ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Anza' salvatore ciampolillo giuseppe corte di cassazione, sezione i civile, 2...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Corso segretario comunale - Reati contro la pubblica amministrazioneFederico Fava
Presentazione dei principali profili di diritto penale della figura del segretario comunale, con cenni alla responsabilità anti-corruzione ed alla responsabilità amministrativa davanti alla Corte dei conti
Anza' salvatore ciampolillo giuseppe corte di cassazione, sezione i civile, 2...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Corso segretario comunale - Reati contro la pubblica amministrazioneFederico Fava
Presentazione dei principali profili di diritto penale della figura del segretario comunale, con cenni alla responsabilità anti-corruzione ed alla responsabilità amministrativa davanti alla Corte dei conti
Modulo ricorso multa Ghisallo Prefetto o Giudice di Pace 2014mastrototaro
Modulo per effettuare il ricorso alla multa del Ghisallo al Prefetto o al Giudice di Pace, per prescrizione dei termini di 90 giorni dalla data dell'accertamento.
La data di accertamento deve coincidere con quella della violazione o infrazione
Tutela del coltivatore diretto di fondo appartenente a soggetto anonimoAvvocatoavarese Avarese
Il sistema tavolare comporta che, anche al giorno d'oggi, un soggetto possa iniziare a coltivare il fondo altrui, nell'ignoranza di ledere l'altrui diritto e nell'ignoranza di chi ne sia il proprietario ed anzi nell'ignoranza dell'istituto dell'usucapione.
Tutela del coltivatore diretto di fondo appartenente a soggetto anonimoAvvocatoavarese Avarese
Il sistema tavolare comporta che, anche al giorno d'oggi, un soggetto possa iniziare a coltivare il fondo altrui, nell'ignoranza di ledere l'altrui diritto e nell'ignoranza di chi ne sia il proprietario ed anzi nell'ignoranza dell'istituto dell'usucapione.
Audizione commissione ambiente territorio sicilia piano aria sicilia copiato ...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Il motivo di tanto livore dell’ Anzà nei confronti di chi lo aveva citato a giudizio era proprio il Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della Qualità dell' Aria ancora una volta messo sotto accusa per essere stato copiato in gran parte dall'analogo documento della regione Veneto.
Conviene riportare per maggiore conoscenza di codesto Tribunale una delle parti essenziali dell'anzidetta sentenza.
<<non>eventuale reazione. Non pare inoltre che in presenza di singole affermazioni diffamatorie di soggetti terzi che non le abbiano rese possono essere chiamati a rispondere a titolo di concorso
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Mozione movimento 5 stelle assemblea regionale siciliana ritiro dal sito re...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Comandante v.u. corte dei conti dottore croce antonino modifica det 09 5 3 1...Pino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi raccolti nel corso dell’accesso si ricava che il Comune di Isola delle Femmine versa in una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che ha determinato il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla banca che gestisce il servizio di tesoreria comunale, ed in parte dalla inefficienza di tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del funzionamento del servizio di riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari responsabili del Comune - all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di rilievo nazionale
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
Anza' ciampolillo 3° articolo citato da anza' nei documenti depositatiPino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Assessore lo bello ammette il piano in questione è stato frutto di una riprod...Pino Ciampolillo
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Modulo ricorso multa Ghisallo Prefetto o Giudice di Pace 2014mastrototaro
Modulo per effettuare il ricorso alla multa del Ghisallo al Prefetto o al Giudice di Pace, per prescrizione dei termini di 90 giorni dalla data dell'accertamento.
La data di accertamento deve coincidere con quella della violazione o infrazione
Tutela del coltivatore diretto di fondo appartenente a soggetto anonimoAvvocatoavarese Avarese
Il sistema tavolare comporta che, anche al giorno d'oggi, un soggetto possa iniziare a coltivare il fondo altrui, nell'ignoranza di ledere l'altrui diritto e nell'ignoranza di chi ne sia il proprietario ed anzi nell'ignoranza dell'istituto dell'usucapione.
Tutela del coltivatore diretto di fondo appartenente a soggetto anonimoAvvocatoavarese Avarese
Il sistema tavolare comporta che, anche al giorno d'oggi, un soggetto possa iniziare a coltivare il fondo altrui, nell'ignoranza di ledere l'altrui diritto e nell'ignoranza di chi ne sia il proprietario ed anzi nell'ignoranza dell'istituto dell'usucapione.
Audizione commissione ambiente territorio sicilia piano aria sicilia copiato ...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Il motivo di tanto livore dell’ Anzà nei confronti di chi lo aveva citato a giudizio era proprio il Piano Regionale di Coordinamento per la Tutela della Qualità dell' Aria ancora una volta messo sotto accusa per essere stato copiato in gran parte dall'analogo documento della regione Veneto.
Conviene riportare per maggiore conoscenza di codesto Tribunale una delle parti essenziali dell'anzidetta sentenza.
<<non>eventuale reazione. Non pare inoltre che in presenza di singole affermazioni diffamatorie di soggetti terzi che non le abbiano rese possono essere chiamati a rispondere a titolo di concorso
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Mozione movimento 5 stelle assemblea regionale siciliana ritiro dal sito re...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Comandante v.u. corte dei conti dottore croce antonino modifica det 09 5 3 1...Pino Ciampolillo
CONDIZIONI ECONOMICHE DEL COMUNE E GESTIONE DEL PATRIMONIO
Dagli elementi raccolti nel corso dell’accesso si ricava che il Comune di Isola delle Femmine versa in una situazione economico-finanziaria piuttosto difficile, in parte dovuta alla progressiva riduzione dei trasferimenti provenienti dallo Stato e dalla Regione Siciliana, che ha determinato il ricorso ad anticipazioni di cassa dalla banca che gestisce il servizio di tesoreria comunale, ed in parte dalla inefficienza di tutto il sistema di riscossione dei tributi che ha determinato, tra l’altro, anche il consolidarsi di un crescente indebitamento nei confronti della societa’ che gestisce il servizio di raccolta e trasferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani per conto dell’ATO PA1 al quale il Comune appartiene.
Le criticita’ del funzionamento del servizio di riscossione dei tributi, inoltre, sono state ascritte - secondo ripetute e convinte dichiarazioni dei funzionari responsabili del Comune - all’esito negativo del rapporto gia’ instaurato con la societa’ TRIBUTI ITALIA s.p.a. - la cui condotta criminale ha avuto peraltro notazioni di rilievo nazionale
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 da pag 55 a pagina 60
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.com/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/la-corte-dei-conti-la-relazione-di.html
Anza' ciampolillo 3° articolo citato da anza' nei documenti depositatiPino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Assessore lo bello ammette il piano in questione è stato frutto di una riprod...Pino Ciampolillo
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
La seduta inizia alle ore 11.00.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono continua….
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/09/audizione-dellassessore-regionale-per_24.html
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
D'arpa progettista dicembre 2013 capitolato tetto comunePino Ciampolillo
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E I QUAQUARAQUA'..
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E I QUAQUARAQUA'..
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Illuminazione isola delle femmine 8 febbraio 2010 50 mali70 euro 93 centesimi...Pino Ciampolillo
Sicilia: spunta una tangente di 38 milioni per i termovalorizzatori (mai costruiti)
Per entrare nell'affare dei termovalorizzatori bisognava pagare: «Non possiamo escludere azioni di corruzione ed eventi penalmente rilevanti nell'ambito delle trattative connesse ai progetti siciliani». A lanciare l'allarme era stata la società di revisione Ernst & Young al termine di un audit che le era stato commissionato da Gea, il colosso tedesco quotato in Borsa che avrebbe dovuto fornire chiavi in mano, con l'italiana Pianimpianti, tre dei quattro maxi-inceneritori che avrebbero dovuto produrre elettricità bruciando rifiuti.
ECOMAFIE - Ha trovato invece riscontro la segnalazione di Roberto Scarpinato, oggi procuratore generale, che alla Commissione sulle ecomafie parlò di una cordata di politici, imprenditori, mafiosi e professionisti per gli appalti della discarica di Bellolampo. Il contesto è stato ricostruito attraverso indagini mirate. Più complesso il contenzioso scaturito dalla gara per Bellolampo prima annullata, poi di nuovo bandita e vinta da un consorzio di imprese che fanno capo alla Falck. La stessa Falck ha fatto ricorso contestando un onere improprio: il giudizio è in fase di appello dopo una sentenza negativa del Tar. Altri giudizi non ancora definiti riguardano altri aspetti del contenzioso amministrativo.
L'audizione di Scarpinato. Il 12 ottobre 2007 il magistrato che aveva collaborato con Falcone e Borsellino partecipò a un'audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella. In quella sede lanciò l'allarme sull'impianto che Pea avrebbe dovuto realizzare a Bellolampo: osservò «come l'organizzazione mafiosa fosse incisivamente intervenuta per acquisire il controllo economico dell'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti urbani in tutta la Sicilia» e denunciò la «cooperazione di mafiosi, politici, professionisti e imprenditori anche non siciliani, finalizzata ad aggiudicarsi il monopolio degli appalti della discarica di Bellolampo per la progettazione e la realizzazione di un inceneritore».
Scarpinato continuò ad indagare finché non lasciò Palermo per assumere l'incarico di procuratore generale a Caltanissetta. Cosa accadde dopo la sua uscita?
CONTINUA SU……..
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/termovalorizzatori-in-sicilia-gli.html
Piano aria regione sicilia interrogazione aprile 13 audizione luglio 13 ritir...Pino Ciampolillo
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
BILANCIO 2015 ISOLA DELLE FEMMINE 15 OTTOBRE DELIBERA GIUNTA 157 RESIDUI AL 1...Pino Ciampolillo
BILANCIO 2015 ISOLA DELLE FEMMINE 15 OTTOBRE DELIBERA GIUNTA 157 RESIDUI AL 1 GENNAIO 2015 COMMA 7 D LGS 118 2011 RESIDUI PASSIVI O DISAVANZO AMMINISTRAZIONE 4.218,830,95.compressed
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SUL FENOMEO DELLA MAFIA 16 APRILE 1985
SEQUESTRO E CONFISCHE BENI
COPACABANA S.p.a
MORGANTINA S.r.l.
S.I.F.A.C.
B.B.P. s.n.c.
CALCESTRUZZI ARENELLA S.p.a.
COSTA CORSARA
BILLECI SALVATORE 1937
BILLECI SALVATORE 1923
LA VENIA MARIO
BRUNO PIETRO
BRUNO GIUSEPPE
BADALAMENTI VITO
D’AGOSTINO ROSARIO
POMIERO GIUSEPPE
BRUNO GIOVANNI
COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA MAFIA POMIERO SIFAC BBP MORGANTINA BILLECI SALVATORE 37 BADALAMENTI BILLECI ROCCO BRUNO VASSALLO COPACABANA COSTA CORSARA 1985 PAG 280 284
http://legislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stampati/pdf/023_003002.pdf
Sentenza di assoluzione dal reato di diffamazione per pino ciampolillo Pino Ciampolillo
CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER CIAMPOLILLO
“La critica politica aveva natura di verità dimostrata dai successivi proveddimenti della prefettura e del ministro degli interni!, culminati con lo scioglimento del Comune.
Con questa motivazione il GUP del Tribunale di PA, Lorenzo Matassa, ha ssolto il giornalista e blogger di Isola delle Femmine Giuseppe Ciampolillo perché il fatto non costituisce reato.
Ciampolillo era stato querelato dall’ex sindaco Gaspare Portobello per un articolo pubblicato nell’aprile del 2010 sul mensile carinese “Il Vespro”, nel quale in sintesi e con espressioni “forti” invitata il primo cittadino ad assumere “atteggiamenti risoluti” nei confronti del malaffare amministrativo e mafioso.
Il Giudice, nel valutare il contenuto dell’articolo, ha rilevato fra l’altro che il giornalista è stato “premonitore di future verità”.
Anche il momento storico in cui è maturata la vicenda ha inciso sull’esito della sentenza: pochi giorni prima che uscisse l’articolo citato, infatti, il consiglio comunale di Isola si era riunito per deliberare su “infiltrazioni mafiose”
“E’ la dimostrazione –dice Ciampolillo – che non ero un pazzo furioso che gridava a mezzo mondo circa i gravi pericoli che correvano le istituzioni a Isola delle Femmine”.
CLP
Isola delle Femmine 16 maggio 2014
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2014/05/critiche-al-sindaco-portobello-assolto.html
Cari amici, ecco le motivazioni della sentenza della Corte di appello di Roma che mi ha assolto dalla querela della vicedirettrice del Tg1 Grazia Graziadei, per cui ero stato condannato in primo grado e avevo rinunciato alla prescrizione nel frattempo maturata per essere assolto nel merito. In sintesi: quel che ho scritto era vero e quel che aveva detto la Graziadei in un "servizio" sulle intercettazioni al Tg1 di Minzolini era falso.
mt
Sentenza TAR Lazio ricorso contro delibera ANAC LGH/A2AFerdinando Alberti
Sentenza del TAR Lazio che dichiara inammissibile il ricorso dei soci di LGH contro la Delibera di ANAC del febbraio 2018 sulla illegittimità dell'operazione di vendita di LGH ad A2A
Anza' salvatore ciampolillo giuseppe corte di cassazione 1 sez sentenza 20 marzo 2014 n 6554
1. 1
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 marzo 2014, n. 6554.
La denuncia di un reato perseguibile d’ufficio non è fonte di
responsabilità per danni a carico del denunciante, ai sensi dell’art.
2043 c.c., anche in caso di proscioglimento o di assoluzione, se non
quando essa possa considerarsi calunniosa, poiché, al di fuori di
tale ipotesi, l’attività pubblicistica dell’organo titolare dell’azione
penale si sovrappone all’iniziativa del denunciante, interrompendo
così ogni nesso causale tra tale iniziativa ed il danno eventualmente
subito dal denunciato
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE
SEZIONE I
SENTENZA 20 MARZO 2014, N. 6554
Svolgimento del processo
1. Con atto di citazione notificato il 21.3.1999, S.G. conveniva in giudizio
davanti al Tribunale di Velletri B.M. chiedendone la condanna al
risarcimento dei danni subiti per effetto della presentazione, da parte del
B. , di denuncia alla Procura della Repubblica per eventuali reati connessi
ad una richiesta di risarcimento danni inoltratagli dal S. , e per la
produzione della stessa denuncia nell’ambito di un giudizio pendente tra
gli stessi ed altre parti
Si costituiva in giudizio B.M. contestando il fondamento della domanda,
di cui chiedeva il rigetto.
Avverso la sentenza di primo grado, depositata il 18.3.2004, che
rigettava la domanda con condanna alle spese, non ravvisando nella
produzione della lettera in giudizio intenti calunniatori o diffamatori,
proponeva appello S.G.
2. Con sentenza depositata il 12.5.2008 la Corte d’appello di Roma rigettava
l’appello: nella presentazione della denuncia alla Procura della Repubblica
non era ravvisabile calunnia, essendovi stata semplice richiesta all’autorità
inquirente di accertare se nei fatti potessero ravvisarsi estremi di reato; la
produzione in giudizio della denuncia non appariva illecita poiché, a parte lo
scopo dell’iniziativa, il B. non sapeva che al momento della produzione la
denuncia era stata archiviata, e dunque non era ravvisabile dolo né colpa
grave. Riguardo alla spese di primo grado l’abnorme richiesta di
risarcimento (Lire 500.000.000) comportava l’applicazione dello scaglione
relativo.
2. 2
3. Ricorre per cassazione S.G. affidandosi a quattro motivi, al cui
accoglimento si oppone con controricorso B.M. .
Motivi della decisione
1.1. Con il primo motivo di ricorso, S.G. , denunciando “violazione e falsa
applicazione di norme di diritto art. 360 n. 3 c.p.c. in relazione agli art. 368
c.p.”, censura la sentenza impugnata per aver escluso il reato di calunnia, con
conseguente responsabilità risarcitoria, nella proposizione della denuncia alla
Procura della Repubblica da parte del B. , relativa all’inoltro da parte del S. di
una richiesta di risarcimento con frasi sibilline.
1.2. Con il secondo motivo il ricorrente, denunciando “violazione e falsa
applicazione di norme di diritto art. 360 n. 3 c.p.c. omessa motivazione circa
un punto decisivo della controversia prospettato dalle parti; violazione della
norma di che all’art. 2059 c.c.”, censura la sentenza impugnata per aver
escluso l’obbligo risarcitorio quale conseguenza della non ravvisabilità del reato
di calunnia, senza tener conto che la semplice proposizione di denuncia senza
la minima diligenza è comunque idonea a determinare un danno morale per
l’ingiusta lesione di un valore alla persona costituzionalmente garantito.
1.3. Con il terzo motivo il ricorrente, denunciando “violazione e falsa
applicazione di norme di diritto art. 360 n. 3 c.p.c. art. 595 c.p.; art. 2059
c.c.”, censura la sentenza impugnata per aver ritenuto l’antigiuridicità della
condotta del B. per la produzione ingiuriosa in altro giudizio di copia della
denuncia per tentativo di estorsione senza minima attinenza alla causa,
escludendo però la responsabilità risarcitoria per l’asserita ignoranza che la
denuncia era stata archiviata.
1.4. Con il quarto motivo il ricorrente, denunciando “violazione e falsa
applicazione di norme di diritto art. 360 n. 3 c.p.c. in relazione agli art. 91 e
segg. c.p.c. d.m. n. 127 dell’8.4.2004″, censura la sentenza impugnata per
non aver esaminato le questioni sollevate in merito alla incongruità della
liquidazione delle spese di causa operata dal primo giudice, e inoltre per aver
commisurato le spese del giudizio di appello ritenendo il valore della causa pari
a L. 500.000.000, e ugualmente le spese vive liquidate con pura fantasia.
2.1. Il primo motivo è infondato.
Il giudice d’appello ha fatto corretta applicazione del principio, pacifico in
giurisprudenza, secondo cui la denuncia di un reato perseguibile d’ufficio non è
fonte di responsabilità per danni a carico del denunciante, ai sensi dell’art.
2043 c.c., anche in caso di proscioglimento o di assoluzione, se non quando
3. 3
essa possa considerarsi calunniosa, poiché, al di fuori di tale ipotesi, l’attività
pubblicistica dell’organo titolare dell’azione penale si sovrappone all’iniziativa
del denunciante, interrompendo così ogni nesso causale tra tale iniziativa ed il
danno eventualmente subito dal denunciato (Cass. 20.10.2003, n. 15646;
25.5.2004, n. 10033; Cass. 26.1.2010, n. 1542; 7.11.2005 n. 21498;
19.10.2007, n. 22020).
La sentenza impugnata, inoltre, assume che nessuna figura di reato il B. aveva
evidenziato nella denuncia, limitandosi a riferire che il S. aveva loro richiesto
con “frasi sibilline” il risarcimento danni per presunti comportamenti illeciti in
materia consortile. È noto che il reato di calunnia non è ravvisabile ove venga
attribuita una condotta non corrispondente ad alcuna fattispecie legale di reato
(Cass. pen. 27.3.1985, Spada; 27.10.1977, Piscopo; 7.11.2002, n. 1638;
1.7.2009, n. 34825). L’attuale ricorrente assume, nella parte narrativa
dell’attuale impugnazione, che la denuncia del B. avrebbe ascritto al S. il reato
di tentata estorsione, ma poi, nella formulazione del quesito conclusivo del
primo motivo, fa cenno a generiche “frasi sibilline”, sicché, non essendo
sollevato con la specifica doglianza un vizio di motivazione (il ricorso non
contiene neppure la trascrizione della pretesa denuncia calunniosa né della
lettera che l’aveva indotta), la sentenza impugnata va esente da censura.
2.2. Anche il secondo motivo è infondato.
La censura si riferisce allo stesso fatto delle presentazione della denuncia (la
propalazione della stessa in altro giudizio è oggetto del terzo motivo), giacché
essa, a parere del ricorrente, sarebbe comunque lesiva, siccome presentata
senza la dovuta diligenza, e quindi comunque ingiustamente lesiva di un
interesse inerente alla persona, costituzionalmente garantito. Si è osservato,
poco sopra, che al di fuori dell’ipotesi di calunnia non è ravvisabile
responsabilità risarcitoria per la proposizione di una denuncia penale, in quanto
l’attività pubblicistica dell’organo titolare dell’azione penale si sovrappone
all’iniziativa del denunciante, togliendole ogni efficacia causale e così
interrompendo ogni nesso causale tra tale iniziativa e il danno eventualmente
subito dal denunciato.
Il ricorrente, nel reclamare la lesione di un diritto costituzionalmente rilevante
che la presentazione della denuncia avrebbe leso, indipendentemente dalla
qualificazione calunniosa della condotta, non specifica di quale diritto si tratti:
egli si limita a riportarle massime di alcune sentenze di questa Corte in cui si è
enunciato il principio della risarcibilità del danno morale anche al di fuori
dell’ambito dell’art. 185 c.p. Posto che nella repressione della calunnia, che è
un reato plurioffensivo, si tutela, oltre che l’interesse dello Stato alla corretta
4. 4
amministrazione della giustizia, anche l’onore dell’incolpato, la sua libertà, e
l’interesse a non essere sottoposto ingiustamente ad un processo penale (Cass.
pen. 21.2.2007, n. 10535; 28.4.2010, n. 21789), la doglianza del ricorrente
pretenderebbe un’estensione di tale tutela anche oltre l’ipotesi del
comportamento calunnioso, evidentemente a tutela degli stessi interessi ora
delineati.
Il principio sopra enunciato evidenzia l’interesse dell’ordinamento alla
promozione dell’azione penale mediante l’informazione dell’autorità inquirente
di fatti rilevanti da parte di chi ne sia a conoscenza, con l’unico limite della
consapevolezza, da parte del denunciante, dell’innocenza dell’incolpato: non
anche allorché i fatti esposti possano avere agli occhi del denunciante qualche
rilevanza penale, del che viene investita l’autorità giudiziaria con un’attività
che, quale che ne sia l’esito, diviene autonoma rispetto alla notitia criminis che
l’ha originata, prevalendo l’interesse pubblico dell’amministrazione della
giustizia sull’interesse del denunciato a che non vengano compiute attività di
accertamento relative alla propria condotta, salvo l’ipotesi in cui la
sollecitazione stessa all’esercizio dell’azione penale non sia oggettivamente e
consapevolmente falsa. Nell’ambito di uno Stato di diritto
liberaldemocratico, in cui si attribuisce valore civico e sociale
all’iniziativa del privato nell’attivare la riposta giudiziaria dinanzi alla
violazione della legge penale, è ragionevole che nessuna
responsabilità consegua ad una denuncia penale fuori dall’ipotesi di
calunnia, autocalunnia e simulazione di reato(Cass. pen. 11.6.2010, n.
29237).
Consequenzialmente si è ritenuto che non integra la fattispecie di
diffamazione la denuncia di un reato e quindi, pur quando il denunciato
sia assolto con la formula più ampia, non è configurabile in capo al
denunciante una responsabilità per danni (Cass. pen. 7.3.2006, n.
18090).
2.3. Il terzo motivo è inammissibile
.
La doglianza parte dal presupposto secondo cui il giudice di merito avrebbe
comunque ritenuto l’antigiuridicità della condotta – quella di produzione in
giudizio della copia della denuncia in nessun modo pertinente l’oggetto di quel
giudizio – escludendone però l’illiceità per aver ignorato che il S. era nel
frattempo stato prosciolto in sede penale, non versando dunque in ipotesi di
dolo né di colpa. Nel quesito poi, definendo di nuovo quella denuncia come
diretta a rappresentare un’estorsione, si prospetta il carattere ingiurioso della
sua produzione in un giudizio civile.
5. 5
In primo luogo, non risulta dalla lettura della sentenza impugnata, quello che il
ricorrente, nel formulare il quesito, da come presupposto, l’antigiuridicità della
condotta. Anzi, lo stesso ricorrente, a pag. 9 del ricorso, criticando in generale
il giudizio della Corte d’appello, riferisce che secondo questo giudice
“denunciare tentativo di estorsione…diffondere la notizia dell’avvenuta
denuncia…costituiscono atti legittimi”
.
In realtà, ciò che rileva nel presente giudizio, è che decidendo sul motivo di
appello secondo cui la produzione in giudizio di quella denuncia sarebbe stata
comunque illecita, quale che fosse la sua qualificazione, come ingiuria o
diffamazione, la Corte territoriale sceglie la ragione più liquida per il rigetto del
gravame, osservando che in quell’occasione il producente non conosceva
ancora l’avvenuto proscioglimento del S. in sede penale, e dunque non versava
in dolo né in colpa.
Il ricorrente non censura il ragionamento in base al quale la Corte esclude il
dolo e la colpa nella produzione del documento, ma insiste nel sostenere la sua
antigiuridicità quale fonte di responsabilità per danni: sicché la doglianza non si
rivolge alla ratio decidendi, basata sull’assenza dell’elemento soggettivo
dell’illecito. È noto che la proposizione di censure prive di specifiche attinenze
al decisum della sentenza impugnata è assimilabile alla mancata enunciazione
dei motivi richiesti dall’art. 366 numero 4 c.p.c., con conseguente
inammissibilità del ricorso, rilevabile anche d’ufficio (Cass. 7.11.2005, n.
21490; 26.3.2010, n. 7375).
2.4. Venendo al quarto motivo, che solleva diversi profili inerenti la
liquidazione delle spese di causa, esso appare in ogni sua parte inammissibile.
Il ricorrente si duole della liquidazione delle spese processuali in entrambi i
gradi di merito, riassumendo poi la censura nei confronti del “giudice del
riesame” riguardo alle “spese vive processuali in misura difforme dalle
indicazioni risultanti dagli atti processuali” e sempre allo stesso giudice
riguardo agli “onorari in misura difforme alle tabelle allegate al d.m. n. 127
dell’8.4.2004 senza adeguata motivazione della sua mancata applicazione e se
la causa non fosse da sussumere nello scaglione 3 di dette tabelle”
.
Va rammentato che in caso di proposizione di motivi di ricorso per cassazione
formalmente unici, ma in effetti articolati in profili autonomi e differenziati di
violazioni di legge diverse, affinché non risulti elusa la ratio dell’art. 366-bis
c.p.c., deve ritenersi che ove il quesito o i quesiti formulati rispecchino solo
parzialmente le censure proposte, devono qualificarsi come ammissibili solo
6. 6
quelle che abbiano trovato idoneo riscontro nel quesito o nei quesiti
prospettati, dovendo la decisione della Corte di cassazione essere limitata
all’oggetto del quesito o dei quesiti idoneamente formulati, rispetto ai quali il
motivo costituisce l’illustrazione (Cass. 9.3.2009, n. 5624).
La censura è dunque ammissibile limitatamente ai due punti che il quesito
riassuntivo ha formulato: liquidazione spese vive; misura degli onorari senza
adeguata motivazione riguardo all’identificazione dello scaglione.
In particolare vanno escluse le doglianze genericamente esposte in
illustrazione del motivo, attinenti ai diritti
Sul primo punto (spese vive), l’inammissibilità della censura deriva dal fatto
che l’eventuale errore del giudice nella determinazione della misura delle spese
vive sostenute dalla parte vittoriosa, può essere emendato o con il
procedimento di correzione di cui all’art. 287 c.p.c., ovvero per mezzo del
procedimento di revocazione del provvedimento che le ha liquidate, ma non col
ricorso per cassazione (Cass. 1.12.2000, n. 15373; 12.10.2010, n. 21012).
Sul secondo punto (onorari) la censura può essere esaminata solo in relazione
alla liquidazione degli onorari compiuta dal giudice d’appello per il processo
davanti a sé: non è dato sindacare la decisione da questo assunta riguardo agli
onorari liquidati dal Tribunale nel giudizio di primo grado, per il semplice fatto
che il ricorrente non ottempera all’onere di autosufficienza del ricorso per
cassazione, perché omette di indicare l’importo liquidato dal primo giudice
(ritenuto adeguato dalla Corte d’appello), se non osservando, genericamente a
pag. 19, che l’ammontare è “corrispondente a quasi il massimo delle tariffe
professionali” sicché questo giudice di legittimità non è posto in grado di
verificare il rispetto delle tabelle allegate al d.m. 8.4.2004 n. 127
.
Va premesso che la determinazione degli onorari di avvocato costituisce
esercizio di un potere discrezionale del giudice che, se contenuto tra il minimo
ed il massimo della tariffa, non richiede specifica motivazione e non può
formare oggetto di sindacato in sede di legittimità, se non quando l’interessato
specifichi le singole voci della tariffa che assume essere state violate (Cass.
23.5.2002, n. 7527). Inoltre, il giudice che deve liquidare le spese processuali
relative ad un’attività difensiva ormai esaurita, deve applicare la normativa
vigente al tempo in cui l’attività stessa è stata compiuta, sicché, per l’attività
conclusa nella vigenza del d.m. 8.4.2004 n. 127, deve applicare le tariffe da
questo previste e non i parametri sopravvenuti ai sensi dell’art. 41 del d.m.
20.7.2012 n. 140 (Cass. 18.12.2012, n. 23318).
L’importo degli onorari liquidati per il giudizio di secondo grado, si ricava dalla
7. 7
sentenza nella misura di Euro 3.000. La somma risulta conforme alle tariffe,
quale che sia l’ipotesi di scaglione applicabile, prospettata dal ricorrente: è ben
inferiore al minimo dello scaglione fino a Euro 250.300, che il ricorrente
assume essere stato indebitamente applicato dal giudice (lire 500.000.000
corrispondono a Euro 250.228); rientra nell’importo medio del terzo scaglione,
che lo stesso ricorrente ritiene applicabile; in realtà, avendo egli precisato nelle
conclusioni in appello la domanda di risarcimento “nella misura ritenuta di
giustizia”, essa è di valore indeterminabile (Cass. 11.6.2012, n. 9432), e
dunque, l’importo degli onorari si attesta in prossimità del minimo del
corrispondente scaglione della tariffa.
In nessun caso, dunque, si configura l’interesse all’impugnazione
.
3. Al rigetto del ricorso segue la condanna alle spese, come da dispositivo.
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente alle spese, liquidate in Euro
7.200, di cui Euro 7.000 per compensi.
http://renatodisa.com/2014/03/25/corte-di-cassazione-sezione-i-
sentenza-20-marzo-2014-n-6554-la-denuncia-di-un-reato-
perseguibile-dufficio-non-e-fonte-di-responsabilita-per-danni-a-
carico-del-denunciante-ai-sensi-dellart-2/