38. Remember
Personal project
Penso alle urla nel campo,
penso poi all’improvviso silenzio.
Immagino chi stringeva pugni, pieni di ossa.
immagino la rabbia e la rassegnazione.
Guardo uomini uccidere altri uomini,
guardo occhi morire mentre guardano.
Negazione una parola sporca di sangue
negazione di chi ancora offende la memoria.
Massimo di Veroli
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42. Game
Personal project
Questo progetto nasce dalla volontà di voler far ricordarequali fossero
i giochi di una volta , quelli veri , quelli dove bastavano due soldatini e
un gesso per divertirsi,dove non erano necessare prese per l’elettricità
o schermi a cristalli liquidi .Quel gioco rimpiazzato ormai da tecnologie
fin troppo moderne.
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46. Anorexia
Personal project
Si sente colpevole , perché non ha ne’ sete ne’ fame . Il suo corpo
sta bruciando , e insieme alla sua pelle svaniscono i suoi sentimenti ,
l’amore per se stessa e per la vita.Descrive le sua giornate come un
eterno incubo dal quale neanche gli schiaffi riescono a svegliarla .
Il suo corpo è la sua prigione, si sente in gabbia , e non riesce ad
uscirne.
Vorrebbe semplicemente che la gente smettesse di guardarla come
fosse un fantasma, ed iniziasse a vederla come una persona con il
semplice bisogno di essere ascoltata , di essere presa per mano così
da aiutarla ad alzarsi ritrovando la forza necessaria per farlo , perché in
quelle gambe non ce n’è abbastanza .
Vorrebbe togliersi il peso di quest’ombra nel quale si rifugia ogni ora e
parlare di quanto anche lei un giorno vorrebbe guardarsi allo specchio
e sentirsi donna , sfiorarsi non sentendo più ossa affilate come spine.
Eppure la gente continua a pensare che sia il suo corpo l’unico in
grado di parlare , che il suo autolesionismo sia semplicemente una
forma di egocentrismo , che il bisogno di sentirsi malata superi il desi-
derio di guarire.
La superficialità di chi con gli occhi guarda , ma non vede , raggiunge
limiti distruttivi per gli altri e consolatori per se stessi.
Si , perché trovarsi davanti a chi combatte contro se stessa, ci fa sen-
tire fortunati ,perchè rende ogni problema così minimo in confronto.
Ma ci si sofferma a questo , senza a quel punto porgere la mano per
dire : io ci sono , ma ritraendola in tasca sussurando : passerà .
E allora la sua prigione diventa un esilio , il suo desiderio una speranza
in bianco e nero , le sue spalle mattoni.
È un progetto mirato non tanto al mostrare quel che le ossa di una ra-
gazza malata di anoressia sono in grado di dire, ma a quello che l’inte-
ro suo corpo cerca di dimostrare .
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52. Days with her
Personal project
Lei è importante, lei è speciale, lei è unica.Ho avuto bisogno di
consevare un ricordo di giornate passate interamente insieme a lei,
dove ogni suo passo fosse anche il mio , ritraendola in ogni suo
movimento ,cosi da non ricordare ogni suo minimo dettaglio.