Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
1. Roma, 14 febbraio 2020.
Carissime sorelle,
Conserviamo ancora nel cuore la gioia di aver
potuto fare il dono di una Neo-missionaria a diverse
Ispettorie. Ringraziamo il Signore per le sorelle che
hanno detto il loro Sì e per le Ispettorie di origine che le
hanno sostenuto in questo cammino.
Speriamo che il percorso proposto dall’Ambito
Missioni in quest’anno Capitolare – l’incontro con
Madre Mazzarello e con le sue lettere alle missionarie
– possa suscitare entusiasmo e dinamismo missionario in
tutte le comunità. Chissà quante altre FMA ancora
risponderanno alla chiamata del Signore! I bisogni
dell’Istituto e le richieste della Chiesa sono sempre
tanti…
Nel messaggio precedente, ho condiviso
con voi il grande desiderio di madre
Mazzarello di andare in missione, espresso
ripetutamente nelle sue lettere a don Cagliero!
Non solo lei custodiva questo desiderio…
Nella prima comunità di Mornese, il sogno
missionario abitava il cuore di tutte le FMA e
anche delle ragazze.
Oggi, vi propongo la lettura e la riflessione della Lettera 17 - Alla direttrice della casa di
Montevideo – Villa Colón, Suor Angela Vallese, scritta da Mornese, nel dicembre 1878. Questa è la
prima lettera di madre Mazzarello alle missionarie, dopo un anno dalla loro partenza (14 novembre
1877). In essa, la Madre esorta e consiglia le sorelle e presenta la prima Visitatrice delle case
fondate in America, suor Maddalena Martini.
Madre Mazzarello è molto concreta in quello che scrive, perché è concreta nel suo
quotidiano. Alle sorelle di Montevideo – Villa Colón parla del tempo che passa veloce, esorta a
crescere nella virtù e ad “essere pronte quando il Signore ci chiamerà”. Parla dell’allegria, del
lavoro, della preghiera e, anche se in modo non esplicito, della vita comunitaria, delle buone
relazioni, dell’animazione e del governo! Basta leggere attentamente i due primi paragrafi.
Da esperiente contadina, indica che è bene fare attenzione perché i difetti non mettano
radice. D’altra parte, sa che tutto nella natura ha bisogno di tempo... per cui la persona non deve
spaventarsi dei propri difetti, ma deve combatterli – “non [...] tutto in una volta, ma a poco a poco –
con buona volontà”. Intanto, non basta la buona volontà: ci vuole “coraggio e gran confidenza in
Dio”.
Come in tutte le lettere che madre Mazzarello scrisse alle missionarie in America, anche in
questa comunica alcune notizie di famiglia, ma poche... perché le notizie arriveranno con le
missionarie della seconda spedizione, che già si preparano a partire. Infatti, partiranno il 1° gennaio
1879.
Tra tutto ciò che madre Mazzarello scrive nella lettera 17, c’è un’espressione che io
particolarmente considero un gioiello:
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2. “Son contenta che codeste suore siano buone e lavorino, sta a noi il farle crescere sempre
nella virtù, prima coll’esempio, perché‚ le cose insegnate coll’esempio restano più al cuore molto
impresse e fanno assai più del bene, e poi colle parole”.
Possiamo dire - senza troppe forzature - che madre Mazzarello era convinta delle
conseguenze e di quanto poteva produrre una semplice testimonianza di vita. Anche se con questa
espressione, nella lettera, lei intende semplicemente riferirsi al buon esempio della direttrice nei
confronti delle sorelle, noi possiamo andare oltre e pensare alle sfide dell’evangelizzazione.
Viviamo in un mondo in cui la gente, per credere, ha bisogno di vedere, di toccare con
mano… Le persone ci guardano e misurano i nostri gesti, gli atteggiamenti, le nostre scelte, il
nostro modo di vivere insieme…
San Paolo VI, nell’Esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi (1975), proprio nel
capitoletto in cui discorre sulla testimonianza della vita, scrive: «Per la Chiesa, la testimonianza di
una vita autenticamente cristiana [...] è il primo mezzo di evangelizzazione. “L’uomo
contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché
sono dei testimoni”».
Madre Yvonne, nella Lettera di Convocazione al CGXXIV, sottolinea: «La fedeltà alla
Parola di Dio e alle Costituzioni è garanzia di futuro perché genera fedeltà. Una comunità gioiosa,
radicata in Gesù, coerente, nonostante le sue fragilità, contagia chi le vive accanto, come a
Valdocco e a Mornese».
Lo stesso Rettor Maggiore nella Strenna 2020 così si è espresso: «Il Sinodo sui Giovani ha
mostrato con disarmante chiarezza che ciò che le nuove generazioni si attendono da quanti hanno
dedicato la vita interamente al Signore è di trovare “testimoni luminosi e coerenti”».
Carissime sorelle, possa ognuna di noi sentirsi spronata a evangelizzare più con la vita che
con le parole. Possa ognuna di noi sentirsi dire da madre Mazzarello: “Vi lascio nel cuore di Gesù e
lo prego che vi benedica e vi faccia tutte sue e vi tenga sempre unite e allegre. [...] Coraggio,
coraggio, mie buone figliuole!”.
In preparazione al CGXXIV insieme preghiamo: Maria, prima discepola di Gesù, riempi le
nostre giare con il vino della coerenza di vita e della testimonianza evangelica.
Rimaniamo in comunione attraverso la preghiera reciproca.
Con affetto fraterno, un forte abbraccio!
Consigliera per le Missioni
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