Portfolio fotografico A. Lisa Fioriello

Portfolio
fotografico
Anna Lisa Fioriello

Portfolio fotografico - Anna Lisa Fioriello

Le storie di tre giovani rifugiati in Italia, scappati dal loro paese perché omosessuali. F. dal Camerun, B. dal Senegal e C. dalla Nigeria. Secondo
numerosi rapporti di ILGA (International Lesbian Gay Association), in numerosi paesi africani l’omosessualità è un reato. L’omosessualità è
perseguitata sia dai codici legislativi che dalle convenzioni sociali. Gay e lesbiche sono costretti a vivere la propria sessualità nella macchia,
altrimenti sarebbero condannati a sevizie o alla prigione.
Gli scatti sottolineano la privazione della libertà sessuale, la sensazione di soﬀocamento data dai meccanismi sociali che si ripetono in Italia anche
a causa della scarsa integrazione nel tessuto sociale italiano, la sensazione di inadeguatezza e la solitudine, la mancata realizzazione della sfera
sentimentale e relazionale.

Castel Volturno è un comune campano in cui emergono i fallimenti delle politiche dell’immigrazione del paese, città dal forte disagio sociale e con
una delle più alte incidenze di extracomunitari in Italia, quasi tutti di provenienza africana. Tra storie di omicidi, sfruttamento sul lavoro e
discriminazione nei confronti di chi ha origini straniere, nasce la realtà di Tam Tam Basket in cui un ex cestista italiano si oﬀre come allenatore
per le nuove generazioni provenienti da famiglie con diﬃcoltà di inserimento sociale.
Nelle foto gli allenamenti di basket e le famiglie dei ragazzi durante una celebrazione religiosa.

Pescatori alle prese con lavori di manutenzione delle loro
imbarcazioni a Essaouira.
Lavoratori di pelle nelle tintorie all’aperto in Marocco.
Bambini per le strade di Marrakech.

Le maschere cornute ad Aliano per i festeggiamenti del Carnevale fanno parte di una tradizione folkloristica antica lucana per cui ci si traveste per
assumere delle sembianze animali. Versi da bestie, campanacci e musiche tradizionali contribuiscono all’atmosfera evocativa e minacciosa che
accattivò l’animo di Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”.

Retroscena di uno spettacolo circense.

Borgo Mezzanone. Patty, straniera in
Puglia, ritrova la speranza di una vita
migliore grazie a un primo lavoro dignitoso
dopo venticinque anni di vita in Italia e un
passato di sfruttamento sul lavoro e
prostituzione.

Scene di vita in Giordania: un giovane pastore nei pressi del Monte Nebo, sulla “Strada dei Re”; delle adolescenti nel centro di Amman; un
ragazzino si sporge dalla Cittadella di Amman.

Degrado, emarginazione, sfruttamento, illegalità. Il “Gran Ghetto” di Rignano Garganico è una bidonville
tra le campagne del territorio foggiano in cui si riversano ogni anno braccianti agricoli di origine straniera,
maggiormente africana, in cerca di lavoro. Questo è l’ultimo anello di una catena che parte dalle grandi
aziende che cercano manodopera a basso prezzo. Ne consegue un vortice di abbandono, i migranti vivono
nelle baracche sorvegliati dai “capi neri”, il ghetto è un luogo in cui non vige legge o controllo, non c’è
sorveglianza, non sono garantite condizioni igienico - sanitarie dignitose, senza luce, corrente o acqua
potabile.

Un’indagine per immagini su Taranto e le questioni di cui
scriveva lo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande. I
processi di gentrificazione della città di Taranto, le morti a
causa dell’acciaieria Ilva, il quartiere Tamburi, le “case
parcheggio”, i crolli nella città vecchia. Una fetta di
popolazione dimenticata nella città dei due mari.

La tratta della prostituzione per le strade del barese, un racconto svolto al fianco dell’unità di strada impegnata nell’abbattere la tratta della
prostituzione nigeriana e dell’Est Europa.

In seguito allo sbarco sulle coste italiane, Batch ha
subito condizioni di sfruttamento sul lavoro come
pastore e grazie alla sua caparbietà ora ha intrapreso gli
studi di infermieristica.
Negli scatti: Batch a Palermo con una coperta
isotermica; a Corleone lì dove lavorava come pastore.

Backstage delle riprese del documentario “Libertà”, girato
a Bari. Documentario che tratta di due migranti
omosessuali che riflettono sulla loro condizione di
richiedenti asilo in Italia, dopo aver lasciato il Senegal e la
Nigeria per sfuggire alle persecuzioni contro la comunità
LGBT.

Celebrazione della Fasika etiope a Bari.

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