1. Variante
stru+urale
dell’espansore
rapido
palatale
Una
delle
principali
problema/che
che
vengono
a3ribuite
all’espansore
rapido
palatale
su
docce
acriliche
”Mc
Namara”,
è
rappresentata
dallo
scarso
rispe3o
per
i
tessu/
gengivali
sia
durante
la
terapia
che
dopo
la
rimozione
dell’apparecchio,
e
che
talvolta
spinge
il
clinico
a
rimuovere
il
disposi/vo
prima
del
tempo
(foto
1).
Inoltre
la
copertura
delle
docce
occlusali
in
acrilico
rende
difficile
la
corre3a
valutazione
del
grado
di
espansione
raggiunta
e
contribuisce
a
rendere
l’apparecchio
poco
confortevole
durante
l’alimentazione.
La
necessità
di
prendere
l’impronta
antagonista
e
la
cera
di
costruzione
per
la
realizzazione,
l’impossibilità
di
prendere
un’impronta
il
giorno
stesso
della
rimozione
a
causa
della
sofferenza
gengivale
che
si
instaura
e
alcuni
limi/
clinici
già
messi
in
evidenza,
hanno
portato
allo
sviluppo
di
una
variante
stru3urale
nella
quale
l’ancoraggio
del
disposi/vo
è
cos/tuito
da
soIli
docce
metalliche
a
parziale
copertura
occlusale
(foto
2).
Questo
nuovo
/po
di
espansore
rapido
su
docce
metalliche
è
stato
u/lizzato
per
risolvere
severe
contrazioni
del
mascellare
superiore.
Presenta
gli
stessi
vantaggi
dell’espansore
rapido
su
splint
acrilico
comparato
agli
espansori
di
Haas
e
su
bande.
Inoltre
è
cara3erizzato
da
un
maggior
rispe3o
per
i
tessu/
molli,
sia
durante
la
terapia
che
immediatamente
dopo
la
rimozione.
Offre
anche
un
maggior
confort
per
il
paziente,
così
da
rendere
possibile
la
permanenza
nel
cavo
orale
anche
per
mol/
mesi
senza
provocare
sofferenza
dei
tessu/
molli.
Il
disposi/vo
presenta
una
grande
versa/lità
e
si
può
u/lizzare
in
den/zione
permanente,
mista
o
decidua.
Per
la
sua
realizzazione
è
necessario
inviare
al
laboratorio
esclusivamente
un’impronta
superiore
in
alginato,
semplificando
così
per
il
clinico
le
operazioni
alla
poltrona
.
Il
primo
passaggio
nella
tecnica
di
costruzione
del
disposi/vo
Espansore
Rapido
su
docce
metalliche
consiste
nell’eliminare
con
una
lecron
le
imprecisioni
del
gesso
sul
modello,
che
generalmente
si
trovano
lungo
il
colle3o
clinico
e
nei
solchi
occlusali
dei
den/.
Con
la
macchina
termo-‐stampatrice
si
crea
una
stampata
con
disco
da
0,5
mm
di
spessore
(foto
3).Dopo
lo
stampaggio
con
un
disco
metallico
si
eliminano
le
eccedenze
del
materiale
termoplas/co
stampato,
si
sfila
dal
modello
la
doccia
in
plas/ca
e
si
passa
alla
rifinitura
con
una
fresa
conica
molto
soIle,
prestando
par/colare
a3enzione
al
bordo
di
chiusura
della
doccia
,
che
deve
essere
tagliato
esa3amente
in
corrispondenza
del
colle3o
clinico
degli
elemen/
dentari
sul
modello
(foto
4,5,6).
2. Solo
successivamente
si
elimina
la
pellicola
interna
posizionata
prima
di
effe3uare
la
stampata.
Nell’eventualità
di
un
taglio
accidentale
eccessivo
del
materiale
termoplas/co,
con
un
pò
di
microfilm
s’isola
il
modello
e
con
la
cera
si
ricostruisce
il
bordo
mancante.
Con
la
stessa
fresa
conica
soIle,
vengono
crea/
i
fori
occlusali,
in
modo
da
fornire
al
clinico,
al
momento
della
rimozione,
una
superficie
dentale
di
appoggio
ove
ancorarsi
con
la
pinza
toglibande.
A
questo
punto
il
manufa3o
viene
messo
in
fusione
,
e
dopo
aver
applicato
i
perni
in
cera
al
modellato
si
inserisce
il
tu3o
nel
cilindro
(foto
7).
Viene
colato
il
rives/mento
e
si
dà
inizio
al
procedimento
di
fusione
(foto
8).
Dopo
la
fusione
si
inizia
la
rifinitura
del
modellato,
rifinendo
i
margini
di
chiusura
a
lama
di
coltello.
Una
volta
posizionate
le
due
stru3ure
,
destra
e
sinistra,
sul
modello,
si
passa
all’applicazione
della
vite
centrale
di
espansione
(foto
9).
Il
/po
di
vite
più
indicata
per
questo
disposi/vo
è
quella
a
due
braccia
e
non
quella
tradizionale
a
qua3ro,
in
quanto
rende
molto
snello
il
disposi/vo
e
nello
stesso
tempo
lo
irrigidisce
di
meno
facilitando
le
procedure
di
rimozione.
Successivamente
,se
il
clinico
lo
richiede,
è
possibile
applicare
dei
tubi
re3angolari
nella
zona
ves/bolare
all’altezza
dei
secondi
premolari,
cosi
da
rendere
possibile
l’ancoraggio
di
un
arco
per
la
tecnica
mul/-‐BKT.
Si
possono
anche
applicare
dei
rialzi
occlusali
o
dei
ganci
per
la
trazione
inversa
(foto
10,11,12,13).
L’intera
stru3ura
viene
a
questo
punto
sabbiata;
all’interno
per
creare
una
superficie
di
adesione
migliore,
all’esterno
per
rendere
l’apparecchio
più
este/co
abbassando
il
punto
di
riflesso
della
luce.
La
sola
zona
che
deve
essere
lucidata
corrisponde
alla
regione
dei
colleI,
in
modo
da
impedire
accumulo
di
placca
e
infiammazione
gengivale.