1. Donne con Donne…
Donne contro Donne…
DiEleonoraSirna
Donna da sempre, dal giorno in cui morse il frutto proibito, donna per sempre. Eterna bellezza, infinita
paura, luce e tenebra, Colpa e Salvezza. Eva dei peccatori, Maria dei fedeli, prevaricatrice o santa?
Donna terrestre o angelo del paradiso? Una donna, solo una donna! Sotto un cielo di seta vive, sogna,
spera, la donna ama. La donna è il sole della speranza, il velo della fantasia, un abbraccio avvolgente,
è la forza e allo stesso tempo la fragilità, è libertà, è armonia, è vita!
Una divinità, la madre terra, “figlia del tuo figlio” la definisce Dante nel XXXIII canto, “termine fisso
d’eterno consilio”, è la luce ed il segreto della vita. Senza dubbio motore del mondo. Cosa sarebbe il
mondo senza le donne? Da sempre protagonista della storia…ispiratrice dei più grandi poeti. E’
bambina, adolescente, adulta, figlia, mamma, moglie, ma soprattutto donna. Debole filo d’eterno
splendore, rivoluzionaria ed espressione fugace ed eterea di epoche, vincitrice in ogni passato,
generatrice e procreatrice del futuro, dei profondi cambiamenti. Vittima di realtà degradate dal potere
e dal tempo. Nulla sfugge al suo occhio curioso, mobile ed esulcerato. La donna con le sue forme
sinuose ha ammaliato scrittori d’altri tempi, scultori e pittori che hanno cercato di catturare dalle loro
chiome, dai loro sguardi fulminei l’ineffabile, l’inafferrabile esorcizzato a volte dal dolore, a volte
dall’amore.
Donne di ieri, di oggi, di domani. Da Occidente ad Oriente, alcune libere altre schiave nelle Terre di
nessuno. Scure, nere, profonde sono le donne arabe. Belle. Bellissime. Principesse d’altri tempi.
Madri attente e premurose, madri coraggiose e disperate. Si danno da fare, non stanno a guardare.
Badano ai figli, alla casa. Si preoccupano. Piangono. Muoiono per i propri figli. Muoiono per amore.
Sognano ad occhi aperti. Mogli scelte da padri e fratelli, ma non per questo infedeli. Sfidano, non
temono.
Testarde fino alla presunzione. Pronte a tutto perché coraggiose, perché innamorate. Non temono
macigni, frustate, arene e pretori. Non temono parole infuocate. Non sempre. Parole di sangue. Non
sempre. Occhi corvini nascosti da veli scuri, occhi puri dietro veli mal interpretati. Obbligate.
2. Costrette. Simili a noi, ma lontane anni luce; appartenenti a realtà che lasciano un segno nell’animo.
Capelli di catrame nero che si intrecciano senza fine con mani ruvide per il sole. Profumate, sorridenti
ed eternamente giovani. Siedono alle tavole dei grandi, figlie di madri importanti, destinate a lasciare
un solco sui libri di scuola. Giornali, Corti, riviste e teste coronate le cercano. Chiamate a sedere sulle
poltrone del governo, creatrici di palazzi, di lavoro, abili imprenditrici di famiglie. Scontrose, testarde,
intelligenti, smemorate, furbe, scaltre, bugiarde come tutte le donne del mondo.
Altre schiave senza nome. Senza età. Nate vecchie. Chiamate con un gesto di una mano. Non studiano
perché a loro non è permesso, non guardano l’uomo straniero perché a loro non è permesso. Tra mura
traballanti di fango e paglia, aspettano. Aspettano la morte. Maliziose, lungimiranti, sognatrici,
romantiche, come solo le donne del mondo sanno essere...sconosciute ai più, dimenticate da tanti.
Parole taglienti, imprudenti, disarmanti.
Un profumo più di tutti si fissa nelle pagine…in fondo donne con donne, donne contro donne.
L’unica vera forza che muove il sole e le altre stelle.