3. Sky Ear: Nuovo modo di usare gli apparati personal per superare la passività del ruolo di pubblico e diventare attori in un campo esteso di possibilità comunicative.
4. Usman Haque lavora all'incrocio tra nuove tecnologie e Architettura Sky Ear
5. Egli sperimenta la creazione dell’architettura come software programming per sviluppare diverse tipologie di interazione spaziale. In particolare, sviluppa “interfacce softspace tra spazi reali e virtuali” attraverso la creazione di spazi interattivi a realtà mista Sky Ear
6. Al posto degli usi convenzionali della tecnologia digitale, come la creazione di immaginari o mondi astratti totalmente immersivi insieme alla simulazione realistica della realtà o alla funzionale ed estetica valorizzazione della realtà, l’enfasi si pone sulla visualizzazione analitica di come gli inter-passaggi tra i confini attuali e virtuali dello spazio architettonico si rivelino gradualmente durante la modellazione digitale di uno spazio costruito attraverso l’uso di operazioni booleane all’interno di un ambiente virtuale semi-immersivo. Sky Ear
7. Sky Ear è un evento che si svolge in una notte, in cui 1000 palloni giganti gonfiati con elio vengono rilasciati nel cielo. I palloncini, dotati di luci colorate, sono legati in gruppi e connessi tra di loro con raggi infrarossi che permettono di comporre figure colorate in volo e di reagire alle radiazioni elettromagnetiche colorandosi di conseguenza . All’interno dei gruppi di palloncini sono stati annegati dei telefoni cellulari che possono essere chiamati dagli spettatori per ascoltare i suoni del cielo.
8. Il confine è l’aspetto fondamentale dell’architettura. Come spiega Connor, l’architettura può essere fondamentalmente concepita come un “confronto e scambio” tra gli ordini “spazio-fuga” e “spazio-petalo”. Secondo le convenzioni in ambito terrestre, l’architettura costruttiva ha adottato e “difeso” la chiusura, l’uniformità, l’integrità e la stabilità dell’ideale e generica forma cubica, i cui confini devono rimanere solidi e permanenti. Tuttavia, come già detto in precedenza, lo spazio in sé non è vuoto, uniforme e inerte ma una materia informativa, polimorfa e in costante evoluzione. E’ inevitabile che le interazioni dinamiche, che a loro volta possono essere invisibili e ignorate, accadano tra i vari ordini dello spazio. l’architetto Usman Haque sperimenta la creazione dell’architettura come software programming per sviluppare diverse tipologie di interazione spaziale. In particolare, sviluppa “interfacce softspace tra spazi reali e virtuali” attraverso la creazione di spazi interattivi a realtà mista. Sky Ear è un esempio di come Haque analizza il rapporto tra architettura, sistemi digitali e design degli ambienti da valorizzare (implicando la fusione di architettura tradizionale e design dei sistemi virtuali). Ad ogni modo, le potenziali caratteristiche di funzionalità, efficienza, praticità e misurabilità dei sistemi di Realtà Virtuale sembrano essere state date per scontate, mentre l’insita astrazione e le imperfezioni della loro infrastruttura computazionale restano inesplorati. Sky Ear