1. Quando si parla di inter soggettività, si parla di menti, soggetti, affetti, passioni, cioè definizioni che
attengono al personale di descrizione. Le neuroscienze studiano un livello che sta sotto questo livello di
descrizione personale, definito da Dennett Sub -Personale. I neuroni del mondo esterno in sè e per sè
conoscono poco, ma il loro studio è importante per guardare il livello personale di descrizione in modo
diverso spesso contro intuitivo. Il neuroni, elementi primi del cervello,sono unità cellulari che costituiscono il
tessuto nervoso, e comunicano tra di loro mediante sinapsi Le sinapsi a loro volta, sono delle strutture
altamente specializzata che consente la comunicazione delle cellule del tessuto nervoso tra loro (neuroni) o
con altre cellule (cellule muscolari, sensoriali o ghiandole endocrine) inoltre,fungono da l'interruttore, l'area
fisica che libera il neurotrasmettitore ma non solo; possono assumere forme diverse, possono variare il modo
in cui si agganciano ad altri neuroni e decidere di prendere contatto con altri neuroni. A questa duttilità delle
sinapsi si deve la rappresentazione del cervello come una struttura plastica, che si modifica nel corso degli
anni, ed è proprio questo l'aspetto che ora gli scienziati stanno indagando da vicino. A nuove sinapsi si deve,
per esempio, la memoria cognitiva, il ricordo di ciò che si è imparato dal punto di vista intellettuale. La
memoria è solo un esempio e rimane comunque un processo complesso e multiforme, regolato sicuramente
da più fattori. Resta il fatto che fino alla pubertà la capacità di apprendimento è massima, poi la
performance inizia a diminuire: un bambino impara una lingua straniera molto in fretta e senza inflessioni
particolari, un adulto impiegherà più tempo e manterrà sempre un certo accento da straniero. Questo
implica che il potenziale plastico delle sinapsi è molto elevato fino all'adolescenza, poi inizia lentamente una
sorta di "irrigidimento" progressivo.
La comunicazione tra neuroni è rafforzata o indebolita dalle attività che facciamo, come lo studio o
l'esercizio. In sintesi tutti i pensieri, le percezioni e i comportamenti sono il risultato di combinazioni di
segnali tra neuroni. La plasticità nel cervello adulto è resa possibile primariamente dall'alterazione della forza
sinaptica, e secondariamente dalla formazione di nuove connessioni. La forza sinaptica può essere alterata
per periodi di tempo che vanno da pochi millisecondi a mesi inoltre, le sinapsi sono soggette a depressione,
ossia indebolimento, e a potenziamento,sia a lungo che a breve termine. Le alterazioni a breve termine
durano per pochi minuti o meno: la depressione sinaptica, che si ha quando ad un rilascio di molecole a
livello pre-sinaptico corrisponde una diminuita reazione post-sinaptica, si verifica per fenomeni di
abituazione, ossia quando uno stimolo viene ripetuto in rapida successione, diminuendo la quantità di
molecole che i neuroni possono scambiarsi. A livello cognitivo questo fenomeno determina la durata della
Working Memory, detta anche memoria immediata, che tende a deteriorarsi nel giro di secondi: è per questo
che c'è bisogno di ripetere un numero di telefono a mente alcune volte per non dimenticarlo subito. Un
potenziamento a breve termine delle sinapsi, definito facilitazione sinaptica, avviene quando due o più
potenziali di azione raggiungono la stessa giunzione pre-sinaptica nello stesso istante. La facilitazione
avviene determinando un maggiore rilascio di molecole ad ogni attivazione sinaptica.
Accanto a questa plasticità sinaptica a breve termine esiste quella a lungo termine. “Alcuni pattern di attività
sinaptica nel sistema nervoso centrale producono un incremento di lunga durata nella forza sinaptica
conosciuto come long-term potentiation (LTP), laddove altri pattern di attività producono un indebolimento
di lunga durata nella forza sinaptica,conosciuto come long-term depression (LTD). LTP e LTD sono
definizioni generiche che descrivono solamente la direzione del cambiamento nell'efficacia sinaptica. La
continua formazione e trasformazione di queste mappe è il correlato neurale della memoria. La plasticità
nell'ippocampo è critica per la memoria dichiarativa, dalla plasticità corticale dipendono le memorie
procedurali, la plasticità nelle amigdale è coinvolta nella memoria emotiva, o meglio nel colore emotivo
associato ai ricordi, la plasticità nel cervelletto consente di acquisire coordinazione motoria. Ogni volta che le
mappe neurali di una persona si modificano, la persona stessa cambia.