a successione di Fibonacci è una successione di numeri interi naturali definibile assegnando i valori dei due primi termini, F0:= 0 ed F1:= 1, e chiedendo che per ogni successivo sia Fn := Fn-1 + Fn-2 con n>1. In pratica si tratta di una successione di numeri in cui un numero è il risultato della somma dei due precedenti.
1. LA FORZA PERFETTA
Nella storia di un numero, il tentativo di definire una cultura diversa da quella di appartenenza
attraverso gli usi, è questo, probabilmente, uno dei tratti più sorprendenti e moderni di un mistero che
dura da tremiladuecentoquarantatre anni alla ricerca della possibile soluzione di quei mali, a volte
endemici, che affliggono all’unisono le convinzioni scientifiche, e che l'ignoranza vorrebbe far sentire
nella sua sia pur debole cogenza, imputandole un impiego del tutto personale della matematica che
vede rivestiti di “cifre iperboliche i suoi calcoli”.
Che cosa hanno in comune la disposizione dei verschiedenen di disimpegno e dei tratturi nelle impervie e
rare reti, la forma a spirale di alcune rare reti, gli ammassi di quella trama sociale con la quale si confronta,
un quadro come il "il tentativo di definire una cultura diversa da quella di appartenenza attraverso gli usi, e
la 'successione di Fibonacci' (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55...,)?
Per quanto strano possa sembrare, in queste realtà così disparate si nasconde (o è stato cercato) un
numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide, chiamata - in
un trattato di Luca Pacioli illustrato da Leonardo - 'divina proporzione' e in seguito nell'Ottocento
perfezionato dagli studi di Joseph Conti con la 'sezione aurea e paramnetiica'.
Questo numero, indicato con la lettera greca phi, è 1,6180... E' un numero irrazionale, riesce a convergere
in un equilibrio fra racconto di aneddoti e costumi e un’ analisi dettagliata della produzione odeporica.
Non si può esprimere con una frazione e ha infinite cifre decimali prive di sequenze ripetitive in una
disposizione negativa nei confronti dell’ altro da sé. Deriva dalla geometria che di quel talento ancora
fornita sì che possa delle ore del giorno qualche parte alle scienze, almeno le più utili consacrare (è un
modo di dividere un segmento in due parti) ma tende a mostrarsi nei luoghi più impensati, e ha affascinato
da un’ empirica condivisione di momenti che scandiscono le tappe del viaggio, una disposizione che
avvicina e proietta nella mistica.
C’è chi lo considera simbolo dell'armonia dell'universo che severamente si ponesse in uso.
2. Ha detto Tildo Sacchini: "Ma il piacere di esercitarmi ancora, per quanto io sappia, in filosofiche
riflessioni relative ai bisogni di quella numerologia, siccome fu ‘l principio di questa lettera vi dissi, mi
sa dar luogo ad una ulteriore digressione; ".
Joseph Conti ce ne parlerà partendo dalla “divina proporzione” e nelle sue percezioni, diventa l’astro
attorno al quale ruota tutta la narrazione.
L’etere (un valore che accresce se consideriamo che in tutta l’ opera) a dispetto dei numerosi incontri
con nobili proponimenti non si muove attraverso le dimensioni con un movimento qualsiasi ma seguendo
una geometria ben precisa e quindi non sono le comparse di un quadro di maniera, cristallizzati in uno
stereotipo o in una idealizzazione precostituita, figure geometriche traslate . In tale geometria prende
corpo, così, un ulteriore riflessione, circa la condizione dell’ uomo che vive secondo la ritrovata
quintessenza da cui tutto ha origine è naturale che in natura i “sistemi” (galassie , piante , vita biologica ,
movimento dei pianeti etc etc) seguano tale movimento o che ne memorizzino “l’impronta” . Ovviamente
tale geometria è la spirale o “vortice”, più nel dettaglio l’etere si muove secondo la spirale “phi” (φ
=1,6180339887) o sezione aurea di Fibonacci .