More than Just Lines on a Map: Best Practices for U.S Bike Routes
Pixel worm
1. PIXEL WORMS
Accademia di Belle Arti di Palermo,
Corso di Tecniche di Animazione Digitale a.a. 2017-18 Prof. Luca Pulvirenti
di Fabiola Spatola
2. Concept
Per realizzare la prima esercitazione, mi sono lasciata
ispirare dalla musica. Il brano, intitolato «Cabled mess
little happy tune», mi ha ricordato i ritmi delle colonne
sonore dei vecchi giochi arcade. L’idea è stata quella di
riproporre una versione di Snake variegata dai colori e i
tempi del movimento.
3. Metodo di lavoro
Ho provato a studiare la forma d’onda del brano scelto su
Reaper, e inserito dei marker in corrispondenza delle sequenze
sonore. Ottenute le sequenze, ho immaginato alcune possibilità
visive corrispondenti, rinominando i marker con parole chiave.
L’idea di fondo è stata quella di far corrispondere graficamente
le fasi di silenzio a flash visivi colorati, e i movimenti
d’onda a movimenti dei «soggetti» dell’animazione; per
realizzarla ho utilizzato Piskel, creando prima dei generici
livelli sfondo, in cui ho inserito il colore di fondo e i
dettagli del background e poi alcuni livelli per gestire i
soggetti in movimento. Ho gestito il numero dei frame impostando
la timeline di Reaper in modalità di visualizzazione Frame (in
totale ne ho realizzati 778). Alla fine ho esportato tutto in
png e unito alla musica in Premiere. Non ho realizzato montaggio
su quest’ultimo ma semplicemente caricato l’intera sequenza
d’immagini.
10. Considerazioni e note
Le azioni che avevo immaginato subito dopo lo studio
sonoro erano poche. Ad ogni sequenza avevo impostato
un’azione come -worm cammina- o –worm mangia- o –worm si
allunga- non riuscendo a immaginare quanto possa essere
lunga una sequenza di 3 o 4 secondi. Disegnare frame per
frame mi ha fatto capire, che nonostante la musica scelta
richiedesse dei movimenti a mio parere poco fluidi
(realizzati duplicando alcuni frames), anche solo in una
manciata di secondi, devono succedere una varietà di
cose. Mi sono ritrovata così a dover triplicare
l’inizialmente unico soggetto e a creare un dialogo
visivo tra worms (scontri e miscelamenti), per dare un
po’ di dinamismo alla scena.