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colloquio con Lorenzo Gazzoletti, deputy ceo
di ODDO BHF AM e responsabile Italia che
racconta i progetti del gruppo sul mercato italia-
no e cosa si aspetta da questo futuro post diret-
tiva MiFID II.
Avete spesso affermato che in Italia lo sviluppo di ODDO
BHF Asset Management è essenzialmente nel settore distri-
butori (private, reti e family offices): ad oggi qual è la pene-
trazione della società in questo segmento?
Siamo arrivati in Italia nel 2011 e guardando al percorso compiu-
to fino ad oggi possiamo dire che abbiamo certamente raggiunto
un livello di sviluppo e di penetrazione più che soddisfacente sui
segmenti delle private bank e delle reti.
Il mondo delle private bank ci apprezza perché siamo un brand
“private”, esclusivo, con contenuti forti legati al nostro approccio
di gestione bottom up, incentrato sull’analisi fondamentale e su
una profonda conoscenza delle aziende. Tutto ciò si traduce in
prodotti ad alto valore aggiunto che una platea sofisticata e tec-
nica come quella dei private banker apprezza particolarmente.
Posso dire con soddisfazione che nel segmento private banking
oggi abbiamo accordi di collocamento praticamente con tutte le
private bank indipendenti italiane. Un risultato che ci gratifica
non solo dal punto di vista della penetrazione del mercato ma
anche dal punto di vista del modello di business.
Per quanto riguarda le reti, anche in questo caso abbiamo avuto
una risposta particolarmente positiva dalle reti con una più spic-
cata vocazione private. I loro professionisti hanno apprezzato da
subito sia la bontà delle nostre soluzioni d’investimento che la
qualità del nostro servizio clienti. Un aspetto, quest’ultimo, che
riteniamo fondamentale e su cui abbiamo investito molto reclu-
tando fin da subito professionisti senior. I ritorni sia in termini
di relazioni e penetrazione che di apprezzamento dei clienti ci
hanno dato ragione, premiandoci con risultati apprezzabili già
dal 2012, e ripagando ampiamente gli sforzi di recruitment e gli
investimenti sul territorio.
Infine il family office, un segmento di clientela con cui ODDO
BHF AM, salvo poche eccezioni, non si è ancora interfacciata.
Siamo conviti che la nuova piattaforma di prodotti illiquidi che
stiamo per lanciare ci offrirà un ideale punto di partenza da cui
iniziare a dialogare anche con questi interlocutori, sempre attenti
ad offrire ai propri assistiti prodotti di investimento adatti alle loro
caratteristiche di investitori di lungo termine.
Quali sono gli obiettivi di ODDO BHF AM sia a breve che
a lungo termine?
ODDO BHF, il gruppo finanziario franco-tedesco cui fa capo
ODDO BHF AM, è una società a controllo familiare che ha sem-
pre puntato a svilupparsi in un’ottica di lungo periodo. Per questo
motivo i business plan e gli obiettivi cifrati basati su periodi di
breve termine come uno, due anni, non fanno parte degli stru-
menti di pianificazione che vengono utilizzati normalmente dal
nostro management. L’obiettivo primario per il 2019 è far co-
noscere in tutte le sue sfaccettature al mercato italiano la nuova
dimensione e le nuove capacità di un gruppo che tra Francia e
Germania è ormai diventato la prima banca privata dell’Eurozo-
o d d o b h f a m ,
e c c o l a g i u s ta
direzione del post
mifid IIGreta Bisello
@GretaBisello
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na con 100 miliardi di masse gestite. All’interno di questo nuovo
gruppo, l’asset management pesa ormai 61,6 miliardi.
Altro obiettivo importante per noi è che il mercato si renda conto
non solo di questo avvenuto salto dimensionale, ma anche del sal-
to qualitativo fatto dal gruppo con le 5 categorie di prodotti che
d’ora in avanti saremo in grado di offrire ai nostri clienti: equity,
fixed income, multi-asset, quantitativi e illiquidi.
In autunno, presenteremo ai nostri clienti le strategie multi-asset,
i prodotti quantitativi e quelli basati su asset illiquidi: strategie che
arricchiranno e completeranno la nostra offerta.
Siamo giunti al giro di boa del 2018, in che modo MIFID II
ha impattato sulla relazione tra asset manager e distribu-
tori?
La MIFID II sta avendo un impatto importante nei rapporti tra
le case prodotto e le reti.
Uno degli effetti più visibili dell’introduzione della direttiva è la
progressiva riduzione del numero delle controparti da parte delle
reti delle private bank. Ma i cambiamenti vanno ben oltre la su-
perficie e stanno impattando nettamente anche il modo di fare
business. Il futuro post-MIFID II sarà caratterizzato da meno
fondi aperti e più deleghe di gestione. Da accordi di gestione che
sono vere e proprie partnership. Da processi di selezione dei ge-
stori mediante bandi che assomigliano sempre di più alle meto-
dologie in uso nel mondo istituzionale. Tutto ciò se da un lato
avrà l’effetto di aumentare la richiesta di contenuti e di istituzio-
nalizzare i processi anche nel mondo retail, dall’altro eserciterà un
inevitabile effetto compressivo sui margini.
Il nostro gruppo ha intuito da tempo la direzione e la portata di
questi cambiamenti e tutte le mosse che abbiamo fatto fino ad
oggi, e quelle che ci accingiamo a fare, puntano a fare di ODDO
BHF AM il partner ideale. Ampia gamma dei prodotti, ricchezza
di contenuti, elevata e puntuale qualità del supporto sono i tratti
distintivi principali dell’offerta di ODDO BHF AM, un brand
che è sul mercato da più di un secolo e che è sempre stato carat-
terizzato da qualità e innovazione.
Quali sono i principali servizi offerti ai partner distributivi
oggi?
In un mercato sempre più esigente e sempre più simile nel modus
operandi al mondo istituzionale, avere prodotti dagli alti contenu-
ti è certamente essenziale, ma non sufficiente. Occorre anche ave-
re la capacità di comunicare questi contenuti in maniera efficace
e puntuale sul territorio.
Per questo abbiamo rinforzato ancora di più i team locali con dei
product specialists a supporto dei nostri sales, in particolare sui
prodotti fixed income, multi-asset e private asset. Professionisti in
grado di supportare i nostri clienti a 360 gradi nelle fasi di anali-
si, selezione e monitoraggio delle nostre soluzioni d’investimento.
Saremo quindi sempre di più “on-the-road” al fianco dei nostri
partner-clienti.
Quali novità avete in programma per i prossimi mesi?
Come dicevo prima, i prossimi mesi saranno focalizzati sul lancio
di prodotti che investono in private asset. L’esposizione al rischio
“illiquidità” è forse una delle scelte d’investimento più attraenti
in questo momento, ma con un rischio di perdita del capitale. Si
tratta di una categoria di attivi in cui crediamo molto e che fino
ad oggi è stata appannaggio quasi esclusivo degli investitori isti-
tuzionali. Nel settore del private equity, il gruppo ODDO BHF
ha recentemente acquisito ACG Capital (ora completamente in-
tegrata e chiamata ODDO BHF Private Equity), un gestore con
una lunga esperienza nel private equity secondario ed un ottimo
track-record. Grazie all’ingresso nella famiglia ODDO BHF di
questo team di specialisti lanceremo un fondo targato ODDO
BHF di private equity secondario, un’asset class che riteniamo
particolarmente indicata per chi decide di investire nel private
equity per la prima volta. Il private equity secondario, infatti, offre
rendimenti simili ai ritorni generati dal private equity tradiziona-
le ma a fronte di una durata dell’investimento più breve, di una
maggiore diversificazione e di un profilo di rischio più basso.
nel futuro ci saranno
meno fondi aperti
e più deleghe di gestione
e sempre più
metodologie già in uso
nel mondo istituzionale