Il calore interno, invece, è importante soprattutto perché ad una profondità ignota (da pochi metri a centinaia di metri) al "sostiene" le condizioni ideali al perdurare del "fenomeno vita", di sotto della crosta. contribuendo a mantenere geologicamente vivo il pianeta ed a UN SATELLITE RELATIVAMENTE fornire notevoli quantità di energia utilizzabile dai microorganismi alla base di complessi ecosistemi. Inoltre, un GRANDE pianeta che mantenga liquido il suo interno, grazie all'elevata Un ultimo aspetto, che ad un esame superficiale potrebbe temperatura del nucleo, sarà sicuramente dotato di un campo sembrare trascurabile, è la presenza di un satellite di massa tale magnetico, fattore importante per la protezione delle forme di da essere in grado di stabilizzare l'angolo formato vita dalle radiazioni solari e dai raggi cosmici, altamente dall'inclinazione dell'asse di rotazione del pianeta rispetto alla ionizzanti e quindi "ostili" alla vita. Vedremo meglio in seguito perpendicolare al piano orbitale (tale angolo è detto quanto il fattore temperatura si sia rivelato decisivo per lo obliquità).Una drastica variazione di obliquità della Terra sviluppo della vita. (angolo compreso tra 22.1° e 24.5°, attualmente di circa 23.5°) produrrebbe, infatti, sconvolgimenti climatici che esiterebbero nell'estinzione di numerose specie viventi (o di quasi tutte, a LE DIMENSIONI seconda dell'entità della variazione). Una forte instabilità In secondo luogo, per le dimensioni del nostro pianeta. Infatti, se dell'obliquità planetaria avrebbe potuto impedire, quindi, lo la Terra fosse stata, ad esempio, delle dimensioni di Mercurio, la sviluppo della vita sulla Terra. La Luna, invece, contribuisce a debole attrazione gravitazionale avrebbe impedito al pianeta di rendere il moto di precessione elevato quanto basta da impedire tenersi un qualunque tipo di atmosfera. All'altro estremo, se la le risonanze spin-orbita, che sarebbero le responsabili delle Terra fosse stata delle dimensioni di Giove e con un'atmosfera grandi oscillazioni di obliquità. E gli altri pianeti del sistema densa ed estesa come quella del pianeta gigante, la grande solare? Manteniamoci nel "vicinato" (Mercurio e i pianeti pressione e la temperatura al di sotto della cappa atmosferica esterni alla fascia degli asteroidi sono esclusi dal mancato non avrebbero permesso, con ogni probabilità, lo sviluppo di verificarsi delle altre condizioni, ma non ne sono esclusi, come alcun tipo di vita biologica al suolo. vedremo, i grandi satelliti dei pianeti giganti); Venere, trovandosi più vicino al Sole, ha avuto l'obliquità stabilizzata LA PRESENZA DI ACQUA LIQUIDA dalla forza mareale solare, mentre Marte è un buon esempio di pianeta potenzialmente adatto alla vita, ma senza un satellite di La vita, inoltre, necessita di una grande quantità d'acqua per grandi dimensioni. Phobos e Deimos, quasi certamente solo potersi sostenere (la disidratazione spinta porta alla morte) e, asteroidi catturati, non hanno la massa per sperare di stabilizzare fortunatamente, sulla Terra questa è presente in abbondanza. Ma l'obliquità: la precessione di Marte è tale che esso subisce perché non c'è acqua liquida su Marte o su Venere? A questo perturbazioni gravitazionali da parte degli altri pianeti in punto è la termodinamica, in modo particolare lo studio delle risonanza con la sua rotazione, e ciò provoca elevate variazioni transizioni di fase (per intenderci, i passaggi tra i vari stati in cui dell'obliquità. Simulazioni al computer hanno mostrato che in è possibile ritrovare una molecola, cioè solido, liquido o pochi milioni di anni, per l'obliquità di Marte le variazioni vapore), a venirci in aiuto. Una molecola come l'acqua è sarebbero di ± 15°, mentre per la Terra, senza la Luna, di ± 10° caratterizzata da un ben noto diagramma di stato , cioè da un (secondo altri studi, con una velocità di rotazione circa una volta grafico cartesiano basato sull'analisi del comportamento della e mezza superiore all'attuale, quella stimata per la Terra 4,5 molecola in questione al variare della pressione e della miliardi di anni fa, l'obliquità sarebbe stata, senza la Luna e su temperatura. Da tale grafico, è possibile evincere che l'acqua tempi-scala dell'ordine dei 10 milioni di anni, caratterizzata da liquida si ritrova solo a ben determinate condizioni di variazioni rapide e caotiche di anche 60°-80° d'ampiezza!). Il temperatura e pressione. Confrontando questi parametri con pianeta rosso, come già detto, è stato ricchissimo, in passato, quelli presenti, ad esempio, su Venere (temperatura al suolo d'acqua liquida, mentre oggi si può vedere a cosa ha portato un intorno ai 490°C e pressione intorno alle 90 atm) o su Marte clima così instabile (insieme, però, ad altri fattori); per contro, (temperatura media di circa -60°C e pressione intorno ai 6 da quando il sistema Terra-Luna (viste le strette relazioni, si può millesimi di atmosfera), si spiega la mancanza di acqua liquida a ragione parlare di "pianeta doppio") si è formato, l'obliquità terrestre ha conosciuto oscillazioni di soli ± 2°, e questa minima variazione è bastata, con tutta probabilità, a dar vita a situazioni tutt'altro che prive di conseguenze (basti pensare all'influenza che si ritiene abbiano avuto sull'evoluzione del genere umano) conosciute come ere glaciali! UN PO' DI BIOCHIMICA Prima di continuare a discutere sull'origine della vita è necessario che il lettore (non me ne voglia) si rassegni ad una veloce infarinatura di biochimica, pena il non capirci niente. Un concetto è fondamentale: la vita biologica è basata sulla chimica del carbonio. Un esempio di ciò viene dalle quattro classi di molecole fondamentali per lo sviluppo della vita sulla Terra: carboidrati, lipidi, amminoacidi ed acidi nucleici. Le molecole che delimitano l'ambiente cellulare sono costituite Fig.1 Il diagramma di stato dell’acqua da lipidi, che presentano un'estremità in grado di interagire con soluzioni acquose (idrofila), formata da un residuo di un alcole a Astroemagazine
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    65 tre atomi dicarbonio (il glicerolo), seguita da una "coda" che invece odia l'acqua con tutte le sue forze (idrofoba), costituita anch'essa da uno scheletro di atomi di carbonio, spesso molto lungo (in genere intorno ai 20 atomi di carbonio, ma ce ne sono anche di più lunghi). La loro disposizione caratteristica nelle membrane cellulari è un doppio strato con all'esterno le teste idrofile (in rosso) ed all'interno le code idrofobe, come riportato nella figura 4 (l'unità di misura equivale a 1 milionesimo di millimetro; Gli amminoacidi, oltre che fungere, se isolati, da precursori per la biosintesi di un gran numero di molecole, originano, legati gli uni agli altri, un'infinità di proteine essenziali alla vita (gli enzimi, ad esempio, senza dei quali anche la più semplice creatura vivente non sarebbe concepibile, sono costituiti da enormi molecole proteiche a base di carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e altri elementi in quantità minori). Gli acidi nucleici, che formano sia il codice genetico (DNA e, in alcuni virus, RNA) che le molecole atte a convertire il codice stesso in proteine (le tre famiglie di RNA), sono formati da lunghe catene di unità ripetitive, i nucleotidi (v. figura - Nuc-Nuc.gif -), costituiti da due tipi di carboidrati formati da uno scheletro di 5 atomi di carbonio (il deossiribosio per il DNA ed il ribosio per l'RNA), da un derivato fosforico e da una qualsiasi di cinque basi azotate (molecole eterocicliche derivate da una purina o da una pirimidina v. figura nuclacid.gif -), che distinguono un nucleotide da un altro (adenina, guanina, Fig.3 I carboidrati sono molecole formate da uno scheletro di citosina e timina per il DNA; le stesse, ma con l'uracile invece atomi di carbonio portanti gruppi aldeidici o chetonici insieme della ad un numero variabile di gruppi -OH. Sulla Terra, fungono timina nell'RNA). da nutrienti, da depositari di energia ed hanno un ruolo Come si può osservare da ciò che è appena stato esposto, la cardine nel metabolismo. Formano lo scheletro degli acidi vita senza il carbonio è come la pasta al sugo senza... la pasta nucleici, si trovano legati alle proteine ed ai lipidi e fanno (tanto per cambiare, la pasta è costituita quasi interamente da parte della parete esterna di molti batteri e dello scheletro amido, un polimero del glucosio, zucchero a sei atomi di esterno di invertebrati quali Insetti e Crostacei. carbonio). Fig.2 La struttura di una membrana cellulare Astroemagazine
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    66 Fig.4 Ladisposizione caratteristica dei lipidi nelle membrane cellulari è un doppio strato con all'esterno le teste idrofile (in rosso) ed all'interno le code idrofobe, come riportato nella figura successiva (l'unità di misura equivale a 1 milionesimo di millimetro Le molecole otticamente attive In chimica organica si caratterizza una molecola mediante una formula strutturale, come NH3 (ammoniaca) o C4H10 (butano, un idrocarburo). Questo metodo non è sempre corretto, poiché C4H10 è anche la struttura di un altro idrocarburo, l'isobutano (con diverse proprietà chimiche, fisiche, ecc., rispetto al butano): in questo caso si dice che butano ed isobutano sono isomeri strutturali, cioè composti chimici con strutturali lo stesso numero e tipo di atomi ma che si differenziano perché questi ultimi sono legati tra loro in modo diverso. Esiste un'altra categoria di isomeri, gli stereoisomeri (enantiomeri o diastereoisomeri), che differiscono dagli strutturali per il fatto che gli atomi, legati tra loro nello stesso modo, sono invece disposti nello spazio diversamente. Tra questi, gli enantiomeri sono molecole che sono uguali in tutto (struttura, proprietà fisiche e chimiche, ecc.), ma mostrano le loro differenze o nell'interazione con altri enantiomeri, o se attraversati da luce polarizzata. Questa è una radiazione elettromagnetica nella quale le vibrazioni dei treni di onde, invece di avvenire in tutti i piani perpendicolari alla direzione di propagazione, come avviene per la luce, avvengono in un solo piano per l'azione di un campo elettrico. In quest'ultimo caso, i due enantiomeri differiscono tra loro per il fatto di far ruotare il piano della luce polarizzata uno di un certo angolo in senso orario (enantiomero destrogiro, D), l'altro dello stesso angolo ma in senso antiorario (levogiro, L). Questa parentesi si rende necessaria perché, tra le molecole biologiche vitali presenti sulla Terra (con pochissime eccezioni), tutti gli amminoacidi sono levogiri e tutti gli zuccheri sono destrogiri! A sinistra: Luce normale: le vibrazioni dei treni di onde avvengono in tutti i piani perpendicolari alla direzione di propagazione. A destra: Luce polarizzata: Le vibrazioni dei treni di onde avvengono in un solo piano per l'azione di un campo elettrico. Piter Cardone e' nato a Pompei (NA) il 21 marzo del 1972; laureando in Scienze Biologiche, possiede un newton 76/700 ed un binocolo 10x50, oltre ad una fedele reflex meccanica. Si interessa principalmente di bioastronomia, planetologia e sciami meteorici. E' socio del GAB (Gruppo Astrofili Brugheresi). Astroemagazine
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    67 RADIOASTRONOMIA I RADIOTELESCOPI: A N TEN N E VERSO I L CI EL O III Puntata di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it N elle abbiamo precedenti fatto panoramica degli aspetti puntate fondamentali della radioastronomia, una lo spettro delle frequenze ricevute dall’antenna ed il variare di questo in funzione del tempo. Potrebbe servire anche di restringere la banda delle invece compito del ricevitore definire quali frequenze ricevere ed il tipo di misurazioni relative o assolute che si vogliono eseguire sull’oggetto. iniziando dai cenni storici più frequenze ricevute, o di avere la Erroneamente siamo tentati a rilevanti di questa affascinante necessità di registrare un segnale con considerare antenna e ricevitore branca per poi passare ai limiti una variabilità molto alta, quindi come due entità separate e distinte, osservativi di un radiotelescopio servendosi di registratori che ma soprattutto nei telescopi dovuti essenzialmente (ma non solo) campionino le frequenze ricevute dell’ultima generazione, l’antenna, il alle “finestre” che la nostra atmosfera parecchie volte al secondo; come ricevitore ed i sistemi di elaborazione ci apre verso il cosmo. Abbiamo potrebbe capitare di dover osservare sono considerati come un’unica cosa. anche parlato di un aspetto molto delle sorgenti che mutano molto importante: la relazione tra la lentamente nel tempo consentendoci Analizziamo man mano le parti temperatura di un oggetto celeste e il di aumentare l’accuratezza delle fondamentali di un radiotelescopio. tipo di radiazione elettromagnetica nostre misure effettuando la media Prima di tutto serve un’antenna. che può essere emanata da questo. dei segnali ricevuti. Infine, lavorando L’energia delle radioonde passando Ricordiamo l’esempio di Giove, il come in fotometria ottica, vi è la attraverso l’antenna è convertita in pianeta gigante per eccellenza del possibilità di misurare il valore segnali elettrici. Questi altro non nostro Sistema Solare, che ci si effettivo della radiazione ricevuta sono che fluttuazioni di potenziale mostrava con forme molto differenti oppure di ottenere la differenza tra il estremamente debole e quindi in relazione alla lunghezza d’onda in flusso di radiazione proveniente dalla devono venire amplificate da un cui era stato ripreso. sorgente e quello della radiazione particolare componente che è detto In questa puntata parleremo di alcuni estesa del fondo cielo che entro certi amplificatore. In realtà non si ha mai aspetti tecnici che ci faranno meglio limiti viene supposto costante. un solo amplificatore in un comprendere come deve essere un Ovviamente le possibilità osservative radiotelescopio, ma si tratta di una radiotelescopio in relazione al tipo di che offre un radiotelescopio sono serie di amplificatori che aumentano osservazione che si vuole eseguire. innumerevoli; quelle che ho sopra di migliaia di milioni di volte la Iniziamo dicendo che un citato vogliono essere solo una potenza del segnale in arrivo. radiotelescopio non è molto diverso piccola parte di ciò che si può fare. L’antenna è sicuramente di tipo da un altro apparato radioricevente, Nonostante a volte le tecniche direttivo; tutte le antenne sono solo che data la diversità dei fini da osservative differiscano per molti direttive anche se alcune lo sono raggiungere, a volte le tecniche aspetti, esiste un denominatore meno di altre. In generale, utilizzate si sono sviluppate comune tra tutte: il radiotelescopio un’antenna grande in confronto alla parallelamente a quelle degli apparati (non pensate soltanto all’antenna!). lunghezza d’onda avrà la “speciale radioriceventi che utilizziamo per In ogni caso il radiotelescopio è caratteristica” di captare il segnale molti altri scopi, creando negli ultimi formato da due parti fondamentali soltanto da una certa direzione. decenni una vera e propria branca di che sono l’antenna e il ricevitore. A Anche in questi casi non potremo studio che è appunto la corredo di queste esistono delle facilmente ottenere delle direttività radioastronomia. apparecchiature ausiliarie che da “record” sul campo perché il Quello che un radiotelescopio deve appunto “aiutano” il radiotelescopio cosiddetto lobo di radiazione di essenzialmente fare è di misurare il nel difficile compito; sono un’antenna non è affatto simile (in flusso di radiazione proveniente da alimentatori di corrente, sistemi di quanto a funzionamento) ad un un punto (o meglio dire una zona) registrazione ed elaborazione del diaframma posto lungo il cammino dello spazio. Sarà il tipo di lavoro da segnale, computer utilizzati per molte ottico di uno strumento che riesce a fare che ne determinerà le funzioni delicate di controllo e schermare notevolmente la luce caratteristiche peculiari, come la regolazione del sistema, ecc. proveniente dai bordi del campo. possibilità di delimitare la zona di In linea di massima, è l’antenna che Di certo, un’antenna con una buona cielo da osservare. E’ quello che in determina la capacità di separare due direttività riuscirà a carpire segnali gergo viene chiamato “potere sorgenti molto vicine tra loro, infatti meglio in una direzione prestabilita, separatore”. In altri tipi di studio è l’antenna che determina il potere mentre in altri punti sarà quasi potrebbe essere necessario analizzare separatore che si può ottenere. E’ “cieca”. Per ottenere una forte Astroemagazine
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    68 direttività , bisognautilizzare delle Le cose cambiano notevolmente se voluto sondare lo stato del mezzo grandi antenne in relazione alla consideriamo di voler calcolare i interstellare, la dinamica e la lunghezza d’onda da ricevere. parametri per una antenna che voglia distribuzione del gas, ma anche la In generale, una regola molto ricevere sui 1420 Mhz. Questa, come rotazione della nostra galassia o di approssimata ma pur sempre valida credo molti di voi sapranno, è una altre galassie. dice che la direttività di una antenna frequenza molto speciale, La riga dei 21 cm (è questa la è di 60° divisi per la sua grandezza corrisponde alla frequenza della riga lunghezza d’onda dei 1420 Mhz) è misurata in lunghezza d’onda. di emissione dell’idrogeno atomico relativamente forte e con le Facciamo un esempio pratico: neutro. Fin dalla sua scoperta apparecchiature dei moderni supponiamo di voler costruire un avvenuta nel 1951, le osservazioni su radiotelescopi è possibile oramai dipolo (dunque un’antenna questa linea sono state usate per riceverla da tutte le direzioni della elementare) che ricevendo onde ad studiare la struttura della nostra e di nostra Galassia e da una grande una frequenza di 50 Mhz mi possa altre galassie. Ovviamente a causa percentuale di altre galassie. E’ una dare certa una direttività . dell’effetto doppler (di questo banda di frequenze protetta da Calcoliamo la lunghezza d’onda per argomento parleremo meglio in interferenze “dirette” ed è (cosa questa frequenza particolare: seguito), il suo range di frequenza molto interessante) la frequenza usata per le osservazioni di questa da Arecibo nella ricerca per il λ (metri) = 300 / 50 Mhz emissione deve essere compreso tra progetto SETI. 1330 Mhz e 1430 Mhz circa. Ritornando alle considerazioni in La lunghezza d’onda per questa Numerosi studi dettagliati sulla linea teorica, un dipolo costruito ad frequenza è di 6 metri, dunque distribuzione dell’idrogeno neutro onda intera (ovvero lungo una tenendo conto della formula sono stati fatti nella nostra Galassia e lunghezza d’onda) per tale frequenza, approssimata per la direttività si ha: in altre sono tuttora in corso. Alcuni misurerebbe soltanto 21 cm che sono studi in queste frequenze hanno ben diversi dai 600 cm richiesti da un D° = 60°_ (LD / λ) Dove D° è la direttività dell’antenna misurata in gradi, LD è la lunghezza del dipolo in metri e λ è la lunghezza d’onda dei 50 Mhz. Supponiamo di volere dalla nostra antenna una direttività non proprio bassa, allora considerando di costruire il dipolo a “onda intera”, ovvero lungo quanto la lunghezza d’onda dei 50 Mhz (6 metri), eseguendo il calcolo, la direttività vale 60°. Riuscendo a raddoppiare le dimensioni del dipolo portandole a 12 m, avremo costruito un dipolo a 2λ, che di riflesso avrà una direttività di circa 30° (teorici! e se l’antenna è fatta “molto” bene!). Come è ovvio da questi semplici calcoli, non è cosa facile costruire una struttura lunga 12 m e che possa essere puntata dovunque nel cielo. Uno dei problemi più grossi che la radioastronomia pone è appunto la dimensione dell’antenna e le strutture che devono sorreggerla e puntarla. Per fortuna, le frequenze usate nella radioastronomia sono quasi sempre più alte (eccetto per alcuni studi sull’emissione di Giove compiuti sulle onde decametriche, in particolare dai 40 Mhz in su per evitare forti limitazioni Fig.1 Il radiotelescopio di Arecibo, il più grande riflettore radioastronomico dall’atmosfera, ecc. esistente al mondo. Il riflettore con un diametro di circa 300 metri è collocato dentro un cratere di un vulcano spento. Data la mole imponente, la struttura è fissa consentendo soltanto un relativo basculaggio solo al riflettore secondario. Astroemagazine
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    69 dipolo ad ondaintera per i 50 Mhz. Ovviamente non sono queste le considerazioni che devono indurre i radioastronomi ad osservare il cielo con una frequenza piuttosto che con un’altra. In realtà , ogni banda contiene delle informazioni che la caratterizzano e quindi la scelta di quella giusta deve essere fatta in relazione al tipo di studio da condurre. Fin qui ci siamo limitati a fare delle considerazioni parlando di dipoli; in effetti in radioastronomia è molto raro trovare un semplice dipolo usato come unica antenna. Una semplice considerazione può farci capire il perché: supponiamo per i nostri calcoli che il Fig. 2 Il telescopio di Cambridge costruito da migliaia di semplici antenne sorrette da aste di legno. Il radiotelescopio fu ampliato dopo tempo raddoppiandone l’area a 4 ettari. Le pulsar potere separatore dell’occhio furono scoperte quanto la superficie era ancora di due ettari. umano sia di un primo circa (1/60 di grado), un’antenna direttiva da migliaia di semplici fili (dipoli) un’antenna dipolare opportunamente che abbia un potere separatore pari a posti uno accanto all’altro in modo costruita e tarata per la frequenza quello dell’occhio umano dovrà da estendere la superficie di raccolta osservativa o un secondo specchio essere grande circa 3000 lunghezze delle onde elettromagnetiche (schema Cassegrain) che rimanda la d’onda. La cosa è praticamente rendendo più potente il segnale così radiazione riflessa verso il basso infattibile per le ovvie difficoltà di combinato. Ricordiamo a proposito rendendo disponibile un altro punto tipo meccanico. Anche volendo di uno schema simile il per poter prelevare il segnale. Ma utilizzare un paraboloide di 100m di radiotelescopio di Cambridge questo aspetto potremo approfondirlo diametro, per raggiungere la costruito dall’inglese Tony Hewish. meglio in una futura puntata. risoluzione dell’occhio umano Esso era formato da ben 2.048 dipoli dovremmo ricevere delle onde con disseminati su di un’area di due ettari BIBLIOGRAFIA lunghezza d’onda di circa 3 cm, ma di terreno. Grazie a questo telescopio Corso di Radioastronomia tale frequenza è poco usata per la studentessa Jocelyn Bell scoprì Ed. Hoepli - A.Abrami compiere studi radioastronomici i delle particolari fluttuazioni che quali in gran parte sono fatti tra i 3 erano modulate molto regolarmente Challenger for the Radio Astronomy metri e i 6 centimetri di lunghezza ad intervalli di circa un secondo. Service d’onda. Dunque non si può pensare Dopo alcune settimane giunsero a ESF – Committee on ad un'unica antenna singola che concludere che questo tipo di segnali Radio Astronomy Frequencies riesca a raggiungere elevati poteri era originato da un oggetto che venne separatori. Una valida alternativa che chiamato “pulsar” e di cui oggi se ne Elementi di tecnica tutt’oggi è largamente usata è la conoscono diversi. Ovviamente uno radioastronomica. “combinazione di più antenne” le dei limiti principali di un telescopio Ed. Radioelettroniche - G.Sinigallia quali anche poste a lunghe distanze come quello di Hewish era quello di riescono ad ottenere risultati essere fisso e di poter osservare La nuova astronomia stupefacenti superando di gran lunga soltanto una piccola fetta di cielo per Ed.Riuniti - N. Henbest, M.Marten le risoluzioni dei maggiori telescopi volta. ottici. Ma questo argomento verrà Un radiotelescopio con un’antenna trattato in maniera più approfondita parabolica funziona in maniera per in una delle prossime puntate. certi versi analoga, ma vediamone le Salvatore Pluchino è nato a Scicli (Rg) Parlavo prima di dipoli e poco dopo differenze sostanziali. Intanto nel 1973 e studia Fisica all’Università di paraboloidi; la gente generalmente chiamare “antenna” il parabolide è di Catania. E’ proprietàrio dell’OAIN immagina i radiotelescopi come improprio in quanto la superficie (Osservatorio Astronomico I.Newton) di strutture a forma di piatto gigante, parabolica è un semplice specchio Scicli (RG) dove si occupa prin- ma in realtà i telescopi possono avere per le radioonde e non costituisce cipalmente di CCD e di Radio- le forme più varie. Alcuni l’antenna vera e propria. Al fuoco astronomia. E’ uno dei redattori nonché il WebMaster PDF di Astroemagazine. radiotelescopi possono essere formati della parabola può trovare posto o Astroemagazine
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    70 Cari lettori da questo mese su Astroemagazine arriva una nuova rubrica, CCD Gallery. Sarà un nuovo spazio dedicato a tutti coloro che stanno a cura di Salvatore Pluchino pluchino@tiscalinet.it praticando la fotografia astro- e di Mauro Facchini m.facchini@iol.it nomica digitale. In queste pagine oltre a pubblicare i vostri lavori (ma anche i nostri ogni tanto!), cercheremo di instaurare un dialogo con il lettore discutendo sulle tecniche usate per ottenere le immagini e, anche a costo di fare annoiare qualcuno, tratteremo concetti basilari che molti ignorano. Essi, senza ombra di dubbio, rappresentano quei piccoli segreti che fanno “bella” ma anche interessante un’im- magine. Passeremo in rassegna i vari metodi di ripresa e di normalizzazione ma anche quelli rivolti più all’aspetto “estetico” dell’immagine. Astrofili.org, il portale astronomico di questa rivista, ha promosso già da tempo degli M13 spazi dedicati all’astronomia Immagine di M13 ripresa con la tecnica della quadricromia utilizzando una digitale tra cui ricordiamo il camera CCD Hx-516 della Starlight Xpress montata su un Celestron CG-11. nuovo AFA (Amateur FITS RICCARDO RENZI (FI ) Archive). Sicuramente sarà anche grazie a questi che nasceranno spunti di discus- sione che riguarderanno diversi argomenti importanti. Non mi resta che augurarvi una buona lettura ma nello stesso tempo di spronarvi a col- laborare attivamente con la nostra rubrica scrivendoci e inviandoci materiale su cui discutere. Inviateci le vostre immagini CCD via Internet all’indirizzo ccdgallery@astrofili.org M57 Una ripresa della nebulosa planetaria M57 effettuata in quadricromia. La camera CCD utilizzata è una Hx-516 su un telescopio Celestron CG-11. RICCARDO RENZI (FI ) Astroemagazine
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    71 CCD Gallery INVITO AI LETTORI DI ASTROEMAGAZINE Inviate le vostre immagini o scrivete le vostre esperienze fatte sul campo con camere CCD. Saranno pubblicate su questa rubrica e su di esse potremo parlare, ecc. Sarete voi a partecipare direttamente alla rubrica scrivendo all’indirizzo e-mail: ccdgallery@astrofili.org o mandando sempre a questo indirizzo le vostre immagini (mi raccomando di “buone dimensioni” ma compresse quanto basta per non intasare la SATURNO mailbox! J ). Bella immagine di Saturno ripresa in Quadricromia. Dunque fatevi avanti fin da ora per il numero di Ottobre! Camera CCD Hx-516, Telescopio Celestron C8 Great Polaris. RICCARDO RENZI (FI ). M13 Un’altra splendida immagine dell’am- masso globulare Messier13 che ci regala RICCARDO RENZI. L’immagine è ben equilibrata, l’autore è riuscito a contenere l’inevi- tabile saturazione soltanto in una pic- cola zona centrale dell’ammasso sal- vaguardando le zone limitrofe che mos- trano una incredibile ricchezza di stelle. L’oggetto, come è immaginabile da queste pagine della CCD Gallery, è uno dei preferiti dal- l’autore. Astroemagazine la prima e-magazine astronomica italiana http://astroemagazine.astrofili.org h Astroemagazine
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    72 Un esempio di come l’image processing riesca a fare “miracoli” ci viene dato da questa serie di tre immagini elaborate da MAURO FACCHINI. La schermata è stata realizzata partendo da una immagine della LINEAR fatta dall'osservatori o di Remanzacco. L'originale era pieno di disturbi ma dopo i due passaggi mostrati nella schermata, questi sono letteralmente “svaniti”. Un’altra splendida cometa, l’Harrington- Abell in una ripresa del febbraio ’99. Foto: MAURO FACCHINI. OSSERVATORIO ASTRONOMICO G.MONTANARI. Astroemagazine
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    73 La cometa Linear C/1998U5 in una interessante immagine che mostra nel dettaglio la coda e l’anticoda che appaiono orientarsi verso due direzioni opposte. Ripresa presso l’Osservatorio G.Montanari da MAURO FACCHINI. Un’ immagine particolare della “cara vecchia” Hale-Bopp che ci mostra il moto della cometa in un intervallo temporale di tre soli giorni. Le riprese risalgono rispettivamente ai giorni 9, 10, 11 Febbraio 1997 e sono state ottenute con una camera CCD Starlight Xpress SXR e un obiettivo fotografico da 200mm @f/4. Riprese ed elaborazioni di SALVATORE PLUCHINO OAIN Astroemagazine
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    74 IMAGE PROCESSING luminosità,che quindi va diminuita. L’elaborazione Nel caso l’immagine sia sfuocata o apparentemente priva di dettagli, si procederà con l’uso della maschera di contrasto, selezionando dal menu,Filtro=>Contrasta=>Maschera di contrasto (l’equivalente delle immagini al della maschera sfuocata in Astroart ); questo filtro consente di “tirare fuori” molti dettagli dall’immagine.Nel caso non fosse sufficiente, provate ad eseguirla più volte variando i settaggi, e stando attenti a non esagerare, per non alterare troppo l’immagine. computer Spesso capita di aver fatto moltissima fatica ed aver sprecato ore per ottenere delle foto che alla fine non sono poi un granché, per fortuna ci viene incontro l’elaborazione elettronica che ci aiuta a trasformare quel tempo che ormai credevamo sprecato in tempo speso bene. Photoshop, in questo caso la versione 5.0, è uno dei software più utili sotto questo aspetto: infatti possiede un gran numero di filtri e di parametri completamente configurabili. Partiamo da un’immagine di Saturno, che non è venuta molto male, ma che crediamo sia ulteriormente migliorabile: Questo il risultato dopo aver regolato luminosità/contrasto, mentre si sta applicando la maschera di contrasto ) Molto probabilmente dopo l’applicazione della maschera di contrasto vi ritroverete con un’immagine leggermente disturbata e con troppi pixel fuori posto, che contribuiscono a renderla troppo “pixellosa”, per questo se necessario dovremo usare il filtro smacchia.Per farlo seguite le istruzioni dell’immagine. Nel caso l’immagine sia abbastanza grande,la possiamo rimpicciolire leggermente per aumentarne la risoluzione, per fare questo selezioniamo dal menu, immagine=> dimensione immagine, e scaliamola di qualche centinaio di pixel. A questo punto comincia l’elaborazione vera e propria: iniziamo col regolare la luminosità ed il contrasto, dal menu principale selezioniamo quindi immagine => regola => Luminosità/contrasto, facendo attenzione che aumentando il contrasto aumenta anche la Astroemagazine
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    75 Qui potete vedereil risultato finale, con la divisione di Cassini Nel caso vogliate dare un tocco di colore all’immagine, create nettamente più visibile rispetto alla foto originale: un nuovo livello di regolazione, cliccando sulla freccia che si trova nella parte alta destra della finestra dei livelli,selezionate Tonalità/saturazione e impostate i valori che vedete qui sotto per ottenere la stessa colorazione. Questa tecnica naturalmente è valida anche per le fotografie di oggetti Deepsky, che dovrebbe risultare più facile, infatti solitamente è sufficiente regolare la luminosità ed il contrasto per aver già migliorato notevolmente la fotografia. Gabriele Profita è nato a Roma nel 1983 e si prepara a frequentare il 5° Liceo Scientifico, è appassionato di astronomia sin da piccolo anche se solo da qualche anno ha potuto mettere a frutto la sua passione acquistando un riflettore Vixen R-150S (D:150 f/5). Partecipa al programma U.A.I sulla topografia della Luna, ed è socio del Gruppo astrofili romani. Il suo sito è http://www.astronomy.3000.it RECENSIONE LIBRI Fotografia Astronomica di Mirko Sotgiu Autore Walter Ferreri CCD Astronomy Ed. Il Castello - 1994 4° Edizione - 42.000 Lire Autore Christian Buil Ed. Willmann Bell Inc. 1991 Unico libro completo sulla fotografia astronomica in lingua italiana, rimane utile sia per chi fotografa gli astri In Inglese, questo libro raccoglie le basi per da molto tempo sia da chi inizia per la prima volta ad l'autocotruzione e l'utilizzo delle camere CCD. avvicinarsi a questa materia. Si parte da un introduzione di elettronica, la struttura Il volume tratta in maniera chiara i consigli su quale dell'elemento fotosensibile, macchina fotografica acquistare, quali pellicole a seconda gli schemi, i sistemi di dei soggetti utilizzare nelle raffreddamento ad aria e esposizioni. Per i più esperti liquido, all'Image Processing, esiste un capitolo sul correzioni e misure foto- trattamento delle pellicole, metriche, con piccoli ipersesibilizzazione, e altri programmi. metodi di stampa e sviluppo Alla fine del manuale vi sono speciali. esempi pratici sul CCD Molto utili sono le tabelle e le TH7801. formule in fondo al volume Il manuale è molto con i tempi di esposizione, interessante anche se si diaframmi, esempi di cartine di consiglia ad un lettore con ritrovamento, etc… buone basi di elettronica. Astroemagazine
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    76 FOTO DEL MESE a cura di Mirko Sotgiu mirko@gsi.it In Alto: Macchia solare Autore MARCO DONATI, macchie solari con prisma di Herschell e Apo Zen 15cm f6,5, tp2415, posa 1/1000 sec. In Basso: Venere Foto eseguita da LORENZO COMOLLI. 1 sec., 400 ASA, proiezione da oculare 7,5mm da telescopio S-C 8” (f/10). Data: 7/4/96. (foto al centro) 2 sec., 100 ASA, proiezione da oculare 7,5mm da telescopio S-C 8” (f/10). Data: 16/5/96. (foto a destra) 2 sec., 100 ASA, proiezione da oculare 7,5mm pio S-C 8” . ggetto: Venere in tre momenti diversi: si nota che all’avvicinarsi alla congiunzione, la falce si assottiglia e contemporaneamente aumenta il diametro angolare. In Alto: M8 Laguna Autore: ALBERTO TONELLI Luglio'99 dal Parco del Pollino a 1200m. Strumento:Visac 1280mm. f6,4,posa 45',Kodak E200,guida con GA4 su 80/910 Vixen. A Sinistra: Luna al primo quarto Autore SILVIO ROMANO mgsilvio@tin.it Foto eseguita nel Gennaio 2000 a Padova su pellicola Fuji Superia 200 ISO, telescopio Newton Celestron C-150HD, Barlow 2x. Mirko Sotgiu nato a Genova il 14 Settembre del '77. Astrofilo da 13 anni, è membro del Gruppo Astrofili Genovesi (gag.astrofili.org) del Coordinamento CieloBuio, si occupa principalmente di fotografia astronomica su pellicola a largo campo e di strumentazione. Astroemagazine