SlideShare a Scribd company logo
1 of 22
Alessia Di Gennaro Alili
Materiale di scarto e artigianato: ricostruire una piccola filiera zero-
waste
IL PRODOTTO E LA CREAZIONE VALORIALE
• Moda donna: Abbigliamento, accessori e gioielli di lusso realizzati
artigianalmente con materiale di scarto o upcycled. I pezzi vengono realizzati su
ordinazione e su misura.
• Il valore principale è la bellezza del prodotto. Importante lavoro di product
design;
• Personalizzazione, realizzazione su misura, preziosità del pezzo unico, del pezzo
numerato, della serie limitata;
• Innovazione nel recupero della tradizione;
• Responsabilità sociale:
-rispetto dell’ambiente;
-valorizzazione dell’artigianato dal punto di vista artistico e occupazionale, recupero
mestieri.
PARTNER E ATTIVITA’ CHIAVE
• I fornitori:
-attività commerciali disomogenee nel settore, tipo di scarti, grandezza
impresa. Il materiale è fornito in modo gratuito essendo inutile per
l’impresa;
-i capi upcycled sono realizzati trasformando pezzi di seconda mano
reperiti in grossi quantitativi a un prezzo infinitesimale rispetto a quello
originario e a quello del prodotto finale.
Velluto vintage dal vellutificio Redaelli a Mandello del Lario, sede inattiva a seguito della
delocalizzazione in Polonia.
Vetro di scarto dal laboratorio Bianca Bassi vetrate artistiche (Milano, Darsena),
targhette X-Cape difettose dallo stabilimento Incor3 di Ronco Briantino (MB).
Materiale di scarto di vario genere: rete in plastica colorata da packaging alimentare,
cerniere a lampo dall’eccesso della sarta locale, filo metallico da rifiuti elettronici.
• Gli artigiani: ogni collezione è disegnata tramite questo processo:
- Ricerca sul territorio: quali attività producono quale tipo di scarti?
Quali fra questi:
- - sono lavorabili in modo esteticamente interessante?
- -non sono tossici a contatto col corpo umano?
- -non richiedono una lavorazione in qualche modo inquinante per
l’ambiente/tossica per l’artigiano?
- -sono riassortibili? Con quali posso invece eventualmente realizzare
pezzi unici/serie limitate?
-Studio del materiale: eseguo diversi esperimenti lavorando il materiale
con diverse tecniche.
-Moodboard e primi schizzi: inizio a disegnare alcuni prodotti
basandomi sulle specifiche del materiale e della tecnica selezionati;
dopodichè inizio a disegnare una collezione, anche se non sono in
grado di realizzare interamente il prodotto;
-Contatto un artigiano che implementi una particolare tecnica; solo
dopo una sessione di lavoro a mano insieme partendo dai miei schizzi e
dal materiale che fornisco, posso ridisegnare il prodotto finale, di cui la
singolarità dell’artigiano è ora parte integrante.
-Prototipazione. Al momento mi trovo in questa fase per quanto
riguarda una collezione di anelli, una di borse, una di magliette e una di
abiti da sera/discoteca.
RISORSE CHIAVE
• Risorse umane:
-prodotto, manodopera: gli artigiani;
-produzione materiale promozionale: fotografo, videomaker, modelle; per ora me
ne occupo personalmente e collaboro in scambio con professionisti;
-comunicazione/marketing: me stessa.
-PR: me stessa per ora, da delegare.
• Risorse fisiche:
-materiale di scarto gratuito. Non si lavora mai con grossi quantitativi e il materiale
non è ingombrante. Non si pone quindi un problema di logistica che non possa
essere risolto in maniera «informale»;
-laboratori e strumenti di cui gli artigiani sono già in possesso;
• Risorse intellettuali:
- Ricerca, design del prodotto: me stessa; gli artigiani stessi, il loro
sapere, la loro manualità, la loro visione, il loro stile e gusto.
- Utilizzo licenza creative commons;
- Eventuali consulenze per quanto riguarda gli aspetti legali e contabili.
CANALI E RELAZIONI COI CLIENTI
• Canali online:
-Pagina Instagram e Facebook e post sponsorizzati; questi social
saranno usati sia come canale di vendita (DM, pricetag, ecc…) che
promozionale (storytelling, giveaways, community engagement, ecc…)
-Sito internet del brand;
-Portale e-commerce dedicato alla moda artigianale che io stessa sto
costruendo con alcuni collaboratori;
-Pubblicazioni online.
• Canali offline:
- Posizionamento in negozi strategici, per lo più boutique di lusso o
dedicate alla slow fashion (ne stanno nascendo sempre di più e sono
in contatto con alcuni negozianti del genere in diverse città d’Italia e
d’Europa); in base allo stile e al segmento di clientela del negozio,
verranno posizionati prodotti specifici. Al negoziante verrà fornito
materiale per campagna retail.
- Partecipazione a fiere, rassegne e mercatini di livello alto, in generale
eventi di vendita diretta e eventi rivolti ai buyers del settore;
- Organizzazione e hosting di eventi di vendita diretta, sfilate,
presentazioni, ma anche workshop, dibattiti, momenti di festa in cui
creare una community e occasioni in cui i clienti e quelli potenziali
possano conoscerci e conoscersi di persona. Saranno momenti
preziosi per capire il nostro mercato e avere un feedback.
SEGMENTI DI CLIENTELA
• Donna dai 25 anni in su, probabilmente è laureata, di tutte le
nazionalità;
• Acquista abitualmente o quando può prodotti ( con una o più delle
seguenti caratteristiche):
-di lusso, high-end; in generale valorizza la qualità della lavorazione, dei
materiali e del disegno, ammira la ricercatezza. Considera l’artigianalità
e l’unicità valori aggiunti per cui è disposta a pagare di più; è appagata
intellettualmente da questo tipo di aquisti;
-che durano di più, non di massa;
-«slow»: biologici, naturali, ecologici, sostenibili, ecc…
COSTS STRUCTURE
• Costi fissi:
- Hosting sito, inserzioni a pagamento nei social e in eventuali
pubblicazioni on e off-line;
- Per il momento non mi serve avere un laboratorio «centrale» né un
ufficio, sono in grado di fare a casa il lavoro intellettuale e manuale
necessario;
- Spese minime per il trasporto dei materiali dai fornitori agli artigiani e
dagli artigiani a me(benzina);
- Spese di spedizione al cliente finale, tasse.
-spese per l’organizzazione degli eventi: si cercherà di ammortizzarle,
soprattutto nella fase iniziale, chiedendo per esempio ospitalità a
associazioni o fondazioni con una missione culturale o sociale, trovando
soluzioni di co-branding con locali o negozi o con altre imprese. Gli eventi
saranno gratuiti ma ci saranno dei servizi o prodotti vendibili (ibo e bevande,
workshop, prodotti «basici», realizzati con poco lavoro e materiale da poter
vendere a un prezzo di massa e che fungano anche da «gadget»-ricordo
[paragonabili a quelli che si trovano vicino alle casse nei punti vendita fast
fashion])
• Costi variabili:
-eventuali materiale o strumenti aggiuntivi necessari per uno specifico
progetto;
• Spese per gli spostamenti: visite presso negozi, gallerie; spostamenti
nazionali e internazionali.
• Percentuale artigiano: in linea di massima i primi prototipi vengono
pagati come mano d’opera, dopodichè viene calcolata una
percentuale tenendo conto che l’artigiano è considerato tecnico
altamente qualificato e co-designer.
RICAVI
• Il margine di guadagno è alto: il disegno, la qualità dei materiali, la
lavorazione a mano, il fatto che il pezzo sia realizzato su misura,
combinato a una comunicazione adeguata tramite i canali appropriati,
consentono di posizionare il prodotto nel lusso e di assegnare un
prezzo alto senza particolari difficoltà nel giustificarlo; d’altra parte, il
costo praticamente nullo dei materiali e il fatto che i pezzi vengano
realizzati su misura e una volta ordinati, consente di azzerare
praticamente gli sprechi, gli investimenti e il rischio (gli unici pezzi
realizzati non su ordinazione sono quelli lasciati in conto vendita
presso i negozianti, che vengono riassortiti una volta venduti).

More Related Content

Similar to Alessia di gennaro alili artigianato e zero waste

Assemblea adci 22 febbraio 2014
Assemblea adci 22 febbraio 2014Assemblea adci 22 febbraio 2014
Assemblea adci 22 febbraio 2014
cOOkies adv
 
Clipit raccontata da We.com
Clipit raccontata da We.comClipit raccontata da We.com
Clipit raccontata da We.com
weprofile
 
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di MarketingIDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
Erika Amigoni
 
4.kamaswami(GEES group)
4.kamaswami(GEES group)4.kamaswami(GEES group)
4.kamaswami(GEES group)
Svetlana
 

Similar to Alessia di gennaro alili artigianato e zero waste (20)

Marica Gigante: Window Dressing Lecture "In Store Marketing Workshop" @ IULM,...
Marica Gigante: Window Dressing Lecture "In Store Marketing Workshop" @ IULM,...Marica Gigante: Window Dressing Lecture "In Store Marketing Workshop" @ IULM,...
Marica Gigante: Window Dressing Lecture "In Store Marketing Workshop" @ IULM,...
 
Assemblea adci 22 febbraio 2014
Assemblea adci 22 febbraio 2014Assemblea adci 22 febbraio 2014
Assemblea adci 22 febbraio 2014
 
Clipit raccontata da We.com
Clipit raccontata da We.comClipit raccontata da We.com
Clipit raccontata da We.com
 
Kawasmami.com
Kawasmami.comKawasmami.com
Kawasmami.com
 
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di MarketingIDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
IDM (Pal Zileri): Brand Building e Piano di Marketing
 
piano marketing per brand di moda
piano marketing per brand di modapiano marketing per brand di moda
piano marketing per brand di moda
 
Pianificazione e valutazione strategica per l'innovazione - Annalisa Cicerchia
Pianificazione e valutazione strategica per l'innovazione - Annalisa CicerchiaPianificazione e valutazione strategica per l'innovazione - Annalisa Cicerchia
Pianificazione e valutazione strategica per l'innovazione - Annalisa Cicerchia
 
Marketing dei parchi avventura
Marketing dei parchi avventuraMarketing dei parchi avventura
Marketing dei parchi avventura
 
CreativeWear Palermo Hub
CreativeWear Palermo Hub CreativeWear Palermo Hub
CreativeWear Palermo Hub
 
Modulo 5 CEA Gestione
Modulo 5 CEA GestioneModulo 5 CEA Gestione
Modulo 5 CEA Gestione
 
Ikea's strategy
Ikea's strategyIkea's strategy
Ikea's strategy
 
Moda e design
Moda e designModa e design
Moda e design
 
WIDE 36 | Progettare il punto vendita per creare relazioni ed esperienze
WIDE 36 | Progettare il punto vendita per creare relazioni ed esperienzeWIDE 36 | Progettare il punto vendita per creare relazioni ed esperienze
WIDE 36 | Progettare il punto vendita per creare relazioni ed esperienze
 
SLOW WOOD: design, legno e made in Italy- Marco Parolini
SLOW WOOD: design, legno e made in Italy- Marco ParoliniSLOW WOOD: design, legno e made in Italy- Marco Parolini
SLOW WOOD: design, legno e made in Italy- Marco Parolini
 
4.kamaswami(GEES group)
4.kamaswami(GEES group)4.kamaswami(GEES group)
4.kamaswami(GEES group)
 
GAER MODULO 3 Commessi
GAER MODULO 3 CommessiGAER MODULO 3 Commessi
GAER MODULO 3 Commessi
 
Nuove opportunità per l'handmade: come trasformare la vendita dall'offline al...
Nuove opportunità per l'handmade: come trasformare la vendita dall'offline al...Nuove opportunità per l'handmade: come trasformare la vendita dall'offline al...
Nuove opportunità per l'handmade: come trasformare la vendita dall'offline al...
 
Digital Manufacturing. Cogliere l’opportunità del Rinascimento Digitale”
Digital Manufacturing. Cogliere l’opportunità del Rinascimento Digitale”Digital Manufacturing. Cogliere l’opportunità del Rinascimento Digitale”
Digital Manufacturing. Cogliere l’opportunità del Rinascimento Digitale”
 
Faberlab Varese: hub d'innovazione, creatività. sperimentazione e produzione
Faberlab Varese: hub d'innovazione, creatività. sperimentazione e produzioneFaberlab Varese: hub d'innovazione, creatività. sperimentazione e produzione
Faberlab Varese: hub d'innovazione, creatività. sperimentazione e produzione
 
Audioclub Connect - Social Media Strategy
Audioclub Connect - Social Media StrategyAudioclub Connect - Social Media Strategy
Audioclub Connect - Social Media Strategy
 

Alessia di gennaro alili artigianato e zero waste

  • 1. Alessia Di Gennaro Alili Materiale di scarto e artigianato: ricostruire una piccola filiera zero- waste
  • 2. IL PRODOTTO E LA CREAZIONE VALORIALE • Moda donna: Abbigliamento, accessori e gioielli di lusso realizzati artigianalmente con materiale di scarto o upcycled. I pezzi vengono realizzati su ordinazione e su misura. • Il valore principale è la bellezza del prodotto. Importante lavoro di product design; • Personalizzazione, realizzazione su misura, preziosità del pezzo unico, del pezzo numerato, della serie limitata; • Innovazione nel recupero della tradizione; • Responsabilità sociale: -rispetto dell’ambiente; -valorizzazione dell’artigianato dal punto di vista artistico e occupazionale, recupero mestieri.
  • 3.
  • 4.
  • 5. PARTNER E ATTIVITA’ CHIAVE • I fornitori: -attività commerciali disomogenee nel settore, tipo di scarti, grandezza impresa. Il materiale è fornito in modo gratuito essendo inutile per l’impresa; -i capi upcycled sono realizzati trasformando pezzi di seconda mano reperiti in grossi quantitativi a un prezzo infinitesimale rispetto a quello originario e a quello del prodotto finale.
  • 6. Velluto vintage dal vellutificio Redaelli a Mandello del Lario, sede inattiva a seguito della delocalizzazione in Polonia.
  • 7. Vetro di scarto dal laboratorio Bianca Bassi vetrate artistiche (Milano, Darsena), targhette X-Cape difettose dallo stabilimento Incor3 di Ronco Briantino (MB).
  • 8. Materiale di scarto di vario genere: rete in plastica colorata da packaging alimentare, cerniere a lampo dall’eccesso della sarta locale, filo metallico da rifiuti elettronici.
  • 9. • Gli artigiani: ogni collezione è disegnata tramite questo processo: - Ricerca sul territorio: quali attività producono quale tipo di scarti? Quali fra questi: - - sono lavorabili in modo esteticamente interessante? - -non sono tossici a contatto col corpo umano? - -non richiedono una lavorazione in qualche modo inquinante per l’ambiente/tossica per l’artigiano? - -sono riassortibili? Con quali posso invece eventualmente realizzare pezzi unici/serie limitate?
  • 10. -Studio del materiale: eseguo diversi esperimenti lavorando il materiale con diverse tecniche. -Moodboard e primi schizzi: inizio a disegnare alcuni prodotti basandomi sulle specifiche del materiale e della tecnica selezionati; dopodichè inizio a disegnare una collezione, anche se non sono in grado di realizzare interamente il prodotto; -Contatto un artigiano che implementi una particolare tecnica; solo dopo una sessione di lavoro a mano insieme partendo dai miei schizzi e dal materiale che fornisco, posso ridisegnare il prodotto finale, di cui la singolarità dell’artigiano è ora parte integrante. -Prototipazione. Al momento mi trovo in questa fase per quanto riguarda una collezione di anelli, una di borse, una di magliette e una di abiti da sera/discoteca.
  • 11.
  • 12.
  • 13. RISORSE CHIAVE • Risorse umane: -prodotto, manodopera: gli artigiani; -produzione materiale promozionale: fotografo, videomaker, modelle; per ora me ne occupo personalmente e collaboro in scambio con professionisti; -comunicazione/marketing: me stessa. -PR: me stessa per ora, da delegare. • Risorse fisiche: -materiale di scarto gratuito. Non si lavora mai con grossi quantitativi e il materiale non è ingombrante. Non si pone quindi un problema di logistica che non possa essere risolto in maniera «informale»; -laboratori e strumenti di cui gli artigiani sono già in possesso;
  • 14.
  • 15. • Risorse intellettuali: - Ricerca, design del prodotto: me stessa; gli artigiani stessi, il loro sapere, la loro manualità, la loro visione, il loro stile e gusto. - Utilizzo licenza creative commons; - Eventuali consulenze per quanto riguarda gli aspetti legali e contabili.
  • 16. CANALI E RELAZIONI COI CLIENTI • Canali online: -Pagina Instagram e Facebook e post sponsorizzati; questi social saranno usati sia come canale di vendita (DM, pricetag, ecc…) che promozionale (storytelling, giveaways, community engagement, ecc…) -Sito internet del brand; -Portale e-commerce dedicato alla moda artigianale che io stessa sto costruendo con alcuni collaboratori; -Pubblicazioni online.
  • 17. • Canali offline: - Posizionamento in negozi strategici, per lo più boutique di lusso o dedicate alla slow fashion (ne stanno nascendo sempre di più e sono in contatto con alcuni negozianti del genere in diverse città d’Italia e d’Europa); in base allo stile e al segmento di clientela del negozio, verranno posizionati prodotti specifici. Al negoziante verrà fornito materiale per campagna retail. - Partecipazione a fiere, rassegne e mercatini di livello alto, in generale eventi di vendita diretta e eventi rivolti ai buyers del settore; - Organizzazione e hosting di eventi di vendita diretta, sfilate, presentazioni, ma anche workshop, dibattiti, momenti di festa in cui creare una community e occasioni in cui i clienti e quelli potenziali possano conoscerci e conoscersi di persona. Saranno momenti preziosi per capire il nostro mercato e avere un feedback.
  • 18. SEGMENTI DI CLIENTELA • Donna dai 25 anni in su, probabilmente è laureata, di tutte le nazionalità; • Acquista abitualmente o quando può prodotti ( con una o più delle seguenti caratteristiche): -di lusso, high-end; in generale valorizza la qualità della lavorazione, dei materiali e del disegno, ammira la ricercatezza. Considera l’artigianalità e l’unicità valori aggiunti per cui è disposta a pagare di più; è appagata intellettualmente da questo tipo di aquisti; -che durano di più, non di massa; -«slow»: biologici, naturali, ecologici, sostenibili, ecc…
  • 19. COSTS STRUCTURE • Costi fissi: - Hosting sito, inserzioni a pagamento nei social e in eventuali pubblicazioni on e off-line; - Per il momento non mi serve avere un laboratorio «centrale» né un ufficio, sono in grado di fare a casa il lavoro intellettuale e manuale necessario; - Spese minime per il trasporto dei materiali dai fornitori agli artigiani e dagli artigiani a me(benzina); - Spese di spedizione al cliente finale, tasse.
  • 20. -spese per l’organizzazione degli eventi: si cercherà di ammortizzarle, soprattutto nella fase iniziale, chiedendo per esempio ospitalità a associazioni o fondazioni con una missione culturale o sociale, trovando soluzioni di co-branding con locali o negozi o con altre imprese. Gli eventi saranno gratuiti ma ci saranno dei servizi o prodotti vendibili (ibo e bevande, workshop, prodotti «basici», realizzati con poco lavoro e materiale da poter vendere a un prezzo di massa e che fungano anche da «gadget»-ricordo [paragonabili a quelli che si trovano vicino alle casse nei punti vendita fast fashion]) • Costi variabili: -eventuali materiale o strumenti aggiuntivi necessari per uno specifico progetto;
  • 21. • Spese per gli spostamenti: visite presso negozi, gallerie; spostamenti nazionali e internazionali. • Percentuale artigiano: in linea di massima i primi prototipi vengono pagati come mano d’opera, dopodichè viene calcolata una percentuale tenendo conto che l’artigiano è considerato tecnico altamente qualificato e co-designer.
  • 22. RICAVI • Il margine di guadagno è alto: il disegno, la qualità dei materiali, la lavorazione a mano, il fatto che il pezzo sia realizzato su misura, combinato a una comunicazione adeguata tramite i canali appropriati, consentono di posizionare il prodotto nel lusso e di assegnare un prezzo alto senza particolari difficoltà nel giustificarlo; d’altra parte, il costo praticamente nullo dei materiali e il fatto che i pezzi vengano realizzati su misura e una volta ordinati, consente di azzerare praticamente gli sprechi, gli investimenti e il rischio (gli unici pezzi realizzati non su ordinazione sono quelli lasciati in conto vendita presso i negozianti, che vengono riassortiti una volta venduti).