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LA VOCE DEL
CANTASTORIE
LE FAVOLE DEGLI ALUNNI DI I B
IL LUPO E IL CANE
( ALESSANDRO MIGNOLI)
Un lupo gironzolava tranquillo nel bosco , quando tutto a un tratto, incontrò un cane che correva e scodinzolava
spensierato.
Il lupo fermò il cane e gli disse: << Cane, dico a te, perché sei così felice? Non dovresti essere triste e sconsolato?>> Il
cane gli rispose:<<Perché mai dovrei essere infelice?>> E il lupo continuò :<<Tu esegui gli ordini di un padrone ,
quindi non puoi fare quello che vuoi, invece la mia vita è libera e non devo dare conto a nessuno!>>Ma il cane ,
guardandolo , esclamò:<< Mio caro quanto ti sbagli!>> e andò via.
Arrivò il freddo inverno e la neve cadde copiosa . Il povero lupo infreddolito si lamentava . Pensò al cane e al suo
padrone che avevano del cibo caldo e un rifugio confortevole e capì quanto davvero quello fosse fortunato.
Non dobbiamo mai giudicare la vita degli altri pensando che la nostra sia migliore perché la maggior parte delle volte ci
sbagliamo.
IL GATTO E IL CANE
(ALESSIA DI LEO)
Tempo fa, un piccolo gatto indifeso si perse. Aveva molta paura dei cani, che considerava animali
spregevoli e malvagi. Non sapendo dove andare e vagando senza meta, all’improvviso si scontrò
proprio con un cane che vedendolo così intimorito gli disse : <Cosa ci fai in giro tutto solo e perché
hai paura di me?>Il gattino con un sibilo di voce rispose: <Mi sono perso, ti supplico lasciami
andare e non mangiarmi!>Il cane esclamò :<Non voglio mangiarti, anzi voglio aiutarti a tornare a
casa!>Infatti così andò. Il cane lo accompagnò dai suoi genitori che lo avevano cercato con ansia
ovunque e così il gattino tornò a casa sano e salvo : aveva capito che si sbagliava sul conto dei cani!
Questa favola ci insegna a non avere paura di coloro che sono diversi da noi: la diversità ci può solo
arricchire!
LA FORMICA E IL LEONE
(ANGELO ALBUZZI)
Una formica si lamentava di essere troppo piccola perché diceva che ,essendo piccoli , non si può fare un
bel niente. Si recò allora da un leone per chiedergli come fosse la vita degli animali più grandi. Il leone le
disse che gli animali più grandi si devono guardare dai cacciatori perché sono prede molto facili per loro ,
inoltre , devono procurarsi molto più cibo per riuscire a sfamarsi. La formica rimase stupita di quanto
aveva detto il leone perché pensava che gli animali più grandi fossero più fortunati. La formica ringraziò il
leone e ,per la prima volta, fu contenta di sentirsi piccola.
Bisogna apprezzare ciò che si è.
IL CANE E LA VOLPE
(ANNAMARIA CARUCCI)
Un cane, che abitava con un uomo , dormiva nella sua cuccia calda. Il cane ogni giorno veniva sfamato, dissetato e
coccolato dal suo padrone. Passò di lì una volpe molto affamata e assetata e vide il cane che riposava nella sua cuccia
accogliente con a fianco una ciotola d’acqua e del cibo. La povera volpe disse al cane:-Caro amico cane, tu che hai tanto
cibo, tanta acqua, una casa, mi potresti aiutare? Sii buono, se non mangi la tua cena, dà a me qualcosa perché sono
debole e stanca!-. Il cane preso dalla pena per la sua amica volpe la fece subito entrare e questa si sfamò e si dissetò. La
volpe riconoscente, avendo la pancia piena se ne andò. Qualche settimana dopo il padrone del cane dovette partire per
un paese lontano, e , non potendo portare l’animale con sé , lo abbandonò. Il cane si sentiva solo e afflitto e cominciò a
girovagare per trovare un posto dove stare. Incontrò la volpe che gli chiese cosa fosse accaduto e il cane le spiegò tutto.
La volpe allora ricordandosi di ciò che l’amico aveva fatto per lei ,lo aiutò a trovare un altro padrone e un’altra casa dove
stare.
La morale ci insegna che bisogna aiutare sempre gli amici nelle difficoltà, perché loro prima o poi ricambieranno il
favore.
LA GIRAFFA E LA FARFALLA
( ANTONIETTA PERRETTA)
Una giraffa , mentre mangiava indisturbata ,vide una piccola farfalla posata su una foglia. Incuriosita
le chiese cosa facesse lì. – Mi sto riposando, vorrei riuscire ad arrivare in alto , sai ,vorrei arrivare in
cima all’albero ! - La giraffa ci rise su deridendola e se ne andò. Giorni dopo, mentre la giraffa
mangiava, sentì una voce che la chiamava : - Ciao, mia cara, visto che sono arrivata fin quassù?- Si
voltò a guardare sull’ alto albero e vide la farfalla volteggiare nell'aria. La farfalla le girò intorno e,
volando via lontano, lasciò la giraffa a bocca aperta.
La morale di questa favola dimostra che chi vuole può.
LA LUCERTOLA E IL LEONE
(CARMINE CAGGIANO)
Un enorme leone un giorno decise di andare a caccia . Si inoltrò nella foresta e mentre stava
perlustrando il posto , incontrò una lucertola. Il leone avrebbe voluto mangiarla ma la lucertola
scappò via. Mentre il leone rincorreva la lucertola , questo inciampò ai piedi di un grande albero e si
slogò una zampa. Allora la lucertola provando compassione per il re della foresta chiamò le sue
amiche e aiutò il leone a rialzarsi. Il leone da quel giorno fu grato alla lucertola per l'aiuto ricevuto e
promise di non dare più la caccia a nessuna di loro.
La favola ci insegna che bisogna sempre soccorrere chi è in difficoltà.
IL LEONE E IL TOPOLINO
(CARMINE LUPO)
Un leone feroce e molto grosso viveva in una grande foresta. Ogni giorno, il leone andava alla ricerca di
cibo, raccoglieva provviste per l’inverno che stava per arrivare e le portava nella sua tana.. Il leone non
sapeva però che proprio nella sua tana viveva anche un topolino, agile e furbo , che indisturbato rubava il
suo cibo. Il re della foresta però si accorse che a lungo andare le provviste da lui accumulate diminuivano e
avendo capito che c’era qualcuno che lo derubava, pensò a come fare per smascherarlo. Preparò così un
piano astuto . Fece finta di dormire e aspettò che il ladruncolo si facesse vivo . Così fu . Il topo , credendo
che il leone stesse dormendo e pensando di riuscire ancora a rubargli il cibo, uscì dal buco della tana dove
si nascondeva ma , mentre stava per rubargli ancora il cibo , il leone gli saltò addosso e se lo mangiò.
Prima o poi i ladri vengono smascherati e puniti per le loro azioni disoneste.
IL GATTO E IL TOPO
( DENISE SPERA)
Un gatto affamato andava in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti . Ad un tratto, sentì un fruscio
provenire da un mucchio di foglie. Il gatto incuriosito andò a vedere cosa le muovesse e si accorse
che era un topo che sgranocchiava un pezzo di formaggio .Il felino subito cercò di afferrare il pezzo
di formaggio per mangiarlo ma non ci riuscì perché il topo, accortosi di lui ,scappò via . Allora il
topo cominciò a prenderlo in giro dicendogli : "Ma guardati , non riesci a prendere neanche un
topolino come me! " . Il gatto gli rispose :"Se non ti prendo e perché sono molto debole e non ci
vedo più dalla fame! " . Il topo continuò : "Povero illuso! " . Il gatto allora, spazientito, con un colpo
di zampa ,afferrò il topo e gli disse :"Bene , bene adesso chi è che ride? " . Il topo disperato rispose
:"No , ti prego ,non mi mangiare , abbi pietà di me". Ma il gatto esclamò: "Tu mi hai preso in giro e
adesso ne pagherai le conseguenze" .Detto ciò lo mangiò in un sol boccone .
Mai essere spavaldi con chi è più grande e forte di noi.
IL RANDAGIO E IL BARBONCINO
(DOMENICO PERRETTA)
Un povero cane randagio cercava giorno e notte del cibo tra i rifiuti per sfamarsi .Ogni mattina, il
cagnolino incontrava un ricco barboncino che lo derideva in malo modo perché il misero cane si
affaccendava per procurarsi da mangiare: " Io sono più fortunato di te ,non faccio niente tutto il giorno ,
mi trattano da re, ho un tetto sotto la testa e del cibo caldo e succulento da mangiare! Tu sei sudicio e
condannato alla miseria!" Una buia notte ,alcuni ladri incappucciati derubarono la casa dove viveva il
barboncino che ,all' improvviso ,diventò povero come il piccolo randagio. Anche lui si ritrovò per strada ,
senza una casa dove stare e senza cibo. Ma ,nonostante tutto, continuò a prendere in giro il randagio che lo
abbandonò al suo destino e non volle aiutarlo. Dopo un po’ di tempo il barboncino morì a causa della
fame e del freddo.
La favola dimostra che non bisogna deridere i meno fortunati perché la cattiva sorte è dietro l'angolo e ci
tira brutti scherzi.
IL LEONE E L’AQUILA
(FILIPPO PEPE)
Un leone aveva catturato una piccola lepre e voleva mangiarla. La lepre lo supplicava di lasciarla
andare e di non mangiarla . Un’ aquila ,che dall’alto aveva visto la scena, si fiondò sui due animali e
prese la lepre per portarla via . Il leone adirato per l’accaduto gridò all’aquila:-Come osi fare
questo?- L’aquila rispose:-Tu dici di essere forte e potente, ma guardati non sei neanche capace di
volare come me! – Detto questo si allontanò deridendo il leone . Pochi giorni dopo il leone vide
l’aquila che si lamentava perché era finita in una trappola messa in quel luogo dai cacciatori. ll leone
le si avvicinò ed esclamò:-Io non saprò certo volare ma sicuramente so cacciare e non rubo le prede
altrui come te che finirai imbalsamata sulla parete di casa di qualche cacciatore!-
La favola insegna che non dobbiamo mai deridere le persone perché arriverà il giorno in cui anche
quelle potranno deridere noi.
IL TOPOLINO E IL LEONCINO
( FRANCESCO PUCCIARELLI)
Nella savana viveva una famiglia di leoni, il più piccolo era il più vivace tra loro. Al cucciolo piaceva
osservare gli animali sia perché era un predatore sia perché era molto curioso .Un giorno avvistò una tana
di ratti e fece amicizia con un topolino . I due giocarono e si divertirono tanto e il leoncino era davvero
felice . Quando il papà venne a saperlo disse:- Come ti sei permesso, sei il re della savana, non puoi stare
con una misera creatura!-.Anche il papà del topo si arrabbiò molto dicendo:- Ti ho ripetuto più di mille
volte che ai predatori non devi avvicinarti perché sono molto pericolosi!-.Ma i due non ascoltarono le
parole dei genitori e di nascosto continuarono a incontrarsi e a giocare ,tanto che divennero inseparabili .
La morale di questa favola dimostra che anche essendo diversi si può diventare grandi amici.
IL CONIGLIO E IL CAVALLO
( GIOVANNI CARUCCI )
In una fattoria vivevano insieme tanti animali tra cui un coniglio e un cavallo . Il coniglio invidiava molto il
cavallo sia perché era considerato più agile e veloce di tutti , sia perché lui sapeva di essere altrettanto
veloce ma non poteva dimostrarlo.. Per questo desiderava ardentemente sfidarlo .Un giorno , preso il
coraggio necessario per affrontarlo , gli si avvicinò e lo sfidò in una gara di velocità . Il cavallo accettò
tutto convinto di vincere. Il coraggioso coniglietto , che sapeva il fatto suo, correva velocissimo ma,
mentre era vicino al traguardo, il cavallo con una grande zampata lo scaraventò lontano facendogli perdere
la gara . Dopo un po’ di tempo il coniglio sentì il cavallo che si lamentava perché era finito in una rete . Il
coniglio si avvicinò velocemente al cavallo , rosicchiò la rete e lo liberò .Il cavallo ringraziò il coniglietto e
preso dai sensi di colpa , si scusò per aver barato nella corsa.
La morale di questa favola insegna a non essere superbi con i più piccoli e i più deboli perché un giorno
potrebbero esserci d'aiuto.
IL GATTO E LA COLOMBA
(IRENE SARRA)
Un gatto e una colomba erano nemici . Il gatto avrebbe voluto mangiare la colomba ma sapeva che lei ,
con le sue ali, poteva volare e scappare via quando voleva. Desiderava così tanto mangiarla che decise di
costruirsi delle ali per poterla catturare . Prese dei rami e cominciò a fare delle grandi ali robuste e forti .
Il gatto incontrò molte difficoltà per costruirle perché non sapeva bene né calcolare quanto sarebbero
dovute essere grandi né come tenerle bene insieme. Infatti , quando , finita la sua opera, provò a stenderle
per volare ,le ali si spezzarono e il gatto, caduto al suolo, morì.
La fortuna non aiuta coloro i quali vogliono far del male agli altri.
IL TOPOLINO,IL GRILLO E LA VOLPE
(MARIA ADESSO)
Un topolino era alla ricerca di un posto dove poter trascorrere il lungo inverno . Incontrò il suo
vecchio amico grillo e gli chiese se poteva ospitarlo durante le giornate fredde e piovose della
stagione invernale. Il grillo fu felice di accoglierlo . Ma mentre il topolino stava per entrare nella casa
dell'amico , una volpe lesta lo afferrò e lo portò via. Il povero topo non aveva più nessuna speranza
di salvezza poiché la volpe lo aveva legato per non farlo scappare , ma , ad un tratto , si accorse che
il grillo era corso in suo aiuto. Infatti , appena la volpe si allontanò per andare a cercare altro cibo
per sfamarsi, il grillo saltò nella sua tana , slegò il topo e lo liberò.
I veri amici non ti abbandonano mai nelle difficoltà.
IL CANE E IL GATTO
(MARIAROSARIA LAMATTINA)
Un cane e un gatto erano amici da lungo tempo. Trascorrevano tutto il giorno insieme e non si
staccavano mai : il loro era proprio un profondo legame e avevano giurato di non lasciarsi per nessuna
ragione al mondo . Un giorno , mentre correvano lungo il ciglio di una strada, un contadino vide il cane ,
lo afferrò e lo portò via . Il gatto rimase solo e cominciò a cercare il suo amico ovunque . Cercò
dappertutto ma dell'amico non c'era neanche l'ombra . Passati degli anni , quando ormai il gatto vecchio e
malato aveva perso ogni speranza di trovare l'amico e pensava che il cane non si sarebbe più neanche
ricordato di lui , scorse il cane triste e sconsolato dietro i vetri di una vecchia villa. Appena questo vide il
suo amico cominciò ad abbaiare e a scodinzolare e cercò di uscire dalla casa per corrergli incontro . Il
gatto stanco e ormai troppo debole comprese subito che il cane non l'aveva dimenticato e avvicinatosi al
vetro della villa ,dopo un lungo miagolio, morì.
Gli amici veri non si dimenticano mai gli uni degli altri .
I LEONI E I TOPOLINI
(NICOLA PUCCIARELLI)
In una foresta viveva un branco di leoni e tra questi anche un cucciolo. Il leoncino amava giocare e
correre libero . Un giorno ,mentre andava a zonzo, si accorse che su un piccolo albero c'era un
grande buco e ,in esso ,dei topolini che avevano costruito lì la propria tana. Corse a dirlo al re del
branco che subito volle andare a vedere dove fosse la tana dei topini per poterli prendere e mangiare.
Arrivati all'albero il leone vide il grosso buco, stese la zampa e afferrò ,con un sol colpo, gli
animaletti che erano lì dentro. I topolini cominciarono a piagnucolare e dissero al leone: "Se ci lasci
stare ti daremo una grande ricompensa che sfamerà non solo te ma tutto il branco !"Il leone a quelle
parole lasciò subito i topini che, senza indugio, scapparono via in un baleno , lasciando il leone a
mani vuote.
La morale di questa favola è " Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".
IL MILLEPIEDI
(NICOLE FABIO)
In un bosco, un piccolo millepiedi se ne stava tutto solo a pensare come sarebbe stata la sua vita se fosse
stato più grande e più forte. Decise di andare dalla sua amica farfalla per chiederle se era contenta di come
era:-Come sei bella, così elegante, sei felice della tua vita?-disse e la farfalla un po’ triste gli rispose:-Non
sono per niente felice , si sono bella però non ho amici perché sono vanitosa e gli altri non mi
sopportano!-. Il millepiedi allora andò dall’ape regina e le disse:-Come stai bene, hai tutte le api al tuo
servizio , sei felice della tua vita?- L’ ape gli rispose:-Non sono felice , sono la regina delle api ma sono
costretta a stare nell’alveare e non ho mai un po’ di svago!-. Il millepiedi, tornando a casa , pensava a ciò
che gli avevano detto la farfalla e l’ape regina . Poi incontrò lungo la strada la sua amica lumaca e le
chiese:-Anche tu sei infelice della tua vita?- La lumaca sorpresa gli rispose:-No, mio caro, io sono molto
felice della mia vita , non sono nè bella e nè ricca, ma apprezzo come sono e non invidio gli altri!-
Il millepiedi allora capì che bisogna essere felici per quello che si ha e che si è e non bisogna invidiare
nessuno.
IL LUPO E LE FORMICHE
(VALERIO DE LAUSO)
Alcune formiche trovarono un pezzo di carne lasciato da qualche cacciatore per terra e decisero di
portarlo nel loro formicaio . Lungo la strada incontrarono un lupo che vedendo quel grande pezzo
di carne, propose uno scambio alle formichine :- Se mi date il vostro pezzo di carne ,io vi darò dei
semi di anguria che voi potrete piantare e da essi ricavare tra qualche tempo dei grossi e succulenti
cocomeri! - Le formiche accettarono lo scambio e il lupo ne fu felice perché lui di quei semi non
sapeva che farsene. Il lupo, appena le formichine finirono di portar via i semi, mangiò subito il pezzo
di carne ma, dopo qualche giorno, morì perché questo era stato avvelenato dai cacciatori.
La favola mostra che è meglio accontentarsi di ciò che si ha.
ANNO SCOLASTICO 2017/2018
CLASSE I B

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  • 2. IL LUPO E IL CANE ( ALESSANDRO MIGNOLI) Un lupo gironzolava tranquillo nel bosco , quando tutto a un tratto, incontrò un cane che correva e scodinzolava spensierato. Il lupo fermò il cane e gli disse: << Cane, dico a te, perché sei così felice? Non dovresti essere triste e sconsolato?>> Il cane gli rispose:<<Perché mai dovrei essere infelice?>> E il lupo continuò :<<Tu esegui gli ordini di un padrone , quindi non puoi fare quello che vuoi, invece la mia vita è libera e non devo dare conto a nessuno!>>Ma il cane , guardandolo , esclamò:<< Mio caro quanto ti sbagli!>> e andò via. Arrivò il freddo inverno e la neve cadde copiosa . Il povero lupo infreddolito si lamentava . Pensò al cane e al suo padrone che avevano del cibo caldo e un rifugio confortevole e capì quanto davvero quello fosse fortunato. Non dobbiamo mai giudicare la vita degli altri pensando che la nostra sia migliore perché la maggior parte delle volte ci sbagliamo.
  • 3. IL GATTO E IL CANE (ALESSIA DI LEO) Tempo fa, un piccolo gatto indifeso si perse. Aveva molta paura dei cani, che considerava animali spregevoli e malvagi. Non sapendo dove andare e vagando senza meta, all’improvviso si scontrò proprio con un cane che vedendolo così intimorito gli disse : <Cosa ci fai in giro tutto solo e perché hai paura di me?>Il gattino con un sibilo di voce rispose: <Mi sono perso, ti supplico lasciami andare e non mangiarmi!>Il cane esclamò :<Non voglio mangiarti, anzi voglio aiutarti a tornare a casa!>Infatti così andò. Il cane lo accompagnò dai suoi genitori che lo avevano cercato con ansia ovunque e così il gattino tornò a casa sano e salvo : aveva capito che si sbagliava sul conto dei cani! Questa favola ci insegna a non avere paura di coloro che sono diversi da noi: la diversità ci può solo arricchire!
  • 4. LA FORMICA E IL LEONE (ANGELO ALBUZZI) Una formica si lamentava di essere troppo piccola perché diceva che ,essendo piccoli , non si può fare un bel niente. Si recò allora da un leone per chiedergli come fosse la vita degli animali più grandi. Il leone le disse che gli animali più grandi si devono guardare dai cacciatori perché sono prede molto facili per loro , inoltre , devono procurarsi molto più cibo per riuscire a sfamarsi. La formica rimase stupita di quanto aveva detto il leone perché pensava che gli animali più grandi fossero più fortunati. La formica ringraziò il leone e ,per la prima volta, fu contenta di sentirsi piccola. Bisogna apprezzare ciò che si è.
  • 5. IL CANE E LA VOLPE (ANNAMARIA CARUCCI) Un cane, che abitava con un uomo , dormiva nella sua cuccia calda. Il cane ogni giorno veniva sfamato, dissetato e coccolato dal suo padrone. Passò di lì una volpe molto affamata e assetata e vide il cane che riposava nella sua cuccia accogliente con a fianco una ciotola d’acqua e del cibo. La povera volpe disse al cane:-Caro amico cane, tu che hai tanto cibo, tanta acqua, una casa, mi potresti aiutare? Sii buono, se non mangi la tua cena, dà a me qualcosa perché sono debole e stanca!-. Il cane preso dalla pena per la sua amica volpe la fece subito entrare e questa si sfamò e si dissetò. La volpe riconoscente, avendo la pancia piena se ne andò. Qualche settimana dopo il padrone del cane dovette partire per un paese lontano, e , non potendo portare l’animale con sé , lo abbandonò. Il cane si sentiva solo e afflitto e cominciò a girovagare per trovare un posto dove stare. Incontrò la volpe che gli chiese cosa fosse accaduto e il cane le spiegò tutto. La volpe allora ricordandosi di ciò che l’amico aveva fatto per lei ,lo aiutò a trovare un altro padrone e un’altra casa dove stare. La morale ci insegna che bisogna aiutare sempre gli amici nelle difficoltà, perché loro prima o poi ricambieranno il favore.
  • 6. LA GIRAFFA E LA FARFALLA ( ANTONIETTA PERRETTA) Una giraffa , mentre mangiava indisturbata ,vide una piccola farfalla posata su una foglia. Incuriosita le chiese cosa facesse lì. – Mi sto riposando, vorrei riuscire ad arrivare in alto , sai ,vorrei arrivare in cima all’albero ! - La giraffa ci rise su deridendola e se ne andò. Giorni dopo, mentre la giraffa mangiava, sentì una voce che la chiamava : - Ciao, mia cara, visto che sono arrivata fin quassù?- Si voltò a guardare sull’ alto albero e vide la farfalla volteggiare nell'aria. La farfalla le girò intorno e, volando via lontano, lasciò la giraffa a bocca aperta. La morale di questa favola dimostra che chi vuole può.
  • 7. LA LUCERTOLA E IL LEONE (CARMINE CAGGIANO) Un enorme leone un giorno decise di andare a caccia . Si inoltrò nella foresta e mentre stava perlustrando il posto , incontrò una lucertola. Il leone avrebbe voluto mangiarla ma la lucertola scappò via. Mentre il leone rincorreva la lucertola , questo inciampò ai piedi di un grande albero e si slogò una zampa. Allora la lucertola provando compassione per il re della foresta chiamò le sue amiche e aiutò il leone a rialzarsi. Il leone da quel giorno fu grato alla lucertola per l'aiuto ricevuto e promise di non dare più la caccia a nessuna di loro. La favola ci insegna che bisogna sempre soccorrere chi è in difficoltà.
  • 8. IL LEONE E IL TOPOLINO (CARMINE LUPO) Un leone feroce e molto grosso viveva in una grande foresta. Ogni giorno, il leone andava alla ricerca di cibo, raccoglieva provviste per l’inverno che stava per arrivare e le portava nella sua tana.. Il leone non sapeva però che proprio nella sua tana viveva anche un topolino, agile e furbo , che indisturbato rubava il suo cibo. Il re della foresta però si accorse che a lungo andare le provviste da lui accumulate diminuivano e avendo capito che c’era qualcuno che lo derubava, pensò a come fare per smascherarlo. Preparò così un piano astuto . Fece finta di dormire e aspettò che il ladruncolo si facesse vivo . Così fu . Il topo , credendo che il leone stesse dormendo e pensando di riuscire ancora a rubargli il cibo, uscì dal buco della tana dove si nascondeva ma , mentre stava per rubargli ancora il cibo , il leone gli saltò addosso e se lo mangiò. Prima o poi i ladri vengono smascherati e puniti per le loro azioni disoneste.
  • 9. IL GATTO E IL TOPO ( DENISE SPERA) Un gatto affamato andava in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti . Ad un tratto, sentì un fruscio provenire da un mucchio di foglie. Il gatto incuriosito andò a vedere cosa le muovesse e si accorse che era un topo che sgranocchiava un pezzo di formaggio .Il felino subito cercò di afferrare il pezzo di formaggio per mangiarlo ma non ci riuscì perché il topo, accortosi di lui ,scappò via . Allora il topo cominciò a prenderlo in giro dicendogli : "Ma guardati , non riesci a prendere neanche un topolino come me! " . Il gatto gli rispose :"Se non ti prendo e perché sono molto debole e non ci vedo più dalla fame! " . Il topo continuò : "Povero illuso! " . Il gatto allora, spazientito, con un colpo di zampa ,afferrò il topo e gli disse :"Bene , bene adesso chi è che ride? " . Il topo disperato rispose :"No , ti prego ,non mi mangiare , abbi pietà di me". Ma il gatto esclamò: "Tu mi hai preso in giro e adesso ne pagherai le conseguenze" .Detto ciò lo mangiò in un sol boccone . Mai essere spavaldi con chi è più grande e forte di noi.
  • 10. IL RANDAGIO E IL BARBONCINO (DOMENICO PERRETTA) Un povero cane randagio cercava giorno e notte del cibo tra i rifiuti per sfamarsi .Ogni mattina, il cagnolino incontrava un ricco barboncino che lo derideva in malo modo perché il misero cane si affaccendava per procurarsi da mangiare: " Io sono più fortunato di te ,non faccio niente tutto il giorno , mi trattano da re, ho un tetto sotto la testa e del cibo caldo e succulento da mangiare! Tu sei sudicio e condannato alla miseria!" Una buia notte ,alcuni ladri incappucciati derubarono la casa dove viveva il barboncino che ,all' improvviso ,diventò povero come il piccolo randagio. Anche lui si ritrovò per strada , senza una casa dove stare e senza cibo. Ma ,nonostante tutto, continuò a prendere in giro il randagio che lo abbandonò al suo destino e non volle aiutarlo. Dopo un po’ di tempo il barboncino morì a causa della fame e del freddo. La favola dimostra che non bisogna deridere i meno fortunati perché la cattiva sorte è dietro l'angolo e ci tira brutti scherzi.
  • 11. IL LEONE E L’AQUILA (FILIPPO PEPE) Un leone aveva catturato una piccola lepre e voleva mangiarla. La lepre lo supplicava di lasciarla andare e di non mangiarla . Un’ aquila ,che dall’alto aveva visto la scena, si fiondò sui due animali e prese la lepre per portarla via . Il leone adirato per l’accaduto gridò all’aquila:-Come osi fare questo?- L’aquila rispose:-Tu dici di essere forte e potente, ma guardati non sei neanche capace di volare come me! – Detto questo si allontanò deridendo il leone . Pochi giorni dopo il leone vide l’aquila che si lamentava perché era finita in una trappola messa in quel luogo dai cacciatori. ll leone le si avvicinò ed esclamò:-Io non saprò certo volare ma sicuramente so cacciare e non rubo le prede altrui come te che finirai imbalsamata sulla parete di casa di qualche cacciatore!- La favola insegna che non dobbiamo mai deridere le persone perché arriverà il giorno in cui anche quelle potranno deridere noi.
  • 12. IL TOPOLINO E IL LEONCINO ( FRANCESCO PUCCIARELLI) Nella savana viveva una famiglia di leoni, il più piccolo era il più vivace tra loro. Al cucciolo piaceva osservare gli animali sia perché era un predatore sia perché era molto curioso .Un giorno avvistò una tana di ratti e fece amicizia con un topolino . I due giocarono e si divertirono tanto e il leoncino era davvero felice . Quando il papà venne a saperlo disse:- Come ti sei permesso, sei il re della savana, non puoi stare con una misera creatura!-.Anche il papà del topo si arrabbiò molto dicendo:- Ti ho ripetuto più di mille volte che ai predatori non devi avvicinarti perché sono molto pericolosi!-.Ma i due non ascoltarono le parole dei genitori e di nascosto continuarono a incontrarsi e a giocare ,tanto che divennero inseparabili . La morale di questa favola dimostra che anche essendo diversi si può diventare grandi amici.
  • 13. IL CONIGLIO E IL CAVALLO ( GIOVANNI CARUCCI ) In una fattoria vivevano insieme tanti animali tra cui un coniglio e un cavallo . Il coniglio invidiava molto il cavallo sia perché era considerato più agile e veloce di tutti , sia perché lui sapeva di essere altrettanto veloce ma non poteva dimostrarlo.. Per questo desiderava ardentemente sfidarlo .Un giorno , preso il coraggio necessario per affrontarlo , gli si avvicinò e lo sfidò in una gara di velocità . Il cavallo accettò tutto convinto di vincere. Il coraggioso coniglietto , che sapeva il fatto suo, correva velocissimo ma, mentre era vicino al traguardo, il cavallo con una grande zampata lo scaraventò lontano facendogli perdere la gara . Dopo un po’ di tempo il coniglio sentì il cavallo che si lamentava perché era finito in una rete . Il coniglio si avvicinò velocemente al cavallo , rosicchiò la rete e lo liberò .Il cavallo ringraziò il coniglietto e preso dai sensi di colpa , si scusò per aver barato nella corsa. La morale di questa favola insegna a non essere superbi con i più piccoli e i più deboli perché un giorno potrebbero esserci d'aiuto.
  • 14. IL GATTO E LA COLOMBA (IRENE SARRA) Un gatto e una colomba erano nemici . Il gatto avrebbe voluto mangiare la colomba ma sapeva che lei , con le sue ali, poteva volare e scappare via quando voleva. Desiderava così tanto mangiarla che decise di costruirsi delle ali per poterla catturare . Prese dei rami e cominciò a fare delle grandi ali robuste e forti . Il gatto incontrò molte difficoltà per costruirle perché non sapeva bene né calcolare quanto sarebbero dovute essere grandi né come tenerle bene insieme. Infatti , quando , finita la sua opera, provò a stenderle per volare ,le ali si spezzarono e il gatto, caduto al suolo, morì. La fortuna non aiuta coloro i quali vogliono far del male agli altri.
  • 15. IL TOPOLINO,IL GRILLO E LA VOLPE (MARIA ADESSO) Un topolino era alla ricerca di un posto dove poter trascorrere il lungo inverno . Incontrò il suo vecchio amico grillo e gli chiese se poteva ospitarlo durante le giornate fredde e piovose della stagione invernale. Il grillo fu felice di accoglierlo . Ma mentre il topolino stava per entrare nella casa dell'amico , una volpe lesta lo afferrò e lo portò via. Il povero topo non aveva più nessuna speranza di salvezza poiché la volpe lo aveva legato per non farlo scappare , ma , ad un tratto , si accorse che il grillo era corso in suo aiuto. Infatti , appena la volpe si allontanò per andare a cercare altro cibo per sfamarsi, il grillo saltò nella sua tana , slegò il topo e lo liberò. I veri amici non ti abbandonano mai nelle difficoltà.
  • 16. IL CANE E IL GATTO (MARIAROSARIA LAMATTINA) Un cane e un gatto erano amici da lungo tempo. Trascorrevano tutto il giorno insieme e non si staccavano mai : il loro era proprio un profondo legame e avevano giurato di non lasciarsi per nessuna ragione al mondo . Un giorno , mentre correvano lungo il ciglio di una strada, un contadino vide il cane , lo afferrò e lo portò via . Il gatto rimase solo e cominciò a cercare il suo amico ovunque . Cercò dappertutto ma dell'amico non c'era neanche l'ombra . Passati degli anni , quando ormai il gatto vecchio e malato aveva perso ogni speranza di trovare l'amico e pensava che il cane non si sarebbe più neanche ricordato di lui , scorse il cane triste e sconsolato dietro i vetri di una vecchia villa. Appena questo vide il suo amico cominciò ad abbaiare e a scodinzolare e cercò di uscire dalla casa per corrergli incontro . Il gatto stanco e ormai troppo debole comprese subito che il cane non l'aveva dimenticato e avvicinatosi al vetro della villa ,dopo un lungo miagolio, morì. Gli amici veri non si dimenticano mai gli uni degli altri .
  • 17. I LEONI E I TOPOLINI (NICOLA PUCCIARELLI) In una foresta viveva un branco di leoni e tra questi anche un cucciolo. Il leoncino amava giocare e correre libero . Un giorno ,mentre andava a zonzo, si accorse che su un piccolo albero c'era un grande buco e ,in esso ,dei topolini che avevano costruito lì la propria tana. Corse a dirlo al re del branco che subito volle andare a vedere dove fosse la tana dei topini per poterli prendere e mangiare. Arrivati all'albero il leone vide il grosso buco, stese la zampa e afferrò ,con un sol colpo, gli animaletti che erano lì dentro. I topolini cominciarono a piagnucolare e dissero al leone: "Se ci lasci stare ti daremo una grande ricompensa che sfamerà non solo te ma tutto il branco !"Il leone a quelle parole lasciò subito i topini che, senza indugio, scapparono via in un baleno , lasciando il leone a mani vuote. La morale di questa favola è " Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".
  • 18. IL MILLEPIEDI (NICOLE FABIO) In un bosco, un piccolo millepiedi se ne stava tutto solo a pensare come sarebbe stata la sua vita se fosse stato più grande e più forte. Decise di andare dalla sua amica farfalla per chiederle se era contenta di come era:-Come sei bella, così elegante, sei felice della tua vita?-disse e la farfalla un po’ triste gli rispose:-Non sono per niente felice , si sono bella però non ho amici perché sono vanitosa e gli altri non mi sopportano!-. Il millepiedi allora andò dall’ape regina e le disse:-Come stai bene, hai tutte le api al tuo servizio , sei felice della tua vita?- L’ ape gli rispose:-Non sono felice , sono la regina delle api ma sono costretta a stare nell’alveare e non ho mai un po’ di svago!-. Il millepiedi, tornando a casa , pensava a ciò che gli avevano detto la farfalla e l’ape regina . Poi incontrò lungo la strada la sua amica lumaca e le chiese:-Anche tu sei infelice della tua vita?- La lumaca sorpresa gli rispose:-No, mio caro, io sono molto felice della mia vita , non sono nè bella e nè ricca, ma apprezzo come sono e non invidio gli altri!- Il millepiedi allora capì che bisogna essere felici per quello che si ha e che si è e non bisogna invidiare nessuno.
  • 19. IL LUPO E LE FORMICHE (VALERIO DE LAUSO) Alcune formiche trovarono un pezzo di carne lasciato da qualche cacciatore per terra e decisero di portarlo nel loro formicaio . Lungo la strada incontrarono un lupo che vedendo quel grande pezzo di carne, propose uno scambio alle formichine :- Se mi date il vostro pezzo di carne ,io vi darò dei semi di anguria che voi potrete piantare e da essi ricavare tra qualche tempo dei grossi e succulenti cocomeri! - Le formiche accettarono lo scambio e il lupo ne fu felice perché lui di quei semi non sapeva che farsene. Il lupo, appena le formichine finirono di portar via i semi, mangiò subito il pezzo di carne ma, dopo qualche giorno, morì perché questo era stato avvelenato dai cacciatori. La favola mostra che è meglio accontentarsi di ciò che si ha.