1. Sono la MAMMA di un GAY e vi scrivo perche`..
DOVE SONO le nostre ISTITUZIONI locali e .....
CERTA GENTE dove vive ?
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Commento n. 38. Aggiunto il 21.03.2007 da Mrs. Y – VAOL.it
Da VAOL.it http://www.vaol.it/it/notizie/valtellina-perche-questa-chiusura-verso-i-gay.html?actpag=32
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Sono la mamma di un gay e vi scrivo perché penso di dover approfittare della
lettera di Robert per esprimere innanzitutto un grazie a lui e poi per far
presente come in effetti quanto si dice è vero. Io stessa sono uno di quei
genitori lasciato completamente solo dalle nostre Istituzioni locali ad
affrontare la questione gay di mio figlio. Mi chiedo perché mai qui da noi si
viva ancora così arretrati su certe questioni. E altrettanto, dalle mie amiche
più care non ho avuto alcun sostegno sincero, quando ne abbiamo discusso:
solo pietismo o sguardi penosi che mi facevano capire quanto fossi stata
sfortunata ad avere un figlio così. Ho dovuto andarmene a Milano per avere
qualche altro genitore con cui condividere le mie preoccupazioni e timori.
Fortunatamente per lui ho però saputo aiutarlo lo stesso. Ora frequenta le
scuole superiori a Chiavenna e dai tempi della seconda media mi ha confessato
una cosa del genere: la sua omosessualità. All’ inizio è stato un trauma,
soprattutto per me che volevo tanto lui si sposasse e mi potesse magari dare
anche dei nipotini. Ma poi ho capito, che dovevo mettere da parte questo mio
desiderio, in fondo anche egoistico, e guardare a lui, soltanto al suo bene. A
causa della nostra Cultura locale temevo per davvero che essere gay volesse
dire essere dei perversi o gente malata. C’è voluto del tempo, ma poi ho
realizzato come queste idee siano quanto mai ridicole e offensive. Mio figlio è
un ragazzo dolce e affettuoso, che inoltre mai nessuno ha sospettato essere un
gay. Ha le sue compagnie di amici, con tanto di ragazze, e se non me lo avesse
detto penso che mai lo avrei saputo. Però capivo che qualcosa in lui non
andava: molte volte lo vedevo guardare dalla finestra dei suoi coetanei a spasso
con la fidanzata ed ora capisco quanto possa aver mai sofferto e che cosa lui
potesse desiderare. Ora lo so, è vero, ma mai nessuno mi è stato vicino, eppure
a qualcuno avevo chiesto che prendesse delle iniziative per sensibilizzare la
gente sulla questione. Difatti, i nostri ragazzi gay di frequente soffrono, visto
2. dove vivono e come moltissime persone che li circondano, risultano essere
chiuse, severe e intransigenti nel giudicarli, dimenticando peraltro di guardare
a se stesse, facendosi dell' autocritica. Sono stata derisa e considerata una
perditempo, la madre di un mezzo uomo, di un "culatun". D'altronde, mi pare
che quanto si veda su questa pagina dia un' idea di come l' interesse arrivi
soltanto dai lettori, non c’è traccia di qualcuno che ci rappresenta tra le nostre
Istituzioni locali, che abbia il tempo ed il coraggio di provare a dire la sua ed
occuparsi dei nostri problemi. Dobbiamo forse ricordare loro che sono anche i
rappresentanti dei loro compaesani gay? Perché lavarsene le mani e non voler
prendere alcuna iniziativa? Che paure si hanno nel condividere il proprio
pensiero con noi genitori di figli gay e la gente della valle? Si teme forse di
essere additati come amici degli omosessuali? Che tristezza. Questo silenzio è
la cosa che più mi preoccupa, se penso al futuro di mio figlio. Lo vorrei felice,
in un mondo dove innanzitutto lo Stato lo accettasse per davvero e lo aiutasse
a crescere come gay, sereno e fiducioso in se stesso. Ma se questo manca,
come sperare che la parte di popolazione, indifferente o avversa ai gay, trovi la
motivazione e la forza di cambiare opinione. Cari Amministratori, fatevi
sentire !! Non voltate le spalle a coloro che vi hanno votato. Grazie a tutti da
una mamma orgogliosa di suo figlio gay, perché è davvero un uomo, forse più
di tanti altri che credono di esserlo, perchè legati affettivamente ad una
ragazza.
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Commento n. 38. Aggiunto il 21.03.2007 da Mrs. Y – VAOL.it
Da VAOL.it http://www.vaol.it/it/notizie/valtellina-perche-questa-chiusura-verso-i-gay.html?actpag=32
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