L’ORSO SOFFIA SULLA CANDELINA DEL PRIMO ANNIVERSARIO
E’ un anniversario in chiaroscuro quello dell’S&P500 che esattamente un anno fa (20 maggio 2015) ha visto segnare i massimi storici assoluti sul listini statunitense. Con la chiusura dell’ultima settimana di maggio, la terza migliore da inizio anno, i prezzi si trovano ad un passo (-1,6%) dai massimi assoluti che analizzati ai soli numeri potrebbe ingannare, restituendoci un saldo piatto di un mercato azionario che, invece, in questi ultimi 12 mesi ha visto ampie escursioni dei prezzi che si sono particolarmente caratterizzate nei periodi agosto-novembre 2015 e gennaio-aprile 2016. Sono stati registrati prima forti ribassi, seguiti da reazioni rialziste di pari entità con dinamiche raramente registrate nel passato, a distanza di pochi mesi, mostrando uno spiccato nervosismo degli investitori.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Dietro al grande “swing” dello S&P500 una pletora di “gamblers” della finanza ma se non si è incalliti e preparati scommettitori può essere utile rammentare che in un mercato speculativo, i partecipanti prevalenti non sono investitori di lungo termine bensì speculatori il cui unico obiettivo non è assicurarsi un buon rendimento costante sul proprio capitale ma semplicemente fare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi e tali risultati avvengo sulla pelle di altri sprovveduti o inconsapevoli partecipanti al gioco.
LA PAURA SFIDA NUOVI MASSIMI
Dopo aver assistito ad un lungo periodo dove le oscillazioni registrate somigliavano ad un encefalogramma piatto, dalla seconda settimana di giugno iniziavano a scorgersi i primi segnali di nervosismo fino ad evidenziare un movimento tanto anomalo quanto raro nei giorni del 22 e 23 giugno, poche ore prima dell’esito del referendum britannico. Nulla a confronto di quanto accaduto poi nei giorni successivi registrando un movimento al rialzo come poche volte accaduto nel passato.
Meglio fare attenzione alle incantatrici sirene rialziste. Il loro canto ammaliatore potrebbe nascondere il corpo dell’orso con la testa di un toro dalle corna spuntate.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Dietro al grande “swing” dello S&P500 una pletora di “gamblers” della finanza ma se non si è incalliti e preparati scommettitori può essere utile rammentare che in un mercato speculativo, i partecipanti prevalenti non sono investitori di lungo termine bensì speculatori il cui unico obiettivo non è assicurarsi un buon rendimento costante sul proprio capitale ma semplicemente fare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi e tali risultati avvengo sulla pelle di altri sprovveduti o inconsapevoli partecipanti al gioco.
LA PAURA SFIDA NUOVI MASSIMI
Dopo aver assistito ad un lungo periodo dove le oscillazioni registrate somigliavano ad un encefalogramma piatto, dalla seconda settimana di giugno iniziavano a scorgersi i primi segnali di nervosismo fino ad evidenziare un movimento tanto anomalo quanto raro nei giorni del 22 e 23 giugno, poche ore prima dell’esito del referendum britannico. Nulla a confronto di quanto accaduto poi nei giorni successivi registrando un movimento al rialzo come poche volte accaduto nel passato.
Meglio fare attenzione alle incantatrici sirene rialziste. Il loro canto ammaliatore potrebbe nascondere il corpo dell’orso con la testa di un toro dalle corna spuntate.
TORO SEDUTO E LA MALEDIZIONE DELL'ANNO PRESIDENZIALE
Il ‘Barometro di Gennaio’ indica che il 2016 non sarà l’anno del toro. Il recente rialzo conferma la stagionalità del primo sole primaverile e dell’ultimo periodo del semestre più positivo dell’anno (novembre-aprile) ma l’indicatore dell’anno Presidenziale USA complica la strada di un toro seduto e ferito.
The new year has charged investors a deadly bill, sweeping in just three weeks last semester’s gains. The first fortnight of 2016 was the worst start of a year in history, with markets eventually making up some ground in the closing stages of January. Nonetheless, “the times they are a changin’.” After seven years, the third longest streak, King “Bull” abdicates, handing the crown to Prince “Bear”.
Il nuovo anno ha servito agli investitori un cocktail micidiale che in sole tre settimane è riuscito a spazzare i guadagni accumulati nel precedente semestre. Sono bastate meno di 15 sedute per segnare il peggiore inizio anno della storia e solamente grazie all’ultima settimana del mese appena terminato i mercati sono riusciti a limitare i danni rimanendo in territorio fortemente negativo ma distanti dai nefasti record delle precedenti settimane. Gennaio chiude in negativo e statisticamente non si tratta di un dato confortante se oltretutto si verifica nell’ultimo anno del mandato presidenziale statunitense. Nel passato, l’ultimo anno finanziario del mandato presidenziale statunitense, come quello attuale, per ben 12 volte degli ultimi 16 anni è terminato con lo stesso segno di chiusura del mese di gennaio.
Siete pronti allo storno?
Analisi ciclica su future DJEurostoxx50 integrata con gli indicatori volumetrici per la settimana operativa dal 14 al 18 febbraio 2011
Muoviti in sintonia con il trend: la combinazione prezzi, tempo e volumi.
Quali sono le tecniche per capire e fare trading seguendo il trend primario? Come impostare un ‘piano di battaglia’ per avere maggiori probabilità che il proprio trading sia allineato con il sentiment del mercato? E’ possibile prevedere l’andamento dei mercati? Perché i volumi sono importanti?
I due trader professionisti Giovanni Lapidari (www.lapidari.it) e Federico Izzi (alias Zio Romolo – Mercato Libero) forniranno le loro risposte a questi quesiti, e spiegheranno l'impostazione della propria operatività giornaliera attraverso l’ausilio dell’analisi tecnica e ciclica. L'obiettivo è di fornire una triplice chiave di lettura del mercato, focalizzata sul rapporto prezzo/tempo e sulla ricerca delle conferme dei volumi.
TORO SEDUTO E LA MALEDIZIONE DELL'ANNO PRESIDENZIALE
Il ‘Barometro di Gennaio’ indica che il 2016 non sarà l’anno del toro. Il recente rialzo conferma la stagionalità del primo sole primaverile e dell’ultimo periodo del semestre più positivo dell’anno (novembre-aprile) ma l’indicatore dell’anno Presidenziale USA complica la strada di un toro seduto e ferito.
The new year has charged investors a deadly bill, sweeping in just three weeks last semester’s gains. The first fortnight of 2016 was the worst start of a year in history, with markets eventually making up some ground in the closing stages of January. Nonetheless, “the times they are a changin’.” After seven years, the third longest streak, King “Bull” abdicates, handing the crown to Prince “Bear”.
Il nuovo anno ha servito agli investitori un cocktail micidiale che in sole tre settimane è riuscito a spazzare i guadagni accumulati nel precedente semestre. Sono bastate meno di 15 sedute per segnare il peggiore inizio anno della storia e solamente grazie all’ultima settimana del mese appena terminato i mercati sono riusciti a limitare i danni rimanendo in territorio fortemente negativo ma distanti dai nefasti record delle precedenti settimane. Gennaio chiude in negativo e statisticamente non si tratta di un dato confortante se oltretutto si verifica nell’ultimo anno del mandato presidenziale statunitense. Nel passato, l’ultimo anno finanziario del mandato presidenziale statunitense, come quello attuale, per ben 12 volte degli ultimi 16 anni è terminato con lo stesso segno di chiusura del mese di gennaio.
Siete pronti allo storno?
Analisi ciclica su future DJEurostoxx50 integrata con gli indicatori volumetrici per la settimana operativa dal 14 al 18 febbraio 2011
Muoviti in sintonia con il trend: la combinazione prezzi, tempo e volumi.
Quali sono le tecniche per capire e fare trading seguendo il trend primario? Come impostare un ‘piano di battaglia’ per avere maggiori probabilità che il proprio trading sia allineato con il sentiment del mercato? E’ possibile prevedere l’andamento dei mercati? Perché i volumi sono importanti?
I due trader professionisti Giovanni Lapidari (www.lapidari.it) e Federico Izzi (alias Zio Romolo – Mercato Libero) forniranno le loro risposte a questi quesiti, e spiegheranno l'impostazione della propria operatività giornaliera attraverso l’ausilio dell’analisi tecnica e ciclica. L'obiettivo è di fornire una triplice chiave di lettura del mercato, focalizzata sul rapporto prezzo/tempo e sulla ricerca delle conferme dei volumi.
1. The World of ABC Economics – ABC Economics Magazine – Ideas shape the course of history – No. 7 – June 2016
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FINANCIAL MARKETS / L’ORSO SOFFIA SULLA
CANDELINA DEL PRIMO ANNIVERSARIO
A cura di Federico Izzi.
È un anniversario in chiaroscuro quello dell’S&P500. Esattamente un
anno fa (era il 20 maggio 2015) ha segnato il massimo storico sui listini
statunitensi. Con la chiusura dell’ultima settimana di maggio, la terza
migliore da inizio anno, i prezzi si trovano ad un passo (-1,6%) dai
massimi assoluti che analizzando i soli numeri potrebbero ingannare,
restituendoci un saldo piatto di un mercato azionario che, invece, in
questi ultimi 12 mesi ha visto ampie escursioni dei prezzi, nei periodi di
agosto-novembre 2015 e gennaio-aprile 2016. Sono stati registrati
prima forti ribassi, seguiti da reazioni rialziste di pari entità con
dinamiche raramente rilevate nel passato, a distanza di pochi mesi,
mostrando uno spiccato nervosismo degli investitori.
Allargando l’orizzonte temporale e tornando al forte ribasso registrato a
settembre/ottobre 2014, per la prima volta in questi ultimi cinque anni
ha iniziato a suscitare i timori della fine del mercato toro. I prezzi da 20
mesi si trovano all’interno di un range laterale del 18% che se
confrontato ai ribassi-rialzi della scorsa estate e di inizio anno
(tecnicamente definiti a “V”) indicano il delicato momento umorale degli
investitori che si trovano a dimenarsi in un mercato che cambia pelle
nell’arco di poche settimane, rendendo estremamente difficile prendere
posizione a lungo termine.
Periodi così prolungati di lateralità, all’interno un mercato toro, che
spegne la prima candelina senza registrare nuovi massimi, raffreddano
l’attività degli investitori che preferiscono attendere la definitiva uscita
dal canale laterale, al rialzo oppure al ribasso. Analizzando simili periodi
di ‘stagnazione dei prezzi’ avvenuti nell’ultimo secolo sull’indice
statunitense, un periodo lungo come quello attuale non trova
precedenti.
Solitamente i periodi di lateralità dell’indice azionario S&P500 alla fine di
un ciclo rialzista hanno avuto una durata media di 4-5 mesi, spesso
anticipando l’inizio di una recessione economica. Il caso del 1956-1957 è
l’esempio più simile ad oggi, quando l’indice oscillò per 11 mesi senza
segnare nuovi massimi prima di cadere oltre il -20% ed anticipando una
fase di recessione economica che terminò nel 1958.
Tali condizioni che non sono favorevoli agli acquisti sui mercati azionari
e si riflettono con una timida partecipazione degli investitori che in
queste ultime settimane registrano bassi livelli in acquisto sulla media
del sentiment dell’ultimo anno, segnando il valore più basso degli ultimi
10 anni. E questo è un segnale che solitamente anticipa l’inizio di un
mercato rialzista. Stessa dinamica, però, si registra in misura maggiore
anche per il sentiment ribassista che in queste ultime settimane ha
accusato un movimento più accentuato. Quello che invece, più
preoccupa è il sentiment neutrale degli investitori che conferma l’apatia
di sostenere i recenti rialzi, evidenziando sinora poca convinzione e
tornando a rivedere i livelli di massimi (area 53.00) che lo scorso anno
anticiparono a giugno e poi a dicembre i ‘graffianti’ ribassi che
potrebbero nuovamente ripetersi. La bassa liquidità, infatti, favorisce
movimenti speculativi aggressivi e profondi, ed è tra l’altro, agevolata
dall’incertezza che dominerà le prossime settimane in attesa dell’esito
del referendum sulla Brexit. Nel frattempo la Fed si prepara ad alzare
nuovamente i tassi d’interesse, proseguendo la fase di normalizzazione
iniziata lo scorso dicembre e rimasta assente da oltre nove anni.