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il periodico di informazione sulla sanità integrativa
Marzo
Aprile 2023
Anno X
N°54
EMDR: approccio terapeutico per il trattamento
del trauma psicologico acuto e cronico
> SALUTE
Endometriosi, l’importanza dell’informazione
come strumento di prevenzione
> WELFARE
Il welfare visto dal consulente del lavoro
> ATTUALITÀ
Magic injections. Alla ricerca dell’antidiabetico
che fa dimagrire: la semaglutide
Diagnosi precoce del disturbo dello spettro
autistico: storie di difficoltà e di vittorie
PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA
Anno X - Marzo/Aprile 2023 - N°54
DIRETTORE RESPONSABILE
Nicoletta Mele
DIRETTORE EDITORIALE
Ing. Roberto Anzanello
COORDINAMENTO GENERALE
Health Italia
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Nicoletta Mele
Alessia Elem
Michela Dominicis
Alessandro Notarnicola
Riccardo Troiano
DIREZIONE E PROPRIETÀ
Health Italia SpA
c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9
00060 - Formello (RM)
www.healthitalia.it
ISCRITTO PRESSO IL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI TIVOLI
n. 2/2016 - diffusione telematica
n.3/2016 - diffusione cartacea
9 maggio 2016
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di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.
S OMMA R IO
Telemedicina, sanità
pubblica e sanità
integrativa
04
a cura di Roberto Anzanello
EDITORIALE
Disabilità e riabilitazione:
da “6Insuperabile” al
modello innovativo del
Veneto presentato dal
centro multidisciplinare
“In Cavanis”
06
di Alessandro Notarnicola
ATTUALITÀ
Il welfare visto
dal consulente del lavoro
Dal welfare state
al welfare community:
il tempo nuovo della
solidarietà
32
42 46
EMDR: approccio terapeutico
per il trattamento del trauma
psicologico acuto e cronico
24
di Riccardo Troiano
di Michela Dominicis
della Redazione
Diagnosi precoce del
disturbo dello spettro
autistico: storie di
difficoltà e di vittorie
Endometriosi,l’importanza
dell’informazione come
strumento di prevenzione
Gruppo Health Italia:
presenta il primo progetto
di healthfit e telemedicina
per i centri sportivi
Magic injections.
Alla ricerca
dell’antidiabetico che fa
dimagrire: la semaglutide
di Nicoletta Mele
di Nicoletta Mele
della Redazione
di Alessandro Notarnicola
10
20
40
14
di Nicoletta Mele
IN EVIDENZA
SOCIALE
WELFARE
Asma allergica, tutto
quello che c’è da sapere
Tutela costante del bene
“Salute”
Banca delle Visite e le
iniziative di sostenibilità
sociale per le aziende
16
34
La Repubblica Salute – Roma
di Alessia Elem
SALUTE
FOCUS
04
TELEMEDICINA, SANITÀ PUBBLICA E SANITÀ INTEGRATIVA
In un mondo governato dalla velocità di valutazione e, a volte, condizionato
dalla superficialità del giudizio, si rischia di perdere il senso della prospettiva
e diviene indispensabile andare alla radice delle problematiche da affrontare.
Per esempio, quando si argomenta sulla Telemedicina bisogna essere certi
di avere ben compreso il significato di quello che può essere definito un
articolato modello tecnologico organizzato, per poi comprendere quali criteri
valutativi applicare.
Le linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina elaborate dal governo
specificano che “per Telemedicina si intende una modalità di erogazione
di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative,
in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in
situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti)
non si trovano nella stessa località. La Telemedicina comporta la trasmissione
sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi,
suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi,
il trattamento e il successivo controllo dei pazienti. La Telemedicina deve
altresì ottemperare a tutti i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario.
Si precisa che l’utilizzo di strumenti di Information and Communication
Technology per il trattamento di informazioni sanitarie o la condivisione on
line di dati e/o informazioni sanitarie non costituiscono di per sé servizi di
Telemedicina.”
Il nodo della questione è che la Telemedicina è un insieme di processi coerenti
tra di loro che permettono di ottenere delle valutazioni cliniche del paziente,
quindi è un sistema complesso con diverse componenti come, a titolo di
esempio, la tele visita, il teleconsulto, il monitoraggio dei parametri sanitari,
ma anche i referti e la loro gestione, i sistemi informatici di supporto, i device,
i medici, i sistemi di pagamento e tutti gli aspetti che consentono di avere in
un percorso definito tutti gli elementi necessari.
La differenza sta nel fatto che esercitare una di queste attività, come ad
esempio produrre device sanitari oppure gestire le tele visite, non significa
per questo operare la Telemedicina bensì essere operatori di una parte,
sanitaria, tecnologica od operativa che sia, della Telemedicina.
È necessario essere consapevoli, per non fare confusione e dare la corretta
prospettiva alle varie attività, che realizzare e gestire un sistema completo di
Telemedicina significa progettare e far funzionare tutte queste attività in un
unico sistema, nel quale l’individuo che intende avvalersene possa misurare
i propri parametri sanitari, farli controllare da un medico specializzato,
a cura di
Roberto Anzanello
#EDITORIALE
Milanese, ho maturato un’esperienza
ultra ventennale nel settore assicurativo
e finanziario, occupandomi sia dei
prodotti che del marketing e dello sviluppo
commerciale, fino alla direzione di
compagnie assicurative, nazionali ed estere.
Nel 2005 sviluppo un progetto di consulenza
e strategia aziendale che ha consentito di
operare con i maggiori player del settore
assicurativo per realizzare piani strategici
di sviluppo commerciale. Dal 2009 mi
occupo di Sanità Integrativa, assumendo
la carica di Presidente ANSI, Associazione
Nazionale Sanità Integrativa eWelfare, e
contestualmente di Health Holding Group,
importante realtà del settore. Dal 2016 sono
presidente di Health Italia, una delle più
grandi realtà nel panorama della Sanità
Integrativa Italiana e società quotata in
Borsa sul mercato Euronext Growth Milan.
05
ricevere un referto ed avere un’area protetta dove inserirlo, effettuare dei controlli, pagare le prestazioni,
fissare gli appuntamenti e/o dei piani di vista programmati,
Insostanza,possiamodirecheesistonoogginelnostropaesemoltioperatorinelcampodellaTelemedicina,
ma molto pochi sistemi organizzati che possano definirsi tali.
Specificato bene cosa si intende quando si discerne di Telemedicina è opportuno anche comprendere,
altrettanto bene, quali utilizzo di questo importante strumento si possa fare, perché la Telemedicina è
un sistema che può modificare sensibilmente tempi, costi, accessibilità e prossimità delle cure mediche.
È facile comprendere che la Telemedicina ha un immediato utilizzo nel monitoraggio dei malati cronici
che, invece di sottoporsi a tortuosi e faticosi percorsi di cura, possano da remoto farsi controllare, a
scadenze predefinite, la loro situazione sanitaria, riducendo notevolmente costi e tempi delle loro
prestazioni sanitarie.
Se è vero, come abbiamo sempre sostenuto, che la Sanità Pubblica deve indispensabilmente dedicare le
proprie necessariamente limitate risorse economiche alle fasce più deboli della popolazione, ne discende
immediatamente che i malati cronici non posano che rientrare in questo ambito ed essere soggetti a
percorsi di Telemedicina gestiti dalla Sanità Pubblica, con il risultato di garantire ai soggetti malati una
maggiore accessibilità ai controlli, permettendo contestualmente alle strutture sanitarie pubbliche di
contenere i costi.
La Telemedicina può però anche essere l’importante strumento strategico che consenta di modificare il
paradigma “malato-cura” nel nuovo paradigma “soggetto sano-prevenzione”, consentendo di organizzare
dei percorsi di prevenzione prestabiliti e mirati funzionali ad avere una popolazione più sana, con un
evidente beneficio sociale diffuso.
In questo caso è logico collocare questo tipo di attività nell’area gestita dagli Enti di Sanità Integrativa,
quali Fondi Sanitari, Società di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria, che, operando in una
logica mutualistica su base no profit, possono costruire dei percorsi di prevenzione per i loro associati,
come qualche ente ha già iniziato a fare, innalzando la soglia di difesa sanitaria della popolazione, con
investimenti finalizzati al proposito, magari supportati anche da qualche vantaggio fiscale, creando un
circolo virtuoso per gli individui, le famiglie, le aziende ed anche, indirettamente per lo Stato.
Infine, la Telemedicina può gradatamente integrare i normali percorsi di cura oggi utilizzati sia nel contesto
della Sanità Pubblica che della Sanità Integrativa favorendo, in entrambi i contesti, l’accessibilità alle cure, la
loro prossimità con una significativa riduzione delle tempistiche e con una sensibile contrazione dei costi.
In conclusione dobbiamo essere consapevoli, anche in coerenza con gli importanti investimenti in Sanità
previstidalPNNR,cheabbiamoadisposizioneunimportantestrumentostrategico,qualelaTelemedicina,
chesebenutilizzatopotràfavorirelagestionecomplessivadel sistemasanitario,qualificandoil ruolodella
Sanità Pubblica e migliorando ulteriormente l’attività della Sanita Integrativa, garantendo socialmente,
economicamente ed eticamente il diritto alla salute dei cittadini, come previsto dalla nostra Costituzione.
05
06
S
port e arte sono strumenti importanti di
inclusione e coesione sociale che, oltre
a insegnare le basi del lavoro di squadra,
la bellezza dello stare insieme, la necessità di
rispettarelepiccoleregolequotidiane,promuovono
una maggiore conoscenza di sé e dell’altro. Sono
inoltre il migliore antidoto per vincere qualsiasi
tipo di discriminazione. Sana competizione da
un lato, massima creatività dall’altro, sport e arte
si presentano a tutti gli effetti come due massimi
alleati dell’inclusione essendo per loro natura due
canali attraverso cui è possibile abbattere ogni
distanza e barriera. Questa sinergia, tutt’altro che
scontata, nel corso di questi mesi è al centro di
un’esperienza inedita a livello nazionale e che da
qualche anno, a partire dalla provincia di Treviso,
si è estesa nel nord Italia. Si tratta del progetto
“6Insuperabile” che, tra gli altri obiettivi, ha anche
loscopodisensibilizzareiragazzidellescuoleauna
vera inclusione, portandoli non solo a condividere
esperienzedisocialitàattraversolosport,lamusica
e la cultura con i ragazzi diversamente abili: “la
nostra volontà – commentano gli organizzatori – è
di stimolare percorsi di reale empatia, per mettere
gli adolescenti nella condizione di essere loro
stessi pronti a considerare la disabilità come una
realtà che può arrivare nella vita di ognuno. Per
fatalità, amicizia, lavoro o amore”.
Secondo il Rapporto Mondiale sulla disabilità
dell‘OMS, circa il 10% della popolazione mondiale,
circa 650 milioni di persone, vive con una forma
di disabilità. In questo preciso e diffuso contesto,
il 22 maggio 2001 è stato approvato il secondo
documento dell’OMS: l‘International Classification
of Functioning, Disability and Health (ICF).
All’elaborazione di tale classificazione hanno
DISABILITÀ E RIABILITAZIONE:
DA “6INSUPERABILE” AL MODELLO INNOVATIVO
DELVENETO PRESENTATO DAL CENTRO
MULTIDISCIPLINARE “IN CAVANIS”
di Alessandro Notarnicola
ATTUALITÀ
07
partecipato 192 governi che fanno parte
dell’Assemblea Mondiale della Sanità, tra cui
l’Italia, che ha dato un importante contributo
attraverso una rete collaborativa informale
denominata Disability Italian Network (DIN),
costituita da 25 centri dislocati sul territorio
nazionale e coordinata dall’Agenzia regionale
della Sanità del Friuli Venezia Giulia. Finalità
principale del DIN risulta essere la diffusione
degli strumenti elaborati dall’Oms e la
formazione di operatori che si occupano di
inserimento lavorativo dei diversamente
abili, in collaborazione con il Ministero del
lavoro e delle politiche Sociali. Il concetto
di disabilità esaminato e proposto dall’Oms
lascia emerge non i deficit che rendono
precarie le condizioni di vita delle persone,
ma vuole essere un concetto inserito in un
continuum multidimensionale. Ognuno di
noi può trovarsi in un contesto ambientale
precario e ciò può causare disabilità. È in tale
ambito che l’ICF si pone come classificatore
della salute, prendendo in considerazione gli
aspetti sociali della disabilità: se, ad esempio,
una persona ha difficoltà in ambito lavorativo,
ha poca importanza se la causa del suo disagio
è di natura fisica, psichica o sensoriale. Ciò
che importa è intervenire sul contesto sociale
costruendo reti di servizi significativi che
riducano la disabilità.
È proprio qui che subentrano tutti gli ambiti
collaterali che però, nella crescita e nella
formazione di ogni persona, con disabilità
o abili, assumono un’assoluta centralità:
parliamo, appunto, dello sport e, più in
generale, delle arti. Non a caso, infatti,
la pratica sportiva come moltiplicatore
di opportunità, il calcio come strumento
privilegiato per garantire diritti e favorire
l’inclusione sociale delle persone con
08
disabilità intellettive e relazionali: sono i punti
centrali del protocollo d’intesa sottoscritto tra
la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio)
e Special Olympics Italia, componente
nazionale del movimento mondiale di sport
praticato da persone con disabilità intellettiva
e/o relazionale, diffuso in oltre duecento
Paesi.
Ad oggi tuttavia solo l’8% delle persone
disabili pratica attività sportiva, un dato
certamente basso che coinvolge solo una
piccola fetta della popolazione interessata.
Fin da piccoli lo sport ci insegna ad affrontare
i nostri limiti, a fare squadra, ad imparare
dalle sconfitte e a condividere la gioia delle
vittorie. È una parte fondamentale della vita,
nel percorso di salute e nel conquistare nuovi
ambiti di libertà e sicurezza personale.
Il modello innovativo del Veneto e le
paralimpiadi invernali. A questo proposito,
ilVeneto è la prima regione in Italia a lanciare
un progetto sulla disabilità che rende
indissolubile il legame con lo sport e l’arte, in
una struttura riabilitativa dove ogni barriera
possa essere superata. L’edificio dell’ex
alberghiero Maffioli, a Possagno ospitera
l’innovativo Centro Multidisciplinare di
eccellenza per la preparazione paralimpica
e per l’avviamento ad Attività Rieducative
motorio-sportive e artistico e culturali.
“La nostra Regione per le Olimpiadi di
Milano Cortina e le Paralimpiadi invernali
– ha detto il Presidente Luca Zaia – si sta
preparando ad ospitare migliaia di atleti
pronti a contendersi un posto nel podio. Ma
il 2026 sarà anche un’occasione destinata
a fare cultura inclusiva oltre che sport
inclusivo – che può e deve lasciare un’eredità
al territorio ed alla comunità che la ospita”.
Oltre ad ospitare l’allenamento dei team
internazionali, In Cavanis diventerà in un
Centro dove riabilitazione, sport, attività
motoria adattata, educazione artistica e
musicale faranno parte di un innovativo
modello di presa in carico multidisciplinare
dedicato alle persone con disabilità. Il
progetto si attuerà con il coinvolgimento
dell’Inail Nazionale, e l’accesso ai Fondi
Europei e diventerà punto di riferimento
nazionale.
Presentazione centro In Cavanis con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia
09
Hai già scaricato
My Digital Health?
La nuova App gratuita di Health Point,
permette di prenotare ed effettuare
direttamente dallo smartphone e dal tablet
una televisita o un consulto telefonico
con un medico specialista in modo
semplice e veloce.
10
I
disturbi dello spettro autistico (Autism
Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme
eterogeneo di disturbi del neurosviluppo
caratterizzati da: compromissione qualitativa nelle
areedell’interazionesocialeedellacomunicazione;
modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento,
interessi e attività.
Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità
1 bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro
autistico (dati ISS 2022), con una prevalenza maggiore
nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto
alle femmine, e un trend purtroppo in crescita.
I sintomi e la loro severità possono manifestarsi
in modo differente da persona a persona,
conseguentemente i bisogni specifici e la necessità
di sostegno sono variabili e possono mutare nel
tempo. Per questo è fondamentale la diagnosi
precoce e progettare interventi individualizzati e
calibrati su bisogni specifici.
“Una diagnosi precoce e precisa è fondamentale,
ma è molto spesso un problema drammatico
per le famiglie, perché non sono molti i centri
specializzati sul territorio – spiega Nicoletta
Maria Aliberti Responsabile dei Centri di Scienze
riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva del
Gruppo INI Villa Alba – Lo scoglio più grande è la
difficoltà che le famiglie incontrano nell’arrivare
nei tempi corretti a una diagnosi precisa”.
Non esiste cura per guarire dall'autismo, ma ci
sono trattamenti abilitativi che consentono di
migliorare i sintomi e di aumentare la qualità della
vita di pazienti e delle famiglie. Grazie al prezioso
e lungo lavoro, coordinato dalla Dott.ssa Maria
Nicoletta Aliberti, i servizi di riabilitazione dell’età
evolutiva del gruppo INI Villa Alba sono stati
inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi
e presa in carico delle persone con disturbi
dello spettro autistico in tutte le età della vita
dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto
Superiore della Sanità.
“Secondo le stime – spiega Aliberti - circa il 35%
arrivi in centri specializzati come il nostro dopo
aver già affrontato più consulti, non sempre
necessari o congrui, e soprattutto senza una
diagnosi precisa. Anche il supporto psicologico
alla famiglia è molto importante. È davvero
faticoso elaborare una diagnosi di autismo per il
proprio figlio. Ma è un passaggio fondamentale
DIAGNOSI PRECOCE DEL DISTURBO
DELLO SPETTRO AUTISTICO:
STORIE DI DIFFICOLTÀ E DI VITTORIE
Nicoletta Aliberti: “Affidarsi a centri specializzati è determinante
e può cambiare davvero la vita familiare”
di Nicoletta Mele
ATTUALITÀ
11
per affrontare il lungo percorso della terapia.
Per questo affidarsi a centri specializzati è
determinante e può cambiare davvero la vita
familiare”.
Qual è la causa dello spettro autistico?
In letteratura ad oggi ancora non è stata
identificata una causa che possa determinare
una spiegazione scientifica condivisa e
unificante per spiegare la sindrome secondo
un modello lineare causa - effetto. È ormai
piuttosto consolidata l’incidenza del fattore
ereditario e, grazie soprattutto alla ricerca
genetica, è stato possibile identificare alcuni
geni più frequentemente associati con
l’autismo, localizzati su cromosomi differenti
come il 15, il 16, il 22, e il cromosoma X. Ma
sarebbe fondamentale sostenere di più la
ricerca scientifica.
A quale età si manifesta?
Entro i primi 3 anni di vita, anche se il
personale sanitario esperto e specificamente
formato nel riconoscere i segnali precoci di
una disfunzione socio-comunicativa riesce
a definire una diagnosi affidabile già a 24
mesi. Dai 18 mesi team esperti riescono ad
individuare segnali di rischio per un disturbo
della comunicazione e dell’interazione sociale
anche a 18 mesi.
Il Gruppo INI da 75 anni è punto di riferimento
per la sanità privata ed accreditata SSN.
Il Gruppo è articolato in 10 strutture ed è
presente nel Lazio ed in Abruzzo con 1.200
posti letto e quasi 2000 collaboratori.
Quali sono i centri di riabilitazione per l’età
evolutiva del Gruppo INI e quali sono le
attività?
Il nostro Gruppo, INI-Villa Alba, ha centri
specialistici per l’età evolutiva nella Regione
Lazio, in particolare nella provincia di Roma
(Grottaferrata, Guidonia, Tivoli, Fonte Nuova)
e Frosinone (Veroli). Nel 2022 i nostri centri
sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati
alla diagnosi e presa in carico delle persone
con disturbi dello spettro autistico in tutte le
età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale
Autismo-Istituto Superiore della Sanità: un
grande riconoscimento del percorso fatto in
20 anni di attività.
I Centri di Scienze Riabilitative e Diagnostiche
per l’Età Evolutiva del Gruppo INI e di
Villa Alba erogano attività cliniche rivolte
a bambini e adolescenti in età compresa
tra 0-18 anni e pertanto accolgono neonati,
bambini, adolescenti e giovani adulti nel
trattamento di patologie di tipo neurologico,
neuropsicologico, psicologico, neuro
evolutivo, ortopedico o comportamentale
di diversa natura ed entità, attraverso un
modello di intervento integrato grazie alla
presenza di un’equipe multi professionale.
Le prestazioni del servizio prevedono
attività clinico-riabilitative volte alla
prevenzione precoce, diagnosi, abilitazione
e riabilitazione dei disturbi dello sviluppo del
bambino e dell’adolescente, ponendosi come
obiettivo specifico quello di promuovere lo
sviluppo di strumenti (motori, sensoriali,
cognitivi, comunicativi) che gli consentano
di raggiungere il più alto livello possibile di
autonomia, all’interno di un percorso volto al
miglioramento della sua qualità di vita.
Nel 2007 è stata istituita la Giornata Mondiale
della Consapevolezza sull'Autismo che si
celebra ogni anno il 2 aprile.
In occasione della Giornata Mondiale
della consapevolezza sull’Autismo, l’ISS ha
aggiornato sul sito dell’Osservatorio Nazionale
Autismo con tutte le informazioni relative alle
attività previste nel fondo autismo. Dal 3 aprile
- si legge nel sito dell’Osservatorio – è attiva la
Nicoletta Maria Aliberti
12
consultazionepubblicasulleraccomandazioni
cliniche per le componenti prioritarie del
progetto di vita della Linea Guida per la
diagnosi e il trattamento degli adulti autistici.
Queste linee guida si aggiungono a quelle
sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi
dello spettro autistico in tutte le età della vita,
attualmente in elaborazione.
Dottoressa Aliberti, cosa rappresenta la
Giornata Mondiale della Consapevolezza
sull’Autismo?
È un’occasione importante per tenere accesi
i riflettori sull’autismo. I dati sottolineano
la necessità agevolare percorsi diagnostici e
terapeutici adeguati a supportare i ragazzi e
le famiglie, ancora oggi spesso disorientate
e non sempre adeguatamente sostenute
nell’affrontare una diagnosi di autismo.
Storie di difficoltà e di vittorie
Sonotantelestoriedibambiniche,conipropri
genitori, si incrociano quotidianamente nei
centri per l’età evolutiva del Gruppo INI-Villa
Alba.
L’autismo raccontato da chi lo vive ogni
giorno. Ogni storia è diversa, ma ci sono
elementi che accomunano tutte le famiglie:
il disorientamento iniziale, un percorso
diagnostico a volte tortuoso e l’accettazione
psicologica, dolorosa, della patologia.
Storie che parlano di dolore e difficoltà ma
anche di miglioramenti e soprattutto di vittorie.
A raccontarle, con la speranza di essere di
aiuto a tante famiglie, i genitori di due ragazzi
autistici che si sono rivolti ai Centri per l’età
evolutiva del Gruppo INI Villa Alba.
La storia di Valentina
È il 2016 quando Valentina nota qualcosa di
strano nei comportamenti della figlia. Da li
si susseguono consulti, specialisti, esami fino
alla diagnosi: autismo. “Spero che la mia storia
sia di aiuto a tante mamme che, come me, hanno
dovuto o devono affrontare questo percorso.
Quando ho ricevuto la diagnosi mi è caduto il
mondo addosso. Così è iniziato il nostro percorso,
lungo ma con tante soddisfazioni. Oggi mia figlia
è un’altra bambina, le terapie comportamentali e
la logopedia l’hanno aiutata tantissimo. Pensavo
che non avrebbe potuto avere una vita come tutti,
ma mi sbagliavo. Grazie alla riabilitazione e alle
terapie lei è riuscita a sbloccarsi e ad avere enormi
miglioramenti, netti e visibili.”
La storia di Luigi
Anche per i genitori di Luigi, ultimo di cinque
figli non è stato facile. Anche per loro mille
visite, esami e consulti prima di ricevere nel
2019 la diagnosi di autismo. “Abbiamo notato
sin dal primo anno di vita che Luigi manifestava
comportamenti diversi rispetto agli altri fratelli.
Inizialmente ci siamo rivolti alla pediatra. E da
quel momento abbiamo iniziato un percorso,
non privo di incognite e ostacoli, di visite e
approfondimenti. Intorno ai 30 mesi abbiamo
scoperto che Luigi rientrava nel disturbo dello
spettro autistico. Per noi fu scioccante perché non
capivamo appieno di cosa si trattasse. Possiamo
dire che affidarci completamente agli specialisti
è stata la scelta migliore. Luigi ad oggi, ha fatto
grandissimi progressi, si è integrato molto bene
nel gruppo scolastico, il suo modo di socializzare
e parlare è migliorato in maniera esponenziale,
è un generatore di simpatia e dolcezza. La sua
diversità è una ricchezza per tutti noi che abbiamo
compreso e visto che il suo modo di vivere e vedere
le cose è diverso dal nostro ma altrettanto bello,
interessante è meravigliosamente stimolante.
Speriamo che questo messaggio possa essere di
aiuto per tutte quelle famiglie si ritrovano a
vivere la nostra stessa situazione”.
Dottoressa Aliberti, quanto è importante
l’informazione e la divulgazione di storie di
difficoltà, di dolore ma anche di vittorie?
Negli ultimi anni l’informazione e la
sensibilità attorno all’autismo è migliorata
molto, non solo grazie al lavoro di scienziati
e medici, ma anche grazie alla stampa e alle
famiglie. La scarsa informazione e conoscenza
sull’autismo ha creato il muro dello stigma
sociale, emarginando ancor più le famiglie,
già gravate da questo dramma, allontanandole
dalla condivisione delle proprie storie. Oggi la
situazione è migliore rispetto a qualche anno
fa e raccontare il proprio dolore, ma anche le
proprie vittorie, la possibilità di migliorare e
condurre una vita familiare il più possibile
serena, permetterà ad altre famiglie di vivere
meglio un percorso difficile.
14
M
agic injections. Ipnotizzati dalla visione
del regista Frank Oz nel film “La donna
perfetta” e condizionati dalla cultura
occidentale che idealizza la Barbie fino a renderla
umana, aumentano a vista d’occhio le celebrità
che in America si iniettano farmaci antidiabetici
come la semaglutide, rincorrendo effetti che non
sono propriamente quelli per cui il farmaco è stato
immesso sul mercato. Una tendenza che non ha
tardato ad approdare anche al di qua dell’Oceano,
in Italia, dove “la pillola magica” è quasi del tutto
introvabile a causa dell’uso improprio che in molti
ne fanno.
Prescritto per abbassare la glicemia, il medicinale
si inserisce nella classe degli agonisti del recettore
del GLP-1 (GLP-1 RA), stimola la produzione di
insulina, ma solo in presenza di alti livelli di
zucchero nel sangue, il che riduce il rischio di
ipoglicemia; rallenta lo svuotamento gastrico e
diminuisce l’appetito, tanto che agirebbe anche
direttamente riducendo il peso corporeo. Proprio
per questo suo effetto, molti amanti della linea
perfetta e ricercatori accaniti della magrezza “fai-
da-te” hanno trovato in questo farmaco la risposta
piùimmediataaipropridesiderata.Secondoalcuni
studi infatti garantirebbe una perdita del peso fino
al 20%, mentre altre ricerche hanno dimostrato la
sua efficacia anche sul lungo periodo.
Tuttavia non si deve dimenticare che semaglutide
è un principio attivo utilizzato principalmente
per il trattamento del diabete appartenente al
gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone
(GLP-1). In Italia è disponibile in medicinali per
uso parenterale (soluzione iniettabile in penna
preriempita) e orale (compresse) presenti sul
mercato come Ozempic® e Rybelsus®. Inoltre è
indicata nel trattamento di pazienti adulti con età
uguale o superiore ai 18 anni affetti da diabete di
tipo 2 quando dieta ed esercizio fisico non sono
sufficienti a tenere sotto controllo la malattia.
Oltre ad essere indicato per il trattamento di
adulti affetti da diabete tipo 2, questo farmaco
ipoglicemizzante è stato approvato dalla Fda
statunitense nel giugno 2021 e in Europa dalla
European Medicine Agency (Ema) nel gennaio 2022
in relazione al controllo dell’obesità. In media, il
trattamento con semaglutide ha garantito una
perdita di peso del 15%. La terapia ha inoltre
comportato miglioramenti importanti in relazione
alla circonferenza vita, alla pressione sanguigna
sistolica e alla funzionalità fisica rispetto al
placebo. In tutti gli studi una percentuale maggiore
MAGIC INJECTIONS.
ALLA RICERCA DELL’ANTIDIABETICO
CHE FA DIMAGRIRE: LA SEMAGLUTIDE
di Alessandro Notarnicola
ATTUALITÀ
15
di pazienti ha raggiunto una perdita di peso
≥5%, ≥10%, ≥15% e ≥20% con semaglutide
rispetto al placebo, indipendentemente
dalla presenza di sintomi gastrointestinali
come nausea, vomito o diarrea. L’efficacia è
stata dimostrata indipendentemente da età,
sesso, razza, etnia, peso corporeo basale,
BMI, presenza di diabete di tipo 2 e livello
di funzionalità renale. Una perdita di peso
relativamente superiore è stata osservata in
donne e pazienti non affetti da diabete di tipo
2 nonché nei soggetti con un peso corporeo
basale inferiore.
Come precisato dall’European Society of
Endocrinology, la gestione terapeutica
dell’obesità è piuttosto complessa e richiede
un approccio multi-dimensionale con
l’associazione di varie modalità terapeutiche
integrate fra loro. Il ruolo del farmaco
nell’obesità è di supporto agli altri presidi
terapeutici ed è codificato dalle linee guida: i
farmaci anti-obesità sono indicati come parte
di un programma globale che include la dieta
e l’attività fisica, in soggetti con BMI ≥ 30 kg/
m2 oppure in soggetti con BMI ≥ 27 kg/m2
con altri fattori di rischio o altre patologie
correlate all’obesità. Negli ultimi anni sono
stati approvati nuovi farmaci per la terapia
a lungo termine dell’obesità. L’European
Medicines Agency (EMA) e la Food and Drug
Administration (FDA) hanno richiesto prove
più dettagliate di efficacia e di sicurezza, in
particolare in ambito cardio-vascolare (CV) e
psichiatrico (3). Tra questi c’è la Semaglutide,
approvata appunto da FDA e da EMA, per il
trattamento dell’obesità o del sovrappeso in
pazienti con BMI ≥ 30 kg.
Proprio a causa di questi attesi placet, oggi il
farmaco è diventato introvabile, nonostante
non sia del tutto raccomandato un suo utilizzo
non autorizzato. A ribadirlo è l’Aifa (Agenzia
italiana del farmaco) che in una recente
nota stampa ha dichiarato che “l’aumento
della domanda di Ozempic® ha portato a
carenze che si prevede continueranno per
tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui
ad aumentare, non è possibile prevedere
con certezza quando risulterà sufficiente
a soddisfare completamente la domanda
attuale”. Una tardiva consapevolezza della
situazione di esaurimento delle scorte
può infatti comportare l’impossibilità per
i pazienti di acquisire le dosi necessarie,
con possibili conseguenze cliniche come
l’iperglicemia. Ad oggi dunque Ozempic® è
indicato esclusivamente per il trattamento di
adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non
adeguatamente controllato, ogni altro utilizzo,
inclusa la gestione del peso, rappresenta un
uso off-label che attualmente mette a rischio
la disponibilità di Ozempic® per la popolazione
indicata.
16
L
’asma è una delle malattie respiratorie
croniche più diffuse nel mondo.
Secondo l’Organizzazione mondiale della
sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone
che soffrono di asma in tutto il mondo. Nel 50%
degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma,
prevale la forma allergica.
Come si manifesta l’asma allergica? Quali sono i
principali sintomi? Quali sono i test diagnostici che si
possono effettuare? Come si cura?
Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini,
pneumologo.
Innanzitutto, che cos’è l’asma?
L’asma è una malattia infiammatoria delle basse
vie respiratorie caratterizzata da variabilità della
funzione respiratoria. Per le persone affette
questo significa presentare tosse, sensazione di
costrizione toracica, respiro con il fischietto e
sensazione di mancanza respiratoria in modo
persistente o più frequentemente variabile,
talvolta molto occasionalmente.
Esistono diverse tipologie di asma che si
manifestano in modo simile. Tra i principali tipi di
asma c’è quello allergico. Di cosa si tratta?
L’infiammazione delle vie respiratorie che è alla
base della sintomatologia può essere sostenuta o
peggiorata (esacerbazione) dalla infiammazione
allergica che si verifica ogni volta che in soggetto
allergico viene esposto ad una sostanza organica
esterna (allergene) a cui è sensibile.
Perchéèpiù frequenterispettoad altritipidiasma?
Le malattie allergie sono progressivamente
aumentate negli ultimi decenni, questo per una
serie di fattori complessi, tra cui una minore
esposizione alle infezioni batteriche soprattutto
intestinali (ipotesi igienista), una maggiore
esposizione a malattie virali respiratorie, e una
peggiore qualità dell’aria nelle nostre città a
causa soprattutto delle polveri sottili e gas di
combustione.
Qual è la differenza tra asma allergica e non
ASMA ALLERGICA, TUTTO QUELLO
CHE C’È DA SAPERE
Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini, pneumologo
di Alessia Elem
SALUTE
17
allergica?
Le persone con asma allergico e non allergico
presentano gli stessi sintomi.
La storia clinica e le indagini di conferma
sono gli strumenti che confermano se
l’infiammazione delle vie respiratorie e le
cause di esacerbazione dei sintomi hanno una
origine allergica oppure no. Comprendere
le cause (etiologia) è molto importante per
prendere i provvedimenti che consentono e/o
favoriscono un controllo completo dei sintomi
dell’asma.
Quando si manifesta l’asma allergica?
Molto dipende dal tipo di sensibilità. Per
esempio, un soggetto allergico agli acari della
polvere, scarafaggi o muffe, è molto esposto;
quindi, presenterà una sintomatologia cronica
con picchi. Al contrario, un soggetto allergico
ai pollini, presenterà sintomi più intensi
solo durante la stagione pollinica. Infine, un
soggetto sensibile alla forfora e pelo di cane o
gatto, presenterà sintomi solo quando si trova
a contatto con gli animali o nei luoghi dove
sono presenti gli animali.
È spesso associata ad altre malattie
allergiche come la dermatite atopica, e
l’allergia alimentare?
La sensibilità allergica può manifestarsi in
organi diversi dalle basse vie respiratorie.
La pelle è certamente uno degli organi più
sensibili e visibili della infiammazione
allergica. Le manifestazioni cutanee più
tipiche dovute ad allergia sono l’eczema
atopico e l’orticaria allergica (dermatite
atopica), più raramente possono manifestarsi
reazionipotenzialmentegravicomeil gonfiore
localizzato della pelle o mucose (edema
angioneurotico). Possono essere causate
da allergeni respiratori (inalati), allergeni
del cibo (ingeriti) o allergeni da contatto (in
genere prodotti cosmetici).
Il naso e le congiuntive sono l’espressione
più tipiche delle allergie respiratorie. La
rino-congiuntivite allergica è caratterizzata
da prurito agli occhi e naso, congiuntive Fabrizio Facchini
arrossate, eccessiva lacrimazione, starnuti
ripetuti, e congestione nasale con rinorrea
(eccessiva secrezione nasale). Queste
manifestazioni possono anche essere causate
da allergie agli alimenti.
L’allergia al cibo (allergia alimentare) è molto
più comune nei bambini rispetto agli adulti.
Più frequentemente causa sintomi gastro-
intestinali, ma può causare esacerbazioni
di tutte le manifestazioni allergiche,
cutanee (dermatite atopica), o delle mucose
(congiuntivite, edema angioneurotico), nasali
(rinite), delle basse vie respiratorie (asma), ma
anche sistemiche che nella forma più grave si
manifesta come shock anafilattico.
Quali sono i principali campanelli di allarme
che possono far pensare di soffrire di asma
allergica?
Se i sintomi respiratori dell’asma si
manifestano più intensamente quando esposti
ad allergeni (pollini, polvere, specifici cibi)
è una chiara indicazione che il meccanismo
della infiammazione allergica potrebbe avere
un ruolo fondamentale.
Anche l’associazione di asma ed altri sintomi
tipicamente associate con l’allergia, come
la rinite o la rino-congiuntivite, l’eczema o
l’orticaria, suggeriscono una natura allergica
dei sintomi.
18
Quali sono i fattori che aumentano la
probabilità di soffrire di questa patologia?
I fattori genetici sono certamente molto
importanti, per esempio la storia clinica
famigliare di condizioni allergiche è
fortemente predittiva di una origine allergica
dell’asma. L’ambiente è tuttavia molto
importante. Nei soggetti geneticamente
predisposti, l’esposizione ambientale
continua di particolari allergeni, favorisce la
comparsa di sintomi di allergia. Le infezioni
respiratorie, soprattutto quelle virali, incluso
il COVID, sono un fattore aggravante o
slatentizzante dell’asma allergico.
Quali sono allergeni responsabili di questo
tipo di asma?
Dipende soprattutto dall’ambiente in cui si
vive. I principali gruppi allergenici sono:
• acari della polvere (dermatophagoides):
queste piccole creature sono ubiquitarie,
ma si concentrano dove trascorriamo più
tempo, i nostri letti e cuscini
• scarafaggi: questi animaletti son
particolarmente abili nel nascondersi e
per questo non sono immediatamente
considerati come causa dei sintomi allergici,
anch’essi sono ubiquitari
• pollini: la comune erba (graminacee), le
erbacce (parietaria, ambrosia, artemisia,
salsola), gli alberi (olivo, betulla, pioppo,
acacia), palme
• muffe: delle piante (alternaria,
cladosporium, aspergillus) o delle pareti/
condizionatori (alternaria, aspergillus,
penicillium, fusarium), del corpo (candida)
• animali: cani, gatti, cavalli, piume d’anatra
o di oca
In che modo avviene la diagnosi?
In presenza di sintomi di allergia, è indicato
effettuare indagini per confermare il sospetto
e individuare le fonti di sensibilità.
La presenza di valori aumentati di eosinofili
o immunoglobuline E suggeriscono una
predisposizione allergica, ma non sono
indagini diagnostiche di allergia.
La diagnosi viene effettuato con:
• test percutanei (prick test cutaneo)
• esami del sangue (IgE specifiche)
• esami molecolari con individuazione della
componente allergenica (test molecolari
multiplex con tecnologia ELISA)
Voglio sottolineare che si può essere sensibili
a specifici allergeni, senza presentare sintomi
di allergia. In questo caso non sono necessari
provvedimenti clinici.
Come si cura?
La cura di base dell’asma è indipendente dalla
suanaturaallergicaononallergica,edèfondata
sulla terapia inalatoria di glucocorticoidi +/-
associati a broncodilatatori. Talvolta possono
essere utilizzati in associazione o alternativa
dei farmaci orali chiamati anti leucotrieni
che, pur non essendo sempre efficaci, hanno
la caratteristica di ridurre anche i sintomi
nasali e di proteggere dall’asma da sforzo.
In aggiunta alla terapia dell’asma, nel caso di
asma allergico vanno adottate strategie per
evitare l’esposizione agli allergeni causa dei
sintomi,antistaminicichebloccanolareazione
allergica, e va considerata la possibilità
di curare l’allergia con immunoterapia,
la progressive desensibilizzazione ad un
specifico allergene che oggigiorno può
essere effettuata senza particolari rischi con
compresse o gocce sublinguali.
Qual è il suo messaggio?
Se si hanno sintomi di allergia o il sospetto
che i propri sintomi potrebbero essere dovuti
ad allergia, non sottovalutarli, perché’ anche
le forme più lievi possono improvvisamente
causare situazioni pericolose per la vita come
l’angioedema neurotico o lo shock anafilattico.
Similmente i sintomi di asma, anche quelli
molto occasionali, non vanno mai considerati
banali, perché possono improvvisamente
aggravarsi e diventare pericolosi per la vita,
soprattutto nelle forme allergiche.
Rivolgersi al proprio medico per assicurarsi la
possibilità di trattamento e nel caso di allergie,
anche la possibilità di cura (immunoterapia),
è l’azione più corretta.
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20
L
'endometriosi è una malattia benigna
cronica e ricorrente, caratterizzata
dalla presenza di endometrio, mucosa
che normalmente riveste la superficie interna
dell'utero, in zona 'anomala', cioè diversa dalla
normale sede dell'utero e può interessare la
donna già alla prima mestruazione (menarca) e
accompagnarla fino alla menopausa.
In Italia colpisce circa il 10-15% delle donne
in età riproduttiva; la patologia interessa circa
il 30-50% delle donne infertili o che hanno
difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i
25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire
anche in fasce d'età più basse. La diagnosi arriva
spesso dopo un percorso lungo e dispendioso,
il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni
psicologiche per la donna.
L'endometriosi è inserita nell’elenco delle
patologie croniche e invalidanti, negli stadi
clinici più avanzati, riconoscendo a queste
pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di
alcune prestazioni specialistiche di controllo.
Per porre l’attenzione su questa malattia
fortemente invalidante è stata istituita nel 2014
la Giornata mondiale dell’endometriosi, che
ricorre il 28 marzo, con tante iniziative anche
ENDOMETRIOSI, L’IMPORTANZA
DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTO
DI PREVENZIONE
Intervista a Jessica Fiorini, vicepresidente A.P.E. Odv
di Nicoletta Mele
SALUTE
21
nel nostro Paese.
Da 17 anni sul territorio italiano è presente
l’Associazione Progetto Endometriosi ODV
(A.P.E.) da sempre impegnata nel diffondere
informazioni e conoscenza sulla malattia,
per le donne, i loro famigliari, il personale
sanitario e le istituzioni.
Per una malattia di cui al momento non si
conosce la causa e per la quale non c’è una
cura risolutiva, l’unico modo di prevenire le
possibili complicanze e provare a garantire
una buona qualità di vita alle donne, è
intervenire in tempo e sveltire i tempi di
diagnosi.
L’endometriosi è una malattia poco
conosciuta spesso anche nel personale
sanitario e tra gli stessi specialisti in
ginecologia che sovente ne sottovalutano
le implicazioni. Per questo motivo
l’informazione svolge un ruolo di primaria
importanza tanto da poterla definire un
importante strumento di prevenzione. “Ad
oggi l’informazione è l’unica prevenzione
possibile – afferma Jessica Fiorini,
vicepresidente Associazione Progetto
Endometriosi (A.P.E.) - intercettare i sintomi
ed arrivare alla diagnosi precoce è l’unico
strumento che può permettere alla paziente
di iniziare un percorso di cura che le possa
garantire una buona qualità di vita”.
La storia dell’Associazione Progetto
Endometriosi inizia nel 2005 quando
un gruppo di donne con esperienza di
endometriosi vissuta sulla propria pelle
hanno valutato che l’impegno sociale e
la malattia che le vedeva “protagoniste”
dovevano sfociare in un qualcosa che
rappresentasse loro e milioni di donne nella
stessa condizione.
Abbiamo intervistato Jessica Fiorini,
Vicepresidente A.P.E Odv.
Quante persone e professionisti oggi
sostengono il vostro progetto?
Sono centinaia le persone che ci sostengono,
dalle volontarie ai sanitari, che sono al nostro
fianco nella diffusione di informazioni
presenziando ad incontri e convegni ma
anche partecipando ai nostri corsi di
formazione, ed anche i rappresentanti delle
Istituzioni con i quali è aperto da molti anni
un dialogo all’interno delle sedi regionali e
nazionali.
La mission di A.P.E. è “fare informazione
per creare consapevolezza”. Quali sono le
principali attività?
Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato
quello di essere di supporto alle donne
con endometriosi. Abbiamo aggiunto
alle iniziative che portiamo avanti da
sempre, incontri, convegni, conferenze,
incontri informativi nelle scuole superiori,
la formazione del personale sanitario.
Abbiamo dato vita a dei veri e propri corsi di
formazione per ginecologhi che si occupano
di ecografia e chirurgia, medici radiologi,
psicologi e psicoterapeuti, ad oggi sono
125 i ginecologi provenienti da consultori
e ospedali pubblici che hanno partecipato
ai nostri corsi, 40 psicologi, 20 medici
radiologi. Tutto questo, ci tengo a dirlo,
esclusivamente grazie alle donazioni del
5X1000 ed ai professionisti specializzati in
endometriosi che ci affiancano”.
Jessica Fiorini
22
Marzo è il mese della consapevolezza
sull’Endometriosi e tante sono le iniziative
che A.P.E ha organizzato. Un bilancio…
Il mese di marzo è sempre molto impegnativo
e ricco di iniziative, quest’anno in modo
particolare siamo state impegnate su più
fronti.
Una campagna di sensibilizzazione sul
territorio, “Vetrine Consapevoli”, con oltre
1.100 esercizi commerciali in tutta Italia che
hanno aderito vestendo le vetrine di materiale
informativo fornito da noi grazie anche alla
sensibilità di molti Comuni.
Una campagna social “Mettiti nei nostri panni”
che ha visto la partecipazione di influencer
molto noti come, per esempio, Marta Filippi
(La casa di Marta) e Ludovica di Donato e
che ha raggiunto e sensibilizzato migliaia di
persone.
Per non parlare delle numerose iniziative di
sensibilizzazione ed informazioni in varie
Regioni Italiane con anche la presenza in
oltre 30 piazze Italiane nel week end del
12 e 13 marzo con l’iniziativa “I Fiori della
Consapevolezza”.
Per parlare di endometriosi è fondamentale
conoscerla. Il Ministero della Salute grazie
al progetto Agenas Endometriosi si prende
cura delle persone affette da endometriosi.
In che modo?
Il Ministero ha stanziato dei fondi ed A.P.E. è
partner di AGENAS nel progetto di Formazione
per gli addetti ai lavori e di Informazione per
la cittadinanza.
Significativo l’incontro che si è svolto a
novembre e che ha coinvolto gli studenti di
tutte le scuole superiori della città di Cesena
ed altri 7.000 studenti collegati da tutta
Italia per una mattinata di informazione e
consapevolezza grazie ad una conferenza
che si è tenuta con la partecipazione id
professionisti specializzati e delle volontarie
dell’A.P.E. L’ultimo incontro informativo del
progetto Agenas si è tenuto a Cesena il 22
aprile.
Endometriosi e genetica
L’endometriosi è da tempo considerata una
patologia con una componente genetica, di
tipo poligenico e multifattoriale – si legge
sul sito A.P.E. - Alcune famiglie possono
avere fattori predisponenti per l’endometriosi
(non sono infatti rari casi di sorelle con
23
endometriosi), e complessivamente gli studi
indicano la presenza di un fattore di rischio
dal 4% al 7% nelle parenti di primo grado.
Pertanto, uno degli sforzi della ricerca è
diretto all’individuazione dei loci genici
responsabili della suscettibilità alla malattia.
Fra i geni più studiati per l’associazione con
l’endometriosi troviamo i geni che codificano
per i recettori degli ormoni steroidei e per
molecole coinvolte nella regolazione dei
processi infiammatori, dell’immunità e dello
stress ossidativo.
Recenti teorie inoltre riportano una
associazione tra lo sviluppo dell’endometriosi
e modificazioni epigenetiche. L’epigenetica
è quella branca della genetica che si occupa
dello studio delle variazioni nell’espressione
dei geni, variazioni che non sono provocate
da vere e proprie mutazioni genetiche (quindi
a cambiamenti nel DNA), ma che possono
essere trasmissibili e quindi ereditabili.
Dal punto di vista della ricerca scientifica vi
è una partecipazione di A.P.E. a uno studio
realizzato dall'Università La Sapienza di
Roma. Di cosa si tratta?
Si tratta di uno studio portato avanti da alcuni
studenti di psicologia e condiviso sul nostro
sito per dare visibilità alla ricerca di pazienti.
Eventualmente si può dire che dal punto di
vista della ricerca scientifica, grazie anche ai
fondi stanziati dal Ministero della Salute sono
in corso alcuni progetti di ricerca in vari
ambiti che riguardano l’endometriosi e che
porteranno a diverse novità.
A conclusione di quanto detto un suo
messaggio…
Quando è nata l’A.P.E. di endometriosi si
parlava poco e male, molte cose sono state
fatte negli ultimi 20 anni grazie soprattutto
alla determinazione delle volontarie e alla
disponibilità e passione dei professionisti che
ci hanno affiancato.
Molto lavoro è ancora da fare per arrivare ad
avere diagnosi precoci e percorsi di cura che
garantiscano una qualità di vita buona per le
pazienti.
Un nostro grane sogno è quello di sapere che
una paziente può ricevere la diagnosi subito e
ovunque, il nostro impegno nella formazione
è in questa direzione.
Corso di formazione a Parma
24
A
giresuundisturbodastresspost-traumatico
(PTSD) è molto importante per la qualità
della vita. Un trattamento di psicoterapia
molto utilizzato, efficace e mirato è l’EMDR,
acronimo di Eye Movement Desensitization and
Reprocessing.
La terapia EMDR, inizialmente EMD (Eye
Movement Desensitization), nasce nel 1987
da una intuizione della psicologa Francine
Shapiro, ricercatrice presso il Mental Research
Institute di Palo Alto, in California. La psicologa
mentre passeggiava in un parco si accorse che il
movimento oculare verso destra e sinistra era in
grado di ridurre le emozioni negative originate da
ricordi traumatici. Per testare l’efficacia dell’EMD,
Shapiro nel 1989 Shapiro ha condotto uno studio
controllato su 22 soggetti vittime di traumi subiti
nella guerra in Vietnam.
Nel 1991 ha cambiato il nome in Eye Movement
Desensitization and Reprocessing (EMDR)
aggiungendo il processo di rielaborazione dei
ricordi per riflettere le intuizioni e i cambiamenti
cognitivichesisonoverificatiduranteiltrattamento
e per identificare la teoria dell’elaborazione delle
informazioni che ha sviluppato per spiegare gli
effetti del trattamento.
Questo approccio terapeutico oggi è molto
utilizzato grazie a numerosi studi scientifici e alle
testimonianze che ne confermano l’efficacia e i
benefici.
La terapia EMDR ha raggiunto un numero di
48 RCT’s e circa 3.000 articoli (200 di questi, la
maggior parte provenienti dall’Europa, ogni
anno) pubblicati su riviste scientifiche sulle
varie applicazioni della terapia EMDR (Pubmed,
Embase, Cinhal, Psychinfo, Cochane).
EMDR: APPROCCIOTERAPEUTICO
PER ILTRATTAMENTO DELTRAUMA
PSICOLOGICO ACUTO E CRONICO
L’intervista a Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia
di Nicoletta Mele
IN EVIDENZA
25
L’Organizzazione Mondiale della Sanità
nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR
come trattamento efficace per la cura del
trauma e dei disturbi ad esso correlati.
L’Associazione EMDR Italia, inserita
nell'elenco delle Società Scientifiche
riconosciute dal Ministero della Salute, ha
supportato e contribuito a vari progetti di
ricerca nel nostro paese, affiancandosi e
collaborando con numerose strutture quali
ad esempio le Università (Milano Bicocca,
La Sapienza, Parma, Milano Cattolica, ecc.),
il CNR e molti ospedali (Gemelli, Clinica
Mangiagalli, Amedeo di Savoia etc). I risultati
di queste ricerche hanno una notevole
rilevanza scientifica e hanno portato ad
alcune pubblicazioni su prestigiose riviste
scientifiche internazionali.
Nel 2018 l’Associazione EMDR Italia, è stata
riconosciuta e premiata dal Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella come esempio
di eccellenza nel trattamento del trauma acuto
e cronico e il Presidente EMDR Italia, Isabel
Fernandez è stata nominata Commendatore
al Merito della Repubblica Italiana.
Health Online ha intervistato Isabel
Fernandez, Presidente Associazione EMDR
Italia.
Che cosa si intende per trauma psicologico
e per traumi con la T maiuscola e con la t
minuscola?
Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della
parola, che deriva dal greco e che vuol dire
“ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può
essere definito come una “ferita dell’anima”,
come qualcosa che rompe il consueto modo di
vivere e vedere il mondo e che ha un impatto
negativo sulla persona che lo vive.
Esistono diverse forme di esperienze
potenzialmente traumatiche a cui può andare
incontro una persona nel corso della vita.
Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle
esperienze soggettivamente disturbanti,
in genere legate a relazioni interpersonali
traumatiche o difficili (abbandoni,
separazioni, conflitti, rifiuti, ecc.). Si possono
includere in questa categoria eventi come
un’umiliazione subita o delle interazioni
brusche con delle persone significative
durante l’infanzia. Accanto a questi traumi
relazionali, si collocano i traumi T, ovvero
tutti quegli eventi che comportano un pericolo
o che minacciano l’integrità fisica propria
o delle persone care. A questa categoria
appartengono eventi di grande portata, come
ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti
etc.
Infine, nonostante le due tipologie di trauma
siano molto differenti, la ricerca scientifica
ha dimostrato che le persone reagiscono, dal
punto di vista emotivo, mostrando gli stessi
sintomi.
Non tutte le persone che vivono un’esperienza
traumatica reagiscono allo stesso modo. Le
risposte subito dopo uno di questi eventi
possono essere moltissime e variare dal
completo recupero e il ritorno ad una vita
normale in un breve periodo di tempo, fino
alle reazioni più gravi, quelle che impediscono
alla persona di continuare a vivere la propria
vita come prima dell’evento traumatico.
Per il trattamento di un trauma come
un lutto, una violenza, una catastrofe
naturale, l’EMDR è un approccio terapeutico
riconosciuto ed efficace. In cosa consiste?
Isabel Fernandez
26
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza
traumatica ed è una metodologia completa
che utilizza i movimenti oculari o altre forme
di stimolazione alternata destro/sinistra
per trattare disturbi legati direttamente a
esperienze traumatiche o particolarmente
stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi
disturbanti legati all’evento traumatico hanno
unadesensibilizzazione,perdonolalorocarica
emotiva negativa. Il cambiamento è molto
rapido,indipendentementedagliannichesono
passati dall’evento. I pensieri intrusivi, per
esempio, in genere si attutiscono, diventando
più adattivi dal punto di vista terapeutico e
le emozioni e sensazioni fisiche si riducono
di intensità. L’elaborazione dell’esperienza
traumatica che avviene con l’EMDR permette
al paziente, attraverso la desensibilizzazione
e la ristrutturazione cognitiva che avviene,
di cambiare prospettiva, cambiando le
valutazioni cognitive su di sé, incorporando
emozioni adeguate alla situazione oltre ad
eliminare le reazioni fisiche. Questo permette,
in ultima istanza, di adottare comportamenti
più adattivi. Dal punto di vista clinico e
diagnostico, dopo un trattamento con EMDR
il paziente non presenta più la sintomatologia
tipica del disturbo post-traumatico da
stress, quindi non si riscontrano più gli
aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i
comportamenti di evitamento e l’iperarousal
neurovegetativo nei confronti di stimoli legati
all’evento, percepiti come pericolo. Un altro
cambiamento significativo è dato dal fatto che
il paziente discrimina meglio i pericoli reali
da quelli immaginari condizionati dall’ansia.
Quali sono i tempi terapeutici dell’utilizzo
dell’EMDR in emergenza e in situazioni di
fase acuta?
L’intervento psicologico in emergenza o in
fase acuta deve seguire e tener conto delle
fasi del processo di traumatizzazione. Per
esempio, immediatamente dopo il trauma,
diciamo nei primi 2 giorni successivi, lo stato
psicologico del soggetto è tra la dissociazione,
confusione, incredulità, ecc. e quindi un
intervento basato sulle parole avrebbe poca
efficacia.
In questa fase bisogna stimolare in un primo
momento i processi naturali che tendono a
calmare la persona e a ristabilire l’equilibrio,
riducendo la dissociazione che può esserci
in atto, favorendo il contatto con il corpo e
con gli stimoli ambientali e aumentando la
consapevolezza corporale. In una seconda
fase quando le persone hanno sintomi
intrusivi, l’EMDR è importante per poter
rielaborare l’esperienza e risolvere il disagio.
In genere l’intervento con EMDR è breve e
si tratta di poche sedute, soprattutto in fase
acuta.
27
Come si svolge una seduta?
La prima fase di questa terapia consiste in
un’approfondita anamnesi del paziente e nella
definizione di un piano terapeutico.
La seconda fase è quella della preparazione
del paziente al trattamento, durante la quale
vengono spiegate la teoria e la procedura
EMDR e i possibili disagi che potrebbero
insorgere sia durante l’elaborazione sia
tra una seduta e l’altra. In questa fase è
opportuno anche individuare delle tecniche
di rilassamento, realizzate sempre con la
stimolazione bilaterale che potrebbero essere
efficaci per la preparazione e stabilizzazione.
La terza fase consiste nell’assesment e nella
definizione del ricordo target, immagine
peggiore, cognizione negativa, cognizione
positiva, emozioni e sensazioni fisiche, che
sono tutti gli aspetti del ricordo traumatico.
Laquartafaseèrelativaalladesensibilizzazione
che avviene tramite set di movimenti bilaterali
oculari e che si conclude solo quando il livello
di disturbo rispetto al ricordo si riduce e il
ricordo perde la sua carica emotiva negativa.
La quinta è la fase dell’installazione
della cognizione positiva e consiste nella
ristrutturazione cognitiva dell’evento
traumatico. Si continua con i set per rafforzare
la cognizione positiva e quindi una prospettiva
più costruttiva rispetto all’evento traumatico.
La sesta fase consiste nella scansione corporea
durante la quale si valuta se sono ancora
presenti sensazioni corporee ripensando
all’evento.
La penultima fase, ossia quella della chiusura,
ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio
del paziente.
L’ultima fase consiste nella rivalutazione
per verificare se sono insorti nuovi disturbi,
emozioni o immagini disturbanti legati al
ricordo iniziale.
Cosa avviene durante la stimolazione con
EMDR? Quali sono gli effetti sul cervello?
La Stimolazione Bilaterale Alternata è una
componente fondamentale dell’approccio
EMDR. Shapiro ha ipotizzato che tale
stimolazione favorisse il processo di
elaborazione di materiale disfunzionale
bloccato in memoria con una valenza emotiva
e corporea, facendo leva sul sistema innato
di Elaborazione dell’Informazione (Adaptive
Information Processing – AIP).
La presenza nel nostro cervello di tale
sistema ci rende capaci di immagazzinare in
modalità adattiva le nuove esperienze di ogni
giorno, collegandole e integrandole alle reti
mnestiche di memoria già esistenti. Da allora
la ricerca neuroscientifica ha verificato e
confermato questo funzionamento.
Per esempio, è dimostrato come il lavoro
terapeutico con EMDR provochi lo
spostamento di attivazioni cerebrali dalle aree
limbiche, ad alta attivazione emotiva, alle
aree della neocorteccia capaci di elaborazione
cognitivo- semantica, depurate dalle
intrusioni di emozioni disturbanti.
StudihannodimostratocheiltracciatoECGdel
paziente in fase sintomatica, mentre rivive il
trauma, presenta attivazioni prevalentemente
in aree a valenza emotiva.
Dopo la rielaborazione del trauma tramite
terapia EMDR, il paziente, ora in fase
asintomatica, presenta un tracciato ECG
caratterizzato da attività corticale di aree a
valenza prevalentemente cognitiva.
I segnali troppo forti o troppo ripetuti delle
esperienze traumatiche creano infatti
nell’amigdala una condizione neurofisiologica
che impedisce una ulteriore trasmissione
del segnale alle aree corticali, creando i loop
emotivi disturbanti causati da problematiche
irrisolte.
Il trasferimento delle informazioni alla
neocorteccia non riesce ad avvenire e i
ricordi restano confinati nell’amigdala e
nell’ippocampo.
La Stimolazione Bilaterale Alternata produce
un ristabilirsi dell’equilibrio chimico ottimale
per la trasmissione dell’informazione,
sbloccandola. La SBA è in grado di produrre
una replicazione delle Onde cerebrali che si
originano durante il sonno ripristinando il
flusso di informazione tra neuroni, favorendo
quindi il processamento.
28
Cosa si riscontra dopo un trattamento?
Si sente che veramente il ricordo
dell’esperienza traumatica fa parte del passato
e quindi viene vissuta in modo distaccato. I
pazienti in genere riferiscono che, ripensando
all’evento, lo vedono come un “ricordo
lontano”, non più disturbante o pregnante dal
punto di vista emotivo.
Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma
il contenuto è totalmente integrato in una
prospettivapiùadattiva.L’esperienzaèusatain
modo costruttivo dall’individuo ed è integrata
in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Cioè il paziente realizza le connessioni di
associazioni appropriate, quello che è utile
è appreso ed immagazzinato con l’emozione
corrispondente ed è disponibile per l’uso
futuro.
Terapia EMDR e bambini. Quali sono i
benefici e a che età è consigliato iniziare un
trattamento?
L’EMDR è un metodo efficace per il
trattamento di bambini anche molto piccoli
utilizzando una stimolazione diversa da
quella oculare poiché bambini molto piccoli
(solitamente entro i 4/5 anni) non riescono
a seguire i movimenti oculari. Mentre il
genitore oppure il terapeuta fa la narrativa
dell’evento traumatico il terapeuta fa una
stimolazione bilaterale sulle mani del bimbo
(tapping).
L’intervento precoce non solo previene il
rischio di disturbi come il PTSD, il disturbo
traumatico dello sviluppo, il disturbo reattivo
dell’attaccamento e altri disturbi, ma è un
fattore di protezione importante per una
crescita sana sia dal punto di vista emotivo
che cognitivo. Il trauma precoce, infatti, non
da esiti solo sulla psiche del bambino ma ha
un impatto importante sullo sviluppo del suo
cervello.
EMDR Italia
EMDR Italia è una società scientifica e
un’Associazione senza scopo di lucro che
riunisce i terapeuti formati in EMDR sul
territorio nazionale.
Presidente Fernandez, quando è nata
l’Associazione e quali sono le principali
attività?
L'Associazione per l'EMDR in Italia è attiva
dal 1999, ed è un’associazione professionale,
senza scopo di lucro, dei terapeuti formati
ed abilitati all'applicazione dell'EMDR come
metodo terapeutico. Il suo statuto stabilisce
che: “Lo scopo primario dell'Associazione
per l'EMDR in Italia è quello di stabilire,
mantenere e promuovere i più elevati
standard di eccellenza e di integrità nella
pratica, nella ricerca e nella formazione
sull'EMDR”. Infatti, sono stati stabiliti
criteri molto selettivi per l'abilitazione,
attraverso un ciclo di formazione di base e di
supervisione, oltre alla formazione di base in
psicoterapia. Nell'ambito della ricerca sono
in corso vari progetti con università italiane
per analizzare non solo il livello di efficacia
ma anche i meccanismi d'azione dell'EMDR.
L’Associazione per l’EMDR in Italia fa anche
parte della EMDR Europe, insieme ad altri 40
paesi ed è molto attiva sul territorio con una
task force di psicoterapeuti che intervengono
in situazioni di emergenza su tutto il territorio
nazionale. Il nostro lavoro negli ultimi 24 anni
ha così aiutato bambini, adolescenti e adulti,
persone singole, scuole e/o intere comunità.
Gli interventi sono stati fatti in fase acuta
o cronica, con persone esposte a disastri
naturali o creati dalla mano dell’uomo in
modo incidentale o volontario.
Il lavoro è stato fatto con persone esposte a
questi eventi critici in Italia e all’estero. Un
grande programma di lavoro si sta svolgendo
anche con rifugiati e richiedenti asilo e
in particolare con Minori stranieri non
accompagnati.
Come è cresciuto negli anni l’approccio
EMDR in Italia?
Dal 2007 l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti
scientifici e gli è stato attribuito un rating
di efficacia A come trattamento per i
disturbi post-traumatici. Le pubblicazioni
e le ricerche scientifiche sulla sua efficacia,
così come le esperienze dei terapeuti che
applicano tale metodo, stanno delineando
29
il ruolo sempre più importante dell’EMDR
nel campo della psicoterapia del trauma
e delle relazioni traumatiche in famiglia.
Nel 2018, l’Associazione EMDR Italia è stata
inserita nell’elenco delle Società Scientifiche
delle professioni sanitarie, riconosciute
dal Ministero della Salute (ai sensi del dm
2 agosto 2017 – Legge Gelli). Con questo
riconoscimento l’Associazione diventa così
una società scientifica che potrà contribuire
a definire le linee guida, da proporre al
Ministero della Salute, per gli interventi in
campo psicologico e psicoterapeutico in Italia.
Il 29 dicembre 2018, il Presidente Mattarella
ha scelto l'Associazione EMDR riconoscendo
l'impegno civile e il contributo che dà alla
società, per l'impegno nella solidarietà nel
soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione
sociale, nella cooperazione internazionale,
nella tutela dei minori, nella promozione
della cultura e della legalità. Il 7 Dicembre
2020, il Sindaco di Milano Dott. Giuseppe
Sala, ha conferito a me e all’Associazione
EMDR l’Ambrogino d’Oro per il contributo
dato alla città di Milano negli ultimi anni
come supporto psicologico specialistico in
situazioni di crisi e di emergenza, in termini
umanitari.
Nell’ambito della Pandemia Covid 19 sono
stati fatti più di 250 interventi umanitari, con
il personale sanitario, con la popolazione in
generaleedinambitoscolastico,raggiungendo
così circa 5000 persone in 52 Comuni, in 25
ATS, ASST e ASL, 31 Ospedali e 22 RSA, con cui
ci sono state delle collaborazioni formali.
Quanti sono in Italia i terapeuti formati e
riconosciuti da EMDR Europe Association?
In Italia, finora, sono stati formati più di
24.000 psicoterapeuti che operano sia in
ambito pubblico che privato.
Non solo singoli eventi. Negli ultimi anni
l’Associazione ha lavorato su popolazioni
colpite da disastri collettivi. In che modo?
Sono stati i nostri soci a lavorare con
grande dedizione, dando il meglio della loro
professionalità e in modo umanitario nei vari
30
eventi critici. Ricordiamo che l'Associazione
EMDR è stata scelta e premiata dal
Presidente S. Mattarella per i 700 interventi
umanitari fatti negli ultimi 20 anni in Italia,
a cui moltissimi soci hanno partecipato,
raggiungendo più di 20.000 persone in
momenti acuti di traumatizzazione collettiva
ed individuale. Tutti gli interventi citati sono
stati fatti in questi anni in coordinamento con
le istituzioni e in supporto ad esse (Istituzioni,
ASL, Ospedali, Scuole e Comuni) e in modo
volontario.
Tra le attività la collaborazione con
Istituzioni, aziende sanitarie locali e aziende
ospedaliere. Qual è stato il vostro ultimo
intervento?
Il 25 febbraio 2022, a due giorni dai
bombardamenti per mano della Russia contro
il territorio Ucraino, l’Associazione EMDR
Europe, con tutti i suoi 40 stati membri, si
è attivata per dare il proprio contributo a
livello di supporto psicologico e per fornire
una guida su come intervenire in questa
emergenze come poter coprire tutte le diverse
esigenze esistenti in ogni Paese.
Nel corso degli ultimi anni, c’è stato un grande
sviluppo nell’applicazione dell’EMDR in
questi contesti e quindi è stata accumulata
una significativa esperienza clinica e sono
stati fatti molti studi e pubblicazioni in riviste
scientifiche. Questa esperienza è stata poi
adattata alla nuova sfida che è emersa con
la guerra in Ucraina. È stata la prima volta
che gli psicologi hanno potuto intervenire
in modo massiccio in un setting di guerra in
corso. Gli interventi sono stati svolti in tre
grandi macrocategorie:
1. attività a sostegno delle persone in
Ucraina;
2. attività sulla frontiera/nei Paesi di
frontiera (Polonia, Romania, Slovacchia,
Ungheria);
3. attività attuate in tutto il resto del l’UE
in aree che ospitano grandi comunità di
rifugiati.
Tra gli obiettivi una maggiore conoscenza e
applicazione della terapia EMDR. Qual è il
suo messaggio?
Per prima cosa è importante comprendere che
l'EMDR può aiutare ad accettare le esperienze
che hanno avuto un impatto negativo nella
vita e ad andare avanti con una prospettiva
positiva e di speranza, aumentando al
contempo il senso di forza personale, la
capacità di affrontare le difficoltà in modo
assertivo e la volontà di impegnarsi nella vita
e di essere liberi di fare delle scelte.
È opinione diffusa che un forte dolore emotivo
richieda molto tempo per guarire. La terapia
EMDR dimostra che la mente può guarire da
un trauma psicologico proprio come il corpo
si riprende da un trauma fisico.
Inoltre, L'EMDR può essere utilizzato per
affrontare qualsiasi tipo di disturbo ed è
compatibile con altri tipi di terapia. Per questo
motivo i terapeuti formati in altri approcci
(psicodinamico, cognitivista, cognitivo-
comportamentale, terapia familiare, ipnosi,
Gestalt,ecc.)trovanochel'EMDRconsentaloro
di utilizzare ciò che già conoscono riguardo
alla storia del paziente. Tuttavia, imparare
ad applicare questo approccio implica un
percorso di apprendimento articolato e
completo. L’Associazione si è impegnata a
fare formazione adottando rigorosamente
e in maniera strutturata degli standard di
qualità per la formazione. La metodologia
viene puntualmente revisionata ed aggiornata
in base alle evidenze fornite dalla ricerca
e sottoposta a continue valutazioni, al fine
di garantire standard formativi eccellenti.
Inoltre, il ruolo dell’Associazione EMDR Italia
non si limita al monitoraggio della qualità
dei corsi di formazione EMDR, ma promuove
e finanzia la ricerca sull’EMDR, partecipa
a iniziative umanitarie e offre formazione
continua gratuita ai soci.
La nostra missione, dunque, è migliorare,
attraverso la terapia EMDR, la vita delle
persone colpite da traumi e malattie mentali
legati a esperienze e relazioni stressanti.
Garantendo ai terapeuti e ai pazienti l'accesso
a informazioni su servizi terapeutici di qualità
basati sugli standard del protocollo EMDR,
nel pieno rispetto della propria salute e della
sicurezza.
Con un caffè sospeso in sanità, Banca delle Visite raccoglie donazioni per offrire
prestazioni mediche a persone in difficoltà che non possono permettersi una visita privata né
attendere le tempistiche del Servizio Sanitario Nazionale in caso di bisogno e urgenza.
Aiutaci anche tu!
Si può sostenere Banca delle Visite con:
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Insieme doniamo salute
32
SOCIALE
L
a mission della fondazione Banca delle
Visite Onlus è aiutare chi ha necessità di
effettuare prestazioni mediche e si trova a
dover rinunciare non potendone affrontare spese
per varie motivazioni legate a disagi familiari,
economici o di salute senza avere un’alternativa
alle lunghe liste di attesa del sistema pubblico.
Crediamo nel valore aggiunto che il terzo settore
può portare alla collettività e alle sinergie profit-
non profit, con un coinvolgimento esteso anche
alle amministrazioni pubbliche.
Per questo negli ultimi anni, specie dalla crisi
pandemica in avanti, la fondazione ha proposto
protocolli di intesa ai Comuni e collaborato a
progetti di sostenibilità sociale con realtà profit.
Tanti i Comuni Amici che stanno aderendo al
circuito solidale, consentendo così di espandere
la eco anche mediatica del progetto e alcune
significative collaborazioni con alcune realtà che
hanno portato anche rapidamente a moltiplicare
le visite donate in tutta Italia.
Promuovere un’iniziativa di responsabilità
sociale per un’azienda oggi è ormai una scelta
più che doverosa, anche in relazione agli obiettivi
dell’Agenda ONU 2030.
Le persone sono sempre più attente alle pratiche
aziendali e le imprese che investono in un
progetto di sostenibilità sociale dimostrano
che l'azienda si preoccupa del benessere delle
persone, contribuendo in modo concreto al
benessere della propria comunità.
Un impegno che contribuisce sicuramente anche
a rafforzare una reputazione positiva, migliorando
la fiducia dei consumatori e anche la stima dei
propri dipendenti, collaboratori e fornitori.
Peraltro la sostenibilità sociale è diventata un
criterio fondamentale per molte persone nella
scelta del datore di lavoro. I talenti più qualificati
e motivati spesso cercano aziende che dimostrano
BANCA DELLEVISITE E LE INIZIATIVE
DI SOSTENIBILITÀ SOCIALE PER LE AZIENDE
di Michela Dominicis
33
un impegno sociale e ambientale.
Le aziende hanno la possibilità di contribuire
inmodosignificativoamigliorarelecondizioni
di vita di queste persone sostenendo realtà
come Banca delle Visite che si occupano di
promuovere e proteggere il diritto alla salute.
L'impegno verso la responsabilità sociale
è una componente essenziale dell'identità
di un'azienda moderna. Sostenere una
Onlus che tutela il diritto alla salute delle
categorie più fragili dimostra un'autentica
preoccupazione per il benessere delle persone
e per la costruzione di una società più equa e
solidale.
Il sostegno ad iniziative del genere può
comportare anche benefici fiscali per
l'azienda, essendo le donazioni effettuate
alle organizzazioni non profit detraibili dalle
imposte, consentendo all'azienda di ottenere
vantaggi fiscali.
Questa opportunità può rappresentare un
incentivo aggiuntivo per l'azienda nell'adottare
un impegno sociale concreto.
Infine dunque, sostenere un’iniziativa che
tutela il diritto alla salute per le categorie
più fragili ha un impatto reale sulla vita delle
persone. L'azienda contribuisce direttamente
a migliorare la qualità della cura sanitaria e
a garantire un miglior welfare sociale per le
persone.
Tra le iniziative degne di nota ricordiamo la
campagna Armolipid #metticiilcuoreTALKS,
terminata proprio in questo periodo, con
l’erogazione di 600 prestazioni in ambito
cardiologico, donate ad utenti bisognosi in
tutta Italia, e la campagna #temposospeso.org,
che procederà invece per tutto l’anno.
34
T
ecnologia e medicina tornano a incontrarsi
in corsia all’ospedale “Gemelli” di Roma
favorendo l’evoluzione delle cure e
della diagnosi dei tumori della pelle. È questa
l’ultima scoperta della UOC di Dermatologia
del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS,
diretta dalla professoressa Ketty Peris, Ordinaria
di Dermatologia all’Università Cattolica, e
rappresentata dalla LC-OCT (Line-field Confocal
Optical Coherence Tomography) strumento
innovativo che consente di ‘vedere’ le lesioni
della pelle più in profondità e di osservare
tutti gli ‘strati’ della lesione. Il manipolo dello
strumento può essere appoggiato su tutto il
corpo, fatta eccezione per alcune aree più
sensibili, e nell’arco di soli 15 minuti consente di
analizzare ogni lesione (nevo o altra formazione).
L’interpretazione della natura (benigna o
maligna) della lesione sospetta è immediata e il
paziente ottiene la diagnosi. Nell prossimo futuro,
inoltre, questa soluzione consentirà di studiare
a fondo le malattie infiammatorie della cute (si
pensi, ad esempio, alle malattie bollose, come
pemfigo e pemfigoide), mentre oggi sul fronte
delle lesioni tumorali viene adoperata per la
diagnosi di melanoma, carcinoma basocellulare,
squamocellulare e cheratosi attiniche.
Dottoressa Peris come spieghiamo l’innovazione
di questa soluzione diagnostica individuata?
L’LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence
Tomography) è uno strumento innovativo che
consente di ottenere un’immagine ad alta
risoluzione di tutti gli strati della cute, con
dettagli fin quasi al livello delle singole cellule;
CHIRURGIA E TECNOLOGIE,
AL “GEMELLI” ARRIVA LA DIAGNOSI VIRTUALE
PER I TUMORI DELLA PELLE
Intervista alla dottoressa Ketty Peris
di Alessandro Notarnicola
PARLIAMO DI...
35
in altre parole, oggi l’LC-OCT offre la
possibilità di effettuare una vera e propria
biopsia virtuale in maniera del tutto indolore
e non invasiva. Si tratta di uno strumento
che consente di osservare immagini delle
lesioni cutanee sia in verticale e poi in
orizzontale, e di fare anche la dermatoscopia
o esame in epiluminescenza, meetodica
già ampiamente utilizzata dai dermatologi.
L’attuale strumentazione combina un’elevata
profondità di penetrazione (simile all'OCT
convenzionale) con un’alta risoluzione
delle immagini permettendo di osservare
l’architettura (citomorfologia) della cute nei
diversi strati e la disposizione delle cellule
al loro interno. Grazie alla sua capacità di
produrre immagini su entrambi i piani,
verticale e orizzontale, consente un’analisi
tridimensionale (3D) che può rivelarsi molto
utile per la valutazione di numerose malattie
cutanee.
Dove viene effettuato l’esame?
In ambulatorio su soggetti di tutte le età
e anche in gravidanza, su tutte le aree del
corpo (tranne cuoio capelluto, pianta del
piede e palmo delle mani) oltre che poter
essere ripetuto nel tempo. Per l’esame sono
necessari circa 15 minuti per analizzare ogni
singola lesione (nevo o altra formazione),
l’interpretazione della cui natura (benigna o
maligna) è immediata, cosicché il paziente
esce dall’ambulatorio con la diagnosi.
Si tratta di una metodica ancora oggetto
di ricerca e, dunque, non ancora entrata
appieno nella pratica clinica. Quali saranno
le fasi successive?
L’utilizzo di tale metodica si sta facendo
sempre più preponderante nell’ambito
della diagnosi di tumori della pelle, quali
melanoma, carcinoma squamocellulare,
carcinoma basocellulare e cheratosi
attiniche, nell’ambito dei quali tale
strumento ha apportato un aumento della
capacità diagnostica, particolarmente nei
casi di difficile interpretazione. Tuttavia,
Ketty Peris
è bene precisare che non ha sostituito la
dermatoscopia, che continuiamo ad usare
nella pratica clinica quotidiana. Infatti,
eseguiamo l’LC-OCT in casi selezionati dallo
specialista come metodica di II-III livello. Gli
studi attualmente in corso hanno l’obiettivo di
meglio definire i criteri attraverso i quali fare
la diagnosi oltre nel campo della dermato-
oncologiamaanchenellostudiodellemalattie
infiammatorie cutanee. Ulteriore campo di
forte interesse è l’utilizzo di questa metodica
nella valutazione dell’efficacia di trattamenti
topici, nella misura in cui la visualizzazione
delle caratteristiche citomorfolofiche e
architetturali dei vari strati della cute offre
la possibilità di analizzare con maggiore
precisione la risposta al trattamento in corso.
Sempre di più, di recente, ambito medico
e tecnologie si incontrano garantendo
alla scienza un’assoluta centralità sul
fronte del progresso. È questo il caso della
biopsia virtuale. In che modo fino ad oggi si
identificavano i tumori della pelle?
Fino ad oggi i tumori della pelle si
identificavano per mezzo dell’esame
dermatoscopico, con conseguente
conferma data dall’esame istopatologico,
che rappresentano tutt’ora il gold standard
diagnostico. Studi recenti hanno evidenziato
36
come l’LC-OCT nell’ambito della diagnosi del
carcinoma basocellulare, ad esempio, abbia
aumentato l’accuratezza diagnostica del 12%
rispetto al solo esame dermatoscopico. Ciò si
traduce nella capacità di poter fare diagnosi
precoce con ciò che ne consegue in termini
di presa in carico del paziente e risvolti
terapeutici. L’LC-OCT ha il potenziale per
ridurre il numero di biopsie non necessarie
nei casi di lesioni equivoche all’esame
dermatoscopico e anche nel caso di lesioni
benigne che non richiedono intervento
chirurgico.
Oltre al “Gemelli” quali sono gli altri centri
specialistici in Italia che possono contare
su questa metodica?
Il Gemelli è in Italia uno dei pochi centri
specialistici a disporre di questo apparecchio
insieme ai centri di Brescia, Siena e Catania.
Al momento l’Università Cattolica fa parte
di un ristretto gruppo europeo, un network
di collaborazione, che sta lavorando alla
standardizzazione dei criteri diagnostici delle
lesioni di natura tumorale e infiammatoria,
attraverso questa metodica. Siamo fieri
di essere tra i pionieri di uno strumento
così innovativo destinato a rivoluzionare
sicuramente le potenzialità diagnostiche
di noi dermatologi, le sue declinazioni
terapeutiche e di prevenzione.
37
ISCRIVERSI ALLA MUTUA È SEMPLICE
Basta versare la quota associativa annua di € 25 e l’importo del Piano Sanitario
scelto tra i 5 disponibili, sottoscrivibili in formula Single oppure in formula Nucleo:
• Opera Smart, Opera Plus e Opera Premium sottoscrivibili fino all’età di 67 anni
• Opera Senior Plus e Opera Senior Premium sottoscrivibili dall’età di 68 anni
Nel rispetto dei principi mutualistici, i piani sanitari di Mutua Nazionale:
Mutua Nazionale sostiene Banca delle Visite Onlus.
Con la sottoscrizione di ogni sussidio il Socio contribuisce a
donare una prestazione medica ad un’altra persona in difficoltà,
come nella nota tradizione napoletana del “caffè sospeso”.
Grazie alla convenzione stipulata con il Ministero dell’Economia
e delle Finanze - NOIPA, il personale della Pubblica Amministrazione
può versare il contrinuto mensilmente con modalità trattenuta
in busta paga.
Mutua Nazionale è una Società di Mutuo Soccorso dedicata
al personale della Pubblica Amministrazione civile e militare
in servizio ed in quiescenza, che opera senza fini di lucro
a favore dei propri Soci e dei loro familiari conviventi, al fine
di far partecipare gli stessi ai benefici della mutualità
nel settore sanitario e socio assistenziale.
Crede in un sistema sanitario mutualistico
che possa coinvolgere le persone ad affrontare cure,
diagnosi, riabilitazione, interventi ed assistenza
con la certezza di non esser mai abbandonati.
Mutua Nazionale infatti non recede dal sodalizio
e questo permette una garanzia assoluta.
Con questi piani sanitari Mutua Nazionale ha voluto raggiungere un triplice scopo:
• Erogare prestazioni sanitarie e sostenere il socio in tutti i momenti di difficoltà
• Mantenere un contributo “sociale” alla portata di tutti
• Rispettare la compliance ministeriale. Mutua Nazionale è regolarmente
iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari del Ministero della Salute
✓ Sono accessibili a tutti
(principio della porta aperta)
✓ Garantiscono
l’Assistenza Mutualistica
per tutta la vita del socio
✓ Garantiscono
esclusivamente
al socio la facoltà
di disdetta
✓ Danno diritto ad una
agevolazione fiscale del 19%
fino ad un massimo di € 1.300
(cfr. Art. 83 comma 5, lg. 117/2017)
ACCREDITATA:
PARTNER:
Mutua Nazionale collabora con Health Point SpA,
azienda leader nel settore dei servizi di telemedicina. Tra le
prestazioni che offre, la televisita consente la cura e la tutela
della salute dell’associato in modo semplice anche a distanza.
info@mutuanazionale.org
www.mutuanazionale.org
Scansiona il QR CODE per scoprire i sussidi
38
M
utua Mba punta a garantire assistenza
sanitaria alla singola persona, alle
famiglie e alle imprese
Difendere il diritto alla salute e al benessere delle
persone. È chiaro l’obiettivo di Mutua Mba, società
di mutuo soccorso che da sempre si preoccupa
di garantire questo principio nell’arco della vita
di ogni singolo socio e assistito. La Mutua, in
particolare, è oggi impegnata nella realizzazione
di un sistema di welfare inclusivo, integrativo al
Sistema sanitario nazionale, inserito tra soggetti
pubblici e privati no profìt, aperto e continuativo
tra il mondo del lavoro e la società civile.
L’ente, inoltre, si concentra nel promuovere e
sostenere il legame con il territorio e con tutte
le espressioni della società, contribuendo allo
sviluppo delle relazioni tra le persone e i soggetti
erogatori che possono fornire risposte ai loro
bisogni e in tal modo, favorire cosi la coesione, lo
sviluppo e l’assistenza sociale. Grazie a un sistema
di gestione moderno e ben sperimentato, poi, ai
soci viene garantito un corretto e veloce accesso
alle informazioni e alla diagnosi precoce, vera
nota dolente del Ssn. Mutua Mba accoglie senza
distinzioni persone di ogni età, professione,
qualsiasi sia il loro stato di salute o storia clinica.
I promotori mutualistici dell’ente, informano
sui sussidi sanitari e diffondono la cultura della
mutualità accanto a quella della prevenzione.
A SUPPORTO TOTALE DEI SOCI
Mutua Mba si rivolge sia alle famiglie, attraverso
l’adesione volontaria, che ai lavoratori, attraverso
l’adesione dell’impresa. A essa si può quindi
accedere attraverso l’applicazione di contratto
collettivo, oppure su propria libera iniziativa. Le
prestazioni che eroga la società di mutuo soccorso
sono sanitarie a rilevanza sociale, ma vengono
proposte anche prestazioni sociali a rilevanza
sanitaria. Mutua Mba, interviene a sostegno delle
spese sanitarie sostenute che spesso non vengono
ricomprese dal Servizio sanitario nazionale
(come per esempio odontoiatria, costi per la cura
della non autosufficienza, protesi e riabilitazioni)
e si occupa anche della gestione totale del bisogno
del socio.
Nello specifico Mutua Mba in collaborazione con
Health Point Spa, realtà del gruppo Health Italia
Spa, ha realizzato un sistema di accoglienza in
grado di assistere il socio, in caso di ricovero con o
senza intervento, nelle varie fasi: dalla ricerca del
professionista e dell’équipe, fino alla ricerca della
struttura sanitaria stessa.
Questo servizio speciale, chiamato “sostegno
organizzazione ospedaliera per il socio“, si propone
come unico in Italia nella gestione di uno degli
interventi come quello chirurgico che possano
generare ansie e preoccupazioni fra le famiglie,
aspetti per i quali non si è mai preparati né si può
guadagnare esperienza. Essere guidati dal primo
step fino all’eventuale riabilitazione rappresenta
un privilegio, oltre che un vantaggio, di chi è
socio di Mutua Mba. Va poi detto che la Mutua è
da anni strutturata per dare supporto agli iscritti
in telemedicina, facilitando l’accesso e la fruizione
alla sanità. Inoltre, grazie al proprio sistema di
assistenza telefonica mutualistica, sostiene i soci
24 ore su 24 con i propri mezzi, alleggerendo il
pronto soccorso nazionale.
TUTELA COSTANTE DEL BENE “SALUTE”
Fonte: La Repubblica Salute – Roma
FOCUS
39
ABBIAMO LA RISPOSTA PRONTA
Health Assistance fornisce le soluzioni più qualificate in ambito di salute integrativa, servizi sociali e
assistenza sanitaria, per privati e aziende. Siamo un Service Provider indipendente sul mercato
dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, dei servizi Socio Assistenziali e Socio Sanitari, nel comparto
del Welfare Aziendale e privato. Per offrirti il meglio, abbiamo stipulato accordi e convenzioni con
le più accreditate Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di
Assicurazione, nonché Cooperative, Società di Servizi, strutture sanitarie e liberi professionisti.
Per i servizi sanitari e socio assistenziali,
anche domiciliari:
Numero Verde: 800.511.311
Numero dall’estero: +39 06 90198080
Health Assistance S.C.p.A.
c/o Palasalute
Via di Santa Cornelia, 9
00060 Formello (RM)
Per le strutture del Network o a coloro che
intendano candidarsi al convenzionamento
Ufficio Convenzioni: 06.9019801 (Tasto 2)
email: network@healthassistance.it
www.healthassistance.it
40
I
l progetto, in collaborazione con Mutua MBA,
la controllata Health Point, e tramite la società
partner Health Life, prevede la realizzazione di
un network di palestre e centri sportivi in cui sarà
possibile usufruire di prestazioni di telemedicina e
sottoscrivere piani sanitari
Prevista l’attivazione pilota dell’iniziativa in almeno
12 complessi sportivi in Italia entro il 2023
Lo studio (Health Life): il 68% delle palestre in Italia
vuole realizzare progetti di partnership con il settore
salute, quasi un italiano su due (45%) è disposto ad
affidarsi alla telemedicina per controlli di routine
In Italia (Annuario Statistico Italiano 2021) oltre 1/3
della popolazione pratica almeno uno sport. Il 65%
della popolazione si dichiara attiva e non sedentaria
Roma, 5 aprile 2023 – Il 68% delle palestre in
Italia ha dichiarato di voler sviluppare partnership
con il mondo della salute. In parallelo risulta
che quasi un italiano su due (il 45%) è disposto
a sostituire i consulti medici di routine con
appuntamenti virtuali a distanza1. Questi sono i
principali dati su cui si basa la collaborazione di
Health Point – società di telemedicina controllata
da Health Italia Spa – e l’azienda partner, Health
Life Srl, che ha in programma di organizzare un
network commerciale di centri sportivi e palestre
interessati all’ampliamento dei propri servizi nel
campo della prevenzione e percorsi di cura.
Secondo gli ultimi dati disponibili (fonte Annuario
Statistico Italiano 2021 – Istat) oltre 1/3 della
popolazione italiana pratica almeno uno sport,
il 27,1% lo fa in maniera continuativa e il 9,5%
saltuariamente. I soggetti che non praticano sport
ma svolgono qualche attività fisica sono il 28,1%,
in diminuzione di circa un punto percentuale
rispetto ai dati relativi al 2019. I sedentari (persone
che non fanno sport né praticano attività fisica
nel tempo libero) sono solo il 35,2%, quota che
sale al 39,4% fra le donne e si attesta al 30,8% fra
gli uomini, mostrando un andamento pressoché
invariato rispetto alla rilevazione precedente. Ne
deriva che gli attivi sono la maggioranza della
popolazione (circa il 65%) del Paese.
Alla luce di questi dati, Health Italia S.p.A., società
quotata leader nel settore della sanità integrativa,
tramiteHealthPoint,conMutuaMBA–laprincipale
GRUPPO HEALTH ITALIA:
PRESENTA IL PRIMO PROGETTO DI HEALTHFIT
E TELEMEDICINA PER I CENTRI SPORTIVI
della Redazione
FOCUS
41
Società di Mutuo Soccorso in Italia per numero
di iscritti – e grazie a Health Life srl ha avviato
un progetto innovativo di healthfit, con lo
scopo di agevolare l’erogazione di prestazioni
sanitarie o di prevenzione direttamente
nei centri e club sportivi. Più nel dettaglio
l’organizzazione del network delle palestre e
centri sportivi aderenti a quest’iniziativa è in
capo a Health Life.
Il progetto prevede una prima fase pilota con
il raggiungimento, nel corso del 2023, di un
minimo di 12 accordi con complessi sportivi
italiani su tutto il territorio nazionale. Nei
centri sportivi che aderiranno all’iniziativa,
una stanza sarà allestita con tutta la
strumentazione necessaria per effettuare
l’acquisizione dei dati, erogare prestazioni
di telemedicina e attivare percorsi dedicati
di tele-riabilitazione o prevenzione, anche
attraverso lo studio del DNA e la genetica
predittiva.
Sarà così possibile, direttamente nelle
palestre, e grazie al supporto di personale
formato, usufruire di percorsi di prevenzione
ed elaborare dei programmi di fitness
strutturati con proposte specifiche per
individui con esigenze di dimagrimento o
riabilitazione, ma anche programmi di lavoro
adeguati a cardiopatici e diabetici o soluzioni
ad hoc per ogni fase della vita di una donna,
dall’età fertile alla menopausa.
È sempre più documentata la correlazione
positiva tra l’esercizio fisico e la prevenzione
di malattie e patologie oncologiche e
cardiovascolari ma anche disturbi psichici o
collegati all’avanzare dell’età. In quest’ottica,
il progetto permette di creare un legame
tra la sfera salute e quella della forma fisica,
al contempo agevolando l’erogazione di
percorsi per la cura della salute in luoghi
quotidianamente frequentati dalle persone.
Per Health Point l’obiettivo è quello di allargare
la diffusione dei suoi servizi di prevenzioni
con strumenti tecnologici all’avanguardia
nel campo della telemedicina ad una platea
sempre più estesa. Contestualmente, i centri
sportivi potranno ampliare la propria offerta
di servizi, con una maggiore attenzione
alle esigenze della propria clientela,
distinguendosi rispetto ai competitor.
Attualmente la società Health Point può
contare su oltre 60 specialisti convenzionati.
Le principali branche specialistiche
trattate sono: cardiologia, pneumologia,
scienze dell’alimentazione (nutrizionista),
dermatologia, psicologia e psicoterapia,
urologia, gastroenterologia, ortopedia.
Health Point è già presente con i propri servizi
in diverse aziende, tra cui società del calibro
di Sky e Mondadori e, in alcune farmacie
presenti sul territorio del Lazio. Solo negli
ultimi 12 mesi Health Point ha erogato oltre
1100 prestazioni di telemedicina.
“Vi è una concezione sempre più ampia dello
stare in forma. Chi pratica sport lo fa per
sentirsi e vedersi meglio, approfittando di
tutti i benefici che l’attività fisica comporta.
È nostra convinzione che Fitness e Wellness
siano un binomio fondamentale nelle abitudini
di prevenzione. Tramite questo progetto
sviluppato con Health Life le palestre avranno
la possibilità di ampliare i propri servizi e
di diventare un punto di riferimento per
tutti coloro che desiderano raggiungere il
massimo in termini di forma fisica e salute”, ha
raccontato Silvia Fiorini, AD di Health Point.
“Il concetto di stile di vita sano mette al centro
la ricerca e la cura del benessere della persona
da un punto di vista fisico, mentale e sociale,
così come definito anche dall’OMS nella sua
costituzione. La nostra mission come Gruppo
Health Italia è permettere un accesso facilitato
alle prestazioni, alle attività finalizzate ad
agevolare la persona nel controllo del proprio
stato di salute, al contenimento dei costi e
alla riduzione a zero dei tempi d’attesa” ha
dichiarato Livia Foglia, AD di Health Italia che
controlla Health Point.
Infine, l’accordo prevede che presso gli stessi
centri sportivi sarà anche possibile ricevere
informazioni su come aderire a specifici piani
sanitari del “Fondo Mutualistico Nazionale
per gli Sportivi” – FONSPORT di Mutua MBA
che premia sia la scelta di praticare sport che
lo stile di vita sano dell’iscritto.
42
S
i parla sempre di più di Welfare, ma che ruolo
hanno i Consulenti del Lavoro e come vivono
il loro ruolo su questo argomento così caldo
ed importante per le aziende?
Abbiamo intervistato Massimiliano Scorza,
Consulente del Lavoro e titolare dello studio SDS
Associati il quale crea piani di welfare per tutti i tipi
di aziende in tutta Italia.
Qual è la tua definizione di welfare aziendale e
come può migliorare il benessere dei dipendenti
e l’efficacia dell’azienda?
Mi piace definire il welfare aziendale un modo di
concepire l’azienda orientato alle persone, che
mette al centro il benessere delle stesse.
A livello normativo è definito come quell’insieme di
beni e servizi messi a disposizione dei lavoratori al
fine di generare benessere aziendale.
Io preferisco la mia definizione perché
l’imprenditore che approccia al welfare è un
illuminatocapacedivederedovealtrinonvedono,di
comprendere che senza le persone non esisterebbe
alcuna azienda e sa che deve creare un clima ideale
e mettere nelle condizioni tutti i lavoratori di dare il
massimo e di trarne benefici in termini economici
ed organizzativi.
Sul come possa migliorare il benessere in azienda
direi che le risposte ci vengono fornite dalla vita
reale e non per forza aziendale. Quando le persone
stanno bene fanno le cose in modo migliore e lo
fanno senza che ciò rappresenti un peso, troppo
spesso in passato gli ambienti di lavoro erano
luoghi dove raramente regnava l’armonia ed il
benessere, ambienti basati su ruoli gerarchici e
privi di gratificazione. Le persone lavoravano quasi
sempre per necessità nella speranza della fine
del turno. Le cose oggi sono cambiate! C’è molto
da lavorare ancora ma oggi sempre più persone
non sono più disposte a passare la maggior parte
della propria giornata in un ambiente nocivo, le
alternative ci sono e rappresentano la desiderata
dei più, ecco perché l’obiettivo delle imprese oggi
dovrebbe essere quella desiderata, quel posto dove
le persone sognano di lavorare PER condividere
tempo ed energie.
Le aziende che hanno già puntato sul welfare
aziendale in modo serio ne stanno raccogliendo
i frutti, non hanno problemi a trovare persone
di Riccardo Troiano
WELFARE
ILWELFARE RACCONTATO
DAL CONSULENTE DEL LAVORO
43
Massimiliano Scorza
competenti e vedono aumentare la produttività
globale.
Come hai sviluppato le tue competenze
come consulente del lavoro nel campo del
welfare e quali sono le principali sfide che hai
incontrato nel corso del tuo lavoro?
Diversi anni fa ho frequentato un master
specialistico tramite la fondazione studi di
noi Consulenti del Lavoro e sono rimasto
colpito dalla potenzialità dello strumento che
permette di avere vantaggi enormi per aziende
e lavoratori.
All’epoca la normativa non aveva una portata
ampia come quella di oggi in termini di paniere
di beni e servizi ma nel tempo lo strumento è
divenuto sempre più appetibile e utile.
Le sfide le affrontiamo tutti i giorni perché il
welfare è ancora ad appannaggio di pochi, lo
cominciano a conoscere sempre più aziende
ma sono poche ancora quelle che lo realizzano.
I dati crescono e questo mi fa ben sperare,
noi facciamo la nostra parte di divulgazione
e sensibilizzazione all’argomento e possiamo
testimoniare che la realizzazione di piani
welfare cresce sempre di più.
Quali sono gli elementi chiave di un buon
piano di welfare?
L’elemento fondamentale è rappresentato dai
fabbisogni dei lavoratori, se non si costruisce
un piano mettendo loro al centro, si rischia
di creare un qualcosa di poco utile o, peggio
ancora, non apprezzato, vanificando anche
eventuali sforzi economici messi in atto per la
realizzazione.
Il secondo elemento chiave per un buon piano
welfare ritengo che sia quello dell’utilità vera
dei beni e dei servizi messi a disposizione. Le
aziende dovrebbero curare i propri lavoratori
un po' come lo stato fa (o dovrebbe fare) con
i propri cittadini. Mi riferisco a quei servizi
essenziali come la sanità e la previdenza.
Un’azienda che ha a cuore i propri lavoratori,
quando ne ricorrano i presupposti, dovrebbe
pensare al loro presente, attraverso una
coperturasanitariaintegrativaedallorofuturo,
con un piano di previdenza complementare.
Il piano ideale, per me, parte da questi due
pilastri, per poi passare a beni, servizi e
modalità lavorative orientate al benessere
atteso dai lavoratori, alla loro soddisfazione
personale e familiare.
Come lavori con le aziende per sviluppare ed
implementare un piano di welfare aziendale
e quali sono i fattori che devono essere
considerati durante questo processo?
Abbiamo creato un processo lavorativo che ci
permette di dare un quadro chiaro ai nostri
clienti e futuri tali, un programma di lavoro
che in 7 settimane ci permette di realizzare un
piano su misura che parte da un questionario
anonimo che somministriamo ai lavoratori,
passa per un questionario aziendale per
comprenderne disponibilità ed intenzioni e
che ci permette di passare all’azione. Il nostro
obiettivo è quello di creare un regolamento che
si cali perfettamente nella realtà aziendale a
cui è destinato, tenendo in considerazione le
volontà aziendali ed anche, e soprattutto, le
esigenzedeilavoratori.Dopounoodueincontri
con chi ha il potere DECISIONALE in azienda,
realizziamo una bozza di REGOLAMENTO,
lo condividiamo con il cliente, apportiamo
eventuali modifiche e poi lo condividiamo con
i lavoratori.
La condivisione con i lavoratori viene spesso
gestita in autonomia dall’azienda. A volte,
invece, il cliente chiede il nostro supporto per
illustrare ai propri dipendenti il regolamento
Welfare realizzato. Questo è uno dei momenti
più gratificanti del percorso perché hai la
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  • 2. PERIODICO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE SULLA SANITÀ INTEGRATIVA Anno X - Marzo/Aprile 2023 - N°54 DIRETTORE RESPONSABILE Nicoletta Mele DIRETTORE EDITORIALE Ing. Roberto Anzanello COORDINAMENTO GENERALE Health Italia HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Nicoletta Mele Alessia Elem Michela Dominicis Alessandro Notarnicola Riccardo Troiano DIREZIONE E PROPRIETÀ Health Italia SpA c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 00060 - Formello (RM) www.healthitalia.it ISCRITTO PRESSO IL REGISTRO STAMPA DEL TRIBUNALE DI TIVOLI n. 2/2016 - diffusione telematica n.3/2016 - diffusione cartacea 9 maggio 2016 IMMAGINI © AdobeStock Pexels Scarica Health Online in versione digitale su www.healthonline.it Per info e contatti: mkt@healthonline.it ***** ® 2022 Health Italia S.p.A. - Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta.
  • 3. S OMMA R IO Telemedicina, sanità pubblica e sanità integrativa 04 a cura di Roberto Anzanello EDITORIALE Disabilità e riabilitazione: da “6Insuperabile” al modello innovativo del Veneto presentato dal centro multidisciplinare “In Cavanis” 06 di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ Il welfare visto dal consulente del lavoro Dal welfare state al welfare community: il tempo nuovo della solidarietà 32 42 46 EMDR: approccio terapeutico per il trattamento del trauma psicologico acuto e cronico 24 di Riccardo Troiano di Michela Dominicis della Redazione Diagnosi precoce del disturbo dello spettro autistico: storie di difficoltà e di vittorie Endometriosi,l’importanza dell’informazione come strumento di prevenzione Gruppo Health Italia: presenta il primo progetto di healthfit e telemedicina per i centri sportivi Magic injections. Alla ricerca dell’antidiabetico che fa dimagrire: la semaglutide di Nicoletta Mele di Nicoletta Mele della Redazione di Alessandro Notarnicola 10 20 40 14 di Nicoletta Mele IN EVIDENZA SOCIALE WELFARE Asma allergica, tutto quello che c’è da sapere Tutela costante del bene “Salute” Banca delle Visite e le iniziative di sostenibilità sociale per le aziende 16 34 La Repubblica Salute – Roma di Alessia Elem SALUTE FOCUS
  • 4. 04 TELEMEDICINA, SANITÀ PUBBLICA E SANITÀ INTEGRATIVA In un mondo governato dalla velocità di valutazione e, a volte, condizionato dalla superficialità del giudizio, si rischia di perdere il senso della prospettiva e diviene indispensabile andare alla radice delle problematiche da affrontare. Per esempio, quando si argomenta sulla Telemedicina bisogna essere certi di avere ben compreso il significato di quello che può essere definito un articolato modello tecnologico organizzato, per poi comprendere quali criteri valutativi applicare. Le linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina elaborate dal governo specificano che “per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti. La Telemedicina deve altresì ottemperare a tutti i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario. Si precisa che l’utilizzo di strumenti di Information and Communication Technology per il trattamento di informazioni sanitarie o la condivisione on line di dati e/o informazioni sanitarie non costituiscono di per sé servizi di Telemedicina.” Il nodo della questione è che la Telemedicina è un insieme di processi coerenti tra di loro che permettono di ottenere delle valutazioni cliniche del paziente, quindi è un sistema complesso con diverse componenti come, a titolo di esempio, la tele visita, il teleconsulto, il monitoraggio dei parametri sanitari, ma anche i referti e la loro gestione, i sistemi informatici di supporto, i device, i medici, i sistemi di pagamento e tutti gli aspetti che consentono di avere in un percorso definito tutti gli elementi necessari. La differenza sta nel fatto che esercitare una di queste attività, come ad esempio produrre device sanitari oppure gestire le tele visite, non significa per questo operare la Telemedicina bensì essere operatori di una parte, sanitaria, tecnologica od operativa che sia, della Telemedicina. È necessario essere consapevoli, per non fare confusione e dare la corretta prospettiva alle varie attività, che realizzare e gestire un sistema completo di Telemedicina significa progettare e far funzionare tutte queste attività in un unico sistema, nel quale l’individuo che intende avvalersene possa misurare i propri parametri sanitari, farli controllare da un medico specializzato, a cura di Roberto Anzanello #EDITORIALE Milanese, ho maturato un’esperienza ultra ventennale nel settore assicurativo e finanziario, occupandomi sia dei prodotti che del marketing e dello sviluppo commerciale, fino alla direzione di compagnie assicurative, nazionali ed estere. Nel 2005 sviluppo un progetto di consulenza e strategia aziendale che ha consentito di operare con i maggiori player del settore assicurativo per realizzare piani strategici di sviluppo commerciale. Dal 2009 mi occupo di Sanità Integrativa, assumendo la carica di Presidente ANSI, Associazione Nazionale Sanità Integrativa eWelfare, e contestualmente di Health Holding Group, importante realtà del settore. Dal 2016 sono presidente di Health Italia, una delle più grandi realtà nel panorama della Sanità Integrativa Italiana e società quotata in Borsa sul mercato Euronext Growth Milan.
  • 5. 05 ricevere un referto ed avere un’area protetta dove inserirlo, effettuare dei controlli, pagare le prestazioni, fissare gli appuntamenti e/o dei piani di vista programmati, Insostanza,possiamodirecheesistonoogginelnostropaesemoltioperatorinelcampodellaTelemedicina, ma molto pochi sistemi organizzati che possano definirsi tali. Specificato bene cosa si intende quando si discerne di Telemedicina è opportuno anche comprendere, altrettanto bene, quali utilizzo di questo importante strumento si possa fare, perché la Telemedicina è un sistema che può modificare sensibilmente tempi, costi, accessibilità e prossimità delle cure mediche. È facile comprendere che la Telemedicina ha un immediato utilizzo nel monitoraggio dei malati cronici che, invece di sottoporsi a tortuosi e faticosi percorsi di cura, possano da remoto farsi controllare, a scadenze predefinite, la loro situazione sanitaria, riducendo notevolmente costi e tempi delle loro prestazioni sanitarie. Se è vero, come abbiamo sempre sostenuto, che la Sanità Pubblica deve indispensabilmente dedicare le proprie necessariamente limitate risorse economiche alle fasce più deboli della popolazione, ne discende immediatamente che i malati cronici non posano che rientrare in questo ambito ed essere soggetti a percorsi di Telemedicina gestiti dalla Sanità Pubblica, con il risultato di garantire ai soggetti malati una maggiore accessibilità ai controlli, permettendo contestualmente alle strutture sanitarie pubbliche di contenere i costi. La Telemedicina può però anche essere l’importante strumento strategico che consenta di modificare il paradigma “malato-cura” nel nuovo paradigma “soggetto sano-prevenzione”, consentendo di organizzare dei percorsi di prevenzione prestabiliti e mirati funzionali ad avere una popolazione più sana, con un evidente beneficio sociale diffuso. In questo caso è logico collocare questo tipo di attività nell’area gestita dagli Enti di Sanità Integrativa, quali Fondi Sanitari, Società di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria, che, operando in una logica mutualistica su base no profit, possono costruire dei percorsi di prevenzione per i loro associati, come qualche ente ha già iniziato a fare, innalzando la soglia di difesa sanitaria della popolazione, con investimenti finalizzati al proposito, magari supportati anche da qualche vantaggio fiscale, creando un circolo virtuoso per gli individui, le famiglie, le aziende ed anche, indirettamente per lo Stato. Infine, la Telemedicina può gradatamente integrare i normali percorsi di cura oggi utilizzati sia nel contesto della Sanità Pubblica che della Sanità Integrativa favorendo, in entrambi i contesti, l’accessibilità alle cure, la loro prossimità con una significativa riduzione delle tempistiche e con una sensibile contrazione dei costi. In conclusione dobbiamo essere consapevoli, anche in coerenza con gli importanti investimenti in Sanità previstidalPNNR,cheabbiamoadisposizioneunimportantestrumentostrategico,qualelaTelemedicina, chesebenutilizzatopotràfavorirelagestionecomplessivadel sistemasanitario,qualificandoil ruolodella Sanità Pubblica e migliorando ulteriormente l’attività della Sanita Integrativa, garantendo socialmente, economicamente ed eticamente il diritto alla salute dei cittadini, come previsto dalla nostra Costituzione. 05
  • 6. 06 S port e arte sono strumenti importanti di inclusione e coesione sociale che, oltre a insegnare le basi del lavoro di squadra, la bellezza dello stare insieme, la necessità di rispettarelepiccoleregolequotidiane,promuovono una maggiore conoscenza di sé e dell’altro. Sono inoltre il migliore antidoto per vincere qualsiasi tipo di discriminazione. Sana competizione da un lato, massima creatività dall’altro, sport e arte si presentano a tutti gli effetti come due massimi alleati dell’inclusione essendo per loro natura due canali attraverso cui è possibile abbattere ogni distanza e barriera. Questa sinergia, tutt’altro che scontata, nel corso di questi mesi è al centro di un’esperienza inedita a livello nazionale e che da qualche anno, a partire dalla provincia di Treviso, si è estesa nel nord Italia. Si tratta del progetto “6Insuperabile” che, tra gli altri obiettivi, ha anche loscopodisensibilizzareiragazzidellescuoleauna vera inclusione, portandoli non solo a condividere esperienzedisocialitàattraversolosport,lamusica e la cultura con i ragazzi diversamente abili: “la nostra volontà – commentano gli organizzatori – è di stimolare percorsi di reale empatia, per mettere gli adolescenti nella condizione di essere loro stessi pronti a considerare la disabilità come una realtà che può arrivare nella vita di ognuno. Per fatalità, amicizia, lavoro o amore”. Secondo il Rapporto Mondiale sulla disabilità dell‘OMS, circa il 10% della popolazione mondiale, circa 650 milioni di persone, vive con una forma di disabilità. In questo preciso e diffuso contesto, il 22 maggio 2001 è stato approvato il secondo documento dell’OMS: l‘International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF). All’elaborazione di tale classificazione hanno DISABILITÀ E RIABILITAZIONE: DA “6INSUPERABILE” AL MODELLO INNOVATIVO DELVENETO PRESENTATO DAL CENTRO MULTIDISCIPLINARE “IN CAVANIS” di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ
  • 7. 07 partecipato 192 governi che fanno parte dell’Assemblea Mondiale della Sanità, tra cui l’Italia, che ha dato un importante contributo attraverso una rete collaborativa informale denominata Disability Italian Network (DIN), costituita da 25 centri dislocati sul territorio nazionale e coordinata dall’Agenzia regionale della Sanità del Friuli Venezia Giulia. Finalità principale del DIN risulta essere la diffusione degli strumenti elaborati dall’Oms e la formazione di operatori che si occupano di inserimento lavorativo dei diversamente abili, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche Sociali. Il concetto di disabilità esaminato e proposto dall’Oms lascia emerge non i deficit che rendono precarie le condizioni di vita delle persone, ma vuole essere un concetto inserito in un continuum multidimensionale. Ognuno di noi può trovarsi in un contesto ambientale precario e ciò può causare disabilità. È in tale ambito che l’ICF si pone come classificatore della salute, prendendo in considerazione gli aspetti sociali della disabilità: se, ad esempio, una persona ha difficoltà in ambito lavorativo, ha poca importanza se la causa del suo disagio è di natura fisica, psichica o sensoriale. Ciò che importa è intervenire sul contesto sociale costruendo reti di servizi significativi che riducano la disabilità. È proprio qui che subentrano tutti gli ambiti collaterali che però, nella crescita e nella formazione di ogni persona, con disabilità o abili, assumono un’assoluta centralità: parliamo, appunto, dello sport e, più in generale, delle arti. Non a caso, infatti, la pratica sportiva come moltiplicatore di opportunità, il calcio come strumento privilegiato per garantire diritti e favorire l’inclusione sociale delle persone con
  • 8. 08 disabilità intellettive e relazionali: sono i punti centrali del protocollo d’intesa sottoscritto tra la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e Special Olympics Italia, componente nazionale del movimento mondiale di sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, diffuso in oltre duecento Paesi. Ad oggi tuttavia solo l’8% delle persone disabili pratica attività sportiva, un dato certamente basso che coinvolge solo una piccola fetta della popolazione interessata. Fin da piccoli lo sport ci insegna ad affrontare i nostri limiti, a fare squadra, ad imparare dalle sconfitte e a condividere la gioia delle vittorie. È una parte fondamentale della vita, nel percorso di salute e nel conquistare nuovi ambiti di libertà e sicurezza personale. Il modello innovativo del Veneto e le paralimpiadi invernali. A questo proposito, ilVeneto è la prima regione in Italia a lanciare un progetto sulla disabilità che rende indissolubile il legame con lo sport e l’arte, in una struttura riabilitativa dove ogni barriera possa essere superata. L’edificio dell’ex alberghiero Maffioli, a Possagno ospitera l’innovativo Centro Multidisciplinare di eccellenza per la preparazione paralimpica e per l’avviamento ad Attività Rieducative motorio-sportive e artistico e culturali. “La nostra Regione per le Olimpiadi di Milano Cortina e le Paralimpiadi invernali – ha detto il Presidente Luca Zaia – si sta preparando ad ospitare migliaia di atleti pronti a contendersi un posto nel podio. Ma il 2026 sarà anche un’occasione destinata a fare cultura inclusiva oltre che sport inclusivo – che può e deve lasciare un’eredità al territorio ed alla comunità che la ospita”. Oltre ad ospitare l’allenamento dei team internazionali, In Cavanis diventerà in un Centro dove riabilitazione, sport, attività motoria adattata, educazione artistica e musicale faranno parte di un innovativo modello di presa in carico multidisciplinare dedicato alle persone con disabilità. Il progetto si attuerà con il coinvolgimento dell’Inail Nazionale, e l’accesso ai Fondi Europei e diventerà punto di riferimento nazionale. Presentazione centro In Cavanis con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia
  • 9. 09 Hai già scaricato My Digital Health? La nuova App gratuita di Health Point, permette di prenotare ed effettuare direttamente dallo smartphone e dal tablet una televisita o un consulto telefonico con un medico specialista in modo semplice e veloce.
  • 10. 10 I disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da: compromissione qualitativa nelle areedell’interazionesocialeedellacomunicazione; modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità 1 bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico (dati ISS 2022), con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine, e un trend purtroppo in crescita. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, conseguentemente i bisogni specifici e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo. Per questo è fondamentale la diagnosi precoce e progettare interventi individualizzati e calibrati su bisogni specifici. “Una diagnosi precoce e precisa è fondamentale, ma è molto spesso un problema drammatico per le famiglie, perché non sono molti i centri specializzati sul territorio – spiega Nicoletta Maria Aliberti Responsabile dei Centri di Scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva del Gruppo INI Villa Alba – Lo scoglio più grande è la difficoltà che le famiglie incontrano nell’arrivare nei tempi corretti a una diagnosi precisa”. Non esiste cura per guarire dall'autismo, ma ci sono trattamenti abilitativi che consentono di migliorare i sintomi e di aumentare la qualità della vita di pazienti e delle famiglie. Grazie al prezioso e lungo lavoro, coordinato dalla Dott.ssa Maria Nicoletta Aliberti, i servizi di riabilitazione dell’età evolutiva del gruppo INI Villa Alba sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto Superiore della Sanità. “Secondo le stime – spiega Aliberti - circa il 35% arrivi in centri specializzati come il nostro dopo aver già affrontato più consulti, non sempre necessari o congrui, e soprattutto senza una diagnosi precisa. Anche il supporto psicologico alla famiglia è molto importante. È davvero faticoso elaborare una diagnosi di autismo per il proprio figlio. Ma è un passaggio fondamentale DIAGNOSI PRECOCE DEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO: STORIE DI DIFFICOLTÀ E DI VITTORIE Nicoletta Aliberti: “Affidarsi a centri specializzati è determinante e può cambiare davvero la vita familiare” di Nicoletta Mele ATTUALITÀ
  • 11. 11 per affrontare il lungo percorso della terapia. Per questo affidarsi a centri specializzati è determinante e può cambiare davvero la vita familiare”. Qual è la causa dello spettro autistico? In letteratura ad oggi ancora non è stata identificata una causa che possa determinare una spiegazione scientifica condivisa e unificante per spiegare la sindrome secondo un modello lineare causa - effetto. È ormai piuttosto consolidata l’incidenza del fattore ereditario e, grazie soprattutto alla ricerca genetica, è stato possibile identificare alcuni geni più frequentemente associati con l’autismo, localizzati su cromosomi differenti come il 15, il 16, il 22, e il cromosoma X. Ma sarebbe fondamentale sostenere di più la ricerca scientifica. A quale età si manifesta? Entro i primi 3 anni di vita, anche se il personale sanitario esperto e specificamente formato nel riconoscere i segnali precoci di una disfunzione socio-comunicativa riesce a definire una diagnosi affidabile già a 24 mesi. Dai 18 mesi team esperti riescono ad individuare segnali di rischio per un disturbo della comunicazione e dell’interazione sociale anche a 18 mesi. Il Gruppo INI da 75 anni è punto di riferimento per la sanità privata ed accreditata SSN. Il Gruppo è articolato in 10 strutture ed è presente nel Lazio ed in Abruzzo con 1.200 posti letto e quasi 2000 collaboratori. Quali sono i centri di riabilitazione per l’età evolutiva del Gruppo INI e quali sono le attività? Il nostro Gruppo, INI-Villa Alba, ha centri specialistici per l’età evolutiva nella Regione Lazio, in particolare nella provincia di Roma (Grottaferrata, Guidonia, Tivoli, Fonte Nuova) e Frosinone (Veroli). Nel 2022 i nostri centri sono stati inseriti nella mappa Servizi dedicati alla diagnosi e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita dell’OSSERVATORIO Nazionale Autismo-Istituto Superiore della Sanità: un grande riconoscimento del percorso fatto in 20 anni di attività. I Centri di Scienze Riabilitative e Diagnostiche per l’Età Evolutiva del Gruppo INI e di Villa Alba erogano attività cliniche rivolte a bambini e adolescenti in età compresa tra 0-18 anni e pertanto accolgono neonati, bambini, adolescenti e giovani adulti nel trattamento di patologie di tipo neurologico, neuropsicologico, psicologico, neuro evolutivo, ortopedico o comportamentale di diversa natura ed entità, attraverso un modello di intervento integrato grazie alla presenza di un’equipe multi professionale. Le prestazioni del servizio prevedono attività clinico-riabilitative volte alla prevenzione precoce, diagnosi, abilitazione e riabilitazione dei disturbi dello sviluppo del bambino e dell’adolescente, ponendosi come obiettivo specifico quello di promuovere lo sviluppo di strumenti (motori, sensoriali, cognitivi, comunicativi) che gli consentano di raggiungere il più alto livello possibile di autonomia, all’interno di un percorso volto al miglioramento della sua qualità di vita. Nel 2007 è stata istituita la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo che si celebra ogni anno il 2 aprile. In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo, l’ISS ha aggiornato sul sito dell’Osservatorio Nazionale Autismo con tutte le informazioni relative alle attività previste nel fondo autismo. Dal 3 aprile - si legge nel sito dell’Osservatorio – è attiva la Nicoletta Maria Aliberti
  • 12. 12 consultazionepubblicasulleraccomandazioni cliniche per le componenti prioritarie del progetto di vita della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento degli adulti autistici. Queste linee guida si aggiungono a quelle sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, attualmente in elaborazione. Dottoressa Aliberti, cosa rappresenta la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo? È un’occasione importante per tenere accesi i riflettori sull’autismo. I dati sottolineano la necessità agevolare percorsi diagnostici e terapeutici adeguati a supportare i ragazzi e le famiglie, ancora oggi spesso disorientate e non sempre adeguatamente sostenute nell’affrontare una diagnosi di autismo. Storie di difficoltà e di vittorie Sonotantelestoriedibambiniche,conipropri genitori, si incrociano quotidianamente nei centri per l’età evolutiva del Gruppo INI-Villa Alba. L’autismo raccontato da chi lo vive ogni giorno. Ogni storia è diversa, ma ci sono elementi che accomunano tutte le famiglie: il disorientamento iniziale, un percorso diagnostico a volte tortuoso e l’accettazione psicologica, dolorosa, della patologia. Storie che parlano di dolore e difficoltà ma anche di miglioramenti e soprattutto di vittorie. A raccontarle, con la speranza di essere di aiuto a tante famiglie, i genitori di due ragazzi autistici che si sono rivolti ai Centri per l’età evolutiva del Gruppo INI Villa Alba. La storia di Valentina È il 2016 quando Valentina nota qualcosa di strano nei comportamenti della figlia. Da li si susseguono consulti, specialisti, esami fino alla diagnosi: autismo. “Spero che la mia storia sia di aiuto a tante mamme che, come me, hanno dovuto o devono affrontare questo percorso. Quando ho ricevuto la diagnosi mi è caduto il mondo addosso. Così è iniziato il nostro percorso, lungo ma con tante soddisfazioni. Oggi mia figlia è un’altra bambina, le terapie comportamentali e la logopedia l’hanno aiutata tantissimo. Pensavo che non avrebbe potuto avere una vita come tutti, ma mi sbagliavo. Grazie alla riabilitazione e alle terapie lei è riuscita a sbloccarsi e ad avere enormi miglioramenti, netti e visibili.” La storia di Luigi Anche per i genitori di Luigi, ultimo di cinque figli non è stato facile. Anche per loro mille visite, esami e consulti prima di ricevere nel 2019 la diagnosi di autismo. “Abbiamo notato sin dal primo anno di vita che Luigi manifestava comportamenti diversi rispetto agli altri fratelli. Inizialmente ci siamo rivolti alla pediatra. E da quel momento abbiamo iniziato un percorso, non privo di incognite e ostacoli, di visite e approfondimenti. Intorno ai 30 mesi abbiamo scoperto che Luigi rientrava nel disturbo dello spettro autistico. Per noi fu scioccante perché non capivamo appieno di cosa si trattasse. Possiamo dire che affidarci completamente agli specialisti è stata la scelta migliore. Luigi ad oggi, ha fatto grandissimi progressi, si è integrato molto bene nel gruppo scolastico, il suo modo di socializzare e parlare è migliorato in maniera esponenziale, è un generatore di simpatia e dolcezza. La sua diversità è una ricchezza per tutti noi che abbiamo compreso e visto che il suo modo di vivere e vedere le cose è diverso dal nostro ma altrettanto bello, interessante è meravigliosamente stimolante. Speriamo che questo messaggio possa essere di aiuto per tutte quelle famiglie si ritrovano a vivere la nostra stessa situazione”. Dottoressa Aliberti, quanto è importante l’informazione e la divulgazione di storie di difficoltà, di dolore ma anche di vittorie? Negli ultimi anni l’informazione e la sensibilità attorno all’autismo è migliorata molto, non solo grazie al lavoro di scienziati e medici, ma anche grazie alla stampa e alle famiglie. La scarsa informazione e conoscenza sull’autismo ha creato il muro dello stigma sociale, emarginando ancor più le famiglie, già gravate da questo dramma, allontanandole dalla condivisione delle proprie storie. Oggi la situazione è migliore rispetto a qualche anno fa e raccontare il proprio dolore, ma anche le proprie vittorie, la possibilità di migliorare e condurre una vita familiare il più possibile serena, permetterà ad altre famiglie di vivere meglio un percorso difficile.
  • 13.
  • 14. 14 M agic injections. Ipnotizzati dalla visione del regista Frank Oz nel film “La donna perfetta” e condizionati dalla cultura occidentale che idealizza la Barbie fino a renderla umana, aumentano a vista d’occhio le celebrità che in America si iniettano farmaci antidiabetici come la semaglutide, rincorrendo effetti che non sono propriamente quelli per cui il farmaco è stato immesso sul mercato. Una tendenza che non ha tardato ad approdare anche al di qua dell’Oceano, in Italia, dove “la pillola magica” è quasi del tutto introvabile a causa dell’uso improprio che in molti ne fanno. Prescritto per abbassare la glicemia, il medicinale si inserisce nella classe degli agonisti del recettore del GLP-1 (GLP-1 RA), stimola la produzione di insulina, ma solo in presenza di alti livelli di zucchero nel sangue, il che riduce il rischio di ipoglicemia; rallenta lo svuotamento gastrico e diminuisce l’appetito, tanto che agirebbe anche direttamente riducendo il peso corporeo. Proprio per questo suo effetto, molti amanti della linea perfetta e ricercatori accaniti della magrezza “fai- da-te” hanno trovato in questo farmaco la risposta piùimmediataaipropridesiderata.Secondoalcuni studi infatti garantirebbe una perdita del peso fino al 20%, mentre altre ricerche hanno dimostrato la sua efficacia anche sul lungo periodo. Tuttavia non si deve dimenticare che semaglutide è un principio attivo utilizzato principalmente per il trattamento del diabete appartenente al gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone (GLP-1). In Italia è disponibile in medicinali per uso parenterale (soluzione iniettabile in penna preriempita) e orale (compresse) presenti sul mercato come Ozempic® e Rybelsus®. Inoltre è indicata nel trattamento di pazienti adulti con età uguale o superiore ai 18 anni affetti da diabete di tipo 2 quando dieta ed esercizio fisico non sono sufficienti a tenere sotto controllo la malattia. Oltre ad essere indicato per il trattamento di adulti affetti da diabete tipo 2, questo farmaco ipoglicemizzante è stato approvato dalla Fda statunitense nel giugno 2021 e in Europa dalla European Medicine Agency (Ema) nel gennaio 2022 in relazione al controllo dell’obesità. In media, il trattamento con semaglutide ha garantito una perdita di peso del 15%. La terapia ha inoltre comportato miglioramenti importanti in relazione alla circonferenza vita, alla pressione sanguigna sistolica e alla funzionalità fisica rispetto al placebo. In tutti gli studi una percentuale maggiore MAGIC INJECTIONS. ALLA RICERCA DELL’ANTIDIABETICO CHE FA DIMAGRIRE: LA SEMAGLUTIDE di Alessandro Notarnicola ATTUALITÀ
  • 15. 15 di pazienti ha raggiunto una perdita di peso ≥5%, ≥10%, ≥15% e ≥20% con semaglutide rispetto al placebo, indipendentemente dalla presenza di sintomi gastrointestinali come nausea, vomito o diarrea. L’efficacia è stata dimostrata indipendentemente da età, sesso, razza, etnia, peso corporeo basale, BMI, presenza di diabete di tipo 2 e livello di funzionalità renale. Una perdita di peso relativamente superiore è stata osservata in donne e pazienti non affetti da diabete di tipo 2 nonché nei soggetti con un peso corporeo basale inferiore. Come precisato dall’European Society of Endocrinology, la gestione terapeutica dell’obesità è piuttosto complessa e richiede un approccio multi-dimensionale con l’associazione di varie modalità terapeutiche integrate fra loro. Il ruolo del farmaco nell’obesità è di supporto agli altri presidi terapeutici ed è codificato dalle linee guida: i farmaci anti-obesità sono indicati come parte di un programma globale che include la dieta e l’attività fisica, in soggetti con BMI ≥ 30 kg/ m2 oppure in soggetti con BMI ≥ 27 kg/m2 con altri fattori di rischio o altre patologie correlate all’obesità. Negli ultimi anni sono stati approvati nuovi farmaci per la terapia a lungo termine dell’obesità. L’European Medicines Agency (EMA) e la Food and Drug Administration (FDA) hanno richiesto prove più dettagliate di efficacia e di sicurezza, in particolare in ambito cardio-vascolare (CV) e psichiatrico (3). Tra questi c’è la Semaglutide, approvata appunto da FDA e da EMA, per il trattamento dell’obesità o del sovrappeso in pazienti con BMI ≥ 30 kg. Proprio a causa di questi attesi placet, oggi il farmaco è diventato introvabile, nonostante non sia del tutto raccomandato un suo utilizzo non autorizzato. A ribadirlo è l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) che in una recente nota stampa ha dichiarato che “l’aumento della domanda di Ozempic® ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale”. Una tardiva consapevolezza della situazione di esaurimento delle scorte può infatti comportare l’impossibilità per i pazienti di acquisire le dosi necessarie, con possibili conseguenze cliniche come l’iperglicemia. Ad oggi dunque Ozempic® è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato, ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label che attualmente mette a rischio la disponibilità di Ozempic® per la popolazione indicata.
  • 16. 16 L ’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse nel mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di asma in tutto il mondo. Nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma, prevale la forma allergica. Come si manifesta l’asma allergica? Quali sono i principali sintomi? Quali sono i test diagnostici che si possono effettuare? Come si cura? Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini, pneumologo. Innanzitutto, che cos’è l’asma? L’asma è una malattia infiammatoria delle basse vie respiratorie caratterizzata da variabilità della funzione respiratoria. Per le persone affette questo significa presentare tosse, sensazione di costrizione toracica, respiro con il fischietto e sensazione di mancanza respiratoria in modo persistente o più frequentemente variabile, talvolta molto occasionalmente. Esistono diverse tipologie di asma che si manifestano in modo simile. Tra i principali tipi di asma c’è quello allergico. Di cosa si tratta? L’infiammazione delle vie respiratorie che è alla base della sintomatologia può essere sostenuta o peggiorata (esacerbazione) dalla infiammazione allergica che si verifica ogni volta che in soggetto allergico viene esposto ad una sostanza organica esterna (allergene) a cui è sensibile. Perchéèpiù frequenterispettoad altritipidiasma? Le malattie allergie sono progressivamente aumentate negli ultimi decenni, questo per una serie di fattori complessi, tra cui una minore esposizione alle infezioni batteriche soprattutto intestinali (ipotesi igienista), una maggiore esposizione a malattie virali respiratorie, e una peggiore qualità dell’aria nelle nostre città a causa soprattutto delle polveri sottili e gas di combustione. Qual è la differenza tra asma allergica e non ASMA ALLERGICA, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE Ne parliamo con il dott. Fabrizio Facchini, pneumologo di Alessia Elem SALUTE
  • 17. 17 allergica? Le persone con asma allergico e non allergico presentano gli stessi sintomi. La storia clinica e le indagini di conferma sono gli strumenti che confermano se l’infiammazione delle vie respiratorie e le cause di esacerbazione dei sintomi hanno una origine allergica oppure no. Comprendere le cause (etiologia) è molto importante per prendere i provvedimenti che consentono e/o favoriscono un controllo completo dei sintomi dell’asma. Quando si manifesta l’asma allergica? Molto dipende dal tipo di sensibilità. Per esempio, un soggetto allergico agli acari della polvere, scarafaggi o muffe, è molto esposto; quindi, presenterà una sintomatologia cronica con picchi. Al contrario, un soggetto allergico ai pollini, presenterà sintomi più intensi solo durante la stagione pollinica. Infine, un soggetto sensibile alla forfora e pelo di cane o gatto, presenterà sintomi solo quando si trova a contatto con gli animali o nei luoghi dove sono presenti gli animali. È spesso associata ad altre malattie allergiche come la dermatite atopica, e l’allergia alimentare? La sensibilità allergica può manifestarsi in organi diversi dalle basse vie respiratorie. La pelle è certamente uno degli organi più sensibili e visibili della infiammazione allergica. Le manifestazioni cutanee più tipiche dovute ad allergia sono l’eczema atopico e l’orticaria allergica (dermatite atopica), più raramente possono manifestarsi reazionipotenzialmentegravicomeil gonfiore localizzato della pelle o mucose (edema angioneurotico). Possono essere causate da allergeni respiratori (inalati), allergeni del cibo (ingeriti) o allergeni da contatto (in genere prodotti cosmetici). Il naso e le congiuntive sono l’espressione più tipiche delle allergie respiratorie. La rino-congiuntivite allergica è caratterizzata da prurito agli occhi e naso, congiuntive Fabrizio Facchini arrossate, eccessiva lacrimazione, starnuti ripetuti, e congestione nasale con rinorrea (eccessiva secrezione nasale). Queste manifestazioni possono anche essere causate da allergie agli alimenti. L’allergia al cibo (allergia alimentare) è molto più comune nei bambini rispetto agli adulti. Più frequentemente causa sintomi gastro- intestinali, ma può causare esacerbazioni di tutte le manifestazioni allergiche, cutanee (dermatite atopica), o delle mucose (congiuntivite, edema angioneurotico), nasali (rinite), delle basse vie respiratorie (asma), ma anche sistemiche che nella forma più grave si manifesta come shock anafilattico. Quali sono i principali campanelli di allarme che possono far pensare di soffrire di asma allergica? Se i sintomi respiratori dell’asma si manifestano più intensamente quando esposti ad allergeni (pollini, polvere, specifici cibi) è una chiara indicazione che il meccanismo della infiammazione allergica potrebbe avere un ruolo fondamentale. Anche l’associazione di asma ed altri sintomi tipicamente associate con l’allergia, come la rinite o la rino-congiuntivite, l’eczema o l’orticaria, suggeriscono una natura allergica dei sintomi.
  • 18. 18 Quali sono i fattori che aumentano la probabilità di soffrire di questa patologia? I fattori genetici sono certamente molto importanti, per esempio la storia clinica famigliare di condizioni allergiche è fortemente predittiva di una origine allergica dell’asma. L’ambiente è tuttavia molto importante. Nei soggetti geneticamente predisposti, l’esposizione ambientale continua di particolari allergeni, favorisce la comparsa di sintomi di allergia. Le infezioni respiratorie, soprattutto quelle virali, incluso il COVID, sono un fattore aggravante o slatentizzante dell’asma allergico. Quali sono allergeni responsabili di questo tipo di asma? Dipende soprattutto dall’ambiente in cui si vive. I principali gruppi allergenici sono: • acari della polvere (dermatophagoides): queste piccole creature sono ubiquitarie, ma si concentrano dove trascorriamo più tempo, i nostri letti e cuscini • scarafaggi: questi animaletti son particolarmente abili nel nascondersi e per questo non sono immediatamente considerati come causa dei sintomi allergici, anch’essi sono ubiquitari • pollini: la comune erba (graminacee), le erbacce (parietaria, ambrosia, artemisia, salsola), gli alberi (olivo, betulla, pioppo, acacia), palme • muffe: delle piante (alternaria, cladosporium, aspergillus) o delle pareti/ condizionatori (alternaria, aspergillus, penicillium, fusarium), del corpo (candida) • animali: cani, gatti, cavalli, piume d’anatra o di oca In che modo avviene la diagnosi? In presenza di sintomi di allergia, è indicato effettuare indagini per confermare il sospetto e individuare le fonti di sensibilità. La presenza di valori aumentati di eosinofili o immunoglobuline E suggeriscono una predisposizione allergica, ma non sono indagini diagnostiche di allergia. La diagnosi viene effettuato con: • test percutanei (prick test cutaneo) • esami del sangue (IgE specifiche) • esami molecolari con individuazione della componente allergenica (test molecolari multiplex con tecnologia ELISA) Voglio sottolineare che si può essere sensibili a specifici allergeni, senza presentare sintomi di allergia. In questo caso non sono necessari provvedimenti clinici. Come si cura? La cura di base dell’asma è indipendente dalla suanaturaallergicaononallergica,edèfondata sulla terapia inalatoria di glucocorticoidi +/- associati a broncodilatatori. Talvolta possono essere utilizzati in associazione o alternativa dei farmaci orali chiamati anti leucotrieni che, pur non essendo sempre efficaci, hanno la caratteristica di ridurre anche i sintomi nasali e di proteggere dall’asma da sforzo. In aggiunta alla terapia dell’asma, nel caso di asma allergico vanno adottate strategie per evitare l’esposizione agli allergeni causa dei sintomi,antistaminicichebloccanolareazione allergica, e va considerata la possibilità di curare l’allergia con immunoterapia, la progressive desensibilizzazione ad un specifico allergene che oggigiorno può essere effettuata senza particolari rischi con compresse o gocce sublinguali. Qual è il suo messaggio? Se si hanno sintomi di allergia o il sospetto che i propri sintomi potrebbero essere dovuti ad allergia, non sottovalutarli, perché’ anche le forme più lievi possono improvvisamente causare situazioni pericolose per la vita come l’angioedema neurotico o lo shock anafilattico. Similmente i sintomi di asma, anche quelli molto occasionali, non vanno mai considerati banali, perché possono improvvisamente aggravarsi e diventare pericolosi per la vita, soprattutto nelle forme allergiche. Rivolgersi al proprio medico per assicurarsi la possibilità di trattamento e nel caso di allergie, anche la possibilità di cura (immunoterapia), è l’azione più corretta.
  • 19. Scegli la tranquillità di una copertura sanitaria per la tua famiglia, oltre 8.000 strutture convenzionate in tutta Italia. Soluzioni di sanità integrativa per famiglie e aziende. L’unione di tutti, la sicurezza di ognuno www.mbamutua.org
  • 20. 20 L 'endometriosi è una malattia benigna cronica e ricorrente, caratterizzata dalla presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste la superficie interna dell'utero, in zona 'anomala', cioè diversa dalla normale sede dell'utero e può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa. In Italia colpisce circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d'età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna. L'endometriosi è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati, riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Per porre l’attenzione su questa malattia fortemente invalidante è stata istituita nel 2014 la Giornata mondiale dell’endometriosi, che ricorre il 28 marzo, con tante iniziative anche ENDOMETRIOSI, L’IMPORTANZA DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTO DI PREVENZIONE Intervista a Jessica Fiorini, vicepresidente A.P.E. Odv di Nicoletta Mele SALUTE
  • 21. 21 nel nostro Paese. Da 17 anni sul territorio italiano è presente l’Associazione Progetto Endometriosi ODV (A.P.E.) da sempre impegnata nel diffondere informazioni e conoscenza sulla malattia, per le donne, i loro famigliari, il personale sanitario e le istituzioni. Per una malattia di cui al momento non si conosce la causa e per la quale non c’è una cura risolutiva, l’unico modo di prevenire le possibili complicanze e provare a garantire una buona qualità di vita alle donne, è intervenire in tempo e sveltire i tempi di diagnosi. L’endometriosi è una malattia poco conosciuta spesso anche nel personale sanitario e tra gli stessi specialisti in ginecologia che sovente ne sottovalutano le implicazioni. Per questo motivo l’informazione svolge un ruolo di primaria importanza tanto da poterla definire un importante strumento di prevenzione. “Ad oggi l’informazione è l’unica prevenzione possibile – afferma Jessica Fiorini, vicepresidente Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E.) - intercettare i sintomi ed arrivare alla diagnosi precoce è l’unico strumento che può permettere alla paziente di iniziare un percorso di cura che le possa garantire una buona qualità di vita”. La storia dell’Associazione Progetto Endometriosi inizia nel 2005 quando un gruppo di donne con esperienza di endometriosi vissuta sulla propria pelle hanno valutato che l’impegno sociale e la malattia che le vedeva “protagoniste” dovevano sfociare in un qualcosa che rappresentasse loro e milioni di donne nella stessa condizione. Abbiamo intervistato Jessica Fiorini, Vicepresidente A.P.E Odv. Quante persone e professionisti oggi sostengono il vostro progetto? Sono centinaia le persone che ci sostengono, dalle volontarie ai sanitari, che sono al nostro fianco nella diffusione di informazioni presenziando ad incontri e convegni ma anche partecipando ai nostri corsi di formazione, ed anche i rappresentanti delle Istituzioni con i quali è aperto da molti anni un dialogo all’interno delle sedi regionali e nazionali. La mission di A.P.E. è “fare informazione per creare consapevolezza”. Quali sono le principali attività? Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato quello di essere di supporto alle donne con endometriosi. Abbiamo aggiunto alle iniziative che portiamo avanti da sempre, incontri, convegni, conferenze, incontri informativi nelle scuole superiori, la formazione del personale sanitario. Abbiamo dato vita a dei veri e propri corsi di formazione per ginecologhi che si occupano di ecografia e chirurgia, medici radiologi, psicologi e psicoterapeuti, ad oggi sono 125 i ginecologi provenienti da consultori e ospedali pubblici che hanno partecipato ai nostri corsi, 40 psicologi, 20 medici radiologi. Tutto questo, ci tengo a dirlo, esclusivamente grazie alle donazioni del 5X1000 ed ai professionisti specializzati in endometriosi che ci affiancano”. Jessica Fiorini
  • 22. 22 Marzo è il mese della consapevolezza sull’Endometriosi e tante sono le iniziative che A.P.E ha organizzato. Un bilancio… Il mese di marzo è sempre molto impegnativo e ricco di iniziative, quest’anno in modo particolare siamo state impegnate su più fronti. Una campagna di sensibilizzazione sul territorio, “Vetrine Consapevoli”, con oltre 1.100 esercizi commerciali in tutta Italia che hanno aderito vestendo le vetrine di materiale informativo fornito da noi grazie anche alla sensibilità di molti Comuni. Una campagna social “Mettiti nei nostri panni” che ha visto la partecipazione di influencer molto noti come, per esempio, Marta Filippi (La casa di Marta) e Ludovica di Donato e che ha raggiunto e sensibilizzato migliaia di persone. Per non parlare delle numerose iniziative di sensibilizzazione ed informazioni in varie Regioni Italiane con anche la presenza in oltre 30 piazze Italiane nel week end del 12 e 13 marzo con l’iniziativa “I Fiori della Consapevolezza”. Per parlare di endometriosi è fondamentale conoscerla. Il Ministero della Salute grazie al progetto Agenas Endometriosi si prende cura delle persone affette da endometriosi. In che modo? Il Ministero ha stanziato dei fondi ed A.P.E. è partner di AGENAS nel progetto di Formazione per gli addetti ai lavori e di Informazione per la cittadinanza. Significativo l’incontro che si è svolto a novembre e che ha coinvolto gli studenti di tutte le scuole superiori della città di Cesena ed altri 7.000 studenti collegati da tutta Italia per una mattinata di informazione e consapevolezza grazie ad una conferenza che si è tenuta con la partecipazione id professionisti specializzati e delle volontarie dell’A.P.E. L’ultimo incontro informativo del progetto Agenas si è tenuto a Cesena il 22 aprile. Endometriosi e genetica L’endometriosi è da tempo considerata una patologia con una componente genetica, di tipo poligenico e multifattoriale – si legge sul sito A.P.E. - Alcune famiglie possono avere fattori predisponenti per l’endometriosi (non sono infatti rari casi di sorelle con
  • 23. 23 endometriosi), e complessivamente gli studi indicano la presenza di un fattore di rischio dal 4% al 7% nelle parenti di primo grado. Pertanto, uno degli sforzi della ricerca è diretto all’individuazione dei loci genici responsabili della suscettibilità alla malattia. Fra i geni più studiati per l’associazione con l’endometriosi troviamo i geni che codificano per i recettori degli ormoni steroidei e per molecole coinvolte nella regolazione dei processi infiammatori, dell’immunità e dello stress ossidativo. Recenti teorie inoltre riportano una associazione tra lo sviluppo dell’endometriosi e modificazioni epigenetiche. L’epigenetica è quella branca della genetica che si occupa dello studio delle variazioni nell’espressione dei geni, variazioni che non sono provocate da vere e proprie mutazioni genetiche (quindi a cambiamenti nel DNA), ma che possono essere trasmissibili e quindi ereditabili. Dal punto di vista della ricerca scientifica vi è una partecipazione di A.P.E. a uno studio realizzato dall'Università La Sapienza di Roma. Di cosa si tratta? Si tratta di uno studio portato avanti da alcuni studenti di psicologia e condiviso sul nostro sito per dare visibilità alla ricerca di pazienti. Eventualmente si può dire che dal punto di vista della ricerca scientifica, grazie anche ai fondi stanziati dal Ministero della Salute sono in corso alcuni progetti di ricerca in vari ambiti che riguardano l’endometriosi e che porteranno a diverse novità. A conclusione di quanto detto un suo messaggio… Quando è nata l’A.P.E. di endometriosi si parlava poco e male, molte cose sono state fatte negli ultimi 20 anni grazie soprattutto alla determinazione delle volontarie e alla disponibilità e passione dei professionisti che ci hanno affiancato. Molto lavoro è ancora da fare per arrivare ad avere diagnosi precoci e percorsi di cura che garantiscano una qualità di vita buona per le pazienti. Un nostro grane sogno è quello di sapere che una paziente può ricevere la diagnosi subito e ovunque, il nostro impegno nella formazione è in questa direzione. Corso di formazione a Parma
  • 24. 24 A giresuundisturbodastresspost-traumatico (PTSD) è molto importante per la qualità della vita. Un trattamento di psicoterapia molto utilizzato, efficace e mirato è l’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing. La terapia EMDR, inizialmente EMD (Eye Movement Desensitization), nasce nel 1987 da una intuizione della psicologa Francine Shapiro, ricercatrice presso il Mental Research Institute di Palo Alto, in California. La psicologa mentre passeggiava in un parco si accorse che il movimento oculare verso destra e sinistra era in grado di ridurre le emozioni negative originate da ricordi traumatici. Per testare l’efficacia dell’EMD, Shapiro nel 1989 Shapiro ha condotto uno studio controllato su 22 soggetti vittime di traumi subiti nella guerra in Vietnam. Nel 1991 ha cambiato il nome in Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) aggiungendo il processo di rielaborazione dei ricordi per riflettere le intuizioni e i cambiamenti cognitivichesisonoverificatiduranteiltrattamento e per identificare la teoria dell’elaborazione delle informazioni che ha sviluppato per spiegare gli effetti del trattamento. Questo approccio terapeutico oggi è molto utilizzato grazie a numerosi studi scientifici e alle testimonianze che ne confermano l’efficacia e i benefici. La terapia EMDR ha raggiunto un numero di 48 RCT’s e circa 3.000 articoli (200 di questi, la maggior parte provenienti dall’Europa, ogni anno) pubblicati su riviste scientifiche sulle varie applicazioni della terapia EMDR (Pubmed, Embase, Cinhal, Psychinfo, Cochane). EMDR: APPROCCIOTERAPEUTICO PER ILTRATTAMENTO DELTRAUMA PSICOLOGICO ACUTO E CRONICO L’intervista a Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia di Nicoletta Mele IN EVIDENZA
  • 25. 25 L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. L’Associazione EMDR Italia, inserita nell'elenco delle Società Scientifiche riconosciute dal Ministero della Salute, ha supportato e contribuito a vari progetti di ricerca nel nostro paese, affiancandosi e collaborando con numerose strutture quali ad esempio le Università (Milano Bicocca, La Sapienza, Parma, Milano Cattolica, ecc.), il CNR e molti ospedali (Gemelli, Clinica Mangiagalli, Amedeo di Savoia etc). I risultati di queste ricerche hanno una notevole rilevanza scientifica e hanno portato ad alcune pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali. Nel 2018 l’Associazione EMDR Italia, è stata riconosciuta e premiata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella come esempio di eccellenza nel trattamento del trauma acuto e cronico e il Presidente EMDR Italia, Isabel Fernandez è stata nominata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Health Online ha intervistato Isabel Fernandez, Presidente Associazione EMDR Italia. Che cosa si intende per trauma psicologico e per traumi con la T maiuscola e con la t minuscola? Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della parola, che deriva dal greco e che vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive. Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita. Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti, in genere legate a relazioni interpersonali traumatiche o difficili (abbandoni, separazioni, conflitti, rifiuti, ecc.). Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia. Accanto a questi traumi relazionali, si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che comportano un pericolo o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc. Infine, nonostante le due tipologie di trauma siano molto differenti, la ricerca scientifica ha dimostrato che le persone reagiscono, dal punto di vista emotivo, mostrando gli stessi sintomi. Non tutte le persone che vivono un’esperienza traumatica reagiscono allo stesso modo. Le risposte subito dopo uno di questi eventi possono essere moltissime e variare dal completo recupero e il ritorno ad una vita normale in un breve periodo di tempo, fino alle reazioni più gravi, quelle che impediscono alla persona di continuare a vivere la propria vita come prima dell’evento traumatico. Per il trattamento di un trauma come un lutto, una violenza, una catastrofe naturale, l’EMDR è un approccio terapeutico riconosciuto ed efficace. In cosa consiste? Isabel Fernandez
  • 26. 26 L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo. Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno unadesensibilizzazione,perdonolalorocarica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido,indipendentementedagliannichesono passati dall’evento. I pensieri intrusivi, per esempio, in genere si attutiscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia. Quali sono i tempi terapeutici dell’utilizzo dell’EMDR in emergenza e in situazioni di fase acuta? L’intervento psicologico in emergenza o in fase acuta deve seguire e tener conto delle fasi del processo di traumatizzazione. Per esempio, immediatamente dopo il trauma, diciamo nei primi 2 giorni successivi, lo stato psicologico del soggetto è tra la dissociazione, confusione, incredulità, ecc. e quindi un intervento basato sulle parole avrebbe poca efficacia. In questa fase bisogna stimolare in un primo momento i processi naturali che tendono a calmare la persona e a ristabilire l’equilibrio, riducendo la dissociazione che può esserci in atto, favorendo il contatto con il corpo e con gli stimoli ambientali e aumentando la consapevolezza corporale. In una seconda fase quando le persone hanno sintomi intrusivi, l’EMDR è importante per poter rielaborare l’esperienza e risolvere il disagio. In genere l’intervento con EMDR è breve e si tratta di poche sedute, soprattutto in fase acuta.
  • 27. 27 Come si svolge una seduta? La prima fase di questa terapia consiste in un’approfondita anamnesi del paziente e nella definizione di un piano terapeutico. La seconda fase è quella della preparazione del paziente al trattamento, durante la quale vengono spiegate la teoria e la procedura EMDR e i possibili disagi che potrebbero insorgere sia durante l’elaborazione sia tra una seduta e l’altra. In questa fase è opportuno anche individuare delle tecniche di rilassamento, realizzate sempre con la stimolazione bilaterale che potrebbero essere efficaci per la preparazione e stabilizzazione. La terza fase consiste nell’assesment e nella definizione del ricordo target, immagine peggiore, cognizione negativa, cognizione positiva, emozioni e sensazioni fisiche, che sono tutti gli aspetti del ricordo traumatico. Laquartafaseèrelativaalladesensibilizzazione che avviene tramite set di movimenti bilaterali oculari e che si conclude solo quando il livello di disturbo rispetto al ricordo si riduce e il ricordo perde la sua carica emotiva negativa. La quinta è la fase dell’installazione della cognizione positiva e consiste nella ristrutturazione cognitiva dell’evento traumatico. Si continua con i set per rafforzare la cognizione positiva e quindi una prospettiva più costruttiva rispetto all’evento traumatico. La sesta fase consiste nella scansione corporea durante la quale si valuta se sono ancora presenti sensazioni corporee ripensando all’evento. La penultima fase, ossia quella della chiusura, ha lo scopo di verificare lo stato di equilibrio del paziente. L’ultima fase consiste nella rivalutazione per verificare se sono insorti nuovi disturbi, emozioni o immagini disturbanti legati al ricordo iniziale. Cosa avviene durante la stimolazione con EMDR? Quali sono gli effetti sul cervello? La Stimolazione Bilaterale Alternata è una componente fondamentale dell’approccio EMDR. Shapiro ha ipotizzato che tale stimolazione favorisse il processo di elaborazione di materiale disfunzionale bloccato in memoria con una valenza emotiva e corporea, facendo leva sul sistema innato di Elaborazione dell’Informazione (Adaptive Information Processing – AIP). La presenza nel nostro cervello di tale sistema ci rende capaci di immagazzinare in modalità adattiva le nuove esperienze di ogni giorno, collegandole e integrandole alle reti mnestiche di memoria già esistenti. Da allora la ricerca neuroscientifica ha verificato e confermato questo funzionamento. Per esempio, è dimostrato come il lavoro terapeutico con EMDR provochi lo spostamento di attivazioni cerebrali dalle aree limbiche, ad alta attivazione emotiva, alle aree della neocorteccia capaci di elaborazione cognitivo- semantica, depurate dalle intrusioni di emozioni disturbanti. StudihannodimostratocheiltracciatoECGdel paziente in fase sintomatica, mentre rivive il trauma, presenta attivazioni prevalentemente in aree a valenza emotiva. Dopo la rielaborazione del trauma tramite terapia EMDR, il paziente, ora in fase asintomatica, presenta un tracciato ECG caratterizzato da attività corticale di aree a valenza prevalentemente cognitiva. I segnali troppo forti o troppo ripetuti delle esperienze traumatiche creano infatti nell’amigdala una condizione neurofisiologica che impedisce una ulteriore trasmissione del segnale alle aree corticali, creando i loop emotivi disturbanti causati da problematiche irrisolte. Il trasferimento delle informazioni alla neocorteccia non riesce ad avvenire e i ricordi restano confinati nell’amigdala e nell’ippocampo. La Stimolazione Bilaterale Alternata produce un ristabilirsi dell’equilibrio chimico ottimale per la trasmissione dell’informazione, sbloccandola. La SBA è in grado di produrre una replicazione delle Onde cerebrali che si originano durante il sonno ripristinando il flusso di informazione tra neuroni, favorendo quindi il processamento.
  • 28. 28 Cosa si riscontra dopo un trattamento? Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettivapiùadattiva.L’esperienzaèusatain modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro. Terapia EMDR e bambini. Quali sono i benefici e a che età è consigliato iniziare un trattamento? L’EMDR è un metodo efficace per il trattamento di bambini anche molto piccoli utilizzando una stimolazione diversa da quella oculare poiché bambini molto piccoli (solitamente entro i 4/5 anni) non riescono a seguire i movimenti oculari. Mentre il genitore oppure il terapeuta fa la narrativa dell’evento traumatico il terapeuta fa una stimolazione bilaterale sulle mani del bimbo (tapping). L’intervento precoce non solo previene il rischio di disturbi come il PTSD, il disturbo traumatico dello sviluppo, il disturbo reattivo dell’attaccamento e altri disturbi, ma è un fattore di protezione importante per una crescita sana sia dal punto di vista emotivo che cognitivo. Il trauma precoce, infatti, non da esiti solo sulla psiche del bambino ma ha un impatto importante sullo sviluppo del suo cervello. EMDR Italia EMDR Italia è una società scientifica e un’Associazione senza scopo di lucro che riunisce i terapeuti formati in EMDR sul territorio nazionale. Presidente Fernandez, quando è nata l’Associazione e quali sono le principali attività? L'Associazione per l'EMDR in Italia è attiva dal 1999, ed è un’associazione professionale, senza scopo di lucro, dei terapeuti formati ed abilitati all'applicazione dell'EMDR come metodo terapeutico. Il suo statuto stabilisce che: “Lo scopo primario dell'Associazione per l'EMDR in Italia è quello di stabilire, mantenere e promuovere i più elevati standard di eccellenza e di integrità nella pratica, nella ricerca e nella formazione sull'EMDR”. Infatti, sono stati stabiliti criteri molto selettivi per l'abilitazione, attraverso un ciclo di formazione di base e di supervisione, oltre alla formazione di base in psicoterapia. Nell'ambito della ricerca sono in corso vari progetti con università italiane per analizzare non solo il livello di efficacia ma anche i meccanismi d'azione dell'EMDR. L’Associazione per l’EMDR in Italia fa anche parte della EMDR Europe, insieme ad altri 40 paesi ed è molto attiva sul territorio con una task force di psicoterapeuti che intervengono in situazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale. Il nostro lavoro negli ultimi 24 anni ha così aiutato bambini, adolescenti e adulti, persone singole, scuole e/o intere comunità. Gli interventi sono stati fatti in fase acuta o cronica, con persone esposte a disastri naturali o creati dalla mano dell’uomo in modo incidentale o volontario. Il lavoro è stato fatto con persone esposte a questi eventi critici in Italia e all’estero. Un grande programma di lavoro si sta svolgendo anche con rifugiati e richiedenti asilo e in particolare con Minori stranieri non accompagnati. Come è cresciuto negli anni l’approccio EMDR in Italia? Dal 2007 l’EMDR ha avuto vari riconoscimenti scientifici e gli è stato attribuito un rating di efficacia A come trattamento per i disturbi post-traumatici. Le pubblicazioni e le ricerche scientifiche sulla sua efficacia, così come le esperienze dei terapeuti che applicano tale metodo, stanno delineando
  • 29. 29 il ruolo sempre più importante dell’EMDR nel campo della psicoterapia del trauma e delle relazioni traumatiche in famiglia. Nel 2018, l’Associazione EMDR Italia è stata inserita nell’elenco delle Società Scientifiche delle professioni sanitarie, riconosciute dal Ministero della Salute (ai sensi del dm 2 agosto 2017 – Legge Gelli). Con questo riconoscimento l’Associazione diventa così una società scientifica che potrà contribuire a definire le linee guida, da proporre al Ministero della Salute, per gli interventi in campo psicologico e psicoterapeutico in Italia. Il 29 dicembre 2018, il Presidente Mattarella ha scelto l'Associazione EMDR riconoscendo l'impegno civile e il contributo che dà alla società, per l'impegno nella solidarietà nel soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità. Il 7 Dicembre 2020, il Sindaco di Milano Dott. Giuseppe Sala, ha conferito a me e all’Associazione EMDR l’Ambrogino d’Oro per il contributo dato alla città di Milano negli ultimi anni come supporto psicologico specialistico in situazioni di crisi e di emergenza, in termini umanitari. Nell’ambito della Pandemia Covid 19 sono stati fatti più di 250 interventi umanitari, con il personale sanitario, con la popolazione in generaleedinambitoscolastico,raggiungendo così circa 5000 persone in 52 Comuni, in 25 ATS, ASST e ASL, 31 Ospedali e 22 RSA, con cui ci sono state delle collaborazioni formali. Quanti sono in Italia i terapeuti formati e riconosciuti da EMDR Europe Association? In Italia, finora, sono stati formati più di 24.000 psicoterapeuti che operano sia in ambito pubblico che privato. Non solo singoli eventi. Negli ultimi anni l’Associazione ha lavorato su popolazioni colpite da disastri collettivi. In che modo? Sono stati i nostri soci a lavorare con grande dedizione, dando il meglio della loro professionalità e in modo umanitario nei vari
  • 30. 30 eventi critici. Ricordiamo che l'Associazione EMDR è stata scelta e premiata dal Presidente S. Mattarella per i 700 interventi umanitari fatti negli ultimi 20 anni in Italia, a cui moltissimi soci hanno partecipato, raggiungendo più di 20.000 persone in momenti acuti di traumatizzazione collettiva ed individuale. Tutti gli interventi citati sono stati fatti in questi anni in coordinamento con le istituzioni e in supporto ad esse (Istituzioni, ASL, Ospedali, Scuole e Comuni) e in modo volontario. Tra le attività la collaborazione con Istituzioni, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere. Qual è stato il vostro ultimo intervento? Il 25 febbraio 2022, a due giorni dai bombardamenti per mano della Russia contro il territorio Ucraino, l’Associazione EMDR Europe, con tutti i suoi 40 stati membri, si è attivata per dare il proprio contributo a livello di supporto psicologico e per fornire una guida su come intervenire in questa emergenze come poter coprire tutte le diverse esigenze esistenti in ogni Paese. Nel corso degli ultimi anni, c’è stato un grande sviluppo nell’applicazione dell’EMDR in questi contesti e quindi è stata accumulata una significativa esperienza clinica e sono stati fatti molti studi e pubblicazioni in riviste scientifiche. Questa esperienza è stata poi adattata alla nuova sfida che è emersa con la guerra in Ucraina. È stata la prima volta che gli psicologi hanno potuto intervenire in modo massiccio in un setting di guerra in corso. Gli interventi sono stati svolti in tre grandi macrocategorie: 1. attività a sostegno delle persone in Ucraina; 2. attività sulla frontiera/nei Paesi di frontiera (Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria); 3. attività attuate in tutto il resto del l’UE in aree che ospitano grandi comunità di rifugiati. Tra gli obiettivi una maggiore conoscenza e applicazione della terapia EMDR. Qual è il suo messaggio? Per prima cosa è importante comprendere che l'EMDR può aiutare ad accettare le esperienze che hanno avuto un impatto negativo nella vita e ad andare avanti con una prospettiva positiva e di speranza, aumentando al contempo il senso di forza personale, la capacità di affrontare le difficoltà in modo assertivo e la volontà di impegnarsi nella vita e di essere liberi di fare delle scelte. È opinione diffusa che un forte dolore emotivo richieda molto tempo per guarire. La terapia EMDR dimostra che la mente può guarire da un trauma psicologico proprio come il corpo si riprende da un trauma fisico. Inoltre, L'EMDR può essere utilizzato per affrontare qualsiasi tipo di disturbo ed è compatibile con altri tipi di terapia. Per questo motivo i terapeuti formati in altri approcci (psicodinamico, cognitivista, cognitivo- comportamentale, terapia familiare, ipnosi, Gestalt,ecc.)trovanochel'EMDRconsentaloro di utilizzare ciò che già conoscono riguardo alla storia del paziente. Tuttavia, imparare ad applicare questo approccio implica un percorso di apprendimento articolato e completo. L’Associazione si è impegnata a fare formazione adottando rigorosamente e in maniera strutturata degli standard di qualità per la formazione. La metodologia viene puntualmente revisionata ed aggiornata in base alle evidenze fornite dalla ricerca e sottoposta a continue valutazioni, al fine di garantire standard formativi eccellenti. Inoltre, il ruolo dell’Associazione EMDR Italia non si limita al monitoraggio della qualità dei corsi di formazione EMDR, ma promuove e finanzia la ricerca sull’EMDR, partecipa a iniziative umanitarie e offre formazione continua gratuita ai soci. La nostra missione, dunque, è migliorare, attraverso la terapia EMDR, la vita delle persone colpite da traumi e malattie mentali legati a esperienze e relazioni stressanti. Garantendo ai terapeuti e ai pazienti l'accesso a informazioni su servizi terapeutici di qualità basati sugli standard del protocollo EMDR, nel pieno rispetto della propria salute e della sicurezza.
  • 31. Con un caffè sospeso in sanità, Banca delle Visite raccoglie donazioni per offrire prestazioni mediche a persone in difficoltà che non possono permettersi una visita privata né attendere le tempistiche del Servizio Sanitario Nazionale in caso di bisogno e urgenza. Aiutaci anche tu! Si può sostenere Banca delle Visite con: · una donazione liberale su bancadellevisite.it · un bonifico bancario IBAN IT 67 Q 0306 9096 0610 0000 140646 Causale: Donazione per il progetto Banca delle Visite · il tuo 5x1000 devolvendolo al C.F. 97855500589 · con un acquisto sullo shop solidale VUOI PORTARE BANCA DELLE VISITE NELLA TUA CITTÀ? Aderisci come Amico Sostenitore! SEI UN MEDICO? Diventa un SuperDottore di Banca delle Visite! Scopri di più su www.bancadellevisite.it Insieme doniamo salute
  • 32. 32 SOCIALE L a mission della fondazione Banca delle Visite Onlus è aiutare chi ha necessità di effettuare prestazioni mediche e si trova a dover rinunciare non potendone affrontare spese per varie motivazioni legate a disagi familiari, economici o di salute senza avere un’alternativa alle lunghe liste di attesa del sistema pubblico. Crediamo nel valore aggiunto che il terzo settore può portare alla collettività e alle sinergie profit- non profit, con un coinvolgimento esteso anche alle amministrazioni pubbliche. Per questo negli ultimi anni, specie dalla crisi pandemica in avanti, la fondazione ha proposto protocolli di intesa ai Comuni e collaborato a progetti di sostenibilità sociale con realtà profit. Tanti i Comuni Amici che stanno aderendo al circuito solidale, consentendo così di espandere la eco anche mediatica del progetto e alcune significative collaborazioni con alcune realtà che hanno portato anche rapidamente a moltiplicare le visite donate in tutta Italia. Promuovere un’iniziativa di responsabilità sociale per un’azienda oggi è ormai una scelta più che doverosa, anche in relazione agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Le persone sono sempre più attente alle pratiche aziendali e le imprese che investono in un progetto di sostenibilità sociale dimostrano che l'azienda si preoccupa del benessere delle persone, contribuendo in modo concreto al benessere della propria comunità. Un impegno che contribuisce sicuramente anche a rafforzare una reputazione positiva, migliorando la fiducia dei consumatori e anche la stima dei propri dipendenti, collaboratori e fornitori. Peraltro la sostenibilità sociale è diventata un criterio fondamentale per molte persone nella scelta del datore di lavoro. I talenti più qualificati e motivati spesso cercano aziende che dimostrano BANCA DELLEVISITE E LE INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ SOCIALE PER LE AZIENDE di Michela Dominicis
  • 33. 33 un impegno sociale e ambientale. Le aziende hanno la possibilità di contribuire inmodosignificativoamigliorarelecondizioni di vita di queste persone sostenendo realtà come Banca delle Visite che si occupano di promuovere e proteggere il diritto alla salute. L'impegno verso la responsabilità sociale è una componente essenziale dell'identità di un'azienda moderna. Sostenere una Onlus che tutela il diritto alla salute delle categorie più fragili dimostra un'autentica preoccupazione per il benessere delle persone e per la costruzione di una società più equa e solidale. Il sostegno ad iniziative del genere può comportare anche benefici fiscali per l'azienda, essendo le donazioni effettuate alle organizzazioni non profit detraibili dalle imposte, consentendo all'azienda di ottenere vantaggi fiscali. Questa opportunità può rappresentare un incentivo aggiuntivo per l'azienda nell'adottare un impegno sociale concreto. Infine dunque, sostenere un’iniziativa che tutela il diritto alla salute per le categorie più fragili ha un impatto reale sulla vita delle persone. L'azienda contribuisce direttamente a migliorare la qualità della cura sanitaria e a garantire un miglior welfare sociale per le persone. Tra le iniziative degne di nota ricordiamo la campagna Armolipid #metticiilcuoreTALKS, terminata proprio in questo periodo, con l’erogazione di 600 prestazioni in ambito cardiologico, donate ad utenti bisognosi in tutta Italia, e la campagna #temposospeso.org, che procederà invece per tutto l’anno.
  • 34. 34 T ecnologia e medicina tornano a incontrarsi in corsia all’ospedale “Gemelli” di Roma favorendo l’evoluzione delle cure e della diagnosi dei tumori della pelle. È questa l’ultima scoperta della UOC di Dermatologia del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, diretta dalla professoressa Ketty Peris, Ordinaria di Dermatologia all’Università Cattolica, e rappresentata dalla LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) strumento innovativo che consente di ‘vedere’ le lesioni della pelle più in profondità e di osservare tutti gli ‘strati’ della lesione. Il manipolo dello strumento può essere appoggiato su tutto il corpo, fatta eccezione per alcune aree più sensibili, e nell’arco di soli 15 minuti consente di analizzare ogni lesione (nevo o altra formazione). L’interpretazione della natura (benigna o maligna) della lesione sospetta è immediata e il paziente ottiene la diagnosi. Nell prossimo futuro, inoltre, questa soluzione consentirà di studiare a fondo le malattie infiammatorie della cute (si pensi, ad esempio, alle malattie bollose, come pemfigo e pemfigoide), mentre oggi sul fronte delle lesioni tumorali viene adoperata per la diagnosi di melanoma, carcinoma basocellulare, squamocellulare e cheratosi attiniche. Dottoressa Peris come spieghiamo l’innovazione di questa soluzione diagnostica individuata? L’LC-OCT (Line-field Confocal Optical Coherence Tomography) è uno strumento innovativo che consente di ottenere un’immagine ad alta risoluzione di tutti gli strati della cute, con dettagli fin quasi al livello delle singole cellule; CHIRURGIA E TECNOLOGIE, AL “GEMELLI” ARRIVA LA DIAGNOSI VIRTUALE PER I TUMORI DELLA PELLE Intervista alla dottoressa Ketty Peris di Alessandro Notarnicola PARLIAMO DI...
  • 35. 35 in altre parole, oggi l’LC-OCT offre la possibilità di effettuare una vera e propria biopsia virtuale in maniera del tutto indolore e non invasiva. Si tratta di uno strumento che consente di osservare immagini delle lesioni cutanee sia in verticale e poi in orizzontale, e di fare anche la dermatoscopia o esame in epiluminescenza, meetodica già ampiamente utilizzata dai dermatologi. L’attuale strumentazione combina un’elevata profondità di penetrazione (simile all'OCT convenzionale) con un’alta risoluzione delle immagini permettendo di osservare l’architettura (citomorfologia) della cute nei diversi strati e la disposizione delle cellule al loro interno. Grazie alla sua capacità di produrre immagini su entrambi i piani, verticale e orizzontale, consente un’analisi tridimensionale (3D) che può rivelarsi molto utile per la valutazione di numerose malattie cutanee. Dove viene effettuato l’esame? In ambulatorio su soggetti di tutte le età e anche in gravidanza, su tutte le aree del corpo (tranne cuoio capelluto, pianta del piede e palmo delle mani) oltre che poter essere ripetuto nel tempo. Per l’esame sono necessari circa 15 minuti per analizzare ogni singola lesione (nevo o altra formazione), l’interpretazione della cui natura (benigna o maligna) è immediata, cosicché il paziente esce dall’ambulatorio con la diagnosi. Si tratta di una metodica ancora oggetto di ricerca e, dunque, non ancora entrata appieno nella pratica clinica. Quali saranno le fasi successive? L’utilizzo di tale metodica si sta facendo sempre più preponderante nell’ambito della diagnosi di tumori della pelle, quali melanoma, carcinoma squamocellulare, carcinoma basocellulare e cheratosi attiniche, nell’ambito dei quali tale strumento ha apportato un aumento della capacità diagnostica, particolarmente nei casi di difficile interpretazione. Tuttavia, Ketty Peris è bene precisare che non ha sostituito la dermatoscopia, che continuiamo ad usare nella pratica clinica quotidiana. Infatti, eseguiamo l’LC-OCT in casi selezionati dallo specialista come metodica di II-III livello. Gli studi attualmente in corso hanno l’obiettivo di meglio definire i criteri attraverso i quali fare la diagnosi oltre nel campo della dermato- oncologiamaanchenellostudiodellemalattie infiammatorie cutanee. Ulteriore campo di forte interesse è l’utilizzo di questa metodica nella valutazione dell’efficacia di trattamenti topici, nella misura in cui la visualizzazione delle caratteristiche citomorfolofiche e architetturali dei vari strati della cute offre la possibilità di analizzare con maggiore precisione la risposta al trattamento in corso. Sempre di più, di recente, ambito medico e tecnologie si incontrano garantendo alla scienza un’assoluta centralità sul fronte del progresso. È questo il caso della biopsia virtuale. In che modo fino ad oggi si identificavano i tumori della pelle? Fino ad oggi i tumori della pelle si identificavano per mezzo dell’esame dermatoscopico, con conseguente conferma data dall’esame istopatologico, che rappresentano tutt’ora il gold standard diagnostico. Studi recenti hanno evidenziato
  • 36. 36 come l’LC-OCT nell’ambito della diagnosi del carcinoma basocellulare, ad esempio, abbia aumentato l’accuratezza diagnostica del 12% rispetto al solo esame dermatoscopico. Ciò si traduce nella capacità di poter fare diagnosi precoce con ciò che ne consegue in termini di presa in carico del paziente e risvolti terapeutici. L’LC-OCT ha il potenziale per ridurre il numero di biopsie non necessarie nei casi di lesioni equivoche all’esame dermatoscopico e anche nel caso di lesioni benigne che non richiedono intervento chirurgico. Oltre al “Gemelli” quali sono gli altri centri specialistici in Italia che possono contare su questa metodica? Il Gemelli è in Italia uno dei pochi centri specialistici a disporre di questo apparecchio insieme ai centri di Brescia, Siena e Catania. Al momento l’Università Cattolica fa parte di un ristretto gruppo europeo, un network di collaborazione, che sta lavorando alla standardizzazione dei criteri diagnostici delle lesioni di natura tumorale e infiammatoria, attraverso questa metodica. Siamo fieri di essere tra i pionieri di uno strumento così innovativo destinato a rivoluzionare sicuramente le potenzialità diagnostiche di noi dermatologi, le sue declinazioni terapeutiche e di prevenzione.
  • 37. 37 ISCRIVERSI ALLA MUTUA È SEMPLICE Basta versare la quota associativa annua di € 25 e l’importo del Piano Sanitario scelto tra i 5 disponibili, sottoscrivibili in formula Single oppure in formula Nucleo: • Opera Smart, Opera Plus e Opera Premium sottoscrivibili fino all’età di 67 anni • Opera Senior Plus e Opera Senior Premium sottoscrivibili dall’età di 68 anni Nel rispetto dei principi mutualistici, i piani sanitari di Mutua Nazionale: Mutua Nazionale sostiene Banca delle Visite Onlus. Con la sottoscrizione di ogni sussidio il Socio contribuisce a donare una prestazione medica ad un’altra persona in difficoltà, come nella nota tradizione napoletana del “caffè sospeso”. Grazie alla convenzione stipulata con il Ministero dell’Economia e delle Finanze - NOIPA, il personale della Pubblica Amministrazione può versare il contrinuto mensilmente con modalità trattenuta in busta paga. Mutua Nazionale è una Società di Mutuo Soccorso dedicata al personale della Pubblica Amministrazione civile e militare in servizio ed in quiescenza, che opera senza fini di lucro a favore dei propri Soci e dei loro familiari conviventi, al fine di far partecipare gli stessi ai benefici della mutualità nel settore sanitario e socio assistenziale. Crede in un sistema sanitario mutualistico che possa coinvolgere le persone ad affrontare cure, diagnosi, riabilitazione, interventi ed assistenza con la certezza di non esser mai abbandonati. Mutua Nazionale infatti non recede dal sodalizio e questo permette una garanzia assoluta. Con questi piani sanitari Mutua Nazionale ha voluto raggiungere un triplice scopo: • Erogare prestazioni sanitarie e sostenere il socio in tutti i momenti di difficoltà • Mantenere un contributo “sociale” alla portata di tutti • Rispettare la compliance ministeriale. Mutua Nazionale è regolarmente iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari del Ministero della Salute ✓ Sono accessibili a tutti (principio della porta aperta) ✓ Garantiscono l’Assistenza Mutualistica per tutta la vita del socio ✓ Garantiscono esclusivamente al socio la facoltà di disdetta ✓ Danno diritto ad una agevolazione fiscale del 19% fino ad un massimo di € 1.300 (cfr. Art. 83 comma 5, lg. 117/2017) ACCREDITATA: PARTNER: Mutua Nazionale collabora con Health Point SpA, azienda leader nel settore dei servizi di telemedicina. Tra le prestazioni che offre, la televisita consente la cura e la tutela della salute dell’associato in modo semplice anche a distanza. info@mutuanazionale.org www.mutuanazionale.org Scansiona il QR CODE per scoprire i sussidi
  • 38. 38 M utua Mba punta a garantire assistenza sanitaria alla singola persona, alle famiglie e alle imprese Difendere il diritto alla salute e al benessere delle persone. È chiaro l’obiettivo di Mutua Mba, società di mutuo soccorso che da sempre si preoccupa di garantire questo principio nell’arco della vita di ogni singolo socio e assistito. La Mutua, in particolare, è oggi impegnata nella realizzazione di un sistema di welfare inclusivo, integrativo al Sistema sanitario nazionale, inserito tra soggetti pubblici e privati no profìt, aperto e continuativo tra il mondo del lavoro e la società civile. L’ente, inoltre, si concentra nel promuovere e sostenere il legame con il territorio e con tutte le espressioni della società, contribuendo allo sviluppo delle relazioni tra le persone e i soggetti erogatori che possono fornire risposte ai loro bisogni e in tal modo, favorire cosi la coesione, lo sviluppo e l’assistenza sociale. Grazie a un sistema di gestione moderno e ben sperimentato, poi, ai soci viene garantito un corretto e veloce accesso alle informazioni e alla diagnosi precoce, vera nota dolente del Ssn. Mutua Mba accoglie senza distinzioni persone di ogni età, professione, qualsiasi sia il loro stato di salute o storia clinica. I promotori mutualistici dell’ente, informano sui sussidi sanitari e diffondono la cultura della mutualità accanto a quella della prevenzione. A SUPPORTO TOTALE DEI SOCI Mutua Mba si rivolge sia alle famiglie, attraverso l’adesione volontaria, che ai lavoratori, attraverso l’adesione dell’impresa. A essa si può quindi accedere attraverso l’applicazione di contratto collettivo, oppure su propria libera iniziativa. Le prestazioni che eroga la società di mutuo soccorso sono sanitarie a rilevanza sociale, ma vengono proposte anche prestazioni sociali a rilevanza sanitaria. Mutua Mba, interviene a sostegno delle spese sanitarie sostenute che spesso non vengono ricomprese dal Servizio sanitario nazionale (come per esempio odontoiatria, costi per la cura della non autosufficienza, protesi e riabilitazioni) e si occupa anche della gestione totale del bisogno del socio. Nello specifico Mutua Mba in collaborazione con Health Point Spa, realtà del gruppo Health Italia Spa, ha realizzato un sistema di accoglienza in grado di assistere il socio, in caso di ricovero con o senza intervento, nelle varie fasi: dalla ricerca del professionista e dell’équipe, fino alla ricerca della struttura sanitaria stessa. Questo servizio speciale, chiamato “sostegno organizzazione ospedaliera per il socio“, si propone come unico in Italia nella gestione di uno degli interventi come quello chirurgico che possano generare ansie e preoccupazioni fra le famiglie, aspetti per i quali non si è mai preparati né si può guadagnare esperienza. Essere guidati dal primo step fino all’eventuale riabilitazione rappresenta un privilegio, oltre che un vantaggio, di chi è socio di Mutua Mba. Va poi detto che la Mutua è da anni strutturata per dare supporto agli iscritti in telemedicina, facilitando l’accesso e la fruizione alla sanità. Inoltre, grazie al proprio sistema di assistenza telefonica mutualistica, sostiene i soci 24 ore su 24 con i propri mezzi, alleggerendo il pronto soccorso nazionale. TUTELA COSTANTE DEL BENE “SALUTE” Fonte: La Repubblica Salute – Roma FOCUS
  • 39. 39 ABBIAMO LA RISPOSTA PRONTA Health Assistance fornisce le soluzioni più qualificate in ambito di salute integrativa, servizi sociali e assistenza sanitaria, per privati e aziende. Siamo un Service Provider indipendente sul mercato dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, dei servizi Socio Assistenziali e Socio Sanitari, nel comparto del Welfare Aziendale e privato. Per offrirti il meglio, abbiamo stipulato accordi e convenzioni con le più accreditate Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione, nonché Cooperative, Società di Servizi, strutture sanitarie e liberi professionisti. Per i servizi sanitari e socio assistenziali, anche domiciliari: Numero Verde: 800.511.311 Numero dall’estero: +39 06 90198080 Health Assistance S.C.p.A. c/o Palasalute Via di Santa Cornelia, 9 00060 Formello (RM) Per le strutture del Network o a coloro che intendano candidarsi al convenzionamento Ufficio Convenzioni: 06.9019801 (Tasto 2) email: network@healthassistance.it www.healthassistance.it
  • 40. 40 I l progetto, in collaborazione con Mutua MBA, la controllata Health Point, e tramite la società partner Health Life, prevede la realizzazione di un network di palestre e centri sportivi in cui sarà possibile usufruire di prestazioni di telemedicina e sottoscrivere piani sanitari Prevista l’attivazione pilota dell’iniziativa in almeno 12 complessi sportivi in Italia entro il 2023 Lo studio (Health Life): il 68% delle palestre in Italia vuole realizzare progetti di partnership con il settore salute, quasi un italiano su due (45%) è disposto ad affidarsi alla telemedicina per controlli di routine In Italia (Annuario Statistico Italiano 2021) oltre 1/3 della popolazione pratica almeno uno sport. Il 65% della popolazione si dichiara attiva e non sedentaria Roma, 5 aprile 2023 – Il 68% delle palestre in Italia ha dichiarato di voler sviluppare partnership con il mondo della salute. In parallelo risulta che quasi un italiano su due (il 45%) è disposto a sostituire i consulti medici di routine con appuntamenti virtuali a distanza1. Questi sono i principali dati su cui si basa la collaborazione di Health Point – società di telemedicina controllata da Health Italia Spa – e l’azienda partner, Health Life Srl, che ha in programma di organizzare un network commerciale di centri sportivi e palestre interessati all’ampliamento dei propri servizi nel campo della prevenzione e percorsi di cura. Secondo gli ultimi dati disponibili (fonte Annuario Statistico Italiano 2021 – Istat) oltre 1/3 della popolazione italiana pratica almeno uno sport, il 27,1% lo fa in maniera continuativa e il 9,5% saltuariamente. I soggetti che non praticano sport ma svolgono qualche attività fisica sono il 28,1%, in diminuzione di circa un punto percentuale rispetto ai dati relativi al 2019. I sedentari (persone che non fanno sport né praticano attività fisica nel tempo libero) sono solo il 35,2%, quota che sale al 39,4% fra le donne e si attesta al 30,8% fra gli uomini, mostrando un andamento pressoché invariato rispetto alla rilevazione precedente. Ne deriva che gli attivi sono la maggioranza della popolazione (circa il 65%) del Paese. Alla luce di questi dati, Health Italia S.p.A., società quotata leader nel settore della sanità integrativa, tramiteHealthPoint,conMutuaMBA–laprincipale GRUPPO HEALTH ITALIA: PRESENTA IL PRIMO PROGETTO DI HEALTHFIT E TELEMEDICINA PER I CENTRI SPORTIVI della Redazione FOCUS
  • 41. 41 Società di Mutuo Soccorso in Italia per numero di iscritti – e grazie a Health Life srl ha avviato un progetto innovativo di healthfit, con lo scopo di agevolare l’erogazione di prestazioni sanitarie o di prevenzione direttamente nei centri e club sportivi. Più nel dettaglio l’organizzazione del network delle palestre e centri sportivi aderenti a quest’iniziativa è in capo a Health Life. Il progetto prevede una prima fase pilota con il raggiungimento, nel corso del 2023, di un minimo di 12 accordi con complessi sportivi italiani su tutto il territorio nazionale. Nei centri sportivi che aderiranno all’iniziativa, una stanza sarà allestita con tutta la strumentazione necessaria per effettuare l’acquisizione dei dati, erogare prestazioni di telemedicina e attivare percorsi dedicati di tele-riabilitazione o prevenzione, anche attraverso lo studio del DNA e la genetica predittiva. Sarà così possibile, direttamente nelle palestre, e grazie al supporto di personale formato, usufruire di percorsi di prevenzione ed elaborare dei programmi di fitness strutturati con proposte specifiche per individui con esigenze di dimagrimento o riabilitazione, ma anche programmi di lavoro adeguati a cardiopatici e diabetici o soluzioni ad hoc per ogni fase della vita di una donna, dall’età fertile alla menopausa. È sempre più documentata la correlazione positiva tra l’esercizio fisico e la prevenzione di malattie e patologie oncologiche e cardiovascolari ma anche disturbi psichici o collegati all’avanzare dell’età. In quest’ottica, il progetto permette di creare un legame tra la sfera salute e quella della forma fisica, al contempo agevolando l’erogazione di percorsi per la cura della salute in luoghi quotidianamente frequentati dalle persone. Per Health Point l’obiettivo è quello di allargare la diffusione dei suoi servizi di prevenzioni con strumenti tecnologici all’avanguardia nel campo della telemedicina ad una platea sempre più estesa. Contestualmente, i centri sportivi potranno ampliare la propria offerta di servizi, con una maggiore attenzione alle esigenze della propria clientela, distinguendosi rispetto ai competitor. Attualmente la società Health Point può contare su oltre 60 specialisti convenzionati. Le principali branche specialistiche trattate sono: cardiologia, pneumologia, scienze dell’alimentazione (nutrizionista), dermatologia, psicologia e psicoterapia, urologia, gastroenterologia, ortopedia. Health Point è già presente con i propri servizi in diverse aziende, tra cui società del calibro di Sky e Mondadori e, in alcune farmacie presenti sul territorio del Lazio. Solo negli ultimi 12 mesi Health Point ha erogato oltre 1100 prestazioni di telemedicina. “Vi è una concezione sempre più ampia dello stare in forma. Chi pratica sport lo fa per sentirsi e vedersi meglio, approfittando di tutti i benefici che l’attività fisica comporta. È nostra convinzione che Fitness e Wellness siano un binomio fondamentale nelle abitudini di prevenzione. Tramite questo progetto sviluppato con Health Life le palestre avranno la possibilità di ampliare i propri servizi e di diventare un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano raggiungere il massimo in termini di forma fisica e salute”, ha raccontato Silvia Fiorini, AD di Health Point. “Il concetto di stile di vita sano mette al centro la ricerca e la cura del benessere della persona da un punto di vista fisico, mentale e sociale, così come definito anche dall’OMS nella sua costituzione. La nostra mission come Gruppo Health Italia è permettere un accesso facilitato alle prestazioni, alle attività finalizzate ad agevolare la persona nel controllo del proprio stato di salute, al contenimento dei costi e alla riduzione a zero dei tempi d’attesa” ha dichiarato Livia Foglia, AD di Health Italia che controlla Health Point. Infine, l’accordo prevede che presso gli stessi centri sportivi sarà anche possibile ricevere informazioni su come aderire a specifici piani sanitari del “Fondo Mutualistico Nazionale per gli Sportivi” – FONSPORT di Mutua MBA che premia sia la scelta di praticare sport che lo stile di vita sano dell’iscritto.
  • 42. 42 S i parla sempre di più di Welfare, ma che ruolo hanno i Consulenti del Lavoro e come vivono il loro ruolo su questo argomento così caldo ed importante per le aziende? Abbiamo intervistato Massimiliano Scorza, Consulente del Lavoro e titolare dello studio SDS Associati il quale crea piani di welfare per tutti i tipi di aziende in tutta Italia. Qual è la tua definizione di welfare aziendale e come può migliorare il benessere dei dipendenti e l’efficacia dell’azienda? Mi piace definire il welfare aziendale un modo di concepire l’azienda orientato alle persone, che mette al centro il benessere delle stesse. A livello normativo è definito come quell’insieme di beni e servizi messi a disposizione dei lavoratori al fine di generare benessere aziendale. Io preferisco la mia definizione perché l’imprenditore che approccia al welfare è un illuminatocapacedivederedovealtrinonvedono,di comprendere che senza le persone non esisterebbe alcuna azienda e sa che deve creare un clima ideale e mettere nelle condizioni tutti i lavoratori di dare il massimo e di trarne benefici in termini economici ed organizzativi. Sul come possa migliorare il benessere in azienda direi che le risposte ci vengono fornite dalla vita reale e non per forza aziendale. Quando le persone stanno bene fanno le cose in modo migliore e lo fanno senza che ciò rappresenti un peso, troppo spesso in passato gli ambienti di lavoro erano luoghi dove raramente regnava l’armonia ed il benessere, ambienti basati su ruoli gerarchici e privi di gratificazione. Le persone lavoravano quasi sempre per necessità nella speranza della fine del turno. Le cose oggi sono cambiate! C’è molto da lavorare ancora ma oggi sempre più persone non sono più disposte a passare la maggior parte della propria giornata in un ambiente nocivo, le alternative ci sono e rappresentano la desiderata dei più, ecco perché l’obiettivo delle imprese oggi dovrebbe essere quella desiderata, quel posto dove le persone sognano di lavorare PER condividere tempo ed energie. Le aziende che hanno già puntato sul welfare aziendale in modo serio ne stanno raccogliendo i frutti, non hanno problemi a trovare persone di Riccardo Troiano WELFARE ILWELFARE RACCONTATO DAL CONSULENTE DEL LAVORO
  • 43. 43 Massimiliano Scorza competenti e vedono aumentare la produttività globale. Come hai sviluppato le tue competenze come consulente del lavoro nel campo del welfare e quali sono le principali sfide che hai incontrato nel corso del tuo lavoro? Diversi anni fa ho frequentato un master specialistico tramite la fondazione studi di noi Consulenti del Lavoro e sono rimasto colpito dalla potenzialità dello strumento che permette di avere vantaggi enormi per aziende e lavoratori. All’epoca la normativa non aveva una portata ampia come quella di oggi in termini di paniere di beni e servizi ma nel tempo lo strumento è divenuto sempre più appetibile e utile. Le sfide le affrontiamo tutti i giorni perché il welfare è ancora ad appannaggio di pochi, lo cominciano a conoscere sempre più aziende ma sono poche ancora quelle che lo realizzano. I dati crescono e questo mi fa ben sperare, noi facciamo la nostra parte di divulgazione e sensibilizzazione all’argomento e possiamo testimoniare che la realizzazione di piani welfare cresce sempre di più. Quali sono gli elementi chiave di un buon piano di welfare? L’elemento fondamentale è rappresentato dai fabbisogni dei lavoratori, se non si costruisce un piano mettendo loro al centro, si rischia di creare un qualcosa di poco utile o, peggio ancora, non apprezzato, vanificando anche eventuali sforzi economici messi in atto per la realizzazione. Il secondo elemento chiave per un buon piano welfare ritengo che sia quello dell’utilità vera dei beni e dei servizi messi a disposizione. Le aziende dovrebbero curare i propri lavoratori un po' come lo stato fa (o dovrebbe fare) con i propri cittadini. Mi riferisco a quei servizi essenziali come la sanità e la previdenza. Un’azienda che ha a cuore i propri lavoratori, quando ne ricorrano i presupposti, dovrebbe pensare al loro presente, attraverso una coperturasanitariaintegrativaedallorofuturo, con un piano di previdenza complementare. Il piano ideale, per me, parte da questi due pilastri, per poi passare a beni, servizi e modalità lavorative orientate al benessere atteso dai lavoratori, alla loro soddisfazione personale e familiare. Come lavori con le aziende per sviluppare ed implementare un piano di welfare aziendale e quali sono i fattori che devono essere considerati durante questo processo? Abbiamo creato un processo lavorativo che ci permette di dare un quadro chiaro ai nostri clienti e futuri tali, un programma di lavoro che in 7 settimane ci permette di realizzare un piano su misura che parte da un questionario anonimo che somministriamo ai lavoratori, passa per un questionario aziendale per comprenderne disponibilità ed intenzioni e che ci permette di passare all’azione. Il nostro obiettivo è quello di creare un regolamento che si cali perfettamente nella realtà aziendale a cui è destinato, tenendo in considerazione le volontà aziendali ed anche, e soprattutto, le esigenzedeilavoratori.Dopounoodueincontri con chi ha il potere DECISIONALE in azienda, realizziamo una bozza di REGOLAMENTO, lo condividiamo con il cliente, apportiamo eventuali modifiche e poi lo condividiamo con i lavoratori. La condivisione con i lavoratori viene spesso gestita in autonomia dall’azienda. A volte, invece, il cliente chiede il nostro supporto per illustrare ai propri dipendenti il regolamento Welfare realizzato. Questo è uno dei momenti più gratificanti del percorso perché hai la