Uno sguardo alle operazioni di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco svoltesi a Genova dal 14 agosto 2018.
Search and rescue operations in Genua august 2018.
1. I frutti del lavoro si vedono.
Introduzione
Mi sembra di poter trovare ampio consenso se mi permetto di dire che con la tragedia del crollo
del ponte autostradale di Genova del 14 agosto 2018, nella quale purtroppo hanno
drammaticamente perso la vita più di 40 Persone, si è potuto fissare un importante elemento che
sta visibilmente caratterizzando il modo di operare dei Vigili del Fuoco (e, di riflesso, dell’intero
Sistema di Protezione Civile italiano).
L’elemento visibile è la capacità di provvedere compiutamente alla gestione ed alla pianificazione.
Capacità alla quale inevitabilmente seguono le indubbie capacità operative che siamo abituati a
vedere.
Negli anni infatti ci si è abituati a focalizzare l’attenzione sulle capacità operative perché sono
quelle di più immediata comprensione da parte della Cittadinanza. Ed è più che normale che sia
così. Quello che diventa importante evidenziare ora è ciò che sta “prima” (e durante, ovviamente)
delle operazioni di salvataggio: ovvero, l’istituzione di un comando delle operazioni e la
predisposizione di piani di azione in continua evoluzione.
Entrambe le cose influiscono pienamente sulle operazioni e sul loro risultato finale.
Un elemento da tenere d’occhio
Certamente il lavoro di Comando e Pianificazione è un po’ come se fosse un lavoro “dietro alle
quinte”. E in realtà è così. Chi comanda non sta nel mezzo delle operazioni (un po’ come il regista
che per fare bene il suo lavoro non sta certo nel mezzo della scena).
Questa “regia dell’intervento di soccorso” (che ha i suoi fondamenti in un incessante lavoro di
Comando e Pianificazione fin dai primi momenti in cui si viene a conoscenza dell’evento) è
l’elemento di spicco che regola poi l’andamento (ed il successo) delle Operazioni.
Operazioni che tutti –da sempre – vedono “scorrere” nelle immagini e nei commenti sul web, nelle
chat, o in tv.
Devo dire che ultimamente ho notato che, seppure in proporzione molto minore, viene data
evidenza anche alle attività che “scorrono dietro le quinte “.
E questo è molto, molto importante.
2. Ampliare lo sguardo
Dopo aver mostrato ed evidenziato le grandi capacità del Sistema di Protezione Civile, di cui i Vigili
del Fuoco sono la componente operativa principale, di operare efficacemente, è il momento di
“guardare dietro” e capire che cosa fa muovere le operazioni.
La competenza (e si potrebbe dire la abilità) gestionale, che ormai da alcuni anni si sta
cominciando pian piano a mostrare al pubblico, merita di essere evidenziata ancora di più.
Trovando il modo di spiegarla e renderla comprensibile anche al Cittadino, abituato da sempre a
vedere i risultati ma meno abituato a vedere che cosa è servito per giungere a quei risultati.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco da decine di anni si sforza (ovviamente non è proprio
facilissimo) di applicare le tecniche di Comando e Pianificazione.
Risultati ottenuti e da ottenere
Questo sforzo ha dato i suoi frutti. E continuerà a darne, anche se vorremmo che non venisse mai
la necessità di dare prova di quelle abilità. E i frutti continueranno ad arrivare soprattutto
condividendo le metodologie ed estendendole ad un numero sempre maggiore di Attori che
operano nel Sistema Nazionale di Protezione Civile, al fine di mantenere sempre elevate le
capacità di gestione e pianificazione della “macchina dei soccorsi pubblici”.
Meccanismo (o macchina) che si basa sull’impiego di risorse umane preparate con le più
aggiornate tecniche di Gestione, Comando e Controllo e tecniche di Pianificazione preventiva e
contestuale, che devono sempre portare ai migliori possibili risultati operativi.
gmg / 18/8/2018