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SDA Bocconi School of Management
ANALISI DELLA FILIERA DEL
COMPOSTAGGIO
Giugno 2014
Ricerca svolta con il supporto finanziario di Novamont S.p.A.
1
2
PREMESSA
Il settore della raccolta differenziata delle frazioni organiche e del loro recupero
mediante compostaggio si è avviato in Italia all’inizio degli anni ’90, al fine di evitare
il conferimento di rifiuti valorizzabili in discarica, e da allora ha conosciuto una
crescita annua costante oltre ad un progressivo consolidamento di un importate
settore industriale di recupero di rifiuti.
In 20 anni in Italia sono state recuperate negli impianti di compostaggio circa 42
milioni di tonnellate di scarti organici e sono state prodotte circa 15 milioni di
tonnellate compost di qualità.
Le potenzialità di crescita future, in virtù della crescente capacità impiantistica
italiana e delle disparità territoriali ancora esistenti in termini di diffusione della
raccolta differenziata porta a porta, e la risoluzione di alcune inefficienze del
sistema (dovute alle impurità presenti della raccolta) grazie all’introduzione di
normative a favore dei materiali compostabili, consentono di evidenziare i possibili
potenzali benefici economici ed ambientali.
La ricerca si pone l’obiettivo di valutare le
implicazioni economiche di una efficiente filiera
dell’ organico e gli scenari collegati a una maggior
capillarità territoriale della raccolta.
3
OBIETTIVI
1. I numeri della filiera dell’organico in Italia
2. Implicazioni ambientali e occupazionali
3. Inefficienze del sistema
4. La comunicazione per la diffusione della raccolta della frazione
organica
4
Sommario
1 I numeri della filiera dell’organico
FORSU e verde primo contributo alla RD
La raccolta
differenziata di
umido (FORSU) e
scarto verde
rappresenta oggi il
primo settore di
recupero di RU in
Italia, con 4,8 milioni
di tonnellate trattate
nel 2012, che
costituiscono il 40%
dei Rifiuti Urbani
raccolti in maniera
differenziata.
5
Raccolta differenziata pro capite per frazione merceologica kg abitante anno (ISPRA
2013)
6
Inserire dati regioni italiane
1 I numeri della filiera dell’organico
Disparità regionali
Raccolta pro capite di forsu e verde per Regione (kg) - anno 2011 - elaborazioni
CIC su dati ISPRA 2013
7
1 I numeri della filiera dell’organico
Cresce la frazione organica trattata
Nel 2011 sono stati avviati a compostaggio oltre 3,5 milioni di
tonnellate di scarti organici (verde e FORSU). Il trattamento della
frazione organica da raccolta differenziata ha evidenziato un aumento,
rispetto al 2010, del 4,6%.
Contemporaneamente i rifiuti complessivamente trattati negli impianti
di digestione anaerobica ammontano a 510 mila tonnellate. L’87,7%
(circa 448 mila tonnellate) è costituito dalla frazione organica
proveniente dalla raccolta differenziata dei RU.
Fonte Ispra 2013. I dati Ispra relativi all’invio a trattamento e i dati relativi alle raccolte
differenziate presentano alcune incongruenze dovute principalmente alle differenti modalità
di attribuzione dei valori all’interno degli impianti rispetto ai mud inviati dai comuni. Come si
vedrà in seguito per ovviare a questo problema si presenteranno due tipologie di scenari
diversi, uno in base al quantitativo raccolto e uno in base al quantitativo trattato.
8
1 I numeri della filiera dell’organico
Cresce la frazione organica trattata
Tipologie di rifiuti trattati in impianto di compostaggio
2011 (ISPRA 2013)
La quantità di
frazione organica
trattata negli impianti
di compostaggio è
cresciuta di pari
passo con
l’estensione della
raccolta differenziata
dello scarto di cucina
e dello scarto verde;
le due frazioni
insieme
rappresentano
mediamentel’80%
degli scarti organici
trattati negli impianti
di compostaggio.
La quantità complessiva dei materiali in uscita dagli impianti di compostaggio,
nell’anno 2011, ammonta a circa 1,7 milioni di tonnellate (+5,4% rispetto al
2010).
9
1 I numeri della filiera dell’organico
Materiali in uscita
Tonnellate materiali in uscita da impianti di compostaggio 2011 (ISPRA 2013)
10
1 I numeri della filiera dell’organico
Crescita FORSU correlata a sviluppo impiantistico
Evoluzione impianti di compostaggio e tonnellate trattate 1993-
2011
2011
252 impianti di
compostaggio operativi
di cui 193 con una
potenzialità superiore
alle 10.000 t/anno.
27 impianti di
digestione anaerobica
L’evoluzione delle raccolte differenziate della frazione organica continua ad
essere strettamente correlata allo sviluppo dell’impiantistica di recupero.
252
2011
Fonte Ispra 2013
11
I dati confermano il trend di crescita delle RD dello scarto organico previsto
dal CIC negli anni precedenti con un tasso tendenziale di crescita
dell’intercettazione della frazione compostabile pari al 4-6% annuo.
Proiettando il trend di crescita registrato negli ultimi 10 anni si stima che nel
2020 si raccolgano oltre 6,5 milioni di tonnellate di scarto organico,
pari a 109kg pro capite (nel 2012 si sono raccolti 80,9 kg procapite-
Ispra 2013)
Previsioni crescita raccolta differenziata umido e verde (CIC2013)
1 I numeri della filiera dell’organico
Previsioni di crescita
12
Ad oggi la raccolta dell’umido interessa 4.200 comuni italiani (circa 34 milioni
di abitanti).Se la raccolta della frazione umida venisse estesa a tutti i comuni
italiani, la quantità di materiale raccolto potrebbe quasi raddoppiare,
passando da 4,8 milioni di tonnellate a 8,6 milioni di tonnellate.
1 I numeri della filiera dell’organico
Previsioni di crescita
Fonte: Stime CIC 2014
13
I vantaggi ambientali legati alla scelta del compostaggio e alle sue
prospettive di crescita sono molteplici; il ministero dell’ambiente tedesco ha
stimato un potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 equivalente per
effetto dell’eliminazione di 120 milioni di tonnellate anno di rifiuto organico in
discarica (rifiuto organico nell’UE25 ) compreso tra 74 e 94 milioni di
tonnellate, pari all’11% del target di riduzione delle emissioni europee al
2020. Rapportando questi dati alle prospettive di crescita della raccolta
dell’organico in Italia, la raccolta di 8,6 milioni di tonnellate di organico
comporterebbe complessivamente una riduzione delle emissioni di
CO2 compresa tra 5,3 e 7,7 milioni di tonnellate.
Inoltre la produzione di compost permette di aumentare il contributo
ambientale positivo del sistema del compostaggio attraverso la
fertilizzazione organica che oltre all’effetto diretto sul “sequestro di
carbonio nel suolo”, consente dei vantaggi indiretti quali la sostituzione
parziale della concimazione chimica (evitando il consumo di combustibili
fossili per la produzione di concimi), il miglioramento della lavorabilità del
suolo (risparmio di energia nelle lavorazioni), una maggior ritenzione idrica
(diminuendo la richiesta di energia per l’irrigazione) e la diminuzione dei
fenomeni erosivi.
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Emissioni di CO2 e fertilizzazione dei suoli
14
L’introduzione di un sistema di raccolta dell’umido comporta l’attivazione di
una filiera specifica che va dalla raccolta (che secondo il modello analizzato
di seguito avviene bisettimanalmente, contro la raccolta monosettimanale del
rifiuto indifferenziato), al trasporto, alla costruzione e gestione dell’impianto
stesso fino alla rete di vendita dell’ammendate compostato in uscita (o
biogas per usi termici o elettrici nel caso degli impianti anaerobici ).
Per quanto riguarda l’impatto occupazionale legato alla fase della raccolta
dell’umido è molto complicato riuscire ad identificare un nesso diretto con un
incremento di occupazione
Se è vero infatti che alcuni studi internazionali riconoscono un collegamento
positivo è altrettanto vero che in alcuni dei casi italiani di maggior efficienza
tale relazione non si è manifestata (es. Amsa, Cem ambiente).Ciò avviene
perché tendenzialmente in un sistema efficace la raccolta dell’umido richiede
una ridefinizione del servizio di raccolta ma non modifica significativamente
la quantità complessiva di rifiuti intercettati. I benefici della filiera dell’organico
sull’occupazione sono tuttavia riscontrabili nella seconda fase della filiera e
cioè per quanto concerne gli impianti di trattamento.
2 Implicazioni ambientali ed economiche
aspetti occupazionali: la raccolta
15
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Aspetti occupazionali: la raccolta. Esempio Lubiana
393 OCCUPATI
433
OCCUPATI
- OCCUPAZIONE +10%
- RACCOLTA ORGANICO +500%
- 361.882 ABITANTI SERVITI
IL CASO DI SNAGA-LUBIANA
2006-2013
16
Per quanto riguarda gli impianti di compostaggio possiamo stimare una
occupazione media per impianto pari a 10 unità (fonte Cic 2014) arrivando
così in Italia a 2.520 addetti (252 impianti), mentre per quanto riguarda gli
impianti di digestione anaerobica il calcolo ha considerato 1 addetto ogni 3
mila tonnellate di materiale trattato (fonte: Etra spa 2014), con un’occupazione
complessiva stimata in 170 unità (510 mila tonnellate trattate – valore che
comprende anche i fanghi -)
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Aspetti occupazionali: gli impianti
Il sistema compostaggio e digestione anaerobica occupa quindi
attualmente in Italia circa 2690 persone.*
*I dati sono riferiti alla situazione ufficiale riportata da Ispra e relativa al 2011 . Le quantità trattate
sono inferiori a quelle attuali e pertanto anche i dati occupazionali sono da considerarsi sottostimati:
ad esempio, ad oggi gli impianti di digestione anaerobica trattano 800.000 tonnellate di rifiuto e non
510.000.
Come anticipato la stima della crescita occupazionale si
basa su due differenti scenari
1)Si considerano i dati riferiti alla quantità di
organico e verde trattato all’interno degli impianti
(dato 2011).
2)Si considerano i dati della raccolta differenziata*
* Per ovviare ad alcune incongruenze nei dati emerse nelle rilevazioni ISPRA
(diversità tra materiale raccolto e materiale trattato)
17
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. metodologia
2011 Estensione a tutti i comuni
T organico + verde trattata 3,95 milioni 7,56 milioni * il dato è stato calcolato sulla
base delle proporzioni esistenti al 2011 tra i dati
di produzione e i dati di invio a trattamento
T organico più verde
trattata in impianto di
compostaggio
3,5 milioni 6,7 milioni
T organico più verde
trattata impianto
digestione
450.000 860.000
T totali trattate in
impianto di compostaggio
(comprensive fanghi 0,9
ml)
4,4 milioni 7,6 milioni
T totali trattate impianto
digestione (comp. Fanghi
60.000 Ton)
510.000 920.000
18
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. Scenario 1
Per calcolare gli impianti/addetti necessari a trattare 7,56 milioni di
tonnellate di scarto organico e verde inviate a compostaggio e digestione
anaerobica se la raccolta dell’umido fosse estesa in tutta Italia si è tenuto
conto dei seguenti fattori:
- la quantità di fanghi e altri materiali trattata in impianto di compostaggio e
negli impianti di digestione anaerobica è costante nel tempo
-saturazione della quantità autorizzata di materiale in ingresso (2,1 milioni
di tonnellate di capacità non utilizzata nel gli impianti di compostaggio*)
-si considera un impianto di compostaggio medio con una capacità di
trattamento pari a 26 mila tonnellate e 10 addetti per impianto
-Si considera un occupazione media riferita alla digestione anaerobica pari
a un addetto ogni 3 mila tonnellate complessive trattate
19
*Si riportano i dati Ispra 2013 relativi alle quantità autorizzate nel 2011. In alcuni casi queste
comprendono anche le quantità autorizzate per il trattamento di altre tipologie di rifiuto pertanto il
dato relativo alla necessita di nuovi impianti di compostaggio potrebbe risultare sottostimato
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. scenario 1
3,5
4,4
6,56,7
7,6 7,6
organico+verde
trattato (milioni ton
anno)
quantità rifiuti trattati
(milioni ton anno)
quantità autorizzata
(milioni ton anno)
raccoltaorganicoin 4.200 comuni italiani
raccoltaorganicoin tutti i comuni italiani
20
una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di
tonnellate), per trattare 1,1 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe
necassario un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a
294 (+420 addetti)
aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta
aumento occupati pari a 137 addetti
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. scenario 1
Fabbisogno
aggiuntivo di
impianti di
compostaggio:
+ 42
Nel secondo scenario la totalità del rifiuto potenzialmente raccolto viene
inviato ad impianto di compostaggio, ad esclusione di 940 mila tonnellate
destinate a saturare gli impianti di digestione anaerobica attualmente attivi.
Anche in questo caso si considera costante nel tempo la quantità di
fanghi+altro trattati, e la saturazione della capacità di trattamento degli
impianti di compostaggio.
21
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. scenario 2
Organico più
verde
raccolto
Organico più
verde
trattato in
impianto di
compostaggio
Organico più
verde
trattato in
impianto di
digestione
anaerobica
Totale
trattato
impianto
compostaggio
Totale
saturazione
impianti
digestione
anaerobica
8,6 milioni t 7,66 milioni 940.000 8,56 milioni
tonnellate
1 milione
22
*
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. scenario 2
4,5 4,4
6,5
8,6 8,5 8,5
frazioneumida+verde
raccolta (milioni ton anno)
quantità rifiuti trattati
(milioni ton anno)
quantità autorizzata
(milioni ton anno)
raccolta organico in 4.200 comuniitaliani
raccolta organico in tutti i comuni italiani
Fabbisogno
aggiuntivo di
impianti: + 75
una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di
tonnellate), per trattare 2 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe necessario
un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a 327 (+750
addetti)
aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta
aumento occupati pari a 163 addetti
Nei due scenari considerati l’aumento degli impianti di
compostaggio comporterebbe un’occupazione addizionale
compresa tra i 420 ei 750 addetti. La saturazione della capacità di
trattamento degli impianti di digestione anaerobica comporterebbe
un’ulteriore aumento quantificabile tra i 137 e in 163 addetti.
Il sistema compostaggio e digestione anaerobica, nell’opzione
più favorevole e più realistica di sviluppo, potrebbe
comportare un’occupazione totale pari a oltre 3600 addetti,
con una ulteriore creazione di 913 nuovi posti di lavoro nei
prossimi anni.
*Considerando tutta la filiera legata alla raccolta, trattamento e gestione successiva del
materiale in uscita si può valutare una stima di 1,23 addetti per 1000 tonnellate di organico
riciclato (fonte: More Jobs, Less Pollution: Growing the Recycling Economy in the U.S.
Prepared by: Tellus Institute with Sound Resource Management, citato da PRGR Regione
Lombardia). Cic, sulla base di una previsione di aumento di frazione umida trattata di 3 milioni
di tonnellate al 2015 stima circa 3.700 nuovi addetti a livello nazionale. 23
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Previsioni di crescita. Occupazione totale
La produzione di 1.313.000 tonnellate di ammendante compostato
in Italia nel 2012, sulla base di un valore medio di mercato di circa
10 euro a tonnellata, ha determinato, per la filiera dell’organico, un
valore di mercato di circa 13 milioni di euro.
Negli ultimi 20 anni, solo in Italia, questo valore è stato di circa 150
milioni di euro (15 milioni di tonnellate prodotte).
Sulla base degli aumenti previsti della quantità trattata, si può
dunque stimare una produzione di compost pari a 2,48 milioni di
tonnellate, per un valore complessivo pari a quasi 25 milioni di
euro per la sola vendita dell’ammendante compostato.
24
2 Implicazioni ambientali ed economiche
Valore del compost
Sulla base della metodologia tedesca (BGK RAL-quality assured compost
http://files.kotisivukone.com/biolaitosyhdistys.palvelee.fi/14_marie_thelen_junglin
), che assegna un valore monetario ad ogni singolo lotto di compost
certificato, si può considerare un valore di sostituzione dei nutrienti
minerali pari a 8,61 €/t, e un valore legato alla sola componente humus
pari a 9,94 €/t, per un totale di 18,55 €/t. Tale valore, superiore all’attuale
valore di mercato, internalizza i servizi ambientali che un compost di
qualità fornisce al terreno.
Considerando lo scenario che stima una potenziale produzione di
compost in Italia pari a 2.480.000 t, si può stimare un valore di
mercato stimato come “valore di surrogazione potenziale” (legato al
minor utilizzo di fertilizzanti minerali e al valore sostitutivo come
humus) pari a € 46.000.000 / anno.
25
2 Implicazioni ambientali ed economiche
beneficio economico derivante dall’uso del compost
26
Secondo i dati al 2011 i 4,4 milioni t/anno di rifiuto organico trattato hanno
prodotto 1,3 milioni di tonnellate di compost , mentre gli scarti di lavorazione
assommano al 8,7 % del totale trattato (da segnalare la diminuzione rispetto
al 2010 quanto lo scarto rappresentava il 9,6 % del totale trattato) che, in
termini assoluti, equivalgono a circa 383.843 t/anno di rifiuti.(Ispra 2013).
3 Inefficienze del sistema
Scarti in uscita dagli impianti
27
Si è stimato che a ogni punto percentuale d’impurità (materiale non
compostabile) presente nella frazione organica generi un costo pari a
2 euro per la sua rimozione (10,8 euro per tonnellata di rifiuto in
ingresso).
Considerando che la media italiana di materiali non
conformi presenti nella raccolta dell’umido è pari al 5,4 %,
le 215 mila tonnellate di impurità presenti nella frazione
organica in ingresso in impianti di compostaggio e
digestione (circa 4 milioni di tonnellate totali) hanno un
costo annuo di circa 42 milioni di euro. Nel momento
in cui tutta la frazione organica raccolta venisse trattata i costi
salirebbero a 51 milioni di euro.
Fonte CIC Consorzio Italiano Compostatori 2014.
3 Inefficienze del sistema
Implicazione economiche delle inefficienze
28
3 Inefficienze del sistema
Il ruolo degli shopper
Gli imballaggi plastici, tra cui i sacchetti in polietilene, rappresentano il 60-
70% del totale dei materiali non compostabili rinvenuti all’interno delle
raccolte. Dal punto di vista economico lo smaltimento di questi manufatti
plastici incide in modo rilevante. Oltre a questo è necessario considerare le
mancate rese alla digestione anaerobica e la mancata vendita del compost.
Fonte Cic 2013
29
3 Inefficienze del sistema
Il ruolo degli shopper
Studi di settore riportano come la percentuale di impurità presente nella
raccolta dell’umido tenda ad essere maggiore nei casi in cui si utilizzano
sacchetti non compostabili (9,7 % del peso totale contro l’l,5% nel caso del
sacchetto compostabile), dato riferibile a un problema di “cultura” della
raccolta differenziata.
Si vede dunque come la convenienza ambientale ed economica stessa del
compostaggio della frazione organica dei rifiuti dipenda dall’introduzione dei
sacchetti compostabili per la raccolta differenziata dell’umido domestico: i
sacchetti biodegradabili per la raccolta dell’organico, così come lo shopper
compostabile, spesso utilizzato con la stessa funzione dopo l’’utilizzo
“primario” al momento della spesa, influiscono dunque positivamente sulla
gestione del rifiuto organico domestico migliorandone la qualità e quindi
l’efficienza del processo di compostaggio in generale. L’introduzione e l’uso
di manufatti plastici compostabili, a partire dai sacchetti per la raccolta
differenziata dell’umido domestico, contribuiscono dunque in maniera
determinante nel perseguimento degli obiettivi di raccolta delle pubbliche
amministrazioni e di commercializzazione di compost di qualità da parte dei
compostatori.
CIC, La criticità della presenza delle plastiche nel circuito della raccolta differenziata dell’organico, 2012
30
Il 50% dei sacchetti compostabili utilizzati per la raccolta dell’umido proviene
dalla GDO.
Fonte: Novamont 2014
3 Inefficienze del sistema
Il ruolo degli shopper: Milano
Ripartizione percentuale media dei sacchetti utilizzati per
la raccolta della frazione umida
31
4 Gli investimenti per la diffusione della
raccolta della frazione organica
esempio: comune di Milano
Numero famiglie interessate dalla raccolta della
frazione organica: 786.000
Numero di sacchetti distribuiti: 20.337.775
Valore di mercato dei sacchetti: 752. 500 euro
L’accordo con Novamont circa la fornitura gratuita di 20.337.775
sacchetti da distribuire alle famigli ha consentito di indirizzare risorse
economiche verso campagne di comunicazione che a loro volta hanno
permesso di ottenere maggiore efficienza in termini di qualità della
raccolta e quantità di MNC presenti (che si posizionano al di sotto della
media nazionale e al di sotto della soglia del 5%, che comporterebbe
l’esigenza di trattamenti a monte, con un ulteriore aggravio dei costi delle
inefficienze).
32
Fonte:
Amsa
2014
4 Gli investimenti per la diffusione della
raccolta della frazione organica
esempio: comune di Milano
33
4 Gli investimenti per la diffusione della
raccolta della frazione organica
esempio comune di Roma
Numero famiglie interessate dall’avvio della raccolta della frazione
organica:
309.000 (776.000 abitanti)
Numero di sacchetti distribuiti:
26.400.000 (2 pacchi di sacchi Mater Bi da 40 pz/cad)
Valore di mercato dei sacchetti forniti:
976.803 (valore di mercato riferito a sacchetti Mater Bi)
Investimenti comunicazione: base d’asta 1.405.000 euro di cui 675.000
euro per attività comunicazione/educazione e730.000 euro per
campagna pubblicitaria (costo per famiglia 4,55 euro)
Costo complessivo : 2,4 milioni
Fornitura sacchetti : 40,8%
Comunicazione e pubblicità: 59,2%
fonte :AMA 2014
34
4 Gli investimenti per la diffusione della
raccolta della frazione organica
proiezione degli investimenti necessari
valore mercato fornitura sacchetti per famiglia Milano 0,96 euro
valore mercato fornitura sacchetti per famiglia Roma 3,16 euro
Ipotizzando un costo per la comunicazione pari a 4,55 euro per famiglia, i
costi per le campagne pubblicitarie ed educative circa la raccolta della
frazione umida nei comuni dove questa è assente (10,8 milioni di
famiglie) comporterebbero un costo pari a circa 49 milioni di euro (valore
sovrastimato perché riferito all’area metropolitana di Roma, sicuramente non
rappresentativa della maggior parte delle realtà non ancora coperte dal servizio di
raccolta).
Seguendo l’esempio implementato da Milano per quanto riguarda la fornitura dei sacchetti per i nuclei
famigliari ad oggi non interessati dalla raccolta dell’organico, si libererebbero risorse pari a 10,4 milioni di euro
da destinare alla realizzazione di un sistema di comunicazione efficace in grado di ridurre le inefficienze della
raccolta causate dalla presenza di materiali non compostabili.
Dati di sintesi 2014
Comuni con raccolta organico: 4.200
Quantità raccolta: 4,8 milioni tonnellate
Occupati impianti: 2690
Valore di mercato compost: 13 milioni di euro
Costi inefficienza della raccolta: 42 milioni di euro
35
Proiezioni con raccolta estesa territorio
nazionale
Comuni con raccolta organico: 8.000
Quantità raccolta: 8,6 milioni tonnellate
Occupati impianti: 3.273-3.603
Valore del compost: 25 milioni di euro
Valore di surrogazione potenziale: 46 milioni di euro
La filiera dell’organico è l’esempio che
l’economia circolare può funzionare
36

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Analisi della Filiera del Compostaggio

  • 1. SDA Bocconi School of Management ANALISI DELLA FILIERA DEL COMPOSTAGGIO Giugno 2014 Ricerca svolta con il supporto finanziario di Novamont S.p.A. 1
  • 2. 2 PREMESSA Il settore della raccolta differenziata delle frazioni organiche e del loro recupero mediante compostaggio si è avviato in Italia all’inizio degli anni ’90, al fine di evitare il conferimento di rifiuti valorizzabili in discarica, e da allora ha conosciuto una crescita annua costante oltre ad un progressivo consolidamento di un importate settore industriale di recupero di rifiuti. In 20 anni in Italia sono state recuperate negli impianti di compostaggio circa 42 milioni di tonnellate di scarti organici e sono state prodotte circa 15 milioni di tonnellate compost di qualità. Le potenzialità di crescita future, in virtù della crescente capacità impiantistica italiana e delle disparità territoriali ancora esistenti in termini di diffusione della raccolta differenziata porta a porta, e la risoluzione di alcune inefficienze del sistema (dovute alle impurità presenti della raccolta) grazie all’introduzione di normative a favore dei materiali compostabili, consentono di evidenziare i possibili potenzali benefici economici ed ambientali.
  • 3. La ricerca si pone l’obiettivo di valutare le implicazioni economiche di una efficiente filiera dell’ organico e gli scenari collegati a una maggior capillarità territoriale della raccolta. 3 OBIETTIVI
  • 4. 1. I numeri della filiera dell’organico in Italia 2. Implicazioni ambientali e occupazionali 3. Inefficienze del sistema 4. La comunicazione per la diffusione della raccolta della frazione organica 4 Sommario
  • 5. 1 I numeri della filiera dell’organico FORSU e verde primo contributo alla RD La raccolta differenziata di umido (FORSU) e scarto verde rappresenta oggi il primo settore di recupero di RU in Italia, con 4,8 milioni di tonnellate trattate nel 2012, che costituiscono il 40% dei Rifiuti Urbani raccolti in maniera differenziata. 5 Raccolta differenziata pro capite per frazione merceologica kg abitante anno (ISPRA 2013)
  • 6. 6 Inserire dati regioni italiane 1 I numeri della filiera dell’organico Disparità regionali Raccolta pro capite di forsu e verde per Regione (kg) - anno 2011 - elaborazioni CIC su dati ISPRA 2013
  • 7. 7 1 I numeri della filiera dell’organico Cresce la frazione organica trattata Nel 2011 sono stati avviati a compostaggio oltre 3,5 milioni di tonnellate di scarti organici (verde e FORSU). Il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata ha evidenziato un aumento, rispetto al 2010, del 4,6%. Contemporaneamente i rifiuti complessivamente trattati negli impianti di digestione anaerobica ammontano a 510 mila tonnellate. L’87,7% (circa 448 mila tonnellate) è costituito dalla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei RU. Fonte Ispra 2013. I dati Ispra relativi all’invio a trattamento e i dati relativi alle raccolte differenziate presentano alcune incongruenze dovute principalmente alle differenti modalità di attribuzione dei valori all’interno degli impianti rispetto ai mud inviati dai comuni. Come si vedrà in seguito per ovviare a questo problema si presenteranno due tipologie di scenari diversi, uno in base al quantitativo raccolto e uno in base al quantitativo trattato.
  • 8. 8 1 I numeri della filiera dell’organico Cresce la frazione organica trattata Tipologie di rifiuti trattati in impianto di compostaggio 2011 (ISPRA 2013) La quantità di frazione organica trattata negli impianti di compostaggio è cresciuta di pari passo con l’estensione della raccolta differenziata dello scarto di cucina e dello scarto verde; le due frazioni insieme rappresentano mediamentel’80% degli scarti organici trattati negli impianti di compostaggio.
  • 9. La quantità complessiva dei materiali in uscita dagli impianti di compostaggio, nell’anno 2011, ammonta a circa 1,7 milioni di tonnellate (+5,4% rispetto al 2010). 9 1 I numeri della filiera dell’organico Materiali in uscita Tonnellate materiali in uscita da impianti di compostaggio 2011 (ISPRA 2013)
  • 10. 10 1 I numeri della filiera dell’organico Crescita FORSU correlata a sviluppo impiantistico Evoluzione impianti di compostaggio e tonnellate trattate 1993- 2011 2011 252 impianti di compostaggio operativi di cui 193 con una potenzialità superiore alle 10.000 t/anno. 27 impianti di digestione anaerobica L’evoluzione delle raccolte differenziate della frazione organica continua ad essere strettamente correlata allo sviluppo dell’impiantistica di recupero. 252 2011 Fonte Ispra 2013
  • 11. 11 I dati confermano il trend di crescita delle RD dello scarto organico previsto dal CIC negli anni precedenti con un tasso tendenziale di crescita dell’intercettazione della frazione compostabile pari al 4-6% annuo. Proiettando il trend di crescita registrato negli ultimi 10 anni si stima che nel 2020 si raccolgano oltre 6,5 milioni di tonnellate di scarto organico, pari a 109kg pro capite (nel 2012 si sono raccolti 80,9 kg procapite- Ispra 2013) Previsioni crescita raccolta differenziata umido e verde (CIC2013) 1 I numeri della filiera dell’organico Previsioni di crescita
  • 12. 12 Ad oggi la raccolta dell’umido interessa 4.200 comuni italiani (circa 34 milioni di abitanti).Se la raccolta della frazione umida venisse estesa a tutti i comuni italiani, la quantità di materiale raccolto potrebbe quasi raddoppiare, passando da 4,8 milioni di tonnellate a 8,6 milioni di tonnellate. 1 I numeri della filiera dell’organico Previsioni di crescita Fonte: Stime CIC 2014
  • 13. 13 I vantaggi ambientali legati alla scelta del compostaggio e alle sue prospettive di crescita sono molteplici; il ministero dell’ambiente tedesco ha stimato un potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 equivalente per effetto dell’eliminazione di 120 milioni di tonnellate anno di rifiuto organico in discarica (rifiuto organico nell’UE25 ) compreso tra 74 e 94 milioni di tonnellate, pari all’11% del target di riduzione delle emissioni europee al 2020. Rapportando questi dati alle prospettive di crescita della raccolta dell’organico in Italia, la raccolta di 8,6 milioni di tonnellate di organico comporterebbe complessivamente una riduzione delle emissioni di CO2 compresa tra 5,3 e 7,7 milioni di tonnellate. Inoltre la produzione di compost permette di aumentare il contributo ambientale positivo del sistema del compostaggio attraverso la fertilizzazione organica che oltre all’effetto diretto sul “sequestro di carbonio nel suolo”, consente dei vantaggi indiretti quali la sostituzione parziale della concimazione chimica (evitando il consumo di combustibili fossili per la produzione di concimi), il miglioramento della lavorabilità del suolo (risparmio di energia nelle lavorazioni), una maggior ritenzione idrica (diminuendo la richiesta di energia per l’irrigazione) e la diminuzione dei fenomeni erosivi. 2 Implicazioni ambientali ed economiche Emissioni di CO2 e fertilizzazione dei suoli
  • 14. 14 L’introduzione di un sistema di raccolta dell’umido comporta l’attivazione di una filiera specifica che va dalla raccolta (che secondo il modello analizzato di seguito avviene bisettimanalmente, contro la raccolta monosettimanale del rifiuto indifferenziato), al trasporto, alla costruzione e gestione dell’impianto stesso fino alla rete di vendita dell’ammendate compostato in uscita (o biogas per usi termici o elettrici nel caso degli impianti anaerobici ). Per quanto riguarda l’impatto occupazionale legato alla fase della raccolta dell’umido è molto complicato riuscire ad identificare un nesso diretto con un incremento di occupazione Se è vero infatti che alcuni studi internazionali riconoscono un collegamento positivo è altrettanto vero che in alcuni dei casi italiani di maggior efficienza tale relazione non si è manifestata (es. Amsa, Cem ambiente).Ciò avviene perché tendenzialmente in un sistema efficace la raccolta dell’umido richiede una ridefinizione del servizio di raccolta ma non modifica significativamente la quantità complessiva di rifiuti intercettati. I benefici della filiera dell’organico sull’occupazione sono tuttavia riscontrabili nella seconda fase della filiera e cioè per quanto concerne gli impianti di trattamento. 2 Implicazioni ambientali ed economiche aspetti occupazionali: la raccolta
  • 15. 15 2 Implicazioni ambientali ed economiche Aspetti occupazionali: la raccolta. Esempio Lubiana 393 OCCUPATI 433 OCCUPATI - OCCUPAZIONE +10% - RACCOLTA ORGANICO +500% - 361.882 ABITANTI SERVITI IL CASO DI SNAGA-LUBIANA 2006-2013
  • 16. 16 Per quanto riguarda gli impianti di compostaggio possiamo stimare una occupazione media per impianto pari a 10 unità (fonte Cic 2014) arrivando così in Italia a 2.520 addetti (252 impianti), mentre per quanto riguarda gli impianti di digestione anaerobica il calcolo ha considerato 1 addetto ogni 3 mila tonnellate di materiale trattato (fonte: Etra spa 2014), con un’occupazione complessiva stimata in 170 unità (510 mila tonnellate trattate – valore che comprende anche i fanghi -) 2 Implicazioni ambientali ed economiche Aspetti occupazionali: gli impianti Il sistema compostaggio e digestione anaerobica occupa quindi attualmente in Italia circa 2690 persone.* *I dati sono riferiti alla situazione ufficiale riportata da Ispra e relativa al 2011 . Le quantità trattate sono inferiori a quelle attuali e pertanto anche i dati occupazionali sono da considerarsi sottostimati: ad esempio, ad oggi gli impianti di digestione anaerobica trattano 800.000 tonnellate di rifiuto e non 510.000.
  • 17. Come anticipato la stima della crescita occupazionale si basa su due differenti scenari 1)Si considerano i dati riferiti alla quantità di organico e verde trattato all’interno degli impianti (dato 2011). 2)Si considerano i dati della raccolta differenziata* * Per ovviare ad alcune incongruenze nei dati emerse nelle rilevazioni ISPRA (diversità tra materiale raccolto e materiale trattato) 17 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. metodologia
  • 18. 2011 Estensione a tutti i comuni T organico + verde trattata 3,95 milioni 7,56 milioni * il dato è stato calcolato sulla base delle proporzioni esistenti al 2011 tra i dati di produzione e i dati di invio a trattamento T organico più verde trattata in impianto di compostaggio 3,5 milioni 6,7 milioni T organico più verde trattata impianto digestione 450.000 860.000 T totali trattate in impianto di compostaggio (comprensive fanghi 0,9 ml) 4,4 milioni 7,6 milioni T totali trattate impianto digestione (comp. Fanghi 60.000 Ton) 510.000 920.000 18 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. Scenario 1
  • 19. Per calcolare gli impianti/addetti necessari a trattare 7,56 milioni di tonnellate di scarto organico e verde inviate a compostaggio e digestione anaerobica se la raccolta dell’umido fosse estesa in tutta Italia si è tenuto conto dei seguenti fattori: - la quantità di fanghi e altri materiali trattata in impianto di compostaggio e negli impianti di digestione anaerobica è costante nel tempo -saturazione della quantità autorizzata di materiale in ingresso (2,1 milioni di tonnellate di capacità non utilizzata nel gli impianti di compostaggio*) -si considera un impianto di compostaggio medio con una capacità di trattamento pari a 26 mila tonnellate e 10 addetti per impianto -Si considera un occupazione media riferita alla digestione anaerobica pari a un addetto ogni 3 mila tonnellate complessive trattate 19 *Si riportano i dati Ispra 2013 relativi alle quantità autorizzate nel 2011. In alcuni casi queste comprendono anche le quantità autorizzate per il trattamento di altre tipologie di rifiuto pertanto il dato relativo alla necessita di nuovi impianti di compostaggio potrebbe risultare sottostimato 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. scenario 1
  • 20. 3,5 4,4 6,56,7 7,6 7,6 organico+verde trattato (milioni ton anno) quantità rifiuti trattati (milioni ton anno) quantità autorizzata (milioni ton anno) raccoltaorganicoin 4.200 comuni italiani raccoltaorganicoin tutti i comuni italiani 20 una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di tonnellate), per trattare 1,1 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe necassario un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a 294 (+420 addetti) aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta aumento occupati pari a 137 addetti 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. scenario 1 Fabbisogno aggiuntivo di impianti di compostaggio: + 42
  • 21. Nel secondo scenario la totalità del rifiuto potenzialmente raccolto viene inviato ad impianto di compostaggio, ad esclusione di 940 mila tonnellate destinate a saturare gli impianti di digestione anaerobica attualmente attivi. Anche in questo caso si considera costante nel tempo la quantità di fanghi+altro trattati, e la saturazione della capacità di trattamento degli impianti di compostaggio. 21 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. scenario 2 Organico più verde raccolto Organico più verde trattato in impianto di compostaggio Organico più verde trattato in impianto di digestione anaerobica Totale trattato impianto compostaggio Totale saturazione impianti digestione anaerobica 8,6 milioni t 7,66 milioni 940.000 8,56 milioni tonnellate 1 milione
  • 22. 22 * 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. scenario 2 4,5 4,4 6,5 8,6 8,5 8,5 frazioneumida+verde raccolta (milioni ton anno) quantità rifiuti trattati (milioni ton anno) quantità autorizzata (milioni ton anno) raccolta organico in 4.200 comuniitaliani raccolta organico in tutti i comuni italiani Fabbisogno aggiuntivo di impianti: + 75 una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di tonnellate), per trattare 2 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe necessario un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a 327 (+750 addetti) aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta aumento occupati pari a 163 addetti
  • 23. Nei due scenari considerati l’aumento degli impianti di compostaggio comporterebbe un’occupazione addizionale compresa tra i 420 ei 750 addetti. La saturazione della capacità di trattamento degli impianti di digestione anaerobica comporterebbe un’ulteriore aumento quantificabile tra i 137 e in 163 addetti. Il sistema compostaggio e digestione anaerobica, nell’opzione più favorevole e più realistica di sviluppo, potrebbe comportare un’occupazione totale pari a oltre 3600 addetti, con una ulteriore creazione di 913 nuovi posti di lavoro nei prossimi anni. *Considerando tutta la filiera legata alla raccolta, trattamento e gestione successiva del materiale in uscita si può valutare una stima di 1,23 addetti per 1000 tonnellate di organico riciclato (fonte: More Jobs, Less Pollution: Growing the Recycling Economy in the U.S. Prepared by: Tellus Institute with Sound Resource Management, citato da PRGR Regione Lombardia). Cic, sulla base di una previsione di aumento di frazione umida trattata di 3 milioni di tonnellate al 2015 stima circa 3.700 nuovi addetti a livello nazionale. 23 2 Implicazioni ambientali ed economiche Previsioni di crescita. Occupazione totale
  • 24. La produzione di 1.313.000 tonnellate di ammendante compostato in Italia nel 2012, sulla base di un valore medio di mercato di circa 10 euro a tonnellata, ha determinato, per la filiera dell’organico, un valore di mercato di circa 13 milioni di euro. Negli ultimi 20 anni, solo in Italia, questo valore è stato di circa 150 milioni di euro (15 milioni di tonnellate prodotte). Sulla base degli aumenti previsti della quantità trattata, si può dunque stimare una produzione di compost pari a 2,48 milioni di tonnellate, per un valore complessivo pari a quasi 25 milioni di euro per la sola vendita dell’ammendante compostato. 24 2 Implicazioni ambientali ed economiche Valore del compost
  • 25. Sulla base della metodologia tedesca (BGK RAL-quality assured compost http://files.kotisivukone.com/biolaitosyhdistys.palvelee.fi/14_marie_thelen_junglin ), che assegna un valore monetario ad ogni singolo lotto di compost certificato, si può considerare un valore di sostituzione dei nutrienti minerali pari a 8,61 €/t, e un valore legato alla sola componente humus pari a 9,94 €/t, per un totale di 18,55 €/t. Tale valore, superiore all’attuale valore di mercato, internalizza i servizi ambientali che un compost di qualità fornisce al terreno. Considerando lo scenario che stima una potenziale produzione di compost in Italia pari a 2.480.000 t, si può stimare un valore di mercato stimato come “valore di surrogazione potenziale” (legato al minor utilizzo di fertilizzanti minerali e al valore sostitutivo come humus) pari a € 46.000.000 / anno. 25 2 Implicazioni ambientali ed economiche beneficio economico derivante dall’uso del compost
  • 26. 26 Secondo i dati al 2011 i 4,4 milioni t/anno di rifiuto organico trattato hanno prodotto 1,3 milioni di tonnellate di compost , mentre gli scarti di lavorazione assommano al 8,7 % del totale trattato (da segnalare la diminuzione rispetto al 2010 quanto lo scarto rappresentava il 9,6 % del totale trattato) che, in termini assoluti, equivalgono a circa 383.843 t/anno di rifiuti.(Ispra 2013). 3 Inefficienze del sistema Scarti in uscita dagli impianti
  • 27. 27 Si è stimato che a ogni punto percentuale d’impurità (materiale non compostabile) presente nella frazione organica generi un costo pari a 2 euro per la sua rimozione (10,8 euro per tonnellata di rifiuto in ingresso). Considerando che la media italiana di materiali non conformi presenti nella raccolta dell’umido è pari al 5,4 %, le 215 mila tonnellate di impurità presenti nella frazione organica in ingresso in impianti di compostaggio e digestione (circa 4 milioni di tonnellate totali) hanno un costo annuo di circa 42 milioni di euro. Nel momento in cui tutta la frazione organica raccolta venisse trattata i costi salirebbero a 51 milioni di euro. Fonte CIC Consorzio Italiano Compostatori 2014. 3 Inefficienze del sistema Implicazione economiche delle inefficienze
  • 28. 28 3 Inefficienze del sistema Il ruolo degli shopper Gli imballaggi plastici, tra cui i sacchetti in polietilene, rappresentano il 60- 70% del totale dei materiali non compostabili rinvenuti all’interno delle raccolte. Dal punto di vista economico lo smaltimento di questi manufatti plastici incide in modo rilevante. Oltre a questo è necessario considerare le mancate rese alla digestione anaerobica e la mancata vendita del compost. Fonte Cic 2013
  • 29. 29 3 Inefficienze del sistema Il ruolo degli shopper Studi di settore riportano come la percentuale di impurità presente nella raccolta dell’umido tenda ad essere maggiore nei casi in cui si utilizzano sacchetti non compostabili (9,7 % del peso totale contro l’l,5% nel caso del sacchetto compostabile), dato riferibile a un problema di “cultura” della raccolta differenziata. Si vede dunque come la convenienza ambientale ed economica stessa del compostaggio della frazione organica dei rifiuti dipenda dall’introduzione dei sacchetti compostabili per la raccolta differenziata dell’umido domestico: i sacchetti biodegradabili per la raccolta dell’organico, così come lo shopper compostabile, spesso utilizzato con la stessa funzione dopo l’’utilizzo “primario” al momento della spesa, influiscono dunque positivamente sulla gestione del rifiuto organico domestico migliorandone la qualità e quindi l’efficienza del processo di compostaggio in generale. L’introduzione e l’uso di manufatti plastici compostabili, a partire dai sacchetti per la raccolta differenziata dell’umido domestico, contribuiscono dunque in maniera determinante nel perseguimento degli obiettivi di raccolta delle pubbliche amministrazioni e di commercializzazione di compost di qualità da parte dei compostatori. CIC, La criticità della presenza delle plastiche nel circuito della raccolta differenziata dell’organico, 2012
  • 30. 30 Il 50% dei sacchetti compostabili utilizzati per la raccolta dell’umido proviene dalla GDO. Fonte: Novamont 2014 3 Inefficienze del sistema Il ruolo degli shopper: Milano Ripartizione percentuale media dei sacchetti utilizzati per la raccolta della frazione umida
  • 31. 31 4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organica esempio: comune di Milano Numero famiglie interessate dalla raccolta della frazione organica: 786.000 Numero di sacchetti distribuiti: 20.337.775 Valore di mercato dei sacchetti: 752. 500 euro L’accordo con Novamont circa la fornitura gratuita di 20.337.775 sacchetti da distribuire alle famigli ha consentito di indirizzare risorse economiche verso campagne di comunicazione che a loro volta hanno permesso di ottenere maggiore efficienza in termini di qualità della raccolta e quantità di MNC presenti (che si posizionano al di sotto della media nazionale e al di sotto della soglia del 5%, che comporterebbe l’esigenza di trattamenti a monte, con un ulteriore aggravio dei costi delle inefficienze).
  • 32. 32 Fonte: Amsa 2014 4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organica esempio: comune di Milano
  • 33. 33 4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organica esempio comune di Roma Numero famiglie interessate dall’avvio della raccolta della frazione organica: 309.000 (776.000 abitanti) Numero di sacchetti distribuiti: 26.400.000 (2 pacchi di sacchi Mater Bi da 40 pz/cad) Valore di mercato dei sacchetti forniti: 976.803 (valore di mercato riferito a sacchetti Mater Bi) Investimenti comunicazione: base d’asta 1.405.000 euro di cui 675.000 euro per attività comunicazione/educazione e730.000 euro per campagna pubblicitaria (costo per famiglia 4,55 euro) Costo complessivo : 2,4 milioni Fornitura sacchetti : 40,8% Comunicazione e pubblicità: 59,2% fonte :AMA 2014
  • 34. 34 4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organica proiezione degli investimenti necessari valore mercato fornitura sacchetti per famiglia Milano 0,96 euro valore mercato fornitura sacchetti per famiglia Roma 3,16 euro Ipotizzando un costo per la comunicazione pari a 4,55 euro per famiglia, i costi per le campagne pubblicitarie ed educative circa la raccolta della frazione umida nei comuni dove questa è assente (10,8 milioni di famiglie) comporterebbero un costo pari a circa 49 milioni di euro (valore sovrastimato perché riferito all’area metropolitana di Roma, sicuramente non rappresentativa della maggior parte delle realtà non ancora coperte dal servizio di raccolta). Seguendo l’esempio implementato da Milano per quanto riguarda la fornitura dei sacchetti per i nuclei famigliari ad oggi non interessati dalla raccolta dell’organico, si libererebbero risorse pari a 10,4 milioni di euro da destinare alla realizzazione di un sistema di comunicazione efficace in grado di ridurre le inefficienze della raccolta causate dalla presenza di materiali non compostabili.
  • 35. Dati di sintesi 2014 Comuni con raccolta organico: 4.200 Quantità raccolta: 4,8 milioni tonnellate Occupati impianti: 2690 Valore di mercato compost: 13 milioni di euro Costi inefficienza della raccolta: 42 milioni di euro 35
  • 36. Proiezioni con raccolta estesa territorio nazionale Comuni con raccolta organico: 8.000 Quantità raccolta: 8,6 milioni tonnellate Occupati impianti: 3.273-3.603 Valore del compost: 25 milioni di euro Valore di surrogazione potenziale: 46 milioni di euro La filiera dell’organico è l’esempio che l’economia circolare può funzionare 36