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Imprese
ANNO1,N.4-NOVEMBRE2010
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano
www.commercioelettrico.com
L’etica della convenienza
Organo Ufficiale FME
FEDERAZIONE
Energia consapevole
Imprese
Un nuovo modo di fare impresa
Mercato
Accumulo intelligente di energia
Imprese
Piano per l’efficienza energetica
Energia
Gel e resine riaccessibili
a confronto
Imprese
Il rischio di insolvenza
delle società italiane
Economia
Perfetta sintonia tra quadri
e ripartizione
Imprese
Nuova luce al recupero
FEDERAZIONE
FME in Federcostruzioni
FEDERAZIONE
Tornare a produrre in Italia si può
Mercato
COMMERCIO
ELETTRICO
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
ANNO5,N.6-AGOSTO-SETTEMBRE2014e7,00
www.palazzoli.it
eccellenza
italiana
l’unico che uso Aperto e Chiuso
janus
grande
novità
6
Agosto-Settembre2014www.commercioelettrico.com
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Anno 5 N° 6 – Agosto - Settembre 2014 € 7
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N°24270 - ISSN 0329-3479
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI
E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
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Piano per l’Efficienza Energetica
Strategie, risparmi e provvedimenti per favorire il raggiungimento
degli obiettivi nel nostro Paese
ENERGIA
30
Tornare a produrre in Italia si può
ANIE Confindustria e il back reshoring
Un nuovo modo di fare impresa
Back reshoring, innovazione tecnologica, fabbrica 4.0:
il futuro dell’industria elettrotecnica ed elettronica
MERCATO
22
27
Il rischio di insolvenza delle società italiane
Il rischio d’impresa alla prova degli stress test EBA
ECONOMIA
34
18
19
20
FME in Federcostruzioni
Obiettivi ed aspettative dell’adesione all’Associazione della filiera delle
costruzioni
L’etica della convenienza
Un tentativo concreto di sviluppo della filiera energetica
Nuova luce al recupero
Partito anche a Roma il servizio gratuito che dà impulso alla raccolta
differenziata delle lampadine esauste
FEDERAZIONE
22
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RUBRICHE
Imprese
ANNO1,N.4-NOVEMBRE2010
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano
www.commercioelettrico.com
L’etica della convenienza
Organo Ufficiale FME
FEDERAZIONE
Energia consapevole
ImpREsE
Un nuovo modo di fare impresa
mERcAtO
Accumulo intelligente di energia
ImpREsE
Piano per l’efficienza energetica
ENERgIA
Gel e resine riaccessibili
a confronto
ImpREsE
Il rischio di insolvenza
delle società italiane
EcONOmIA
Perfetta sintonia tra quadri
e ripartizione
ImpREsE
Nuova luce al recupero
FEDERAZIONE
FME in Federcostruzioni
FEDERAZIONE
Tornare a produrre in Italia si può
mERcAtO
COMMERCIO
ELETTRICO
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
ANNO5,N.6-AGOSTO-SETTEMBRE2014e7,00
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italiana
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novità
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Agosto-Settembre2014www.commercioelettrico.com
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03
SOMMARIO
LA COPERTINA
NEWS
stampa tecnica
PROPOSTE
6
49
55
Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
Palazzoli Spa
via F. Palazzoli, 31
25128 - Brescia
Gel e resine riaccessibili a confronto
Peculiarità e differenze fra isolamenti a stato finale morbido
Perfetta sintonia tra quadri e ripartizione
Un sistema di ripartizione che coniuga la riduzione di costi e sprechi
di materiale con compattezza, sicurezza, facilità di manutenzione e di
ampliamento anche sotto tensione
Qualità ed eleganza
Soluzioni per la videocitofonia e la supervisione domotica
Accumulo intelligente dell’energia
Soluzione per la gestione della produzione di energia degli
impianti fotovoltaici
Energia consapevole
Audit energetico per il Museo Nazionale della Scienza
e della Tecnologia di Milano
imprese
39
40
42
44
46
46
44
40
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Aziende citate.indd 81 12/09/2014 16:42:25
Sacchi
Elettroforniture:
nuovo punto
vendita
ANIE:
nasce lo
“sportello
ricerca”
06 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Su iniziativa della Commissione Ricerca e Innovazione, ANIE, la Federazione che rap-
presenta in Confindustria le imprese dell’industria elettrotecnica ed elettronica, apre
lo “Sportello Ricerca”, un nuovo servizio pensato per venire incontro alle esigenze di
tutte le aziende associate in tema di finanziamento alla ricerca e sviluppo, in ambito sia
nazionale, sia internazionale.
Frutto di una convenzione stipulata da ANIE con una delle maggiori società di consulen-
za del mondo, lo sportello offrirà un servizio di supporto e patrocinio gratuito alle impre-
se che intendono accedere ai finanziamenti nazionali ed europei, ma faticano
ad avere informazioni efficaci e tempestive a causa delle procedure tecniche e
burocratiche, a volte molto complesse.
Il servizio permetterà di analizzare le concrete possibilità di realizzazione di
un’idea innovativa, nonché gli strumenti finanziari idonei allo sviluppo del pro-
getto. Sarà, quindi, possibile incontrare singolarmente degli esperti in materia, che va-
luteranno l’idea dal punto di vista sia tecnico, sia delle possibilità offerte dai bandi e delle
opportunità di partnership a livello italiano ed europeo. Una volta ottenuta la consulenza,
l’azienda potrà decidere se proseguire nel percorso di richiesta dei finanziamenti e, in
tal caso, grazie alla convenzione stipulata con ANIE, potrà usufruire di tariffe agevolate.
«Ora più che mai è il momento di essere al fianco delle nostre aziende», ha dichiara-
to Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria. «Gli investimenti in R&S
devono essere al centro delle nostre politiche industriali, per permettere ai prodotti del
Made in Italy di essere ancora più competitivi a livello internazionale. Il comparto ANIE
investe il ricerca e sviluppo il 4 per cento del fatturato annuo, ma resta ancora molto
da fare per colmare il gap tra ricerca e mercato. Per questo, la Commissione Ricerca e
innovazione di ANIE ha pensato ad uno strumento estremamente concreto per approc-
ciare il pacchetto Horizon 2020. Un’occasione unica considerato che per la ricerca e lo
sviluppo, la quota di contribuzione di Bruxelles può arrivare fino al 100 per cento dei
costi ammissibili e, per l’innovazione, si arriva al 70 per cento».
Inaugurato il 20 settembre il nuovo punto vendita di Sacchi Elettroforniture a Seriate, in
via Pastrengo 9.
L’azienda, dal 1957 specializzata nella vendita di materiale elettrico per professionisti ed
imprese, ha partecipato al progetto di riqualificazione territoriale dell’area ex-ISMES,
scegliendola come sede del nuovo punto vendita.
L’ISMES, uno dei grandi centri di ricerca ingegneristica, si occupava di progettazione, ve-
rifica e monitoraggio di strutture industriali e di interesse storico. Il progetto di riqualifi-
cazione territoriale consiste nella creazione di una piccola cittadella dell’industria e nella
riconversione parziale degli edifici esistenti per destinazioni terziarie e commerciali.
La riqualificazione ha un importante valore per il tessuto sociale ed economico della
zona, sia in termini occupazionali, con la creazione di nuovi posti di lavoro, sia a livello
urbanistico, grazie ad una nuova progettazione degli spazi esterni di viabilità, dei singoli
lotti con i capannoni industriali e delle infrastrutture necessarie. Sono do-
dici oggi le aziende che occupano gli edifici ex-ISMES, provvedendo così a
dare nuovo slancio economico e valorizzazione all’intera zona.
Il nuovo punto vendita Sacchi è il terzo della bergamasca (dopo Bergamo
e Arcene) e il primo della provincia a libero servizio assistito, un format
innovativo per il settore elettrico all’ingrosso, che unisce la praticità e la ve-
locità del self service alla classica vendita al banco, con un personale serio
e competente per qualsiasi consulenza, dubbio, informazione o problema,
accorciando le distanze fra clienti e fornitore.
Il punto vendita offre una vasta gamma di prodotti, suddivisi per aree: civile,
industriale, illuminazione, cavi, automazione e complementi elettrici, così
da facilitare la scelta e il processo d’acquisto. Professionisti ed imprese
hanno a disposizione 6.500 prodotti in negozio e altri 50.000 disponibili in 24
ore, grazie all’efficiente servizio logistico con 100 automezzi.
Con questa nuova apertura, salgono a 55 i punti vendita di Sacchi, di cui 24
in Lombardia.
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Chint è presente in oltre 11 milioni di edifici grazie al
suo ottimo rapporto qualità/prezzo. Dispone di una
gamma completa di prodotti per la Bassa Tensione
sia per il settore civile che per il settore industriale
e propone apparecchiature di qualità e certificazioni
a livello internazionale di oltre 150 laboratori
accreditati. Non a caso la più grande azienda
fornitrice di energia elettrica ha scelto i prodotti Chint
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AEIT:
convegno
annuale
2014
08 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
ANIE
Automazione:
confermato
il Presidente
Si terrà il 18 e 19 settembre a Trieste, presso la sede della prestigiosa Università della città, il Convegno Annuale
dell’Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni - AEIT,
dedicato quest’anno al tema: “Dalla ricerca all’impresa: necessità di un trasferimento più efficace - Energia,
Comunicazione, Informazione, Economia”.
Il Comitato Elettrotecnico Italiano, fondato nel 1909 dalla costola dell’allora AEI, sostiene l’evento, che è organiz-
zato in collaborazione con IEEE Italy Section e Università di Trieste.
I temi principali sviluppati dal Convegno saranno i seguenti:
- la ricerca e l’applicazione nel campo dell’elettronica, dell’informatica e delle TLC;
- la ricerca e l’applicazione nel campo dell’energia;
- la ricerca e l’applicazione nel campo della mobilità e trasporti;
- la ricerca e l’applicazione nel campo delle tecnologie avanzate.
Una seconda parte del Convegno sarà dedicata, come sempre, a sessioni tecniche negli argomenti d’interesse
dell’AEIT. Il programma preliminare del Convegno e delle sessioni sono scaricabili dal sito: www.aeit.it/man/
CA2014.
In chiusura della prima giornata, il 18 settembre, si terrà la cerimonia per il centenario della rivista “L’Elettrotec-
nica”, con la presentazione di un numero speciale di “AEIT”.
Inoltre, il 17 settembre, presso l’Università degli Studi di Trieste si svolgerà l’International Workshop: “Opportu-
nities and constraints of a transnational balancing market in Europe”, che intende fornire una panoramica dello
sviluppo regolatorio con riferimento al tema del cross-border balancing e mostrare il punto di vista dei diversi
attori (ENTSO-E, TSO, regolatori, produttori, market operators) con una particolare attenzione
per gli operatori italiani. Inoltre, si presenteranno i risultati quantitativi dell’attività di simu-
lazione compiuta da RSE nell’ambito del progetto eBADGE. La partecipazione al workshop è
gratuita previa iscrizione.
È questa la quarta volta che la Sezione AEIT di Trieste organizza la riunione annuale; le prece-
denti furono: la XXIV, dal 30 ottobre al 4 novembre 1919; la XXXV, dal 14 al 21 settembre 1930;
la LVII, dal 16 al 21 Settembre 1956.
In occasione della XXXV riunione annuale venne inaugurato l’impianto di illuminazione per-
manente del Faro della Vittoria, simbolico omaggio reso ai gloriosi Caduti del Mare, la cui
realizzazione si deve all’iniziativa proprio alla Sezione triestina che la propose, ne effettuò gli
studi di progetto e contribuì al finanziamento dell’opera.
Nel corso della serata del 17 settembre sarà riattivato il funzionamento del Faro della Vittoria.
Nel corso dell’Assemblea di ANIE Automazione dello scorso 2 luglio si è proceduto al rinno-
vo del Comitato Direttivo dell’Associazione per il biennio 2014-2016.
Giuliano Busetto, Industry Sector CEO di Siemens Italia, è stato riconfermato alla presiden-
za, mentre i Vicepresidenti eletti tra i membri del nuovo Comitato sono tre: Mario Colombo
(ESA elettronica), Antonio De Bellis (ABB) e Salvatore Moria (RPS). Rappresenteranno, in-
vece, l’Associazione in Giunta di Federazione Ennio Franceschetti (Gefran) e Mario Colombo
(ESA elettronica), quest’ultimo con delega speciale per le PMI. Oltre alla riconferma della
squadra dei Consiglieri uscenti, si segnala l’ingresso nel Comitato di altre figure di spicco
del settore dell’automazione, con un allargamento importante verso il settore del Processo.
Giuliano Busetto ha maturato una consolidata esperienza nei settori dell’automazione indu-
striale e del controllo di processo e dopo diverse esperienze in ambito ABB Italia, fino alla
carica di Vice President Marketing&Sales, inizia nel 2002 la sua attività in Siemens nel ruolo
di Managing Director della divisione Industrial Solution&Services e, dal 2006, della Divisione
Automation and Drives. A partire dal 2008 ha assunto la guida del Settore Industry.
L’industria italiana dell’Automazione e Misura ha sperimentato un 2013 positivo, in con-
trotendenza rispetto all’andamento generale dei settori ANIE. Infatti, in Italia il fatturato
delle imprese fornitrici di componenti e sistemi per l’automazione industriale è stato pari
a circa 3,7 miliardi di euro, con una crescita del 3,9 per cento rispetto all’anno precedente.
Le esportazioni hanno segnato un incremento annuo del 3,7 per cento, grazie in particolare
ai mercati del Medio Oriente e dell’Asia orientale. Positivo anche il mercato interno, che si
attesta a +2,1 per cento rispetto al 2012.Giuliano Busetto
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10 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Gewiss:
illuminazione
sostenibile
Cuore del progetto City Life, il parco pubblico del quartiere milanese è tra i più importanti al mondo.
Legato al profilo altamente ecologico di quest’area, il parco si estende su una superficie di 168.000 m2
e rappresenta, unitamente al Parco Sempione e ai Giardini Pubblici, la terza area verde del settore nord
ovest della città di Milano.
Per la progettazione del parco il Comune di Milano e la società City Life hanno indetto un concorso
internazionale, che ha visto il coinvolgimento di 70 studi di architettura a livello mondiale. Obiettivo
principale del progetto era quello di farlo diventare uno spazio pubblico prestigioso per tutta la città,
un parco connettivo e simbolico, fortemente integrato con la città storica, fruibile da parte di tutta la
cittadinanza in piena sicurezza e nel pieno rispetto dell’ambiente.
Il progetto, vinto dallo studio di architettura londinese Gustafson Porter, ha visto la realizzazione di un
microcosmo intorno alle Tre Torri di City Life, dove vengono riprodotte le caratteristiche del paesaggio
milanese e del suo territorio. Un parco fra le montagne e la pianura che ha soddisfatto pienamente le
esigenze richieste dalla committenza, anche sotto il profilo dell’illuminazione.
Il progetto di sviluppo architettonico richiedeva, infatti, anche lo studio di un progetto illuminotecnico
che andasse a soddisfare alcune esigenze fondamentali, in linea con il profilo fortemente sostenibile
del quartiere City Life: favorire la percezione di sicurezza fisica e psicologica dei cittadini, legata alla
possibilità di vivere e frequentare il parco senza timore; aumentare la qualità della vita, con l’incentiva-
zione alla frequentazione del parco anche nelle ore serali; garantire un elevato risparmio energetico e
assicurare un ridotto livello di impatto ambientale.
Per la realizzazione del progetto, affidato allo Studio di lighting design Ferrara Palladino
di Milano, è stato scelto il sistema di illuminazione LED della serie Urban [03] di Gewiss
dotato di un’ampia gamma di accessori di fissaggio e di sorgenti luminose in grado di
soddisfare le molteplici esigenze di illuminazione d’arredo per aree pubbliche e verdi.
Sono stati installati 85 Urban [03] lungo tutti i percorsi pedonali del parco, sia nella parte
riservata alle abitazioni City Life, sia in quella aperta al pubblico, che si sono integrati
perfettamente all’architettura del parco, valorizzando il contesto anche dal punto di vista
estetico. Il sistema, dotato di dispositivo bi-regime per la regolazione del flusso luminoso
durante le ore notturne, consente un risparmio energetico del 50 per cento ed è conforme
ai requisiti richiesti in termini di potenza e tenuta all’impulso delle sovratensioni, offrendo
anche un grado di protezione IP66. La sorgenti LED garantiscono, inoltre, una durata di
vita superiore alle 50.000 ore e hanno una temperatura di colore pari a 3.500 K (CRI >85).
CEI:
seminari
formativi
Riprendono a settembre i seminari nati dalla collaborazione tra il CEI e Socomec, società che opera nel settore
della distribuzione, controllo e qualità dell’alimentazione delle reti di energia a bassa tensione.
Gli incontri, che hanno sempre trattato temi di attualità e interesse dal punto di vista industriale, tecnologico e di
mercato, quest’anno prendono spunto dal contesto energetico ed economico mondiale e nazionale, che impone
di considerare la tematica dell’efficienza energetica tra i criteri fondamentali di progettazione al pari di quelli più
classici come la sicurezza elettrica. Lo sviluppo normativo, così come quello tecnologico e del mercato, mette a
disposizione numerose soluzioni e sempre più nuove tecnologie.
Il quinto appuntamento, sul tema “Disponibilità di rete ed efficienza energetica: soluzione possibile?”, si terrà a
Brescia il 23 settembre, presso la sede del CNA di Brescia, in Via Orzinuovi 3.
Il primo intervento confronterà criticamente tecnologie elettriche nuove e classiche dal punto di vista dell’efficien-
za energetica. Nella seconda relazione saranno analizzati e studiati i mezzi per il monitoraggio, la gestione e il
controllo dell’energia, al fine di ottenere la massima efficienza energetica. Successivamente verranno introdotte
le moderne tecnologie utilizzate nei gruppi di continuità, trattando nello specifico le soluzioni
tecniche per incrementare la disponibilità di alimentazione dei carichi critici attraverso siste-
mi in parallelo, modulari e commutatori statici di trasferimento del carico.
Nella seconda fase del Convegno verranno presentati gli strumenti disponibili per un corret-
to inserimento delle soluzioni di continuità assoluta all’interno dell’impianto. Infine, l’ultima
relazione presenterà le novità introdotte sulla progettazione ed esecuzione della connessione
degli utenti attivi alle reti di distribuzione MT e BT nel più generale contesto dell’evoluzione
della rete verso la smart grid e dei vincoli imposti dalla qualità dell’energia, in accordo alla
Norma CEI EN 50160.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione on line compilando la scheda del sito CEI
www.ceiweb.it, alla voce Eventi – Seminari e Altri Convegni, o via email, entro il 22 settembre,
all’indirizzo: cornali@ceiweb.it.
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12 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
BTicino:
Evoluzione
del progetto
impiantistico
degli edifici
sicurezza:
Infrastrutture
critiche sicure
Il nuovo ruolo energetico dell’edificio oggi, gli enormi interessi economici globali in gioco, il de-
licato equilibrio della rete di distribuzione, l’evoluzione normativa e fiscale e le opportunità e le
politiche premianti delle legislazioni nazionali ed europee, hanno fatto sì che siano indispensabili
gestioni di consumi e di produzione razionali e consapevoli.
Questo nuovo approccio non può che passare attraverso una costante e attenta azione di moni-
toraggio e supervisione, trasformando l’edificio da nodo passivo della rete a protagonista attivo
e, appunto, interconnesso.
Per questo, BTicino ha voluto proporre una riflessione su alcuni aspetti che contribuiscono all’e-
voluzione del progetto impiantistico degli edifici, organizzando a Milano il Convegno: “Connected
Buildings: efficienza energetica e smart grid”, per esplorare le potenzialità dell’edificio come
nodo energetico ed elemento attivo integrato in un sistema articolato e dinamico.
In questo scenario, è cambiato anche il ruolo di un partner tecnologico come BTicino. Da
semplice fornitore di sistemi di controllo e misura dell’edificio, l’azienda si pone oggi come un
vero e proprio collaboratore, in grado di supportare i professionisti della progettazione impianti-
stica. Il progettista, infatti, nell’applicazione delle soluzioni tecnologiche idonee, oltre agli aspetti
funzionali e normativi, deve prendere in considerazione tutte le opportunità che gli investitori
immobiliari o i conduttori dell’edificio richiedono: risparmi economici sui consumi, ritorni dalla
cessione di energia, ma anche accessibilità a finanziamenti o a contributi, e quindi, in generale,
redditività dell’investimento.
Obiettivo del Convegno BTicino è proprio quello di affrontare e argomentare i differenti temi d’in-
teresse con il contributo di qualificati professionisti: dalla nuova visione dell’efficienza energetica
in ottica smart grid, alla legislazione impiantistica e normativa, oltre a stimolare il dibattito su
case history di successo.
Il Convegno ha rappresentato anche l’occasione di presentare i risultati di una ricerca commis-
sionata da BTicino all’Istituto di Ricerca IPSOS Observer, volta a raccogliere indicazioni sull’u-
tilizzo della rete e dei social media da parte dei progettisti. I risultati evidenziano, tra l’altro,
come anche in ambito professionale si stia diffondendo l’utilizzo della rete in mobilità tramite
smartphone e tablet, in particolare come strumento di consultazione.
In programma a Fiera Milano dal 12 al 14 novembre, la Biennale Internazionale
di Security & Fire Prevention Sicurezza 2014 si conferma come momento di ri-
ferimento e confronto per tutto il settore e luogo ideale dove “fare cultura della
sicurezza”, grazie ad una serie di eventi focalizzati sui temi di maggiore attualità.
Si partirà già un mese prima della manifestazione, con un’iniziativa di grande respi-
ro dal titolo: “Sicurezza & Oltre – Le infrastrutture critiche a Congresso. Proteggere
le Infrastrutture Critiche: Risk analysis, integrazione, innovazione”, in programma
l’8 ottobre alle 9.30 presso il Centro Congressi Stella Polare di Fiera Milano a Rho.
Sarà un appuntamento unico, realizzato dalle Associazioni del comparto (AIPS,
ANIE Sicurezza, ASSISTAL, ASSOTEL, ASSIV, Assosicurezza, AIIC) e con il supporto
di Fiera Milano, che coinvolgerà a 360° i protagonisti del settore. Al centro dei lavori
tematiche attualmente di grande interesse anche a livello europeo, ma soprattutto
trasversali a tutta la filiera, dalle tecnologie ai servizi, dalla progettazione al secu-
rity management, dalla produzione all’integrazione.
Sul palco si confronteranno, con la formula del talk show, i security manager delle
principali infrastrutture critiche italiane, che potranno esporre problematiche con-
crete alle quali gli operatori del settore forniranno risposte tecniche e tecnologi-
che, mentre i grandi player del settore presenteranno case history su soluzioni già
adottate e problematiche già risolte con uno schema comune: esigenza, soluzione,
vantaggio.
L’evento di ottobre, dunque, “scalderà i motori” sulle tematiche scientifiche ed
espositive di Sicurezza 2014 e diventerà, a partire da questa prima edizione, un
appuntamento fisso per il settore negli anni in cui non si svolge la manifestazione.
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14 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Ecolight:
il cassonetto
per la
raccolta
arriva in
negozio
edison:
Spesa
energetica
di casa sotto
controllo
Più vicini alle aziende della grande distribuzione e più vicini ai cittadini nella raccolta dei rifiuti
elettronici. Il Consorzio Ecolight, in collaborazione con il Gruppo Hera, ha posizionato a Bolo-
gna, Casalecchio di Reno (BO), Ferrara, Modena, Campogalliano (MO), Ravenna, Savignano sul
Rubicone (FC) e Forlì i primi dieci cassonetti smart per la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici
e delle pile.
«È un servizio che abbiamo predisposto per rispondere all’Uno contro Zero, ovvero l’obbligo di
ritiro gratuito dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni, fino a 25 cm, da parte dei negozi che
hanno una superficie di vendita dedicata alle apparecchiature elettroniche superiore ai 400 me-
tri quadrati», spiega il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio. «Un servizio che solleva
i negozi dalla gestione dei rifiuti consegnati dai clienti, ma soprattutto va incontro ai cittadini
nell’ottica di facilitare il conferimento dei RAEE per aumentarne i volumi di raccolta». I nuovi
cassonetti sono stati sviluppati nell’ambito del progetto Identis WEEE, iniziativa cofinanziata
dall’Unione Europea all’interno del programma Life+ e realizzata da Hera, Ecolight e dalla fon-
dazione spagnola Ecolum, e rappresentano un’evoluzione dei RAEEshop la cui sperimentazione
è in corso. I RAEEshop Evolution hanno dimensioni relativamente ridotte (3 m x 1 m x 1,57 m)
e non necessitano della presenza di alcun operatore. L’accesso per il consumatore è estre-
mamente semplice: basta identificarsi con la tessera sanitaria e, indicando il tipo di prodotto
da smaltire, il cassonetto apre uno sportello dove mettere il rifiuto. Sono stati progettati per
accogliere i RAEE di dimensioni ridotte, come cellulari e piccoli elettrodomestici oltre alle lam-
padine a risparmio energetico (i raggruppamenti R4 ed R5) e le classiche pile portatili. I rifiuti
conferiti vengono tracciati dal momento della loro raccolta fino al loro trattamento e recupero.
«In concreto, si tratta di un doppio servizio che mettiamo a disposizione sia della distribuzione,
nell’intento di sgravarli dalla gestione di questi rifiuti, sia ai consumatori che sapran-
no che in un determinato punto potranno portare i loro rifiuti elettronici», prosegue
Dezio. «L’intento non è solamente proseguire in quel cammino di sensibilizzazione e
di conoscenza dei RAEE, ma anche di dare un significativo contributo alla raccolta di
questi rifiuti. I nuovi traguardi indicati dalla normativa sono impegnativi: nei prossimi
due anni dovremo passare dai 4 kg procapite raccolti a 12 kg. E per questo occorre
l’impegno di tutti: nostro, da parte della distribuzione e da parte dei cittadini.
Questo è solamente l’avvio del servizio. In autunno saranno individuati altri punti
vendita dove saranno posizionati una trentina di nuovi cassonetti. L’iniziativa è stata
proposta nei territori dell’Emilia Romagna e nell’area di Padova, zone dove il Gruppo
Hera gestisce il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti.
Per molti consumatori l’energia elettrica è vissuta solamente come un costo, difficile da “deci-
frare” e da gestire.
Ma, in aiuto alle famiglie italiane, è ora disponibile un innovativo servizio per poter comprendere
finalmente i consumi e la spesa energetica di casa, rivoluzionando il loro rapporto con l’energia
attraverso la conoscenza e la trasparenza delle informazioni.
È, infatti, on line Edison Energy Control, il servizio che in ogni momento permette il controllo dei
propri consumi in tempo reale, sia in chilowattora, sia direttamente in euro. Su PC o attraverso
smartphone e tablet con semplici grafici, confronti e avvisi personalizzati in caso di consumi
troppo elevati, si possono così scoprire le migliori abitudini di consumo e gli innovativi suggeri-
menti utili a risparmiare.
Oltre che fornire statistiche, monitoraggio e consigli sul risparmio energetico, Energy Control
permette anche di entrare in una community interattiva.
Si può visualizzare su una mappa dove sono gli altri clienti Energy Control in Italia, confrontarsi
con consumatori simili, ad esempio in base alle dimensioni della propria
casa, e comunicare per condividere consigli e comportamenti virtuosi.
L’accesso al servizio è garantito da un dispositivo applicato al contatore elet-
trico e connesso ad Internet, molto semplice da installare.
Energy Control è disponibile su: energycontrol.edisonenergia.it
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NEWS
ABB:
crescita nel
fotovoltaico
Dal mese di maggio 2014, le attività di business relative alle energie rinnovabili
di Power-One sono passate sotto il marchio ABB, nell’ambito del previsto piano
d’integrazione delle due società.
ABB offrirà, così, una proposta completa per l’energia solare, con una delle più
ampie offerte di inverter fotovoltaici.
Secondo produttore al mondo di inverter fotovoltaici, Power-One è stata acqui-
sita da ABB nel luglio 2013 e manterrà invariata la propria offerta, inclusi i nomi
di tutti i prodotti, così come le varie certificazioni rilasciate in tutti i Paesi del
mondo.
Alle attuali soluzioni fotovoltaiche, ABB aggiungerà lo sviluppo di inverter di ul-
tima generazione, nonché soluzioni di monitoraggio integrate per l’accumulo
di energia solare al fine di soddisfare la crescente domanda
globale di soluzioni fotovoltaiche innovative.
«Con il passaggio del business delle energie rinnovabili di
Power-One sotto il marchio ABB saremo in grado di cogliere
pienamente tutti i vantaggi dell’unione di queste due azien-
de. Avremo una delle offerte più complete di inverter foto-
voltaici sotto un unico marchio, venendo incontro ai bisogni
dei clienti in tutti i segmenti chiave: utility, commerciale e
residenziale», ha commentato Pekka Tiitinen, a capo della
divisione Discrete Automation and Motion di ABB.
L’offerta completa di inverter solari ABB è stata esposta per
la prima volta in occasione del Solarexpo (Milano, dal 7 al 9
maggio).
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Osram:
acquisizione
nel settore
dell’illuminazione
per l’intrattenimento
Pronta a rafforzare il proprio posizionamento nell’illuminazio-
ne per l’intrattenimento Osram ha concordato l’acquisizione di
Clay Paky, uno dei principali produttori di illuminazione enter-
tainment per show ed eventi.
L’azienda di Seriate (BG) è di proprietà di privati e ha realizzato
recentemente un fatturato annuo di oltre 60 milioni di euro.
«Clay Paky rappresenta un investimento strategico e mirato
all’ampliamento della divisione Specialty Lighting e ne migliora
la posizione su un mercato altamente attrattivo», ha dichiarato
Wolfgang Dehen, CEO di Osram.
Le due Società hanno concordato di non divulgare i dettagli
finanziari legati all’operazione, che dovrebbe chiudersi entro la
fine di quest’anno, mentre l’acquisizione è soggetta all’appro-
vazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Osram è attualmente uno dei principali produttori di lampa-
de e componenti LED per il settore dell’intrattenimento. Con
la prevista acquisizione di Clay Paky, rileverà un marchio
altamente riconosciuto nel settore dell’illuminazione per l’in-
trattenimento, confermando la sua strategia di valorizzazione
orientata alla tecnologia e all’innovazione. Il mercato
dell’illuminazione per l’intrattenimento all’insegna
dell’innovazione, è molto attrattivo, con tassi di cre-
scita di circa il 5 per cento.
Clay Paky, fondata nel 1976, ha oltre 100 dipendenti
ed è conosciuta nel settore per i suoi prodotti innova-
tivi. Osram intende conservare il marchio Clay Paky
in considerazione dell’ottima reputazione del brand a
livello internazionale nel settore dell’intrattenimento
e anche con l’obiettivo di mantenere in larga misura
l’indipendenza della società nella gestione ordinaria
delle attività.
legrand:
adesione
a AllSeen
Alliance
Annunciata da AllSeen Alliance, il più ampio progetto open-source di “Internet of Everything”,
l’adesione del gruppo Legrand.
Dalla sua costituzione, nel dicembre 2013, AllSeen Alliance ha riunito 56 organizzazioni (quali
Cisco, Haier, HTC, LG Electronics, Microsoft, Panasonic, Sharp, ecc.) per collaborare al pro-
getto di un software aperto, basato sul codice open source AllJoyn, finalizzato a connettere
dispositivi e servizi, a prescindere da marchio, piattaforma o sistema operativo.
I membri della AllSeen Alliance sono distribuiti in tutto il mondo e rappresentano segmenti
di mercato diversi, tra cui i produttori di elettronica di consumo, di elettrodomestici, aziende
automobilistiche, provider del cloud della Internet of Everything, start up innovative, produttori
di chipset, fornitori di servizi, venditori e sviluppatori di software.
«È meraviglioso vedere un interesse così intenso per il lavoro di AllSeen Alliance, con aziende
in tutto il mondo che si riuniscono per promuovere un ecosistema aperto in cui sia possibi-
le connettere una vasta gamma di dispositivi, oggetti e sistemi e condividere informazioni in
modo semplice e trasparente», ha affermato Joe Speed, Direttore IoT della Linux Foundation.
«Quasi 60 membri in sette mesi è un progresso sorprendente».
«La Internet of Everything, o Internet delle cose, è tutto ciò che riguarda gli oggetti e i dispo-
sitivi della vita di tutti i giorni che hanno la capacità di rendersi riconoscibili, comunicare e in-
teragire automaticamente in maniera semplice», ha spiegato Ernesto Santini, Vicepresidente
del Dipartimento Innovation & Systems del gruppo Legrand. «Per Legrand, è fondamentale
far parte di questo progetto, finalizzato a trasformare le grandi promesse della Internet of
Everything in realtà».
16 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
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editoriale
17Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Cari lettori e cari Soci FME,
come anticipato e, soprattutto, come richiesto dagli stessi soci, nel corso degli ultimi due mesi io e
il mio staff siamo stati occupati in un tour in giro per l’Italia, ospiti di alcune Associazioni regionali,
che ci hanno riservato uno spazio nell’ambito delle loro Assemblee.
Siamo andati a trovare la Lombardia, poi il Triveneto, l’Emilia Romagna, il Lazio, il Piemonte e,
infine, da ultimo la Toscana: al rientro dalle vacanze, nei mesi di settembre ed ottobre, ultimeremo
il giro con le Associazioni mancanti.
Devo dire che sono molto contento e soddisfatto di questa iniziativa: andare a trovare direttamente
gli Associati, parlare con loro, ascoltare le loro proposte, i loro suggerimenti e, perché no, le loro
critiche è senza ombra di dubbio un’attività molto utile che, se non fosse così impegnativa per il
tempo che necessita, andrebbe fatta sistematicamente, per mantenere vivi i rapporti tra il centro,
rappresentato dalla Federazione, e quelle periferie che sono le Regionali. Non c’è dubbio, infatti,
che è dal territorio, come abbiamo sempre detto, che partono le istanze e le richieste, perché è pro-
prio sul territorio che maggiormente si sentono i problemi e si evidenzia la necessità d’intervento:
intervento che poi, spesso, può trovare maggiore soddisfazione e possibilità di riuscita se riportato
e fatto confluire a livello nazionale, dove più forti possono essere le spinte e le sinergie.
In altri casi, invece, il contesto locale e regionale è proprio l’ambiente più idoneo affinché problema-
tiche che sono molto legate alla peculiarità del territorio possano essere sviscerate ed affrontate
nelle modalità più opportune, trovando soluzioni e accordi con le istituzioni locali, coinvolgendo i
fornitori su alcune tematiche particolari, dando vita a progetti e accordi che possano portare bene-
fici al mercato locale.
Ma è indubbio che, se è bene rimarcare le differenze tra territorio e territorio, se è fondamentale
rispettare l’autonomia delle Associazioni dalla Federazione nazionale, è altrettanto opportuno ed
essenziale sottolineare ed evidenziare che il filo comune che lega poi tutte le regioni, gli imprendi-
tori e le aziende è sempre e solo la FME, che è l’unico denominatore comune a tutti noi e come tale
va visto. Al di là delle differenze, al di là della concorrenza, al di là di tutto ciò, l’invito che abbiamo
rivolto a tutti i colleghi incontrati in questi mesi è stato proprio quello di usare la Federazione come
collettore di richieste, come strumento al quale delegare la soluzione di problemi che magari da soli
non si è in grado di risolvere o che sarebbe troppo oneroso e complicato affrontare singolarmente.
Tante cose sono state fatte in questi anni che hanno, credo, portato risultati concreti a tutte le azien-
de: penso, per esempio, al listino servizi, alla centrale rischi, alla condivisione delle statistiche, alle
discussioni sui pagamenti, ad alcune iniziative portate avanti con i fornitori. Molte altre sicuramente
sono ancora da fare: ho personalmente chiesto ai colleghi incontrati di esprimere le loro richieste
in merito a quali fossero gli ambiti nei quali a loro avviso la Federazione dovrebbe maggiormente
operare. È emersa la necessità di continuare a “lavorare” fianco a fianco dei fornitori per cercare di
condividere con loro il più possibile le politiche commerciali senza subirle solamente, non avendo
possibilità d’intervento, ci è stato chiesto di provare a fare qualcosa nei confronti del crescente
fenomeno della GDO: altri hanno sottolineato come la Federazione dovrebbe maggiormente farsi
sentire a livello di Istituzioni per avviare quelle misure necessarie alla ripresa del settore (tentativo
questo che per altro stiamo già facendo con Prosiel e la campagna per la verifica degli impianti
elettrici) o per modificare provvedimenti che sono pesantemente onerosi per le nostre aziende (si
pensi, ad esempio, ai concordati).
Penso in conclusione che tutti, anche coloro che sono un po’ più scettici nei confronti del lavoro
di FME, hanno fatto leva sulla necessità di compattarsi maggiormente, di unirsi perché tutti noi
siamo, ora più che mai consapevoli, che la crisi ha profondamente cambiato gli scenari cui eravamo
abituati, che ci erano familiari: usciremo sicuramente da questo momento, già ne stiamo uscendo,
ma troveremo, e le avvisaglie già ci sono, un altro mondo, altri modi di operare, altri rapporti con
i fornitori, un diverso modo di stare sul mercato che dovremo essere pronti ad affrontare e penso,
come sempre, che se lo si farà assieme sarà più semplice e meno traumatico per tutti.
Giampaolo Ferrari
Presidente FME
Vuoi dire la tua opinione sull’editoriale o
suggerire argomenti su cui dibattere?
Scrivi a: relazione.esterne@fmeonline.it
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Obiettivi ed aspettative
dell’adesione
all’Associazione della
filiera delle costruzioni
FME in
Federcostruzioni
Dallo scorso mese di aprile FME è
entrata a far parte, in qualità di socio
aggregato, a Federcostruzioni, la fe-
derazione di Confindustria nata nel
marzo 2009 che riunisce le categorie
produttive più significative di tutto il
mercato edile e infrastrutturale, con
il fine di evidenziare a livello politico,
economico e istituzionale le istanze e
gli interessi comuni del settore delle
costruzioni e sostenere e promuovere
l’ampliamento del mercato, la legalità
e la qualità del costruire.
La struttura di Federcostruzioni, oggi
la più importante aggregazione asso-
ciativa della filiera delle costruzioni
nel panorama della rappresentanza
di settore, è articolata in cinque filiere
produttive:
- costruzioni edili e infrastrutturali;
- tecnologie, impianti e macchinari af-
ferenti alle costruzioni edili;
- materiali per le costruzioni;
- progettazione;
- servizi innovativi e tecnologici.
Ma quali sono le aspettative e gli
obiettivi di FME che hanno portato alla
scelta di entrare a far parte di Feder-
costruzioni?
Innanzi tutto, aumentare il proprio peso
“politico” e quello della filiera delle co-
struzioni, evitando che fenomeni quali:
- concordati in bianco;
- inefficienza della Pubblica Ammini-
strazione e ritardi dei pagamenti;
- politica fiscale;
- insolvenza e mancati rapporti con
Istituti di credito, continuino nell’indif-
ferenza generale, con le conseguenze
drammatiche alle quali abbiamo as-
sistito negli ultimi anni.
FME ritiene che il “valore
aggiunto” del “fabbrica-
to” possa e debba essere
potenziato e migliorato. Questi miglio-
ramenti ricadrebbero sulla collettività
e sul Sistema Italia, innescando (pur in
un momento di recessione del merca-
to) quei cambiamenti visibili nelle città
del Nord Europa. FME si rende, però,
conto di non poter innescare da sola,
o con la sola filiera tecnica, questo
cambiamento, fatto da comunicazioni
e risposte ai bisogni ormai palesi del
mercato, specialmente nella formazio-
ne ed informazione dei vari operatori,
primi tra tutti i costruttori.
Rafforzare ed allargare, poi, la filiera
legata alle costruzioni, nei confronti
sia delle nuove costruzioni, sia delle
ristrutturazioni, individuando quel-
le strategie comuni per migliorare
l’andamento/i settoriale/i.
FME ed i propri associati, che fanno
parte dell’anello di congiunzione tra
fabbricanti, progettisti ed impiantisti,
rappresentano il ruolo centrale e di
coordinamento della filiera energeti-
ca, disponendo delle competenze per
alimentare, proporre soluzioni, soprat-
tutto nei settori:
- del miglioramento dell’efficienza
energetica e dei sistemi di controllo
collegati;
- dell’automazione degli edifici e
dell’innovazione;
- della sostenibilità;
- delle fonti energetiche e delle energie
alternative.
Giancarlo Profeti
18 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
FME 1.indd 2 12/09/2014 16:15:49
Un tentativo concreto
di sviluppo della filiera
energetica
L’etica
della
convenienza
Vorrei precisare, attraverso Commercio
elettrico, il significato del messaggio
inviato a taluni distributori e manager
dell’industrie in occasione delle ferie 2014.
Il messaggio poneva una sfida ed una ri-
flessione, ovvero individuare insieme “L’Eti-
ca della Convenienza”, che lega i rapporti di
un mercato in evoluzione.
Parlare, però, di etica nel mondo odier-
no, significa introdurre concetti filosofici
che ci riportano indietro nel tempo: tra i
molti significati, mettendo per un attimo
da parte il senso dell’esistenza umana che
si accompagna alla morale come discipli-
na non soggettiva, estrapolerei i termini
comportamento e consuetudine, ricondu-
cendoli al nostro settore.
Pur con tutti i tentativi di creare regola-
menti etici che talune imprese dichiarano
di applicare, l’etica rimane per la maggior
parte di Noi e del mercato interno come
una percezione astratta e non riconducibi-
le allo stesso.
Parlando, invece, di convenienza, tutti
sanno che cosa essa sia, peccato che la
riconducano a loro stessi ovvero la conve-
nienza è funzionale solo ai propri bisogni.
Quello che però viene dimenticato nell’uso
del termine convenienza, è la convenienza
a favore del mercato, intesa come la con-
venienza della filiera, in cui tutti possono
riconoscersi; una convenienza frutto di
una serie di azioni, soprattutto se parlia-
mo di mercati in evoluzione, le cui regole e
limiti sono ancora da definire.
Senza dilungarmi, vorrei portare ad esem-
pio il matematico economista premio
Nobel statunitense John Nash che, con
l’applicazione della teoria dei giochi, ha
rivoluzionato l’economia.
Secondo la teoria dei giochi di John Nash,
che ha dimostrato attraverso l’introduzio-
ne dell’“Equilibrio di Nash”, è possibile
raggiungere una situazione nella quale
tutti ottengono il miglior
risultato possibile, a con-
dizione che s’instauri una
cooperazione tra i giocatori,
vale a dire che tutti agiscano non col fine
di ottenere il miglior risultato per sé, ma
di ottenere il miglior risultato per il grup-
po e quindi, indirettamente, ottenendo un
risultato migliore anche per sé. Poiché,
tuttavia, spesso la razionalità collettiva
contrasta con quella individuale, è nella
maggior parte dei casi necessario un ac-
cordo vincolante tra i giocatori.
In un mercato in stagnazione, nel quale
da tempo sono saltate le regole a favore di
consuetudini e comportamenti dettati da
convenienze singole, convenienze senza
etica che non hanno prodotto né merca-
to, né futuribili attività, diventa, secondo il
sottoscritto, indispensabile aprire il tavolo
dell’etica della convenienza, ricreando le
regole dei rapporti di filiera nello spirito
positivo di concretezza e trasparenza che
ha visto crescere il mercato oggi in caduta.
Debbo dire di essere rimasto piacevol-
mente sorpreso dal ritorno dei consensi
sulla sfida prospettata, preciso che è
lontano da me pensare di condizionare il
mercato, che si equilibra attraverso dina-
miche e logiche proprie; inoltre, la sfida
proposta non è utopistica come potrebbe
sembrare a prima vista, ma rappresenta
un tentativo concreto di sviluppo della fi-
liera energetica.
Proporrò, quindi, al consiglio FME di lan-
ciare un’indagine atta a comprendere quali
siano i punti positivi e negativi da parte dei
componenti della filiera elettrica, parten-
do dall’industrie; una volta individuati, po-
tremo iniziare il percorso funzionale atto
a regolamentare l’etica della convenienza
settoriale.
Giancarlo Profeti
19Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Giancarlo Profeti
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Partito anche a Roma
il servizio gratuito che
dà impulso alla raccolta
differenziata delle
lampadine esauste
Nuova luce
al recupero
È arrivata a Roma l’iniziativa “Nuova
luce al recupero”, promossa da Eco-
lamp, il Consorzio senza scopo di lucro
per il riciclo delle sorgenti luminose
esauste, in collaborazione con Ama,
l’azienda per la raccolta dei rifiuti e i
servizi di igiene urbana della Capitale.
La partnership offre un servizio con-
creto di supporto all’attività dei gros-
sisti di materiale elettrico, impegnati
nella raccolta delle lampadine esau-
ste provenienti dall’uno contro uno,
favorendo al contempo la conoscenza
e l’utilizzo di tale canale da parte dei
cittadini.
L’obiettivo di Ecolamp, insieme ad
Ama, è quello di incentivare il sistema
di raccolta uno contro uno, che pre-
vede la riconsegna della lampadina
“bruciata” a fronte dell’acquisto di una
nuova, agendo direttamente sui riven-
ditori. Questi, infatti, hanno ricevuto da
Ecolamp i contenitori più adeguati alla
raccolta delle lampadine non più fun-
zionanti, i materiali informativi sia per
il personale, sia per i consumatori sul
tema del riciclo delle sorgenti lumino-
se e, soprattutto, un servizio gratuito
che con cadenza mensile garantirà,
grazie a Controlfilm, partner logistico
dell’iniziativa, il ritiro dei contenitori
pieni e il rifornimento di nuovi da met-
20 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
L’elenco dei distributori aderenti è on line sul sito Ecolamp:
www.ecolamp.it/p/distributore/nuova-luce-al-recupero-grossisti
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tere a disposizione dei clienti. Le lam-
padine raccolte dai grossisti verranno
così trasportate da un apposito mezzo
dedicato a “Nuova luce al recupero”,
ai centri di raccolta comunali, per il
successivo trasporto agli impianti di
trattamento autorizzati, che recupere-
ranno oltre il 95 per cento dei materiali
di cui sono composte.
Ecolamp ha individuato i punti vendita
associati a FME di Roma e provincia e,
attualmente, 27 grossisti (con sede a
Roma e in Provincia: Ciampino, Civi-
tavecchia, Fiano Romano, Fiumicino,
Monterotondo, Pomezia, Prenestino,
Velletri e Villa Adriana) hanno dato
adesione al progetto.
In questi negozi, i cittadini si potranno
recare per consegnare nell’apposito
contenitore Ecolamp la lampadina
esausta, a fronte dell’acquisto di una
nuova (uno contro uno). Rimane, ovvia-
mente, la possibilità per i cittadini di
continuare a conferire le apparecchia-
ture elettriche non più funzionanti alle
isole ecologiche comunali.
“Nuova luce al recupero” è, quindi,
un ulteriore contributo alla corretta
raccolta e gestione delle lampadine
esauste nel territorio metropolitano
romano, che già nel 2013 aveva re-
gistrato buoni risultati. Sono 96.651,
+13 per cento rispetto al 2012, i chili di
lampade a basso consumo raccolti nel
2013 dal Consorzio a Roma e provin-
cia, mentre l’intera regione Lazio si era
posizionata al 5° posto nella classifica
regionale Ecolamp dello scorso anno,
con 113.152 kg di lampadine, +16 per
cento rispetto al 2012.
«Con l’adesione di Roma, al momento
sono quattro le grandi città italiane
dove è attiva Nuova luce al recupero
(oltre a Milano, Torino e Venezia). Il
coinvolgimento della Capitale era sen-
za dubbio un obiettivo cui puntavamo
sin dall’inizio e siamo certi che il servi-
zio, in collaborazione con Ama, otterrà
la partecipazione attiva dei cittadini,
sempre più attenti ai temi dell’eco-so-
stenibilità», ha dichiarato Fabrizio D’A-
mico, Direttore Generale di Ecolamp.
«L’iniziativa rappresenta un ulteriore
contributo volontario del Consorzio
alla crescita della raccolta dei rifiuti
di illuminazione. Ci si aspetta che in
tal senso agisca anche l’uno contro
zero, il ritiro da parte del negoziante
dei RAEE di piccoli dimensioni non
più funzionanti senza alcun obbligo
d’acquisto, previsto dal nuovo Decreto
sui RAEE (D.Lgs 49/2014) entrato in
vigore lo scorso 12 aprile. Certamente
un forte incentivo alla corretta raccolta
differenziata anche delle lampadine».
«Abbiamo aderito con convinzione al
progetto promosso da Ecolamp», ha
precisato il Presidente di Ama Daniele
Fortini, «mettendo a disposizione, oltre
al brand aziendale, la rete di raccolta e
recupero della filiera romana dei rifiuti
dedicata alle sorgenti luminose esau-
ste. I grandi punti vendita di materiale
elettrico, così coinvolti, costituiscono
un canale in più di conferimento, che
va ad aggiungersi a quello tradizionale
dei centri di raccolta Ama (13 attual-
mente a Roma), a disposizione dei
cittadini gratuitamente tutti i giorni.
L’iniziativa coniuga due obiettivi: da un
lato informare i cittadini sulle corrette
modalità di conferimento delle lam-
padine non più funzionanti, dall’altro
intercettare e avviare a riciclo maggio-
ri quantitativi di questi materiali. Un
comportamento virtuoso che consente
anche di salvaguardare l’ambiente,
evitando la dispersione del mercurio
contenuto in questi rifiuti. Invitiamo
pertanto tutti i cittadini romani ad uti-
lizzare questo nuovo servizio».
a cura della Redazione
21Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Da sinistra: Daniele Fortini, Presidente di Ama,
e Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp
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ANIE Confindustria
e il back reshoring
Tornare
a produrre
in Italia
si può
Il manifatturiero italiano deve tornare
a crescere e per farlo bisogna ripar-
tire dalla fabbrica. Portare lavoro in
Italia si può, a patto che le aziende
che decidono di farlo non siano la-
sciate sole. È questo il messaggio
emerso dall’Assemblea Annuale di
ANIE Confindustria, che si è tenuta lo
scorso 2 luglio a Milano.
Reshoring, innovazione ed education
sono stati i tre grandi temi affrontati
nel corso dell’evento, aperto dal Pre-
sidente di ANIE, Claudio Andrea Gem-
me, alla presenza di: Giuliano Pisa-
pia, Sindaco di Milano; Lisa Ferrarini,
Vice Presidente di Confindustria per
l’Europa; Diana Bracco, Presidente
di Expo 2015 Spa e Commissario per
Padiglione Italia; Maurizio Pernice,
Direzione Generale per la Tutela del
Territorio e delle Risorse Idriche del
Ministero dell’Ambiente.
Il back reshoring, che consiste nel
rientro in patria dei siti produttivi
precedentemente delocalizzati all’e-
stero, è stato al centro di uno studio
realizzato dalla Federazione con
il contributo di Luciano Fratocchi,
professore di Ingegneria economico/
gestionale all’Università de L’Aquila e
portavoce del gruppo di ricerca italia-
no Uni-Club MoRe Back Reshoring.
Dallo studio emerge che i settori
ANIE rappresentano quasi il 20 per
cento del totale del fenomeno italia-
no, piazzandosi in seconda posizione
22 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Reshoring, innovazione ed
education sono stati i tre grandi temi
affrontati nel corso dell’Assemblea
Annuale di ANIE Confindustria
Anie 1.indd 2 12/09/2014 16:17:25
alle spalle solo di abbigliamento e
calzature. Est Europa (38,5 per cen-
to dei casi) e Cina (30,8 per cento)
sono le aree geografiche da cui si
ritorna di più, per un fenomeno che
si origina, nel 40 per cento dei casi,
dalle piccole e medie imprese. Tra le
motivazioni più rilevanti per il rientro,
il minore controllo della qualità della
produzione all’estero (“molto rilevan-
te” per un terzo delle aziende ANIE
intervistate), la necessità di vicinanza
ai centri italiani di R&S (25 per cento)
e i maggiori costi della logistica (22
per cento).
«L’ultimo decennio, a causa di due
violente recessioni estremamente
ravvicinate, ha cambiato la storia
dell’industria manifatturiera», ha
commentato Claudio Andrea Gem-
me, Presidente di ANIE Confindu-
stria. «Tuttavia la new economy ba-
sata solo sulla finanza e sui servizi è
fallita: senza la manifattura, il Paese
muore. Il nostro studio ci dice che
tornare a produrre in Italia non è
utopistico. Qualcuno ha già iniziato
a farlo, altri lo farebbero se si creas-
sero le condizioni per poter lavorare:
abbattimento della pressione fiscale
e della burocrazia, detassazione de-
gli utili reinvestiti in ricerca e inno-
vazione, valorizzazione del know how
tecnologico e della qualità del Made
23Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
MERCATO
Claudio Andrea Gemme,
Presidente di ANIE Confindustria
2011 2012 2013 12/11 13/12
milioni di euro variazione %
Produzione energia da fonti tradizionali 1.979 1.924 1.812 -2,8 -5,8
Fotovoltaico* 13.500 8.100 2.300 -40,0 -71,6
Trasmissione energia 2.700 2.453 2.231 -9,2 -9,0
Distribuzione energia 2.688 2.546 2.491 -5,3 -2,2
Trasporti ferroviari ed elettrificati 3.378 3.206 3.059 -5,1 -4,6
Ascensori e Scale mobili 2.562 2.450 2.298 -4,4 -6,2
Illuminazione 4.208 3.913 3.874 -7,0 -1,0
Cavi 3.529 2.985 2.737 -15,4 -8,3
Componenti e Sistemi per impianti 4.831 4.589 4.323 -5,0 -5,8
Apparecchi domestici e professionali 15.379 14.995 14.860 -2,5 -0,9
Totale Elettrotecnica con Fotovoltaico 54.754 47.161 39.985 -13,9 -15,2
Totale Elettrotecnica senza Fotovoltaico 41.254 39.061 37.685 -5,3 -3,5
Componenti elettronici 4.878 4.322 3.838 -11,4 -11,2
Automazione industriale manifatturiera
e di processo
3.848 3.579 3.719 -7,0 3,9
Sicurezza ed Automazione edifici 1.919 1.944 1.961 1,3 0,9
Totale Elettronica 10.645 9.844 9.517 -7,5 -3,3
Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 6.536 6.194 6.236 -5,2 0,7
Totale ANIE con Fotovoltaico 71.934 63.200 55.739 -12,1 -11,8
Totale ANIE senza Fotovoltaico 58.434 55.100 53.439 -5,7 -3,0
Fatturato aggregato dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana
* valore comprensivo degli impianti installati con Decreto “Salva Alcoa”
Fonte: ANIE
Anie 1.indd 3 12/09/2014 16:17:26
in Italy, promozione degli asset stra-
tegici del Paese. Pur in uno scenario
difficile, le imprese ANIE non si sono
rassegnate: dall’indagine presso i
nostri soci è emerso che l’industria
elettrotecnica ed elettronica continua
a distinguersi nel panorama nazio-
nale per una spiccata propensione
al cambiamento, all’innovazione e
all’approccio industry 4.0. La forte
componente tecnologica delle azien-
de ANIE è assolutamente pervasiva
in tutti i settori industriali e, dunque,
le soluzioni tecnologiche che sanno
esprimere garantiscono, e sapranno
garantire ancora di più in futuro, van-
taggi competitivi per tutti».
Dall’indagine condotta da ANIE pres-
so le aziende associate emerge la
ferma vocazione all’innovazione: il 60
per cento delle imprese ha dichiarato
di aver investito in R&S nel triennio
2011-13 una quota di fatturato supe-
riore al 2 per cento; ben il 40 per cen-
to ha, inoltre, segnalato un’incidenza
della spesa in Ricerca & Sviluppo sul
fatturato addirittura superiore al 4
per cento.
Forte anche la propensione al cam-
biamento in ambito aziendale: per il
72 per cento delle imprese un nuovo
modello organizzativo è alle porte
e verrà attuato completamente nel
settore elettrotecnico ed elettronico
già entro il 2017. Per il 65 per cento
degli intervistati, inoltre, la strada
verso nuovi standard di organizzazio-
ne aziendale è già concretamente in
atto. Basti pensare che, secondo lo
studio, per oltre la metà delle azien-
de ANIE l’adozione delle più moderne
tecnologie di ICT e ITS (Internet of
Things and Services) è completa-
mente avviata da tempo: l’8 per cento
di loro ha appena intrapreso questo
cammino e il 25 per cento conta di
24 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
2011 2012 2013 12/11 13/12
milioni di euro variazione %
Produzione energia da fonti tradizionali 1.251 1.331 1.427 6,4 7,2
Trasmissione energia 1.577 1.505 1.535 -4,6 2,0
Distribuzione energia 1.292 1.310 1.327 1,4 1,3
Trasporti ferroviari ed elettrificati 1.060 978 988 -7,7 1,0
Ascensori e Scale mobili 901 945 904 4,9 -4,4
Illuminazione 1.446 1.444 1.501 -0,1 3,9
Cavi 2.409 2.298 2.321 -4,6 1,0
Componenti e Sistemi per impianti 979 978 985 -0,1 0,7
Apparecchi domestici e professionali 9.422 9.676 9.899 2,7 2,3
Totale Elettrotecnica* 20.337 20.467 20.886 0,6 2,0
Componenti elettronici 3.851 3.855 3.589 0,1 -6,9
Automazione industriale manifatturiera
e di processo
1.029 1.058 1.097 2,8 3,7
Sicurezza ed Automazione edifici 259 263 265 1,5 0,9
Totale Elettronica 5.139 5.176 4.951 0,7 -4,3
Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 3.817 3.619 3.651 -5,2 0,9
Totale ANIE 29.293 29.261 29.489 -0,1 0,8
Esportazioni dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana
* Non include il segmento fotovoltaico
Fonte: ANIE
Anie 1.indd 4 12/09/2014 16:17:26
2011 2012 2013 12/11 13/12
milioni di euro variazione %
Produzione energia da fonti tradizionali 3.191 2.723 2.292 -14,7 -15,8
Trasmissione energia 1.412 1.168 901 -17,3 -22,8
Distribuzione energia 2.188 2.009 1.838 -8,2 -8,5
Trasporti ferroviari ed elettrificati 2.839 2.725 2.612 -4,0 -4,1
Ascensori e Scale mobili 1.954 1.807 1.686 -7,5 -6,7
Illuminazione 3.742 3.368 3.277 -10,0 -2,7
Cavi 2.083 1.607 1.403 -22,8 -12,7
Componenti e Sistemi per impianti 4.444 4.155 3.896 -6,5 -6,2
Apparecchi domestici e professionali 8.954 8.244 8.006 -7,9 -2,9
Totale Elettrotecnica* 30.807 27.806 25.911 -9,7 -6,8
Componenti elettronici 2.361 1.669 1.297 -29,3 -22,3
Automazione industriale manifatturiera
e di processo
4.010 3.651 3.728 -8,9 2,1
Sicurezza ed Automazione edifici 1.732 1.778 1.796 2,7 1,0
Totale Elettronica 8.103 7.098 6.821 -12,4 -3,9
Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 4.947 4.641 4.639 -6,2 -0,1
Totale ANIE 43.857 39.545 37.370 -9,8 -5,5
Mercato interno dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana
* Non include il segmento fotovoltaico
Fonte: ANIE
25Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
MERCATO
farlo entro breve. Insomma, la fab-
brica 4.0 è una realtà molto più pros-
sima di quanto si creda.
Dati di settore
La salute economica del settore ANIE
rimane purtroppo critica: i comparti
rappresentati in ANIE Confindustria
hanno registrato nell’anno appena
concluso una flessione del fatturato
aggregato dell’11,8 per cento. In un
solo anno il fatturato è passato dai 63
miliardi di euro del 2012 ai 56 miliardi
di euro del 2013, perdendo 7 miliardi
di euro.
Quasi tutti i comparti rappresenta-
ti nella Federazione hanno chiuso
il 2013 con un andamento di segno
negativo. Nello specifico, hanno mo-
strato le diminuzioni più accentuate
i comparti Componenti elettronici
(-11,2 per cento), Tecnologie per la
Trasmissione di energia elettrica (-9
per cento) e Cavi (-8,3 per cento).
In sofferenza anche Ascensori e scale
mobili (-6,2 per cento) e Componenti
e sistemi per impianti (-5,8 per cen-
to), tradizionali comparti fornitori di
tecnologie che si rivolgono a un mer-
cato edile in stagnazione. I Trasporti
ferroviari ed elettrificati (-4,6 per
cento) risentono da tempo della de-
bolezza degli investimenti nazionali.
Fra i comparti in controtendenza, si
evidenziano Automazione industria-
le, che a fine 2013 ha registrato un
incremento annuo del fatturato to-
tale del 3,9 per cento, e Sistemi di
Trasmissione Movimento e Potenza,
che hanno mostrato una variazione
positiva dello 0,7 per cento. Entrambi
i comparti hanno beneficiato della
domanda di tecnologie innovative da
parte delle imprese manifatturiere
Anie 1.indd 5 12/09/2014 16:17:27
26 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
italiane più competitive e impegnate
nella conquista dei mercati esteri.
Infine, il comparto Sicurezza e Au-
tomazione Edifici ha mostrato una
sostanziale tenuta del giro d’affari
complessivo (+0,9 per cento), pur in
un percorso di graduale rallentamen-
to rispetto agli ultimi anni.
In questo quadro difficile pesa so-
prattutto l’impoverimento del mer-
cato interno. Nel complesso, a fine
2013 la domanda nazionale rivolta
alle tecnologie ANIE ha mostrato un
calo del 5,5 per cento.
Uno scenario internazionale in co-
stante rallentamento ha limitato nel
2013 le potenzialità espresse dalla
domanda estera. In chiusura d’anno
le esportazioni dei settori ANIE han-
no mostrato un moderato recupero
(+0,8 per cento la variazione rispetto
al 2012). Questo andamento continua
ad essere penalizzato, soprattutto
dalla fragilità della domanda nell’U-
nione Europea, cui si rivolgono oltre
la metà delle esportazioni elettrotec-
niche ed elettroniche italiane.
Fra i comparti ANIE che nel 2013 han-
no visto una crescita più sostenuta
delle esportazioni si annoverano Pro-
duzione energia da fonti tradizionali
(+7,2 per cento), Illuminotecnica (+3,9
per cento) e Apparecchi domestici e
professionali (+2,3 per cento).
a cura della Redazione
2011 2012 2013 12/11 13/12
milioni di euro variazione %
Produzione energia da fonti tradizionali 2.463 2.130 1.907 -13,5 -10,5
Trasmissione energia 289 220 205 -23,9 -6,6
Distribuzione energia 792 773 674 -2,4 -12,8
Trasporti ferroviari ed elettrificati 521 497 541 -4,6 8,9
Ascensori e Scale mobili 292 303 292 3,7 -3,6
Illuminazione 980 899 904 -8,3 0,5
Cavi 963 920 986 -4,5 7,2
Componenti e Sistemi per impianti 592 544 558 -8,2 2,6
Apparecchi domestici e professionali 2.997 2.925 3.045 -2,4 4,1
Totale Elettrotecnica* 9.890 9.211 9.112 -6,9 -1,1
Componenti elettronici 1.335 1.203 1.049 -9,9 -12,8
Automazione industriale manifatturiera e di
processo
1.191 1.130 1.106 -5,1 -2,1
Sicurezza ed Automazione edifici 72 97 99 34,3 2,5
Totale Elettronica 2.598 2.430 2.254 -6,5 -7,2
Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 2.229 2.066 2.054 -7,3 -0,6
Totale ANIE 14.717 13.707 13.420 -6,9 -2,1
Importazioni dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana
* Non include il segmento fotovoltaico
Fonte: ANIE
Anie 1.indd 6 12/09/2014 16:17:27
27Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
MERCATO
Un nuovo modo
di fare impresa
La forte crescita del ruolo della finan-
za nell’economia, avvenuta negli anni
’90, aveva fatto pensare che non ci
fosse più posto per il manifatturiero
in un mondo caratterizzato dal predo-
minio del terziario e dei servizi. Ma la
storia economica dimostra oggi che
solo ritornando alla fabbrica il Paese
può ripartire.
L’emergere dei Paesi in via di sviluppo
come produttori di beni
da immettere sul mer-
cato internazionale ha
portato ad un aumento
della competitività, non
solo in termini di offerta,
ma anche di prezzi, am-
pliando il fenomeno della
delocalizzazione dei siti
produttivi.
Da un’indagine condot-
ta presso 107 aziende
associate, emerge che
le imprese ANIE hanno
intrapreso movimenti di
multilocalizzazione pre-
valentemente verso la
Cina e l’Est Europa. Le
motivazioni principali? La
vicinanza al mercato fina-
le, il minore costo totale
della produzione e quello
della forza lavoro, nonché
la presenza di regimi fi-
scali agevolati.
Alla domanda: “quali sono
gli interventi di politica
industriale che il Governo
dovrebbe approntare per
favorire il ritorno del manifatturiero
in Italia”, il 30 per cento delle aziende
intervistate ritiene che la priorità sia
la riduzione del cuneo fiscale, più di
un quarto di esse la semplificazione
della burocrazia e il 18 per cento del
campione la detassazione degli utili
in ricerca & sviluppo.
Tuttavia, nell’ambito dei cambiamen-
ti delle dinamiche manifatturiere,
Back reshoring,
innovazione tecnologica,
fabbrica 4.0:
il futuro dell’industria
elettrotecnica ed
elettronica
Anie 2.indd 2 12/09/2014 16:17:56
stiamo assistendo ad un
fenomeno nuovo, noto come
back reshoring, che consiste
nel riportare in patria i siti
produttivi precedentemente
delocalizzati all’estero. Se-
condo recenti studi realizzati
dal professor Fratocchi e dal
suo gruppo di ricerca Uni-
Club MoRe Back Reshoring,
l’Italia è il secondo Paese
nel mondo per rimpatri pro-
duttivi, alle spalle solo degli
Stati Uniti e, quindi, primo in
Europa.
Il comparto rappresentato da
ANIE Confindustria, inoltre,
a livello nazionale, vale cir-
ca il 20 per cento dell’intero
back reshoring, piazzandosi
secondo alle spalle solo dei
settori dell’abbigliamento e
delle calzature.
Secondo i risultati dell’in-
dagine realizzata presso le
aziende associate, le ragioni consi-
derate molto rilevanti dalle imprese
ANIE che hanno rilocalizzato i siti
produttivi nel periodo 2009-2013
sono state, per un terzo del campio-
ne, il minore controllo qualità della
produzione all’estero, seguito dalla
necessità di vicinanza ai centri R&S
italiani (25 per cento) e dai costi della
logistica (22,2 per cento). Vale la pena
soffermarsi anche sul perché queste
aziende avessero deciso di lasciare
l’Italia: avevano, infatti, delocalizzato
le produzioni per il minor co-
sto totale sia della produzio-
ne all’estero (“molto rilevan-
te” per l’86 per cento delle
imprese rientrate in patria),
sia della manodopera (75 per
cento).
L’importanza
dell’innovazione
L’indagine realizzata da ANIE
presso le aziende associate
ha confermato ancora una
volta la loro profonda voca-
zione all’innovazione: il 60
per cento del campione inve-
ste in R&S più del 2 per cento
del fatturato totale e una fol-
ta rappresentanza di imprese
particolarmente virtuose,
costituita dal 40 per cento,
impegna addirittura più del 4
per cento del fatturato.
Ma sono proprio le aziende
che hanno messo in atto politiche di
back reshoring a dimostrarsi parti-
colarmente aperte al cambiamento
tecnologico, all’innovazione e ai nuo-
vi modelli organizzativi. Per quanto
riguarda l’avvenuta adozione di tec-
nologie ICT e ITS (Internet of Things
and Services), tra le imprese che sono
rientrate abbiamo un picco del 60 per
cento contro il 50 per cento della to-
talità delle imprese ANIE, e fra esse
nessuna si dichiara non interessata a
queste trasformazioni, che vanno ver-
28 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Anie 2.indd 3 12/09/2014 16:17:56
so l’adozione di nuovi mo-
delli organizzativi (fabbrica
4.0). Inoltre, tra le aziende
interessate dal fenomeno,
il 90 per cento ritiene che
i nuovi standard organizza-
tivi di impresa saranno una
realtà entro un periodo che
va da 1 a 3 anni.
Sulla sensibilità nei con-
fronti dell’innovazione,
appare particolarmente
significativo notare come,
secondo le aziende che
sono rientrate, i principali
meccanismi di stimolo si-
ano tutti rivolti al migliora-
mento del prodotto finale:
per il 90 per cento di esse
è questo lo scopo principa-
le che spinge ad innovare
(la corrispondente quota
della totalità delle azien-
de ANIE è l’80 per cento).
Tra i principali ostacoli
all’innovazione, invece, la
mancanza di fonti di finanziamento
esterne è quello primario a detta del
43 per cento delle aziende in totale,
con un picco del 75 per cento tra le
aziende che hanno sperimentato il
back reshoring. Ma se la seconda
ragione per il totale delle aziende
ANIE, con una quota del 40 per cento,
è il costo elevato dell’innovazione e la
mancanza di risorse interne, questa
percentuale scende radicalmente se
si guarda solo alla segmentazione
delle aziende che sono rientrate.
Un nuovo modello
organizzativo aziendale
Negli ultimi dieci anni, la storia
dell’industria manifatturiera è cam-
biata radicalmente. I principali fattori
scatenanti, neanche a dirlo, sono stati
il clima recessivo e la contemporanea
crescita delle economie emergenti a
livello globale. A fronte di uno sce-
nario internazionale estremamente
mutato, che dal 2009 ha cambiato
irreversibilmente le dinamiche mon-
diali di domanda e offerta, le aziende
italiane hanno dovuto resistere alla
crisi.
Se lo scenario muta, anche le aziende
di ANIE Confindustria sono pronte a
farlo: il 72 per cento del campione
pensa che il passaggio a un nuovo
modello organizzativo d’impresa av-
verrà già entro il 2017. Per il 65 per
cento degli intervistati, inoltre, l’ado-
zione di un nuovo standard industriale
è un processo già concretamente in
atto.
Secondo l’indagine di ANIE, infatti, la
stragrande maggioranza dei proces-
si di produzione attuali è supportato
dalle tecnologie ICT (Information and
Communication Technology), stru-
menti che negli anni ’90 hanno signi-
ficato per l’industria moderna quello
che il carbone è stato per la prima
rivoluzione industriale.
Con l’attuale introduzione dell’Inter-
net of Things and Services, la forma
più evoluta di automazione industria-
le, l’avvicinamento alla fabbrica del
futuro è, già di fatto, una realtà.
a cura della Redazione
29Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
MERCATO
Anie 2.indd 4 12/09/2014 16:17:57
Strategie, risparmi
e provvedimenti
per favorire il
raggiungimento
degli obiettivi nel
nostro Paese
Piano per
l’Efficienza
Energetica
È stato approvato dal Consiglio dei Mi-
nistri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale
lo scorso 31 luglio il Piano d’Azione per
l’Efficienza Energetica 2014 (PAEE), che
riporta gli obiettivi di efficienza energe-
tica fissati dall’Italia al 2020, le misure
politiche attivate per il loro raggiungi-
mento e i risultati ottenuti al 2012.
Il documento si apre evidenziando come,
tra i principali fattori in grado di miglio-
rare la competitività del Paese, rispetto
alla concorrenza internazionale, il set-
tore energetico abbia un ruolo predo-
minante, seppur penalizzato da alcune
debolezze strutturali.
Innanzi tutto, in Italia i prezzi dell’ener-
gia sono mediamente superiori a quelli
dei concorrenti europei e di altri Paesi
come gli Stati Uniti. Una situazione do-
vuta a diversi fattori. Il mix energetico, in
particolare per la produzione elettrica,
è sostanzialmente basato sul gas, con
prezzi che solo recentemente si stanno
allineando a quelli dei mercati euro-
pei, differenziandosi molto dalla media
dell’Unione Europea, che può contare su
un notevole apporto del nucleare e del
carbone. Gli incentivi alla produzione
da fonte rinnovabile elettrica nel nostro
Paese hanno, inoltre, un significativo
impatto sul prezzo finale dell’energia
elettrica, insieme ad altri costi dovuti
a politiche pubbliche sostenute dalle
tariffe (oneri per smantellamento del
nucleare, ricerca di sistema, regimi ta-
riffari speciali) e agevolazioni per alcuni
tipi di produzione e per alcuni segmenti
di utenti.
In secondo luogo, l’Italia ha una si-
tuazione piuttosto critica in termini di
sicurezza e indipendenza degli approv-
vigionamenti. Al 2012, l’82 per cento del
fabbisogno energetico italiano (pari a
163,2 Mtep, -5 per cento rispetto al 2011)
era coperto da importazioni nette, con
produzione nazionale da rinnovabili, gas
e greggio che soddisfano rispettivamen-
te solo l’11,1 per cento, il 4,3 per cento e
il 3,5 per cento del fabbisogno nazionale.
Questa situazione ha un forte impatto
macro economico per il Paese, che nel
2012 ha speso 57,9 miliardi di euro in
importazioni di petrolio e gas.
Il sistema energetico del Paese può, tut-
30 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Stima del contributo delle principali
misure di efficienza al raggiungimento
del target di risparmio imposto
dall’articolo 7 della Direttiva 2012/27/UE
(Mtep di energia finale)
PAEE 2014.indd 2 12/09/2014 16:18:25
tavia, far leva su importanti punti di for-
za. L’Italia è oggi uno dei Paesi a mag-
gior efficienza energetica (-19 per cento
di intensità energetica primaria, rispetto
alla media UE, e -14 per cento rispet-
to alla media dell’Eurozona nel 2011);
inoltre, è stata registrata una riduzione
dei consumi finali negli ultimi anni (pari
a 119 Mtep nel 2012, esclusi gli usi non
energetici, -2 per cento rispetto al 2011),
non solo come risultato della crisi eco-
nomica, ma anche della riduzione di in-
tensità energetica, cui hanno contribuito
gli incrementi di rendimento della gene-
razione elettrica ed i risparmi energetici
conseguiti dall’attuazione delle misure
previste dal piano di efficienza energe-
tica negli usi finali, quali le detrazioni
fiscali, i certificati bianchi, i requisiti
minimi per edifici e per apparecchiature
elettriche, ecc.
L’Italia può, inoltre, vantare un buon
livello di avanzamento tecnologico, con
alcune punte di eccellenza: è il primo
Paese al mondo nella diffusione di
sistemi di “smart metering”, che rap-
presentano una componente essenziale
per la gestione/riduzione dei fabbisogni
energetici, ed è dotata di un parco di
generazione CCGT tra i più efficienti.
Il settore energetico rappresenta, infine,
un importante segmento del sistema
produttivo nazionale, con circa 470.000
addetti (uno dei pochi in crescita, con
circa 36.000 nuovi occupati nel corso del
2011).
Obiettivi di efficienza
e di risparmio
Coerentemente con le linee guida per la
compilazione della Commissione Euro-
pea e in accordo con quanto espresso
nella Strategia Energetica Nazionale
(SEN), il Piano riporta, nel secondo
capitolo, gli obiettivi nazionali di ridu-
zione dei consumi di energia primaria
e finale e specifica i risparmi negli usi
finali di energia previsti al 2020 per sin-
golo settore economico e per principale
strumento di promozione dell’efficienza
energetica.
A ciò si aggiunge la valutazione quan-
titativa dei risparmi conseguiti al 31
dicembre 2012 per effetto delle misure
già attive nel Paese, in relazione sia agli
obiettivi al 2016 fissati dal PAEE 2011,
sia agli obiettivi della SEN relativi al pe-
riodo 2011-2020.
31Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
ENERGIA
Risparmi previsti in energia finale
(Mtep/anno) al 2020 per settore
Risparmi energetici conseguiti
nel periodo 2005-2012 e previsti
al 2016 secondo il PAEE 2011
(energia finale, Mtep/anno)
PAEE 2014.indd 3 12/09/2014 16:18:26
Provvedimenti e strategie
di attuazione
Il terzo capitolo, oltre ad illustrare con
maggior dettaglio le politiche già attive
e i recenti provvedimenti destinati al loro
potenziamento, descrive con dettaglio le
nuove misure introdotte con il Decreto di
recepimento della Direttiva 2012/27/UE
sull’efficienza energetica, valutando, ove
già possibile, l’impatto previsto in ter-
mini di risparmio energetico per settore
economico.
Entrando, poi, nel dettaglio, il paragra-
fo 3.1 descrive le misure a carattere
trasversale come il regime obbligatorio
di efficienza energetica dei certificati
bianchi (CB), le detrazioni fiscali per la
riqualificazione energetica del parco
edilizio e il conto termico. Secondo le
stime riportate, tali misure consentiran-
no di conseguire il target obbligatorio
di risparmio energetico totale negli usi
finali al 2020.
Il paragrafo riporta, infine, informazioni
aggiornate sullo stato dell’arte e sulle
nuove misure previste per il settore dei
servizi energetici e quello della misura-
zione e fatturazione energetica, nonché
per gli strumenti di diagnosi e gestione
energetica, per la qualificazione e l’ac-
creditamento degli esperti, e per i pro-
grammi di formazione e informazione
dei consumatori.
Per quanto riguarda la stima del con-
tributo al raggiungimento degli obiettivi
SEN grazie all’incremento degli audit
energetici, è stato ipotizzato un ri-
sparmio del 5 per cento annuo indotto
su consumi in energia primaria delle
circa 3.500 grandi imprese soggette
all’obbligo, corrispondenti a 1,4 Mtep
e compresi nelle stime relative al regi-
me dei certificati bianchi. Un dato che
sembra senz’altro conservativo, anche
in relazione alla previsione di avvio di
un programma d’incentivazione di audit
anche presso le PMI. Il paragrafo 3.2 è
dedicato al settore dell’efficienza ener-
getica del parco immobiliare nazionale,
sia pubblico, sia privato. In particolare,
viene illustrato un quadro d’insieme,
composto dalle misure di promozione
dell’efficienza energetica di tipo rego-
latorio e da quelle di incentivazione.
Sono descritte le finalità dell’istituendo
Fondo nazionale per l’efficienza ener-
getica, destinato a sostenere interventi
di efficienza energetica realizzati dalla
Pubblica Amministrazione, dalle ESCO
e dalle imprese a fronte di interventi di
incremento dell’efficienza energetica su
propri immobili, impianti e processi pro-
duttivi. E’ riportata, inoltre, una rasse-
gna del parco edilizio nazionale, al fine
di stimare le potenzialità della riqualifi-
cazione energetica nel settore civile.
Edilizia
Il contributo agli obiettivi nazionali del
settore dell’edilizia è stimato in 4,9
Mtep/anno (di cui 3,67 Mtep/anno dal
settore residenziale e 1,23 Mtep/anno
dal terziario).
Nel paragrafo, inoltre, sono sintetica-
mente riportati i risultati dello studio del
potenziale di risparmio nel settore civile,
inteso come quello che si otterrebbe se,
nel periodo 2014-2020, fossero realizza-
ti tutti gli interventi di efficientamento
energetico con rapporto costo beneficio
favorevole e non già eseguiti, indipen-
dentemente dalla capacità di spesa dei
soggetti esecutori e dalle risorse messe
in campo grazie agli strumenti di pro-
mozione dell’efficienza energetica. Lo
studio viene completato con un’attenta
analisi delle principali barriere che po-
trebbero ostacolare il corretto svolgi-
mento del previsto piano di riqualifica-
zione degli edifici.
Il tema della promozione dell’efficienza
energetica negli edifici della Pubblica
Amministrazione (PA), con particolare
attenzione alla PA centrale, è al centro
32 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Risparmi energetici conseguiti
nel periodo 2011-2012 e previsti
al 2020 secondo la SEN
(energia finale, Mtep/anno)
PAEE 2014.indd 4 12/09/2014 16:18:26
33Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
ENERGIA
del paragrafo 3.3, in cui viene descritta
la metodologia utilizzata per determina-
re la popolazione degli immobili della PA
centrale interessati agli interventi di mi-
glioramento della prestazione energe-
tica, la stima dell’obiettivo di risparmio
energetico cumulato da conseguire al
2020, gli strumenti messi in campo per
conseguire tale target.
Il risparmio totale al 2020, ottenuto
sommando i risparmi annuali che si pro-
traggono nel tempo (dal 2014 al 2020) in
funzione dell’anno di realizzazione degli
interventi, ammonta a circa 458,7 GWh,
pari a 0,039 Mtep.
Industria e trasporti
Il paragrafo 3.4 illustra le misure per la
promozione dell’efficienza energetica
nei settori dell’industria e dei trasporti.
Per il primo, viene sinteticamente ri-
chiamato il meccanismo dei certificati
bianchi, che costituisce lo strumento
più importante per il raggiungimento
dell’obiettivo di efficienza energetica nel
settore, fissato in 5,1 Mtep.
Per quanto riguarda i trasporti, sono de-
scritti i risparmi di energia previsti dalle
principali misure/programmi, articolati
in interventi volti al rinnovo del parco
veicoli stradale, alla promozione della
mobilità sostenibile, allo sviluppo della
infrastruttura ferroviaria e dei sistemi
avanzati di gestione della logistica. In
particolare, si stima che, grazie al mi-
glioramento delle prestazioni ener-
getiche delle nuove autovetture e dei
veicoli commerciali leggeri, imposto alla
case costruttrici di veicoli dal Regola-
mento CE 443/2009 e dal Regolamento
510/2011 e alla implementazione delle
misure per incentivare la diffusione di
veicoli a basse emissioni e ad alimen-
tazione elettrica, si possa conseguire
un risparmio energetico di circa 3,43
Mtep al 2020. Le misure per la mobili-
tà sostenibile contribuiranno per circa
1,97 Mtep, articolate nei seguenti set-
tori: trasporto pubblico locale e rinnovo
parco autobus (0,9 Mtep), infrastrutture
ferroviarie (0,45 Mtep), servizi della Piat-
taforma Logistica Nazionale (0,5 Mtep),
incentivi al rinnovo del parco auto del
2009 (0,12 Mtep).
Cogenerazione
Il paragrafo 3.5, oltre a fornire un quadro
di sintesi sul tema della cogenerazione
in Italia al 2012, descrive la metodologia
per la valutazione del potenziale nazio-
nale della cogenerazione ad alto rendi-
mento, del teleriscaldamento e teleraf-
freddamento efficienti e di altri sistemi
di riscaldamento e raffreddamento ef-
ficienti. Inoltre, sono riportate le prin-
cipali misure finalizzate a promuovere
l’efficienza energetica nell’ambito della
cogenerazione.
Trasformazione, trasmissione e distribu-
zione dell’energia
Il paragrafo 3.6, infine, tratta il tema l’ef-
ficienza energetica nella trasformazio-
ne, trasmissione e distribuzione dell’e-
nergia, delineando: i criteri di efficienza
energetica da introdurre o da rafforzare
nella struttura delle tariffe dell’energia
e in quelle di rete, nonché nella rego-
lamentazione del settore elettrico; gli
interventi per promuovere in modo ef-
fettivo la partecipazione della domanda
al mercato dell’energia e le nuove forme
di aggregazione ed offerta dei servizi di
sistema.
Roberto Corti
Risparmi energetici per
interventi di riqualificazione
e obiettivo di risparmio al 2020
PAEE 2014.indd 5 12/09/2014 16:18:27
Il rischio d’impresa
alla prova degli stress
test EBA
Il rischio
di insolvenza
delle società
italiane
La moderata ripresa dell’economia
italiana attesa per il prossimo triennio
favorirà un graduale calo nel flusso di
nuove sofferenze, che tuttavia si atte-
steranno a livelli storicamente molto
elevati, ben superiori rispetto a quelli
osservati prima del 2009.
Se, invece, il quadro macroeconomico
dovesse deteriorarsi ulteriormente, il
rischio e le sofferenze sfonderanno gli
attuali picchi, raggiungendo livelli più
che doppi rispetto a quelli pre crisi.
Sono questi, in estrema sintesi, i prin-
cipali risultati di un esercizio condotto
applicando ai modelli di previsione del
rischio di insolvenza di Cerved gli sce-
nari macroeconomici baseline e ad-
verse adottati dalla European Banking
Authority (EBA) nell’esercizio di stress
test condotti sui principali istituti
bancari europei, al fine di valutarne
la solidità e la capacità di assorbire
eventuali shock sui rischi di credito e
di mercato.
In base allo scenario baseline formula-
to dalla Commissione Europea, l’eco-
nomia dell’Unione crescerà di 1,5 punti
percentuali nel 2014, con un consoli-
damento della ripresa atteso nel 2015
(+2 per cento) e un leggero rallenta-
mento nel 2016 (+1,8 per cento). L’Ita-
lia crescerà a ritmi più lenti rispetto a
quelli europei, con il Pil previsto in au-
mento di 0,6 punti percentuali nell’an-
no in corso e in leggera accelerazione
nel successivo biennio (+1,2 per cento
e +1,3 per cento nel 2015 e nel 2016).
In base ai modelli di rischio elaborati
34 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Cerved.indd 2 12/09/2014 16:18:50
da Cerved, questa debole ripresa (il
Pil rimarrà al termine del periodo di
previsione di 5,9 punti percentuali in-
feriore rispetto a quello del 2007) sarà
insufficiente per ristabilire condizioni
finanziarie solide all’interno del siste-
ma delle imprese italiane: il Cerved
Group Risk Index (CeGRI), l’indice che
sintetizza il rischio medio di insolven-
za delle società italiane, è previsto in
lieve diminuzione tra 2013 e 2014 (da
75,6 punti a 74,3), per poi flettere con
maggiore decisione nel 2015 (a 70,1
punti) e scendere a quota 68,3 punti al
termine dell’esercizio di previsione, un
valore ancora ben superiore rispetto
agli indici pre crisi. A questi livelli di
rischio per il complesso delle socie-
tà italiane, corrisponderanno tassi
di ingresso in sofferenza in calo, ma
storicamente elevati: in rapporto al
numero di società esposte con il siste-
ma bancario, le imprese con prestiti
in sofferenza diminuiranno progressi-
vamente, dal 3,5 per cento della fine
del 2013, al 3,2 per cento nel 2016,
livelli che comunque rimarranno ben
superiori rispetto all’1,6% osservato
nel 2007.
Lo scenario adverse delineato dall’EBA
per l’Italia prevede tre anni di ulteriore
recessione per la nostra economia: il
Pil si ridurrebbe di 0,9 punti percen-
tuali nell’anno in corso, di 1,6 punti nel
2015 e di 0,7 punti nel 2016. In base
a questo scenario così drammatico
per il nostro sistema economico (che
complessivamente perderebbe 11,6
punti di Pil rispetto al 2007) applica-
to ai modelli di previsione di Cerved,
l’indice di rischio medio delle imprese
italiane aumenterebbe ulteriormente,
passando dai 75,6 punti del 2013 a
quasi 80 punti al termine dell’eserci-
zio di previsione, con un incremento
particolarmente marcato tra 2015 e
2016. Il tasso di ingresso in sofferenza
si impennerebbe superando gli attuali
massimi, passando dai 3,5 punti per-
centuali di fine 2013 a 3,7 per cento
alla fine del 2016, più del doppio ri-
spetto al tasso osservato nel 2008 (1,7
per cento).
Il rischio nei settori
Secondo i modelli di previsione di Cer-
ved, con un’evoluzione del quadro eco-
nomico coerente con lo scenario base-
line adottato dall’EBA, in tutti i settori
dell’economia italiana il rischio di cre-
dito inizierà gradualmente a diminuire
nell’anno in corso, per continuare una
lenta discesa nel 2015. Ovunque, però,
il rischio di insolvenza rimarrà decisa-
mente superiore rispetto ai livelli del
2007-2008, quando la crisi ancora non
si era abbattuta sulla nostra econo-
mia.
Tra tutti i macrosettori, le società che
operano nella filiera agricola rimar-
ranno le meno fragili, con il CeGRI che
passerà dai 64,2 punti del 2013 ai 62,5
punti del 2015.
Nelle costruzioni, il comparto che ha
risentito maggiormente della lunga
crisi che ha colpito l’economia italiana
dalla seconda metà del 2008, si pre-
vede un calo del rischio di insolvenza,
con una diminuzione del CeGRI da
81,6 punti del 2013 a 77,8 del 2015: la
riduzione è dovuta soprattutto all’usci-
ta in massa dal mercato delle società
35Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
ECONOMIA
Cerved.indd 3 12/09/2014 16:18:51
più fragili già osservata in que-
sti anni. I segnali congiunturali
indicano che la fase più acuta
della crisi è alle spalle, ma sono
ancora insufficienti per parlare
di ripresa: si prevede un livello
di rischio comunque molto ele-
vato anche per gli anni a venire.
Nell’industria si prevede che
l’indice di rischio diminuirà
dai 73,1 punti del 2013 ai 69,9
punti del 2015, grazie soprat-
tutto al contributo positivo delle
esportazioni, che giocheranno
un ruolo cruciale di sostegno
alla domanda delle società che
operano con l’estero. Nono-
stante il sostegno dell’export, il
rischio delle società industriali
rimarrà in quasi tutti i segmenti
superiore rispetto a quello, già
elevato, toccato all’apice della
prima fase della recessione, nel
2009.
Secondo l’outlook, nonostante il
netto miglioramento rispetto ai
livelli attuali, la filiera dei mezzi
di trasporto sarà il settore ca-
ratterizzato dal maggior livello
di rischio nel 2015, con il CeGRI
stimato a 76,2 punti (80,2 nel
2013 e 71,1 nel 2009). Il rischio
rimarrà elevato anche nel si-
stema moda, ma con una forte
eterogeneità tra le imprese ben
posizionate sui mercati esteri e
le aziende di minore dimensio-
ne che operano solo sui mercati
interni.
In media, il CeGRI si attesterà a 74,1
punti nel 2015, in calo di 2,9 rispetto
al 2013, ma ancora più elevato rispetto
ai 73,7 punti del 2009. Il comparto del
largo consumo ha attraversato una
fase di forte difficoltà nel corso degli
ultimi anni e il miglioramento stimato
nel periodo di previsione sarà insuffi-
ciente a recuperare i livelli di rischio
pre crisi.
Ha inciso, da un lato, la forte contra-
zione dei consumi, un fenomeno che
l’economia italiana non aveva mai
sperimentato prima, e, dall’altro, la
pressione esercitata sui margini dal-
la grande distribuzione. L’indice di
rischio è atteso a 72,6 punti nel 2015,
7,4 in più rispetto al livello del 2009,
anno in cui i consumi ancora non si
erano contratti.
Il sistema casa è il settore industria-
le per cui si prevede il maggiore calo
del rischio tra 2013 e 2015: il CeGRI
passerà da 75,2 a 71,1, con un calo di
4,1 punti. Come nel caso del sistema
moda, il rischio medio rimarrà co-
munque a livelli molto elevati, supe-
riori a quelli del 2009, con un’ulteriore
apertura della forbice tra le aziende
presenti sui mercati internazionali e
quelle che operano solo in Italia, che
si troveranno a fronteggiare una do-
manda ancora debole.
Nel settore dei metalli e della loro la-
vorazione, nel 2015 l’indice di rischio
si attesterà a livelli inferiori rispet-
to a quelli medi (68 contro 69,9) e in
calo rispetto a quelli del 2013 (70,5),
ma lontani da quelli del 2009. Incide
la debolezza della domanda inter-
na ed estera e l’eccesso di capacità
produttiva, che penalizza il livello dei
prezzi. Nella meccanica e nei prodotti
intermedi, il rischio rimarrà a livel-
li inferiori rispetto a quelli del resto
dell’industria, rispettivamente a 67 e
36 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
Cerved.indd 4 12/09/2014 16:18:51
a 66,2 punti nel 2015, con un calo di
3,1-3,2 punti rispetto ai livelli del 2013.
L’Hi Tech, con un CeGRI di 64,1 punti
nel 2015 (-3,8 rispetto al 2013), è l’u-
nico comparto in cui il rischio si ridu-
ce rispetto ai livelli del 2009: questo
outlook positivo è dovuto al riposizio-
namento delle grandi aziende, che
hanno dismesso i business in perdita
o a bassa redditività, alla ripresa del-
le esportazioni nella meccanica (che
incorpora la componentistica elettro-
nica) e alle buone performance attese
nelle apparecchiature medicali, in cui
l’Italia conta una nicchia di aziende
eccellenti.
La chimica e la farmaceutica, pur ri-
manendo il settore industriale con il
minor rischio medio di insolvenza, si
posiziona su livelli più alti rispetto al
passato, con un CeGRI che si attesta
a quota 61,2, 8,1 punti in più rispetto
al 2009. Pesa l’eccesso di capacità
produttiva, aggravata da una rivitaliz-
zazione della chimica americana lega-
ta allo shale gas. Sulla farmaceutica
pesano, invece, sia i problemi legati
alla scadenza contemporanea di molti
brevetti importanti, non sostituiti da
nuovi brevetti altrettanto rilevanti, sia
le politiche di forte contenimento e ra-
zionalizzazione della spesa sanitaria.
Nei servizi si prevede che l’indice di ri-
schio passerà dai 74,8 punti del 2013,
ai 73 del 2014, per poi diminuire ulte-
riormente nel 2015, ma rimanendo so-
pra quota 70 (a 71,4). Anche nel 2015
il settore della logistica e dei trasporti
rimarrà il più rischioso dell’econo-
mia, con il CeGRI ben oltre quota 80
(81,5) e nonostante un miglioramento
dagli attuali 85,3: pesa il basso livello
di domanda atteso, che si unisce alla
strutturale fragilità delle imprese che
operano nel comparto.
Anche la distribuzione si caratterizza
per una diffusa presenza di piccole
imprese, strutturalmente fragili e
con una domanda asfittica: il CeGRI
è atteso a 74,8 punti nel 2015, in calo
rispetto al dato del 2013 (77,3), ma ben
superiore rispetto al 2009 (70,8).
Nel campo dell’informazione e intrat-
tenimento, è previsto un calo dell’indi-
ce di 2,6 punti tra il 2013 e il 2015, che
porterà il livello di rischio a quota 73,
leggermente inferiore rispetto ai 73,1
del 2009.
In forte calo il CeGRI nel campo dei ser-
vizi non finanziari: l’indice diminuirà tra
il 2013 e il 2015 di 4,4 punti, portandosi
a quota 67,1, un livello ancora superio-
re rispetto al 2009.
Il comparto della produzione di energia
e delle utility si caratterizza come uno
di quelli in cui il rischio di insolvenza
è minore (65,1 punti nel 2015), ma in
netto aumento rispetto al 2009 (59,9).
Pesa la profonda crisi del settore del-
la raffinazione, dovuta all’eccesso di
capacità produttiva e all’ingresso di
nuovi operatori sullo scenario interna-
37Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com
ECONOMIA
Cerved.indd 5 12/09/2014 16:18:52
zionale. Nella produzione di energia, si
assiste ad una crisi del termoelettri-
co, legata all’entrata in produzione di
impianti fotovoltaici (che godono della
priorità di dispacciamento) e dei mino-
ri livelli di consumo.
Il rischio per area geografica
I dati territoriali indicano che il rischio
medio di insolvenza delle società ita-
liane si ridurrà ovunque nei prossimi
due anni, ma solo nelle regioni del
Centro e del Nord Est il CeGRI scende-
rà sotto i livelli del 2009, il primo anno
di forte crisi dell’economia italiana. Il
rischio rimarrà ben sopra i livelli pre
recessione ovunque, con l’eccezione
del Trentino Alto Adige.
Nel Nord Ovest è prevista una riduzio-
ne del CeGRI di 3,8 punti, dai 72,2 del
2013 ai 68,4 del 2015. Nonostante un
miglioramento nei prossimi due anni
generalizzato a tutta l’area, secon-
do l’outlook, solo nella Valle d’Aosta
l’indice nel 2015 sarà a livelli inferiori
rispetto al 2009 (65,8 contro 69,5). Il
CeGRI è atteso nel 2015 a quota 67,9
in Piemonte (in calo dai 71,7 punti del
2013), a quota 69 in Lombardia (72,7
nel 2013) e a 69,8 in Liguria (73,6).
Il Nord Est si conferma l’area del Pae-
se in cui le imprese sono caratterizza-
te dal minor rischio di insolvenza, con
un calo da 67,4 a 63,6 punti tra 2013
e 2015. Con una diminuzione di ben
otto punti rispetto ai livelli del 2009, il
Trentino Alto Adige risulta una vera e
propria isola felice non solo nella Pe-
nisola, ma anche nell’area: il CeGRI è
previsto a quota 54,3, livello inferiore
anche rispetto a quelli osservati tra
2003 e 2007. Anche il Friuli Venezia
Giulia, con un CeGRI atteso a 61 pun-
ti nel 2015, farà registrare un rischio
medio di insolvenza inferiore a quello
del 2009, ma ancora più alto di quello
pre crisi. In Veneto e in Emilia Ro-
magna, nonostante il miglioramento
previsto tra il 2013 e il 2015, l’indice
rimarrà a livelli superiori rispetto a
quelli del 2009.
Nelle regioni dell’Italia Centrale, l’in-
dice di rischio è previsto in riduzione
dai 73,9 punti del 2013 ai 70,1 del 2015,
un livello inferiore a quello del 2009
(70,7), ma superiore rispetto agli anni
precedenti. Il miglioramento rispetto
ai livelli del 2009 è attribuibile alla ri-
duzione del rischio attesa in Toscana
e nel Lazio, regioni in cui il CeGRI è
previsto rispettivamente a 68,5 e 70,4
punti nel 2015 (contro i 69,6 e i 71,1 del
2009). Viceversa, Marche e Umbria si
caratterizzano per un rischio maggio-
re (72,6 e 72,8 punti) e per livelli supe-
riori a quelli del 2009 (71,2 e 71,5).
Nel Mezzogiorno e nelle Isole l’indice
che sintetizza la probabilità media di
insolvenza delle imprese si ridurrà
sotto la soglia di 80 punti già nel 2014
(a 79,8 punti, dagli 83,1 del 2013), per
attestarsi a quota 79,3 nel 2015.
Il CeGRI rimarrà oltre quota 80 in
Sicilia (84,6), Molise (83,1), Calabria
(80,7) e Basilicata (80,1); i livelli di ri-
schio saranno inferiori a quota 80, ma
comunque elevati e superiori rispetto
a tutte le regioni del Centro-Nord, in
Abruzzo (79,9), in Campania (79,8),
Sardegna (78,7) e Puglia (77,5).
Amerigo Rossi
38 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6
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Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
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Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
Ce agosto settembre 2014
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Ce agosto settembre 2014

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  • 4. COMMERCIO ELETTRICO è una pubblicazione Innova Editore S.r.l. Via Giovanni Prati 9, 20145 Milano Tel 02 84269700 – Fax 02 84269719 E-mail: info@innovaeditore.it www.commercioelettrico.com REA MI - 1986203 – P.I. 07855960964 Capitale Sociale 10.000,00 euro i.v. Anno 5 N° 6 – Agosto - Settembre 2014 € 7 Direttore Responsabile Antonio Bernardi Direttore Editoriale Maurizio Gambini maurizio.gambini@commercioelettrico.com Redazione redazione@commercioelettrico.com Hanno collaborato Gabriele Contini, Roberto Corti, Giampaolo Ferrari, Massimo Poletti, Giancarlo Profeti, Amerigo Rossi, Antonio Russo, Franco Vitali Grafica e DTP Andrea Piomboni Amministrazione amministrazione@commercioelettrico.com Ufficio Vendite e Pubblicità tel: +39 02 84269700 fax: +39 02 84269719 mail: ufficiovendite@commercioelettrico.com COMMERCIALE: Alessandro Martinenghi mail: amartinenghi@commercioelettrico.com cell: +39 335 5258146 Ufficio abbonamenti Innova Editore Srl Tel: 02 84269700 abbonamenti@commercioelettrico.com Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70 Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140 Estero zona 3 annuale: euro 200 Stampa Multigraphic Srl - Arcore (MB) Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a InnovaEditoreS.r.l.otelefonandoalnumero0284269700.Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010. Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N°24270 - ISSN 0329-3479 IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO www.commercioelettrico.com Piano per l’Efficienza Energetica Strategie, risparmi e provvedimenti per favorire il raggiungimento degli obiettivi nel nostro Paese ENERGIA 30 Tornare a produrre in Italia si può ANIE Confindustria e il back reshoring Un nuovo modo di fare impresa Back reshoring, innovazione tecnologica, fabbrica 4.0: il futuro dell’industria elettrotecnica ed elettronica MERCATO 22 27 Il rischio di insolvenza delle società italiane Il rischio d’impresa alla prova degli stress test EBA ECONOMIA 34 18 19 20 FME in Federcostruzioni Obiettivi ed aspettative dell’adesione all’Associazione della filiera delle costruzioni L’etica della convenienza Un tentativo concreto di sviluppo della filiera energetica Nuova luce al recupero Partito anche a Roma il servizio gratuito che dà impulso alla raccolta differenziata delle lampadine esauste FEDERAZIONE 22 Sommario.indd 4 17/09/2014 10:35:44
  • 5. RUBRICHE Imprese ANNO1,N.4-NOVEMBRE2010 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano www.commercioelettrico.com L’etica della convenienza Organo Ufficiale FME FEDERAZIONE Energia consapevole ImpREsE Un nuovo modo di fare impresa mERcAtO Accumulo intelligente di energia ImpREsE Piano per l’efficienza energetica ENERgIA Gel e resine riaccessibili a confronto ImpREsE Il rischio di insolvenza delle società italiane EcONOmIA Perfetta sintonia tra quadri e ripartizione ImpREsE Nuova luce al recupero FEDERAZIONE FME in Federcostruzioni FEDERAZIONE Tornare a produrre in Italia si può mERcAtO COMMERCIO ELETTRICO IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO ANNO5,N.6-AGOSTO-SETTEMBRE2014e7,00 www.palazzoli.it eccellenza italiana l’unico che uso Aperto e Chiuso janus grande novità 6 Agosto-Settembre2014www.commercioelettrico.com Copertina.indd 2 17/09/2014 10:32:33 03 SOMMARIO LA COPERTINA NEWS stampa tecnica PROPOSTE 6 49 55 Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com Palazzoli Spa via F. Palazzoli, 31 25128 - Brescia Gel e resine riaccessibili a confronto Peculiarità e differenze fra isolamenti a stato finale morbido Perfetta sintonia tra quadri e ripartizione Un sistema di ripartizione che coniuga la riduzione di costi e sprechi di materiale con compattezza, sicurezza, facilità di manutenzione e di ampliamento anche sotto tensione Qualità ed eleganza Soluzioni per la videocitofonia e la supervisione domotica Accumulo intelligente dell’energia Soluzione per la gestione della produzione di energia degli impianti fotovoltaici Energia consapevole Audit energetico per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano imprese 39 40 42 44 46 46 44 40 Sommario.indd 5 17/09/2014 10:35:47
  • 6. Aziende citate.indd 80 12/09/2014 16:42:22
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  • 8. Sacchi Elettroforniture: nuovo punto vendita ANIE: nasce lo “sportello ricerca” 06 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Su iniziativa della Commissione Ricerca e Innovazione, ANIE, la Federazione che rap- presenta in Confindustria le imprese dell’industria elettrotecnica ed elettronica, apre lo “Sportello Ricerca”, un nuovo servizio pensato per venire incontro alle esigenze di tutte le aziende associate in tema di finanziamento alla ricerca e sviluppo, in ambito sia nazionale, sia internazionale. Frutto di una convenzione stipulata da ANIE con una delle maggiori società di consulen- za del mondo, lo sportello offrirà un servizio di supporto e patrocinio gratuito alle impre- se che intendono accedere ai finanziamenti nazionali ed europei, ma faticano ad avere informazioni efficaci e tempestive a causa delle procedure tecniche e burocratiche, a volte molto complesse. Il servizio permetterà di analizzare le concrete possibilità di realizzazione di un’idea innovativa, nonché gli strumenti finanziari idonei allo sviluppo del pro- getto. Sarà, quindi, possibile incontrare singolarmente degli esperti in materia, che va- luteranno l’idea dal punto di vista sia tecnico, sia delle possibilità offerte dai bandi e delle opportunità di partnership a livello italiano ed europeo. Una volta ottenuta la consulenza, l’azienda potrà decidere se proseguire nel percorso di richiesta dei finanziamenti e, in tal caso, grazie alla convenzione stipulata con ANIE, potrà usufruire di tariffe agevolate. «Ora più che mai è il momento di essere al fianco delle nostre aziende», ha dichiara- to Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria. «Gli investimenti in R&S devono essere al centro delle nostre politiche industriali, per permettere ai prodotti del Made in Italy di essere ancora più competitivi a livello internazionale. Il comparto ANIE investe il ricerca e sviluppo il 4 per cento del fatturato annuo, ma resta ancora molto da fare per colmare il gap tra ricerca e mercato. Per questo, la Commissione Ricerca e innovazione di ANIE ha pensato ad uno strumento estremamente concreto per approc- ciare il pacchetto Horizon 2020. Un’occasione unica considerato che per la ricerca e lo sviluppo, la quota di contribuzione di Bruxelles può arrivare fino al 100 per cento dei costi ammissibili e, per l’innovazione, si arriva al 70 per cento». Inaugurato il 20 settembre il nuovo punto vendita di Sacchi Elettroforniture a Seriate, in via Pastrengo 9. L’azienda, dal 1957 specializzata nella vendita di materiale elettrico per professionisti ed imprese, ha partecipato al progetto di riqualificazione territoriale dell’area ex-ISMES, scegliendola come sede del nuovo punto vendita. L’ISMES, uno dei grandi centri di ricerca ingegneristica, si occupava di progettazione, ve- rifica e monitoraggio di strutture industriali e di interesse storico. Il progetto di riqualifi- cazione territoriale consiste nella creazione di una piccola cittadella dell’industria e nella riconversione parziale degli edifici esistenti per destinazioni terziarie e commerciali. La riqualificazione ha un importante valore per il tessuto sociale ed economico della zona, sia in termini occupazionali, con la creazione di nuovi posti di lavoro, sia a livello urbanistico, grazie ad una nuova progettazione degli spazi esterni di viabilità, dei singoli lotti con i capannoni industriali e delle infrastrutture necessarie. Sono do- dici oggi le aziende che occupano gli edifici ex-ISMES, provvedendo così a dare nuovo slancio economico e valorizzazione all’intera zona. Il nuovo punto vendita Sacchi è il terzo della bergamasca (dopo Bergamo e Arcene) e il primo della provincia a libero servizio assistito, un format innovativo per il settore elettrico all’ingrosso, che unisce la praticità e la ve- locità del self service alla classica vendita al banco, con un personale serio e competente per qualsiasi consulenza, dubbio, informazione o problema, accorciando le distanze fra clienti e fornitore. Il punto vendita offre una vasta gamma di prodotti, suddivisi per aree: civile, industriale, illuminazione, cavi, automazione e complementi elettrici, così da facilitare la scelta e il processo d’acquisto. Professionisti ed imprese hanno a disposizione 6.500 prodotti in negozio e altri 50.000 disponibili in 24 ore, grazie all’efficiente servizio logistico con 100 automezzi. Con questa nuova apertura, salgono a 55 i punti vendita di Sacchi, di cui 24 in Lombardia. News.indd 14 12/09/2014 16:10:04
  • 9. Chint è presente in oltre 11 milioni di edifici grazie al suo ottimo rapporto qualità/prezzo. Dispone di una gamma completa di prodotti per la Bassa Tensione sia per il settore civile che per il settore industriale e propone apparecchiature di qualità e certificazioni a livello internazionale di oltre 150 laboratori accreditati. Non a caso la più grande azienda fornitrice di energia elettrica ha scelto i prodotti Chint per i propri contatori di energia. Chint Italia Srl Via Pacinotti 28 | 30033 Noale (VE) Italia | tel +39 041 446614 | fax +39 041 5845900 | www.chint.it | info@chint.it è il primo magnetotermico differenziale 1P+N su un solo modulo Din. Ideato e realizzato per recuperare spazio ed ottimizzare costi e tempi di installazione. ANNI DI GARANZIA DALLA TRADIZIONE... ALL’INNOVAZIONE D I V I S I O N E B A S S A T E N S I O N E RIDU MASSIMA PROTEZIONE MINIMO INGOMBROMINIMO INGOMBRO
  • 10. AEIT: convegno annuale 2014 08 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 ANIE Automazione: confermato il Presidente Si terrà il 18 e 19 settembre a Trieste, presso la sede della prestigiosa Università della città, il Convegno Annuale dell’Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni - AEIT, dedicato quest’anno al tema: “Dalla ricerca all’impresa: necessità di un trasferimento più efficace - Energia, Comunicazione, Informazione, Economia”. Il Comitato Elettrotecnico Italiano, fondato nel 1909 dalla costola dell’allora AEI, sostiene l’evento, che è organiz- zato in collaborazione con IEEE Italy Section e Università di Trieste. I temi principali sviluppati dal Convegno saranno i seguenti: - la ricerca e l’applicazione nel campo dell’elettronica, dell’informatica e delle TLC; - la ricerca e l’applicazione nel campo dell’energia; - la ricerca e l’applicazione nel campo della mobilità e trasporti; - la ricerca e l’applicazione nel campo delle tecnologie avanzate. Una seconda parte del Convegno sarà dedicata, come sempre, a sessioni tecniche negli argomenti d’interesse dell’AEIT. Il programma preliminare del Convegno e delle sessioni sono scaricabili dal sito: www.aeit.it/man/ CA2014. In chiusura della prima giornata, il 18 settembre, si terrà la cerimonia per il centenario della rivista “L’Elettrotec- nica”, con la presentazione di un numero speciale di “AEIT”. Inoltre, il 17 settembre, presso l’Università degli Studi di Trieste si svolgerà l’International Workshop: “Opportu- nities and constraints of a transnational balancing market in Europe”, che intende fornire una panoramica dello sviluppo regolatorio con riferimento al tema del cross-border balancing e mostrare il punto di vista dei diversi attori (ENTSO-E, TSO, regolatori, produttori, market operators) con una particolare attenzione per gli operatori italiani. Inoltre, si presenteranno i risultati quantitativi dell’attività di simu- lazione compiuta da RSE nell’ambito del progetto eBADGE. La partecipazione al workshop è gratuita previa iscrizione. È questa la quarta volta che la Sezione AEIT di Trieste organizza la riunione annuale; le prece- denti furono: la XXIV, dal 30 ottobre al 4 novembre 1919; la XXXV, dal 14 al 21 settembre 1930; la LVII, dal 16 al 21 Settembre 1956. In occasione della XXXV riunione annuale venne inaugurato l’impianto di illuminazione per- manente del Faro della Vittoria, simbolico omaggio reso ai gloriosi Caduti del Mare, la cui realizzazione si deve all’iniziativa proprio alla Sezione triestina che la propose, ne effettuò gli studi di progetto e contribuì al finanziamento dell’opera. Nel corso della serata del 17 settembre sarà riattivato il funzionamento del Faro della Vittoria. Nel corso dell’Assemblea di ANIE Automazione dello scorso 2 luglio si è proceduto al rinno- vo del Comitato Direttivo dell’Associazione per il biennio 2014-2016. Giuliano Busetto, Industry Sector CEO di Siemens Italia, è stato riconfermato alla presiden- za, mentre i Vicepresidenti eletti tra i membri del nuovo Comitato sono tre: Mario Colombo (ESA elettronica), Antonio De Bellis (ABB) e Salvatore Moria (RPS). Rappresenteranno, in- vece, l’Associazione in Giunta di Federazione Ennio Franceschetti (Gefran) e Mario Colombo (ESA elettronica), quest’ultimo con delega speciale per le PMI. Oltre alla riconferma della squadra dei Consiglieri uscenti, si segnala l’ingresso nel Comitato di altre figure di spicco del settore dell’automazione, con un allargamento importante verso il settore del Processo. Giuliano Busetto ha maturato una consolidata esperienza nei settori dell’automazione indu- striale e del controllo di processo e dopo diverse esperienze in ambito ABB Italia, fino alla carica di Vice President Marketing&Sales, inizia nel 2002 la sua attività in Siemens nel ruolo di Managing Director della divisione Industrial Solution&Services e, dal 2006, della Divisione Automation and Drives. A partire dal 2008 ha assunto la guida del Settore Industry. L’industria italiana dell’Automazione e Misura ha sperimentato un 2013 positivo, in con- trotendenza rispetto all’andamento generale dei settori ANIE. Infatti, in Italia il fatturato delle imprese fornitrici di componenti e sistemi per l’automazione industriale è stato pari a circa 3,7 miliardi di euro, con una crescita del 3,9 per cento rispetto all’anno precedente. Le esportazioni hanno segnato un incremento annuo del 3,7 per cento, grazie in particolare ai mercati del Medio Oriente e dell’Asia orientale. Positivo anche il mercato interno, che si attesta a +2,1 per cento rispetto al 2012.Giuliano Busetto News.indd 16 12/09/2014 16:10:15
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  • 12. 10 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Gewiss: illuminazione sostenibile Cuore del progetto City Life, il parco pubblico del quartiere milanese è tra i più importanti al mondo. Legato al profilo altamente ecologico di quest’area, il parco si estende su una superficie di 168.000 m2 e rappresenta, unitamente al Parco Sempione e ai Giardini Pubblici, la terza area verde del settore nord ovest della città di Milano. Per la progettazione del parco il Comune di Milano e la società City Life hanno indetto un concorso internazionale, che ha visto il coinvolgimento di 70 studi di architettura a livello mondiale. Obiettivo principale del progetto era quello di farlo diventare uno spazio pubblico prestigioso per tutta la città, un parco connettivo e simbolico, fortemente integrato con la città storica, fruibile da parte di tutta la cittadinanza in piena sicurezza e nel pieno rispetto dell’ambiente. Il progetto, vinto dallo studio di architettura londinese Gustafson Porter, ha visto la realizzazione di un microcosmo intorno alle Tre Torri di City Life, dove vengono riprodotte le caratteristiche del paesaggio milanese e del suo territorio. Un parco fra le montagne e la pianura che ha soddisfatto pienamente le esigenze richieste dalla committenza, anche sotto il profilo dell’illuminazione. Il progetto di sviluppo architettonico richiedeva, infatti, anche lo studio di un progetto illuminotecnico che andasse a soddisfare alcune esigenze fondamentali, in linea con il profilo fortemente sostenibile del quartiere City Life: favorire la percezione di sicurezza fisica e psicologica dei cittadini, legata alla possibilità di vivere e frequentare il parco senza timore; aumentare la qualità della vita, con l’incentiva- zione alla frequentazione del parco anche nelle ore serali; garantire un elevato risparmio energetico e assicurare un ridotto livello di impatto ambientale. Per la realizzazione del progetto, affidato allo Studio di lighting design Ferrara Palladino di Milano, è stato scelto il sistema di illuminazione LED della serie Urban [03] di Gewiss dotato di un’ampia gamma di accessori di fissaggio e di sorgenti luminose in grado di soddisfare le molteplici esigenze di illuminazione d’arredo per aree pubbliche e verdi. Sono stati installati 85 Urban [03] lungo tutti i percorsi pedonali del parco, sia nella parte riservata alle abitazioni City Life, sia in quella aperta al pubblico, che si sono integrati perfettamente all’architettura del parco, valorizzando il contesto anche dal punto di vista estetico. Il sistema, dotato di dispositivo bi-regime per la regolazione del flusso luminoso durante le ore notturne, consente un risparmio energetico del 50 per cento ed è conforme ai requisiti richiesti in termini di potenza e tenuta all’impulso delle sovratensioni, offrendo anche un grado di protezione IP66. La sorgenti LED garantiscono, inoltre, una durata di vita superiore alle 50.000 ore e hanno una temperatura di colore pari a 3.500 K (CRI >85). CEI: seminari formativi Riprendono a settembre i seminari nati dalla collaborazione tra il CEI e Socomec, società che opera nel settore della distribuzione, controllo e qualità dell’alimentazione delle reti di energia a bassa tensione. Gli incontri, che hanno sempre trattato temi di attualità e interesse dal punto di vista industriale, tecnologico e di mercato, quest’anno prendono spunto dal contesto energetico ed economico mondiale e nazionale, che impone di considerare la tematica dell’efficienza energetica tra i criteri fondamentali di progettazione al pari di quelli più classici come la sicurezza elettrica. Lo sviluppo normativo, così come quello tecnologico e del mercato, mette a disposizione numerose soluzioni e sempre più nuove tecnologie. Il quinto appuntamento, sul tema “Disponibilità di rete ed efficienza energetica: soluzione possibile?”, si terrà a Brescia il 23 settembre, presso la sede del CNA di Brescia, in Via Orzinuovi 3. Il primo intervento confronterà criticamente tecnologie elettriche nuove e classiche dal punto di vista dell’efficien- za energetica. Nella seconda relazione saranno analizzati e studiati i mezzi per il monitoraggio, la gestione e il controllo dell’energia, al fine di ottenere la massima efficienza energetica. Successivamente verranno introdotte le moderne tecnologie utilizzate nei gruppi di continuità, trattando nello specifico le soluzioni tecniche per incrementare la disponibilità di alimentazione dei carichi critici attraverso siste- mi in parallelo, modulari e commutatori statici di trasferimento del carico. Nella seconda fase del Convegno verranno presentati gli strumenti disponibili per un corret- to inserimento delle soluzioni di continuità assoluta all’interno dell’impianto. Infine, l’ultima relazione presenterà le novità introdotte sulla progettazione ed esecuzione della connessione degli utenti attivi alle reti di distribuzione MT e BT nel più generale contesto dell’evoluzione della rete verso la smart grid e dei vincoli imposti dalla qualità dell’energia, in accordo alla Norma CEI EN 50160. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione on line compilando la scheda del sito CEI www.ceiweb.it, alla voce Eventi – Seminari e Altri Convegni, o via email, entro il 22 settembre, all’indirizzo: cornali@ceiweb.it. News.indd 18 12/09/2014 16:10:26
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  • 14. 12 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 BTicino: Evoluzione del progetto impiantistico degli edifici sicurezza: Infrastrutture critiche sicure Il nuovo ruolo energetico dell’edificio oggi, gli enormi interessi economici globali in gioco, il de- licato equilibrio della rete di distribuzione, l’evoluzione normativa e fiscale e le opportunità e le politiche premianti delle legislazioni nazionali ed europee, hanno fatto sì che siano indispensabili gestioni di consumi e di produzione razionali e consapevoli. Questo nuovo approccio non può che passare attraverso una costante e attenta azione di moni- toraggio e supervisione, trasformando l’edificio da nodo passivo della rete a protagonista attivo e, appunto, interconnesso. Per questo, BTicino ha voluto proporre una riflessione su alcuni aspetti che contribuiscono all’e- voluzione del progetto impiantistico degli edifici, organizzando a Milano il Convegno: “Connected Buildings: efficienza energetica e smart grid”, per esplorare le potenzialità dell’edificio come nodo energetico ed elemento attivo integrato in un sistema articolato e dinamico. In questo scenario, è cambiato anche il ruolo di un partner tecnologico come BTicino. Da semplice fornitore di sistemi di controllo e misura dell’edificio, l’azienda si pone oggi come un vero e proprio collaboratore, in grado di supportare i professionisti della progettazione impianti- stica. Il progettista, infatti, nell’applicazione delle soluzioni tecnologiche idonee, oltre agli aspetti funzionali e normativi, deve prendere in considerazione tutte le opportunità che gli investitori immobiliari o i conduttori dell’edificio richiedono: risparmi economici sui consumi, ritorni dalla cessione di energia, ma anche accessibilità a finanziamenti o a contributi, e quindi, in generale, redditività dell’investimento. Obiettivo del Convegno BTicino è proprio quello di affrontare e argomentare i differenti temi d’in- teresse con il contributo di qualificati professionisti: dalla nuova visione dell’efficienza energetica in ottica smart grid, alla legislazione impiantistica e normativa, oltre a stimolare il dibattito su case history di successo. Il Convegno ha rappresentato anche l’occasione di presentare i risultati di una ricerca commis- sionata da BTicino all’Istituto di Ricerca IPSOS Observer, volta a raccogliere indicazioni sull’u- tilizzo della rete e dei social media da parte dei progettisti. I risultati evidenziano, tra l’altro, come anche in ambito professionale si stia diffondendo l’utilizzo della rete in mobilità tramite smartphone e tablet, in particolare come strumento di consultazione. In programma a Fiera Milano dal 12 al 14 novembre, la Biennale Internazionale di Security & Fire Prevention Sicurezza 2014 si conferma come momento di ri- ferimento e confronto per tutto il settore e luogo ideale dove “fare cultura della sicurezza”, grazie ad una serie di eventi focalizzati sui temi di maggiore attualità. Si partirà già un mese prima della manifestazione, con un’iniziativa di grande respi- ro dal titolo: “Sicurezza & Oltre – Le infrastrutture critiche a Congresso. Proteggere le Infrastrutture Critiche: Risk analysis, integrazione, innovazione”, in programma l’8 ottobre alle 9.30 presso il Centro Congressi Stella Polare di Fiera Milano a Rho. Sarà un appuntamento unico, realizzato dalle Associazioni del comparto (AIPS, ANIE Sicurezza, ASSISTAL, ASSOTEL, ASSIV, Assosicurezza, AIIC) e con il supporto di Fiera Milano, che coinvolgerà a 360° i protagonisti del settore. Al centro dei lavori tematiche attualmente di grande interesse anche a livello europeo, ma soprattutto trasversali a tutta la filiera, dalle tecnologie ai servizi, dalla progettazione al secu- rity management, dalla produzione all’integrazione. Sul palco si confronteranno, con la formula del talk show, i security manager delle principali infrastrutture critiche italiane, che potranno esporre problematiche con- crete alle quali gli operatori del settore forniranno risposte tecniche e tecnologi- che, mentre i grandi player del settore presenteranno case history su soluzioni già adottate e problematiche già risolte con uno schema comune: esigenza, soluzione, vantaggio. L’evento di ottobre, dunque, “scalderà i motori” sulle tematiche scientifiche ed espositive di Sicurezza 2014 e diventerà, a partire da questa prima edizione, un appuntamento fisso per il settore negli anni in cui non si svolge la manifestazione. News.indd 26 12/09/2014 16:12:21
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  • 16. 14 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Ecolight: il cassonetto per la raccolta arriva in negozio edison: Spesa energetica di casa sotto controllo Più vicini alle aziende della grande distribuzione e più vicini ai cittadini nella raccolta dei rifiuti elettronici. Il Consorzio Ecolight, in collaborazione con il Gruppo Hera, ha posizionato a Bolo- gna, Casalecchio di Reno (BO), Ferrara, Modena, Campogalliano (MO), Ravenna, Savignano sul Rubicone (FC) e Forlì i primi dieci cassonetti smart per la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici e delle pile. «È un servizio che abbiamo predisposto per rispondere all’Uno contro Zero, ovvero l’obbligo di ritiro gratuito dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni, fino a 25 cm, da parte dei negozi che hanno una superficie di vendita dedicata alle apparecchiature elettroniche superiore ai 400 me- tri quadrati», spiega il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio. «Un servizio che solleva i negozi dalla gestione dei rifiuti consegnati dai clienti, ma soprattutto va incontro ai cittadini nell’ottica di facilitare il conferimento dei RAEE per aumentarne i volumi di raccolta». I nuovi cassonetti sono stati sviluppati nell’ambito del progetto Identis WEEE, iniziativa cofinanziata dall’Unione Europea all’interno del programma Life+ e realizzata da Hera, Ecolight e dalla fon- dazione spagnola Ecolum, e rappresentano un’evoluzione dei RAEEshop la cui sperimentazione è in corso. I RAEEshop Evolution hanno dimensioni relativamente ridotte (3 m x 1 m x 1,57 m) e non necessitano della presenza di alcun operatore. L’accesso per il consumatore è estre- mamente semplice: basta identificarsi con la tessera sanitaria e, indicando il tipo di prodotto da smaltire, il cassonetto apre uno sportello dove mettere il rifiuto. Sono stati progettati per accogliere i RAEE di dimensioni ridotte, come cellulari e piccoli elettrodomestici oltre alle lam- padine a risparmio energetico (i raggruppamenti R4 ed R5) e le classiche pile portatili. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento della loro raccolta fino al loro trattamento e recupero. «In concreto, si tratta di un doppio servizio che mettiamo a disposizione sia della distribuzione, nell’intento di sgravarli dalla gestione di questi rifiuti, sia ai consumatori che sapran- no che in un determinato punto potranno portare i loro rifiuti elettronici», prosegue Dezio. «L’intento non è solamente proseguire in quel cammino di sensibilizzazione e di conoscenza dei RAEE, ma anche di dare un significativo contributo alla raccolta di questi rifiuti. I nuovi traguardi indicati dalla normativa sono impegnativi: nei prossimi due anni dovremo passare dai 4 kg procapite raccolti a 12 kg. E per questo occorre l’impegno di tutti: nostro, da parte della distribuzione e da parte dei cittadini. Questo è solamente l’avvio del servizio. In autunno saranno individuati altri punti vendita dove saranno posizionati una trentina di nuovi cassonetti. L’iniziativa è stata proposta nei territori dell’Emilia Romagna e nell’area di Padova, zone dove il Gruppo Hera gestisce il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti. Per molti consumatori l’energia elettrica è vissuta solamente come un costo, difficile da “deci- frare” e da gestire. Ma, in aiuto alle famiglie italiane, è ora disponibile un innovativo servizio per poter comprendere finalmente i consumi e la spesa energetica di casa, rivoluzionando il loro rapporto con l’energia attraverso la conoscenza e la trasparenza delle informazioni. È, infatti, on line Edison Energy Control, il servizio che in ogni momento permette il controllo dei propri consumi in tempo reale, sia in chilowattora, sia direttamente in euro. Su PC o attraverso smartphone e tablet con semplici grafici, confronti e avvisi personalizzati in caso di consumi troppo elevati, si possono così scoprire le migliori abitudini di consumo e gli innovativi suggeri- menti utili a risparmiare. Oltre che fornire statistiche, monitoraggio e consigli sul risparmio energetico, Energy Control permette anche di entrare in una community interattiva. Si può visualizzare su una mappa dove sono gli altri clienti Energy Control in Italia, confrontarsi con consumatori simili, ad esempio in base alle dimensioni della propria casa, e comunicare per condividere consigli e comportamenti virtuosi. L’accesso al servizio è garantito da un dispositivo applicato al contatore elet- trico e connesso ad Internet, molto semplice da installare. Energy Control è disponibile su: energycontrol.edisonenergia.it News.indd 20 12/09/2014 16:12:42
  • 17. NEWS ABB: crescita nel fotovoltaico Dal mese di maggio 2014, le attività di business relative alle energie rinnovabili di Power-One sono passate sotto il marchio ABB, nell’ambito del previsto piano d’integrazione delle due società. ABB offrirà, così, una proposta completa per l’energia solare, con una delle più ampie offerte di inverter fotovoltaici. Secondo produttore al mondo di inverter fotovoltaici, Power-One è stata acqui- sita da ABB nel luglio 2013 e manterrà invariata la propria offerta, inclusi i nomi di tutti i prodotti, così come le varie certificazioni rilasciate in tutti i Paesi del mondo. Alle attuali soluzioni fotovoltaiche, ABB aggiungerà lo sviluppo di inverter di ul- tima generazione, nonché soluzioni di monitoraggio integrate per l’accumulo di energia solare al fine di soddisfare la crescente domanda globale di soluzioni fotovoltaiche innovative. «Con il passaggio del business delle energie rinnovabili di Power-One sotto il marchio ABB saremo in grado di cogliere pienamente tutti i vantaggi dell’unione di queste due azien- de. Avremo una delle offerte più complete di inverter foto- voltaici sotto un unico marchio, venendo incontro ai bisogni dei clienti in tutti i segmenti chiave: utility, commerciale e residenziale», ha commentato Pekka Tiitinen, a capo della divisione Discrete Automation and Motion di ABB. L’offerta completa di inverter solari ABB è stata esposta per la prima volta in occasione del Solarexpo (Milano, dal 7 al 9 maggio). Risparmia fino al 50% di spazio nei quadri di distribuzione! UnibisTM DPC Interruttori magnetotermici differenziali compatti DPC • Compattezza: MTD 2P in 2 moduli • Gamma completa: 4,5kA – 6kA – 10kA • Da 6 a 40A, curva B e C • Classi: AC – A – A immunizzata • Compatibile al 100% con gli accessori Linea Modulare Plus • Approvazioni: CEBEC, KEMA, VDE, IMQ, NF, RINA e Lloyd’s register GE imagination at work www.ge.com/it/industrialsolutions 2 1!in News.indd 17 12/09/2014 16:15:01
  • 18. Osram: acquisizione nel settore dell’illuminazione per l’intrattenimento Pronta a rafforzare il proprio posizionamento nell’illuminazio- ne per l’intrattenimento Osram ha concordato l’acquisizione di Clay Paky, uno dei principali produttori di illuminazione enter- tainment per show ed eventi. L’azienda di Seriate (BG) è di proprietà di privati e ha realizzato recentemente un fatturato annuo di oltre 60 milioni di euro. «Clay Paky rappresenta un investimento strategico e mirato all’ampliamento della divisione Specialty Lighting e ne migliora la posizione su un mercato altamente attrattivo», ha dichiarato Wolfgang Dehen, CEO di Osram. Le due Società hanno concordato di non divulgare i dettagli finanziari legati all’operazione, che dovrebbe chiudersi entro la fine di quest’anno, mentre l’acquisizione è soggetta all’appro- vazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Osram è attualmente uno dei principali produttori di lampa- de e componenti LED per il settore dell’intrattenimento. Con la prevista acquisizione di Clay Paky, rileverà un marchio altamente riconosciuto nel settore dell’illuminazione per l’in- trattenimento, confermando la sua strategia di valorizzazione orientata alla tecnologia e all’innovazione. Il mercato dell’illuminazione per l’intrattenimento all’insegna dell’innovazione, è molto attrattivo, con tassi di cre- scita di circa il 5 per cento. Clay Paky, fondata nel 1976, ha oltre 100 dipendenti ed è conosciuta nel settore per i suoi prodotti innova- tivi. Osram intende conservare il marchio Clay Paky in considerazione dell’ottima reputazione del brand a livello internazionale nel settore dell’intrattenimento e anche con l’obiettivo di mantenere in larga misura l’indipendenza della società nella gestione ordinaria delle attività. legrand: adesione a AllSeen Alliance Annunciata da AllSeen Alliance, il più ampio progetto open-source di “Internet of Everything”, l’adesione del gruppo Legrand. Dalla sua costituzione, nel dicembre 2013, AllSeen Alliance ha riunito 56 organizzazioni (quali Cisco, Haier, HTC, LG Electronics, Microsoft, Panasonic, Sharp, ecc.) per collaborare al pro- getto di un software aperto, basato sul codice open source AllJoyn, finalizzato a connettere dispositivi e servizi, a prescindere da marchio, piattaforma o sistema operativo. I membri della AllSeen Alliance sono distribuiti in tutto il mondo e rappresentano segmenti di mercato diversi, tra cui i produttori di elettronica di consumo, di elettrodomestici, aziende automobilistiche, provider del cloud della Internet of Everything, start up innovative, produttori di chipset, fornitori di servizi, venditori e sviluppatori di software. «È meraviglioso vedere un interesse così intenso per il lavoro di AllSeen Alliance, con aziende in tutto il mondo che si riuniscono per promuovere un ecosistema aperto in cui sia possibi- le connettere una vasta gamma di dispositivi, oggetti e sistemi e condividere informazioni in modo semplice e trasparente», ha affermato Joe Speed, Direttore IoT della Linux Foundation. «Quasi 60 membri in sette mesi è un progresso sorprendente». «La Internet of Everything, o Internet delle cose, è tutto ciò che riguarda gli oggetti e i dispo- sitivi della vita di tutti i giorni che hanno la capacità di rendersi riconoscibili, comunicare e in- teragire automaticamente in maniera semplice», ha spiegato Ernesto Santini, Vicepresidente del Dipartimento Innovation & Systems del gruppo Legrand. «Per Legrand, è fondamentale far parte di questo progetto, finalizzato a trasformare le grandi promesse della Internet of Everything in realtà». 16 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 News.indd 28 12/09/2014 16:14:15
  • 19. editoriale 17Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com FEDERAZIONE Cari lettori e cari Soci FME, come anticipato e, soprattutto, come richiesto dagli stessi soci, nel corso degli ultimi due mesi io e il mio staff siamo stati occupati in un tour in giro per l’Italia, ospiti di alcune Associazioni regionali, che ci hanno riservato uno spazio nell’ambito delle loro Assemblee. Siamo andati a trovare la Lombardia, poi il Triveneto, l’Emilia Romagna, il Lazio, il Piemonte e, infine, da ultimo la Toscana: al rientro dalle vacanze, nei mesi di settembre ed ottobre, ultimeremo il giro con le Associazioni mancanti. Devo dire che sono molto contento e soddisfatto di questa iniziativa: andare a trovare direttamente gli Associati, parlare con loro, ascoltare le loro proposte, i loro suggerimenti e, perché no, le loro critiche è senza ombra di dubbio un’attività molto utile che, se non fosse così impegnativa per il tempo che necessita, andrebbe fatta sistematicamente, per mantenere vivi i rapporti tra il centro, rappresentato dalla Federazione, e quelle periferie che sono le Regionali. Non c’è dubbio, infatti, che è dal territorio, come abbiamo sempre detto, che partono le istanze e le richieste, perché è pro- prio sul territorio che maggiormente si sentono i problemi e si evidenzia la necessità d’intervento: intervento che poi, spesso, può trovare maggiore soddisfazione e possibilità di riuscita se riportato e fatto confluire a livello nazionale, dove più forti possono essere le spinte e le sinergie. In altri casi, invece, il contesto locale e regionale è proprio l’ambiente più idoneo affinché problema- tiche che sono molto legate alla peculiarità del territorio possano essere sviscerate ed affrontate nelle modalità più opportune, trovando soluzioni e accordi con le istituzioni locali, coinvolgendo i fornitori su alcune tematiche particolari, dando vita a progetti e accordi che possano portare bene- fici al mercato locale. Ma è indubbio che, se è bene rimarcare le differenze tra territorio e territorio, se è fondamentale rispettare l’autonomia delle Associazioni dalla Federazione nazionale, è altrettanto opportuno ed essenziale sottolineare ed evidenziare che il filo comune che lega poi tutte le regioni, gli imprendi- tori e le aziende è sempre e solo la FME, che è l’unico denominatore comune a tutti noi e come tale va visto. Al di là delle differenze, al di là della concorrenza, al di là di tutto ciò, l’invito che abbiamo rivolto a tutti i colleghi incontrati in questi mesi è stato proprio quello di usare la Federazione come collettore di richieste, come strumento al quale delegare la soluzione di problemi che magari da soli non si è in grado di risolvere o che sarebbe troppo oneroso e complicato affrontare singolarmente. Tante cose sono state fatte in questi anni che hanno, credo, portato risultati concreti a tutte le azien- de: penso, per esempio, al listino servizi, alla centrale rischi, alla condivisione delle statistiche, alle discussioni sui pagamenti, ad alcune iniziative portate avanti con i fornitori. Molte altre sicuramente sono ancora da fare: ho personalmente chiesto ai colleghi incontrati di esprimere le loro richieste in merito a quali fossero gli ambiti nei quali a loro avviso la Federazione dovrebbe maggiormente operare. È emersa la necessità di continuare a “lavorare” fianco a fianco dei fornitori per cercare di condividere con loro il più possibile le politiche commerciali senza subirle solamente, non avendo possibilità d’intervento, ci è stato chiesto di provare a fare qualcosa nei confronti del crescente fenomeno della GDO: altri hanno sottolineato come la Federazione dovrebbe maggiormente farsi sentire a livello di Istituzioni per avviare quelle misure necessarie alla ripresa del settore (tentativo questo che per altro stiamo già facendo con Prosiel e la campagna per la verifica degli impianti elettrici) o per modificare provvedimenti che sono pesantemente onerosi per le nostre aziende (si pensi, ad esempio, ai concordati). Penso in conclusione che tutti, anche coloro che sono un po’ più scettici nei confronti del lavoro di FME, hanno fatto leva sulla necessità di compattarsi maggiormente, di unirsi perché tutti noi siamo, ora più che mai consapevoli, che la crisi ha profondamente cambiato gli scenari cui eravamo abituati, che ci erano familiari: usciremo sicuramente da questo momento, già ne stiamo uscendo, ma troveremo, e le avvisaglie già ci sono, un altro mondo, altri modi di operare, altri rapporti con i fornitori, un diverso modo di stare sul mercato che dovremo essere pronti ad affrontare e penso, come sempre, che se lo si farà assieme sarà più semplice e meno traumatico per tutti. Giampaolo Ferrari Presidente FME Vuoi dire la tua opinione sull’editoriale o suggerire argomenti su cui dibattere? Scrivi a: relazione.esterne@fmeonline.it FME Editoriale.indd 5 12/09/2014 16:16:15
  • 20. Obiettivi ed aspettative dell’adesione all’Associazione della filiera delle costruzioni FME in Federcostruzioni Dallo scorso mese di aprile FME è entrata a far parte, in qualità di socio aggregato, a Federcostruzioni, la fe- derazione di Confindustria nata nel marzo 2009 che riunisce le categorie produttive più significative di tutto il mercato edile e infrastrutturale, con il fine di evidenziare a livello politico, economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni del settore delle costruzioni e sostenere e promuovere l’ampliamento del mercato, la legalità e la qualità del costruire. La struttura di Federcostruzioni, oggi la più importante aggregazione asso- ciativa della filiera delle costruzioni nel panorama della rappresentanza di settore, è articolata in cinque filiere produttive: - costruzioni edili e infrastrutturali; - tecnologie, impianti e macchinari af- ferenti alle costruzioni edili; - materiali per le costruzioni; - progettazione; - servizi innovativi e tecnologici. Ma quali sono le aspettative e gli obiettivi di FME che hanno portato alla scelta di entrare a far parte di Feder- costruzioni? Innanzi tutto, aumentare il proprio peso “politico” e quello della filiera delle co- struzioni, evitando che fenomeni quali: - concordati in bianco; - inefficienza della Pubblica Ammini- strazione e ritardi dei pagamenti; - politica fiscale; - insolvenza e mancati rapporti con Istituti di credito, continuino nell’indif- ferenza generale, con le conseguenze drammatiche alle quali abbiamo as- sistito negli ultimi anni. FME ritiene che il “valore aggiunto” del “fabbrica- to” possa e debba essere potenziato e migliorato. Questi miglio- ramenti ricadrebbero sulla collettività e sul Sistema Italia, innescando (pur in un momento di recessione del merca- to) quei cambiamenti visibili nelle città del Nord Europa. FME si rende, però, conto di non poter innescare da sola, o con la sola filiera tecnica, questo cambiamento, fatto da comunicazioni e risposte ai bisogni ormai palesi del mercato, specialmente nella formazio- ne ed informazione dei vari operatori, primi tra tutti i costruttori. Rafforzare ed allargare, poi, la filiera legata alle costruzioni, nei confronti sia delle nuove costruzioni, sia delle ristrutturazioni, individuando quel- le strategie comuni per migliorare l’andamento/i settoriale/i. FME ed i propri associati, che fanno parte dell’anello di congiunzione tra fabbricanti, progettisti ed impiantisti, rappresentano il ruolo centrale e di coordinamento della filiera energeti- ca, disponendo delle competenze per alimentare, proporre soluzioni, soprat- tutto nei settori: - del miglioramento dell’efficienza energetica e dei sistemi di controllo collegati; - dell’automazione degli edifici e dell’innovazione; - della sostenibilità; - delle fonti energetiche e delle energie alternative. Giancarlo Profeti 18 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 FME 1.indd 2 12/09/2014 16:15:49
  • 21. Un tentativo concreto di sviluppo della filiera energetica L’etica della convenienza Vorrei precisare, attraverso Commercio elettrico, il significato del messaggio inviato a taluni distributori e manager dell’industrie in occasione delle ferie 2014. Il messaggio poneva una sfida ed una ri- flessione, ovvero individuare insieme “L’Eti- ca della Convenienza”, che lega i rapporti di un mercato in evoluzione. Parlare, però, di etica nel mondo odier- no, significa introdurre concetti filosofici che ci riportano indietro nel tempo: tra i molti significati, mettendo per un attimo da parte il senso dell’esistenza umana che si accompagna alla morale come discipli- na non soggettiva, estrapolerei i termini comportamento e consuetudine, ricondu- cendoli al nostro settore. Pur con tutti i tentativi di creare regola- menti etici che talune imprese dichiarano di applicare, l’etica rimane per la maggior parte di Noi e del mercato interno come una percezione astratta e non riconducibi- le allo stesso. Parlando, invece, di convenienza, tutti sanno che cosa essa sia, peccato che la riconducano a loro stessi ovvero la conve- nienza è funzionale solo ai propri bisogni. Quello che però viene dimenticato nell’uso del termine convenienza, è la convenienza a favore del mercato, intesa come la con- venienza della filiera, in cui tutti possono riconoscersi; una convenienza frutto di una serie di azioni, soprattutto se parlia- mo di mercati in evoluzione, le cui regole e limiti sono ancora da definire. Senza dilungarmi, vorrei portare ad esem- pio il matematico economista premio Nobel statunitense John Nash che, con l’applicazione della teoria dei giochi, ha rivoluzionato l’economia. Secondo la teoria dei giochi di John Nash, che ha dimostrato attraverso l’introduzio- ne dell’“Equilibrio di Nash”, è possibile raggiungere una situazione nella quale tutti ottengono il miglior risultato possibile, a con- dizione che s’instauri una cooperazione tra i giocatori, vale a dire che tutti agiscano non col fine di ottenere il miglior risultato per sé, ma di ottenere il miglior risultato per il grup- po e quindi, indirettamente, ottenendo un risultato migliore anche per sé. Poiché, tuttavia, spesso la razionalità collettiva contrasta con quella individuale, è nella maggior parte dei casi necessario un ac- cordo vincolante tra i giocatori. In un mercato in stagnazione, nel quale da tempo sono saltate le regole a favore di consuetudini e comportamenti dettati da convenienze singole, convenienze senza etica che non hanno prodotto né merca- to, né futuribili attività, diventa, secondo il sottoscritto, indispensabile aprire il tavolo dell’etica della convenienza, ricreando le regole dei rapporti di filiera nello spirito positivo di concretezza e trasparenza che ha visto crescere il mercato oggi in caduta. Debbo dire di essere rimasto piacevol- mente sorpreso dal ritorno dei consensi sulla sfida prospettata, preciso che è lontano da me pensare di condizionare il mercato, che si equilibra attraverso dina- miche e logiche proprie; inoltre, la sfida proposta non è utopistica come potrebbe sembrare a prima vista, ma rappresenta un tentativo concreto di sviluppo della fi- liera energetica. Proporrò, quindi, al consiglio FME di lan- ciare un’indagine atta a comprendere quali siano i punti positivi e negativi da parte dei componenti della filiera elettrica, parten- do dall’industrie; una volta individuati, po- tremo iniziare il percorso funzionale atto a regolamentare l’etica della convenienza settoriale. Giancarlo Profeti 19Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com FEDERAZIONE Giancarlo Profeti FME 4.indd 3 12/09/2014 16:16:38
  • 22. Partito anche a Roma il servizio gratuito che dà impulso alla raccolta differenziata delle lampadine esauste Nuova luce al recupero È arrivata a Roma l’iniziativa “Nuova luce al recupero”, promossa da Eco- lamp, il Consorzio senza scopo di lucro per il riciclo delle sorgenti luminose esauste, in collaborazione con Ama, l’azienda per la raccolta dei rifiuti e i servizi di igiene urbana della Capitale. La partnership offre un servizio con- creto di supporto all’attività dei gros- sisti di materiale elettrico, impegnati nella raccolta delle lampadine esau- ste provenienti dall’uno contro uno, favorendo al contempo la conoscenza e l’utilizzo di tale canale da parte dei cittadini. L’obiettivo di Ecolamp, insieme ad Ama, è quello di incentivare il sistema di raccolta uno contro uno, che pre- vede la riconsegna della lampadina “bruciata” a fronte dell’acquisto di una nuova, agendo direttamente sui riven- ditori. Questi, infatti, hanno ricevuto da Ecolamp i contenitori più adeguati alla raccolta delle lampadine non più fun- zionanti, i materiali informativi sia per il personale, sia per i consumatori sul tema del riciclo delle sorgenti lumino- se e, soprattutto, un servizio gratuito che con cadenza mensile garantirà, grazie a Controlfilm, partner logistico dell’iniziativa, il ritiro dei contenitori pieni e il rifornimento di nuovi da met- 20 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 L’elenco dei distributori aderenti è on line sul sito Ecolamp: www.ecolamp.it/p/distributore/nuova-luce-al-recupero-grossisti FME 3.indd 2 12/09/2014 16:16:55
  • 23. tere a disposizione dei clienti. Le lam- padine raccolte dai grossisti verranno così trasportate da un apposito mezzo dedicato a “Nuova luce al recupero”, ai centri di raccolta comunali, per il successivo trasporto agli impianti di trattamento autorizzati, che recupere- ranno oltre il 95 per cento dei materiali di cui sono composte. Ecolamp ha individuato i punti vendita associati a FME di Roma e provincia e, attualmente, 27 grossisti (con sede a Roma e in Provincia: Ciampino, Civi- tavecchia, Fiano Romano, Fiumicino, Monterotondo, Pomezia, Prenestino, Velletri e Villa Adriana) hanno dato adesione al progetto. In questi negozi, i cittadini si potranno recare per consegnare nell’apposito contenitore Ecolamp la lampadina esausta, a fronte dell’acquisto di una nuova (uno contro uno). Rimane, ovvia- mente, la possibilità per i cittadini di continuare a conferire le apparecchia- ture elettriche non più funzionanti alle isole ecologiche comunali. “Nuova luce al recupero” è, quindi, un ulteriore contributo alla corretta raccolta e gestione delle lampadine esauste nel territorio metropolitano romano, che già nel 2013 aveva re- gistrato buoni risultati. Sono 96.651, +13 per cento rispetto al 2012, i chili di lampade a basso consumo raccolti nel 2013 dal Consorzio a Roma e provin- cia, mentre l’intera regione Lazio si era posizionata al 5° posto nella classifica regionale Ecolamp dello scorso anno, con 113.152 kg di lampadine, +16 per cento rispetto al 2012. «Con l’adesione di Roma, al momento sono quattro le grandi città italiane dove è attiva Nuova luce al recupero (oltre a Milano, Torino e Venezia). Il coinvolgimento della Capitale era sen- za dubbio un obiettivo cui puntavamo sin dall’inizio e siamo certi che il servi- zio, in collaborazione con Ama, otterrà la partecipazione attiva dei cittadini, sempre più attenti ai temi dell’eco-so- stenibilità», ha dichiarato Fabrizio D’A- mico, Direttore Generale di Ecolamp. «L’iniziativa rappresenta un ulteriore contributo volontario del Consorzio alla crescita della raccolta dei rifiuti di illuminazione. Ci si aspetta che in tal senso agisca anche l’uno contro zero, il ritiro da parte del negoziante dei RAEE di piccoli dimensioni non più funzionanti senza alcun obbligo d’acquisto, previsto dal nuovo Decreto sui RAEE (D.Lgs 49/2014) entrato in vigore lo scorso 12 aprile. Certamente un forte incentivo alla corretta raccolta differenziata anche delle lampadine». «Abbiamo aderito con convinzione al progetto promosso da Ecolamp», ha precisato il Presidente di Ama Daniele Fortini, «mettendo a disposizione, oltre al brand aziendale, la rete di raccolta e recupero della filiera romana dei rifiuti dedicata alle sorgenti luminose esau- ste. I grandi punti vendita di materiale elettrico, così coinvolti, costituiscono un canale in più di conferimento, che va ad aggiungersi a quello tradizionale dei centri di raccolta Ama (13 attual- mente a Roma), a disposizione dei cittadini gratuitamente tutti i giorni. L’iniziativa coniuga due obiettivi: da un lato informare i cittadini sulle corrette modalità di conferimento delle lam- padine non più funzionanti, dall’altro intercettare e avviare a riciclo maggio- ri quantitativi di questi materiali. Un comportamento virtuoso che consente anche di salvaguardare l’ambiente, evitando la dispersione del mercurio contenuto in questi rifiuti. Invitiamo pertanto tutti i cittadini romani ad uti- lizzare questo nuovo servizio». a cura della Redazione 21Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com FEDERAZIONE Da sinistra: Daniele Fortini, Presidente di Ama, e Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp FME 3.indd 3 12/09/2014 16:16:56
  • 24. ANIE Confindustria e il back reshoring Tornare a produrre in Italia si può Il manifatturiero italiano deve tornare a crescere e per farlo bisogna ripar- tire dalla fabbrica. Portare lavoro in Italia si può, a patto che le aziende che decidono di farlo non siano la- sciate sole. È questo il messaggio emerso dall’Assemblea Annuale di ANIE Confindustria, che si è tenuta lo scorso 2 luglio a Milano. Reshoring, innovazione ed education sono stati i tre grandi temi affrontati nel corso dell’evento, aperto dal Pre- sidente di ANIE, Claudio Andrea Gem- me, alla presenza di: Giuliano Pisa- pia, Sindaco di Milano; Lisa Ferrarini, Vice Presidente di Confindustria per l’Europa; Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario per Padiglione Italia; Maurizio Pernice, Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero dell’Ambiente. Il back reshoring, che consiste nel rientro in patria dei siti produttivi precedentemente delocalizzati all’e- stero, è stato al centro di uno studio realizzato dalla Federazione con il contributo di Luciano Fratocchi, professore di Ingegneria economico/ gestionale all’Università de L’Aquila e portavoce del gruppo di ricerca italia- no Uni-Club MoRe Back Reshoring. Dallo studio emerge che i settori ANIE rappresentano quasi il 20 per cento del totale del fenomeno italia- no, piazzandosi in seconda posizione 22 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Reshoring, innovazione ed education sono stati i tre grandi temi affrontati nel corso dell’Assemblea Annuale di ANIE Confindustria Anie 1.indd 2 12/09/2014 16:17:25
  • 25. alle spalle solo di abbigliamento e calzature. Est Europa (38,5 per cen- to dei casi) e Cina (30,8 per cento) sono le aree geografiche da cui si ritorna di più, per un fenomeno che si origina, nel 40 per cento dei casi, dalle piccole e medie imprese. Tra le motivazioni più rilevanti per il rientro, il minore controllo della qualità della produzione all’estero (“molto rilevan- te” per un terzo delle aziende ANIE intervistate), la necessità di vicinanza ai centri italiani di R&S (25 per cento) e i maggiori costi della logistica (22 per cento). «L’ultimo decennio, a causa di due violente recessioni estremamente ravvicinate, ha cambiato la storia dell’industria manifatturiera», ha commentato Claudio Andrea Gem- me, Presidente di ANIE Confindu- stria. «Tuttavia la new economy ba- sata solo sulla finanza e sui servizi è fallita: senza la manifattura, il Paese muore. Il nostro studio ci dice che tornare a produrre in Italia non è utopistico. Qualcuno ha già iniziato a farlo, altri lo farebbero se si creas- sero le condizioni per poter lavorare: abbattimento della pressione fiscale e della burocrazia, detassazione de- gli utili reinvestiti in ricerca e inno- vazione, valorizzazione del know how tecnologico e della qualità del Made 23Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com MERCATO Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria 2011 2012 2013 12/11 13/12 milioni di euro variazione % Produzione energia da fonti tradizionali 1.979 1.924 1.812 -2,8 -5,8 Fotovoltaico* 13.500 8.100 2.300 -40,0 -71,6 Trasmissione energia 2.700 2.453 2.231 -9,2 -9,0 Distribuzione energia 2.688 2.546 2.491 -5,3 -2,2 Trasporti ferroviari ed elettrificati 3.378 3.206 3.059 -5,1 -4,6 Ascensori e Scale mobili 2.562 2.450 2.298 -4,4 -6,2 Illuminazione 4.208 3.913 3.874 -7,0 -1,0 Cavi 3.529 2.985 2.737 -15,4 -8,3 Componenti e Sistemi per impianti 4.831 4.589 4.323 -5,0 -5,8 Apparecchi domestici e professionali 15.379 14.995 14.860 -2,5 -0,9 Totale Elettrotecnica con Fotovoltaico 54.754 47.161 39.985 -13,9 -15,2 Totale Elettrotecnica senza Fotovoltaico 41.254 39.061 37.685 -5,3 -3,5 Componenti elettronici 4.878 4.322 3.838 -11,4 -11,2 Automazione industriale manifatturiera e di processo 3.848 3.579 3.719 -7,0 3,9 Sicurezza ed Automazione edifici 1.919 1.944 1.961 1,3 0,9 Totale Elettronica 10.645 9.844 9.517 -7,5 -3,3 Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 6.536 6.194 6.236 -5,2 0,7 Totale ANIE con Fotovoltaico 71.934 63.200 55.739 -12,1 -11,8 Totale ANIE senza Fotovoltaico 58.434 55.100 53.439 -5,7 -3,0 Fatturato aggregato dell’Industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana * valore comprensivo degli impianti installati con Decreto “Salva Alcoa” Fonte: ANIE Anie 1.indd 3 12/09/2014 16:17:26
  • 26. in Italy, promozione degli asset stra- tegici del Paese. Pur in uno scenario difficile, le imprese ANIE non si sono rassegnate: dall’indagine presso i nostri soci è emerso che l’industria elettrotecnica ed elettronica continua a distinguersi nel panorama nazio- nale per una spiccata propensione al cambiamento, all’innovazione e all’approccio industry 4.0. La forte componente tecnologica delle azien- de ANIE è assolutamente pervasiva in tutti i settori industriali e, dunque, le soluzioni tecnologiche che sanno esprimere garantiscono, e sapranno garantire ancora di più in futuro, van- taggi competitivi per tutti». Dall’indagine condotta da ANIE pres- so le aziende associate emerge la ferma vocazione all’innovazione: il 60 per cento delle imprese ha dichiarato di aver investito in R&S nel triennio 2011-13 una quota di fatturato supe- riore al 2 per cento; ben il 40 per cen- to ha, inoltre, segnalato un’incidenza della spesa in Ricerca & Sviluppo sul fatturato addirittura superiore al 4 per cento. Forte anche la propensione al cam- biamento in ambito aziendale: per il 72 per cento delle imprese un nuovo modello organizzativo è alle porte e verrà attuato completamente nel settore elettrotecnico ed elettronico già entro il 2017. Per il 65 per cento degli intervistati, inoltre, la strada verso nuovi standard di organizzazio- ne aziendale è già concretamente in atto. Basti pensare che, secondo lo studio, per oltre la metà delle azien- de ANIE l’adozione delle più moderne tecnologie di ICT e ITS (Internet of Things and Services) è completa- mente avviata da tempo: l’8 per cento di loro ha appena intrapreso questo cammino e il 25 per cento conta di 24 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 2011 2012 2013 12/11 13/12 milioni di euro variazione % Produzione energia da fonti tradizionali 1.251 1.331 1.427 6,4 7,2 Trasmissione energia 1.577 1.505 1.535 -4,6 2,0 Distribuzione energia 1.292 1.310 1.327 1,4 1,3 Trasporti ferroviari ed elettrificati 1.060 978 988 -7,7 1,0 Ascensori e Scale mobili 901 945 904 4,9 -4,4 Illuminazione 1.446 1.444 1.501 -0,1 3,9 Cavi 2.409 2.298 2.321 -4,6 1,0 Componenti e Sistemi per impianti 979 978 985 -0,1 0,7 Apparecchi domestici e professionali 9.422 9.676 9.899 2,7 2,3 Totale Elettrotecnica* 20.337 20.467 20.886 0,6 2,0 Componenti elettronici 3.851 3.855 3.589 0,1 -6,9 Automazione industriale manifatturiera e di processo 1.029 1.058 1.097 2,8 3,7 Sicurezza ed Automazione edifici 259 263 265 1,5 0,9 Totale Elettronica 5.139 5.176 4.951 0,7 -4,3 Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 3.817 3.619 3.651 -5,2 0,9 Totale ANIE 29.293 29.261 29.489 -0,1 0,8 Esportazioni dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana * Non include il segmento fotovoltaico Fonte: ANIE Anie 1.indd 4 12/09/2014 16:17:26
  • 27. 2011 2012 2013 12/11 13/12 milioni di euro variazione % Produzione energia da fonti tradizionali 3.191 2.723 2.292 -14,7 -15,8 Trasmissione energia 1.412 1.168 901 -17,3 -22,8 Distribuzione energia 2.188 2.009 1.838 -8,2 -8,5 Trasporti ferroviari ed elettrificati 2.839 2.725 2.612 -4,0 -4,1 Ascensori e Scale mobili 1.954 1.807 1.686 -7,5 -6,7 Illuminazione 3.742 3.368 3.277 -10,0 -2,7 Cavi 2.083 1.607 1.403 -22,8 -12,7 Componenti e Sistemi per impianti 4.444 4.155 3.896 -6,5 -6,2 Apparecchi domestici e professionali 8.954 8.244 8.006 -7,9 -2,9 Totale Elettrotecnica* 30.807 27.806 25.911 -9,7 -6,8 Componenti elettronici 2.361 1.669 1.297 -29,3 -22,3 Automazione industriale manifatturiera e di processo 4.010 3.651 3.728 -8,9 2,1 Sicurezza ed Automazione edifici 1.732 1.778 1.796 2,7 1,0 Totale Elettronica 8.103 7.098 6.821 -12,4 -3,9 Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 4.947 4.641 4.639 -6,2 -0,1 Totale ANIE 43.857 39.545 37.370 -9,8 -5,5 Mercato interno dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana * Non include il segmento fotovoltaico Fonte: ANIE 25Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com MERCATO farlo entro breve. Insomma, la fab- brica 4.0 è una realtà molto più pros- sima di quanto si creda. Dati di settore La salute economica del settore ANIE rimane purtroppo critica: i comparti rappresentati in ANIE Confindustria hanno registrato nell’anno appena concluso una flessione del fatturato aggregato dell’11,8 per cento. In un solo anno il fatturato è passato dai 63 miliardi di euro del 2012 ai 56 miliardi di euro del 2013, perdendo 7 miliardi di euro. Quasi tutti i comparti rappresenta- ti nella Federazione hanno chiuso il 2013 con un andamento di segno negativo. Nello specifico, hanno mo- strato le diminuzioni più accentuate i comparti Componenti elettronici (-11,2 per cento), Tecnologie per la Trasmissione di energia elettrica (-9 per cento) e Cavi (-8,3 per cento). In sofferenza anche Ascensori e scale mobili (-6,2 per cento) e Componenti e sistemi per impianti (-5,8 per cen- to), tradizionali comparti fornitori di tecnologie che si rivolgono a un mer- cato edile in stagnazione. I Trasporti ferroviari ed elettrificati (-4,6 per cento) risentono da tempo della de- bolezza degli investimenti nazionali. Fra i comparti in controtendenza, si evidenziano Automazione industria- le, che a fine 2013 ha registrato un incremento annuo del fatturato to- tale del 3,9 per cento, e Sistemi di Trasmissione Movimento e Potenza, che hanno mostrato una variazione positiva dello 0,7 per cento. Entrambi i comparti hanno beneficiato della domanda di tecnologie innovative da parte delle imprese manifatturiere Anie 1.indd 5 12/09/2014 16:17:27
  • 28. 26 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 italiane più competitive e impegnate nella conquista dei mercati esteri. Infine, il comparto Sicurezza e Au- tomazione Edifici ha mostrato una sostanziale tenuta del giro d’affari complessivo (+0,9 per cento), pur in un percorso di graduale rallentamen- to rispetto agli ultimi anni. In questo quadro difficile pesa so- prattutto l’impoverimento del mer- cato interno. Nel complesso, a fine 2013 la domanda nazionale rivolta alle tecnologie ANIE ha mostrato un calo del 5,5 per cento. Uno scenario internazionale in co- stante rallentamento ha limitato nel 2013 le potenzialità espresse dalla domanda estera. In chiusura d’anno le esportazioni dei settori ANIE han- no mostrato un moderato recupero (+0,8 per cento la variazione rispetto al 2012). Questo andamento continua ad essere penalizzato, soprattutto dalla fragilità della domanda nell’U- nione Europea, cui si rivolgono oltre la metà delle esportazioni elettrotec- niche ed elettroniche italiane. Fra i comparti ANIE che nel 2013 han- no visto una crescita più sostenuta delle esportazioni si annoverano Pro- duzione energia da fonti tradizionali (+7,2 per cento), Illuminotecnica (+3,9 per cento) e Apparecchi domestici e professionali (+2,3 per cento). a cura della Redazione 2011 2012 2013 12/11 13/12 milioni di euro variazione % Produzione energia da fonti tradizionali 2.463 2.130 1.907 -13,5 -10,5 Trasmissione energia 289 220 205 -23,9 -6,6 Distribuzione energia 792 773 674 -2,4 -12,8 Trasporti ferroviari ed elettrificati 521 497 541 -4,6 8,9 Ascensori e Scale mobili 292 303 292 3,7 -3,6 Illuminazione 980 899 904 -8,3 0,5 Cavi 963 920 986 -4,5 7,2 Componenti e Sistemi per impianti 592 544 558 -8,2 2,6 Apparecchi domestici e professionali 2.997 2.925 3.045 -2,4 4,1 Totale Elettrotecnica* 9.890 9.211 9.112 -6,9 -1,1 Componenti elettronici 1.335 1.203 1.049 -9,9 -12,8 Automazione industriale manifatturiera e di processo 1.191 1.130 1.106 -5,1 -2,1 Sicurezza ed Automazione edifici 72 97 99 34,3 2,5 Totale Elettronica 2.598 2.430 2.254 -6,5 -7,2 Sistemi di Trasmissione movimento e potenza 2.229 2.066 2.054 -7,3 -0,6 Totale ANIE 14.717 13.707 13.420 -6,9 -2,1 Importazioni dell’Industria Elettrotecnica* ed Elettronica italiana * Non include il segmento fotovoltaico Fonte: ANIE Anie 1.indd 6 12/09/2014 16:17:27
  • 29. 27Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com MERCATO Un nuovo modo di fare impresa La forte crescita del ruolo della finan- za nell’economia, avvenuta negli anni ’90, aveva fatto pensare che non ci fosse più posto per il manifatturiero in un mondo caratterizzato dal predo- minio del terziario e dei servizi. Ma la storia economica dimostra oggi che solo ritornando alla fabbrica il Paese può ripartire. L’emergere dei Paesi in via di sviluppo come produttori di beni da immettere sul mer- cato internazionale ha portato ad un aumento della competitività, non solo in termini di offerta, ma anche di prezzi, am- pliando il fenomeno della delocalizzazione dei siti produttivi. Da un’indagine condot- ta presso 107 aziende associate, emerge che le imprese ANIE hanno intrapreso movimenti di multilocalizzazione pre- valentemente verso la Cina e l’Est Europa. Le motivazioni principali? La vicinanza al mercato fina- le, il minore costo totale della produzione e quello della forza lavoro, nonché la presenza di regimi fi- scali agevolati. Alla domanda: “quali sono gli interventi di politica industriale che il Governo dovrebbe approntare per favorire il ritorno del manifatturiero in Italia”, il 30 per cento delle aziende intervistate ritiene che la priorità sia la riduzione del cuneo fiscale, più di un quarto di esse la semplificazione della burocrazia e il 18 per cento del campione la detassazione degli utili in ricerca & sviluppo. Tuttavia, nell’ambito dei cambiamen- ti delle dinamiche manifatturiere, Back reshoring, innovazione tecnologica, fabbrica 4.0: il futuro dell’industria elettrotecnica ed elettronica Anie 2.indd 2 12/09/2014 16:17:56
  • 30. stiamo assistendo ad un fenomeno nuovo, noto come back reshoring, che consiste nel riportare in patria i siti produttivi precedentemente delocalizzati all’estero. Se- condo recenti studi realizzati dal professor Fratocchi e dal suo gruppo di ricerca Uni- Club MoRe Back Reshoring, l’Italia è il secondo Paese nel mondo per rimpatri pro- duttivi, alle spalle solo degli Stati Uniti e, quindi, primo in Europa. Il comparto rappresentato da ANIE Confindustria, inoltre, a livello nazionale, vale cir- ca il 20 per cento dell’intero back reshoring, piazzandosi secondo alle spalle solo dei settori dell’abbigliamento e delle calzature. Secondo i risultati dell’in- dagine realizzata presso le aziende associate, le ragioni consi- derate molto rilevanti dalle imprese ANIE che hanno rilocalizzato i siti produttivi nel periodo 2009-2013 sono state, per un terzo del campio- ne, il minore controllo qualità della produzione all’estero, seguito dalla necessità di vicinanza ai centri R&S italiani (25 per cento) e dai costi della logistica (22,2 per cento). Vale la pena soffermarsi anche sul perché queste aziende avessero deciso di lasciare l’Italia: avevano, infatti, delocalizzato le produzioni per il minor co- sto totale sia della produzio- ne all’estero (“molto rilevan- te” per l’86 per cento delle imprese rientrate in patria), sia della manodopera (75 per cento). L’importanza dell’innovazione L’indagine realizzata da ANIE presso le aziende associate ha confermato ancora una volta la loro profonda voca- zione all’innovazione: il 60 per cento del campione inve- ste in R&S più del 2 per cento del fatturato totale e una fol- ta rappresentanza di imprese particolarmente virtuose, costituita dal 40 per cento, impegna addirittura più del 4 per cento del fatturato. Ma sono proprio le aziende che hanno messo in atto politiche di back reshoring a dimostrarsi parti- colarmente aperte al cambiamento tecnologico, all’innovazione e ai nuo- vi modelli organizzativi. Per quanto riguarda l’avvenuta adozione di tec- nologie ICT e ITS (Internet of Things and Services), tra le imprese che sono rientrate abbiamo un picco del 60 per cento contro il 50 per cento della to- talità delle imprese ANIE, e fra esse nessuna si dichiara non interessata a queste trasformazioni, che vanno ver- 28 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Anie 2.indd 3 12/09/2014 16:17:56
  • 31. so l’adozione di nuovi mo- delli organizzativi (fabbrica 4.0). Inoltre, tra le aziende interessate dal fenomeno, il 90 per cento ritiene che i nuovi standard organizza- tivi di impresa saranno una realtà entro un periodo che va da 1 a 3 anni. Sulla sensibilità nei con- fronti dell’innovazione, appare particolarmente significativo notare come, secondo le aziende che sono rientrate, i principali meccanismi di stimolo si- ano tutti rivolti al migliora- mento del prodotto finale: per il 90 per cento di esse è questo lo scopo principa- le che spinge ad innovare (la corrispondente quota della totalità delle azien- de ANIE è l’80 per cento). Tra i principali ostacoli all’innovazione, invece, la mancanza di fonti di finanziamento esterne è quello primario a detta del 43 per cento delle aziende in totale, con un picco del 75 per cento tra le aziende che hanno sperimentato il back reshoring. Ma se la seconda ragione per il totale delle aziende ANIE, con una quota del 40 per cento, è il costo elevato dell’innovazione e la mancanza di risorse interne, questa percentuale scende radicalmente se si guarda solo alla segmentazione delle aziende che sono rientrate. Un nuovo modello organizzativo aziendale Negli ultimi dieci anni, la storia dell’industria manifatturiera è cam- biata radicalmente. I principali fattori scatenanti, neanche a dirlo, sono stati il clima recessivo e la contemporanea crescita delle economie emergenti a livello globale. A fronte di uno sce- nario internazionale estremamente mutato, che dal 2009 ha cambiato irreversibilmente le dinamiche mon- diali di domanda e offerta, le aziende italiane hanno dovuto resistere alla crisi. Se lo scenario muta, anche le aziende di ANIE Confindustria sono pronte a farlo: il 72 per cento del campione pensa che il passaggio a un nuovo modello organizzativo d’impresa av- verrà già entro il 2017. Per il 65 per cento degli intervistati, inoltre, l’ado- zione di un nuovo standard industriale è un processo già concretamente in atto. Secondo l’indagine di ANIE, infatti, la stragrande maggioranza dei proces- si di produzione attuali è supportato dalle tecnologie ICT (Information and Communication Technology), stru- menti che negli anni ’90 hanno signi- ficato per l’industria moderna quello che il carbone è stato per la prima rivoluzione industriale. Con l’attuale introduzione dell’Inter- net of Things and Services, la forma più evoluta di automazione industria- le, l’avvicinamento alla fabbrica del futuro è, già di fatto, una realtà. a cura della Redazione 29Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com MERCATO Anie 2.indd 4 12/09/2014 16:17:57
  • 32. Strategie, risparmi e provvedimenti per favorire il raggiungimento degli obiettivi nel nostro Paese Piano per l’Efficienza Energetica È stato approvato dal Consiglio dei Mi- nistri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 luglio il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014 (PAEE), che riporta gli obiettivi di efficienza energe- tica fissati dall’Italia al 2020, le misure politiche attivate per il loro raggiungi- mento e i risultati ottenuti al 2012. Il documento si apre evidenziando come, tra i principali fattori in grado di miglio- rare la competitività del Paese, rispetto alla concorrenza internazionale, il set- tore energetico abbia un ruolo predo- minante, seppur penalizzato da alcune debolezze strutturali. Innanzi tutto, in Italia i prezzi dell’ener- gia sono mediamente superiori a quelli dei concorrenti europei e di altri Paesi come gli Stati Uniti. Una situazione do- vuta a diversi fattori. Il mix energetico, in particolare per la produzione elettrica, è sostanzialmente basato sul gas, con prezzi che solo recentemente si stanno allineando a quelli dei mercati euro- pei, differenziandosi molto dalla media dell’Unione Europea, che può contare su un notevole apporto del nucleare e del carbone. Gli incentivi alla produzione da fonte rinnovabile elettrica nel nostro Paese hanno, inoltre, un significativo impatto sul prezzo finale dell’energia elettrica, insieme ad altri costi dovuti a politiche pubbliche sostenute dalle tariffe (oneri per smantellamento del nucleare, ricerca di sistema, regimi ta- riffari speciali) e agevolazioni per alcuni tipi di produzione e per alcuni segmenti di utenti. In secondo luogo, l’Italia ha una si- tuazione piuttosto critica in termini di sicurezza e indipendenza degli approv- vigionamenti. Al 2012, l’82 per cento del fabbisogno energetico italiano (pari a 163,2 Mtep, -5 per cento rispetto al 2011) era coperto da importazioni nette, con produzione nazionale da rinnovabili, gas e greggio che soddisfano rispettivamen- te solo l’11,1 per cento, il 4,3 per cento e il 3,5 per cento del fabbisogno nazionale. Questa situazione ha un forte impatto macro economico per il Paese, che nel 2012 ha speso 57,9 miliardi di euro in importazioni di petrolio e gas. Il sistema energetico del Paese può, tut- 30 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Stima del contributo delle principali misure di efficienza al raggiungimento del target di risparmio imposto dall’articolo 7 della Direttiva 2012/27/UE (Mtep di energia finale) PAEE 2014.indd 2 12/09/2014 16:18:25
  • 33. tavia, far leva su importanti punti di for- za. L’Italia è oggi uno dei Paesi a mag- gior efficienza energetica (-19 per cento di intensità energetica primaria, rispetto alla media UE, e -14 per cento rispet- to alla media dell’Eurozona nel 2011); inoltre, è stata registrata una riduzione dei consumi finali negli ultimi anni (pari a 119 Mtep nel 2012, esclusi gli usi non energetici, -2 per cento rispetto al 2011), non solo come risultato della crisi eco- nomica, ma anche della riduzione di in- tensità energetica, cui hanno contribuito gli incrementi di rendimento della gene- razione elettrica ed i risparmi energetici conseguiti dall’attuazione delle misure previste dal piano di efficienza energe- tica negli usi finali, quali le detrazioni fiscali, i certificati bianchi, i requisiti minimi per edifici e per apparecchiature elettriche, ecc. L’Italia può, inoltre, vantare un buon livello di avanzamento tecnologico, con alcune punte di eccellenza: è il primo Paese al mondo nella diffusione di sistemi di “smart metering”, che rap- presentano una componente essenziale per la gestione/riduzione dei fabbisogni energetici, ed è dotata di un parco di generazione CCGT tra i più efficienti. Il settore energetico rappresenta, infine, un importante segmento del sistema produttivo nazionale, con circa 470.000 addetti (uno dei pochi in crescita, con circa 36.000 nuovi occupati nel corso del 2011). Obiettivi di efficienza e di risparmio Coerentemente con le linee guida per la compilazione della Commissione Euro- pea e in accordo con quanto espresso nella Strategia Energetica Nazionale (SEN), il Piano riporta, nel secondo capitolo, gli obiettivi nazionali di ridu- zione dei consumi di energia primaria e finale e specifica i risparmi negli usi finali di energia previsti al 2020 per sin- golo settore economico e per principale strumento di promozione dell’efficienza energetica. A ciò si aggiunge la valutazione quan- titativa dei risparmi conseguiti al 31 dicembre 2012 per effetto delle misure già attive nel Paese, in relazione sia agli obiettivi al 2016 fissati dal PAEE 2011, sia agli obiettivi della SEN relativi al pe- riodo 2011-2020. 31Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com ENERGIA Risparmi previsti in energia finale (Mtep/anno) al 2020 per settore Risparmi energetici conseguiti nel periodo 2005-2012 e previsti al 2016 secondo il PAEE 2011 (energia finale, Mtep/anno) PAEE 2014.indd 3 12/09/2014 16:18:26
  • 34. Provvedimenti e strategie di attuazione Il terzo capitolo, oltre ad illustrare con maggior dettaglio le politiche già attive e i recenti provvedimenti destinati al loro potenziamento, descrive con dettaglio le nuove misure introdotte con il Decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, valutando, ove già possibile, l’impatto previsto in ter- mini di risparmio energetico per settore economico. Entrando, poi, nel dettaglio, il paragra- fo 3.1 descrive le misure a carattere trasversale come il regime obbligatorio di efficienza energetica dei certificati bianchi (CB), le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del parco edilizio e il conto termico. Secondo le stime riportate, tali misure consentiran- no di conseguire il target obbligatorio di risparmio energetico totale negli usi finali al 2020. Il paragrafo riporta, infine, informazioni aggiornate sullo stato dell’arte e sulle nuove misure previste per il settore dei servizi energetici e quello della misura- zione e fatturazione energetica, nonché per gli strumenti di diagnosi e gestione energetica, per la qualificazione e l’ac- creditamento degli esperti, e per i pro- grammi di formazione e informazione dei consumatori. Per quanto riguarda la stima del con- tributo al raggiungimento degli obiettivi SEN grazie all’incremento degli audit energetici, è stato ipotizzato un ri- sparmio del 5 per cento annuo indotto su consumi in energia primaria delle circa 3.500 grandi imprese soggette all’obbligo, corrispondenti a 1,4 Mtep e compresi nelle stime relative al regi- me dei certificati bianchi. Un dato che sembra senz’altro conservativo, anche in relazione alla previsione di avvio di un programma d’incentivazione di audit anche presso le PMI. Il paragrafo 3.2 è dedicato al settore dell’efficienza ener- getica del parco immobiliare nazionale, sia pubblico, sia privato. In particolare, viene illustrato un quadro d’insieme, composto dalle misure di promozione dell’efficienza energetica di tipo rego- latorio e da quelle di incentivazione. Sono descritte le finalità dell’istituendo Fondo nazionale per l’efficienza ener- getica, destinato a sostenere interventi di efficienza energetica realizzati dalla Pubblica Amministrazione, dalle ESCO e dalle imprese a fronte di interventi di incremento dell’efficienza energetica su propri immobili, impianti e processi pro- duttivi. E’ riportata, inoltre, una rasse- gna del parco edilizio nazionale, al fine di stimare le potenzialità della riqualifi- cazione energetica nel settore civile. Edilizia Il contributo agli obiettivi nazionali del settore dell’edilizia è stimato in 4,9 Mtep/anno (di cui 3,67 Mtep/anno dal settore residenziale e 1,23 Mtep/anno dal terziario). Nel paragrafo, inoltre, sono sintetica- mente riportati i risultati dello studio del potenziale di risparmio nel settore civile, inteso come quello che si otterrebbe se, nel periodo 2014-2020, fossero realizza- ti tutti gli interventi di efficientamento energetico con rapporto costo beneficio favorevole e non già eseguiti, indipen- dentemente dalla capacità di spesa dei soggetti esecutori e dalle risorse messe in campo grazie agli strumenti di pro- mozione dell’efficienza energetica. Lo studio viene completato con un’attenta analisi delle principali barriere che po- trebbero ostacolare il corretto svolgi- mento del previsto piano di riqualifica- zione degli edifici. Il tema della promozione dell’efficienza energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione (PA), con particolare attenzione alla PA centrale, è al centro 32 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Risparmi energetici conseguiti nel periodo 2011-2012 e previsti al 2020 secondo la SEN (energia finale, Mtep/anno) PAEE 2014.indd 4 12/09/2014 16:18:26
  • 35. 33Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com ENERGIA del paragrafo 3.3, in cui viene descritta la metodologia utilizzata per determina- re la popolazione degli immobili della PA centrale interessati agli interventi di mi- glioramento della prestazione energe- tica, la stima dell’obiettivo di risparmio energetico cumulato da conseguire al 2020, gli strumenti messi in campo per conseguire tale target. Il risparmio totale al 2020, ottenuto sommando i risparmi annuali che si pro- traggono nel tempo (dal 2014 al 2020) in funzione dell’anno di realizzazione degli interventi, ammonta a circa 458,7 GWh, pari a 0,039 Mtep. Industria e trasporti Il paragrafo 3.4 illustra le misure per la promozione dell’efficienza energetica nei settori dell’industria e dei trasporti. Per il primo, viene sinteticamente ri- chiamato il meccanismo dei certificati bianchi, che costituisce lo strumento più importante per il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica nel settore, fissato in 5,1 Mtep. Per quanto riguarda i trasporti, sono de- scritti i risparmi di energia previsti dalle principali misure/programmi, articolati in interventi volti al rinnovo del parco veicoli stradale, alla promozione della mobilità sostenibile, allo sviluppo della infrastruttura ferroviaria e dei sistemi avanzati di gestione della logistica. In particolare, si stima che, grazie al mi- glioramento delle prestazioni ener- getiche delle nuove autovetture e dei veicoli commerciali leggeri, imposto alla case costruttrici di veicoli dal Regola- mento CE 443/2009 e dal Regolamento 510/2011 e alla implementazione delle misure per incentivare la diffusione di veicoli a basse emissioni e ad alimen- tazione elettrica, si possa conseguire un risparmio energetico di circa 3,43 Mtep al 2020. Le misure per la mobili- tà sostenibile contribuiranno per circa 1,97 Mtep, articolate nei seguenti set- tori: trasporto pubblico locale e rinnovo parco autobus (0,9 Mtep), infrastrutture ferroviarie (0,45 Mtep), servizi della Piat- taforma Logistica Nazionale (0,5 Mtep), incentivi al rinnovo del parco auto del 2009 (0,12 Mtep). Cogenerazione Il paragrafo 3.5, oltre a fornire un quadro di sintesi sul tema della cogenerazione in Italia al 2012, descrive la metodologia per la valutazione del potenziale nazio- nale della cogenerazione ad alto rendi- mento, del teleriscaldamento e teleraf- freddamento efficienti e di altri sistemi di riscaldamento e raffreddamento ef- ficienti. Inoltre, sono riportate le prin- cipali misure finalizzate a promuovere l’efficienza energetica nell’ambito della cogenerazione. Trasformazione, trasmissione e distribu- zione dell’energia Il paragrafo 3.6, infine, tratta il tema l’ef- ficienza energetica nella trasformazio- ne, trasmissione e distribuzione dell’e- nergia, delineando: i criteri di efficienza energetica da introdurre o da rafforzare nella struttura delle tariffe dell’energia e in quelle di rete, nonché nella rego- lamentazione del settore elettrico; gli interventi per promuovere in modo ef- fettivo la partecipazione della domanda al mercato dell’energia e le nuove forme di aggregazione ed offerta dei servizi di sistema. Roberto Corti Risparmi energetici per interventi di riqualificazione e obiettivo di risparmio al 2020 PAEE 2014.indd 5 12/09/2014 16:18:27
  • 36. Il rischio d’impresa alla prova degli stress test EBA Il rischio di insolvenza delle società italiane La moderata ripresa dell’economia italiana attesa per il prossimo triennio favorirà un graduale calo nel flusso di nuove sofferenze, che tuttavia si atte- steranno a livelli storicamente molto elevati, ben superiori rispetto a quelli osservati prima del 2009. Se, invece, il quadro macroeconomico dovesse deteriorarsi ulteriormente, il rischio e le sofferenze sfonderanno gli attuali picchi, raggiungendo livelli più che doppi rispetto a quelli pre crisi. Sono questi, in estrema sintesi, i prin- cipali risultati di un esercizio condotto applicando ai modelli di previsione del rischio di insolvenza di Cerved gli sce- nari macroeconomici baseline e ad- verse adottati dalla European Banking Authority (EBA) nell’esercizio di stress test condotti sui principali istituti bancari europei, al fine di valutarne la solidità e la capacità di assorbire eventuali shock sui rischi di credito e di mercato. In base allo scenario baseline formula- to dalla Commissione Europea, l’eco- nomia dell’Unione crescerà di 1,5 punti percentuali nel 2014, con un consoli- damento della ripresa atteso nel 2015 (+2 per cento) e un leggero rallenta- mento nel 2016 (+1,8 per cento). L’Ita- lia crescerà a ritmi più lenti rispetto a quelli europei, con il Pil previsto in au- mento di 0,6 punti percentuali nell’an- no in corso e in leggera accelerazione nel successivo biennio (+1,2 per cento e +1,3 per cento nel 2015 e nel 2016). In base ai modelli di rischio elaborati 34 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Cerved.indd 2 12/09/2014 16:18:50
  • 37. da Cerved, questa debole ripresa (il Pil rimarrà al termine del periodo di previsione di 5,9 punti percentuali in- feriore rispetto a quello del 2007) sarà insufficiente per ristabilire condizioni finanziarie solide all’interno del siste- ma delle imprese italiane: il Cerved Group Risk Index (CeGRI), l’indice che sintetizza il rischio medio di insolven- za delle società italiane, è previsto in lieve diminuzione tra 2013 e 2014 (da 75,6 punti a 74,3), per poi flettere con maggiore decisione nel 2015 (a 70,1 punti) e scendere a quota 68,3 punti al termine dell’esercizio di previsione, un valore ancora ben superiore rispetto agli indici pre crisi. A questi livelli di rischio per il complesso delle socie- tà italiane, corrisponderanno tassi di ingresso in sofferenza in calo, ma storicamente elevati: in rapporto al numero di società esposte con il siste- ma bancario, le imprese con prestiti in sofferenza diminuiranno progressi- vamente, dal 3,5 per cento della fine del 2013, al 3,2 per cento nel 2016, livelli che comunque rimarranno ben superiori rispetto all’1,6% osservato nel 2007. Lo scenario adverse delineato dall’EBA per l’Italia prevede tre anni di ulteriore recessione per la nostra economia: il Pil si ridurrebbe di 0,9 punti percen- tuali nell’anno in corso, di 1,6 punti nel 2015 e di 0,7 punti nel 2016. In base a questo scenario così drammatico per il nostro sistema economico (che complessivamente perderebbe 11,6 punti di Pil rispetto al 2007) applica- to ai modelli di previsione di Cerved, l’indice di rischio medio delle imprese italiane aumenterebbe ulteriormente, passando dai 75,6 punti del 2013 a quasi 80 punti al termine dell’eserci- zio di previsione, con un incremento particolarmente marcato tra 2015 e 2016. Il tasso di ingresso in sofferenza si impennerebbe superando gli attuali massimi, passando dai 3,5 punti per- centuali di fine 2013 a 3,7 per cento alla fine del 2016, più del doppio ri- spetto al tasso osservato nel 2008 (1,7 per cento). Il rischio nei settori Secondo i modelli di previsione di Cer- ved, con un’evoluzione del quadro eco- nomico coerente con lo scenario base- line adottato dall’EBA, in tutti i settori dell’economia italiana il rischio di cre- dito inizierà gradualmente a diminuire nell’anno in corso, per continuare una lenta discesa nel 2015. Ovunque, però, il rischio di insolvenza rimarrà decisa- mente superiore rispetto ai livelli del 2007-2008, quando la crisi ancora non si era abbattuta sulla nostra econo- mia. Tra tutti i macrosettori, le società che operano nella filiera agricola rimar- ranno le meno fragili, con il CeGRI che passerà dai 64,2 punti del 2013 ai 62,5 punti del 2015. Nelle costruzioni, il comparto che ha risentito maggiormente della lunga crisi che ha colpito l’economia italiana dalla seconda metà del 2008, si pre- vede un calo del rischio di insolvenza, con una diminuzione del CeGRI da 81,6 punti del 2013 a 77,8 del 2015: la riduzione è dovuta soprattutto all’usci- ta in massa dal mercato delle società 35Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com ECONOMIA Cerved.indd 3 12/09/2014 16:18:51
  • 38. più fragili già osservata in que- sti anni. I segnali congiunturali indicano che la fase più acuta della crisi è alle spalle, ma sono ancora insufficienti per parlare di ripresa: si prevede un livello di rischio comunque molto ele- vato anche per gli anni a venire. Nell’industria si prevede che l’indice di rischio diminuirà dai 73,1 punti del 2013 ai 69,9 punti del 2015, grazie soprat- tutto al contributo positivo delle esportazioni, che giocheranno un ruolo cruciale di sostegno alla domanda delle società che operano con l’estero. Nono- stante il sostegno dell’export, il rischio delle società industriali rimarrà in quasi tutti i segmenti superiore rispetto a quello, già elevato, toccato all’apice della prima fase della recessione, nel 2009. Secondo l’outlook, nonostante il netto miglioramento rispetto ai livelli attuali, la filiera dei mezzi di trasporto sarà il settore ca- ratterizzato dal maggior livello di rischio nel 2015, con il CeGRI stimato a 76,2 punti (80,2 nel 2013 e 71,1 nel 2009). Il rischio rimarrà elevato anche nel si- stema moda, ma con una forte eterogeneità tra le imprese ben posizionate sui mercati esteri e le aziende di minore dimensio- ne che operano solo sui mercati interni. In media, il CeGRI si attesterà a 74,1 punti nel 2015, in calo di 2,9 rispetto al 2013, ma ancora più elevato rispetto ai 73,7 punti del 2009. Il comparto del largo consumo ha attraversato una fase di forte difficoltà nel corso degli ultimi anni e il miglioramento stimato nel periodo di previsione sarà insuffi- ciente a recuperare i livelli di rischio pre crisi. Ha inciso, da un lato, la forte contra- zione dei consumi, un fenomeno che l’economia italiana non aveva mai sperimentato prima, e, dall’altro, la pressione esercitata sui margini dal- la grande distribuzione. L’indice di rischio è atteso a 72,6 punti nel 2015, 7,4 in più rispetto al livello del 2009, anno in cui i consumi ancora non si erano contratti. Il sistema casa è il settore industria- le per cui si prevede il maggiore calo del rischio tra 2013 e 2015: il CeGRI passerà da 75,2 a 71,1, con un calo di 4,1 punti. Come nel caso del sistema moda, il rischio medio rimarrà co- munque a livelli molto elevati, supe- riori a quelli del 2009, con un’ulteriore apertura della forbice tra le aziende presenti sui mercati internazionali e quelle che operano solo in Italia, che si troveranno a fronteggiare una do- manda ancora debole. Nel settore dei metalli e della loro la- vorazione, nel 2015 l’indice di rischio si attesterà a livelli inferiori rispet- to a quelli medi (68 contro 69,9) e in calo rispetto a quelli del 2013 (70,5), ma lontani da quelli del 2009. Incide la debolezza della domanda inter- na ed estera e l’eccesso di capacità produttiva, che penalizza il livello dei prezzi. Nella meccanica e nei prodotti intermedi, il rischio rimarrà a livel- li inferiori rispetto a quelli del resto dell’industria, rispettivamente a 67 e 36 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Cerved.indd 4 12/09/2014 16:18:51
  • 39. a 66,2 punti nel 2015, con un calo di 3,1-3,2 punti rispetto ai livelli del 2013. L’Hi Tech, con un CeGRI di 64,1 punti nel 2015 (-3,8 rispetto al 2013), è l’u- nico comparto in cui il rischio si ridu- ce rispetto ai livelli del 2009: questo outlook positivo è dovuto al riposizio- namento delle grandi aziende, che hanno dismesso i business in perdita o a bassa redditività, alla ripresa del- le esportazioni nella meccanica (che incorpora la componentistica elettro- nica) e alle buone performance attese nelle apparecchiature medicali, in cui l’Italia conta una nicchia di aziende eccellenti. La chimica e la farmaceutica, pur ri- manendo il settore industriale con il minor rischio medio di insolvenza, si posiziona su livelli più alti rispetto al passato, con un CeGRI che si attesta a quota 61,2, 8,1 punti in più rispetto al 2009. Pesa l’eccesso di capacità produttiva, aggravata da una rivitaliz- zazione della chimica americana lega- ta allo shale gas. Sulla farmaceutica pesano, invece, sia i problemi legati alla scadenza contemporanea di molti brevetti importanti, non sostituiti da nuovi brevetti altrettanto rilevanti, sia le politiche di forte contenimento e ra- zionalizzazione della spesa sanitaria. Nei servizi si prevede che l’indice di ri- schio passerà dai 74,8 punti del 2013, ai 73 del 2014, per poi diminuire ulte- riormente nel 2015, ma rimanendo so- pra quota 70 (a 71,4). Anche nel 2015 il settore della logistica e dei trasporti rimarrà il più rischioso dell’econo- mia, con il CeGRI ben oltre quota 80 (81,5) e nonostante un miglioramento dagli attuali 85,3: pesa il basso livello di domanda atteso, che si unisce alla strutturale fragilità delle imprese che operano nel comparto. Anche la distribuzione si caratterizza per una diffusa presenza di piccole imprese, strutturalmente fragili e con una domanda asfittica: il CeGRI è atteso a 74,8 punti nel 2015, in calo rispetto al dato del 2013 (77,3), ma ben superiore rispetto al 2009 (70,8). Nel campo dell’informazione e intrat- tenimento, è previsto un calo dell’indi- ce di 2,6 punti tra il 2013 e il 2015, che porterà il livello di rischio a quota 73, leggermente inferiore rispetto ai 73,1 del 2009. In forte calo il CeGRI nel campo dei ser- vizi non finanziari: l’indice diminuirà tra il 2013 e il 2015 di 4,4 punti, portandosi a quota 67,1, un livello ancora superio- re rispetto al 2009. Il comparto della produzione di energia e delle utility si caratterizza come uno di quelli in cui il rischio di insolvenza è minore (65,1 punti nel 2015), ma in netto aumento rispetto al 2009 (59,9). Pesa la profonda crisi del settore del- la raffinazione, dovuta all’eccesso di capacità produttiva e all’ingresso di nuovi operatori sullo scenario interna- 37Anno 5, N.6www.commercioelettrico.com ECONOMIA Cerved.indd 5 12/09/2014 16:18:52
  • 40. zionale. Nella produzione di energia, si assiste ad una crisi del termoelettri- co, legata all’entrata in produzione di impianti fotovoltaici (che godono della priorità di dispacciamento) e dei mino- ri livelli di consumo. Il rischio per area geografica I dati territoriali indicano che il rischio medio di insolvenza delle società ita- liane si ridurrà ovunque nei prossimi due anni, ma solo nelle regioni del Centro e del Nord Est il CeGRI scende- rà sotto i livelli del 2009, il primo anno di forte crisi dell’economia italiana. Il rischio rimarrà ben sopra i livelli pre recessione ovunque, con l’eccezione del Trentino Alto Adige. Nel Nord Ovest è prevista una riduzio- ne del CeGRI di 3,8 punti, dai 72,2 del 2013 ai 68,4 del 2015. Nonostante un miglioramento nei prossimi due anni generalizzato a tutta l’area, secon- do l’outlook, solo nella Valle d’Aosta l’indice nel 2015 sarà a livelli inferiori rispetto al 2009 (65,8 contro 69,5). Il CeGRI è atteso nel 2015 a quota 67,9 in Piemonte (in calo dai 71,7 punti del 2013), a quota 69 in Lombardia (72,7 nel 2013) e a 69,8 in Liguria (73,6). Il Nord Est si conferma l’area del Pae- se in cui le imprese sono caratterizza- te dal minor rischio di insolvenza, con un calo da 67,4 a 63,6 punti tra 2013 e 2015. Con una diminuzione di ben otto punti rispetto ai livelli del 2009, il Trentino Alto Adige risulta una vera e propria isola felice non solo nella Pe- nisola, ma anche nell’area: il CeGRI è previsto a quota 54,3, livello inferiore anche rispetto a quelli osservati tra 2003 e 2007. Anche il Friuli Venezia Giulia, con un CeGRI atteso a 61 pun- ti nel 2015, farà registrare un rischio medio di insolvenza inferiore a quello del 2009, ma ancora più alto di quello pre crisi. In Veneto e in Emilia Ro- magna, nonostante il miglioramento previsto tra il 2013 e il 2015, l’indice rimarrà a livelli superiori rispetto a quelli del 2009. Nelle regioni dell’Italia Centrale, l’in- dice di rischio è previsto in riduzione dai 73,9 punti del 2013 ai 70,1 del 2015, un livello inferiore a quello del 2009 (70,7), ma superiore rispetto agli anni precedenti. Il miglioramento rispetto ai livelli del 2009 è attribuibile alla ri- duzione del rischio attesa in Toscana e nel Lazio, regioni in cui il CeGRI è previsto rispettivamente a 68,5 e 70,4 punti nel 2015 (contro i 69,6 e i 71,1 del 2009). Viceversa, Marche e Umbria si caratterizzano per un rischio maggio- re (72,6 e 72,8 punti) e per livelli supe- riori a quelli del 2009 (71,2 e 71,5). Nel Mezzogiorno e nelle Isole l’indice che sintetizza la probabilità media di insolvenza delle imprese si ridurrà sotto la soglia di 80 punti già nel 2014 (a 79,8 punti, dagli 83,1 del 2013), per attestarsi a quota 79,3 nel 2015. Il CeGRI rimarrà oltre quota 80 in Sicilia (84,6), Molise (83,1), Calabria (80,7) e Basilicata (80,1); i livelli di ri- schio saranno inferiori a quota 80, ma comunque elevati e superiori rispetto a tutte le regioni del Centro-Nord, in Abruzzo (79,9), in Campania (79,8), Sardegna (78,7) e Puglia (77,5). Amerigo Rossi 38 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.6 Cerved.indd 6 12/09/2014 16:18:52