Sceneggiatura in atti.
Schema base per scrivere una sceneggiatura in tre atti e l'arco di trasformazione del personaggio. Nello schema sono spiegati tutti i passaggi.
1. Giuseppe Giovannini – Modulo produzione video
SCENEGGIATURA IN TRE ATTI
SCENEGGIATURA IN TRE ATTI
ATTO PRIMO
PREMESSA La premessa serve per darci alcune info importanti su cosa
andremo a vedere.
Non abbiamo una seconda occasione per fare una buona
prima impressione.
Una PREMESSA ben composta contiene uno o più dei
seguenti elementi:
• presentazione dei protagonisti principali;
• dove e quando è ambientata la storia;
• si deve intuire il genere di video che andremo a
vedere… dramma, comico, horror…
CATALIZZATORE È quell’azione che arriva al culmine della premessa.
Assieme alla premessa permette il vero e proprio innesco
della storia.
DOMANDA
CENTRALE
Questo elemento può rendere il nostro video più o meno
interessante!
2. Giuseppe Giovannini – Modulo produzione video
Farsi la domanda giusta e trovare il modo di svilupparla
durante la narrazione è la chiave per un film memorabile.
Far sorgere le domande nello spettatore è utile perchè:
• durante tutto il primo atto lo spettatore in qualche
modo deve cominciare a farsi delle domande;
• nel prosieguo della storia lo spettatore deve trovare le
risposte;
Anche questo concorre alla creazione dell’empatia fra la
storia e lo spettatore.
AZIONE PRIMO
ATTO
La narrazione continua figlia della premessa, del
catalizzatore e delle domande che facciamo emergere nello
spettatore.
Nel primo atto ricordo che è importante descrivere bene i
personaggi, il luogo ed il tempo della narrazione.
PRIMO COLPO
DI SCENA
I colpi di scena servono fondamentalmente per far accadere
nuove cose alla storia, ovviamente sempre in relazione con la
domanda centrale, premessa e catalizzatore.
Un perfetto COLPO DI SCENA contiene uno o più dei seguenti
elementi:
• far prendere una decisione importante al protagonista
o antagonista;
• sollevare la domanda centrale per confondere lo
spettatore o creare suspence;
• aggiungere nuove sfumature al carattere del
personaggio.
ARCO DI TRASFORMAZIONE DEL PERSONAGGIO
In questo momento, qualcosa sconvolge il personaggio o i personaggi della storia.
Dopo il momento di NORMALITÀ del primo atto, arriva infatti la CRISI.
ATTO SECONDO
SPINTA Il secondo atto è caratterizzato dallo sviluppo del primo
colpo di scena.
Dobbiamo anche preparare il terreno per il culmine emotivo
che si raggiungerà al midpoint.
MIDPOINT Verso la parte centrale del secondo atto si deve arrivare ad
un culmine di tensione narrativa.
Il motivo è il solito: se non c’è un crescendo narrativo
(climax) è facile che si perda interesse nello sviluppo della
storia.
3. Giuseppe Giovannini – Modulo produzione video
ARCO DI TRASFORMAZIONE DEL PERSONAGGIO
Solitamente il CONFLITTO si materializza fino al midpoint, ma non è una regola, c’è
chi lo porta fino al terzo atto!
AZIONE
SECONDO ATTO
Dopo il midpoint, la tensione emotiva è alle stelle.
Ora solitamente si va a raccontare l’esito del midpoint.
Dobbiamo anche preparare il secondo colpo di scena.
SECONDO
COLPO DI
SCENA
Con il secondo colpo di scena solitamente si aggiunge un
altro scenario alla storia, ovviamente sempre in relazione ad
essa e alla domanda centrale.
ARCO DI TRASFORMAZIONE DEL PERSONAGGIO
La REAZIONE alla presa di coscienza durante il CONFLITTO non ha una collocazione
precisa, dipende quando il personaggio arriva all’illuminazione e quindi decide di
reagire.
ATTO TERZO
AZIONE TERZO
ATTO
Nel terzo atto lo spettatore comincerà a vedere l’esito della
storia.
Le domande emerse durante le scene precedenti arriveranno
a trovare le risposte.
Un terzo atto realizzato a regola d’arte:
• conclude chiaramente (o meno nel caso di sequel) la
storia;
• porta a compimento tutti i sub plot aperti;
Vedremo quindi chiaramente anche la trasformazione dei
personaggi.
ARCO DI TRASFORMAZIONE DEL PERSONAGGIO
Il CAMBIAMENTO possiamo vederlo successivamente e anche qui non c’è una
collocazione specifica, anche se solitamente avviene durante il terzo atto.