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Espansore Palatale Decesari
per l'espansione unilaterale
ESPANSORE PALATALE DECESARI PER L'ESPANSIONE UNILATERALE
             (modifica aggiunta al dispositivo tradizionale)


La foggia dell' E.P.D. per l'espansione unilaterale rimane pressochè identica a
quellla del dispositivo tradizionale se non per l'aggiunta di un bottone in acrilico.
Il bottone in acrilico, collocato in posizione opposta rispetto all'emiarcata dentale
che si intende espandere trasversalmente, è applicato all' E.P.D. mediante una
forcella saldata perpendicolarmente al braccio laterale corrispondente.
La forcella è indicativamente posizionata al centro dei due premolari. (fig.1)
L'acrilico, aderente alla mucosa palatale, si estende in una porzione di palato
compresa fra il centro mesio-distale del canino e l'estremità distale del secondo
premolare. (fig.2)
La funzione del bottone acrilico è di poter deviare l'azione del dispositivo sul solo
lato interessato allo spostamento.




          TARATURA DEL DISPOSITIVO – MECCANICA D'AZIONE


Il dispositivo viene tarato aprendo la vite con l'apposita chiavetta in modo tale da
caricare le molle della forza necessaria per ottenere l'epansione ,che avviene tramite
la graduale distensione di queste ultime. (fig.3)
A seguito della taratura la forza si distribuisce su entrambi i lati dell'arcata dentale
(azione analoga a quella dell' E.P.D. tradizionale) con la differenza, in questo caso,
che il dispositivo in questione avendo in aggiunta il bottone acrilco, aumenta il
volume della massa dove questo aderisce, aumentando di conseguenza la resistenza
alla forza impressa.
Aumentando il volume della massa in una delle due parti è possibile differenziare la
resistenza alla forza a cui queste vengono sottoposte quindi, tarando sufficientemente
il dispositivo di una quantità di forza “x”, in grado di provocare lo spostamento
della massa “m2” , la massa “m1” non sortirà alcun effetto di spostamento poichè
la resistenza di quest'ultima risulterà maggiore rispetto alla quantità di forza
prodotta dal dispositivo.
Inoltre, data la resistenza della massa “m1”, all'azione subita corrisponde una
reazione uguale e contraria che intensifica lo spostamento sulla massa opposta.
(fig.4)




                                                        Davide DECESARI

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Espansore Palatale Decesari

  • 1. Espansore Palatale Decesari per l'espansione unilaterale
  • 2. ESPANSORE PALATALE DECESARI PER L'ESPANSIONE UNILATERALE (modifica aggiunta al dispositivo tradizionale) La foggia dell' E.P.D. per l'espansione unilaterale rimane pressochè identica a quellla del dispositivo tradizionale se non per l'aggiunta di un bottone in acrilico. Il bottone in acrilico, collocato in posizione opposta rispetto all'emiarcata dentale che si intende espandere trasversalmente, è applicato all' E.P.D. mediante una forcella saldata perpendicolarmente al braccio laterale corrispondente. La forcella è indicativamente posizionata al centro dei due premolari. (fig.1) L'acrilico, aderente alla mucosa palatale, si estende in una porzione di palato compresa fra il centro mesio-distale del canino e l'estremità distale del secondo premolare. (fig.2) La funzione del bottone acrilico è di poter deviare l'azione del dispositivo sul solo lato interessato allo spostamento. TARATURA DEL DISPOSITIVO – MECCANICA D'AZIONE Il dispositivo viene tarato aprendo la vite con l'apposita chiavetta in modo tale da caricare le molle della forza necessaria per ottenere l'epansione ,che avviene tramite la graduale distensione di queste ultime. (fig.3) A seguito della taratura la forza si distribuisce su entrambi i lati dell'arcata dentale (azione analoga a quella dell' E.P.D. tradizionale) con la differenza, in questo caso, che il dispositivo in questione avendo in aggiunta il bottone acrilco, aumenta il volume della massa dove questo aderisce, aumentando di conseguenza la resistenza alla forza impressa.
  • 3. Aumentando il volume della massa in una delle due parti è possibile differenziare la resistenza alla forza a cui queste vengono sottoposte quindi, tarando sufficientemente il dispositivo di una quantità di forza “x”, in grado di provocare lo spostamento della massa “m2” , la massa “m1” non sortirà alcun effetto di spostamento poichè la resistenza di quest'ultima risulterà maggiore rispetto alla quantità di forza prodotta dal dispositivo. Inoltre, data la resistenza della massa “m1”, all'azione subita corrisponde una reazione uguale e contraria che intensifica lo spostamento sulla massa opposta. (fig.4) Davide DECESARI