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“C.d.F. Mmilanese”
Ente Formativo Accreditato – REGIONE PIEMONTE BLSD n. 562/19
Corso di formazione
Primo Soccorso Aziendale
Gruppo “A” 16 ore
Aggiornato con le nuove disposizioni sul contenimento del contagio
SARS Cov-2 emanate dal Ministero della Salute 0019334-05/06/2020
Roberto Dott. REPETTO - Medico competente Medicina del Lavoro
Michela MAGNONE - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Infermiera reparto rianimazione OC Novi Ligure
Emanuele CREPALDI - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Istruttore 118
Renato MERLI - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Soccorritore 118
Francesca BAVA - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Soccorritore 118
Ugo GALLESI - Istruttore BLSD Regione Piemonte
Staff:
Procedure anti Covid-19
Il presente corso viene svolto tenendo conto delle:
«Indicazioni nazionali e Regionali per il contenimento del
contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso
e per la formazione dei soccorritori.»
Ministero della Salute 0019334-05/06/2020
Tutti i soggetti a cui bisogna prestare manovre
di RCP, sono sempre potenzialmente infette.
COVID-19
- Valutazione pratica
(in presenza con procedure anti covid-19)
- Lezione teorica
(webinar/in presenza con procedure anti covid-19)
- Esercitazioni pratiche
(in presenza con procedure anti covid-19)
- Procedure anti covid - 19
(procedure Ministero della Salute 0019334-05/06/2020)
SESSIONI DEL CORSO
RIFERIMENTI NORMATIVI
D.LGS. 81/2008
LA 626 NON ESISTE PIU’!!!
Il datore di lavoro :
• Designa uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del
primo soccorso.
I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo,
rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere
in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate,
tenendo conto delle dimensioni e dei rischi dell’azienda.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Omissione di soccorso
Art. 593 Codice Penale
Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo
minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di
provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo,
per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato
avviso all'Autorità è punito con la reclusione fino a un anno
o con la multa fino a duemilacinquecento euro.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano
che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o
altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza
occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità.
Se da questa condotta del colpevole deriva una lesione
personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la
pena è raddoppiata.
CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
Deve essere conservata in un luogo accessibile a tutti e
ben segnalato, meglio se da una croce rossa e deve
contenere prodotti basilari per il primo soccorso,
Il controllo del contenuto è bene sia effettuato dall'addetto
al primo soccorso, il quale è responsabile del contenuto e
dello stato di conservazione della cassetta di primo
soccorso o del pacchetto di medicazione.
IL PRIMO SOCCORSO
Innanzitutto è opportuno distinguere tra la nozione di
pronto soccorso e quella di primo soccorso.
Il PRONTO SOCCORSO è l'intervento prestato dal
personale sanitario.
Il PRIMO SOCCORSO è l'aiuto dato al soggetto,
infortunato o malato, da personale non qualificato, in
attesa dell'intervento specializzato.
SCOPI PRINCIPALI
1. NON NUOCERE E NON PEGGIORARE LA SITUAZIONE: ad es.
imporre la calma e silenzio, allontanare la folla dal luogo dell’incidente,
evitare interventi non adeguati da parte di colleghi non addetti al P.S.
2. CONSERVARE LE FUNZIONI VITALI fino all’arrivo dei soccorsi
qualificati.
Quando agite come soccorritore dovete operare in
sicurezza, senza mai porre a rischio la vostra incolumità,
una regola basilare del soccorso professionale è che
“un infortunato è meglio di due”
SICUREZZA DEL LUOGO
Prima di prestare il soccorso dovete verificare che l’ambiente sia
privo di pericoli per voi stessi e per l’infortunato.
COVID-19
COrona VIrus Disease 19, malattia respiratoria
acuta da Sars-Cov-2, la malattia ha reso
necessario rivedere le procedure di primo
soccorso, a causa della possibilità di contagio
per i soccorritori (sia laici sia sanitari), durante lo
svolgimento delle manovre di rianimazione cardiorespiratoria.
Il 05 giugno 2020 il Ministero della Salute ha pubblicato una
Lettera circolare, aggiornata in data 23 giugno 2020, contenente
le indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da
Sars-Cov-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la
formazione in sicurezza dei soccorritori.
A tal proposito, si riportano di seguito gli aspetti principali per una
corretta e sicura gestione del primo soccorso in azienda durante
l’emergenza COVID-19.
Il Soccorritore “laico” deve pertanto:
COVID-19
evitare la manovra “GAS” (guardo-ascolto-sento) per i protocolli che lo
richiedono, in modo tale da non avvicinarsi al viso della persona da
soccorrere. Verificare, lo stato di coscienza e respiro senza
avvicinarsi alla persona stessa, allertare il sistema di emergenza
112 (qualora necessario), ed eventualmente:
 Seguire le indicazioni dell’operatore sanitario,
 Evitare l’effettuazione delle manovre di ventilazione “bocca-
bocca”, effettuare la rianimazione cardiopolmonare mediante le
sole compressioni toraciche.
Durante il massaggio cardiaco è opportuno coprire il viso della
persona da soccorrere mediante una mascherina /telino, al fine
di evitare una possibile fuoriuscita di droplets e/o aerosol.
Si ricorda che se dovesse evidenziarsi un episodio che renda
impossibile e/o deleterio il loro utilizzo (ad esempio ostruzione
delle vie aeree, rigetto etc.) la mascherina/telino va prontamente
rimossa.
IL SISTEMA DI SOCCORSO
SANITARIO
Il Sistema di Emergenza 118 è l’ente preposto a fornire al
cittadino la risposta ad un bisogno sanitario di urgenza –
emergenza con lo scopo di ridurre la mortalità e gli esiti
invalidanti. Il “Sistema 118” è formato da più elementi,
strettamente cooperanti e coordinati:
Per attivare il sistema sanitario comporre il Numero Unico
di Emergenza NUE 112
LA CENTRALE OPERATIVA
I MEZZI DI SOCCORSI (ambulanze, elisoccorso)
GLI OSPEDALI
L’attivazione del Sistema di Emergenza 112 avviene
attraverso il numero “1.1.2.”, gratuito ed unico in tutto il
CATENA DI SOPRAVVIVENZA
Tutti gli anelli sono importanti, se si spezza un solo
anello il soccorso fallisce.
LA CHIMATA DEI SOCCORSI
NUMERO UNICO EMERGENZA
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
L’apparato Respiratorio
L’APPARATO RESPIRATORIO
Un adulto respira 6-7 lt/m con una frequenza del respiro di 14-16 atti
respiratori al minuto, per una quantità di aria inspirata o espirata di circa
500 ml., i bambini hanno una frequenza respiratoria maggiore 20-30 atti
respiratori al minuto.
L’APPARATO RESPIRATORIO
ASFISSIA si verifica quando il sangue non può ossigenarsi o
per un impedimento alla penetrazione dell’aria, o per incapacità
dell’emoglobina di legarsi all’ossigeno.
Il primo caso è quello dell’asfissia cosiddetta “meccanica”,
invece nel secondo caso si parla di asfissia di origine
ventilatoria.
Sintomi
 colorito bluastro della pelle e delle mucose ad eccezione
dell’asfissia da CO (monossido di carbonio) dove il colorito è invece
rosso accesso;
Cosa fare
 eliminare l’origine dell’impedimento alla respirazione
 se respira ed è incosciente posizione laterale di sicurezza
 se non respira iniziare RCP e allertare il 112;
 se l’asfissia è stata provocata da inalazione di fumi o gas
allontanare la vittima dal luogo sede dell’incidente;
L’APPARATO RESPIRATORIO
SOFFOCAMENTO é il caso del corpo estraneo penetrato nelle
vie respiratorie che ostruisce la respirazione, in presenza di un
soggetto incosciente, anche la lingua cadendo all’indietro, può
impedire all’aria di penetrare.
Sintomi
 difficoltà nel respirare e nel parlare
 colorito della pelle e delle labbra bluastro (cianotico)
il soggetto porta le mani al collo afferrandolo
Cosa fare
 far chinare il soggetto in avanti e colpire con il palmo della
mano 5 volte la regione tra le scapole
 se il soggetto non espelle il corpo estraneo effettuare la
manovra di Heimlich
 se non riprende a respirare e perde conoscenza ponetelo in
posizione supina su piano rigido e iniziare RCP allertare il
sistema 112
L’APPARATO RESPIRATORIO
MANOVRA DI HEIMLICH Mettetevi alle spalle del soggetto,
agganciate le mani al di sotto della gabbia toracica e tirate verso di voi
con un colpo secco, portando le mani verso di voi e verso l’alto,
Provate questa manovra più volte anche alternandola ai colpi sulla
schiena.
L’APPARATO RESPIRATORIO
MONOSSIDO DI CARBONIO si sviluppa a seguito della
incompleta combustione del carbone e di altre sostanze.
Principali fonti di avvelenamento da ossido di carbonio sono
bracieri, caldaie, gas di scarico, etc., è un gas inodore che
possiede una notevole affinità per l’emoglobina del sangue,
maggiore di quella dell’ossigeno, il composto che si forma a
seguito del legame tra l’ossido di carbonio e l’emoglobina.
Sintomi
 Colorito rosso ciliegia a carico della cute della mucosa
 Disturbi respiratori
 Cefalea – vertigini – sonnolenza – confusione mentale – crisi
comiziali (epilessia) – perdita di coscienza – coma;
Cosa fare
 Protezione vie respiratorie;
Es. di protezione con maschera e bombola ossigeno
L’APPARATO RESPIRATORIO
ASMA può essere di origine allergica o essere scatenato da
fattori emotivi, consiste essenzialmente nella difficoltà alla
fuoriuscita dell’aria dai polmoni causata dalla contrazione delle
vie aeree.
Sintomi
 difficoltà alla respirazione
 prolungamento della fase respiratoria, accompagnata da un
sibilo o un fischio
 colorito bluastro delle labbra
 il soggetto appare angosciato e ansioso
Cosa fare
 rassicurare la persona, l’ansia peggiora la situazione
 far sedere la persona con la testa e il torace leggermente in
avanti
 controllare la frequenza del respiro ed il polso
 se la difficoltà respiratoria è notevole allertare il 112
L’APPARATO RESPIRATORIO
AGENTI BIOLOGICI un altro problema connesso all’ambiente di
lavoro è quello della possibile esposizione agli agenti biologici,
cioè agenti infettanti (batteri, virus e altri) che possono
contagiare una persona attraverso diversi modi: via aerea,
contatto diretto, oro-fecale.
Utilizzare dispositivi di protezione idonei, NON improvvisare!
CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA
L’apparato cardiocircolatorio
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
È costituito dal cuore e dai vasi sanguigni, le
arterie, che assicurano il regolare
rifornimento di ossigeno e di sostanze
nutritive a tutti i tessuti dell’organismo, e le
vene, che allontanano da questi l’anidride
carbonica e le altre sostanze di rifiuto.
Vi sono due circuiti sanguigni:
 Grande circolazione o circolazione
sistemica, che porta il sangue più
ossigenato dal cuore al corpo e quando
diventa meno ossigenato dal corpo al cuore
 Piccola circolazione o circolazione
polmonare che porta il sangue meno
ossigenato dal cuore ai polmoni e quando
diventa più ossigenato dai polmoni al cuore.
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
IL CUORE é un muscolo
involontario, formato da 4 cavità
(2 atri e 2 ventricoli); esso si
contrae ritmicamente, pompando
il sangue ricevuto dalle vene verso
i polmoni ed il sangue ossigenato
ricevuto dai polmoni verso le
arterie. Il cuore provvede anche
alla propria irrorazione sanguigna
tramite due arterie, dette
coronarie destra e sinistra, che si dipartono dall’aorta, l’arteria
principale. In condizioni di riposo il cuore si contrae 60-80 volte
al minuto, ma in condizioni di sforzo fisico la frequenza cardiaca
aumenta e con essa anche la quantità di sangue pompato ogni
minuto. Nei bambini la f. c. è fisiologicamente più elevata
intorno ai 100 battiti al minuto.
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
ANGINA PECTORIS Questa condizione è determinata
dall’inadeguata perfusione del cuore a causa di ostruzioni di una
o più arterie coronariche, si caratterizza frequentemente per
episodi di dolore toracico, inizialmente dopo sforzi fisici intensi.
Sintomi
Il soggetto è costretto a fermarsi, avvertirà oppressione vero
dolore al petto, e porterà la mano sullo sterno, il dolore potrà
essere irradiato al collo ed alle mandibole, oltre che al braccio
sinistro che potrà avvertire come dolente o “addormentato”.
Cosa fare
 Far sedere comodamente il soggetto e tranquillizzarlo
Controllare la frequenza cardiaca, se si avverte un aumento ed
una irregolarità del battito o se il dolore dovesse durare più di 5-
10 minuti chiamare il 112
Tenersi pronti per la rianimazione che, comunque, è raramente
necessaria in caso di angina pectoris
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
INFARTO CARDIACO consiste nella necrosi (morte) di una
porzione più o meno estesa del tessuto muscolare cardiaco
(miocardio), causata dall’improvviso arresto nel flusso sanguigno
a valle del distretto interessato. L’interruzione viene perlopiù
generata da un trombo che ostruisce il ramo principale
dell’arteria coronaria. Se l’infarto è molto esteso o se colpisce
zone particolari, può sopraggiungere un arresto cardiaco con
conseguente morte del soggetto.
Sintomi
il dolore, come sede ed irradiazione, è simile a quello dell’angina
ma si differenzia per l’intensità e la durata che sono maggiori,
inoltre mentre il dolore anginoso insorge generalmente sotto
sforzo e migliora o scompare con il riposo, quello dell’infarto può
insorgere anche durante il riposo e non migliora con esso, il
soggetto avverte una sensazione di morte imminente, il colorito
è pallido cereo, le labbra possono essere bluastre, il viso è
ricoperto di sudorazione fredda, il polso è frequente, il respiro
affannoso
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
Cosa fare
 porre il soggetto in posizione comoda, semiseduto e con le
gambe piegate mettere se possibile dei cuscini per sorreggere le
spalle e la testa
 rassicurare il soggetto e chiamare il 112, o, se possibile, farlo
chiamare da qualcun altro per non lasciarlo da solo (il rischio
che sopravvenga un arresto cardiaco è molto alto)
 far riferire sempre al soccorso che si teme un infarto
 controllare costantemente il polso e la respirazione
 rianimare se necessario
Il dolore può essere presente oppure no, sia per uno
che per tutti i segni di allarme sopra indicati.
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
ARRESTO CARDIACO Per arresto cardiaco s’intende l’arresto
della funzione cardiaca con conseguente arresto del flusso
ematico a tutti gli organi ed apparati, se questa condizione
persiste oltre un certo numero di minuti si hanno danni
irreversibili in alcuni organi, primo fra tutti il sistema nervoso
centrale, e successivamente la morte.
Sintomi
 Il soggetto è incosciente, manca il polso, manca il respiro
 Il colorito è grigio-cianotico
Cosa fare
 verificare l’assenza di polso (usare il carotideo), e di respiro
 chiamare il soccorso 112
 iniziare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale
alternati per sostenere il circolo in particolare quello cerebrale
ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE
VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO
CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
La Defibrillazione (scarica elettrica controllata) ha la possibilità
di interrompere l’aritmia. I tempi di intervento devo essere rapidi:
entro 4/5 minuti dall’evento.
La probabilità di sopravvivenza si riduce del 10-12% circa al
minuto prima della defibrillazione; se non viene utilizzato entro 10
minuti essa passa a meno del 2%
 Il danno anossico inizia dopo 4-6 minuti
di assenza di circolo
 Dopo circa 10 minuti si hanno lesioni
cerebrali irreversibili
Per evitare il DANNO ANOSSICO cerebrale
nell’arresto Cardio-Respiratorio
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
Ritmi cardiaci
Defibrillabili
80% dei casi
20% di casi non defibrillabili
L’APPARATO
CARDIOCIRCOLATORIO
5/6 cm
2 Ventilazioni bocca/bocca
30 Compressioni
Ricordiamo che se vi sono problemi a effettuare le insufflazioni, per esempio
per trauma facciale dell’infortunato, o se non potete proteggervi, per mancanza
di dispositivi di protezione, potete effettuare anche le sole compressioni.
R. C. P., al di ritmo 100 – 120 compressioni al minuto
ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE
VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO
CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
DOMANDE
LA PERDITA DI COSCIENZA
E’ la sospensione improvvisa e temporanea della
coscienza e del movimento. L’infortunato non parla
e non risponde alle domande; può rispondere
tuttavia ad alcuni stimoli. Il polso e il respiro
possono essere presenti o assenti.
Vi sono 3 gradi di gravità crescente:
1) LIPOTIMIA
2) SINCOPE
3) COMA
LA PERDITA DI COSCIENZA
LIPOTIMIA è una sensazione di improvvisa debolezza, non
accompagnata dalla completa perdita dello stato di coscienza,
l’episodio è di breve durata e preceduto da prodromi: malessere
nausea, capogiri, pallore;
Cause
Cattiva irrorazione e ossigenazione cerebrale
Calo della pressione
Prolungata stazione eretta
Calore eccessivo
Emorragie, anemie
Cosa NON fare:
1. Dare da bere
2. Spruzzare acqua fredda sul viso
3. Dare schiaffi sul viso
4. Farlo muovere
LA PERDITA DI COSCIENZA
Cosa fare:
1. La persona va sostenuta, per evitare che cada a terra;
2. Allontanare la folla per consentire una migliore respirazione;
3. Stendere l’assistito a terra e sollevare le gambe
4. In caso di sensazione di vomito, metterla nella posizione
laterale di sicurezza;
Cosa fare:
1. Mettere l’infortunato in posizione antishock
2. Slacciargli i vestiti e tutto ciò che stringe (cravatta, cintura….);
3. Effettuare il massaggio cardiaco esterno
4. Effettuare la respirazione artificiale
5. Allertare il 112 ospedalizzazione immediata
LA PERDITA DI COSCIENZA
SINCOPE perdita totale di coscienza è di solito breve, non dura
più di 20 secondi, arresto del respiro e del cuore, pallore,
sudorazione fredda
ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE
VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO
CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
Sintomi:
1. Perdita totale di coscienza, respiro e battito cardiaco presenti
2. Motilità e sensibilità presenti o assenti
Cause:
1. Traumi cranici
2. Meningite, ictus
3. Intossicazione da CO, avvelenamenti
4. Disturbi metabolici (coma epatico, diabetico, ipoglicemico,
uremico)
Cosa fare:
1. Allertare subito i soccorsi
2. Mettere l’infortunato in posizione laterale di sicurezza
3. Slacciare i vestiti e tutto ciò che stringe (cravatte, cinture …)
4. Controllare il respiro e ili battito cardiaco
LA PERDITA DI COSCIENZA
COMA perdita totale di coscienza è di solito breve, non dura più
di 20 secondi, arresto del respiro e del cuore, pallore,
sudorazione fredda
NON eseguire questa manovra in caso di traumi!!
ATTENZIONE! Se non ti risponde ma respira, mettilo in
posizione laterale di sicurezza e chiama il 112
1 2
3 4
POSIZIONE LATERALE DI
SICUREZZA
39
Fine modulo
DOMANDE
LA CUTE
La cute è costituita da uno strato superficiale detta epidermide e da uno
strato profondo che comprende il derma ed il tessuto sottocutaneo.
L’epidermide è costituita da 4 strati, dal basso in alto, strato basale,
strato granuloso, strato lucido e strato corneo. Il derma è costituito da
fibre (collagene ed elastiche), alcuni tipi di cellule, vasi sanguigni, vasi
linfatici e nervi. Il tessuto sottocutaneo è un tessuto connettivo
specializzato nella formazione del grasso. Fanno parte dell’organo della
cute anche gli annessi cutanei, cioè i peli, le ghiandole sebacee e le
ghiandole sudoripare.
LE FERITE
La ferita è un interruzione della continuità della cute che può
Interessare anche i piani profondi, la gravità si giudica dalla:
1. Lesione
2. Profondità
3. Presenza di corpi estranei
Complicanze:
1. Lesioni di organi interni
2. Emorragie
3. Shock
4. Infezione da germi e dal bacillo del tetano
Trattamento di piccole ferite:
1. Lavarsi bene le mani
2. Lavare la ferita con acqua e sapone (farla sanguinare sotto
l’acqua corrente), completare la pulizia con acqua ossigenata (che
può essere usata anche dentro la ferita), per la pulizia usare sempre garza,
MAI cotone idrofilo (ovatta)
LE FERITE
NO SI
TRATTAMENTO DI PICCOLE FERITE
1. Disinfezione dei margini
2. Coprire con garza sterile fissata tutt’intorno da cerotto, oppure
protetta da tubolare di rete (eventualmente bendare)
3. Non usare pomate o polveri cicatrizzanti o polveri antibiotiche
LE FERITE
TRATTAMENTO DELLE GRANDI FERITE
1. Allertare i soccorsi
2. Mettere a nudo la ferita tagliando gli abiti
3. Proteggere con garza o telo sterile
4. Tamponare eventuali emorragie
5. Non estrarre mai corpi estranei
6. Prevenire lo shock
LE FERITE
Ferite al torace
si tratta di lesioni gravi, in quanto l’aria
può entrare attraverso la ferita, invadere
lo spazio pleurico e far collassare il
polmone, in questo caso l’infortunato
rischia di morire per asfissia.
Cosa fare:
Se l’agente lesivo è ancora in sede NON bisognerà estrarlo, in caso
contrario la ferita va tamponata con decisione usando la mano;
Se l’infortunato è cosciente metterlo in posizione semiseduta
Se l’infortunato è incosciente metterlo in posizione laterale di
sicurezza sul lato leso
Posizione semiseduta
LE FERITE
Ferite all’addome
La loro gravità è legata alla probabile lesione di organi interni
(fegato, intestino, milza, …) e alla conseguente emorragia interna.
Cosa fare:
Allertare i soccorsi
Mettere l’infortunato in posizione semiseduta con le ginocchia
leggermente piegate
Cosa non fare:
NON dare da bere
NON far rientrare l’eventuale fuoriuscita di visceri, l’emorragia è la
fuoriuscita di sangue da un vaso.
LE EMORRAGIE
A seconda che il sangue si riversi all’esterno o all’interno del corpo,
si distinguono in:
1. ESTERNE: il sangue si vede uscire all’esterno, dalla ferita
1. INTERNE: il sangue non si vede uscire; resta all’interno del
corpo, in una cavità o infiltrato tra i tessuti (es. muscoli)
estremamente grave è l’emorragia cerebrale.
1. ESTERIORIZZATE: il sangue esce all’interno, ma viene emesso
attraverso un orifizio naturale del corpo .
A seconda del vaso colpito si distinguono:
EMORRAGIA VENOSA: il sangue cola con flusso lento e
continuo ed è di colore rosso scuro
EMORRAGIA ARTERIOSA: il sangue schizza a zampilli violenti,
intermittenti ed ha colore rosso vivo
EMORAGGIA CAPILLARE: il sanguinamento avviene normalmente
nelle ferite come l’abrasione
LE EMORRAGIE
EmorragieVENOSA il sangue tipicamente è di colore rosso scuro.
Cosa fare:
1. Non si è in pericolo di vita
2. Tamponamento semplice della ferita con compressione sul
punto di fuoriuscita del sangue, prima manuale, poi con bendaggio
compressivo.
3. Sollevare la parte ferita, se non vi è frattura
4. Applicazioni fredde
5. Mantenere la calma
Cosa non fare:
1. NON somministrare
alcolici
2. NON toccare la ferita
con le mani
3. Evitare il contatto con il
sangue a mani nude
Compressione diretta sulla ferita
LE EMORRAGIE
Emorragie ARTERIOSA il sangue tipicamente è di colore rosso vivo.
Cosa fare:
1. Allertare i soccorsi si è in pericolo di vita;
2. Liberare la parte lesa dagli indumenti;
3. Imbottire (stipare) la ferita con una garza emostatica, una garza
semplice o un panno pulito;
4. Sollevare la parte ferita, se non vi è frattura;
5. Applicare una pressione costante con entrambe le mani
direttamente sopra la ferita sanguinante;
6. Effettuare compressioni a distanza;
Cosa non fare:
1. NON somministrare alcolici (sono vasi dilatatori)
2. NON toccare la ferita con le mani
3. Evitare il contatto con il sangue a mani nude
4. NON dare da mangiare o bere
5. Evitare che il ferito assuma farmaci che possano rendere più
fluido il sangue e rallentare i processi di coagulazione;
COMPRESSIONI A DISTANZA
carotidea
succlavia
ascellare
omerale
femorale sup.
femorale inf.
poplitea
carotidea ascellare
omerale poplitea
succlavia
femorale
LE EMORRAGIE
Laccio emostatico arterioso
Molto rischioso, meglio, si usa solo per gli arti ed in casi estremi:
• se la compressione manuale e a distanza non è efficace
• in caso di molti feriti
• arto amputato o semiamputato in un incidente
• fratture esposte
• schiacciamento dell’arto (apporre il laccio a monte prima di togliere il peso)
• solo al di sopra del gomito (braccio) o al di sopra del ginocchio (coscia)
(Non serve e non si applica mai all’avambraccio e alla gamba)
• la durata dell’applicazione non deve superare i 20-50 minuti
(è opportuno scrivere l’ora esatta in cui esso è stato apposto, non togliere bruscamente
un laccio: lo si deve allentare lentamente, lasciandolo in loco, pronto per essere stretto
nuovamente dopo un po’)
• allentare il laccio ogni 20 minuti in modo che non ci sia eccessivo
accumulo di sostanze tossiche
LE EMORRAGIE
Emorragie ESTERIORIZZATE.
Dall’orecchio:
1. Sospetta frattura alla base cranica
2. Muovere l’infortunato il meno possibile
3. Metterlo in posizione laterale dal lato che sanguina
4. Non tamponare l’emorragia
5. Allertare i soccorsi
Dal naso
spesso abbinata all’emorragia dall’orecchio, in caso di frattura
cranica non tamponare allertare i soccorsi se il sangue proviene
dalle fosse nasali
Cosa fare
Fate sedere l’infortunato e fategli
inclinare la testa in avanti
Fategli stringere le narici fra le dita
almeno cinque minuti applicare il
ghiaccio alla radice della piramide
nasale.
LE EMORRAGIE
Dalla bocca
1. Può trattarsi di avulsione dentaria
2. In caso di frattura costale
Dalle vie urinarie
1. Trauma renale
2. Trauma vescicale
Emorragia di cavità
La fuori uscita di sangue avviene all’interno di cavità, situazione
gravissima che può portare allo shock, l’infortunato si presenta
prima molto agitato, in seguito sempre più prostrato, fino alla
sonnolenza, l’evoluzione naturale è verso il coma e l’arresto
cardiaco.
Sintomi
1. Pallore esterno;
2. Cianosi delle estremità e delle labbra;
3. Brividi e tremori;
4. Polso piccolo e frequente respiro rapido e superficiale;
LE EMORRAGIE
Cosa fare:
1. Allertare i soccorsi deve essere ospedalizzato
IMMEDIATAMENTE
2. Stendere l’infortunato a terra in basso con le gambe rialzate
(posizione antishock)
3. Coprirlo con una coperta
4. NON somministrare alcolici o caffè
Wiscki
LE AMPUTAZIONI DI ARTI O DITA
Dalla bocca L'amputazione consiste nell'asportazione chirurgica o
nella perdita accidentale (spontanea o traumatica) di un arto o di
una sua parte. Per perdita accidentale, s'intende che l'amputazione
può verificarsi dopo traumi o incidenti dove l'arto può essere
tranciato di netto, schiacciato o strappato.
Cosa fare:
ALLERTARE I SOCCORSI trasporto rapido in ospedale
ARRESTARE L’EMORRAGIA in caso di grosse amputazioni applicare un
laccio emostatico se non è possibile applicare il laccio, procedere con la
compressione diretta e/o a distanza
DISINFETTARE con disinfettante a base acquosa (o con acqua e sapone)
la parte amputata (NON usare alcool o tintura di iodio)
BENDARE la parte amputata con benda elastica, effettuando un bendaggio
compressivo (ben aderente, che comprima il moncone e rallenti l’emorragia)
METTERE la parte amputata in un sacchetto di plastica pulito, chiuderlo
ermeticamente e sistemarlo in un contenitore con del ghiaccio
LE AMPUTAZIONI DI ARTI O DITA
Esempi di bendaggio compressivo
A B C
LE USTIONI
Sono lesioni prodotte sui tessuti del corpo dal calore o da sostanze
dette caustiche.
Cause
1. Liquidi bollenti
2. Raggi solari
3. Sostanze chimiche
4. Metalli roventi
5. Folgorazione
Gradi
1° Grado: eritema
2° Grado: bolla
3° Grado: necrosi
La gravità delle ustioni è in rapporto
alla loro estensione;
Se la superficie ustionata supera il:
20% > Grave
30%-40% > Gravissima
50% > Morte
LE USTIONI
USTIONI DI 2° GRADO
Cosa fare
1. Versare acqua fredda o applicare ghiaccio
2. NON bucare le bolle
3. Coprire l’ustione con garza vaselinata sterile
USTIONI DI 3° GRADO
Cosa fare
1. Allertare i soccorsi
2. Scoprire la parte ustionata tagliando i vestiti, a meno che non
siano attaccati alla pelle
3. Versare acqua sull’ustione
4. Coprire con teli o garze sterili
5. Se cosciente, dargli da bere acqua con sali minerali
6. Mettere l’infortunato in posizione antishock e coprirlo
Cosa non fare
NON toccare con le mani le zone ustionate (rischio biologico!)
NON applicare oli o pomate
NON somministrare bevande alcoliche
LO SCHELETRO
Lo scheletro è l’impalcatura sulla quale si
regge il nostro corpo. Esso è costituto da
206 ossa che si articolano tra di loro
tramite appunto le articolazioni.
I muscoli si ancorano alle ossa tramite i
tendini, costituendo un sistema di leve che
ci consente di muoverci; per questo tali
strutture costituiscono il cosiddetto
apparato locomotore
Le principali lesioni a carico dell’apparato
locomotore sono rappresentate da:
1. CONTUSIONE
1. DISTORSIONE
2. LUSSAZIONE
3. FRATTURA
LO SCHELETRO
CONTUSIONE schiacciamento dello strato di tessuti posto tra la
cute e l’osso, con la possibile
Formazione di ecchimosi o ematomi,
a seconda dell’entità della fuoriuscita
di sangue dai vasi del derma.
Sintomi
Dolore
Gonfiore con limitazione dei movimenti
Cosa fare
1. Applicazione locale di ghiaccio
2. Bendaggio al fine di immobilizzare la parte
3. Mantenere l’arto in posizione sollevata
Cosa NON fare
1. NON applicare calore
2. NON massaggiare la parte colpita dal trauma (verrebbe favorita
l’ulteriore fuoriuscita di sangue)
LO SCHELETRO
DISTORSIONE il trauma colpisce un distretto articolare, con
interessamento della capsula articolare e dei legamenti di rinforzo,
senza che si determini una perdita dei rapporti articolari.
Le strutture articolari che più di frequente vanno incontro a traumi
distorsivi sono la caviglia, il ginocchio, il polso e le dita
Distorsione di 1° grado Distorsione di 2° grado Distorsione di 3° grado
Rottura
completa dei legamenti
LO SCHELETRO
LUSSAZIONE perdita dei normali rapporti articolari a causa della
fuoriuscita dei capi ossei dalla capsula articolare, in conseguenza di
un trauma di una certa validità.
MAI CERCARE DI RIDURRE LA LUSSAZIONE!!! (rischio di
provocare lesioni nervose e/o vascolari)
LO SCHELETRO
FRATTURA è l’interruzione della continuità di un osso; si determina
generalmente a seguito di un urto contro un oggetto o di un violento
trauma, nel qual caso si parla di frattura post-traumatica.
NON tentare di ristabilire la normale situazione dell’osso
bisogna prestare particolare attenzione alle fratture esposte, poichè
si infettano con facilità, in tal caso occorre fare attenzione ad
utilizzare solo bende sterili
Semplice Scomposta Esposta
Fine modulo
DOMANDE
IL SISTEMA NERVOSO
La cellula più importante che caratterizza il sistema nervoso e lo
costituisce è il neurone, formato da un corpo cellulare e da
ramificazioni di diversa lunghezza che collegano una cellula
nervosa all’altra, permettendo il passaggio dell’impulso nervoso, il
quale si propaga tramite corrente elettrica.
IL SISTEMA NERVOSO
TRAUMA CRANICO è una situazione sempre allarmante, in cui
occorre porre la massima attenzione alla sintomatologia.
Sintomi
nausea e/o vomito
mal di testa
sonnolenza
svenimento temporaneo
Cosa fare
Se l’infortunato è incosciente:
metterlo in posizione laterale
di sicurezza porlo dal lato dell’orecchio sanguinante;
NON tamponare l’emorragia dall’orecchio;
se non respira iniziare la rianimazione cardiopolmonare;
è necessario il trasporto rapido in ospedale.
Sono segni distintivi di trauma cranico:
ferite al cuoio capelluto, ematomi e gonfiore al capo e/o al volto
segni di frattura, emorragia dal naso o dall’orecchio
perdita di coscienza
IL SISTEMA NERVOSO
EPILESSIA è una malattia del sistema nervoso centrale (disturbo
neurologico) in cui l'attività delle cellule nervose nel cervello si
interrompe causando convulsioni, periodi di comportamento insolito
e talvolta perdita di coscienza.
Sintomi
1. il malato cade a terra
2. il corpo si irrigidisce per parecchi secondi
3. possono aversi convulsioni più o meno estese
4. gli occhi si rovesciano all’indietro, la faccia si contrae
5. alla bocca compare una schiuma
6. può esserci una fase di coma transitoria (dai 4 ai 20 secondi)
7. al risveglio vi sarà amnesia dell’episodio
Cosa fare
1. non cercare di frenare i movimenti convulsivi
2. stendere il paziente al suolo girare la testa da una parte per permettere
alla schiuma e alla saliva di uscire dalla bocca
3. mettere un panno ripiegato tra i denti per evitare che si ferisca la lingua
NON mettere mai le dita nella bocca del paziente nel tentativo di aprirla
4. sorvegliare il soggetto durante il sonno profondo
IL SISTEMA NERVOSO
ISTERISMO è una nevrosi caratterizzata da disturbi permanenti
(sensitivi, sensoriali, psichici) e transitori (convulsioni).
L’attacco convulsivo può essere anticipato da malumore, tristezza,
allucinazioni, atteggiamenti drammatici e plateali.
L’isterico generalmente cerca di attrarre su di sé l’attenzione dei
presenti. Lo stato di coscienza non è mai abolito totalmente.
Cosa fare
1. trattenere con fermezza il paziente
2. isolare il soggetto
3. dimostrare comprensione e fermezza
Differenze tra convulsioni isteriche e convulsioni epilettiche:
EPILESSIA
• avviene in qualsiasi luogo
• c’è perdita di coscienza
• il soggetto può ferirsi durante
la crisi
• vi è amnesia finale
ISTERISMO
• avviene solo in pubblico
• non c’è perdita di coscienza
• il soggetto non si ferisce mai
durante la crisi
• non vi è amnesia dell’episodio
L’OCCHIO
è costituito da una sfera detta globo oculare collocata in una cavità
del cranio detta orbita.
Le ferite all’occhio sono lesioni molto dolorose, poiché è una
struttura ricca di terminazioni nervose, la lacrimazione è un lavaggio
naturale, ma può non bastare, l’agente lesivo, più comunemente
una scheggia, può rimanere conficcato nell’occhio.
L’OCCHIO
Cosa NON fare
1. non permettere alla persona di strofinarsi
2. non tentare l’apertura delle palpebre se questa manovra non risulta
facile
3. non togliere eventuali agenti lesivi penetrati nella cornea
4. non disinfettare la ferita: usare la soluzione fisiologica
Cosa fare
1. se l’oggetto si sposta liberamente nell’occhio, rimuovetelo
delicatamente senza sfregare l'occhio e facendo attenzione a
lavarvi le mani prima di procedere. Dopodiché, sciacquate l'occhio
con dell'acqua distillata o una soluzione salina.
2. se l’oggetto è conficcato nell’occhio, dopo averlo irrigato, bendarlo
con tutto l’agente lesivo medicare sia l’occhio ferito sia quello sano;
3. nel caso di un’ustione chimica (soda caustica, calce viva) irrigare
ripetutamente e abbondantemente e continuare il lavaggio oculare
anche durante il trasporto in ospedale
NB: le bende devono essere solo appoggiate e tenute con cerotto di
carta, evitando ulteriori pressioni o strofinamenti.
L’ORECCHIO
Traumi lievi interessano solitamente le strutture esterne dell’orecchio;
si tratta di contusioni, escoriazioni, ferite più o meno profonde.
Penetrazione di corpi estranei, NON cercare di estrarre l’oggetto (è necessario
che tale operazione sia effettuata in ambiente specializzato poiché manovre
non idonee potrebbero determinare lacerazioni del timpano.
FOLGORAZIONE
In caso di folgorazione allertare i soccorsi,
interrompete il contatto tra la vittima e la
fonte elettrica staccando il contatore o
salvavita, della corrente, se può essere
raggiunto facilmente.
Se una corrente alternata nell'ordine dei
50 mA attraversa il torace, è in grado di
indurre spasmi sul muscolo cardiaco
(fibrillazione e arresto cardiaco). arto ustionato da folgorazione
LESIONI DA CALORE
Si verifica in ambienti umidi, caldi e scarsamente ventilati, in cui la
sudorazione viene impedita, con rialzo termico, i sintomi sono: vertigini,
nausea e vomito, cefalea, sensazione di debolezza, crampi, nei casi
più gravi perdita di coscienza.
Cosa fare
1. trasportare il soggetto in
ambiente fresco e ventilato
2. porre impacchi freddi, evitando
bruschi raffreddamenti
3. se cosciente, far bere piccoli
sorsi acqua leggermente salata
4. in caso di shock, posizione
laterale di sicurezza
Cosa NON fare
1. NON far scendere bruscamente la temperatura sotto i 39° poiché
potrebbe provocare collasso
LESIONI DA CALORE
ASSIDERAMENTO è dovuto alla permanenza dell’individuo in ambienti
con freddo intenso e protratto. Il sistema della termoregolazione
subisce uno sconvolgimento per le precarie condizioni dettate
dall’ambiente esterno.
Alla base dei disturbi vi è la vasocostrizione cerebrale.
Sintomi
tachicardia – fiacchezza fisica e mentale – irritabilità – difficoltà di vista
e di parola – lentezza al ragionamento sino al torpore – polso debole –
respiro lento – coma – arresto cardiorespiratorio
Cosa fare
trasportare il soggetto in ambiente asciutto e caldo, ma non
eccessivamente riscaldato
togliere gli abiti se bagnati o gelati
riscaldare il paziente con massaggi e con panni caldi,
senza avvicinare direttamente fonti di calore
somministrare bevande tiepide-calde zuccherate
Cosa NON fare
NON dare alcolici (la vasodilatazione aumenterebbe la dispersione di
calore!)
LESIONI DA CALORE
IMPORTANTE: mentre il congelamento interessa principalmente le
estremità ed è meno grave, l’assideramento interessa invece il corpo
nella sua interezza, è spesso la naturale conseguenza di un
congelamento prolungato ed è più grave di quest’ultimo, potendo
determinare coma e morte del soggetto.
temperatura normale ipotermia
INSETTI E RETTILI
PUNTURE DI INSETTO è una buona cosa avere sempre nella
cassetta di pronto soccorso un repellente per insetti. Molte persone,
purtroppo, non sanno di avere allergie ad un determinato tipo
di insetti e questo può essere molto pericoloso quando
• il soggetto punto è allergico
• la sede della puntura è il viso, la gola, la lingua,
• il numero delle punture è elevato
Sintomi
1. Dolore acuto, prurito,
2. Arrossamento zona colpita,
3. Gonfiore
Cosa fare
1. Estrarre eventuale pungiglione
2. Lavare con acqua e sapone, disinfettare
3. Toccare il luogo della puntura con un batuffolo di cotone imbevuto
di ammoniaca
4. Bendare, per proteggere dalle infezioni
5. Nel caso di punture in bocca: appoggiare sulla base della lingua il
manico di un cucchiaino o un bastoncino di legno per favorire la
respirazione e trasportare in ospedale
INSETTI E RETTILI
PUNTURE DI ZECCHE possono veicolare numerose malattie, di cui la
più frequente è la Rickettsiosi (piccoli bacilli negativi), generalmente la
malattia ha un periodo di incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso;
Sintomi
Febbre, brividi,
Dolori muscolari e debolezza
Nausea e/o vomito
Tosse, cefalea,
Malessere generale
Cosa NON fare
Non grattare la zona colpita, poiché potrebbe infettarsi;
Cosa fare
1. Copritela con una sostanza tipo vaselina o oli pesanti da non
permettergli di respirare a quel punto lascerà la presa, con una
pinzetta afferrate la zecca dove la bocca è attaccata alla pelle.
2. Lavarsi bene le mani
3. Pulire la puntura ogni giorno finché non sarà guarita
INSETTI E RETTILI
MORSO DI RAGNO esistono nel mondo 30.000 specie di ragno, quasi
tutte velenose, fortunatamente i denti della maggior parte dei ragni
sono troppo corti o fragili per penetrare la cute.
Sarebbe opportuno catturare il ragno per una terapia mirata.
Cosa fare
Pulire la ferita
Applicare del ghiaccio
Riposo assoluto
Controllare il respiro
Elevare e immobilizzare la parte colpita
Morso del “ragno violino”
INSETTI E RETTILI
MORSO DI VIPERA è lunga circa 60 cm ed ha la testa triangolare.
Tende a mimetizzarsi nell’ambiente in cui vive. E’ l’unico serpente
velenoso in Italia. Si distingue per la coda, che è tozza, mentre nei
rettili innocui è solitamente lunga e sottile.
La morsicatura lascia come segno l’impronta di 2 denti veleniferi,
distanti tra loro circa 1cm; talora il segno è di un dente solo.
Sintomi
1. Immediatamente dolore vivissimo nella sede del morso
2. Arrossamento e cianosi
INSETTI E RETTILI
Dopo circa 10 minuti:
Gonfiore, pelle “marmorizzata” malessere generale
Dopo circa 30 minuti:
Cefalea, vertigini, vomito, diarrea, tachicardia, ipotensione,
sudorazione, shock, nausea
Cosa fare
In caso di morso di vipera, accertato o anche solo sospetto la prima
cosa da fare è contattare il 112, rimuovere anelli e bracciali prima che il
gonfiore della zona colpita ne renda difficile l’asportazione.
Altro intervento consigliato è il lavaggio abbondante della ferita con
acqua ossigenata, molto utile è fasciare tutto l’arto colpito con una
garza (compresa l’area sottostante il morso), applicando una discreta
pressione e, possibilmente, immobilizzare l’arto con una stecca.
AGENTI BIOLOGICI
GLI AGENTI BIOLOGICI
TETANO è una malattia provocata da un microbo che vive in
ambiente povero di ossigeno e che quindi trova terreno fertile nelle
ferite profonde, penetranti e poco sanguinanti, soprattutto se
provocate da un corpo arrugginito o sporco.
Le tossine del tetano agiscono a livello delle cellule nervose.
L’incubazione è silenziosa e può durare da una settimana a 6 mesi.
Il tetano è una malattia difficilmente curabile, quindi è molto
importante la PREVENZIONE!!!
Sintomi
Febbre elevata
Sudorazione
Rigidità del collo
Più tardi sopraggiungono i sintomi più specifici e gravi:
Spasmo dei muscoli mimici e masticatori
Inarcamento della colonna vertebrale
Difficoltà respiratorie
Morte
GLI AGENTI BIOLOGICI
EPATITE B è una patologia che colpisce il fegato e può avere effetti
molto seri. In alcuni soggetti, questa malattia può diventare cronica,
portando ad insufficienza epatica, cirrosi e tumore del fegato.
Esistono terapie antivirali per la cura, ed il vaccino previene
l'infezione.
A.I.D.S. l'infezione da HIV provoca un indebolimento progressivo
del sistema immunitario (immunodepressione), aumentando il
rischio sia di tumori che di infezioni da parte di virus, batteri,
protozoi e funghi si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei
infetti, in qualsiasi stadio della malattia, sangue, liquido seminale,
secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare
efficacemente il virus.
COVID-19 è una malattia infettiva causata da un coronavirus
appena scoperto, colpisce in vari modi, toccando una superficie
contaminata e poi toccandosi occhi, naso, bocca, o per aspirazione
di goccioline aerosol, la maggior parte delle persone presenta
sintomi lievi o moderati e guarisce senza necessità di ricovero in
ospedale.
ANNEGAMENTO
Nelle prime fasi di un infortunio acquatico, quando la persona è
ancora cosciente ma non è in grado di mantenersi a galla, si dovrà
porre particolare attenzione alla propria sicurezza, infatti il
pericolante cercherà con tutte le forze di aggrapparsi a qualsiasi
cosa pur di tenere la testa fuori dall’acqua e respirare: se l’appoggio
siete voi ecco che gli infortunati diventeranno due.
A determinare il soffocamento è
l’ingresso di acqua nelle vie aeree e
nei polmoni, una volta portato in
salvo, in zona sicura, posizionare
l’infortunato in posizione supina e
se non respira effettuare la
respirazione artificiale, verificare lo
stato di coscienza, nel caso sia
assente, applicare le procedure
BLS, se dotati, farsi portare il DAE.
ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE
VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO
CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
RIANIMAZIONE
CARDIOPOLMONARE
30
2
Frequenza 100/120 al minuto
5/6 Cm
Continua fino all’arrivo dei soccorsi:
alterna 30 compressioni e 2 ventilazioni fino all’arrivo dei soccorsi, o fino a quando
vengono a mancare le forze per continuare.
RIANIMAZIONE
CARDIOPOLMONARE
Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) durante l’epidemia da
Sars-Cov-2 e in caso di sospetta o confermata infezione
Covid-19
• Valutare la coscienza scuotendo la vittima nella parte inferiore del
corpo all’altezza dei fianchi;
• Valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla
ricerca di attività respiratoria normale ma senza avvicinare il proprio
volto a quello della vittima;
• Chiamare il 112 per ricevere assistenza dall’operatore di centrale
segnalando il sospetto che si tratti di paziente con infezione da
COVID-19;
• Iniziare le compressioni toraciche senza ventilazioni mettendo sul
volto del paziente un fazzoletto o se a disposizione una mascherina
chirurgica (in caso di problemi respiratori rimuoverla subito);
• Al termine lavarsi accuratamente le mani;
• Si raccomanda di lavare gli indumenti;
• Si raccomanda di prendere contatto con le
autorità sanitarie per ulteriori suggerimenti;
LE POSIZIONI DI SICUREZZA
Laterale di sicurezza
Per coma, persona non
cosciente che respira
normalmente
Semi seduta
Per lesioni del torace, infarto
Supina con le gambe sollevate
Per svenimenti e collassi
Supina
Per traumi osteo-articolari, patologie
cerebrali, lesioni addominali
Fine modulo
DOMANDE
cdf.milanese@isra-rescue.org
oppure
info@isra-rescue.org
Grazie per l’attenzione!

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  • 1. “C.d.F. Mmilanese” Ente Formativo Accreditato – REGIONE PIEMONTE BLSD n. 562/19 Corso di formazione Primo Soccorso Aziendale Gruppo “A” 16 ore Aggiornato con le nuove disposizioni sul contenimento del contagio SARS Cov-2 emanate dal Ministero della Salute 0019334-05/06/2020 Roberto Dott. REPETTO - Medico competente Medicina del Lavoro Michela MAGNONE - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Infermiera reparto rianimazione OC Novi Ligure Emanuele CREPALDI - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Istruttore 118 Renato MERLI - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Soccorritore 118 Francesca BAVA - Istruttore BLSD Regione Piemonte - Soccorritore 118 Ugo GALLESI - Istruttore BLSD Regione Piemonte Staff:
  • 2. Procedure anti Covid-19 Il presente corso viene svolto tenendo conto delle: «Indicazioni nazionali e Regionali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione dei soccorritori.» Ministero della Salute 0019334-05/06/2020 Tutti i soggetti a cui bisogna prestare manovre di RCP, sono sempre potenzialmente infette. COVID-19
  • 3. - Valutazione pratica (in presenza con procedure anti covid-19) - Lezione teorica (webinar/in presenza con procedure anti covid-19) - Esercitazioni pratiche (in presenza con procedure anti covid-19) - Procedure anti covid - 19 (procedure Ministero della Salute 0019334-05/06/2020) SESSIONI DEL CORSO
  • 4. RIFERIMENTI NORMATIVI D.LGS. 81/2008 LA 626 NON ESISTE PIU’!!! Il datore di lavoro : • Designa uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del primo soccorso. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi dell’azienda.
  • 5. RIFERIMENTI NORMATIVI Omissione di soccorso Art. 593 Codice Penale Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità. Se da questa condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.
  • 6. CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO Deve essere conservata in un luogo accessibile a tutti e ben segnalato, meglio se da una croce rossa e deve contenere prodotti basilari per il primo soccorso, Il controllo del contenuto è bene sia effettuato dall'addetto al primo soccorso, il quale è responsabile del contenuto e dello stato di conservazione della cassetta di primo soccorso o del pacchetto di medicazione.
  • 7. IL PRIMO SOCCORSO Innanzitutto è opportuno distinguere tra la nozione di pronto soccorso e quella di primo soccorso. Il PRONTO SOCCORSO è l'intervento prestato dal personale sanitario. Il PRIMO SOCCORSO è l'aiuto dato al soggetto, infortunato o malato, da personale non qualificato, in attesa dell'intervento specializzato. SCOPI PRINCIPALI 1. NON NUOCERE E NON PEGGIORARE LA SITUAZIONE: ad es. imporre la calma e silenzio, allontanare la folla dal luogo dell’incidente, evitare interventi non adeguati da parte di colleghi non addetti al P.S. 2. CONSERVARE LE FUNZIONI VITALI fino all’arrivo dei soccorsi qualificati.
  • 8. Quando agite come soccorritore dovete operare in sicurezza, senza mai porre a rischio la vostra incolumità, una regola basilare del soccorso professionale è che “un infortunato è meglio di due” SICUREZZA DEL LUOGO Prima di prestare il soccorso dovete verificare che l’ambiente sia privo di pericoli per voi stessi e per l’infortunato.
  • 9. COVID-19 COrona VIrus Disease 19, malattia respiratoria acuta da Sars-Cov-2, la malattia ha reso necessario rivedere le procedure di primo soccorso, a causa della possibilità di contagio per i soccorritori (sia laici sia sanitari), durante lo svolgimento delle manovre di rianimazione cardiorespiratoria. Il 05 giugno 2020 il Ministero della Salute ha pubblicato una Lettera circolare, aggiornata in data 23 giugno 2020, contenente le indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da Sars-Cov-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione in sicurezza dei soccorritori. A tal proposito, si riportano di seguito gli aspetti principali per una corretta e sicura gestione del primo soccorso in azienda durante l’emergenza COVID-19. Il Soccorritore “laico” deve pertanto:
  • 10. COVID-19 evitare la manovra “GAS” (guardo-ascolto-sento) per i protocolli che lo richiedono, in modo tale da non avvicinarsi al viso della persona da soccorrere. Verificare, lo stato di coscienza e respiro senza avvicinarsi alla persona stessa, allertare il sistema di emergenza 112 (qualora necessario), ed eventualmente:  Seguire le indicazioni dell’operatore sanitario,  Evitare l’effettuazione delle manovre di ventilazione “bocca- bocca”, effettuare la rianimazione cardiopolmonare mediante le sole compressioni toraciche. Durante il massaggio cardiaco è opportuno coprire il viso della persona da soccorrere mediante una mascherina /telino, al fine di evitare una possibile fuoriuscita di droplets e/o aerosol. Si ricorda che se dovesse evidenziarsi un episodio che renda impossibile e/o deleterio il loro utilizzo (ad esempio ostruzione delle vie aeree, rigetto etc.) la mascherina/telino va prontamente rimossa.
  • 11. IL SISTEMA DI SOCCORSO SANITARIO Il Sistema di Emergenza 118 è l’ente preposto a fornire al cittadino la risposta ad un bisogno sanitario di urgenza – emergenza con lo scopo di ridurre la mortalità e gli esiti invalidanti. Il “Sistema 118” è formato da più elementi, strettamente cooperanti e coordinati: Per attivare il sistema sanitario comporre il Numero Unico di Emergenza NUE 112 LA CENTRALE OPERATIVA I MEZZI DI SOCCORSI (ambulanze, elisoccorso) GLI OSPEDALI L’attivazione del Sistema di Emergenza 112 avviene attraverso il numero “1.1.2.”, gratuito ed unico in tutto il
  • 12. CATENA DI SOPRAVVIVENZA Tutti gli anelli sono importanti, se si spezza un solo anello il soccorso fallisce.
  • 13. LA CHIMATA DEI SOCCORSI NUMERO UNICO EMERGENZA
  • 14. CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA L’apparato Respiratorio
  • 15. L’APPARATO RESPIRATORIO Un adulto respira 6-7 lt/m con una frequenza del respiro di 14-16 atti respiratori al minuto, per una quantità di aria inspirata o espirata di circa 500 ml., i bambini hanno una frequenza respiratoria maggiore 20-30 atti respiratori al minuto.
  • 16. L’APPARATO RESPIRATORIO ASFISSIA si verifica quando il sangue non può ossigenarsi o per un impedimento alla penetrazione dell’aria, o per incapacità dell’emoglobina di legarsi all’ossigeno. Il primo caso è quello dell’asfissia cosiddetta “meccanica”, invece nel secondo caso si parla di asfissia di origine ventilatoria. Sintomi  colorito bluastro della pelle e delle mucose ad eccezione dell’asfissia da CO (monossido di carbonio) dove il colorito è invece rosso accesso; Cosa fare  eliminare l’origine dell’impedimento alla respirazione  se respira ed è incosciente posizione laterale di sicurezza  se non respira iniziare RCP e allertare il 112;  se l’asfissia è stata provocata da inalazione di fumi o gas allontanare la vittima dal luogo sede dell’incidente;
  • 17. L’APPARATO RESPIRATORIO SOFFOCAMENTO é il caso del corpo estraneo penetrato nelle vie respiratorie che ostruisce la respirazione, in presenza di un soggetto incosciente, anche la lingua cadendo all’indietro, può impedire all’aria di penetrare. Sintomi  difficoltà nel respirare e nel parlare  colorito della pelle e delle labbra bluastro (cianotico) il soggetto porta le mani al collo afferrandolo Cosa fare  far chinare il soggetto in avanti e colpire con il palmo della mano 5 volte la regione tra le scapole  se il soggetto non espelle il corpo estraneo effettuare la manovra di Heimlich  se non riprende a respirare e perde conoscenza ponetelo in posizione supina su piano rigido e iniziare RCP allertare il sistema 112
  • 18. L’APPARATO RESPIRATORIO MANOVRA DI HEIMLICH Mettetevi alle spalle del soggetto, agganciate le mani al di sotto della gabbia toracica e tirate verso di voi con un colpo secco, portando le mani verso di voi e verso l’alto, Provate questa manovra più volte anche alternandola ai colpi sulla schiena.
  • 19. L’APPARATO RESPIRATORIO MONOSSIDO DI CARBONIO si sviluppa a seguito della incompleta combustione del carbone e di altre sostanze. Principali fonti di avvelenamento da ossido di carbonio sono bracieri, caldaie, gas di scarico, etc., è un gas inodore che possiede una notevole affinità per l’emoglobina del sangue, maggiore di quella dell’ossigeno, il composto che si forma a seguito del legame tra l’ossido di carbonio e l’emoglobina. Sintomi  Colorito rosso ciliegia a carico della cute della mucosa  Disturbi respiratori  Cefalea – vertigini – sonnolenza – confusione mentale – crisi comiziali (epilessia) – perdita di coscienza – coma; Cosa fare  Protezione vie respiratorie; Es. di protezione con maschera e bombola ossigeno
  • 20. L’APPARATO RESPIRATORIO ASMA può essere di origine allergica o essere scatenato da fattori emotivi, consiste essenzialmente nella difficoltà alla fuoriuscita dell’aria dai polmoni causata dalla contrazione delle vie aeree. Sintomi  difficoltà alla respirazione  prolungamento della fase respiratoria, accompagnata da un sibilo o un fischio  colorito bluastro delle labbra  il soggetto appare angosciato e ansioso Cosa fare  rassicurare la persona, l’ansia peggiora la situazione  far sedere la persona con la testa e il torace leggermente in avanti  controllare la frequenza del respiro ed il polso  se la difficoltà respiratoria è notevole allertare il 112
  • 21. L’APPARATO RESPIRATORIO AGENTI BIOLOGICI un altro problema connesso all’ambiente di lavoro è quello della possibile esposizione agli agenti biologici, cioè agenti infettanti (batteri, virus e altri) che possono contagiare una persona attraverso diversi modi: via aerea, contatto diretto, oro-fecale. Utilizzare dispositivi di protezione idonei, NON improvvisare!
  • 22. CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA L’apparato cardiocircolatorio
  • 23. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO È costituito dal cuore e dai vasi sanguigni, le arterie, che assicurano il regolare rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive a tutti i tessuti dell’organismo, e le vene, che allontanano da questi l’anidride carbonica e le altre sostanze di rifiuto. Vi sono due circuiti sanguigni:  Grande circolazione o circolazione sistemica, che porta il sangue più ossigenato dal cuore al corpo e quando diventa meno ossigenato dal corpo al cuore  Piccola circolazione o circolazione polmonare che porta il sangue meno ossigenato dal cuore ai polmoni e quando diventa più ossigenato dai polmoni al cuore.
  • 24. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO IL CUORE é un muscolo involontario, formato da 4 cavità (2 atri e 2 ventricoli); esso si contrae ritmicamente, pompando il sangue ricevuto dalle vene verso i polmoni ed il sangue ossigenato ricevuto dai polmoni verso le arterie. Il cuore provvede anche alla propria irrorazione sanguigna tramite due arterie, dette coronarie destra e sinistra, che si dipartono dall’aorta, l’arteria principale. In condizioni di riposo il cuore si contrae 60-80 volte al minuto, ma in condizioni di sforzo fisico la frequenza cardiaca aumenta e con essa anche la quantità di sangue pompato ogni minuto. Nei bambini la f. c. è fisiologicamente più elevata intorno ai 100 battiti al minuto.
  • 25. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO ANGINA PECTORIS Questa condizione è determinata dall’inadeguata perfusione del cuore a causa di ostruzioni di una o più arterie coronariche, si caratterizza frequentemente per episodi di dolore toracico, inizialmente dopo sforzi fisici intensi. Sintomi Il soggetto è costretto a fermarsi, avvertirà oppressione vero dolore al petto, e porterà la mano sullo sterno, il dolore potrà essere irradiato al collo ed alle mandibole, oltre che al braccio sinistro che potrà avvertire come dolente o “addormentato”. Cosa fare  Far sedere comodamente il soggetto e tranquillizzarlo Controllare la frequenza cardiaca, se si avverte un aumento ed una irregolarità del battito o se il dolore dovesse durare più di 5- 10 minuti chiamare il 112 Tenersi pronti per la rianimazione che, comunque, è raramente necessaria in caso di angina pectoris
  • 26. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO INFARTO CARDIACO consiste nella necrosi (morte) di una porzione più o meno estesa del tessuto muscolare cardiaco (miocardio), causata dall’improvviso arresto nel flusso sanguigno a valle del distretto interessato. L’interruzione viene perlopiù generata da un trombo che ostruisce il ramo principale dell’arteria coronaria. Se l’infarto è molto esteso o se colpisce zone particolari, può sopraggiungere un arresto cardiaco con conseguente morte del soggetto. Sintomi il dolore, come sede ed irradiazione, è simile a quello dell’angina ma si differenzia per l’intensità e la durata che sono maggiori, inoltre mentre il dolore anginoso insorge generalmente sotto sforzo e migliora o scompare con il riposo, quello dell’infarto può insorgere anche durante il riposo e non migliora con esso, il soggetto avverte una sensazione di morte imminente, il colorito è pallido cereo, le labbra possono essere bluastre, il viso è ricoperto di sudorazione fredda, il polso è frequente, il respiro affannoso
  • 27. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Cosa fare  porre il soggetto in posizione comoda, semiseduto e con le gambe piegate mettere se possibile dei cuscini per sorreggere le spalle e la testa  rassicurare il soggetto e chiamare il 112, o, se possibile, farlo chiamare da qualcun altro per non lasciarlo da solo (il rischio che sopravvenga un arresto cardiaco è molto alto)  far riferire sempre al soccorso che si teme un infarto  controllare costantemente il polso e la respirazione  rianimare se necessario Il dolore può essere presente oppure no, sia per uno che per tutti i segni di allarme sopra indicati.
  • 28. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO ARRESTO CARDIACO Per arresto cardiaco s’intende l’arresto della funzione cardiaca con conseguente arresto del flusso ematico a tutti gli organi ed apparati, se questa condizione persiste oltre un certo numero di minuti si hanno danni irreversibili in alcuni organi, primo fra tutti il sistema nervoso centrale, e successivamente la morte. Sintomi  Il soggetto è incosciente, manca il polso, manca il respiro  Il colorito è grigio-cianotico Cosa fare  verificare l’assenza di polso (usare il carotideo), e di respiro  chiamare il soccorso 112  iniziare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale alternati per sostenere il circolo in particolare quello cerebrale ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
  • 29. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO La Defibrillazione (scarica elettrica controllata) ha la possibilità di interrompere l’aritmia. I tempi di intervento devo essere rapidi: entro 4/5 minuti dall’evento. La probabilità di sopravvivenza si riduce del 10-12% circa al minuto prima della defibrillazione; se non viene utilizzato entro 10 minuti essa passa a meno del 2%  Il danno anossico inizia dopo 4-6 minuti di assenza di circolo  Dopo circa 10 minuti si hanno lesioni cerebrali irreversibili Per evitare il DANNO ANOSSICO cerebrale nell’arresto Cardio-Respiratorio
  • 31. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO 5/6 cm 2 Ventilazioni bocca/bocca 30 Compressioni Ricordiamo che se vi sono problemi a effettuare le insufflazioni, per esempio per trauma facciale dell’infortunato, o se non potete proteggervi, per mancanza di dispositivi di protezione, potete effettuare anche le sole compressioni. R. C. P., al di ritmo 100 – 120 compressioni al minuto ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
  • 33. LA PERDITA DI COSCIENZA E’ la sospensione improvvisa e temporanea della coscienza e del movimento. L’infortunato non parla e non risponde alle domande; può rispondere tuttavia ad alcuni stimoli. Il polso e il respiro possono essere presenti o assenti. Vi sono 3 gradi di gravità crescente: 1) LIPOTIMIA 2) SINCOPE 3) COMA
  • 34. LA PERDITA DI COSCIENZA LIPOTIMIA è una sensazione di improvvisa debolezza, non accompagnata dalla completa perdita dello stato di coscienza, l’episodio è di breve durata e preceduto da prodromi: malessere nausea, capogiri, pallore; Cause Cattiva irrorazione e ossigenazione cerebrale Calo della pressione Prolungata stazione eretta Calore eccessivo Emorragie, anemie Cosa NON fare: 1. Dare da bere 2. Spruzzare acqua fredda sul viso 3. Dare schiaffi sul viso 4. Farlo muovere
  • 35. LA PERDITA DI COSCIENZA Cosa fare: 1. La persona va sostenuta, per evitare che cada a terra; 2. Allontanare la folla per consentire una migliore respirazione; 3. Stendere l’assistito a terra e sollevare le gambe 4. In caso di sensazione di vomito, metterla nella posizione laterale di sicurezza;
  • 36. Cosa fare: 1. Mettere l’infortunato in posizione antishock 2. Slacciargli i vestiti e tutto ciò che stringe (cravatta, cintura….); 3. Effettuare il massaggio cardiaco esterno 4. Effettuare la respirazione artificiale 5. Allertare il 112 ospedalizzazione immediata LA PERDITA DI COSCIENZA SINCOPE perdita totale di coscienza è di solito breve, non dura più di 20 secondi, arresto del respiro e del cuore, pallore, sudorazione fredda ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
  • 37. Sintomi: 1. Perdita totale di coscienza, respiro e battito cardiaco presenti 2. Motilità e sensibilità presenti o assenti Cause: 1. Traumi cranici 2. Meningite, ictus 3. Intossicazione da CO, avvelenamenti 4. Disturbi metabolici (coma epatico, diabetico, ipoglicemico, uremico) Cosa fare: 1. Allertare subito i soccorsi 2. Mettere l’infortunato in posizione laterale di sicurezza 3. Slacciare i vestiti e tutto ciò che stringe (cravatte, cinture …) 4. Controllare il respiro e ili battito cardiaco LA PERDITA DI COSCIENZA COMA perdita totale di coscienza è di solito breve, non dura più di 20 secondi, arresto del respiro e del cuore, pallore, sudorazione fredda
  • 38. NON eseguire questa manovra in caso di traumi!! ATTENZIONE! Se non ti risponde ma respira, mettilo in posizione laterale di sicurezza e chiama il 112 1 2 3 4 POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
  • 40. LA CUTE La cute è costituita da uno strato superficiale detta epidermide e da uno strato profondo che comprende il derma ed il tessuto sottocutaneo. L’epidermide è costituita da 4 strati, dal basso in alto, strato basale, strato granuloso, strato lucido e strato corneo. Il derma è costituito da fibre (collagene ed elastiche), alcuni tipi di cellule, vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi. Il tessuto sottocutaneo è un tessuto connettivo specializzato nella formazione del grasso. Fanno parte dell’organo della cute anche gli annessi cutanei, cioè i peli, le ghiandole sebacee e le ghiandole sudoripare.
  • 41. LE FERITE La ferita è un interruzione della continuità della cute che può Interessare anche i piani profondi, la gravità si giudica dalla: 1. Lesione 2. Profondità 3. Presenza di corpi estranei Complicanze: 1. Lesioni di organi interni 2. Emorragie 3. Shock 4. Infezione da germi e dal bacillo del tetano Trattamento di piccole ferite: 1. Lavarsi bene le mani 2. Lavare la ferita con acqua e sapone (farla sanguinare sotto l’acqua corrente), completare la pulizia con acqua ossigenata (che può essere usata anche dentro la ferita), per la pulizia usare sempre garza, MAI cotone idrofilo (ovatta)
  • 42. LE FERITE NO SI TRATTAMENTO DI PICCOLE FERITE 1. Disinfezione dei margini 2. Coprire con garza sterile fissata tutt’intorno da cerotto, oppure protetta da tubolare di rete (eventualmente bendare) 3. Non usare pomate o polveri cicatrizzanti o polveri antibiotiche
  • 43. LE FERITE TRATTAMENTO DELLE GRANDI FERITE 1. Allertare i soccorsi 2. Mettere a nudo la ferita tagliando gli abiti 3. Proteggere con garza o telo sterile 4. Tamponare eventuali emorragie 5. Non estrarre mai corpi estranei 6. Prevenire lo shock
  • 44. LE FERITE Ferite al torace si tratta di lesioni gravi, in quanto l’aria può entrare attraverso la ferita, invadere lo spazio pleurico e far collassare il polmone, in questo caso l’infortunato rischia di morire per asfissia. Cosa fare: Se l’agente lesivo è ancora in sede NON bisognerà estrarlo, in caso contrario la ferita va tamponata con decisione usando la mano; Se l’infortunato è cosciente metterlo in posizione semiseduta Se l’infortunato è incosciente metterlo in posizione laterale di sicurezza sul lato leso Posizione semiseduta
  • 45. LE FERITE Ferite all’addome La loro gravità è legata alla probabile lesione di organi interni (fegato, intestino, milza, …) e alla conseguente emorragia interna. Cosa fare: Allertare i soccorsi Mettere l’infortunato in posizione semiseduta con le ginocchia leggermente piegate Cosa non fare: NON dare da bere NON far rientrare l’eventuale fuoriuscita di visceri, l’emorragia è la fuoriuscita di sangue da un vaso.
  • 46. LE EMORRAGIE A seconda che il sangue si riversi all’esterno o all’interno del corpo, si distinguono in: 1. ESTERNE: il sangue si vede uscire all’esterno, dalla ferita 1. INTERNE: il sangue non si vede uscire; resta all’interno del corpo, in una cavità o infiltrato tra i tessuti (es. muscoli) estremamente grave è l’emorragia cerebrale. 1. ESTERIORIZZATE: il sangue esce all’interno, ma viene emesso attraverso un orifizio naturale del corpo . A seconda del vaso colpito si distinguono: EMORRAGIA VENOSA: il sangue cola con flusso lento e continuo ed è di colore rosso scuro EMORRAGIA ARTERIOSA: il sangue schizza a zampilli violenti, intermittenti ed ha colore rosso vivo EMORAGGIA CAPILLARE: il sanguinamento avviene normalmente nelle ferite come l’abrasione
  • 47. LE EMORRAGIE EmorragieVENOSA il sangue tipicamente è di colore rosso scuro. Cosa fare: 1. Non si è in pericolo di vita 2. Tamponamento semplice della ferita con compressione sul punto di fuoriuscita del sangue, prima manuale, poi con bendaggio compressivo. 3. Sollevare la parte ferita, se non vi è frattura 4. Applicazioni fredde 5. Mantenere la calma Cosa non fare: 1. NON somministrare alcolici 2. NON toccare la ferita con le mani 3. Evitare il contatto con il sangue a mani nude Compressione diretta sulla ferita
  • 48. LE EMORRAGIE Emorragie ARTERIOSA il sangue tipicamente è di colore rosso vivo. Cosa fare: 1. Allertare i soccorsi si è in pericolo di vita; 2. Liberare la parte lesa dagli indumenti; 3. Imbottire (stipare) la ferita con una garza emostatica, una garza semplice o un panno pulito; 4. Sollevare la parte ferita, se non vi è frattura; 5. Applicare una pressione costante con entrambe le mani direttamente sopra la ferita sanguinante; 6. Effettuare compressioni a distanza; Cosa non fare: 1. NON somministrare alcolici (sono vasi dilatatori) 2. NON toccare la ferita con le mani 3. Evitare il contatto con il sangue a mani nude 4. NON dare da mangiare o bere 5. Evitare che il ferito assuma farmaci che possano rendere più fluido il sangue e rallentare i processi di coagulazione;
  • 49. COMPRESSIONI A DISTANZA carotidea succlavia ascellare omerale femorale sup. femorale inf. poplitea carotidea ascellare omerale poplitea succlavia femorale
  • 50. LE EMORRAGIE Laccio emostatico arterioso Molto rischioso, meglio, si usa solo per gli arti ed in casi estremi: • se la compressione manuale e a distanza non è efficace • in caso di molti feriti • arto amputato o semiamputato in un incidente • fratture esposte • schiacciamento dell’arto (apporre il laccio a monte prima di togliere il peso) • solo al di sopra del gomito (braccio) o al di sopra del ginocchio (coscia) (Non serve e non si applica mai all’avambraccio e alla gamba) • la durata dell’applicazione non deve superare i 20-50 minuti (è opportuno scrivere l’ora esatta in cui esso è stato apposto, non togliere bruscamente un laccio: lo si deve allentare lentamente, lasciandolo in loco, pronto per essere stretto nuovamente dopo un po’) • allentare il laccio ogni 20 minuti in modo che non ci sia eccessivo accumulo di sostanze tossiche
  • 51. LE EMORRAGIE Emorragie ESTERIORIZZATE. Dall’orecchio: 1. Sospetta frattura alla base cranica 2. Muovere l’infortunato il meno possibile 3. Metterlo in posizione laterale dal lato che sanguina 4. Non tamponare l’emorragia 5. Allertare i soccorsi Dal naso spesso abbinata all’emorragia dall’orecchio, in caso di frattura cranica non tamponare allertare i soccorsi se il sangue proviene dalle fosse nasali Cosa fare Fate sedere l’infortunato e fategli inclinare la testa in avanti Fategli stringere le narici fra le dita almeno cinque minuti applicare il ghiaccio alla radice della piramide nasale.
  • 52. LE EMORRAGIE Dalla bocca 1. Può trattarsi di avulsione dentaria 2. In caso di frattura costale Dalle vie urinarie 1. Trauma renale 2. Trauma vescicale Emorragia di cavità La fuori uscita di sangue avviene all’interno di cavità, situazione gravissima che può portare allo shock, l’infortunato si presenta prima molto agitato, in seguito sempre più prostrato, fino alla sonnolenza, l’evoluzione naturale è verso il coma e l’arresto cardiaco. Sintomi 1. Pallore esterno; 2. Cianosi delle estremità e delle labbra; 3. Brividi e tremori; 4. Polso piccolo e frequente respiro rapido e superficiale;
  • 53. LE EMORRAGIE Cosa fare: 1. Allertare i soccorsi deve essere ospedalizzato IMMEDIATAMENTE 2. Stendere l’infortunato a terra in basso con le gambe rialzate (posizione antishock) 3. Coprirlo con una coperta 4. NON somministrare alcolici o caffè Wiscki
  • 54. LE AMPUTAZIONI DI ARTI O DITA Dalla bocca L'amputazione consiste nell'asportazione chirurgica o nella perdita accidentale (spontanea o traumatica) di un arto o di una sua parte. Per perdita accidentale, s'intende che l'amputazione può verificarsi dopo traumi o incidenti dove l'arto può essere tranciato di netto, schiacciato o strappato. Cosa fare: ALLERTARE I SOCCORSI trasporto rapido in ospedale ARRESTARE L’EMORRAGIA in caso di grosse amputazioni applicare un laccio emostatico se non è possibile applicare il laccio, procedere con la compressione diretta e/o a distanza DISINFETTARE con disinfettante a base acquosa (o con acqua e sapone) la parte amputata (NON usare alcool o tintura di iodio) BENDARE la parte amputata con benda elastica, effettuando un bendaggio compressivo (ben aderente, che comprima il moncone e rallenti l’emorragia) METTERE la parte amputata in un sacchetto di plastica pulito, chiuderlo ermeticamente e sistemarlo in un contenitore con del ghiaccio
  • 55. LE AMPUTAZIONI DI ARTI O DITA Esempi di bendaggio compressivo A B C
  • 56. LE USTIONI Sono lesioni prodotte sui tessuti del corpo dal calore o da sostanze dette caustiche. Cause 1. Liquidi bollenti 2. Raggi solari 3. Sostanze chimiche 4. Metalli roventi 5. Folgorazione Gradi 1° Grado: eritema 2° Grado: bolla 3° Grado: necrosi La gravità delle ustioni è in rapporto alla loro estensione; Se la superficie ustionata supera il: 20% > Grave 30%-40% > Gravissima 50% > Morte
  • 57. LE USTIONI USTIONI DI 2° GRADO Cosa fare 1. Versare acqua fredda o applicare ghiaccio 2. NON bucare le bolle 3. Coprire l’ustione con garza vaselinata sterile USTIONI DI 3° GRADO Cosa fare 1. Allertare i soccorsi 2. Scoprire la parte ustionata tagliando i vestiti, a meno che non siano attaccati alla pelle 3. Versare acqua sull’ustione 4. Coprire con teli o garze sterili 5. Se cosciente, dargli da bere acqua con sali minerali 6. Mettere l’infortunato in posizione antishock e coprirlo Cosa non fare NON toccare con le mani le zone ustionate (rischio biologico!) NON applicare oli o pomate NON somministrare bevande alcoliche
  • 58. LO SCHELETRO Lo scheletro è l’impalcatura sulla quale si regge il nostro corpo. Esso è costituto da 206 ossa che si articolano tra di loro tramite appunto le articolazioni. I muscoli si ancorano alle ossa tramite i tendini, costituendo un sistema di leve che ci consente di muoverci; per questo tali strutture costituiscono il cosiddetto apparato locomotore Le principali lesioni a carico dell’apparato locomotore sono rappresentate da: 1. CONTUSIONE 1. DISTORSIONE 2. LUSSAZIONE 3. FRATTURA
  • 59. LO SCHELETRO CONTUSIONE schiacciamento dello strato di tessuti posto tra la cute e l’osso, con la possibile Formazione di ecchimosi o ematomi, a seconda dell’entità della fuoriuscita di sangue dai vasi del derma. Sintomi Dolore Gonfiore con limitazione dei movimenti Cosa fare 1. Applicazione locale di ghiaccio 2. Bendaggio al fine di immobilizzare la parte 3. Mantenere l’arto in posizione sollevata Cosa NON fare 1. NON applicare calore 2. NON massaggiare la parte colpita dal trauma (verrebbe favorita l’ulteriore fuoriuscita di sangue)
  • 60. LO SCHELETRO DISTORSIONE il trauma colpisce un distretto articolare, con interessamento della capsula articolare e dei legamenti di rinforzo, senza che si determini una perdita dei rapporti articolari. Le strutture articolari che più di frequente vanno incontro a traumi distorsivi sono la caviglia, il ginocchio, il polso e le dita Distorsione di 1° grado Distorsione di 2° grado Distorsione di 3° grado Rottura completa dei legamenti
  • 61. LO SCHELETRO LUSSAZIONE perdita dei normali rapporti articolari a causa della fuoriuscita dei capi ossei dalla capsula articolare, in conseguenza di un trauma di una certa validità. MAI CERCARE DI RIDURRE LA LUSSAZIONE!!! (rischio di provocare lesioni nervose e/o vascolari)
  • 62. LO SCHELETRO FRATTURA è l’interruzione della continuità di un osso; si determina generalmente a seguito di un urto contro un oggetto o di un violento trauma, nel qual caso si parla di frattura post-traumatica. NON tentare di ristabilire la normale situazione dell’osso bisogna prestare particolare attenzione alle fratture esposte, poichè si infettano con facilità, in tal caso occorre fare attenzione ad utilizzare solo bende sterili Semplice Scomposta Esposta
  • 64. IL SISTEMA NERVOSO La cellula più importante che caratterizza il sistema nervoso e lo costituisce è il neurone, formato da un corpo cellulare e da ramificazioni di diversa lunghezza che collegano una cellula nervosa all’altra, permettendo il passaggio dell’impulso nervoso, il quale si propaga tramite corrente elettrica.
  • 65. IL SISTEMA NERVOSO TRAUMA CRANICO è una situazione sempre allarmante, in cui occorre porre la massima attenzione alla sintomatologia. Sintomi nausea e/o vomito mal di testa sonnolenza svenimento temporaneo Cosa fare Se l’infortunato è incosciente: metterlo in posizione laterale di sicurezza porlo dal lato dell’orecchio sanguinante; NON tamponare l’emorragia dall’orecchio; se non respira iniziare la rianimazione cardiopolmonare; è necessario il trasporto rapido in ospedale. Sono segni distintivi di trauma cranico: ferite al cuoio capelluto, ematomi e gonfiore al capo e/o al volto segni di frattura, emorragia dal naso o dall’orecchio perdita di coscienza
  • 66. IL SISTEMA NERVOSO EPILESSIA è una malattia del sistema nervoso centrale (disturbo neurologico) in cui l'attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni, periodi di comportamento insolito e talvolta perdita di coscienza. Sintomi 1. il malato cade a terra 2. il corpo si irrigidisce per parecchi secondi 3. possono aversi convulsioni più o meno estese 4. gli occhi si rovesciano all’indietro, la faccia si contrae 5. alla bocca compare una schiuma 6. può esserci una fase di coma transitoria (dai 4 ai 20 secondi) 7. al risveglio vi sarà amnesia dell’episodio Cosa fare 1. non cercare di frenare i movimenti convulsivi 2. stendere il paziente al suolo girare la testa da una parte per permettere alla schiuma e alla saliva di uscire dalla bocca 3. mettere un panno ripiegato tra i denti per evitare che si ferisca la lingua NON mettere mai le dita nella bocca del paziente nel tentativo di aprirla 4. sorvegliare il soggetto durante il sonno profondo
  • 67. IL SISTEMA NERVOSO ISTERISMO è una nevrosi caratterizzata da disturbi permanenti (sensitivi, sensoriali, psichici) e transitori (convulsioni). L’attacco convulsivo può essere anticipato da malumore, tristezza, allucinazioni, atteggiamenti drammatici e plateali. L’isterico generalmente cerca di attrarre su di sé l’attenzione dei presenti. Lo stato di coscienza non è mai abolito totalmente. Cosa fare 1. trattenere con fermezza il paziente 2. isolare il soggetto 3. dimostrare comprensione e fermezza Differenze tra convulsioni isteriche e convulsioni epilettiche: EPILESSIA • avviene in qualsiasi luogo • c’è perdita di coscienza • il soggetto può ferirsi durante la crisi • vi è amnesia finale ISTERISMO • avviene solo in pubblico • non c’è perdita di coscienza • il soggetto non si ferisce mai durante la crisi • non vi è amnesia dell’episodio
  • 68. L’OCCHIO è costituito da una sfera detta globo oculare collocata in una cavità del cranio detta orbita. Le ferite all’occhio sono lesioni molto dolorose, poiché è una struttura ricca di terminazioni nervose, la lacrimazione è un lavaggio naturale, ma può non bastare, l’agente lesivo, più comunemente una scheggia, può rimanere conficcato nell’occhio.
  • 69. L’OCCHIO Cosa NON fare 1. non permettere alla persona di strofinarsi 2. non tentare l’apertura delle palpebre se questa manovra non risulta facile 3. non togliere eventuali agenti lesivi penetrati nella cornea 4. non disinfettare la ferita: usare la soluzione fisiologica Cosa fare 1. se l’oggetto si sposta liberamente nell’occhio, rimuovetelo delicatamente senza sfregare l'occhio e facendo attenzione a lavarvi le mani prima di procedere. Dopodiché, sciacquate l'occhio con dell'acqua distillata o una soluzione salina. 2. se l’oggetto è conficcato nell’occhio, dopo averlo irrigato, bendarlo con tutto l’agente lesivo medicare sia l’occhio ferito sia quello sano; 3. nel caso di un’ustione chimica (soda caustica, calce viva) irrigare ripetutamente e abbondantemente e continuare il lavaggio oculare anche durante il trasporto in ospedale NB: le bende devono essere solo appoggiate e tenute con cerotto di carta, evitando ulteriori pressioni o strofinamenti.
  • 70. L’ORECCHIO Traumi lievi interessano solitamente le strutture esterne dell’orecchio; si tratta di contusioni, escoriazioni, ferite più o meno profonde. Penetrazione di corpi estranei, NON cercare di estrarre l’oggetto (è necessario che tale operazione sia effettuata in ambiente specializzato poiché manovre non idonee potrebbero determinare lacerazioni del timpano.
  • 71. FOLGORAZIONE In caso di folgorazione allertare i soccorsi, interrompete il contatto tra la vittima e la fonte elettrica staccando il contatore o salvavita, della corrente, se può essere raggiunto facilmente. Se una corrente alternata nell'ordine dei 50 mA attraversa il torace, è in grado di indurre spasmi sul muscolo cardiaco (fibrillazione e arresto cardiaco). arto ustionato da folgorazione
  • 72. LESIONI DA CALORE Si verifica in ambienti umidi, caldi e scarsamente ventilati, in cui la sudorazione viene impedita, con rialzo termico, i sintomi sono: vertigini, nausea e vomito, cefalea, sensazione di debolezza, crampi, nei casi più gravi perdita di coscienza. Cosa fare 1. trasportare il soggetto in ambiente fresco e ventilato 2. porre impacchi freddi, evitando bruschi raffreddamenti 3. se cosciente, far bere piccoli sorsi acqua leggermente salata 4. in caso di shock, posizione laterale di sicurezza Cosa NON fare 1. NON far scendere bruscamente la temperatura sotto i 39° poiché potrebbe provocare collasso
  • 73. LESIONI DA CALORE ASSIDERAMENTO è dovuto alla permanenza dell’individuo in ambienti con freddo intenso e protratto. Il sistema della termoregolazione subisce uno sconvolgimento per le precarie condizioni dettate dall’ambiente esterno. Alla base dei disturbi vi è la vasocostrizione cerebrale. Sintomi tachicardia – fiacchezza fisica e mentale – irritabilità – difficoltà di vista e di parola – lentezza al ragionamento sino al torpore – polso debole – respiro lento – coma – arresto cardiorespiratorio Cosa fare trasportare il soggetto in ambiente asciutto e caldo, ma non eccessivamente riscaldato togliere gli abiti se bagnati o gelati riscaldare il paziente con massaggi e con panni caldi, senza avvicinare direttamente fonti di calore somministrare bevande tiepide-calde zuccherate Cosa NON fare NON dare alcolici (la vasodilatazione aumenterebbe la dispersione di calore!)
  • 74. LESIONI DA CALORE IMPORTANTE: mentre il congelamento interessa principalmente le estremità ed è meno grave, l’assideramento interessa invece il corpo nella sua interezza, è spesso la naturale conseguenza di un congelamento prolungato ed è più grave di quest’ultimo, potendo determinare coma e morte del soggetto. temperatura normale ipotermia
  • 75. INSETTI E RETTILI PUNTURE DI INSETTO è una buona cosa avere sempre nella cassetta di pronto soccorso un repellente per insetti. Molte persone, purtroppo, non sanno di avere allergie ad un determinato tipo di insetti e questo può essere molto pericoloso quando • il soggetto punto è allergico • la sede della puntura è il viso, la gola, la lingua, • il numero delle punture è elevato Sintomi 1. Dolore acuto, prurito, 2. Arrossamento zona colpita, 3. Gonfiore Cosa fare 1. Estrarre eventuale pungiglione 2. Lavare con acqua e sapone, disinfettare 3. Toccare il luogo della puntura con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca 4. Bendare, per proteggere dalle infezioni 5. Nel caso di punture in bocca: appoggiare sulla base della lingua il manico di un cucchiaino o un bastoncino di legno per favorire la respirazione e trasportare in ospedale
  • 76. INSETTI E RETTILI PUNTURE DI ZECCHE possono veicolare numerose malattie, di cui la più frequente è la Rickettsiosi (piccoli bacilli negativi), generalmente la malattia ha un periodo di incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso; Sintomi Febbre, brividi, Dolori muscolari e debolezza Nausea e/o vomito Tosse, cefalea, Malessere generale Cosa NON fare Non grattare la zona colpita, poiché potrebbe infettarsi; Cosa fare 1. Copritela con una sostanza tipo vaselina o oli pesanti da non permettergli di respirare a quel punto lascerà la presa, con una pinzetta afferrate la zecca dove la bocca è attaccata alla pelle. 2. Lavarsi bene le mani 3. Pulire la puntura ogni giorno finché non sarà guarita
  • 77. INSETTI E RETTILI MORSO DI RAGNO esistono nel mondo 30.000 specie di ragno, quasi tutte velenose, fortunatamente i denti della maggior parte dei ragni sono troppo corti o fragili per penetrare la cute. Sarebbe opportuno catturare il ragno per una terapia mirata. Cosa fare Pulire la ferita Applicare del ghiaccio Riposo assoluto Controllare il respiro Elevare e immobilizzare la parte colpita Morso del “ragno violino”
  • 78. INSETTI E RETTILI MORSO DI VIPERA è lunga circa 60 cm ed ha la testa triangolare. Tende a mimetizzarsi nell’ambiente in cui vive. E’ l’unico serpente velenoso in Italia. Si distingue per la coda, che è tozza, mentre nei rettili innocui è solitamente lunga e sottile. La morsicatura lascia come segno l’impronta di 2 denti veleniferi, distanti tra loro circa 1cm; talora il segno è di un dente solo. Sintomi 1. Immediatamente dolore vivissimo nella sede del morso 2. Arrossamento e cianosi
  • 79. INSETTI E RETTILI Dopo circa 10 minuti: Gonfiore, pelle “marmorizzata” malessere generale Dopo circa 30 minuti: Cefalea, vertigini, vomito, diarrea, tachicardia, ipotensione, sudorazione, shock, nausea Cosa fare In caso di morso di vipera, accertato o anche solo sospetto la prima cosa da fare è contattare il 112, rimuovere anelli e bracciali prima che il gonfiore della zona colpita ne renda difficile l’asportazione. Altro intervento consigliato è il lavaggio abbondante della ferita con acqua ossigenata, molto utile è fasciare tutto l’arto colpito con una garza (compresa l’area sottostante il morso), applicando una discreta pressione e, possibilmente, immobilizzare l’arto con una stecca.
  • 81. GLI AGENTI BIOLOGICI TETANO è una malattia provocata da un microbo che vive in ambiente povero di ossigeno e che quindi trova terreno fertile nelle ferite profonde, penetranti e poco sanguinanti, soprattutto se provocate da un corpo arrugginito o sporco. Le tossine del tetano agiscono a livello delle cellule nervose. L’incubazione è silenziosa e può durare da una settimana a 6 mesi. Il tetano è una malattia difficilmente curabile, quindi è molto importante la PREVENZIONE!!! Sintomi Febbre elevata Sudorazione Rigidità del collo Più tardi sopraggiungono i sintomi più specifici e gravi: Spasmo dei muscoli mimici e masticatori Inarcamento della colonna vertebrale Difficoltà respiratorie Morte
  • 82. GLI AGENTI BIOLOGICI EPATITE B è una patologia che colpisce il fegato e può avere effetti molto seri. In alcuni soggetti, questa malattia può diventare cronica, portando ad insufficienza epatica, cirrosi e tumore del fegato. Esistono terapie antivirali per la cura, ed il vaccino previene l'infezione. A.I.D.S. l'infezione da HIV provoca un indebolimento progressivo del sistema immunitario (immunodepressione), aumentando il rischio sia di tumori che di infezioni da parte di virus, batteri, protozoi e funghi si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia, sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. COVID-19 è una malattia infettiva causata da un coronavirus appena scoperto, colpisce in vari modi, toccando una superficie contaminata e poi toccandosi occhi, naso, bocca, o per aspirazione di goccioline aerosol, la maggior parte delle persone presenta sintomi lievi o moderati e guarisce senza necessità di ricovero in ospedale.
  • 83. ANNEGAMENTO Nelle prime fasi di un infortunio acquatico, quando la persona è ancora cosciente ma non è in grado di mantenersi a galla, si dovrà porre particolare attenzione alla propria sicurezza, infatti il pericolante cercherà con tutte le forze di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di tenere la testa fuori dall’acqua e respirare: se l’appoggio siete voi ecco che gli infortunati diventeranno due. A determinare il soffocamento è l’ingresso di acqua nelle vie aeree e nei polmoni, una volta portato in salvo, in zona sicura, posizionare l’infortunato in posizione supina e se non respira effettuare la respirazione artificiale, verificare lo stato di coscienza, nel caso sia assente, applicare le procedure BLS, se dotati, farsi portare il DAE. ESECUZIONE DELLE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE, SENZA LE VENTILAZIONI, COPRENDO NASO E BOCCA DELL’INFORTUNATO CON UN FAZZOLETTO O INDUMENTO
  • 84. RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE 30 2 Frequenza 100/120 al minuto 5/6 Cm Continua fino all’arrivo dei soccorsi: alterna 30 compressioni e 2 ventilazioni fino all’arrivo dei soccorsi, o fino a quando vengono a mancare le forze per continuare.
  • 85. RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) durante l’epidemia da Sars-Cov-2 e in caso di sospetta o confermata infezione Covid-19 • Valutare la coscienza scuotendo la vittima nella parte inferiore del corpo all’altezza dei fianchi; • Valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima; • Chiamare il 112 per ricevere assistenza dall’operatore di centrale segnalando il sospetto che si tratti di paziente con infezione da COVID-19; • Iniziare le compressioni toraciche senza ventilazioni mettendo sul volto del paziente un fazzoletto o se a disposizione una mascherina chirurgica (in caso di problemi respiratori rimuoverla subito); • Al termine lavarsi accuratamente le mani; • Si raccomanda di lavare gli indumenti; • Si raccomanda di prendere contatto con le autorità sanitarie per ulteriori suggerimenti;
  • 86. LE POSIZIONI DI SICUREZZA Laterale di sicurezza Per coma, persona non cosciente che respira normalmente Semi seduta Per lesioni del torace, infarto Supina con le gambe sollevate Per svenimenti e collassi Supina Per traumi osteo-articolari, patologie cerebrali, lesioni addominali

Editor's Notes

  1. L’obiettivo del corso è acquisire conoscenze teoriche e abilità pratiche nell’esecuzione delle tecniche previste dalle linee guida. Si deve acquisire uno schema di comportamento (una sequenza). L’abilità nell’applicazione delle tecniche verrà valutata durante le stazioni pratiche, l’applicazione della sequenza e l’uso del defibrillatore verranno valutati durante la valutazione certificativa (solo pratica) a fine corso. La valutazione è sulle specifiche competenze: se sono state acquisite o no e non generica e non mette in discussione altre competenze.
  2. Sottolineare il concetto che respiro occasionale o boccheggiate va trattato come ASSENZA di RESPIRO, quindi si dà inizio senza indugio alle compressioni toraciche.