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I piani di sicurezza dell’acqua – metodi e
applicazioni. Uno strumento innovativo a
disposizione dei gestori.
Ing. Sara Steffenino
Ricercatrice - SMAT
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
2004
L’OMS introduce
il concetto di
WSP nella terza
edizione delle
Linee Guida per
la Qualità
dell’Acqua
Potabile
2011
L’OMS
ribadisce il
concetto
dei WSP
nella quarta
edizione
delle Linee
Guida
12/2014
Escono le
Linee guida
nazionali per
la
valutazione e
gestione del
rischio nella
filiera delle
acque
destinate al
consumo
umano
(Rapporto
ISTISAN)
6/10/2015
Il WSP diventa
parte
integrante della
legislazione
europea con la
direttiva
2015/1787 che
modifica gli
allegati II e III
della direttiva
98/83/CE. Gli
Stati Membri
hanno due
anni di tempo
per adeguarsi
nel
recepimento
06/2017
Recepimento
italiano della
direttiva
europea.
WSP: Inquadramento normativo
SMAT decide di
affrontare la sfida
mettendo a punto
un nuovo progetto:
«Modelli per Water
Safety Plans»
01/2016
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
2024-2027 ?
Adozione dei
PSA per tutti i
gestori idrici
I Piani di Sicurezza
dell’Acqua
consistono in
un’analisi estensiva
del rischio
nell’intera filiera
idropotabile,
dall’ambiente in
cui ha luogo la
captazione della
risorsa idrica fino al
punto in cui
l’acqua è resa
disponibile per i
diversi usi umani, al
fine di garantire la
qualità dell’acqua
erogata
Quali sono, per un gestore, le principali
problematiche da affrontare nello
sviluppo dei WSP?
WSP?
RISCHI?
?
Clorazione?
?
Biofilm in
rete?
- Rendere l’analisi il più possibile oggettiva anche
quando realizzata da Responsabili Tecnici diversi
- Fornire, a tutti i Responsabili Tecnici, una base
scientifica per effettuare la valutazione dei rischi
- Fornire uno strumento per rendere più rapida l’analisi
- Creare un sistema che si integra con gli altri
strumenti già in essere nel sistema
MODELLI
PER
WATER
SAFETY
PLANS
Oggettività
Integrazione
Scientificità
Rapidità
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Obiettivi del progetto «Modelli per Water Safety Plans»
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Output del progetto «Modelli per Water Safety Plans»
• Guida per la redazione dei Piani di
Sicurezza
• Checklist per la valutazione e
rivalutazione dei rischi
- SORGENTI
- POZZI
- ACQUE SUPERFICIALI
- FILTRAZIONE PER RIMOZIONE Fe/Mn
- FILTRAZIONE CON IDROSSIDO
FERRICO PER ARSENICO
- FILTRAZIONE SU CARBONE ATTIVO
- DISINFEZIONE CON NaClO
- DISINFEZIONE CON RAGGI UV
- OPERE DI ACCUMULO
- RETE DI DISTRIBUZIONE
DISTRIBUZIONECAPTAZIONE TRATTAMENTO
Identificazione degli eventi pericolosi e
valutazione del rischio
Identificazione delle misure di controllo esistenti
e validazione
Rischio
ricalcolato
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Checklist di valutazione dei rischi - ESEMPIO
Selezionare se l’evento è
presente
Selezionare il tipo di captazione; la gravità viene
assegnata automaticamente
Indicare la probabilità di accadimento leggendo nei commenti la classificazione proposta
Il RISCHIO INIZIALE
viene calcolato automaticamente
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
STEP 1: Identificazione degli eventi pericolosi e valutazione del rischio iniziale
Selezionare l’efficacia della misura di controllo
Selezionare le misure di controllo presenti
Alcune misure di controllo sono preventive
(abbassano P), altre correttive (abbassano G) Efficacia della singola misura di controllo
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
STEP 2: Identificazione delle misure di controllo esistenti e validazione
Il RISCHIO FINALE viene
ricalcolato in modo
automatico!
 Non rappresenta priorità e non necessità intervento
 Può essere sufficiente un monitoraggio delle misure in atto: il rischio è tenuto sotto controllo
 Il potenziamento delle misure per tenere sotto controllo il rischio dovrebbe essere un
obiettivo di medio-lungo periodo
 Elevata priorità, richiede urgente miglioramento delle misure per tener sotto controllo il
rischio
MEDIO
BASSO
ALTO
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
STEP 3: Rivalutazione del rischio in base alle misure di controllo esistenti
 Per ogni step della filiera idropotabile, vengono elencati tutti i possibili eventi pericolosi;
 Per ogni evento pericoloso viene indicato in che modo attribuire la Probabilità di accadimento;
sono stati utilizzati diversi criteri;
 Per ogni evento pericoloso è già definita a priori la Gravità oppure viene attribuita in modo
automatico in base a una domanda che viene posta nell’intestazione della scheda;
 Vengono proposte, per ogni evento pericoloso, quali potrebbero essere le misure di controllo in
atto; chi redige il Piano può selezionare quella/e di proprio interesse o aggiungerne un’altra nella
casella «Altro»
 Si può selezionare l’efficacia della misura di controllo tramite menù a tendina; il rischio viene
ricalcolato in modo automatico.
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Criteri utilizzati per la creazione delle checklist
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO – Lista dei possibili eventi pericolosi
1 Mancato/errato dosaggio di reagente a causa della rottura/malfunzionamento di un componente del sistema di disinfezione (considerare i componenti più significativi)
Mancato dosaggio
2 Mancato dosaggio di reagente a causa di una interruzione prolungata di E.E. (dal fornitore o in impianto)
3 Reagente esaurito
4 Qualità del reagente non adeguata/non nota
Dosaggio non sufficiente
5 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (malfunzionamento della logica per il dosaggio di reagente, mancata calibrazione del
sistema)
6 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (variazione della qualità dell'acqua in ingresso)
7 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (invecchiamento dell'ipoclorito nel serbatoio)
8 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria e/o secondaria (aumento della portata in ingresso)
9 Sovradosaggio di reagente - problematiche organolettiche Sovradosaggio di
reagente10 Sovradosaggio di reagente-formazione di sottoprodotti di disinfezione (DBPs)
11 Variazione permanente della qualità/portata acqua in ingresso - impianto non o non più adeguato
Per identificare tutti gli eventi pericolosi di una determinata fase della filiera idropotabile ci si è avvalsi di:
 Linee guida fornite da ISS e altri manuali nazionali/internazionali
 Esperienze interne dei reparti operativi
 Requisiti previsti dalla normativa (es. identificazione dei centri di pericolo)
 Albero dei guasti di un determinato processo (per i trattamenti)
Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – IDENTIFICAZIONE EVENTI PERICOLOSI
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
CAPTAZIONE DA POZZO– Lista dei possibili eventi pericolosi
1 Alluvione
Eventi naturali
2 Terremoto
3 Frane
4 Piogge intense
5 Azioni terroristiche o vandalismo
Eventi generici6 Presenza nota di contaminanti di fondo (parametri indicatori quali Fe, Mn, Al, …)
7 Presenza nota di contaminanti di fondo (parametri di legge quali As, Pb, Cr, Ni, ..)
8 Presenza di attività agro-silvo-culturali
Centri di pericolo presenti
nell’intorno del pozzo
9 Presenza di attività di acquacoltura, bacini idrici per la pesca sportiva, nautica, etc.
10 Presenza di centri aziendali con allevamenti zootecnici
11 Presenza di animali al pascolo
12 Acque reflue provenienti da insediamenti urbani ed industriali (fosse biologiche, pozzi neri, pozzi perdenti, reti e collettori fognari, impianti di depurazione
acque reflue, ..)
13 Presenza di industrie (anche siti dismessi e abbandonati)
14 Presenza di mattatoi nei pressi delle aree di captazione
15 Presenza di discariche, stoccaggio rifiuti, attività di trattamento e smaltimento rifiuti
16 Presenza di serbatoi interrati, oleodotti, gasdotti
17 Presenza di attività estrattive
18 Presenza di centri ospedalieri e case di cura
19 Ogni altra attività che comporti detenzione o stoccaggio di materiali pericolosi e/o produzione di rifiuti pericolosi/tossici/nocivi
20 Presenza di traffico (rete stradale, ferroviaria, stazioni di rifornimenti, aeroporti) - perdita di carburante a seguito di incidenti stradali e inquinamento
diffuso causato dalle emissioni
21 Presenza di pozzi ad uso diverso dell'idropotabile (anche dismessi)
Probabilità
CRITERI ESEMPI
1. CRITERIO TEMPORALE
«GENERICO»
Mancanza E.E.  Ogni quanto potrebbe verificarsi l’evento?
2. CLASSIFICAZIONI GIA’
ESISTENTI
Evento alluvionale  Qual è il tempo di ritorno dell’evento? (PGRA - Piano di Gestione del
Rischio Alluvioni)
3. CRITERI SPAZIALI
Per le captazioni, il «quanto spesso» può accadere un determinato evento può essere sostituto
da «quanto è distante il centro di pericolo»  Relazioni aree di salvaguardia
4. ANALISI DATI STORICI
Presenza di contaminanti in falda
Ricorrenza di inquinamenti microbiologici (es. biofilm)
Gravità
CRITERI ESEMPI
1. ESPOSIZIONE (durata)
Temporanea vs. Prolungata (es. animale selvatico occasionale ai pozzi vs. presenza di
inquinante di fondo)
2. DOSE
Bassa vs. Alta (es. potenziale contaminazione da parte di un animale selvatico nei pressi di
pozzi vs. backflow in rete)
3. EFFETTO
Cronico vs. Acuto (es. esposizione prolungata al piombo vs. contaminazione microbiologica
occasionale)
4. IMPATTO
Impatto sulla salute/ Impatto organolettico (es. arsenico al di sopra del Valore di Parametro vs.
odore di cloro)
Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – PROBABILITA’ e GRAVITA’
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Per rivalutare il rischio in base alle misure di controllo esistenti, abbiamo:
 Definito una lista esaustiva di possibili misure di controllo per ogni evento pericoloso: ognuno può
selezionare quella presente nel proprio acquedotto oppure inserirne altre;
 Inserito, per ogni misura di controllo, un elenco dei possibili livelli di efficacia che può avere la misura
di controllo;
 Definito se la misura di controllo è di tipo preventivo oppure correttivo; in base a questo, viene
abbassata o la probabilità di accadimento iniziale oppure la gravità iniziale;
 Automatizzato il ricalcolo del rischio in base alle selezioni effettuate
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – MISURE DI CONTROLLO
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO – Lista delle possibili misure di controllo
Regolare ispezione e manutenzione dei componenti SISTEMI DI
MANUTENZIONE
Periodica calibrazione del sistema
Monitoraggio funzionamento sistema di disinfezione
SISTEMI DI
MONITORAGGIO/CO
NTROLLO
Monitoraggio fornitura E.E.
Monitoraggio cl_res post disinfezione
Monitoraggio cl_res post disinfezione con adeguamento automatico della dose
Monitoraggio online di un parametro indicatore della qualità dell'acqua in ingresso
Monitoraggio periodico in rete (parametri microbiologici)
Controllo livello di reagente nel serbatoio.
Controlli periodici della fornitura (reagente)
Controllo periodico dei parametri in ingresso
Ridondanza del sistema di dosaggio di reagente
SOLUZIONI
IMPIANTISTICHE/
TRATTAMENTO
Doppio stadio di disinfezione
Pre-trattamento per rimuovere sostanza organica
Adeguamento del dosaggio di cloro in base alla portata in ingresso
Sistema per assicurare continuità di fornitura elettrica
ALTRE AZIONI DI
MITIGAZIONE
Presenza di un serbatoio a valle della disinfezione
Interruzione automatica dell'approvvigionamento di acqua
Verifica del corretto dimensionamento del sistema
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
RISCHI
INIZIALI
RISCHI
FINALI
29 checklist
26 checklist
17 checklist
9 checklist
5532
13 1
115
115
42 3
101
84
20
1
206 206
275
227
101
77
70
53
6
197
74
4
168
49
10
208
19
32
40
23
6
275
227
101
Comuni analizzati: 9
Abitanti serviti: 80191
Applicazioni in SMAT
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
Applicazioni in SMAT – in corso (2018)
Comuni analizzati: 10
Abitanti serviti: 967.028
Comuni analizzati: 9
Abitanti serviti: 80191
• Realizzazione di un tool ancora più user-friendly per la compilazione
• Realizzazione del WSP di Torino nel 2018
Il risultato più importante di questo progetto è stata la realizzazione di uno strumento che:
• aiuta i Responsabili Tecnici ad effettuare la valutazione dei rischi nelle aree di loro competenza;
• permette alla Società di avere una valutazione omogenea sulla base della quale definire le azioni
maggiormente prioritarie.
Lo strumento è stato inoltre depositato presso la SIAE per la protezione del diritto d’autore (copyright©)
…SVILUPPI FUTURI
Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
RISULTATI E…
I piani di sicurezza per l'acqua: metodi e applicazioni. Un brevetto a disposizione dei gestori

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I piani di sicurezza per l'acqua: metodi e applicazioni. Un brevetto a disposizione dei gestori

  • 1.
  • 2. I piani di sicurezza dell’acqua – metodi e applicazioni. Uno strumento innovativo a disposizione dei gestori. Ing. Sara Steffenino Ricercatrice - SMAT Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
  • 3. 2004 L’OMS introduce il concetto di WSP nella terza edizione delle Linee Guida per la Qualità dell’Acqua Potabile 2011 L’OMS ribadisce il concetto dei WSP nella quarta edizione delle Linee Guida 12/2014 Escono le Linee guida nazionali per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano (Rapporto ISTISAN) 6/10/2015 Il WSP diventa parte integrante della legislazione europea con la direttiva 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE. Gli Stati Membri hanno due anni di tempo per adeguarsi nel recepimento 06/2017 Recepimento italiano della direttiva europea. WSP: Inquadramento normativo SMAT decide di affrontare la sfida mettendo a punto un nuovo progetto: «Modelli per Water Safety Plans» 01/2016 Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT 2024-2027 ? Adozione dei PSA per tutti i gestori idrici I Piani di Sicurezza dell’Acqua consistono in un’analisi estensiva del rischio nell’intera filiera idropotabile, dall’ambiente in cui ha luogo la captazione della risorsa idrica fino al punto in cui l’acqua è resa disponibile per i diversi usi umani, al fine di garantire la qualità dell’acqua erogata
  • 4. Quali sono, per un gestore, le principali problematiche da affrontare nello sviluppo dei WSP? WSP? RISCHI? ? Clorazione? ? Biofilm in rete? - Rendere l’analisi il più possibile oggettiva anche quando realizzata da Responsabili Tecnici diversi - Fornire, a tutti i Responsabili Tecnici, una base scientifica per effettuare la valutazione dei rischi - Fornire uno strumento per rendere più rapida l’analisi - Creare un sistema che si integra con gli altri strumenti già in essere nel sistema MODELLI PER WATER SAFETY PLANS Oggettività Integrazione Scientificità Rapidità Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Obiettivi del progetto «Modelli per Water Safety Plans»
  • 5. Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Output del progetto «Modelli per Water Safety Plans» • Guida per la redazione dei Piani di Sicurezza • Checklist per la valutazione e rivalutazione dei rischi - SORGENTI - POZZI - ACQUE SUPERFICIALI - FILTRAZIONE PER RIMOZIONE Fe/Mn - FILTRAZIONE CON IDROSSIDO FERRICO PER ARSENICO - FILTRAZIONE SU CARBONE ATTIVO - DISINFEZIONE CON NaClO - DISINFEZIONE CON RAGGI UV - OPERE DI ACCUMULO - RETE DI DISTRIBUZIONE DISTRIBUZIONECAPTAZIONE TRATTAMENTO
  • 6. Identificazione degli eventi pericolosi e valutazione del rischio Identificazione delle misure di controllo esistenti e validazione Rischio ricalcolato Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Checklist di valutazione dei rischi - ESEMPIO
  • 7. Selezionare se l’evento è presente Selezionare il tipo di captazione; la gravità viene assegnata automaticamente Indicare la probabilità di accadimento leggendo nei commenti la classificazione proposta Il RISCHIO INIZIALE viene calcolato automaticamente Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT STEP 1: Identificazione degli eventi pericolosi e valutazione del rischio iniziale
  • 8. Selezionare l’efficacia della misura di controllo Selezionare le misure di controllo presenti Alcune misure di controllo sono preventive (abbassano P), altre correttive (abbassano G) Efficacia della singola misura di controllo Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT STEP 2: Identificazione delle misure di controllo esistenti e validazione
  • 9. Il RISCHIO FINALE viene ricalcolato in modo automatico!  Non rappresenta priorità e non necessità intervento  Può essere sufficiente un monitoraggio delle misure in atto: il rischio è tenuto sotto controllo  Il potenziamento delle misure per tenere sotto controllo il rischio dovrebbe essere un obiettivo di medio-lungo periodo  Elevata priorità, richiede urgente miglioramento delle misure per tener sotto controllo il rischio MEDIO BASSO ALTO Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT STEP 3: Rivalutazione del rischio in base alle misure di controllo esistenti
  • 10.  Per ogni step della filiera idropotabile, vengono elencati tutti i possibili eventi pericolosi;  Per ogni evento pericoloso viene indicato in che modo attribuire la Probabilità di accadimento; sono stati utilizzati diversi criteri;  Per ogni evento pericoloso è già definita a priori la Gravità oppure viene attribuita in modo automatico in base a una domanda che viene posta nell’intestazione della scheda;  Vengono proposte, per ogni evento pericoloso, quali potrebbero essere le misure di controllo in atto; chi redige il Piano può selezionare quella/e di proprio interesse o aggiungerne un’altra nella casella «Altro»  Si può selezionare l’efficacia della misura di controllo tramite menù a tendina; il rischio viene ricalcolato in modo automatico. Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Criteri utilizzati per la creazione delle checklist
  • 11. DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO – Lista dei possibili eventi pericolosi 1 Mancato/errato dosaggio di reagente a causa della rottura/malfunzionamento di un componente del sistema di disinfezione (considerare i componenti più significativi) Mancato dosaggio 2 Mancato dosaggio di reagente a causa di una interruzione prolungata di E.E. (dal fornitore o in impianto) 3 Reagente esaurito 4 Qualità del reagente non adeguata/non nota Dosaggio non sufficiente 5 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (malfunzionamento della logica per il dosaggio di reagente, mancata calibrazione del sistema) 6 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (variazione della qualità dell'acqua in ingresso) 7 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria/secondaria (invecchiamento dell'ipoclorito nel serbatoio) 8 Dose di reagente non sufficiente per garantire la disinfezione primaria e/o secondaria (aumento della portata in ingresso) 9 Sovradosaggio di reagente - problematiche organolettiche Sovradosaggio di reagente10 Sovradosaggio di reagente-formazione di sottoprodotti di disinfezione (DBPs) 11 Variazione permanente della qualità/portata acqua in ingresso - impianto non o non più adeguato Per identificare tutti gli eventi pericolosi di una determinata fase della filiera idropotabile ci si è avvalsi di:  Linee guida fornite da ISS e altri manuali nazionali/internazionali  Esperienze interne dei reparti operativi  Requisiti previsti dalla normativa (es. identificazione dei centri di pericolo)  Albero dei guasti di un determinato processo (per i trattamenti) Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – IDENTIFICAZIONE EVENTI PERICOLOSI Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
  • 12. CAPTAZIONE DA POZZO– Lista dei possibili eventi pericolosi 1 Alluvione Eventi naturali 2 Terremoto 3 Frane 4 Piogge intense 5 Azioni terroristiche o vandalismo Eventi generici6 Presenza nota di contaminanti di fondo (parametri indicatori quali Fe, Mn, Al, …) 7 Presenza nota di contaminanti di fondo (parametri di legge quali As, Pb, Cr, Ni, ..) 8 Presenza di attività agro-silvo-culturali Centri di pericolo presenti nell’intorno del pozzo 9 Presenza di attività di acquacoltura, bacini idrici per la pesca sportiva, nautica, etc. 10 Presenza di centri aziendali con allevamenti zootecnici 11 Presenza di animali al pascolo 12 Acque reflue provenienti da insediamenti urbani ed industriali (fosse biologiche, pozzi neri, pozzi perdenti, reti e collettori fognari, impianti di depurazione acque reflue, ..) 13 Presenza di industrie (anche siti dismessi e abbandonati) 14 Presenza di mattatoi nei pressi delle aree di captazione 15 Presenza di discariche, stoccaggio rifiuti, attività di trattamento e smaltimento rifiuti 16 Presenza di serbatoi interrati, oleodotti, gasdotti 17 Presenza di attività estrattive 18 Presenza di centri ospedalieri e case di cura 19 Ogni altra attività che comporti detenzione o stoccaggio di materiali pericolosi e/o produzione di rifiuti pericolosi/tossici/nocivi 20 Presenza di traffico (rete stradale, ferroviaria, stazioni di rifornimenti, aeroporti) - perdita di carburante a seguito di incidenti stradali e inquinamento diffuso causato dalle emissioni 21 Presenza di pozzi ad uso diverso dell'idropotabile (anche dismessi)
  • 13. Probabilità CRITERI ESEMPI 1. CRITERIO TEMPORALE «GENERICO» Mancanza E.E.  Ogni quanto potrebbe verificarsi l’evento? 2. CLASSIFICAZIONI GIA’ ESISTENTI Evento alluvionale  Qual è il tempo di ritorno dell’evento? (PGRA - Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) 3. CRITERI SPAZIALI Per le captazioni, il «quanto spesso» può accadere un determinato evento può essere sostituto da «quanto è distante il centro di pericolo»  Relazioni aree di salvaguardia 4. ANALISI DATI STORICI Presenza di contaminanti in falda Ricorrenza di inquinamenti microbiologici (es. biofilm) Gravità CRITERI ESEMPI 1. ESPOSIZIONE (durata) Temporanea vs. Prolungata (es. animale selvatico occasionale ai pozzi vs. presenza di inquinante di fondo) 2. DOSE Bassa vs. Alta (es. potenziale contaminazione da parte di un animale selvatico nei pressi di pozzi vs. backflow in rete) 3. EFFETTO Cronico vs. Acuto (es. esposizione prolungata al piombo vs. contaminazione microbiologica occasionale) 4. IMPATTO Impatto sulla salute/ Impatto organolettico (es. arsenico al di sopra del Valore di Parametro vs. odore di cloro) Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – PROBABILITA’ e GRAVITA’ Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
  • 14. Per rivalutare il rischio in base alle misure di controllo esistenti, abbiamo:  Definito una lista esaustiva di possibili misure di controllo per ogni evento pericoloso: ognuno può selezionare quella presente nel proprio acquedotto oppure inserirne altre;  Inserito, per ogni misura di controllo, un elenco dei possibili livelli di efficacia che può avere la misura di controllo;  Definito se la misura di controllo è di tipo preventivo oppure correttivo; in base a questo, viene abbassata o la probabilità di accadimento iniziale oppure la gravità iniziale;  Automatizzato il ricalcolo del rischio in base alle selezioni effettuate Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Criteri utilizzati per la creazione delle checklist – MISURE DI CONTROLLO
  • 15. DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO – Lista delle possibili misure di controllo Regolare ispezione e manutenzione dei componenti SISTEMI DI MANUTENZIONE Periodica calibrazione del sistema Monitoraggio funzionamento sistema di disinfezione SISTEMI DI MONITORAGGIO/CO NTROLLO Monitoraggio fornitura E.E. Monitoraggio cl_res post disinfezione Monitoraggio cl_res post disinfezione con adeguamento automatico della dose Monitoraggio online di un parametro indicatore della qualità dell'acqua in ingresso Monitoraggio periodico in rete (parametri microbiologici) Controllo livello di reagente nel serbatoio. Controlli periodici della fornitura (reagente) Controllo periodico dei parametri in ingresso Ridondanza del sistema di dosaggio di reagente SOLUZIONI IMPIANTISTICHE/ TRATTAMENTO Doppio stadio di disinfezione Pre-trattamento per rimuovere sostanza organica Adeguamento del dosaggio di cloro in base alla portata in ingresso Sistema per assicurare continuità di fornitura elettrica ALTRE AZIONI DI MITIGAZIONE Presenza di un serbatoio a valle della disinfezione Interruzione automatica dell'approvvigionamento di acqua Verifica del corretto dimensionamento del sistema Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT
  • 16. Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT RISCHI INIZIALI RISCHI FINALI 29 checklist 26 checklist 17 checklist 9 checklist 5532 13 1 115 115 42 3 101 84 20 1 206 206 275 227 101 77 70 53 6 197 74 4 168 49 10 208 19 32 40 23 6 275 227 101 Comuni analizzati: 9 Abitanti serviti: 80191 Applicazioni in SMAT
  • 17. Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT Applicazioni in SMAT – in corso (2018) Comuni analizzati: 10 Abitanti serviti: 967.028 Comuni analizzati: 9 Abitanti serviti: 80191
  • 18. • Realizzazione di un tool ancora più user-friendly per la compilazione • Realizzazione del WSP di Torino nel 2018 Il risultato più importante di questo progetto è stata la realizzazione di uno strumento che: • aiuta i Responsabili Tecnici ad effettuare la valutazione dei rischi nelle aree di loro competenza; • permette alla Società di avere una valutazione omogenea sulla base della quale definire le azioni maggiormente prioritarie. Lo strumento è stato inoltre depositato presso la SIAE per la protezione del diritto d’autore (copyright©) …SVILUPPI FUTURI Torino, 13-14 Giugno 2018 Centro Ricerche SMAT RISULTATI E…