Looking Beyond - proposta di un'installazione per l'Expo di Shanghai. Marta Zielinska
L'IDEA DELL'INSTALLAZIONE:
Tunnel a forma di otto: 8 (cifra misteriosa, simbolo dell'infinito),
200m di lunghezza,
2,5m di altezza,
4m di larghezza,
entrata ed uscita separati si trovano nel punto d'incontro delle tue curve.
Le curve esprimono contradizione che vogliamo esaltare.
*
La prima, decisamente piu piccola, vuole esprimere la caoticità e la frenesia della società occidentale.
Deve coinvolgere nel modo infastidente ogni senso del visitatore, per cui:
colore bianco accciecante, fumo, odori stordenti, effetto vento, freddo gelido, una parte ricoperta integralmente (insieme al pavimento) dagli schermi che proiettano scene di quotidiana caoticità: persone che litigano, clacson in mezzo al traffico, rumori industriali, luci di discoteche - tutto di un effetto sia visivo che sonoro molto impattante e crudo. Vogliamo spingere il visitatore implicitamente alla fuga veloce da questo spazio.
*
Congiunzione delle curve contrastanti tramite un velo di luce che dia il senso di passaggio.
*
La seconda realtà sarà più lunga e suddivisa in zone, accumunate da un'atmosfera che favorisca la riflessione.
Ogni parte si riferirà in specifico ad uno dei luoghi, spezzati dai momenti che permettano di ritagliarsi uno spazio personale.
Nello specifico:
inizio del percorso sarà una continuazione della sala precedente del "CAOS", ricoperta di nuovo dagli schermi, che però in opposizione, proiettano stavolta immaggini dei luoghi mistici, creando una sorte di patchwork, accompagnato da musica, profumo, calore, e luci più accoglienti.
Il fondo nero, le luci soffuse.
La parte dedicata ad ABBAZIA di San Galgano:
qui non ci sono piu tanti piccoli schermi, ogni parete, soffito e pavimento è coperta da uno schermo in tutta la sua superficie. All'inizio il visitatore deve aver impressione di trovarsi all'interno della grotta. Sotto i piedi l'immaggine statica del pavimento, ai lati dei muri, sul soffitto del cielo nel suo movimento tranquillo.
In mezzo dello spazio una panchina "a dondolo". I visitatori (che entreranno in piccoli gruppi da 4, max 6 persone) si siedono sulla panchina, nello stesso istante le ventole nascoste sotto il pavimento iniziano a soffiare l'aria dal basso, spingendo lo sguardo dei visitatori verso l'alto.
L'immaggine del cielo viene ricoperta dalle faccie degli intervistati che raccontano le storie legate a quest'luogo. Il visitatore le ascolta dirigendo la propria testa in alto.
Pian piano il meccanismo della panchina inizia a "farla dondolare" insieme ai visitatori. Le interviste finiscono, le immaggini sugli schermi tornano come prima, dopo di che iniziano a spostarsi uno ad uno, dando impressione di ruotare intorno agli spettatori (movimento della panchina e mancanza del contatto dei piedi con la terra dovrebbero aumentare questa sensazione).
Villa di Bagheria:
una stanza fatta di "specchi", che sono però di nuovo degli schermi attaccati alle telecamere. I visitatori guardandosi nei diversi specchi, possono vedere sia la propria immagine che quella di un'altra persona (che si specchia nella parte opposta dell'installazione), oppure anche immagine di una statua-mostro di Bagheria, vista prima.
Ecco come funziona:
si puo interaggire con tutte le immagini. Nel momento in cui uno avvicina la mano allo schermo l'immagine si blocca e "prende vita", raccontando la sua storia allo spettatore davanti. Nel caso nei mostri sono le voci di coloro che ci hanno prima raccontato delle storie riguardo al luogo.
Nel caso in cui l'immagine sia la propria, allo spettaorie viene chiesto di raccontare la propria storia in 30 secondi
nel momento in cui l'immaggine riflessa è la propria, l'installazione chiede al visitatore: "Se ti sentissi un altro come saresti?". A questo punto l'intervistato viene registrato per 30 secondi e poi riproposto agli altri che bloccheranno la sua immagine successivamente.
*
Fine del percorso:
di nuovo immersione tra gli schermi, sui quali
Il castello aragonese a ischia vacanze a ischiasolovacanza
L'isola d'Ischia è la meta ideale per le vacanze, potete visitarla in qualsiasi stagione. In questa presentazione le migliori foto del castello aragonese, una delle costruzioni fortificate che proteggeva l'isola. Se passate per Ischia non potete fare a meno di visitarlo.
Looking Beyond - proposta di un'installazione per l'Expo di Shanghai. Marta Zielinska
L'IDEA DELL'INSTALLAZIONE:
Tunnel a forma di otto: 8 (cifra misteriosa, simbolo dell'infinito),
200m di lunghezza,
2,5m di altezza,
4m di larghezza,
entrata ed uscita separati si trovano nel punto d'incontro delle tue curve.
Le curve esprimono contradizione che vogliamo esaltare.
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La prima, decisamente piu piccola, vuole esprimere la caoticità e la frenesia della società occidentale.
Deve coinvolgere nel modo infastidente ogni senso del visitatore, per cui:
colore bianco accciecante, fumo, odori stordenti, effetto vento, freddo gelido, una parte ricoperta integralmente (insieme al pavimento) dagli schermi che proiettano scene di quotidiana caoticità: persone che litigano, clacson in mezzo al traffico, rumori industriali, luci di discoteche - tutto di un effetto sia visivo che sonoro molto impattante e crudo. Vogliamo spingere il visitatore implicitamente alla fuga veloce da questo spazio.
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Congiunzione delle curve contrastanti tramite un velo di luce che dia il senso di passaggio.
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La seconda realtà sarà più lunga e suddivisa in zone, accumunate da un'atmosfera che favorisca la riflessione.
Ogni parte si riferirà in specifico ad uno dei luoghi, spezzati dai momenti che permettano di ritagliarsi uno spazio personale.
Nello specifico:
inizio del percorso sarà una continuazione della sala precedente del "CAOS", ricoperta di nuovo dagli schermi, che però in opposizione, proiettano stavolta immaggini dei luoghi mistici, creando una sorte di patchwork, accompagnato da musica, profumo, calore, e luci più accoglienti.
Il fondo nero, le luci soffuse.
La parte dedicata ad ABBAZIA di San Galgano:
qui non ci sono piu tanti piccoli schermi, ogni parete, soffito e pavimento è coperta da uno schermo in tutta la sua superficie. All'inizio il visitatore deve aver impressione di trovarsi all'interno della grotta. Sotto i piedi l'immaggine statica del pavimento, ai lati dei muri, sul soffitto del cielo nel suo movimento tranquillo.
In mezzo dello spazio una panchina "a dondolo". I visitatori (che entreranno in piccoli gruppi da 4, max 6 persone) si siedono sulla panchina, nello stesso istante le ventole nascoste sotto il pavimento iniziano a soffiare l'aria dal basso, spingendo lo sguardo dei visitatori verso l'alto.
L'immaggine del cielo viene ricoperta dalle faccie degli intervistati che raccontano le storie legate a quest'luogo. Il visitatore le ascolta dirigendo la propria testa in alto.
Pian piano il meccanismo della panchina inizia a "farla dondolare" insieme ai visitatori. Le interviste finiscono, le immaggini sugli schermi tornano come prima, dopo di che iniziano a spostarsi uno ad uno, dando impressione di ruotare intorno agli spettatori (movimento della panchina e mancanza del contatto dei piedi con la terra dovrebbero aumentare questa sensazione).
Villa di Bagheria:
una stanza fatta di "specchi", che sono però di nuovo degli schermi attaccati alle telecamere. I visitatori guardandosi nei diversi specchi, possono vedere sia la propria immagine che quella di un'altra persona (che si specchia nella parte opposta dell'installazione), oppure anche immagine di una statua-mostro di Bagheria, vista prima.
Ecco come funziona:
si puo interaggire con tutte le immagini. Nel momento in cui uno avvicina la mano allo schermo l'immagine si blocca e "prende vita", raccontando la sua storia allo spettatore davanti. Nel caso nei mostri sono le voci di coloro che ci hanno prima raccontato delle storie riguardo al luogo.
Nel caso in cui l'immagine sia la propria, allo spettaorie viene chiesto di raccontare la propria storia in 30 secondi
nel momento in cui l'immaggine riflessa è la propria, l'installazione chiede al visitatore: "Se ti sentissi un altro come saresti?". A questo punto l'intervistato viene registrato per 30 secondi e poi riproposto agli altri che bloccheranno la sua immagine successivamente.
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Fine del percorso:
di nuovo immersione tra gli schermi, sui quali
Il castello aragonese a ischia vacanze a ischiasolovacanza
L'isola d'Ischia è la meta ideale per le vacanze, potete visitarla in qualsiasi stagione. In questa presentazione le migliori foto del castello aragonese, una delle costruzioni fortificate che proteggeva l'isola. Se passate per Ischia non potete fare a meno di visitarlo.
Innovalascuola - Vita al castello di Ostia AnticaGiorgina Gilardi
La classe 1D dell'I.C. "Viale Vega" - classe sperimentale con tablet e LIM - ha partecipato quest'anno al concorso Innovalascuola (Fondazione Roma - Fondazione Rosselli) con un progetto dedicato al borgo e al castello di Ostia Antica, nell'ottica di far conoscere meglio ai ragazzi i monumenti del proprio territorio. Nel ppt sono presentate tutte le fasi in cui si è svolto il lavoro, che ha visto i ragazzi protagonisti attraverso le loro relazioni, risultato delle ricerche effettuate attraverso i tablet (ma anche attraverso i libri) e le interviste che sono state loro rivolte. I ragazzi hanno lavorato in modo interdisciplinare con le insegnanti di arte, lettere e musica. Purtroppo attraverso Slideshare non è possibile visionare tutti i link e i filmati che accompagnano il file. I filmati sono inseriti su Youtube ai link presenti nel file.
Advanced software development processes and deployment automation are necessary for any large software development team. However, even small teams and lone developers can benefit from these techniques.
Let me show you how with a few tools that are powerful, simple to understand, and free to use. I will cover solutions for CLI & GUI package management, machine imaging, virtualization, and configuration management. You will see examples that can create a unified software deployment approach for both local development environments & production cloud instances.
Related blog post: http://www.jbarker.com/blog/2014/ebay-berlin-devops-cloud
Partecipazione della classe 3^A Cat dell'I.I.S.Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio, alla scuola, al territorio". Insegnante Manuela Tebaldini
Cosa vedere in Italia? #Unpostoalcuore, guida all'Italia in 20 luoghi per 20 ...Pecora Verde
Una guida all'Italia di 20 luoghi, uno per regione.
Una "lettera di San Valentino" all'Italia per dirle che le vogliamo bene.
Info sull'iniziativa >> http://www.pecoraverde.com/blog/62/un-posto-al-cuore-piccola-guida-allitalia-in-20-luoghi-da-amare
Innovalascuola - Vita al castello di Ostia AnticaGiorgina Gilardi
La classe 1D dell'I.C. "Viale Vega" - classe sperimentale con tablet e LIM - ha partecipato quest'anno al concorso Innovalascuola (Fondazione Roma - Fondazione Rosselli) con un progetto dedicato al borgo e al castello di Ostia Antica, nell'ottica di far conoscere meglio ai ragazzi i monumenti del proprio territorio. Nel ppt sono presentate tutte le fasi in cui si è svolto il lavoro, che ha visto i ragazzi protagonisti attraverso le loro relazioni, risultato delle ricerche effettuate attraverso i tablet (ma anche attraverso i libri) e le interviste che sono state loro rivolte. I ragazzi hanno lavorato in modo interdisciplinare con le insegnanti di arte, lettere e musica. Purtroppo attraverso Slideshare non è possibile visionare tutti i link e i filmati che accompagnano il file. I filmati sono inseriti su Youtube ai link presenti nel file.
Advanced software development processes and deployment automation are necessary for any large software development team. However, even small teams and lone developers can benefit from these techniques.
Let me show you how with a few tools that are powerful, simple to understand, and free to use. I will cover solutions for CLI & GUI package management, machine imaging, virtualization, and configuration management. You will see examples that can create a unified software deployment approach for both local development environments & production cloud instances.
Related blog post: http://www.jbarker.com/blog/2014/ebay-berlin-devops-cloud
Partecipazione della classe 3^A Cat dell'I.I.S.Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio, alla scuola, al territorio". Insegnante Manuela Tebaldini
Cosa vedere in Italia? #Unpostoalcuore, guida all'Italia in 20 luoghi per 20 ...Pecora Verde
Una guida all'Italia di 20 luoghi, uno per regione.
Una "lettera di San Valentino" all'Italia per dirle che le vogliamo bene.
Info sull'iniziativa >> http://www.pecoraverde.com/blog/62/un-posto-al-cuore-piccola-guida-allitalia-in-20-luoghi-da-amare
Autore: Marcello Mason
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 320 in bianco e nero e colori
Formato: 16,5x24 cm
Data di pubblicazione: giugno 2010
Antelao.
Pietra, neve, prati e ghiaccio.
Ma anche silenzio ed ardimento.
Nulla sull'Antelao passa "osservato", quasi come se la montagna stessa non volesse, per timidezza o, ancora più plausibile, per superiorità, far vedere e conoscere la sua storia.
Ci son voluti oltre 150 anni perché qualcuno osasse, col suo beneplacito, profanare questa riservatezza.
E scopriamo che molti uomini silenziosi hanno calcato le sue pareti, i suoi costoni, le sue "laste".
Vicende eroiche, passate molte volte in sordina, senza i clamori di pareti più blasonate.
Ora possiamo conoscere, valutare, capire fino in fondo il valore degli uomini al cospetto del Re del Cadore.
E la loro poesia.
Ogni montagna può essere bella, può assumere le forme più congeniali ad ogni animo umano ma può anche diventare un semplice mucchio di sassi se non se ne conosce la storia.
L'alpinista ne traccia le vie, interpreta le conformazioni, dà vita alla pietra.
È questo l'invito rivolto al lettore: amare una montagna non solo perché oggettivamente bella ma soprattutto per la forma delle sue linee, tutte conquistate con fatica, rischio e sudore.
ITALIA SCONOSCIUTA: LA MIA ESPERIENZA A CONCA DELLA CAMPANIAtramerper
Decidiamo che a Conca dobbiamo vedere:
- il sentiero delle cascate
- il parco Galdieri Bartoli
- la chiesa di S. Pietro Apostolo
- il Castello
Il sentiero delle cascate appare invitante con le sue promesse di antichi mulini, verde vegetazione e fresche acque.
Il parco Galdieri Bartoli promette tipologie di alberi rari.
La chiesa di S. Pietro Apostolo (la “Collegiata”) offre trittici ed affreschi.
Il Castello (se visibile) sembra poter permettere di ammirare luoghi, stanze e arredi di molte epoche.
E allora … procediamo
l giro del mondo in 80 racconti inizia con un bambino che viaggia con la fantasia attraverso le letture di Verne. Inizia le sue esplorazioni su vagoni con i sedili di legno e i finestrini annebbiati dal fumo e dal vapore della locomotiva. Essa lo porta periodicamente nei paesi d’origine dei suoi genitori: la bassa Pianura Padana, dove la nebbia entra nei polmoni, o i Campi Flegrei, dove l’ombra delle chiome verde scuro degli agrumeti profuma di zagara.
Molti anni dopo decide di ripercorrere le orme lasciate da grandi viaggiatori, scienziati, pensatori, figure iconiche: Darwin, von Humboldt, Robert Scott, Pico della Mirandola, Pasolini, Talete, Alessandro il Grande, Giuseppe Tucci e Fosco Maraini, il colonnello Kurtz, Che Guevara e tanti altri. In viaggi, programmati e compiuti nell’arco di decenni, affronta così grandi distanze attorno al mondo, facili da superare grazie ai mezzi di trasporto moderni, ma anche distanze più brevi, colmate con la fatica del camminare o del pedalare.
Cosa spinge l’essere umano a viaggiare? Qual’è la scintilla che accende in noi il desiderio di scoprire il mondo? Per il nostro autore tutto è iniziato con un libro di Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, ricevuto in dono quando era ancora bambino. Da allora, e per diversi decenni, non ha mai smesso di viaggiare, spesso ripercorrendo le tracce di figure iconiche del passato, che indirettamente avevano influenzato la sua vita come quella di molti di noi.
Questo libro raccoglie le sue esperienze di viaggio in 80 racconti brevi, che ci trasportano, attraverso una narrazione vivida e dettagliata, dal Mediterraneo all’Antartide, dalle Ande all’Asia centrale, dall’Australia all’Africa, e non solo. Un caleidoscopio di colori, storie, profumi e immagini di terre lontane, ma anche di quell’Italia “minore” troppo spesso dimenticata.
In-Cul.Tu.Re. Itinerari cicloturistici - 3.Andar per centri storici nella Gre...Zoom Cultura
Itinerario cicloturistico, fruibile da una mappa interattiva, realizzato dal Progetto IN-CUL.TU.RE. con la Soc. Coop. CRESCo. L’ultimo itinerario vi porterà alla scoperta dei centri storici più significativi della Grecìa.
4. Comunque è ben facile notare, dalla cartina, che le dimensioni del castello dovevano essere davvero notevoli, soprattutto se confrontate a quelle delle fortificazioni della nostra zona. Questo mio “lavoro” (ma con delle grosse e molto evidenti virgolette) non vuole assolutamente essere una ricerca o uno studio. Molti testi di storia locale, diffusamente presenti nelle case della bella Scicli, parlano ottimamente delle fortificazioni cittadine. Dunque, proseguendo nella passeggiata che da qui a poco vi proporrò, non troverete nessuna descrizione storica. Questo per almeno tre buoni motivi: uno l’ho già detto; poi perché non è mio compito ed infine per non cadere in grotteschi scimmiottamenti. Lo ripeto, il mio è solo un gioco. Concedetemi però una citazione, o forse è meglio dire, un ulteriore invito a ricordare quello che ci ritroviamo tra le mani oggi. Scicli non è veramente nostra, il suo possesso appartiene alla Storia. Scicli è un bellissimo contenitore di racconti, storie antiche di secoli o di qualche anno, una scatola magica che spero continui sempre a raccogliere cose degne di essere ricordate.
5. Dove eravamo rimasti? Ah già, la citazione: “ Scicli, posta sulla sommità di un monte, è rocca fra le più nobili e zona fra le più pregiate. Distante dal mare tre miglia circa, è paese di singolare prosperità, popolato e rigoglioso, dotato di una campagna fiorente, di mercati a cui affluiscono prodotti di ogni specie; è florido, opulento e fornito di giardini con alberi da frutto di ogni specie. Ci si arriva via mare dalla Calabria, dalla Tunisia, da Malta e da altri territori. I suoi poderi sono fra i migliori, le sue terre coltivate le più pregiate, la vasta campagna molto produttiva: insomma, una situazione di vero benessere. Lungo i suoi fiumi, che abbondano di acque, sorgono numerosi mulini. Presso Scicli si trova la “fonte delle ore” (ayn al-awqat) così detta perché, fenomeno veramente singolare, l’acqua vi scorre solo nelle ore delle preghiere e si prosciuga nelle altre.” (Idrisi, geografo alla corte di Ruggero II) Ed ora, per chi mi vuole seguire, andiamo alla riscoperta del castello…
6. Comincia il nostro cammino ideale dal primo tornante della “Spana” e qui facciamo conoscenza col colle di San Matteo.
7. Via San Matteo Una volta giunti in paese, ci avviamo nei pressi del colle di S.Matteo e iniziamo a risalirne l’erta, avventurandoci nel fascinoso viottolo dietro il palazzo Beneventano. Ora vi si chiede solo di rallentare il passo ed osservare ciò che vi sta attorno. Ad un certo punto, dovremo scegliere tra la strada più semplice che conduce all’antica matrice oppure quella più difficoltosa verso la chiesetta di Santa Lucia. Mi prendo la responsabilità di consigliare la seconda opzione…
8. Incontriamo subito le prime abitazioni rupestri, quasi sullo stesso piano di quella che nella piantina è detta Torre A. Da qui ci affacciamo sulla cava di Santa Maria la Nova e siamo proprio sotto il castello. Lo spettacolo è ammaliante ma occorre salire ancora… … fino a Santa Lucia e poi prendere il sentiero che giunge alla torre normanna. U castiddazzu.
9. Eccolo, il castellaccio, o quello che ne rimane. Le vaghe sembianze squadrate ricordano senz’altro il periodo normanno. Poco resta dell’imponente struttura ma immutato è il fascino che promana.
10. Dalla torre si vede parte del tragitto percorso e, ancora più facilmente, la Chiesa del Santo Spirito. Quello che riesce difficile, invece, è immaginare che poco più in alto, dentro la recinzione, sulla sinistra della stradina, c’era il castello dei tre cantoni. Se ne vedono i resti, tra gli arbusti. A centro dello spiazzale c’è la base della torre triangolare. Il nostro viaggio si conclude qui?
11. Beh, visto che ce l’abbiamo, proviamo ad usarla questa immaginazione: Potevano per caso essere queste le forme del mio castello preferito? Cerchiamo di immaginare, sempre dall’angolazione del Castiddazzu, come si poteva sviluppare la struttura del fratello maggiore, il Castelluccio.
12. Ma no, facciamo di meglio, ricostruiamo anche l’interno. In linea teorica, partendo dal disegno in cartina, non doveva poi essere così dissimile da come lo immaginiamo, no?
13. Facciamo che poteva essere qualcosa del genere? Magari con largo utilizzo della fantasia sull’assegnazione delle altezze.
15. Ora la nostra passeggiata non barocca volge veramente al termine. Mi rendo conto che qualcuno potrebbe anche essersi confuso, dopo tanto utilizzo della fantasia e potrebbero capitare cose tipo…