2. Esiste una questione generazionale nel PD? Se ne parla ferocemente ma – come accade su molti temi – senza alcun riferimento ai dati di fatto. Chi sostiene che il partito sia governato da una gerontocrazia perdente cita suggestioni: per esempio i candidati alla presidenza di Piemonte, Veneto e Campania che, più vecchi (anche di vent’anni) dei candidati avversari, hanno perso il confronto. Chi contesta questa rivendicazione accusa i “giovani” di arrivismo. E il dibattito si esaurisce così?
3. 50 anni 61 anni X VINCENZO DE LUCA STEFANO CALDORO
5. 42 anni 62 anni X GIUSEPPE BORTOLUSSI LUCA ZAIA
6. 45 anni 55 anni X VASCO ERRANI ANNAMARIA BERNINI
7. Chi nega l’esistenza di una questione generazionale sostiene che di per sé l’età - ovviamente - non è garanzia di vittoria (non lo è stata in Emilia-Romagna, per esempio) e accusa i “giovani” di pretese ingiustificate. Nelle tabelle che seguono c’è qualche dato che offre uno spaccato statistico della questione con numeri che esprimono la caratterizzazione del fenomeno, suggerendo qualche chiave di lettura utile – almeno – a farsi domande. Per esempio, ci sarà una relazione tra l’energia della Lega Nord in campagna elettorale e la maggiore presenza di giovani eletti nelle sue liste?
8. ELEZIONI REGIONALI 2010*Candidati per partito ed età *: Solo Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Basilicata, Campania
21. E LE VITUPERATE PROVINCE? Forse riserva di poltrone per la Lega…
22. Valorizzare le primarie come strumento per spiazzare l’establishment 1 Cambiare la legge elettorale che lascia alle segreterie il potere di cooptazione 2 Costituire un fronte interno al partito: non sull’età ma su valori, programmi e metodi 3