2. Scrivo bene, ma solo se ho uno scopo.
“Vorrei incontrare uno scrittore, col sogno, un giorno, di
diventare un copywriter.”
(Francesco Bozza, The Headliners)
In un mondo in cui avere una reflex ti rende
Photographer e scrivere sul tuo blog ti rende un artista,
io desidero semplicemente che mi si dica di cosa parlare:
prometto di non far differenza fra uno spot per Lars Von
Trier e una head per un omogeneizzato.
4. Contesto:
D’estate, specialmente in occasione di
manifestazioni come Mondiali e Olimpiadi, il
caldo e la voglia di vedere le partite in casa
con gli amici fanno calare il consumo di
Campari, come invertire questa tendenza?
Contesto:
D’estate, specialmente in occasione di
manifestazioni come Mondiali e Olimpiadi, il
caldo e la voglia di vedere le partite in casa
con gli amici fanno calare il consumo di
Campari, come invertire questa tendenza?
5. Sviluppo:
Troppo pigro per uscire di casa prima e
durante la partita?
Ordina il tuo Spritz con pochi click o dal
tuo smartphone, al resto pensa LazyCup,
la nuova app di Campari che trasforma il
tuo divano in una vera e propria tribuna
Vip. 90 minuti possono essere molto
lunghi, dovrai pur bere qualcosa.
Sviluppo:
Troppo pigro per uscire di casa prima e
durante la partita?
Ordina il tuo Spritz con pochi click o dal
tuo smartphone, al resto pensa LazyCup,
la nuova app di Campari che trasforma il
tuo divano in una vera e propria tribuna
Vip. 90 minuti possono essere molto
lunghi, dovrai pur bere qualcosa.
6. Fai sentire la tua voce
Accedendo a LazyCup avrai
l’opportunità di diventare cronista
ufficiale Campari: loggandoti col pin
ricevuto, potrai commentare minuto
per minuto tutto quello che succede
in campo oppure, se sei VERAMENTE
pigro, divertirti ad ascoltare le
cronache degli altri utenti online.
Fai sentire la tua voce
Accedendo a LazyCup avrai
l’opportunità di diventare cronista
ufficiale Campari: loggandoti col pin
ricevuto, potrai commentare minuto
per minuto tutto quello che succede
in campo oppure, se sei VERAMENTE
pigro, divertirti ad ascoltare le
cronache degli altri utenti online.
9. Che cos’è Ideasia
Un portale di CrowDesign, dove creativi e brand possono incontrarsi e sperimentare
nuove forme di collaborazione professionale.
Come funziona ideasia
Registrandosi su Ideasia, sarà possibile scegliere fra due tipologie di profilo, Hero
(Creativo) e King (committente), scelta questa che influenzerà le modalità di
interazione all’interno del portale.
10. Hero (creativi)
Journey book
Mostra il tuo portfolio importandolo
da Behance, Flickr, Dribble.
Join quest
Proponiti e partecipa ai differenti
brief postati ogni giorno su Ideasia.
King (committenti)
Propose a quest
Proponi un brief creativo, fornendo
dati,target e guidelines necessarie.
Manage quest
Gestisci le tue quest attive, modifica
il brief.
Recruit hero
Sfoglia i profili dei creativi presenti
su Ideasia e contattali direttamente.
11.
12.
13. Quest (come procede un brief)
Chapter 1: tournament
Proprio come in un vero torneo, il king propone un brief e gli hero si sfidano per
l’attenzione del sovrano: ogni partecipante è sollecitato a fare domande, proporre
idee, condividere il proprio Know-how.
Chapter 2: Select heroes
Osservando il comportamento dei creativi nella prima fase, il committente decide chi
coinvolgere nel brief vero e proprio.
Chapter 3: Quest
I professionisti coinvolti collaborano per la realizzazione del brief: Ideasia mette a loro
disposizione un sistema di live chat e uno spazio di condivisione materiali syncato con
l’account dropbox di ogni partecipante.
28. Nella lingua inuit esistono più di 100 maniere per dire “neve”, nate per descriverne tutte le sfumature, gli aspetti,
i frammenti di senso.
Nessuno però ha mai pensato a fare lo stesso con i colori del buio: nessuno prima di me almeno..
“Buio”, cosa significa buio? Buio è una parola troppo semplice, incapace di catturare da sola la complessità di
quello che viviamo, quello che sentiamo.
Ci chiamano “parzialmente vedenti”, ma il disagio non è affatto parziale.
I dottori ci tengono a bada, dicendoci che forse, un giorno, torneremo come prima.
Mi ricordo ancora i primi giorni dopo l’incidente, il buio era qualcosa di totale, assoluto, perenne: inciampavo,
cadevo, mi rialzavo, senza punti di riferimento, imbarazzato come il primo giorno di scuola.
Ho poi imparato a fidarmi delle mie mani, ho poi capito quanto “conoscere” e “toccare” siano due verbi che
hanno molto in comune.
Il buio ha poi iniziato a cambiare, a prendere forma, il buio è ora diventato la tela su cui disegno la mia vita, giorno
dopo giorno, sensazione dopo sensazione.
I miei colori sono il nero, il nero, e ancora il nero, le mie mani i pennelli, la mia mente un giovane Leonardo ansioso
di sapere. L’unico lusso che mi concedo, uno dei pochi rimastimi, è di inventare ogni giorno un nero diverso, il
mio personalissimo rimedio quotidiano contro la paura del vuoto: il nero della notte, perentorio e assoluto, il nero
di una mattina di sole, quando un bianco pallore proietta ovunque nuove ombre, ricordi fuori fuoco della mia
vita precedente, il nero-dentrocasa, sempre capace di nascondere un nuovo spigolo, un nuovo ostacolo, innocenti
pericoli nascosti nell’ombra.
È per questo che sono preoccupato.
Domani è il giorno dell’operazione che mi ridarà la vista.
C’ho messo dieci anni a mettere ordine al mio mondo nero-a-volte-bianco, come potrò sopportare un mondo
nuovamente a colori?
30. Brief:
L’attuale format comunicativo
di Intesa SanPaolo, basato su
interviste semiserie ai diversi
dipendenti di Intesa, ha perso di
freschezza e interesse.
Intesa SanPaolo chiede quindi un
nuovo format, meno evasivo e più
radicato nell’attuale realtà sociale.
Concept:
Ogni giorno migliaia di italiani
continuano a creare, provare,
realizzare, dando vita a sempre
nuove forme di eccellenza.
Intesa Sanpaolo ha deciso ancora
una volta di essere al loro fianco.
L’Italia riparte, cosa metterai
nella valigia?
37. Concept:
Jam, speaker portatile e senza fili,
è il device perfetto per portare la
tua musica “fuori”; pochi gesti ed
ogni brano diventa un momento
di condivisione.
Concept:
Jam, speaker portatile e senza fili,
è il device perfetto per portare la
tua musica “fuori”; pochi gesti ed
ogni brano diventa un momento
di condivisione.
Sviluppo:
Chi meglio di un artista di strada per
raccontare il claim “Move your music
outside”?
Abbiamo dato vita a Andy Rumble,
giovane air guitarist che insegue il
suo sogno grazie alla potenza di Jam.
38. Andy’s Story
Raccontare, video
dopo video, tutte
le tappe che hanno
portato Andy fin
qua, le origini, gli
amici, le delusioni,
le piccole vittorie.
39. Andy goes on Tour
Come se la cava Andy in giro per Milano?
https://vimeo.com/83174729
40. Dio lo vuole
Sete.
Fame.
Dolore ai piedi.
Erano queste le sensazioni che tormentavano Sahid mentre la carovana si spostava, lasciando
solchi nel terreno fangoso, umido dell’ultima pioggia caduta ieri notte.
Marciavano da settimane ormai, marciavano dimentichi di tutto, il dolore, la sete, la paura.
Il fango non li rallentava, la sabbia non li seppelliva, le rocce non li ferivano. Pensandoci, era
proprio questo che significava Islam, abbandono; Sahid e i suoi discepoli avevano abbandonato
tutto, case, ricchezze, famiglia, per porre la loro vita al servizio di Allah. Giravano di città in
città, di oasi in oasi, portando nei loro cuori e nelle loro menti la parola del Profeta, rincuorando
gli afflitti, incoraggiando i valorosi, consolando chi soffriva. Ogni giorno Sahid pregava Allah
e il Profeta di dargli la forza necessaria per portare avanti il suo incarico, di rendere limpida la
sua mente e sciolta la sua lingua, di liberarlo dalle passioni terrene, di far tacere quelle voci nella
sua testa.
La preghiera però non sempre aveva effetto come Sahid sperava; le voci continuavano a occupare
la mente di Sahid, tormentando i suoi sogni e disturbando la sua veglia.
Le voci erano pressanti, perentorie, ponevano delle domande, insinuavano dei dubbi.
Sahid camminava, camminava e rifletteva.
-“Allah Akbar”, recitano le nostre sacre Sure, lo so, lo so, niente può sfuggire al nostro Dio,
capisco.. ma allora perché il male continua a dilagare nelle nostre terre?
41. Perché ogni giorno i miei occhi sono costretti ad assistere a queste morti, a questo dolore, a
questa crudeltà?
“Dio lo vuole” recitano i nostri guerrieri, dandosi coraggio a vicenda, prima di ogni battaglia,
consapevoli che ogni sole che nasce potrebbe essere l’ultimo per loro, lo so, lo so, “Dio lo vuole”..
Ci insegnano fin da piccoli a non mettere mai in dubbio la parola di Allah e le parabole del
profeta, ma nonostante questo, io mi continuo a chiedere, è proprio questo il volere di Dio?
È Dio a chiederci di uccidere, torturare, bruciare chiunque non la pensi come noi?
È Dio a chiederci di violentare le donne, rendere schiavi i bambini, sgozzare i più anziani?
È Dio a chiederci di odiare chi è diverso da noi? -
Si fermarono.
Le catene ai polsi di Sahid avevano lasciato cicatrici sulla pelle, le catene ai piedi bloccavano
il sangue, rendendoli pallidi ed emaciati. Lo buttarono a terra, lo fecero mettere in ginocchio.
Erano stati catturati da un gruppo di crociati e destinati all’impiccagione in quanto “infedeli”,
ma Sahid non poteva più continuare la marcia, il suo corpo era troppo stanco, arido come tutto
ciò che li circondava.
Il giovane guerriero sguainò la spada, e si pose davanti a Sahid, oscurando il sole. Sahid,
guardandolo negli occhi, fece al giovane un’unica domanda - Perché? -
Nell’esitare del giovane, nei suoi occhi persi nel vuoto, Sahid capì che le stesse voci, le stesse
domande tormentavano il giovane, privandolo di sonno e veglia come succedeva a lui.
Ripresosi, il giovane rispose, con gli occhi bassi, sottraendosi allo sguardo - Dio lo vuole! -
La lama scese sul collo di Sahid.