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oggetti, mode, tic, difetti. Dai perso-    storia. Ora l’artista ha deciso di ab-        cresciuta a pane e storia. «La nostra
 naggi eccentrici che vendono magici        bandonare il mezzo cartaceo e di dar-         generazione ha imparato la storia e la
 unguenti sui treni locali ai prodotti di   si a nuovi media: fortunatamente ha           mitologia religiosa dagli Amar Chitra
 culto come il dentifricio Vicco o la sa-   parecchi discepoli, colleghi e seguaci.       Katha», racconta Ghosh. «È una serie
 ponetta Lifebuoy, tasselli che raccon-     Anzi ha creato un collettivo, PAO, che        di fumetti creata nel ’67 da Anant Pai
 tano l’India del quotidiano. «L’India è    significa “pane” in hindi, e pubbliche-       e ha venduto quasi cento milioni di
 una società in pieno boom economi-         rà a breve un’antologia.                      copie in una ventina di lingue indiane.
 co, ma soffre di disturbo bipolare», di-                                                 Da bambini ci piaceva perché erano
 ce Banerjee, che nel suo libro (diven-     PANE, FOLKLORE E TINTIN                       vite colorate, e raccontavano il nostro
 tato poi mostra di successo, con dise-     Di PAO fa parte Vishwajyoti Ghosh,            passato, il folklore, la vita di personag-
 gni in grande formato e auricolari che     che con il suo Delhi Calm (Harper             gi famosi. Li abbiamo divorati. Se poi
 trasmettono i dialoghi dei balloon e       Collins) ha deciso di affrontare il tema      si aggiungono il cinema, la letteratura,
 musiche diverse ad accompagnare            per nulla scontato del periodo del-           i manga, Tintin», venuti dopo. E i su-
 ogni tavola) «e spesso si perde facen-     l’Emergency indetto da Indira Gandhi          pereroi, primo fra tutti Doga, eroe del-
 do una specie di autopsia del passato,     nel 1975. Avvincente e istruttivo, fa         la strada e delle fo-
 tentando di resuscitare e catalogare
 reliquie materiali e culturali». Insom-
                                            luce su un periodo oscuro della storia
                                            indiana. La satira e la politica ricorro-
                                                                                          gne di Bombay, che
                                                                                          nei 150 e passa nu-        «Non amo
 ma, quello che sembra un libro di
 racconti o «documenti grafici» come li
                                            no un po’ in tutte le nuove graphic no-
                                            vel dall’India. D’altronde è una fascia -
                                                                                          meri di Raj Comics
                                                                                          usciti dal 1993, l’an-
                                                                                                                     le graphic novel
 definisce lui, è di fatto un pezzo di      quella degli artisti tra i 35 e i 45 anni -   no della sua crea-         convenzionali,
                                                                                          zione, ha sgominato
                                                                                          criminali e terroristi,    quelle europee
                                                                                          politici corrotti, co-
                                                                                          struttori senza scru-
                                                                                                                     o americane.
                                                                                          poli. E parlando di        È come
                                                                                          influenze più lonta-
                                                                                          ne molti autori cita-      guardare un
                                                                                          no le vignette di Ma-
                                                                                          rio de Miranda, nato
                                                                                                                     film con
                                                                                          nel 1926, e andan-
                                                                                          do ancora più indie-
                                                                                                                     i sottotitoli»
                                                                                          tro, Gaganendra-
                                                                                          nath Tagore, nipote del famoso Rabin-
                                                                                          dranath, che portò l'arte della vignetta
                                                                                          satirica sociale e politica a livelli mai
                                                                                          raggiunti prima; le sue litografie esila-
                                                                                          ranti cominciarono a comparire su va-
                                                                                          rie riviste nel 1917. Oltre ai miti e alla
                                                                                          politica - sono appena uscite due gra-
                                                                                          phic novel incentrate una sulla figura
                                                                                          di Ambedkar, il padre della costituzio-
                                                                                          ne indiana e difensore dei dalit, i fuori
                                                                                          casta, una su Martin Luther King -
                                                                                          l’altro leitmotiv ultimamente è il tema
                                                                                          della città, o meglio della difficile e sti-
                                                                                          molante “navigazione” nelle megalo-
                                    IN MOSTRA A PARIGI!                                   poli - luogo di incroci e di scambi cul-
      Titolo, Paris-Delhi-Bombay. «È un progetto davvero inedito, ci sono                 turali che, soprattutto in India, danno
  state mostre sull’India, ma mai di queste dimensioni e in totale dialogo                vita a innesti davvero insoliti. Contrad-
 con quel che succede oggi in quella società, con la globalizzazione e le                 dizioni sempre viste con il “terzo oc-
  sue conseguenze mediatiche», spiega il direttore del Centre Pompidou                    chio” del sarcasmo e dell’ironia. Gli
     Alain Seban. In tutto fanno oltre cinquanta artisti e la loro visione del            indiani sono maestri nell’inglobare e
          subcontinente fra politica, religione, urbanistica. Se ne parlerà in            metabolizzare, per restituire con
      conferenze, proiezioni di documentari e rassegne fotografiche. Uno                  sguardo nuovo. Ghosh cita Roland
  spazio web permetterà ai visitatori di «interfacciarsi in tempo reale con               Barthes: «Pretendo di vivere piena-
     le tre città del titolo. Una selezione ricchissima di vinili permetterà di           mente la contraddizione del mio tem-
ascoltare quel che hanno ascoltato fino a oggi. Più una programmazione                    po, che di un sarcasmo può fare la
  continua di film bollywoodiani o non commerciali, più spot pubblicitari,                condizione della verità».
  sitcom. Cortometraggi come Mumbai Taxi di Grandmother India o Viva                      Da sinistra: Orijit Sen - il “vero padre”- e
Sunita di Bob & Lola. Estratti dai documentari Bollywood Masala di Aldo                   Sarnath Banerjee - il “fratello maggiore”
       Lee, o da Hand-Painted Type di Hanif Kureishi. Quanto alla spazio,                 - del genere, da non considerare più ai
                                                                                          margini di letteratura e arte.
 curato dagli scenografi Tsé & Tsé, con la collaborazione della star semi-
           anonima dell’arte J.R., offrirà al pubblico la possibilità di vagare
         veramente come per le strade di una città indiana del XXI secolo.
                                   Fino al 19 settembre (centrepompidou.fr).                                          18 GIUGNO 2011

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  • 1. oggetti, mode, tic, difetti. Dai perso- storia. Ora l’artista ha deciso di ab- cresciuta a pane e storia. «La nostra naggi eccentrici che vendono magici bandonare il mezzo cartaceo e di dar- generazione ha imparato la storia e la unguenti sui treni locali ai prodotti di si a nuovi media: fortunatamente ha mitologia religiosa dagli Amar Chitra culto come il dentifricio Vicco o la sa- parecchi discepoli, colleghi e seguaci. Katha», racconta Ghosh. «È una serie ponetta Lifebuoy, tasselli che raccon- Anzi ha creato un collettivo, PAO, che di fumetti creata nel ’67 da Anant Pai tano l’India del quotidiano. «L’India è significa “pane” in hindi, e pubbliche- e ha venduto quasi cento milioni di una società in pieno boom economi- rà a breve un’antologia. copie in una ventina di lingue indiane. co, ma soffre di disturbo bipolare», di- Da bambini ci piaceva perché erano ce Banerjee, che nel suo libro (diven- PANE, FOLKLORE E TINTIN vite colorate, e raccontavano il nostro tato poi mostra di successo, con dise- Di PAO fa parte Vishwajyoti Ghosh, passato, il folklore, la vita di personag- gni in grande formato e auricolari che che con il suo Delhi Calm (Harper gi famosi. Li abbiamo divorati. Se poi trasmettono i dialoghi dei balloon e Collins) ha deciso di affrontare il tema si aggiungono il cinema, la letteratura, musiche diverse ad accompagnare per nulla scontato del periodo del- i manga, Tintin», venuti dopo. E i su- ogni tavola) «e spesso si perde facen- l’Emergency indetto da Indira Gandhi pereroi, primo fra tutti Doga, eroe del- do una specie di autopsia del passato, nel 1975. Avvincente e istruttivo, fa la strada e delle fo- tentando di resuscitare e catalogare reliquie materiali e culturali». Insom- luce su un periodo oscuro della storia indiana. La satira e la politica ricorro- gne di Bombay, che nei 150 e passa nu- «Non amo ma, quello che sembra un libro di racconti o «documenti grafici» come li no un po’ in tutte le nuove graphic no- vel dall’India. D’altronde è una fascia - meri di Raj Comics usciti dal 1993, l’an- le graphic novel definisce lui, è di fatto un pezzo di quella degli artisti tra i 35 e i 45 anni - no della sua crea- convenzionali, zione, ha sgominato criminali e terroristi, quelle europee politici corrotti, co- struttori senza scru- o americane. poli. E parlando di È come influenze più lonta- ne molti autori cita- guardare un no le vignette di Ma- rio de Miranda, nato film con nel 1926, e andan- do ancora più indie- i sottotitoli» tro, Gaganendra- nath Tagore, nipote del famoso Rabin- dranath, che portò l'arte della vignetta satirica sociale e politica a livelli mai raggiunti prima; le sue litografie esila- ranti cominciarono a comparire su va- rie riviste nel 1917. Oltre ai miti e alla politica - sono appena uscite due gra- phic novel incentrate una sulla figura di Ambedkar, il padre della costituzio- ne indiana e difensore dei dalit, i fuori casta, una su Martin Luther King - l’altro leitmotiv ultimamente è il tema della città, o meglio della difficile e sti- molante “navigazione” nelle megalo- IN MOSTRA A PARIGI! poli - luogo di incroci e di scambi cul- Titolo, Paris-Delhi-Bombay. «È un progetto davvero inedito, ci sono turali che, soprattutto in India, danno state mostre sull’India, ma mai di queste dimensioni e in totale dialogo vita a innesti davvero insoliti. Contrad- con quel che succede oggi in quella società, con la globalizzazione e le dizioni sempre viste con il “terzo oc- sue conseguenze mediatiche», spiega il direttore del Centre Pompidou chio” del sarcasmo e dell’ironia. Gli Alain Seban. In tutto fanno oltre cinquanta artisti e la loro visione del indiani sono maestri nell’inglobare e subcontinente fra politica, religione, urbanistica. Se ne parlerà in metabolizzare, per restituire con conferenze, proiezioni di documentari e rassegne fotografiche. Uno sguardo nuovo. Ghosh cita Roland spazio web permetterà ai visitatori di «interfacciarsi in tempo reale con Barthes: «Pretendo di vivere piena- le tre città del titolo. Una selezione ricchissima di vinili permetterà di mente la contraddizione del mio tem- ascoltare quel che hanno ascoltato fino a oggi. Più una programmazione po, che di un sarcasmo può fare la continua di film bollywoodiani o non commerciali, più spot pubblicitari, condizione della verità». sitcom. Cortometraggi come Mumbai Taxi di Grandmother India o Viva Da sinistra: Orijit Sen - il “vero padre”- e Sunita di Bob & Lola. Estratti dai documentari Bollywood Masala di Aldo Sarnath Banerjee - il “fratello maggiore” Lee, o da Hand-Painted Type di Hanif Kureishi. Quanto alla spazio, - del genere, da non considerare più ai margini di letteratura e arte. curato dagli scenografi Tsé & Tsé, con la collaborazione della star semi- anonima dell’arte J.R., offrirà al pubblico la possibilità di vagare veramente come per le strade di una città indiana del XXI secolo. Fino al 19 settembre (centrepompidou.fr). 18 GIUGNO 2011