2. Musica e Internet
Fino agli anni ‘80 la musica veniva registrata su supporti analogici.
Inizialmente erano presenti i dischi in vinile, poi nacquero i nastri
magnetici. Dopo gli anni ‘80 nacque la musica digitale, con essa
nacque anche il CD (Compact Disk); un supporto di memoria digitale
in grado di riprodurre musica grazie a dei microfori letti da un laser,
questo permette una migliore qualità di suono rispetto ai supporti
analogici.
La musica sui supporti digitali può essere elaborata da un computer.
Con la nascita di internet si pensò di trasferire nella rete i file digitali,
ma le scarse velocità impedivano questo tipo di trasferimento.
Successivamente si giunse ad una nuova soluzione: un’azienda riuscì
a comprimere i file rendendoli meno pesanti.
3. Musica e Internet
La compressione dei file audio digitali permette di ottenere file 10
volte più piccoli ma di mantenere una qualità audio elevata. Il
formato di compressione si chiama MP3 (Mpeg Layer 3). Grazie
all’MP3 durante i primi anni di vita di internet è stato possibile
trasferire e condividere file audio, successivamente nacquero anche
i primi store online di brani musicali.
Con l’aumento degli utenti nella rete è aumentata la pirateria dei
brani musicali, cioè lo scaricare contenuti illegalmente dalla rete
violando i diritti d’autore degli artisti. Non tutte le persone
utilizzano metodi illegali, ma molte comprano i loro brani preferiti
su store online o su piattaforme di streaming (Spotify, Deezer).
Negli ultimi le vendite online superarono le vendite CD.