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PAPER 1: 
IL BRAND E LA SUA MODA 
Audi 
Bellei Maddalena - 2G1 
Psicosociologia dei consumi culturali II 
Prof. Matteo Asti 
A.A. 2014/2015
AUDI: LA STORIA 
1899. August Horch, uno dei maggiori pionieri della nascita e dello sviluppo dell’au-tomobile 
1234 
in Europa, fonda a Colonia la A. Horch & Cie, una ditta che si occupa ini-zialmente 
di riparare automobili, ma destinata a diventare una vera e propria casa 
produttrice. 
1909. August Horch lascia la sua azienda a causa di numerose discussioni con i col-leghi 
che mal tolleravano i suoi continui investimenti nell’innovazione. Fonda a pochi 
metri dalla vecchia ditta la August Horch Automobilwerke GmbH, ma deve affrontare 
alcuni problemi dovuti al nome in quanto naming e logo della prima azienda erano 
stati registrati: non poteva quindi chiamare la sua nuova azienda con il suo cognome. 
1909. Horch, insieme ad alcuni colleghi, si trasferisce in Sassonia. Trova un naming 
originale per la sua azienda: in tedesco la parola “horch” è una forma arcaica che 
corrisponde all’imperativo del verbo “hören” (“ascoltare”). In latino, quindi, “horch” 
può corrispondere all’imperativo del verbo “audire”, cioè “audi”. Nasce così la “Au-di- 
Werke”. 
1910 - 1918. Audi riscontra immediatamente un grandissimo successo: piace al pub-blico. 
Horch chiama i vari modelli utilizzando le lettere dell’alfabeto (Typ A, Typ B 
ecc...). Con la Typ C esordisce nel mondo delle gare. Inizia a produrre anche auto-carri. 
Nella Prima Guerra Mondiale produce veicoli per i vertici dell’esercito tedesco. 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: LA STORIA 
Primo dopoguerra. L’inflazione del primo dopoguerra non permette ad Audi di pro-porre 
5678 
ed elaborare nuovi modelli. Nel tentativo di far riemergere l’azienda dalla crisi, 
viene proposta il modello Typ R, grosso fiasco che porta la casa automobilistica alla 
bancarotta. 
1932. Nasce l’Auto Union, un colosso industriale con lo scopo di riunire le più impor-tanti 
case automibilistiche e fronteggiare la crisi. Le varie aziende, compresa Audi, 
cercano di riemergere, ma i loro sforzi sono resi vani dallo scoppio della Seconda 
Guerra Mondiale, guerra che non vede Audi impegnata nella produzione di veicoli 
per l’esercito a causa delle sue pessime condizioni economiche. 
Secondo dopoguerra. L’Auto Union viene trasferita in Baviera, luogo più sicuro. Nel 
1958 l’Auto Union-DKW fu rilevata dalla Daimler-Benz, la quale nel 1964 comincia a 
cedere il pacchetto azionario alla Volkswagen che, a sua volta, cerca di far risusci-tare 
il marchio Audi. Iniziano ad essere prodotte le generazioni di Audi A4, A6, A8 
ecc... 
1999. Audi torna nel mondo delle gare automobilistiche: le numerose vittorie riescono 
a rilanciare la fama dell’azienda. La produzione automobilistica di serie si arricchisce 
particolarmente. Nel rispetto della filosofia di Horch e di un’ottica di ricerca del per-zionamento 
e del miglioramento continuo, Audi continua ad investire gran parte del 
guadagno nel progresso meccanico e nel design. 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: IL CONSUMO 
La reificazione è un processo mentale mediante il quale concetti astratti diventano 
concretezza. E’ il processo di ridurre a res, cosa, ed è ciò che avviene quando, nel 
sistema capitalistico, il lavoro umano è ridotto a merce. Il prodotto viene umanizzato, 
l’uomo “oggettivizzato”. 
Il consumatore, quando sceglie Audi, può scegliere tra una vasta gamma di auto-mobili 
a seconda delle sue esigenze e di come vuole autorappressentarsi. Comune 
a tutte le auto c’è la modernità, la freschezza, l’essere giovani, la velocità, la sporti-vità. 
Dopo di che, un giovane single preferirà un’Audi sportiva, omologata per due o 
quattro; un imprenditore con famiglia sceglierà una berlina; una donna sceglierà tra 
i nuovi modelli l’A2; un neo-patentato sceglierà l’A1 ecc... 
Sicuramente il fatto che il consumatore scelga Audi tra una vasta gamma di altre auto 
di altre case automobilistiche dal design altrettanto elegante, con misure di sicurezza 
confortabili e prezzo simile, ha a che fare con i cossiddetti marcatori somatici, ovvero 
con delle associazioni che il nostro cervello fa autonomamente tra automobile e Ger-mania 
arrivando alla conclusione che si tratta di un mezzo tedesco quindi eccezio-nale. 
Se al brand Mercedes (anch’esso tedesco), tra molti aggettivi caratterizzanti, 
quello che più gli si addice è “prestigiosa”, Audi è “tedesca”. Ciò significa che chi 
sceglierà questa tipologia di prodotto, ama l’efficenza, la sportività, la tecnologia, la 
continua ricerca del progresso (lo slogan stesso Vorsprung Durch Technik ovvero 
All’avanguardia della tecnica); desdiera affermarsi nella società in maniera quasi 
non conformata; è scattante, aitante, con progetti nel futuro e desideroso di carrie-ra. 
E questi non sono altro che tutto un insieme di valori astratti che si personificano 
nell’automobile. 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: IL CONSUMO 
Esemplificando, il prodotto viene umanizzato anche negli spot: ciò significa che i valori 
che i consumatori riconoscono nell’automobile, sono valori che l’azienda stessa riconosce 
nel suo prodotto e comunica alla massa attraverso la pubblicità. Molto spesso, infatti, gli 
spot di Audi non vedono nemmeno la comparsa alla figura umana, altrettanto spesso ba-sta 
il nuovo modello (che viaggia, gareggia con altre macchine, si esibisce in “coreogra-fie”, 
tutte azioni che appartengono al mondo umano e che, in fondo, Audi senza l’autista 
non può ancora fare) ed alcune volte una voiceoff aumenta il pathos. 
Altre volte, la creazione e le caratteristiche specifiche del veicolo solo paragonate all’uo-mo: 
questo viene comunicato ponendo in parallelo immagini che parlano delle potenzialità 
dell’auto ed un’esperienza umana. Per esempio, nello spot Audi e-tron, nuove tecnologie 
che “trasformano l’elettrico in un’esperienza indimenticabile”, vengono paragonate all’e-sperienza 
divertente, quindi indimenticabile, di un bambino con i capelli “sparati”, cioè 
elettrici. Nello spot Audi ultra, l’ispirazione alla base del prodotto viene paragonata ad un 
ginnasta durante un’esibizione sulle sbarre. 
La dimensione umana viene oggettivizzata nel momento in cui uomo assume un determi-nato 
carattere e si comporta in un certo modo perché ha Audi: egli è quindi un prodotto del 
prodotto. Ciò avviene, per esempio, nello spot Audi - Big game che narra le vicende di un 
ragazzo timido e probabilmente impacciato, innamorato della reginetta del ballo del liceo. 
Se la madre, dal canto suo, sistema il vestito del figlio e lo competa con una rosa bianca 
convinta che l’eleganza gli garantisca il successo durante il party, il padre gli dà la vera 
soluzione nel momento in cui gli cede le chiavi dell’Audi. Forte e sicuro di sé, grazie alla 
sua macchina e proprio come quest’ultima, il giovane arriva alla festa e, in maniera decisa, 
si dirige verso la ragazza, baciandola davanti al fidanzato di lei. E poco importa l’occhio 
nero, lo scopo è stato raggiunto e la ragazza stessa ha apprezzato un bacio che sembra 
avere il sapore di una sicurezza e di un’eleganza firmata Audi. 
Esempi: 
Audi ultra 
https://www.youtube.com/watch?v=wtw-vw4BYw4Y& 
list=PL0C2986A5D059CF7F&in-dex= 
33 
Audi e-tron 
https://www.youtube.com/watch?- 
v=9etXJEMPyqQ&list=PL0C2986A- 
5D059CF7F&index=34 
Audi - Big Game 
https://www.youtube.com/watch?- 
v=ANhmS6QLd5Q 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: LA MODA 
A P PA R T E N E N Z A E D I N D I V I D U A L I Z Z A Z I O N E 
“Così la moda non è altro che una delle tante forme di vita con le quali la tendenza 
all’uguaglianza sociale e quella alla differenziazione individuale e alla variazione si 
congiungono in un fare unitario” 
(Simmel - La moda) 
Come in tutti i brand affemati, anche Audi garantisce tutta una serie di valori che 
creano appartenenza, ma anche individualizzazione. Questo concetto è ben visi-bile, 
per esempio, nello spot Audi - Big Game, già citato in precedenza. Il ragazzo, 
ovvero il consumatore, fa già parte di un gruppo preciso di persone e questo viene 
testimoniato, ad esempio, dal vestito elegante utilizzato per andare alla festa e dal 
fatto stesso che partecipa al ballo di fine anno. Eppure si differenzia. Nello spot egli 
non è immediatamente consapevole di ciò che è e che vuole, ma lo diventa: diventa 
sicuro di sè, veloce, coraggioso, quasi spavaldo. Tutti questi valori appartengono 
all’Audi stessa: si forma perciò un legame di appartenza molto forte tra consumatore 
e prodotto, oserei dire quasi un assorbimento di uno nell’altro. Grazie al prodotto, il 
giovane può differenziarsi dalla massa, può godere di una forte individualizzazione 
con cui nessuno, nemmeno il principe azzurro della serata, può competere. E ciò 
viene testimoniato dal primo piano sul volto della ragazza piacevolmente sorpresa. 
In fondo, la sua Audi può essere parcheggiata nel posto riservato al principe della 
serata... 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: LA MODA 
M O D E L L O P R O V E N I E N T E D A I C E T I P I U ’ E L E V AT I 
Storicamente è possibile affermare che l’automobile, all’inizio, era considerata un 
bene di lusso: i costi per la produzione erano elevati, quantitativamente erano poche, 
quindi acquistavano valore. Solo i ceti più elevati potevano permettersela. Poco alla 
volta, tutta una serie di innovazioni ed abbassamento dei costi, unite ad un miglio-ramento 
delle condizioni standard di vita, ha dato la possibilità ad un pubblico più 
vasto di accedere a questa tipologia di prodotto. In questo senso, a mio parere, si 
tratta di un modello proveniente dai ceti più elevati. 
Tutt’oggi questo processo è favorito da una differenziazione tra i vari modelli: ven-gono 
infatti creati modelli che anche consumatori neo-patentati o giovani possono 
permettersi ed altri modelli mirati a chi economicamente può permetterseli. Audi ga-rantisce 
una qualità sempre e comunque alta, che si tratti dell’A1 o del Q7. Garanti-sce 
comunque tecnologie all’avanguardia, efficenza, versatilità, ma, grazie a questo 
meccanismo, propone sempre un’automobile più accessiorata o tecnologicamente 
migliore ai ceti più elevati che possono pertanto permettersi di essere ancora una 
volta un passo avanti agli altri. 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
AUDI: LA MODA 
A C C E L E R A Z I O N E D E L T E M P O E 
P E R C E Z I O N E D I “ C O M P R A B I L I T À ” D E L R E A L E 
Tutti gli spot presi in considerazione puntano su questo: progresso. Della serie: con 
Audi puoi fare un passo avanti, prima del tempo, prima degli altri. I noti investimenti 
che la casa automobilistica effettivamente fa per anticipare i tempi (e la concorrenza) 
non fanno altro che rafforzare il concetto. Da un punto di vista di comunicazione pub-blicitaria 
non esiste nemmeno un spot che non punti su questo e che non dia questa 
precisa sensazione. 
Contemporaneamente, però, la comunicazione mira a rimarcare il fatto che sì, effet-tivamente 
il consumatore sta acquistando l’auto del futuro (in quanto a progresso 
tecnologico), ma lo fa oggi, nella sua realtà, nel suo presente, nel suo andare al ballo 
del liceo o in vacanza con la famiglia. Può godersi l’attualità, tutta quanta. Anche in 
modo migliore. 
PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015

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Audi

  • 1.
  • 2. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA Audi Bellei Maddalena - 2G1 Psicosociologia dei consumi culturali II Prof. Matteo Asti A.A. 2014/2015
  • 3. AUDI: LA STORIA 1899. August Horch, uno dei maggiori pionieri della nascita e dello sviluppo dell’au-tomobile 1234 in Europa, fonda a Colonia la A. Horch & Cie, una ditta che si occupa ini-zialmente di riparare automobili, ma destinata a diventare una vera e propria casa produttrice. 1909. August Horch lascia la sua azienda a causa di numerose discussioni con i col-leghi che mal tolleravano i suoi continui investimenti nell’innovazione. Fonda a pochi metri dalla vecchia ditta la August Horch Automobilwerke GmbH, ma deve affrontare alcuni problemi dovuti al nome in quanto naming e logo della prima azienda erano stati registrati: non poteva quindi chiamare la sua nuova azienda con il suo cognome. 1909. Horch, insieme ad alcuni colleghi, si trasferisce in Sassonia. Trova un naming originale per la sua azienda: in tedesco la parola “horch” è una forma arcaica che corrisponde all’imperativo del verbo “hören” (“ascoltare”). In latino, quindi, “horch” può corrispondere all’imperativo del verbo “audire”, cioè “audi”. Nasce così la “Au-di- Werke”. 1910 - 1918. Audi riscontra immediatamente un grandissimo successo: piace al pub-blico. Horch chiama i vari modelli utilizzando le lettere dell’alfabeto (Typ A, Typ B ecc...). Con la Typ C esordisce nel mondo delle gare. Inizia a produrre anche auto-carri. Nella Prima Guerra Mondiale produce veicoli per i vertici dell’esercito tedesco. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 4. AUDI: LA STORIA Primo dopoguerra. L’inflazione del primo dopoguerra non permette ad Audi di pro-porre 5678 ed elaborare nuovi modelli. Nel tentativo di far riemergere l’azienda dalla crisi, viene proposta il modello Typ R, grosso fiasco che porta la casa automobilistica alla bancarotta. 1932. Nasce l’Auto Union, un colosso industriale con lo scopo di riunire le più impor-tanti case automibilistiche e fronteggiare la crisi. Le varie aziende, compresa Audi, cercano di riemergere, ma i loro sforzi sono resi vani dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, guerra che non vede Audi impegnata nella produzione di veicoli per l’esercito a causa delle sue pessime condizioni economiche. Secondo dopoguerra. L’Auto Union viene trasferita in Baviera, luogo più sicuro. Nel 1958 l’Auto Union-DKW fu rilevata dalla Daimler-Benz, la quale nel 1964 comincia a cedere il pacchetto azionario alla Volkswagen che, a sua volta, cerca di far risusci-tare il marchio Audi. Iniziano ad essere prodotte le generazioni di Audi A4, A6, A8 ecc... 1999. Audi torna nel mondo delle gare automobilistiche: le numerose vittorie riescono a rilanciare la fama dell’azienda. La produzione automobilistica di serie si arricchisce particolarmente. Nel rispetto della filosofia di Horch e di un’ottica di ricerca del per-zionamento e del miglioramento continuo, Audi continua ad investire gran parte del guadagno nel progresso meccanico e nel design. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 5. AUDI: IL CONSUMO La reificazione è un processo mentale mediante il quale concetti astratti diventano concretezza. E’ il processo di ridurre a res, cosa, ed è ciò che avviene quando, nel sistema capitalistico, il lavoro umano è ridotto a merce. Il prodotto viene umanizzato, l’uomo “oggettivizzato”. Il consumatore, quando sceglie Audi, può scegliere tra una vasta gamma di auto-mobili a seconda delle sue esigenze e di come vuole autorappressentarsi. Comune a tutte le auto c’è la modernità, la freschezza, l’essere giovani, la velocità, la sporti-vità. Dopo di che, un giovane single preferirà un’Audi sportiva, omologata per due o quattro; un imprenditore con famiglia sceglierà una berlina; una donna sceglierà tra i nuovi modelli l’A2; un neo-patentato sceglierà l’A1 ecc... Sicuramente il fatto che il consumatore scelga Audi tra una vasta gamma di altre auto di altre case automobilistiche dal design altrettanto elegante, con misure di sicurezza confortabili e prezzo simile, ha a che fare con i cossiddetti marcatori somatici, ovvero con delle associazioni che il nostro cervello fa autonomamente tra automobile e Ger-mania arrivando alla conclusione che si tratta di un mezzo tedesco quindi eccezio-nale. Se al brand Mercedes (anch’esso tedesco), tra molti aggettivi caratterizzanti, quello che più gli si addice è “prestigiosa”, Audi è “tedesca”. Ciò significa che chi sceglierà questa tipologia di prodotto, ama l’efficenza, la sportività, la tecnologia, la continua ricerca del progresso (lo slogan stesso Vorsprung Durch Technik ovvero All’avanguardia della tecnica); desdiera affermarsi nella società in maniera quasi non conformata; è scattante, aitante, con progetti nel futuro e desideroso di carrie-ra. E questi non sono altro che tutto un insieme di valori astratti che si personificano nell’automobile. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 6. AUDI: IL CONSUMO Esemplificando, il prodotto viene umanizzato anche negli spot: ciò significa che i valori che i consumatori riconoscono nell’automobile, sono valori che l’azienda stessa riconosce nel suo prodotto e comunica alla massa attraverso la pubblicità. Molto spesso, infatti, gli spot di Audi non vedono nemmeno la comparsa alla figura umana, altrettanto spesso ba-sta il nuovo modello (che viaggia, gareggia con altre macchine, si esibisce in “coreogra-fie”, tutte azioni che appartengono al mondo umano e che, in fondo, Audi senza l’autista non può ancora fare) ed alcune volte una voiceoff aumenta il pathos. Altre volte, la creazione e le caratteristiche specifiche del veicolo solo paragonate all’uo-mo: questo viene comunicato ponendo in parallelo immagini che parlano delle potenzialità dell’auto ed un’esperienza umana. Per esempio, nello spot Audi e-tron, nuove tecnologie che “trasformano l’elettrico in un’esperienza indimenticabile”, vengono paragonate all’e-sperienza divertente, quindi indimenticabile, di un bambino con i capelli “sparati”, cioè elettrici. Nello spot Audi ultra, l’ispirazione alla base del prodotto viene paragonata ad un ginnasta durante un’esibizione sulle sbarre. La dimensione umana viene oggettivizzata nel momento in cui uomo assume un determi-nato carattere e si comporta in un certo modo perché ha Audi: egli è quindi un prodotto del prodotto. Ciò avviene, per esempio, nello spot Audi - Big game che narra le vicende di un ragazzo timido e probabilmente impacciato, innamorato della reginetta del ballo del liceo. Se la madre, dal canto suo, sistema il vestito del figlio e lo competa con una rosa bianca convinta che l’eleganza gli garantisca il successo durante il party, il padre gli dà la vera soluzione nel momento in cui gli cede le chiavi dell’Audi. Forte e sicuro di sé, grazie alla sua macchina e proprio come quest’ultima, il giovane arriva alla festa e, in maniera decisa, si dirige verso la ragazza, baciandola davanti al fidanzato di lei. E poco importa l’occhio nero, lo scopo è stato raggiunto e la ragazza stessa ha apprezzato un bacio che sembra avere il sapore di una sicurezza e di un’eleganza firmata Audi. Esempi: Audi ultra https://www.youtube.com/watch?v=wtw-vw4BYw4Y& list=PL0C2986A5D059CF7F&in-dex= 33 Audi e-tron https://www.youtube.com/watch?- v=9etXJEMPyqQ&list=PL0C2986A- 5D059CF7F&index=34 Audi - Big Game https://www.youtube.com/watch?- v=ANhmS6QLd5Q PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 7. AUDI: LA MODA A P PA R T E N E N Z A E D I N D I V I D U A L I Z Z A Z I O N E “Così la moda non è altro che una delle tante forme di vita con le quali la tendenza all’uguaglianza sociale e quella alla differenziazione individuale e alla variazione si congiungono in un fare unitario” (Simmel - La moda) Come in tutti i brand affemati, anche Audi garantisce tutta una serie di valori che creano appartenenza, ma anche individualizzazione. Questo concetto è ben visi-bile, per esempio, nello spot Audi - Big Game, già citato in precedenza. Il ragazzo, ovvero il consumatore, fa già parte di un gruppo preciso di persone e questo viene testimoniato, ad esempio, dal vestito elegante utilizzato per andare alla festa e dal fatto stesso che partecipa al ballo di fine anno. Eppure si differenzia. Nello spot egli non è immediatamente consapevole di ciò che è e che vuole, ma lo diventa: diventa sicuro di sè, veloce, coraggioso, quasi spavaldo. Tutti questi valori appartengono all’Audi stessa: si forma perciò un legame di appartenza molto forte tra consumatore e prodotto, oserei dire quasi un assorbimento di uno nell’altro. Grazie al prodotto, il giovane può differenziarsi dalla massa, può godere di una forte individualizzazione con cui nessuno, nemmeno il principe azzurro della serata, può competere. E ciò viene testimoniato dal primo piano sul volto della ragazza piacevolmente sorpresa. In fondo, la sua Audi può essere parcheggiata nel posto riservato al principe della serata... PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 8. AUDI: LA MODA M O D E L L O P R O V E N I E N T E D A I C E T I P I U ’ E L E V AT I Storicamente è possibile affermare che l’automobile, all’inizio, era considerata un bene di lusso: i costi per la produzione erano elevati, quantitativamente erano poche, quindi acquistavano valore. Solo i ceti più elevati potevano permettersela. Poco alla volta, tutta una serie di innovazioni ed abbassamento dei costi, unite ad un miglio-ramento delle condizioni standard di vita, ha dato la possibilità ad un pubblico più vasto di accedere a questa tipologia di prodotto. In questo senso, a mio parere, si tratta di un modello proveniente dai ceti più elevati. Tutt’oggi questo processo è favorito da una differenziazione tra i vari modelli: ven-gono infatti creati modelli che anche consumatori neo-patentati o giovani possono permettersi ed altri modelli mirati a chi economicamente può permetterseli. Audi ga-rantisce una qualità sempre e comunque alta, che si tratti dell’A1 o del Q7. Garanti-sce comunque tecnologie all’avanguardia, efficenza, versatilità, ma, grazie a questo meccanismo, propone sempre un’automobile più accessiorata o tecnologicamente migliore ai ceti più elevati che possono pertanto permettersi di essere ancora una volta un passo avanti agli altri. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015
  • 9. AUDI: LA MODA A C C E L E R A Z I O N E D E L T E M P O E P E R C E Z I O N E D I “ C O M P R A B I L I T À ” D E L R E A L E Tutti gli spot presi in considerazione puntano su questo: progresso. Della serie: con Audi puoi fare un passo avanti, prima del tempo, prima degli altri. I noti investimenti che la casa automobilistica effettivamente fa per anticipare i tempi (e la concorrenza) non fanno altro che rafforzare il concetto. Da un punto di vista di comunicazione pub-blicitaria non esiste nemmeno un spot che non punti su questo e che non dia questa precisa sensazione. Contemporaneamente, però, la comunicazione mira a rimarcare il fatto che sì, effet-tivamente il consumatore sta acquistando l’auto del futuro (in quanto a progresso tecnologico), ma lo fa oggi, nella sua realtà, nel suo presente, nel suo andare al ballo del liceo o in vacanza con la famiglia. Può godersi l’attualità, tutta quanta. Anche in modo migliore. PAPER 1: IL BRAND E LA SUA MODA - BELLEI MADDALENA - 2G1 - PSICOSOCIOLOGIA DEI CONSUMI CULTURALI II - A.A. 2014/2015