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RUSSIA-UCRAINA
Un lavoro di
Mattia Vallone
3D
Liceo scientifico "Corradino D'ascanio"
UN NUOVO
CONFLITTO
Table of Contents
INTRODUZIONE DEL
CONFLITTO E LE
CONSEGUENZE SUI
CIVILI
CONSEGUENZE SUL
PIANO ECONOMICO
CONSEGUENZE
ALIMENTARI
01 02 03
04
CONSEGUENZE
SUL FRONTE
CLIMATICO
05
SALVAGUARDIA
DEL PATRIMONIO
ARTISTICO
—Albert Einstein
“Non so con quali armi si
combatterà la Terza guerra
mondiale, ma la Quarta sì: con
bastoni e pietre.”
INTRODUZIONE AL CONFLITTO
Come sappiamo, il 24 febbraio 2022 è iniziato uno dei
conflitti più violenti degli ultimi 70 anni, che vede
contrapposti due Stati molto simili tra loro, per tradizioni e
cultura: la Russia, capeggiata dal presidente Vladimir Putin, e
l'Ucraina, sotto la guida del presidente Volodymyr Zelens'kyj.
A scatenare tale conflitto (che si protrae ormai dal 2014 per
il controllo della Crimea e del Dombass, due regioni
collocate sul territorio ucraino, anche se una vera e
propria dichiarazione vi è stata solo nel febbraio di
quest'anno) sono state vaste e prolungate manovre militari
delle forze armate russe e bielorusse lungo buona parte del
confine ucraino e per il sostanziale rifiuto da parte della
NATO di accordare le garanzie richieste dalla Russia sulla
non ulteriore espansione dell'alleanza militare occidentale
verso est, ritenuta dai russi minacciosa per la sicurezza
nazionale.
SENZA PIETA':
IL MASSACRO DEI
CIVILI
Una panoramica su ciò che stanno
attraversando i poveri civili ucraini
01
In questo conflitto, naturalmente sono stati coinvolti anche
i civili ucraini, la cui unica colpa è quella di appartenere allo
stato ucraino e di fatto, risiedere in esso. Sono stati
numerose le stragi di civili, ad esempio quella effettuata a
Kiev, la capitale dell'Ucraina, in cui un carro armato russo ha
aperto il fuoco contro diverse macchine con al loro interno
degli innocenti civili, che sono morti carbonizzati, o ad
esempio quella verificatasi a Bucha, dove sono stati trovati in
fila, su un’unica strada, la Yabluska, i cadaveri di almeno 20
uomini, civili. Alcuni di loro con le mani legati dietro la
schiena con degli stracci e un colpo d’arma da fuoco sulla
nuca. Il sindaco della cittadina a nord ovest di Kiev,
Anatoly Fedoruk ha denunciato che i civili uccisi sono stati
trattati dai russi in modo disumano e la presenza di almeno
altri 280 corpi senza vita in fosse comuni in città.
Civili che hanno
perso
La vita da inizio
conflitto
6700
Civili feriti da inizio
conflitto
4000
Civili sfollati da
inizio conflitto
1200000
ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
ARTICOLO 2:
"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale."
Ogni cittadino ucraino è stato privato della
possibilità di vivere in serenità e di esercitare
sia i propri diritti e naturalmente i suoi doveri.
ARTICOLO 4
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società."
A molti cittadini è stata preclusa la possibilità di lavora
di contribuire in un qualsiasi modo allo sviluppo del
Stato stesso. Molti di essi si sono ritrovati a dover
intraprendere necessariamente la via del militare, al fi
difendere la propria terra e riuscire a riacquisire i diri
cui è stato prepotentemente e ingiustamente privato
I cittadini ucraini stanno vivendo delle situazioni fuori dal reale. Essi stanno vedendo la violazione di tutti i
loro diritti come persona e come cittadini. Se effettuassimo un paragone con la costituzione italiana, la
popolazione ucraina ha subito la violazione dell'articolo 2 e dell’articolo 4:
Un'immagine
vale più di
mille parole
CONSEGUENZE
SUL PIANO
ECONOMIC0
In queste slide andremo ad anlizzare
l’aumento dei prezzi, in particolare
dei combustibili fossili e del gas
02
Dopo aver discusso su ciò che la popolazione ucraina
sta vivendo, è ora di passare sul fonte economico, per parlare
di come questo conflitto abbia fortemente modificato l'economia
del nostro paese. Il Pil italiano crescerà del 2,5% nel 2022, contro
il 3,8% previsto prima della guerra in Ucraina. Un
ridimensionamento dell’1,3% frutto soprattutto del livello più
basso dei consumi delle famiglie, dovuto in gran parte al rincaro
dell’energia e, in misura minore, degli alimentari. Ad affermarlo
sono le stime di Prometeia, società italiana di consulenza e
ricerca, citate da un report di PwC sugli effetti del conflitto sulla
nostra economia. Si tratta di un dato devastante, se
consideriamo anche l'azione della pandemia che dal 2020 ha
causato un calo del PIL senza precedenti dalla Seconda
guerra mondiale. Nonostante vi sia stato un notevole
rialzamento del PIL (+6,5, risultato più significativo negli ultimi 4
decadi), quest'ultimo non ha consentito ancora di tornare ai
valore pre-pandemia. Tale ritorno, quest'oggi, è
impedito soprattutto dal conflitto in corso e dall'inflazione che
ha generato.
IMPORTAZIONE COMBUSTILI FOSSILI
L’Italia è fra i Paesi con la più alta dipendenza energetica dall’estero: nel 2021 il 77% del
fabbisogno energetico nazionale è stato soddisfatto dalle importazioni di combustibili
fossili, ovvero gas, petrolio e carbone, mentre il restante 23% dalla produzione nazionale
(soprattutto grazie alle fonti rinnovabili). I recenti eventi drammatici della guerra in
Ucraina, uniti alla crisi dei prezzi del gas esplosa nella seconda metà del 2021,
hanno riacceso i riflettori sui rischi connessi alla dipendenza energetica dell’Europa
dall’estero e in particolare dalla Russia. L’Italia è particolarmente dipendente da questo
Paese: ben il 25% di tutti i consumi nazionali di energia fossile provengono proprio
dalla Russia. solo il 5% del fabbisogno nazionale di combustibili fossili è prodotto sul
suolo nazionale. Questo perché l’Italia non dispone di riserve di combustibili fossili
particolarmente estese, accessibili ed economiche. Anche volendo puntare di più sulla
produzione domestica di combustibili fossili (solo gas e petrolio, perché di carbone invece
non ne abbiamo per nulla) accedendo a risorse non ancora pienamente accertate
o economicamente vantaggiose, potremmo arrivare a coprire solo qualche punto
percentuale in più del nostro fabbisogno di fonti fossili e solo per pochi anni.
AUMENTO DEL GAS
Nell'ultimo anno, la guerra tra Russia e Ucraina ha comportato un drastico aumento del prezzo
del gas. Le sanzioni imposte alla Russia hanno spinto quest'ultima ad aumentare notevolmente il
prezzo di tutte le risorse necessarie per vivere. In aumento la bolletta del gas per le famiglie
ancora in tutela. Dopo il calo del mese di ottobre (-12,9%), in base all'andamento del mercato
all'ingrosso italiano per la famiglia tipo a novembre si registra una crescita del +13,7% rispetto a
mese precedente. Lo ha reso noto l'Arera. Per il mese di novembre il prezzo della materia prima
gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 91,2 euro al Megawattora,
pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena
trascorso. In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole
(compreso tra il 1 dicembre 2021 e il 30 novembre 2022) è di circa 1.740 euro, in aumento del
63,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1 dicembre 2020 - 30 novembre 2021).
CENTRALI NUCLAERI NEL MONDO
CONSEGUENZE
SUL PIANO
ALIMENTARE
Ora andremo a parlare di come è
cambiata la dieta alimentare dei
soldati ucraini e le conseguenze
alimentari a livello globale
03
Cocktail e cucina raffinata sono purtroppo un ricordo lontano. Ora, dopo l‘invasione
dell'Ucraina da parte della Russia, zuppa di pollo per i combattenti e pane per gli
ospedali. Anche i ristoranti più trendy di Kiev in tempo di guerra partecipano
alla resistenza e lo fanno chiudendo le porte ai clienti e aprendo le cucine ai
volontari per aiutare il Paese. E’ in particolare il caso di Pavlo Khrobust, 25 anni,
capocuoco di una di queste cucine. E’ stato lui a modificare l’alimentazione dei
soldati ucraini, creando una menù equilibrato che include verdure , porridge, zuppe
e, talvolta, frutta, alla quale vengono aggiunte delle razioni di pane appena sfornato.
Inoltre, ai soldati venivano consegnate anche caramelle, barrette di cioccolato, in
modo tale da fornire al loro compito un giusto apporto calorico. Nella slide
successiva vi è la presenza di un video che illustra la situazione in Italia e a livello
globale dell’aumento del costo del cibo, in particolare del grano e delle strategie
messe in atto. Prima di esso ho inserito una scaletta in cui vengono suddivisi i
principali punti trattati nel video.
0:00 Introduzione
1:24 Breve parentesi storica
3:06 Alcuni motivi dell'aumento dei prezzi del grano
4:33 Gli effetti della guerra in Ucraina
5:41 Gli aumenti in Italia
6:34 La produzione di grano in Russia e Ucraina
10:41 Il vantaggio cerealicolo della Russia
12:21 Il paradosso del grano
13:28 La fame nel mondo
14:49 Le nazioni più a rischio di crisi
16:25 In quanti soffriranno la fame entro il 2030?
17:34 Il grano come arma geopolitica
19:06 La strategia della Cina
20:06 La situazione negli Stati Uniti
20:23 Il surplus dell'Europa
21:59 Come ce la passiamo in Italia?
22:53 Conclusione
CONSEGUENZE
SUL FRONTE
CLIMATICO
Nelle prossime slide ci occuperemo
invece di come tale conflitto abbia
inciso sul clima e delle ipotetiche
soluzioni al fine di migliorarlo
04
La guerra in atto tra Russia e Ucraina, così come ogni altro
conflitto, ha un costo altissimo in termini di vite umane e
distruzione, ma anche a livello ambientale. Invadere e
bombardare il nemico con missili e carri armati è una delle
trovate peggiori dell’essere umano. Lo stiamo vedendo con i
nostri occhi: la totale distruzione di una città europea e la
strage di civili. Insieme a tutto questo, come se non bastasse,
la guerra provoca danni ambientali che non possiamo
trascurare. La minaccia nucleare e l’inquinamento dell’acqua
sono i due grandi problemi ambientali della guerra in atto,
ma purtroppo non sono gli unici. Le esplosioni e crollo di
edifici generano un grande sollevamento di polveri sottili
che inquinano l’aria. L’Ucraina, infatti, è uno dei Paesi più
inquinati d’Europa: secondo le linee guida dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità la qualità dell’aria in Ucraina è
considerata mediamente pericolosa. Inoltre i siti industriali
che vengono presi di mira o colpiti accidentalmente e
incendiati, liberano una notevole quantità di sostanze
tossiche.
Uno degli obiettivi di noi essere umani è quello di provare a migliorare in qualsiasi modo
le condizioni ambientali, climatiche ed economiche, in modo tale da assicurare ai nostri
figli e ai figli dei nostri figli un mondo vivibile e un futuro relativamente tranquillamente. A
tale scopo dovremmo provare a mettere in atto le così dette “8R della decrescita”:
1) Rivalutare (i valori come l’altruismo, la cooperazione, il locale, ecc.),
2) Ricontestualizzare (attraverso la concezione della differenza tra ricchezza e povertà
secondo le risorse, per non trasformare abbondanza in scarsità),
3) Ristrutturare (le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali,
gli stili di vita),
4) Rilocalizzare (ovvero consumare i prodotti locali, per lo sviluppo sostenibile di una
economia locale),
5) Ridistribuire (garantire a tutti l’accesso alle risorse naturali per un’equa distribuzione
della ricchezza),
6) Ridurre (l’impatto sulla biosfera),
7) Riutilizzare (riparare ciò che è rotto, trovandone un nuovo uso e allontanando
l’abitudine dell’usa-e-getta),
8) Riciclare (per ridurre lo spreco e i rifiuti).
Gli 8 punti esposti nella slide precedenti prevedono principalmente una
forte collaborazione tra noi umani: l’altruismo dovrà prevalere
sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo
libero sull’ossessione del lavoro, garantendo a tutti l’accesso alle
risorse necessarie per vivere, per una vita dignitosa. Naturalmente tutto
ciò deve avvenire riducendo sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi
di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va
ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta.
Infine, altri due requisiti fondamentali sono quelli di ridurre il più
possibile il vizio di gettare via apparecchiature e beni d’uso, cercandoli
di riparare in modo tale da ridurre la nostra continua “tensione al
nuovo”, e abituarci al riciclo di scarti non decomponibili provenienti
dalle nostre attività.
SALVAGUARDIA
DEL PATRIMONIO
ARTISTICO
Un altro tassello da analizzare è la
salvaguardia del patrimonio artistico
e di come numerose persone tentano
di tutelarlo.
05
“SALVANDO L’ARTE, SALVIAMO LA STORIA”
Il patrimonio artistico di un popolo rappresenta la sua identità, la sua storia e memoria, il passato
che indica verso quale futuro andare, in quale modo e perché. Per questo in guerra diventa un
obiettivo cruciale. L’aggressore punta a danneggiarlo o distruggerlo per indebolire o annullare
l’identità di chi sta cercando di conquistare, un modo per assoggettarlo anche moralmente. L’aggredito
cerca di preservarlo e difenderlo per preservare e difendere le proprie radici e la speranza di
salvezza di potersi ricostruire un futuro.
Possediamo numerosi esempi di persone pronte a rischiare la propria vita per salvare il patrimonio
artistico del proprio paese, e alcune di esse sono state protagoniste di un documentario andato in
onda il 24 febbraio 2023; si tratta dell’”Arte della guerra”, un programma che ha seguito il lavoro di
tutte le persone che all’indomani dello scoppio della guerra si sono subito adoperate, a rischio della
propria vita, per la messa in sicurezza delle opere d’arte. Ha anche provato a capire perché in guerra
distruggere e depredare le opere d’arte sia uno dei primi obiettivi degli eserciti invasori, per
eliminare la cultura di una nazione, annullarne la memoria e annichilirne l’essenza.
Tornando agli anni della Seconda guerra mondiale, il documentario racconta come anche gli
italiani abbiano dovuto difendere il proprio sconfinato patrimonio artistico e come abbiano
imparato a farlo, conquistando una vera e propria leadership nel settore che oggi stanno
mettendo al servizio del popolo ucraino.
Creando un ponte tra Ucraina e Italia, L’Arte della Guerra lancia un preciso
messaggio: salvare l’arte equivale a salvare la storia, la memoria e l’identità di un paese. Le
opere d’arte non sono solo oggetti carichi di bellezza fine a sé stessa ma simboleggiano
l’eredità da preservare e affidare alle nuove generazioni, affinché possa essere promossa
la pace e si possa educare al bello, perseguendo la volontà di salvaguardare il patrimonio
inestimabile di cui siamo custodi. Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari, ha detto che
«è un’importante testimonianza che la Rai offre al pubblico televisivo italiano per far
sapere che accanto alle immagini di distruzione e di sofferenza che invadono ogni giorno
le nostre case esiste un incessante e coraggioso lavoro per salvare le opere d’arte, custodi
della memoria storica di un popolo e di una nazione. Un messaggio che ritengo
incoraggiante e doveroso perché, oltre al suo valore informativo, alimenta la speranza che
la bellezza torni a splendere nei musei e nelle piazze delle città ucraine.»
CONSIDERAZIONE FINALE
La guerra in Ucraina è un doloroso ricordo che ci ricorda l'importanza della pace, della tolleranza del
rispetto reciproco tra i popoli. La violenza, l'odio e la divisione non portano mai a una soluzione
duratura dei conflitti, ma solo a sofferenze e a cicatrici che durano a lungo. È necessario che le parti
in conflitto si impegnino nel dialogo e nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto. Il conflitto ci
far rammentare anche l'importanza della comprensione reciproca e del dialogo tra le nazioni. Le
differenze culturali e linguistiche non dovrebbero mai essere un pretesto per l'odio o la violenza, ma
piuttosto una fonte di ricchezza e di arricchimento reciproco. È importante che le nazioni si
impegnino nella cooperazione e nel dialogo per costruire un futuro migliore per tutti. Essa sottolinea
anche l'importanza della pace e della cooperazione tra le nazioni. Che ci troviamo in Europa, Asia o
altrove,
dobbiamo ricordare che siamo tutti sulla stessa Terra e che la pace è un bene universale che
dobbiamo tutti difendere, al fine di poter realizzare un mondo più giusto, equo e pacifico per le future
generazioni.
SITOGRAFIA
INFORMAZIONI
Materiale condiviso dal docente
1. https://it.wikipedia.org/
2. https://www.iltempo.it/
3. https://forbes.it/
4. https://italyforclimate.org/
5. https://tg24.sky.it/
6. https://www.ilgiorno.it/
7. https://youtu.be/LJzB2j6xAHs
8. https://www.iconaclima.it/
9. https://www.globalist.it/
10. https://www.lifegate.it/
11. https://notiziarte.com/
IMMAGINI
1. https://www.usignolonew
s.com/
2. https://www.calatafimise
gesta.it/

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DEFINITIVO (1).pptx

  • 1. RUSSIA-UCRAINA Un lavoro di Mattia Vallone 3D Liceo scientifico "Corradino D'ascanio" UN NUOVO CONFLITTO
  • 2. Table of Contents INTRODUZIONE DEL CONFLITTO E LE CONSEGUENZE SUI CIVILI CONSEGUENZE SUL PIANO ECONOMICO CONSEGUENZE ALIMENTARI 01 02 03 04 CONSEGUENZE SUL FRONTE CLIMATICO 05 SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO ARTISTICO
  • 3. —Albert Einstein “Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre.”
  • 4. INTRODUZIONE AL CONFLITTO Come sappiamo, il 24 febbraio 2022 è iniziato uno dei conflitti più violenti degli ultimi 70 anni, che vede contrapposti due Stati molto simili tra loro, per tradizioni e cultura: la Russia, capeggiata dal presidente Vladimir Putin, e l'Ucraina, sotto la guida del presidente Volodymyr Zelens'kyj. A scatenare tale conflitto (che si protrae ormai dal 2014 per il controllo della Crimea e del Dombass, due regioni collocate sul territorio ucraino, anche se una vera e propria dichiarazione vi è stata solo nel febbraio di quest'anno) sono state vaste e prolungate manovre militari delle forze armate russe e bielorusse lungo buona parte del confine ucraino e per il sostanziale rifiuto da parte della NATO di accordare le garanzie richieste dalla Russia sulla non ulteriore espansione dell'alleanza militare occidentale verso est, ritenuta dai russi minacciosa per la sicurezza nazionale.
  • 5. SENZA PIETA': IL MASSACRO DEI CIVILI Una panoramica su ciò che stanno attraversando i poveri civili ucraini 01
  • 6. In questo conflitto, naturalmente sono stati coinvolti anche i civili ucraini, la cui unica colpa è quella di appartenere allo stato ucraino e di fatto, risiedere in esso. Sono stati numerose le stragi di civili, ad esempio quella effettuata a Kiev, la capitale dell'Ucraina, in cui un carro armato russo ha aperto il fuoco contro diverse macchine con al loro interno degli innocenti civili, che sono morti carbonizzati, o ad esempio quella verificatasi a Bucha, dove sono stati trovati in fila, su un’unica strada, la Yabluska, i cadaveri di almeno 20 uomini, civili. Alcuni di loro con le mani legati dietro la schiena con degli stracci e un colpo d’arma da fuoco sulla nuca. Il sindaco della cittadina a nord ovest di Kiev, Anatoly Fedoruk ha denunciato che i civili uccisi sono stati trattati dai russi in modo disumano e la presenza di almeno altri 280 corpi senza vita in fosse comuni in città.
  • 7. Civili che hanno perso La vita da inizio conflitto 6700 Civili feriti da inizio conflitto 4000 Civili sfollati da inizio conflitto 1200000
  • 8. ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA ARTICOLO 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale." Ogni cittadino ucraino è stato privato della possibilità di vivere in serenità e di esercitare sia i propri diritti e naturalmente i suoi doveri. ARTICOLO 4 "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società." A molti cittadini è stata preclusa la possibilità di lavora di contribuire in un qualsiasi modo allo sviluppo del Stato stesso. Molti di essi si sono ritrovati a dover intraprendere necessariamente la via del militare, al fi difendere la propria terra e riuscire a riacquisire i diri cui è stato prepotentemente e ingiustamente privato I cittadini ucraini stanno vivendo delle situazioni fuori dal reale. Essi stanno vedendo la violazione di tutti i loro diritti come persona e come cittadini. Se effettuassimo un paragone con la costituzione italiana, la popolazione ucraina ha subito la violazione dell'articolo 2 e dell’articolo 4:
  • 10. CONSEGUENZE SUL PIANO ECONOMIC0 In queste slide andremo ad anlizzare l’aumento dei prezzi, in particolare dei combustibili fossili e del gas 02
  • 11. Dopo aver discusso su ciò che la popolazione ucraina sta vivendo, è ora di passare sul fonte economico, per parlare di come questo conflitto abbia fortemente modificato l'economia del nostro paese. Il Pil italiano crescerà del 2,5% nel 2022, contro il 3,8% previsto prima della guerra in Ucraina. Un ridimensionamento dell’1,3% frutto soprattutto del livello più basso dei consumi delle famiglie, dovuto in gran parte al rincaro dell’energia e, in misura minore, degli alimentari. Ad affermarlo sono le stime di Prometeia, società italiana di consulenza e ricerca, citate da un report di PwC sugli effetti del conflitto sulla nostra economia. Si tratta di un dato devastante, se consideriamo anche l'azione della pandemia che dal 2020 ha causato un calo del PIL senza precedenti dalla Seconda guerra mondiale. Nonostante vi sia stato un notevole rialzamento del PIL (+6,5, risultato più significativo negli ultimi 4 decadi), quest'ultimo non ha consentito ancora di tornare ai valore pre-pandemia. Tale ritorno, quest'oggi, è impedito soprattutto dal conflitto in corso e dall'inflazione che ha generato.
  • 12. IMPORTAZIONE COMBUSTILI FOSSILI L’Italia è fra i Paesi con la più alta dipendenza energetica dall’estero: nel 2021 il 77% del fabbisogno energetico nazionale è stato soddisfatto dalle importazioni di combustibili fossili, ovvero gas, petrolio e carbone, mentre il restante 23% dalla produzione nazionale (soprattutto grazie alle fonti rinnovabili). I recenti eventi drammatici della guerra in Ucraina, uniti alla crisi dei prezzi del gas esplosa nella seconda metà del 2021, hanno riacceso i riflettori sui rischi connessi alla dipendenza energetica dell’Europa dall’estero e in particolare dalla Russia. L’Italia è particolarmente dipendente da questo Paese: ben il 25% di tutti i consumi nazionali di energia fossile provengono proprio dalla Russia. solo il 5% del fabbisogno nazionale di combustibili fossili è prodotto sul suolo nazionale. Questo perché l’Italia non dispone di riserve di combustibili fossili particolarmente estese, accessibili ed economiche. Anche volendo puntare di più sulla produzione domestica di combustibili fossili (solo gas e petrolio, perché di carbone invece non ne abbiamo per nulla) accedendo a risorse non ancora pienamente accertate o economicamente vantaggiose, potremmo arrivare a coprire solo qualche punto percentuale in più del nostro fabbisogno di fonti fossili e solo per pochi anni.
  • 13.
  • 14. AUMENTO DEL GAS Nell'ultimo anno, la guerra tra Russia e Ucraina ha comportato un drastico aumento del prezzo del gas. Le sanzioni imposte alla Russia hanno spinto quest'ultima ad aumentare notevolmente il prezzo di tutte le risorse necessarie per vivere. In aumento la bolletta del gas per le famiglie ancora in tutela. Dopo il calo del mese di ottobre (-12,9%), in base all'andamento del mercato all'ingrosso italiano per la famiglia tipo a novembre si registra una crescita del +13,7% rispetto a mese precedente. Lo ha reso noto l'Arera. Per il mese di novembre il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 91,2 euro al Megawattora, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso. In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (compreso tra il 1 dicembre 2021 e il 30 novembre 2022) è di circa 1.740 euro, in aumento del 63,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1 dicembre 2020 - 30 novembre 2021).
  • 16. CONSEGUENZE SUL PIANO ALIMENTARE Ora andremo a parlare di come è cambiata la dieta alimentare dei soldati ucraini e le conseguenze alimentari a livello globale 03
  • 17. Cocktail e cucina raffinata sono purtroppo un ricordo lontano. Ora, dopo l‘invasione dell'Ucraina da parte della Russia, zuppa di pollo per i combattenti e pane per gli ospedali. Anche i ristoranti più trendy di Kiev in tempo di guerra partecipano alla resistenza e lo fanno chiudendo le porte ai clienti e aprendo le cucine ai volontari per aiutare il Paese. E’ in particolare il caso di Pavlo Khrobust, 25 anni, capocuoco di una di queste cucine. E’ stato lui a modificare l’alimentazione dei soldati ucraini, creando una menù equilibrato che include verdure , porridge, zuppe e, talvolta, frutta, alla quale vengono aggiunte delle razioni di pane appena sfornato. Inoltre, ai soldati venivano consegnate anche caramelle, barrette di cioccolato, in modo tale da fornire al loro compito un giusto apporto calorico. Nella slide successiva vi è la presenza di un video che illustra la situazione in Italia e a livello globale dell’aumento del costo del cibo, in particolare del grano e delle strategie messe in atto. Prima di esso ho inserito una scaletta in cui vengono suddivisi i principali punti trattati nel video.
  • 18. 0:00 Introduzione 1:24 Breve parentesi storica 3:06 Alcuni motivi dell'aumento dei prezzi del grano 4:33 Gli effetti della guerra in Ucraina 5:41 Gli aumenti in Italia 6:34 La produzione di grano in Russia e Ucraina 10:41 Il vantaggio cerealicolo della Russia 12:21 Il paradosso del grano 13:28 La fame nel mondo 14:49 Le nazioni più a rischio di crisi 16:25 In quanti soffriranno la fame entro il 2030? 17:34 Il grano come arma geopolitica 19:06 La strategia della Cina 20:06 La situazione negli Stati Uniti 20:23 Il surplus dell'Europa 21:59 Come ce la passiamo in Italia? 22:53 Conclusione
  • 19.
  • 20. CONSEGUENZE SUL FRONTE CLIMATICO Nelle prossime slide ci occuperemo invece di come tale conflitto abbia inciso sul clima e delle ipotetiche soluzioni al fine di migliorarlo 04
  • 21. La guerra in atto tra Russia e Ucraina, così come ogni altro conflitto, ha un costo altissimo in termini di vite umane e distruzione, ma anche a livello ambientale. Invadere e bombardare il nemico con missili e carri armati è una delle trovate peggiori dell’essere umano. Lo stiamo vedendo con i nostri occhi: la totale distruzione di una città europea e la strage di civili. Insieme a tutto questo, come se non bastasse, la guerra provoca danni ambientali che non possiamo trascurare. La minaccia nucleare e l’inquinamento dell’acqua sono i due grandi problemi ambientali della guerra in atto, ma purtroppo non sono gli unici. Le esplosioni e crollo di edifici generano un grande sollevamento di polveri sottili che inquinano l’aria. L’Ucraina, infatti, è uno dei Paesi più inquinati d’Europa: secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la qualità dell’aria in Ucraina è considerata mediamente pericolosa. Inoltre i siti industriali che vengono presi di mira o colpiti accidentalmente e incendiati, liberano una notevole quantità di sostanze tossiche.
  • 22. Uno degli obiettivi di noi essere umani è quello di provare a migliorare in qualsiasi modo le condizioni ambientali, climatiche ed economiche, in modo tale da assicurare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli un mondo vivibile e un futuro relativamente tranquillamente. A tale scopo dovremmo provare a mettere in atto le così dette “8R della decrescita”: 1) Rivalutare (i valori come l’altruismo, la cooperazione, il locale, ecc.), 2) Ricontestualizzare (attraverso la concezione della differenza tra ricchezza e povertà secondo le risorse, per non trasformare abbondanza in scarsità), 3) Ristrutturare (le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita), 4) Rilocalizzare (ovvero consumare i prodotti locali, per lo sviluppo sostenibile di una economia locale), 5) Ridistribuire (garantire a tutti l’accesso alle risorse naturali per un’equa distribuzione della ricchezza), 6) Ridurre (l’impatto sulla biosfera), 7) Riutilizzare (riparare ciò che è rotto, trovandone un nuovo uso e allontanando l’abitudine dell’usa-e-getta), 8) Riciclare (per ridurre lo spreco e i rifiuti).
  • 23. Gli 8 punti esposti nella slide precedenti prevedono principalmente una forte collaborazione tra noi umani: l’altruismo dovrà prevalere sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo libero sull’ossessione del lavoro, garantendo a tutti l’accesso alle risorse necessarie per vivere, per una vita dignitosa. Naturalmente tutto ciò deve avvenire riducendo sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta. Infine, altri due requisiti fondamentali sono quelli di ridurre il più possibile il vizio di gettare via apparecchiature e beni d’uso, cercandoli di riparare in modo tale da ridurre la nostra continua “tensione al nuovo”, e abituarci al riciclo di scarti non decomponibili provenienti dalle nostre attività.
  • 24. SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO ARTISTICO Un altro tassello da analizzare è la salvaguardia del patrimonio artistico e di come numerose persone tentano di tutelarlo. 05
  • 25. “SALVANDO L’ARTE, SALVIAMO LA STORIA” Il patrimonio artistico di un popolo rappresenta la sua identità, la sua storia e memoria, il passato che indica verso quale futuro andare, in quale modo e perché. Per questo in guerra diventa un obiettivo cruciale. L’aggressore punta a danneggiarlo o distruggerlo per indebolire o annullare l’identità di chi sta cercando di conquistare, un modo per assoggettarlo anche moralmente. L’aggredito cerca di preservarlo e difenderlo per preservare e difendere le proprie radici e la speranza di salvezza di potersi ricostruire un futuro. Possediamo numerosi esempi di persone pronte a rischiare la propria vita per salvare il patrimonio artistico del proprio paese, e alcune di esse sono state protagoniste di un documentario andato in onda il 24 febbraio 2023; si tratta dell’”Arte della guerra”, un programma che ha seguito il lavoro di tutte le persone che all’indomani dello scoppio della guerra si sono subito adoperate, a rischio della propria vita, per la messa in sicurezza delle opere d’arte. Ha anche provato a capire perché in guerra distruggere e depredare le opere d’arte sia uno dei primi obiettivi degli eserciti invasori, per eliminare la cultura di una nazione, annullarne la memoria e annichilirne l’essenza.
  • 26. Tornando agli anni della Seconda guerra mondiale, il documentario racconta come anche gli italiani abbiano dovuto difendere il proprio sconfinato patrimonio artistico e come abbiano imparato a farlo, conquistando una vera e propria leadership nel settore che oggi stanno mettendo al servizio del popolo ucraino. Creando un ponte tra Ucraina e Italia, L’Arte della Guerra lancia un preciso messaggio: salvare l’arte equivale a salvare la storia, la memoria e l’identità di un paese. Le opere d’arte non sono solo oggetti carichi di bellezza fine a sé stessa ma simboleggiano l’eredità da preservare e affidare alle nuove generazioni, affinché possa essere promossa la pace e si possa educare al bello, perseguendo la volontà di salvaguardare il patrimonio inestimabile di cui siamo custodi. Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari, ha detto che «è un’importante testimonianza che la Rai offre al pubblico televisivo italiano per far sapere che accanto alle immagini di distruzione e di sofferenza che invadono ogni giorno le nostre case esiste un incessante e coraggioso lavoro per salvare le opere d’arte, custodi della memoria storica di un popolo e di una nazione. Un messaggio che ritengo incoraggiante e doveroso perché, oltre al suo valore informativo, alimenta la speranza che la bellezza torni a splendere nei musei e nelle piazze delle città ucraine.»
  • 27. CONSIDERAZIONE FINALE La guerra in Ucraina è un doloroso ricordo che ci ricorda l'importanza della pace, della tolleranza del rispetto reciproco tra i popoli. La violenza, l'odio e la divisione non portano mai a una soluzione duratura dei conflitti, ma solo a sofferenze e a cicatrici che durano a lungo. È necessario che le parti in conflitto si impegnino nel dialogo e nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto. Il conflitto ci far rammentare anche l'importanza della comprensione reciproca e del dialogo tra le nazioni. Le differenze culturali e linguistiche non dovrebbero mai essere un pretesto per l'odio o la violenza, ma piuttosto una fonte di ricchezza e di arricchimento reciproco. È importante che le nazioni si impegnino nella cooperazione e nel dialogo per costruire un futuro migliore per tutti. Essa sottolinea anche l'importanza della pace e della cooperazione tra le nazioni. Che ci troviamo in Europa, Asia o altrove, dobbiamo ricordare che siamo tutti sulla stessa Terra e che la pace è un bene universale che dobbiamo tutti difendere, al fine di poter realizzare un mondo più giusto, equo e pacifico per le future generazioni.
  • 28. SITOGRAFIA INFORMAZIONI Materiale condiviso dal docente 1. https://it.wikipedia.org/ 2. https://www.iltempo.it/ 3. https://forbes.it/ 4. https://italyforclimate.org/ 5. https://tg24.sky.it/ 6. https://www.ilgiorno.it/ 7. https://youtu.be/LJzB2j6xAHs 8. https://www.iconaclima.it/ 9. https://www.globalist.it/ 10. https://www.lifegate.it/ 11. https://notiziarte.com/ IMMAGINI 1. https://www.usignolonew s.com/ 2. https://www.calatafimise gesta.it/