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Riconoscere un buon vino dalla
          Bottiglia

“Trucchi,segreti e consigli per distinguere
     un buon vino dalla Coca Cola.”
La vita è troppo breve
        per bere vini mediocri.

Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)
Più costa più vale

•   Il prezzo non è
    automaticamente sinonimo
    di qualità. Esistono vini
    elevati ma dai prezzi
    contenuti: è il caso di quelli
    prodotti da aziende che non
    investono molto nella
    pubblicità.
•   Ricordando i vini di Origine
    Controllata (DOC), vini di
    Origine Controllata e
    Garantita (DOCG) e vini con
    Indicazione Geografica Tipica
    (IGT).
Più un vino è “vecchio” meglio è
Più abbiamo a che fare con
   un’annata lontana e più
   possiamo pensare di trovarci
   davanti a una bottiglia
   pregiata.
Questo è vero, ma solo se
   parliamo di vini di una
   certa struttura e qualità.
Ricordiamoci, infatti, che non
   tutti i vini sono adatti
   all’invecchiamento:
alcuni come il classico novello, i
   vini bianchi poco strutturati e
   quelli rosati devono essere
   gustati entro tempi brevi,
   perché perdono velocemente
   le caratteristiche di freschezza
   e bevibilità che li
   contraddistinguono.
Più un vino è alcolico più è pregiato
•   Il tasso alcolico di un vino non
    ha nulla a che fare con la sua
    qualità. Quello che conta è
    piuttosto il giusto mix dell’alcol con
    altri elementi tipici del vino: ossia
    acidità e il tannino (quest’ultimo
    presente nei vini rossi).
•    Ma come sapere se una bottiglia
    presenta o no questo perfetto mix?
    Purtroppo questo non è un dato che
    si può leggere sull’etichetta: è
    qualcosa che va saputo a monte,
    perché riguarda la conoscenza dei
    vitigni, delle annate, dei produttori…
    Il consiglio, quindi, è quello di
    documentarsi in anticipo, oppure di
    chiedere consiglio a qualche
    esperto.
Il fondo della bottiglia

•   leggenda metropolitana:
    il costo di un vino è (quasi)
    direttamente proporzionale
    alla profondità della cavità
    inferiore della bottiglia
Da notare sull’etichetta
•   Sui vini appaiono due
    descrizioni del produttore:
    "prodotto ed imbottigliato da"
    ed "imbottigliato da".

    Sono da preferire le prime
    poichè chi ha indicata la
    seconda frase è un mero
    imbottigliatore di vino e non
    un produttore d'uva.
    Esiste anche una terza scritta
    "Condizionato da" ... questa
    appare nelle confezioni che
    non sono di vetro ... ma
    facciamo finta che non
    esistano
La “barricazione”

•   I vini barricati:

    La "barricazione" del vino è
    nata quasi per caso:
    quando il vino veniva
    conservato in botti di rovere
    (barrique) si è visto
    che il suo sapore diventava
    "più dolce e gradevole".
    Premettendo che ci sono
    ottimi vini barricati,
    il “ trucco" sta nel fatto che,
    alcuni produttori sfruttano
    questa cosa
    per migliorare il vino fatto con
    uva di bassa qualità.
Meglio i vini con il tappo di sughero

•    Il tappo di sughero garantisce
    comunque una qualità del vino
    migliore, perché è pensato per
    assicurare una conservazione
    più lunga.
•   I tappi di plastica vanno bene
    per vini che si prevede di bere
    entro poco tempo. Resta da
    precisare, però, che il tappo di
    sughero presenta un rischio:
    quello di sviluppare muffe e
    marcire, andando così a
    compromettere il gusto del vino.
    Esattamente il rischio che porta
    le persone a dire: "Ma questo
    vino sa di tappo!".
Al supermercato non si trovano vini di
                  qualità
•    L’eventuale “pecca” dei vini in
    vendita nei supermercati sta
    altrove e riguarda il “dove” e
    “come” vengono conservati,
    soprattutto se lo smercio è lento. il
    vino, anche se già chiuso in
    bottiglia, tende ad assorbire
    l’aria circostante e quindi, per
    non essere “inquinato” nella
    sua essenza, necessita di
    essere posto in ambienti
    particolari e privi di altri odori.
    Da questo punto di vista, i
    magazzini delle enoteche sono
    sicuri (perché strutturati proprio
    per tutelare le qualità
    organolettiche del vino), quelli dei
    supermercati no o, perlomeno, non
    sempre.
Bisogna scegliere un vino in base
              all’abbinamento
•   Per capire se conviene o no
    orientarsi su un vino è
    essenziale domandarsi il
    tipo di menu che si
    prevede di mangiare.
    Volendo riassumere, le regole
    generali per scegliere si
    fondano su due criteri: la
    concordanza o la discordanza.
    In pratica, talvolta è bene
    accompagnare le pietanze con
    vini che ne esaltino le
    caratteristiche.
A ben riflettere, si può bere il vino per cinque
                      motivi:
 primo per far festa, poi per colmare la sete,
      poi per evitare di avere sete dopo,
 poi per fare onore al buon vino e, infine, per
                  ogni motivo.

         Friedrich Rückert (1788 – 1866)
Grazie dell’ attenzione



   Gaetano Nigliato

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Riconoscere un buon vino

  • 1. Riconoscere un buon vino dalla Bottiglia “Trucchi,segreti e consigli per distinguere un buon vino dalla Coca Cola.”
  • 2. La vita è troppo breve per bere vini mediocri. Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)
  • 3. Più costa più vale • Il prezzo non è automaticamente sinonimo di qualità. Esistono vini elevati ma dai prezzi contenuti: è il caso di quelli prodotti da aziende che non investono molto nella pubblicità. • Ricordando i vini di Origine Controllata (DOC), vini di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e vini con Indicazione Geografica Tipica (IGT).
  • 4. Più un vino è “vecchio” meglio è Più abbiamo a che fare con un’annata lontana e più possiamo pensare di trovarci davanti a una bottiglia pregiata. Questo è vero, ma solo se parliamo di vini di una certa struttura e qualità. Ricordiamoci, infatti, che non tutti i vini sono adatti all’invecchiamento: alcuni come il classico novello, i vini bianchi poco strutturati e quelli rosati devono essere gustati entro tempi brevi, perché perdono velocemente le caratteristiche di freschezza e bevibilità che li contraddistinguono.
  • 5. Più un vino è alcolico più è pregiato • Il tasso alcolico di un vino non ha nulla a che fare con la sua qualità. Quello che conta è piuttosto il giusto mix dell’alcol con altri elementi tipici del vino: ossia acidità e il tannino (quest’ultimo presente nei vini rossi). • Ma come sapere se una bottiglia presenta o no questo perfetto mix? Purtroppo questo non è un dato che si può leggere sull’etichetta: è qualcosa che va saputo a monte, perché riguarda la conoscenza dei vitigni, delle annate, dei produttori… Il consiglio, quindi, è quello di documentarsi in anticipo, oppure di chiedere consiglio a qualche esperto.
  • 6. Il fondo della bottiglia • leggenda metropolitana: il costo di un vino è (quasi) direttamente proporzionale alla profondità della cavità inferiore della bottiglia
  • 7. Da notare sull’etichetta • Sui vini appaiono due descrizioni del produttore: "prodotto ed imbottigliato da" ed "imbottigliato da". Sono da preferire le prime poichè chi ha indicata la seconda frase è un mero imbottigliatore di vino e non un produttore d'uva. Esiste anche una terza scritta "Condizionato da" ... questa appare nelle confezioni che non sono di vetro ... ma facciamo finta che non esistano
  • 8. La “barricazione” • I vini barricati: La "barricazione" del vino è nata quasi per caso: quando il vino veniva conservato in botti di rovere (barrique) si è visto che il suo sapore diventava "più dolce e gradevole". Premettendo che ci sono ottimi vini barricati, il “ trucco" sta nel fatto che, alcuni produttori sfruttano questa cosa per migliorare il vino fatto con uva di bassa qualità.
  • 9. Meglio i vini con il tappo di sughero • Il tappo di sughero garantisce comunque una qualità del vino migliore, perché è pensato per assicurare una conservazione più lunga. • I tappi di plastica vanno bene per vini che si prevede di bere entro poco tempo. Resta da precisare, però, che il tappo di sughero presenta un rischio: quello di sviluppare muffe e marcire, andando così a compromettere il gusto del vino. Esattamente il rischio che porta le persone a dire: "Ma questo vino sa di tappo!".
  • 10. Al supermercato non si trovano vini di qualità • L’eventuale “pecca” dei vini in vendita nei supermercati sta altrove e riguarda il “dove” e “come” vengono conservati, soprattutto se lo smercio è lento. il vino, anche se già chiuso in bottiglia, tende ad assorbire l’aria circostante e quindi, per non essere “inquinato” nella sua essenza, necessita di essere posto in ambienti particolari e privi di altri odori. Da questo punto di vista, i magazzini delle enoteche sono sicuri (perché strutturati proprio per tutelare le qualità organolettiche del vino), quelli dei supermercati no o, perlomeno, non sempre.
  • 11. Bisogna scegliere un vino in base all’abbinamento • Per capire se conviene o no orientarsi su un vino è essenziale domandarsi il tipo di menu che si prevede di mangiare. Volendo riassumere, le regole generali per scegliere si fondano su due criteri: la concordanza o la discordanza. In pratica, talvolta è bene accompagnare le pietanze con vini che ne esaltino le caratteristiche.
  • 12. A ben riflettere, si può bere il vino per cinque motivi: primo per far festa, poi per colmare la sete, poi per evitare di avere sete dopo, poi per fare onore al buon vino e, infine, per ogni motivo. Friedrich Rückert (1788 – 1866)
  • 13. Grazie dell’ attenzione Gaetano Nigliato