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TABACCO
La risorsa verde del nostro territorio
LA FOGLIA DELLA
CAMPANIA
La Campania è una delle regioni in cui la lavorazione del tabacco è più
praticata negli oltre tre quarti di secolo presi in considerazione. In un
momento centrale di questo lungo periodo, intorno al 1903, sul suo
territorio sono localizzate tre delle 18 manifatture statali del Paese. Con
questi numeri la Campania si colloca a uno dei primissimi posti dietro la
regione guida che è la Toscana, l'unica altra area del Paese che ha tre
manifatture. Molto importante è poi la coltivazione della foglia: alcune
aree della Campania sono tra le prime d'Italia, come ettari impiegati e
come produzione.
LA SITUAZIONE PREUNITARIA
01
I PRIMI DECENNI POSTUNITARI
02
GLI ANNI PRIMA DELLA GRANDE
GUERRA
03
IL PERIODO TRA LE DUE GUERRE
04
GLI ULTIMI ANNI
05
FOCUS
FONDAMENTALI
LA SITUAZIONE PREUNITARIA E I PRIMI
DECENNI POSTUNITARI
Parlando della situazione preunitaria possiamo dire che la
località della Campania che per prima pratica la
coltivazione è Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno. Il
tipo prescelto è da sempre l'Erbasanta, destinata a
fornire dell'ottimo tabacco da fiuto. Passando ai primi
decenni postunitari possiamo dire che la coltivazione e la
lavorazione del tabacco in Campania fanno registrare
importanti progressi. La coltivazione vede l'affermazione
di nuovi tipi provenienti dall'America.
Passando agli anni prima della Grande Guerra constatiamo che
nel quarto di secolo che precede lo scoppio della prima guerra
mondiale la coltivazione del tabacco e la sua lavorazione
compiono in Campania ulteriori passi in avanti. In campo
industriale il progresso riguarda soprattutto la
meccanizzazione della produzione. Un problema durante
questo periodo è rappresentato dalle condizioni
problematiche di vita e di lavoro delle operaie ma le sconfitte
delle rivolte probabilmente inducono le operaie ad arrendersi.
Durante questi anni la qualità Erbasanta, di gran lunga
prevalente in passato, è progressivamente diminuita, mentre è
aumentata la qualità Kentucky che ha progressivamente
sostituito anche il Brasile Beneventano, tipica della zona.
PRIMA DELLA GRANDE GUERRA
Il rallentamento nella coltivazione durante la prima guerra
mondiale, di cui si ha notizia per la provincia di Avelino, riguarda
probabilmente tutta la Campania. Così come è plausibile una
generale ripresa negli anni Venti, In questo decennio e in quello
successivo la coltivazione e la prima lavorazione del tabacco
acquistano grande rilievo nella provincia di Salerno. Nel 1933 gli
ettari coltivati sono 1.400 circa. Negli anni Trenta la tipologia delle
coltivazioni cambia ancora, indotta dal cambiamento del gusto della
clientela.
TRA LE DUE GUERRE
In conclusione la coltivazione e la lavorazione del tabacco in Campania
proseguirà e si espanderà nel secondo dopo Guerra ma dal 2002 questa
fabbrica ha smesso ogni attività, dopo la trasformazione dei Monopoli di
Stato in Ente Tabacchi Italiani e la cessione dei suoi l6 stabilimenti
distribuiti su tutto il territorio nazionale. L'ETI ha poi ceduto le sue attività,
nel dicembre 2003, alla British American Tobacco. A Cava è tuttora
praticata la produzione dei sigari anche se in dimensioni ristretti. Analoga è
la parabola della coltivazione in tutte le zone della Campania, soprattutto
nell’Agro Nocerino Sarnese.
CONCLUSIONE
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  • 1. TABACCO La risorsa verde del nostro territorio
  • 2. LA FOGLIA DELLA CAMPANIA La Campania è una delle regioni in cui la lavorazione del tabacco è più praticata negli oltre tre quarti di secolo presi in considerazione. In un momento centrale di questo lungo periodo, intorno al 1903, sul suo territorio sono localizzate tre delle 18 manifatture statali del Paese. Con questi numeri la Campania si colloca a uno dei primissimi posti dietro la regione guida che è la Toscana, l'unica altra area del Paese che ha tre manifatture. Molto importante è poi la coltivazione della foglia: alcune aree della Campania sono tra le prime d'Italia, come ettari impiegati e come produzione.
  • 3. LA SITUAZIONE PREUNITARIA 01 I PRIMI DECENNI POSTUNITARI 02 GLI ANNI PRIMA DELLA GRANDE GUERRA 03 IL PERIODO TRA LE DUE GUERRE 04 GLI ULTIMI ANNI 05 FOCUS FONDAMENTALI
  • 4. LA SITUAZIONE PREUNITARIA E I PRIMI DECENNI POSTUNITARI Parlando della situazione preunitaria possiamo dire che la località della Campania che per prima pratica la coltivazione è Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno. Il tipo prescelto è da sempre l'Erbasanta, destinata a fornire dell'ottimo tabacco da fiuto. Passando ai primi decenni postunitari possiamo dire che la coltivazione e la lavorazione del tabacco in Campania fanno registrare importanti progressi. La coltivazione vede l'affermazione di nuovi tipi provenienti dall'America.
  • 5. Passando agli anni prima della Grande Guerra constatiamo che nel quarto di secolo che precede lo scoppio della prima guerra mondiale la coltivazione del tabacco e la sua lavorazione compiono in Campania ulteriori passi in avanti. In campo industriale il progresso riguarda soprattutto la meccanizzazione della produzione. Un problema durante questo periodo è rappresentato dalle condizioni problematiche di vita e di lavoro delle operaie ma le sconfitte delle rivolte probabilmente inducono le operaie ad arrendersi. Durante questi anni la qualità Erbasanta, di gran lunga prevalente in passato, è progressivamente diminuita, mentre è aumentata la qualità Kentucky che ha progressivamente sostituito anche il Brasile Beneventano, tipica della zona. PRIMA DELLA GRANDE GUERRA
  • 6. Il rallentamento nella coltivazione durante la prima guerra mondiale, di cui si ha notizia per la provincia di Avelino, riguarda probabilmente tutta la Campania. Così come è plausibile una generale ripresa negli anni Venti, In questo decennio e in quello successivo la coltivazione e la prima lavorazione del tabacco acquistano grande rilievo nella provincia di Salerno. Nel 1933 gli ettari coltivati sono 1.400 circa. Negli anni Trenta la tipologia delle coltivazioni cambia ancora, indotta dal cambiamento del gusto della clientela. TRA LE DUE GUERRE
  • 7. In conclusione la coltivazione e la lavorazione del tabacco in Campania proseguirà e si espanderà nel secondo dopo Guerra ma dal 2002 questa fabbrica ha smesso ogni attività, dopo la trasformazione dei Monopoli di Stato in Ente Tabacchi Italiani e la cessione dei suoi l6 stabilimenti distribuiti su tutto il territorio nazionale. L'ETI ha poi ceduto le sue attività, nel dicembre 2003, alla British American Tobacco. A Cava è tuttora praticata la produzione dei sigari anche se in dimensioni ristretti. Analoga è la parabola della coltivazione in tutte le zone della Campania, soprattutto nell’Agro Nocerino Sarnese. CONCLUSIONE