1. Afrodite, la dea della bellezza e
dell'amore, che i romani identificarono
con Venere, era, secondo Omero, figlia
di Zeus e della ninfa Dione; invece,
secondo Esiodo, era nata in primavera
dalla spuma del mare fecondata dai
genitali di Urano che Cronos aveva
scagliato in mare dopo la ribellione
contro il padre. Appena emerse dalle
onde, su una conchiglia di madreperla,
Zefiro l'aveva spinta sulla riva dell'isola
di Cipro. Appena la dea mosse i primi
passi sulla spiaggia, i fiori sbocciarono
sotto i suoi piedi, e subito le vennero
incontro le Ore, le Cariti, la
persuasione, il desiderio, per
accoglierla, onorarla e servirla. La
vestirono con un vestito bellissimo e
una cintura, le misero boccole d'oro e
di gemme alle orecchie, braccialetti ai
polsi e una collana splendente al collo.
Dal cielo arrivò un carro di gemme,
tirato da due colombe, la dea vi salì e fu
così assunta in Cielo.
2. Sopra il vestito portava una
cintura magica, dove erano
raccolti tutti i vezzi, le grazie,
il sorriso che promette ogni
gioia, i teneri dialoghi degli
innamorati, i sospiri che
persuadono e il silenzio
espressivo. Erano sacri ad
Afrodite: tra le piante, il
mirto, la rosa, il melo, il
papavero; tra gli animali, il
passero, la lepre, il cigno, il
delfino e soprattutto la
colomba.
3. Zeus la diede in moglie ad Efesto; ma la sua idea non fu delle più
felici; non si può unire in matrimonio la dea più bella con il dio
più brutto.
Esiste un'altra versione della storia.
Poiché Era, madre di Efesto, lo cacciò dall'Olimpo perché troppo
brutto, egli si vendicò intrappolandola in un trono magico, e
richiese la mano di Afrodite in cambio del rilascio di Era. Efesto
era colmo di gioia per l'essere maritato con la dea della bellezza
e forgiò i suoi bellissimi gioielli, compreso il cinto, che la rendeva
ancor più irresistibile per gli uomini. L'infelicità per il matrimonio
spinse Afrodite a cercare la compagnia di altri, più
frequentemente Ares, ma anche Adone, Anchise e altri. Una
volta Efesto colse furbescamente Ares e Afrodite a letto e li
bloccò con catene finemente lavorate, quindi riunì tutti gli altri
dei dell'Olimpo per dileggiare la coppia. Efesto non li liberò fin
quando Poseidone non gli promise che Ares avrebbe pagato
delle riparazioni, ma i due scapparono non appena le catene
vennero sollevate e la loro promessa non venne mantenuta.
Il matrimonio con Efesto