Elezioni 2013 : Fare nasce dalla convinzione che esista e sia praticabile una politica economica diversa e alternativa a quella perseguita rovinosamente negli ultimi trent’anni
1. IL NUOVO GUSTO
DELLA POLITICA.
DIECI BUONE RICETTE PER L’ITALIA CHE FA.
Oscar Giannino www.fare2013.it TUTTA UN’ALTRA STORIA.
2. nasce dalla convinzione che esista e sia praticabile una politica
economica diversa e alternativa a quella perseguita rovinosamente
negli ultimi trent’anni.
La politica attuale ha condotto ad aumentare il debito, la spesa pubblica e le imposte, senza dare quasi nulla in
cambio ai cittadini. Senza dare, cioè, migliori servizi pubblici, migliore assicurazione sociale e, soprattutto, senza creare mobilità
economica individuale e di gruppo, senza offrire un futuro per i giovani, senza generare – anzi, impedendo – crescita sostenuta e
diffusa di produttività e reddito.
Durante gli ultimi trent’anni i fondamenti di questa politica economica fallimentare sono stati condivisi a destra
e a sinistra. Su questi fondamenti vi è assoluta coincidenza all’interno del parlamento italiano attuale, con scarsissime ecce-
zioni individuali. L’attuale classe politica è responsabile del fallimento più visibile e tragico: la scelta di finanziare le
spese correnti del passato e del presente attraverso la tassazione futura. Cioè la decisione, intenzionale e irresponsabile, di
lasciar lievitare a dismisura il debito pubblico per farlo poi pagare alle generazioni giovani o future che lo
dovranno subire.
• Perciò occorre cambiare in toto la classe politica: perché essa condivide la responsabilità per le politiche che ci
stanno portando alla rovina. La rovina che vogliamo evitare.
• Il debito va abbattuto cedendo patrimonioper il bene comune e non di quello dei soliti noti. e sistematico nel
tempo, per mano di persone competenti che operino
pubblico, in modo credibile agli occhi dei mercati
• Itranno ealla spesa corrente, ingentimenoindividuare in modo nonelineare ma,ragionato e finalizzati a un reale welfare, po-
tagli
dovranno essere restituiti in
e da
imposte su lavoro impresa per tornare a crescere.
Crediamo sia possibile, con anni d’impegno, riscalare le posizioni che l’Italia ha perso:
•
mettendo merito e concorrenza, lavoro e professionalità al centro dell’agenda nazionale
•
risolvendo i conflitti d’interesse con una legge severa e organica
•
restituendo a scuola e università il ruolo di promozione sociale che hanno perso
•
sostenendo il reddito di chi ha perso il lavoro
•
facilitando la creazione di nuove imprese
Abbiamo tradotto queste convinzioni in 10 obiettivi concreti, 10 proposte che sono alla base del nostro progetto politico. Non
sono né vaghi né banali. Sono dirompenti: se applicati cambieranno la situazione per il meglio.
Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i
benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi
obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino.
FARE per Fermare il declino Presentazione
3. 1 Fermare il debito pubblico
È possibile in sei anni portare il debito
130
125
120
115
110
pubblico al di sotto del 100% del Prodotto 105
Interno Lordo (PIL) 100
95
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
L’obiettivo di ridurre il debito di 210 miliardi nel periodo 2013-2018
è realisticamente raggiungibile attraverso:
vendita di immobili di proprietà dello Stato per 105
miliardi (su un valore totale stimato di oltre 400 miliardi)
vendita di società partecipate dal Tesoro (Eni, Enel,
Poste, Ferrovie ecc.) per 90 miliardi
valorizzazione delle concessioni per 15 miliardi
Iniziando dagli immobili la cui proprietà resta pubblica fino alla
vendita, ma mettendo a gara tra operatori di mercato la gestione
della transizione.
In questo modo, tra l’altro, si riducono gli interessi pagati sul debito liberando risorse per la ridu-
zione della pressione fiscale
2 Fermare la spesa pubblica
È possibile in una legislatura (5 anni) ridurre la spesa
-6%
pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL e utilizzare
questo risparmio per tagliare le imposte
Per azzerare il deficit pubblico, cioè la differenza tra le entrate e le uscite dello Stato, finora è stata scelta la strada
dell’aumento delle entrate, ovvero delle imposte senza un significativo intervento sulla spesa pubblica. Anche la
cosiddetta spending review si è trasformata in un trasferimento di spese da un capitolo all’altro.
La nostra proposta invece è quella di utilizzare obbligatoriamente la minor spesa per ridurre della
stessa percentuale la pressione fiscale.
Drastica riduzione costi politica Riduzione interessi sul debito
• Abolire i rimborsi elettorali
• Limitare le spese e gli emolumenti di
tutti gli organismi a cominciare dalla Riduzione costi per acquisti di
Presidenza della Repubblica
beni e servizi
• Ridurre con maggiore decisione auto
blu e voli di stato • La spesa per gli acquisti è cre-
sciuta del 50% circa negli ultimi
• Semplificare la rete di ambasciate e Riduzione 5 anni, si possono recuperare 2
consolati
punti percentuali di PIL solo
spesa riducendo questa voce
Taglio trasferimenti alle imprese
• Dei 33 miliardi di euro che lo Stato
spende in ‘contributi alle imprese’ Contenimento spesa pensionistica
la gran parte son soldi erogati a sé • Moderare la crescita al 1,9% annuo
stesso: Poste, Ferrovie, Anas. Poi vi limitando i tassi di crescita delle pen-
sono i i contributi all’editoria, per sioni attualmente erogate garantendo
l’emittenza locale e vari fondi mini- il valore reale netto delle pensioni
steriali di dubbia utilità basse e medie
Tagli mirati e ragionati consentono di ridurre la spesa non il welfare
FARE per Fermare il declino 1 Debito pubblico - 2 Spesa pubblica
4. 3 Fermare le tasse
È possibile ridurre la pressione fiscale complessiva
di 5 punti in 5 anni, dando priorità alla riduzione
delle tasse sul reddito da lavoro e d’impresa
Per rilanciare crescita e occupazione è prioritario ridurre la pressione fiscale: in Italia c’è uno dei più alti
livelli di tassazione del mondo - stimato attorno al 45% del PIL -il che riduce le possibilità di spesa degli individui,
contraendo così i consumi, e rende meno conveniente l’avvio di nuove attività e l’assunzione di personale.
I benefici ricavati dalla minor
spesa pubblica, dalla ridu-
zione del debito e dalla lotta Semplificazione del sistema
Abolizione dell’IRAP
all’evasione vanno utilizzati tributario
per la riduzione della pres-
sione fiscale e contributiva
Imposte e tasse vanno ridotte, e possono essere ridotte di pari passo alla riduzione della spesa,
per rilanciare crescita e occupazione
4 Liberalizzare i settori non concorrenziali
Liberalizzare l'economia è uno degli strumenti per
Crescita a seguito liberalizzazione servizi
PI
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Fonte Banca d’Italia
11
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fermare il declino italiano e tornare a tassi di crescita PA TI
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economica sostenuti. VE
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SA 0% 5% 10% 15% 20%
Liberalizzare un mercato significa rimuovere gli ostacoli di varia natura, in particolare di natura normativa e
fiscale che impediscono la libertà di ingresso e organizzazione dell'attività imprenditoriali
Nei settori caratterizzati da infrastrutture fisiche che devono essere utilizzate da tutti i concorrenti (reti elettriche,
gas, ferrovie ecc.) tali infrastrutture devono essere assoggettate a una regolamentazione stringente e, dove possibi-
le, essere separate dalle società che vendono i servizi per evitare conflitti di interesse
Dove è necessaria una regolamentazione di settore (energia, trasporti, banche, ecc.) tale compito deve essere as-
segnato a organismi tecnici indipendenti e non politicizzati
Le imprese a controllo pubblico che operino su mercati concorrenziali devono essere privatizzate, facendo prece-
dere tale operazione da una riorganizzazione interna che ne limiti il potenziale monopolistico
Nel caso dei servizi pubblici per cui si ritiene socialmente desiderabile che la collettività sussidi la produzione (tra-
sporto pubblico, gestione rifiuti, illuminazione stradale ecc.), il gestore del servizio va individuato attraverso gare
realmente aperte, cioè dove non sia scontato il vincitore. Gli esiti della gare devono essere legati a criteri i più og-
gettivi possibili e l’affidamento deve avere durata la più breve possibile.
Liberalizzare l’economia aumentando la concorrenza tra imprese fa calare i prezzi, spinge le
aziende a investire per migliorare e differenziare i loro prodotti o servizi, incentiva l'innovazione,
consentendo di creare nuovi mercati e ampliare la libertà di scelta dei consumatori
FARE per Fermare il declino 3 Tasse - 4 Liberalizzazione
5. 5 Sussidio di disoccupazione e formazione
Sostenere i livelli di reddito di chi momentanea-
mente perde il lavoro anziché tutelare il posto di la-
voro (in)esistente o le imprese inefficienti
La cassa integrazione straordinaria - Cassa integrazione straordinaria o La cassa integrazione straordinaria
quella di durata superiore all’anno - sussidio di disoccupazione? La diffe- viene decisa caso per caso dopo un
serve a mantenere la finzione che un renza principale tra i due ammortizza- negoziato con i sindacati e ne benefi-
giorno l'attività riprenderà. Si illude la tori sociali è che il primo mantiene il ciano i lavoratori di grosse imprese
gente. Nella stragrande maggioranza legame tra datore di lavoro attuale e con elevata capacità di pressione
dei casi le imprese che ricorrono alla dipendente e il secondo riconosce che sociale e politica.
cassa integrazione straordinaria non il legame di lavoro è finito e aiuta la Il sussidio di disoccupazione verrebbe
riprenderanno mai più la loro attività persona durante la ricerca di un altro invece percepito da chi ne ha diritto,
precedente. Questo ha costi sociali lavoro. indipendentemente dall’azienda per
altissimi. cui lavorava e dal fatto che sia o meno
rappresentato da un sindacato.
Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono go-
dere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano la ricerca di
un nuovo posto di lavoro scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato.
6 Fermare la corruzione e i conflitti d’interesse
Adottare immediatamente una legislazione organica
sui conflitti d'interesse
I conflitti di interesse sono una zavorra per la nostra economia. Dalle banche alle authority alle
municipalizzate, i conflitti di interesse condizionano e strangolano il bilancio della nazione. Alterano la
competizione tra aziende e tra soggetti finanziari. Favoriscono lo spreco di risorse pubbliche, come accade
con i sussidi pubblici alle imprese. Soprattutto, frenano gli investimenti interni e internazionali
Per evitare gli intrecci tra economia e politica, chi assume cariche politiche lascia i suoi beni in un blind trust,ovve-
ro un affidamento fiduciario teso a separare temporaneamente, ma completamente, un soggetto dal suo patrimo-
nio, come accade negli Stati Uniti o in Gran Bretagna
Massima trasparenza sui redditi, i patrimoni e gli interessi economici di tutti i funzionari pubblici e di tutte le cari-
che elettive. In questo modo sarà possibile verificare eventuali variazioni del patrimonio di quei soggetti che, per il
ruolo ricoperto, possono influenzare scelte a proprio vantaggio economico. Revisione e applicazione delle norme
sull’incompatibilità tra cariche
Va impedito l’accesso a cariche pubbliche a chi ha avuto condanne per reati economici o legati alla corruzione,
vanno allontanati dalla gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno subito condan-
ne per per il medesimo tipo di reati. Instaurare meccanismi premianti per chi denuncia reati di corruzione
Regole di trasparenza anche nel privato per evitare casi di conflitto di interessi nei casi in cui un soggetto può trarre
vantaggio dalle operazioni che coinvolgono due società di cui è rispettivamente proprietario e azionista
Piena adozione delle norme UE per le quali uno Stato non può concedere aiuti alle imprese in casi nei quali un
investitore privato, che ragioni secondo logiche di profitto, li negherebbe in quanto antieconomici
Una delle condizioni perché l'Italia funzioni e perché gli imprenditori, nazionali e internazionali,
investano in Italia, è che possano farlo in un quadro di legalità e di trasparenza
FARE per Fermare il declino 5 Disoccupazione - 6 Conflitti di interesse
6. 7 Far funzionare la Giustizia
Il problema fondamentale della giustizia in Italia consiste
nell’eccessiva durata dei procedimenti. Far funzionare la
giustizia significa quindi affrontare i temi dell’efficienza,
della specializzazione dei giudici e della loro produttività.
EFFICIENZA MAGISTRATI
PRODUTTIVITÀ • riformare la carriera dei magistrati,
• adozione del processo telematico
• disincentivare l’abuso del processo • introduzione di metodi di lavoro con netta distinzione dei percorsi e
• semplificazione e riduzione dei tem- finalizzati allo smaltimento dei avanzamento basato sulla perfor-
pi delle procedure di incarico per carichi pendenti mance anziché alla sola anzianità
consulenti e per perizie • difendere l'indipendenza di tutta la
• incentivazione alla lettura immedia- • inserimento di figure manageriali magistratura
ta del dispositivo della sentenza che si occupino della organizza- • assicurare la terzietà dei procedi-
riducendo i tempi di stesura zione degli uffici, liberando tempo menti disciplinari dei magistrati.
operativo dei magistrati
• riduzione, tramite adeguati metodi CARCERI
SPECIALIZZAZIONE di lavoro, della quantità dei proce- • affidamento a privati dei servizi di
• Introdurre maggiore competenza, dimenti che ogni singolo giudice gestione degli istituti di pena, con
per portare più rapidità e equità gestisce contemporaneamente esclusione dei servizi di sorveglianza
delle sentenze, attraverso la crea- • incentivare la costruzione di peni-
zione di sezioni e giudici specializza- • valorizzazione della performance tenziari in concessione di lavori e
ti: diritto commerciale, lavoro, falli- dei giudici in termini di efficienza e project finance
mentare, famiglia, locazioni, proprie- produttività • introduzione di pene alternative per
tà industriale e intellettuale condannati non pericolosi.
La giustizia è un servizio fondamentale che lo Stato rende al cittadino. Una giustizia inefficiente
costituisce un fattore di disgregazione per la società e ne limita la crescita economica.
8 Giovani e donne
Liberare le potenzialità di crescita e creatività di giovani e
donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e
dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico
Non esiste una misura in grado di far raggiungere questo obiettivo da sola: occorre agire per scoraggiare la
discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti contro la disoccupazione, facilitare la
creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della
società
Il merito deve essere il criterio su cui
Per chi ha minore anzianità re- basare l’ingresso nel mondo del lavoro e
l’avanzamento delle carriere, a partire
tributiva - giovani, donne e disoc- dalla pubblica amministrazione.
cupati di lungo periodo - a parità di
Tra i vantaggi della competizione e della
lavoro e di reddito prodotto va appli-
meritocrazia c’è di ridurre la discreziona-
cata una minore pressione con- lità di chi è al potere, senza c’e’ posto
tributiva e fiscale solo per i figli di papà.
Di fronte alla competizione, invece, non si
scelgono gli amici, ma le persone brave
Noi vogliamo ridare fiducia agli esclusi, alle donne e ai giovani per primi, che devono tornare a
credere che valga la pena di crescere, stare e fare figli in questo paese
FARE per Fermare il declino 7 Giustizia - 8 Giovani e donne
7. 9 Scuola del merito
Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso
da tempo, di volani dell'emancipazione socio-
economica delle nuove generazioni
Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e
ricerca. Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare
bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già disponibili
Abolizione del valore lega-
Selezione meritocratica dei le del titolo di studio ovvero Ripensare in modo profon-
docenti. dell’insieme di norme per do il diritto allo studio:
Favorire la concorrenza fra
le quali in esami e concorsi sussidiare le università
Premiare sia in termini di istituzioni scolastiche per
pubblici, le lauree, i diplomi perché applicano rette che
retribuzione che di avanza- acquisire i migliori docenti, i
e i titoli in generale pesano non coprono i costi rappre-
menti di carriera chi ottiene migliori studenti e gli inve-
tutti allo stesso modo, a senta, nei fatti, un trasferi-
risultati migliori dal punto stimenti privati
prescindere dall’università, mento di risorse dai poveri
di vista formativo scuola o istituzione dove ai ricchi
sono stati conseguiti
Vogliamo una scuola pensata per gli studenti e per il loro futuro, che metta al centro il merito e
l’effettiva preparazione
10 Federalismo trasparente
Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di
ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo
Vero federalismo quello in cui ogni livello di governo non è ente che amministra localmente con fondi
principalmente ricevuti dallo stato centrale, ma è organo politico sovrano, pur con una sovranità limitata e
regolamentata a livello costituzionale federale e locale, dotato di finanza autonoma e autonomia di spesa
Abolizione delle province e trasformazione delle regioni in
Assicurare ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli
macro-regioni, enti di indirizzo e non di gestione, accorpa-
enti locali
mento dei piccoli comuni
Mantenere a livello statale solamente il controllo di quei
Concentrare il più possibile sui comuni possibilità di spesa
servizi che devono essere gestiti centralmente quali ad
ed entrate
esempio difesa e politica estera
Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministra- La maggior parte dei proventi dell’imposizione fiscale va alle
zioni e delle società partecipate da enti pubblici con l'obbligo regioni e ai comuni che girano quote allo stato centrale per i
della loro pubblicazione sui rispettivi siti Internet servizi centrali e la solidarietà alle regioni meno ricche
Prevedere sanzioni per chi non rispetta la disciplina del pa- Permettere ai governi locali di controllare realmente i propri
reggio di bilancio e sancire l'ineleggibilità per gli amministra- costi e i servizi offerti garantendo, ad esempio, autonomia
tori che abbiano portato al dissesto finanziario nella gestione e retribuzione del personale
Siamo per un vero federalismo perché solo così i cittadini possono vedere come vengono usate
le proprie tasse e controllare gli amministratori
FARE per Fermare il declino 9 Scuola - 10 Federalismo