il Modello di Organizzazione ex D.Lgs. n. 231/2001 è un modello organizzativo adottato da persona giuridica, o associazione priva di personalità giuridica, volto a prevenire la responsabilità penale degli enti.Le fattispecie di reato sono previste nel Decreto Legislativo n. 231/2001.

1. RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI
E
D.LGS. N°231/2001
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Avv. Pietro Bilotta
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pietro.bilotta@avvlamezia.legalmail.it
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Le informazioni qui contenute hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o
rimosse in qualsiasi momento, e comunque in nessun caso possono costituire la formulazione di un parere
o la consulenza del legale.
Le informazioni contenute non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto
professionista-cliente o la consulenza specialistica.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio avvocato e/o di specialisti riguardo qualsiasi
attività da intraprendere in ambito legale.
NB. Il presente elaborato non riassume completamente l’argomento trattato.
 .

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consulenza specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio avvocato e/o di specialisti riguardo qualsiasi attività da intraprendere in ambito del D. Lgs n°231/01.
SOCIETAS DELINQUERE NON POTEST
Il brocardo latino (in realtà nato nel 1881 da un penalista tedesco) riteneva che le
persone giuridiche non potessero commettere reati poiché queste mancano sia di
capacità d’agire che di imputabilità.
Oggi questa affermazione non è più valida, in quanto il Decreto Legislativo 8 giugno
2001, n. 231 "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma
dell´articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300’’ è volto ad attribuire la
responsabilità penale anche in capo alle persone giuridiche e si può allora affermare
“societas delinquere potest”.

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La responsabilità ex D.Lgs. n°231/01 è una responsabilità diretta in quanto deriva da un
fatto proprio dell’ente, cioè da una colpa dell’organizzazione dell’impresa e riveste un
ruolo del tutto autonomo dalla responsabilità dell’autore del reato.
Le disposizioni previste dal D.Lgs. n°231/01 si applicano agli enti forniti di personalità
giuridica e alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica.
Sono esclusi: lo Stato, agli enti pubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici
nonché gli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale.
D. Lgs. n°231/01

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I SOGGETTI
Per configurarsi la responsabilità ai sensi del D. Lgs n°231/01 è necessario che il reato
venga commesso da persone legate funzionalmente all’Ente e che il reato sia stato
commesso nell'interesse o a vantaggio dell'ente stesso.
Quali soggetti:
- Soggetti in posizione apicale (manager, amministratori ecc…)
- Soggetti sottoposti all’altrui direzione (dipendenti , collaboratori ecc…)

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RESPONSABILE O NON RESPONSABILE
La potenziale responsabilità penale di un Ente può concretizzarsi solo ed esclusivamente
al verificarsi congiunto di tutte le condizioni oggettive e soggettive previste nel D. Lgs n°
231/01.
In pratica, le condizioni
oggettive: tipologia di Ente ex art 1 del D. Lgs 231/01 e tipologia di persona ovvero
soggetto apicale o sottoposto;
soggettive: tipologia di reato incluse nel D. Lgs 231/01 o esistenza di un interesse o
vantaggio per l’ente.
L’Ente non risponde se le persone sopra indicate hanno agito nell'interesse esclusivo
proprio o di terzi.

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La condanna a cui è sottoposto l’Ente, se ritenuto colpevole, è una condanna panale-
organizzativa che, per ovvi motivi, non può che estrinsecarsi in sanzioni di carattere
pecuniario e interdittivo dell’esercizio dell’attività.
LE SANZIONI
Le sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono:
a) la sanzione pecuniaria;
b) le sanzioni interdittive;
c) la confisca;
d) la pubblicazione della sentenza.

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Le sanzioni interdittive sono:
a) l'interdizione dall'esercizio dell'attività;
b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla
commissione dell'illecito;
c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le
prestazioni di un pubblico servizio;
d) l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di
quelli già concessi;
e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
LE SANZIONI INTERDITTIVE

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I REATI PRESUPPOSTI
Il concetto di reato ex D.lgs. n°231/2001 ha un contenuto non solo riferibile al concetto
classico di fatto volontario e illecito al quale l’ordinamento ricollega una sanzione panale,
ma anche: amministrativo, etico, morale, organizzativo.
I reati rilevanti ai fini della responsabilità ex D.lgs. n°231/2001 sono espressamente
previsti dal Legislatore che nel corso degli anni in adempimento a specifici obblighi
comunitari ha ampliato (e sta ancora ampliando) le ipotesi delittuose rientranti in tale
elenco .

9. Aggiornato alla data del 30 luglio 2020 (ultimo provvedimento inserito: D. Lgs. n°75/20)
CATALOGO DEI REATI
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1. Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato, di un ente pubblico o
dell’Unione europea o per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode informatica in
danno dello Stato o di un ente pubblico e frode nelle pubbliche forniture (Art. 24, D.Lgs. n.
231/2001) [articolo modificato dalla L. 161/2017 e dal D.Lgs. n. 75/2020]
2. Delitti informatici e trattamento illecito di dati (Art. 24-bis, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo
aggiunto dalla L. n. 48/2008; modificato dal D.Lgs. n. 7 e 8/2016 e dal D.L. n. 105/2019]
3. Delitti di criminalità organizzata (Art. 24-ter, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dalla
L. n. 94/2009 e modificato dalla L. 69/2015]

10. Segue…
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4. Peculato, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e
abuso d’ufficio (Art. 25, D.Lgs. n. 231/2001) [modificato dalla L. n. 190/2012, dalla L.
3/2019 e dal D.Lgs. n. 75/2020]
5. Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di
riconoscimento (Art. 25-bis, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo aggiunto dal D.L. n. 350/2001,
convertito con modificazioni dalla L. n. 409/2001; modificato dalla L. n. 99/2009;
modificato dal D.Lgs. 125/2016]
6. Delitti contro l’industria e il commercio (Art. 25-bis.1, D.Lgs. n. 231/2001) [articolo
aggiunto dalla L. n. 99/2009]
Ed altri che si possono rinvenire nell’elenco dei reati aggiornati

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INTERESSE O VANTAGGIO
Altro elemento affinché si configuri un reato previsto dal D. Lgs n°231/01 è la presenza
alternativa o concorrente dell’interesse o vantaggio dell’Ente.
L’interesse è una condizione di tipo qualitativo purché siano concretamente ed
obiettivamente individuabile.
Il vantaggio è una condizione quantitativa e si può misurare o valutare a fatto compiuto.

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IL CODICE ETICO
Il Codice Etico o per meglio dire Codice di Comportamento è uno strumento di
prevenzione molto importante.
Il Codice Etico è una dichiarazione (per così dire nero su bianco) con il quale l’Ente
garantisce che tutti i suoi dipendenti attuano un comportamento rispettoso delle
regole.
Le regole che contiene sono riferite ai reati previsti nel D. Lgs n°231/01 (emergenti dal
Risk Assessment) e possono contenere anche altri principi condivisi dall’azienda.

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IL RISK ASSESSMENT
Il Risk Assessment consiste in tutte quelle attività di analisi volte a determinare e
delimitare delle aree di rischio potenziale e delle aree critiche ove possono
potenzialmente verificarsi situazioni di applicazioni delle sanzioni previste dal D. Lgs.
n°231/01 e sulle quali deve maggiormente focalizzarsi il Modello Organizzativo.
La valutazione di rischio deve individuare tutti i soggetti (apicali e sottoposti)
potenzialmente autori dei reati previsti dalla norma, nonché la tipologia del reato per
contrastare tali comportamenti (siano essi a favore dell’azienda o nell’interesse del
singolo soggetto autore).

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Il Modello Organizzativo non è obbligatorio.
Il D. Lgs. N° 231/01 lo consiglia senza indicare come debba essere fatto, ma COSA deve
fare l’azienda.
Il Modello Organizzativo indica l’insieme delle regole, procedure e metodologie
adottate per contrastare la commissione dei reati all’interno dell’azienda.
Il Modello Organizzativo 231 è la base di partenza del sistema di responsabilità, capace
di esonerare e deresponsabilizzare l’Ente per i reati commessi dai dipendenti, sia essi ai
vertici o sottoposti.
IL MODELLO ORGANIZZATIVO

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BENEFICI DEL MODELLO
I benefici che il modello apporta all’Ente sono molteplici:
- esclusione o la limitazione della responsabilità aziendale;
- gestione aziendale trasparente e corretta;
- maggiore chiarezza organizzativa
- bilanciamento tra poteri dei rami di azienda
- responsabilità chiare e precise di ogni dipendente;
- cultura del rischio che mancati controlli sulle operazioni di business e di supporto
comportano per l’azienda.
- ecc…

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Il D.Lgs. n°231/2001 introduce la responsabilità degli Enti da reato, ovvero, quelle nuove
misure in materia di contrasto alla c.d. criminalità d'impresa.
L’Ente potrebbe essere esonerato dalla responsabilità contestata dall’Autorità giudiziaria
qualora, in occasione di un procedimento penale per uno dei reati previsti dal decreto,
dimostri l’adozione e l’attuazione di modelli efficaci di organizzazione, gestione e controllo
idonei a prevenire reati previsti nel decreto.
I modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati sulla base di codici di
comportamento.
Inoltre l’ente dovrà istituire un organo interno dotato di “autonomi poteri di iniziativa e di
controllo” per verificare il funzionamento, la corretta ed effettiva attuazione e
l’aggiornamento di detti modelli (art. 6 D.lgs. 231/2001 - il Cosiddetto OdV - Organismo di
vigilanza).
ESIMENTI

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L’esimente previsto dal D. Lgs n°231/01, per l’Ente, è subordinato alla funzionalità del
modello e dall’attività di vigilanza strutturata per individuare ed eliminare il rischio che un
suo dipendente a livello apicale o sottoposto commetta un reato.
Ciò che le Autorità giudicanti tendenzialmente contestano all’Ente è la condotta di non
avere previsto o non avere efficacemente attuato un modello di organizzazione idoneo a
prevenire i reati elencati nel D. Lgs n°231/01.
I Tribunali valutano se l’Ente è connivente con gli autori dei reati, perché ha creato modelli
di prevenzioni inadatti, o viceversa, se ha espletato correttamente i dettami della legge in
tema di compliance.
Segue…

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È ORA DI UNA CONSULENZA!!!
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AVV. PIETRO BILOTTA
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