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IL NUOVO GUSTO
DELLA POLITICA.
DIECI BUONE RICETTE PER L’ITALIA CHE FA.




        Oscar Giannino   www.fare2013.it   TUTTA UN’ALTRA STORIA.
nasce dalla convinzione che esista e sia praticabile una politica
              economica diversa e alternativa a quella perseguita rovinosamente
              negli ultimi trent’anni.
La politica attuale ha condotto ad aumentare il debito, la spesa pubblica e le imposte, senza dare quasi nulla in
cambio ai cittadini. Senza dare, cioè, migliori servizi pubblici, migliore assicurazione sociale e, soprattutto, senza creare mobilità
economica individuale e di gruppo, senza offrire un futuro per i giovani, senza generare – anzi, impedendo – crescita sostenuta e
diffusa di produttività e reddito.
Durante gli ultimi trent’anni i fondamenti di questa politica economica fallimentare sono stati condivisi a destra
e a sinistra. Su questi fondamenti vi è assoluta coincidenza all’interno del parlamento italiano attuale, con scarsissime ecce-
zioni individuali. L’attuale classe politica è responsabile del fallimento più visibile e tragico: la scelta di finanziare le
spese correnti del passato e del presente attraverso la tassazione futura. Cioè la decisione, intenzionale e irresponsabile, di
lasciar lievitare a dismisura il debito pubblico per farlo poi pagare alle generazioni giovani o future che lo
dovranno subire.

•   Perciò occorre cambiare in toto la classe politica: perché essa condivide la responsabilità per le politiche che ci
    stanno portando alla rovina. La rovina che vogliamo evitare.

• Il debito va abbattuto cedendo patrimonioper il bene comune e non di quello dei soliti noti. e sistematico nel
   tempo, per mano di persone competenti che operino
                                                      pubblico, in modo credibile agli occhi dei mercati

• Itranno ealla spesa corrente, ingentimenoindividuare in modo nonelineare ma,ragionato e finalizzati a un reale welfare, po-
     tagli
            dovranno essere restituiti in
                                          e da
                                               imposte su lavoro impresa per tornare a crescere.

Crediamo sia possibile, con anni d’impegno, riscalare le posizioni che l’Italia ha perso:
                  •
                mettendo merito e concorrenza, lavoro e professionalità al centro dell’agenda nazionale

                  •
                risolvendo i conflitti d’interesse con una legge severa e organica
                  •
                restituendo a scuola e università il ruolo di promozione sociale che hanno perso

                   •
                   sostenendo il reddito di chi ha perso il lavoro
                  •
                 facilitando la creazione di nuove imprese


Abbiamo tradotto queste convinzioni in 10 obiettivi concreti, 10 proposte che sono alla base del nostro progetto politico. Non
sono né vaghi né banali. Sono dirompenti: se applicati cambieranno la situazione per il meglio.
Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i
benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi
obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino.




 FARE per Fermare il declino                                                                                           Presentazione
1      Fermare il debito pubblico

       È possibile in sei anni portare il debito
                                                                                 130
                                                                                 125
                                                                                 120
                                                                                 115
                                                                                 110
       pubblico al di sotto del 100% del Prodotto                                105
       Interno Lordo (PIL)                                                       100
                                                                                   95
                                                                                        2011    2012   2013   2014   2015   2016   2017   2018


                                                           L’obiettivo di ridurre il debito di 210 miliardi nel periodo 2013-2018
                                                           è realisticamente raggiungibile attraverso:
                                                                   vendita di immobili di proprietà dello Stato per 105
                                                                   miliardi (su un valore totale stimato di oltre 400 miliardi)
                                                                   vendita di società partecipate dal Tesoro (Eni, Enel,
                                                                   Poste, Ferrovie ecc.) per 90 miliardi

                                                                   valorizzazione delle concessioni per 15 miliardi

                                                            Iniziando dagli immobili la cui proprietà resta pubblica fino alla
                                                            vendita, ma mettendo a gara tra operatori di mercato la gestione
                                                            della transizione.
        In questo modo, tra l’altro, si riducono gli interessi pagati sul debito liberando risorse per la ridu-
        zione della pressione fiscale



2      Fermare la spesa pubblica

       È possibile in una legislatura (5 anni) ridurre la spesa
                                                                                                              -6%
       pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL e utilizzare
       questo risparmio per tagliare le imposte

        Per azzerare il deficit pubblico, cioè la differenza tra le entrate e le uscite dello Stato, finora è stata scelta la strada
        dell’aumento delle entrate, ovvero delle imposte senza un significativo intervento sulla spesa pubblica. Anche la
        cosiddetta spending review si è trasformata in un trasferimento di spese da un capitolo all’altro.
        La nostra proposta invece è quella di utilizzare obbligatoriamente la minor spesa per ridurre della
        stessa percentuale la pressione fiscale.

         Drastica riduzione costi politica                                                     Riduzione interessi sul debito
         • Abolire i rimborsi elettorali
         • Limitare le spese e gli emolumenti di
           tutti gli organismi a cominciare dalla                                                  Riduzione costi per acquisti di
           Presidenza della Repubblica
                                                                                                   beni e servizi
         • Ridurre con maggiore decisione auto
           blu e voli di stato                                                                     • La spesa per gli acquisti è cre-
                                                                                                     sciuta del 50% circa negli ultimi
         • Semplificare la rete di ambasciate e               Riduzione                              5 anni, si possono recuperare 2
           consolati
                                                                                                     punti percentuali di PIL solo
                                                                spesa                                riducendo questa voce
         Taglio trasferimenti alle imprese
         • Dei 33 miliardi di euro che lo Stato
           spende in ‘contributi alle imprese’                                                 Contenimento spesa pensionistica
           la gran parte son soldi erogati a sé                                                • Moderare la crescita al 1,9% annuo
           stesso: Poste, Ferrovie, Anas. Poi vi                                                 limitando i tassi di crescita delle pen-
           sono i i contributi all’editoria, per                                                 sioni attualmente erogate garantendo
           l’emittenza locale e vari fondi mini-                                                 il valore reale netto delle pensioni
           steriali di dubbia utilità                                                            basse e medie


        Tagli mirati e ragionati consentono di ridurre la spesa non il welfare



FARE per Fermare il declino                                                                             1 Debito pubblico - 2 Spesa pubblica
3      Fermare le tasse

       È possibile ridurre la pressione fiscale complessiva
       di 5 punti in 5 anni, dando priorità alla riduzione
       delle tasse sul reddito da lavoro e d’impresa
        Per rilanciare crescita e occupazione è prioritario ridurre la pressione fiscale: in Italia c’è uno dei più alti
        livelli di tassazione del mondo - stimato attorno al 45% del PIL -il che riduce le possibilità di spesa degli individui,
        contraendo così i consumi, e rende meno conveniente l’avvio di nuove attività e l’assunzione di personale.




          I benefici ricavati dalla minor
          spesa pubblica, dalla ridu-
          zione del debito e dalla lotta                                                              Semplificazione del sistema
                                                             Abolizione dell’IRAP
          all’evasione vanno utilizzati                                                               tributario
          per la riduzione della pres-
          sione fiscale e contributiva

        Imposte e tasse vanno ridotte, e possono essere ridotte di pari passo alla riduzione della spesa,
        per rilanciare crescita e occupazione



4      Liberalizzare i settori non concorrenziali

        Liberalizzare l'economia è uno degli strumenti per
                                                                                                    Crescita a seguito liberalizzazione servizi


                                                                                                            PI
                                                                                                              L
                                                                                                                   Fonte Banca d’Italia

                                                                                                                             11

                                                                                                                 E       8
                                                                                                              ON
                                                                                                            ZI
        fermare il declino italiano e tornare a tassi di crescita                                       PA TI
                                                                                                      CU EN
                                                                                                                                  18
                                                                                                   OC      IM
        economica sostenuti.                                                                         VE
                                                                                                        ST
                                                                                                             LA
                                                                                                                RI           12
                                                                                                   IN
                                                                                                          SA       0%    5%       10% 15% 20%

        Liberalizzare un mercato significa rimuovere gli ostacoli di varia natura, in particolare di natura normativa e
        fiscale che impediscono la libertà di ingresso e organizzazione dell'attività imprenditoriali


                  Nei settori caratterizzati da infrastrutture fisiche che devono essere utilizzate da tutti i concorrenti (reti elettriche,
                  gas, ferrovie ecc.) tali infrastrutture devono essere assoggettate a una regolamentazione stringente e, dove possibi-
                  le, essere separate dalle società che vendono i servizi per evitare conflitti di interesse

                  Dove è necessaria una regolamentazione di settore (energia, trasporti, banche, ecc.) tale compito deve essere as-
                  segnato a organismi tecnici indipendenti e non politicizzati

                  Le imprese a controllo pubblico che operino su mercati concorrenziali devono essere privatizzate, facendo prece-
                  dere tale operazione da una riorganizzazione interna che ne limiti il potenziale monopolistico

                  Nel caso dei servizi pubblici per cui si ritiene socialmente desiderabile che la collettività sussidi la produzione (tra-
                  sporto pubblico, gestione rifiuti, illuminazione stradale ecc.), il gestore del servizio va individuato attraverso gare
                  realmente aperte, cioè dove non sia scontato il vincitore. Gli esiti della gare devono essere legati a criteri i più og-
                  gettivi possibili e l’affidamento deve avere durata la più breve possibile.


        Liberalizzare l’economia aumentando la concorrenza tra imprese fa calare i prezzi, spinge le
        aziende a investire per migliorare e differenziare i loro prodotti o servizi, incentiva l'innovazione,
        consentendo di creare nuovi mercati e ampliare la libertà di scelta dei consumatori




FARE per Fermare il declino                                                                                             3 Tasse - 4 Liberalizzazione
5      Sussidio di disoccupazione e formazione
       Sostenere i livelli di reddito di chi momentanea-
       mente perde il lavoro anziché tutelare il posto di la-
       voro (in)esistente o le imprese inefficienti




         La cassa integrazione straordinaria -        Cassa integrazione straordinaria o          La cassa integrazione straordinaria
         quella di durata superiore all’anno -        sussidio di disoccupazione?    La diffe-    viene decisa caso per caso dopo un
         serve a mantenere la finzione che un         renza principale tra i due ammortizza-      negoziato con i sindacati e ne benefi-
         giorno l'attività riprenderà. Si illude la   tori sociali è che il primo mantiene il     ciano i lavoratori di grosse imprese
         gente. Nella stragrande maggioranza          legame tra datore di lavoro attuale e       con elevata capacità di pressione
         dei casi le imprese che ricorrono alla       dipendente e il secondo riconosce che       sociale e politica.
         cassa integrazione straordinaria non         il legame di lavoro è finito e aiuta la     Il sussidio di disoccupazione verrebbe
         riprenderanno mai più la loro attività       persona durante la ricerca di un altro      invece percepito da chi ne ha diritto,
         precedente. Questo ha costi sociali          lavoro.                                     indipendentemente dall’azienda per
         altissimi.                                                                               cui lavorava e dal fatto che sia o meno
                                                                                                  rappresentato da un sindacato.


        Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono go-
        dere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano la ricerca di
        un nuovo posto di lavoro scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato.



6      Fermare la corruzione e i conflitti d’interesse
        Adottare immediatamente una legislazione organica
        sui conflitti d'interesse

        I conflitti di interesse sono una zavorra per la nostra economia. Dalle banche alle authority alle
        municipalizzate, i conflitti di interesse condizionano e strangolano il bilancio della nazione.  Alterano la
        competizione tra aziende e tra soggetti finanziari. Favoriscono lo spreco di risorse pubbliche, come accade
        con i sussidi pubblici alle imprese. Soprattutto, frenano gli investimenti interni e internazionali


                  Per evitare gli intrecci tra economia e politica, chi assume cariche politiche lascia i suoi beni in un blind trust,ovve-
                  ro un affidamento fiduciario teso a separare temporaneamente, ma completamente, un soggetto dal suo patrimo-
                  nio, come accade negli Stati Uniti o in Gran Bretagna

                  Massima trasparenza sui redditi, i patrimoni e gli interessi economici di tutti i funzionari pubblici e di tutte le cari-
                  che elettive. In questo modo sarà possibile verificare eventuali variazioni del patrimonio di quei soggetti che, per il
                  ruolo ricoperto, possono influenzare scelte a proprio vantaggio economico. Revisione e applicazione delle norme
                  sull’incompatibilità tra cariche

                  Va impedito l’accesso a cariche pubbliche a chi ha avuto condanne per reati economici o legati alla corruzione,
                  vanno allontanati dalla gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno subito condan-
                  ne per per il medesimo tipo di reati. Instaurare meccanismi premianti per chi denuncia reati di corruzione

                  Regole di trasparenza anche nel privato per evitare casi di conflitto di interessi nei casi in cui un soggetto può trarre
                  vantaggio dalle operazioni che coinvolgono due società di cui è rispettivamente proprietario e azionista

                  Piena adozione delle norme UE per le quali uno Stato non può concedere aiuti alle imprese in casi nei quali un
                  investitore privato, che ragioni secondo logiche di profitto, li negherebbe in quanto antieconomici

        Una delle condizioni perché l'Italia funzioni e perché gli imprenditori, nazionali e internazionali,
        investano in Italia, è che possano farlo in un quadro di legalità e di trasparenza



FARE per Fermare il declino                                                                        5 Disoccupazione - 6 Conflitti di interesse
7      Far funzionare la Giustizia

       Il problema fondamentale della giustizia in Italia consiste
       nell’eccessiva durata dei procedimenti. Far funzionare la
       giustizia significa quindi affrontare i temi dell’efficienza,
       della specializzazione dei giudici e della loro produttività.



       EFFICIENZA                                                                                 MAGISTRATI
                                                   PRODUTTIVITÀ                                  • riformare la carriera dei magistrati,
       • adozione del processo telematico
       • disincentivare l’abuso del processo       • introduzione di metodi di lavoro              con netta distinzione dei percorsi e
       • semplificazione e riduzione dei tem-        finalizzati allo smaltimento dei              avanzamento basato sulla perfor-
         pi delle procedure di incarico per          carichi pendenti                              mance anziché alla sola anzianità
         consulenti e per perizie                                                                • difendere l'indipendenza di tutta la
       • incentivazione alla lettura immedia-      • inserimento di figure manageriali             magistratura
         ta del dispositivo della sentenza           che si occupino della organizza-            • assicurare la terzietà dei procedi-
         riducendo i tempi di stesura                zione degli uffici, liberando tempo           menti disciplinari dei magistrati.
                                                     operativo dei magistrati

                                                   • riduzione, tramite adeguati metodi           CARCERI
       SPECIALIZZAZIONE                              di lavoro, della quantità dei proce-        • affidamento a privati dei servizi di
       • Introdurre maggiore competenza,             dimenti che ogni singolo giudice              gestione degli istituti di pena, con
         per portare più rapidità e equità           gestisce contemporaneamente                   esclusione dei servizi di sorveglianza
         delle sentenze, attraverso la crea-                                                     • incentivare la costruzione di peni-
         zione di sezioni e giudici specializza-   • valorizzazione della performance              tenziari in   concessione di lavori e
         ti: diritto commerciale, lavoro, falli-     dei giudici in termini di efficienza e        project finance
         mentare, famiglia, locazioni, proprie-      produttività                                • introduzione di pene alternative per
         tà industriale e intellettuale                                                            condannati non pericolosi.


     La giustizia è un servizio fondamentale che lo Stato rende al cittadino. Una giustizia inefficiente
     costituisce un fattore di disgregazione per la società e ne limita la crescita economica.




8      Giovani e donne
       Liberare le potenzialità di crescita e creatività di giovani e
       donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e
       dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico
        Non esiste una misura in grado di far raggiungere questo obiettivo da sola: occorre agire per scoraggiare la
        discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti contro la disoccupazione, facilitare la
        creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della
        società


                                                                                               Il merito deve essere il criterio su cui
            Per chi ha minore anzianità re-                                                   basare l’ingresso nel mondo del lavoro e
                                                                                              l’avanzamento delle carriere, a partire
           tributiva - giovani, donne e disoc-                                                dalla pubblica amministrazione.
           cupati di lungo periodo - a parità di
                                                                                              Tra i vantaggi della competizione e della
           lavoro e di reddito prodotto va appli-
                                                                                              meritocrazia c’è di ridurre la discreziona-
           cata una minore pressione con-                                                     lità di chi è al potere, senza c’e’ posto
           tributiva e fiscale                                                                solo per i figli di papà.
                                                                                              Di fronte alla competizione, invece, non si
                                                                                              scelgono gli amici, ma le persone brave


        Noi vogliamo ridare fiducia agli esclusi, alle donne e ai giovani per primi, che devono tornare a
        credere che valga la pena di crescere, stare e fare figli in questo paese


FARE per Fermare il declino                                                                                      7 Giustizia - 8 Giovani e donne
9      Scuola del merito
       Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso
       da tempo, di volani dell'emancipazione socio-
       economica delle nuove generazioni
       Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e
       ricerca. Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare
       bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già disponibili




                                                                              Abolizione del valore lega-
        Selezione meritocratica dei                                           le del titolo di studio ovvero   Ripensare in modo profon-
        docenti.                                                              dell’insieme di norme per        do il diritto allo studio:
                                           Favorire la concorrenza fra
                                                                              le quali in esami e concorsi     sussidiare le università
        Premiare sia in termini di         istituzioni scolastiche per
                                                                              pubblici, le lauree, i diplomi   perché applicano rette che
        retribuzione che di avanza-        acquisire i migliori docenti, i
                                                                              e i titoli in generale pesano    non coprono i costi rappre-
        menti di carriera chi ottiene      migliori studenti e gli inve-
                                                                              tutti allo stesso modo, a        senta, nei fatti, un trasferi-
        risultati migliori dal punto       stimenti privati
                                                                              prescindere dall’università,     mento di risorse dai poveri
        di vista formativo                                                    scuola o istituzione dove        ai ricchi
                                                                              sono stati conseguiti


       Vogliamo una scuola pensata per gli studenti e per il loro futuro, che metta al centro il merito e
       l’effettiva preparazione



10         Federalismo trasparente

       Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di
       ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

        Vero federalismo quello in cui ogni livello di governo non è ente che amministra localmente con fondi
        principalmente ricevuti dallo stato centrale, ma è organo politico sovrano, pur con una sovranità limitata e
        regolamentata a livello costituzionale federale e locale, dotato di finanza autonoma e autonomia di spesa


                                                                             Abolizione delle province e trasformazione delle regioni in
         Assicurare ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli
                                                                             macro-regioni, enti di indirizzo e non di gestione, accorpa-
         enti locali
                                                                             mento dei piccoli comuni

                                                                             Mantenere a livello statale solamente il controllo di quei
         Concentrare il più possibile sui comuni possibilità di spesa
                                                                             servizi che devono essere gestiti centralmente quali ad
         ed entrate
                                                                             esempio difesa e politica estera

         Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministra-          La maggior parte dei proventi dell’imposizione fiscale va alle
         zioni e delle società partecipate da enti pubblici con l'obbligo    regioni e ai comuni che girano quote allo stato centrale per i
         della loro pubblicazione sui rispettivi siti Internet               servizi centrali e la solidarietà alle regioni meno ricche


         Prevedere sanzioni per chi non rispetta la disciplina del pa-       Permettere ai governi locali di controllare realmente i propri
         reggio di bilancio e sancire l'ineleggibilità per gli amministra-   costi e i servizi offerti garantendo, ad esempio, autonomia
         tori che abbiano portato al dissesto finanziario                    nella gestione e retribuzione del personale



        Siamo per un vero federalismo perché solo così i cittadini possono vedere come vengono usate
        le proprie tasse e controllare gli amministratori



FARE per Fermare il declino                                                                                         9 Scuola - 10 Federalismo
Sostenere FARE per Fermare il declino
Le donazioni a FARE per Fermare il declino sono detraibili




   Se effettuate da persone fisiche                       Se effettuate da società ed enti
           (soggetti IRPEF)                                commerciali (soggetti IRES)
 Nella misura del 24 % dall’Irpef dovuta per          Nella misura del 19 % dall’Ires dovuta per
 l’anno 2013. Per importi compresi tra 50,00 e        l’anno 2013. Per importi compresi tra 51,65 e
 10.000,00 euro                                       103.291,38 euro


 Esempio:                                             Esempio:
Per una donazione di 1.000 euro, dall’IRPEF          Per una donazione di 10.000 euro, dall’IRES
dovuta si può scomputare l’importo di 240            dovuta si può scomputare l’importo di 1.900
euro                                                 euro

Le donazioni debbono essere fatte tramite bonifico bancario a:
                               Fare per Fermare il Declino
                                     Via Arcimboldi, 5
                                      20123 Milano
Codice IBAN IT 15 M 02008 01600 000102407667
Causale EROGAZIONE LIBERALE riportando la tua email e il tuo Codice Fiscale




                                                                                                      Messaggio elettorale. Committente responsabile: Lorenzo Gerosa. © Stefano Scolari - Verona 045
                         LA RISPOSTA
    (CONCRETA, POSITIVA, PROPOSITIVA).




                                        www.fare2013.it                    TUTTA UN’ALTRA STORIA.

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Fare 10 proposte: Fermare il declino

  • 1. IL NUOVO GUSTO DELLA POLITICA. DIECI BUONE RICETTE PER L’ITALIA CHE FA. Oscar Giannino www.fare2013.it TUTTA UN’ALTRA STORIA.
  • 2. nasce dalla convinzione che esista e sia praticabile una politica economica diversa e alternativa a quella perseguita rovinosamente negli ultimi trent’anni. La politica attuale ha condotto ad aumentare il debito, la spesa pubblica e le imposte, senza dare quasi nulla in cambio ai cittadini. Senza dare, cioè, migliori servizi pubblici, migliore assicurazione sociale e, soprattutto, senza creare mobilità economica individuale e di gruppo, senza offrire un futuro per i giovani, senza generare – anzi, impedendo – crescita sostenuta e diffusa di produttività e reddito. Durante gli ultimi trent’anni i fondamenti di questa politica economica fallimentare sono stati condivisi a destra e a sinistra. Su questi fondamenti vi è assoluta coincidenza all’interno del parlamento italiano attuale, con scarsissime ecce- zioni individuali. L’attuale classe politica è responsabile del fallimento più visibile e tragico: la scelta di finanziare le spese correnti del passato e del presente attraverso la tassazione futura. Cioè la decisione, intenzionale e irresponsabile, di lasciar lievitare a dismisura il debito pubblico per farlo poi pagare alle generazioni giovani o future che lo dovranno subire. • Perciò occorre cambiare in toto la classe politica: perché essa condivide la responsabilità per le politiche che ci stanno portando alla rovina. La rovina che vogliamo evitare. • Il debito va abbattuto cedendo patrimonioper il bene comune e non di quello dei soliti noti. e sistematico nel tempo, per mano di persone competenti che operino pubblico, in modo credibile agli occhi dei mercati • Itranno ealla spesa corrente, ingentimenoindividuare in modo nonelineare ma,ragionato e finalizzati a un reale welfare, po- tagli dovranno essere restituiti in e da imposte su lavoro impresa per tornare a crescere. Crediamo sia possibile, con anni d’impegno, riscalare le posizioni che l’Italia ha perso: • mettendo merito e concorrenza, lavoro e professionalità al centro dell’agenda nazionale • risolvendo i conflitti d’interesse con una legge severa e organica • restituendo a scuola e università il ruolo di promozione sociale che hanno perso • sostenendo il reddito di chi ha perso il lavoro • facilitando la creazione di nuove imprese Abbiamo tradotto queste convinzioni in 10 obiettivi concreti, 10 proposte che sono alla base del nostro progetto politico. Non sono né vaghi né banali. Sono dirompenti: se applicati cambieranno la situazione per il meglio. Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino. FARE per Fermare il declino Presentazione
  • 3. 1 Fermare il debito pubblico È possibile in sei anni portare il debito 130 125 120 115 110 pubblico al di sotto del 100% del Prodotto 105 Interno Lordo (PIL) 100 95 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 L’obiettivo di ridurre il debito di 210 miliardi nel periodo 2013-2018 è realisticamente raggiungibile attraverso: vendita di immobili di proprietà dello Stato per 105 miliardi (su un valore totale stimato di oltre 400 miliardi) vendita di società partecipate dal Tesoro (Eni, Enel, Poste, Ferrovie ecc.) per 90 miliardi valorizzazione delle concessioni per 15 miliardi Iniziando dagli immobili la cui proprietà resta pubblica fino alla vendita, ma mettendo a gara tra operatori di mercato la gestione della transizione. In questo modo, tra l’altro, si riducono gli interessi pagati sul debito liberando risorse per la ridu- zione della pressione fiscale 2 Fermare la spesa pubblica È possibile in una legislatura (5 anni) ridurre la spesa -6% pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL e utilizzare questo risparmio per tagliare le imposte Per azzerare il deficit pubblico, cioè la differenza tra le entrate e le uscite dello Stato, finora è stata scelta la strada dell’aumento delle entrate, ovvero delle imposte senza un significativo intervento sulla spesa pubblica. Anche la cosiddetta spending review si è trasformata in un trasferimento di spese da un capitolo all’altro. La nostra proposta invece è quella di utilizzare obbligatoriamente la minor spesa per ridurre della stessa percentuale la pressione fiscale. Drastica riduzione costi politica Riduzione interessi sul debito • Abolire i rimborsi elettorali • Limitare le spese e gli emolumenti di tutti gli organismi a cominciare dalla Riduzione costi per acquisti di Presidenza della Repubblica beni e servizi • Ridurre con maggiore decisione auto blu e voli di stato • La spesa per gli acquisti è cre- sciuta del 50% circa negli ultimi • Semplificare la rete di ambasciate e Riduzione 5 anni, si possono recuperare 2 consolati punti percentuali di PIL solo spesa riducendo questa voce Taglio trasferimenti alle imprese • Dei 33 miliardi di euro che lo Stato spende in ‘contributi alle imprese’ Contenimento spesa pensionistica la gran parte son soldi erogati a sé • Moderare la crescita al 1,9% annuo stesso: Poste, Ferrovie, Anas. Poi vi limitando i tassi di crescita delle pen- sono i i contributi all’editoria, per sioni attualmente erogate garantendo l’emittenza locale e vari fondi mini- il valore reale netto delle pensioni steriali di dubbia utilità basse e medie Tagli mirati e ragionati consentono di ridurre la spesa non il welfare FARE per Fermare il declino 1 Debito pubblico - 2 Spesa pubblica
  • 4. 3 Fermare le tasse È possibile ridurre la pressione fiscale complessiva di 5 punti in 5 anni, dando priorità alla riduzione delle tasse sul reddito da lavoro e d’impresa Per rilanciare crescita e occupazione è prioritario ridurre la pressione fiscale: in Italia c’è uno dei più alti livelli di tassazione del mondo - stimato attorno al 45% del PIL -il che riduce le possibilità di spesa degli individui, contraendo così i consumi, e rende meno conveniente l’avvio di nuove attività e l’assunzione di personale. I benefici ricavati dalla minor spesa pubblica, dalla ridu- zione del debito e dalla lotta Semplificazione del sistema Abolizione dell’IRAP all’evasione vanno utilizzati tributario per la riduzione della pres- sione fiscale e contributiva Imposte e tasse vanno ridotte, e possono essere ridotte di pari passo alla riduzione della spesa, per rilanciare crescita e occupazione 4 Liberalizzare i settori non concorrenziali Liberalizzare l'economia è uno degli strumenti per Crescita a seguito liberalizzazione servizi PI L Fonte Banca d’Italia 11 E 8 ON ZI fermare il declino italiano e tornare a tassi di crescita PA TI CU EN 18 OC IM economica sostenuti. VE ST LA RI 12 IN SA 0% 5% 10% 15% 20% Liberalizzare un mercato significa rimuovere gli ostacoli di varia natura, in particolare di natura normativa e fiscale che impediscono la libertà di ingresso e organizzazione dell'attività imprenditoriali Nei settori caratterizzati da infrastrutture fisiche che devono essere utilizzate da tutti i concorrenti (reti elettriche, gas, ferrovie ecc.) tali infrastrutture devono essere assoggettate a una regolamentazione stringente e, dove possibi- le, essere separate dalle società che vendono i servizi per evitare conflitti di interesse Dove è necessaria una regolamentazione di settore (energia, trasporti, banche, ecc.) tale compito deve essere as- segnato a organismi tecnici indipendenti e non politicizzati Le imprese a controllo pubblico che operino su mercati concorrenziali devono essere privatizzate, facendo prece- dere tale operazione da una riorganizzazione interna che ne limiti il potenziale monopolistico Nel caso dei servizi pubblici per cui si ritiene socialmente desiderabile che la collettività sussidi la produzione (tra- sporto pubblico, gestione rifiuti, illuminazione stradale ecc.), il gestore del servizio va individuato attraverso gare realmente aperte, cioè dove non sia scontato il vincitore. Gli esiti della gare devono essere legati a criteri i più og- gettivi possibili e l’affidamento deve avere durata la più breve possibile. Liberalizzare l’economia aumentando la concorrenza tra imprese fa calare i prezzi, spinge le aziende a investire per migliorare e differenziare i loro prodotti o servizi, incentiva l'innovazione, consentendo di creare nuovi mercati e ampliare la libertà di scelta dei consumatori FARE per Fermare il declino 3 Tasse - 4 Liberalizzazione
  • 5. 5 Sussidio di disoccupazione e formazione Sostenere i livelli di reddito di chi momentanea- mente perde il lavoro anziché tutelare il posto di la- voro (in)esistente o le imprese inefficienti La cassa integrazione straordinaria - Cassa integrazione straordinaria o La cassa integrazione straordinaria quella di durata superiore all’anno - sussidio di disoccupazione?    La diffe- viene decisa caso per caso dopo un serve a mantenere la finzione che un renza principale tra i due ammortizza- negoziato con i sindacati e ne benefi- giorno l'attività riprenderà. Si illude la tori sociali è che il primo mantiene il ciano i lavoratori di grosse imprese gente. Nella stragrande maggioranza legame tra datore di lavoro attuale e con elevata capacità di pressione dei casi le imprese che ricorrono alla dipendente e il secondo riconosce che sociale e politica. cassa integrazione straordinaria non il legame di lavoro è finito e aiuta la Il sussidio di disoccupazione verrebbe riprenderanno mai più la loro attività persona durante la ricerca di un altro invece percepito da chi ne ha diritto, precedente. Questo ha costi sociali lavoro. indipendentemente dall’azienda per altissimi. cui lavorava e dal fatto che sia o meno rappresentato da un sindacato. Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono go- dere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano la ricerca di un nuovo posto di lavoro scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato. 6 Fermare la corruzione e i conflitti d’interesse Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse I conflitti di interesse sono una zavorra per la nostra economia. Dalle banche alle authority alle municipalizzate, i conflitti di interesse condizionano e strangolano il bilancio della nazione.  Alterano la competizione tra aziende e tra soggetti finanziari. Favoriscono lo spreco di risorse pubbliche, come accade con i sussidi pubblici alle imprese. Soprattutto, frenano gli investimenti interni e internazionali Per evitare gli intrecci tra economia e politica, chi assume cariche politiche lascia i suoi beni in un blind trust,ovve- ro un affidamento fiduciario teso a separare temporaneamente, ma completamente, un soggetto dal suo patrimo- nio, come accade negli Stati Uniti o in Gran Bretagna Massima trasparenza sui redditi, i patrimoni e gli interessi economici di tutti i funzionari pubblici e di tutte le cari- che elettive. In questo modo sarà possibile verificare eventuali variazioni del patrimonio di quei soggetti che, per il ruolo ricoperto, possono influenzare scelte a proprio vantaggio economico. Revisione e applicazione delle norme sull’incompatibilità tra cariche Va impedito l’accesso a cariche pubbliche a chi ha avuto condanne per reati economici o legati alla corruzione, vanno allontanati dalla gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno subito condan- ne per per il medesimo tipo di reati. Instaurare meccanismi premianti per chi denuncia reati di corruzione Regole di trasparenza anche nel privato per evitare casi di conflitto di interessi nei casi in cui un soggetto può trarre vantaggio dalle operazioni che coinvolgono due società di cui è rispettivamente proprietario e azionista Piena adozione delle norme UE per le quali uno Stato non può concedere aiuti alle imprese in casi nei quali un investitore privato, che ragioni secondo logiche di profitto, li negherebbe in quanto antieconomici Una delle condizioni perché l'Italia funzioni e perché gli imprenditori, nazionali e internazionali, investano in Italia, è che possano farlo in un quadro di legalità e di trasparenza FARE per Fermare il declino 5 Disoccupazione - 6 Conflitti di interesse
  • 6. 7 Far funzionare la Giustizia Il problema fondamentale della giustizia in Italia consiste nell’eccessiva durata dei procedimenti. Far funzionare la giustizia significa quindi affrontare i temi dell’efficienza, della specializzazione dei giudici e della loro produttività. EFFICIENZA MAGISTRATI PRODUTTIVITÀ • riformare la carriera dei magistrati, • adozione del processo telematico • disincentivare l’abuso del processo • introduzione di metodi di lavoro con netta distinzione dei percorsi e • semplificazione e riduzione dei tem- finalizzati allo smaltimento dei avanzamento basato sulla perfor- pi delle procedure di incarico per carichi pendenti mance anziché alla sola anzianità consulenti e per perizie • difendere l'indipendenza di tutta la • incentivazione alla lettura immedia- • inserimento di figure manageriali magistratura ta del dispositivo della sentenza che si occupino della organizza- • assicurare la terzietà dei procedi- riducendo i tempi di stesura zione degli uffici, liberando tempo menti disciplinari dei magistrati. operativo dei magistrati • riduzione, tramite adeguati metodi CARCERI SPECIALIZZAZIONE di lavoro, della quantità dei proce- • affidamento a privati dei servizi di • Introdurre maggiore competenza, dimenti che ogni singolo giudice gestione degli istituti di pena, con per portare più rapidità e equità gestisce contemporaneamente esclusione dei servizi di sorveglianza delle sentenze, attraverso la crea- • incentivare la costruzione di peni- zione di sezioni e giudici specializza- • valorizzazione della performance tenziari in   concessione di lavori e ti: diritto commerciale, lavoro, falli- dei giudici in termini di efficienza e project finance mentare, famiglia, locazioni, proprie- produttività • introduzione di pene alternative per tà industriale e intellettuale condannati non pericolosi. La giustizia è un servizio fondamentale che lo Stato rende al cittadino. Una giustizia inefficiente costituisce un fattore di disgregazione per la società e ne limita la crescita economica. 8 Giovani e donne Liberare le potenzialità di crescita e creatività di giovani e donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico Non esiste una misura in grado di far raggiungere questo obiettivo da sola: occorre agire per scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società Il merito deve essere il criterio su cui Per chi ha minore anzianità re- basare l’ingresso nel mondo del lavoro e l’avanzamento delle carriere, a partire tributiva - giovani, donne e disoc- dalla pubblica amministrazione. cupati di lungo periodo - a parità di Tra i vantaggi della competizione e della lavoro e di reddito prodotto va appli- meritocrazia c’è di ridurre la discreziona- cata una minore pressione con- lità di chi è al potere, senza c’e’ posto tributiva e fiscale solo per i figli di papà. Di fronte alla competizione, invece, non si scelgono gli amici, ma le persone brave Noi vogliamo ridare fiducia agli esclusi, alle donne e ai giovani per primi, che devono tornare a credere che valga la pena di crescere, stare e fare figli in questo paese FARE per Fermare il declino 7 Giustizia - 8 Giovani e donne
  • 7. 9 Scuola del merito Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio- economica delle nuove generazioni Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e ricerca. Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già disponibili Abolizione del valore lega- Selezione meritocratica dei le del titolo di studio ovvero Ripensare in modo profon- docenti. dell’insieme di norme per do il diritto allo studio: Favorire la concorrenza fra le quali in esami e concorsi sussidiare le università Premiare sia in termini di istituzioni scolastiche per pubblici, le lauree, i diplomi perché applicano rette che retribuzione che di avanza- acquisire i migliori docenti, i e i titoli in generale pesano non coprono i costi rappre- menti di carriera chi ottiene migliori studenti e gli inve- tutti allo stesso modo, a senta, nei fatti, un trasferi- risultati migliori dal punto stimenti privati prescindere dall’università, mento di risorse dai poveri di vista formativo scuola o istituzione dove ai ricchi sono stati conseguiti Vogliamo una scuola pensata per gli studenti e per il loro futuro, che metta al centro il merito e l’effettiva preparazione 10 Federalismo trasparente Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo Vero federalismo quello in cui ogni livello di governo non è ente che amministra localmente con fondi principalmente ricevuti dallo stato centrale, ma è organo politico sovrano, pur con una sovranità limitata e regolamentata a livello costituzionale federale e locale, dotato di finanza autonoma e autonomia di spesa Abolizione delle province e trasformazione delle regioni in Assicurare ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli macro-regioni, enti di indirizzo e non di gestione, accorpa- enti locali mento dei piccoli comuni Mantenere a livello statale solamente il controllo di quei Concentrare il più possibile sui comuni possibilità di spesa servizi che devono essere gestiti centralmente quali ad ed entrate esempio difesa e politica estera Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministra- La maggior parte dei proventi dell’imposizione fiscale va alle zioni e delle società partecipate da enti pubblici con l'obbligo regioni e ai comuni che girano quote allo stato centrale per i della loro pubblicazione sui rispettivi siti Internet servizi centrali e la solidarietà alle regioni meno ricche Prevedere sanzioni per chi non rispetta la disciplina del pa- Permettere ai governi locali di controllare realmente i propri reggio di bilancio e sancire l'ineleggibilità per gli amministra- costi e i servizi offerti garantendo, ad esempio, autonomia tori che abbiano portato al dissesto finanziario nella gestione e retribuzione del personale Siamo per un vero federalismo perché solo così i cittadini possono vedere come vengono usate le proprie tasse e controllare gli amministratori FARE per Fermare il declino 9 Scuola - 10 Federalismo
  • 8. Sostenere FARE per Fermare il declino Le donazioni a FARE per Fermare il declino sono detraibili Se effettuate da persone fisiche Se effettuate da società ed enti (soggetti IRPEF) commerciali (soggetti IRES) Nella misura del 24 % dall’Irpef dovuta per Nella misura del 19 % dall’Ires dovuta per l’anno 2013. Per importi compresi tra 50,00 e l’anno 2013. Per importi compresi tra 51,65 e 10.000,00 euro 103.291,38 euro Esempio: Esempio: Per una donazione di 1.000 euro, dall’IRPEF Per una donazione di 10.000 euro, dall’IRES dovuta si può scomputare l’importo di 240 dovuta si può scomputare l’importo di 1.900 euro euro Le donazioni debbono essere fatte tramite bonifico bancario a: Fare per Fermare il Declino Via Arcimboldi, 5 20123 Milano Codice IBAN IT 15 M 02008 01600 000102407667 Causale EROGAZIONE LIBERALE riportando la tua email e il tuo Codice Fiscale Messaggio elettorale. Committente responsabile: Lorenzo Gerosa. © Stefano Scolari - Verona 045 LA RISPOSTA (CONCRETA, POSITIVA, PROPOSITIVA). www.fare2013.it TUTTA UN’ALTRA STORIA.