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STUDIO SOCIO ECONOMICO
TERRITORIALE PER LO SVILUPPO
DELLA CITTA’ DI PORDENONE


RAPPORTO QUANTITATIVO




26 Ottobre 2012
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                           PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                   2



La popolazione del Nord Italia è passata nel complesso da meno di 15 milioni e
mezzo di abitanti nel 1871 a quasi 34 milioni nel 2011 (+120%).
Il Friuli Venezia Giulia, dopo la flessione tra il 1981 e il 2001, nell’ultimo decennio ha
ripreso a crescere, raggiungendo nel 2011 il nuovo massimo di popolazione.
                                                                      Popolazione residente (migliaia)                        Tasso di variazione %
  Regione
                                                                                                                                                  1871-
                            1871     1901      1931     1961      1971     1981     1991      2001     2011      61-81 81-01 01-11 61-11
                                                                                                                                                   2011

  Lombardia                3.438     4.314    5.596    7.406     8.543    8.892     8.856    9.033     9.918      20,1      1,6     9,8    33,9 188,5

  Veneto                   2.165     2.584    3.487    3.847     4.123    4.345     4.381    4.528     4.938      13,0      4,2     9,1    28,4 128,1

  Piemonte                 2.813     3.313    3.450    3.914     4.432    4.479     4.303    4.215     4.457      14,4     -5,9     5,8    13,9    58,4

  Emilia Romagna           2.171     2.547    3.267    3.667     3.847    3.958     3.910    3.983     4.414        7,9     0,7   10,8     20,4 103,3

  Toscana                  2.090     2.504    2.915    3.286     3.473    3.581     3.530    3.498     3.750        9,0    -2,3     7,2    14,1    79,4

  Liguria                    852     1.087    1.423    1.735     1.854    1.808     1.676    1.572     1.617        4,2   -13,1     2,9    -6,8    89,7

  Marche                     915     1.089    1.240    1.347     1.360    1.412     1.429    1.471     1.583        4,8     4,1     7,7    17,5    73,0

  Friuli Venezia Giulia      482       614    1.180    1.204     1.214    1.234     1.198    1.184     1.236        2,5    -4,1     4,4     2,6 156,6

  Trentino Alto Adige*          -         -     667       786      842      873       890      940     1.037      11,1      7,6   10,3     32,0         -

  Umbria                     469       579      696       795      776      808       812      826       906        1,6     2,3     9,8    14,1    93,3
  Valle d'Aosta                82       84       83       101      109      112       116      120       128      11,3      6,4     7,3    27,0    57,0


  Nord Italia**           15.478 18.714 24.003 28.089 30.573 31.502 31.100 31.368 33.985                          12,2     -0,4     8,3    21,0 119,6

  Italia                  27.300 32.963 41.043 50.624 54.137 56.557 56.778 56.996 60.626                          11,7      0,8     6,4    19,8 122,1



*: Popolazione residente nel 1871 e 1901 non disponibile.
**: Popolazione residente nel 1871 e nel 1901 e variazioni 1871-2011 senza il dato del Trentino Alto Adige.
Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                          PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                                                 3


Le esportazioni delle regioni settentrionali (valori in milioni di euro) hanno
recuperato il valore del 2008. In termini di peso relativo, il valore delle
esportazioni del FVG è pari ad ¼ dell’export Veneto. Un rapporto analogo si
ritrova confrontando il valore aggiunto prodotto dalle due regioni.
110.000

                                                                                                                                                                     La somma dell’export di
100.000
                                                                                                                                                                     Friuli Venezia Giulia e
                                                                                                                                                                     Veneto è pari al 60%
 90.000
                                                                                                                                                                     dell’export della
 80.000
                                                                                                                                                                     Lombardia.

 70.000


 60.000


 50.000


 40.000


 30.000


 20.000


 10.000


      0
          1991   1992   1993   1994   1995   1996   1997    1998    1999    2000   2001   2002   2003      2004   2005   2006   2007   2008   2009   2010     2011

                    Piemonte                               Lombardia                             Liguria                                Trentino-Alto Adige
                    Veneto                                 Friuli-Venezia Giulia                 Emilia-Romagna                         Toscana
 Fonte: elaborazioni su dati Istat-Coeweb.
 Note: il dato 2011 è provvisorio.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                          PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                 4


La mappa rappresenta in rosso i territori che raggiungono oggi il massimo
popolamento della loro storia.
                                                                                                                 I territori che raggiungono oggi il
                                                                                                                 massimo popolamento della loro
                                                                                                                 storia sono:
                                                                                                                  il corridoio padano da Milano;
                                                                                                                  il Veneto centrale e il suo
                                                                                                                 prolungamento verso Pordenone;
                                                                                                                  la via Emilia e la sua prosecuzione
                                                                                                                    lungo la costa adriatica verso
                                                                                                                 Ancona;
                                                                                                                  l’area metropolitana di Torino;
                                                                                                                  l’area metropolitana di Firenze con
                                                                                                                    la piana e sino a Livorno;
                                                                                                                  la provincia di Bolzano e i suoi
                                                                                                                 collegamenti trasversali con
                                                                                                                 Merano a ovest e Brunico a est.

                                                                                                                 La crescita di queste aree compensa
                                                                                                                 ampiamente il decremento che si
                                                                                                                 registra altrove, determinando così la
                                                                                                                 crescita complessiva dell’Italia
                                                                                                                 settentrionale ed accentuando
                                                                                                                 contestualmente la concentrazione
                                                                                                                 lungo i corridoi.




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                              PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                               5


La mappa rappresenta in rosso i comuni che hanno maggiormente visto accrescere il
loro peso in termini di addetti rispetto al 1971. Si noti il triangolo "post-industriale“
emerso negli anni ‘80 e consolidatosi nella seconda metà degli anni '90 i cui vertici
sono centrati su Milano, il nodo emiliano, e quello veneto che si prolunga verso il
Friuli Venezia Giulia.
                                                                           Baviera                                       Austria
                                                Svizzera

              Rete autostradale esistente




                                                                                                                             Nord Africa – Asia




Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimenti Industria e Servizi (1971) e ASIA Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                          PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                             6


Al 2011 poco più di un quarto della popolazione residente del Friuli Venezia
Giulia abita in provincia di Pordenone, un dato in crescita rispetto al 1961
quando meno di 1 persona su 5 risiedeva a Pordenone e provincia. La
provincia è cresciuta sostanzialmente lungo tutto l’arco di tempo
considerato.

                                                                        Popolazione residente             Tassi di variazione %                Composizione %
Provincia
                               1961        1971         1981        1991         2001         2011    61-81 81-01 01-11 61-11          1961 1981 2001 2011

Udine                      532.359      516.910      529.729     522.455      518.840     541.522       -0,5    -2,1    4,4    1,7      44,2   42,9     43,8   43,8
di cui capoluogo            86.188      100.794     102.021       99.189       95.030      99.627      18,4    -6,9     4,8   15,6       7,2    8,3      8,0    8,1
di cui resto provincia     446.171      416.116     427.708      423.266     423.810      441.895       -4,1   -0,9     4,3   -1,0     37,0    34,7     35,8   35,8

Gorizia                    137.745      142.412      144.726     138.119      136.491     142.407        5,1    -5,7    4,3    3,4      11,4   11,7     11,5   11,5
di cui capoluogo            42.187       42.778      41.557       38.505       35.667      35.798       -1,5 -14,2      0,4 -15,1        3,5    3,4      3,0    2,9
di cui resto provincia      95.558       99.634     103.169       99.614     100.824      106.609        8,0   -2,3     5,7   11,6       7,9    8,4      8,5    8,6

Trieste                    298.645      300.304      283.641     261.825      242.235     236.556       -5,0 -14,6     -2,3 -20,8       24,8   23,0     20,5   19,1
di cui capoluogo           272.723      271.879     252.369      231.100     211.184      205.535       -7,5 -16,3     -2,7 -24,6      22,6    20,5     17,8   16,6
di cui resto provincia      25.922       28.425      31.272       30.725       31.051      31.021      20,6    -0,7    -0,1   19,7       2,2    2,5      2,6    2,5

Pordenone                  235.549      253.906      275.888     275.267      286.198     315.323       17,1    3,7    10,2   33,9      19,6   22,4     24,2   25,5
di cui capoluogo            34.055       47.364      52.094       50.192       49.122      51.723      53,0    -5,7     5,3   51,9       2,8    4,2      4,1    4,2
di cui resto provincia     201.494      206.542     223.794      225.075     237.076      263.600      11,1     5,9    11,2   30,8     16,7    18,1     20,0   21,3

Totale FVG               1.204.298 1.213.532 1.233.984 1.197.666 1.183.764 1.235.808                     2,5    -4,1    4,4    2,6    100,0 100,0 100,0 100,0




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                                  7



Popolazione residente in Friuli Venezia nel 2011




Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
Note: la definizione dei centri urbani a valenza territoriale deriva dal Piano Territoriale Regionale 2007 del Friuli Venezia Giulia.
.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                        A LIVELLO PROVINCIALE                8



Pordenone nel confronto con le altre province friulane.                                                                      Struttura produttiva al 2011:
                                                                                                                             Pordenone vede la presenza di
                                                                                                                             112.229 addetti e 25.989 imprese
                                                                                                                             attive, seconda per dimensioni a
                                                                                                                             Udine. La quota di addetti per
                                                                                                                             abitante (36 ogni 100) è la più
                                                                                                                             elevata.

                                                                                                                             Ricchezza prodotta al 2010:
                                                                                                                             La ricchezza pro capite ammonta a
                                                                                                                             circa 25.700 euro per abitante,
                                                                                                                             inferiore a quella di Trieste e Udine.

                                                                                                                             Commercio con estero 2011:
                                                                                                                             Pordenone mostra una propensione
                                                                                                                             all’esportazione (export su valore
                                                                                                                             aggiunto), maggiore rispetto alle
                                                                                                                             altre province.

                                                                                                                             Mercato del lavoro 2011:
                                                                                                                             Pordenone mostra il più elevato
                                                                                                                             tasso di occupazione con un livello
                                                                                                                             di disoccupazione appena superiore
                                                                                                                             alla media regionale.




Nota: (a) dati Unioncamere per imprese attive e addetti (sono comprese anche le imprese non classificate) e dati provvisori censimento 2011 per
popolazione; (b) valori correnti al 2010; (c) dati provvisori. Il rapporto addetti per abitanti diverge da quello dell’analisi demografica in quanto in questa
sede sono considerati anche gli addetti all’agricoltura.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento popolazione 2011, Coeweb, RCFL) e Unioncamere.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                                       STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’               9



L’evoluzione recente mostra nel complesso per Pordenone un aumento degli
addetti tra il 2009 e il 2011, tendenza confermata anche nel primo semestre
2012. Se da un lato la crescita è trascinata dai servizi e dalle costruzioni si
osserva una contrazione degli addetti nell’industria in senso stretto,
evidenziata anche nel quadro provinciale e regionale.



                                                                                                                                            Per i comuni della
                                                                                                                                            cintura di Pordenone
                                                                                                                                            si osserva, invece,
                                                                                                                                            una crescita degli
                                                                                                                                            addetti nell’industria
                                                                                                                                            in senso stretto,
                                                                                                                                            trainata
                                                                                                                                            dall’evoluzione
                                                                                                                                            positiva del comune
                                                                                                                                            di Porcia.




Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                                       STRUTTURA PRODUTTIVA:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                   ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’            10



Il quadro relativo alle imprese mostra per Pordenone un andamento positivo
tra il 2009 e il 2011, frutto della crescita delle imprese nell’industria in senso
stretto e nei servizi. Negativa la tendenza nelle costruzioni. L’evoluzione
provinciale e regionale evidenzia un calo delle imprese nel complesso, frutto
della contrazione di tutto il comparto industriale.



                                                                                                                                         I comuni della
                                                                                                                                         cintura
                                                                                                                                         pordenonese
                                                                                                                                         vedono una leggera
                                                                                                                                         diminuzione delle
                                                                                                                                         imprese legata al
                                                                                                                                         calo dell’industria in
                                                                                                                                         senso stretto.




Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive
osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre
non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                           RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                  E MERCATO DEL LAVORO   11



Nel 2011 il valore delle esportazioni nella provincia di Pordenone ammonta
a circa 3,4 miliardi di euro, il 27% del valore regionale. La dinamica è
positiva per tutti gli anni ‘90 e fino al 2007, prima della recessione, anche se
inferiori alla dinamica regionale. Tra il 2007 e il 2011 si osserva un calo
consistente pari al 14,8%, a fronte di una tenuta a livello regionale, spinta da
Trieste, ma anche Gorizia e Udine hanno performance migliori. Il primo
semestre 2012 appare positivo.




Nota: valori correnti espressi in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                           RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                  E MERCATO DEL LAVORO   12



I mobili rimangono il prodotto con maggior valore esportato (19,9% nel 2011
e 21,5% nel 2001). Scendono dal secondo al terzo posto gli apparecchi per
uso domestico (elettrodomestici) con una riduzione del peso dal 17,8%
all’8,9%.




Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007.
Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE           IL SISTEMA TERRITORIALE PORDENONESE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE      DINAMICHE DEMOGRAFICHE E INSEDIATIVE       13



Cos’è il sistema territoriale pordenonese?
                                             La ricerca assume come elemento di
                                             partenza l’esistenza di un cosiddetto
                                             “sistema territoriale pordenonese”,
                                             formato dai comuni di:
                                             Pordenone;
                                             Porcia;
                                             Fontanafredda;
                                             Roveredo in Piano;
                                             San Quirino;
                                             Cordenons;
                                             Zoppola;
                                             Fiume Veneto.

                                             Si tratta di comuni facenti parte della
                                             prima cintura di Pordenone (con la sola
                                             eccezione         di      Fontanafredda,
                                             posizionato nella seconda cintura),
                                             collocati a nord, est od ovest rispetto al
                                             capoluogo. Un sistema di questo tipo
                                             esclude i comuni posizionati a sud di
                                             Pordenone, anche se facenti parte
                                             della prima cintura.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                                       IL SISTEMA TERRITORIALE PORDENONESE:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                  DINAMICHE DEMOGRAFICHE E INSEDIATIVE     14


La crescita del numero di addetti ha attratto popolazione: a Pordenone in un solo decennio (gli
anni ‘60) si è passati da 34 mila a 47 mila abitanti, superando quota 50 mila negli anni ‘70. Sono
cresciuti molto anche gli altri comuni del sistema, trainando il sistema stesso (escluso
Pordenone) ad una crescita in doppia cifra anche tra il 1981 e il 2001, a fronte di un calo del
capoluogo.
                                                                                                  Popolazione residente
                                                                                                                              Tra i comuni del sistema, in
Area                                                             Valori assoluti                      Tassi di variazione %
                                                                                                                              valore percentuale l’aumento più
                        1961     1971      1981      1991       2001      2011        61-81   81-01        01-11     61-11
                                                                                                                              considerevole tra il 1961 e il 2011
Pordenone             34.055    47.364    52.094    50.192    49.122    51.723         53,0    -5,7          5,3      51,9    è quello di Roveredo in Piano, ma
Cordenons              9.744    12.962    14.613    15.485    16.991    18.470         50,0    16,3          8,7      89,6    raddoppia la popolazione anche
Porcia                 7.374    11.517    13.143    13.086    13.616    15.443         78,2     3,6         13,4     109,4
                                                                                                                              di Porcia, mentre aumenti tra il
Fontanafredda          6.574     7.509     8.906     9.037     9.515    11.686         35,5     6,8         22,8      77,8
Fiume Veneto           6.338     8.191     8.869     9.332    10.221    11.494         39,9    15,2         12,5      81,4
                                                                                                                              78% e il 90% riguardano
Zoppola                6.400     6.930     7.383     7.460     8.430      8.565        15,4    14,2          1,6      33,8    Cordenons, Fiume Veneto e
Roveredo in Piano      1.602     2.410     3.542     4.249     4.853      5.746       121,1    37,0         18,4     258,7    Fontanafredda.
San Quirino            3.252     3.441     3.867     3.809     3.816      4.310        18,9    -1,3         12,9      32,5

Sistema senza PN      41.284    52.960    60.323    62.458    67.442    75.714         46,1    11,8         12,3      83,4
Sistema con PN        75.339   100.324   112.417   112.650   116.564   127.437         49,2     3,7          9,3      69,2

Provincia PN         235.549   253.906   275.888   275.267   286.198   315.323         17,1     3,7         10,2      33,9

                                                             Composizione %
Comuni
                       1961     1971      1981     1991       2001     2011
                                                                                   4 abitanti su 10 della
                                                                                   provincia             di
Pordenone                14       19        19       18         17        16
                                                                                   Pordenone risiedono
Cordenons                 4        5         5        6          6         6       nel             sistema
Porcia                    3        5         5        5          5         5       Pordenone. Il peso
Fontanafredda             3        3         3        3          3         4       del capoluogo a livello
Fiume Veneto              3        3         3        3          4         4
                                                                                   provinciale è di circa il
Zoppola                   3        3         3        3          3         3
Roveredo in Piano         1        1         1        2          2         2
                                                                                   16%, una quota in
San Quirino               1        1         1        1          1         1
                                                                                   lieve flessione dopo il
                                                                                   massimo raggiunti tra
Sistema senza PN         18       21        22       23         24        24
                                                                                   il 1971 e il 1981
Sistema con PN           32       40        41       41         41        40

Provincia PN            100      100       100      100        100       100


Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                        INQUADRAMENTO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                        E MOBILITA’ SISTEMATICA   15



Flussi in entrata e uscita per e dalla provincia di Pordenone per lavoro
Sono riportati i flussi
che coinvolgonoi almeno
  Sono riportati flussi
80che coinvolgono almeno
   persone.
  80 persone.




Fonte: elaborazione su dati Istat, Censimento 2001
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                             INQUADRAMENTO TERRITORIALE
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                             E MOBILITA’ SISTEMATICA   16



La mappa classifica i comuni sulla base del loro grado di dipendenza da
Pordenone per flussi per lavoro al 2001




 I comuni sono stati classificati attraverso la costruzione
 di un indice sintetico che rapporta gli spostamenti
 generati verso il comune di Pordenone e gli spostamenti
 generati totali. Più elevato risulta il valore dell’indice e
 più alta è la dipendenza da Pordenone in termini di
 quota di spostamenti sistematici per lavoro generati.
 In rosso sono rappresentati i comuni con la più alta
 quota di flussi per lavoro diretti verso il comune di
 Pordenone. Evidentemente, più ci si allontana da
 Pordenone e più la quota registra valori inferiori.




Fonte: elaborazione su dati Istat, Censimento 2001
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                                         APPROFONDIMENTO:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                           DINAMICA ISCRIZIONI-CANCELLAZIONI NEL COMUNE DI PORDENONE   17


Saldo tra iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza nel comune
di Pordenone, 2005 – 2011
                                   Saldo tra iscritti e cancellati per trasferimento di residenza nel comune di
Area                                                Pordenone per anno ed area di immigrazione/emigrazione
                                   2005       2006       2007    2008     2009      2010      2011      Totale
 Porcia                            -131       -114       -77       14      -34       -23       -12       -377
 Fiume Veneto                       -33        -16       -70      -31      -12       -35       -48       -245
 Azzano Decimo                      -47       -127       -39      -27      -18        24         3       -231
 Roveredo in Piano                  -30        -33       -41      -13        6       -18       -25       -154
 Fontanafredda                      -46        -38       -25        4       -3         8         0       -100     -1.282
 Zoppola                            -12         -8         7       -5      -29       -15        -7        -69
 Cordenons                          -98        -40       -15       -3       32        55        15        -54
 San Quirino                        -17         -9        -6      -10       -6        -2        -2        -52
                                                                                                            0
 Budoia                               -8       -15       -10        1       -2        -2        2          -34
 Pravisdomini                         -3        -6        -9       -5       -3         2       -5          -29
 Sesto al Reghena                     -1        -5        -3       -6       -6        10       -3          -14
 Prata di Pordenone                   -6       -15       -14      -12       22        -1       30            4
 Polcenigo                           -12        -2        -5       12        4        -2        9            4
 Montereale Valcellina                -3        -5         3        0       -6        10       11           10
 Chions                                9        -4        -3        7        1         1        2           13
 Casarsa della Delizia                -3        12        10       -4        2        -2        4           19
 Spilimbergo                           5        16        -5        1        0         0        4           21    +434
 Caneva                               -1         2         8       13        1         0       -1           22
 Aviano                                3        -9       -11      -19       14        16       29           23
 San Vito al Tagliamento              15        -1       -10        1       12        16        4           37
 Sacile                               13        19        -4       10        7         0        3           48
 Brugnera                              8        10         7        7       12         4       12           60
 Maniago                               3         7        16        0       10        23       12           71
 Pasiano di Pordenone                  7        19         6       10        2        25       17           86
                                                                                                             0
 Altro prov. Pordenone               -8         20        20      19        11       13        18          93
 Altro FVG                           30         38        33       6         8        2        28         145     +145
 Veneto                               2         30        47      42        -1       22        50         192
 Altro Italia                        66        151       230     205        80       73        94         899     +1.091
 Estero                             576        656       831     951       583      536       359       4.492
 Totale                             278        533       871    1.168      687      740       603
                                                                                                            0
                                                                                                        4.880
                                                                                                                  +4.492
Fonte: Elaborazioni su dati Comune di Pordenone.
Note: il saldo non considera le persone “irreperibili”
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                                                       APPROFONDIMENTO:
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                         DINAMICA ISCRIZIONI-CANCELLAZIONI NEL COMUNE DI PORDENONE     18



Saldo tra iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza nel comune
di Pordenone per classe d’età, 2005 – 2011




                                                                       Iscritti                     Cancellati                         Saldo
Area
                                             0-34        35-64   65+   Totale      0-34   35-64   65+   Totale    0-34   35-64   65+   Totale


Sistema PN + Azzano Decimo                 2.372         1.661   204    4.237     3.163   2.157   199    5.519    -791    -496     5   -1.282

Altro prov. Pordenone                      1.407          887    112    2.406     1.072    762    138    1.972    335     125    -26     434

Altro FVG                                    441          244     58      743      307     243     48     598     134       1     10     145

Veneto                                       680          390     92    1.162      505     393     72     970     175       -3    20     192

Altro Italia                               1.879          700    165    2.744     1.202    560     83    1.845    677     140     82     899

Estero                                     3.108         1.378   101    4.587       44      47      4      95    3.064   1.331    97   4.492

Totale                                     9.887         5.260   732   15.879     6.293   4.162   544   10.999   3.594   1.098   188   4.880




Fonte: Elaborazioni su dati Comune di Pordenone.
Note: il saldo non considera le persone “irreperibili”
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                     VALUTAZIONI DI SCENARIO
                     PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                            19



                 L’emergenza di una visione di sistema


TRASFORMAZIONI STRUTTURALI                                              NECESSITÀ DI UNA                          TEMI
E FATTORI DI CONTESTO                                                   VISIONE INTEGRATA                         EMERGENTI

 Crisi economica e trasformazioni                                                                                Sistema delle reti
  strutturali dell’economia                                                                                       lunghe

 Aumento dei fattori di pressione
  demografica
                                                                   1     Superamento dei confini
                                                                         amministrativi
                                                                                                                  Viabilità e connessioni
                                                                                                                  nel sistema urbano

                                                                                                                  Bacino di riferimento
                         Spending review
                                                                   2     Adozione di un approccio                 della città
 Fattori incidenti




                                                                           inter-settoriale                       contemporanea
                         Piano di Governo del
                                                                                                                  Sviluppo commerciale
                         Territorio del FVG

                         Geometrie territoriali-
                                                                   3     Ricorso al partenariato
                                                                         pubblico-privato
                                                                                                                  e sviluppo urbano

                         amministrative variabili                                                                 Disegno delle aree
                                                                                                                  produttive

                                                                 Esempi che implicano l’adozione di visione
                                                                 e azione integrata:
                                                                  Patto dei Sindaci
                                                                  Partenariato “Città e comunità intelligenti”
                                                                  Social Housing
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                           VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                               20



Elementi salienti dell’analisi del sistema produttivo: la provincia di Pordenone
    Vocazione produttiva: la provincia di Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le province più
     industrializzate d’Italia. Rispetto a questo insieme la provincia di Pordenone si colloca tra le prime in
     termini di vocazione all’export e dinamica manifatturiera, infatti, sono presenti ben tre distretti
     produttivi: termoelettromeccanica, mobile del Livenza, coltello di Maniago.
    Esportazioni: i principali partner commerciali sono Germania e Francia, con un peso complessivo
     dell’UE15 del 51,8% sulle esportazioni totali della provincia di Pordenone. Tuttavia nel ventennio
     analizzato si osserva una chiara tendenza all’incremento del peso delle esportazioni verso i paesi UE
     di nuova adesione e verso i paesi extra UE27. Rispetto alla composizione merceologia il primo settore
     risulta la meccanica, seguita dal legno-arredo e dall’elettronica/elettrodomestici. Mentre il primo
     appare in espansione, gli altri due settori vedono una progressiva perdita di peso nel complesso delle
     esportazioni di manufatti. Tuttavia i mobili nel 2011 rimangono il primo comparto per valore delle
     esportazioni.
    Ricchezza: nonostante le buone performance produttive in termini di ricchezza procapite, la provincia
     di Pordenone fa fatica a tenere il passo sia rispetto al resto della regione che al “Club dei 15”. Ciò è
     spiegabile con il minor peso del settore immobiliare, che prima della crisi ha conosciuto forti variazioni,
     e con la recessione economica che ha colpito principalmente il commercio mondiale ed i settori
     industriali ad esso connessi. La composizione settoriale osservata in un intervallo decennale
     conferma, sul piano della ricchezza prodotta, la progressiva terziarizzazione dell’economia provinciale:
     il peso del valore aggiunto nei servizi è passato dal 57,5% del 2000 al 65,1% del 2010.
    Mercato del lavoro: l’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica, però i
     principali indicatori segnalano livelli migliori rispetto al resto della regione o alle altre province parimenti
     industriali. Tra il 2008 e il 2010 si osserva un calo dell’occupazione del 5,8% che accomuna tutti i
     principali settori. Nel 2011 si registra un ritorno alla crescita, trainata dal comparto industriale. Tuttavia
     i segnali di uso di ammortizzatori sociali nei primi mesi del 2012 richiedono comunque di mantenere
     un attento monitoraggio e suggeriscono prudenza nelle valutazioni.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                              21



Elementi salienti dell’analisi demografica
 Il sistema territoriale pordenonese ha oggi circa 60 mila addetti e 150 mila abitanti. Vi
  risiede il 47% della popolazione provinciale e vi lavora il 53% degli addetti della provincia.
 Il principale driver della crescita demografica è la domanda di lavoro. Questo spiega
  l’aumento di popolazione del sistema, passato negli ultimi cinquant’anni dai 75 mila abitanti
  del 1961 ai 127 mila del 2011.
 Tuttora il sistema territoriale pordenonese presenta un rapporto addetti su popolazione (39
  ogni 100 abitanti) tra i più elevati nel Nordest, con Pordenone primo tra i capoluoghi con un
  valore analogo a Padova (46).
 Il sistema pordenonese ha attratto popolazione (e continua a farlo anche nel 2011). La
  distribuzione e ri-distribuzione della stessa all’interno del sistema è il risultato
  dell’interazione tra domanda e caratteristiche dell’offerta abitativa e delle politiche
  urbanistiche – residenziali attuate dai singoli comuni.




La presenza, all’interno del sistema, di comuni a forte caratterizzazione
residenziale e di altri che mantengono tuttora un prevalente profilo
“produttivo”, sostanzia una elevata interdipendenza funzionale tra i punti
del sistema ed un elevato grado di mobilità interna.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                22



Elementi salienti dell’analisi demografica
 L’analisi dei dati dell’anagrafe comunale ha evidenziato la fluidità del sistema. E’ presente
  una forte immigrazione dall’esterno del sistema verso Pordenone, ed al contempo un
  importante flusso di trasferimenti da Pordenone verso gli altri comuni del sistema. A
  Pordenone si trasferisce popolazione dall’estero, ma anche dal resto della provincia e dal
  resto d’Italia.

 Pordenone perde popolazione giovane (under 35) verso i comuni di cintura (quasi -800 tra
  2005 e 2011), mentre attrae popolazione giovane dal resto del territorio provinciale (+330),
  regionale (+130), dall’Italia (+850) e, in misura assai rilevante, dall’estero (oltre +3.000).

 Il comune di Pordenone presenta la più elevata percentuale di stranieri rispetto agli altri
  capoluoghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia: circa il 16% rispetto alla popolazione
  residente.


Considerando i soli ultimi tre anni (dal 2009 al 2011) a Pordenone vi sono stati - tra iscrizioni e
cancellazioni - oltre 11 mila trasferimenti di residenza. Le iscrizioni sono state oltre 6.500 e le
cancellazioni circa 4.500. Di conseguenza, solo nel brevissimo intervallo di tre anni, il
movimento ha interessato una quota equivalente a circa il 20% della popolazione.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                              23



Fattori di pressione demografica
 Sulla base dell’ipotesi tendenziale, si stima per Pordenone una crescita di quasi il 7% nei
  prossimi 20 anni, per il sistema nel complesso di oltre il 10%: Pordenone tra 20 anni
  potrebbe attestarsi sui 55 mila abitanti con il sistema a quota 140 mila abitanti.
 L’ipotesi naturale, invece, indica da qui ai prossimi 20 anni delle flessioni sia per Pordenone
  (-6%) sia per il sistema (-4%): nel 2032 il capoluogo supererebbe di poco i 48 mila abitanti,
  con il sistema poco sotto quota 122 mila abitanti.
 Prudenzialmente è possibile ipotizzare una sostanziale tenuta nel tempo della popolazione
  complessiva del comune di Pordenone e una leggera crescita di quella del sistema.

 La popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di Pordenone è destinata a calare sia in ipotesi
  naturale, passando da 33 mila abitanti nel 2012 a 27 mila nel 2032, sia, meno
  drasticamente, in ipotesi tendenziale (32 mila nel 2032).
 La popolazione in età lavorativa del sistema (82 mila nel 2012) è destinata a calare di qui a
  20 anni in ipotesi naturale (69 mila), mentre in ipotesi tendenziale si prevede una crescita
  nei prossimi 10 anni (84 mila nel 2022) e successivamente un leggero calo (83 mila nel
  2032).

                2012                          2022                             2032
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Fattori di pressione demografica
 Popolazione over 65: in crescita continua nei prossimi anni a Pordenone e nel sistema con
  conseguente aumento degli utenti potenziali dei presidi socio-assistenziali e sanitari. A
  Pordenone si passa da 11.800 a circa 15.600 nei prossimi 20 anni, mentre nel sistema si
  passa dai 27 mila del 2012 ai quasi 39 mila del 2032.
 Popolazione 14-18 anni: in crescita nei prossimi 10 anni, a Pordenone in aumento da 2.000
  nel 2012 a circa 2.250 nel 2022; nel sistema da 5.300 ad oltre 6.000.

 Popolazione 11-13 anni: in crescita nei prossimi 10 anni, a Pordenone passa dai 1.200 del
  2012 ai quasi 1.500 del 2022; nel sistema da 3.350 ad oltre 3.700.

 Popolazione 6-10 anni: in crescita nei prossimi 5 anni, a Pordenone passa da 2.050 nel
  2012 a circa 2.450 nel 2017; nel sistema da circa 5.800 a quasi 6.300.


       Tali stime applicate si riferiscono all’ipotesi naturale e sono dunque il risultato
                   dell’evoluzione demografica della popolazione attuale.

                2012                         2022                              2032
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                           25



La necessità di una visione integrata

1    SUPERAMENTO DEI CONFINI AMMINISTRATIVI
     Gli insediamenti produttivi, la domanda di servizi (pubblici e privati), le strutture commerciali, le
     infrastrutture di trasporto, ma anche le scelte residenziali degli abitanti e dei lavoratori sostanziano di
     fatto una rete densa e materiale che non vede i (e non ragiona per) confini. Il tradizionale approccio
     alla programmazione del territorio e dei servizi pubblici incardinato sulla sostanziale legittimazione del
     comune a rappresentarsi e ad agire come “isola” rispetto a ciò che lo circonda non consente più di fare
     i conti con un sistema economico e relazionale complesso e diffuso sul territorio.


2 ADOZIONE DI UN APPROCCIOterritorio quali il rinnovamento urbano, la riqualificazione energetica e
  Le grandi sfide delle città e del
                                    INTER-SETTORIALE

     l’informatizzazione del trasporto pubblico locale richiedono una programmazione al contempo sovra-
     comunale e inter-settoriale strutturata e integrata. I progetti che riguardano questi ambiti necessitano
     inoltre competenze specializzate, risorse finanziarie e dotazione tecnologica che non sempre i comuni,
     in particolar modo quelli di minori dimensioni, sono in grado di attivare in modo efficiente da soli.
     L’ottica inter-settoriale si coniuga quindi quasi necessariamente con l’adozione di una prospettiva di
     area vasta, nella definizione delle politiche pubbliche, nella progettazione degli interventi e nella
     definizione dei bacini di domanda/utenza.


3 RICORSO ALpubblico-privato significa attivazione congiunta per il raggiungimento di un interesse
  Partenariato
               PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

     reciproco: il soddisfacimento di un bisogno della collettività rispetto al quale l’ente pubblico non è in
     grado di rispondere efficientemente attraverso un servizio che può invece essere fornito da o con la
     collaborazione di un privato, il quale a sua volta trova in tale attività equa remunerazione per il proprio
     investimento. Remunerazione spesso possibile solo aggregando la domanda, e di conseguenza
     programmando il servizio o dimensionando l’intervento, su bacini di utenza ampi.
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Il Patto dei Sindaci
Iniziativa dell’Unione Europea che si colloca all’interno del pacchetto comunitario sul clima e sull'energia i cui obiettivi sono,
entro il 2020, ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, aumentare del 20% il risparmio energetico e portare al 20% la
produzione energetica da fonti rinnovabili.

Con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci le amministrazioni comunali assumono un impegno formale nei
confronti dell’Unione Europea. In particolare, i Comuni che sottoscrivono il Patto si assumono l’impegno di:
preparare un inventario delle emissioni (baseline) come punto di partenza per le successive azioni;
presentare entro un anno un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes);
adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione delle risorse umane;
presentare, su base biennale, un Rapporto sull’attuazione del Piano d’Azione.
Il Patto dei Sindaci riguarda azioni di livello locale. Nel Paes si prevede che gli enti prendano
provvedimenti riguardanti funzioni assegnate loro istituzionalmente (servizi e pianificazione) in settori quali:




Il punto di forza del Patto dei Sindaci è quello di stimolare le amministrazioni a concepire un
PERCORSO STRUTTURATO per il risparmio energetico, con il sostegno tecnico e finanziario
dell’Unione Europea e con la possibilità di accedere alle esperienze messe in atto a livello comunitario.
Soltanto una manciata di comuni del Friuli Venezia Giulia vi ha fino ad oggi aderito, tra cui, ad ora unico
nella provincia di Pordenone, il comune di Spilimbergo.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                             27



Partenariato “Città e comunità intelligenti”
SMART CITY = città in cui l’innovazione tecnologica contribuisce in modo determinante al miglioramento di
             aspetti quali la mobilità, l’ambiente, il turismo, la cultura, l’economia della conoscenza e
                            della tolleranza, le trasformazioni urbane.
  Richiede progettualità multisettoriale e di lungo periodo. Emblematico l’approccio dell’Unione Europea.

     L’iniziativa “Smart Cities and Communities” (“Città e Comunità Intelligenti”) fa capo al Piano
     strategico per le Tecnologie Energetiche (Set), il cui obiettivo è accelerare lo sviluppo di una
     nuova serie di tecnologie a bassa emissione di carbonio. A luglio 2012, l’Unione Europea ha
     stanziato 365 milioni euro per la Smart Cities & Communities European Innovation
     Partnership (SCC), una cifra nettamente superiore agli 81 milioni stanziati per il 2012.
     L’iniziativa, nel 2012, copriva due soli settori (trasporti ed energia), e i progetti dimostrativi
     finanziati potevano essere riferiti a uno solo di questi. A partire dal 2013, al campo dell’energia e
     dei trasporti si è aggiunto quello delle ICT; inoltre, i progetti dimostrativi dovranno riguardare
     tutti e tre i settori, in considerazione del fatto che i servizi e le catene del valore di tali settori
     stanno oggi convergendo.

     Non è però soltanto sull’incremento di budget – per quanto sostanziale – che va appuntata
     l’attenzione, ma anche sullo strumento scelto. Ai bandi emanati nell’ambito della SCC
     potranno partecipare consorzi che riuniscano aziende operanti nei tre settori e almeno due
     città. L’obiettivo è quello di finanziare progetti ad alto impatto, appetibili per il mercato e
     potenzialmente replicabili.

     Se dunque l’impostazione generale è quella di dare vita a una serie di progetti dimostrativi (la
     partnership sarà pienamente operativa sotto “Orizzonte 2020”, il nuovo programma quadro di
     ricerca e innovazione che sarà sviluppato nell’ambito del prossimo ciclo di programmazione 2014-
     2020), dall’altro è evidente la necessità di adottare una visione integrata.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                       VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                           28



Social Housing
                                                                       OBIETTIVI
SOCIAL        HOUSING                                                  fornire soluzioni al disagio abitativo
                                                                       tramite interventi immobiliari coordinati
                                                                       realizzare di un contesto abitativo e
             attività di sviluppo e gestione immobiliare …             sociale dignitoso
                                                                       creare un’offerta abitativa sostenibile,
 … con oggetto l’insieme di alloggi e servizi rivolti a coloro che     assegnando un titolo di preferenza alla
 non riescono a soddisfare sul mercato (per ragioni economiche o       locazione a medio-lungo termine.
 per l’assenza di un’offerta adeguata) il proprio bisogno abitativo.


DESTINATARI - I soggetti destinatari di tali unità abitative sono individuati tra i “soggetti svantaggiati” che
non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato:
nuclei familiari a basso reddito, anche mono-parentali o mono-reddito;
giovani coppie a basso reddito;
anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
studenti fuori sede;
soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
immigrati regolari a basso reddito che soddisfino alcuni criteri di residenza.

STRUMENTI
I fondi immobiliari chiusi sono un possibile strumento per valorizzare e incrementare l’offerta abitativa sul
territorio. Tali fondi immobiliari potranno essere costituiti mediante la partecipazione di soggetti
pubblici e privati. Sono state recentemente sperimentate iniziative che hanno prevalentemente utilizzato
il fondo comune di investimento immobiliare come strumento per l’implementazione di progetti locali.
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                    29



Il partenariato pubblico privato
La domanda di partenariato pubblico privato è fortemente aumentata in
questo decennio, anche in Friuli Venezia Giulia. Nell’intero periodo 2002-
2010 sono state indette 191 gare di partenariato pubblico-privato e il valore
complessivo del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, si
attesta a quota 1.328 milioni. Si è passati da 9 gare per un ammontare di 9
milioni di euro del 2002 a 61 gare per 1.041 milioni nel 2010.

I dati sul numero di gare non rendono però conto del sostanziale                       Bandi di partenariato pubblico-
fallimento di questo strumento se misurato sulla percentuale di gare                   privato e aggiudicazioni, FVG
che trovano aggiudicazione. Nonostante infatti il numero di aggiudicazioni
                                                                                                             Numero
sia cresciuto nel tempo (dalle 5 del 2002 alle 11 del 2010 per un importo
                                                                                       Periodo
passato da 10 milioni di euro a 43), soltanto il 26% in numero e il 15% in                           Bandi     Agg. % agg.
importo delle gare pubblicate tra 2002 e 2010 in Friuli Venezia Giulia ha
trovato aggiudicazione (nel 2010 il 18% in numero e il 4% in importo).                 Tot. '02-10     191       49      25,7
                                                                                       2010             61       11      18,0
È un dato che testimonia la presenza di problemi nell’iter procedurale che             Gen-Ago '11      41        8      19,5
ostacolano il corretto uso di uno strumento ricco di potenzialità e la difficoltà
nel creare progetti di partenariato realmente sostenibile per il privato. È                            Importi (milioni €)
perciò essenziale che le amministrazioni trovino le modalità con cui                   Periodo
garantire l’incontro tra la domanda pubblica e la disponibilità dei                                  Bandi     Agg. % agg.
privati, avviando un percorso di riflessione sulle possibilità di
                                                                                       Tot. '02-10   1.328      205      15,4
miglioramento dell’iter ma anche su come recepire più efficacemente le
                                                                                       2010          1.041       43       4,1
manifestazioni di interesse dei privati. Significa, cioè, sia creare le                Gen-Ago '11     412       10       2,4
condizioni in base alle quali l’investitore privato possa ravvisare il proprio
interesse, sia rimuovere dal processo i colli di bottiglia di carattere
burocratico.
Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Nazionale Project Financing (ottobre 2011).
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PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                                 30



Sistema delle reti lunghe
 I nodi definiti dall’intersezione di corridoi funzionano come hub e
 costituiscono “luoghi” caratterizzati da un vantaggio competitivo.
                                                                                                                    A23
 L’assetto delle reti lunghe nel Nord Est - in via di definizione con la
 realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta – fa emergere
 una “articolazione alta” del Corridoio V e dell’Adriatico - Baltico che                          A27
 insiste sulla direttrice Pordenone – Tarvisio, lungo l’asse della
 ipotizzata Cimpello- Sequals – Gemona.                                                                           A4
                                                                                                        A28



  Rete autostradale esistente


                                                                                                Nella configurazione attuale il
                                                                      7                         pordenonese, sconta un collo di
                                                                                                bottiglia nelle reti lunghe di tipo
                                BG
                                                     1                                          autostradale, con i flussi di mobilità
                                                                                                costretti a “piegare” a sud verso la A4
                                                                                                per completare l’attraversamento est-
                                                 3
                                     4
                                                         2
                                                                                                ovest del nord Italia.
                                         5


                                             6
                                                                                                L’ipotesi di una direttrice alta lungo
                                                             1 Superstrada Pedemontana Veneta
                                                             2 Nuova Romea
                                                                                                la fascia pedemontana rafforzerebbe
                                                             3 Valdastico Sud
                                                             4 Cremona-Mantova-Mare             il posizionamento del sistema
                                                             5 Tibre Nogarole Rocca-Parma
                                                             6 Cispadana
                                                             7 Cimpello-Sequals-Gemona
                                                                                                pordenonese.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                    31



Viabilità e connessioni nel sistema urbano



La viabilità interna al sistema urbano, anche nei          A4
casi di città di medie dimensioni, si sviluppa                                                   A4
solitamente in una logica di anello (o semi anello)                          PD
esterno alla conurbazione più stretta, a
collegamento della cintura allargata.
                                                              Area
                                                          metropolitana
Così succede, ad esempio, nei casi di Padova (con il                               A13
                                                           di Padova
GRA), Treviso (con la tangenziale sud e l’ipotesi di
                                                                                     Rete stradale
tangenziale nord), Udine, ed in via di definizione a                                 Autostrade
Vicenza.                                                                             G.R.A. di Padova


Pordenone, invece, non ha un sistema di questo tipo,         Sistema
ma è la Pontebbana a svolgere questa funzione. Va         territoriale di
                                                           Pordenone
pertanto definito un efficiente sistema di viabilità di                                       SS13
attraversamento e connessione veloce all’interno del                         PN
sistema.

                                                                                     A28

                                                                SS 13 Pontebbana
                                                                Autostrada
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                             VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                                     32



Il bacino di riferimento della città contemporanea



Le politiche per la città non possono limitarsi a
considerare come riferimento i propri residenti, ma
guardare ad un bacino nei fatti ben più ampio di
quello definito dai cittadini inurbati.
Oggi il centro della città contemporanea è sempre
più il centro “da vivere” per una comunità non solo                                  Centro città
definita dai suoi cittadini storici e residenti, ma da
quanti, indipendentemente che risiedano nel centro
storico, piuttosto che nelle aree “periferiche” della città
o nei comuni di cintura, vi si riconoscono come
cittadini o comunque riconoscono il centro storico
come luogo pubblico comune del sistema: in essa
trovano risposta ai bisogni di servizi, non solo intesi
come servizi essenziali, bensì rispondenti alle
domande di loisir, di tempo libero, di acquisto, di
esperienze culturali.
Una città capoluogo non è dunque solamente la città                       Poli di attrazione urbana
dei residenti, ma anche quella dei city users                             Quartieri periferici (anche in comuni di cintura)
provenienti dai comuni più vicini e non solo.                             Comuni limitrofi
                                                                          Domanda espressa dalle periferie
                                                                          Attrazione esercitata dalle polarità
                                                              Fonte: elaborazione Tolomeo Studi e Ricerche
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                        VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                            33



Sviluppo commerciale e sviluppo urbano

           La programmazione degli insediamenti commerciali si lega sempre più ad una
                  prospettiva di sviluppo urbano e di riqualificazione del territorio.


          Grandi polarità commerciali                                  Commercio di vicinato

Il forte sviluppo della mobilità a scala metropolitana      Le opportunità di sviluppo del commercio
e delle relazioni su reti lunghe ha generato delle          tradizionale si legano soprattutto al recupero della
opportunità per l’insediamento di grandi agglomerati        dimensione urbana del periurbano: lo sviluppo di
commerciali (outlet, centri commerciali) e della            sistemi di mobilità e di connessioni urbane in grado
grande distribuzione (iper store), specie nei luoghi        di collegare efficacemente il capoluogo, le periferie
ad alta accessibilità posti ai margini dei centri urbani,   urbane ed i comuni di cintura, favorendo
determinando lo spostamento dei principali luoghi di        l’integrazione funzionale tra centro e periferia, può
acquisto dal centro alla periferia.                         generare degli spazi per il commercio tradizionale.


 Le grandi superfici commerciali individuano                Si tratta di continuare il processo di disegno
 delle vere e proprie polarità, in grado di attrarre        urbano anche in periferia, programmando un
 flussi di mobilità su scala interregionale. Perciò, la     sistema della mobilità (e dell’arredo urbano)
 programmazione di tali superfici rende necessaria          funzionale a mettere in relazione la residenza
 un’azione coordinata, in un’ottica di area vasta.          con la funzione commerciale di vicinato.
STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE                                                       VALUTAZIONI DI SCENARIO
PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE                                                                           34



Disegno delle aree produttive


 La domanda di fabbricati per attività produttive, logistiche, terziarie, commerciali prosegue, ma ha
 caratteristiche diverse rispetto al passato e richiede nello specifico:

 elevata accessibilità, localizzazione presso i grandi assi viari;
 maggiori dimensioni, lotti più grandi;
 maggiore dotazione di servizi alle imprese ed alle persone.


 La progettazione di aree produttive, logistiche e terziarie deve anche tenere conto del quadro
 infrastrutturale che si sta componendo, identificando, nel disegno territoriale in fieri, i punti nodali in cui
 si stanno generando nuovi differenziali competitivi.

 Contestualmente, proprio per le mutate esigenze dei settori e delle aziende si liberano spazi. Non sempre
 questi sono ancora funzionali o compatibili con funzioni produttive. Da qui la necessità/opportunità di
 attivare processi di riutilizzo dei “vuoti urbani” attraverso rinnovamento edilizio e ridestinazione
 funzionale.

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Pordenone più facile, anticipazioni dello studio socio-economico

  • 1. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE RAPPORTO QUANTITATIVO 26 Ottobre 2012
  • 2. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 2 La popolazione del Nord Italia è passata nel complesso da meno di 15 milioni e mezzo di abitanti nel 1871 a quasi 34 milioni nel 2011 (+120%). Il Friuli Venezia Giulia, dopo la flessione tra il 1981 e il 2001, nell’ultimo decennio ha ripreso a crescere, raggiungendo nel 2011 il nuovo massimo di popolazione. Popolazione residente (migliaia) Tasso di variazione % Regione 1871- 1871 1901 1931 1961 1971 1981 1991 2001 2011 61-81 81-01 01-11 61-11 2011 Lombardia 3.438 4.314 5.596 7.406 8.543 8.892 8.856 9.033 9.918 20,1 1,6 9,8 33,9 188,5 Veneto 2.165 2.584 3.487 3.847 4.123 4.345 4.381 4.528 4.938 13,0 4,2 9,1 28,4 128,1 Piemonte 2.813 3.313 3.450 3.914 4.432 4.479 4.303 4.215 4.457 14,4 -5,9 5,8 13,9 58,4 Emilia Romagna 2.171 2.547 3.267 3.667 3.847 3.958 3.910 3.983 4.414 7,9 0,7 10,8 20,4 103,3 Toscana 2.090 2.504 2.915 3.286 3.473 3.581 3.530 3.498 3.750 9,0 -2,3 7,2 14,1 79,4 Liguria 852 1.087 1.423 1.735 1.854 1.808 1.676 1.572 1.617 4,2 -13,1 2,9 -6,8 89,7 Marche 915 1.089 1.240 1.347 1.360 1.412 1.429 1.471 1.583 4,8 4,1 7,7 17,5 73,0 Friuli Venezia Giulia 482 614 1.180 1.204 1.214 1.234 1.198 1.184 1.236 2,5 -4,1 4,4 2,6 156,6 Trentino Alto Adige* - - 667 786 842 873 890 940 1.037 11,1 7,6 10,3 32,0 - Umbria 469 579 696 795 776 808 812 826 906 1,6 2,3 9,8 14,1 93,3 Valle d'Aosta 82 84 83 101 109 112 116 120 128 11,3 6,4 7,3 27,0 57,0 Nord Italia** 15.478 18.714 24.003 28.089 30.573 31.502 31.100 31.368 33.985 12,2 -0,4 8,3 21,0 119,6 Italia 27.300 32.963 41.043 50.624 54.137 56.557 56.778 56.996 60.626 11,7 0,8 6,4 19,8 122,1 *: Popolazione residente nel 1871 e 1901 non disponibile. **: Popolazione residente nel 1871 e nel 1901 e variazioni 1871-2011 senza il dato del Trentino Alto Adige. Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 3. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 3 Le esportazioni delle regioni settentrionali (valori in milioni di euro) hanno recuperato il valore del 2008. In termini di peso relativo, il valore delle esportazioni del FVG è pari ad ¼ dell’export Veneto. Un rapporto analogo si ritrova confrontando il valore aggiunto prodotto dalle due regioni. 110.000 La somma dell’export di 100.000 Friuli Venezia Giulia e Veneto è pari al 60% 90.000 dell’export della 80.000 Lombardia. 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Piemonte Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Fonte: elaborazioni su dati Istat-Coeweb. Note: il dato 2011 è provvisorio.
  • 4. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 4 La mappa rappresenta in rosso i territori che raggiungono oggi il massimo popolamento della loro storia. I territori che raggiungono oggi il massimo popolamento della loro storia sono:  il corridoio padano da Milano;  il Veneto centrale e il suo prolungamento verso Pordenone;  la via Emilia e la sua prosecuzione lungo la costa adriatica verso Ancona;  l’area metropolitana di Torino;  l’area metropolitana di Firenze con la piana e sino a Livorno;  la provincia di Bolzano e i suoi collegamenti trasversali con Merano a ovest e Brunico a est. La crescita di queste aree compensa ampiamente il decremento che si registra altrove, determinando così la crescita complessiva dell’Italia settentrionale ed accentuando contestualmente la concentrazione lungo i corridoi. Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1871-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 5. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 5 La mappa rappresenta in rosso i comuni che hanno maggiormente visto accrescere il loro peso in termini di addetti rispetto al 1971. Si noti il triangolo "post-industriale“ emerso negli anni ‘80 e consolidatosi nella seconda metà degli anni '90 i cui vertici sono centrati su Milano, il nodo emiliano, e quello veneto che si prolunga verso il Friuli Venezia Giulia. Baviera Austria Svizzera Rete autostradale esistente Nord Africa – Asia Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimenti Industria e Servizi (1971) e ASIA Archivio Statistico Imprese Attive (2007).
  • 6. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 6 Al 2011 poco più di un quarto della popolazione residente del Friuli Venezia Giulia abita in provincia di Pordenone, un dato in crescita rispetto al 1961 quando meno di 1 persona su 5 risiedeva a Pordenone e provincia. La provincia è cresciuta sostanzialmente lungo tutto l’arco di tempo considerato. Popolazione residente Tassi di variazione % Composizione % Provincia 1961 1971 1981 1991 2001 2011 61-81 81-01 01-11 61-11 1961 1981 2001 2011 Udine 532.359 516.910 529.729 522.455 518.840 541.522 -0,5 -2,1 4,4 1,7 44,2 42,9 43,8 43,8 di cui capoluogo 86.188 100.794 102.021 99.189 95.030 99.627 18,4 -6,9 4,8 15,6 7,2 8,3 8,0 8,1 di cui resto provincia 446.171 416.116 427.708 423.266 423.810 441.895 -4,1 -0,9 4,3 -1,0 37,0 34,7 35,8 35,8 Gorizia 137.745 142.412 144.726 138.119 136.491 142.407 5,1 -5,7 4,3 3,4 11,4 11,7 11,5 11,5 di cui capoluogo 42.187 42.778 41.557 38.505 35.667 35.798 -1,5 -14,2 0,4 -15,1 3,5 3,4 3,0 2,9 di cui resto provincia 95.558 99.634 103.169 99.614 100.824 106.609 8,0 -2,3 5,7 11,6 7,9 8,4 8,5 8,6 Trieste 298.645 300.304 283.641 261.825 242.235 236.556 -5,0 -14,6 -2,3 -20,8 24,8 23,0 20,5 19,1 di cui capoluogo 272.723 271.879 252.369 231.100 211.184 205.535 -7,5 -16,3 -2,7 -24,6 22,6 20,5 17,8 16,6 di cui resto provincia 25.922 28.425 31.272 30.725 31.051 31.021 20,6 -0,7 -0,1 19,7 2,2 2,5 2,6 2,5 Pordenone 235.549 253.906 275.888 275.267 286.198 315.323 17,1 3,7 10,2 33,9 19,6 22,4 24,2 25,5 di cui capoluogo 34.055 47.364 52.094 50.192 49.122 51.723 53,0 -5,7 5,3 51,9 2,8 4,2 4,1 4,2 di cui resto provincia 201.494 206.542 223.794 225.075 237.076 263.600 11,1 5,9 11,2 30,8 16,7 18,1 20,0 21,3 Totale FVG 1.204.298 1.213.532 1.233.984 1.197.666 1.183.764 1.235.808 2,5 -4,1 4,4 2,6 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 7. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE PORDENONE NEL SISTEMA DI RETI E NODI DEL NORD ITALIA PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 7 Popolazione residente in Friuli Venezia nel 2011 Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011). Note: la definizione dei centri urbani a valenza territoriale deriva dal Piano Territoriale Regionale 2007 del Friuli Venezia Giulia. .
  • 8. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE A LIVELLO PROVINCIALE 8 Pordenone nel confronto con le altre province friulane. Struttura produttiva al 2011: Pordenone vede la presenza di 112.229 addetti e 25.989 imprese attive, seconda per dimensioni a Udine. La quota di addetti per abitante (36 ogni 100) è la più elevata. Ricchezza prodotta al 2010: La ricchezza pro capite ammonta a circa 25.700 euro per abitante, inferiore a quella di Trieste e Udine. Commercio con estero 2011: Pordenone mostra una propensione all’esportazione (export su valore aggiunto), maggiore rispetto alle altre province. Mercato del lavoro 2011: Pordenone mostra il più elevato tasso di occupazione con un livello di disoccupazione appena superiore alla media regionale. Nota: (a) dati Unioncamere per imprese attive e addetti (sono comprese anche le imprese non classificate) e dati provvisori censimento 2011 per popolazione; (b) valori correnti al 2010; (c) dati provvisori. Il rapporto addetti per abitanti diverge da quello dell’analisi demografica in quanto in questa sede sono considerati anche gli addetti all’agricoltura. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento popolazione 2011, Coeweb, RCFL) e Unioncamere.
  • 9. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 9 L’evoluzione recente mostra nel complesso per Pordenone un aumento degli addetti tra il 2009 e il 2011, tendenza confermata anche nel primo semestre 2012. Se da un lato la crescita è trascinata dai servizi e dalle costruzioni si osserva una contrazione degli addetti nell’industria in senso stretto, evidenziata anche nel quadro provinciale e regionale. Per i comuni della cintura di Pordenone si osserva, invece, una crescita degli addetti nell’industria in senso stretto, trainata dall’evoluzione positiva del comune di Porcia. Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 10. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE STRUTTURA PRODUTTIVA: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE ANALISI PER MACRO SETTORE DI ATTIVITA’ 10 Il quadro relativo alle imprese mostra per Pordenone un andamento positivo tra il 2009 e il 2011, frutto della crescita delle imprese nell’industria in senso stretto e nei servizi. Negativa la tendenza nelle costruzioni. L’evoluzione provinciale e regionale evidenzia un calo delle imprese nel complesso, frutto della contrazione di tutto il comparto industriale. I comuni della cintura pordenonese vedono una leggera diminuzione delle imprese legata al calo dell’industria in senso stretto. Nota: la variazione annuale fa riferimento alle imprese osservate al 31.12 di ciascun anno; la variazione semestrale fa riferimento alle imprese attive osservate al 30.06 di ciascun anno. La classificazione dei settori segue lo schema Ateco 2007; (a) i dati totali comprendono il settore agricoltura, mentre non comprendono le imprese non classificate. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere.
  • 11. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 11 Nel 2011 il valore delle esportazioni nella provincia di Pordenone ammonta a circa 3,4 miliardi di euro, il 27% del valore regionale. La dinamica è positiva per tutti gli anni ‘90 e fino al 2007, prima della recessione, anche se inferiori alla dinamica regionale. Tra il 2007 e il 2011 si osserva un calo consistente pari al 14,8%, a fronte di una tenuta a livello regionale, spinta da Trieste, ma anche Gorizia e Udine hanno performance migliori. Il primo semestre 2012 appare positivo. Nota: valori correnti espressi in milioni di euro. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 12. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE RICCHEZZA, COMMERCIO CON L’ESTERO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MERCATO DEL LAVORO 12 I mobili rimangono il prodotto con maggior valore esportato (19,9% nel 2011 e 21,5% nel 2001). Scendono dal secondo al terzo posto gli apparecchi per uso domestico (elettrodomestici) con una riduzione del peso dal 17,8% all’8,9%. Nota: classificazione delle merci in base all’Ateco 2007. Fonte: elaborazioni su dati Istat (Coeweb, settembre 2012).
  • 13. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE IL SISTEMA TERRITORIALE PORDENONESE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE DINAMICHE DEMOGRAFICHE E INSEDIATIVE 13 Cos’è il sistema territoriale pordenonese? La ricerca assume come elemento di partenza l’esistenza di un cosiddetto “sistema territoriale pordenonese”, formato dai comuni di: Pordenone; Porcia; Fontanafredda; Roveredo in Piano; San Quirino; Cordenons; Zoppola; Fiume Veneto. Si tratta di comuni facenti parte della prima cintura di Pordenone (con la sola eccezione di Fontanafredda, posizionato nella seconda cintura), collocati a nord, est od ovest rispetto al capoluogo. Un sistema di questo tipo esclude i comuni posizionati a sud di Pordenone, anche se facenti parte della prima cintura.
  • 14. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE IL SISTEMA TERRITORIALE PORDENONESE: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE DINAMICHE DEMOGRAFICHE E INSEDIATIVE 14 La crescita del numero di addetti ha attratto popolazione: a Pordenone in un solo decennio (gli anni ‘60) si è passati da 34 mila a 47 mila abitanti, superando quota 50 mila negli anni ‘70. Sono cresciuti molto anche gli altri comuni del sistema, trainando il sistema stesso (escluso Pordenone) ad una crescita in doppia cifra anche tra il 1981 e il 2001, a fronte di un calo del capoluogo. Popolazione residente Tra i comuni del sistema, in Area Valori assoluti Tassi di variazione % valore percentuale l’aumento più 1961 1971 1981 1991 2001 2011 61-81 81-01 01-11 61-11 considerevole tra il 1961 e il 2011 Pordenone 34.055 47.364 52.094 50.192 49.122 51.723 53,0 -5,7 5,3 51,9 è quello di Roveredo in Piano, ma Cordenons 9.744 12.962 14.613 15.485 16.991 18.470 50,0 16,3 8,7 89,6 raddoppia la popolazione anche Porcia 7.374 11.517 13.143 13.086 13.616 15.443 78,2 3,6 13,4 109,4 di Porcia, mentre aumenti tra il Fontanafredda 6.574 7.509 8.906 9.037 9.515 11.686 35,5 6,8 22,8 77,8 Fiume Veneto 6.338 8.191 8.869 9.332 10.221 11.494 39,9 15,2 12,5 81,4 78% e il 90% riguardano Zoppola 6.400 6.930 7.383 7.460 8.430 8.565 15,4 14,2 1,6 33,8 Cordenons, Fiume Veneto e Roveredo in Piano 1.602 2.410 3.542 4.249 4.853 5.746 121,1 37,0 18,4 258,7 Fontanafredda. San Quirino 3.252 3.441 3.867 3.809 3.816 4.310 18,9 -1,3 12,9 32,5 Sistema senza PN 41.284 52.960 60.323 62.458 67.442 75.714 46,1 11,8 12,3 83,4 Sistema con PN 75.339 100.324 112.417 112.650 116.564 127.437 49,2 3,7 9,3 69,2 Provincia PN 235.549 253.906 275.888 275.267 286.198 315.323 17,1 3,7 10,2 33,9 Composizione % Comuni 1961 1971 1981 1991 2001 2011 4 abitanti su 10 della provincia di Pordenone 14 19 19 18 17 16 Pordenone risiedono Cordenons 4 5 5 6 6 6 nel sistema Porcia 3 5 5 5 5 5 Pordenone. Il peso Fontanafredda 3 3 3 3 3 4 del capoluogo a livello Fiume Veneto 3 3 3 3 4 4 provinciale è di circa il Zoppola 3 3 3 3 3 3 Roveredo in Piano 1 1 1 2 2 2 16%, una quota in San Quirino 1 1 1 1 1 1 lieve flessione dopo il massimo raggiunti tra Sistema senza PN 18 21 22 23 24 24 il 1971 e il 1981 Sistema con PN 32 40 41 41 41 40 Provincia PN 100 100 100 100 100 100 Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Censimenti popolazione e abitazioni (1961-2001) e Rilevazione annuale sulla popolazione residente comunale (2011).
  • 15. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MOBILITA’ SISTEMATICA 15 Flussi in entrata e uscita per e dalla provincia di Pordenone per lavoro Sono riportati i flussi che coinvolgonoi almeno Sono riportati flussi 80che coinvolgono almeno persone. 80 persone. Fonte: elaborazione su dati Istat, Censimento 2001
  • 16. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE E MOBILITA’ SISTEMATICA 16 La mappa classifica i comuni sulla base del loro grado di dipendenza da Pordenone per flussi per lavoro al 2001 I comuni sono stati classificati attraverso la costruzione di un indice sintetico che rapporta gli spostamenti generati verso il comune di Pordenone e gli spostamenti generati totali. Più elevato risulta il valore dell’indice e più alta è la dipendenza da Pordenone in termini di quota di spostamenti sistematici per lavoro generati. In rosso sono rappresentati i comuni con la più alta quota di flussi per lavoro diretti verso il comune di Pordenone. Evidentemente, più ci si allontana da Pordenone e più la quota registra valori inferiori. Fonte: elaborazione su dati Istat, Censimento 2001
  • 17. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE APPROFONDIMENTO: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE DINAMICA ISCRIZIONI-CANCELLAZIONI NEL COMUNE DI PORDENONE 17 Saldo tra iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza nel comune di Pordenone, 2005 – 2011 Saldo tra iscritti e cancellati per trasferimento di residenza nel comune di Area Pordenone per anno ed area di immigrazione/emigrazione 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Totale Porcia -131 -114 -77 14 -34 -23 -12 -377 Fiume Veneto -33 -16 -70 -31 -12 -35 -48 -245 Azzano Decimo -47 -127 -39 -27 -18 24 3 -231 Roveredo in Piano -30 -33 -41 -13 6 -18 -25 -154 Fontanafredda -46 -38 -25 4 -3 8 0 -100 -1.282 Zoppola -12 -8 7 -5 -29 -15 -7 -69 Cordenons -98 -40 -15 -3 32 55 15 -54 San Quirino -17 -9 -6 -10 -6 -2 -2 -52 0 Budoia -8 -15 -10 1 -2 -2 2 -34 Pravisdomini -3 -6 -9 -5 -3 2 -5 -29 Sesto al Reghena -1 -5 -3 -6 -6 10 -3 -14 Prata di Pordenone -6 -15 -14 -12 22 -1 30 4 Polcenigo -12 -2 -5 12 4 -2 9 4 Montereale Valcellina -3 -5 3 0 -6 10 11 10 Chions 9 -4 -3 7 1 1 2 13 Casarsa della Delizia -3 12 10 -4 2 -2 4 19 Spilimbergo 5 16 -5 1 0 0 4 21 +434 Caneva -1 2 8 13 1 0 -1 22 Aviano 3 -9 -11 -19 14 16 29 23 San Vito al Tagliamento 15 -1 -10 1 12 16 4 37 Sacile 13 19 -4 10 7 0 3 48 Brugnera 8 10 7 7 12 4 12 60 Maniago 3 7 16 0 10 23 12 71 Pasiano di Pordenone 7 19 6 10 2 25 17 86 0 Altro prov. Pordenone -8 20 20 19 11 13 18 93 Altro FVG 30 38 33 6 8 2 28 145 +145 Veneto 2 30 47 42 -1 22 50 192 Altro Italia 66 151 230 205 80 73 94 899 +1.091 Estero 576 656 831 951 583 536 359 4.492 Totale 278 533 871 1.168 687 740 603 0 4.880 +4.492 Fonte: Elaborazioni su dati Comune di Pordenone. Note: il saldo non considera le persone “irreperibili”
  • 18. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE APPROFONDIMENTO: PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE DINAMICA ISCRIZIONI-CANCELLAZIONI NEL COMUNE DI PORDENONE 18 Saldo tra iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza nel comune di Pordenone per classe d’età, 2005 – 2011 Iscritti Cancellati Saldo Area 0-34 35-64 65+ Totale 0-34 35-64 65+ Totale 0-34 35-64 65+ Totale Sistema PN + Azzano Decimo 2.372 1.661 204 4.237 3.163 2.157 199 5.519 -791 -496 5 -1.282 Altro prov. Pordenone 1.407 887 112 2.406 1.072 762 138 1.972 335 125 -26 434 Altro FVG 441 244 58 743 307 243 48 598 134 1 10 145 Veneto 680 390 92 1.162 505 393 72 970 175 -3 20 192 Altro Italia 1.879 700 165 2.744 1.202 560 83 1.845 677 140 82 899 Estero 3.108 1.378 101 4.587 44 47 4 95 3.064 1.331 97 4.492 Totale 9.887 5.260 732 15.879 6.293 4.162 544 10.999 3.594 1.098 188 4.880 Fonte: Elaborazioni su dati Comune di Pordenone. Note: il saldo non considera le persone “irreperibili”
  • 19. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 19 L’emergenza di una visione di sistema TRASFORMAZIONI STRUTTURALI NECESSITÀ DI UNA TEMI E FATTORI DI CONTESTO VISIONE INTEGRATA EMERGENTI  Crisi economica e trasformazioni Sistema delle reti strutturali dell’economia lunghe  Aumento dei fattori di pressione demografica 1 Superamento dei confini amministrativi Viabilità e connessioni nel sistema urbano Bacino di riferimento Spending review 2 Adozione di un approccio della città Fattori incidenti inter-settoriale contemporanea Piano di Governo del Sviluppo commerciale Territorio del FVG Geometrie territoriali- 3 Ricorso al partenariato pubblico-privato e sviluppo urbano amministrative variabili Disegno delle aree produttive Esempi che implicano l’adozione di visione e azione integrata:  Patto dei Sindaci  Partenariato “Città e comunità intelligenti”  Social Housing
  • 20. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 20 Elementi salienti dell’analisi del sistema produttivo: la provincia di Pordenone  Vocazione produttiva: la provincia di Pordenone fa parte del “Club dei 15”, le province più industrializzate d’Italia. Rispetto a questo insieme la provincia di Pordenone si colloca tra le prime in termini di vocazione all’export e dinamica manifatturiera, infatti, sono presenti ben tre distretti produttivi: termoelettromeccanica, mobile del Livenza, coltello di Maniago.  Esportazioni: i principali partner commerciali sono Germania e Francia, con un peso complessivo dell’UE15 del 51,8% sulle esportazioni totali della provincia di Pordenone. Tuttavia nel ventennio analizzato si osserva una chiara tendenza all’incremento del peso delle esportazioni verso i paesi UE di nuova adesione e verso i paesi extra UE27. Rispetto alla composizione merceologia il primo settore risulta la meccanica, seguita dal legno-arredo e dall’elettronica/elettrodomestici. Mentre il primo appare in espansione, gli altri due settori vedono una progressiva perdita di peso nel complesso delle esportazioni di manufatti. Tuttavia i mobili nel 2011 rimangono il primo comparto per valore delle esportazioni.  Ricchezza: nonostante le buone performance produttive in termini di ricchezza procapite, la provincia di Pordenone fa fatica a tenere il passo sia rispetto al resto della regione che al “Club dei 15”. Ciò è spiegabile con il minor peso del settore immobiliare, che prima della crisi ha conosciuto forti variazioni, e con la recessione economica che ha colpito principalmente il commercio mondiale ed i settori industriali ad esso connessi. La composizione settoriale osservata in un intervallo decennale conferma, sul piano della ricchezza prodotta, la progressiva terziarizzazione dell’economia provinciale: il peso del valore aggiunto nei servizi è passato dal 57,5% del 2000 al 65,1% del 2010.  Mercato del lavoro: l’occupazione provinciale ha risentito degli effetti della crisi economica, però i principali indicatori segnalano livelli migliori rispetto al resto della regione o alle altre province parimenti industriali. Tra il 2008 e il 2010 si osserva un calo dell’occupazione del 5,8% che accomuna tutti i principali settori. Nel 2011 si registra un ritorno alla crescita, trainata dal comparto industriale. Tuttavia i segnali di uso di ammortizzatori sociali nei primi mesi del 2012 richiedono comunque di mantenere un attento monitoraggio e suggeriscono prudenza nelle valutazioni.
  • 21. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 21 Elementi salienti dell’analisi demografica  Il sistema territoriale pordenonese ha oggi circa 60 mila addetti e 150 mila abitanti. Vi risiede il 47% della popolazione provinciale e vi lavora il 53% degli addetti della provincia.  Il principale driver della crescita demografica è la domanda di lavoro. Questo spiega l’aumento di popolazione del sistema, passato negli ultimi cinquant’anni dai 75 mila abitanti del 1961 ai 127 mila del 2011.  Tuttora il sistema territoriale pordenonese presenta un rapporto addetti su popolazione (39 ogni 100 abitanti) tra i più elevati nel Nordest, con Pordenone primo tra i capoluoghi con un valore analogo a Padova (46).  Il sistema pordenonese ha attratto popolazione (e continua a farlo anche nel 2011). La distribuzione e ri-distribuzione della stessa all’interno del sistema è il risultato dell’interazione tra domanda e caratteristiche dell’offerta abitativa e delle politiche urbanistiche – residenziali attuate dai singoli comuni. La presenza, all’interno del sistema, di comuni a forte caratterizzazione residenziale e di altri che mantengono tuttora un prevalente profilo “produttivo”, sostanzia una elevata interdipendenza funzionale tra i punti del sistema ed un elevato grado di mobilità interna.
  • 22. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 22 Elementi salienti dell’analisi demografica  L’analisi dei dati dell’anagrafe comunale ha evidenziato la fluidità del sistema. E’ presente una forte immigrazione dall’esterno del sistema verso Pordenone, ed al contempo un importante flusso di trasferimenti da Pordenone verso gli altri comuni del sistema. A Pordenone si trasferisce popolazione dall’estero, ma anche dal resto della provincia e dal resto d’Italia.  Pordenone perde popolazione giovane (under 35) verso i comuni di cintura (quasi -800 tra 2005 e 2011), mentre attrae popolazione giovane dal resto del territorio provinciale (+330), regionale (+130), dall’Italia (+850) e, in misura assai rilevante, dall’estero (oltre +3.000).  Il comune di Pordenone presenta la più elevata percentuale di stranieri rispetto agli altri capoluoghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia: circa il 16% rispetto alla popolazione residente. Considerando i soli ultimi tre anni (dal 2009 al 2011) a Pordenone vi sono stati - tra iscrizioni e cancellazioni - oltre 11 mila trasferimenti di residenza. Le iscrizioni sono state oltre 6.500 e le cancellazioni circa 4.500. Di conseguenza, solo nel brevissimo intervallo di tre anni, il movimento ha interessato una quota equivalente a circa il 20% della popolazione.
  • 23. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 23 Fattori di pressione demografica  Sulla base dell’ipotesi tendenziale, si stima per Pordenone una crescita di quasi il 7% nei prossimi 20 anni, per il sistema nel complesso di oltre il 10%: Pordenone tra 20 anni potrebbe attestarsi sui 55 mila abitanti con il sistema a quota 140 mila abitanti.  L’ipotesi naturale, invece, indica da qui ai prossimi 20 anni delle flessioni sia per Pordenone (-6%) sia per il sistema (-4%): nel 2032 il capoluogo supererebbe di poco i 48 mila abitanti, con il sistema poco sotto quota 122 mila abitanti.  Prudenzialmente è possibile ipotizzare una sostanziale tenuta nel tempo della popolazione complessiva del comune di Pordenone e una leggera crescita di quella del sistema.  La popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di Pordenone è destinata a calare sia in ipotesi naturale, passando da 33 mila abitanti nel 2012 a 27 mila nel 2032, sia, meno drasticamente, in ipotesi tendenziale (32 mila nel 2032).  La popolazione in età lavorativa del sistema (82 mila nel 2012) è destinata a calare di qui a 20 anni in ipotesi naturale (69 mila), mentre in ipotesi tendenziale si prevede una crescita nei prossimi 10 anni (84 mila nel 2022) e successivamente un leggero calo (83 mila nel 2032). 2012 2022 2032
  • 24. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 24 Fattori di pressione demografica  Popolazione over 65: in crescita continua nei prossimi anni a Pordenone e nel sistema con conseguente aumento degli utenti potenziali dei presidi socio-assistenziali e sanitari. A Pordenone si passa da 11.800 a circa 15.600 nei prossimi 20 anni, mentre nel sistema si passa dai 27 mila del 2012 ai quasi 39 mila del 2032.  Popolazione 14-18 anni: in crescita nei prossimi 10 anni, a Pordenone in aumento da 2.000 nel 2012 a circa 2.250 nel 2022; nel sistema da 5.300 ad oltre 6.000.  Popolazione 11-13 anni: in crescita nei prossimi 10 anni, a Pordenone passa dai 1.200 del 2012 ai quasi 1.500 del 2022; nel sistema da 3.350 ad oltre 3.700.  Popolazione 6-10 anni: in crescita nei prossimi 5 anni, a Pordenone passa da 2.050 nel 2012 a circa 2.450 nel 2017; nel sistema da circa 5.800 a quasi 6.300. Tali stime applicate si riferiscono all’ipotesi naturale e sono dunque il risultato dell’evoluzione demografica della popolazione attuale. 2012 2022 2032
  • 25. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 25 La necessità di una visione integrata 1 SUPERAMENTO DEI CONFINI AMMINISTRATIVI Gli insediamenti produttivi, la domanda di servizi (pubblici e privati), le strutture commerciali, le infrastrutture di trasporto, ma anche le scelte residenziali degli abitanti e dei lavoratori sostanziano di fatto una rete densa e materiale che non vede i (e non ragiona per) confini. Il tradizionale approccio alla programmazione del territorio e dei servizi pubblici incardinato sulla sostanziale legittimazione del comune a rappresentarsi e ad agire come “isola” rispetto a ciò che lo circonda non consente più di fare i conti con un sistema economico e relazionale complesso e diffuso sul territorio. 2 ADOZIONE DI UN APPROCCIOterritorio quali il rinnovamento urbano, la riqualificazione energetica e Le grandi sfide delle città e del INTER-SETTORIALE l’informatizzazione del trasporto pubblico locale richiedono una programmazione al contempo sovra- comunale e inter-settoriale strutturata e integrata. I progetti che riguardano questi ambiti necessitano inoltre competenze specializzate, risorse finanziarie e dotazione tecnologica che non sempre i comuni, in particolar modo quelli di minori dimensioni, sono in grado di attivare in modo efficiente da soli. L’ottica inter-settoriale si coniuga quindi quasi necessariamente con l’adozione di una prospettiva di area vasta, nella definizione delle politiche pubbliche, nella progettazione degli interventi e nella definizione dei bacini di domanda/utenza. 3 RICORSO ALpubblico-privato significa attivazione congiunta per il raggiungimento di un interesse Partenariato PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO reciproco: il soddisfacimento di un bisogno della collettività rispetto al quale l’ente pubblico non è in grado di rispondere efficientemente attraverso un servizio che può invece essere fornito da o con la collaborazione di un privato, il quale a sua volta trova in tale attività equa remunerazione per il proprio investimento. Remunerazione spesso possibile solo aggregando la domanda, e di conseguenza programmando il servizio o dimensionando l’intervento, su bacini di utenza ampi.
  • 26. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 26 Il Patto dei Sindaci Iniziativa dell’Unione Europea che si colloca all’interno del pacchetto comunitario sul clima e sull'energia i cui obiettivi sono, entro il 2020, ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, aumentare del 20% il risparmio energetico e portare al 20% la produzione energetica da fonti rinnovabili. Con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci le amministrazioni comunali assumono un impegno formale nei confronti dell’Unione Europea. In particolare, i Comuni che sottoscrivono il Patto si assumono l’impegno di: preparare un inventario delle emissioni (baseline) come punto di partenza per le successive azioni; presentare entro un anno un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes); adattare le strutture della città, inclusa l’allocazione delle risorse umane; presentare, su base biennale, un Rapporto sull’attuazione del Piano d’Azione. Il Patto dei Sindaci riguarda azioni di livello locale. Nel Paes si prevede che gli enti prendano provvedimenti riguardanti funzioni assegnate loro istituzionalmente (servizi e pianificazione) in settori quali: Il punto di forza del Patto dei Sindaci è quello di stimolare le amministrazioni a concepire un PERCORSO STRUTTURATO per il risparmio energetico, con il sostegno tecnico e finanziario dell’Unione Europea e con la possibilità di accedere alle esperienze messe in atto a livello comunitario. Soltanto una manciata di comuni del Friuli Venezia Giulia vi ha fino ad oggi aderito, tra cui, ad ora unico nella provincia di Pordenone, il comune di Spilimbergo.
  • 27. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 27 Partenariato “Città e comunità intelligenti” SMART CITY = città in cui l’innovazione tecnologica contribuisce in modo determinante al miglioramento di aspetti quali la mobilità, l’ambiente, il turismo, la cultura, l’economia della conoscenza e della tolleranza, le trasformazioni urbane. Richiede progettualità multisettoriale e di lungo periodo. Emblematico l’approccio dell’Unione Europea. L’iniziativa “Smart Cities and Communities” (“Città e Comunità Intelligenti”) fa capo al Piano strategico per le Tecnologie Energetiche (Set), il cui obiettivo è accelerare lo sviluppo di una nuova serie di tecnologie a bassa emissione di carbonio. A luglio 2012, l’Unione Europea ha stanziato 365 milioni euro per la Smart Cities & Communities European Innovation Partnership (SCC), una cifra nettamente superiore agli 81 milioni stanziati per il 2012. L’iniziativa, nel 2012, copriva due soli settori (trasporti ed energia), e i progetti dimostrativi finanziati potevano essere riferiti a uno solo di questi. A partire dal 2013, al campo dell’energia e dei trasporti si è aggiunto quello delle ICT; inoltre, i progetti dimostrativi dovranno riguardare tutti e tre i settori, in considerazione del fatto che i servizi e le catene del valore di tali settori stanno oggi convergendo. Non è però soltanto sull’incremento di budget – per quanto sostanziale – che va appuntata l’attenzione, ma anche sullo strumento scelto. Ai bandi emanati nell’ambito della SCC potranno partecipare consorzi che riuniscano aziende operanti nei tre settori e almeno due città. L’obiettivo è quello di finanziare progetti ad alto impatto, appetibili per il mercato e potenzialmente replicabili. Se dunque l’impostazione generale è quella di dare vita a una serie di progetti dimostrativi (la partnership sarà pienamente operativa sotto “Orizzonte 2020”, il nuovo programma quadro di ricerca e innovazione che sarà sviluppato nell’ambito del prossimo ciclo di programmazione 2014- 2020), dall’altro è evidente la necessità di adottare una visione integrata.
  • 28. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 28 Social Housing OBIETTIVI SOCIAL HOUSING fornire soluzioni al disagio abitativo tramite interventi immobiliari coordinati realizzare di un contesto abitativo e attività di sviluppo e gestione immobiliare … sociale dignitoso creare un’offerta abitativa sostenibile, … con oggetto l’insieme di alloggi e servizi rivolti a coloro che assegnando un titolo di preferenza alla non riescono a soddisfare sul mercato (per ragioni economiche o locazione a medio-lungo termine. per l’assenza di un’offerta adeguata) il proprio bisogno abitativo. DESTINATARI - I soggetti destinatari di tali unità abitative sono individuati tra i “soggetti svantaggiati” che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato: nuclei familiari a basso reddito, anche mono-parentali o mono-reddito; giovani coppie a basso reddito; anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate; studenti fuori sede; soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio; immigrati regolari a basso reddito che soddisfino alcuni criteri di residenza. STRUMENTI I fondi immobiliari chiusi sono un possibile strumento per valorizzare e incrementare l’offerta abitativa sul territorio. Tali fondi immobiliari potranno essere costituiti mediante la partecipazione di soggetti pubblici e privati. Sono state recentemente sperimentate iniziative che hanno prevalentemente utilizzato il fondo comune di investimento immobiliare come strumento per l’implementazione di progetti locali.
  • 29. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 29 Il partenariato pubblico privato La domanda di partenariato pubblico privato è fortemente aumentata in questo decennio, anche in Friuli Venezia Giulia. Nell’intero periodo 2002- 2010 sono state indette 191 gare di partenariato pubblico-privato e il valore complessivo del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, si attesta a quota 1.328 milioni. Si è passati da 9 gare per un ammontare di 9 milioni di euro del 2002 a 61 gare per 1.041 milioni nel 2010. I dati sul numero di gare non rendono però conto del sostanziale Bandi di partenariato pubblico- fallimento di questo strumento se misurato sulla percentuale di gare privato e aggiudicazioni, FVG che trovano aggiudicazione. Nonostante infatti il numero di aggiudicazioni Numero sia cresciuto nel tempo (dalle 5 del 2002 alle 11 del 2010 per un importo Periodo passato da 10 milioni di euro a 43), soltanto il 26% in numero e il 15% in Bandi Agg. % agg. importo delle gare pubblicate tra 2002 e 2010 in Friuli Venezia Giulia ha trovato aggiudicazione (nel 2010 il 18% in numero e il 4% in importo). Tot. '02-10 191 49 25,7 2010 61 11 18,0 È un dato che testimonia la presenza di problemi nell’iter procedurale che Gen-Ago '11 41 8 19,5 ostacolano il corretto uso di uno strumento ricco di potenzialità e la difficoltà nel creare progetti di partenariato realmente sostenibile per il privato. È Importi (milioni €) perciò essenziale che le amministrazioni trovino le modalità con cui Periodo garantire l’incontro tra la domanda pubblica e la disponibilità dei Bandi Agg. % agg. privati, avviando un percorso di riflessione sulle possibilità di Tot. '02-10 1.328 205 15,4 miglioramento dell’iter ma anche su come recepire più efficacemente le 2010 1.041 43 4,1 manifestazioni di interesse dei privati. Significa, cioè, sia creare le Gen-Ago '11 412 10 2,4 condizioni in base alle quali l’investitore privato possa ravvisare il proprio interesse, sia rimuovere dal processo i colli di bottiglia di carattere burocratico. Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Nazionale Project Financing (ottobre 2011).
  • 30. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 30 Sistema delle reti lunghe I nodi definiti dall’intersezione di corridoi funzionano come hub e costituiscono “luoghi” caratterizzati da un vantaggio competitivo. A23 L’assetto delle reti lunghe nel Nord Est - in via di definizione con la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta – fa emergere una “articolazione alta” del Corridoio V e dell’Adriatico - Baltico che A27 insiste sulla direttrice Pordenone – Tarvisio, lungo l’asse della ipotizzata Cimpello- Sequals – Gemona. A4 A28 Rete autostradale esistente Nella configurazione attuale il 7 pordenonese, sconta un collo di bottiglia nelle reti lunghe di tipo BG 1 autostradale, con i flussi di mobilità costretti a “piegare” a sud verso la A4 per completare l’attraversamento est- 3 4 2 ovest del nord Italia. 5 6 L’ipotesi di una direttrice alta lungo 1 Superstrada Pedemontana Veneta 2 Nuova Romea la fascia pedemontana rafforzerebbe 3 Valdastico Sud 4 Cremona-Mantova-Mare il posizionamento del sistema 5 Tibre Nogarole Rocca-Parma 6 Cispadana 7 Cimpello-Sequals-Gemona pordenonese.
  • 31. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 31 Viabilità e connessioni nel sistema urbano La viabilità interna al sistema urbano, anche nei A4 casi di città di medie dimensioni, si sviluppa A4 solitamente in una logica di anello (o semi anello) PD esterno alla conurbazione più stretta, a collegamento della cintura allargata. Area metropolitana Così succede, ad esempio, nei casi di Padova (con il A13 di Padova GRA), Treviso (con la tangenziale sud e l’ipotesi di Rete stradale tangenziale nord), Udine, ed in via di definizione a Autostrade Vicenza. G.R.A. di Padova Pordenone, invece, non ha un sistema di questo tipo, Sistema ma è la Pontebbana a svolgere questa funzione. Va territoriale di Pordenone pertanto definito un efficiente sistema di viabilità di SS13 attraversamento e connessione veloce all’interno del PN sistema. A28 SS 13 Pontebbana Autostrada
  • 32. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 32 Il bacino di riferimento della città contemporanea Le politiche per la città non possono limitarsi a considerare come riferimento i propri residenti, ma guardare ad un bacino nei fatti ben più ampio di quello definito dai cittadini inurbati. Oggi il centro della città contemporanea è sempre più il centro “da vivere” per una comunità non solo Centro città definita dai suoi cittadini storici e residenti, ma da quanti, indipendentemente che risiedano nel centro storico, piuttosto che nelle aree “periferiche” della città o nei comuni di cintura, vi si riconoscono come cittadini o comunque riconoscono il centro storico come luogo pubblico comune del sistema: in essa trovano risposta ai bisogni di servizi, non solo intesi come servizi essenziali, bensì rispondenti alle domande di loisir, di tempo libero, di acquisto, di esperienze culturali. Una città capoluogo non è dunque solamente la città Poli di attrazione urbana dei residenti, ma anche quella dei city users Quartieri periferici (anche in comuni di cintura) provenienti dai comuni più vicini e non solo. Comuni limitrofi Domanda espressa dalle periferie Attrazione esercitata dalle polarità Fonte: elaborazione Tolomeo Studi e Ricerche
  • 33. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 33 Sviluppo commerciale e sviluppo urbano La programmazione degli insediamenti commerciali si lega sempre più ad una prospettiva di sviluppo urbano e di riqualificazione del territorio. Grandi polarità commerciali Commercio di vicinato Il forte sviluppo della mobilità a scala metropolitana Le opportunità di sviluppo del commercio e delle relazioni su reti lunghe ha generato delle tradizionale si legano soprattutto al recupero della opportunità per l’insediamento di grandi agglomerati dimensione urbana del periurbano: lo sviluppo di commerciali (outlet, centri commerciali) e della sistemi di mobilità e di connessioni urbane in grado grande distribuzione (iper store), specie nei luoghi di collegare efficacemente il capoluogo, le periferie ad alta accessibilità posti ai margini dei centri urbani, urbane ed i comuni di cintura, favorendo determinando lo spostamento dei principali luoghi di l’integrazione funzionale tra centro e periferia, può acquisto dal centro alla periferia. generare degli spazi per il commercio tradizionale. Le grandi superfici commerciali individuano Si tratta di continuare il processo di disegno delle vere e proprie polarità, in grado di attrarre urbano anche in periferia, programmando un flussi di mobilità su scala interregionale. Perciò, la sistema della mobilità (e dell’arredo urbano) programmazione di tali superfici rende necessaria funzionale a mettere in relazione la residenza un’azione coordinata, in un’ottica di area vasta. con la funzione commerciale di vicinato.
  • 34. STUDIO SOCIO ECONOMICO TERRITORIALE VALUTAZIONI DI SCENARIO PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’ DI PORDENONE 34 Disegno delle aree produttive La domanda di fabbricati per attività produttive, logistiche, terziarie, commerciali prosegue, ma ha caratteristiche diverse rispetto al passato e richiede nello specifico: elevata accessibilità, localizzazione presso i grandi assi viari; maggiori dimensioni, lotti più grandi; maggiore dotazione di servizi alle imprese ed alle persone. La progettazione di aree produttive, logistiche e terziarie deve anche tenere conto del quadro infrastrutturale che si sta componendo, identificando, nel disegno territoriale in fieri, i punti nodali in cui si stanno generando nuovi differenziali competitivi. Contestualmente, proprio per le mutate esigenze dei settori e delle aziende si liberano spazi. Non sempre questi sono ancora funzionali o compatibili con funzioni produttive. Da qui la necessità/opportunità di attivare processi di riutilizzo dei “vuoti urbani” attraverso rinnovamento edilizio e ridestinazione funzionale.