1. AUDIZIONE presso V_a Commissione Ambiente Comune di Vercelli
del 16/07/2015 ore 18:30
A partire dal 2010 il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte
Orientale, Facoltà di Medicina e Chirurgia di Novara specificatamente il laboratorio di Igiene
Ambientale condotto dal Prof. Palin a cui afferisco come ricercatore, ha instaurato una
proficua collaborazione con la LILT di Vercelli, Presidente Dr. Ezio Barasolo, e successivamente
anche con l’Ordine dei Medici, Presidente P.G. Fossale. Tale sostegno ci ha permesso di
effettuare diverse indagini epidemiologiche sull’area in oggetto con particolare attenzione alla
città di Vercelli e ai suoi comuni Limitrofi.
In particolare il primo biennio di studi 2011-2012 ci ha permesso di effettuare un particolare
tipo di analisi epidemiologica definita analisi spaziale bayesiana sull’area urbana del Capoluogo
vercellese suddividendo la città in più di 500 sezioni censuarie all’interno delle quali sono stati
collocati (termine tecnico geo referenziati) più di 3000 casi dal 2000 al 2010 di malattia e
decessi per cause tumorali. Tale metodica in Piemonte è stata effettuata solo per l’area
metropolitana di Torino.
Questa procedura di analisi a differenza di quelle classiche considera non solo un eventuale
eccesso di malattia per una definita area censuaria ma anche la distribuzione dei casi nello
spazio limitrofo, in maniera da poter evidenziare ciò che noi epidemiologici definiamo cluster
cioè raggruppamenti anomali di una particolare patologia in un’area particolarmente limitata
e il suo circondario.
Come mostrato in sede di Convegno del 09/05/2015, svoltosi presso il Seminario di Vercelli e
organizzato dalla stessa LILT e Ordine dei Medici, sono stati messi in evidenza diversi cluster
anomali per la zona sud di Vercelli limitrofa al polo sud industriale (un’area compresa
sommariamente tra C.so Tanaro, C.so Casale e C.so XXV aprile) ma anche eccessi in Corso
Torino-corso Prestinari con alcune vie limitrofe. Tali zone presentano situazioni di deprivazione
socio-economica eterogenee in particolare per l’area sud sono note ex siti industriali (come
quella definita ex area Sambonet) che dovrebbero essere oggetto di prossima bonifica alla luce
della tipologia di lavorazioni e materiali chimici adoperati presso tale sito industriale.
Successivamente nel corso del 2013 la stessa analisi spaziale è stata ampliata ai comuni
limitrofi a sud del comune di Vercelli identificati come Lignana, Desana, Prarolo e Asigliano
oltre ai comuni a Nord di Vercelli come termine di paragone quali Borgo Vercelli, Villata,
Olcenengo e Caresanablot.
In tale studio sono stati evidenziati eccessi in area sud per diverse patologie quali tumori rene,
sistema nervoso, sarcomi, mieloma e linfomi. Particolare interesse è per il totale tumori e
alcune forme onco ematologiche nella fascia di età 0-44 anni in continuità e a conferma di
analoghe anomalie evidenziate per alcune sezioni censuarie della città di Vercelli nel
precedente studio.
2. Successivamente nel corso del 2014 si è prodotto uno studio di coorte storica (ove oltre gli
attuali residenti sono stati inclusi anche i flussi immigratori ed emigratori dal 2002 al 2009 per
un totale di 66mila residenti) che riguardava sempre il Comune di Vercelli e i comuni a sud
precedentemente indicati considerando alcuni possibili fattori di rischio quali la vicinanza
dell’abitazione alle risaie, esercitare l’attività di agricoltore, abitare in case su strade ad alta
percorrenza veicolare, abitare in edifici popolari e la distanza del rischio rispetto al polo
industriale a sud della città.
Tra i risultati più interessanti e meritevoli di approfondimento, al netto di diversi confondenti,
si è osservata una correlazione per il luogo di residenza per i comuni a sud di Vercelli per
tumori del fegato e rene viceversa per il capoluogo si registrano anomalie per tumori
emolinfopoietici e vescica oltre ad un generale incremento di diverse sedi tumorali per il sesso
maschile. Passando invece all’analisi della sola città di Vercelli, dove vi erano disponibili
maggiori dati, si è correlato l’eccesso per leucemie e mielomi con la distanza abitativa dal polo
sud industriale, la vicinanza della propria residenza alle risaie e/o campi coltivati invece è stata
correlata a un aumentato rischio per tumori della vescica, colon-retto e totale dei tumori;
infine vivere in abitazioni di edilizia popolare (perciò in una situazione di deprivazione socio-
economica svantaggiata e perciò più fragile) è stata correlata come incremento di rischio per il
totale tumori, faringe e apparato genitale femminile.
Infine nel corso del 2015 su indicazione dell’Ordine dei Medici si è provveduta a una prima
analisi descrittiva delle patologie cronico degenerative analizzandole sia in termini di fattori di
rischio indicati o meno nella scheda di decesso (in questa sede non verranno commentati) e
sia per aree a rischio nell’ASL di Vercelli individuate a oggi attraverso i nostri precedenti studi.
Tale indagine, in particolare, conferma eccessi per i comuni a sud di Vercelli per malformazioni
congenite, apparato respiratorio, malattie del sangue, disturbi psichici, Alzheimer, Sclerosi
multipla ed Epatiti. Buona parte di tali risultati sono sovrapponibili alla recente indagine
epidemiologica Arpa.
Alcune di queste patologie possono essere eventualmente correlate con possibili fattori
ambientali ma è fondamentale tenere in considerazione altre potenziali fonti di esposizioni a
oggi non analizzate quali l’occupazione, esposizione a pesticidi ,il fumo, l’alcool e la
famigliarità. Inoltre la presenza di più case di riposo nell’area da noi considerata può
inevitabilmente portare a un aumento di certe patologie specie quelle dell’età avanzata come
le neurodegenerative(cosiddetto effetto casa di riposo)
Infine nella seconda parte del 2015 inizio del 2016 verrà attivato uno studio caso-controllo
sostenuto da LILT e Ordine dei Medici dove verrà considerata un’area periferica della città di
Vercelli dove la maggioranza delle abitazioni si trovano a stretto contatto con i campi seminati
a riso (più volte sono apparse su stampa locale articoli a riguardo) e il centro storico dello
stesso capoluogo come popolazione di controllo. Ad entrambe i gruppi, esposti e non esposti,
verrà inviato un questionario ad hoc per considerare i diversi fattori di rischio individuali.
3. In conclusione, ribadiamo che per quanto siano da considerare studi approfonditi e con una
metodologia di analisi molto raffinata e dettagliata, nessuno delle nostre ricerche
epidemiologiche può stabilire ad oggi un nesso causale specifico e diretto vista la mancanza
totale d’informazioni a livello individuale che possono, indubbiamente, incidere nell’eziologia
ed aumento di rischio per più forme tumorali e non.
Come prospettive e possibili interventi sarà nostra premura reperire eventuali fondi dai
diversi enti privati e non interessati alla suddetta problematica per un attento
approfondimento della bassa v.se tramite ampia somministrazione di questionario sia alla
popolazione sana, malata e possibilmente ai parenti dei residenti deceduti in maniera da poter
epurare i risultati delle diverse indagini di popolazione condotte fino ad oggi, di tutti i possibili
fattori di rischio concomitanti nell’area e stabilire il più forte e plausibile nesso causale.
In particolare, il sottoscritto che è stato autore di diverse pubblicazioni a riguardo, ritiene
necessario un attento approfondimento all’esposizione degli stessi occupati a fitofarmaci ed
erbicidi con raccolta, possibilmente, di dati riguardanti le molecole adoperate ed eventuale
organo bersaglio in caso di verificarsi di patologie.
Ovviamente, in un’ottica di collaborazione e di buona gestione e utilizzo delle risorse
disponibili, si fa presente che qual ora l’approfondimento della bassa v.se sarà eseguito da enti
istituzionali pubblici quali ARPA, ASL e Regione la serie di studi epidemiologici del
Dipartimento a cui afferisco saranno destinati ad approfondire altri cluster nell’area di Vercelli
e specialmente l’aspetto del rischio occupazionale dei diversi impiegati e operai nelle varie
industrie del vercellese dismesse o tutt’ora attive.
Tutti gli studi i cui i principali risultati sono stati indicati in maniera lapidale in questo
documento, sono reperibili e scaricabili direttamente dall’Home Page del sito Ordine dei
Medici e Chirurghi Provincia di Vercelli.
Grazie per l’attenzione
Cordialmente
DR.C.SALERNO