Il modello di condivisione delle Comunità di Pratica tende all'eccellenza. Prende ciò che di meglio produce ognuno degli attori di una collaborazione, aggregazione o rete d'impresa. Punta ad una conoscenza che si costruisce insieme e che rappresenta un modo di vivere, lavorare e studiare.

1. COLLABORAZIONI, AGGREGAZIONI
E RETI DI IMPRESA:
IL RUOLO DELLE COMUNITÀ DI PRATICA

2. LA CONOSCENZA È UNA COMPONENTE
INDISPENSABILE DEL PROCESSO DI
PIANIFICAZIONE STRATEGICA MA È
SOPRATTUTTO
L
’OGGETTO DI TALE PROCESSO

3. AGGREGAZIONI
DI IMPRESE
“ASSIOMA” #3 DELLA
PRATICA COMUNE

4. ALCUNI GRUPPI SOCIALI

5. NASCONO VOLONTARI

6. L
’ACCESSO È LIBERO

7. TUTTI SONO UGUALI

8. SI CONDIVIDE

9. PER MIGLIORARE ASSIEME

10. E SONO UN MODO DI VIVERE

11. COMUNITÀ
DI PRATICA
(CHE ESISTONO ANCHE IN ECONOMIA E NON
SOLO AL PATRONATO…)
PARLIAMO Di...

12. L
’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
È UN “CAMMINO IMPREVEDIBILE”
SONO LE PERSONE E I GRUPPI SOCIALI A CREARE LE CONDIZIONI PER
GENERARE SCAMBI DI INFORMAZIONI E CONOSCENZE, SPESSO NON
RICONDUCIBILI AI CONFINI SPAZIO-TEMPORALI DELL’IMPRESA.
(PIEVANI E VARCHETTA,1998)

13. LA CONOSCENZA È QUI, SI CERTO…

14. MA È ANCHE QUI

15. QUI

16. QUI

17. …E QUI

18. LE PRATICHE
COMUNI
CHE INTRECCIANDOSI PORTANO
ALL
’ESISTENZA NUOVI ORIZZONTI DI
SENSO E CONOSCENZA
D’ALTRONDE SONO...

19. DAI MONUMENTI, AI LIBRI, ALLE
TECNOLOGIE
LA SEDE DELLA CONOSCENZA NON È SOLTANTO NELLA MENTE DEI
SINGOLI, MA ANCHE NELLE INFORMAZIONI PRESENTI NEGLI OGGETTI DI
USO COMUNE.
(MICHAEL COLE,JEROME BRUNER,JOHN S.BROWN E MICHAEL J.STREIBEL)

20. LINGUAGGIO COMUNE

21. SENSO DI APPARTENENZA

22. ESPERIENZA CONDIVISA

23. VALORI CONDIVISI

24. DI NUOVO?!
ANCHE QUI RITROVIAMO ALCUNI ELEMENTI CHE
FONDANO L’ESSENZA DI UN BRAND…
UH?!

25. LA COLLABORAZIONE TRA PARI
AIUTA A SVILUPPARE ABILITÀ E
STRATEGIE DI PROBLEM SOLVING
IL SAPERE DI UNA COMUNITÀ VIENE CONTINUAMENTE ARRICCHITO
DALL
’ESPERIENZA CHE I SUOI MEMBRI ACCUMULANO NEI DIVERSI CONTESTI
DI ESPERIENZA
(WENGER)

26. RIASSUNTINO
DEI CONCETTI BASE…
UN

27. LA STRATEGIA NON PUÒ PIÙ ESSERE PENSATA COME UN
PROGRAMMA D’AZIONE FISSATO A PRIORI E DA ATTUARE IN
MANIERA RIGOROSA. LE DECISIONI STRATEGICHE SI
TRASFORMANO IN DECISIONI SU COME DECIDERE.

28. LA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE NON SI VERIFICA IN
FORMA LINEARE E RAZIONALE, NÉ SI PROPAGA SECONDO
MODALITÀ “GOVERNATA”. SONO LE PERSONE E I GRUPPI
SOCIALI A CREARE LE CONDIZIONI.

29. LA MAPPA COGNITIVA DI UN SISTEMA PUÒ ESSERE PERTANTO
INTERPRETATA COME UN “ECOSISTEMA DI RETI MENTALI” DI
PERSONE E OGGETTI CHE FANNO PARTE DELLA NOSTRA VITA
E CULTURA

30. AMBIENTI ORGANIZZATIVI CREATIVI NASCONO DAL SENSO DI
APPARTENENZA A “UNA COMUNITÀ DI PRATICHE E DI STORIE”
CHE ARRICCHISCE IL PROPRIO SAPERE ATTRAVERSO
L
’ESPERIENZA CONDIVISA DEI SINGOLI

31. L'APPRENDIMENTO È ESSENZIALMENTE UN'ATTIVITÀ CHE SI
SVOLGE IN COMUNE E CHE COINVOLGE LA COSTRUZIONE
SOCIALE DELLA CONOSCENZA

32. CERTO!
NON PROPRIO COSÌ SEMPLICE…
SI,

33. E QUINDI?
COME CREO UNA COMUNITÀ DI
PRATICA?
BISOGNA: CREARE OBIETTIVI E VALORI COMUNI, METTERE INSIEME
COMPETENZE INDIVIDUALI, LASCIARE AUTONOMIA DI SCEGLIERE CON CHI
LAVORARE E LA FLESSIBILITÀ NELL’ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO,
GENERARE UNA REALE INTERDIPENDENZA E UN SENSO DI RESPONSABILITÀ
TRA I MEMBRI DEL GRUPPO.
(KAYE )

34. OBIETTIVI E VALORI COMUNI

35. UNIRE COMPETENZE

36. LASCIARE AUTONOMIA

37. GENERARE INTERDIPENDENZA

38. E SENSO DI RESPONSABILITÀ

39. TUTTO QUI?

40. PURTROPPO NO…
CI SONO GLI “ASSIOMI” #4 DELL’ECOLOGIA DI BUSINESS,
#1 DELLA FIDUCIA E #2 DELLA CONOSCENZA, E DIVERSI
“COROLLARI”.
…MA NE PARLEREMO ALLA PROSSIMA OCCASIONE!

41. Volete continuare a parlarne
Cristiano Nordio
www.cristianonordio.com
me@cristianonordio.com