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SceglieCelle.it
                              dibattito pubblico per la riqualificazione
       COMUNE DI
      CELLE LIGURE            delle ex colonie bergamasche di celle ligure




                                                                 Materiali conclusivi
                                                          Le raccomandazioni finali della Commissione di garanzia
                                                   saranno presentate nell’assemblea conclusiva del 24 novembre




in collaborazione con il dipartimento di scienza della politica e sociologia - università di firenze
SceglieCelle.it                                                    MATERIALI CONCLUSIVI




            Indice
            I numeri della partecipazione                                          2
            I laboratori progettuali                                               4
              Gli esiti dei laboratori                                              5
              Quale sviluppo economico per Celle?                                   5
              Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico           10
              Un nuovo parco per Celle                                             16
              La qualità dell’architettura                                         19
              Qualità progettuale: parco e architettura                            21

            Ipotesi di modello di monitoraggio                                     26
              Monitoraggio partecipativo come innovazione politico-istituzionale   26
              Che cosa si “monitora” e come? Una proposta di normazione ad hoc 27
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                              dibattito pubblico per la riqualificazione
                              delle ex colonie bergamasche di celle ligure

                              Materiali conclusivi




in collaborazione con il dipartimento di scienza della politica e sociologia - università di firenze
SceglieCelle.it                                                       MATERIALI CONCLUSIVI




               I numeri
               della partecipazione:

               16 Interviste preliminari
               Nel mese di aprile 2011 si sono svolte alcune interviste preliminari con
               l’obiettivo di conoscere meglio il contesto di Celle, sia dal punto di vista
               economico, sociale, lavorativo e delle sue peculiatità. Sono stati sentiti: il
               sindaco, il responsabile del procedimento, il consulente del comune per
               le materie urbanistiche, il Comitato Facilitazione, il presidente provinciale
               dell’Arci, un albergatore; un dirigente di squadra calcio, l’ Associazione Al-
               bergatori, l’Ascom, due commercianti, il Gruppo Bagni Marini, il Consorzio
               Promotur, l’Ass. Gestori Bagni Marini, la Soprintendenza ai Beni Architettoni-
               ci e Paesaggistici della Liguria, la LIPU, i progettisti, il presidente del Centro
               di atletica, la Croce rosa, un imprenditore.

               8 assemblee pubbliche
               Il dibattito pubblico sulla riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche ha
               visto la realizzazione di otto assemblee pubbliche alle quali hanno assistito
               dai 150 al 200 cittadini con il seguente calendario:
                  •	 3 maggio 2011 – Presentazione ed avvio del dibattito pubblico: l’ipotesi
                     progettuale nel suo insieme.
                  •	 9 maggio 2011 – Il futuro delle ex Colonie Bergamasche, le ragioni
                     economiche e finanziarie di “Punta dell’Olmo” S.p.A.
                  •	 23 maggio 2011 – Celle e la trasformazione delle sue Colonie: costi e
                     benefici: sono stati esaminati i costi e i benefici per la comunità cellese
                     sia dell’ipotesi progettuale prospettata dalla Società Punta dell’Olmo sia
                     delle possibili alternative, all’interno del piano urbanistico comunale vi-
                     gente o in una sua possibile variante.
                  •	 15 giugno 2011 – “Lo sviluppo di Celle; ipotesi, costi e benefici a con-
                     fronto” proseguimento dell’analisi tra le diverse alternative in campo: Il
                     dibattito ha approfondito l’analisi sui costi e benefici del progetto, comin-
                     ciata nell’assemblea precedente
                  •	 22 luglio 2011 - Assemblea di restituzione dei risultati della prima fase
                     del dibattito pubblico
                  •	 16 settembre 2011 - Assemblea pubblica di riavvio del processo par-
                     tecipativo
                  •	 15 ottobre 2011 – Assemblea di presentazione delle tematiche dei la-
                     boratori e dei gruppi di lavoro sulla riqualificazione delle ex Colonie Ber-
                     gamasche (incontro al quale hanno partecipato circa 50 cittadini)
                  •	 24 novembre 2011 - Assemblea finale conclusiva




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             Attività di ascolto sul territorio: 400 cittadini intervistati – 97 iscrizioni
             ai laboratori
             Dal 24 settembre all’8 ottobre 2011, si sono svolte sul territorio di Celle 15
             giornate di “ascolto” con la cittadinanza per allargare la partecipazione alla cit-
             tadinanza di Celle fino ad oggi non coinvolta nel dibattito, conoscere meglio
             il territorio, le sue potenzialità e criticità mediante chi sul territorio vive, lavora,
             studia.., raccogliere i pareri dei cittadini sui risultati fino ad ora prodotti dal
             dibattito: sulla parziale revisione dell’ipotesi progettuale iniziale, sulle nuove
             proposte in discussione, su eventuali nuovi interessi, temi, spunti e proposte
             da sottoporre alla discussione pubblica. Durante queste interviste sono stati
             ascoltati i pareri di circa 400 cittadini e raccolte 97 nuove iscrizioni.
             2 giornate di laboratorio partecipativo tematico – 200 partecipanti
                •	 Hanno avuto luogo due giornate, 22 e 29 ottobre 2011, di laboratori
                    partecipativi a tema dove, su quattro argomenti ritenuti centrali nella de-
                    finizione di un possibile progetto (sviluppo economico, qualificazione del
                    parco, disegno progettuale, beni e servizi pubblici) 200 cittadini hanno
                    attivamente discusso con tecnici, associazioni di categoria, progettisti,
                    associazioni culturali e ambientaliste, società sportive e con l’investitore
                    privato proprietario dell’area e degli immobili da riqualificare, circa il futuro
                    delle Ex Colonie e del loro parco.
             Inoltre:
             4 incontri collaterali al dibattito pubblico:
                •	 Il 10 giugno 2011 si è svolto un incontro ristretto tra Giunta Comunale e
                   operatori economici (a cui è stata invitata la Commissione di garanzia) per
                   approfondire le tematiche relative al turismo congressuale alla presenza
                   del dott. Francesco Conci, Direttore Esecutivo Fiera Milano Congressi
                   Spa. La sbobinatura non rivista dell’incontro è stata resa disponibile sul
                   sito del dibattito pubblico www.scegliecelle.it
                •	 Il 12 luglio 2011 nella biblioteca comunale, si è tenuta un’assemblea su
                   richiesta di 107 cittadini, affinché “Punta dell’Olmo” chiarisse, “una volta
                   per tutte i reali contorni dell’ “Ipotesi PUC”. Crediamo che una delucida-
                   zione del genere non richieda l’elaborazione di nuovi dati e soprattutto che
                   sia molto urgente fornirla, pena la credibilità del dibattito pubblico stesso.
                   Speriamo di poter discutere di un’ “ipotesi PUC” i cui contorni non mutino
                   dall’oggi al domani, e con soggetti che si dimostrino affidabili”.
                •	 Il 7 settembre 2011 presso la biblioteca di Celle si è tenuto l’incontro
                   “Istituti per il Sostentamento Clero – Natura e scopi”
                •	 ll 28 ottobre 2011 presso il Centro associativo Mezzalunga di Celle si è
                   tenuto un incontro promosso dal gruppo Facilit@zione dal titolo “Nuove
                   colonie/visioni” in collaborazione con Città in transizione.

             I contatti diretti:
                •	 Sono state inviate alla Commissione di Garanzia più di 400 mail
                •	 Sono stati pubblicati 503 interventi sul web forum di www.sce-
                   gliecelle.it (alle 13 del 18 novembre 2011)




                                                                                                        3
SceglieCelle.it                                                                                 MATERIALI CONCLUSIVI




                                    I laboratori progettuali

                                    I Laboratori progettuali si sono svolti in due giornate a distanza di una settimana,
                                    sabato 22 ottobre e sabato 29 ottobre, al pomeriggio. I momenti di approfon-
                                    dimento per gruppi sono stati preceduti da una sessione plenaria introduttiva,
                                    condotta – per conto della Commissione di garanzia – da Massimo Morisi,
                                    insieme ad alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale, volta ad illu-
                                    strare il contesto di lavoro e le principali dimensioni quantitative e qualitative
                                    dell’intervento. I due pomeriggi si sono conclusi con una sessione conclusiva di
                                    plenaria in cui i facilitatori dei tavoli hanno brevemente restituito i lavori dei diversi
                                    gruppi insieme alla Commissione di garanzia che ha messo in luce le principali
                                    correlazioni emerse fra i diversi temi ed evidenziato gli elementi più significativi.
                                    Complessivamente hanno partecipato ai Laboratori circa 140 persone1, suddi-
                                    vise per i seguenti argomenti:
                                    Sabato 22 ottobre (65 partecipanti registrati):
                                       1. Un nuovo parco per Celle (moderatore Rosaria Tartarico)
    1
      I numeri sono indicativi         2. La qualità dell’architettura (moderatore Andrea Mariotto)
    perché oltre ai partecipanti
                                       3. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Io-
    registrati si sono presentati
    spontaneamente alcuni                 landa Romano)
    cittadini in più.                  4. Quale sviluppo economico per Celle? (moderatore Andrea Pillon)




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             Sabato 29 ottobre (62 partecipanti registrati):
                1. Qualità progettuale (moderatore Andrea Mariotto)
                2. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Io-
                   landa Romano)
                3. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Ro-
                   saria Tartarico)
                4. Quale sviluppo economico per Celle? (moderatore Andrea Pillon)


             Gli esiti dei laboratori
             Vengono qui di seguito riportati i resoconti sintetici dell’interazione che si è svi-
             luppata nei singoli gruppi di lavoro. È opportuno segnalare che, al termine dei
             lavori, le principali questioni trattate in ogni gruppo sono state condivise dal
             moderatore con i partecipanti.
             Laddove i gruppi hanno discusso di temi simili, come nel caso del laboratorio
             Beni e servizi pubblici e dello Sviluppo economico, gli esiti sono stati accorpati
             in un unico testo. Dove invece i gruppi hanno affrontato questioni diverse (Par-
             co, Qualità architettonica e Qualità progettuale) gli esiti sono stati riportati in testi
             differenti, in questa sequenza:
                •	 Quale sviluppo economico per Celle?
                •	 Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico
                •	 Un nuovo parco per Celle
                •	 La qualità dell’architettura
                •	 Qualità progettuale: parco e architettura


             Quale sviluppo economico per Celle?
             Moderatore: Andrea Pillon (22-10 e 29-10) - Assistente: Maria Pizzamiglio

             L’economia di Celle Ligure si basa essenzialmente sul turismo concentrato pre-
             valentemente nella stagione estiva. Altre attività, come quelle sportive, in parti-
             colare l’atletica (con il Meeting Internazionale), assicura una buona presenza di
             turisti ed atleti anche nei periodi di “spalla” garantendo così una certa destagio-
             nalizzazione dell’economia turistica (anche se a beneficiare di queste presenze
             sono un numero limitato di albergatori).
             La riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche viene pertanto considerata
             come un’occasione di sviluppo economico per l’intera cittadina che ha così
             l’opportunità, non solo di portare nuovi servizi turistici e di qualità sul proprio terri-
             torio, ma di ripensare il proprio sviluppo valorizzando e caratterizzando le proprie
             specificità (in primo luogo quelle legate alle attività sportive).
             I partecipanti ai tavoli di lavoro hanno più volte sottolineato che la riqualificazione
             delle ex Colonie Bergamasche e gli interventi di interesse pubblico che saranno
             realizzati dovranno essere in grado di determinare delle importanti ricadute
             occupazionali per l’intera comunità locale, ed in particolare per le nuove le
             nuove generazioni.




                                                                                                          5
SceglieCelle.it                                                           MATERIALI CONCLUSIVI




               Vocazione sportiva e naturalistica
               I cittadini riconoscono all’area delle ex colonie una vocazione sportiva e naturali-
               stica che va valorizzata e potenziata. Vi è un generale accordo dei partecipati ai
               tavoli di lavoro sulla necessità di potenziare una offerta turistica che sappia
               valorizzare le caratteristiche naturali, paesaggistiche e infrastrutturali del luogo al
               fine di intercettare una nuova e più diffusa domanda turistica legata allo sport e
               al tempo libero. Il turismo sportivo rappresenta una importante risorsa per attrarre
               un bacino potenziale di utenza attraverso l’offerta di strutture sportive di eccel-
               lenza che sappiano rispondere alle reali esigenze degli atleti e dei loro team.
               I cittadini propongono la realizzazione di un “centro sportivo di eccellenza”
               in grado di attrarre una “clientela” internazionale attenta al rispetto dell’ambiente
               e alla qualità dei luoghi (come quella nord europea). In particolare, gli interventi
               di interesse pubblico realizzabili grazie alle risorse generate dalla riqualificazione
               delle ex colonie (interventi di manutenzione degli impianti sportivi - pista di atleti-
               ca, palazzetto, campo da calcio e campetto a 5 – e quelli di nuova realizzazione
               di strutture per lo sport – piscina, pista da skateboard, parcheggi e viabilità di
               accesso all’area) potrebbero:
                  •	 offrire nuovi servizi e opportunità in grado di allungare la stagionalità turi-
                     stica con evidenti ricadute economiche ed occupazionali per il territorio;
                  •	 caratterizzare l’offerta turistica valorizzando la vocazione naturalistica e
                     sportiva dell’area;
                  •	 offrire nuovi servizi ora assenti (ricettività di qualità, servizi legati al benes-
                     sere e alla salute, fruibilità del territorio ecc).




6
dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             Secondo i partecipanti per valorizzare la vocazione sportiva dell’area è neces-
             sario, oltre a garantire le attuali manifestazioni sportive, avviare uno studio di tipo
             professionale che possa individuare:
                •	 la domanda in ambito sportivo che la Città di Celle è in grado di intercet-
                    tare (a quali sport/attività sportive ci rivolgiamo: atletica, calcio, altri sport
                    e/o manifestazioni);
                •	 i servizi e le attrezzature necessari a soddisfarla (di cosa hanno bisogno
                    gli atleti che vogliamo attrarre? Quali servizi ed strutture sono necessarie
                    per realizzare un centro sportivo di qualità);
                •	 la forma di gestione più appropriata per fare in modo che le strutture rea-
                    lizzate possano essere un reale volano di sviluppo per il territorio.
             Per i partecipati ai tavoli di lavoro, solo al termine di questo studio sarà possibile
             prendere le necessarie decisioni.
             Un elemento specifico, ma molto sentito dal tavolo di lavoro, riguarda la neces-
             sità di intervenire in tempi rapidi nel ripristinare l’efficienza della pista di atletica
             leggera che versa attualmente in precarie condizioni tanto da compromettere
             l’organizzazione dei prossimi meeting.
             Per quanto riguarda la vocazione naturalistica dell’area i partecipanti al tavolo di
             lavoro concordano sui seguenti aspetti:
                •	 che gli edifici siano realizzati nel massimo rispetto dell’ambiente (architet-
                   tura sostenibile e/o edifici passivi – su questo punto vi è già un impegno
                   del proponente che prevede la realizzazione di edifici in “classe A+”,
                   mentre va ancora indagata la possibilità di intervenire per rendere gli
                   edifici passivi (poiché ha costi molto elevati);
                •	 che la qualità architettonica e gli interventi biosostenibili costituiscano un
                   elemento di marketing territoriale in grado di attirare (soprattutto dai paesi
                   del nord Europa) un turismo responsabile e di qualità;
                •	 che le Ex Colonie Bergamasche possano diventare un “nodo” di un per-
                   corso pedonale/ciclabile che da Savona potrà condurre ad Arenzano;
                •	 che il parco possa rappresentare un’altra opportunità turistica per attività
                   legate al loisir e al tempo libero.

             Gestione ordinaria degli spazi e delle attività
             Per quanto riguarda la gestione ordinaria degli spazi e delle attività legate alla
             riqualificazione delle ex colonie, il soggetto proponente è favorevole alla possi-
             bilità che sia un soggetto locale a gestire i lavori di manutenzione ordinaria e in
             particolare: la manutenzione e gestione del parco, degli edifici residenziali, della
             passeggiata ed eventualmente (se sarà realizzata) della piscina.
             Posizioni divergenti si registrano invece per la gestione delle attività ricettive:
                •	 alcuni sostengono che un albergo di qualità debba essere gestito da
                   società specializzate (che potranno poi, attraverso specifici accordi, ri-
                   volgersi a manodopera e professionisti locali);
                •	 altri invece sostengono che un gruppo locale potrebbe, dopo un periodo
                   di transizione e formazione, essere in grado di gestire anche l’albergo (su
                   questo punto il soggetto proponente, pur mostrandosi interessato alla




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                     proposta, rileva che la gestione della struttura non potrà essere affidata
                     a “costo zero” ma che sarà necessario reperire le risorse finanziarie ad
                     assicurare il funzionamento della struttura anche nel periodo transitorio e
                     di formazione della stessa).
               La possibilità di realizzare un albergo di qualità (cinque stelle) è stata invece
               messa in discussione nel corso del secondo incontro. I partecipanti al tavolo
               concordano infatti sulla necessità di privilegiare la realizzazione di una foresteria
               dedicata agli atleti, considerata più funzionale al polo sportivo. Inoltre alcuni
               partecipanti hanno evidenziato che un albergo di qualità potrebbe non incon-
               trare le nuove esigenze di un turismo sempre più alla ricerca di strutture ricettive
               fortemente inserite nel paesaggio, che sappiano valorizzare le tradizioni locali e
               proporre servizi e prodotti legati al territorio.
               Altra proposta emersa nel secondo incontro che va ad incidere sul progetto di
               riqualificazione delle ex colonie riguarda la possibilità di realizzare una casa di
               riposo e servizi legati alla cura della persona e al benessere (servizi per la riabi-
               litazione, la fisioterapia ecc). La proposta è dettata soprattutto dalla necessità
               espressa dai partecipanti di individuare funzioni ed attività in grado di creare
               posti di lavoro duraturi per la collettività cellese.
               Inoltre, i partecipanti concordano, che per rendere la riqualificazione delle ex
               colonie una opportunità duratura di sviluppo per il territorio, sia necessario diver-
               sificare le attività e i servizi che saranno offerti. Questo consentirebbe di limitare i
               rischi in quanto si offrirebbero servizi che si rivolgono a mercati differenziati (“se
               dovessimo fallire nell’individuare un’iniziativa ci sarebbero le altre a sostenere
               l’intero intervento”).
               Inoltre, i due tavoli concordano che gli interventi sull’area (sia gli interventi privati
               che quelli di interesse pubblico) debbano essere progettati al fine di realizzare
               un polo innovativo attento alla sostenibilità ambientale (progettazione attenta al
               risparmio energetico, all’utilizzo di energia rinnovabile e all’architettura biososte-
               nibile), inserito nel contesto territoriale (valorizzazione dei prodotti agro-alimen-
               tari, recupero dei mestieri locali, ricorso alla filiera corta ecc.) e paesaggistico
               (recupero del rapporto con il mare e l’entroterra).
               Emerge infine, nel corso del secondo incontro, anche una domanda di maggio-
               re presenza residenziale sul territorio di Celle e la sollecitazione a favorire l’offerta
               di abitazioni a prezzi calmierati (edilizia convenzionata) proprio per stimolare la
               residenzialità.
               Da questo punto di vista si registra la posizione di un partecipante che si dichia-
               ra contrario alla realizzazione nelle ex Colonie Bergamasche di nuova residenza
               (“siamo pieni di seconde case non è necessario costruirne altre”) e propone di
               non avviare alcuna variante PUC per fare in modo che venga rispettata l’attuale
               destinazione ricettiva dell’area.

               Gestione e promozione dello sviluppo dell’intera area
               Nel corso del secondo incontro alcuni partecipanti hanno proposto che lo svi-
               luppo, la promozione e la gestione dell’intera area veda la partecipazione degli
               attori economici e sociali del territorio attraverso l’attivazione di uno specifico
               gruppo di lavoro che sappia coinvolgere le migliori risorse umane e professionali
               presenti sul territorio.




8
dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             I partecipanti si trovano d’accordo nell’affermare che lo sviluppo dell’area, e più
             in generale del turismo locale, debba essere il frutto di un’azione di promozione
             e comunicazione coordinata che sappia coinvolgere le diverse realtà economi-
             che, culturali e sociali presenti nel territorio (“non è più il singolo albergo che fa
             promozione per se stesso ma ci deve essere un’azione comune”).

             Parcheggi
             Il tema dei parcheggi, anche se approfondito in un altro tavolo di lavoro, è stato
             oggetto di interesse da parte di alcuni partecipanti. Su questo tema si registrano
             però diverse posizioni:
                •	 secondo alcuni partecipanti i parcheggi all’interno del comune sono
                   troppo pochi ed è quindi necessario realizzarne di nuovi;
                •	 per altri, è necessario invece adottare nuove forme di mobilità riducendo
                   l’uso dell’automobile.

             Trasparenza sull’indice di conversione
             Si richiede quale disponibilità economica esista per gli interventi di interesse
             pubblico (viabilità, parcheggi, impianti sportivi, piscina ecc). Le risorse vengono
             quantificate dall’investitore in circa 15 milioni di euro cioè circa 2.000 euro di
             opere pubbliche per ogni mq di residenza costruita (ipotesi realistica nel caso
             che si preveda un 40% dei volumi a destinazione residenziale sul totale delle
             volumetrie realizzate). I partecipanti al secondo tavolo di lavoro chiedono che
             venga illustrato il metodo con il quale è stato costruito questo indice di conver-
             sione (su questo punto il responsabile del dibattito pubblico – prof. Massimo
             Morisi – si è impegnato a rendere pubblico il metodo di calcolo utilizzato dal
             proponente e di farlo verificare da un soggetto terzo).
             Inoltre i partecipanti concordano sulla necessità di valutare attentamente se
             gli interventi di interesse pubblico in discussione (viabilità, parcheggi, impianti
             sportivi, piscina ecc) portino dei benefici esclusivamente alla collettività o se
             non abbiano anche delle ricadute positive per il soggetto privato. In quest’ultimo
             caso, secondo i partecipanti, anche il soggetto privato dovrebbe concorrere
             finanziariamente alla loro realizzazione e gestione.
             Infine, in entrambi i tavoli si registra una sostanziale condivisione del modello
             che prevede la realizzazione di opere di interesse pubblico in cambio di volume-
             trie residenziali e più interlocutori, pur non entrando nel merito delle percentuali
             di edilizia residenziale da concedere al soggetto privato (“non siamo qui per sta-
             bilire il numero degli alloggi ma per capire cosa serve per lo sviluppo economico
             di Celle”), si esprimono favorevolmente per la realizzazione dell’intero intervento
             (opere pubbliche e private).

             Sicurezza e legalità
             I partecipanti in entrambi i laboratori si mostrano infine preoccupati che la re-
             alizzazione dei lavori possa attirare sul territorio imprese legate alla criminalità
             organizzata. Su questo punto il soggetto proponente rassicura i partecipanti
             che i lavori saranno eseguiti da imprese locali che lavorano sul territorio da molti
             anni e che comunque sarà siglato un protocollo di legalità.




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                Celle come città: servizi e funzioni
                di interesse pubblico
                Moderatori: Iolanda Romano (22-10 e 29-10), Rosaria Tartarico (29-10)
                Assistenti: Irene Garbato, Alessio Durante

                Il laboratorio ha cercato di mettere a fuoco possibili scenari condivisi sui futuri
                servizi di pubblico interesse che potrebbero realizzarsi in funzione delle risorse
                generate dall’intervento di riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche.
                I partecipanti si sono trovati d’accordo nel richiedere all’Amministrazione di chia-
                rire i criteri per la conversione compensativa tra i permessi per realizzare edilizia
                residenziale all’interno delle colonie e le risorse finanziarie da destinare ai servizi
                ed altre opere di pubblico interesse. Un cittadino ha proposto che sia un sog-
                getto terzo, indipendente dagli interessi dell’Amministrazione e dell’investitore, a
                stabilire questo indice di conversione.

                Polo turistico sportivo-riabilitativo
                I partecipanti in entrambe le occasioni hanno riconosciuto e messo in risalto la
                vocazione turistico sportiva dell’area delle Ex Colonie Bergamasche che deve
                confrontarsi con ciò che già esiste in prossimità: l’area sportiva Natta, su cui
                si sono concentrati gli investimenti comunali degli anni passati in alcun strut-
                ture ritenute strategiche per la città. Questi due ambiti in uno scenario futuro
                condiviso dovrebbero costituire un polo sportivo-ricettivo, che alle strutture
                alberghiere e residenziali associ interventi di potenziamento e recupero del-
                le strutture esistenti della Natta (Palasport, campo da calcio, pista d’atletica e
                campo da calcetto). I partecipanti concordano sul fatto che la realizzazione di
                un polo sportivo possa da un lato rispondere alle esigenze degli abitanti di Celle
                di servizi sportivi, adeguando le strutture e migliorando le attrezzature di servizio
                nell’area sportiva, che oggi versano in uno stato di forte degrado; dall’altro lato
                questo intervento potrà permettere di costruire un’offerta turistica diversificata
                tale da rilanciare un tipo di flusso turistico legato a manifestazioni sportive, con-
                tribuendo a destagionalizzare le presenze turistiche a Celle. Un’altra funzione
                che ha suscitato l’interesse dei partecipanti ed è facilmente integrabile con il
                polo sportivo è la possibilità di realizzare un centro di riabilitazione (in particolare
                per sportivi), che riuscirebbe a integrare le funzioni ricettive con quelle sporti-
                ve, includendo anche la realizzazione di una piscina coperta, servizio che at-
                tualmente non è presente sul territorio comunale di Celle. L’argomento è stato
                ulteriormente approfondito arrivando ad immaginare la possibilità di insediare
                nell’area un centro medico (privato ma convenzionato con i servizi sanitari) che
                potrebbe sostenere finanziariamente la realizzazione e gestione della piscina,
                mantenendo l’accesso pubblico per i residenti attraverso accordi specifici.
                Dal tavolo è emersa la necessità di studiare un sistema di gestione dell’intero
                complesso sportivo al fine di garantirne la piena fruibilità nel futuro. Alcuni cit-
                tadini hanno proposto l’elaborazione di un piano industriale che consideri in
                modo integrato ristrutturazione, manutenzione e gestione, ritenendo interessan-
                te esplorare forme di condivisione delle strutture con Varazze. È inoltre perve-
                nuta la richiesta specifica di poter dislocare gli spogliatoi, ora ospitati dai bassi
                edifici posti a nord del campo, sotto le tribune. In questo modo si potrebbero
                destinare gli attuali locali a favore di attività culturali (come per esempio la ban-




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             da musicale, che come sostenuto da un cittadino occupa adesso uno spazio
             inadeguato per le prove). Un altro elemento emerso dalla discussione riguarda
             l’esigenza manifestata dai rappresentanti dell’associazione calcistica di recupe-
             rare il campo Ravezza, che si trova vicino al centro in uno stato di degrado del
             manto. Infatti le dimensioni ridotte del campo da calcetto presente nella zona
             Natta (calcio a 5) non consentono di completare il ciclo delle squadre giovanili,
             mentre il campo Ravezza supplisce alle esigenze dimensionali per il calcio a 9.

             Funzioni culturali integrate a quelle sportive
             Un rappresentante di un’associazione culturale locale ha condiviso con i par-
             tecipanti del tavolo la proposta di realizzare un polo di produzione e intratteni-
             mento destinato ad attività culturali, recuperando alcuni dei volumi esistenti delle
             Ex Colonie Bergamasche, collocati a monte, in prossimità dell’area sportiva.
             L’obiettivo di questa alternativa destinazione d’uso è di elaborare un’offerta di
             spazi per la produzione e la fruizione di cultura (spazi di prova e produzione ci-
             nematografica e teatrale), per l’aggregazione e la performance (cinema, teatro,
             discoteca) che possano soddisfare le esigenze di una parte di abitanti, in par-
             ticolare giovani, ed allo stesso tempo intercettare un più ampio bacino di utenti
             a livello regionale, costituendo un vero e proprio polo culturale. I partecipanti
             si sono trovati d’accordo sul progettare un’ulteriore proposta per una funzione
             culturale, ma la maggior parte ha messo in discussione la fattibilità economica
             della proposta, che se realizzata a quella scala assorbirebbe la gran parte delle
             risorse generate dalla riqualificazione delle Ex Colonie. Si è quindi esplorata la
             possibilità di integrare la funzione culturale con quella sportiva, cercando la pos-
             sibilità di attivare spazi dedicati alla produzione e fruizione di cultura nell’ambito,
             anche economico, dell’intervento nell’area sportiva.




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                Durante la seconda giornata dei laboratori è riemersa sotto un’altra forma l’esi-
                genza di individuare uno spazio per organizzare eventi culturali ad alta frequen-
                tazione, come concerti e festival. Il gruppo ha accolto la proposta di un rappre-
                sentante di un’associazione culturale per la ristrutturazione dell’attuale palasport
                allo scopo di renderlo adatto ad accogliere eventi musicali per un migliaio di
                fruitori. Questa ipotesi progettuale consentirebbe di ampliare le possibilità d’uso
                di una struttura che è già in previsione di ristrutturare, consentendo di ospitare
                eventi di una certa importanza (anche associabili a manifestazioni sportive) che
                potrebbero contribuire a realizzare in quest’area una centralità ed a migliorare
                l’offerta turistica locale anche in bassa stagione.
                Tra le questioni progettuali legate a questa ipotesi di rifunzionalizzazione viene
                segnalata quella dell’adeguamento acustico della struttura e quella della pre-
                servazione del pavimento di pregio in parquet. I partecipanti interagendo con i
                progettisti e i tecnici del Comune hanno esplorato due possibilità che si riten-
                gono entrambe percorribili:
                   •	 adeguamento acustico e sistema di rivestimento scomponibile a prote-
                      zione della pavimentazione del Palasport;
                   •	 impiego dello spazio a piano terra della struttura, attualmente inutilizzato,
                      con la previsione di un ampliamento coperto sfruttando una superficie di
                      rispetto oggi vuota.

                Accessibilità dell’area: parcheggi e viabilità
                I partecipanti concordano nell’affermare che qualunque tipo di intervento sul-
                le Ex Colonie e nell’area sportiva dovrà accompagnarsi a un progetto di mi-
                glioramento dell’accessibilità dell’area sia carrabile a monte che pedonale da
                mare. Viene richiesta dai partecipanti una particolare attenzione per garantire
                l’accessibilità ai diversamente abili ed alle famiglie con bambini piccoli cercando
                la soluzione con il minor impatto ambientale possibile per le aree destinate a
                parcheggi a raso.
                Nel corso della discussione sono state esaminate diverse ipotesi per ridurre il
                consumo di suolo per realizzare parcheggi a raso, tenendo presente il vincolo
                che obbliga le strutture ricettive a prevedere un posto auto per ogni camera:
                   •	 servizio comunale di navetta elettrica per il collegamento del centro di
                      Celle con l’area sportiva;
                   •	 parcheggio strutturato su due piani (come per quello del centro Mez-
                      zalunga) per raddoppiare i posti auto disponibili a parità di occupazione
                      di suolo;
                   •	 realizzare un parcheggio interrato al di sotto del campo da calcio,
                      rialzando quest’ultimo, questa ipotesi sicuramente onerosa ha però il
                      vantaggio di presentare una superficie di base piana;
                   •	 proposta per un people mover, un “sistema di trasporto pubblico a
                      fune” che si ispira a un progetto realizzato a Venezia. Si tratta di un siste-
                      ma automatico con vagoncini gommati trainati a fune su rotaie. Questo
                      mezzo di trasporto consentirebbe il collegamento tra un parcheggio di
                      interscambio proposto tra i due tornanti dell’accesso all’autostrada (Val-
                      letta del Rio Natta) con l’area sia delle ex-colonie Milanesi che con quella
                      delle Bergamasche. L’obiettivo di quest’opera è un forte alleggerimento




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




                   del traffico veicolare a fronte di un costo di gestione in parte supportato
                   dagli utenti. Il proponente inoltre sottolinea che la realizzazione avrebbe
                   un notevole effetto di richiamo per le aree soggette a riqualificazione. Le
                   obiezioni avanzate dai tecnici sono relative al costo, all’accettazione da
                   parte dei futuri utenti, alle normative da rispettare, alla proprietà del ter-
                   reno che ospiterebbe il parcheggio e alle caratteristiche idrogeologiche
                   dell’area di parcheggio.
             In questa sede si è esplicitata l’ipotesi progettuale perseguita da Punta dell’Ol-
             mo spa, che prevede di accedere all’area da via Natta tramite il raddoppio
             del ponte sull’autostrada, il miglioramento dell’accesso in prossimità del casello
             autostradale e la risistemazione del parcheggio dell’area Natta. Alcuni cittadini
             hanno espresso la richiesta di prendere in considerazione soluzioni alternative
             all’accesso da via Natta, per ovviare al previsto aumento di traffico veicolare che
             interesserà quell’area residenziale.
             Una proposta prevede l’accesso all’area tramite una nuova strada che colle-
             ghi il primo tornante dell’ingresso autostradale con l’area dell’impianto sportivo.
             La proposta è stata valutata dai tecnici presenti ma considerata attuabile con
             notevoli costi e difficoltà strutturali, in quanto è fattibile solo a condizione che si
             realizzino due tornanti che riducano la pendenza. Inoltre sono stati evidenziati,
             nella zona interessata dal nuovo tratto stradale, ostacoli dal punto di vista idro-
             geologico vincolo paesaggistico che gravita sull’area interessata.
             Una seconda proposta prevede l’accesso diretto all’area tramite una “strada di
             cornice” che si innesta sull’Aurelia in prossimità della vecchia stazione ferroviaria
             e che potrebbe servire anche le altre colonie. In questo caso la criticità maggiore
             sarebbe costituita dalla forte pendenza del tracciato e dalle diverse proprietà
             delle aree che tale strada dovrebbe attraversare (Cottolengo, Colonie milanesi).

             Pista di skate e pantrek
             La richiesta di realizzare uno skate park è stata promossa da una fascia di
             giovani residenti a Celle che non riescono a individuare in città un’area com-
             patibile con le loro attività sportive, considerate troppo rumorose e pericolose
             per l’ambito urbano. L’ipotesi progettuale esplorata durante i gruppi di lavoro ha
             precisato questa richiesta distinguendola in due diverse esigenze: da una parte
             la richiesta dei giovani partecipanti interessati ad una pista di skate più “urbana”
             in legno o cemento e dall’altra quella di un altro gruppo di giovani ciclisti, inte-
             ressati ad un percorso più naturale, in dune di terra, adatta per il pantrek (che si
             pratica con le biciclette BMX).
             Dalla discussione tra i partecipanti è emersa una proposta, considerata po-
             sitivamente dai progettisti della Società Punta dell’Olmo spa, che prevede di
             inserire la pista più urbana in un’area limitrofa agli impianti sportivi ma ben col-
             legata con il parco delle Ex Colonie, mantenendo il duplice accesso dal parco
             e dalla Natta; mentre per la pista di pantrek per il bike cross si prevede di veri-
             ficare la possibilità di integrare le dune in terra all’interno del Parco. La pista di
             skateboard troverebbe in questa zona una collocazione ideale in quanto l’area
             in questione è già compromessa dal punto di vista ambientale e, vista la sua
             lontananza dalle abitazioni, permetterebbe una sensibile riduzione dell’impatto
             acustico. Inoltre i progettisti ritengono che la stessa non comprometterebbe il
             paesaggio perché verrebbe interrata.




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                Per questo tipo di intervento, che vorrebbe avere un respiro sovra locale ed è
                stato stimato intorno ai 250-300 mila euro, il tavolo di lavoro ha proposto un
                modello gestionale che coinvolga le associazioni sportive d’ambito, trovando
                una sostenibilità finanziaria nell’organizzazione di gare sportive periodiche ed
                altre manifestazioni a pagamento, che consentano di mantenere gratuito l’ac-
                cesso alle strutture.

                Gestione e manutenzione dei servizi
                Un gruppo di cittadini ha discusso con i partecipanti della proposta di pianifi-
                care un modello gestionale di tipo cooperativo per amministrare il nuovo
                sistema turistico-sportivo che si verrà a creare. I proponenti hanno sottolineato
                la necessità di non affidare questo tipo di ruolo al privato o all’Amministrazione,
                ma di trovare la forma giuridica più adatta per porre la gestione sotto il controllo
                di cittadini consorziati, che durante i lavori di esecuzione dell’opera avrebbero
                il tempo per strutturarsi in un gruppo organizzato ed assumere le competenze
                necessarie per governare le attività di gestione.
                Per quanto riguarda il tema della manutenzione delle strutture aperte al pub-
                blico di nuova realizzazione, come potrebbe essere la piscina, i partecipanti
                concordano sul fatto che si debba trovare il giusto equilibrio tra i costi dell’in-
                vestimento e quelli di manutenzione e gestione del nuovo complesso, che
                non devono ricadere sulla comunità ma dovranno essere oggetto di attenta
                valutazione nelle scelte costruttive e tecnologiche, che dovranno essere im-
                prontate alla sostenibilità, al risparmio energetico, alla modularità per realiz-
                zare strutture flessibili funzionalmente, che consentano una piena fruizione
                anche nel lungo termine.




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             Edilizia abitativa a prezzi accessibili
             Il tema dell’edilizia convenzionata è emerso fin da subito nella discussione del
             primo gruppo, che ha delineato opinioni differenti tra i partecipanti, rendendo
             necessario un intervento chiarificatore del Sindaco, in merito alla posizione as-
             sunta dall’Amministrazione rispetto a questo argomento.
             Alcuni partecipanti in apertura dei lavori del laboratorio hanno espresso un forte
             interesse per il bene pubblico rappresentato dall’edilizia residenziale disponibile
             a prezzi accessibili. A questo proposito è stata ridiscussa la proposta emersa
             durante il dibattito pubblico che prevedeva di realizzare insieme a una quota di
             edilizia libera anche una parte di edilizia convenzionata, disponibile a prezzi mol-
             to inferiori rispetto a quelli di mercato ma inquadrata da una serie di vincoli che
             ne avrebbero ostacolato la messa a reddito o la vendita. L’intervento del Sin-
             daco Zunino ha meglio distinto le tre tipologie di edilizia previste dalle normative
             (agevolata, convenzionata e sociale), motivando la scelta dell’Amministrazione
             di abbandonare la strada dell’edilizia convenzionata. La causa addotta dal Sin-
             daco riguarda, da un lato lo scarso interesse suscitato dalla poposta (ha citato
             a proposito i risultati di un questionario inviato a tutte le famiglie giovani), dall’al-
             tro la convinzione che la reale emergenza abitativa che coinvolge gli abitanti
             di Celle riguarda una popolazione che si trova in condizioni di indigenza e che
             non è in grado di far fronte neppure al costo limitato di 2500 Euro a mq. offerto
             dall’edilizia convenzionata. Di conseguenza il Sindaco e l’Amministrazione han-
             no giudicato più adatta la scelta di un’edilizia sociale (social housing), vale a dire
             case in affitto a costi molto contenuti. Questa opzione è realizzabile in ragione
             della legge regionale n. 38, che prevede che all’insediamento di edilizia libera
             che potrebbe essere realizzata nelle ex colonie, corrisponda la realizzazione di
             una percentuale di un 20% di edilizia sociale, che resterebbe di proprietà del
             Comune a cui spetta il compito di affidare, con delibera di giunta, gli alloggi a
             chi ne abbia reale necessità.

             Altre proposte
             Un cittadino ha proposto al gruppo di lavoro l’idea di realizzare in concomitanza
             con la riqualificazione delle Ex Colonie, un intervento di cablaggio con fibra
             ottica che consenta l’accesso a internet con banda larga l’intero territorio co-
             munale, quale servizio di pubblico interesse per gli abitanti di Celle.




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                Un nuovo parco per Celle
                Moderatore: Rosaria Tartarico (22-10)
                Assistente: Francesco De Giorgi

                Il laboratorio progettuale in questione ha trattato il tema del parco annesso alle
                ex colonie bergamasche di Celle Ligure, area di circa 3,5 ettari di superficie
                che si estende alle spalle del complesso architettonico e che, attualmente,
                è di proprietà privata con un vincolo paesistico solo sul verde da parte della
                Soprintendenza; il tema non sembra aver suscitato particolare dibattito durante
                le indagini e le fasi di ascolto, quindi il laboratorio si è prefisso di far emergere
                proposte concrete da parte dei partecipanti alla discussione.
                Tra i partecipanti sono presenti anche rappresentanti della proprietà Punta
                dell’Olmo spa, tecnici comunali e un rappresentante Lipu, questi hanno potuto
                fornire un apporto più tecnico e specifico alla discussione.
                Dalla discussione sono emersi principalmente tre temi:

                La fruibilità del parco
                Il gruppo ritiene che la fruibilità del parco sia da garantire su tre diversi livelli:
                   •	 un “nocciolo” centrale naturalistico che comprende l’area dello stagno
                      didattico, una zona umida presente all’interno del parco e situata nei
                      pressi degli ex campetti da calcio dei bambini; uno dei tecnici presenti,
                      il dott. Werner, ne descrive le caratteristiche principali, ricordando che
                      la profondità è variabile tra i 5 e i 90cm circa e che un piccolo rio finale
                      garantisce il ricambio idrico verso il mare, con un passaggio sotto l’Aure-
                      lia. La proposta della Lipu è quella di recintare la zona per preservare la




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




                   fauna e la flora presenti, ma senza impedirne l’accesso specialmente per
                   le attività didattiche delle scolaresche, essendo la superficie dello stagno
                   una delle più ampie attualmente in Italia.
                 •	 una zona paesaggistica intermedia, che circondi la prima e svolga la
                    funzione di “cuscinetto” onde evitare un impatto eccessivamente diretto
                    con l’esterno, essendo però contemporaneamente introduttiva alla zona
                    didattica (sono infatti presenti una zona di macchia mediterranea nonché
                    un lecceto di discreta importanza che andrebbero rese fruibili);
                 •	 una terza fascia, più esterna, relativa agli accessi e ai collegamenti con
                    l’esterno nonché al confine del parco, fascia che i cittadini ritengono
                    di massima importanza in quanto “biglietto da visita” per chi si avvicina
                    all’area verde, in particolare in prossimità delle strutture sportive attual-
                    mente non particolarmente curate.
             L’idea su cui tutti i partecipanti concordano è quella di un progetto ben studiato
             e disegnato, che dovrebbe essere affidato ad architetti e paesaggisti, per evita-
             re che il costruito “si allarghi” e il rischio di compromettere la colorita e rara fauna
             che si è venuta a creare nel tempo, dando una valorizzazione totale all’ampio
             complesso verde.

             L’accessibilità del parco
             Secondo tema emerso con convinzione dal gruppo è quello dell’accessibilità al
             parco, oggi non facile ed immediata, che andrebbe migliorata tramite il riutilizzo
             delle gallerie esistenti che portano all’area a partire dall’Aurelia (una delle quali,
             già riaperta, ha riscosso l’approvazione della cittadinanza che l’ha provata) con
             la possibilità di accedere in più punti ubicati sul perimetro Sud del parco; un
             potenziamento dei mezzi pubblici sarebbe poi auspicabile, specialmente per il
             raggiungimento dell’area per chi arriva dai comuni limitrofi (l’area è in realtà per-
             cepita “lontana” anche da alcuni dei partecipanti al tavolo, seppur residenti nel
             comune di Celle Ligure). L’accesso da Varazze sembra rimanere l’unico punto
             irrisolto, in quanto non è ancora chiaro il procedimento necessario alla cessione
             della sua porzione di territorio del parco.
             Lo studio dei percorsi interni al parco è anche oggetto di riflessione da parte dei cit-
             tadini, i quali propongono all’unisono un intervento minimale (se non addirittura nul-
             lo) che non vada ad interferire con le biodiversità sviluppatesi all’interno dell’area.
             Un ulteriore collegamento, che potrebbe essere trattato come ulteriore punto
             della fruibilità descritta sopra, è infine quello relativo alle altre aree verdi, anche
             esterne al comune di Celle, una rete di percorsi che dovrebbe portare alla con-
             nessione tra parchi con la creazione di un sistema di verde policentrico.

             La gestione del parco
             Terzo ed ultimo tema trattato è quello della gestione del parco verde, che i
             partecipanti vedono come mista, organizzata su più livelli, data la complessità
             dell’organismo. Viene ipotizzata una struttura ricettiva sostenibile, a gestione
             destagionalizzata, con la possibilità di presa in carico da parte di una coopera-
             tiva, che possa offrire anche occasioni di lavoro per i giovani. Su questo punto
             tuttavia molti però non concordano, proponendo comunque la presenza di un
             privato all’interno dell’organizzazione complessiva.




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                Nel ragionamento economico, si ipotizza infatti di trovare qualcosa che possa
                “mantenere il parco”, senza dover pesare interamente sulle spese condomi-
                niali dei residenti, cercando una compatibilità tra aree attrezzate (per quanto
                minimali) e naturali, occupanti aree a differente livello di fruibilità, all’interno di
                quella valorizzazione complessiva che sia la miglior presentazione all’ingresso
                del parco e delle sue strutture, riducendo piuttosto le quantità di interventi a
                favore della loro qualità.
                In sintesi, ai partecipanti viene quindi richiesto, alla fine dell’incontro, di provare
                ad elencare quello che si vorrebbe all’interno del parco oltre a quello che invece
                non dovrebbe assolutamente essere presente; le risposte si sono articolate
                nella maniera che segue:
                   •	 inserire il meno possibile, in maniera naturalistica;
                   •	 ampliare lo stagno, recintandolo ma lasciandolo fruibile;
                   •	 pensare ai collegamenti con Varazze, anche tramite il parco di confine;
                   •	 rendere il parco meno “urbano” possibile, senza zone asfaltate per il
                      parcheggio (da destinare piuttosto alle aree sportive, altrimenti inacces-
                      sibile);
                   •	 non creare strutture di difficile gestione futura (con il rischio del loro ab-
                      bandono) ma concentrarsi su edifici sostenibili a basso consumo e alto
                      rendimento energetico;
                   •	 ipotizzare un modello di tipo cooperativo per la direzione del parco ma
                      una base privata per la gestione;
                   •	 progettare il paesaggio in maniera attenta tramite esperti del settore;
                   •	 limitare la crescita di alcune specie rispetto ad altre.




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dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE




             La qualità dell’architettura
             Moderatore: Andrea Mariotto (22-10)
             Assistente: Alessio Durante

             I cittadini partecipanti al tavolo hanno concordato su un concetto molto fluido
             di qualità architettonica, riassumibile in un rapporto più compatibile con ciò che
             circonda l’opera: l’ambiente, il paesaggio e la società. Il tavolo ritiene che i cri-
             teri per realizzare la qualità architettonica siano una maggiore cura nella scelta
             dei materiali e un’attenzione particolare alla funzionalità delle strutture (“perché
             queste abbiano una vita più lunga”). Uno dei progettisti di Punta dell’Olmo spa,
             citando Renzo Piano, propone che l’architettura del nuovo secolo parta da una
             maggiore consapevolezza della fragilità del mondo in cui abitiamo e pertanto of-
             fre un’interpretazione della qualità architettonica che passa attraverso una serie
             di attenzioni verso il contesto: l’ambiente in senso lato, la vegetazione, le infra-
             strutture, i servizi e il paesaggio. Vengono riconosciute delle difficoltà a ridurre
             il tema della qualità architettonica ad una formula precisa, inoltre alcuni parteci-
             panti trovano complicato esprimersi su quest’ambito senza prima conoscere la
             destinazione d’uso finale dell’area.

             I vincoli dell’intervento edilizio
             Dalla discussione, grazie all’intervento dei tecnici presenti al tavolo, sono emersi
             i vincoli a cui sarà assoggettato l’intervento, indipendentemente dalle sue fun-
             zioni d’uso finali (alberghiera, ricettiva o entrambe):
                •	 Le volumetrie, che dovranno ricalcare quelle degli edifici preesistenti,
                   sono pari a circa 60.000 metri cubi di edifici, con altezza variabile tra i 12
                   e i 24 m e lunghezza anche fino a 70 metri.




                                                                                                 19
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                    •	 È stata illustrata una pianta dell’area dalla quale si evince che i nuovi edi-
                       fici, all’attuale stato di progettazione, comporteranno, a parità di volume,
                       un minor consumo di suolo rispetto agli edifici esistenti.
                    •	 La vegetazione è in gran parte vincolata dalla sovrintendenza. Questo
                       aspetto, unito alla volontà di ridurre il consumo di suolo, determinerebbe
                       l’impossibilità di frazionare i volumi, portando a preferire nuovi edifici che
                       ricalchino le forme degli attuali.
                    •	 L’intervento dovrà rispettare gli standard urbanistici e di fruibilità obbliga-
                       tori, come i parcheggi a raso e le vie di accesso.
                Il progettista di Punta dell’Olmo evidenzia l’attenzione che sarà dedicata alla
                riduzione dell’impatto ambientale: i parcheggi a raso saranno edificati nella zona
                di crinale, e dotati di una griglia dentro la quale crescerà l’erba. Saranno posti
                in un area al momento alberata ma si rispetterà il criterio per cui a ogni albero
                abbattuto corrisponderà una nuova piantumazione.
                Inoltre vengono ricordate le normative urbanistiche comunali e nazionali.
                Riguardo alle aspettative di mercato, si è concordato che il mantenimento
                dell’affaccio sul mare delle future strutture sarà un elemento fondamentale, qua-
                lunque sarà la destinazione d’uso decisa per l’area.

                Tradizione e innovazione
                Durante la discussione, anche grazie al supporto di immagini esemplificative,
                sono emersi due diversi approcci alla progettazione degli edifici: uno più con-
                servativo, con l’obiettivo di reinterpretare l’architettura ligure e uno più di rottura,
                finalizzato a fare delle ex-colonie Bergamasche un intervento “caratterizzante,
                emblematico, e di richiamo” per Celle. L’intervento a cui i progettisti di Punta
                dell’Olmo spa stanno pensando si prefigge l’obiettivo di reinterpretare la tradizio-
                ne architettonica ligure. Con l’aiuto di immagini, il progettista ha introdotto alcuni
                stimoli alla riflessione proponendo una visione in cui lo scorcio del centro di Cel-
                le, così come visibile dal mare, rappresenterebbe la tradizione ligure: “strutture
                compatte, prive di elementi aggettanti”. A suo parere sono proprio gli elementi
                aggettanti (le balconate degli edifici) costruiti nel secondo dopoguerra a rappre-
                sentare un elemento di rottura col paesaggio ligure, visivamente molto impat-
                tante. Su questo punto, trattato con il supporto di immagini, tutti partecipanti
                al tavolo hanno concordato. Il progettista sottolinea che l’intervento mirerebbe
                a una interpretazione della tradizione, non a una sua copia, inserendo anche
                degli elementi di alleggerimento (“aprire dello spazio, delle prospettive, provare
                a smontare un po’ i volumi”). Di parere diametralmente opposto alcuni parteci-
                panti che colgono invece nei nuovi edifici un’occasione per rilanciare l’immagine
                di Celle ammiccando alla modernità (“gli edifici del centro di Celle rispondevano
                a delle esigenze di altri tempi. Oggi abbiamo criteri ed esigenze nuovi e si può
                provare a fare altro”). Una cittadina cita il caso del Museo Guggenheim di Bilbao
                che grazie alle sue forme ardite ha aumentato l’attrattività della città.
                Tutti partecipanti concordano nell’affermare che i nuovi edifici dovranno potersi
                inserire armoniosamente nel territorio, interpretando lo spirito del luogo (“non
                una modernità fine a sé stessa, ma che dialoghi con il territorio”).
                Una cittadina chiede che siano pubblicati sul sito SceglieCelle.it i progetti definitivi,
                per poter proseguire la strada di trasparenza intrapresa dal dibattito pubblico.




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             Qualità progettuale: parco e architettura
             Moderatore: Andrea Mariotto (29-10)
             Assistente: Francesco De Giorgi

             Durante la seconda giornata di laboratori, il tavolo riguardante le tematiche più
             progettuali e paesaggistiche ha trattato il tema del parco congiuntamente a quello
             della qualità architettonica degli edifici, con la volontà di suscitare nei partecipanti
             non solo una riflessione sulle soluzioni di gestione e trattamento dell’ampia area
             verde esistente, ma anche di rapporti e aspetti qualitativi delle nuove architetture
             che dovrebbero andare ad insediarsi al suo interno (a seguito della demolizione
             e ricostruzione dei corpi di fabbrica delle Ex Colonie Bergamasche).

             Il significato della trasformazione
             Le principali questioni che i partecipanti si sono posti sin dall’inizio della discus-
             sione, relativamente al tema da trattare, hanno riguardato una condivisa incer-
             tezza sullo stesso termine di “trasformazione” che pende sul futuro dell’area. Il
             gruppo si è interrogato su che cosa si intenda, nel 2011, per qualità architetto-
             nica ed edilizia del progetto, riflettendo sulla tipologia vernacolare e sul fatto che
             piuttosto che la tipologia edilizia sia oggi importante pensare alla viabilità interna
             del parco che, seppur legata alla nuova accessibilità e fruibilità dell’intera area,
             si vorrebbe mantenere il più possibile uguale a quella esistente.
             A seguito quindi di un primo intervento della rappresentante della Soprintendenza
             circa il metodo corretto per agire sul territorio, si è raggiunta nel corso della discus-
             sione l’idea di concentrarsi soprattutto sull’inserimento degli edifici nel verde, senza
             quindi lasciare il segno ma piuttosto lasciando che l’architettura “scompaia” nella
             natura circostante, preservando quindi l’assetto vegetativo (e al massimo lavorando
             sull’eliminazione delle specie malate tramite reintegrazioni e sostituzioni): quella che
             sembra essenziale è infatti una mitigazione delle strutture architettoniche riducendo
             l’impatto visivo piuttosto che una loro nuova e troppo visibile “messa in scena”.

             La ricostruzione attenta all’ambiente
             La scelta vincente, nel confronto tra restauro e ricostruzione, sembra essere per
             tutti la seconda opzione (a fronte anche delle analisi statiche che qualificano i
             vecchi corpi di fabbrica come strutturalmente inagibili), lasciando maggior libertà
             al progettista di creare qualcosa di nuovo e votato al futuro, con la richiesta di
             diminuire l’attuale impatto volumetrico delle strutture esistenti, rinunciando inol-
             tre alla scelta architettonica di elementi aggettanti (tipici di un’architettura ligure
             ottocentesca) che non sembrano riscontrare il gradimento dei cittadini presenti
             al tavolo. Per rispondere a tale richiesta, però, sarebbe necessario distribuire
             gli edifici sull’area per renderli meno visibili, ma questo andrebbe incontro ad un
             nuovo e più ampio consumo del suolo; la soluzione si avvicinerebbe quindi più
             facilmente all’introduzione di moderni tagli e aperture a tutta altezza degli edifici
             che consentirebbero nuove e libere prospettive visuali tanto dal mare verso la
             montagna e il parco che viceversa.
             I nuovi interventi dovrebbero quindi, secondo tutti i cittadini partecipanti, essere
             il tentativo ben studiato di un inserimento contemporaneo, scaturito non dal ce-
             mento ma dalla vegetazione (che ne diverrebbe elemento generatore) con co-
             erenza e spirito innovativo nati da uno studio qualitativo del luogo; non ultima è




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                infatti anche la proposta di recuperare elementi esistenti quali l’acquedotto e le
                gallerie di collegamento con l’Aurelia, sempre con la clausola di tenere costan-
                temente viva l’attenzione, in fase progettuale, verso le eventuali incompatibilità e
                i malfunzionamenti delle strutture più datate.
                Non si registra ampia condivisione invece sull’eventualità di un recupero delle
                stesse strutture architettoniche, edifici legati ad una memoria storica del comu-
                ne di Celle (viene ricordato anche il loro triste utilizzo come centro di smista-
                mento per i deportati verso i campi di concentramento durante gli ultimi anni
                del secondo conflitto mondiale) che però non sembrano suscitare particolare
                “nostalgia” nel gruppo di partecipanti: molti, infatti, ne hanno un ricordo negati-
                vo, tanto esteticamente quanto a livello di memoria di un’infanzia legata ad una
                tipologia educativa d’altri tempi.
                A chi ipotizza il mantenimento anche solo di uno degli edifici per legare il suo
                utilizzo al parco, viene inoltre ricordato che non è prevista la destinazione di
                fabbricati ad uso pubblico.

                Il verde del parco e i collegamenti
                Tema che emerge un po’ più tardi all’interno della discussione ma che, in realtà,
                è a detta di tutti quello principale risulta infine la questione del verde pubblico,
                che riprende il confronto relativo all’inserimento dei nuovi edifici secondo una
                strategia di mediazione tra architettura e natura e che sposta l’attenzione nuo-
                vamente verso il parco e non solo sugli edifici. Si richiede un intervento di “mi-
                metizzazione” sia per posizionamento dei parcheggi a raso, da disporre in zone
                di scarsa visibilità dal mare e dalla strada (data la non facile opzione di realizzarli
                interrati) sia per i percorsi interni al parco stesso, i quali andrebbero curati per
                diventare meglio visibili e accessibili, ma senza interventi eccessivamente inva-
                sivi quali staccionate, muretti o pavimentazioni “poco naturali”. La loro attrattività
                deve scaturire infatti da una caratterizzazione naturalistica e non artificiale.
                Non in ultimo è auspicato un “collegamento verde” passante attraverso il parco
                che colleghi Celle con Varazze, comune confinante a est di Celle, all’interno del
                cui confine si trova una parte consistente del parco stesso: una connessione
                naturale e pedonale nuova, parallela alla litoranea, da affiancare al collegamento
                esistente più a nord, sulla collina, che risulta però ad oggi di difficile accesso e
                utilizzo.
                Da alcuni partecipanti viene avanzata la proposta di creare un impianto di fito-
                depurazione presso lo stagno didattico (la cui creazione, nei pressi dell’attuale
                zona umida venutasi a creare in corrispondenza dei vecchi campetti da calcio,
                è stata oggetto di discussione dei laboratori precedenti), anche se emerge la
                difficoltà di realizzarne uno di così ampio spettro, in quanto attualmente viene
                ricordato da alcuni altri partecipanti che gli impianti di questo tipo riescono a
                coprire utenze piuttosto ridotte.
                Un’ulteriore preoccupazione è invece relativa al posizionamento degli impianti
                sportivi di nuova realizzazione come la piscina e la pista da skate che, su opi-
                nione condivisa, vanno localizzate fuori dal contesto naturale, individuando il
                sito più adatto possibile e prestando attenzione alla qualità anche e soprattutto
                di questi interventi (che al momento non sembrano godere di esempi vicini di
                alto livello).




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             La questione, infine, legata alla gestione economica (e non solo) del parco e de-
             gli interventi annessi viene ancora una volta rimandata alle decisioni comunali e
             alla convenzione che verrà stipulata tra pubblico e privato (con eventuali vincoli
             perpetui di uso pubblico e simili), con la certezza che l’estensione dell’intervento
             legato al verde coprirà un’area estesa dalla costa alla zona collinare.
             In sintesi, al termine dei lavori, è stato chiesto a tutti i partecipanti di provare a
             fare un elenco di ciò che nell’area, tanto paesaggisticamente quanto architet-
             tonicamente, si vorrebbe vedere realizzato e che cosa assolutamente no, con
             i risultati che seguono:
                •	 un parco il più naturale possibile, fruibile e libero ma con pulizia e acces-
                   sibilità;
                •	 percorsi ben definiti senza intaccare le biodiversità, anche per valorizzare
                   un turismo naturalistico;
                •	 strutture funzionanti al meglio, senza il rischio dell’abbandono, con pre-
                   senza di punti di sosta e raccolta rifiuti;
                •	 impiantistica per irrigazione, sistemi antincendio, reinfoltimento del verde,
                   eventuale illuminazione;
                •	 stagno didattico recintato con torrette di avvistamento;
                •	 un parco bene caratterizzato, risorsa di collegamento con altre zone ver-
                   di e con una connessione con Varazze tramite il verde.




                                                                                                  23
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                Ipotesi di modello
                di monitoraggio
                Ipotesi - esemplificativa - di lavoro ai fini
                di un modello di monitoraggio della messa
                in opera del progetto di riqualificazione
                delle Ex-Colonie Bergamasche in Celle Ligure

                Celle Ligure è - alla propria scala - un laboratorio sociale e istituzionale di pecu-
                liare significatività. L’attivazione del dibattito pubblico è un fatto di notevole rilievo
                sia politico che culturale. Si tratta di assumere sul serio le ragioni e le potenzialità
                della partecipazione. Cioè, in particolare, di affermare che solo una solida colla-
                borazione tra rappresentanti e rappresentati può fornire al governo del territorio
                un grado di efficacia adeguato alla centralità del suo ruolo nell’agenda collettiva
                di una comunità come Celle Ligure. E’ in questa prospettiva che andrebbe colta
                la capacità della riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche di agire anche
                come volano di innovazione nella cultura sia civica che di governo.

                Monitoraggio partecipativo come
                innovazione politico-istituzionale
                C’è in chi governa un’incertezza di fondo: la discussione pubblica è un vincolo da
                contenere e manipolare o una risorsa per migliori e più efficaci progetti di innova-
                zione territoriale? Rispondere significa due cose. O confinare la partecipazione alla
                sola informazione, che ne è un prerequisito essenziale, anch’esso mai conquistato
                per sempre (gran parte delle istanze dei cittadini chiedono, prima di tutto, traspa-
                renza e accesso informativo ai luoghi della mediazione tecnica). Ovvero, concepire
                la partecipazione come una modalità ordinaria del governare, dell’amministrare, del
                gestire il territorio, e del confrontare e valutare le alternative in gioco per controllarne
                poi la messa in opera. Una via, cioè, in cui la democrazia rappresentativa riprende
                sostanza e legittimazione perché sa accogliere nel suo “contraddittorio pubblico”
                una partecipazione che esprime conoscenza ed esperienza di contesto, proprio
                quella che in sede tecnica e politica può fare difetto. Oggi Celle Ligure è a questo
                bivio. Migliorare l’informazione e la comunicazione? Ovvero andare oltre e garantire
                la normalità delle azioni partecipative? La prima via è doveroso buongoverno. La
                seconda è innovazione che ne accresce l’efficacia.
                In questa seconda prospettiva, ciò che la vicenda delle ex Colonie Bergamasche
                può proporre è una piccola norma da racchiudere nella disciplina della eventuale
                variante al suo Puc. Piccola ma dalle rilevanti potenzialità. Si tratterebbe infatti di
                dare applicazione a un principio generale. Che suona pressappoco così: le poli-
                tiche pubbliche, i piani, i programmi, i progetti, le trasformazioni territoriali, le azioni
                di tutela del paesaggio così come quelle per la sua valorizzazione, le infrastrutture
                e le stesse regole, da quelle urbanistiche, a quelle edilizie, le scelte per la mobilità
                e per l’accesso a una città o a un insediamento urbano a un qualunque altro
                ambito territoriale, sia nei loro presupposti strategici che nelle loro formulazioni
                di dettaglio, necessitano di applicazioni di grande complessità attuativa, sovente
                bisognose di revisioni, correzioni, miglioramenti in corso d’opera, insomma di veri
                aggiornamenti periodici. Ergo il monitoraggio tecnico diventa tanto necessario




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             quanto non sufficiente: se non è accompagnato da una solida evidenza pubbli-
             ca, capace di approvvigionarsi di una ricognizione pubblica attenta, organizzata
             e che responsabilizza, oltre a chi amministra già in corso d’opera, anche coloro,
             operatori e cittadini, dai cui comportamenti derivano la stessa efficacia e la stessa
             adeguatezza delle politiche al mutare delle circostanze e dei contesti, o al soprav-
             venire di ostacoli, vincoli e opportunità non preventivati.
             Sta qui l’esigenza di accompagnare la nozione di monitoraggio con un participio
             che è la chiave di quella “responsabilizzazione” amministrativa, civica e operativa.
             Appunto, un monitoraggio partecipato. In questa chiave, si propone di inserire nella
             normativa in cui si articolerà la disciplina del Puc ai fini della riqualificazione delle Ex
             Colonie, una norma specifica, ad hoc. Che per altro conferirebbe allo stesso stru-
             mento urbanistico un reale congegno di autoadattamento permanente, facendo fi-
             nalmente della pianificazione territoriale un vero strumento di governo e non solo un
             catalogo di buoni propositi, come purtroppo avviene per la maggioranza dei piani
             territoriali. Ovviamente, al centro di una simile azione di monitoraggio - sistematica,
             periodica e partecipata - si porrebbero, una volta approvata la variante al Puc, il
             progetto da realizzare nella sua messa in opera, che dovrebbe costituire l’oggetto
             più immediato di questa funzione di verifica e di eventuale aggiornamento.

             Che cosa si “monitora” e come?
             Una proposta di normazione ad hoc
             Una proposta normativa conseguente può prevedere l’inserimento specifico
             nella disciplina della variante al Piano ai fini della riqualificazione delle Ex Colonie
             una disposizione di chiusura che abbia un tenore quale il seguente (che la Com-
             missione propone a mero titolo esemplificativo):
             «[art. - Monitoraggio della messa in opera del progetto di riqualificazione delle Ex
             Colonie Bergamasche.]
                1. Per valutare lo stato attuativo del progetto di riqualificazione delle Ex Co-
                   lonie Bergamasche, ne saranno periodicamente verificate le reali moda-
                   lità realizzative e gli effetti della loro messa in opera. Detta verifica sarà
                   espletata avvalendosi dell’apporto conoscitivo e propositivo della cittadi-
                   nanza cellese in stretta interazione con le necessarie analisi e ricognizioni
                   tecniche dell’Amministrazione comunale e degli altri Enti competenti. Le
                   risultanze di detta verifica saranno sottoposte alla pubblica discussione
                   della stessa comunità cellese e successivamente all’esame della Giunta
                   e del Consiglio comunale di Celle Ligure.
                2. La Giunta comunale, entro i 60 giorni successivi all’approvazione del-
                   lo strumento urbanistico concernente la riqualificazione delle Ex Colonie
                   Bergamasche, sottoporrà all’approvazione del Consiglio comunale un
                   progetto di “monitoraggio partecipativo” che contemplerà:
                     a. la formulazione annuale, sulla base delle proposte avanzate ai sensi
                        del successivo comma 3, delle principali tematiche insite o correlate
                        alla messa in opera del progetto di riqualificazione delle Ex Colonie
                        Bergamasche, alla sua cantierizzazione e al suo sviluppo attuativo.
                        Detta formulazione verrà vagliata e selezionata ai fini della sua artico-
                        lazione annuale dal tavolo di cui alla lettera c) del presente comma;
                     b. la individuazione delle fonti informative e degli ausilî conoscitivi con-
                        seguenti;




                                                                                                        27
SceglieCelle.it                                                              MATERIALI CONCLUSIVI




                      c. l’attivazione di un tavolo di monitoraggio costituito dai tecnici e da-
                          gli esperti comunali, un tecnico della Soprintendenza territorialmen-
                          te competente e 10 “osservatori partecipanti”, designati ai sensi del
                          successivo comma 3. Il tavolo si riunirà con appropriata periodicità
                          ai fini della predisposizione del rapporto semestrale di monitoraggio
                          di cui alla lettera d) e potrà assumere iniziative ispettive e conoscitive
                          per la verifica dello stato delle cantierizzazioni e dell’avanzamento dei
                          lavori, così come del loro impatto nel tessuto urbano e nelle funzioni
                          collettive. Il tavolo potrà altresì consultare ulteriori esperti, i tecnici di altri
                          Enti dotati di competenze consultive e di controllo, e i rappresentati dei
                          soggetti realizzatori delle opere direttamente e indirettamente correlate
                          alla riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche. Il tavolo verrà co-
                          ordinato, mediante apposito incarico comunale, da un comitato terzo,
                          estraneo alla comunità cellese, all’Amministrazione comunale e privo
                          di qualsiasi legame o rapporto di collaborazione e cointeressenza col
                          novero dei soggetti investitori e realizzatori delle opere direttamente e
                          indirettamente connesse alla attuazione del progetto di riqualificazione
                          delle Ex Colonie Bergamasche, e con la compagine di soggetti pro-
                          prietari dei beni immobili che ne sono investiti;
                      d. l’organizzazione di un incontro pubblico semestrale ove presentare e
                          discutere con la cittadinanza le risultanze periodiche del monitorag-
                          gio, sulla base di uno specifico rapporto formulato mediante l’attività
                          del tavolo di monitoraggio di cui alla lettera c), da sottoporre suc-
                          cessivamente all’esame della Giunta e del Consiglio comunale ai fini
                          delle iniziative di loro competenza.
                  3. Ogni associazione culturale, sociale, economica, sportiva, ambientale e
                     ogni comitato di cittadini cellesi - purché estranei ad organizzazioni di
                     partito e a liste elettorali che abbiano partecipato alla elezione del Consi-
                     glio comunale in carica - può contribuire all’espletamento del monitorag-
                     gio sia partecipando al tavolo di monitoraggio di cui al comma 2, lettera
                     c), sia formulando proposte ai fini di cui alla lettera a) dello stesso com-
                     ma, sia raccogliendo comunque suggerimenti, proposte e informazioni
                     provenienti dagli abitanti di Celle Ligure o da coloro che siano comunque
                     interessati alla sua vita urbana e comunitaria. A tali fini le associazioni o
                     i comitati interessati raggiungono le necessarie intese per provvedere
                     alla designazione di cinque dei dieci “osservatori partecipanti” di cui al
                     comma 3, lettera c). Gli altri cinque cittadini che comporranno il novero
                     degli “osservatori partecipanti” saranno annualmente estratti a sorte tra i
                     cittadini che avranno dato preventivamente la loro disponibilità, raccolta
                     secondo modalità analoghe a quelle utilizzate per la formazione dei labo-
                     ratori tematici in cui si è articolata la seconda fase del dibattito pubblico
                     sulla riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche.
                  4. I costi dell’attività di monitoraggio saranno sopportati dal soggetto investi-
                      tore che provvederà ad un adeguato conferimento di risorse all’Ammini-
                      strazione comunale, previa convenzione con la medesima».



                            Le raccomandazioni finali della Commissione
                            di garanzia saranno presentate nell’assemblea
                            conclusiva del 24 novembre.


28
Ringraziamenti:
il sindaco Renato Zunino, la Giunta e i consiglieri comunali dei Comune di Celle,
Franco Zunino resposabile del procedimento, Maria Enrichetta Boschi segretario e
direttore comunale, l’ufficio del sindaco in particolare Carlo Miglia, Ottavia Pesce,
Grazia Arnaboldi, Andrea Solari, Gianni Borrozzino, Antonello Lauro dell’ufficio URP,
gli impiegati, funzionari e i tecnici comunali, Mistrangelo Gabbaria consulente del
Comune di Celle, i dipendenti della Biblioteca P. Costa, Punta dell’Olmo Spa, in
particolare Giorgio Sacchi e Massimo Baldi; Ugo Destefanis, Enrico Persico, tutto
lo staff di progettazione dello Studio di Architettura di Savona, il Soprintendente
Giorgio Rossini, Cristina Pastor della Soprintendenza di Genova, Francesco Conci
Direttore Esecutivo Fiera Milano Congressi Spa, Franca Roveraro Capelluto General
Manager di Loano2Village , Emanuele Ravina, Presidente del Consorzio Ponente
Congressi, Gloria Della Ciana, responsabile marketing di Ponente Congressi, la
Bridge ricerche, tutti coloro che hanno reso possibile la serata del 22 luglio nelle ex
Colonie Bergamasche, l’Hotel Riviera; inoltre le associazioni di categoria di Celle, le
associazioni del territorio, e tutti i cittadini singoli e associati che hanno preso parte
ai lavori del dibattito pubblico.

Crediti fotografici:
Le fotografie dei laboratori sono di Duccio Burberi
Le fotografie dal dirigibile sono di Michele D’Ottavio




                                                                                             29
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  • 1. SceglieCelle.it dibattito pubblico per la riqualificazione COMUNE DI CELLE LIGURE delle ex colonie bergamasche di celle ligure Materiali conclusivi Le raccomandazioni finali della Commissione di garanzia saranno presentate nell’assemblea conclusiva del 24 novembre in collaborazione con il dipartimento di scienza della politica e sociologia - università di firenze
  • 2. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Indice I numeri della partecipazione 2 I laboratori progettuali 4 Gli esiti dei laboratori 5 Quale sviluppo economico per Celle? 5 Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico 10 Un nuovo parco per Celle 16 La qualità dell’architettura 19 Qualità progettuale: parco e architettura 21 Ipotesi di modello di monitoraggio 26 Monitoraggio partecipativo come innovazione politico-istituzionale 26 Che cosa si “monitora” e come? Una proposta di normazione ad hoc 27
  • 3. SceglieCelle.it dibattito pubblico per la riqualificazione delle ex colonie bergamasche di celle ligure Materiali conclusivi in collaborazione con il dipartimento di scienza della politica e sociologia - università di firenze
  • 4. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI I numeri della partecipazione: 16 Interviste preliminari Nel mese di aprile 2011 si sono svolte alcune interviste preliminari con l’obiettivo di conoscere meglio il contesto di Celle, sia dal punto di vista economico, sociale, lavorativo e delle sue peculiatità. Sono stati sentiti: il sindaco, il responsabile del procedimento, il consulente del comune per le materie urbanistiche, il Comitato Facilitazione, il presidente provinciale dell’Arci, un albergatore; un dirigente di squadra calcio, l’ Associazione Al- bergatori, l’Ascom, due commercianti, il Gruppo Bagni Marini, il Consorzio Promotur, l’Ass. Gestori Bagni Marini, la Soprintendenza ai Beni Architettoni- ci e Paesaggistici della Liguria, la LIPU, i progettisti, il presidente del Centro di atletica, la Croce rosa, un imprenditore. 8 assemblee pubbliche Il dibattito pubblico sulla riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche ha visto la realizzazione di otto assemblee pubbliche alle quali hanno assistito dai 150 al 200 cittadini con il seguente calendario: • 3 maggio 2011 – Presentazione ed avvio del dibattito pubblico: l’ipotesi progettuale nel suo insieme. • 9 maggio 2011 – Il futuro delle ex Colonie Bergamasche, le ragioni economiche e finanziarie di “Punta dell’Olmo” S.p.A. • 23 maggio 2011 – Celle e la trasformazione delle sue Colonie: costi e benefici: sono stati esaminati i costi e i benefici per la comunità cellese sia dell’ipotesi progettuale prospettata dalla Società Punta dell’Olmo sia delle possibili alternative, all’interno del piano urbanistico comunale vi- gente o in una sua possibile variante. • 15 giugno 2011 – “Lo sviluppo di Celle; ipotesi, costi e benefici a con- fronto” proseguimento dell’analisi tra le diverse alternative in campo: Il dibattito ha approfondito l’analisi sui costi e benefici del progetto, comin- ciata nell’assemblea precedente • 22 luglio 2011 - Assemblea di restituzione dei risultati della prima fase del dibattito pubblico • 16 settembre 2011 - Assemblea pubblica di riavvio del processo par- tecipativo • 15 ottobre 2011 – Assemblea di presentazione delle tematiche dei la- boratori e dei gruppi di lavoro sulla riqualificazione delle ex Colonie Ber- gamasche (incontro al quale hanno partecipato circa 50 cittadini) • 24 novembre 2011 - Assemblea finale conclusiva 2
  • 5. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE Attività di ascolto sul territorio: 400 cittadini intervistati – 97 iscrizioni ai laboratori Dal 24 settembre all’8 ottobre 2011, si sono svolte sul territorio di Celle 15 giornate di “ascolto” con la cittadinanza per allargare la partecipazione alla cit- tadinanza di Celle fino ad oggi non coinvolta nel dibattito, conoscere meglio il territorio, le sue potenzialità e criticità mediante chi sul territorio vive, lavora, studia.., raccogliere i pareri dei cittadini sui risultati fino ad ora prodotti dal dibattito: sulla parziale revisione dell’ipotesi progettuale iniziale, sulle nuove proposte in discussione, su eventuali nuovi interessi, temi, spunti e proposte da sottoporre alla discussione pubblica. Durante queste interviste sono stati ascoltati i pareri di circa 400 cittadini e raccolte 97 nuove iscrizioni. 2 giornate di laboratorio partecipativo tematico – 200 partecipanti • Hanno avuto luogo due giornate, 22 e 29 ottobre 2011, di laboratori partecipativi a tema dove, su quattro argomenti ritenuti centrali nella de- finizione di un possibile progetto (sviluppo economico, qualificazione del parco, disegno progettuale, beni e servizi pubblici) 200 cittadini hanno attivamente discusso con tecnici, associazioni di categoria, progettisti, associazioni culturali e ambientaliste, società sportive e con l’investitore privato proprietario dell’area e degli immobili da riqualificare, circa il futuro delle Ex Colonie e del loro parco. Inoltre: 4 incontri collaterali al dibattito pubblico: • Il 10 giugno 2011 si è svolto un incontro ristretto tra Giunta Comunale e operatori economici (a cui è stata invitata la Commissione di garanzia) per approfondire le tematiche relative al turismo congressuale alla presenza del dott. Francesco Conci, Direttore Esecutivo Fiera Milano Congressi Spa. La sbobinatura non rivista dell’incontro è stata resa disponibile sul sito del dibattito pubblico www.scegliecelle.it • Il 12 luglio 2011 nella biblioteca comunale, si è tenuta un’assemblea su richiesta di 107 cittadini, affinché “Punta dell’Olmo” chiarisse, “una volta per tutte i reali contorni dell’ “Ipotesi PUC”. Crediamo che una delucida- zione del genere non richieda l’elaborazione di nuovi dati e soprattutto che sia molto urgente fornirla, pena la credibilità del dibattito pubblico stesso. Speriamo di poter discutere di un’ “ipotesi PUC” i cui contorni non mutino dall’oggi al domani, e con soggetti che si dimostrino affidabili”. • Il 7 settembre 2011 presso la biblioteca di Celle si è tenuto l’incontro “Istituti per il Sostentamento Clero – Natura e scopi” • ll 28 ottobre 2011 presso il Centro associativo Mezzalunga di Celle si è tenuto un incontro promosso dal gruppo Facilit@zione dal titolo “Nuove colonie/visioni” in collaborazione con Città in transizione. I contatti diretti: • Sono state inviate alla Commissione di Garanzia più di 400 mail • Sono stati pubblicati 503 interventi sul web forum di www.sce- gliecelle.it (alle 13 del 18 novembre 2011) 3
  • 6. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI I laboratori progettuali I Laboratori progettuali si sono svolti in due giornate a distanza di una settimana, sabato 22 ottobre e sabato 29 ottobre, al pomeriggio. I momenti di approfon- dimento per gruppi sono stati preceduti da una sessione plenaria introduttiva, condotta – per conto della Commissione di garanzia – da Massimo Morisi, insieme ad alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale, volta ad illu- strare il contesto di lavoro e le principali dimensioni quantitative e qualitative dell’intervento. I due pomeriggi si sono conclusi con una sessione conclusiva di plenaria in cui i facilitatori dei tavoli hanno brevemente restituito i lavori dei diversi gruppi insieme alla Commissione di garanzia che ha messo in luce le principali correlazioni emerse fra i diversi temi ed evidenziato gli elementi più significativi. Complessivamente hanno partecipato ai Laboratori circa 140 persone1, suddi- vise per i seguenti argomenti: Sabato 22 ottobre (65 partecipanti registrati): 1. Un nuovo parco per Celle (moderatore Rosaria Tartarico) 1 I numeri sono indicativi 2. La qualità dell’architettura (moderatore Andrea Mariotto) perché oltre ai partecipanti 3. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Io- registrati si sono presentati spontaneamente alcuni landa Romano) cittadini in più. 4. Quale sviluppo economico per Celle? (moderatore Andrea Pillon) 4
  • 7. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE Sabato 29 ottobre (62 partecipanti registrati): 1. Qualità progettuale (moderatore Andrea Mariotto) 2. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Io- landa Romano) 3. Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico (moderatore Ro- saria Tartarico) 4. Quale sviluppo economico per Celle? (moderatore Andrea Pillon) Gli esiti dei laboratori Vengono qui di seguito riportati i resoconti sintetici dell’interazione che si è svi- luppata nei singoli gruppi di lavoro. È opportuno segnalare che, al termine dei lavori, le principali questioni trattate in ogni gruppo sono state condivise dal moderatore con i partecipanti. Laddove i gruppi hanno discusso di temi simili, come nel caso del laboratorio Beni e servizi pubblici e dello Sviluppo economico, gli esiti sono stati accorpati in un unico testo. Dove invece i gruppi hanno affrontato questioni diverse (Par- co, Qualità architettonica e Qualità progettuale) gli esiti sono stati riportati in testi differenti, in questa sequenza: • Quale sviluppo economico per Celle? • Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico • Un nuovo parco per Celle • La qualità dell’architettura • Qualità progettuale: parco e architettura Quale sviluppo economico per Celle? Moderatore: Andrea Pillon (22-10 e 29-10) - Assistente: Maria Pizzamiglio L’economia di Celle Ligure si basa essenzialmente sul turismo concentrato pre- valentemente nella stagione estiva. Altre attività, come quelle sportive, in parti- colare l’atletica (con il Meeting Internazionale), assicura una buona presenza di turisti ed atleti anche nei periodi di “spalla” garantendo così una certa destagio- nalizzazione dell’economia turistica (anche se a beneficiare di queste presenze sono un numero limitato di albergatori). La riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche viene pertanto considerata come un’occasione di sviluppo economico per l’intera cittadina che ha così l’opportunità, non solo di portare nuovi servizi turistici e di qualità sul proprio terri- torio, ma di ripensare il proprio sviluppo valorizzando e caratterizzando le proprie specificità (in primo luogo quelle legate alle attività sportive). I partecipanti ai tavoli di lavoro hanno più volte sottolineato che la riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche e gli interventi di interesse pubblico che saranno realizzati dovranno essere in grado di determinare delle importanti ricadute occupazionali per l’intera comunità locale, ed in particolare per le nuove le nuove generazioni. 5
  • 8. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Vocazione sportiva e naturalistica I cittadini riconoscono all’area delle ex colonie una vocazione sportiva e naturali- stica che va valorizzata e potenziata. Vi è un generale accordo dei partecipati ai tavoli di lavoro sulla necessità di potenziare una offerta turistica che sappia valorizzare le caratteristiche naturali, paesaggistiche e infrastrutturali del luogo al fine di intercettare una nuova e più diffusa domanda turistica legata allo sport e al tempo libero. Il turismo sportivo rappresenta una importante risorsa per attrarre un bacino potenziale di utenza attraverso l’offerta di strutture sportive di eccel- lenza che sappiano rispondere alle reali esigenze degli atleti e dei loro team. I cittadini propongono la realizzazione di un “centro sportivo di eccellenza” in grado di attrarre una “clientela” internazionale attenta al rispetto dell’ambiente e alla qualità dei luoghi (come quella nord europea). In particolare, gli interventi di interesse pubblico realizzabili grazie alle risorse generate dalla riqualificazione delle ex colonie (interventi di manutenzione degli impianti sportivi - pista di atleti- ca, palazzetto, campo da calcio e campetto a 5 – e quelli di nuova realizzazione di strutture per lo sport – piscina, pista da skateboard, parcheggi e viabilità di accesso all’area) potrebbero: • offrire nuovi servizi e opportunità in grado di allungare la stagionalità turi- stica con evidenti ricadute economiche ed occupazionali per il territorio; • caratterizzare l’offerta turistica valorizzando la vocazione naturalistica e sportiva dell’area; • offrire nuovi servizi ora assenti (ricettività di qualità, servizi legati al benes- sere e alla salute, fruibilità del territorio ecc). 6
  • 9. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE Secondo i partecipanti per valorizzare la vocazione sportiva dell’area è neces- sario, oltre a garantire le attuali manifestazioni sportive, avviare uno studio di tipo professionale che possa individuare: • la domanda in ambito sportivo che la Città di Celle è in grado di intercet- tare (a quali sport/attività sportive ci rivolgiamo: atletica, calcio, altri sport e/o manifestazioni); • i servizi e le attrezzature necessari a soddisfarla (di cosa hanno bisogno gli atleti che vogliamo attrarre? Quali servizi ed strutture sono necessarie per realizzare un centro sportivo di qualità); • la forma di gestione più appropriata per fare in modo che le strutture rea- lizzate possano essere un reale volano di sviluppo per il territorio. Per i partecipati ai tavoli di lavoro, solo al termine di questo studio sarà possibile prendere le necessarie decisioni. Un elemento specifico, ma molto sentito dal tavolo di lavoro, riguarda la neces- sità di intervenire in tempi rapidi nel ripristinare l’efficienza della pista di atletica leggera che versa attualmente in precarie condizioni tanto da compromettere l’organizzazione dei prossimi meeting. Per quanto riguarda la vocazione naturalistica dell’area i partecipanti al tavolo di lavoro concordano sui seguenti aspetti: • che gli edifici siano realizzati nel massimo rispetto dell’ambiente (architet- tura sostenibile e/o edifici passivi – su questo punto vi è già un impegno del proponente che prevede la realizzazione di edifici in “classe A+”, mentre va ancora indagata la possibilità di intervenire per rendere gli edifici passivi (poiché ha costi molto elevati); • che la qualità architettonica e gli interventi biosostenibili costituiscano un elemento di marketing territoriale in grado di attirare (soprattutto dai paesi del nord Europa) un turismo responsabile e di qualità; • che le Ex Colonie Bergamasche possano diventare un “nodo” di un per- corso pedonale/ciclabile che da Savona potrà condurre ad Arenzano; • che il parco possa rappresentare un’altra opportunità turistica per attività legate al loisir e al tempo libero. Gestione ordinaria degli spazi e delle attività Per quanto riguarda la gestione ordinaria degli spazi e delle attività legate alla riqualificazione delle ex colonie, il soggetto proponente è favorevole alla possi- bilità che sia un soggetto locale a gestire i lavori di manutenzione ordinaria e in particolare: la manutenzione e gestione del parco, degli edifici residenziali, della passeggiata ed eventualmente (se sarà realizzata) della piscina. Posizioni divergenti si registrano invece per la gestione delle attività ricettive: • alcuni sostengono che un albergo di qualità debba essere gestito da società specializzate (che potranno poi, attraverso specifici accordi, ri- volgersi a manodopera e professionisti locali); • altri invece sostengono che un gruppo locale potrebbe, dopo un periodo di transizione e formazione, essere in grado di gestire anche l’albergo (su questo punto il soggetto proponente, pur mostrandosi interessato alla 7
  • 10. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI proposta, rileva che la gestione della struttura non potrà essere affidata a “costo zero” ma che sarà necessario reperire le risorse finanziarie ad assicurare il funzionamento della struttura anche nel periodo transitorio e di formazione della stessa). La possibilità di realizzare un albergo di qualità (cinque stelle) è stata invece messa in discussione nel corso del secondo incontro. I partecipanti al tavolo concordano infatti sulla necessità di privilegiare la realizzazione di una foresteria dedicata agli atleti, considerata più funzionale al polo sportivo. Inoltre alcuni partecipanti hanno evidenziato che un albergo di qualità potrebbe non incon- trare le nuove esigenze di un turismo sempre più alla ricerca di strutture ricettive fortemente inserite nel paesaggio, che sappiano valorizzare le tradizioni locali e proporre servizi e prodotti legati al territorio. Altra proposta emersa nel secondo incontro che va ad incidere sul progetto di riqualificazione delle ex colonie riguarda la possibilità di realizzare una casa di riposo e servizi legati alla cura della persona e al benessere (servizi per la riabi- litazione, la fisioterapia ecc). La proposta è dettata soprattutto dalla necessità espressa dai partecipanti di individuare funzioni ed attività in grado di creare posti di lavoro duraturi per la collettività cellese. Inoltre, i partecipanti concordano, che per rendere la riqualificazione delle ex colonie una opportunità duratura di sviluppo per il territorio, sia necessario diver- sificare le attività e i servizi che saranno offerti. Questo consentirebbe di limitare i rischi in quanto si offrirebbero servizi che si rivolgono a mercati differenziati (“se dovessimo fallire nell’individuare un’iniziativa ci sarebbero le altre a sostenere l’intero intervento”). Inoltre, i due tavoli concordano che gli interventi sull’area (sia gli interventi privati che quelli di interesse pubblico) debbano essere progettati al fine di realizzare un polo innovativo attento alla sostenibilità ambientale (progettazione attenta al risparmio energetico, all’utilizzo di energia rinnovabile e all’architettura biososte- nibile), inserito nel contesto territoriale (valorizzazione dei prodotti agro-alimen- tari, recupero dei mestieri locali, ricorso alla filiera corta ecc.) e paesaggistico (recupero del rapporto con il mare e l’entroterra). Emerge infine, nel corso del secondo incontro, anche una domanda di maggio- re presenza residenziale sul territorio di Celle e la sollecitazione a favorire l’offerta di abitazioni a prezzi calmierati (edilizia convenzionata) proprio per stimolare la residenzialità. Da questo punto di vista si registra la posizione di un partecipante che si dichia- ra contrario alla realizzazione nelle ex Colonie Bergamasche di nuova residenza (“siamo pieni di seconde case non è necessario costruirne altre”) e propone di non avviare alcuna variante PUC per fare in modo che venga rispettata l’attuale destinazione ricettiva dell’area. Gestione e promozione dello sviluppo dell’intera area Nel corso del secondo incontro alcuni partecipanti hanno proposto che lo svi- luppo, la promozione e la gestione dell’intera area veda la partecipazione degli attori economici e sociali del territorio attraverso l’attivazione di uno specifico gruppo di lavoro che sappia coinvolgere le migliori risorse umane e professionali presenti sul territorio. 8
  • 11. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE I partecipanti si trovano d’accordo nell’affermare che lo sviluppo dell’area, e più in generale del turismo locale, debba essere il frutto di un’azione di promozione e comunicazione coordinata che sappia coinvolgere le diverse realtà economi- che, culturali e sociali presenti nel territorio (“non è più il singolo albergo che fa promozione per se stesso ma ci deve essere un’azione comune”). Parcheggi Il tema dei parcheggi, anche se approfondito in un altro tavolo di lavoro, è stato oggetto di interesse da parte di alcuni partecipanti. Su questo tema si registrano però diverse posizioni: • secondo alcuni partecipanti i parcheggi all’interno del comune sono troppo pochi ed è quindi necessario realizzarne di nuovi; • per altri, è necessario invece adottare nuove forme di mobilità riducendo l’uso dell’automobile. Trasparenza sull’indice di conversione Si richiede quale disponibilità economica esista per gli interventi di interesse pubblico (viabilità, parcheggi, impianti sportivi, piscina ecc). Le risorse vengono quantificate dall’investitore in circa 15 milioni di euro cioè circa 2.000 euro di opere pubbliche per ogni mq di residenza costruita (ipotesi realistica nel caso che si preveda un 40% dei volumi a destinazione residenziale sul totale delle volumetrie realizzate). I partecipanti al secondo tavolo di lavoro chiedono che venga illustrato il metodo con il quale è stato costruito questo indice di conver- sione (su questo punto il responsabile del dibattito pubblico – prof. Massimo Morisi – si è impegnato a rendere pubblico il metodo di calcolo utilizzato dal proponente e di farlo verificare da un soggetto terzo). Inoltre i partecipanti concordano sulla necessità di valutare attentamente se gli interventi di interesse pubblico in discussione (viabilità, parcheggi, impianti sportivi, piscina ecc) portino dei benefici esclusivamente alla collettività o se non abbiano anche delle ricadute positive per il soggetto privato. In quest’ultimo caso, secondo i partecipanti, anche il soggetto privato dovrebbe concorrere finanziariamente alla loro realizzazione e gestione. Infine, in entrambi i tavoli si registra una sostanziale condivisione del modello che prevede la realizzazione di opere di interesse pubblico in cambio di volume- trie residenziali e più interlocutori, pur non entrando nel merito delle percentuali di edilizia residenziale da concedere al soggetto privato (“non siamo qui per sta- bilire il numero degli alloggi ma per capire cosa serve per lo sviluppo economico di Celle”), si esprimono favorevolmente per la realizzazione dell’intero intervento (opere pubbliche e private). Sicurezza e legalità I partecipanti in entrambi i laboratori si mostrano infine preoccupati che la re- alizzazione dei lavori possa attirare sul territorio imprese legate alla criminalità organizzata. Su questo punto il soggetto proponente rassicura i partecipanti che i lavori saranno eseguiti da imprese locali che lavorano sul territorio da molti anni e che comunque sarà siglato un protocollo di legalità. 9
  • 12. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Celle come città: servizi e funzioni di interesse pubblico Moderatori: Iolanda Romano (22-10 e 29-10), Rosaria Tartarico (29-10) Assistenti: Irene Garbato, Alessio Durante Il laboratorio ha cercato di mettere a fuoco possibili scenari condivisi sui futuri servizi di pubblico interesse che potrebbero realizzarsi in funzione delle risorse generate dall’intervento di riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche. I partecipanti si sono trovati d’accordo nel richiedere all’Amministrazione di chia- rire i criteri per la conversione compensativa tra i permessi per realizzare edilizia residenziale all’interno delle colonie e le risorse finanziarie da destinare ai servizi ed altre opere di pubblico interesse. Un cittadino ha proposto che sia un sog- getto terzo, indipendente dagli interessi dell’Amministrazione e dell’investitore, a stabilire questo indice di conversione. Polo turistico sportivo-riabilitativo I partecipanti in entrambe le occasioni hanno riconosciuto e messo in risalto la vocazione turistico sportiva dell’area delle Ex Colonie Bergamasche che deve confrontarsi con ciò che già esiste in prossimità: l’area sportiva Natta, su cui si sono concentrati gli investimenti comunali degli anni passati in alcun strut- ture ritenute strategiche per la città. Questi due ambiti in uno scenario futuro condiviso dovrebbero costituire un polo sportivo-ricettivo, che alle strutture alberghiere e residenziali associ interventi di potenziamento e recupero del- le strutture esistenti della Natta (Palasport, campo da calcio, pista d’atletica e campo da calcetto). I partecipanti concordano sul fatto che la realizzazione di un polo sportivo possa da un lato rispondere alle esigenze degli abitanti di Celle di servizi sportivi, adeguando le strutture e migliorando le attrezzature di servizio nell’area sportiva, che oggi versano in uno stato di forte degrado; dall’altro lato questo intervento potrà permettere di costruire un’offerta turistica diversificata tale da rilanciare un tipo di flusso turistico legato a manifestazioni sportive, con- tribuendo a destagionalizzare le presenze turistiche a Celle. Un’altra funzione che ha suscitato l’interesse dei partecipanti ed è facilmente integrabile con il polo sportivo è la possibilità di realizzare un centro di riabilitazione (in particolare per sportivi), che riuscirebbe a integrare le funzioni ricettive con quelle sporti- ve, includendo anche la realizzazione di una piscina coperta, servizio che at- tualmente non è presente sul territorio comunale di Celle. L’argomento è stato ulteriormente approfondito arrivando ad immaginare la possibilità di insediare nell’area un centro medico (privato ma convenzionato con i servizi sanitari) che potrebbe sostenere finanziariamente la realizzazione e gestione della piscina, mantenendo l’accesso pubblico per i residenti attraverso accordi specifici. Dal tavolo è emersa la necessità di studiare un sistema di gestione dell’intero complesso sportivo al fine di garantirne la piena fruibilità nel futuro. Alcuni cit- tadini hanno proposto l’elaborazione di un piano industriale che consideri in modo integrato ristrutturazione, manutenzione e gestione, ritenendo interessan- te esplorare forme di condivisione delle strutture con Varazze. È inoltre perve- nuta la richiesta specifica di poter dislocare gli spogliatoi, ora ospitati dai bassi edifici posti a nord del campo, sotto le tribune. In questo modo si potrebbero destinare gli attuali locali a favore di attività culturali (come per esempio la ban- 10
  • 13. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE da musicale, che come sostenuto da un cittadino occupa adesso uno spazio inadeguato per le prove). Un altro elemento emerso dalla discussione riguarda l’esigenza manifestata dai rappresentanti dell’associazione calcistica di recupe- rare il campo Ravezza, che si trova vicino al centro in uno stato di degrado del manto. Infatti le dimensioni ridotte del campo da calcetto presente nella zona Natta (calcio a 5) non consentono di completare il ciclo delle squadre giovanili, mentre il campo Ravezza supplisce alle esigenze dimensionali per il calcio a 9. Funzioni culturali integrate a quelle sportive Un rappresentante di un’associazione culturale locale ha condiviso con i par- tecipanti del tavolo la proposta di realizzare un polo di produzione e intratteni- mento destinato ad attività culturali, recuperando alcuni dei volumi esistenti delle Ex Colonie Bergamasche, collocati a monte, in prossimità dell’area sportiva. L’obiettivo di questa alternativa destinazione d’uso è di elaborare un’offerta di spazi per la produzione e la fruizione di cultura (spazi di prova e produzione ci- nematografica e teatrale), per l’aggregazione e la performance (cinema, teatro, discoteca) che possano soddisfare le esigenze di una parte di abitanti, in par- ticolare giovani, ed allo stesso tempo intercettare un più ampio bacino di utenti a livello regionale, costituendo un vero e proprio polo culturale. I partecipanti si sono trovati d’accordo sul progettare un’ulteriore proposta per una funzione culturale, ma la maggior parte ha messo in discussione la fattibilità economica della proposta, che se realizzata a quella scala assorbirebbe la gran parte delle risorse generate dalla riqualificazione delle Ex Colonie. Si è quindi esplorata la possibilità di integrare la funzione culturale con quella sportiva, cercando la pos- sibilità di attivare spazi dedicati alla produzione e fruizione di cultura nell’ambito, anche economico, dell’intervento nell’area sportiva. 11
  • 14. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Durante la seconda giornata dei laboratori è riemersa sotto un’altra forma l’esi- genza di individuare uno spazio per organizzare eventi culturali ad alta frequen- tazione, come concerti e festival. Il gruppo ha accolto la proposta di un rappre- sentante di un’associazione culturale per la ristrutturazione dell’attuale palasport allo scopo di renderlo adatto ad accogliere eventi musicali per un migliaio di fruitori. Questa ipotesi progettuale consentirebbe di ampliare le possibilità d’uso di una struttura che è già in previsione di ristrutturare, consentendo di ospitare eventi di una certa importanza (anche associabili a manifestazioni sportive) che potrebbero contribuire a realizzare in quest’area una centralità ed a migliorare l’offerta turistica locale anche in bassa stagione. Tra le questioni progettuali legate a questa ipotesi di rifunzionalizzazione viene segnalata quella dell’adeguamento acustico della struttura e quella della pre- servazione del pavimento di pregio in parquet. I partecipanti interagendo con i progettisti e i tecnici del Comune hanno esplorato due possibilità che si riten- gono entrambe percorribili: • adeguamento acustico e sistema di rivestimento scomponibile a prote- zione della pavimentazione del Palasport; • impiego dello spazio a piano terra della struttura, attualmente inutilizzato, con la previsione di un ampliamento coperto sfruttando una superficie di rispetto oggi vuota. Accessibilità dell’area: parcheggi e viabilità I partecipanti concordano nell’affermare che qualunque tipo di intervento sul- le Ex Colonie e nell’area sportiva dovrà accompagnarsi a un progetto di mi- glioramento dell’accessibilità dell’area sia carrabile a monte che pedonale da mare. Viene richiesta dai partecipanti una particolare attenzione per garantire l’accessibilità ai diversamente abili ed alle famiglie con bambini piccoli cercando la soluzione con il minor impatto ambientale possibile per le aree destinate a parcheggi a raso. Nel corso della discussione sono state esaminate diverse ipotesi per ridurre il consumo di suolo per realizzare parcheggi a raso, tenendo presente il vincolo che obbliga le strutture ricettive a prevedere un posto auto per ogni camera: • servizio comunale di navetta elettrica per il collegamento del centro di Celle con l’area sportiva; • parcheggio strutturato su due piani (come per quello del centro Mez- zalunga) per raddoppiare i posti auto disponibili a parità di occupazione di suolo; • realizzare un parcheggio interrato al di sotto del campo da calcio, rialzando quest’ultimo, questa ipotesi sicuramente onerosa ha però il vantaggio di presentare una superficie di base piana; • proposta per un people mover, un “sistema di trasporto pubblico a fune” che si ispira a un progetto realizzato a Venezia. Si tratta di un siste- ma automatico con vagoncini gommati trainati a fune su rotaie. Questo mezzo di trasporto consentirebbe il collegamento tra un parcheggio di interscambio proposto tra i due tornanti dell’accesso all’autostrada (Val- letta del Rio Natta) con l’area sia delle ex-colonie Milanesi che con quella delle Bergamasche. L’obiettivo di quest’opera è un forte alleggerimento 12
  • 15. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE del traffico veicolare a fronte di un costo di gestione in parte supportato dagli utenti. Il proponente inoltre sottolinea che la realizzazione avrebbe un notevole effetto di richiamo per le aree soggette a riqualificazione. Le obiezioni avanzate dai tecnici sono relative al costo, all’accettazione da parte dei futuri utenti, alle normative da rispettare, alla proprietà del ter- reno che ospiterebbe il parcheggio e alle caratteristiche idrogeologiche dell’area di parcheggio. In questa sede si è esplicitata l’ipotesi progettuale perseguita da Punta dell’Ol- mo spa, che prevede di accedere all’area da via Natta tramite il raddoppio del ponte sull’autostrada, il miglioramento dell’accesso in prossimità del casello autostradale e la risistemazione del parcheggio dell’area Natta. Alcuni cittadini hanno espresso la richiesta di prendere in considerazione soluzioni alternative all’accesso da via Natta, per ovviare al previsto aumento di traffico veicolare che interesserà quell’area residenziale. Una proposta prevede l’accesso all’area tramite una nuova strada che colle- ghi il primo tornante dell’ingresso autostradale con l’area dell’impianto sportivo. La proposta è stata valutata dai tecnici presenti ma considerata attuabile con notevoli costi e difficoltà strutturali, in quanto è fattibile solo a condizione che si realizzino due tornanti che riducano la pendenza. Inoltre sono stati evidenziati, nella zona interessata dal nuovo tratto stradale, ostacoli dal punto di vista idro- geologico vincolo paesaggistico che gravita sull’area interessata. Una seconda proposta prevede l’accesso diretto all’area tramite una “strada di cornice” che si innesta sull’Aurelia in prossimità della vecchia stazione ferroviaria e che potrebbe servire anche le altre colonie. In questo caso la criticità maggiore sarebbe costituita dalla forte pendenza del tracciato e dalle diverse proprietà delle aree che tale strada dovrebbe attraversare (Cottolengo, Colonie milanesi). Pista di skate e pantrek La richiesta di realizzare uno skate park è stata promossa da una fascia di giovani residenti a Celle che non riescono a individuare in città un’area com- patibile con le loro attività sportive, considerate troppo rumorose e pericolose per l’ambito urbano. L’ipotesi progettuale esplorata durante i gruppi di lavoro ha precisato questa richiesta distinguendola in due diverse esigenze: da una parte la richiesta dei giovani partecipanti interessati ad una pista di skate più “urbana” in legno o cemento e dall’altra quella di un altro gruppo di giovani ciclisti, inte- ressati ad un percorso più naturale, in dune di terra, adatta per il pantrek (che si pratica con le biciclette BMX). Dalla discussione tra i partecipanti è emersa una proposta, considerata po- sitivamente dai progettisti della Società Punta dell’Olmo spa, che prevede di inserire la pista più urbana in un’area limitrofa agli impianti sportivi ma ben col- legata con il parco delle Ex Colonie, mantenendo il duplice accesso dal parco e dalla Natta; mentre per la pista di pantrek per il bike cross si prevede di veri- ficare la possibilità di integrare le dune in terra all’interno del Parco. La pista di skateboard troverebbe in questa zona una collocazione ideale in quanto l’area in questione è già compromessa dal punto di vista ambientale e, vista la sua lontananza dalle abitazioni, permetterebbe una sensibile riduzione dell’impatto acustico. Inoltre i progettisti ritengono che la stessa non comprometterebbe il paesaggio perché verrebbe interrata. 13
  • 16. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Per questo tipo di intervento, che vorrebbe avere un respiro sovra locale ed è stato stimato intorno ai 250-300 mila euro, il tavolo di lavoro ha proposto un modello gestionale che coinvolga le associazioni sportive d’ambito, trovando una sostenibilità finanziaria nell’organizzazione di gare sportive periodiche ed altre manifestazioni a pagamento, che consentano di mantenere gratuito l’ac- cesso alle strutture. Gestione e manutenzione dei servizi Un gruppo di cittadini ha discusso con i partecipanti della proposta di pianifi- care un modello gestionale di tipo cooperativo per amministrare il nuovo sistema turistico-sportivo che si verrà a creare. I proponenti hanno sottolineato la necessità di non affidare questo tipo di ruolo al privato o all’Amministrazione, ma di trovare la forma giuridica più adatta per porre la gestione sotto il controllo di cittadini consorziati, che durante i lavori di esecuzione dell’opera avrebbero il tempo per strutturarsi in un gruppo organizzato ed assumere le competenze necessarie per governare le attività di gestione. Per quanto riguarda il tema della manutenzione delle strutture aperte al pub- blico di nuova realizzazione, come potrebbe essere la piscina, i partecipanti concordano sul fatto che si debba trovare il giusto equilibrio tra i costi dell’in- vestimento e quelli di manutenzione e gestione del nuovo complesso, che non devono ricadere sulla comunità ma dovranno essere oggetto di attenta valutazione nelle scelte costruttive e tecnologiche, che dovranno essere im- prontate alla sostenibilità, al risparmio energetico, alla modularità per realiz- zare strutture flessibili funzionalmente, che consentano una piena fruizione anche nel lungo termine. 14
  • 17. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE Edilizia abitativa a prezzi accessibili Il tema dell’edilizia convenzionata è emerso fin da subito nella discussione del primo gruppo, che ha delineato opinioni differenti tra i partecipanti, rendendo necessario un intervento chiarificatore del Sindaco, in merito alla posizione as- sunta dall’Amministrazione rispetto a questo argomento. Alcuni partecipanti in apertura dei lavori del laboratorio hanno espresso un forte interesse per il bene pubblico rappresentato dall’edilizia residenziale disponibile a prezzi accessibili. A questo proposito è stata ridiscussa la proposta emersa durante il dibattito pubblico che prevedeva di realizzare insieme a una quota di edilizia libera anche una parte di edilizia convenzionata, disponibile a prezzi mol- to inferiori rispetto a quelli di mercato ma inquadrata da una serie di vincoli che ne avrebbero ostacolato la messa a reddito o la vendita. L’intervento del Sin- daco Zunino ha meglio distinto le tre tipologie di edilizia previste dalle normative (agevolata, convenzionata e sociale), motivando la scelta dell’Amministrazione di abbandonare la strada dell’edilizia convenzionata. La causa addotta dal Sin- daco riguarda, da un lato lo scarso interesse suscitato dalla poposta (ha citato a proposito i risultati di un questionario inviato a tutte le famiglie giovani), dall’al- tro la convinzione che la reale emergenza abitativa che coinvolge gli abitanti di Celle riguarda una popolazione che si trova in condizioni di indigenza e che non è in grado di far fronte neppure al costo limitato di 2500 Euro a mq. offerto dall’edilizia convenzionata. Di conseguenza il Sindaco e l’Amministrazione han- no giudicato più adatta la scelta di un’edilizia sociale (social housing), vale a dire case in affitto a costi molto contenuti. Questa opzione è realizzabile in ragione della legge regionale n. 38, che prevede che all’insediamento di edilizia libera che potrebbe essere realizzata nelle ex colonie, corrisponda la realizzazione di una percentuale di un 20% di edilizia sociale, che resterebbe di proprietà del Comune a cui spetta il compito di affidare, con delibera di giunta, gli alloggi a chi ne abbia reale necessità. Altre proposte Un cittadino ha proposto al gruppo di lavoro l’idea di realizzare in concomitanza con la riqualificazione delle Ex Colonie, un intervento di cablaggio con fibra ottica che consenta l’accesso a internet con banda larga l’intero territorio co- munale, quale servizio di pubblico interesse per gli abitanti di Celle. 15
  • 18. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Un nuovo parco per Celle Moderatore: Rosaria Tartarico (22-10) Assistente: Francesco De Giorgi Il laboratorio progettuale in questione ha trattato il tema del parco annesso alle ex colonie bergamasche di Celle Ligure, area di circa 3,5 ettari di superficie che si estende alle spalle del complesso architettonico e che, attualmente, è di proprietà privata con un vincolo paesistico solo sul verde da parte della Soprintendenza; il tema non sembra aver suscitato particolare dibattito durante le indagini e le fasi di ascolto, quindi il laboratorio si è prefisso di far emergere proposte concrete da parte dei partecipanti alla discussione. Tra i partecipanti sono presenti anche rappresentanti della proprietà Punta dell’Olmo spa, tecnici comunali e un rappresentante Lipu, questi hanno potuto fornire un apporto più tecnico e specifico alla discussione. Dalla discussione sono emersi principalmente tre temi: La fruibilità del parco Il gruppo ritiene che la fruibilità del parco sia da garantire su tre diversi livelli: • un “nocciolo” centrale naturalistico che comprende l’area dello stagno didattico, una zona umida presente all’interno del parco e situata nei pressi degli ex campetti da calcio dei bambini; uno dei tecnici presenti, il dott. Werner, ne descrive le caratteristiche principali, ricordando che la profondità è variabile tra i 5 e i 90cm circa e che un piccolo rio finale garantisce il ricambio idrico verso il mare, con un passaggio sotto l’Aure- lia. La proposta della Lipu è quella di recintare la zona per preservare la 16
  • 19. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE fauna e la flora presenti, ma senza impedirne l’accesso specialmente per le attività didattiche delle scolaresche, essendo la superficie dello stagno una delle più ampie attualmente in Italia. • una zona paesaggistica intermedia, che circondi la prima e svolga la funzione di “cuscinetto” onde evitare un impatto eccessivamente diretto con l’esterno, essendo però contemporaneamente introduttiva alla zona didattica (sono infatti presenti una zona di macchia mediterranea nonché un lecceto di discreta importanza che andrebbero rese fruibili); • una terza fascia, più esterna, relativa agli accessi e ai collegamenti con l’esterno nonché al confine del parco, fascia che i cittadini ritengono di massima importanza in quanto “biglietto da visita” per chi si avvicina all’area verde, in particolare in prossimità delle strutture sportive attual- mente non particolarmente curate. L’idea su cui tutti i partecipanti concordano è quella di un progetto ben studiato e disegnato, che dovrebbe essere affidato ad architetti e paesaggisti, per evita- re che il costruito “si allarghi” e il rischio di compromettere la colorita e rara fauna che si è venuta a creare nel tempo, dando una valorizzazione totale all’ampio complesso verde. L’accessibilità del parco Secondo tema emerso con convinzione dal gruppo è quello dell’accessibilità al parco, oggi non facile ed immediata, che andrebbe migliorata tramite il riutilizzo delle gallerie esistenti che portano all’area a partire dall’Aurelia (una delle quali, già riaperta, ha riscosso l’approvazione della cittadinanza che l’ha provata) con la possibilità di accedere in più punti ubicati sul perimetro Sud del parco; un potenziamento dei mezzi pubblici sarebbe poi auspicabile, specialmente per il raggiungimento dell’area per chi arriva dai comuni limitrofi (l’area è in realtà per- cepita “lontana” anche da alcuni dei partecipanti al tavolo, seppur residenti nel comune di Celle Ligure). L’accesso da Varazze sembra rimanere l’unico punto irrisolto, in quanto non è ancora chiaro il procedimento necessario alla cessione della sua porzione di territorio del parco. Lo studio dei percorsi interni al parco è anche oggetto di riflessione da parte dei cit- tadini, i quali propongono all’unisono un intervento minimale (se non addirittura nul- lo) che non vada ad interferire con le biodiversità sviluppatesi all’interno dell’area. Un ulteriore collegamento, che potrebbe essere trattato come ulteriore punto della fruibilità descritta sopra, è infine quello relativo alle altre aree verdi, anche esterne al comune di Celle, una rete di percorsi che dovrebbe portare alla con- nessione tra parchi con la creazione di un sistema di verde policentrico. La gestione del parco Terzo ed ultimo tema trattato è quello della gestione del parco verde, che i partecipanti vedono come mista, organizzata su più livelli, data la complessità dell’organismo. Viene ipotizzata una struttura ricettiva sostenibile, a gestione destagionalizzata, con la possibilità di presa in carico da parte di una coopera- tiva, che possa offrire anche occasioni di lavoro per i giovani. Su questo punto tuttavia molti però non concordano, proponendo comunque la presenza di un privato all’interno dell’organizzazione complessiva. 17
  • 20. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Nel ragionamento economico, si ipotizza infatti di trovare qualcosa che possa “mantenere il parco”, senza dover pesare interamente sulle spese condomi- niali dei residenti, cercando una compatibilità tra aree attrezzate (per quanto minimali) e naturali, occupanti aree a differente livello di fruibilità, all’interno di quella valorizzazione complessiva che sia la miglior presentazione all’ingresso del parco e delle sue strutture, riducendo piuttosto le quantità di interventi a favore della loro qualità. In sintesi, ai partecipanti viene quindi richiesto, alla fine dell’incontro, di provare ad elencare quello che si vorrebbe all’interno del parco oltre a quello che invece non dovrebbe assolutamente essere presente; le risposte si sono articolate nella maniera che segue: • inserire il meno possibile, in maniera naturalistica; • ampliare lo stagno, recintandolo ma lasciandolo fruibile; • pensare ai collegamenti con Varazze, anche tramite il parco di confine; • rendere il parco meno “urbano” possibile, senza zone asfaltate per il parcheggio (da destinare piuttosto alle aree sportive, altrimenti inacces- sibile); • non creare strutture di difficile gestione futura (con il rischio del loro ab- bandono) ma concentrarsi su edifici sostenibili a basso consumo e alto rendimento energetico; • ipotizzare un modello di tipo cooperativo per la direzione del parco ma una base privata per la gestione; • progettare il paesaggio in maniera attenta tramite esperti del settore; • limitare la crescita di alcune specie rispetto ad altre. 18
  • 21. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE La qualità dell’architettura Moderatore: Andrea Mariotto (22-10) Assistente: Alessio Durante I cittadini partecipanti al tavolo hanno concordato su un concetto molto fluido di qualità architettonica, riassumibile in un rapporto più compatibile con ciò che circonda l’opera: l’ambiente, il paesaggio e la società. Il tavolo ritiene che i cri- teri per realizzare la qualità architettonica siano una maggiore cura nella scelta dei materiali e un’attenzione particolare alla funzionalità delle strutture (“perché queste abbiano una vita più lunga”). Uno dei progettisti di Punta dell’Olmo spa, citando Renzo Piano, propone che l’architettura del nuovo secolo parta da una maggiore consapevolezza della fragilità del mondo in cui abitiamo e pertanto of- fre un’interpretazione della qualità architettonica che passa attraverso una serie di attenzioni verso il contesto: l’ambiente in senso lato, la vegetazione, le infra- strutture, i servizi e il paesaggio. Vengono riconosciute delle difficoltà a ridurre il tema della qualità architettonica ad una formula precisa, inoltre alcuni parteci- panti trovano complicato esprimersi su quest’ambito senza prima conoscere la destinazione d’uso finale dell’area. I vincoli dell’intervento edilizio Dalla discussione, grazie all’intervento dei tecnici presenti al tavolo, sono emersi i vincoli a cui sarà assoggettato l’intervento, indipendentemente dalle sue fun- zioni d’uso finali (alberghiera, ricettiva o entrambe): • Le volumetrie, che dovranno ricalcare quelle degli edifici preesistenti, sono pari a circa 60.000 metri cubi di edifici, con altezza variabile tra i 12 e i 24 m e lunghezza anche fino a 70 metri. 19
  • 22. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI • È stata illustrata una pianta dell’area dalla quale si evince che i nuovi edi- fici, all’attuale stato di progettazione, comporteranno, a parità di volume, un minor consumo di suolo rispetto agli edifici esistenti. • La vegetazione è in gran parte vincolata dalla sovrintendenza. Questo aspetto, unito alla volontà di ridurre il consumo di suolo, determinerebbe l’impossibilità di frazionare i volumi, portando a preferire nuovi edifici che ricalchino le forme degli attuali. • L’intervento dovrà rispettare gli standard urbanistici e di fruibilità obbliga- tori, come i parcheggi a raso e le vie di accesso. Il progettista di Punta dell’Olmo evidenzia l’attenzione che sarà dedicata alla riduzione dell’impatto ambientale: i parcheggi a raso saranno edificati nella zona di crinale, e dotati di una griglia dentro la quale crescerà l’erba. Saranno posti in un area al momento alberata ma si rispetterà il criterio per cui a ogni albero abbattuto corrisponderà una nuova piantumazione. Inoltre vengono ricordate le normative urbanistiche comunali e nazionali. Riguardo alle aspettative di mercato, si è concordato che il mantenimento dell’affaccio sul mare delle future strutture sarà un elemento fondamentale, qua- lunque sarà la destinazione d’uso decisa per l’area. Tradizione e innovazione Durante la discussione, anche grazie al supporto di immagini esemplificative, sono emersi due diversi approcci alla progettazione degli edifici: uno più con- servativo, con l’obiettivo di reinterpretare l’architettura ligure e uno più di rottura, finalizzato a fare delle ex-colonie Bergamasche un intervento “caratterizzante, emblematico, e di richiamo” per Celle. L’intervento a cui i progettisti di Punta dell’Olmo spa stanno pensando si prefigge l’obiettivo di reinterpretare la tradizio- ne architettonica ligure. Con l’aiuto di immagini, il progettista ha introdotto alcuni stimoli alla riflessione proponendo una visione in cui lo scorcio del centro di Cel- le, così come visibile dal mare, rappresenterebbe la tradizione ligure: “strutture compatte, prive di elementi aggettanti”. A suo parere sono proprio gli elementi aggettanti (le balconate degli edifici) costruiti nel secondo dopoguerra a rappre- sentare un elemento di rottura col paesaggio ligure, visivamente molto impat- tante. Su questo punto, trattato con il supporto di immagini, tutti partecipanti al tavolo hanno concordato. Il progettista sottolinea che l’intervento mirerebbe a una interpretazione della tradizione, non a una sua copia, inserendo anche degli elementi di alleggerimento (“aprire dello spazio, delle prospettive, provare a smontare un po’ i volumi”). Di parere diametralmente opposto alcuni parteci- panti che colgono invece nei nuovi edifici un’occasione per rilanciare l’immagine di Celle ammiccando alla modernità (“gli edifici del centro di Celle rispondevano a delle esigenze di altri tempi. Oggi abbiamo criteri ed esigenze nuovi e si può provare a fare altro”). Una cittadina cita il caso del Museo Guggenheim di Bilbao che grazie alle sue forme ardite ha aumentato l’attrattività della città. Tutti partecipanti concordano nell’affermare che i nuovi edifici dovranno potersi inserire armoniosamente nel territorio, interpretando lo spirito del luogo (“non una modernità fine a sé stessa, ma che dialoghi con il territorio”). Una cittadina chiede che siano pubblicati sul sito SceglieCelle.it i progetti definitivi, per poter proseguire la strada di trasparenza intrapresa dal dibattito pubblico. 20
  • 23. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE Qualità progettuale: parco e architettura Moderatore: Andrea Mariotto (29-10) Assistente: Francesco De Giorgi Durante la seconda giornata di laboratori, il tavolo riguardante le tematiche più progettuali e paesaggistiche ha trattato il tema del parco congiuntamente a quello della qualità architettonica degli edifici, con la volontà di suscitare nei partecipanti non solo una riflessione sulle soluzioni di gestione e trattamento dell’ampia area verde esistente, ma anche di rapporti e aspetti qualitativi delle nuove architetture che dovrebbero andare ad insediarsi al suo interno (a seguito della demolizione e ricostruzione dei corpi di fabbrica delle Ex Colonie Bergamasche). Il significato della trasformazione Le principali questioni che i partecipanti si sono posti sin dall’inizio della discus- sione, relativamente al tema da trattare, hanno riguardato una condivisa incer- tezza sullo stesso termine di “trasformazione” che pende sul futuro dell’area. Il gruppo si è interrogato su che cosa si intenda, nel 2011, per qualità architetto- nica ed edilizia del progetto, riflettendo sulla tipologia vernacolare e sul fatto che piuttosto che la tipologia edilizia sia oggi importante pensare alla viabilità interna del parco che, seppur legata alla nuova accessibilità e fruibilità dell’intera area, si vorrebbe mantenere il più possibile uguale a quella esistente. A seguito quindi di un primo intervento della rappresentante della Soprintendenza circa il metodo corretto per agire sul territorio, si è raggiunta nel corso della discus- sione l’idea di concentrarsi soprattutto sull’inserimento degli edifici nel verde, senza quindi lasciare il segno ma piuttosto lasciando che l’architettura “scompaia” nella natura circostante, preservando quindi l’assetto vegetativo (e al massimo lavorando sull’eliminazione delle specie malate tramite reintegrazioni e sostituzioni): quella che sembra essenziale è infatti una mitigazione delle strutture architettoniche riducendo l’impatto visivo piuttosto che una loro nuova e troppo visibile “messa in scena”. La ricostruzione attenta all’ambiente La scelta vincente, nel confronto tra restauro e ricostruzione, sembra essere per tutti la seconda opzione (a fronte anche delle analisi statiche che qualificano i vecchi corpi di fabbrica come strutturalmente inagibili), lasciando maggior libertà al progettista di creare qualcosa di nuovo e votato al futuro, con la richiesta di diminuire l’attuale impatto volumetrico delle strutture esistenti, rinunciando inol- tre alla scelta architettonica di elementi aggettanti (tipici di un’architettura ligure ottocentesca) che non sembrano riscontrare il gradimento dei cittadini presenti al tavolo. Per rispondere a tale richiesta, però, sarebbe necessario distribuire gli edifici sull’area per renderli meno visibili, ma questo andrebbe incontro ad un nuovo e più ampio consumo del suolo; la soluzione si avvicinerebbe quindi più facilmente all’introduzione di moderni tagli e aperture a tutta altezza degli edifici che consentirebbero nuove e libere prospettive visuali tanto dal mare verso la montagna e il parco che viceversa. I nuovi interventi dovrebbero quindi, secondo tutti i cittadini partecipanti, essere il tentativo ben studiato di un inserimento contemporaneo, scaturito non dal ce- mento ma dalla vegetazione (che ne diverrebbe elemento generatore) con co- erenza e spirito innovativo nati da uno studio qualitativo del luogo; non ultima è 21
  • 24. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI infatti anche la proposta di recuperare elementi esistenti quali l’acquedotto e le gallerie di collegamento con l’Aurelia, sempre con la clausola di tenere costan- temente viva l’attenzione, in fase progettuale, verso le eventuali incompatibilità e i malfunzionamenti delle strutture più datate. Non si registra ampia condivisione invece sull’eventualità di un recupero delle stesse strutture architettoniche, edifici legati ad una memoria storica del comu- ne di Celle (viene ricordato anche il loro triste utilizzo come centro di smista- mento per i deportati verso i campi di concentramento durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale) che però non sembrano suscitare particolare “nostalgia” nel gruppo di partecipanti: molti, infatti, ne hanno un ricordo negati- vo, tanto esteticamente quanto a livello di memoria di un’infanzia legata ad una tipologia educativa d’altri tempi. A chi ipotizza il mantenimento anche solo di uno degli edifici per legare il suo utilizzo al parco, viene inoltre ricordato che non è prevista la destinazione di fabbricati ad uso pubblico. Il verde del parco e i collegamenti Tema che emerge un po’ più tardi all’interno della discussione ma che, in realtà, è a detta di tutti quello principale risulta infine la questione del verde pubblico, che riprende il confronto relativo all’inserimento dei nuovi edifici secondo una strategia di mediazione tra architettura e natura e che sposta l’attenzione nuo- vamente verso il parco e non solo sugli edifici. Si richiede un intervento di “mi- metizzazione” sia per posizionamento dei parcheggi a raso, da disporre in zone di scarsa visibilità dal mare e dalla strada (data la non facile opzione di realizzarli interrati) sia per i percorsi interni al parco stesso, i quali andrebbero curati per diventare meglio visibili e accessibili, ma senza interventi eccessivamente inva- sivi quali staccionate, muretti o pavimentazioni “poco naturali”. La loro attrattività deve scaturire infatti da una caratterizzazione naturalistica e non artificiale. Non in ultimo è auspicato un “collegamento verde” passante attraverso il parco che colleghi Celle con Varazze, comune confinante a est di Celle, all’interno del cui confine si trova una parte consistente del parco stesso: una connessione naturale e pedonale nuova, parallela alla litoranea, da affiancare al collegamento esistente più a nord, sulla collina, che risulta però ad oggi di difficile accesso e utilizzo. Da alcuni partecipanti viene avanzata la proposta di creare un impianto di fito- depurazione presso lo stagno didattico (la cui creazione, nei pressi dell’attuale zona umida venutasi a creare in corrispondenza dei vecchi campetti da calcio, è stata oggetto di discussione dei laboratori precedenti), anche se emerge la difficoltà di realizzarne uno di così ampio spettro, in quanto attualmente viene ricordato da alcuni altri partecipanti che gli impianti di questo tipo riescono a coprire utenze piuttosto ridotte. Un’ulteriore preoccupazione è invece relativa al posizionamento degli impianti sportivi di nuova realizzazione come la piscina e la pista da skate che, su opi- nione condivisa, vanno localizzate fuori dal contesto naturale, individuando il sito più adatto possibile e prestando attenzione alla qualità anche e soprattutto di questi interventi (che al momento non sembrano godere di esempi vicini di alto livello). 22
  • 25. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE La questione, infine, legata alla gestione economica (e non solo) del parco e de- gli interventi annessi viene ancora una volta rimandata alle decisioni comunali e alla convenzione che verrà stipulata tra pubblico e privato (con eventuali vincoli perpetui di uso pubblico e simili), con la certezza che l’estensione dell’intervento legato al verde coprirà un’area estesa dalla costa alla zona collinare. In sintesi, al termine dei lavori, è stato chiesto a tutti i partecipanti di provare a fare un elenco di ciò che nell’area, tanto paesaggisticamente quanto architet- tonicamente, si vorrebbe vedere realizzato e che cosa assolutamente no, con i risultati che seguono: • un parco il più naturale possibile, fruibile e libero ma con pulizia e acces- sibilità; • percorsi ben definiti senza intaccare le biodiversità, anche per valorizzare un turismo naturalistico; • strutture funzionanti al meglio, senza il rischio dell’abbandono, con pre- senza di punti di sosta e raccolta rifiuti; • impiantistica per irrigazione, sistemi antincendio, reinfoltimento del verde, eventuale illuminazione; • stagno didattico recintato con torrette di avvistamento; • un parco bene caratterizzato, risorsa di collegamento con altre zone ver- di e con una connessione con Varazze tramite il verde. 23
  • 26. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI 24
  • 27. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE 25
  • 28. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI Ipotesi di modello di monitoraggio Ipotesi - esemplificativa - di lavoro ai fini di un modello di monitoraggio della messa in opera del progetto di riqualificazione delle Ex-Colonie Bergamasche in Celle Ligure Celle Ligure è - alla propria scala - un laboratorio sociale e istituzionale di pecu- liare significatività. L’attivazione del dibattito pubblico è un fatto di notevole rilievo sia politico che culturale. Si tratta di assumere sul serio le ragioni e le potenzialità della partecipazione. Cioè, in particolare, di affermare che solo una solida colla- borazione tra rappresentanti e rappresentati può fornire al governo del territorio un grado di efficacia adeguato alla centralità del suo ruolo nell’agenda collettiva di una comunità come Celle Ligure. E’ in questa prospettiva che andrebbe colta la capacità della riqualificazione delle ex Colonie Bergamasche di agire anche come volano di innovazione nella cultura sia civica che di governo. Monitoraggio partecipativo come innovazione politico-istituzionale C’è in chi governa un’incertezza di fondo: la discussione pubblica è un vincolo da contenere e manipolare o una risorsa per migliori e più efficaci progetti di innova- zione territoriale? Rispondere significa due cose. O confinare la partecipazione alla sola informazione, che ne è un prerequisito essenziale, anch’esso mai conquistato per sempre (gran parte delle istanze dei cittadini chiedono, prima di tutto, traspa- renza e accesso informativo ai luoghi della mediazione tecnica). Ovvero, concepire la partecipazione come una modalità ordinaria del governare, dell’amministrare, del gestire il territorio, e del confrontare e valutare le alternative in gioco per controllarne poi la messa in opera. Una via, cioè, in cui la democrazia rappresentativa riprende sostanza e legittimazione perché sa accogliere nel suo “contraddittorio pubblico” una partecipazione che esprime conoscenza ed esperienza di contesto, proprio quella che in sede tecnica e politica può fare difetto. Oggi Celle Ligure è a questo bivio. Migliorare l’informazione e la comunicazione? Ovvero andare oltre e garantire la normalità delle azioni partecipative? La prima via è doveroso buongoverno. La seconda è innovazione che ne accresce l’efficacia. In questa seconda prospettiva, ciò che la vicenda delle ex Colonie Bergamasche può proporre è una piccola norma da racchiudere nella disciplina della eventuale variante al suo Puc. Piccola ma dalle rilevanti potenzialità. Si tratterebbe infatti di dare applicazione a un principio generale. Che suona pressappoco così: le poli- tiche pubbliche, i piani, i programmi, i progetti, le trasformazioni territoriali, le azioni di tutela del paesaggio così come quelle per la sua valorizzazione, le infrastrutture e le stesse regole, da quelle urbanistiche, a quelle edilizie, le scelte per la mobilità e per l’accesso a una città o a un insediamento urbano a un qualunque altro ambito territoriale, sia nei loro presupposti strategici che nelle loro formulazioni di dettaglio, necessitano di applicazioni di grande complessità attuativa, sovente bisognose di revisioni, correzioni, miglioramenti in corso d’opera, insomma di veri aggiornamenti periodici. Ergo il monitoraggio tecnico diventa tanto necessario 26
  • 29. dIbATTITO pUbbLICO pER LA RIqUALIfICAzIONE dELLE Ex COLONIE bERgAMASChE dI CELLE LIgURE quanto non sufficiente: se non è accompagnato da una solida evidenza pubbli- ca, capace di approvvigionarsi di una ricognizione pubblica attenta, organizzata e che responsabilizza, oltre a chi amministra già in corso d’opera, anche coloro, operatori e cittadini, dai cui comportamenti derivano la stessa efficacia e la stessa adeguatezza delle politiche al mutare delle circostanze e dei contesti, o al soprav- venire di ostacoli, vincoli e opportunità non preventivati. Sta qui l’esigenza di accompagnare la nozione di monitoraggio con un participio che è la chiave di quella “responsabilizzazione” amministrativa, civica e operativa. Appunto, un monitoraggio partecipato. In questa chiave, si propone di inserire nella normativa in cui si articolerà la disciplina del Puc ai fini della riqualificazione delle Ex Colonie, una norma specifica, ad hoc. Che per altro conferirebbe allo stesso stru- mento urbanistico un reale congegno di autoadattamento permanente, facendo fi- nalmente della pianificazione territoriale un vero strumento di governo e non solo un catalogo di buoni propositi, come purtroppo avviene per la maggioranza dei piani territoriali. Ovviamente, al centro di una simile azione di monitoraggio - sistematica, periodica e partecipata - si porrebbero, una volta approvata la variante al Puc, il progetto da realizzare nella sua messa in opera, che dovrebbe costituire l’oggetto più immediato di questa funzione di verifica e di eventuale aggiornamento. Che cosa si “monitora” e come? Una proposta di normazione ad hoc Una proposta normativa conseguente può prevedere l’inserimento specifico nella disciplina della variante al Piano ai fini della riqualificazione delle Ex Colonie una disposizione di chiusura che abbia un tenore quale il seguente (che la Com- missione propone a mero titolo esemplificativo): «[art. - Monitoraggio della messa in opera del progetto di riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche.] 1. Per valutare lo stato attuativo del progetto di riqualificazione delle Ex Co- lonie Bergamasche, ne saranno periodicamente verificate le reali moda- lità realizzative e gli effetti della loro messa in opera. Detta verifica sarà espletata avvalendosi dell’apporto conoscitivo e propositivo della cittadi- nanza cellese in stretta interazione con le necessarie analisi e ricognizioni tecniche dell’Amministrazione comunale e degli altri Enti competenti. Le risultanze di detta verifica saranno sottoposte alla pubblica discussione della stessa comunità cellese e successivamente all’esame della Giunta e del Consiglio comunale di Celle Ligure. 2. La Giunta comunale, entro i 60 giorni successivi all’approvazione del- lo strumento urbanistico concernente la riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche, sottoporrà all’approvazione del Consiglio comunale un progetto di “monitoraggio partecipativo” che contemplerà: a. la formulazione annuale, sulla base delle proposte avanzate ai sensi del successivo comma 3, delle principali tematiche insite o correlate alla messa in opera del progetto di riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche, alla sua cantierizzazione e al suo sviluppo attuativo. Detta formulazione verrà vagliata e selezionata ai fini della sua artico- lazione annuale dal tavolo di cui alla lettera c) del presente comma; b. la individuazione delle fonti informative e degli ausilî conoscitivi con- seguenti; 27
  • 30. SceglieCelle.it MATERIALI CONCLUSIVI c. l’attivazione di un tavolo di monitoraggio costituito dai tecnici e da- gli esperti comunali, un tecnico della Soprintendenza territorialmen- te competente e 10 “osservatori partecipanti”, designati ai sensi del successivo comma 3. Il tavolo si riunirà con appropriata periodicità ai fini della predisposizione del rapporto semestrale di monitoraggio di cui alla lettera d) e potrà assumere iniziative ispettive e conoscitive per la verifica dello stato delle cantierizzazioni e dell’avanzamento dei lavori, così come del loro impatto nel tessuto urbano e nelle funzioni collettive. Il tavolo potrà altresì consultare ulteriori esperti, i tecnici di altri Enti dotati di competenze consultive e di controllo, e i rappresentati dei soggetti realizzatori delle opere direttamente e indirettamente correlate alla riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche. Il tavolo verrà co- ordinato, mediante apposito incarico comunale, da un comitato terzo, estraneo alla comunità cellese, all’Amministrazione comunale e privo di qualsiasi legame o rapporto di collaborazione e cointeressenza col novero dei soggetti investitori e realizzatori delle opere direttamente e indirettamente connesse alla attuazione del progetto di riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche, e con la compagine di soggetti pro- prietari dei beni immobili che ne sono investiti; d. l’organizzazione di un incontro pubblico semestrale ove presentare e discutere con la cittadinanza le risultanze periodiche del monitorag- gio, sulla base di uno specifico rapporto formulato mediante l’attività del tavolo di monitoraggio di cui alla lettera c), da sottoporre suc- cessivamente all’esame della Giunta e del Consiglio comunale ai fini delle iniziative di loro competenza. 3. Ogni associazione culturale, sociale, economica, sportiva, ambientale e ogni comitato di cittadini cellesi - purché estranei ad organizzazioni di partito e a liste elettorali che abbiano partecipato alla elezione del Consi- glio comunale in carica - può contribuire all’espletamento del monitorag- gio sia partecipando al tavolo di monitoraggio di cui al comma 2, lettera c), sia formulando proposte ai fini di cui alla lettera a) dello stesso com- ma, sia raccogliendo comunque suggerimenti, proposte e informazioni provenienti dagli abitanti di Celle Ligure o da coloro che siano comunque interessati alla sua vita urbana e comunitaria. A tali fini le associazioni o i comitati interessati raggiungono le necessarie intese per provvedere alla designazione di cinque dei dieci “osservatori partecipanti” di cui al comma 3, lettera c). Gli altri cinque cittadini che comporranno il novero degli “osservatori partecipanti” saranno annualmente estratti a sorte tra i cittadini che avranno dato preventivamente la loro disponibilità, raccolta secondo modalità analoghe a quelle utilizzate per la formazione dei labo- ratori tematici in cui si è articolata la seconda fase del dibattito pubblico sulla riqualificazione delle Ex Colonie Bergamasche. 4. I costi dell’attività di monitoraggio saranno sopportati dal soggetto investi- tore che provvederà ad un adeguato conferimento di risorse all’Ammini- strazione comunale, previa convenzione con la medesima». Le raccomandazioni finali della Commissione di garanzia saranno presentate nell’assemblea conclusiva del 24 novembre. 28
  • 31. Ringraziamenti: il sindaco Renato Zunino, la Giunta e i consiglieri comunali dei Comune di Celle, Franco Zunino resposabile del procedimento, Maria Enrichetta Boschi segretario e direttore comunale, l’ufficio del sindaco in particolare Carlo Miglia, Ottavia Pesce, Grazia Arnaboldi, Andrea Solari, Gianni Borrozzino, Antonello Lauro dell’ufficio URP, gli impiegati, funzionari e i tecnici comunali, Mistrangelo Gabbaria consulente del Comune di Celle, i dipendenti della Biblioteca P. Costa, Punta dell’Olmo Spa, in particolare Giorgio Sacchi e Massimo Baldi; Ugo Destefanis, Enrico Persico, tutto lo staff di progettazione dello Studio di Architettura di Savona, il Soprintendente Giorgio Rossini, Cristina Pastor della Soprintendenza di Genova, Francesco Conci Direttore Esecutivo Fiera Milano Congressi Spa, Franca Roveraro Capelluto General Manager di Loano2Village , Emanuele Ravina, Presidente del Consorzio Ponente Congressi, Gloria Della Ciana, responsabile marketing di Ponente Congressi, la Bridge ricerche, tutti coloro che hanno reso possibile la serata del 22 luglio nelle ex Colonie Bergamasche, l’Hotel Riviera; inoltre le associazioni di categoria di Celle, le associazioni del territorio, e tutti i cittadini singoli e associati che hanno preso parte ai lavori del dibattito pubblico. Crediti fotografici: Le fotografie dei laboratori sono di Duccio Burberi Le fotografie dal dirigibile sono di Michele D’Ottavio 29