More than Just Lines on a Map: Best Practices for U.S Bike Routes
Norma 15 01_05
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8. Norme tecniche per il progetto,
la valutazione e l’adeguamento
sismico degli edifici
ordinanza n. 3274 20.03.03
modifiche n. 3316 02.10.03
modifiche informali15.01.05
capitoli 1 - 4
10. Norme tecniche per il progetto, la valutazione e
l’adeguamento sismico degli edifici
• Capitoli 1 – 4
1. Oggetto della norma
2. Requisiti di sicurezza e criteri di verifica
3. Azione sismica
4. Criteri generali di progettazione
11. 1. Oggetto delle norme
- progettazione e costruzione nuovi edifici
- valutazione della sicurezza e interventi di adeguamento degli
edifici esistenti
• Altre norme allegate all’ordinanza del 20/03/2003:
- “Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione
e sostegno dei terreni”
- “Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti”
- “Criteri per l’individuazione delle zone sismiche –
individuazione, formazione e aggiornamento degli elenchi nelle
medesime zone”.
• Mancano:
- dighe, grandi centrali, antenne ecc,
- legno
13. 2. Requisiti di sicurezza e criteri di verifica
- sicurezza nei confronti della stabilità (stato limite ultimo SLU)
- protezione nei confronti del danno (stato limite di danno SLD)
- soddisfacimento dei requisiti generali
- prescrizioni relative ai terreni di fondazione
- livelli di protezione antisismica
14. 2.1 Sicurezza nei confronti della stabilità
(stato limite ultimo SLU)
- sotto l’ azione sismica di progetto, le strutture, pur subendo gravi
danni agli elementi strutturali e non strutturali,
devono mantenere:
a) una residua resistenza e rigidezza per azioni orizzontali
b) l’intera capacità portante per carichi verticali
15. 2.2 Protezione nei confronti del danno
(stato limite di danno SLD)
- per sismi più frequenti rispetto al sisma di progetto, le
costruzioni (elementi strutturali, non strutturali,
apparecchiature rilevanti) non devono subire gravi danni e
interruzioni d’uso
- particolari costruzioni, che devono funzionare anche dopo il
sisma, richiedono azioni maggiorate, fino al sisma di progetto.
16. 2.3 Soddisfacimento dei requisiti generali (1/2)
- per lo stato limite ultimo SLU:
a) scelta dell’azione sismica di progetto: zonazione e categorie
di suolo;
b) modello meccanico della struttura;
c) metodo di analisi adeguato;
d) verifiche di resistenza e compatibilità degli spostamenti;
e) regole di dettaglio per garantire duttilità agli elementi
strutturali e alla costruzione nel suo insieme.
17. 2.3 Soddisfacimento dei requisiti generali (2/2)
- per lo stato limite di danno SLD:
a) azione sismica SLD;
b) limitazione degli spostamenti interpiano;
c) dettagli costruttivi definiti per ogni materiale e ogni tipologia.
18. 2.4 Prescrizioni per i terreni di fondazione
- Il sito sarà esente da:
a) instabilità dei pendii
b) cedimenti permanenti causati da: liquefazione
addensamento eccessivo
Tali fenomeni devono essere indagati e valutati con :
- “Norme tecniche per il progetto sismico di opere di
fondazione e sostegno dei terreni”
- D. M. 11.3.1988 con modifiche e integrazioni
19. 2.5 Livelli di protezione sismica
- Livelli differenziati per importanza e uso, e quindi per
conseguenze danneggiamento ⇒ si definiscono
“categorie di importanza”, a ciascuna si associa un fattore di
importanza γI
- Tale fattore γI si applica all’azione sismica da adottare per SLU e
SLD
- modificare γI significa implicitamente modificare la probabilità di
accadimento del sisma
29. Oscillatore semplice con forza sinusoidale
m f(t)
c
m massa m + cu + ku = Asinϖ 0 t
u
c smorzamento
f. inerzia f. smorz. f. interne
k rigidezza f. esterna
k/2 k/2
smorzamento amplificazione
1 un − un + 1 forzante / oscillatore
ξ =
2π u n + 1
30. Oscillatore semplice con sisma
m
m + cu + ku =ma g (t)
u
m massa f. inerzia f. smorz. f. interne
c c smorzamento f. esterna
k rigidezza +2ωξ +ω 2 u =a g (t)
u u
k/2 k/2
periodo T = 2π/ ω frequenza ω= √k/m
ξ= c/ccr smorzamento ccr = 2 ωm
0.3
0.2
0.1
rapporto
0
-0.1
0 5 10 15 20 25 30 35 40 smorzamento critico
sisma
Time (s)
-0.2
-0.3
-0.4
15
10
5
0
risposta dalla equazione
del moto T, ξprefissati
0 5 10 15 20 25 30 35 40
-5
Ti me (s)
-10
risposta
ξ1
ξ2
ξ3
spettro di risposta
elastico
periodo
32. Oscillatore semplice non lineare
• valgono le equazioni di equilibrio, con forze interne dipendenti
dal modello non lineare di isteresi
• raggiunta la resistenza, la forza interna si mantiene costante
• la “forza sismica” è costante fino all’ alternanza, e dipende dalla
resistenza
• attraverso la struttura non può passare una forza superiore alla
resistenza: le forze sismiche dipendono dalla resistenza data dal
progettista
• pensare alla fune che tiene una forza pari alla resistenza
• la penetrazione in campo anelastico provocata dal sisma dipende
dall’intensità del sisma
33. Variabili: tradizionali - modali
3
Tradizionali u1 u2 u3
1 0 0 u2
0 1 0
0 0 1
u1
forze = coefficienti di rigidezza
Modali u (t) = Φ Y (t)
Y1 Y2 Y3
φ 11 φ 12 φ 13
φ 21 φ 22 φ 23
φ 31 φ 32 φ 33
Y(t) variabili come moltiplicatori delle forme
34. Analisi dinamica lineare
1
2ωξ1 =α + βω
2
C =αM +βK
1
- Diretto M + Cu + Ku = Ma g (t)
u
2ω2ξ2 =α + βω2
2
u(t 0 ) = u 0
u(t 0 ) = u 0
Metodo di Newmark parametri β = 0.25 γ = 0.25
passo T
Δt =
10
- Sovrapposizione modale −ω2 M + K =0 ω, φi
i Y + 2ωiY +ωi2Y =m*ag (t )
m * =ϕT M
Sistema disaccoppiato
(una riga e una colonna,
una variabile)
La risposta temporale come
somma delle risposte temporali
ω , φ1
1 ω , φ2
2 ω , φ3
3
m1* m2* m3*
risposta sollecitazioni sollecitazioni sollecitazioni
spostamenti spostamenti spostamenti
39. Risultati dell’analisi dinamica non lineare
Storie
temporali
Spostamento, velocità, accelerazione, M, N, T, ∆ϕ, ∆u, ∆T,
ecc. nel tempo
Cicli di
isteresi su
tratti ∆z
42. Metodi dei ricercatori
Di tutto
+
sismicità → risposta → danno → perdite
Sarà il metodo degli ingegneri
Attenzione! I clienti chiedono:
Livello di
progetto
↔ Livello di danno
Livello di
sismicità
59. Gerarchia delle resistenze
• Per un buon comportamento dissipativo
d’insieme, le deformazioni anelastiche devono essere
distribuite nel maggior numero di elementi duttili (travi,
controventi tesi) evitando la plasticizzazione di elementi
poco duttili (pilastri) e i meccanismi fragili (es.:
resistenza a taglio, resistenza nodi trave colonna)
60. Gerarchia delle resistenze
• telai: prima cedono le travi poi le colonne;
• nodi rigidi e resistenti;
• strutture in c.a.: prima cedimento per flessione poi a
taglio;
• strutture in acciaio: prima cedono diagonali tese poi
compresse;
• …
71. 3.1 Categorie di suolo di fondazione
Vs30 (m/s) Nspt Cu (kPa)
A formazioni litoidi o suoli 800 ≤ Vs30
omogenei molto rigidi
B sabbie o ghiaie molto addensate 360 ≤ Vs30 ≤ 800 Nspt > 50 250 ≤ cu
o argille molto consistenti
C sabbie e ghiaie mediamente 180 ≤ Vs30 ≤ 360 15 ≤ Nspt ≤ 50 70 ≤ cu ≤ 250
addensate o di argille di media
consistenza
D terreni granulari da sciolti a poco Vs30 ≤ 180 Nspt ≤ 15 cu ≤ 70
addensati oppure coesivi da poco
a mediamente consistenti
E strati superficiali alluvionali
(5-20m, su substrato A)
S1 argille bassa consistenza Vs30 ≤ 100 10 ≤ cu ≤ 20
S2 liquefazione, argille sensitive
72. 3.2 Calcolo dell’azione sismica
- zone sismiche
- descrizione azione sismica
- spettro di risposta elastico
- spostamento e velocità del terreno
- spettri di progetto per lo stato limite ultimo SLU
- spettro di progetto per lo stato limite di danno SLD
- impiego di accelerogrammi
83. Misure di sismicità
probabilità di superamento di una soglia (picco di accelerazione,
valori spettrali 0.1, 1.0 s) in prefissati anni
probabilità anni periodo ritorno
2% 50 2500 sisma massimo (2475)
5% 50 1000 sisma millenario
10% 50 500 sisma SLU (475)
50% 50 100 sisma SLD (72)
100% 50 certezza del sisma
84. Relazioni fisiche PGA – periodo di ritorno
6
5
4
PGA
3
2
1
0
0 500 1000 1500 2000 2500
anni
93. Zonazione: prospettive
• curve di livello di accelerazione
• curve di livello di valori spettrali 0.1 – 1.0 s
• curve di livello di spostamenti
• curve di livello diverse per SLU e SLD
• definizione almeno per provincia o comune
• valori dipendenti ritardo sismico
• dalla zonazione alla microzonazione
95. 3.2.2 Descrizione dell’azione sismica
• moto in un punto come spettro elastico
• moto del suolo tramite accelerogrammi
• moto orizzontale rappresentato da due componenti
indipendenti caratterizzate dallo stesso spettro di risposta
• moto verticale rappresentato da uno spettro di risposta diverso
da quello orizzontale
96. 3.2.3 Spettro di risposta elastico
Componente orizzontale
Categoria suolo S TB TC TD
A 1.0 0.15 0.4 2.0
B, C, E 1.25 0.15 0.5 2.0
D 1.35 0.20 0.8 2.0
97. 3.2.3 Forma e parametri dello spettro di risposta
elastico
Se (T)
ag S η 2,5
ag S
TB TC TD
T(s)
98. 3.2.3 Spettro di risposta elastico componente
verticale
S (T)
0,8
0,7
0,6
Sve (T)
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3
T(s)
103. 3.2.4 Spostamento e velocità del terreno
• dg = 0.025 × S × TC × TD × ag
Esempio: zona 2, suolo B
dg = 0.025 × 1.25 × 0.50 × 2.0 × 0.25 × 9.81 = 0.076 m
• vg = 0.16 × S × TC × ag
Esempio: zona 2, suolo B
vg = 0.16 × 1.25 × 0.50 × 0.25 × 9.81 = 0.24 m/s
104. 3.2.5 Spettri di progetto SLU
A. Componente orizzontale
B. Componente verticale (q = 1.5 per qualsiasi tipologia e materiale)
105. 3.2.5 Spettri di progetto SLU
Spettro di progetto SLU - componente orizzontale
0.9
0.8
q=1
0.7
0.6
0.5
S (T)
0.4
0.3
q=3
0.2
q=5
0.1
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
T(s)
106. 3.2.5 Spettri di progetto SLU
Spettro di progetto SLU - componente verticale
0,8
0,7
Sve (T) spettro elastico
0,6
0,5
S (T)
0,4
0,3
0,2
Svd (T)
0,1
spettro di progetto
0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3
T(s)
107. 3.2.6 Spettro di progetto SLD
Spettro di risposta SLD - si ottiene da quello elastico diviso 2.5
0,9
0,8
0,7
Se (T)
0,6
0,5
S (T)
0,4
0,3
Sld (T)
0,2
0,1
0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3
T(s)
108. 3.2.7 Impiego di accelerogrammi
1. naturali
2. generati da un modello fisico (magnitudo, distanza)
3. generati da spettri
di risposta
di potenza
4. spaziali
109. 3.2.7 Impiego di accelerogrammi
- per verificare SLU e SLD
- nell’analisi tridimensionale di una struttura bisogna usare 3
accelerogrammi diversi nelle 3 direzioni principali della struttura
- coerenza con lo spettro elastico
- durata deve essere stabilita in base alla magnitudo e ai parametri
fisici del sisma; in genere la parte stazionaria sarà almeno di 10 s
- almeno 3 accelerogrammi o 3 gruppi di accelerogrammi.
- accel. generati tramite a) lo spettro elastico
b) simulazione sorgente e propagazione
114. 3.3 Combinazione azione sismica con altre azioni 1/2
La verifica allo stato limite ultimo (SLU) o di danno (SLD) deve essere
effettuata per la seguente combinazione degli effetti della azione sismica con le
altre azioni.
γΙ E + Gk + Pk + ∑i (ψji Qki)
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse
associate ai seguenti carichi gravitazionali:
Gk + ∑i (ψEi Qki)
115. 3.3 Combinazione azione sismica con altre azioni 2/2
Destinazione d’uso ψ0i ψ2i
Abitazioni, Uffici 0.70 0.30
Uffici aperti al pubblico, Scuole, Negozi, Autorimesse 0.70 0.60
Tetti e coperture con neve 0.70 0.35
Magazzini, Archivi 1.00 0.80
Vento 0.00 0.00
116. 4. Criteri generali di progettazione
- sistemi costruttivi
- distanze ed altezze
- caratteristiche generali degli edifici
- modellazione della struttura
- analisi
- combinazione delle componenti dell’azione sismica
- fattori di importanza
- valutazione degli spostamenti
- considerazione di elementi non strutturali
- impianti
- verifiche di sicurezza
121. 4.2 Distanze e altezze (2/2)
• altezza su strade in zona 1 e 2
- per strade L < 11 m H=L
- per strade L > 11 m H = 11 + 3 (L – 11)
• due edifici possono essere costruiti a contatto solo nel caso di
continuità strutturale
• distanza edifici contigui deve essere maggiore della somma degli
spostamenti massimi SLU di ciascun edificio
• distanza tra due punti degli edifici posti alla medesima altezza
non può essere minore a 1/100 della quota dei punti considerati
123. 4.3.1 Regolarità in pianta (1/2)
a) configurazione compatta, simmetrica in due direzioni
ortogonali per massa e rigidezza
b) rapporto lati rettangolo inscritto inferiore a 4
c) rientri o sporgenze ≤ 25% dimensione allineata edificio
d) solai infinitamente rigidi nel loro piano
125. 4.3.1 Regolarità in altezza (2/2)
e) sistemi resistenti si estendono a tutta altezza
f) massa e rigidezza costanti
g) rapporto resistenza effettiva e richiesta dal calcolo analogo
(compreso tra 0.85 e 1.15)
h) restringimenti graduali, 30% dimensione 1 piano
10% dimensione piano sottostante
127. Analisi dinamica con spettro di edificio irregolare
- Direzioni consigliate per l’analisi
1: La Direzione del taglio associato al primo modo di
vibrare
2: La direzione ortogonale
- Una struttura ben progettata ha poca torsione nei modi a bassa frequenza
128. Come si penalizza l’edificio irregolare
- Analisi più costose (spaziali, …)
- Fattori di struttura più bassi
- Non facendoli!
129. 4.3.2 Elementi strutturali secondari
- alcuni elementi strutturali possono essere definiti secondari
- si trascura nel calcolo la loro rigidezza e resistenza
- essi devono assorbire gli spostamenti dovuti all’ azione sismica di
progetto mantenendo la capacità portante per i carichi verticali
- la scelta può essere cambiata durante l’analisi, ma tale scelta non
può determinare il passaggio da regolare a irregolare
130. 4.4 Modellazione della struttura
- deve rappresentare la distribuzione di massa effettiva
- deve rappresentare la rigidezza effettiva
- bisogna considerare, dove appropriato, il contributo degli
elementi non strutturali
- in genere il modello della struttura è composto da: telai + pareti
+ diaframmi
- modelli piani per edifici regolari in pianta
- eccentricità effettiva + eccentricità accidentale
- edifici con struttura in c.a.: rigidezza secante a snervamento
131. 4.5.1 Analisi - Aspetti generali
- statica lineare
- dinamica modale
- statica non lineare
- dinamica non lineare
132. 4.5.2 Analisi statica lineare (1/2)
L’analisi statica può essere effettuata se
a) edificio regolare in pianta
b) T1 ≤ 2.5 Tc
con:
Tc periodo dipendente dal profilo stratigrafico (vedi punto 3.2.3)
T1 primo periodo di vibrazione della struttura
Per edifici con altezza non superiore a 40 m il primo periodo può essere calcolato
con:
T1 = C H 3/4
H altezza dell’edificio
C= 0.085 edifici con struttura a telaio in acciaio
0.050 edifici con qualsiasi altra struttura
133. 4.5.2 Analisi statica lineare (2/2)
A. Forza totale alla base
Fb = Sd (T1) W λ
con:
Sd (T1) ordinata dello spettro di risposta
W peso complessivo della costruzione
λ coeff. pari a 0.85 se l‘edificio ha almeno tre piani
e se T1 < 2 Tc, 1 negli altri casi
B. Forza da applicare ad ogni piano
zi wi
Fi =Fb
∑ ( zi wi )
con:
Fb forza alla base
Wi,Wj pesi delle masse ai piani i e j rispettivamente
z i , zj altezze dei piani i e j rispetto alle fondazioni
134. 4.5.3 Analisi dinamica modale
- spettro di risposta di progetto
- va applicata ad un modello 3D
- bisogna considerare
A) tutti i singoli modi con massa partecipante maggiore del 5%
oppure
B) numero modi tale che la massa partecipante totale sia superiore all’85%
- combinazione
• Se il periodo di ciascun modo differisce dagli altri di almeno il 10% ⇒
radice della somma dei quadrati dei risultati ottenuti da ciascun modo
oppure
B) completa
135. 4.5.4 Analisi statica non lineare
- generalità
- legame forza-spostamento generalizzato
- sistema bi-lineare equivalente
- risposta massima in spostamento del sistema equivalente
- conversione della risposta in quella effettiva dell’edificio
136. 4.5.5 Analisi dinamica non lineare
- Integrazione delle equazioni del moto
- Modello tridimensionale dell’edificio
- Accelerogrammi (punto 3.2.7)
- Modello costitutivo
- Energia dissipata nei cicli di isteresi
- Statistica delle risposte: a) 7 accelerogrammi ⇒ valori medi
b) < 7 accellogrammi ⇒ valori estremi
137. 4.6 Combinazione delle componenti
dell’azione sismica
- Componenti verticali e orizzontali in generale saranno considerate
agenti simultaneamente
- Combinazione delle due azioni orizzontali applicate separatamente
i valori massimi ottenuti da ciascuna delle due azioni orizzontali, applicate
separatamente, possono essere combinati con:
a) radice quadrata della somma dei quadrati, per la singola componente della
grandezza da verificare, oppure
b) sommando ai massimi ottenuti per l’azione applicata in una direzione il
30% dei massimi ottenuti per l’azione nell’altra direzione
- Azione verticale deve essere considerata nei seguenti casi:
a) elementi con luce maggiore di 20 m d) strutture spingenti
b) elementi principali precompressi e) pilastri in falso
c) elementi a mensola f) edifici con piani sospesi
138. 4.7 Fattori di importanza γI
categoria edifici fattore
I funzionalità fondamentale protezione civile 1.4
ospedali, municipi, caserme
II importanti per conseguenze collasso 1.2
scuole, teatri
III altri edifici ordinari 1.0
139. 4.8 Valutazione degli spostamenti
- spostamenti SLU
spostamenti con spettro di progetto SLU × q × γI
- spostamenti SLD
spostamenti con spettro SLD × 1 × γI
140. 4.9 Elementi non strutturali
- gli elementi costruttivi senza funzione strutturale e le loro
connessioni vanno verificati per l’azione sismica
- Fa = Wa Sa γI / qa azione sismica
dove:
Wa peso dell’ elemento
γI fattore di importanza
qa fattore struttura: 1 per elementi a mensola (camini, parapetti),
2 per altri casi ( tamponamenti e controsoffitti)
Sa coefficiente di amplificazione:
- Sa = 3 S ag (1 + Z/H) / (g (1 + (1-Ta/T1)2 ))
dove:
S ag accelerazione di progetto al terreno
Z altezza baricentro elemento; H altezza struttura
g accelerazione di gravità; Ta stima periodo elemento
T1 primo modo di vibrazione della struttura
146. 4.10 Impianti (1/2)
- oggetto del punto 4.10: elementi strutturali che sostengono e collegano tra loro e
alla struttura gli elementi funzionali dell’impianto
- studio speciale, se a) 30% carico permanente totale solaio
b) 10% carico permanente totale struttura
- la forza sismica Fa va applicata al baricentro di ciascuno degli elementi funzionali
componenti l’impianto
- progetto elementi strutturali che sostengono e collegano gli impianti deve seguire
le stesse regole adottate per gli elementi strutturali degli edifici
- componenti fragili devono avere resistenza allo snervamento doppia di quella
degli eventuali elementi duttili ad essi contigui
- dispositivi di vincolo, no solo attrito
147. 4.10 Impianti (2/2)
- impianti a gas > 50 m3/h ⇒ valvole interruzione automatica in
caso di sisma
- tubi per la fornitura del gas, al passaggio dal terreno all’edificio,
devono sopportare i massimi spostamenti relativi edificio-terreno
- corpi illuminanti devono avere dispositivi di sostegno adatti; in
particolare, se montati su controsoffitto, devono essere ancorati
direttamente ai sostegni longitudinali o trasversali del
controsoffitto.
148. 4.11 Verifiche di sicurezza
- Stato limite ultimo a) resistenza
b) duttilità e capacità spostamento
c) fondazioni
d) giunti sismici
e) diaframmi orizzontali
- Stato limite di danno
149. 4.11.1.2 Resistenza
Ed ≤ Rd
- compresi effetti 2° ordine e regole della gerarchia resistenze
Gli effetti del 2° ordine possono essere trascurati se la seguente
condizione è verificata ad ogni piano:
ϑ = P dr / V h < 0.1
dove
P carico verticale totale di tutti i piani superiori
dr spostamento interpiano calcolato secondo il punto 4.8
V forza orizzontale totale al piano in esame
h altezza del piano
Se 0.1 ≤ ϑ ≤ 0.2 ⇒ forze sismiche moltiplicate per (1/1- ϑ)
ϑ deve essere sempre inferiore a 0.3
150. 4.11.1.3 Duttilità e capacità di spostamento
• I singoli elementi strutturali e la struttura devono possedere una
duttilità coerente con il q adottato
b) La condizione al punto a) si ottiene applicando le regole di
progetto e la gerarchia delle resistenze
c) Alternativamente si verifica che la struttura abbia capacità di
spostamento superiore alla domanda
151. 4.11.1.4 Fondazioni
- Le strutture di fondazione devono essere verificate applicando
quanto prescritto nelle:
“Norme tecniche per il progetto sismico di opere di fondazione e di
sostegno dei terreni”
152. 4.11.1.5 Giunti sismici
- bisogna evitare martellamento
- giunti di dimensioni superiori alla somma degli spostamenti SLU
delle strutture contigue
- stima dello spostamento massimo di un edificio contiguo
smax = 1/100 H
Esempi: 3 piani H = 10 m ⇒ smax = 10 cm ⇒ giunto 20 cm
10 piani H = 35 m ⇒ smax = 35 cm ⇒ giunto 70 cm
155. Controventi di tipo “Unbonded brace”
Marin County Civic Center (California) F. L. Wright 1957
6x4x0.75 6x4x0.75
W 12x96
W 12x79
W 12x96
W 12x96
parete di taglio
o setto rigido
1138
157. 4.11.1.6 Diaframmi orizzontali
- devono trasmettere le forze sismiche tra i diversi sistemi resistenti
a sviluppo verticale
- sui diaframmi si applicano forze dell’ analisi, aumentate del 30 %
158. 4.11.2 Stato limite di danno
a) azione sismica: spettro elastico diviso 2.5
b) spostamenti strutturali ( dr interpiano) senza inagibilità
temporanea dell’edificio.
c) la condizione b) può ritenersi soddisfatta se:
1) tamponamenti collegati rigidamente dr ≤ 0.0050 h
2) tamponamenti collegati elasticamente dr ≤ 0.0075 h
3) muratura ordinaria dr ≤ 0.0030 h
4) muratura armata dr ≤ 0.0050 h
Esempi:
interpiano spostamento massimo
350 cm 1.75 cm collegamenti rigidi
2.62 cm collegamenti elastici