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RASSEGNA STAMPA
       Gennaio 2013

                 II
PROSEGUE IL RIASSETTO PRELIOS CON L’ACCORDO CON FEIDOS 11 GUIDATA
DALLA FEIDOS DI CAPUTI

10/01/2013 pg. 24   ed. Nazionale

Camfin, domani cda straordinario su Prelios e lite con i Malacalza
ANCORA IN CORSO LE VALUTAZIONI DEI SOCI DEL SINDACATO DEL GRUPPO
INDUSTRIALE

Patto Pirelli verso il rinnovo Durata dimezzata a diciotto mesi
MILANO Cda straordinario, domani per Camfin. A quanto si apprende,
la holding che controlla Pirelli aggiornerà i consiglieri sulla
vicenda Prelios - il gruppo immobiliare ex Pirelli Re recentemente
passato di mano - e sull'azione legale intrapresa dai soci
Malacalza. Cantiere aperto anche per il rinnovo del patto Pirelli.
Secondo le indiscrezioni, la durata del patto dovrebbe essere
dimezzata da tre anni a 18 mesi, mentre le altre previsioni del
sindacato di blocco dovrebbero rimanere immutate. Il patto
dovrebbe veder confermati tutti i soci anche se le valutazioni
sono ancora in corso e, in particolare Allianz, Fonsai e Generali
non scoprono le loro carte. Dell'accordo parasociale che vincola
complessivamente il 45,52% del capitale fanno parte: Camfin
(20,32%), Mediobanca (4,61%), Edizione (4,61%), Fonsai (4,42%),
Allianz ( 4 ,4 1 % ) , Generali ( 4 ,4 1% ) , Intesa Sanpaolo
( 1 ,6 2 % ) , Sinpar ( 0,6 3 % ) e Massimo Moratti (0,49%). Ad
oggi il sindacato di blocco sulle azioni Pirelli (con scadenza al
15 aprile) si rinnova tacitamente di tre anni in tre anni se non
si esercita il recesso entro il 15 gennaio. In caso di recesso i
titoli vengono offerti pro quota agli altri partecipanti e
l'accordo resta comunque in vigore se il capitale sottoscritto non
è inferiore al 33%. Allianz in particolare, ma il ragionamento si
potrebbe adattare anche per le altre due compagnie assicurative
che compaiono nell'azionariato della Bicocca , h a già manifestato
l'intenzione di svincolarsi dai patti e avere mani libere sulle
sue partecipazioni e quella in Pirelli appare come l'ultima
eredità post fusione con Ras . L e p o r t e re s t a n o co m u n
q u e a p e r t e e p e r u n a d e c i s i o n e c ' è a n c o ra
u n a settimana di tempo. Intanto prosegue il lavoro i n t o r n o
a l r i a s s e t t o co m plessivo del gruppo. A valle, dopo la
firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, il veicolo a
cui partecipano la Feidos di Massimo Caputi e le famiglie Rovati ,
Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, si attende
l'ok delle banche creditrici e servirà probabilm e n t e t u t t o
q u e s t o m e s e, attendendo i passaggi formali negli organi
deliberanti di ogni istituto, per arrivare a un via libera. A
monte della catena prosegue il lavoro degli advisor con
l'obiettivo di una semplificazione della catena societaria.
Il Gazzettino 10/01/2013 pg. 17   ed. Nazionale

Pirelli, Allianz potrebbe uscire dal patto
L'accordo che lega i soci forti del gruppo presieduto da
Tronchetti Proverà sarà dimezzato a 18 mesi

MILANO - Alla Bicocca si lavora a un patto più breve per Pirelli,
non più 3 anni ma è verosimile che possa essere dimezzato a circa
un anno e mezzo, in linea con la strategia di semplificazione che
il gruppo sta percorrendo. Il patto dovrebbe veder confermati
tutti i soci anche se le valutazioni sono ancora in corso e, in
particolare Allianz, Fonsai e Generali non scoprono le loro carte.
Dell'accordo parasociale che vincola complessivamente il 45,52%
del capitale fanno parte: Camfin (20,32%), Mediobanca (4,61%),
Edizione (4,61%), Fonsai (4,42%), Allianz (4,41%), Generali
(4,41%), Intesa Sanpaolo (1,62%), Sinpar (0,63%) e Massimo Moratti
(0,49%). Allianz in particolare, ma il ragionamento si potrebbe
adattare anche per le altre due compagnie assicurative che
compaiono nell'azionariato della Bicocca, ha già manifestato
l'intenzione di svincolarsi dai patti e avere mani libere sulle
sue partecipazioni. Le porte restano comunque aperte e per una
decisione c'è ancora una settimana di tempo. Intanto prosegue il
lavoro intorno al riassetto complessivo del gruppo. A valle, dopo
la firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, si attende
l'ok delle banche creditrici. A monte della catena prosegue il
lavoro degli advisor con l'obiettivo di una semplificazione della
catena societaria. Per ora, per quanto le indiscrezioni abbiano
parlato di contatti tra Marco Tronchetti Provera e investitori
russi od orientali, ufficialmente l'unico interessere serio
manifestato sembra essere quello dei fondi di private equity
Investindustrial e Clessidra.
Il Sole 24 Ore 12/01/2013 pg. 25

Ok da Camfin al rinnovo per un anno del patto
Pirelli
Riassetti. I Malacalza disertano il cda che riconferma l'impegno
all'aumento Prelios. MTP Sapa diventa Spa, tra i soci spunta
Enrichetti

Il consiglio Camfin è stato molto breve: il faccia a faccia tra Marco
Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza, dopo il tentativo di
riconciliazione non andato a buon fine, non c'è stato. Erano assenti
infatti il vice-presidente Davide Malacalza e il padre Vittorio mentre ha
partecipato l'altro amministratore espresso dalla famiglia genovese di
origine piacentina, Antonio Castelli.
Il cda Camfin ha comunque approvato il rinnovo del patto Pirelli per la
durata di circa un anno, durata breve che dovrebbe consentire l'adesione
anche dei soci che avevano manifestato la volontà di tenersi le mani
libere, compresa Allianz, titolare di una quota del 4,41%, che era
sembrata essere più in forse. Da qui a martedì 15, quando scadono i
termini per le eventuali disdette all'accordo che scade i 15 aprile, si
dovrebbe raccogliere l'ok formale alla modifica della durata
(originariamente di tre anni) dagli altri soci che, complessivamente
controllano il 45,52% del capitale.
La riunione del board era però stata chiamata inizialmente per il
riassetto Prelios. Dopo l'accordo-quadro, definito prima di Natale,
Camfin ha ribadito il sostegno all'operazione di rilancio della società
immobiliare, che prevede per marzo una complessa ricapitalizzazione da
185 milioni, di cui 68 milioni di aumento riservato (alla Feidos di
Massimo Caputi per 18 milioni e ai finanziatori, banche e Pirelli per 50
milioni) e 117 milioni offerti in opzione ma garantiti per 25 milioni dai
soci del patto, 2 milioni da Feidos e 90 aai finanziatori (di cui 5
milioni cash e 85 con conversione del credito). La quota a carico di
Camfin dovrebbe essere intorno ai 15 milioni, ma, per precauzione, il
consiglio avrebbe dato l'ok alla sottoscrizione dell'aumento fino a un
massimo di 17 milioni.
Nel frattempo, secondo quanto riferisce l'agenzia Il Sole24Ore-Radicor,
qualche giorno fa l'assemblea di MTP Sapa ha deliberato la trasformazione
della società in Spa e approvato l'aumento da 40 milioni finalizzato
all'ingresso di due nuovi soci da eseguirsi entro la fine del mese: La
Rottapharm dei Rovati verserà 35,7 milioni per una quota del 25%, Sigieri
Diaz 4,3 milioni per il 3% circa. Con l'ingresso dei nuovi soci la quota
di Milano Centro di Federico Enrichetti, un amico di famiglia dei
Tronchetti Provera che si è appreso era entrato nella Sapa ad aprile per
5 milioni, si diluirà dal 3,85% al 2,7%: obiettivo dell'investimento era
sviluppare tramite Donizetti trading progetti nel campo delle materie
prime. La famiglia Tronchetti avrà invece il 69,2%. Luca Rovati e Sigieri
Diaz avranno un posto nel board della società che, oltre al presidente e
ai tre figli, comprende anche Giorgio Bruno e l'avvocato Francesco
Chiappetta.
Gian Maria De Francesco -   12/01/2013 pg. 34   ed. Nazionale

Camfin, ok al patto «breve» Pirelli I Malacalza
disertano la riunione

La galassia Tronchetti Provera. L'accordo sulla Bicocca accorciato a 12-
14 mesi lascerà spazio di manovra sul debito. Ma la famiglia genovese
non arretra.

Giornata intensa per il riassetto della galassia che fa capo a Marco
Tronchetti Provera. Ieri mattina si è riunito il board di Camfin, la
diretta controllante di Pirelli, per fare il punto della situazione dopo
i recenti sviluppi riguardanti la Bicocca e, soprattutto, dopo la rottura
(quasi) definitiva con la famiglia Malacalza. Né Vittorio né il figlio
Davide, vicepresidente della società hanno partecipato. In loro
rappresentanza solo Antonio Castelli. Nel dettaglio, il consiglio ha
affrontato il riassetto di Prelios, dopo l'accordo quadro sottoscritto a
fine dicembre con la Feidos 11 di Massimo Caputi. La società immobiliare
necessita infatti di un aumento da 185 milioni dei quali 100 milioni cash
e 85 con conversione del debito (serve ancora l'ok delle banche). Camfin,
col suo 15%, dovrà partecipare nell'ambito della quota da 25 milioni
riservata agli attuali soci. Ma la parte più delicata è stata quella
riguardante il rinnovo del patto di sindacato di Pirelli cui Camfin
partecipa col 21% circa. Il restante 5% è associato al bond convertibile
da 150 milioni lanciato nello scorso ottobre per rifinanziare il debito
in scadenza della holding. Ed è un fatto che la proposta di accorciare la
durata dell'accordo parasociale a 12-14 mesi vedrebbe il nuovo termine
fissato a inizio 2014, ossia almeno 9 mesi prima della scadenza
dell'altra tranche di debito Camfin (circa 230 milioni). Una Pirelli con
una struttura di controllo diversa, sicuramente più snella, potrebbe
consentire a Camfin di avere più spazio di manovra per risolvere anche
questa partita. Ed è su questo sfondo che si stagliano sia l'arbitrato
coi Malacalza (che hanno chiesto la scissione del 13% di Camfin che fa
loro capo tramite Gpi) partito già con la ricusazione da parte genovese
dell'arbitro Mariconda sia la trasformazione da sapa in spa di Mps al
vertice della catena. Questa è stata registrata mercoledì scorso e
consentirà a Rottapharm dei Rovati e a Sigieri Diaz di acquisire
rispettivamente il 25 e il 3% con un aumento riservato da 40 milioni
entro fine mese che servirà a rifinanziare Gpi. La controllante (42,6%)
di Camfin, risolto il nodo del debito da 45 milioni, dovrebbe essere
coinvolta nel processo pensato per eliminare almeno un elemento da Mtp a
Pirelli. Alla finestra, restano i fondi Investindustrial e Clessidra,
ancora in trattativa per un potenziale ingresso, sebbene Marco Tronchetti
Provera - come anticipato dal Giornale - stia perlustrando un ampio
orizzonte relazionale. Dato negativo della giornata, il pesante calo di
Pirelli in Piazza Affari (-3,44%). Responsabile della caduta è stata
Goldman Sachs che ne ha tagliato il giudizio da neutral a sell abbassando
inoltre il prezzo obiettivo da 11,5 a 8,9 euro. Invariata Camfin (-
0,08%).
ItaliaOggi 12/01/2013 pg. 36

Camfin, il patto è corto
Resta in stallo lo scontro fra Tronchetti Provera e i Malacalza
Limite a 15 mesi rispetto ai 3 anni abituali

Sarà di soli 15 mesi e non di tre anni la riconferma del patto di
sindacato in Pirelli. Lo ha ratificato ieri, dopo le voci dei giorni
scorsi, il cda di Camfin. Alla riunione non hanno partecipato
personalmente i Malacalza, che hanno preferito farsi rappresentare da un
legale. Il consiglio ha fatto il punto sulla situazione, sostanzialmente
invariata, del confronto in atto tra i Malacalza e Marco Tronchetti
Provera.Un confronto che va avanti da tempo e che si è trasformato, piano
piano, in una vera e propria battaglia legale. Proprio giovedì, infatti,
i giudici del tribunale di Milano hanno rigettato il ricorso promosso da
Malacalza investimenti per la richiesta di nomina di un curatore speciale
che rappresentasse Gpi nel procedimento di sequestro giudiziario di
azioni Camfin, avviato dagli stessi Malacalza dopo che il board di Gpi
aveva respinto la loro richiesta di scissione veloce. Oggetto della
riunione di ieri è stato anche il tema del rinnovo del patto di Pirelli.
I consiglieri si sono detti tutti favorevoli a un accordo leggero, ovvero
su 15 mesi anziché tre anni. Resta però ancora l'incertezza sulle
eventuali disdette da parte dei soci, che devono pervenire entro il 15
gennaio. Mentre sembrano scontate le conferme di Mediobanca, Lucchini,
Edizione holding, Moratti, Intesa Sanpaolo, e Unipol-FonSai, sono più
incerte invece le adesioni di Generali ass. e Allianz. Quest'ultima, in
particolare, rappresenta la maggiore incognita. I manager della compagnia
assicurativa sono intenzionati a prendere la decisione finale il 14
gennaio, un giorno prima della scadenza del termine ultimo per la
disdetta dell'accordo parasociale. La vicenda del patto si incrocia anche
con le trattative tra i fondi Investindustrial e Clessidra con Marco
Tronchetti Provera. Andrea Bonomi e Claudio Sposito avevano avviato
trattative con lo stesso Tronchetti per tentare di creare una newco che
potesse riassorbire tutte le società a monte di Camfin, entrando così ai
piani alti della catena Pirelli. Qualora questi contatti dovessero andare
avanti e si procedesse con la scissione di Gpi, la famiglia genovese
avrebbe una quota di minoranza della società degli pneumatici (5%) che
resterebbe fuori dal patto di sindacato.Infine il cda ha affrontato il
tema del riassetto di Prelios. Alla fine di dicembre, Prelios e Feidos
11, società costituita da Feidos, che ne detiene la maggioranza, e dalle
famiglie Rovati, Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, che
partecipano attraverso veicoli dedicati, avevano sottoscritto un accordo
quadro per disciplinare i termini dell'operazione di rafforzamento
patrimoniale e finanziario per il rilancio industriale dello stesso
gruppo Prelios. L'accordo prevede tra l'altro un aumento di capitale da
185 milioni di euro, di cui almeno 100 in contanti e la restante quota da
sottoscrivere attraverso eventuale conversione di parte dei crediti dei
finanziatori della società. Il debito di Prelios sarà rimodulato in 250
milioni di euro di finanziamento e fino a 269 milioni di euro attraverso
la conversione in strumenti partecipativi (o quasi-equity), con cash
option per il rimborso esercitabile da parte della società. ©
Riproduzione riservata
Corriere Mercantile 12/01/2013 pg. 13   ed. Genova

Camfin, il cda conferma il patto Malacalza assenti
PROSEGUE LO SCONTRO CON TRONCHETTI

Il cda di Camfin ha approvato la durata più breve del patto Pirelli, per
circa un anno, e di conseguenza il rinnovo dell'accordo. La distanza tra
i Malacalza e Marco Tronchetti Provera non si accorcia e diventa
"fisica", con Davide e Vittorio che non partecipano alla riunione e
lasciano che il loro rappresentante Antonio Castelli si astenga nella
votazione. È stata una riunione veloce servita anche per confermare il
supporto al piano di rilancio di Prelios e per aggiornare i consiglieri
sul contenzioso con la famiglia di imprenditori genovesi. Il Tribunale di
Milano ha rigettato il ricorso promosso da Malacalza Investimenti per la
richiesta di nomina di un curatore speciale che rappresentasse Gpi nel
procedimento di sequestro giudiziario di azioni Camfin, avviato dalla
società genovese dopo che il board della holding a monte di Camfin aveva
respinto la loro richiesta di scissione "veloce". La decisione segue
quella di dicembre con cui i magistrati avevano respinto anche la
richiesta dei genovesi di sequestrare la registrazione della riunione del
Cda di Gpi dello scorso 6 novembre. Le posizioni tra i due azionisti
restano dunque lontane e per ora non ci sono novità nemmeno nelle
trattative con Investindustrial di Andrea Bonomi e Clessidra per il
riassetto al vertice della catena di controllo. Procede invece il
percorso di rafforzamento della cassaforte di Marco Tronchetti Provera.
L'assemblea della Mtp Sapa ha dato il via libera all'aumento di capitale
da 40 milioni di euro, che dovrebbe essere eseguito entro fine mese. La
famiglia Rovati, attraverso Rottapharm-Madaus, e l'ex banchiere Sigieri
Diaz della Vittoria investiranno rispettivamente 35,7 milioni e 4,3
milioni di euro. Post aumento la famiglia Tronchetti si diluirà dal
96,14% a circa il 69%, la famiglia Enrichetti-Mariani (entrata ad aprile
2012) dal 3,84% al 2,7% per fare posto ai Rovati con il 25% e a Diaz
Della Vittoria con il 3 per cento. Sul fronte Prelios invece dopo la
firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, il veicolo a cui
partecipano la Feidos di Massimo Caputi e le famiglie Rovati, Diaz della
Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, si attende l'ok delle banche
creditrici e servirà probabilmente tutto questo mese, attendendo i
passaggi formali negli organi deliberanti di ogni istituto, per arrivare
a un via libera.
Corriere Economia 14/01/2013 pg. 2   ed. N.1 - 14 gennaio 2013

Natale in Patagonia per Abete e Gubitosi

Pesenti chiama Sinn. La signora Nagel e le cene di Monti. Saravalle si
candida con Giannino

Di sicuro hanno parlato anche di politica. Ma lontano da occhi, e
sopratutto, orecchie indiscrete. Anche se, raccontano gli amici, tutti e
quattro avevano più che altro voglia di staccare. E per rilassarsi il
direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, il presidente di Bnl, Luigi
Abete, il numero uno degli industriali di Roma, Aurelio Regina e il
fresco salvatore (in tandem con Massimo Caputi) di Prelios, Giuseppe
Cornetto Burlot, hanno scelto l'altro capo del mondo. Per le vacanze di
Natale sono volati tutti insieme, mogli al seguito, a Buenos Aires. Per
poi spostarsi in Patagonia a festeggiare il Capodanno.
***
La Milano che conta si è passata parola e rimboccata le maniche per dare
una mano al Professore. E così Roberta Furcolo, la consorte
dell'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha saltato il
fosso scegliendo di impegnarsi sulla sponda lombarda della campagna
elettorale di Mario Monti. A chi la conosce la signora ha spiegato di
aver voluto scegliere di stare con un «innovatore», uno che ha intenzione
di cambiare davvero la trita liturgia del sistema politico. Ecco così
spiegato un altro mistero di Monti. Al quale si era applicato per la
verità anche Guillame Delacroix, a lungo corrispondente in Italia per Les
Echos nel «Le Mystèr Mario Monti». In cui dedica un passaggio anche alla
Furcolo. Da tempo ha un filo diretto con Monti, racconta. «Di tanto in
tanto parlano al telefono», e la conoscenza risale «ai tempi d'oro della
Bocconi» quando capitava «di sovente che i Monti e i Nagel si
scambiassero inviti a cena».
***
La sovranità europea, o per dirla con Jacques Delors, «l'imbarazzo della
sovranità» è il tema che Giampiero Pesenti ha scelto per l'annuale
convegno a Bergamo. Dalla crisi a un rinnovato slancio europeista? La
proposta di riflessione della Fondazione Pesenti è affidata a un panel di
economisti di rilievo che vede tra gli «intransigenti» Hans-Werner Sinn,
il direttore dell'Ifo di Monaco e Luigi Zingales, insieme a Nando
Pagnoncelli di Ipsos ed Enrico Giovannini dell'Istat. Le conclusioni sono
affidate a un europeista doc come il ministro Enzo Moavero. Sabato a
Bergamo.
***
Revolving door da Bonelli Erede Pappalardo. Dopo aver aperto le sale di
Via Barozzi a diversi ex delle istituzioni, ora è un partner a fare il
percorso inverso. Il presidente del blasonato studio milanese, Alberto
Saravalle, si candida alla Camera. Ai colleghi ha spiegato di voler
mettere a disposizione della politica le sue competenze ed esperienze. Il
tipico give back all'americana. Controcorrente. Come la scelta della
lista: nessun seggio certo. Saravalle sarà numero due in Lombardia dopo
Oscar Giannino per «Fermare il declino», di cui ha curato il programma
per la giustizia.
Yahoo Finanza 12/01/2013

Camfin, il patto è corto
Sarà di soli 15 mesi e non di tre anni la riconferma del patto di
sindacato in Pirelli (Milano: PC.MI - notizie) . Lo ha ratificato ieri,
dopo le voci dei giorni scorsi, il cda di Camfin (Milano: CMF.MI -
notizie) . Alla riunione non hanno partecipato personalmente i Malacalza,
che hanno preferito farsi rappresentare da un legale. Il consiglio ha
fatto il punto sulla situazione, sostanzialmente invariata, del confronto
in atto tra i Malacalza e Marco Tronchetti Provera. Un confronto che va
avanti da tempo e che si è trasformato, piano piano, in una vera e
propria battaglia legale. Proprio giovedì, infatti, i giudici del
tribunale di Milano hanno rigettato il ricorso promosso da Malacalza
investimenti per la richiesta di nomina di un curatore speciale che
rappresentasse Gpi nel procedimento di sequestro giudiziario di azioni
Camfin, avviato dagli stessi Malacalza dopo che il board di Gpi aveva
respinto la loro richiesta di scissione veloce. Oggetto della riunione di
ieri è stato anche il tema del rinnovo del patto di Pirelli. I
consiglieri si sono detti tutti favorevoli a un accordo leggero, ovvero
su 15 mesi anziché tre anni. Resta però ancora l'incertezza sulle
eventuali disdette da parte dei soci, che devono pervenire entro il 15
gennaio. Mentre sembrano scontate le conferme di Mediobanca (Milano:
MB.MI - notizie) , Lucchini, Edizione holding, Moratti, Intesa Sanpaolo
(Milano: ISP.MI - notizie) , e Unipol-FonSai, sono più incerte invece le
adesioni di Generali ass. e Allianz. Quest'ultima, in particolare,
rappresenta la maggiore incognita. I manager della compagnia assicurativa
sono intenzionati a prendere la decisione finale il 14 gennaio, un giorno
prima della scadenza del termine ultimo per la disdetta dell'accordo
parasociale. La vicenda del patto si incrocia anche con le trattative tra
i fondi Investindustrial e Clessidra con Marco Tronchetti Provera. Andrea
Bonomi e Claudio Sposito avevano avviato trattative con lo stesso
Tronchetti per tentare di creare una newco che potesse riassorbire tutte
le società a monte di Camfin, entrando così ai piani alti della catena
Pirelli. Qualora questi contatti dovessero andare avanti e si procedesse
con la scissione di Gpi, la famiglia genovese avrebbe una quota di
minoranza della società degli pneumatici (5%) che resterebbe fuori dal
patto di sindacato. Infine il cda ha affrontato il tema del riassetto di
Prelios (Milano: PRS.MI - notizie) . Alla fine di dicembre, Prelios e
Feidos 11, società costituita da Feidos, che ne detiene la maggioranza, e
dalle famiglie Rovati, Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto
Bourlot, che partecipano attraverso veicoli dedicati, avevano
sottoscritto un accordo quadro per disciplinare i termini dell'operazione
di rafforzamento patrimoniale e finanziario per il rilancio industriale
dello stesso gruppo Prelios. L'accordo prevede tra l'altro un aumento di
capitale da 185 milioni di euro, di cui almeno 100 in contanti e la
restante quota da sottoscrivere attraverso eventuale conversione di parte
dei crediti dei finanziatori della società. Il debito di Prelios sarà
rimodulato in 250 milioni di euro di finanziamento e fino a 269 milioni
di euro attraverso la conversione in strumenti partecipativi (o quasi-
equity), con cash option per il rimborso esercitabile da parte della
società.
ItaliaOggi 17/01/2013 pg. 12

Ricapitalizzato il gruppo che guida Cinecittà per
fare nuovi investimenti
L'aumento fa sì che il capitale passi da 51,2 a 65 mln di euro
Luigi Abete «gira il ciak», per conto di soci eccellenti, fra cui Aurelio
De Laurentiis e Diego Della Valle, di un consistente aumento di capitale
per Cinecittà. Nei giorni scorsi, infatti, a Roma davanti al notaio Luigi
Fasani, Abete, nella sua qualità di presidente di Italian Entertainment
Group, che controlla i famosi «studios» alle porte dell'Urbe ha guidato
un'assemblea straordinaria dei soci che ha deliberato un aumento di
capitale da 51,2 a 65 milioni di euro, di cui i primi 9,8 milioni di
nominale con sovrapprezzo del 100% riservato agli attuali soci e gli
ultimi 4 milioni con sovrapprezzo del 200% per raccogliere quindi nuove
risorse complessivamente per 31,6 milioni. La ricapitalizzazione giunge
dopo che nel 2012 era stata già varata una manovra analoga (da 46 a 51
milioni) con sovrapprezzo del 150% e ha come obiettivo quello di
supportare gli ambiziosi programmi di crescita degli studios e dei
business collegati. Ieg offre infatti servizi all'intera filiera
dell'audiovisivo, mettendo a disposizione le prestigiose locations,
unitamente a reparti altamente specializzati nell'allestimento di set
nelle realizzazioni scenografiche come l'anno scorso, quando vi fu
realizzato il film «To Rome with Love» diretto da Woody Allen. Oltre a
Cinecittà Studios, Ieg detiene la subholding operativa Filmmaster Group
(attiva con Filmmastwer Productions negli spot e serial tv) e Filmmaster
Events e opera anche nel comparto parchi e villaggi tramite Cinecittà
Entertainment che sta realizzando il parco a tema Cinecittà World
nell'area di Castel Romano, ove sorgerà anche una infrastruttura dedicata
al commercio e un resort. L'aumento di capitale è stato varato dopo che
Abete in assemblea ha presentato una situazione patrimoniale aggiornata
alla fine dello scorso settembre che ha evidenziato una perdita di 1,8
milioni, dipendente essenzialmente dalle spese correnti, sommata al
passivo di 661.493 euro del 2011; rosso coperto mediante parziale
utilizzo delle riserve. La ricapitalizzazione dovrà essere sottoscritta
entro fine del prossimo marzo per la prima parte ed entro i tre mesi
successivi per la tranche restante. Attuali soci di Ieg sono la Diego
Della Valle & C. col 30%, seguita dalla Filmauro di De Laurentiis col
22,4%, Veronica (jontventure tra Abete e il patron di Tod's) col 21%, la
Orium della famiglia Haggiag con l'11% mentre quote minori detengono la
Ad Astra della famiglia di costruttori Navarra e la Kines Finanziaria che
fa riferimento fra l'altro all'imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot,
genero di Francesco Merloni, sbarcato da poco nella cordata guidata da
Massimo Caputi per rilevare la Prelios da Pirelli.
MF - Andrea Giacobino -   17/01/2013 pg. 15   ed. Nazionale

Cinecittà vara aumento di capitale fino a 65 mln
Gli studios guidati da Luigi Abete rafforzano il patrimonio per sostenere
la crescita. Operazione al via entro marzo
Ciak si gira. Regia di Luigi Abete, per conto di soci eccellenti, fra cui
Aurelio De Laurentiis e Diego Della Valle, per un consistente aumento di
capitale di Cinecittà. Nei giorni scorsi, a Roma davanti al notaio Luigi
Fasani, Abete, nella sua qualità di presidente di Italian Entertainment
Group, che controlla i famosi studios alle porte dell'Urbe, ha guidato
un'assemblea straordinaria dei soci che ha deliberato un aumento di
capitale da 51,2 a 65 milioni di euro, di cui i primi 9,8 milioni di
nominale con sovrapprezzo del 100% riservato agli attuali soci e gli
ultimi 4 milioni con sovrapprezzo del 200% per raccogliere quindi nuove
risorse complessivamente per 31,6 milioni. La ricapitalizzazione segue
una manovra analoga (da 46 a 51 milioni) già varata nel 2012 con
sovrapprezzo del 150% e ha come obiettivo quello di supportare gli
ambiziosi programmi di crescita degli studios e dei business collegati.
Ieg offre infatti servizi all'intera filiera dell'audiovisivo, mettendo a
disposizione le prestigiose location, unitamente a reparti altamente
specializzati nell'allestimento di set nelle realizzazioni scenografiche
come l'anno scorso, quando vi fu realizzato il film To Rome with Love
diretto da Woody Allen. Oltre a Cinecittà Studios, Ieg detiene la
subholding operativa Filmmaster Group (attiva con Filmmaster Productions
negli spot e serial tv) e Filmmaster Events e opera anche nel comparto
parchi e villaggi tramite Cinecittà Entertainment che sta realizzando il
parco a tema Cinecittà World nell'area di Castel Romano, ove sorgerà
anche una infrastruttura dedicata al commercio e un resort. L'aumento di
capitale è stato varato dopo che Abete in assemblea ha presentato una
situazione patrimoniale aggiornata alla fine dello scorso settembre che
ha evidenziato una perdita di 1,8 milioni, dipendente essenzialmente
dalle spese correnti, sommata al passivo di 661.493 euro del 2011; rosso
coperto mediante parziale utilizzo delle riserve. La ricapitalizzazione
dovrà essere sottoscritta entro la fine del prossimo marzo per la prima
parte ed entro i tre mesi successivi per la tranche restante. Attuali
soci di Ieg sono la Diego Della Valle & C. col 30%, seguita dalla
Filmauro di De Laurentiis col 22,4%, Veronica (jontventure tra Abete e il
patron di Tod's) col 21%, la Orium della famiglia Haggiag con l'11%
mentre quote minori sono in mano alla Ad Astra della famiglia di
costruttori Navarra e alla Kines Finanziaria che fa riferimento fra
l'altro all'imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot, genero di Francesco
Merloni, sbarcato da poco nella cordata guidata da Massimo Caputi per
rilevare la Prelios da Pirelli.

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  • 1. RASSEGNA STAMPA Gennaio 2013 II
  • 2. PROSEGUE IL RIASSETTO PRELIOS CON L’ACCORDO CON FEIDOS 11 GUIDATA DALLA FEIDOS DI CAPUTI 10/01/2013 pg. 24 ed. Nazionale Camfin, domani cda straordinario su Prelios e lite con i Malacalza ANCORA IN CORSO LE VALUTAZIONI DEI SOCI DEL SINDACATO DEL GRUPPO INDUSTRIALE Patto Pirelli verso il rinnovo Durata dimezzata a diciotto mesi MILANO Cda straordinario, domani per Camfin. A quanto si apprende, la holding che controlla Pirelli aggiornerà i consiglieri sulla vicenda Prelios - il gruppo immobiliare ex Pirelli Re recentemente passato di mano - e sull'azione legale intrapresa dai soci Malacalza. Cantiere aperto anche per il rinnovo del patto Pirelli. Secondo le indiscrezioni, la durata del patto dovrebbe essere dimezzata da tre anni a 18 mesi, mentre le altre previsioni del sindacato di blocco dovrebbero rimanere immutate. Il patto dovrebbe veder confermati tutti i soci anche se le valutazioni sono ancora in corso e, in particolare Allianz, Fonsai e Generali non scoprono le loro carte. Dell'accordo parasociale che vincola complessivamente il 45,52% del capitale fanno parte: Camfin (20,32%), Mediobanca (4,61%), Edizione (4,61%), Fonsai (4,42%), Allianz ( 4 ,4 1 % ) , Generali ( 4 ,4 1% ) , Intesa Sanpaolo ( 1 ,6 2 % ) , Sinpar ( 0,6 3 % ) e Massimo Moratti (0,49%). Ad oggi il sindacato di blocco sulle azioni Pirelli (con scadenza al 15 aprile) si rinnova tacitamente di tre anni in tre anni se non si esercita il recesso entro il 15 gennaio. In caso di recesso i titoli vengono offerti pro quota agli altri partecipanti e l'accordo resta comunque in vigore se il capitale sottoscritto non è inferiore al 33%. Allianz in particolare, ma il ragionamento si potrebbe adattare anche per le altre due compagnie assicurative che compaiono nell'azionariato della Bicocca , h a già manifestato l'intenzione di svincolarsi dai patti e avere mani libere sulle sue partecipazioni e quella in Pirelli appare come l'ultima eredità post fusione con Ras . L e p o r t e re s t a n o co m u n q u e a p e r t e e p e r u n a d e c i s i o n e c ' è a n c o ra u n a settimana di tempo. Intanto prosegue il lavoro i n t o r n o a l r i a s s e t t o co m plessivo del gruppo. A valle, dopo la firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, il veicolo a cui partecipano la Feidos di Massimo Caputi e le famiglie Rovati , Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, si attende l'ok delle banche creditrici e servirà probabilm e n t e t u t t o q u e s t o m e s e, attendendo i passaggi formali negli organi deliberanti di ogni istituto, per arrivare a un via libera. A monte della catena prosegue il lavoro degli advisor con l'obiettivo di una semplificazione della catena societaria.
  • 3. Il Gazzettino 10/01/2013 pg. 17 ed. Nazionale Pirelli, Allianz potrebbe uscire dal patto L'accordo che lega i soci forti del gruppo presieduto da Tronchetti Proverà sarà dimezzato a 18 mesi MILANO - Alla Bicocca si lavora a un patto più breve per Pirelli, non più 3 anni ma è verosimile che possa essere dimezzato a circa un anno e mezzo, in linea con la strategia di semplificazione che il gruppo sta percorrendo. Il patto dovrebbe veder confermati tutti i soci anche se le valutazioni sono ancora in corso e, in particolare Allianz, Fonsai e Generali non scoprono le loro carte. Dell'accordo parasociale che vincola complessivamente il 45,52% del capitale fanno parte: Camfin (20,32%), Mediobanca (4,61%), Edizione (4,61%), Fonsai (4,42%), Allianz (4,41%), Generali (4,41%), Intesa Sanpaolo (1,62%), Sinpar (0,63%) e Massimo Moratti (0,49%). Allianz in particolare, ma il ragionamento si potrebbe adattare anche per le altre due compagnie assicurative che compaiono nell'azionariato della Bicocca, ha già manifestato l'intenzione di svincolarsi dai patti e avere mani libere sulle sue partecipazioni. Le porte restano comunque aperte e per una decisione c'è ancora una settimana di tempo. Intanto prosegue il lavoro intorno al riassetto complessivo del gruppo. A valle, dopo la firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, si attende l'ok delle banche creditrici. A monte della catena prosegue il lavoro degli advisor con l'obiettivo di una semplificazione della catena societaria. Per ora, per quanto le indiscrezioni abbiano parlato di contatti tra Marco Tronchetti Provera e investitori russi od orientali, ufficialmente l'unico interessere serio manifestato sembra essere quello dei fondi di private equity Investindustrial e Clessidra.
  • 4. Il Sole 24 Ore 12/01/2013 pg. 25 Ok da Camfin al rinnovo per un anno del patto Pirelli Riassetti. I Malacalza disertano il cda che riconferma l'impegno all'aumento Prelios. MTP Sapa diventa Spa, tra i soci spunta Enrichetti Il consiglio Camfin è stato molto breve: il faccia a faccia tra Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza, dopo il tentativo di riconciliazione non andato a buon fine, non c'è stato. Erano assenti infatti il vice-presidente Davide Malacalza e il padre Vittorio mentre ha partecipato l'altro amministratore espresso dalla famiglia genovese di origine piacentina, Antonio Castelli. Il cda Camfin ha comunque approvato il rinnovo del patto Pirelli per la durata di circa un anno, durata breve che dovrebbe consentire l'adesione anche dei soci che avevano manifestato la volontà di tenersi le mani libere, compresa Allianz, titolare di una quota del 4,41%, che era sembrata essere più in forse. Da qui a martedì 15, quando scadono i termini per le eventuali disdette all'accordo che scade i 15 aprile, si dovrebbe raccogliere l'ok formale alla modifica della durata (originariamente di tre anni) dagli altri soci che, complessivamente controllano il 45,52% del capitale. La riunione del board era però stata chiamata inizialmente per il riassetto Prelios. Dopo l'accordo-quadro, definito prima di Natale, Camfin ha ribadito il sostegno all'operazione di rilancio della società immobiliare, che prevede per marzo una complessa ricapitalizzazione da 185 milioni, di cui 68 milioni di aumento riservato (alla Feidos di Massimo Caputi per 18 milioni e ai finanziatori, banche e Pirelli per 50 milioni) e 117 milioni offerti in opzione ma garantiti per 25 milioni dai soci del patto, 2 milioni da Feidos e 90 aai finanziatori (di cui 5 milioni cash e 85 con conversione del credito). La quota a carico di Camfin dovrebbe essere intorno ai 15 milioni, ma, per precauzione, il consiglio avrebbe dato l'ok alla sottoscrizione dell'aumento fino a un massimo di 17 milioni. Nel frattempo, secondo quanto riferisce l'agenzia Il Sole24Ore-Radicor, qualche giorno fa l'assemblea di MTP Sapa ha deliberato la trasformazione della società in Spa e approvato l'aumento da 40 milioni finalizzato all'ingresso di due nuovi soci da eseguirsi entro la fine del mese: La Rottapharm dei Rovati verserà 35,7 milioni per una quota del 25%, Sigieri Diaz 4,3 milioni per il 3% circa. Con l'ingresso dei nuovi soci la quota di Milano Centro di Federico Enrichetti, un amico di famiglia dei Tronchetti Provera che si è appreso era entrato nella Sapa ad aprile per 5 milioni, si diluirà dal 3,85% al 2,7%: obiettivo dell'investimento era sviluppare tramite Donizetti trading progetti nel campo delle materie prime. La famiglia Tronchetti avrà invece il 69,2%. Luca Rovati e Sigieri Diaz avranno un posto nel board della società che, oltre al presidente e ai tre figli, comprende anche Giorgio Bruno e l'avvocato Francesco Chiappetta.
  • 5. Gian Maria De Francesco - 12/01/2013 pg. 34 ed. Nazionale Camfin, ok al patto «breve» Pirelli I Malacalza disertano la riunione La galassia Tronchetti Provera. L'accordo sulla Bicocca accorciato a 12- 14 mesi lascerà spazio di manovra sul debito. Ma la famiglia genovese non arretra. Giornata intensa per il riassetto della galassia che fa capo a Marco Tronchetti Provera. Ieri mattina si è riunito il board di Camfin, la diretta controllante di Pirelli, per fare il punto della situazione dopo i recenti sviluppi riguardanti la Bicocca e, soprattutto, dopo la rottura (quasi) definitiva con la famiglia Malacalza. Né Vittorio né il figlio Davide, vicepresidente della società hanno partecipato. In loro rappresentanza solo Antonio Castelli. Nel dettaglio, il consiglio ha affrontato il riassetto di Prelios, dopo l'accordo quadro sottoscritto a fine dicembre con la Feidos 11 di Massimo Caputi. La società immobiliare necessita infatti di un aumento da 185 milioni dei quali 100 milioni cash e 85 con conversione del debito (serve ancora l'ok delle banche). Camfin, col suo 15%, dovrà partecipare nell'ambito della quota da 25 milioni riservata agli attuali soci. Ma la parte più delicata è stata quella riguardante il rinnovo del patto di sindacato di Pirelli cui Camfin partecipa col 21% circa. Il restante 5% è associato al bond convertibile da 150 milioni lanciato nello scorso ottobre per rifinanziare il debito in scadenza della holding. Ed è un fatto che la proposta di accorciare la durata dell'accordo parasociale a 12-14 mesi vedrebbe il nuovo termine fissato a inizio 2014, ossia almeno 9 mesi prima della scadenza dell'altra tranche di debito Camfin (circa 230 milioni). Una Pirelli con una struttura di controllo diversa, sicuramente più snella, potrebbe consentire a Camfin di avere più spazio di manovra per risolvere anche questa partita. Ed è su questo sfondo che si stagliano sia l'arbitrato coi Malacalza (che hanno chiesto la scissione del 13% di Camfin che fa loro capo tramite Gpi) partito già con la ricusazione da parte genovese dell'arbitro Mariconda sia la trasformazione da sapa in spa di Mps al vertice della catena. Questa è stata registrata mercoledì scorso e consentirà a Rottapharm dei Rovati e a Sigieri Diaz di acquisire rispettivamente il 25 e il 3% con un aumento riservato da 40 milioni entro fine mese che servirà a rifinanziare Gpi. La controllante (42,6%) di Camfin, risolto il nodo del debito da 45 milioni, dovrebbe essere coinvolta nel processo pensato per eliminare almeno un elemento da Mtp a Pirelli. Alla finestra, restano i fondi Investindustrial e Clessidra, ancora in trattativa per un potenziale ingresso, sebbene Marco Tronchetti Provera - come anticipato dal Giornale - stia perlustrando un ampio orizzonte relazionale. Dato negativo della giornata, il pesante calo di Pirelli in Piazza Affari (-3,44%). Responsabile della caduta è stata Goldman Sachs che ne ha tagliato il giudizio da neutral a sell abbassando inoltre il prezzo obiettivo da 11,5 a 8,9 euro. Invariata Camfin (- 0,08%).
  • 6. ItaliaOggi 12/01/2013 pg. 36 Camfin, il patto è corto Resta in stallo lo scontro fra Tronchetti Provera e i Malacalza Limite a 15 mesi rispetto ai 3 anni abituali Sarà di soli 15 mesi e non di tre anni la riconferma del patto di sindacato in Pirelli. Lo ha ratificato ieri, dopo le voci dei giorni scorsi, il cda di Camfin. Alla riunione non hanno partecipato personalmente i Malacalza, che hanno preferito farsi rappresentare da un legale. Il consiglio ha fatto il punto sulla situazione, sostanzialmente invariata, del confronto in atto tra i Malacalza e Marco Tronchetti Provera.Un confronto che va avanti da tempo e che si è trasformato, piano piano, in una vera e propria battaglia legale. Proprio giovedì, infatti, i giudici del tribunale di Milano hanno rigettato il ricorso promosso da Malacalza investimenti per la richiesta di nomina di un curatore speciale che rappresentasse Gpi nel procedimento di sequestro giudiziario di azioni Camfin, avviato dagli stessi Malacalza dopo che il board di Gpi aveva respinto la loro richiesta di scissione veloce. Oggetto della riunione di ieri è stato anche il tema del rinnovo del patto di Pirelli. I consiglieri si sono detti tutti favorevoli a un accordo leggero, ovvero su 15 mesi anziché tre anni. Resta però ancora l'incertezza sulle eventuali disdette da parte dei soci, che devono pervenire entro il 15 gennaio. Mentre sembrano scontate le conferme di Mediobanca, Lucchini, Edizione holding, Moratti, Intesa Sanpaolo, e Unipol-FonSai, sono più incerte invece le adesioni di Generali ass. e Allianz. Quest'ultima, in particolare, rappresenta la maggiore incognita. I manager della compagnia assicurativa sono intenzionati a prendere la decisione finale il 14 gennaio, un giorno prima della scadenza del termine ultimo per la disdetta dell'accordo parasociale. La vicenda del patto si incrocia anche con le trattative tra i fondi Investindustrial e Clessidra con Marco Tronchetti Provera. Andrea Bonomi e Claudio Sposito avevano avviato trattative con lo stesso Tronchetti per tentare di creare una newco che potesse riassorbire tutte le società a monte di Camfin, entrando così ai piani alti della catena Pirelli. Qualora questi contatti dovessero andare avanti e si procedesse con la scissione di Gpi, la famiglia genovese avrebbe una quota di minoranza della società degli pneumatici (5%) che resterebbe fuori dal patto di sindacato.Infine il cda ha affrontato il tema del riassetto di Prelios. Alla fine di dicembre, Prelios e Feidos 11, società costituita da Feidos, che ne detiene la maggioranza, e dalle famiglie Rovati, Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, che partecipano attraverso veicoli dedicati, avevano sottoscritto un accordo quadro per disciplinare i termini dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e finanziario per il rilancio industriale dello stesso gruppo Prelios. L'accordo prevede tra l'altro un aumento di capitale da 185 milioni di euro, di cui almeno 100 in contanti e la restante quota da sottoscrivere attraverso eventuale conversione di parte dei crediti dei finanziatori della società. Il debito di Prelios sarà rimodulato in 250 milioni di euro di finanziamento e fino a 269 milioni di euro attraverso la conversione in strumenti partecipativi (o quasi-equity), con cash option per il rimborso esercitabile da parte della società. © Riproduzione riservata
  • 7. Corriere Mercantile 12/01/2013 pg. 13 ed. Genova Camfin, il cda conferma il patto Malacalza assenti PROSEGUE LO SCONTRO CON TRONCHETTI Il cda di Camfin ha approvato la durata più breve del patto Pirelli, per circa un anno, e di conseguenza il rinnovo dell'accordo. La distanza tra i Malacalza e Marco Tronchetti Provera non si accorcia e diventa "fisica", con Davide e Vittorio che non partecipano alla riunione e lasciano che il loro rappresentante Antonio Castelli si astenga nella votazione. È stata una riunione veloce servita anche per confermare il supporto al piano di rilancio di Prelios e per aggiornare i consiglieri sul contenzioso con la famiglia di imprenditori genovesi. Il Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso promosso da Malacalza Investimenti per la richiesta di nomina di un curatore speciale che rappresentasse Gpi nel procedimento di sequestro giudiziario di azioni Camfin, avviato dalla società genovese dopo che il board della holding a monte di Camfin aveva respinto la loro richiesta di scissione "veloce". La decisione segue quella di dicembre con cui i magistrati avevano respinto anche la richiesta dei genovesi di sequestrare la registrazione della riunione del Cda di Gpi dello scorso 6 novembre. Le posizioni tra i due azionisti restano dunque lontane e per ora non ci sono novità nemmeno nelle trattative con Investindustrial di Andrea Bonomi e Clessidra per il riassetto al vertice della catena di controllo. Procede invece il percorso di rafforzamento della cassaforte di Marco Tronchetti Provera. L'assemblea della Mtp Sapa ha dato il via libera all'aumento di capitale da 40 milioni di euro, che dovrebbe essere eseguito entro fine mese. La famiglia Rovati, attraverso Rottapharm-Madaus, e l'ex banchiere Sigieri Diaz della Vittoria investiranno rispettivamente 35,7 milioni e 4,3 milioni di euro. Post aumento la famiglia Tronchetti si diluirà dal 96,14% a circa il 69%, la famiglia Enrichetti-Mariani (entrata ad aprile 2012) dal 3,84% al 2,7% per fare posto ai Rovati con il 25% e a Diaz Della Vittoria con il 3 per cento. Sul fronte Prelios invece dopo la firma dell'accordo quadro tra Prelios e Feidos 11, il veicolo a cui partecipano la Feidos di Massimo Caputi e le famiglie Rovati, Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, si attende l'ok delle banche creditrici e servirà probabilmente tutto questo mese, attendendo i passaggi formali negli organi deliberanti di ogni istituto, per arrivare a un via libera.
  • 8. Corriere Economia 14/01/2013 pg. 2 ed. N.1 - 14 gennaio 2013 Natale in Patagonia per Abete e Gubitosi Pesenti chiama Sinn. La signora Nagel e le cene di Monti. Saravalle si candida con Giannino Di sicuro hanno parlato anche di politica. Ma lontano da occhi, e sopratutto, orecchie indiscrete. Anche se, raccontano gli amici, tutti e quattro avevano più che altro voglia di staccare. E per rilassarsi il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, il presidente di Bnl, Luigi Abete, il numero uno degli industriali di Roma, Aurelio Regina e il fresco salvatore (in tandem con Massimo Caputi) di Prelios, Giuseppe Cornetto Burlot, hanno scelto l'altro capo del mondo. Per le vacanze di Natale sono volati tutti insieme, mogli al seguito, a Buenos Aires. Per poi spostarsi in Patagonia a festeggiare il Capodanno. *** La Milano che conta si è passata parola e rimboccata le maniche per dare una mano al Professore. E così Roberta Furcolo, la consorte dell'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha saltato il fosso scegliendo di impegnarsi sulla sponda lombarda della campagna elettorale di Mario Monti. A chi la conosce la signora ha spiegato di aver voluto scegliere di stare con un «innovatore», uno che ha intenzione di cambiare davvero la trita liturgia del sistema politico. Ecco così spiegato un altro mistero di Monti. Al quale si era applicato per la verità anche Guillame Delacroix, a lungo corrispondente in Italia per Les Echos nel «Le Mystèr Mario Monti». In cui dedica un passaggio anche alla Furcolo. Da tempo ha un filo diretto con Monti, racconta. «Di tanto in tanto parlano al telefono», e la conoscenza risale «ai tempi d'oro della Bocconi» quando capitava «di sovente che i Monti e i Nagel si scambiassero inviti a cena». *** La sovranità europea, o per dirla con Jacques Delors, «l'imbarazzo della sovranità» è il tema che Giampiero Pesenti ha scelto per l'annuale convegno a Bergamo. Dalla crisi a un rinnovato slancio europeista? La proposta di riflessione della Fondazione Pesenti è affidata a un panel di economisti di rilievo che vede tra gli «intransigenti» Hans-Werner Sinn, il direttore dell'Ifo di Monaco e Luigi Zingales, insieme a Nando Pagnoncelli di Ipsos ed Enrico Giovannini dell'Istat. Le conclusioni sono affidate a un europeista doc come il ministro Enzo Moavero. Sabato a Bergamo. *** Revolving door da Bonelli Erede Pappalardo. Dopo aver aperto le sale di Via Barozzi a diversi ex delle istituzioni, ora è un partner a fare il percorso inverso. Il presidente del blasonato studio milanese, Alberto Saravalle, si candida alla Camera. Ai colleghi ha spiegato di voler mettere a disposizione della politica le sue competenze ed esperienze. Il tipico give back all'americana. Controcorrente. Come la scelta della lista: nessun seggio certo. Saravalle sarà numero due in Lombardia dopo Oscar Giannino per «Fermare il declino», di cui ha curato il programma per la giustizia.
  • 9. Yahoo Finanza 12/01/2013 Camfin, il patto è corto Sarà di soli 15 mesi e non di tre anni la riconferma del patto di sindacato in Pirelli (Milano: PC.MI - notizie) . Lo ha ratificato ieri, dopo le voci dei giorni scorsi, il cda di Camfin (Milano: CMF.MI - notizie) . Alla riunione non hanno partecipato personalmente i Malacalza, che hanno preferito farsi rappresentare da un legale. Il consiglio ha fatto il punto sulla situazione, sostanzialmente invariata, del confronto in atto tra i Malacalza e Marco Tronchetti Provera. Un confronto che va avanti da tempo e che si è trasformato, piano piano, in una vera e propria battaglia legale. Proprio giovedì, infatti, i giudici del tribunale di Milano hanno rigettato il ricorso promosso da Malacalza investimenti per la richiesta di nomina di un curatore speciale che rappresentasse Gpi nel procedimento di sequestro giudiziario di azioni Camfin, avviato dagli stessi Malacalza dopo che il board di Gpi aveva respinto la loro richiesta di scissione veloce. Oggetto della riunione di ieri è stato anche il tema del rinnovo del patto di Pirelli. I consiglieri si sono detti tutti favorevoli a un accordo leggero, ovvero su 15 mesi anziché tre anni. Resta però ancora l'incertezza sulle eventuali disdette da parte dei soci, che devono pervenire entro il 15 gennaio. Mentre sembrano scontate le conferme di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) , Lucchini, Edizione holding, Moratti, Intesa Sanpaolo (Milano: ISP.MI - notizie) , e Unipol-FonSai, sono più incerte invece le adesioni di Generali ass. e Allianz. Quest'ultima, in particolare, rappresenta la maggiore incognita. I manager della compagnia assicurativa sono intenzionati a prendere la decisione finale il 14 gennaio, un giorno prima della scadenza del termine ultimo per la disdetta dell'accordo parasociale. La vicenda del patto si incrocia anche con le trattative tra i fondi Investindustrial e Clessidra con Marco Tronchetti Provera. Andrea Bonomi e Claudio Sposito avevano avviato trattative con lo stesso Tronchetti per tentare di creare una newco che potesse riassorbire tutte le società a monte di Camfin, entrando così ai piani alti della catena Pirelli. Qualora questi contatti dovessero andare avanti e si procedesse con la scissione di Gpi, la famiglia genovese avrebbe una quota di minoranza della società degli pneumatici (5%) che resterebbe fuori dal patto di sindacato. Infine il cda ha affrontato il tema del riassetto di Prelios (Milano: PRS.MI - notizie) . Alla fine di dicembre, Prelios e Feidos 11, società costituita da Feidos, che ne detiene la maggioranza, e dalle famiglie Rovati, Diaz della Vittoria Pallavicini e Cornetto Bourlot, che partecipano attraverso veicoli dedicati, avevano sottoscritto un accordo quadro per disciplinare i termini dell'operazione di rafforzamento patrimoniale e finanziario per il rilancio industriale dello stesso gruppo Prelios. L'accordo prevede tra l'altro un aumento di capitale da 185 milioni di euro, di cui almeno 100 in contanti e la restante quota da sottoscrivere attraverso eventuale conversione di parte dei crediti dei finanziatori della società. Il debito di Prelios sarà rimodulato in 250 milioni di euro di finanziamento e fino a 269 milioni di euro attraverso la conversione in strumenti partecipativi (o quasi- equity), con cash option per il rimborso esercitabile da parte della società.
  • 10. ItaliaOggi 17/01/2013 pg. 12 Ricapitalizzato il gruppo che guida Cinecittà per fare nuovi investimenti L'aumento fa sì che il capitale passi da 51,2 a 65 mln di euro Luigi Abete «gira il ciak», per conto di soci eccellenti, fra cui Aurelio De Laurentiis e Diego Della Valle, di un consistente aumento di capitale per Cinecittà. Nei giorni scorsi, infatti, a Roma davanti al notaio Luigi Fasani, Abete, nella sua qualità di presidente di Italian Entertainment Group, che controlla i famosi «studios» alle porte dell'Urbe ha guidato un'assemblea straordinaria dei soci che ha deliberato un aumento di capitale da 51,2 a 65 milioni di euro, di cui i primi 9,8 milioni di nominale con sovrapprezzo del 100% riservato agli attuali soci e gli ultimi 4 milioni con sovrapprezzo del 200% per raccogliere quindi nuove risorse complessivamente per 31,6 milioni. La ricapitalizzazione giunge dopo che nel 2012 era stata già varata una manovra analoga (da 46 a 51 milioni) con sovrapprezzo del 150% e ha come obiettivo quello di supportare gli ambiziosi programmi di crescita degli studios e dei business collegati. Ieg offre infatti servizi all'intera filiera dell'audiovisivo, mettendo a disposizione le prestigiose locations, unitamente a reparti altamente specializzati nell'allestimento di set nelle realizzazioni scenografiche come l'anno scorso, quando vi fu realizzato il film «To Rome with Love» diretto da Woody Allen. Oltre a Cinecittà Studios, Ieg detiene la subholding operativa Filmmaster Group (attiva con Filmmastwer Productions negli spot e serial tv) e Filmmaster Events e opera anche nel comparto parchi e villaggi tramite Cinecittà Entertainment che sta realizzando il parco a tema Cinecittà World nell'area di Castel Romano, ove sorgerà anche una infrastruttura dedicata al commercio e un resort. L'aumento di capitale è stato varato dopo che Abete in assemblea ha presentato una situazione patrimoniale aggiornata alla fine dello scorso settembre che ha evidenziato una perdita di 1,8 milioni, dipendente essenzialmente dalle spese correnti, sommata al passivo di 661.493 euro del 2011; rosso coperto mediante parziale utilizzo delle riserve. La ricapitalizzazione dovrà essere sottoscritta entro fine del prossimo marzo per la prima parte ed entro i tre mesi successivi per la tranche restante. Attuali soci di Ieg sono la Diego Della Valle & C. col 30%, seguita dalla Filmauro di De Laurentiis col 22,4%, Veronica (jontventure tra Abete e il patron di Tod's) col 21%, la Orium della famiglia Haggiag con l'11% mentre quote minori detengono la Ad Astra della famiglia di costruttori Navarra e la Kines Finanziaria che fa riferimento fra l'altro all'imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot, genero di Francesco Merloni, sbarcato da poco nella cordata guidata da Massimo Caputi per rilevare la Prelios da Pirelli.
  • 11. MF - Andrea Giacobino - 17/01/2013 pg. 15 ed. Nazionale Cinecittà vara aumento di capitale fino a 65 mln Gli studios guidati da Luigi Abete rafforzano il patrimonio per sostenere la crescita. Operazione al via entro marzo Ciak si gira. Regia di Luigi Abete, per conto di soci eccellenti, fra cui Aurelio De Laurentiis e Diego Della Valle, per un consistente aumento di capitale di Cinecittà. Nei giorni scorsi, a Roma davanti al notaio Luigi Fasani, Abete, nella sua qualità di presidente di Italian Entertainment Group, che controlla i famosi studios alle porte dell'Urbe, ha guidato un'assemblea straordinaria dei soci che ha deliberato un aumento di capitale da 51,2 a 65 milioni di euro, di cui i primi 9,8 milioni di nominale con sovrapprezzo del 100% riservato agli attuali soci e gli ultimi 4 milioni con sovrapprezzo del 200% per raccogliere quindi nuove risorse complessivamente per 31,6 milioni. La ricapitalizzazione segue una manovra analoga (da 46 a 51 milioni) già varata nel 2012 con sovrapprezzo del 150% e ha come obiettivo quello di supportare gli ambiziosi programmi di crescita degli studios e dei business collegati. Ieg offre infatti servizi all'intera filiera dell'audiovisivo, mettendo a disposizione le prestigiose location, unitamente a reparti altamente specializzati nell'allestimento di set nelle realizzazioni scenografiche come l'anno scorso, quando vi fu realizzato il film To Rome with Love diretto da Woody Allen. Oltre a Cinecittà Studios, Ieg detiene la subholding operativa Filmmaster Group (attiva con Filmmaster Productions negli spot e serial tv) e Filmmaster Events e opera anche nel comparto parchi e villaggi tramite Cinecittà Entertainment che sta realizzando il parco a tema Cinecittà World nell'area di Castel Romano, ove sorgerà anche una infrastruttura dedicata al commercio e un resort. L'aumento di capitale è stato varato dopo che Abete in assemblea ha presentato una situazione patrimoniale aggiornata alla fine dello scorso settembre che ha evidenziato una perdita di 1,8 milioni, dipendente essenzialmente dalle spese correnti, sommata al passivo di 661.493 euro del 2011; rosso coperto mediante parziale utilizzo delle riserve. La ricapitalizzazione dovrà essere sottoscritta entro la fine del prossimo marzo per la prima parte ed entro i tre mesi successivi per la tranche restante. Attuali soci di Ieg sono la Diego Della Valle & C. col 30%, seguita dalla Filmauro di De Laurentiis col 22,4%, Veronica (jontventure tra Abete e il patron di Tod's) col 21%, la Orium della famiglia Haggiag con l'11% mentre quote minori sono in mano alla Ad Astra della famiglia di costruttori Navarra e alla Kines Finanziaria che fa riferimento fra l'altro all'imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot, genero di Francesco Merloni, sbarcato da poco nella cordata guidata da Massimo Caputi per rilevare la Prelios da Pirelli.