2. INTRODUZIONE
L'indagine da noi svolta si concentra su tre casi studio accomunati dal tema
del suono. Abbiamo scelto l'udito in quanto è il senso che a parer nostro, noi
abitanti delle metropoli, trascuriamo più spesso. Il tema comune viene affrontato
dai tre artisti in questione in modo completamente differente. Ciascuno di loro
ha scelto un modo proprio per creare un dialogo, un interazione nel connubio
uomo/natura e uomo/architettura. Le scelte del tipo di interazione ricercata,
dell'utilizzo o meno della tecnologia digitale, sono mirate a rendere uniche le
rispettive esperienze dei visitatori.
7. COME
Suono analogico azionato dalla natura o variato dall’utente.
Formato da 35 canne d’organo di diversa inclinazione, forma e lunghezza che pescano nel tratto di
mare antistante, terminando in corrispondenza di uno scalone di pietra che interrompe la continuità
della banchina digradando verso l’acqua.
Una serie di tubi in polietilene di diametro diverso scorrono lungo la superficie interna di ogni serie
di gradini, collegando la parte sommersa di una galleria che corre lungo la parte inferiore della
parata. Grazie al moto ondoso dell’acqua marina queste canne producono suoni continuamente
diversi modulati secondo sette accordi e cinque tonalità.
PERCHÈ
L’intervento architettonico crea una transizione quasi naturale tra la terra e il mare, come una
vera e propria spiaggia, creando una relazione sonora tra la città e i visitatori.
11. COME
Dimensioni ø 20 m h 3 m
Si tratta di una passerella circondata da 200 travi di legno, disposte in modo da formare intrecci
circolari. Nelle travi sono installati dei microfoni per registrare i passi dei visitatori che attraversano
il tunnel di legno. I suoni registrati vengono mixati al computer, producono un’eco distorto.
Durante la giornata vengono a crearsi diversi giochi di luce e ombre che donano all’installazione
pattern ed effetti sempre diversi, permettendo un dialogo fisico e interattivo con il visitatore.
PERCHÈ
Attraverso il lavoro di suoni, l’artista vuole creare un archivio e registrare la percezione dello spazio
da chi lo ha attraversato e vissuto. Oltre a lavorare sull’esperienza sonora, Thilo Frank si concentra
anche su quella visiva, creando un dialogo fisico e interattivo con il visitatore attraverso l’utilizzo
di microfoni e giochi di luce. L’artista pone l’accento su una nuova interpretazione di fenomeni.
Il lavoro viene così completato grazie alla reazione fisica del visitatore che si riflette nell’opera.
15. COME
Opera composta da 23 tubi in ottone cromato che si snodano su quattro livelli, dai piani del parcheggio
a quelli superiori: appoggiando l’orecchio sull’apertura dei tubi, è possibile ascoltare suoni, rumori
e parole provenienti dall’altro capo, posizionato in un altro punto dell’edificio.
PERCHÈ
L’intento dell’artista è la ricerca dei suoni che quotidianamente si disperdono e si cancellano al
di sotto della superficie urbana, mettendo in relazione luoghi e spazi dell’architettura tra loro
apparentemente distanti e privi di relazione visiva.