On. Gabriella Albano - Proposta di legge contro la violenza di genere
1. Proposta di Legge Regionale n. 492/9
“Norme per contrastare la violenza di genere”
2. Obiettivi
• Tutelare le donne
• Prevenire e combattere i casi di violenza agiti nei loro
confronti
• Fare rete per debellare dalla Calabria
il grande male della discriminazione di genere
3. Dice l’OMS…
• Il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica
e/o sessuale
• Il 38% dei femminicidi avviene per mano del partner
• Il 30% dei maltrattamenti alle donne ha inizio in
gravidanza e una donna su quattro è oggetto di violenza
in questa fase della vita
4. In Italia
• Nell’arco del 2012 sono stati compiuti oltre cento
femminicidi
• Nei primi sei mesi del 2013 si sono verificati oltre 60
episodi di violenza sfociati nella morte della vittima
• 6.743.000 donne tra i 16 ed i 70 anni affermano di
essere o essere state vittime di abusi fisici o sessuali
• Oltre un milione di donne afferma di aver subito stupri o
tentati stupri
5. Nella nostra regione
Il 24 maggio 2013 la nostra regione ha conquistato la
ribalta nazionale per un triste episodio di cronaca
verificatosi a Corigliano Calabro.
La sedicenne Fabiana Luzzi viene uccisa con diverse
coltellate e poi bruciata viva dal suo fidanzatino.
6. La Calabria dice basta
E’ giunto il momento che la Calabria si doti di uno
strumento normativo a difesa della donna, uno
strumento capace di mettere in pratica su scala
regionale le indicazioni recepite dal nostro paese
con la Convenzione di Istanbul.
7. Gli obiettivi della proposta
• Tutelare le donne
• Prevenire e combattere i casi di violenza agiti nei loro
confronti
• Fare rete per debellare dalla Calabria il grande male
della discriminazione di genere
9. Andare oltre la legge 20
La proposta intende ampliare il campo normativo
descritto dalla Legge Regionale n.20 del 21 agosto
2007, dando maggiore respiro alle politiche di
assistenza nei confronti delle vittime ed incentivando le
attività di prevenzione ed informazione sul tema della
violenza di genere.
10. Fare rete per vincere
La proposta di legge istituisce la Rete Regionale
Antiviolenza, organismo chiamato a fornire procedure di
intervento omogenee sul territorio regionale e ad
attivare l'immediato soccorso nei casi di violenza agiti
nei confronti delle donne.
11. I nodi della rete
Nodi fondamentali di tale rete saranno le aziende
sanitarie provinciali, i presidi ospedalieri ed i consultori,
che saranno chiamati ad operare in simbiosi tra loro al
fine di garantire un intervento immediato ed efficace.
12. Codice Rosa
La proposta di legge prevede anche l'istituzione, in ogni
pronto soccorso, di un percorso dedicato alle donne
abusate: una corsia preferenziale denominata "Codice
Rosa", la cui attivazione fungerà da campanello
d'allarme per l'intervento della suddetta rete.
13. Formare il personale
Per poter offrire un'accoglienza efficace e completa è
necessario che i soggetti coinvolti siano adeguatamente
formati a riconoscere e trattare i segni del
maltrattamento subito.
La proposta di legge prevede l'istituzione di specifici
corsi di formazione pensati per incrementare le
conoscenze in materia sanitario-psicologica.
14. Imprenditori Solidali
Particolare rilevanza assume, in questo senso,
l'istituzione di un Albo degli Imprenditori Solidali, elenco
redatto su base regionale e comprendente tutti i datori
di lavoro disposti ad offrire occupazione alle donne
abusate.
15. Educazione
Le radici della violenza di genere, però, affondano prima
di tutto nella mancata o carente educazione al rispetto
che viene troppo spesso impartita ai giovani nell'ambito
della relazione tra i sessi.
16. Partiamo dalle scuole
La proposta di legge prevede la stipula di protocolli
d'intesa tra Regione ed uffici scolastici territoriali per
l’organizzazione di iniziative finalizzate alla diffusione
della cultura del rispetto dell’altro e al superamento
degli stereotipi di genere.
17. Il CERAI
La proposta di legge istituisce il CERAI (Centro di
raccolta e analisi degli indicatori di violenza di genere).
Tale centro avrà il compito di monitorare costantemente
la diffusione del fenomeno in Calabria suggerendo alle
istituzioni politiche territoriali le migliori strategie di
intervento da adottare per il suo contrasto.
18. Tra “best practices” e criticità
Il CERAI sarà anche impegnato nella raccolta delle
buone pratiche messe in atto dai soggetti coinvolti nella
rete, nella verifica dell'efficacia delle iniziative intraprese
e nella segnalazione delle criticità emerse.
19. Un punto di partenza
Intendere questa legge come un punto d'arrivo sarebbe
fuorviante. Essa rappresenta, al contrario, un punto di
partenza, l'inizio del faticoso cammino per il
riconoscimento e la tutela dei diritti di genere.
La Calabria rifiuta la violenza sulle donne e con il
contributo di tutti riuscirà a vincere questa piaga.