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* Maestría en Psicología Clínica y de la Salud, Docente Universitario, Psicólogo.
** Agradecimiento especial a: María Simona Ciuffani, Microbióloga, UNSLP, Argentina, por la
traducción del texto al Italiano.
MIGRAZIONE E STRESS IN INFERMIERE LATINO-AMERICANE
Orlando Tipismana Neyra*
Esposizione Internazionale Sede della Scuola Infermieri di Milano, Italia
Università Scientífica del Sur, Lima-Perú
Luglio – Agosto 2015
Lima, Perú
MIGRAZIONE E STRESS IN INFERMIERE LATINO-AMERICANE
Orlando Tipismana Neyra*
Esposizione Internazionale Sede della Scuola Infermieri di Milano, Italia
Università Scientífica del Sur, Lima-Perú
Sommario
Dalla messa a fuoco del modello di raffronto transazionale, l'Obiettivo: di questo
manoscritto è, descrivere ed analizzare lo stato dell'arte dell'investigazione in
Migrazione e Stress in Infermieri Latinoamericani. Metodologia: revisione di
studi descrittivi, di coorte, analitici e sperimentali che evidenziano i variabili stress
come stimolo, stress come risposta e strategie di raffronto. Risultati: lo stress in
infermieri co-succede con stimoli stressanti come: sentimento di discriminazione,
solitudine, adattamento, salute percepita erronea, carico lavorativo, condizioni di
lavoro, conflitti generati nell'ambiente lavorativo che si traducono principalmente
in sintomi di ansia, depresione o confusioni affettive come ansia; anche se i dati
non sono concludenti , le strategie di raffronto normalmente sono il migliore
represse per migliorare la qualità dell'infermiera di fronte allo stress.
Conclusione: lo stress è un fattore inerente a situazioni di intervento di salute,
comporta manifestazioni psicosociali, cognitive, emozionali e di salute in
generale. L'infermiera starebbe in migliori condizioni di protezione che altri
emigranti di fronte alla domanda della sindrome stressante. Raccomandazioni:
è conveniente ampliare il ratio dello studio e dell'investigazione, per adottare
modelli rilevanti di rilevamento precoce ed intervento opportuno.
Parole Chiave: Migrazione Infermieri Latinoamericani, Stress.
Abstract
From transactional model approach coping Objective: This manuscript is to
describe and analyze the state of the art of research on Migration and Latin
American Nurses Stress. Methodology: Review of descriptive studies, cohort,
analytical and experimental evidence, the variables stress as a stimulus, stress
response and coping strategies; Results: Stress in nurses co-occurs with
stressors such as: feeling of discrimination, lonelisess, adaptation, wrong
perceived health, workload, working conditions, conflicts generated in the
workplace, which is mainly reflected in symptoms of anxiety, depression or,
affective and anxiety disorders, even when the data are inconclusive; coping
strategies are often the best reported to improve the quality of nurse cope with
stress. Conclusion: Stress is a factor inherent to situations of health intervention,
involves psychosocial, cognitive, emotional and general health events; the nurse
could better protection than other migrants in relation to demand stressful
síndrome. Recommendations: It is desirable to expand the ratio of research, to
adopt relevant models of early detection and intervention.
Keywords: Migration, Latin American Nurses Stress.
3
CONSIDERAZIONI DI BASE
Il processo di globalizzazione accelerato per la tecnologia motivò, negli
ultimi 30 anni, un enorme flusso migratorio di persone dall'America latina a
differenti paesi Occidentali, principalmente Europa ed Usa, (González López et
a quello, 2010; OIM, 2010; BM, 2008 rispettivamente) (1, 3,2), situazione che
generò molti studi rispetto all'impatto nella salute di queste persone; in questione
in Professionisti di Salute.
Diversi studi non eccettuano questi professionisti dei problemi di salute
che comporta la migrazione: incertezza, ambiguità, complessità, diversità, stili di
Vita, adattabilità tra altri fattori (López Calderón, P., 2012) (2), questi generano
cambiamenti nei modelli fisiologici, psicologici, emozionali e sociali.
Quindi l'obiettivo di questa revisione è esporre ed analizzare la
conoscenza che si tiene al riguardo, le condotte da valutare e le priorità
preventive da sviluppare per incrementare la possibilità di partecipazione di
questi attori, nell'attenzione della sua salute integrale a breve, medio ed a lungo
termine. Sottolineeremo inizialmente la relazione tra stress in infermiere e stimoli
estresores più frequenti, estresores psicologici, emozionali, come risposte tipiche
davanti allo stress; ed infine si farà una breve descrizione delle strategie di
raffronto, poiché sono le màs investigate nel campo interdisciplinare di infermeria
ed altre scienze biomediche. Non si prenderanno in considerazione gli aspetti
metodologici e di misurazione dello stress, considerando che l'importanza dei
partecipanti a questa conferenza è conoscere quali sono gli stimoli stressanti, le
risposte di stress e come sarebbero le strategie più convenienti derivate
dell'evidenza.
CONSIDERAZIONI TEORICI
Aspetti Clinico e Psicosociale
Tra i "fattori" dimenticati, ma molto citati, condizionanti o predisponenti di
deterioramento di salute dell'emigrante "le persone devono ricevere
indipendentemente prestazioni sanitarie della sua nazionalità, razza, credo,
lingua, sesso, opinione politica, essendo tipificata la salute come un diritto umano
universale si trova lo stress, diverse investigazioni, considerano che lo stress che
comporta l'emigrante durante il processo migratorio, si ripercuote direttamente
sulla sua salute fisica, emozionale e psicosociale. In questione, lo stress
provocato per il cambiamento radicale di cultura e casa, il sentimento di
discriminazione che sentono molti cittadini stranieri, manca di supporto familiare
e psicosociale, precarietà lavorativa ed irregolarità legale, condizioni di
abitazione ed abitabilità, discriminazione razziale, marginatura sociale e politiche
di esclusione, (Achotegui Loizte J., et a quello,2009) (3), soci a questi modelli, si
trovano le condizioni stesse che motivano il flusso migratorio come sono: ricerche
di opportunità di lavoro, migliori condizioni socioeconomiche, continuazione di
4
studi, fuggire da violazioni al diritto umani, traslochi per disastri naturali e guerre,
in definitiva la necessità di ricerca di migliori prospettive sono risposte naturali di
fronte all'apertura di nuove opportunità, facilitata per l'interconectividad in tutti i
campi dello sviluppo umana, (Bruna MB, Klijn TP,2010) (4); queste condizioni si
orientano màs a gruppi vulnerabile che migrano in poveri condizioni
socioeconomiche, personali, emozionali. Altre notizie, considerano che in
Infermieri migranti il fattore "socializzazione professionale", è un fattore
protettivo, affinché questi professionisti siano coscienti delle sue proprie
"limitazioni"; sviluppare capacità critica per i suoi propri atteggiamenti,
appoggiata per una migliore informazione, migliore bagaglio culturale; che
contribuisca a gestire adeguatamente le sue credenze ed aspettative; pertanto,
è importante stimare i dati rispetto come lo stress possa avere influenza su esse,
poiché i dati dei quali dispongono normalmente non sono concludenti. Ma,
(Burgos Bruno M, Parvic Klijn T. 2010) (4), (Sàbado T, Martìn M. A 2004) (5),
riaffermano quell'evidenza, che i sostenere che, i professionisti della salute
stanno in migliori condizioni di rispondere alle domande di questo avvenimento
vitale.
Sanchòn Macìas MV (2012) (6), postula dall'esperienza personale, che
l'infermiera sé sperimenta stress condizionata per il processo adaptativo ed il
vissuto di una nuova realtà sociale, oltre a sperimentare: sentimenti di solitudine,
manca di appoggio familiare, sentimenti di discriminazione, limitazioni per il
dominio della lingua; ma c'è un fattore protettivo, l'interazione con altri emigranti
che servono come un sistema di supporto che aiuta, per affrontare
adeguatamente questi nuovi contesti e, li aiuta a costruire nuovi modelli di
comportamento socioafectivo, per controllare o diminuire gli effetti o impatto dello
stress nella sua salute. Le nostre osservazioni in 1989, Tipismana O, (7),
reprimeva la presenza di stress in studenti di infermeria migranti del Panama,
confermata nella sua tesi professionale in 1992, Tipismana O, (8), osservando
problemi di comportamento relazionati con l'attività accademica e dell'esperienza
Clìnica, come, recurrencia in cambiamenti dello stato di coraggio, irritabilità,
mitigata per l'appoggio dei suoi pari studenti di nazionalità Peruviana.
Per tale ragione, la salute dell'emigrante, acquisisce speciale rilevanza in
questa ultima decade, si essendo incrementato il flusso migratorio, l'OIM (2010)
reprime un flusso migratorio di 214 milioni attorno al mondo, OMS, 2003; OIM,
2011, principalmente di donne, passando a chiamare la "femminilizzazione" della
migrazione, aprendo spazio per esse, perpetuando modelli di marcata
disuguaglianza di genere, bassi stipendi, tra altri fattori (4); facendo parte della
vita quotidiana nei paesi dove migrarono si costituiscono in un elemento màs
dello sviluppo sociale ed economico; pertanto, questa condizione migratoria, in
un tema di salute degli immigranti e di salute pubblica per i paesi che li albergano,
oltre a riconoscersi che dovrebbero essere parte delle politiche di salute dei paesi
inclusi, Davies et a quello., 2009, (Op cit, Sanchòn Macìas MV), 2012 (6)
Nonostante, egli fino a qui riveduto, fa riferimento a determinanti sociali ed
economiche, come di risposta di politica sanitaria davanti a questo avvenimento
maggiore e, si fa molta enfasi in aspetti socioambientales màs che in aspetti
5
relazionati con la percezione di stress, percezione di salute, le ripercussioni
fisiologiche, organiche, affettivo emozionale e cognitive. Importa anche,
analizzare fattori risposte orgasmiche a quegli eventi estimulares dell'ambiente.
Quando si interrogano i modelli fattoriali che si riferiscono con lo stress fisico, si
è osservato che, davanti alla presenza di stress fisico in infermiere in un
Ospedale Italiano, prendendo in considerazione il fattore Compromesso
Organizzativo affettivo (AOC); il fattore compromesso affettivo dei pazienti
(ACP); il fattore attribuzione di umanità di infermiere, i risultati dimostrano che le
infermiere, mostrano un basso livello di umanità quando presentano sintomi di
stress, di fronte alle infermiere altamente compromesse, (Trifelitti E, diedi
Bernando, GA, Falvo, R, Capozza D, 2014) (9); in un altro studio realizzato in un
Ospedale Giapponese, si trova una maggiore vulnerabilità allo stress psicologico
e confusioni mentali (Watanabe N et a quello, 2014), maggiore tasso di suicidi in
infermiere è alto di piú che altri tipi di lavoratori e la sua speranza di vita all'età di
45 anni furono di26.9 anni, è un anno maggiore che i minatori. In studi trasversali
realizzati in Cipro, 65 percento di infermiere informano che il suo lavoro era
stressante, la prevalencia di fatica fu maggiore in infermieri donne, 93 percento,
che in infermieri maschi, 88 percento. Studi sistematici realizzati in Usa, si
stabilisce che l'angoscia psicologica tra gli infermieri, presentano maggiori livelli
di fatica emozionale e sindrome di burnout associato alla mancanza di appoggio
da parte dell'alta direzione, supervisori relazionati con la sicurezza, maggiore
necessità di infermieri senior all'appoggio che nelle infermiere giovani; e, queste,
le infermiere senior, richiedono maggiore appoggio per maneggiare l'angoscia
psicologica (10).
Altri studi riferito allo stress lavorativo di infermiere, si contiene che esiste
una maggiore prevalencia di stress relazionato col lavoro ospitale in culture
Orientali come Africane, la prevalencia globale di stress di45.5 percento in
infermieri in stato civile di sposati, con màs di tre figli; d'altra parte il gruppo tra
20 a 30 anni, sposati con lavoro notturno e, con grado di diplomato presentarono
màs risposte di stress che altri gruppi in ospedali dell'Arabia Saudita, Cipro (Al-
Makhaita, Huda M, et a quello,2014) (11), coincidenti coi dati repressi in culture
màs aperti e con maggiore di autonomia socioculturale che le società prima
citate.
Si sta formularsi il seguente domanda La risposta all'angoscia emozionale
e lo stress lavorativo sarà maggiore in infermiere migranti in paragone che quelle
che sono residenti e naturali di quelle culture dove andarono a lavorare? La
risposta màs probabile è sé; il problema è, la mancanza di dati basato
nell'evidenza che comprovi questa affermazione. Achotegui Loizte J, at al (2009)
(4), realizzando una revisione sistematica in Spagna stabilisce che non può
determinarsi se è o non prevalencia di confusioni fisiche, confusioni emozionali,
affettivi nelle immigrante; quello che sì risalta è che, esiste maggiore propensione
delle infermiere ad ammalare per confusioni affettive, (3,4), e confermerebbe che
lo stress ha un'enorme influenza nella salute percepita delle infermiere
infermiere. capisca Lei alla salute percepita come, quella che conserva relazione
con la mortalità e l'uso di servizi, come con la presenza di malattia, stili di vita
6
salutare o la prevenzione, e mostra variazioni secondo l'età, sesso, livello
socioeconomico, ruoli sociali - (Delgado, et al 2013) (12).
La presenza di confusioni affettive come emozionali apparentemente, è
maggiore che malattie organico-funzionali in infermiere migrante, certo che,
questa affermazione richiede di maggiore evidenza posteriore, dovuto alla cosa
scarsa degli studi relazionati con l'incidenza di malattie fisiche ed emozionali in
Infermiere migranti. È probabile che la depresiòn è una delle confusioni màs
comuni in questo gruppo di infermiere migranti che le infermiere locali.
Osservazioni realizzate in Usa, reprime un 18 percento di sintomi
depressivi, che molte volte, normalmente si ripercuotono sulla qualità di
attenzione del paziente, cadute ed errori di medicazione nei pazienti. Per
esempio in studi realizzati in Infermiere, quando sono esposte ad alti livelli di
stress ambientale per lungo tempo, è màs probabile che ci sia una diminuzione
nel ruolo promotore della metilación del gene SLC6A4, e quindi in un aumento
dell'attività trascripcional di questo gene, nell'aumento della recaptaciòn di
serotonina sinaptico; questo meccanismo, può aumentare la probabilità di
sopravvivenza dello stress ambientale e potrebbe incrementare la probabilità di
perturbazioni nella capacità funzionale, e presentare a lungo termine, un stato
depressivo (Alasaari J.S, Lagus M, Ollila HM, Toivola A, 2012) (13), permette in
qualche modo di corroborare l'ipotesi genetica ed epigenètica della depresiòn;
cambiamenti nella regolazione a livello Epigenètica, può attivare geni difettosi o
alterare la dinamica del Gene per generare malattia mentale specifica; in altre
parole, c'è un modello bidirezionale di lunghe esposizioni a stress lavorativo ed
ambientale, con cambiamenti nella dinamica genetica, biochimica in esseri umani
che fa loro piú vulnerabile a qualunque tipo di malattia.
Altri risultati mostrarono che lo stress lavorativo, espresso come sforzo
estrinseco ed eccesso di compromessi, si associa con maggiori livelli di ansietà
e depresiòn. L'appoggio sociale, ricompense, le abilità e discrezione si associano
negativamente con problemi di salute mentale, ci sono poche interazioni tra
queste variabili, ma se si trova una migliore relazione tra condotte di raffronto con
ansietà e depresiòne, risultano significativo sviluppare strategie di raffronto in
relazione con le strategie da ricompensa-controllo della domanda ed appoggio,
è necessario, che le organizzazioni investighino in queste variabili di interesse,
per migliorare il lavoro delle infermiere migranti, (Mark e Smith, 2011) (14).
Altri studi, raccomandano considerare aspetto di personalità ed in
questione il temperamento delle infermiere, trovandosi evidenze nei tipi di
depresiòn e depresiòne ciclotimica che sono significativamente relazionati;
suggerendosi stimare nelle organizzazioni queste variabili, per aiutare le
infermiere a maneggiare adeguatamente lo stress lavorativo, (Kikuchi E, Makaya
M, Ikeda M, Okuzumo S, Takeda M, Nishi M, 2014) (15). In stress occupazionale
e genere, si osserva che in infermieri, ci sono maggiore probabilità di stress
occupazionale e sindrome di esaurimento occupazionale in infermieri maschi che
infermieri donne, all'osservarsi in questo studio che gli uomini lavorano in piú che
le donne, dovendosi considerare da parte degli infermiere dirigenti, che questa
7
relazione tra stress e sindrome di burnout, dovrebbe migliorare la qualità di
risposta dell'infermiere per fumare.
L'usura professionale potrebbe avere influenza sulla qualità di attenzione,
diminuire il conflitto col suo ruolo, tra altre misure preventive, (Hsiu-Yueh H,
Sheng-Hwang Ch., Hsing-Yi E, Jiunn-Horng L, 2010) (16). Quando si riferisce
stress lavorativo ed eventi maggiori, p.e. disastri naturali, si incrementa
l'incertezza sul futuro lavorativo, ci sono maggiori sfide relazionate con la pratica
lavorativa in ambienti sconosciuti, sotto livelli di orientazione rispetto ai suoi
lavori, aumento delle esigenze da parte dei gestori nell'implementazione di
risorse e materiali; situazioni non contemplate per i gestori di politiche, mancando
chiarezza nella conoscenza degli eventi che incrementavano lo stress nelle
infermiere, (VanDevanter N, et a quello,2012) (17).
Lo stress lavorativo in infermiere che lavorano in posti remoti, in questo
caso immigranti, normalmente sperimentano maggiore domanda di fattori di
stress lavorativi, ambientali e contestuali, al posto dove lavorano, in confronto
alle infermiere che lavorano in ambienti vicini alla loro residenza abituale, anche
se mancano evidenze concrete, la relazione tra maggiori domande di tensione
sperimentata, consociata a deficit di risorse personali e lavorative; la probabilità
di presentare sintomi derivati dello stress, è maggiore o la sua lunga esposizione
si traduce in malattia, (Lenthall S., et a quello,2009) (18,; oltre ad incremento
nelle risposte di stress a livello occupazionale e specializzazione, (Admi H.,
Moshe-Eilon E,2010) (19); presenza di sovraccarico di lavoro, conflitti di ruoli,
esperienze di aggressione, comportandosi come fattori di stress stimolare e di
risposta simultaneamente; informandosi che la maggioranza degli studi
reprimono effetti dannosi per il benessere fisico e mentale, anche se si presta
poca attenzione al suo impatto nelle relazioni familiari e sociali, (Lim J, Bogossin
F, Ahern K,2010) (20).
Aspetti di Intervento e Terapeutico
Quando ci si interroga sui problemi di raffronto progettati per la propria
infermiera di fronte allo stress lavorativo, questi raffronti sono condizionati per la
mancanza di personali, maggiori esigenze lavorative ed alti conflitti nel lavoro,
ma con una scarsa strategia istituzionale per sviluppare programmi di raffronto,
appoggio sociale, come, l'uso di tecniche di rilassamento comuni di fronte ad altri
centri ospitali di media ed alta complessità che aiutano a minimizzare l'impatto
dello stress in infermiere (Lim J, et a quello,2010) (21). Anche, si trova
un'associazione significativa tra responsabilità lavorativa, appoggio sociale, cura
personale, sovraccarico di ruolo, mancanza di raffronto razionale, con
predominanza delle infermiere che lavorano nel turno lavorativo di notte rispetto
alle infermiere che lavorano nel turno di giorno; si evidenzia presenza di malattia
cronica, anche se non sono sufficienti queste associazioni, tutto fa presumere,
l'esistenza di relazioni in altri studi simili (Wu H, Chi T, Chen L, Wang L, Jin
E,2010) (22). Altri studi realizzati, trovano una relazione tra affetto positivo,
domanda/sforzo, controllo e ricompensa; variando la grandezza dei loro effetti tra
le infermiere; tuttavia, in altri studi, si trova un aumento negativo nella
8
domanda/sforzo, basso controllo e bassa ricompensa, (Derek J., et a quello,
2013) (23).
Dalla prospettiva dell'invertenciòn si enfatizza l'importanza di avere come
strategia centrale il raffronto sistematizzato, pianificato e sviluppato. Folkman S,
Lazarus R (1984) (24), svilupparono il principio centrale: insegnare alle persone
a sviluppare efficacemente la capacità di valutazione degli eventi di stress, le loro
risposte e l'impatto nella salute dall'infermiera; e dopo di questa tappa, sviluppare
una seconda valutazione per concedere valore ai cambiamenti con la presa di
consapevolezza e dare come significato a quello stile di affrontare
efficientemente lo stress stimolo e lo stress risposta.
I risultati ottenuti tra lo stress da infermeria e perturbazione dello stato di
coraggio, è chiaramente convalidato in molti studi, generalmente lo stile di
raffronto usato è evitarsi davanti al sovraccarico di lavoro, ma quando si usa il
raffronto basato sul modello transazionale dello stress, l'influenza di questo tipo
di strategie migliorano significativamente le percezioni dello stress come richiesta
o come minaccia, permettendo di identificare efficacemente gli stimoli di stress o
rispondendo adeguatamente alla sua domanda o minaccia se sono percepiti
così, (Healy CM & McKay MF, 2000( (25); questi stessi autori, quando
confrontavano stimoli di stress relazionati con l' inopportuno carico lavorativo,
mancanza di personale e lavorare con personale senza esperienza, trovavano
maggiori fonti di stress; inoltre, le loro interazioni interpersonali erano meno
frequenti con altri membri dell'ordine e ciò implicava una mancanza di appoggio
e difficoltà nella relazione col personale medico; ma quando si impiegavano
strategie di raffronto nelle quali includevano strategie di risoluzione di problemi,
maggiore domanda di appoggio emozionale e sociale, sviluppo di condotte di
autocontrollo per la cura di sentimenti, queste strategie aiutavano
significativamente a migliorare l'attenzione sostenuta (concentrazione),
raccomandandosi che queste strategie si usino con più frequenza, per ridurre gli
alti livelli di stress che sperimentano le infermiere negli ambienti ospedalieri e di
salute in generale; nonostante tutto ciò, molte infermiere sperimentavano la
necessità di cambiare condizioni di lavoro; ma a sua volta, con l'uso sostenuto di
queste strategie, finivano desistendo dalla loro intenzione di abbandonare il
lavoro o la loro professione.
Dewe PJ (1989) (26), aveva represso già questa necessità di usare queste
strategie per maneggiare convenientemente la domanda delle situazioni
stressanti in infermiere, proponendo dotarli di maggiori risorse di raffronto
positivo, per controllare gli stimoli e la frequenza di risposte di stress, dovendosi
provvedere di migliori risorse personali per affrontare adeguatamente le
condizioni stressanti che sperimentano nell'ambiente lavorativo; Wilkins J (2013)
(27), considera anche l'importanza che le infermiere capiscano che ci sono
differenti opzioni per affrontare adeguatamente la sofferenza in situazioni
stressanti; imparare a controllare il fumare durante la domanda lavorativa, evitare
l'effetto devastatore emozionale ed il suo impatto psicologico, che li intimorisca,
ad usare modelli cognitivi acquisiti nell'esperienza, per rivalutare queste
situazioni, raccomanda che se le infermiere imparano a rivalutare
9
convenientemente la necessità di sentirsi intimità davanti allo stress, l'impiego di
queste strategie di raffronto offrono una prospettiva differente per visionare la
situazione ed i suoi effetti o impatti nella sua salute.
Imparare ad usare un umore positivo di fronte al sentimento di angoscia,
promuovere una prospettiva positiva del suo ruolo come persone e professionisti
per controllare adeguatamente gli stimoli estresores risulterà efficace, per creare
situazioni lavorative ed interpersonali nel maneggio dello stress. Un
atteggiamento ottimista, sviluppo di strategie clarificadoras avrà influenza
significativamente sul cambiamento di prospettiva rispetto a come si osserva lo
stress, come minaccia, e come potrebbe includere altre persone in questo stile
di raffronto.
Armstrong-Stassen M., Cameron SJ, (2003) (28), reprime anche in
relazione alle strategie di raffronto, segnalando che, quando le infermiere
incrementano l'uso di ricerca di aiuto di raffronto per fare di fronte allo stress,
migliorano significativamente nell'impiego di strategie di raffronto di controllo,
incremento di risorse personali, comparate con le infermiere che non usano
quello tipo di strategia; esse usano, quelle che non usano strategie, utilizzano
màs risorse di raffronto convenzionale prevalencia il raffronto evitare/renuncia.
Dewe PJ (1987) (29), considera che le infermiere dovrebbero migliorare le
sue strategie identificando sei strategie frequentemente utilizzate per esse:
strategie per rilassarsi e mettere le cose in prospettiva, esprimere sentimenti o
frustrazioni, mantenere il problema in sé stesso ed accettare il lavoro come è,
apprendistato per non lasciare che lo colpisca i problemi; anche se l'importanza
di queste strategie trovate nonostante essere palliativo, il suo uso migliora la
qualità del suo intervento a livello lavorativo, interpersonale e, personale.
Benché lo stress lavorativo, è stato prestato considerabile attenzione
all'identificazione delle cause e conseguenze, si sono realizzati relativamente
pochi tentativi di esaminare ed identificare le strategie delle infermiere utilizzano
per combattere con lo stress. In un'inchiesta a livello nazionale si chiese alle
infermiere completare una verifica di condotte sviluppate a partire dalle strategie
delle proprie infermiere; la maggioranza dissero che utilizzano il raffronto.
L'analisi identificò sei strategie: tentare di rilassarsi, mettere le cose in
prospettiva, esprimere sentimenti o frustrazioni, mantenere il problema ad uno
stesso, ed accettare il lavoro come è e, tentare di non lasciare che lo colpisca,
perfino quando està orientato ai problemi.
L'importanza di questi risultati si discute, in termini si è definito di raffronto
di come, la carta delle tecniche palliativo e strategie di intervento; Ashker Vedi
anche, Penprase B & Salman A (2012) (30), reprimono ritrovamenti in infermiere,
quando questi reprimono l'uso frequente di strategie di raffronto orientato alla
ricerca di appoggio sociale, presa di risoluzione di problemi, tecniche di
autocontrollo; il suo impiego migliora significativamente il maneggio dello stress
ed il conflitto che si genera in esse.
10
In depresiòn conseguenza dello stress, si osserva come che il trattamento
farmacologico può essere utile, pero, sarebbero meglio le strategie di intervento
bimodale o multimodale, benché molti autori suggeriscano l'uso di strategie di
raffronto invece delle medicine per i suoi effetti avversi; apparentemente in
infermiere, i miglioramenti negli stili di vita, esercizio, dieta, màs l'uso pianificato
delle strategie di raffronto risultano màs promettenti; studi controllati, trovano che
col miglioramento nell'esercizio fìsico, una dieta ricca in Acidi grassi Omega-3
polinsaturi, in questione l'àcido eicosapentaenoica e l'àcido docosahexaenoico,
si è trovato che presentano un migliore effetto positivo nel trattamento della
depresiòn e l´ansietá risaltando che non deve abbandonarsi le strategie
preventive.
Studi di meta-anàlisis, reprimono il valore degli acidi grassi omega-3 in
pazienti con depresiòn maggiore, anche se non è efficace in individui sani.
Magari, la cosa migliore represso si trovano gli interventi psicologici, tali come: il
maneggio dello stress, risoluzione di problemi, appoggio sostenuto, migliora degli
ambienti lavorativi che hanno evidenziato che alleviano lo stress nei lavoratori;
tuttavia, altri studi reprimono che la qualità metodologica non è sufficiente e si
hanno bisogno metodologicamente di màs prove solidi, con volumi di
dimostrazioni maggiori per giungere a conclusioni ferme.
La psicoterapia, la terapia cognitiva, la meditazione, il mindfulness, sono
altre strategie che maggiore solidità teorica, metodologica e pratica reprimono
nel trattamento dello stress cronico, come nelle confusioni per depresiòn ed
ansietà derivati di lei (Lenthall S, Wakerman J, Opie T, Dollard M, Dunn S, et a
quello, 2009); ma in infermiere esiste ancora insufficienza di dati-
CONSIDERAZIONI FINALI
Parlare principalmente di stress in infermiere migranti Latinoamericane a
paesi occidentali Europei e di Usa, implica un particolare anàlisis per le sue
implicancias culturali, sociodemográficas, stili di vita, percezione di salute e
pratiche sociali in relazione alla salute e malattia non necessariamente radicali
alla nostra cultura, ma se, con un enorme avanzamento tecnologico,
metodologico ed aplicativa; anche se negli ultimi anni, l'America latina sperimenta
un avanzamento significativo in strategie di salute che hanno superato modelli
Europei per c'essere sviluppato in condizioni di basse risorse come di necessità.
La capacità creativa ed innovatrice degli agenti della salute latinoamericani, è
riuscito avanzamenti significativi nella forma di prevenire ed affrontare diverse
condizioni stressanti che chiede l'attenzione di salute in questi paesi.
Quella risorsa umana, è quella che contano ora diversi paesi dove sono
migrate le Infermiere nelle ultime decadi. Essendo come l'Italia un paese con
enorme bene immobile culturale con culture sud-americane l'Argentina, Perù e,
altri paesi della regione; l'adattamento dell'infermiere è migliore che in altri paesi
Europei e probabilmente migliore che in Spagna, date la comprensione dei
modelli culturali di quelle società.
11
La Fondazione Spagnola di Psichiatria e Salute Mentale (FEPSM),
reprime risposte xenofobe isolate di fronte ad emigranti latini e considerano che
ogni emigrante latino, si trova in maggiore rischio di soffrire discriminazione,
basso salario, esclusione sociale ed attenzione sanitaria come i cittadini
Spagnoli, anche se sostengono che negli ultimi anni ha migliorato
significativamente quella situazione per Infermiere migranti, (Achotegui Loizte J,
et a quello, 2009; Burgos e Parvic Klijn, 2010; Sanchòn Macìas MV, 2012)
rispettivamente (2,3,4). Altri studi reprimono molto poco al riguardo, ma se
evidenziano miglioramenti nel miglioramento dell'intervento di fronte a situazioni
di stress delle infermiere in generale, aggiungendosi ad infermiere migranti.
È probabile che il cambiamento di ambiente lavorativo, sentimenti di
solitudine, assenza della famiglia, problemi propri dell'adattamento personale di
fronte alla domanda, capacità di risposta di raffronto individuale, tipo di risposta
biologica ed in questione del temperamento dell'infermiere, sembrano avere
influenza come fattori stressanti sulla salute delle infermiere; ma è importante
considerare che un fattore di "socializzazione professionale" può essere un
fattore protettivo intrinseco affinché l'infermiera, migliora la sua capacità di
raffronto di fronte allo stress, adottare migliori strategie di raffronto, o, adotti per
decisione propria, affrontare le condizioni avverse che può generare
intrinsecamente un ambiente stressante, come lo è l'ospedale o ambienti di
salute.
Le diverse strategie di raffronto, evidenziano che; assumere un sistema o
stile di raffronto proactivo, migliorasse la qualità di questo professionista per
maneggiare lo stress, sviluppare strategie di risoluzione di problemi e presa di
decisioni, Tècnicas di autocontrollo, come uso di dieta adeguata, stili di vita
convenienti per migliorare la qualità della sua permanenza primaria ed a lungo
termine nei paesi dove migrò. Tuttavia, ancora le evidenze non sono concludenti,
ma chiede una questione etica migliorare l'investigazione al riguardo, motiva
questione per incoraggiare i partecipanti a questo evento a realizzare studi
descrittivi o analitici che dimostrino, come si trovano le sue paia che lavorano
come essi, esse, in diversi paesi nelle quali si trovano.
Si conclude che l'infermiera all'essere un agente essenziale in ogni
sistema di salute globale, la sua partecipazione deve essere diretta per standard
di sicurezza occupazionale, di salute integrale, sociali ed economici, come le sue
paia di paesi nelle quali essi si trovano, per incoraggiare l'espressione della sua
qualità professionale, capacità personali e professionisti riusciti per la sua
esperienza personale e la formazione professionale che riceverono.
12
Referencias
1. González López JR, Lomas Campos MM, Gardìa Fernández J,
Pascualvaca Armario J, Guardado González MJ, Muñoz Guardado B, et
al. Conductas de salud en inmigrantes latinoamericanos adultos del
Distrito de Macarena de Sevilla. Investigación y Educación en Enfermería,
vol. 28, núm. 3, 2010; pp: 384-395.
2. López Calderón P. “Incorporación” de las desigualdades sociales.
Nuberos Científica. Vol., 1, Nº 7.2012; 5-7
3. Achotegui Loizte J, Morales Suárez-Varela MM, Cervera Boada P, Quirós
Bauset C, Pérez Fuster JC, Gimeno Clemente N, et al. Revisión
sistemática sobre la prevalencia de patologías mentales en inmigrantes
en España. Norte de Salud Mental. nº 35, 2009; pág.: 50-55.
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desafío ético. Rev Bras Enferm, Brasilia 2011; 63 (3): 587-91.
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Mig.es.enf.it.

  • 1. * Maestría en Psicología Clínica y de la Salud, Docente Universitario, Psicólogo. ** Agradecimiento especial a: María Simona Ciuffani, Microbióloga, UNSLP, Argentina, por la traducción del texto al Italiano. MIGRAZIONE E STRESS IN INFERMIERE LATINO-AMERICANE Orlando Tipismana Neyra* Esposizione Internazionale Sede della Scuola Infermieri di Milano, Italia Università Scientífica del Sur, Lima-Perú Luglio – Agosto 2015 Lima, Perú
  • 2. MIGRAZIONE E STRESS IN INFERMIERE LATINO-AMERICANE Orlando Tipismana Neyra* Esposizione Internazionale Sede della Scuola Infermieri di Milano, Italia Università Scientífica del Sur, Lima-Perú Sommario Dalla messa a fuoco del modello di raffronto transazionale, l'Obiettivo: di questo manoscritto è, descrivere ed analizzare lo stato dell'arte dell'investigazione in Migrazione e Stress in Infermieri Latinoamericani. Metodologia: revisione di studi descrittivi, di coorte, analitici e sperimentali che evidenziano i variabili stress come stimolo, stress come risposta e strategie di raffronto. Risultati: lo stress in infermieri co-succede con stimoli stressanti come: sentimento di discriminazione, solitudine, adattamento, salute percepita erronea, carico lavorativo, condizioni di lavoro, conflitti generati nell'ambiente lavorativo che si traducono principalmente in sintomi di ansia, depresione o confusioni affettive come ansia; anche se i dati non sono concludenti , le strategie di raffronto normalmente sono il migliore represse per migliorare la qualità dell'infermiera di fronte allo stress. Conclusione: lo stress è un fattore inerente a situazioni di intervento di salute, comporta manifestazioni psicosociali, cognitive, emozionali e di salute in generale. L'infermiera starebbe in migliori condizioni di protezione che altri emigranti di fronte alla domanda della sindrome stressante. Raccomandazioni: è conveniente ampliare il ratio dello studio e dell'investigazione, per adottare modelli rilevanti di rilevamento precoce ed intervento opportuno. Parole Chiave: Migrazione Infermieri Latinoamericani, Stress. Abstract From transactional model approach coping Objective: This manuscript is to describe and analyze the state of the art of research on Migration and Latin American Nurses Stress. Methodology: Review of descriptive studies, cohort, analytical and experimental evidence, the variables stress as a stimulus, stress response and coping strategies; Results: Stress in nurses co-occurs with stressors such as: feeling of discrimination, lonelisess, adaptation, wrong perceived health, workload, working conditions, conflicts generated in the workplace, which is mainly reflected in symptoms of anxiety, depression or, affective and anxiety disorders, even when the data are inconclusive; coping strategies are often the best reported to improve the quality of nurse cope with stress. Conclusion: Stress is a factor inherent to situations of health intervention, involves psychosocial, cognitive, emotional and general health events; the nurse could better protection than other migrants in relation to demand stressful síndrome. Recommendations: It is desirable to expand the ratio of research, to adopt relevant models of early detection and intervention. Keywords: Migration, Latin American Nurses Stress.
  • 3. 3 CONSIDERAZIONI DI BASE Il processo di globalizzazione accelerato per la tecnologia motivò, negli ultimi 30 anni, un enorme flusso migratorio di persone dall'America latina a differenti paesi Occidentali, principalmente Europa ed Usa, (González López et a quello, 2010; OIM, 2010; BM, 2008 rispettivamente) (1, 3,2), situazione che generò molti studi rispetto all'impatto nella salute di queste persone; in questione in Professionisti di Salute. Diversi studi non eccettuano questi professionisti dei problemi di salute che comporta la migrazione: incertezza, ambiguità, complessità, diversità, stili di Vita, adattabilità tra altri fattori (López Calderón, P., 2012) (2), questi generano cambiamenti nei modelli fisiologici, psicologici, emozionali e sociali. Quindi l'obiettivo di questa revisione è esporre ed analizzare la conoscenza che si tiene al riguardo, le condotte da valutare e le priorità preventive da sviluppare per incrementare la possibilità di partecipazione di questi attori, nell'attenzione della sua salute integrale a breve, medio ed a lungo termine. Sottolineeremo inizialmente la relazione tra stress in infermiere e stimoli estresores più frequenti, estresores psicologici, emozionali, come risposte tipiche davanti allo stress; ed infine si farà una breve descrizione delle strategie di raffronto, poiché sono le màs investigate nel campo interdisciplinare di infermeria ed altre scienze biomediche. Non si prenderanno in considerazione gli aspetti metodologici e di misurazione dello stress, considerando che l'importanza dei partecipanti a questa conferenza è conoscere quali sono gli stimoli stressanti, le risposte di stress e come sarebbero le strategie più convenienti derivate dell'evidenza. CONSIDERAZIONI TEORICI Aspetti Clinico e Psicosociale Tra i "fattori" dimenticati, ma molto citati, condizionanti o predisponenti di deterioramento di salute dell'emigrante "le persone devono ricevere indipendentemente prestazioni sanitarie della sua nazionalità, razza, credo, lingua, sesso, opinione politica, essendo tipificata la salute come un diritto umano universale si trova lo stress, diverse investigazioni, considerano che lo stress che comporta l'emigrante durante il processo migratorio, si ripercuote direttamente sulla sua salute fisica, emozionale e psicosociale. In questione, lo stress provocato per il cambiamento radicale di cultura e casa, il sentimento di discriminazione che sentono molti cittadini stranieri, manca di supporto familiare e psicosociale, precarietà lavorativa ed irregolarità legale, condizioni di abitazione ed abitabilità, discriminazione razziale, marginatura sociale e politiche di esclusione, (Achotegui Loizte J., et a quello,2009) (3), soci a questi modelli, si trovano le condizioni stesse che motivano il flusso migratorio come sono: ricerche di opportunità di lavoro, migliori condizioni socioeconomiche, continuazione di
  • 4. 4 studi, fuggire da violazioni al diritto umani, traslochi per disastri naturali e guerre, in definitiva la necessità di ricerca di migliori prospettive sono risposte naturali di fronte all'apertura di nuove opportunità, facilitata per l'interconectividad in tutti i campi dello sviluppo umana, (Bruna MB, Klijn TP,2010) (4); queste condizioni si orientano màs a gruppi vulnerabile che migrano in poveri condizioni socioeconomiche, personali, emozionali. Altre notizie, considerano che in Infermieri migranti il fattore "socializzazione professionale", è un fattore protettivo, affinché questi professionisti siano coscienti delle sue proprie "limitazioni"; sviluppare capacità critica per i suoi propri atteggiamenti, appoggiata per una migliore informazione, migliore bagaglio culturale; che contribuisca a gestire adeguatamente le sue credenze ed aspettative; pertanto, è importante stimare i dati rispetto come lo stress possa avere influenza su esse, poiché i dati dei quali dispongono normalmente non sono concludenti. Ma, (Burgos Bruno M, Parvic Klijn T. 2010) (4), (Sàbado T, Martìn M. A 2004) (5), riaffermano quell'evidenza, che i sostenere che, i professionisti della salute stanno in migliori condizioni di rispondere alle domande di questo avvenimento vitale. Sanchòn Macìas MV (2012) (6), postula dall'esperienza personale, che l'infermiera sé sperimenta stress condizionata per il processo adaptativo ed il vissuto di una nuova realtà sociale, oltre a sperimentare: sentimenti di solitudine, manca di appoggio familiare, sentimenti di discriminazione, limitazioni per il dominio della lingua; ma c'è un fattore protettivo, l'interazione con altri emigranti che servono come un sistema di supporto che aiuta, per affrontare adeguatamente questi nuovi contesti e, li aiuta a costruire nuovi modelli di comportamento socioafectivo, per controllare o diminuire gli effetti o impatto dello stress nella sua salute. Le nostre osservazioni in 1989, Tipismana O, (7), reprimeva la presenza di stress in studenti di infermeria migranti del Panama, confermata nella sua tesi professionale in 1992, Tipismana O, (8), osservando problemi di comportamento relazionati con l'attività accademica e dell'esperienza Clìnica, come, recurrencia in cambiamenti dello stato di coraggio, irritabilità, mitigata per l'appoggio dei suoi pari studenti di nazionalità Peruviana. Per tale ragione, la salute dell'emigrante, acquisisce speciale rilevanza in questa ultima decade, si essendo incrementato il flusso migratorio, l'OIM (2010) reprime un flusso migratorio di 214 milioni attorno al mondo, OMS, 2003; OIM, 2011, principalmente di donne, passando a chiamare la "femminilizzazione" della migrazione, aprendo spazio per esse, perpetuando modelli di marcata disuguaglianza di genere, bassi stipendi, tra altri fattori (4); facendo parte della vita quotidiana nei paesi dove migrarono si costituiscono in un elemento màs dello sviluppo sociale ed economico; pertanto, questa condizione migratoria, in un tema di salute degli immigranti e di salute pubblica per i paesi che li albergano, oltre a riconoscersi che dovrebbero essere parte delle politiche di salute dei paesi inclusi, Davies et a quello., 2009, (Op cit, Sanchòn Macìas MV), 2012 (6) Nonostante, egli fino a qui riveduto, fa riferimento a determinanti sociali ed economiche, come di risposta di politica sanitaria davanti a questo avvenimento maggiore e, si fa molta enfasi in aspetti socioambientales màs che in aspetti
  • 5. 5 relazionati con la percezione di stress, percezione di salute, le ripercussioni fisiologiche, organiche, affettivo emozionale e cognitive. Importa anche, analizzare fattori risposte orgasmiche a quegli eventi estimulares dell'ambiente. Quando si interrogano i modelli fattoriali che si riferiscono con lo stress fisico, si è osservato che, davanti alla presenza di stress fisico in infermiere in un Ospedale Italiano, prendendo in considerazione il fattore Compromesso Organizzativo affettivo (AOC); il fattore compromesso affettivo dei pazienti (ACP); il fattore attribuzione di umanità di infermiere, i risultati dimostrano che le infermiere, mostrano un basso livello di umanità quando presentano sintomi di stress, di fronte alle infermiere altamente compromesse, (Trifelitti E, diedi Bernando, GA, Falvo, R, Capozza D, 2014) (9); in un altro studio realizzato in un Ospedale Giapponese, si trova una maggiore vulnerabilità allo stress psicologico e confusioni mentali (Watanabe N et a quello, 2014), maggiore tasso di suicidi in infermiere è alto di piú che altri tipi di lavoratori e la sua speranza di vita all'età di 45 anni furono di26.9 anni, è un anno maggiore che i minatori. In studi trasversali realizzati in Cipro, 65 percento di infermiere informano che il suo lavoro era stressante, la prevalencia di fatica fu maggiore in infermieri donne, 93 percento, che in infermieri maschi, 88 percento. Studi sistematici realizzati in Usa, si stabilisce che l'angoscia psicologica tra gli infermieri, presentano maggiori livelli di fatica emozionale e sindrome di burnout associato alla mancanza di appoggio da parte dell'alta direzione, supervisori relazionati con la sicurezza, maggiore necessità di infermieri senior all'appoggio che nelle infermiere giovani; e, queste, le infermiere senior, richiedono maggiore appoggio per maneggiare l'angoscia psicologica (10). Altri studi riferito allo stress lavorativo di infermiere, si contiene che esiste una maggiore prevalencia di stress relazionato col lavoro ospitale in culture Orientali come Africane, la prevalencia globale di stress di45.5 percento in infermieri in stato civile di sposati, con màs di tre figli; d'altra parte il gruppo tra 20 a 30 anni, sposati con lavoro notturno e, con grado di diplomato presentarono màs risposte di stress che altri gruppi in ospedali dell'Arabia Saudita, Cipro (Al- Makhaita, Huda M, et a quello,2014) (11), coincidenti coi dati repressi in culture màs aperti e con maggiore di autonomia socioculturale che le società prima citate. Si sta formularsi il seguente domanda La risposta all'angoscia emozionale e lo stress lavorativo sarà maggiore in infermiere migranti in paragone che quelle che sono residenti e naturali di quelle culture dove andarono a lavorare? La risposta màs probabile è sé; il problema è, la mancanza di dati basato nell'evidenza che comprovi questa affermazione. Achotegui Loizte J, at al (2009) (4), realizzando una revisione sistematica in Spagna stabilisce che non può determinarsi se è o non prevalencia di confusioni fisiche, confusioni emozionali, affettivi nelle immigrante; quello che sì risalta è che, esiste maggiore propensione delle infermiere ad ammalare per confusioni affettive, (3,4), e confermerebbe che lo stress ha un'enorme influenza nella salute percepita delle infermiere infermiere. capisca Lei alla salute percepita come, quella che conserva relazione con la mortalità e l'uso di servizi, come con la presenza di malattia, stili di vita
  • 6. 6 salutare o la prevenzione, e mostra variazioni secondo l'età, sesso, livello socioeconomico, ruoli sociali - (Delgado, et al 2013) (12). La presenza di confusioni affettive come emozionali apparentemente, è maggiore che malattie organico-funzionali in infermiere migrante, certo che, questa affermazione richiede di maggiore evidenza posteriore, dovuto alla cosa scarsa degli studi relazionati con l'incidenza di malattie fisiche ed emozionali in Infermiere migranti. È probabile che la depresiòn è una delle confusioni màs comuni in questo gruppo di infermiere migranti che le infermiere locali. Osservazioni realizzate in Usa, reprime un 18 percento di sintomi depressivi, che molte volte, normalmente si ripercuotono sulla qualità di attenzione del paziente, cadute ed errori di medicazione nei pazienti. Per esempio in studi realizzati in Infermiere, quando sono esposte ad alti livelli di stress ambientale per lungo tempo, è màs probabile che ci sia una diminuzione nel ruolo promotore della metilación del gene SLC6A4, e quindi in un aumento dell'attività trascripcional di questo gene, nell'aumento della recaptaciòn di serotonina sinaptico; questo meccanismo, può aumentare la probabilità di sopravvivenza dello stress ambientale e potrebbe incrementare la probabilità di perturbazioni nella capacità funzionale, e presentare a lungo termine, un stato depressivo (Alasaari J.S, Lagus M, Ollila HM, Toivola A, 2012) (13), permette in qualche modo di corroborare l'ipotesi genetica ed epigenètica della depresiòn; cambiamenti nella regolazione a livello Epigenètica, può attivare geni difettosi o alterare la dinamica del Gene per generare malattia mentale specifica; in altre parole, c'è un modello bidirezionale di lunghe esposizioni a stress lavorativo ed ambientale, con cambiamenti nella dinamica genetica, biochimica in esseri umani che fa loro piú vulnerabile a qualunque tipo di malattia. Altri risultati mostrarono che lo stress lavorativo, espresso come sforzo estrinseco ed eccesso di compromessi, si associa con maggiori livelli di ansietà e depresiòn. L'appoggio sociale, ricompense, le abilità e discrezione si associano negativamente con problemi di salute mentale, ci sono poche interazioni tra queste variabili, ma se si trova una migliore relazione tra condotte di raffronto con ansietà e depresiòne, risultano significativo sviluppare strategie di raffronto in relazione con le strategie da ricompensa-controllo della domanda ed appoggio, è necessario, che le organizzazioni investighino in queste variabili di interesse, per migliorare il lavoro delle infermiere migranti, (Mark e Smith, 2011) (14). Altri studi, raccomandano considerare aspetto di personalità ed in questione il temperamento delle infermiere, trovandosi evidenze nei tipi di depresiòn e depresiòne ciclotimica che sono significativamente relazionati; suggerendosi stimare nelle organizzazioni queste variabili, per aiutare le infermiere a maneggiare adeguatamente lo stress lavorativo, (Kikuchi E, Makaya M, Ikeda M, Okuzumo S, Takeda M, Nishi M, 2014) (15). In stress occupazionale e genere, si osserva che in infermieri, ci sono maggiore probabilità di stress occupazionale e sindrome di esaurimento occupazionale in infermieri maschi che infermieri donne, all'osservarsi in questo studio che gli uomini lavorano in piú che le donne, dovendosi considerare da parte degli infermiere dirigenti, che questa
  • 7. 7 relazione tra stress e sindrome di burnout, dovrebbe migliorare la qualità di risposta dell'infermiere per fumare. L'usura professionale potrebbe avere influenza sulla qualità di attenzione, diminuire il conflitto col suo ruolo, tra altre misure preventive, (Hsiu-Yueh H, Sheng-Hwang Ch., Hsing-Yi E, Jiunn-Horng L, 2010) (16). Quando si riferisce stress lavorativo ed eventi maggiori, p.e. disastri naturali, si incrementa l'incertezza sul futuro lavorativo, ci sono maggiori sfide relazionate con la pratica lavorativa in ambienti sconosciuti, sotto livelli di orientazione rispetto ai suoi lavori, aumento delle esigenze da parte dei gestori nell'implementazione di risorse e materiali; situazioni non contemplate per i gestori di politiche, mancando chiarezza nella conoscenza degli eventi che incrementavano lo stress nelle infermiere, (VanDevanter N, et a quello,2012) (17). Lo stress lavorativo in infermiere che lavorano in posti remoti, in questo caso immigranti, normalmente sperimentano maggiore domanda di fattori di stress lavorativi, ambientali e contestuali, al posto dove lavorano, in confronto alle infermiere che lavorano in ambienti vicini alla loro residenza abituale, anche se mancano evidenze concrete, la relazione tra maggiori domande di tensione sperimentata, consociata a deficit di risorse personali e lavorative; la probabilità di presentare sintomi derivati dello stress, è maggiore o la sua lunga esposizione si traduce in malattia, (Lenthall S., et a quello,2009) (18,; oltre ad incremento nelle risposte di stress a livello occupazionale e specializzazione, (Admi H., Moshe-Eilon E,2010) (19); presenza di sovraccarico di lavoro, conflitti di ruoli, esperienze di aggressione, comportandosi come fattori di stress stimolare e di risposta simultaneamente; informandosi che la maggioranza degli studi reprimono effetti dannosi per il benessere fisico e mentale, anche se si presta poca attenzione al suo impatto nelle relazioni familiari e sociali, (Lim J, Bogossin F, Ahern K,2010) (20). Aspetti di Intervento e Terapeutico Quando ci si interroga sui problemi di raffronto progettati per la propria infermiera di fronte allo stress lavorativo, questi raffronti sono condizionati per la mancanza di personali, maggiori esigenze lavorative ed alti conflitti nel lavoro, ma con una scarsa strategia istituzionale per sviluppare programmi di raffronto, appoggio sociale, come, l'uso di tecniche di rilassamento comuni di fronte ad altri centri ospitali di media ed alta complessità che aiutano a minimizzare l'impatto dello stress in infermiere (Lim J, et a quello,2010) (21). Anche, si trova un'associazione significativa tra responsabilità lavorativa, appoggio sociale, cura personale, sovraccarico di ruolo, mancanza di raffronto razionale, con predominanza delle infermiere che lavorano nel turno lavorativo di notte rispetto alle infermiere che lavorano nel turno di giorno; si evidenzia presenza di malattia cronica, anche se non sono sufficienti queste associazioni, tutto fa presumere, l'esistenza di relazioni in altri studi simili (Wu H, Chi T, Chen L, Wang L, Jin E,2010) (22). Altri studi realizzati, trovano una relazione tra affetto positivo, domanda/sforzo, controllo e ricompensa; variando la grandezza dei loro effetti tra le infermiere; tuttavia, in altri studi, si trova un aumento negativo nella
  • 8. 8 domanda/sforzo, basso controllo e bassa ricompensa, (Derek J., et a quello, 2013) (23). Dalla prospettiva dell'invertenciòn si enfatizza l'importanza di avere come strategia centrale il raffronto sistematizzato, pianificato e sviluppato. Folkman S, Lazarus R (1984) (24), svilupparono il principio centrale: insegnare alle persone a sviluppare efficacemente la capacità di valutazione degli eventi di stress, le loro risposte e l'impatto nella salute dall'infermiera; e dopo di questa tappa, sviluppare una seconda valutazione per concedere valore ai cambiamenti con la presa di consapevolezza e dare come significato a quello stile di affrontare efficientemente lo stress stimolo e lo stress risposta. I risultati ottenuti tra lo stress da infermeria e perturbazione dello stato di coraggio, è chiaramente convalidato in molti studi, generalmente lo stile di raffronto usato è evitarsi davanti al sovraccarico di lavoro, ma quando si usa il raffronto basato sul modello transazionale dello stress, l'influenza di questo tipo di strategie migliorano significativamente le percezioni dello stress come richiesta o come minaccia, permettendo di identificare efficacemente gli stimoli di stress o rispondendo adeguatamente alla sua domanda o minaccia se sono percepiti così, (Healy CM & McKay MF, 2000( (25); questi stessi autori, quando confrontavano stimoli di stress relazionati con l' inopportuno carico lavorativo, mancanza di personale e lavorare con personale senza esperienza, trovavano maggiori fonti di stress; inoltre, le loro interazioni interpersonali erano meno frequenti con altri membri dell'ordine e ciò implicava una mancanza di appoggio e difficoltà nella relazione col personale medico; ma quando si impiegavano strategie di raffronto nelle quali includevano strategie di risoluzione di problemi, maggiore domanda di appoggio emozionale e sociale, sviluppo di condotte di autocontrollo per la cura di sentimenti, queste strategie aiutavano significativamente a migliorare l'attenzione sostenuta (concentrazione), raccomandandosi che queste strategie si usino con più frequenza, per ridurre gli alti livelli di stress che sperimentano le infermiere negli ambienti ospedalieri e di salute in generale; nonostante tutto ciò, molte infermiere sperimentavano la necessità di cambiare condizioni di lavoro; ma a sua volta, con l'uso sostenuto di queste strategie, finivano desistendo dalla loro intenzione di abbandonare il lavoro o la loro professione. Dewe PJ (1989) (26), aveva represso già questa necessità di usare queste strategie per maneggiare convenientemente la domanda delle situazioni stressanti in infermiere, proponendo dotarli di maggiori risorse di raffronto positivo, per controllare gli stimoli e la frequenza di risposte di stress, dovendosi provvedere di migliori risorse personali per affrontare adeguatamente le condizioni stressanti che sperimentano nell'ambiente lavorativo; Wilkins J (2013) (27), considera anche l'importanza che le infermiere capiscano che ci sono differenti opzioni per affrontare adeguatamente la sofferenza in situazioni stressanti; imparare a controllare il fumare durante la domanda lavorativa, evitare l'effetto devastatore emozionale ed il suo impatto psicologico, che li intimorisca, ad usare modelli cognitivi acquisiti nell'esperienza, per rivalutare queste situazioni, raccomanda che se le infermiere imparano a rivalutare
  • 9. 9 convenientemente la necessità di sentirsi intimità davanti allo stress, l'impiego di queste strategie di raffronto offrono una prospettiva differente per visionare la situazione ed i suoi effetti o impatti nella sua salute. Imparare ad usare un umore positivo di fronte al sentimento di angoscia, promuovere una prospettiva positiva del suo ruolo come persone e professionisti per controllare adeguatamente gli stimoli estresores risulterà efficace, per creare situazioni lavorative ed interpersonali nel maneggio dello stress. Un atteggiamento ottimista, sviluppo di strategie clarificadoras avrà influenza significativamente sul cambiamento di prospettiva rispetto a come si osserva lo stress, come minaccia, e come potrebbe includere altre persone in questo stile di raffronto. Armstrong-Stassen M., Cameron SJ, (2003) (28), reprime anche in relazione alle strategie di raffronto, segnalando che, quando le infermiere incrementano l'uso di ricerca di aiuto di raffronto per fare di fronte allo stress, migliorano significativamente nell'impiego di strategie di raffronto di controllo, incremento di risorse personali, comparate con le infermiere che non usano quello tipo di strategia; esse usano, quelle che non usano strategie, utilizzano màs risorse di raffronto convenzionale prevalencia il raffronto evitare/renuncia. Dewe PJ (1987) (29), considera che le infermiere dovrebbero migliorare le sue strategie identificando sei strategie frequentemente utilizzate per esse: strategie per rilassarsi e mettere le cose in prospettiva, esprimere sentimenti o frustrazioni, mantenere il problema in sé stesso ed accettare il lavoro come è, apprendistato per non lasciare che lo colpisca i problemi; anche se l'importanza di queste strategie trovate nonostante essere palliativo, il suo uso migliora la qualità del suo intervento a livello lavorativo, interpersonale e, personale. Benché lo stress lavorativo, è stato prestato considerabile attenzione all'identificazione delle cause e conseguenze, si sono realizzati relativamente pochi tentativi di esaminare ed identificare le strategie delle infermiere utilizzano per combattere con lo stress. In un'inchiesta a livello nazionale si chiese alle infermiere completare una verifica di condotte sviluppate a partire dalle strategie delle proprie infermiere; la maggioranza dissero che utilizzano il raffronto. L'analisi identificò sei strategie: tentare di rilassarsi, mettere le cose in prospettiva, esprimere sentimenti o frustrazioni, mantenere il problema ad uno stesso, ed accettare il lavoro come è e, tentare di non lasciare che lo colpisca, perfino quando està orientato ai problemi. L'importanza di questi risultati si discute, in termini si è definito di raffronto di come, la carta delle tecniche palliativo e strategie di intervento; Ashker Vedi anche, Penprase B & Salman A (2012) (30), reprimono ritrovamenti in infermiere, quando questi reprimono l'uso frequente di strategie di raffronto orientato alla ricerca di appoggio sociale, presa di risoluzione di problemi, tecniche di autocontrollo; il suo impiego migliora significativamente il maneggio dello stress ed il conflitto che si genera in esse.
  • 10. 10 In depresiòn conseguenza dello stress, si osserva come che il trattamento farmacologico può essere utile, pero, sarebbero meglio le strategie di intervento bimodale o multimodale, benché molti autori suggeriscano l'uso di strategie di raffronto invece delle medicine per i suoi effetti avversi; apparentemente in infermiere, i miglioramenti negli stili di vita, esercizio, dieta, màs l'uso pianificato delle strategie di raffronto risultano màs promettenti; studi controllati, trovano che col miglioramento nell'esercizio fìsico, una dieta ricca in Acidi grassi Omega-3 polinsaturi, in questione l'àcido eicosapentaenoica e l'àcido docosahexaenoico, si è trovato che presentano un migliore effetto positivo nel trattamento della depresiòn e l´ansietá risaltando che non deve abbandonarsi le strategie preventive. Studi di meta-anàlisis, reprimono il valore degli acidi grassi omega-3 in pazienti con depresiòn maggiore, anche se non è efficace in individui sani. Magari, la cosa migliore represso si trovano gli interventi psicologici, tali come: il maneggio dello stress, risoluzione di problemi, appoggio sostenuto, migliora degli ambienti lavorativi che hanno evidenziato che alleviano lo stress nei lavoratori; tuttavia, altri studi reprimono che la qualità metodologica non è sufficiente e si hanno bisogno metodologicamente di màs prove solidi, con volumi di dimostrazioni maggiori per giungere a conclusioni ferme. La psicoterapia, la terapia cognitiva, la meditazione, il mindfulness, sono altre strategie che maggiore solidità teorica, metodologica e pratica reprimono nel trattamento dello stress cronico, come nelle confusioni per depresiòn ed ansietà derivati di lei (Lenthall S, Wakerman J, Opie T, Dollard M, Dunn S, et a quello, 2009); ma in infermiere esiste ancora insufficienza di dati- CONSIDERAZIONI FINALI Parlare principalmente di stress in infermiere migranti Latinoamericane a paesi occidentali Europei e di Usa, implica un particolare anàlisis per le sue implicancias culturali, sociodemográficas, stili di vita, percezione di salute e pratiche sociali in relazione alla salute e malattia non necessariamente radicali alla nostra cultura, ma se, con un enorme avanzamento tecnologico, metodologico ed aplicativa; anche se negli ultimi anni, l'America latina sperimenta un avanzamento significativo in strategie di salute che hanno superato modelli Europei per c'essere sviluppato in condizioni di basse risorse come di necessità. La capacità creativa ed innovatrice degli agenti della salute latinoamericani, è riuscito avanzamenti significativi nella forma di prevenire ed affrontare diverse condizioni stressanti che chiede l'attenzione di salute in questi paesi. Quella risorsa umana, è quella che contano ora diversi paesi dove sono migrate le Infermiere nelle ultime decadi. Essendo come l'Italia un paese con enorme bene immobile culturale con culture sud-americane l'Argentina, Perù e, altri paesi della regione; l'adattamento dell'infermiere è migliore che in altri paesi Europei e probabilmente migliore che in Spagna, date la comprensione dei modelli culturali di quelle società.
  • 11. 11 La Fondazione Spagnola di Psichiatria e Salute Mentale (FEPSM), reprime risposte xenofobe isolate di fronte ad emigranti latini e considerano che ogni emigrante latino, si trova in maggiore rischio di soffrire discriminazione, basso salario, esclusione sociale ed attenzione sanitaria come i cittadini Spagnoli, anche se sostengono che negli ultimi anni ha migliorato significativamente quella situazione per Infermiere migranti, (Achotegui Loizte J, et a quello, 2009; Burgos e Parvic Klijn, 2010; Sanchòn Macìas MV, 2012) rispettivamente (2,3,4). Altri studi reprimono molto poco al riguardo, ma se evidenziano miglioramenti nel miglioramento dell'intervento di fronte a situazioni di stress delle infermiere in generale, aggiungendosi ad infermiere migranti. È probabile che il cambiamento di ambiente lavorativo, sentimenti di solitudine, assenza della famiglia, problemi propri dell'adattamento personale di fronte alla domanda, capacità di risposta di raffronto individuale, tipo di risposta biologica ed in questione del temperamento dell'infermiere, sembrano avere influenza come fattori stressanti sulla salute delle infermiere; ma è importante considerare che un fattore di "socializzazione professionale" può essere un fattore protettivo intrinseco affinché l'infermiera, migliora la sua capacità di raffronto di fronte allo stress, adottare migliori strategie di raffronto, o, adotti per decisione propria, affrontare le condizioni avverse che può generare intrinsecamente un ambiente stressante, come lo è l'ospedale o ambienti di salute. Le diverse strategie di raffronto, evidenziano che; assumere un sistema o stile di raffronto proactivo, migliorasse la qualità di questo professionista per maneggiare lo stress, sviluppare strategie di risoluzione di problemi e presa di decisioni, Tècnicas di autocontrollo, come uso di dieta adeguata, stili di vita convenienti per migliorare la qualità della sua permanenza primaria ed a lungo termine nei paesi dove migrò. Tuttavia, ancora le evidenze non sono concludenti, ma chiede una questione etica migliorare l'investigazione al riguardo, motiva questione per incoraggiare i partecipanti a questo evento a realizzare studi descrittivi o analitici che dimostrino, come si trovano le sue paia che lavorano come essi, esse, in diversi paesi nelle quali si trovano. Si conclude che l'infermiera all'essere un agente essenziale in ogni sistema di salute globale, la sua partecipazione deve essere diretta per standard di sicurezza occupazionale, di salute integrale, sociali ed economici, come le sue paia di paesi nelle quali essi si trovano, per incoraggiare l'espressione della sua qualità professionale, capacità personali e professionisti riusciti per la sua esperienza personale e la formazione professionale che riceverono.
  • 12. 12 Referencias 1. González López JR, Lomas Campos MM, Gardìa Fernández J, Pascualvaca Armario J, Guardado González MJ, Muñoz Guardado B, et al. Conductas de salud en inmigrantes latinoamericanos adultos del Distrito de Macarena de Sevilla. Investigación y Educación en Enfermería, vol. 28, núm. 3, 2010; pp: 384-395. 2. López Calderón P. “Incorporación” de las desigualdades sociales. Nuberos Científica. Vol., 1, Nº 7.2012; 5-7 3. Achotegui Loizte J, Morales Suárez-Varela MM, Cervera Boada P, Quirós Bauset C, Pérez Fuster JC, Gimeno Clemente N, et al. Revisión sistemática sobre la prevalencia de patologías mentales en inmigrantes en España. Norte de Salud Mental. nº 35, 2009; pág.: 50-55. 4. Burgos Moreno M, Parvic Klijn T. Atención en salud para migrantes: un desafío ético. Rev Bras Enferm, Brasilia 2011; 63 (3): 587-91. 5. Tomás-Sàbado J, Antonìn Martìn M. La actitud ante la inmigración en estudiantes de enfermería, valoración antes y después del 11-M. Libro de Ponencias, VIII Encuentro de Investigación en Enfermería. Unidad de coordinación y desarrollo de la investigación en enfermería. 17-24 Nov 2004: pàg.134-137. 6. Sanchòn Macìas MV. Influencia del Status Social Subjetivo en la Salud de las Mujeres Migrantes Latinoamericanas Residentes en la Comunidad de Cantabria. [Tesis Doctoral]. Departamento de Enfermería y Fisioterapia Universitat de Islas Baleares. Universitat de les Illes Baleares, 2012: págs.: 47-123. 7. Tipismana Neyra O. Desórdenes Bioquímicos en el Estrés. IV Convención Anual de la Sociedad Peruana de Anàlisis y Modificación del Comportamiento. UPCH, Lima, 1989. 8. Tipismana Neyra O. Estrés Psicológico en Estudiantes de Enfermería con y sin Actividad Clìnica. [Tesis en Psicología Clìnica]. Facultad de Psicología UNFV, 1992. Lima, Perú; pp. 236. 9. Trifiletti, E., Di Bernardo, G. A., Falvo, R., & Capozza, D. (2014). Patients are not fully human: A nurses’ coping response to stress. Journal of Applied Social Psychology. Advance online publication. doi: 10.1111/jasp.12267. 10.Watanabe N, Furukawa TA, Horikoshi M, Narisawa T, Kumachi M, Oe Y, Shinmei I, Noguchi N, Hamazaki K, Matsuoka Y. A mindfulness-based stress management program and treatment with omega-3 fatty acids to maintain a healthy mental state in hospital nurses (Happy Nurse Project): study protocol for a randomized controlled trial. Trials 2015, 16:36. Disponible en: http://www.trialsjournal.com/content/16/1/36/abstract. 11.Mansoor Al-Makhaita H, Sabra AA, Hafez A. Job performance among nurses working in tho different health care levels, Eastern Saudi Arabia: a comparative study. Int J Med Sci Public Health. 2014; 3(7): 832-837. Disponible en: http://www.scopemed.org/?jft=67&ft=67-1397449478
  • 13. 13 12.Delgado A, Saletti-Cuesta L, Lòpez-Fernandez LA, Toro-Càrdenas S. Las características familiares y la salud percibida en mèdicas y médicos de familia de Andalucìa. Gac Sanit vol 27, nº6, Barcelona nov-dic 2013. 13.Alassari JS, Lagus M, Ollila HM, Toivola A, Kivimâki M, Vaahtera J, Kronholm E, et al. Enviromental stress Affects DNA methylation of a CpG rich promoter región of serotonin transporter gene in a nurse cohort. Disponible en: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23029256 14.Mark G, Smith AP. Occupational stress, job characteristics, coping, and the mental healht of nurses. British Journal of Health Psychology. 2012, 17, 505-521. 15.Kikuchi Y, Makaya M, Ikeda M, Okuzumo S, Takeda M, Nishi M. Occupational stress in a caring profession: the social context of psychiatric nursing. International Journal of Occupational Medicina & Environmental Health. Jun 2014, Vol. 27 (3); p. 426-434. 16.Hsiu-Yueh H, Sheng-Hwang Ch, Hsing-Yi Y, Jiunn-Horng L. Job stress, achievement motivation and occupational burnout among male nureses. Journal of Advanced Nursing. 2010. 66 (7); pp. 1592-1601. 17.VanDevanter N, Kovner Ch, Raveis V, McCollum M, Keller R. Challenges of Nurses Deployment to Other New York City Hospitals in the Aftermath of Hurricane Sandy. Journal of Urban Health. Aug 2014, Vol. 91 (4); p. 603-614. 18.Lenthall S, Wakerman J, Opie T, Dollard M, Dunn S, Knight S, McLeod M, Watson C. What stress remote are nurses? Current Knowledge and future action. J. Rural Health 2009; 17: p. 208-213. 19.Admi H, Moshe-Eilon Y. Stress Among Charge Nurses: Tool Development and Stress Measurents. Nursing Economics. May-June 2010, vol 28 (3). 20.Lim J, Bogossian F, Ahern K. Stress and coping in Australian nurses: a systematic Review. Compilation 2010, International Council of Nurses. 21.Lim J, Bogossian F, Ahern K. Stress and coping in Singaporean nurses. A literatura Review. Nursing and Health Sciences. 2010, 12, 251-258. 22.Wu H, Chi T, Chen L, Wang L, Jin Y. Occupational stress among hospital nurses: cross-sectional Survey. Journal of Advanced Nursing. 66 (3): 627- 634. 23.Derek J, Jones M, Charles K, McCann S, McKee L. Stress in Nurses: Stress-Related Affect and its Determinants Examined Over the Nursing Day. Annals of Behavioral Medicine. Jun 2013, vol 45 (3); p. 348-356. 24.Lazarus RS, Folkman S. Stress, Appraisal, and Coping. Springer Publishing Company 15 Mar 1984. 456 pág. 25.Healy CM, McKay MF. Nursing stress: the effects of coping strategies and job satisfaction in a sample of Australian nurses. Journal of Advanced Nursing, 2003, 31 (4); 681-688. 26. Dewe PJ. Stressor frequency, tensión, tiredness and coping: some measurement issues and a comparison across nursing groups. Journal of Advanced Nursing, 14; 308-320. 27.Wilkins J. The use of cognitive reappraisal and humour as coping strategies for bullied nurses. International Journal of Nursing Practice, 2014; 20: 283-292.
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