2. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1993-96 / i fatti
1993 Mosaic
1994 Netscape Navigator 1.0 con supporto di
HTML 2.0
1995 Internet Explorer 2.0
Interesse degli scienziati a pubblicare la Tavola
Periodica degli Elementi
1996 I graphic designers scoprono Internet
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3. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1996 / la guerra dei browser
1996 Navigator 2.0 supporta Javascript e plug-ins
1996 Introduzione dei frames
1996 Microsoft lancia Internet Explorer 3.0, che
supporta frames, plug-ins, Javascript, VBScript,
ActiveX e CSS
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4. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1996 / il marketing sbarca in rete
I vari reparti marketing delle multinazionali si
interessano al potenziale commerciale di Internet.
Presentazione di mondi immersivi e multimediali,
come il sito Pepsi che usa: logo animato in Java,
Shockwave, VRML 3D, streaming audio, QuickTime.
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7. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1997-99 / mercati digitali e trucchi del codice
1997 Nasce Amazon.com
1997 David Siegel pubblica Creating Killer Web Sites
Uso non corretto delle tabelle, create per inserire dati
tabellari nelle pagine HTML (specifiche HTML 3.2)
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8. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1997-99 / sticky sites e broadcast strategy
Accogliere e intrattenere il più a lungo possibile i visitatori
sul proprio sito (splashscreen “Girls Girls Girls”).
L’era delle metafore.
Internet come broadcast medium, spettatori e audience
piuttosto che utenti attivi.
Tim Berners-Lee rinnega il termine interactivity per
passare a intercreativity.
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9. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1997-99 / HTML 4.0 e CSS
1998 il W3C pubblica le specifiche HTML 4.0.
che però non sono supportate in maniera uguale dai
vari browser
1998 vengono introdotti anche i Cascading Style
Sheets (CSS) nella versione CSS2, per separare la
presentazione dalla struttura
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10. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 1997-99 / Internet come luogo di transazioni
1998-99 su Internet esplode improvvisamente
il fenomeno dell’e-commerce.
I portali diventano un trend del momento.
Idea che si debba vendere di tutto.
La cosiddetta “bolla delle dotcom” si sgonfia durante
l’autunno del 2001.
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11. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 2000-2005 / Verso gli standard
2000 il W3C raccomanda l’uso di XHTML 1.0,
il primo standard per il web.
Jeffrey Zeldman inizia l’approccio a HTML e CSS
che sarà poi chiamato Web Standards.
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12. 1993-2007: che è successo?
L’evoluzione dei Corporate Web Sites
• 2000-2005 / Estendere il web
2002-03 la definizione di Web si estende oltre il
computer: telefonia mobile, palmari, televisione.
Inizia ad emergere la tecnologia XML.
Si fa largo una concezione del sito web che segue una
Service-Oriented Architecture.
L’esempio di profiling e servizi di Amazon.
Tratto da: Richard MacManus, The Evolution of Corporate Web Sites, in “Digital Web magazine”
http://www.digital-web.com/articles/the_evolution_of_corporate_web_sites/
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13. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva
• 1999 / Cluetrain Manifesto
Scritto da Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls
e David Weinberger.
L'obiettivo è una vera “riforma” del linguaggio con cui
le aziende comunicano nell'era di Internet
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14. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 1
I mercati sono conversazioni.
• Tesi 2
I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti
demografici.
• Tesi 3
Le conversazioni tra esseri umani suonano umane.
E si svolgono con voce umana.
• Tesi 6
Internet permette delle conversazioni tra esseri umani che
erano semplicemente impossibili nell’era dei mass media.
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15. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 9
Queste conversazioni in rete stanno facendo nascere nuove
forme di organizzazione sociale e un nuovo scambio della
conoscenza.
• Tesi 10
Il risultato è che i mercati stanno diventando più
intelligenti, più informati, più organizzati. Partecipare a un
mercato in rete cambia profondamente le persone.
• Tesi 12
Non ci sono segreti. Il mercato online conosce i prodotti
meglio delle aziende che li fanno. E se una cosa è buona o
cattiva, comunque lo dicono a tutti.
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16. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 14
Le aziende non parlano con la stessa voce di queste nuove
conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un pubblico
online, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente
inumana.
• Tesi 17
Se le aziende pensano che i loro mercati online siano gli
stessi che guardavano le loro pubblicità in televisione, si
stanno prendendo in giro da sole.
• Tesi 20
Le aziende devono capire che i loro mercati ridono spesso.
Di loro.
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17. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 38
Le comunità umane sono basate sulla comunicazione – su
discorsi umani su problemi umani.
• Tesi 39
La comunità della comunicazione è il mercato.
• Tesi 40
Le aziende che non appartengono a una comunità della
comunicazione sono destinate a morire.
• Tesi 50
Oggi, l’organigramma è fatto di link, non di gerarchie. Il
rispetto per la conoscenza vince su quello per l’autorità
astratta.
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18. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 64
Vogliamo accedere alle vostre informazioni, ai vostri
progetti, alle vostre strategie, ai vostri migliori cervelli, alle
vostre vere conoscenze. Non ci accontentiamo delle vostre
brochures a 4 colori, né dei vostri siti Internet
sovraccarichi di bella grafica ma senza alcuna sostanza.
• Tesi 76
Abbiamo qualche idea anche per voi: alcuni nuovi
strumenti, alcuni nuovi servizi. Roba che pagheremmo
volentieri. Avete un minuto?
• Tesi 77
Siete troppo occupati nel vostro business per rispondere a
un’e-mail? Oh, spiacenti, torneremo. Forse.
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19. 1993-2007: che è successo?
Un cambio di prospettiva: il Cluetrain Manifesto
• Tesi 87
Ci piacerebbe che sapeste cosa sta succedendo qui.
Sarebbe davvero bello. Ma sarebbe un grave errore pensare
che ce ne stiamo con le mani in mano.
• Tesi 94
Alle aziende tradizionali le conversazioni online possono
sembrare confuse. Ma ci stiamo organizzando più
rapidamente di loro. Abbiamo strumenti migliori, più idee
nuove, nessuna regola che ci rallenti.
• Tesi 95
Ci stiamo svegliando e ci stiamo linkando. Stiamo a
guardare, ma non ad aspettare.
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20. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Che cos’è il Web 2.0
La prima definizione è di Tim O’Reilly (2005)
What Is Web 2.0
Design Patterns and Business Models
for the Next Generation of Software
http://www.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html
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21. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
Web 1.0 Web 2.0
DoubleClick Google AdSense
Ofoto Flickr
Akamai BitTorrent
mp3.com Napster
Britannica Online Wikipedia
Siti personali blogging
evite upcoming.org e EVDB
ricerca nomi dominio ottimizzazione dei motori di ricerca
page views cost per click
screen scraping web services
pubblicazione partecipazione
sistemi di gestione dei contenuti wikis
directories (tassonomia) tagging ("folksonomia")
stickiness syndication
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22. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Il Web come piattaforma
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23. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Sfruttare l’intelligenza collettiva
• Hyperlinking
• Yahoo! (gruppi)
• Google (PageRank)
• eBay
• Amazon
• Wikipedia
• Flickr e del.icio.us
• Linux, Apache, MySQL, Perl, PHP, Python
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24. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Il Blog e la saggezza delle folle
• RSS = "Really Simple Syndication" di Dave Winer, utilizzata
per pubblicare gli aggiornamenti del blog, e "Rich Site
Summary" di Netscape.
• RSS consente di collegarsi non solo a una pagina, ma di
“abbonarsi” ad essa.
• Web incrementale o Live Web.
• Permalinks: costruire ponti tra i weblog.
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25. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Software come servizio, non come prodotto
• Le operazioni devono diventare una competenza centrale.
• Gli utenti devono essere trattati come co-sviluppatori.
• Supportare modelli di programmazione leggeri che
consentano di abbinare sistemi liberamente.
• Pensare alla syndication e non alla co-ordinazione.
• Progettare ”hackable” e remixable.
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26. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Il Software supera il Livello del Singolo Dispositivo
• Il Web 2.0 non è più limitato alla piattaforma PC.
• Il primo esempio: iTunes.
• Dal video a YouTube all’iPod.
• I nuovi dispositivi di navigazione in Internet.
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27. 1993-2007: che è successo?
Web 2.0
• Rich User Experience
• No, non stiamo parlando delle “intro in Flash”
• È un insieme di tecnologie chiamato Ajax:
> presentazioni standard, utilizzando XHTML e CSS;
> visualizzazione dinamica e interattività utilizzando il
Document Object Model (DOM);
> scambio e manipolazione di dati utilizzando XML e XSLT;
> recupero di dati asincroni utilizzando XMLHttpRequest;
> JavaScript che collega il tutto insieme.
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28. 1993-2007: che è successo?
10 Future Web Trends
• Nel 2007
1. Semantic Web
2. Artificial Intelligence
3. Virtual Worlds
4. Mobile
5. Attention Economy
6. Web Sites as Web Services
7. Online Video / Internet TV
8. Rich Internet Apps
9. International Web
10.Personalization
Richard MacManus
http://www.readwriteweb.com/archives/10_future_web_trends.php
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30. 2008: che succederà?
L’Internet del 2008
• Osservazioni del panorama attuale
> Il blog è una commodity.
> Le principali repository, come YouTube o Flickr sono ormai
citate anche sui giornali senza più bisogno di spiegare che
cosa siano.
> Dove si sta spostando la massa critica della early majority?
Su Second Life?
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31. 2008: che succederà?
L’Internet del 2008
• Le tendenze
> La velocità di innovazione tecnologica è sempre più
rapida degli adattamenti culturali.
> La diffusione dei dispositivi mobili sposta
sull’immateriale delle attività che prima erano vincolate
alla presenza fisica. Sta cambiando la percezione
dell’identità.
Giuseppe Granieri
http://www.apogeonline.com/webzine/2008/01/14/19/200801141901
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