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nozioni di esposizione al rischio nei fondi
1. “Esposizione Globale” si riferisce a una misura
dell’esposizione al rischio di un comparto OICVM che tiene
conto dell’esposizione al rischio di mercato degli investimenti
sottostanti, incluse l’esposizione al rischio di mercato e la leva
finanziaria implicita associata agli strumenti finanziari derivati
eventualmente detenuti in portafoglio. Ai sensi della
normativa lussemburghese, gli OICVM sono tenuti a misurare
tale esposizione al rischio usando l’“Approccio Fondato sugli
Impegni” o l’ “Approccio Value-at-Risk (VaR, Valore a
Rischio)”, per i quali si rimanda alle rispettive definizioni
“Livello Atteso di Leva Finanziaria” i Comparti che misurano
l’Esposizione Globale adottando l’approccio Value-at-Risk
(VaR) indicano il loro Livello Atteso di Leva Finanziaria. Il
Livello Atteso di Leva Finanziaria non è un limite normativo e
deve essere utilizzato a titolo puramente indicativo. Il livello
di leva finanziaria del Comparto può essere in qualsiasi
momento superiore o inferiore a tale livello atteso purché il
Comparto si mantenga allineato al proprio profilo di rischio e
rispetti il proprio limite VaR relativo. La relazione annuale
indicherà il livello effettivo di leva finanziaria nel corso
dell’ultimo periodo di riferimento e fornirà ulteriori
spiegazioni su tale dato. La leva finanziaria è una misura
dell’impiego complessivo di strumenti derivati e pertanto non
tiene conto di altre attività fisiche direttamente detenute nel
portafoglio dei Comparti pertinenti. Il Livello Atteso di Leva
Finanziaria è misurato come Somma dei Nozionali
“Somma dei Nozionali” il livello di leva finanziaria è misurato
come somma dei nozionali di tutti i contratti finanziari
derivati perfezionati dal Comparto espressi in percentuale del
Valore Patrimoniale Netto del Comparto stesso. Tale
metodologia non:
- effettua alcuna distinzione tra gli strumenti finanziari
derivati utilizzati a fini d’investimento o di copertura. Le
strategie miranti a ridurre il rischio contribuiranno pertanto
ad accrescere il livello di leva finanziaria del Comparto.
- consente la compensazione delle posizioni in derivati. Di
conseguenza, i roll-over su derivati e le strategie che si basano
su una combinazione di posizioni long e short possono
contribuire a un aumento rilevante della leva finanziaria nel
momento in cui essi non incrementano oppure comportano
soltanto un aumento modesto del rischio complessivo per il
Comparto.
- prende in considerazione la volatilità delle attività derivate
sottostanti né effettua alcuna distinzione tra le attività a
breve o lungo termine. Di conseguenza, un Comparto che
presenta un livello elevato di leva finanziaria non è
necessariamente più rischioso di un Comparto che presenta
un basso livello di leva finanziaria.
- considera il delta dei contratti di opzione e pertanto non
viene effettuata alcuna rettifica per la probabilità di esercizio
di eventuali contratti di opzione. Di conseguenza, un
Comparto detenente contratti di opzione out-of-themoney
(OTM, a valore intrinseco negativo) che non hanno
probabilità di essere esercitati, avrà apparentemente una
leva finanziaria identica a quella di un Comparto con dati
analoghi in termini di somma dei nozionali, ma avente
contratti di opzione in-the-money (ITM, a valore intrinseco
positivo) e con probabilità di essere esercitati, anche se il
potenziale effetto di leva finanziaria delle opzioni out-of-the-
money tende ad aumentare a mano a mano che il prezzo
dell’attività sottostante si avvicina al prezzo di esercizio,
quindi tende a estinguersi a mano a mano che il prezzo del
sottostante sale ulteriormente e il contratto diviene deep-
into-the-money (DITM, a valore intrinseco altamente
positivo).
“Value-at-Risk (VaR)” un approccio alla misurazione del
rischio, o “Esposizione Globale”, basato sul Valueat-Risk o VaR
(Valore a Rischio), che è una misura delle perdite potenziali
massime che possono riscontrarsi con un determinato livello
di confidenza in un arco di tempo specifico in normali
condizioni di mercato. Il VaR può essere espresso in termini
assoluti come un importo monetario specifico per un
portafoglio oppure come percentuale, laddove l’importo
monetario è diviso per il patrimonio netto totale. Il VaR può
anche essere espresso in termini relativi, ove il VaR del
Comparto (espresso in termini percentuali) viene diviso per il
VaR del benchmark pertinente (anch’esso espresso in termini
percentuali), generando in tal modo un rapporto conosciuto
come VaR relativo. Ai sensi della Legge lussemburghese, i
limiti del VaR assoluto sono attualmente pari al 20% del
patrimonio netto totale, mentre quelli del VaR relativo sono
pari al doppio ovvero al 200% del VaR del benchmark
“Approccio Fondato sugli Impegni” un approccio alla
misurazione del rischio, o “Esposizione Globale”, che tiene
conto del rischio di mercato degli investimenti detenuti in un
comparto OICVM, incluso il rischio associato agli eventuali
strumenti finanziari derivati detenuti, convertendo i derivati
finanziari in posizioni equivalenti nelle attività sottostanti dei
derivati stessi (talvolta definite “esposizione nozionale”),
dopo aver applicato meccanismi di compensazione e
copertura, ove il valore di mercato delle posizioni in valori
mobiliari sottostanti può essere compensato da altri impegni
correlati alle posizioni sottostanti stesse. L’Esposizione
Globale basata sull’Approccio Fondato sugli Impegni è
espressa come percentuale assoluta del patrimonio netto
totale. Ai sensi della Legge lussemburghese, l’Esposizione
Globale correlata unicamente a strumenti finanziari derivati
non può superare il 100% del patrimonio netto totale, mentre
l’Esposizione Globale complessiva (incluso il rischio di
mercato associato agli investimenti sottostanti del comparto,
che per definizione costituiscono il 100% del patrimonio netto
totale) non può superare il 200% del patrimonio netto totale
(escluso il 10% che l’OICVM può assumere in prestito in via
temporanea a fini di liquidità a breve termine)