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PROGETTO 

                           “DALLA PARTE DELLE VITTIME”

                    RICERCA E INTERVENTO SULLE VITTIME DEL BULLISMO 

                                            
CASSANO: 129 QUESTIONARI (75 MASCHI -54 FEMMINE).

PRIMA E SECONDA MEDIA 89-TERZA MEDIA 40

ACQUAVIVA: 205 QUESTIONARI (56 MASCHI-148 FEMMINE-1 MANCANTE)

BIENNIO SUPERIORE 89-TRIENNIO SUPERIORE 116

SANTERAMO: 209 QUESTIONARI (110 MASCHI-99 FEMMINE)

PRIMA E SECONDA MEDIA 167-TERZA MEDIA 42

BARI: 126 QUESTIONARI (59 MASCHI-67 FEMMINE).

ISTITUTO SUPERIORE TRIDENTE. BIENNIO SUP.69-TRIENNIO SUP.57

BARI: 186 QUESTIONARI (109 MASCHI-77 FEMMINE).

ISTITUTO SUPERIORE ROMANAZZI. BIENNIO SUP.83-TRIENNIO SUP.103


  25

                                                  "Don Milani"-Acquaviva
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                                                  "Ruffo"- Cassano delle
                                                  Murge
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                                                  "Tridente"- Bari

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                                                  "Netti"- Santeramo in
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  20

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   0
L’analisi delle frequenze totali rivela uno scenario decisamente positivo, nel quale fortunatamente una
percentuale piuttosto bassa di ragazzi dichiara di aver subito, nell’ultimo periodo, prepotenze da parte di
altri ragazzi. Più dell’80% dei ragazzi delle scuole medie superiori ha dichiarato, infatti, di non aver subito
prepotenze nello stesso periodo.

Tuttavia, uno sguardo più attento del fenomeno a livello di istituto scolastico (scuola media/istituto
superiore) consente di formulare interessanti riflessioni.

Grafico n. 1




Grafico n. 2
Dall’incrocio dei dati relativi ai vari istituti scolastici, oggetto di indagine, emerge la maggiore frequenza di
episodi di prepotenze all’interno delle scuole medie di primo grado piuttosto che nell’ambito degli istituti
superiori.

L’80,43% dei ragazzi intervistati, frequentanti istituti superiori, dichiara come già detto di non aver mai
subito prepotenze, contro solo il 54,15% dei ragazzi appartenenti alle scuole medie.

Nello specifico, le prepotenze subite hanno riguardato, per il 24,9% dei ragazzi delle scuole medie, offese di
vario tipo, differenti rispetto “a brutti nomi sul colore della pelle”, dato considerevole se confrontato con
quello emerso dalle interviste all’interno delle scuole superiori (6,6%).

Nell’ambito delle scuole medie, l’11,35% dichiara di essere stato colpito fisicamente, il 5,45% di essere stato
minacciato, il 4,5% di essere stato isolato dai compagni, il 10,55% di essere stato vittima di storie non vere
sul proprio conto, il 7,5% di aver subito furti di cose personali.

I dati risultanti dalle scuole medie inferiori sono di gran lunga maggiori rispetto agli stessi emersi all’interno
dei vari istituti di scuola media superiore considerati, contribuendo a configurare una chiara predominanza
del contesto in cui il fenomeno delle prepotenze tra ragazzi ha sede.

Rispetto al luogo in cui sono state messe in atto le prepotenze nell’ultimo periodo, i dati emersi evidenziano
che l’aula risulta la sede privilegiata per circa il 23,85% dei ragazzi appartenenti alle scuole medie e
l’11,83% dei ragazzi di scuola superiore.

In ordine decrescente seguono le risposte “da qualche altra parte” (12,15% scuole medie-4,56% scuole
superiori), “in cortile” (3,10% scuole medie-7,2% scuole superiori), e “nei corridoi” (2,25% scuole medie-
3,10% scuole superiori).



Grafico n. 3




La domanda relativa al profilo del ragazzo fautore di prepotenze rivela con maggior frequenza
l’appartenenza di questo alla stessa classe della vittima (22,1% scuole medie- 10,56% scuole superiori) o,
anche se in misura minore, ad una classe di uno o più anni avanti di quella di appartenenza della vittima
(6,0% scuole medie- 3,4% scuole superiori).
Grafico n. 4




E’ interessante notare che tali prepotenze si concretizzano in classe e nei riguardi di ragazzi appartenenti al
gruppo classe.

Le prepotenze vengono con maggiore frequenza esercitate da un solo ragazzo (18,65% scuole medie- 6,5%
scuole superiori) prevalentemente di sesso maschile. Rari risultano infatti gli episodi di prepotenza ad opera
di una ragazza (4,1% scuole medie- 2,66% scuole superiori) o gruppi di ragazze (1,31% scuole medie- 3,1%
scuole superiori).

La percentuale di studenti che affermano di aver subito prepotenze qualche volta risulta più alta rispetto a
quella dichiarante di aver subito prepotenze solo una volta, con un accento maggiore di tale tendenza
all’interno delle scuole medie (21,55% qualche volta-16,1% una sola volta) piuttosto che nelle scuole
superiori (8,73% qualche volta-6,5% una sola volta). Il dato lascia intendere una certa reiterazione delle
azioni e non la loro occasionalità.
Grafico n. 5




L’atteggiamento degli insegnanti di fronte alle prepotenze esercitate da alcuni ragazzi appare agli studenti
intervistati in maniera un po’ contrastante. Mentre per gli studenti di scuola media di primo grado quasi
sempre gli insegnanti intervengono in senso positivo nel corso di tali episodi (41,75%) nel tentativo di far
cessare le prepotenze, per la maggior parte degli studenti di scuola media di secondo grado, gli insegnanti
intervengono solo qualche volta (31,13%), spesso mai.



Grafico n. 6
Non marginali, infatti, appaiono i dati relativi alle risposte quasi mai (13,1% scuola media-19,13% scuola
superiore) e non so (14,95% scuola media-21,53% scuola superiore).

L’analisi dell’atteggiamento degli studenti rispetto alle prepotenze subite dai compagni di classe evidenzia
un contesto non molto positivo, nel quale solo qualche volta si interviene nel tentativo di far cessare le
prepotenze (32,1% scuole medie-40,06% scuole superiori) .



Grafico n. 7
Il 31,95% degli ragazzi di scuola media di primo grado intervistati ed il 27,63% degli studenti di scuola
media di secondo grado affermano che quasi mai si interviene di fronte a tali episodi spiacevoli.

Circa il 54% dei ragazzi dichiara di aiutare in qualche modo i propri compagni vittime di episodi di
prepotenze, anche se risultano alte le percentuali di chi afferma di non riuscire a fare niente, pur pensando di
dover cercare di intervenire.

Nella maggior parte dei casi, va detto che le prepotenze appaiono agli occhi dei ragazzi spiacevoli eventi.

Gli episodi di prepotenza non vengono in generale raccontati dalle vittime; si tende a non parlarne soprattutto
con gli insegnanti.

Grafico n. 8
Il 34,55% dei ragazzi di scuola media intervistati ha dichiarato di non aver raccontato agli insegnanti di aver
subito delle prepotenze da altri ragazzi, percentuale che si contrae leggermente per gli intervistati negli
istituti superiori (22,13%).

Solo il 4,66% di quest’ultimi ha affermato di averne parlato con qualche insegnante.

Una maggiore, anche se modesta apertura dell’argomento si riscontra nel rapporto dei ragazzi con le
famiglie. Il 27,65% dei ragazzi di scuola media dichiara di aver parlato con qualcuno in famiglia delle
prepotenze subite contro il 25,4% di essi che non ha mai affrontato il discorso con i propri familiari.

Dunque i ragazzi non parlano, né delle violenze subite da vittime, né tantomeno di quelle provocate da
prepotenti, tanto che vi è da chiedersi se c’è qualcuno ad ascoltarli.



Grafico n. 9




Più marcato appare lo scarto percentuale tra le due posizioni considerate in relazione alla situazione degli
istituti superiori, dove il 18,16% degli intervistati afferma di non averne mai parlato, a fronte del 7,4% di essi
che dichiara di averlo fatto.

Anche da parte degli insegnanti e delle famiglie si registra un po’di reticenza nel dialogare con i ragazzi che
manifestano atteggiamenti di prepotenza nei confronti dei loro compagni di classe, in ogni caso si registra
una maggiore propensione al confronto con i ragazzi della scuola media di primo grado.
Grafico n. 10




L’indagine in oggetto strutturata per sesso dei ragazzi intervistati conferma ovviamente il trend generale che
vede l’offesa per ragioni differenti dal colore della pelle come la prepotenza più frequente, seguita, per il
sesso maschile (10,8%) da violenze fisiche.

L’indagine evidenzia, di fronte ad episodi di prepotenza, un atteggiamento maschile un po’più distaccato; il
17,6% dei maschi intervistati afferma di non intervenire volutamente a fronte di una percentuale
marcatamente più ridotta relativa al sesso femminile.

Si riscontra una propensione maschile un po’ più alta a raccontare episodi di prepotenze agli insegnanti
(14,9% ) e ai propri familiari.

I risultati dell’indagine oggetto di interesse consente di delineare il profilo del ragazzo autore di prepotenze
ed il contesto nel quale questi episodi si manifestano.

Il contesto di riferimento risulta essere in misura prevalente la scuola media di primo grado ed il luogo
privilegiato delle prepotenze è l’aula.

L’autore delle prepotenze è solitamente uno studente di sesso maschile, della stessa classe della vittima, che
agisce prevalentemente da solo e più di una volta. Si registra, inoltre, una maggiore apertura al dialogo da
parte del sesso maschile.

In conclusione, si ribadisce che l’indagine ha riscontrato che più dell’80% dei ragazzi delle scuole medie
superiori ha dichiarato, infatti, di non aver subito prepotenze nel periodo preso in esame; tuttavia, è
interessante notare che i dati relativi alle prepotenze nelle scuole aumentano in maniera significativa se gli
intervistati sono chiamati a pronunciarsi in qualità di spettatori; infatti, si rileva come più del 50% dei ragazzi
ha partecipato ad episodi di prepotenza verso altri ragazzi/e, in genere compagni di classe, come si evince
dalla tabella e dal grafico sottostante.
Frequenza delle violenze viste   Frequenze assolute   Valori in percentuale

A. Solo 1 volta                  135                  15,8

B. Qualche volta                 252                  29,5

C. Una volta a settimana         10                   1,2

D. Più volte a settimana         52                   6,1

E. Mai                           40                   46,8




   50

   40                                                        A
                                                             B
   30
                                                             C
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  • 1. PROGETTO  “DALLA PARTE DELLE VITTIME” RICERCA E INTERVENTO SULLE VITTIME DEL BULLISMO    CASSANO: 129 QUESTIONARI (75 MASCHI -54 FEMMINE). PRIMA E SECONDA MEDIA 89-TERZA MEDIA 40 ACQUAVIVA: 205 QUESTIONARI (56 MASCHI-148 FEMMINE-1 MANCANTE) BIENNIO SUPERIORE 89-TRIENNIO SUPERIORE 116 SANTERAMO: 209 QUESTIONARI (110 MASCHI-99 FEMMINE) PRIMA E SECONDA MEDIA 167-TERZA MEDIA 42 BARI: 126 QUESTIONARI (59 MASCHI-67 FEMMINE). ISTITUTO SUPERIORE TRIDENTE. BIENNIO SUP.69-TRIENNIO SUP.57 BARI: 186 QUESTIONARI (109 MASCHI-77 FEMMINE). ISTITUTO SUPERIORE ROMANAZZI. BIENNIO SUP.83-TRIENNIO SUP.103 25 "Don Milani"-Acquaviva 20 "Ruffo"- Cassano delle Murge 15 "Tridente"- Bari 10 "Romanazzi"- Bari "Netti"- Santeramo in 5 Colle 0 60 50 40 Maschio Femmina 30 Non rilevato 20 10 0
  • 2. L’analisi delle frequenze totali rivela uno scenario decisamente positivo, nel quale fortunatamente una percentuale piuttosto bassa di ragazzi dichiara di aver subito, nell’ultimo periodo, prepotenze da parte di altri ragazzi. Più dell’80% dei ragazzi delle scuole medie superiori ha dichiarato, infatti, di non aver subito prepotenze nello stesso periodo. Tuttavia, uno sguardo più attento del fenomeno a livello di istituto scolastico (scuola media/istituto superiore) consente di formulare interessanti riflessioni. Grafico n. 1 Grafico n. 2
  • 3. Dall’incrocio dei dati relativi ai vari istituti scolastici, oggetto di indagine, emerge la maggiore frequenza di episodi di prepotenze all’interno delle scuole medie di primo grado piuttosto che nell’ambito degli istituti superiori. L’80,43% dei ragazzi intervistati, frequentanti istituti superiori, dichiara come già detto di non aver mai subito prepotenze, contro solo il 54,15% dei ragazzi appartenenti alle scuole medie. Nello specifico, le prepotenze subite hanno riguardato, per il 24,9% dei ragazzi delle scuole medie, offese di vario tipo, differenti rispetto “a brutti nomi sul colore della pelle”, dato considerevole se confrontato con quello emerso dalle interviste all’interno delle scuole superiori (6,6%). Nell’ambito delle scuole medie, l’11,35% dichiara di essere stato colpito fisicamente, il 5,45% di essere stato minacciato, il 4,5% di essere stato isolato dai compagni, il 10,55% di essere stato vittima di storie non vere sul proprio conto, il 7,5% di aver subito furti di cose personali. I dati risultanti dalle scuole medie inferiori sono di gran lunga maggiori rispetto agli stessi emersi all’interno dei vari istituti di scuola media superiore considerati, contribuendo a configurare una chiara predominanza del contesto in cui il fenomeno delle prepotenze tra ragazzi ha sede. Rispetto al luogo in cui sono state messe in atto le prepotenze nell’ultimo periodo, i dati emersi evidenziano che l’aula risulta la sede privilegiata per circa il 23,85% dei ragazzi appartenenti alle scuole medie e l’11,83% dei ragazzi di scuola superiore. In ordine decrescente seguono le risposte “da qualche altra parte” (12,15% scuole medie-4,56% scuole superiori), “in cortile” (3,10% scuole medie-7,2% scuole superiori), e “nei corridoi” (2,25% scuole medie- 3,10% scuole superiori). Grafico n. 3 La domanda relativa al profilo del ragazzo fautore di prepotenze rivela con maggior frequenza l’appartenenza di questo alla stessa classe della vittima (22,1% scuole medie- 10,56% scuole superiori) o, anche se in misura minore, ad una classe di uno o più anni avanti di quella di appartenenza della vittima (6,0% scuole medie- 3,4% scuole superiori).
  • 4. Grafico n. 4 E’ interessante notare che tali prepotenze si concretizzano in classe e nei riguardi di ragazzi appartenenti al gruppo classe. Le prepotenze vengono con maggiore frequenza esercitate da un solo ragazzo (18,65% scuole medie- 6,5% scuole superiori) prevalentemente di sesso maschile. Rari risultano infatti gli episodi di prepotenza ad opera di una ragazza (4,1% scuole medie- 2,66% scuole superiori) o gruppi di ragazze (1,31% scuole medie- 3,1% scuole superiori). La percentuale di studenti che affermano di aver subito prepotenze qualche volta risulta più alta rispetto a quella dichiarante di aver subito prepotenze solo una volta, con un accento maggiore di tale tendenza all’interno delle scuole medie (21,55% qualche volta-16,1% una sola volta) piuttosto che nelle scuole superiori (8,73% qualche volta-6,5% una sola volta). Il dato lascia intendere una certa reiterazione delle azioni e non la loro occasionalità.
  • 5. Grafico n. 5 L’atteggiamento degli insegnanti di fronte alle prepotenze esercitate da alcuni ragazzi appare agli studenti intervistati in maniera un po’ contrastante. Mentre per gli studenti di scuola media di primo grado quasi sempre gli insegnanti intervengono in senso positivo nel corso di tali episodi (41,75%) nel tentativo di far cessare le prepotenze, per la maggior parte degli studenti di scuola media di secondo grado, gli insegnanti intervengono solo qualche volta (31,13%), spesso mai. Grafico n. 6
  • 6. Non marginali, infatti, appaiono i dati relativi alle risposte quasi mai (13,1% scuola media-19,13% scuola superiore) e non so (14,95% scuola media-21,53% scuola superiore). L’analisi dell’atteggiamento degli studenti rispetto alle prepotenze subite dai compagni di classe evidenzia un contesto non molto positivo, nel quale solo qualche volta si interviene nel tentativo di far cessare le prepotenze (32,1% scuole medie-40,06% scuole superiori) . Grafico n. 7
  • 7. Il 31,95% degli ragazzi di scuola media di primo grado intervistati ed il 27,63% degli studenti di scuola media di secondo grado affermano che quasi mai si interviene di fronte a tali episodi spiacevoli. Circa il 54% dei ragazzi dichiara di aiutare in qualche modo i propri compagni vittime di episodi di prepotenze, anche se risultano alte le percentuali di chi afferma di non riuscire a fare niente, pur pensando di dover cercare di intervenire. Nella maggior parte dei casi, va detto che le prepotenze appaiono agli occhi dei ragazzi spiacevoli eventi. Gli episodi di prepotenza non vengono in generale raccontati dalle vittime; si tende a non parlarne soprattutto con gli insegnanti. Grafico n. 8
  • 8. Il 34,55% dei ragazzi di scuola media intervistati ha dichiarato di non aver raccontato agli insegnanti di aver subito delle prepotenze da altri ragazzi, percentuale che si contrae leggermente per gli intervistati negli istituti superiori (22,13%). Solo il 4,66% di quest’ultimi ha affermato di averne parlato con qualche insegnante. Una maggiore, anche se modesta apertura dell’argomento si riscontra nel rapporto dei ragazzi con le famiglie. Il 27,65% dei ragazzi di scuola media dichiara di aver parlato con qualcuno in famiglia delle prepotenze subite contro il 25,4% di essi che non ha mai affrontato il discorso con i propri familiari. Dunque i ragazzi non parlano, né delle violenze subite da vittime, né tantomeno di quelle provocate da prepotenti, tanto che vi è da chiedersi se c’è qualcuno ad ascoltarli. Grafico n. 9 Più marcato appare lo scarto percentuale tra le due posizioni considerate in relazione alla situazione degli istituti superiori, dove il 18,16% degli intervistati afferma di non averne mai parlato, a fronte del 7,4% di essi che dichiara di averlo fatto. Anche da parte degli insegnanti e delle famiglie si registra un po’di reticenza nel dialogare con i ragazzi che manifestano atteggiamenti di prepotenza nei confronti dei loro compagni di classe, in ogni caso si registra una maggiore propensione al confronto con i ragazzi della scuola media di primo grado.
  • 9. Grafico n. 10 L’indagine in oggetto strutturata per sesso dei ragazzi intervistati conferma ovviamente il trend generale che vede l’offesa per ragioni differenti dal colore della pelle come la prepotenza più frequente, seguita, per il sesso maschile (10,8%) da violenze fisiche. L’indagine evidenzia, di fronte ad episodi di prepotenza, un atteggiamento maschile un po’più distaccato; il 17,6% dei maschi intervistati afferma di non intervenire volutamente a fronte di una percentuale marcatamente più ridotta relativa al sesso femminile. Si riscontra una propensione maschile un po’ più alta a raccontare episodi di prepotenze agli insegnanti (14,9% ) e ai propri familiari. I risultati dell’indagine oggetto di interesse consente di delineare il profilo del ragazzo autore di prepotenze ed il contesto nel quale questi episodi si manifestano. Il contesto di riferimento risulta essere in misura prevalente la scuola media di primo grado ed il luogo privilegiato delle prepotenze è l’aula. L’autore delle prepotenze è solitamente uno studente di sesso maschile, della stessa classe della vittima, che agisce prevalentemente da solo e più di una volta. Si registra, inoltre, una maggiore apertura al dialogo da parte del sesso maschile. In conclusione, si ribadisce che l’indagine ha riscontrato che più dell’80% dei ragazzi delle scuole medie superiori ha dichiarato, infatti, di non aver subito prepotenze nel periodo preso in esame; tuttavia, è interessante notare che i dati relativi alle prepotenze nelle scuole aumentano in maniera significativa se gli intervistati sono chiamati a pronunciarsi in qualità di spettatori; infatti, si rileva come più del 50% dei ragazzi ha partecipato ad episodi di prepotenza verso altri ragazzi/e, in genere compagni di classe, come si evince dalla tabella e dal grafico sottostante.
  • 10. Frequenza delle violenze viste Frequenze assolute Valori in percentuale A. Solo 1 volta 135 15,8 B. Qualche volta 252 29,5 C. Una volta a settimana 10 1,2 D. Più volte a settimana 52 6,1 E. Mai 40 46,8 50 40 A B 30 C D 20 E 10 0