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Maggio 2019
Numero 3
Notizie di rilievo:
Incontro con il Sindaco……..p.2
Incontro con i Carabinieri….p..4
Giornate del FAI…………….p. 6
Una giornata in Radio... .…..p. 8
Esperienza alla RAI………..p. 10
La grande I………………….p. 14
In quest’anno scolastico siamo stati accompagnati, ogni
mercoledì pomeriggio, non da un semplice Pon d’Italiano,
ma da un vero e proprio insegnamento di vita quotidiana,
alla scoperta del giornalismo, iniziato con una calorosa
accoglienza e con la storia del giornalismo e della scrittu-
ra.
È stato un anno pieno di divertimento, di scoperte, di nuo-
ve conoscenze e uscite istruttive e molto interessanti. Non
è stato faticoso, come qualcuno può pensare, anzi è stato
sorprendente entrare nel mondo dei giornalisti (per me
nuovo ed affascinante), delle “notizie dell’ultima ora”, della
radio e… della Rai! Già, molte cose mi hanno affascinato,
ma le ha superate tutte il “Gran Finale”, come si usa di-
re…
segue a p. 10
Paolo Cascardi
Il 15 maggio: una conclusione, un’esperienza, una scoperta
17 Maggio:
una giornata molto speciale
Chi sono quelle donne, quei bambini, quegli uomini e
quei ragazzi che arrivano in Italia a bordo di navi e
gommoni? Loro si chiamano immigrati e il giorno 17
Maggio sono venuti nella mia scuola e nella mia clas-
se. Cinque ragazzi hanno raccontato la loro storia e
hanno risposto alle nostre domande.
Tra questi ragazzi mi ha colpito la storia di un ragaz-
zo di 33 anni e quella di un ragazzo di nome Muham-
mad Ali; il ragazzo di 33 anni proviene dalla Costa
d’Avorio e ha lasciato lì i suoi sei fratelli e quattro
sorelle con la speranza un giorno di ritornarci. Mu-
hammad Ali proviene dal Pakistan e anche lui ha
lasciato la sua famiglia che lo ha aiutato a racimolare
€ 4.000 che gli sono serviti per pagare il viaggio dal
Pakistan alla Libia fino ad arrivare in barca in Italia.
Lui è diplomato e il suo più grande sogno è andare in
Inghilterra, ma per adesso con gli altri ragazzi vive a
Castellaneta e fa un corso di alfabetizzazione per
imparare la nostra lingua. L’ incontro con questi ra-
gazzi mi ha fatto riflettere su quanto noi siamo fortu-
nati, rispetto a chi non ha da mangiare, che vive in
guerra, che muore su un barcone o annegato e che
quando viene nel nostro Paese viene guardato male
o addirittura come un criminale perché è straniero.
Noi tutti siamo persone e noi tutti dobbiamo essere
umani.
Cristian Trentadue
Pagina 2 CALO...GRAFIA
Incontro con il Sindaco
Il giorno 20 marzo 2019, ci siamo recati al Municipio,
dove ci hanno dato un caloroso benvenuto il signor
Gino Dell’Orco, subito seguito dal Primo Cittadino
dott. Vito Parisi, che ci ha ospitati nella meravigliosa
Aula Consiliare. Abbiamo posto alcune domande, alla
presenza del Sindaco, dell’Assessore all’ambiente
Paradiso, dell’Assessore alla sicurezza Piccenna e
dell’Assessore al centro storico Bitetti. Eccole riporta-
te di seguito, assieme alle risposte.
Signor Sindaco, cosa è stato fatto o cosa si vuole
fare per ridurre l’inquinamento atmosferico
cittadino?
Per ridurre l’inquinamento ambientale ci vuole molta
collaborazione di tutti, poiché l’inquinamento am-
bientale dei rifiuti è incontrollabile, l’inquinamento
ambientale causato dalle auto è eccessivo, visto
che, in media, ogni famiglia possiede 2-3 auto, e
c’è l’inquinamento ambientale causate dalle fab-
briche, come l’Aseco.
Cosa si è fatto o si farà per il verde pubblico?
Siamo più indietro, ma è previsto un piano di pro-
grammazione di manutenzione, servirebbe fare
delle domande ai privati, si costruiranno aree per i
cani e, avendo pochissimo verde, purtroppo, in
città fa più caldo che in campagna.
Si sta facendo qualcosa per aumentare i mezzi
pubblici nuovi e i loro servizi?
C’è un piano urbano per la mobilità sostenibile, sareb-
be auspicabile andare in bicicletta e nei prossimi
anni ci sarà un trasporto pubblico locale.
Quali sono i progetti per Via Matrice e la Chiesa
Madre
È già cominciato un progetto di consolidamento del
costone ed è previsto un progetto di viabilità leg-
gera, ovvero debita solo al passaggio pedonale
nel centro storico, e di mobilità sostenibile.
Ci sarà un progetto riguardo Palazzo Strada? E
secondo lei è meglio restaurarlo o abbatterlo?
Palazzo Strada, ovviamente, non è da abbattere, ma
il Comune non lo può restaurare, essendo di pro-
prietà privata.
Ho letto sul giornale che sono partiti i lavori per il
Castello Normanno: cosa si farà?
Ci sarà il consolidamento e il restauro della scala cen-
trale, e abbiamo vinto dei finanziamenti, con cui si
farà il consolidamen
to delle fondamenta e della parte superiore.
Sono previste altre pellicole da girare a Ginosa?
Sì, l’Apulia Film Commission ha chiesto la dispo-
nibilità per una serie TV Rai, lo scenografo
del film “Pinocchio”, con Roberto Benigni, ha
chiesto se si potrà girare un film a Palazzo
Strada e c’è stata anche una richiesta da Bol-
lywood.
Pagina 3NUMERO 3
COMMUNITY LIBRARY
Quasi in tutti i film americani possiamo trovare delle
biblioteche nelle quali, si può studiare, leggere e
rilassarsi con amici o con la lettura.
Alla Puglia sono stati donati 120 milioni di euro ed
in particolare a Ginosa 1.839.000.
Il sogno di molti bambini, compresi noi, è sempre
stato avere un parco o una biblioteca per studiare
divertendosi.
Una biblioteca è un posto in cui
puoi sognare il libro che stai leg-
gendo ed immaginarlo come una
favola una fiaba oppure un’avven-
tura.
La biblioteca di Ginosa l’8 aprile ha
ricevuto un finanziamento per far sì
che tutto questo sia possibile. L’ex
convento di Santa Parasceve torne-
rà ad essere utile sia dal punto di
vista architettonico sia funzionale.
Aneba Sarah
Tamburrano Carlotta
Una nuova Biblioteca per Ginosa
È pari a 1 milione 839mila euro la somma a dispo-
sizione del Comune di Ginosa per la progettazione
esecutiva e l’intervento di restauro conservativo e
di rifunzionalizzazione dell’ex convento di Santa
Parasceve in corso Vittorio Emanuele II per la
creazione della biblioteca comunale di comunità.
L’Ente, infatti, ha partecipato all’apposito Avviso
Pubblico “Community Library, Biblioteca di Comu-
nità: essenza di territorio, innovazione, compren-
sione nel segno del libro e della conoscenza” pub-
blicato sul BURP n°68 del
15.06.2017
Il fine è di creare per la popola-
zione di Ginosa una biblioteca di
comunità, ovvero “Library 2.0”.
L’immobile, inoltre, rientra tra i
Beni del Patrimonio Culturale,
Istituti e Luoghi della Cultura.
L’intervento mira a conservare la
duplice identità espositiva e bi-
bliotecaria potenziando quest’ul-
tima e delocalizzando le aree
museali nell’ingresso e lungo i
percorsi distributivi del piano pri-
mo al fine di costruire un connubio identitario tra i
volumi antichi esposti, una piccola parte dei reperti
archeologici conservati ed il patrimonio culturale
storico della città di Ginosa.
L’intervento di restauro dell’edificio prevede, oltre al
ripristino della configurazione originaria delle mura-
ture e delle finiture, l’adeguamento e il potenzia-
mento del sistema bibliotecario per mezzo di inter-
venti di restauro e risanamento conservativo, mes-
sa a norma e realizzazione di nuovi impianti elettri-
ci, meccanici e speciali, ampliamento e potenzia-
mento della biblioteca esistente attraverso nuove
forniture.
Per noi ginosini questo è
un traguardo bellissimo
perché questo ex convento
diventerà una biblioteca
nuova e rinnovata dove i
cittadini di Ginosa potran-
no leggere in comunità
facendo anche nuove ami-
cizie attraverso i libri.
Vito Milano
Carlo D’ambrosio
Infine, l’assessore Piccenna ha detto che la
gravina di Ginosa fa parte del Cammino Ma-
terano, un pellegrinaggio a livello mondiale e
molto particolare.
Abbiamo concluso l’uscita con un giro nel
Municipio, accompagnati da Gino Dell’Orco, e
abbiamo incontrato il signor Vincenzo Mala-
gnini che ci ha spiegato cosa sono i tributi.
Paolo Cascardi
Andrea De Carlo
Pagina 4 CALO...GRAFIA
Il giorno 15 marzo 2019,
abbiamo incontrato il
Maggiore dei Carabinieri
del reparto di Castellane-
ta e il Luogotenente
Francesco Capobianco,
maresciallo di Ginosa.
L’incontro è cominciato
con l’intervento della pre-
side Marianna Galli, che
ha poi passato la parola
al Maggiore. Quest’ultimo
ci ha spiegato che un ca-
rabiniere protegge le per-
sone a costo della sua
vita e come si comporta
nei casi in cui si può tro-
vare. Ci ha spiegato an-
che le azioni sul territorio e cosa sono le stazioni, ci ha detto dove si trovano quelle più importanti sul
territorio pugliese. Ci ha anche spiegato i diversi reparti dei Carabinieri. In seguito a ciò ci ha fatto vi-
sionare un video che ci ha illustrato meglio ciò che il Maggiore ci aveva spiegato in precedenza. L’in-
contro è terminato con le domande dei ragazzi.
Il giorno 29 marzo 2019, poi,
noi ragazzi di prima media ed
i ragazzi di quinta elementare,
accompagnati dalle insegnan-
ti, ci siamo recati presso la
Caserma dei Carabinieri. Do-
po averci accolto, il Luogote-
nente Francesco Capobianco
ci ha spiegato i comportamen-
ti che assumono i Carabinieri
in varie occasioni. Dopo ciò ci
ha fatto visitare la Caserma.
Infine ce ne siamo andati con
un bel ricordo.
Paolo Cascardi
Andrea De Carlo
Incontro con l’Arma dei Carabinieri
Reddito di cittadinanza in Puglia
A marzo 71735 pugliesi hanno presentato doman-
da per il reddito di cittadinanza. Per il 60% si tratta
di donne; il 22,6% sono rappresentate da persone
tra i 25 e 40 anni, il resto ha più di 40 anni. Il red-
dito di cittadinanza ha attratto soprattutto cittadini
che tipicamente hanno più anni di disoccupazione.
I dati del primo mese di attività sono stati illustrati
nel corso della prima giornata di lavoro. La Cgil
Puglia evidenzia una mancanza di iniziative per
implementare i centri e per attivare sinergie. Sarà
difficile che le persone che dovranno guidare i
beneficiari del reddito di cittadinanza siano arruo-
lati prima dell’estate. Ci si attende di ricevere i
curricula di circa 100000 candidati per 3000 con-
tratti. È probabile che sui candidati a cui fare il test
si faccia una prima scrematura sulla base dei titoli
mentre appare esclusa l’ipotesi di un colloquio sia
per i costi sia per i tempi che una prova orale
comporterebbe.
Daniele Calabrese
Cristian Trentadue
Pagina 5NUMERO 3
Una giornata sportiva
Lunedì 8 aprile noi ragazzi della scuola
Calò ci siamo recati a Grottaglie per i gio-
chi sportivi; ognuno aveva una sua specia-
lità: chi lancio del peso e del vortex, chi
salto in lungo, in alto, marcia, corsa veloce
e resistenza. Purtroppo nessuno di noi è
riuscito a vincere una medaglia, anche per
un soffio ma è stato molto divertente e sti-
molante: tutti volevamo arrivare alla vitto-
ria. Per noi ragazzi di prima è stata un’e-
sperienza fantastica, perché essendo la prima volta
abbiamo imparato cose nuove come: vincere non è
importante, ma l’importante è partecipare; però se si
vince è sempre meglio.
Secondo noi siamo stati molto fortunati, sia perché
siamo stati scelti dal professore, ma ancora di più
perché abbiamo saltato scuola.
Speriamo, l’anno prossimo, di poter ritornare a Grot-
taglie per guidare le prossime prime, gareggiare e
magari anche vincere.
Alessandro Cellamaro
Giuliano Lovecchio
La storia di Graziana Contraffatto
Nessuna persona lascerebbe la sua famiglia e met-
terebbe la sua in pericolo per salvarne altre ma lei
sì: questa è la storia di Graziana Contraffatto.
Il 4 maggio del 2015 sarà la prima donna- soldato a
combattere la guerra in Afghanistan per salvare la
vita di tante altre persone ma soprattutto mettere a
rischio la sua. Infatti dopo pochi giorni, durante una
battaglia, viene colpita da una granata alla gamba
tanto da perderla, e ritrovarsi all’ospedale di Roma
allettata e non potendo neanche muovere un mu-
scolo. Ma… un giorno per caso accese la tv e vide
una gara di corsa con ragazze che correvano con
delle protesi alle gambe, chi con una chi con due,
che correvano per vincere il titolo di campionesse
del mondo. Così lei da quel giorno cominciò a fare i
primi passi, sin da cominciare a prendere lezioni di
corsa. Così col passare del tempo fece la sua prima
e più importante corsa: il titolo europeo; e lei arrivò
terza e per lei fu una vera e propria soddisfazione.
Tuttavia nel 2017 fu convocata al Quirinale di Roma
dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mat-
tarella, che l’ha nominata Alfiere della Repubblica.
Questa ragazza per me è un vero esempio da se-
guire.
Francesco Lombardi
PELÈ
Pelé, pseudonimo
di Edson Arantes
do Nascimiento, è
un dirigente sporti-
vo ed ex calciatore
brasiliano, di ruo-
lo attaccante.
Conosciuto anche
come il re del calcio o Perla Ne-
ra (in portoghese Pérola Negra), è il Calciatore del
Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Interna-
zionale e per l'International Federation of Football
History & Statistics (IFFHS) nonché Pallone d'oro FI-
FA del secolo, votato dai precedenti vincitori del Pallo-
ne d'oro. Successivamente ha ricevuto, unico calcia-
tore al mondo, il Pallone d'oro FIFA onorario.
È l'unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni
del campionato mondiale di calcio, cosa avvenuta con
la Nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. Il
suo gol realizzato alla Svezia nella finale del 1958 è
considerato il terzo più grande gol nella storia della
Coppa del Mondo FIFA e primo tra quelli realizzati in
una finale di un campionato del mondo. La FIFA gli
riconosce il record di reti realizzate in carriera, 1281 in
1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a se-
gno 761 reti in 821 incontri con una media realizzativa
pari a 0,92 gol a partita.
Fa parte della National Soccer Hall of Fame ed è sta-
to inserito dal settimanale statunitense Time nel
"TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo. È stato
dichiarato "Tesoro nazionale"
dal presidente del Brasile Jânio Quadros e, nel lu-
glio 2011, "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità".
Vito Milano
Alessandro Cellamaro
Pagina 6 CALO...GRAFIA
Giornate FAI di primavera
Ginosa rientra anche quest’anno tra le
destinazioni delle Giornate FAI di Pri-
mavera, manifestazione nazionale dedi-
cata alla riscoperta del patrimonio stori-
co, artistico e culturale del nostro Pae-
se, con quattro luoghi. Piazza Orologio,
Palazzo della Cultura, Palazzo Tarantini
e la Chiesa di San Giuseppe: sono que-
sti i luoghi individuati visitabili sabato 23
e domenica 24 marzo dalle 9 alle 12 e
dalle 15 alle 18.
La storia e le particolarità delle tre sug-
gestive location, sono state descritte dai
giovanissimi “Apprendisti Ciceroni’’ de-
gli Istituti Comprensivi Calò e Deledda-
S.G.Bosco. Gli studenti delle scuole
secondarie di I e II grado, infatti, hanno
accompagnato e accolto i turisti in due
giorni all’insegna della cultura, che van-
ta ben 26 anni di
storia.
Non solo un’espe- rienza che va ad
arricchire il bagaglio culturale di ogni
visitatore, ma un’oc- casione straordi-
naria di incontro tra persone di età,
interessi e prove- nienza diversi,
unite dal desiderio di conoscere luoghi
eccezionali doti pro- prio territorio.
“Anche quest’anno Ginosa aderisce
alle Giornate FAI di Primavera – ha
dichiarato l’Assesso- re all’Ambiente e
Territorio Filomena Paradiso – porte
aperte a tre luoghi identitari della
nostra città, davanti ai quali spesso
passiamo dandogli una veloce oc-
chiata, ma di cui non conosciamo la
storia. Una importan- te occasione per
far conoscere Palaz- zo Tarantini coi
suoi splendidi affre- schi, la Chiesa di
San Giuseppe con dipinti di alto va-
lore artistico e
naturalmente Piazza Orologio.”
Per prima cosa noi di I A abbiamo visitato il Pa-
lazzo della cultura, dove alcuni ragazzi di terza ci
hanno parlato della grande guerra, come si vive-
va, cosa si mangiava e di un eroe di guerra gino-
sino: Vito Busto. Successivamente abbiamo visi-
tato Piazza Orologio, qui ci hanno spiegato la sua
struttura e la sua storia. Poi di fronte, ragazzi del-
la Deledda-Bosco, ci hanno parlato di palazzo
Tarantini, spiegandocelo nei minimi dettagli. Infine
ci siamo recati in Chiesa S. Giuseppe, dove i ci-
ceroni ci hanno descritto quadri e statue.
È stata una bella esperienza visitare luoghi da
molto chiusi e speriamo di poterla rivivere e ma-
gari partecipare nei prossimi anni.
Alessandro Cellamaro
Giuliano Lovecchio
Pagina 7NUMERO 3
Premiazione FAI: apprendisti ciceroni
al Municipio
Il giorno 11 aprile 2019, gli studenti partecipanti al
progetto FAI, diventati apprendisti ciceroni in tre
luoghi del Centro Storico cittadino (rettoria di San
Giuseppe e Piazza Orologio, affidati al plesso
“Calò”, e Palazzo Tarantini, affidato al plesso
“Deledda-Don Bosco”) i giorni 23 e 24 marzo, si
sono recati al Municipio con le prof.sse Bonelli,
Fortunato e Punzi, per la “Calò”, e Pizzulli, per la
“Deledda-S.Giovanni Bosco”.
Nella Sala Consiliare, dopo dei brevi discorsi
sull’iniziativa, il Primo Cittadino ci ha consegnato
gli attestati di premiazione per aver fatto scoprire
il significato di opere d’arte anche sconosciute da
diversi ginosini, e per la nostra partecipazione.
Dopo la soddisfacente premiazione, siamo passa-
ti all’appetitoso buffet organizzato dal panificio
“Forno Ottocento”, che ha presentato focacce e
pane conditi e della ricotta spalmata con confettu-
ra di amarena e pane. Dopo aver mangiato e be-
vuto “a sazietà”, siamo tornati ognuno nei propri
plessi, orgogliosi e soddisfatti.
Paolo Cascardi
50 ANNI DAL PRIMO UOMO SULLA
LUNA
“One small step for a
man, one giant leap for
mankind”, un piccolo
passo per l’uomo, un
grande passo (salto)
per l’Umanità.
Con queste parole dette
dal comandante Neil
Armstrong ricordiamo
dopo 50 anni quell’im-
pronta che rimane an-
cora oggi nella mente
dell’Uomo
segnando l’era lunare.
Dopo questa impresa
l’uomo, però, abbandonò la Luna e pensava alla stazio-
ne spaziale internazionale (ESA).
Ma il nostro satellite rimane e rimarrà sempre nella no-
stra via lattea.
E così ricominceranno le missioni spaziali che porteran-
no l’India e altre nazioni sulla Luna fino ad oggi con la
Cina che tocca il suolo lunare con la chang’e 4 all’e-
splorazione del lato oscuro del nostro satellite.
Queste sono le vere imprese che l’uomo ha compiuto
nel corso della storia per poterci dare una possibile mi-
gliore vita senza inquinamento sul nostro satellite che
dalla formazione del mondo illumina e riscalda i nostri
cuori nella notte.
Vito Milano
DALLA PARTE DEGLI ULTIMI, PER
SENTIRMI PRIMO
Si fa chiamare Ultimo,
ma il suo vero nome è
Niccolò Moriconi. Dopo
anni di studio nel Con-
servatorio, nel 2016 è
riuscito a prendere il vo-
lo, quando ha vinto un
importante concorso per
artisti hip-hop. Ha inizia-
to ad 8 anni a studiare
pianoforte e poi ha conti-
nuato per 10 anni, nel
frattempo ha iniziato a
comporre canzoni iscrivendosi a diversi corsi. Per
i suoi genitori era molto importante lo studio, lui
invece preferiva frequentare le lezioni di musica e,
per questo, qualche volta non andavano d’accor-
do. L’anno scorso ha vinto la sezione Nuove Pro-
poste del Festival di Sanremo 2018 con Il ballo
delle incertezze. È nato a Roma il 27 gennaio
1996. Le sue canzoni in realtà sono poesie che
raccontano la sua vita e che danno consigli ai
giovani di oggi. In alcune interviste ha affermato
che lui è stata la prima persona a credere in se
stesso e vuol spiegare ai giovani l’importanza di
avere autostima in modo da riuscire a realizzare i
propri sogni senza l’aiuto di qualcuno.
Molte delle sue canzone trasmettono un messag-
gio come:
“Io vivo, è grazie a te se sto in piedi” (Poesia sen-
za veli), “Ti senti solo perché non sei come appa-
ri” (I tuoi particolari), “Quando ascoltavo la gente
parlare mentre dava lezioni non ho saputo impa-
rare ed ora insegno le delusioni” (Sogni appesi),
“Ed io che invece vorrei solo averti più vicino ca-
scare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino che
sono grandi come dubbi che mi fanno male ma
sono belli come il sole dopo un tempora-
le” (Cascare nei tuoi occhi).
Ha composto 2 dischi. Il primo è PIANETI, il se-
condo PETER PAN.
Sarah Aneba,
Carlotta Tamburrano,
Veronica Pacente
Una giornata in radio
Il pomeriggio del giorno 16 aprile noi
ragazzi della Calò, frequentanti il PON
d’italiano “La scuola fa notizia”, abbia-
mo visitato la sede di Radio Ginosa,
conosciuta da noi cittadini come
RGStudio. Appena arrivati il signor
Gianni, il direttore, ci ha spiegato in
modo chiaro come funziona la radio e,
successivamente, tre alla volta, siamo
entrati in una stanza insonorizzata per
fare la nostra prima esperienza come
speaker. Qui ci hanno chiesto notizie
del giorno, i nostri gusti in quanto a
musica e di salutare qualcuno che ci
stesse a cuore. Questo ci ha colti alla
sprovvista perché le professoresse, su
consiglio del signor Gino Dell’Orco, ci
avevano fatto preparare una scaletta
sulle canzoni da presentare accompa-
gnate da alcune informazioni. Ma, alla
fin fine, è stato meglio così perché im-
provvisare è più bello e divertente che
seguire un programma precedente-
mente definito. Le notizie più
“esplosive”, annunciate quasi da tutti,
sono state: l’incendio della cattedrale
parigina Notre Dame che è stato un
duro colpo per tutta l’Europa, e la parti-
ta di Champions League Juve-Ajax,
purtroppo, per noi juventini, finita male.
Riguardo alla musica ci siamo sbizzar-
riti: chi proponeva classico o
“antico” (De André, Lucio Dalla…), chi
rap e chi segue la moda a cui piace
quel miscuglio di rumori: la musica trap
(Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang…).
Sono felice di aver vissuto questa fan-
tastica esperienza, assieme ad amici e professori speciali; credo di essermela cavata bene nonostante
la risposta “esaustiva” ad una domanda con un modesto e timido “boh”. Spero di poterla rivivere il pri-
ma possibile, ma questa volta, arrivando preparato, con più idee e meno imbarazzo, perché un’altra
figuraccia del genere, non la vorrei fare! 
Alessandro Cellamaro
Pagina 8
Pagina 9NUMERO 3
VISITA ALLA SEDE DI RGSTUDIO
Il giorno 10 aprile 2019, alle ore 15:30 ci siamo recati alla sede di RGSTUDIO dove ci hanno accolto il
signor Gino Dell’Orco e il signor Gianni Ribecco.
Dopo essere entrati nel condominio dove si trova lo studio, tre per volta siamo entrati nello studio dove
abbiamo registrato una trasmissione in diretta Facebook rispondendo ad alcune domande poste dal
signor Dell’Orco.
Noi siamo state
le prime ad en-
trare nello studio
e, sinceramente,
eravamo tanto
emozionate e
tanto impaurite
da non saper
cosa dire, però
poi le professo-
resse ci hanno
tranquillizzato
dicendo che ci
avrebbero posto
domande sempli-
ci. Quest’avven-
tura è stata molto
bella ed emozio-
nante, infatti ci
siamo divertiti un
sacco.
Ribecco Milena
Tocci Chiara
Pagina 10NUMERO 3
Cronaca di un giorno in RAI
La mattina del giorno 15 maggio 2019 siamo
partiti da zona Palatrasio per andare alla sede
Rai di Bari, dove la dott.ssa Rosa Polieri ha
presentato la Rai con un video introduttivo sulle
diverse sedi e redazioni in tutta Italia e all’Este-
ro e sul progetto “Rai Porte Aperte”, che ci ha
permesso di andare in quel “magico” palazzo,
progettato dall’ architetto Elena Guaccero (Bari
1924-2006), un’ottima madre ma una “pessima”
casalinga, oltre che una bravissima artista, so-
prattutto scultrice di opere in legno e materiale
riciclato, che prendono parte a diverse mostre
organizzate, dopo il suo decesso, dalla figlia
Anna Maria. Il palazzo, soprannominato
“Palazzo dalle cento finestre”, fu inaugurato l’11
marzo 1959 ed è stato costruito solo con vetro
e allumino. Dopo quest’introduzione ci hanno
consegnato pass, attestato e sacca della Rai.
Poi siamo passati alla radiofonia della sede bare-
se, diretta da Antonio D’Ambrosio, e con un orolo-
gio, nella regia radiofonica, sincronizzato con le
altre sedi. Nella radiofonia i titoli si pronunciano
con il tono più alto del normale e “On air studio”
significa studio in onda, mentre “Regia operativa”
significa regista come “direttore”. Dopo abbiamo
fatto ricreazione, alcuni con la merenda già porta-
ta, altri con i cornetti della sala mensa sita all’ulti-
mo piano del palazzo dal quale si gode di una stu-
penda vista sul lungomare di Bari.
Abbiamo, quindi, visitato una grande sala insono-
rizzata in cui si tengono interviste e dove perso-
naggi famosi, specialmente cantanti, si collegano
ai programmi radiofonici. Abbiamo scoperto che il
canone Rai va allo Stato, al Governo, alle piccole
TV e solo una piccola parte va alla Rai. Ogni sede
ha un direttore amministrativo e un direttore gior-
nalistico.
Poi ci siamo spostati nelle sale dei tecnici della TV,
che ci hanno mostrato le registrazioni, i montaggi e
le apparecchiature, di cui si avvalgono per svolge-
re il loro lavoro.
Successivamente, siamo
andati nella regia, dove si
controllano le camere e si
perfezionano i servizi te-
levisivi.
Per finire nello studio del
TGR, dove abbiamo pro-
vato il touch screen, usa-
to per visionare i diversi
quotidiani e le foto, e do-
ve abbiamo simulato la
registrazione di un TG.
Abbiamo anche visto la
biblioteca e l’archivio,
centri dell’editoria Rai,
che organizzerà il proget-
to “Teche Aperte” con i
cataloghi presenti.
Dopo aver pranzato al
McDonald’s, siamo andati
alla libreria Feltrinelli, fon-
dati da Giangiacomo Fel-
trinelli, che rivoluzionò il
mondo delle librerie ren-
dendole più moderne, e,
dopo una spiegazione della responsabile del cen-
tro, abbiamo girato nella libreria e abbiamo acqui-
stato i libri che ci interessavano.
Infine siamo tornati a Ginosa con un bel ricordo di
questa esperienza fantastica.
Paolo Cascardi
Cristian Trentadue
Andrea De Carlo
Pagina 11 CALO...GRAFIA
LA NOSTRA ESPERIENZA ALLA RAI
Mercoledì 15 mag-
gio, noi ragazzi
frequentanti il PON
d’italiano ci siamo
recati alla sede Rai
di Bari per vivere
un’esperienza indi-
menticabile!
Appena arrivati
abbiamo fatto una
breve merenda,
non tanto breve
come i panini di
alcuni. Arrivati
alla rai ci hanno
accolto con tutti gli
onori, ci hanno
spiegato la storia
dell’edificio, co-
struito da Elena
Guaccero, una
donna laureata in
architettura e poco “casalinga” ci hanno raccontato, infatti, quando ha progettato la sua casa a Venezia
sistemò i fornelli a ben 12 metri di distanza dal lavabo. Inoltre, ci hanno spiegato chi sono i lavoratori della
Rai e cosa fanno,; poi ci hanno assegnato degli attestati di partecipazione, con tanto di sacca Rai e pass
da giornalista con il nostro nome.
Dopo questa breve presentazione siamo andati nelle due sale radio: nella prima si organizza quello che si
deve dire, tagliare e aggiungere parole nella registrazione fatta nella seconda stanza. Dopo aver fatto ciò ci
siamo, per la seconda volta, fermati a mangiare, nel bar dell’edificio: il cibo era buonissimo, le sedie como-
dissime ma era tutto a pagamento. Poi siamo entrati nella sala registrazioni e abbiamo visto molti marchin-
gegni strani e moderni e abbiamo scoperto che sui computer è scaricato un software che collega tutti i
computer tra loro. La Rai è fatta di persone, programmi, di reti, di informazioni!!!
Poi siamo andati al MC Donald e abbiamo mangiato da DIO!!!
Dopo il pranzo siamo andati alla Feltrinelli e abbiamo ascol-
tato la storia di Giangiacomo Feltrinelli il rivoluzionario delle
librerie e abbiamo girato per tutto il negozio.
La giornata sfortunatamente è passata in fretta e abbiamo
dovuto salutare la Rai e la Feltrinelli.
Vito Milano
Alessandro Cellamaro
Pagina 12 CALO...GRAFIA
VIVA LA RAI!
Il giorno 15 maggio ci siamo recati a Bari per visi-
tare la Sede Rai e fare un giro alla Feltrinelli.
Inizialmente siamo andati alla Rai dove ci hanno
parlato di Elena Guaccero, donna ormai morta che
per la Rai è stata molto importante, lei ha ideato la
costruzione del palazzo e ha costruito molte opere
che non ha mai esposto ma che al giorno d'oggi le
sta esponendo sua figlia.
Dopo la spiegazione abbiamo visitato tutti i piani
della Rai e ci hanno spiegato l'apparecchiatura del
palazzo, ci hanno fatto fare anche delle prove e
abbiamo visto come si trasmette un film in TV. La
cosa più bella è stata sederci sulla sedia dove
conducono il telegiornale.
Nel pomeriggio siamo andati alla Feltrinelli dove ci
hanno parlato del Signor Giangiacomo Feltrinelli e
dove ci hanno consigliato libri da comprare per la
nostra età.
Questa esperienza ci è piaciuta molto, speriamo di
ripeterla!
Accetta Liviana
Lippolis Teresa
Pagina 13NUMERO 3
EPOCHE A CONFRONTO
Nel 2019 abbiamo tutto quello che ci serve per
l’essenziale e non sapremo vivere senza.
Proviamo a pensare di catapultarci in un’epoca
differente, ad esempio negli anni ’70 e immagi-
niamo di vivere con usanze e stili di vita diversi;
come ci sentiremo? Proviamo a fare un salto nel
tempo!
La moda negli anni ’70 era abbastanza diversa
da quella di oggi: dai figli dei fiori allo stile da
discoteca, pantaloni a zampa di elefante, dalle
felpe enormi ai body a fantasia, alle zeppe lar-
ghe e alte, agli stivali alla schiava e frange ovun-
que… insomma negli anni ’70 si dava libero sfogo alla fantasia!
Ma torniamo al 2019, abbiamo un canone molto lontano da quello degli anni ’70: dalle gonne corte ai
jeans stretti, pantaloni firmati Adidas e Fila e come scarpe sneakers e stivaletti con tacco elegante.
Lo stile di vita degli anni ’70 era fantastico! Gli anni ’70 sono quelli ‘’creativi’’… un’epoca che vide la nasci-
ta delle innovazioni che portavano verso un futuro roseo.
La musica negli anni ’70 era nota per i giradischi e i Jukebox e per la
meravigliosa discomusic. A dominare la musica italiana c’era Renato
Zero, Marcella Bella, i Pooh,
Rino Gaetano e Little Tony.
La maggior parte delle canzoni
che si ascoltano oggi sono i
tormentoni dell’estate e le can-
zoni in lingua inglese, latino
americano e francese.
Dalla Polaroid SX-70 alla Pola-
roid Snap
Aneba Sarah
Carlomagno Selina
Giannico Ginevra
La fotografia
La fotografia, nata negli anni ‘20, è una delle poche cose “antiche” che a differenza di altre, ancora oggi
piace, diverte ed evoca bei ricordi. Guardare una foto è molto di più di guardare una pezzo di carta, guar-
dare una foto è come se guardassimo dei ritagli di storia rimasti intrappolati nelle mani.
La fotografia è un insieme di cose difficili da comprendere, cose che sono solo da interpretare perché la
parola fotografia nasconde infiniti significati per ognuno di noi. In un click, in un piccolo click si nascondo-
no un’ infinità di immagini e ricordi, che ognuno di
noi conserva. Tutti amano le foto, specialmente i
bambini a cui piace osservare la loro immagine che
ai loro stessi occhi può sembrare un riflesso in una
pozza d’acqua che può essere inteso come una
conferma della propria identità, come se dicesse: ”tu
esisti”.
Io amo portare con me alcune foto, foto che mi evo-
cano bei ricordi, foto che mi rendono felice nei mo-
menti più bui, foto con persone che amo.
Le foto per me sono molto importanti perché ti aiuta-
no a ricordare cose bellissime cose che senza di
esse scomparirebbero.
Ginevra Giannico
Pagina 14
LA GRANDE I
Oggi 16 maggio sono venuti a trovarci tre ragazzi
approdati in Italia con dei barconi. Due di loro sono
del Pakistan e l’altro del Bangladesh. Abbiamo fat-
to loro delle domande sulla loro vita e sul loro viag-
gio. Pur non sapendo bene l’Italiano, hanno cerca-
to di farsi capire.
Queste sono le loro storie.
Mohammad Ali è un ragazzo pakistano di 23
anni, approdato in Italia il 27 aprile 2017. Ha
attraversato Pakistan, Dubai, Turchia, Libia e
Italia. È stato 3 giorni in mare dopo essere
stato imprigionato in Libia. Il suo sogno è
andare in Inghilterra. È diplomato in ragione-
ria.
Raihan Miah è un ragazzo bengalese. Stava
nello stesso barcone in cui stava Ali. Ha at-
traversato Bangladesh, Dubai, Libia e Italia.
Lavora in campagna a Ginosa.
Mohammad Awais è un ragazzo pakistano.
Anche lui ha conosciuto gli altri due durante
la traversata. Ha attraversato Pakistan, Du-
bai, Turchia, Libia e Italia. Lavora in un ne-
gozio di cinesi a Castellaneta e il suo sogno
è quello di sposarsi.
Loro si trovano molto bene in Italia. Purtroppo sono
spesso vittime di discriminazione e pregiudizi. Vor-
rebbero ritornare nel loro Paese d’origine per rab-
bracciare i loro cari. Se la prendono con coloro che
li ritengono delinquenti solo per il colore della loro
pelle.
Giuliano Lovecchio
Calabrese Daniele
Il giorno 17 maggio, ci sono venuti a trovare alcuni
immigrati.
Ci hanno raccontanto la loro storia e il viaggio che
hanno affrontato, che è stato molto lungo, faticoso
e costoso.
La maggior parte vive a Castellaneta, i castellane-
tani non li hanno accolti bene, li guardano male,
hanno paura di loro, a differenza del comporta-
mento dei ginosini.
Due donne erano sposate, una di loro si è sposata
il 9 luglio del 2018 mentre l'altra ha cinque figli,
una della quale studia all'università di Pisa, suo
marito fa il cuoco.
Loro sono in Italia per trovare lavoro e anche per-
ché nel loro Paese c'è la guerra.
Un ragazzo pakistano, chiamato Muhammad Ali,
ha un sogno: andare in Inghilterra, a trovare i suoi
parenti.
E' venuto qui per guadagnare il più possibile e pre-
parare i documenti.
Vuole fidanzarsi con una ragazza pakistana, che
vive in Inghilterra.
Gli altri due ragazzi invece non sanno ancora cosa
fare della loro vita, ma per il momento vogliono
solo guadagnare qualcosa.
Tutti i ragazzi che abbiamo
conosciuto frequentano il
corso di alfabetizzazione
che dura due anni, per poi
proseguire le scuole medie
e superiori e, se vogliono,
anche l'università.
Quel che abbiamo imparato
è che non bisogna mai di-
scriminare qualcuno per la
sua religione e per il colore
della pelle.
Accetta Liviana
Lippolis Teresa
Pagina 15NUMERO 3
l giorno 17 maggio 2019 presso l’Istituto
Giovanni Calò sono venuti i migranti del
centro CPR di Ginosa per un progetto chia-
mato la grande I dove I sta per inclusione.
Questo progetto è consistito nell’ascoltare i
racconti delle storie di alcuni migranti per
poi scrivere storie ispirate alle loro vite. All’
inizio eravamo molto ansiosi. In classe so-
no arrivate due signore: Amina
e Maschuma. Amina viene dalla Tunisia. È
arrivata in Italia con un barcone perché il
marito viveva in Italia. Si trova in Italia da
undici mesi e si è sposata da poco, a luglio
2018. Il matrimonio in Tunisia, ci ha raccon-
tato, dura tre giorni. Nel primo giorno la
sposa si veste a suo piacimento, nel secondo si
veste di rosso e si compongono disegni su tutto il
corpo della sposa con l’Henné, nel terzo, infine, la
sposa si veste di bianco. Suo marito lavora in
campagna, lei invece fa la
casalinga. Il suo piatto pre-
ferito è il cuscus invece
quello italiano è la pizza.
Maschuma, invece, è in
Italia da sedici anni. Lei è
venuta dal Marocco in ae-
reo perché suo marito ave-
va trovato lavoro in Italia.
Suo marito è un aiuto cuo-
co. Il suo piatto preferito del
Marocco è il cuscus, invece
quello italiano è la pasta al
forno. Poi sono venuti altri
ragazzi che si chiamavano
Daonda Keita e Culib
Alì. Daonda ha trentatré
anni ed è a Ginosa da undi-
ci mesi. Lui è venuto in Ita-
lia per trovare lavoro. Vive-
va in Costa d’Avorio. Per venire in Italia ha fatto un
viaggio durato tre mesi, partendo dal suo Paese in
Libia e giungendo in Italia, a Castellaneta. Arrivato
a Castellaneta è andato in Procura per procurarsi i
documenti. Vivendo a Castellaneta e uscendo a
passeggio, ha notato che alcune persone ridono
mentre altre si allontanano e ciò lo fa stare male. A
Ginosa, invece, ha notato che le persone sono più
socievoli e simpatiche. Riguardo
Salvini non pensa che sia sba-
gliato ciò che dichiara perché,
essendo in Italia, deve rispettare
le leggi italiane e ciò che i politici
Italiani dicono senza discutere le
loro scelte. Infatti dallo Stato ita-
liano non vorrebbe altro. Daonda
è laureato e sa parlare anche il
francese. La sua laurea purtrop-
po in Italia non vale perché l’ha
conseguita nel Paese di prove-
nienza che dall’Italia è conside-
rato un Paese estero. Quindi per
trovare un lavoro in Italia deve
fare tutto da capo. Il suo cibo
preferito della Costa d’ Avorio è il
cuscus, invece il suo piatto pre-
ferito italiano è la pasta al forno.
Ora Daonda lavora in campa-
gna. È musulmano, infatti prega cinque volte al
giorno verso La Mecca. Daonda per venire in Italia
ha dovuto lasciare la sua famiglia che è composta
da mamma, papà sei fratelli tra cui lui e quattro
sorelle. Un giorno vorrebbe
ritornare a casa per rivede-
re i suoi cari. Culib Alì è
venuto in Italia con un gom-
mone per trovare lavoro.
Anche lui proviene dalla
Costa d’ Avorio. Il suo piatto
preferito è il cuscus, quello
Italiano è la pasta al forno.
Ha la stessa opinione di
Daonda sui politici e sulle
leggi. Un giorno vorrebbe
ritornare a casa per rivede-
re i suoi cari. Infine è venuto
Mohamed Alì.
Andrea De Carlo
La scuola che cresce con te
Tel.: 099 8245663
Posta elettronica: taic82600l@istruzione.it
Organizzazione
LA FINE DI UN’ESPERIENZA
Rivivere questa esperienza? Molte persone si aspetteranno il solito sì,
ma per noi questo PON è molto più di un sì… è istruzione, è diverti-
mento… è famiglia!
In questi mesi abbiamo lavorato tanto ed il nostro lavoro è stato ricom-
pensato, con un’uscita da veri giornalisti nella sede Rai, è stata un’e-
mozione fortissima.
Le professoresse ci hanno premiato con un pranzo al Mc Donald’s.
Nel corso dei mesi il nostro rapporto si è rafforzato moltissimo e si è
creato un bel gruppo di lavoro, adoriamo le nostre professoresse che
ci fanno divertire molto, non rendendo noiose le lezioni.
Di questo PON ci rimarranno le belle esperienze come quella fatta in
radio, con il signor Gino Dell’Orco a RG Studio.
Oltre alla parte divertente,
molti di noi sono diventati
appassionati del giornali-
smo più di altri, abbiamo
arricchito il nostro baga-
glio culturale e, soprattut-
to, abbiamo curato la scrit-
tura.
Ringraziamo le professo-
resse che ci hanno per-
messo di fare questa
esperienza e terminiamo
questo PON con l’entusia-
smo di aver visitato la se-
de Rai.
Ginevra Giannico
Aneba Sarah
Carlotta Tamburrano
L’esperienza che si prova a far parte di
un gruppo di “giornalisti” è stata un’espe-
rienza davvero magnifica. Quest’anno è
stato un anno molto particolare, poiché
mettersi nei panni di un giornalista non è
cosa da tutti i giorni. Perché particolare?
Perché siamo stati tutti molto impegnati.
È stato davvero bello conoscere nuove
persone uniche e speciali. Il primo anno
di scuola media e stato più impegnativo
ma più interessante. In questo PON ab-
biamo scoperto di avere delle potenziali-
tà. Secondo me questo progetto PON è
stato utilissimo a migliorarci ed abbiamo
imparato molte più cose.
Soprattutto un grazie particolare alle pro-
fessoresse che ci hanno sostenuto in
questo percorso. Abbiamo avuto modo di
entrare nella sede rai di Bari conoscendo
i “segreti da dietro le quinte”. Arrivati alla
fine di questo percorso abbiamo avuto
modo di gustarci un gelato in compagnia.
Selina Carlomagno
Per me questo PON rappresenta un insieme di cono-
scenze, una squadra e significa anche che tutto si può
fare anche divertendosi. Mi ha insegnato anche che
basta crederci per fare ciò che sogniamo.
Teresa Lippolis
Questo PON non ci ha insegnato solo a sviluppare le
nostre conoscenze ma a cercare di collaborare, di diver-
tirsi e allo stesso tempo di impegnarsi a inventare nuovi
testi, ma non solo… Liviana Accetta
Questo PON rappresenta tutto ciò che sono ora, mi ha
insegnato a scrivere, a comportarmi in una maniera gar-
bata…io riassumo tutto ciò in una sola frase: se puoi
sognarlo puoi farlo. Veronica Pacente
Questo pon per me non è un semplice corso di scrittura
ma anche un’occasione per avere nuovi amici e per di-
vertirsi e ne uscirò con un bel ricordo.
Andrea De Carlo
A volte vi chiedete cosa è un pon? Il pon è un gruppo di
persone che lavorano assieme esperienze unite per
formare un capolavoro .
Chiara Tocci

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  • 1. Maggio 2019 Numero 3 Notizie di rilievo: Incontro con il Sindaco……..p.2 Incontro con i Carabinieri….p..4 Giornate del FAI…………….p. 6 Una giornata in Radio... .…..p. 8 Esperienza alla RAI………..p. 10 La grande I………………….p. 14 In quest’anno scolastico siamo stati accompagnati, ogni mercoledì pomeriggio, non da un semplice Pon d’Italiano, ma da un vero e proprio insegnamento di vita quotidiana, alla scoperta del giornalismo, iniziato con una calorosa accoglienza e con la storia del giornalismo e della scrittu- ra. È stato un anno pieno di divertimento, di scoperte, di nuo- ve conoscenze e uscite istruttive e molto interessanti. Non è stato faticoso, come qualcuno può pensare, anzi è stato sorprendente entrare nel mondo dei giornalisti (per me nuovo ed affascinante), delle “notizie dell’ultima ora”, della radio e… della Rai! Già, molte cose mi hanno affascinato, ma le ha superate tutte il “Gran Finale”, come si usa di- re… segue a p. 10 Paolo Cascardi Il 15 maggio: una conclusione, un’esperienza, una scoperta 17 Maggio: una giornata molto speciale Chi sono quelle donne, quei bambini, quegli uomini e quei ragazzi che arrivano in Italia a bordo di navi e gommoni? Loro si chiamano immigrati e il giorno 17 Maggio sono venuti nella mia scuola e nella mia clas- se. Cinque ragazzi hanno raccontato la loro storia e hanno risposto alle nostre domande. Tra questi ragazzi mi ha colpito la storia di un ragaz- zo di 33 anni e quella di un ragazzo di nome Muham- mad Ali; il ragazzo di 33 anni proviene dalla Costa d’Avorio e ha lasciato lì i suoi sei fratelli e quattro sorelle con la speranza un giorno di ritornarci. Mu- hammad Ali proviene dal Pakistan e anche lui ha lasciato la sua famiglia che lo ha aiutato a racimolare € 4.000 che gli sono serviti per pagare il viaggio dal Pakistan alla Libia fino ad arrivare in barca in Italia. Lui è diplomato e il suo più grande sogno è andare in Inghilterra, ma per adesso con gli altri ragazzi vive a Castellaneta e fa un corso di alfabetizzazione per imparare la nostra lingua. L’ incontro con questi ra- gazzi mi ha fatto riflettere su quanto noi siamo fortu- nati, rispetto a chi non ha da mangiare, che vive in guerra, che muore su un barcone o annegato e che quando viene nel nostro Paese viene guardato male o addirittura come un criminale perché è straniero. Noi tutti siamo persone e noi tutti dobbiamo essere umani. Cristian Trentadue
  • 2. Pagina 2 CALO...GRAFIA Incontro con il Sindaco Il giorno 20 marzo 2019, ci siamo recati al Municipio, dove ci hanno dato un caloroso benvenuto il signor Gino Dell’Orco, subito seguito dal Primo Cittadino dott. Vito Parisi, che ci ha ospitati nella meravigliosa Aula Consiliare. Abbiamo posto alcune domande, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore all’ambiente Paradiso, dell’Assessore alla sicurezza Piccenna e dell’Assessore al centro storico Bitetti. Eccole riporta- te di seguito, assieme alle risposte. Signor Sindaco, cosa è stato fatto o cosa si vuole fare per ridurre l’inquinamento atmosferico cittadino? Per ridurre l’inquinamento ambientale ci vuole molta collaborazione di tutti, poiché l’inquinamento am- bientale dei rifiuti è incontrollabile, l’inquinamento ambientale causato dalle auto è eccessivo, visto che, in media, ogni famiglia possiede 2-3 auto, e c’è l’inquinamento ambientale causate dalle fab- briche, come l’Aseco. Cosa si è fatto o si farà per il verde pubblico? Siamo più indietro, ma è previsto un piano di pro- grammazione di manutenzione, servirebbe fare delle domande ai privati, si costruiranno aree per i cani e, avendo pochissimo verde, purtroppo, in città fa più caldo che in campagna. Si sta facendo qualcosa per aumentare i mezzi pubblici nuovi e i loro servizi? C’è un piano urbano per la mobilità sostenibile, sareb- be auspicabile andare in bicicletta e nei prossimi anni ci sarà un trasporto pubblico locale. Quali sono i progetti per Via Matrice e la Chiesa Madre È già cominciato un progetto di consolidamento del costone ed è previsto un progetto di viabilità leg- gera, ovvero debita solo al passaggio pedonale nel centro storico, e di mobilità sostenibile. Ci sarà un progetto riguardo Palazzo Strada? E secondo lei è meglio restaurarlo o abbatterlo? Palazzo Strada, ovviamente, non è da abbattere, ma il Comune non lo può restaurare, essendo di pro- prietà privata. Ho letto sul giornale che sono partiti i lavori per il Castello Normanno: cosa si farà? Ci sarà il consolidamento e il restauro della scala cen- trale, e abbiamo vinto dei finanziamenti, con cui si farà il consolidamen to delle fondamenta e della parte superiore. Sono previste altre pellicole da girare a Ginosa? Sì, l’Apulia Film Commission ha chiesto la dispo- nibilità per una serie TV Rai, lo scenografo del film “Pinocchio”, con Roberto Benigni, ha chiesto se si potrà girare un film a Palazzo Strada e c’è stata anche una richiesta da Bol- lywood.
  • 3. Pagina 3NUMERO 3 COMMUNITY LIBRARY Quasi in tutti i film americani possiamo trovare delle biblioteche nelle quali, si può studiare, leggere e rilassarsi con amici o con la lettura. Alla Puglia sono stati donati 120 milioni di euro ed in particolare a Ginosa 1.839.000. Il sogno di molti bambini, compresi noi, è sempre stato avere un parco o una biblioteca per studiare divertendosi. Una biblioteca è un posto in cui puoi sognare il libro che stai leg- gendo ed immaginarlo come una favola una fiaba oppure un’avven- tura. La biblioteca di Ginosa l’8 aprile ha ricevuto un finanziamento per far sì che tutto questo sia possibile. L’ex convento di Santa Parasceve torne- rà ad essere utile sia dal punto di vista architettonico sia funzionale. Aneba Sarah Tamburrano Carlotta Una nuova Biblioteca per Ginosa È pari a 1 milione 839mila euro la somma a dispo- sizione del Comune di Ginosa per la progettazione esecutiva e l’intervento di restauro conservativo e di rifunzionalizzazione dell’ex convento di Santa Parasceve in corso Vittorio Emanuele II per la creazione della biblioteca comunale di comunità. L’Ente, infatti, ha partecipato all’apposito Avviso Pubblico “Community Library, Biblioteca di Comu- nità: essenza di territorio, innovazione, compren- sione nel segno del libro e della conoscenza” pub- blicato sul BURP n°68 del 15.06.2017 Il fine è di creare per la popola- zione di Ginosa una biblioteca di comunità, ovvero “Library 2.0”. L’immobile, inoltre, rientra tra i Beni del Patrimonio Culturale, Istituti e Luoghi della Cultura. L’intervento mira a conservare la duplice identità espositiva e bi- bliotecaria potenziando quest’ul- tima e delocalizzando le aree museali nell’ingresso e lungo i percorsi distributivi del piano pri- mo al fine di costruire un connubio identitario tra i volumi antichi esposti, una piccola parte dei reperti archeologici conservati ed il patrimonio culturale storico della città di Ginosa. L’intervento di restauro dell’edificio prevede, oltre al ripristino della configurazione originaria delle mura- ture e delle finiture, l’adeguamento e il potenzia- mento del sistema bibliotecario per mezzo di inter- venti di restauro e risanamento conservativo, mes- sa a norma e realizzazione di nuovi impianti elettri- ci, meccanici e speciali, ampliamento e potenzia- mento della biblioteca esistente attraverso nuove forniture. Per noi ginosini questo è un traguardo bellissimo perché questo ex convento diventerà una biblioteca nuova e rinnovata dove i cittadini di Ginosa potran- no leggere in comunità facendo anche nuove ami- cizie attraverso i libri. Vito Milano Carlo D’ambrosio Infine, l’assessore Piccenna ha detto che la gravina di Ginosa fa parte del Cammino Ma- terano, un pellegrinaggio a livello mondiale e molto particolare. Abbiamo concluso l’uscita con un giro nel Municipio, accompagnati da Gino Dell’Orco, e abbiamo incontrato il signor Vincenzo Mala- gnini che ci ha spiegato cosa sono i tributi. Paolo Cascardi Andrea De Carlo
  • 4. Pagina 4 CALO...GRAFIA Il giorno 15 marzo 2019, abbiamo incontrato il Maggiore dei Carabinieri del reparto di Castellane- ta e il Luogotenente Francesco Capobianco, maresciallo di Ginosa. L’incontro è cominciato con l’intervento della pre- side Marianna Galli, che ha poi passato la parola al Maggiore. Quest’ultimo ci ha spiegato che un ca- rabiniere protegge le per- sone a costo della sua vita e come si comporta nei casi in cui si può tro- vare. Ci ha spiegato an- che le azioni sul territorio e cosa sono le stazioni, ci ha detto dove si trovano quelle più importanti sul territorio pugliese. Ci ha anche spiegato i diversi reparti dei Carabinieri. In seguito a ciò ci ha fatto vi- sionare un video che ci ha illustrato meglio ciò che il Maggiore ci aveva spiegato in precedenza. L’in- contro è terminato con le domande dei ragazzi. Il giorno 29 marzo 2019, poi, noi ragazzi di prima media ed i ragazzi di quinta elementare, accompagnati dalle insegnan- ti, ci siamo recati presso la Caserma dei Carabinieri. Do- po averci accolto, il Luogote- nente Francesco Capobianco ci ha spiegato i comportamen- ti che assumono i Carabinieri in varie occasioni. Dopo ciò ci ha fatto visitare la Caserma. Infine ce ne siamo andati con un bel ricordo. Paolo Cascardi Andrea De Carlo Incontro con l’Arma dei Carabinieri Reddito di cittadinanza in Puglia A marzo 71735 pugliesi hanno presentato doman- da per il reddito di cittadinanza. Per il 60% si tratta di donne; il 22,6% sono rappresentate da persone tra i 25 e 40 anni, il resto ha più di 40 anni. Il red- dito di cittadinanza ha attratto soprattutto cittadini che tipicamente hanno più anni di disoccupazione. I dati del primo mese di attività sono stati illustrati nel corso della prima giornata di lavoro. La Cgil Puglia evidenzia una mancanza di iniziative per implementare i centri e per attivare sinergie. Sarà difficile che le persone che dovranno guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza siano arruo- lati prima dell’estate. Ci si attende di ricevere i curricula di circa 100000 candidati per 3000 con- tratti. È probabile che sui candidati a cui fare il test si faccia una prima scrematura sulla base dei titoli mentre appare esclusa l’ipotesi di un colloquio sia per i costi sia per i tempi che una prova orale comporterebbe. Daniele Calabrese Cristian Trentadue
  • 5. Pagina 5NUMERO 3 Una giornata sportiva Lunedì 8 aprile noi ragazzi della scuola Calò ci siamo recati a Grottaglie per i gio- chi sportivi; ognuno aveva una sua specia- lità: chi lancio del peso e del vortex, chi salto in lungo, in alto, marcia, corsa veloce e resistenza. Purtroppo nessuno di noi è riuscito a vincere una medaglia, anche per un soffio ma è stato molto divertente e sti- molante: tutti volevamo arrivare alla vitto- ria. Per noi ragazzi di prima è stata un’e- sperienza fantastica, perché essendo la prima volta abbiamo imparato cose nuove come: vincere non è importante, ma l’importante è partecipare; però se si vince è sempre meglio. Secondo noi siamo stati molto fortunati, sia perché siamo stati scelti dal professore, ma ancora di più perché abbiamo saltato scuola. Speriamo, l’anno prossimo, di poter ritornare a Grot- taglie per guidare le prossime prime, gareggiare e magari anche vincere. Alessandro Cellamaro Giuliano Lovecchio La storia di Graziana Contraffatto Nessuna persona lascerebbe la sua famiglia e met- terebbe la sua in pericolo per salvarne altre ma lei sì: questa è la storia di Graziana Contraffatto. Il 4 maggio del 2015 sarà la prima donna- soldato a combattere la guerra in Afghanistan per salvare la vita di tante altre persone ma soprattutto mettere a rischio la sua. Infatti dopo pochi giorni, durante una battaglia, viene colpita da una granata alla gamba tanto da perderla, e ritrovarsi all’ospedale di Roma allettata e non potendo neanche muovere un mu- scolo. Ma… un giorno per caso accese la tv e vide una gara di corsa con ragazze che correvano con delle protesi alle gambe, chi con una chi con due, che correvano per vincere il titolo di campionesse del mondo. Così lei da quel giorno cominciò a fare i primi passi, sin da cominciare a prendere lezioni di corsa. Così col passare del tempo fece la sua prima e più importante corsa: il titolo europeo; e lei arrivò terza e per lei fu una vera e propria soddisfazione. Tuttavia nel 2017 fu convocata al Quirinale di Roma dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mat- tarella, che l’ha nominata Alfiere della Repubblica. Questa ragazza per me è un vero esempio da se- guire. Francesco Lombardi PELÈ Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimiento, è un dirigente sporti- vo ed ex calciatore brasiliano, di ruo- lo attaccante. Conosciuto anche come il re del calcio o Perla Ne- ra (in portoghese Pérola Negra), è il Calciatore del Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Interna- zionale e per l'International Federation of Football History & Statistics (IFFHS) nonché Pallone d'oro FI- FA del secolo, votato dai precedenti vincitori del Pallo- ne d'oro. Successivamente ha ricevuto, unico calcia- tore al mondo, il Pallone d'oro FIFA onorario. È l'unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di calcio, cosa avvenuta con la Nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. Il suo gol realizzato alla Svezia nella finale del 1958 è considerato il terzo più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA e primo tra quelli realizzati in una finale di un campionato del mondo. La FIFA gli riconosce il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a se- gno 761 reti in 821 incontri con una media realizzativa pari a 0,92 gol a partita. Fa parte della National Soccer Hall of Fame ed è sta- to inserito dal settimanale statunitense Time nel "TIME 100 Heroes & Icons" del XX secolo. È stato dichiarato "Tesoro nazionale" dal presidente del Brasile Jânio Quadros e, nel lu- glio 2011, "Patrimonio storico-sportivo dell'umanità". Vito Milano Alessandro Cellamaro
  • 6. Pagina 6 CALO...GRAFIA Giornate FAI di primavera Ginosa rientra anche quest’anno tra le destinazioni delle Giornate FAI di Pri- mavera, manifestazione nazionale dedi- cata alla riscoperta del patrimonio stori- co, artistico e culturale del nostro Pae- se, con quattro luoghi. Piazza Orologio, Palazzo della Cultura, Palazzo Tarantini e la Chiesa di San Giuseppe: sono que- sti i luoghi individuati visitabili sabato 23 e domenica 24 marzo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. La storia e le particolarità delle tre sug- gestive location, sono state descritte dai giovanissimi “Apprendisti Ciceroni’’ de- gli Istituti Comprensivi Calò e Deledda- S.G.Bosco. Gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, infatti, hanno accompagnato e accolto i turisti in due giorni all’insegna della cultura, che van- ta ben 26 anni di storia. Non solo un’espe- rienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un’oc- casione straordi- naria di incontro tra persone di età, interessi e prove- nienza diversi, unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali doti pro- prio territorio. “Anche quest’anno Ginosa aderisce alle Giornate FAI di Primavera – ha dichiarato l’Assesso- re all’Ambiente e Territorio Filomena Paradiso – porte aperte a tre luoghi identitari della nostra città, davanti ai quali spesso passiamo dandogli una veloce oc- chiata, ma di cui non conosciamo la storia. Una importan- te occasione per far conoscere Palaz- zo Tarantini coi suoi splendidi affre- schi, la Chiesa di San Giuseppe con dipinti di alto va- lore artistico e naturalmente Piazza Orologio.” Per prima cosa noi di I A abbiamo visitato il Pa- lazzo della cultura, dove alcuni ragazzi di terza ci hanno parlato della grande guerra, come si vive- va, cosa si mangiava e di un eroe di guerra gino- sino: Vito Busto. Successivamente abbiamo visi- tato Piazza Orologio, qui ci hanno spiegato la sua struttura e la sua storia. Poi di fronte, ragazzi del- la Deledda-Bosco, ci hanno parlato di palazzo Tarantini, spiegandocelo nei minimi dettagli. Infine ci siamo recati in Chiesa S. Giuseppe, dove i ci- ceroni ci hanno descritto quadri e statue. È stata una bella esperienza visitare luoghi da molto chiusi e speriamo di poterla rivivere e ma- gari partecipare nei prossimi anni. Alessandro Cellamaro Giuliano Lovecchio
  • 7. Pagina 7NUMERO 3 Premiazione FAI: apprendisti ciceroni al Municipio Il giorno 11 aprile 2019, gli studenti partecipanti al progetto FAI, diventati apprendisti ciceroni in tre luoghi del Centro Storico cittadino (rettoria di San Giuseppe e Piazza Orologio, affidati al plesso “Calò”, e Palazzo Tarantini, affidato al plesso “Deledda-Don Bosco”) i giorni 23 e 24 marzo, si sono recati al Municipio con le prof.sse Bonelli, Fortunato e Punzi, per la “Calò”, e Pizzulli, per la “Deledda-S.Giovanni Bosco”. Nella Sala Consiliare, dopo dei brevi discorsi sull’iniziativa, il Primo Cittadino ci ha consegnato gli attestati di premiazione per aver fatto scoprire il significato di opere d’arte anche sconosciute da diversi ginosini, e per la nostra partecipazione. Dopo la soddisfacente premiazione, siamo passa- ti all’appetitoso buffet organizzato dal panificio “Forno Ottocento”, che ha presentato focacce e pane conditi e della ricotta spalmata con confettu- ra di amarena e pane. Dopo aver mangiato e be- vuto “a sazietà”, siamo tornati ognuno nei propri plessi, orgogliosi e soddisfatti. Paolo Cascardi 50 ANNI DAL PRIMO UOMO SULLA LUNA “One small step for a man, one giant leap for mankind”, un piccolo passo per l’uomo, un grande passo (salto) per l’Umanità. Con queste parole dette dal comandante Neil Armstrong ricordiamo dopo 50 anni quell’im- pronta che rimane an- cora oggi nella mente dell’Uomo segnando l’era lunare. Dopo questa impresa l’uomo, però, abbandonò la Luna e pensava alla stazio- ne spaziale internazionale (ESA). Ma il nostro satellite rimane e rimarrà sempre nella no- stra via lattea. E così ricominceranno le missioni spaziali che porteran- no l’India e altre nazioni sulla Luna fino ad oggi con la Cina che tocca il suolo lunare con la chang’e 4 all’e- splorazione del lato oscuro del nostro satellite. Queste sono le vere imprese che l’uomo ha compiuto nel corso della storia per poterci dare una possibile mi- gliore vita senza inquinamento sul nostro satellite che dalla formazione del mondo illumina e riscalda i nostri cuori nella notte. Vito Milano DALLA PARTE DEGLI ULTIMI, PER SENTIRMI PRIMO Si fa chiamare Ultimo, ma il suo vero nome è Niccolò Moriconi. Dopo anni di studio nel Con- servatorio, nel 2016 è riuscito a prendere il vo- lo, quando ha vinto un importante concorso per artisti hip-hop. Ha inizia- to ad 8 anni a studiare pianoforte e poi ha conti- nuato per 10 anni, nel frattempo ha iniziato a comporre canzoni iscrivendosi a diversi corsi. Per i suoi genitori era molto importante lo studio, lui invece preferiva frequentare le lezioni di musica e, per questo, qualche volta non andavano d’accor- do. L’anno scorso ha vinto la sezione Nuove Pro- poste del Festival di Sanremo 2018 con Il ballo delle incertezze. È nato a Roma il 27 gennaio 1996. Le sue canzoni in realtà sono poesie che raccontano la sua vita e che danno consigli ai giovani di oggi. In alcune interviste ha affermato che lui è stata la prima persona a credere in se stesso e vuol spiegare ai giovani l’importanza di avere autostima in modo da riuscire a realizzare i propri sogni senza l’aiuto di qualcuno. Molte delle sue canzone trasmettono un messag- gio come: “Io vivo, è grazie a te se sto in piedi” (Poesia sen- za veli), “Ti senti solo perché non sei come appa- ri” (I tuoi particolari), “Quando ascoltavo la gente parlare mentre dava lezioni non ho saputo impa- rare ed ora insegno le delusioni” (Sogni appesi), “Ed io che invece vorrei solo averti più vicino ca- scare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino che sono grandi come dubbi che mi fanno male ma sono belli come il sole dopo un tempora- le” (Cascare nei tuoi occhi). Ha composto 2 dischi. Il primo è PIANETI, il se- condo PETER PAN. Sarah Aneba, Carlotta Tamburrano, Veronica Pacente
  • 8. Una giornata in radio Il pomeriggio del giorno 16 aprile noi ragazzi della Calò, frequentanti il PON d’italiano “La scuola fa notizia”, abbia- mo visitato la sede di Radio Ginosa, conosciuta da noi cittadini come RGStudio. Appena arrivati il signor Gianni, il direttore, ci ha spiegato in modo chiaro come funziona la radio e, successivamente, tre alla volta, siamo entrati in una stanza insonorizzata per fare la nostra prima esperienza come speaker. Qui ci hanno chiesto notizie del giorno, i nostri gusti in quanto a musica e di salutare qualcuno che ci stesse a cuore. Questo ci ha colti alla sprovvista perché le professoresse, su consiglio del signor Gino Dell’Orco, ci avevano fatto preparare una scaletta sulle canzoni da presentare accompa- gnate da alcune informazioni. Ma, alla fin fine, è stato meglio così perché im- provvisare è più bello e divertente che seguire un programma precedente- mente definito. Le notizie più “esplosive”, annunciate quasi da tutti, sono state: l’incendio della cattedrale parigina Notre Dame che è stato un duro colpo per tutta l’Europa, e la parti- ta di Champions League Juve-Ajax, purtroppo, per noi juventini, finita male. Riguardo alla musica ci siamo sbizzar- riti: chi proponeva classico o “antico” (De André, Lucio Dalla…), chi rap e chi segue la moda a cui piace quel miscuglio di rumori: la musica trap (Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang…). Sono felice di aver vissuto questa fan- tastica esperienza, assieme ad amici e professori speciali; credo di essermela cavata bene nonostante la risposta “esaustiva” ad una domanda con un modesto e timido “boh”. Spero di poterla rivivere il pri- ma possibile, ma questa volta, arrivando preparato, con più idee e meno imbarazzo, perché un’altra figuraccia del genere, non la vorrei fare!  Alessandro Cellamaro Pagina 8
  • 9. Pagina 9NUMERO 3 VISITA ALLA SEDE DI RGSTUDIO Il giorno 10 aprile 2019, alle ore 15:30 ci siamo recati alla sede di RGSTUDIO dove ci hanno accolto il signor Gino Dell’Orco e il signor Gianni Ribecco. Dopo essere entrati nel condominio dove si trova lo studio, tre per volta siamo entrati nello studio dove abbiamo registrato una trasmissione in diretta Facebook rispondendo ad alcune domande poste dal signor Dell’Orco. Noi siamo state le prime ad en- trare nello studio e, sinceramente, eravamo tanto emozionate e tanto impaurite da non saper cosa dire, però poi le professo- resse ci hanno tranquillizzato dicendo che ci avrebbero posto domande sempli- ci. Quest’avven- tura è stata molto bella ed emozio- nante, infatti ci siamo divertiti un sacco. Ribecco Milena Tocci Chiara
  • 10. Pagina 10NUMERO 3 Cronaca di un giorno in RAI La mattina del giorno 15 maggio 2019 siamo partiti da zona Palatrasio per andare alla sede Rai di Bari, dove la dott.ssa Rosa Polieri ha presentato la Rai con un video introduttivo sulle diverse sedi e redazioni in tutta Italia e all’Este- ro e sul progetto “Rai Porte Aperte”, che ci ha permesso di andare in quel “magico” palazzo, progettato dall’ architetto Elena Guaccero (Bari 1924-2006), un’ottima madre ma una “pessima” casalinga, oltre che una bravissima artista, so- prattutto scultrice di opere in legno e materiale riciclato, che prendono parte a diverse mostre organizzate, dopo il suo decesso, dalla figlia Anna Maria. Il palazzo, soprannominato “Palazzo dalle cento finestre”, fu inaugurato l’11 marzo 1959 ed è stato costruito solo con vetro e allumino. Dopo quest’introduzione ci hanno consegnato pass, attestato e sacca della Rai. Poi siamo passati alla radiofonia della sede bare- se, diretta da Antonio D’Ambrosio, e con un orolo- gio, nella regia radiofonica, sincronizzato con le altre sedi. Nella radiofonia i titoli si pronunciano con il tono più alto del normale e “On air studio” significa studio in onda, mentre “Regia operativa” significa regista come “direttore”. Dopo abbiamo fatto ricreazione, alcuni con la merenda già porta- ta, altri con i cornetti della sala mensa sita all’ulti- mo piano del palazzo dal quale si gode di una stu- penda vista sul lungomare di Bari. Abbiamo, quindi, visitato una grande sala insono- rizzata in cui si tengono interviste e dove perso- naggi famosi, specialmente cantanti, si collegano ai programmi radiofonici. Abbiamo scoperto che il canone Rai va allo Stato, al Governo, alle piccole TV e solo una piccola parte va alla Rai. Ogni sede ha un direttore amministrativo e un direttore gior- nalistico. Poi ci siamo spostati nelle sale dei tecnici della TV, che ci hanno mostrato le registrazioni, i montaggi e le apparecchiature, di cui si avvalgono per svolge- re il loro lavoro. Successivamente, siamo andati nella regia, dove si controllano le camere e si perfezionano i servizi te- levisivi. Per finire nello studio del TGR, dove abbiamo pro- vato il touch screen, usa- to per visionare i diversi quotidiani e le foto, e do- ve abbiamo simulato la registrazione di un TG. Abbiamo anche visto la biblioteca e l’archivio, centri dell’editoria Rai, che organizzerà il proget- to “Teche Aperte” con i cataloghi presenti. Dopo aver pranzato al McDonald’s, siamo andati alla libreria Feltrinelli, fon- dati da Giangiacomo Fel- trinelli, che rivoluzionò il mondo delle librerie ren- dendole più moderne, e, dopo una spiegazione della responsabile del cen- tro, abbiamo girato nella libreria e abbiamo acqui- stato i libri che ci interessavano. Infine siamo tornati a Ginosa con un bel ricordo di questa esperienza fantastica. Paolo Cascardi Cristian Trentadue Andrea De Carlo
  • 11. Pagina 11 CALO...GRAFIA LA NOSTRA ESPERIENZA ALLA RAI Mercoledì 15 mag- gio, noi ragazzi frequentanti il PON d’italiano ci siamo recati alla sede Rai di Bari per vivere un’esperienza indi- menticabile! Appena arrivati abbiamo fatto una breve merenda, non tanto breve come i panini di alcuni. Arrivati alla rai ci hanno accolto con tutti gli onori, ci hanno spiegato la storia dell’edificio, co- struito da Elena Guaccero, una donna laureata in architettura e poco “casalinga” ci hanno raccontato, infatti, quando ha progettato la sua casa a Venezia sistemò i fornelli a ben 12 metri di distanza dal lavabo. Inoltre, ci hanno spiegato chi sono i lavoratori della Rai e cosa fanno,; poi ci hanno assegnato degli attestati di partecipazione, con tanto di sacca Rai e pass da giornalista con il nostro nome. Dopo questa breve presentazione siamo andati nelle due sale radio: nella prima si organizza quello che si deve dire, tagliare e aggiungere parole nella registrazione fatta nella seconda stanza. Dopo aver fatto ciò ci siamo, per la seconda volta, fermati a mangiare, nel bar dell’edificio: il cibo era buonissimo, le sedie como- dissime ma era tutto a pagamento. Poi siamo entrati nella sala registrazioni e abbiamo visto molti marchin- gegni strani e moderni e abbiamo scoperto che sui computer è scaricato un software che collega tutti i computer tra loro. La Rai è fatta di persone, programmi, di reti, di informazioni!!! Poi siamo andati al MC Donald e abbiamo mangiato da DIO!!! Dopo il pranzo siamo andati alla Feltrinelli e abbiamo ascol- tato la storia di Giangiacomo Feltrinelli il rivoluzionario delle librerie e abbiamo girato per tutto il negozio. La giornata sfortunatamente è passata in fretta e abbiamo dovuto salutare la Rai e la Feltrinelli. Vito Milano Alessandro Cellamaro
  • 12. Pagina 12 CALO...GRAFIA VIVA LA RAI! Il giorno 15 maggio ci siamo recati a Bari per visi- tare la Sede Rai e fare un giro alla Feltrinelli. Inizialmente siamo andati alla Rai dove ci hanno parlato di Elena Guaccero, donna ormai morta che per la Rai è stata molto importante, lei ha ideato la costruzione del palazzo e ha costruito molte opere che non ha mai esposto ma che al giorno d'oggi le sta esponendo sua figlia. Dopo la spiegazione abbiamo visitato tutti i piani della Rai e ci hanno spiegato l'apparecchiatura del palazzo, ci hanno fatto fare anche delle prove e abbiamo visto come si trasmette un film in TV. La cosa più bella è stata sederci sulla sedia dove conducono il telegiornale. Nel pomeriggio siamo andati alla Feltrinelli dove ci hanno parlato del Signor Giangiacomo Feltrinelli e dove ci hanno consigliato libri da comprare per la nostra età. Questa esperienza ci è piaciuta molto, speriamo di ripeterla! Accetta Liviana Lippolis Teresa
  • 13. Pagina 13NUMERO 3 EPOCHE A CONFRONTO Nel 2019 abbiamo tutto quello che ci serve per l’essenziale e non sapremo vivere senza. Proviamo a pensare di catapultarci in un’epoca differente, ad esempio negli anni ’70 e immagi- niamo di vivere con usanze e stili di vita diversi; come ci sentiremo? Proviamo a fare un salto nel tempo! La moda negli anni ’70 era abbastanza diversa da quella di oggi: dai figli dei fiori allo stile da discoteca, pantaloni a zampa di elefante, dalle felpe enormi ai body a fantasia, alle zeppe lar- ghe e alte, agli stivali alla schiava e frange ovun- que… insomma negli anni ’70 si dava libero sfogo alla fantasia! Ma torniamo al 2019, abbiamo un canone molto lontano da quello degli anni ’70: dalle gonne corte ai jeans stretti, pantaloni firmati Adidas e Fila e come scarpe sneakers e stivaletti con tacco elegante. Lo stile di vita degli anni ’70 era fantastico! Gli anni ’70 sono quelli ‘’creativi’’… un’epoca che vide la nasci- ta delle innovazioni che portavano verso un futuro roseo. La musica negli anni ’70 era nota per i giradischi e i Jukebox e per la meravigliosa discomusic. A dominare la musica italiana c’era Renato Zero, Marcella Bella, i Pooh, Rino Gaetano e Little Tony. La maggior parte delle canzoni che si ascoltano oggi sono i tormentoni dell’estate e le can- zoni in lingua inglese, latino americano e francese. Dalla Polaroid SX-70 alla Pola- roid Snap Aneba Sarah Carlomagno Selina Giannico Ginevra La fotografia La fotografia, nata negli anni ‘20, è una delle poche cose “antiche” che a differenza di altre, ancora oggi piace, diverte ed evoca bei ricordi. Guardare una foto è molto di più di guardare una pezzo di carta, guar- dare una foto è come se guardassimo dei ritagli di storia rimasti intrappolati nelle mani. La fotografia è un insieme di cose difficili da comprendere, cose che sono solo da interpretare perché la parola fotografia nasconde infiniti significati per ognuno di noi. In un click, in un piccolo click si nascondo- no un’ infinità di immagini e ricordi, che ognuno di noi conserva. Tutti amano le foto, specialmente i bambini a cui piace osservare la loro immagine che ai loro stessi occhi può sembrare un riflesso in una pozza d’acqua che può essere inteso come una conferma della propria identità, come se dicesse: ”tu esisti”. Io amo portare con me alcune foto, foto che mi evo- cano bei ricordi, foto che mi rendono felice nei mo- menti più bui, foto con persone che amo. Le foto per me sono molto importanti perché ti aiuta- no a ricordare cose bellissime cose che senza di esse scomparirebbero. Ginevra Giannico
  • 14. Pagina 14 LA GRANDE I Oggi 16 maggio sono venuti a trovarci tre ragazzi approdati in Italia con dei barconi. Due di loro sono del Pakistan e l’altro del Bangladesh. Abbiamo fat- to loro delle domande sulla loro vita e sul loro viag- gio. Pur non sapendo bene l’Italiano, hanno cerca- to di farsi capire. Queste sono le loro storie. Mohammad Ali è un ragazzo pakistano di 23 anni, approdato in Italia il 27 aprile 2017. Ha attraversato Pakistan, Dubai, Turchia, Libia e Italia. È stato 3 giorni in mare dopo essere stato imprigionato in Libia. Il suo sogno è andare in Inghilterra. È diplomato in ragione- ria. Raihan Miah è un ragazzo bengalese. Stava nello stesso barcone in cui stava Ali. Ha at- traversato Bangladesh, Dubai, Libia e Italia. Lavora in campagna a Ginosa. Mohammad Awais è un ragazzo pakistano. Anche lui ha conosciuto gli altri due durante la traversata. Ha attraversato Pakistan, Du- bai, Turchia, Libia e Italia. Lavora in un ne- gozio di cinesi a Castellaneta e il suo sogno è quello di sposarsi. Loro si trovano molto bene in Italia. Purtroppo sono spesso vittime di discriminazione e pregiudizi. Vor- rebbero ritornare nel loro Paese d’origine per rab- bracciare i loro cari. Se la prendono con coloro che li ritengono delinquenti solo per il colore della loro pelle. Giuliano Lovecchio Calabrese Daniele Il giorno 17 maggio, ci sono venuti a trovare alcuni immigrati. Ci hanno raccontanto la loro storia e il viaggio che hanno affrontato, che è stato molto lungo, faticoso e costoso. La maggior parte vive a Castellaneta, i castellane- tani non li hanno accolti bene, li guardano male, hanno paura di loro, a differenza del comporta- mento dei ginosini. Due donne erano sposate, una di loro si è sposata il 9 luglio del 2018 mentre l'altra ha cinque figli, una della quale studia all'università di Pisa, suo marito fa il cuoco. Loro sono in Italia per trovare lavoro e anche per- ché nel loro Paese c'è la guerra. Un ragazzo pakistano, chiamato Muhammad Ali, ha un sogno: andare in Inghilterra, a trovare i suoi parenti. E' venuto qui per guadagnare il più possibile e pre- parare i documenti. Vuole fidanzarsi con una ragazza pakistana, che vive in Inghilterra. Gli altri due ragazzi invece non sanno ancora cosa fare della loro vita, ma per il momento vogliono solo guadagnare qualcosa. Tutti i ragazzi che abbiamo conosciuto frequentano il corso di alfabetizzazione che dura due anni, per poi proseguire le scuole medie e superiori e, se vogliono, anche l'università. Quel che abbiamo imparato è che non bisogna mai di- scriminare qualcuno per la sua religione e per il colore della pelle. Accetta Liviana Lippolis Teresa
  • 15. Pagina 15NUMERO 3 l giorno 17 maggio 2019 presso l’Istituto Giovanni Calò sono venuti i migranti del centro CPR di Ginosa per un progetto chia- mato la grande I dove I sta per inclusione. Questo progetto è consistito nell’ascoltare i racconti delle storie di alcuni migranti per poi scrivere storie ispirate alle loro vite. All’ inizio eravamo molto ansiosi. In classe so- no arrivate due signore: Amina e Maschuma. Amina viene dalla Tunisia. È arrivata in Italia con un barcone perché il marito viveva in Italia. Si trova in Italia da undici mesi e si è sposata da poco, a luglio 2018. Il matrimonio in Tunisia, ci ha raccon- tato, dura tre giorni. Nel primo giorno la sposa si veste a suo piacimento, nel secondo si veste di rosso e si compongono disegni su tutto il corpo della sposa con l’Henné, nel terzo, infine, la sposa si veste di bianco. Suo marito lavora in campagna, lei invece fa la casalinga. Il suo piatto pre- ferito è il cuscus invece quello italiano è la pizza. Maschuma, invece, è in Italia da sedici anni. Lei è venuta dal Marocco in ae- reo perché suo marito ave- va trovato lavoro in Italia. Suo marito è un aiuto cuo- co. Il suo piatto preferito del Marocco è il cuscus, invece quello italiano è la pasta al forno. Poi sono venuti altri ragazzi che si chiamavano Daonda Keita e Culib Alì. Daonda ha trentatré anni ed è a Ginosa da undi- ci mesi. Lui è venuto in Ita- lia per trovare lavoro. Vive- va in Costa d’Avorio. Per venire in Italia ha fatto un viaggio durato tre mesi, partendo dal suo Paese in Libia e giungendo in Italia, a Castellaneta. Arrivato a Castellaneta è andato in Procura per procurarsi i documenti. Vivendo a Castellaneta e uscendo a passeggio, ha notato che alcune persone ridono mentre altre si allontanano e ciò lo fa stare male. A Ginosa, invece, ha notato che le persone sono più socievoli e simpatiche. Riguardo Salvini non pensa che sia sba- gliato ciò che dichiara perché, essendo in Italia, deve rispettare le leggi italiane e ciò che i politici Italiani dicono senza discutere le loro scelte. Infatti dallo Stato ita- liano non vorrebbe altro. Daonda è laureato e sa parlare anche il francese. La sua laurea purtrop- po in Italia non vale perché l’ha conseguita nel Paese di prove- nienza che dall’Italia è conside- rato un Paese estero. Quindi per trovare un lavoro in Italia deve fare tutto da capo. Il suo cibo preferito della Costa d’ Avorio è il cuscus, invece il suo piatto pre- ferito italiano è la pasta al forno. Ora Daonda lavora in campa- gna. È musulmano, infatti prega cinque volte al giorno verso La Mecca. Daonda per venire in Italia ha dovuto lasciare la sua famiglia che è composta da mamma, papà sei fratelli tra cui lui e quattro sorelle. Un giorno vorrebbe ritornare a casa per rivede- re i suoi cari. Culib Alì è venuto in Italia con un gom- mone per trovare lavoro. Anche lui proviene dalla Costa d’ Avorio. Il suo piatto preferito è il cuscus, quello Italiano è la pasta al forno. Ha la stessa opinione di Daonda sui politici e sulle leggi. Un giorno vorrebbe ritornare a casa per rivede- re i suoi cari. Infine è venuto Mohamed Alì. Andrea De Carlo
  • 16. La scuola che cresce con te Tel.: 099 8245663 Posta elettronica: taic82600l@istruzione.it Organizzazione LA FINE DI UN’ESPERIENZA Rivivere questa esperienza? Molte persone si aspetteranno il solito sì, ma per noi questo PON è molto più di un sì… è istruzione, è diverti- mento… è famiglia! In questi mesi abbiamo lavorato tanto ed il nostro lavoro è stato ricom- pensato, con un’uscita da veri giornalisti nella sede Rai, è stata un’e- mozione fortissima. Le professoresse ci hanno premiato con un pranzo al Mc Donald’s. Nel corso dei mesi il nostro rapporto si è rafforzato moltissimo e si è creato un bel gruppo di lavoro, adoriamo le nostre professoresse che ci fanno divertire molto, non rendendo noiose le lezioni. Di questo PON ci rimarranno le belle esperienze come quella fatta in radio, con il signor Gino Dell’Orco a RG Studio. Oltre alla parte divertente, molti di noi sono diventati appassionati del giornali- smo più di altri, abbiamo arricchito il nostro baga- glio culturale e, soprattut- to, abbiamo curato la scrit- tura. Ringraziamo le professo- resse che ci hanno per- messo di fare questa esperienza e terminiamo questo PON con l’entusia- smo di aver visitato la se- de Rai. Ginevra Giannico Aneba Sarah Carlotta Tamburrano L’esperienza che si prova a far parte di un gruppo di “giornalisti” è stata un’espe- rienza davvero magnifica. Quest’anno è stato un anno molto particolare, poiché mettersi nei panni di un giornalista non è cosa da tutti i giorni. Perché particolare? Perché siamo stati tutti molto impegnati. È stato davvero bello conoscere nuove persone uniche e speciali. Il primo anno di scuola media e stato più impegnativo ma più interessante. In questo PON ab- biamo scoperto di avere delle potenziali- tà. Secondo me questo progetto PON è stato utilissimo a migliorarci ed abbiamo imparato molte più cose. Soprattutto un grazie particolare alle pro- fessoresse che ci hanno sostenuto in questo percorso. Abbiamo avuto modo di entrare nella sede rai di Bari conoscendo i “segreti da dietro le quinte”. Arrivati alla fine di questo percorso abbiamo avuto modo di gustarci un gelato in compagnia. Selina Carlomagno Per me questo PON rappresenta un insieme di cono- scenze, una squadra e significa anche che tutto si può fare anche divertendosi. Mi ha insegnato anche che basta crederci per fare ciò che sogniamo. Teresa Lippolis Questo PON non ci ha insegnato solo a sviluppare le nostre conoscenze ma a cercare di collaborare, di diver- tirsi e allo stesso tempo di impegnarsi a inventare nuovi testi, ma non solo… Liviana Accetta Questo PON rappresenta tutto ciò che sono ora, mi ha insegnato a scrivere, a comportarmi in una maniera gar- bata…io riassumo tutto ciò in una sola frase: se puoi sognarlo puoi farlo. Veronica Pacente Questo pon per me non è un semplice corso di scrittura ma anche un’occasione per avere nuovi amici e per di- vertirsi e ne uscirò con un bel ricordo. Andrea De Carlo A volte vi chiedete cosa è un pon? Il pon è un gruppo di persone che lavorano assieme esperienze unite per formare un capolavoro . Chiara Tocci