Concentratori solari luminescenti da dispersioni acquose polimeriche filmogeneToscana Open Research
La tecnologia brevettata è un innovativo Concentratore Solare Luminescente (LSC), creato a partire da dispersioni acquose filmogene contenenti fluorofori ad alta resa quantica.
Concentratori solari luminescenti da dispersioni acquose polimeriche filmogeneToscana Open Research
La tecnologia brevettata è un innovativo Concentratore Solare Luminescente (LSC), creato a partire da dispersioni acquose filmogene contenenti fluorofori ad alta resa quantica.
Eni fotovoltaico organico, adattabilità e alto grado di sperimentabilitàRinnovabiliIT
Dal Centro Ricerca Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara al MIT di Cambridge passando per il finlandese VTT: viaggio lungo strada dell’innovazione per il fotovoltaico organico
Scopo del presente lavoro è raccogliere una serie di informazioni e studi pubblicati da autori vari riguardanti Cu2O, con particolare riguardo sia alla produzione di Cu2O sia al suo utilizzo in applicazioni fotovoltaiche. Gli studi e le applicazioni su questo particolare semiconduttore sono iniziati nel 1920 e hanno avuto un certo fervore fino al 1950. In questo periodo si sono studiate le proprietà di semiconduttore di tipo p di Cu2O e si sono realizzati i primi diodi Schottky rettificanti. Con l’avvento degli studi e le applicazioni sul silicio, l’interesse su questo materiale è andato via via diminuendo e di conseguenza gli investimenti in ricerca. Le caratteristiche di Cu2O sono però tali da renderlo un candidato autorevole nella produzione di celle fotovoltaiche.
Il bandgap diretto, pari a circa 2eV, lo rende in teoria adatto all’assorbimento di una parte considerevole dello spettro solare e con efficienze teoriche del 20%. In pratica, però, le celle fotovoltaiche basate su Cu2O hanno mostrato efficienze inferiori al 2%. Questo soprattutto a causa di difettosità reticolari che però possono essere ridotte con opportuni trattamenti, lasciando intravedere quindi ampi spazi di miglioramento.
Rame e Ossigeno, utilizzati per la produzione di Cu2O, sono particolarmente abbondanti ed economici e ovviamente non tossici, così come i vari processi tecnologici utilizzati per la produzione. Questo rende Cu2O particolarmente attrattivo nella produzione di celle fotovoltaiche “low cost” seppur a bassa o media efficienza. Le nuove tecniche di deposizione via sputtering, anche su materiale flessibile in rotoli, può permettere la realizzazione di vaste aree attive e quindi una sufficiente corrente fotovoltaica totale. Da non sottovalutare poi la facilità d’integrazione architettonica.
Deposizione via Sol-Gel di Interlayer di Lal-xSrxMn03 per semicelle a combust...thinfilmsworkshop
Tra i sistemi attuali di conversione dell’energia con basso impatto ambientale, le celle a combustibile sono tra quelli che destano il maggiore interesse. Ipotizzate dal fisico inglese William Grove sin dalla fine dell’800, vennero realizzate per la prima volta nel 1959. Tuttavia, solo negli ultimi anni la ricerca in questo settore ha avuto una straordinaria crescita in campo automobilistico, per dispositivi portatili, per impianti elettrici domestici o per grandi centrali elettriche. Tale sviluppo è giustificato dal sempre maggiore interesse per le problematiche ambientali e dal notevole miglioramento tecnologico nel settore dei materiali, che ha portato ad avere celle a combustibile con efficienze e stabilità termiche e meccaniche decisamente più elevate a costi minori e per cui è possibile ipotizzare uno sviluppo commerciale di questi dispositivi in tempi relativamente brevi. Tra i vari tipi di celle a combustibile, le celle ad ossido solido (Solid Oxide Fuel Cell, SOFC) sono in fase di sviluppo per applicazioni stazionarie quali piccole centraline elettriche o grandi impianti e i primi prototipi sono già stati testati con successo. Tali dispositivi, però, necessitano di temperature
di esercizio molto elevate (800 ÷ 1000°C) e quindi di materiali elettrodici, elettrolitici e di interconnessioni metalliche che resistano a tali temperature. Ciò comporta costi notevoli per l’impianto e, in vista di una loro potenziale commercializzazione, si è reso quindi necessario lo sviluppo di nuovi materiali per abbassare le temperature a valori attorno a 500 ÷ 800°C, ovvero nel range di temperature definite “intermedie” (IT-SOFC, Intermediate Temperature SOFC). L’istituto IENI (Istituto per l’Energetica e le Interfasi) del CNR di Padova, in cui questo lavoro di tesi è stato svolto, è attualmente coinvolto, assieme ad altri istituti del CNR, quali l’ITAE (Istituto di
Tecnologie Avanzate per l’Energia) di Messina e l’ISTEC (Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali Ceramici) di Faenza, ad istituti universitari e ad aziende italiane, in alcuni progetti che promuovono in ambito nazionale lo sviluppo di sistemi SOFC basati su tecnologia italiana ed hanno come obiettivi la sintesi di materiali innovativi e la realizzazione di stack SOFC (circa 500 W) operanti a temperature intermedie, oltre al testing di stack commerciali. Nell’ambito di questi progetti, il gruppo di ricerca in cui questa attività è stata svolta ha orientato le indagini verso la deposizione mediante PVD (Physical Vapor Deposition) di film elettrolitici a base di ceria drogata
con gadolinia (Gadolinia Doped Ceria, GDC) su anodo supportante. La GDC è, infatti, nota come materiale elettrolitico avente buona conducibilità ionica (10-4 ÷ 10-2 S cm-1) nel range di temperaturacompreso tra 400 e 650°C. In questa configurazione di cella si è deciso di impiegare un anodo supportante costituito da un cermet Ni-YSZ, ovvero un composito ceramica-metallo a base
I pannelli fotovoltaici sono dispositivi basati sulla fisica che sfruttano l'energia solare per generare elettricità in modo sostenibile. L'uso di pannelli fotovoltaici rappresenta anche un esempio di responsabilità civica ed ecologica, in quanto contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale e alla promozione di fonti di energia rinnovabile.
CURVET | http://www.curvet.it - Pannello fotovoltaico in vetro curvo - Dall'incontro tra le avvolgenti curve del vetro, materiale ecologico per eccellenza poiché interamente riciclabile, e le celle in silicio multi-cristallino, capaci di trasformare in energia elettrica l'irraggiamento solare, nasce un prodotto altamente innovativo ed unico nel suo genere: il modulo fotovoltaico in vetro curvo.
Con questo nuovo prodotto Curvet® si affaccia al mondo delle energie rinnovabili, per rispondere all'esigenza, sempre più attuale, di costruire strutture architettoniche autosufficienti dal punto di vista energetico.
La Fotovolt Italia srl, sin dall’inizio della sua avventura, ha installato centinaia di impianti fotovoltaici, offrendo la fornitura di servizi per il miglioramento dell’efficienza energetica, monitoraggio e assistenza per ogni impianto prodotto. Essa è una società che ha sviluppato un’elevata professionalità nella messa a punto di sistemi e componenti fotovoltaici. Ha vissuto la sua rapida evoluzione sul mercato della progettazione e degli impianti fotovoltaici, crescendo costantemente e volendo contribuire fattivamente ad attivare forme alternative di sviluppo energetico.
Onyx Solar sviluppa materiali fotovoltaici da integrare in edifici al fine di sostituire materiali tradizionali presenti in diverse parti esterne degli edifici, quali lucernari, facciate ventilate, muri a cortina o tetti.
Perche l' energía meno cara è quella che non si consuma, Onyx Solar offre soluzioni costruttive multifunzionali che si integtrano perfettamante a qualsiasi edificazione, migliorando l' isolamento e allo stesso tempo producono energia pulita e gratuita, in loco, grazie al sole.
In questi ultimi anni i problemi energetici e ambientali hanno favorito lo sviluppo di un nuovo settore della ricerca riguardo la produzione di energia pulita sfruttando fenomeni naturali. L'attenzione dei ricercatori è stata catturata dalla possibilità di convertire l'energia solare luminosa
in energia elettrica. Questo processo di conversione, nato nella prima metà del XX secolo, permette di produrre correnti elettriche anche in piccola scala, senza la realizzazione di imponenti impianti industriali e soprattutto senza la produzione si scorie inquinanti. Sono nate così le prime celle solari
a effetto fotovoltaico.
Gli sviluppi hanno portato a diversi risultati e al giorno d'oggi l'energia fotovoltaica ha ormai fatto il suo ingresso nella vita quotidiana. Sia i favori delle industrie, sia l'interesse dei privati cittadini, contribuiscono a espandere questo tipo di ricerca, ottenendo numerosi successi nell'aumento
dell'efficienza di conversione energetica. Dal punto di vista della scienza dei materiali la prima cosa che viene in mente pensando alle celle
fotovoltaiche è il silicio. A tutti gli effetti la maggior parte delle celle sul commercio sono costituite da silicio policristallino, per le sue ottime qualità e proprietà di resa. Tuttavia esistono anche una moltitudine di altri composti, alcuni più recenti di altri, che sono ancora nell'occhio dei ricercatori, un esempio ne sono i recenti foto-materiali organici. Spesso però i costi di realizzazione sono alti per ottenere rese elevate, rendendo così proibitive le realizzazioni su impianti industriali. L'ossido rameoso (Cu2O) è stato uno dei capostipiti dei materiali utilizzati nelle celle fotovoltaiche.
Fin dal suo primo utilizzo nel 1958 esso ha presentato le caratteristiche di semiconduttore necessarie alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Rispetto ai sui cugini più nobili, presenta delle efficienze minori, ma anche un costo decisamente più basso. Il rame infatti, da innumerevoli anni, è un elemento largamente sfruttato in tutti i campi dell'elettronica e non solo, e la realizzazione di ossidi specifici non comporta processi troppo complessi o costosi.
La ricerca nel campo dell'ossido rameoso è riuscita a migliorare le sue qualità all'interno del mondo fotovoltaico rendendo possibile la realizzazione di celle solari a costi contenuti.
Per questo motivo il Cu2O è tutt'oggi un materiale in grado di competere nel moderno panorama della ricerca solare fotovoltaica.
INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER LE CELLE SUNPWER
Sunpower: la tecnologia fotovoltaica più potente del mondo. L'azienda americana nel settore del energie rinnovabili è in grado di offrire l'innovazione più elevata e la ricerca più all'avanguardia in questo settore.
Eni fotovoltaico organico, adattabilità e alto grado di sperimentabilitàRinnovabiliIT
Dal Centro Ricerca Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara al MIT di Cambridge passando per il finlandese VTT: viaggio lungo strada dell’innovazione per il fotovoltaico organico
Scopo del presente lavoro è raccogliere una serie di informazioni e studi pubblicati da autori vari riguardanti Cu2O, con particolare riguardo sia alla produzione di Cu2O sia al suo utilizzo in applicazioni fotovoltaiche. Gli studi e le applicazioni su questo particolare semiconduttore sono iniziati nel 1920 e hanno avuto un certo fervore fino al 1950. In questo periodo si sono studiate le proprietà di semiconduttore di tipo p di Cu2O e si sono realizzati i primi diodi Schottky rettificanti. Con l’avvento degli studi e le applicazioni sul silicio, l’interesse su questo materiale è andato via via diminuendo e di conseguenza gli investimenti in ricerca. Le caratteristiche di Cu2O sono però tali da renderlo un candidato autorevole nella produzione di celle fotovoltaiche.
Il bandgap diretto, pari a circa 2eV, lo rende in teoria adatto all’assorbimento di una parte considerevole dello spettro solare e con efficienze teoriche del 20%. In pratica, però, le celle fotovoltaiche basate su Cu2O hanno mostrato efficienze inferiori al 2%. Questo soprattutto a causa di difettosità reticolari che però possono essere ridotte con opportuni trattamenti, lasciando intravedere quindi ampi spazi di miglioramento.
Rame e Ossigeno, utilizzati per la produzione di Cu2O, sono particolarmente abbondanti ed economici e ovviamente non tossici, così come i vari processi tecnologici utilizzati per la produzione. Questo rende Cu2O particolarmente attrattivo nella produzione di celle fotovoltaiche “low cost” seppur a bassa o media efficienza. Le nuove tecniche di deposizione via sputtering, anche su materiale flessibile in rotoli, può permettere la realizzazione di vaste aree attive e quindi una sufficiente corrente fotovoltaica totale. Da non sottovalutare poi la facilità d’integrazione architettonica.
Deposizione via Sol-Gel di Interlayer di Lal-xSrxMn03 per semicelle a combust...thinfilmsworkshop
Tra i sistemi attuali di conversione dell’energia con basso impatto ambientale, le celle a combustibile sono tra quelli che destano il maggiore interesse. Ipotizzate dal fisico inglese William Grove sin dalla fine dell’800, vennero realizzate per la prima volta nel 1959. Tuttavia, solo negli ultimi anni la ricerca in questo settore ha avuto una straordinaria crescita in campo automobilistico, per dispositivi portatili, per impianti elettrici domestici o per grandi centrali elettriche. Tale sviluppo è giustificato dal sempre maggiore interesse per le problematiche ambientali e dal notevole miglioramento tecnologico nel settore dei materiali, che ha portato ad avere celle a combustibile con efficienze e stabilità termiche e meccaniche decisamente più elevate a costi minori e per cui è possibile ipotizzare uno sviluppo commerciale di questi dispositivi in tempi relativamente brevi. Tra i vari tipi di celle a combustibile, le celle ad ossido solido (Solid Oxide Fuel Cell, SOFC) sono in fase di sviluppo per applicazioni stazionarie quali piccole centraline elettriche o grandi impianti e i primi prototipi sono già stati testati con successo. Tali dispositivi, però, necessitano di temperature
di esercizio molto elevate (800 ÷ 1000°C) e quindi di materiali elettrodici, elettrolitici e di interconnessioni metalliche che resistano a tali temperature. Ciò comporta costi notevoli per l’impianto e, in vista di una loro potenziale commercializzazione, si è reso quindi necessario lo sviluppo di nuovi materiali per abbassare le temperature a valori attorno a 500 ÷ 800°C, ovvero nel range di temperature definite “intermedie” (IT-SOFC, Intermediate Temperature SOFC). L’istituto IENI (Istituto per l’Energetica e le Interfasi) del CNR di Padova, in cui questo lavoro di tesi è stato svolto, è attualmente coinvolto, assieme ad altri istituti del CNR, quali l’ITAE (Istituto di
Tecnologie Avanzate per l’Energia) di Messina e l’ISTEC (Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali Ceramici) di Faenza, ad istituti universitari e ad aziende italiane, in alcuni progetti che promuovono in ambito nazionale lo sviluppo di sistemi SOFC basati su tecnologia italiana ed hanno come obiettivi la sintesi di materiali innovativi e la realizzazione di stack SOFC (circa 500 W) operanti a temperature intermedie, oltre al testing di stack commerciali. Nell’ambito di questi progetti, il gruppo di ricerca in cui questa attività è stata svolta ha orientato le indagini verso la deposizione mediante PVD (Physical Vapor Deposition) di film elettrolitici a base di ceria drogata
con gadolinia (Gadolinia Doped Ceria, GDC) su anodo supportante. La GDC è, infatti, nota come materiale elettrolitico avente buona conducibilità ionica (10-4 ÷ 10-2 S cm-1) nel range di temperaturacompreso tra 400 e 650°C. In questa configurazione di cella si è deciso di impiegare un anodo supportante costituito da un cermet Ni-YSZ, ovvero un composito ceramica-metallo a base
I pannelli fotovoltaici sono dispositivi basati sulla fisica che sfruttano l'energia solare per generare elettricità in modo sostenibile. L'uso di pannelli fotovoltaici rappresenta anche un esempio di responsabilità civica ed ecologica, in quanto contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale e alla promozione di fonti di energia rinnovabile.
CURVET | http://www.curvet.it - Pannello fotovoltaico in vetro curvo - Dall'incontro tra le avvolgenti curve del vetro, materiale ecologico per eccellenza poiché interamente riciclabile, e le celle in silicio multi-cristallino, capaci di trasformare in energia elettrica l'irraggiamento solare, nasce un prodotto altamente innovativo ed unico nel suo genere: il modulo fotovoltaico in vetro curvo.
Con questo nuovo prodotto Curvet® si affaccia al mondo delle energie rinnovabili, per rispondere all'esigenza, sempre più attuale, di costruire strutture architettoniche autosufficienti dal punto di vista energetico.
La Fotovolt Italia srl, sin dall’inizio della sua avventura, ha installato centinaia di impianti fotovoltaici, offrendo la fornitura di servizi per il miglioramento dell’efficienza energetica, monitoraggio e assistenza per ogni impianto prodotto. Essa è una società che ha sviluppato un’elevata professionalità nella messa a punto di sistemi e componenti fotovoltaici. Ha vissuto la sua rapida evoluzione sul mercato della progettazione e degli impianti fotovoltaici, crescendo costantemente e volendo contribuire fattivamente ad attivare forme alternative di sviluppo energetico.
Onyx Solar sviluppa materiali fotovoltaici da integrare in edifici al fine di sostituire materiali tradizionali presenti in diverse parti esterne degli edifici, quali lucernari, facciate ventilate, muri a cortina o tetti.
Perche l' energía meno cara è quella che non si consuma, Onyx Solar offre soluzioni costruttive multifunzionali che si integtrano perfettamante a qualsiasi edificazione, migliorando l' isolamento e allo stesso tempo producono energia pulita e gratuita, in loco, grazie al sole.
In questi ultimi anni i problemi energetici e ambientali hanno favorito lo sviluppo di un nuovo settore della ricerca riguardo la produzione di energia pulita sfruttando fenomeni naturali. L'attenzione dei ricercatori è stata catturata dalla possibilità di convertire l'energia solare luminosa
in energia elettrica. Questo processo di conversione, nato nella prima metà del XX secolo, permette di produrre correnti elettriche anche in piccola scala, senza la realizzazione di imponenti impianti industriali e soprattutto senza la produzione si scorie inquinanti. Sono nate così le prime celle solari
a effetto fotovoltaico.
Gli sviluppi hanno portato a diversi risultati e al giorno d'oggi l'energia fotovoltaica ha ormai fatto il suo ingresso nella vita quotidiana. Sia i favori delle industrie, sia l'interesse dei privati cittadini, contribuiscono a espandere questo tipo di ricerca, ottenendo numerosi successi nell'aumento
dell'efficienza di conversione energetica. Dal punto di vista della scienza dei materiali la prima cosa che viene in mente pensando alle celle
fotovoltaiche è il silicio. A tutti gli effetti la maggior parte delle celle sul commercio sono costituite da silicio policristallino, per le sue ottime qualità e proprietà di resa. Tuttavia esistono anche una moltitudine di altri composti, alcuni più recenti di altri, che sono ancora nell'occhio dei ricercatori, un esempio ne sono i recenti foto-materiali organici. Spesso però i costi di realizzazione sono alti per ottenere rese elevate, rendendo così proibitive le realizzazioni su impianti industriali. L'ossido rameoso (Cu2O) è stato uno dei capostipiti dei materiali utilizzati nelle celle fotovoltaiche.
Fin dal suo primo utilizzo nel 1958 esso ha presentato le caratteristiche di semiconduttore necessarie alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Rispetto ai sui cugini più nobili, presenta delle efficienze minori, ma anche un costo decisamente più basso. Il rame infatti, da innumerevoli anni, è un elemento largamente sfruttato in tutti i campi dell'elettronica e non solo, e la realizzazione di ossidi specifici non comporta processi troppo complessi o costosi.
La ricerca nel campo dell'ossido rameoso è riuscita a migliorare le sue qualità all'interno del mondo fotovoltaico rendendo possibile la realizzazione di celle solari a costi contenuti.
Per questo motivo il Cu2O è tutt'oggi un materiale in grado di competere nel moderno panorama della ricerca solare fotovoltaica.
INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER LE CELLE SUNPWER
Sunpower: la tecnologia fotovoltaica più potente del mondo. L'azienda americana nel settore del energie rinnovabili è in grado di offrire l'innovazione più elevata e la ricerca più all'avanguardia in questo settore.
Servizi Grid Parity2: Assistenza Bollette A guida-alla-bolletta-elettrica
Grid Parity 2: scheda fotovoltaico
1. Copyleft 2015
MODULI E IMPIANTI FOTOVOLTAICI
La grande parte delle celle fotovoltaiche fino ad oggi installate, specie in Italia è
costituita da semiconduttori in silicio.
La ragione di questa scelta è principalmente dovuta alla grande disponibilità del silicio
in grandi quantità sul nostro pianeta ed i semiconduttori in silicio sono largamente
utilizzati dall'industria elettronica.
Silicio monocristallino e policristallino
Cella fotovoltaica
monocristallina
Cella fotovoltaica
policristallina
Il silicio monocristallino è costituito da un singolo
cristallo di silicio di elevata purezza e presenta per
questo elevati rendimenti.
Il silicio policristallino, meno performante ma più
economico, è costituito da più cristalli di silicio e viene
in genere ottenuto dalla fusione degli scarti
dell’industria elettronica.
Le celle vengono realizzate producendo un lingotto
cilindrico che viene tagliato in fettine dette "wafers"
con spessore intorno ai 250 μm: più tale spessore è
ridotto e migliore è lo sfruttamento del lingotto.
Quando l'irraggiamento non è ottimale, ad es. in caso di ombreggiamento parziale, un
pannello in silicio cristallino ha un brusco calo di produzione, in quanto la minor resa
di una cella si ripercuote su tutte le celle ad essa connesse.
Silicio amorfo
Il silicio amorfo è realizzato con atomi di silicio che non presentano una disposizione
spaziale ordinata. Tale disomogeneità, se da un lato implica una più semplice ed
economica realizzazione, la possibilità di superare i problemi di fragilità tipici del silicio
cristallino ed una migliore integrazione architettonica, ottenuta grazie alla possibilità di
alloggiamento anche su supporti flessibili, dall’altro limita notevolmente le prestazioni
del prodotto in termini di efficienza di conversione, la quale rimane ben al di sotto di
quella del cristallino. Inoltre, rimangono da risolvere una serie di problemi legati alla
stabilità delle prestazioni nel tempo. L'amorfo perde quasi il 10% delle prestazioni di
potenza dichiarate dal costruttore nelle prime 300-400 ore di esposizione.
Quando l’irraggiamento non è ottimale questa tecnologia consente rendimenti elettrici
più alti, a parità di potenza elettrica installata.
Fotovoltaico senza silicio
Le tecnologie fotovoltaiche sono in continua evoluzione, alla ricerca di materiali
sempre più efficienti, economici ed eco-compatibili.
Una caratteristica comune a tutte le nuove soluzioni fotovoltaiche è quella di essere
realizzate con la tecnologia a film sottile o thin film.
A differenza della tecnologia cristallina nella quale il materiale semiconduttore si
presenta solido in forma di wafer con spessore di qualche centinaio di micron, in
questo caso vi è una sottilissima pellicola di materiale semiconduttore, dello spessore
di qualche millesimo decina di micron, deposta sul tradizionale supporto vetrato o su
rotoli plastici facilmente trasportabili e installabili.
2. Copyleft 2015
Tra le tecnologie fotovoltaiche prive di Silicio ricordiamo il CIS il cui acronimo sta per
Copper (Rame), Indium (Indio), Selenium (Selenio) e che presenta valori di efficienza
attorno al 10% e una buona stabilità nel tempo. In particolare, offre prestazioni
superiori alla media in condizioni di scarsa luce e di basse temperature.
Con l'aggiunta di gallio, si ottiene la tecnologia CIGS, che presenta valori di efficienza
ancora superiori rispetto al CIS.
Se si guarda unicamente all'efficienza di conversione, la tecnologia GaAs (Arseniuro di
Gallio) è in assoluto la migliore, con rendimenti elettrici superiori al 25-30%.
Purtroppo, i costi proibitivi della materia prima ne limitano l'utilizzo alle applicazioni
spaziali e a pochi altri apparecchi ad altissima tecnologia.
Una delle frontiere più interessanti della ricerca sul fotovoltaico riguarda l’utilizzo di
composti organici del carbonio. Il principio di funzionamento delle celle organiche
imita artificialmente il processo della fotosintesi clorofilliana. Le sperimentazioni si
stanno concentrando su un’ampia gamma di materiali, che vanno dai pigmenti a base
vegetale, ai polimeri, a materiali ibridi organico/inorganico. Oltre alle caratteristiche di
leggerezza e di flessibilità, le celle organiche hanno il vantaggio di poter avere diverse
colorazioni, favorendone l’applicazione su superfici di ogni tipo.
Moduli fotovoltaici
Celle solari di qualunque tipo, connesse in serie/parallelo e incapsulate tra un foglio di
plastica e una lastra di vetro temperato costituiscono la maggioranza dei moduli
commerciali. Si tratta di sandwich di materiali molto robusti di forma rettangolare,
spessore compreso tra 2 e 4 cm e peso variabile tra 6 e 21 kg
Impianti fotovoltaici
Lo schema di massima di un impianto fotovoltaico è rappresentato nella figura
seguente:
In sintesi:
la corrente continua prodotta dai
pannelli è trasformata in alternata
dall’inverter;
l’energia elettrica prodotta è misurata
dal contatore di produzione;
l’energia elettrica immessa in rete è
misurata dal contatore di scambio e
valorizzata tramite il meccanismo dello
Scambio Sul Posto;
l’incentivo viene erogato sull’energia
prodotta;